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Le origini della camorra - (anno 2010) - Osservatorio per la legalità ...

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Il processo Cuocolo contrappose <strong>la</strong> Questura ai carabinieri e sconquassò <strong>la</strong> magistratura napoletana.<br />

La procura di Napoli rinviò a giudizio più di trenta imputati: alcuni <strong>per</strong> omicidio, <strong>la</strong> gran parte <strong>per</strong><br />

associazione a delinquere. Nel 1911 il processo, <strong>per</strong> legittima suspicione, approdò al<strong>la</strong> Corte<br />

d’Assise di Viterbo. Nel 1912 i giurati emisero una sentenza di colpevolezza. Alfano, Rapi, De<br />

Marinis e altri cinque furono condannati a 30 anni.<br />

La <strong>camorra</strong> elegante si inabissò e scomparve <strong>la</strong> <strong>camorra</strong> propriamente detta, nel<strong>la</strong> sua forma<br />

ottocentesca.<br />

Come si è potuto leggere tra Ottocento e primo Novecento <strong>la</strong> <strong>camorra</strong> rappresenta un fenomeno<br />

urbano, espresso da un ceto sociale, <strong>la</strong> plebe, prodotto dal<strong>la</strong> storia di Napoli. Una massa di<br />

diseredati, marginali e dipendenti dalle e<strong>la</strong>rgizioni di re, viceré, aristocratici e borghesi.<br />

I più vocati al<strong>la</strong> delinquenza si organizzano e impegnano il loro ingegno <strong>per</strong> cercare strade diverse,<br />

ancor più quando da Napoli scomparve <strong>la</strong> corte, le e<strong>la</strong>rgizioni e gli uffici.<br />

Quando si procede verso il più liberale primo Novecento aumentano le occasioni d’incontro, di<br />

col<strong>la</strong>borazione tra aggregati politici, economici, amministrativi, camorristici.<br />

La re<strong>la</strong>tiva espansione economica provocherà l’al<strong>la</strong>rgamento dei circuiti economici illegali. Di<br />

conseguenza una maggiore presenza dei delinquenti arricchitisi coi nuovi traffici.<br />

I camorristi e i guappi napoletani si mostravano, si dichiaravano, si addobbavano con vesti<br />

sgargianti. Vi era poi il tentativo, <strong>per</strong> il vero maldestro, di interloquire da vicino con l’alta società.<br />

Tutto ciò produsse una reazione violenta e vincente, tale da distruggere un’associazione criminale.<br />

Basterà dire che mentre <strong>la</strong> <strong>camorra</strong> tradizionale aveva resistito alle repressioni, quel<strong>la</strong> moderna non<br />

sopravviverà all’assalto dei reali Carabinieri. Il suo inabissamento, dopo il processo Cuocolo,<br />

segna<strong>la</strong> <strong>la</strong> sua marginalità sociale e <strong>la</strong> subalternità politica ai poteri dominanti.<br />

Dall’avvento del fascismo ai ‘ magliari’<br />

<strong>Le</strong> terre <strong>del<strong>la</strong></strong> Campania costiera erano rico<strong>per</strong>te da orti irrigui, giardini di frutta, seminativi<br />

erborati, le più ricche colture intensive. Un’area, quindi, fertilissima con pochi grandi proprietari e<br />

molti di media e picco<strong>la</strong> consistenza. Che, <strong>per</strong> lo più, fittavano ai coloni. I contadini, molti dei quali<br />

piccoli fittuari e coloni, vivevano in miseria, <strong>per</strong>ché sfruttati sia dai proprietari che dagli<br />

intermediari nelle com<strong>per</strong>e e nel credito.<br />

In questa pianura crescerà una delinquenza che eserciterà uno sfruttamento contadino ben oltre i<br />

confini <strong>del<strong>la</strong></strong> <strong>legalità</strong>. Infatti, le campagne dell’Aversano del No<strong>la</strong>no, dell’area vesuviana, del<br />

confinante agro sarnese diventer<strong>anno</strong> una vasta area <strong>del<strong>la</strong></strong> intermediazione.<br />

Qui, a differenza <strong>del<strong>la</strong></strong> Sicilia, non o<strong>per</strong>ano gabellotti, vi sono, numerosi, mediatori e guappi che<br />

intervengono individualmente senza alcuna appartenenza ad associazioni. Esercitano forme di<br />

intermediazione, anche ricorrendo al<strong>la</strong> violenza, sapendo bene che rappresentano l’unica strada che<br />

<strong>per</strong>mette ai contadini di re<strong>la</strong>zionare con i mercati urbani e con l’industria di trasformazione. Solo<br />

attraverso <strong>la</strong> cinica imposizione <strong>del<strong>la</strong></strong> mediazione viene assicurata <strong>la</strong> commercializzazione dei<br />

prodotti agricoli, nel<strong>la</strong> prima metà del Novecento.<br />

<strong>Le</strong> aree partico<strong>la</strong>rmente infestate da delinquenti e camorristi, di cui si h<strong>anno</strong> notizie fin dal<strong>la</strong> metà<br />

dell’Ottocento, sono l’agro aversano e <strong>la</strong> zona dei Mazzoni, quest’ultima tra i Regi Lagni (canali di<br />

bonifica) e il basso Volturno tra Cancello Arnone, Castelvolturno, Mondragone.<br />

Occorre subito precisare che questa <strong>camorra</strong>, diversamente da quel<strong>la</strong> napoletana, ha essenzialmente<br />

caratteri rurali. Fin dall’Ottocento, comunque, non aveva niente da invidiare a quel<strong>la</strong> urbana, sia <strong>per</strong><br />

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