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ITA<br />
eventin.2<br />
Foto di Fabio Iovino<br />
LE INTERVISTE<br />
◗ Luca Carboni<br />
◗ Filippo Nigro<br />
TEMPO LIBERO<br />
L’identikit<br />
dell’enoturista<br />
E ANCORA...<br />
Stefano Accorsi<br />
e Marco Baliani<br />
in teatro con<br />
Giocando con l'Orlando<br />
SPORT<br />
◗ Le Olimpiadi Invernali<br />
◗ Sei Nazioni 2014<br />
Elisa<br />
L’ANIMA<br />
VOLA<br />
TOUR<br />
A MARZO NEI PALAZZETTI<br />
DOPO L'USCITA DEL SUO<br />
PRIMO ALBUM IN ITALIANO
Italo<br />
il treno<br />
più moderno<br />
d’Europa<br />
Italo è il nome di battesimo<br />
dei treni di Nuovo Trasporto<br />
Viaggiatori, il primo operatore<br />
privato italiano per il trasporto<br />
ferroviario di persone sull’Alta<br />
Velocità. Recentemente, il canale<br />
Discovery Channel lo ha inserito<br />
tra le cinque meraviglie del<br />
trasporto ferroviario a livello<br />
mondiale rimarcando la<br />
prodigiosa velocità di marcia.<br />
www.italotreno.it
Gioiello della tecnica<br />
Italo è il treno con le tecnologie più moderne d’Europa. È stato costruito dalla società leader<br />
dell’Alta Velocità, Alstom, in parte nello stabilimento piemontese di Savigliano e in parte in<br />
quello francese di La Rochelle. Deriva dal prototipo AGV detentore del primato mondiale di<br />
velocità (574,8 km/h). È progettato per raggiungere i 360 km/h (ma in Italia il limite è di 300<br />
km/h). Sfrutta le tecnologie più innovative, tra cui la trazione ripartita, una soluzione che<br />
garantisce meno oscillazioni e maggior sicurezza.<br />
La piacevolezza di viaggio<br />
Italo offre ai suoi viaggiatori un nuovo modo di viaggiare: tre ambienti (Club, Prima e Smart)<br />
cui si aggiunge la carrozza cinema. In tutte gli ambienti le poltrone sono in pelle Frau<br />
e la connettività Wi-Fi è gratuita. Ricchissimo l’intrattenimento a bordo. Per la prima volta<br />
al mondo su Italo va in onda la televisione in diretta mentre si viaggia a 300 km all’ora:<br />
ciò è reso possibile dalla tecnologia satellitare e dalla partnership con Sky, che prevede la<br />
disponibilità a bordo di Italo del canale Sky TG24, e in un secondo tempo la possibilità di ulteriori<br />
estensioni e contenuti nel palinsesto di Sky. Italolive, il portale a bordo di Italo, è l’ambiente<br />
digitale dal quale è possibile assaporare non soltanto la TV in diretta, ma anche libri di RCS, i<br />
migliori film di Medusa e gli ulteriori contenuti di intrattenimento e notizie previsti da Italo,<br />
gratuitamente e comodamente seduti al proprio posto: quotidiani, aggiornamenti dell’ANSA,<br />
previsioni meteo. L’ampio palinsesto è accessibile dal proprio computer o, in ambiente Club,<br />
dai touch-screen individuali da 9 pollici. Nei vari ambienti è possibile fruire della ristorazione al<br />
posto. E in Smart i viaggiatori hanno a disposizione una comoda e fornita area snack.<br />
Un network in crescita<br />
Il 28 aprile 2012 sono partiti i collegamenti lungo la dorsale Napoli-Roma-Firenze-Bologna-<br />
Milano. A seguire, con l’intera flotta di 25 Italo a disposizione, il network si è allargato e<br />
attualmente NTV garantisce 52 collegamenti giornalieri tra 16 stazioni di 13 città:<br />
Salerno, Napoli, Roma, Firenze, Bologna, Reggio Emilia, Milano, Torino, Padova, Venezia, Rimini,<br />
Pesaro e Ancona. In meno di due anni, NTV ha raggiunto il 25% circa della quota di mercato<br />
dell’AV. Grazie alla concorrenza, il trasporto AV ha registrato un miglioramento dei servizi, un<br />
aumento dei passeggeri e un calo del prezzo medio dei biglietti a tutto vantaggio dei viaggiatori.
