In questo tempo, grazie anche al Sinodo dei Vescovi nella sua XIII assemblea generale or<strong>di</strong>naria, i nostriPastori si stanno interrogando su come portare avanti una “Nuova Evangelizzazione” e sulle modalità concreteattraverso le quali ri-<strong>di</strong>re “Gesù Cristo, Vangelo <strong>di</strong> Dio per l’uomo” a chi ancora non lo conosce o lo conoscemale.Ed è proprio qui, in questo momento storico che viviamo adesso, che si “gioca” la forza prorompente <strong>della</strong> FedeCristiana: una Fede che ha sì <strong>il</strong> suo punto <strong>di</strong> forza nell’incontro personale <strong>di</strong> Gesù Cristo, ma che ha anche la sualogica profonda dentro l’esperienza comunitaria <strong>di</strong> una CHIESA intera. E questo è uno dei punti fondamentali che“sorregge” tutta la catechesi contenuta nelle 10 schede che seguiranno in questo opuscolo!Il Papa e i Vescovi, ultimamente, parlando dell’educazione, usavano questa frase: “emergenza educativa”;noi, finora, abbiamo visto che questa “EMERGENZA” sta soprattutto nell’AMORE. Adesso, parafrasando <strong>il</strong> concetto<strong>di</strong> “emergenza” e trasportandola dall’ambito educativo a quello <strong>della</strong> fede, si può fac<strong>il</strong>mente parlare anche <strong>di</strong>“emergenza <strong>di</strong> fede”, mantenendo sempre uguale e fermo <strong>il</strong> motivo fondamentale <strong>di</strong> questa “emergenza”,l’Amore. Ma si tratta <strong>di</strong> un Amore (Carità) che siamo chiamati a vivere assieme, come Comunità, come <strong>Chiesa</strong>.In altre parole non c’è vera Fede Cristiana, al <strong>di</strong> fuori dell’Amore e del Mistero <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>, nella quale questoAmore/Carità nasce, cresce e si alimenta…., per <strong>il</strong> mondo intero.Se oggi notiamo una certa crisi <strong>di</strong> fede, è proprio su questo punto che essa ha la sua ra<strong>di</strong>ce: sul suo “sensoecclesiale”. Un certo “senso <strong>di</strong> Dio” in molti lo hanno, anzi, <strong>di</strong>ciamo che tutti gli esseri umani hanno in sé, vivo eprofondo, un autentico senso <strong>di</strong> Assoluto, <strong>di</strong> Onnipotente, <strong>di</strong> Religione…; del resto è così che sono stati creati daDio stesso.Ma quando poi si arriva a coniugare questa tipo <strong>di</strong> fede religiosa con un senso Cristologico profondo,quando cioè l’uomo religioso è invitato ad incontrare <strong>il</strong> Signore Gesù e a farne esperienza nella concretezza <strong>della</strong>sua vita personale, sono poche le persone che testimoniano questo tipo <strong>di</strong> fede…; del resto m<strong>il</strong>ioni e m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong>essere umani ancora non hanno mai sentito parlare <strong>di</strong> Gesù, <strong>il</strong> Cristo e non sono battezzati; altri ancora, puravendone sentito parlare, non hanno avuto ancora la gioia <strong>di</strong> sperimentare <strong>il</strong> Vangelo.Infine, quando si parla <strong>di</strong> Fede Cristiana intesa “dentro <strong>il</strong> Segno <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>” che Gesù stesso ha istituito,allora sì che sono pochissime le persone che vivono questo tipo <strong>di</strong> Fede….!, purtroppo anche dentro le nostreComunità parrocchiali…, e spesso anche tra i nostri catechisti e animatori…!Se oggi c’è un’eresia che serpeggia sempre <strong>di</strong> più subdolamente tra coloro che <strong>di</strong>cono <strong>di</strong> credere in GesùCristo è proprio questa: pensare e vivere una Fede cristiana senza la <strong>Chiesa</strong> o al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> essa. Al tempo <strong>di</strong>Sant’Atanasio c’era l’eresia Ariana, che negava la <strong>di</strong>vinità <strong>di</strong> Gesù; oggi c’è una nuova forma <strong>di</strong> Arianesimo:quello che nega la “<strong>di</strong>vinità” alla <strong>Chiesa</strong>…, ossia togliere l’ “autorevolezza” ecclesiale all’esperienza <strong>della</strong> Fede inGesù Cristo, che pur rimane sempre incastonata in un incontro personale ed unico con Gesù Cristo Risorto, ma noncerto vissuto in maniera in<strong>di</strong>vidualistica e soggettivistica, sganciato cioè da un Battesimo che, per chi l’ha ricevuto,fa appartenere sostanzialmente ad un’unica Famiglia: la <strong>Chiesa</strong>.Per questo motivo, quin<strong>di</strong>, <strong>il</strong> “taglio” catechistico <strong>di</strong> fondo che intende essere portato avanti dalle 10unità <strong>di</strong> questo lavoro è <strong>di</strong> tipo essenzialmente ecclesiologico. Ed è su questo punto che invitiamo i catechistie gli animatori che useranno questo testo a tenerne <strong>di</strong> conto in maniera chiara!Ogni scheda (o unità tematica) avrà quin<strong>di</strong> la base sulla Parola <strong>di</strong> Dio, perché è da lì che si deve ripartire perriscoprire la nostra Fede, ma si fonderà anche sull’esperienza ecclesiale che ha nel Conc<strong>il</strong>io Vaticano II(attraverso le sue quattro Costituzioni fondamentali) <strong>il</strong> suo nucleo autorevole, ancora oggi valido e attuale.Si tratta <strong>di</strong> riscoprire questo duplice “tesoro” per molti ancora nascosto o non conosciuto: da una parte la“Lectio Divina” che si basa sulla rivelazione biblica e dall’altra la Parola <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> contenuta nei documentifondamentali del Conc<strong>il</strong>io Vaticano II, che molti oggi, soprattutto tra le giovani generazioni, non sanno neppureche siano mai esistiti.Commemorare <strong>il</strong> Vaticano II, a cinquant’anni dalla sua in<strong>di</strong>zione non è quin<strong>di</strong> un fatto solo storico ecelebrativo, bensì funzionale alla ri-comprensione <strong>della</strong> vera fede cristiana. Molti (e non solo i giovani) non hannomai letto questi testi del Conc<strong>il</strong>io, altri ne hanno sentito parlare a mala pena e ne parlano per sentito <strong>di</strong>re; altriancora giu<strong>di</strong>cano questi documenti obsoleti nel linguaggio e superati dagli eventi <strong>della</strong> storia, quasi che tutto questosia una storia ormai archiviata e magari solo ricapitolata e reinterpretata nel nuovo Catechismo <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>Cattolica e nel suo Compen<strong>di</strong>o.Noi riteniamo che <strong>il</strong> Vaticano II sia ancora Parola viva <strong>di</strong> una <strong>Chiesa</strong> che ancora oggi “marca” <strong>il</strong> segno e <strong>il</strong>senso <strong>di</strong> un’autentica fede cristiana; una fede che, pur avendo nel Simbolo degli apostoli la sua espressione perfettae completa, ha bisogno comunque <strong>di</strong> essere incarnata nella storia <strong>di</strong> oggi.Nelle pagine che seguiranno ripercorreremo, quin<strong>di</strong>, la struttura del CREDO che ogni domenica preghiamonell’assemblea eucaristica e proveremo a legarne i punti salienti con ciò che <strong>di</strong>ce la Parola <strong>di</strong> Dio e <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>.La nostra vita <strong>di</strong> Fede ha, infatti, come punto <strong>di</strong> riferimento la Rivelazione <strong>di</strong>vina come è giunta a noi attraverso laBibbia, ma interpretata e resa attuale dalla <strong>Chiesa</strong>. Con lo scorrere del tempo ci sono sempre questioni nuove chenella storia si pongono ai credenti: tutta la <strong>Chiesa</strong>, dal Papa fino all’ultimo laico battezzato, è impegnata a riflettere12
e a cercare le risposte. Ma spetta ai vescovi, uniti al Papa, dare alla fine conferma autorevole e orientamentocomune alle soluzioni trovate. Un Conc<strong>il</strong>io, quin<strong>di</strong>, come <strong>il</strong> Vaticano II, è stata e continua ad essere un’occasioneimportante in cui la <strong>Chiesa</strong>, assistita dallo Spirito Santo, compie la funzione <strong>di</strong> guida.C) Fede e religioneUn’altra nota importante <strong>di</strong> questa premessa riguarda poi la chiarezza <strong>di</strong> alcuni concetti e soprattuttodell’identità del termine “Fede Cristiana”.Se da una parte si interpreta e si pensa la fede Cristiana “senza la <strong>Chiesa</strong>”, dall’altra può esserci moltaconfusione proprio sul termine <strong>di</strong> “fede”, tanto da confonderlo soprattutto con la semplice religiosità.E poi, <strong>di</strong> quale Fede si intende parlare? Questa parola, infatti, ne richiama <strong>di</strong>verse.C’è la fede più generale ed esistenziale, per la quale, per esempio, noi ci fi<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> tantissimi messaggiricevuti, a cominciare da quelli del mondo dei me<strong>di</strong>a e soprattutto <strong>della</strong> pubblicità. C’è la fede in certi valori datiper preziosi e vitali. E c’è la fede <strong>di</strong> tipo religioso, la quale è, a sua volta, variopinta: