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Alfa Romeo colma il vuoto esistente fra i 120 CV<br />
della 1.6 JTDm e i 170 della 2.0 JTDm con la<br />
2.0 JTDm da 103 kW-140 CV della Giulietta 2.0<br />
JTDm. Una versione tutt’altro che “tranquilla”,<br />
considerati i 205 km/h di velocità massima e i 9<br />
secondi netti per l’accelerazione da zero a cento<br />
km/h. Il consumo di soli 4,5 litri/100 km completa la<br />
presentazione di una vettura piacevole e tutt’altro<br />
che esosa in termini di richiesta energetica, come<br />
conferma anche la presenza del dispositivo Start &<br />
Stop. Come tutte le Giulietta, il cambio è a sei<br />
marce, inoltre è presente il selettore per due<br />
mappature del motore: la Normal, più lineare con<br />
320 Nm a soli 1.500 giri e la Dynamic con 350 Nm<br />
a 1.750 giri. A Parigi ha debuttato anche la 1.4<br />
Turbo Multiair da 125 kW-170 CV con cambio a<br />
doppia frizione TCT, che nel prossimo futuro si<br />
vedrà anche sulla 2.0 JTDm da 170 CV. La Giulietta<br />
ha conquistato linoltre e cinque stelle nei crash test<br />
EuroNCAP, nel nuovo e più severo standard<br />
entrato in vigore quest’anno.<br />
SEAT<br />
Completamente rinnovata à la Seat Alhambra, monovolume a cinque<br />
o sette posti di segmento intermedio ma dalle dimensioni generose<br />
fuori (mm 4.854 x 1.904 x 1.720) ma soprattutto dentro, grazie ai nove<br />
centimetri in più nella larghezza e a ben 22 in lunghezza. Il nuovo modello<br />
presenta raffinatezze molto apprezzabili, come il movimento elettrico<br />
delle portiere latero-posteriori scorrevoli e del portellone (entrambi a<br />
seconda delle versioni). Elevata anche la capacità di carico: con la seconda<br />
e la terza fila di sedili ripiegate a livello del pavimento si possono stivare<br />
fino a 2.430 litri di bagaglio, mentre con sette sedili in uso il valore è un<br />
accettabilissimo 267 litri. Come ormai quasi universale fra i nuovi modelli<br />
del gruppo Volkswagen di cui Seat fa parte, la gamma motori è composta<br />
da unità a benzina e diesel sovralimentati a iniezione diretta, common rail<br />
per i diesel. Due i TSI a benzina: 1.400 cc da 110 kW-150 CV, 240 Nm e<br />
2.000 cc da 147 kW-200 CV, 280 Nm; uno solo il diesel TDI 2.000 cc<br />
declinato però in due livelli di potenza e coppa: 103 kW-140 CV, 320 Nm<br />
e 125 kW-170 CV, 350 Nm. Il cambio a doppia frizione DSG è opzionale<br />
su entrambi i TDI e di serie sul 2.0 TSI.<br />
SAAB<br />
La rediviva Saab mostra anch’essa un concreto<br />
interesse per la trazione elettrica,<br />
presentando la 9-3 ePower. Basata sulla<br />
carrozzeria wagon SportCombi, la ePower si<br />
pone come uno dei modelli di serie dalla più<br />
elevata autonomia. Il propulsore da 135 kw-184<br />
CV alimentato da batterie agli ioni di litio può<br />
infatti percorrere fino a 200 km prima di<br />
necessitare di una nuova ricarica, mentre le<br />
prestazioni sono di tutto rispetto, con<br />
un’accelerazione di 8,5” sullo scatto da zero a 100<br />
km/h. I test della vettura sono previsti dall’inizio<br />
del 2011 su una preserie di 70 esemplari,<br />
impiegando un monitoraggio di impianto<br />
aeronautico, con tanto di scatola nera per data<br />
collecting. La Saab, indipendente dalla General<br />
Motors da febbraio 2010, ha riorganizzato la<br />
produzione ritrasferendola interamente in Svezia.<br />
ALFA ROMEO<br />
La Seat IBe rappresenta la visione della casa spagnola della vettura elettrica<br />
compatta, adatta all’uso cittadino, ma con un certo piglio sportivo.<br />
Disegnata con linee decise, spesso facenti riferimento al motivo del triangolo<br />
come nel frontale e nei retrovisori, la IBe si permette un’altezza da terra molto<br />
limitata (1.223 mm, mentre la lunghezza è di 3.830 mm e la larghezza di ben<br />
1.770 mm) così come un cofano molto profilato, ottenuto grazie al limitato<br />
ingombro del motore elettrico. Le batterie agli ioni di litio da 18 kWh sono<br />
poste invece sul retrotreno, per un migliore equilibrio delle masse. La potenza<br />
è di 75 kW-102 CV (coppia 200 Nm), certo non un valore estremo, ma ben<br />
rapportato al peso complessivo di 1.100 kg. Le prestazioni, infatti, dichiarano<br />
una velocità massima di 160 km/h e un’accelerazione 0-100 km/h di 9,7”.<br />
Interessante l’autonomia di 130 km. Come molti prototipi elettrici di questo<br />
periodo, la IBe mostra le potenzialità in termini di connessione con le reti<br />
telematiche. Tramite smartphone, infatti, è possibile gestire l’ascolto di brani<br />
musicali, navigare in Internet, ricevere informazioni sul traffico, così come<br />
monitorare lo stato di marcia della vettura.<br />
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ECM - Ottobre/Novembre 2010