Sommario<br />
in questo numero<br />
14 16 18 20<br />
22<br />
29 32 34<br />
14 Notes<br />
14. Atmosfere vintage<br />
16. Per una cultura del cibo.../Parma<br />
18. Gaetano Pesce a Parigi/Parigi<br />
20. Design, socialità e divertimento/Barcellona<br />
22. La seconda vita del dj Boy George/Milano<br />
24. Accessori da regalare<br />
26. Visti al Pitti...<br />
38<br />
29 Arte<br />
29. Leonardo da Vinci in 3D/Milano<br />
30. Non solo scultura/Foligno (Pg)<br />
31. Artista senza confini/Rovereto<br />
32. Il seicento olandese a Bologna/Bologna<br />
34. Appuntamenti<br />
37 Musica<br />
37.Un grande ritorno al passato<br />
38. La nuova anima italiana di Elisa<br />
42. Depeche Mode ancora sul palco<br />
44. 30 anni una festa un tour ma anche tanti amici<br />
48. Appuntamenti<br />
53 Classica<br />
53. Intramontabile Beethoven/Venezia<br />
54. Classico popolare/Bologna<br />
56 In nome del classicismo/Venezia<br />
57. Due maestri a confronto/Roma<br />
58. Appuntamenti<br />
44
Sommario<br />
64 76<br />
<strong>ITAeventi</strong><br />
Iscritta con l’autorizzazione del Tribunale<br />
di Milano al numero 335 del 25/10/2013<br />
n.2 febbraio/marzo<br />
Direttore Responsabile<br />
Maurizio Costanzo<br />
Caporedattore<br />
Cristiana Zappoli<br />
78 84<br />
61 Teatro<br />
61.La tragica vita di Don Giovanni<br />
62. Michelangelo il suo mondo interiore<br />
64. Giochi d’amore e gelosia<br />
66. Parlare di bellezza è pericoloso<br />
68. Appuntamenti<br />
70 Musical<br />
70. Appuntamenti<br />
73 Cinema<br />
73.Surreali atmosfere horror<br />
74. Il sogno olimpico di quattro perdenti<br />
76. Sotto una buona stella / Storia d’inverno<br />
77. Una donna per amica / Allacciate le cinture<br />
Art Director<br />
Laura Lebro<br />
Redazione<br />
Alberto Aitini, Iole Costanzo, Angelo Conte,<br />
Clara Dalledonne, Andrea Giuliani, Francesco<br />
Boari, Andrea Salerno, Valerio Rispoli<br />
Editore<br />
MediaAdv Srl<br />
Via A. Panizzi, 15 - 20146 Milano<br />
Tel. +39 02 43986531<br />
info@mediaadv.it<br />
www.mediaadv.it - www.itaeventi.it<br />
Pubblicità<br />
MediaAdv Srl (concessionaria)<br />
Via A. Panizzi, 15 - 20146 Milano<br />
Tel. +39 02 43986531<br />
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Centri Media<br />
Massimiliano Favari 388.1132324<br />
Turismo<br />
Luca Laura 338.2715774<br />
Moda<br />
Lori Solimeno 335.6750955<br />
Stampa<br />
Grafiche Baroncini - Via U. La Malfa, 48<br />
40026 Imola (BO)<br />
finito di stampare in gennaio 2014<br />
78 Sport<br />
78.6 Nazioni. Here we go<br />
84. Speranze azzurre<br />
90 Tempo libero<br />
90.Seguiamo le strade del vino<br />
94 Angolo dei consigli<br />
94.Vivere senza lavorare. Da sogno a incubo<br />
96 Leggere<br />
Via Antonio Panizzi, 15 - 20146 Milano<br />
Tel. 02.43986531 - 02.45506260<br />
www.mediaadv.it<br />
KOrE<br />
E D I Z I O N I<br />
Via F. Argelati, 19 - 40138 Bologna<br />
Tel. 051.343060 - www.koreedizioni.it
Editoriale<br />
UN BEN TORNATO...<br />
ELISA E LUCA CARBONI<br />
L<br />
a nostra idea è sempre la stessa: mettere<br />
in fila, secondo un percorso quasi certamente<br />
arbitrario ma logico, mostre, spettacoli,<br />
concerti, interviste. Proponendo ogni singolo<br />
evento, piccolo o grande che sia, come<br />
tappa fondamentale di un viaggio culturale che<br />
attraversa virtualmente l’Italia. Forniamo suggestioni<br />
e consigli, incatenati gli uni agli altri, secondo<br />
una certa idea di quello che vi vogliamo<br />
raccontare o vorremmo raccontarvi. Itaeventi è<br />
come un treno: si sale, si scende, ci si ferma, si<br />
va avanti. Non è luogo, né il momento per la<br />
profondità (ognuno di voi sa dove trovarla e<br />
quando cercarla, servendosi di altri strumenti).<br />
Chi sale su Itaeventi capisce subito l’intento: selezionare<br />
e suggerire evitando l’esaustività di un<br />
argomento. Importante è andare veloci. Come<br />
un treno.<br />
E allora, innanzitutto partiamo da un benvenuto<br />
a Elisa, che ritorna, dopo tre anni, con un<br />
nuovo album e un giro di concerti per l’Italia. Ci<br />