fede nella semplice esistenza<strong>di</strong> un qualche Dio, <strong>di</strong> un Dio “secondo me”; fede in un Dio meno generico e più <strong>di</strong>stinto da tutto, in un Dionascosto-misterioso ma anche in qualche modo vivo, presente e operante nel creato e nella storia; fede in quel Diovivo, parlante e operante nella storia umana, in modo singolarissimo in quella storia misteriosa e “ultima” <strong>di</strong> Gesù<strong>di</strong> Nazareth e portata avanti dalla sua <strong>Chiesa</strong>. Evidentemente, <strong>il</strong> Papa quando parla <strong>di</strong> Fede allude soprattutto aquest’ultima concezione, quella cristiana ed ecclesiale, ma anche su questo punto forse è bene chiarirci alcune idee.Una delle <strong>di</strong>fferenze fondamentali che <strong>di</strong>stinguono i <strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong> Gesù da qualunque altra persona religiosaè proprio questa: <strong>il</strong> Cristianesimo è una Fede, mentre tutte le altre religioni sono appunto “religioni”…;religioni molto importanti per l’uomo <strong>di</strong> sempre e per <strong>il</strong> suo spirito, ma pur sempre “religioni”, ossia sistemi che inqualche modo “legano” <strong>il</strong> cuore umano, anche se hanno l’intento nob<strong>il</strong>e poi <strong>di</strong> educarlo verso l’Infinito el’Assoluto. Ma…, senza <strong>di</strong>sprezzare le gran<strong>di</strong> religioni del mondo e <strong>della</strong> storia umana, è bene subito <strong>di</strong>re cheesiste una <strong>di</strong>fferenza qualitativa tra la Fede Cristiana e una qualsiasi altra religione!! È anche questo un altro puntoimportante che cercheremo <strong>di</strong> scoprire con questo nostro sussi<strong>di</strong>o.Approfondendo ulteriormente questo concetto, possiamo <strong>di</strong>re subito che la Fede su cui vogliamo rifletterenon è una semplice “dottrina”, bensì un Dono, un’Esperienza concreta <strong>di</strong> Vita, da accogliere e da far crescere.Proprio in questo modo si esprime lo “Istrumentum Laboris” del Sinodo dei Vescovi (7-28 ottobre 2012). Al n° 18<strong>di</strong> questo documento si legge: «La fede cristiana non è soltanto una dottrina, una sapienza, un insieme <strong>di</strong> regolemorali, una tra<strong>di</strong>zione. La fede cristiana è un incontro reale, una relazione con Gesù Cristo».E questo “incontro”, questa “esperienza” va educata, va alimentata e curata come quando ci si impegna afar crescere un essere vivente. Oggi, fortunatamente, vi è ancora una quasi generale preoccupazione <strong>di</strong> farbattezzare i propri figli: devono essere anche loro cristiani! Ma quanti <strong>di</strong> questi genitori si rendono veramente conto<strong>della</strong> loro responsab<strong>il</strong>ità che in quel momento si assumono davanti a Dio e ai loro figli?? Quanti <strong>di</strong> loro sonoabbastanza coscienti che quel dono <strong>della</strong> fede va fatto crescere parallelamente alla vita fisica dei loro bambini, conle stesse attenzioni e delicatezze… e anche <strong>di</strong> più, perché si tratta <strong>della</strong> presenza stessa <strong>di</strong> Dio che viene a<strong>di</strong>nnestarsi in quelle piccole vite umane??Quando si porta un bambino in chiesa perché venga battezzato, dopo uno scambio <strong>di</strong> saluti e <strong>di</strong> domanderisposteper accertarsi delle intenzioni dei genitori, <strong>il</strong> prete <strong>di</strong>ce: «Cari genitori, chiedendo <strong>il</strong> battesimo per vostrofiglio, voi vi impegnate a educarlo nella fede, perché nell’osservanza dei comandamenti, impari ad amare Dio e <strong>il</strong>prossimo, come Cristo ci ha insegnato. Siete consapevoli <strong>di</strong> queste responsab<strong>il</strong>ità?». I genitori rispondono « sì »con tranqu<strong>il</strong>lità, ma non sempre si rendono conto <strong>di</strong> cosa vuol <strong>di</strong>re «educarlo nella fede».Spesso si ritiene che per educare nella fede <strong>il</strong> figlio basti trasmettere a lui qualche nozione <strong>di</strong> catechismo, insegnarea memoria qualche preghiera, e soprattutto inculcare le valutazioni morali, le consuetu<strong>di</strong>ni religiose e le norme <strong>di</strong>comportamento considerate «cristiane»; ma, oltre a tutto questo, in molti casi <strong>il</strong> riferimento a Gesù Cristo e al suoVangelo manca totalmente!13
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