racconta (pag. 38) le idee e la ricerca impiegati<br />
nella scrittura del nuovo disco, le collaborazioni<br />
con importanti artisti del nostro panorama musicale<br />
e soprattutto la sua straordinaria esperienza<br />
come compositrice della colonna sonora<br />
dell’ultimo film di Giovanni Veronesi.<br />
Con L’anima vola Elisa sfrutta tutte le invenzioni<br />
che la tecnologia mette a disposizione, e riesce<br />
ancora una volta a vestire con sonorità calde e<br />
originali le sue canzoni. Sviluppa il suo canto in<br />
lente e morbide volute, l’appende su per lunghissime<br />
spirali e ritorna sempre al punto di<br />
partenza in modo dolce, senza traumi. Una<br />
voce, la sua, che non sfrutta i vantaggi di una<br />
tecnica trascendentale, né tantomeno le doti<br />
possenti e virtuosistiche di molte sue colleghe<br />
italiane (retaggio sanremese di cui difficilmente<br />
si riesce a far a meno... chissà perché!). Elisa<br />
sfrutta, invece, la sua capacità di non ripetersi<br />
mai, percorrendo nuove strade e proponendo<br />
soluzioni (quasi sempre) inedite. Non accetta i<br />
tempi convulsi di una iperproduzione finalizzata<br />
soltanto alle esigenze di mercato, così, tanto<br />
per lucrare 5 minuti di visibilità e quel minimo<br />
di riconoscibilità-gratificazione che alimenta<br />
l’ego dei personaggi del mondo dello spettacolo.<br />
Lei rispetta il suo tempo. Il tempo necessario<br />
per maturare nuove cose da dire.<br />
Diverso è il benvenuto che diamo, invece, a<br />
Luca Carboni (pag. 44). Il suo ritorno non si riferisce<br />
a una lontananza temporale dalle scene,<br />
ma a un modo di scrivere e intendere la musica<br />
che da qualche anno il cantautore bolognese<br />
aveva abbandonato e che rappresenta la sua cifra<br />
stilistica da quell’ormai lontano ...intanto Dustin<br />
Hoffmann non sbaglia un film.<br />
«Faire et non pas subir, tel est le fond de<br />
l’agréable» ha scritto il filosofo Alain. Fare e non<br />
subire è il fondamento di ogni piacere.<br />
E Carboni nasce come cantautore senza subire<br />
niente, senza emulare nessuno, se non seguire<br />
l’ardita intuizione di spingersi contemporaneamente<br />
verso due realtà diametralmente opposto,<br />
trasferendo il linguaggio cantautorale nell’ambito<br />
della musica pop, e segnando un punto<br />
a favore della contaminazione. Ha cantato le<br />
gioie dell’amore, i drammi della droga, la solitudine,<br />
l’emblema di una mafia mai sconfitta e<br />
perfino la caducità esistenziale dei mezzi di locomozione.<br />
E lo ha fatto inserendoli in contenitori<br />
musicali progressive, dance, a volte rockeggianti.<br />
Con spostamenti e rovesciamenti della<br />
forma, del contenuto e delle sonorità. La sua<br />
presa diretta nei confronti del reale non era uno<br />
sterile derivato della canzone-impegnata o del<br />
testo-poetico-d’autore, quanto una dissertazione<br />
poetica vissuta in prima persona e in grado di<br />
interrogare attraverso la canzone tout-court il<br />
suo e il nostro presente. Per questo diamo un<br />
bentornato a Carboni e al suo nuovo brano Fisico<br />
& politico che fa un passo indietro, ritorna<br />
nell’ambito della metafora musicale senza indugiare<br />
su piroette scoppiettanti di non sense.<br />
di Maurizio Costanzo
Notes<br />
ATMOSFERE VINTAGE<br />
Un libro che rievoca mezzo secolo di cultura femminile del denim, dal 1920 fino agli anni<br />
’70. La pubblicazione è realizzata dal maestro della fotografia inglese Nick Clements<br />
V<br />
intage Girls, prodotto in<br />
collaborazione con Roy<br />
Roger’s e presentato in occasione<br />
di Pitti Uomo, fa parte<br />
della collana edita da Men’s File<br />
Archive e curata dal fotografo e<br />
fondatore della <strong>rivista</strong> Men’s File,<br />
Nick Clements. Attraverso la<br />
produzione di complessi tableau<br />
vivant, Nick Clements ripercorre<br />
in questo volume il periodo<br />
centrale del ventesimo secolo<br />
(dagli anni Venti agli anni Settanta),<br />
cogliendo la natura libera<br />
dell’universo femminile, che ha<br />
proprie regole di condotta. Sugli<br />
sfondi di una casa d’epoca stile<br />
ranch, i modelli/attori indossano<br />
capi Roy Roger’s, repliche di<br />
modelli storici degli anni 70,<br />
per parlarci di uno stile che mette<br />
in risalto la femminilità, spogliata<br />
del superfluo. Vintage Girls,<br />
in edizione limitata, 1000 copie,<br />
è in vendita in tutti i monomarca<br />
Roy Roger’s, nelle migliori<br />
boutique di ricerca di tutto il<br />
mondo e nello shop on line<br />
www.sevenbell.com. Il Gruppo<br />
Sevenbell, fondato a Firenze nel<br />
1949, è il primo produttore italiano<br />
di denim e dal 1952 Sevenbell<br />
introduce anche il brand<br />
Roy Roger’s. Guido Biondi, direttore<br />
creativo del gruppo, ha<br />
commentato così il progetto Vintage<br />
Girls: «Da grande estimatore<br />
dei lavori di Nick Clements,<br />
quando mi ha proposto questo<br />
progetto, sono stato molto onorato<br />
di farne parte. Anche perché<br />
ci accomuna la passione per il<br />
mondo del vintage per cui l’approccio<br />
è stato immediato».<br />
14 ITA EVENTI
Notes<br />
PER UNA CULTURA DEL CIBO...<br />
A Parma, un ciclo di eventi con esperti sul tema dell’alimentazione, per stimolare una nuova<br />
responsabilità individuale verso il cibo. Un’iniziativa organizzata dall’azienda L’Isola d’Oro<br />
Serena<br />
Mercadante<br />
Lucia<br />
Camporesi<br />
I<br />
l progetto Alchimia=Vita:<br />
Trasformati che il cibo ti trasforma<br />
nasce dalla sensibilità<br />
di un’azienda che sceglie di trattare<br />
in maniera innovativa e consapevole<br />
una tematica fondamentale<br />
e di ampio respiro come<br />
quella dell’alimentazione.<br />
L’Isola d’Oro, azienda alimentare<br />
di conserve e semiconserve ittiche<br />
in vaso di vetro, opera sul mercato<br />
nazionale e all’estero tramite i<br />
maggiori operatori del trade.<br />
Il core business è rappresentato dai<br />
16 gennaio 2014 Renato Giordano<br />
Dal dolce incanto degli dei<br />
alla cena di Trimalcione:<br />
mitologia, dietologia e letteratura<br />
23 gennaio 2014 Antonio Bertoli<br />
Biologia, antropologia e genealogia.<br />
L’equilibrio del maschile e del femminile<br />
come Grande Opera alchemica<br />
30 gennaio 2014 Jlenia Cericola<br />
Alimentazione Intuitiva.<br />
Nutrire Corpo, Mente, Spirito<br />
6 febbraio 2014 Camporese Lucia<br />
Le trappole del corpo: anoressia e<br />
bulimia, cosa sono e chi colpiscono<br />
13 febbraio 2014 Vincenzo Puntillo<br />
Il cibo come medicina<br />
20 febbraio 2014 Serena Mercadante<br />
Cibo oltre la nutrizione:<br />
nella trasformazione la magia d’anima<br />
Antonio<br />
Bertoli<br />
Renato<br />
Giordano<br />
filetti di tonno e dai filetti di alici<br />
in vaso di vetro, prodotti e confezionati<br />
in Italia, anche se il<br />
punto di forza è la vasta gamma<br />
di conserve di mare che va<br />
dai sughi pronti ai prodotti<br />
gourmet.<br />
L’iniziativa si articola<br />
attraverso un<br />
percorso di conferenze<br />
divulgative<br />
focalizzate sul tema<br />
dell’alchimia come<br />
processo di trasformazione<br />
di se stessi e del<br />
cibo per crescere sani e felici, così<br />
contribuendo a una visione olistica<br />
di benessere relazionale e collettivo.<br />
«Si tratta di conferenze<br />
aperte e gratuite che si terranno<br />
all’Auditorium del Carmine a<br />
Parma», afferma Donatella Zarotti,<br />
Responsabile relazioni esterne<br />
L’Isola d’Oro. «Un impegno legato<br />
alla nostra mission aziendale.<br />
Siamo da sempre attenti a iniziative<br />
di taglio sociale e culturale,<br />
per citarne alcune: il progetto<br />
“no al bullismo” nelle scuole medie<br />
inferiori di Parma o il sostegno<br />
all’Emporio solidale di Parma».<br />
Il ciclo di conferenze coinvolge<br />
esperti di tutta Italia che affronteranno<br />
diverse tematiche.<br />
Medici, filosofi, antroposofi,naturopati,<br />
scrittori, mental coach,<br />
Vincenzo<br />
Puntillo<br />
Auditorium del Carmine<br />
a Parma<br />
Ylenia<br />
Cericola<br />
psicoterapeuti. Figure che possono<br />
offrire informazioni e spunti<br />
di grande interesse, passando<br />
così dalla biologia alla mitologia,<br />
dall’alimentazione intuitiva<br />
al cibo come medicina<br />
fino ad approfondire<br />
patologie come la<br />
bulimia nervosa e<br />
anoressia. Il desiderio<br />
è di stimolare<br />
una nuova responsabilità<br />
individuale<br />
verso il cibo<br />
e il modo di trasformarlo<br />
dentro di noi grazie a un giro<br />
virtuoso di informazione che, in<br />
modo alchemico, sublimi il cammino<br />
di ognuno di noi.<br />
L’Isola d'Oro ritiene che il cambiamento<br />
non possa che partire<br />
da un nuovo modo di vedere le<br />
cose, per ricostruire un’armonia<br />
con il proprio sé interiore, che<br />
nasce prima di tutto dalla conoscenza<br />
del cibo di cui ci nutriamo.<br />
Il ciclo di incontri, che sono cominciati<br />
a gennaio e proseguiranno<br />
nei giovedì di febbraio, ha<br />
ottenuto il patrocinio del Comune<br />
e della Provincia di Parma,<br />
oltre al plauso del mondo delle associazioni<br />
che da anni si occupano<br />
di questi argomenti e vivrà un ulteriore<br />
esclusivo appuntamento in<br />
occasione di CIBUS 2014.<br />
16 ITA EVENTI
Notes<br />
GAETANO PESCE A PARIGI<br />
Figura chiave del design italiano, l’architetto ligure torna a esporre nella capitale francese<br />
creazioni realizzate nell’arco di quarant’anni. Una pura sintesi della sua filosofia progettuale<br />
1 2<br />
1. Disegno della Green<br />
Street chair per Vitra, 1984<br />
2. Airport lamp, 1986<br />
3. Moloch lamp, 1970<br />
4. Gaetano Pesce<br />
5. Disegno della UP5 vestita, 1969<br />
4<br />
3<br />
P<br />
er la prima volta dopo 15<br />
anni, una mostra in Francia<br />
dedicata a Gaetano<br />
Pesce si terrà presso Sotheby's a<br />
Parigi, con il supporto di B&B<br />
Italia (dal 4 al 15 febbraio 2014).<br />
Dopo la grande retrospettiva dell’artista,<br />
Le Temps des Questions,<br />
presso il Centre Georges Pompidou<br />
nel 1996, e una mostra per<br />
la presentazione dei gioielli in resina<br />
presso la Galleria Basia Embiricos<br />
nel dicembre 2012, Pesce<br />
è presente nella capitale francese<br />
con una mostra retrospettiva<br />
multidisciplinare.<br />
Lavori dal 1969 ai giorni nostri,<br />
pezzi unici, la maggior parte inediti,<br />
che illustrano in una quarantina<br />
di opere il suo talento<br />
5<br />
multidisciplinare in architettura,<br />
design e arte. «Non è mistero il<br />
mio amore per Parigi, - racconta<br />
Gaetano Pesce - la città dove ho<br />
trascorso molti anni. Ho già avuto<br />
in passato occasione di presentare<br />
qui il mio lavoro. Oggi ho<br />
il piacere di esporre una varietà di<br />
opere che penso esprima molto<br />
bene l’essenza della mia ricerca e<br />
illustri la convinzione che l’attività<br />
artistica non conosce confini<br />
ed è quindi multidisciplinare.<br />
L’opportunità che mi offre Sotheby's<br />
mi rende particolarmente<br />
lusingato. È la mia prima collaborazione<br />
con alti esponenti del<br />
mercato dell’arte, sono sicuro<br />
che sapranno valorizzare le mie<br />
opere». Designer, architetto, artista<br />
multidisciplinare italiano,<br />
Gaetano Pesce sperimenta da<br />
sempre idee, materiali e metodi di<br />
produzione al fine di creare oggetti<br />
portatori di significato per<br />
il futuro. Lungo tutta la sua vita<br />
gioca a trasformare un materiale<br />
industriale - la materia sintetica<br />
- che gli piace manipolare e lasciare<br />
agire in maniera casuale,<br />
esprimendo secondo lui un’altra<br />
idea di bellezza. Cyrille Cohen,<br />
vice presidente di Sotheby’s Francia,<br />
ha commentato così l’evento:<br />
«Una mostra dedicata a questo<br />
grande personaggio italiano è<br />
un’occasione per presentare il lavoro<br />
di un artista vivente che da<br />
molti anni incarna, tramite le sue<br />
creazioni, lo spirito di un’epoca.<br />
Gaetano Pesce non ha mai smesso<br />
di rinnovare lungo il suo percorso<br />
il linguaggio, la tecnologia<br />
e i materiali della cultura».
Notes<br />
DESIGN, SOCIALITÀ<br />
E DIVERTIMENTO<br />
Inaugurato a Barcellona un nuovo ostello della catena<br />
Generator. Musica, cultura, design, arte, sono le eccellenze<br />
della struttura. Pensata per i giovani e con prezzi economici<br />
I<br />
Generator Urban Design<br />
Hostels sono una catena di<br />
ostelli progettati, con particolare<br />
attenzione al design, da Anwar<br />
Mekhayech, socio dello studio<br />
canadese The Design Agency.<br />
Offrono sistemazioni comode e<br />
alla moda e ognuno è caratterizzato<br />
da uno stile unico che riflette<br />
lo spirito e la cultura della città,<br />
pur mantenendo un comune<br />
stile estetico e un importante accento<br />
sugli spazi sociali audaci ed<br />
emozionanti. È possibile trovare<br />
ostelli Generator a Dublino, Copenhagen,<br />
Amburgo, Londra e<br />
Berlino e, nel maggio del 2013, ne<br />
è stato inaugurato uno a Barcellona.<br />
L’ostello sorge in un ex edificio<br />
degli anni Sessanta restaurato<br />
seguendo un concept pensato<br />
per i giovani e con prezzi economici.<br />
Gli spazi interni, che vogliono<br />
essere uno specchio della<br />
stessa Barcellona, sono diventati<br />
un arazzo di livelli e stili, in cui è<br />
possibile ritrovare lo spirito di Gràcia,<br />
il distretto in cui si trova. Le<br />
aree in comune sono state decorate<br />
con cenni alla cultura popolare<br />
di questo quartiere, mixata<br />
con mobili di design spagnolo<br />
contemporaneo e vari oggetti riciclati,<br />
trovati o creati appositamente<br />
per il Generator. Le stanze<br />
sono accoglienti e alcune hanno<br />
terrazze private con vista sulla<br />
città. Gli spazi comuni sono<br />
pensati per invitare gli ospiti a passarci<br />
il tempo, non sono solo<br />
luoghi di passaggio ma ospitano<br />
musica, cultura, design e arte locale.<br />
Dalla hall a doppia altezza si<br />
accede a sinistra alla reception dell’albergo<br />
e al bar, mentre a destra<br />
si entra nell’ostello. Nel bar dove<br />
“galleggiano” 300 lanterne di carta<br />
che si ispirano all’annuale Festa<br />
Major de Gràcia, che si svolge<br />
a Barcellona, le pareti sono decorate<br />
da un patchwork di opere<br />
di street artist locali che, tra gli altri,<br />
hanno anche riprodotto le importati<br />
piastrelle del pavimento di<br />
Paseo de Gràcia disegnate da<br />
Gaudì. La parte della hall che<br />
conduce all’ostello è caratterizzata<br />
dalla presenza di una struttura in<br />
legno che rende omaggio alla storia<br />
nautica di Barcellona. Le travi<br />
di legno riproducono lo scheletro<br />
di una nave e nascondono<br />
una scala che conduce a una balconata<br />
vetrata che si affaccia verso<br />
l’ingresso dove si trovano una<br />
biblioteca e una sala: qui gli<br />
ospiti conversano e si rilassano<br />
prima di accedere alle camere.<br />
Mix di texture, pavimenti in calcestruzzo<br />
ungherese, metalli grezzi<br />
e legno terroso, caratterizzano<br />
l’arredamento dell’hotel. I posti<br />
letto sono semplici e confortevoli<br />
20 ITA EVENTI
Notes<br />
LA SECONDA<br />
VITA DEL DJ<br />
BOY GEORGE<br />
L’ex leader dei Culture Club<br />
infiamma l’aftershow di Bikkembergs<br />
a Milano. L’evento più discusso<br />
della settimana della moda<br />
N<br />
ella settimana infuocata<br />
delle sfilate di moda presentate<br />
a Milano la musica<br />
è stata protagonista assoluta.<br />
John Varvatos ha portato i gloriosi<br />
Kiss a un party all’hotel Westin Palace,<br />
con un dj set rock’n’roll con<br />
Paula Maugeri e Saturnino. Bikkembergs<br />
ha puntato su un aftershow<br />
al Superstudio con un<br />
ospite d’eccezione: l’ex leader dei<br />
Culture Club, Boy George.<br />
L’istrionico artista (vero nome<br />
George Alan O’Dowd) è, da anni,<br />
uno dei dj più richiesti nei club<br />
e, grazie al suo passato glamour,<br />
è sempre stato legato a doppio filo<br />
al mondo della moda. Una volta<br />
atterrato si è fatto accompagnare<br />
al negozio di via Manzoni e ha<br />
scelto sneakers e pashmina griffate,<br />
giusto in tempo per assistere alla<br />
Cantante, disc jockey, fotografo<br />
e stilista, Boy George è leader<br />
dei Culture Club dall’82 all’86,<br />
esordisce come solista nel 1987<br />
sfilata come ospite d’onore. Tra<br />
due immensi vidwall è stata presentata<br />
al pubblico la nuova collezione;<br />
stessa location per il party<br />
serale. Tutti colpiti da una<br />
dozzina di modelli dal fisico scolpito,<br />
“serviti” come antipasto prima<br />
di sorseggiare una vodka.<br />
Boy George ha infiammato la platea<br />
mixando elettronica ricercata<br />
con alcuni classici degli anni Ottanta.<br />
Vestito con un enorme<br />
cappello, assomigliava a un vero<br />
lord. Detesta i jeans e i talent<br />
show, adora Lana Turner e non<br />
esclude di recitare in futuro in un<br />
film. Salutista e vegano, eliminati<br />
tutti gli eccessi della sua passata<br />
vita da rockstar, Boy George<br />
pubblica un nuovo album di ballad,<br />
This Is What I Do, fortemente<br />
autobiografico. Eppure il vestito<br />
su misura oggi, per lui, è la figura<br />
del dj. «Oggi è quello che mi diverte<br />
di più - racconta George -<br />
spesso chi viene a un dj set non conosce<br />
il mio passato e questo mi<br />
procura adrenalina e motivazione<br />
per dare il massimo, con una libertà<br />
espressiva totale. Cerco di far<br />
ballare e a volte anche di far pensare,<br />
anche se a volte ti capiscono<br />
al massimo due persone tra il<br />
pubblico. Tra le popstar di oggi<br />
adora Lana Del Rey. Ammette<br />
che le assomiglia molto più di<br />
Lady Gaga. Ha il pieno controllo<br />
di ogni sua attività e una sua<br />
etichetta discografica; il successo,<br />
oggi, è soprattutto autocontrollo.<br />
«Quando sono emerso con i Culture<br />
Club giravo il mondo come<br />
su un ottovolante, fregandomene<br />
della salute e di prendermi cura<br />
di me stesso. Oggi prendo tutte<br />
le decisioni sulla mia vita artistica<br />
e riesco sempre a fare quello<br />
che mi sento. Non tornerei mai<br />
indietro. Ho fatto un grande lavoro<br />
e oggi mi godo la vita».<br />
(di Guido Biondi)
Notes<br />
1<br />
2<br />
ACCESSORI<br />
DA REGALARE<br />
Borse, gioielli e bijoux, guanti.<br />
Dallo stile retrò o dal design<br />
moderno. Originali ed eleganti,<br />
semplici o sofisticati. Ce n’è per<br />
tutti i gusti e per tutti<br />
i tipi di donne. Anche perché<br />
San Valentino si avvicina…<br />
6<br />
3<br />
5<br />
4<br />
7<br />
1. Borsone da viaggio stile<br />
bowling della linea Sea<br />
Cotton di Felisi, realizzato<br />
in canvas “sottovetrato”.<br />
2. Borsa di Twin-Set Simona<br />
Barbieri della collezione PE<br />
14: color corallo in pelle con<br />
tracolla, arricchita da applicazione<br />
fiocco e charms.<br />
3. Orecchini fatti a cuore<br />
Heart, una fra le linee classiche<br />
di lola and grace, un<br />
brand del gruppo Swarovski<br />
lanciato nel 2012.<br />
4. Bracciale OPS! Lux Damier,<br />
prodotto da Opsobjects,<br />
che sostiene la campagna<br />
Love Roots per supportare il<br />
progetto “Di pari passo” focalizzato<br />
sulla prevenzione alla<br />
violenza contro le donne.<br />
5. Bracciale della linea B<br />
Tring di Brosway, in acciaio<br />
316L e cristalli indian pink<br />
Swarovski® Elements.<br />
6. Bracciale in acciaio 316L,<br />
pvd nero e cristalli indian pink<br />
Swarovski® Elements, linea B<br />
Tring di Brosway.<br />
7. Guanti Gant in morbida<br />
pelle, caratterizzati da imbottitura<br />
interna in pelo. Il logo<br />
Gant è cucito a filo del polso.<br />
8. Rosario di Tuum, un omaggio<br />
alla bellezza simbolica del<br />
“Rosarium”, che in latino indicava<br />
una “Corona di Rose”.<br />
8<br />
24 ITA EVENTI
Notes<br />
VISTI AL PITTI...<br />
A Firenze le anteprime moda uomo (con qualche eccezione<br />
dedicata alle donne) A/I 2014. Come ci vestiremo il prossimo<br />
autunno? Con stile e attenzione ai dettagli. Ecco alcune anticipazioni<br />
Sun68<br />
“Largo alla femminilità” è il claim della collezione<br />
FW2014-15. Gli abitini sono il tema principale<br />
per la nuova stagione, realizzati in un’infinita<br />
varietà di tessuti, dalla felpa alla maglia<br />
Bugatti<br />
Colori discreti e materiali innovativi<br />
sono la base della<br />
collezione A/I 2014. Le parole<br />
d’ordine “leggermente<br />
trapuntato” e “urban style”<br />
riassumono due essenziali<br />
orientamenti per le giacche<br />
Bugatti<br />
Sia nel business sia nel settore<br />
casual, i sobri look dei pantaloni<br />
mostrano qualità e modernità.<br />
A divertire sono materiali<br />
dalle lavorazioni moderne e<br />
modelli dai tagli slanciati<br />
Roy Roger’s<br />
Dominante nelle<br />
giacche l’ispirazione<br />
proveniente<br />
dal mondo outdoor.<br />
In particolare<br />
i parka in lana con<br />
toppe su i gomiti in<br />
tessuto oleato, che<br />
ricordano i modelli<br />
usati dagli sherpa<br />
negli anni 60.<br />
Hanno un gusto più<br />
classico le giacche<br />
in lana doppiata<br />
piumino o in shetland,<br />
da indossare<br />
sopra gilet piuma<br />
con cappuccio in<br />
nylon. I colori A/I<br />
14 ricordano i verdi<br />
e i brown dei sottoboschi,<br />
interrotti da<br />
punti di luce colore<br />
arancione<br />
President’s<br />
La collezione presenta jeans e<br />
pantaloni, giacche, cappotti e altri<br />
capi spalla. Giacche e blazer vengono<br />
prodotti con cashmere e le<br />
lane pregiate di Angelico, Jamieson’s<br />
of Shetland e Loro Piana;<br />
pantaloni e jeans sono in tessuto<br />
resistente cimosato, gabardine colombiano,<br />
cotone e lane italiani<br />
Digel<br />
Le diverse linee Digel<br />
sono state realizzate<br />
ognuna con una propria<br />
autonomia di colori,<br />
modelli e stile. Un<br />
abbigliamento casual<br />
ma di classe caratterizza<br />
la linea Notting<br />
Hill. I look guadagnano<br />
una particolare<br />
ricercatezza grazie alla<br />
combinazione di materiali<br />
di alta qualità.<br />
Toni di grigio sono<br />
combinati con il nero,<br />
con il color cammello<br />
e con il color brandy<br />
26 ITA EVENTI
KANDINSKY • DEPERO • MUNCH • ARAD • SIRONI • PISANIANDARE PER MOSTRE NEI MUSEI PIÙ IMPORTANTI D’ITALIA<br />
Arte<br />
Modello fisico della<br />
Libellula Meccanica<br />
di Leonardo da Vinci,<br />
progetto disegnato<br />
sul foglio 1051v<br />
del Codice Atlantico<br />
GRANDE SUCCESSO PER LA MOSTRA DEDICATA AL GENIO ITALIANO<br />
LEONARDO DA VINCI IN 3D<br />
La mostra si è imposta fin dai primi giorni<br />
come una delle principali offerte culturali della<br />
città di Milano. I visitatori possono ammirare<br />
(in anteprima mondiale) il modello fisico gigante<br />
della Macchina Volante ricostruito in<br />
scala reale, in tutta la sua apertura alare di<br />
ben 8 metri. La ricostruzione di questo modello<br />
fisico è iniziata un anno fa ed è stata svelata al<br />
mondo proprio in occasione dell’annuncio<br />
della proroga della mostra fino al 28 febbraio<br />
2014. Leonardo3 - Il Mondo di Leonardo rappresenta<br />
un appuntamento importante per famiglie,<br />
studenti, turisti e per chiunque sia interessato<br />
a scoprire Leonardo da Vinci. Vengono<br />
presentate oltre 200 macchine interattive in<br />
3D, oltre a ricostruzioni fisiche, ricreate nel<br />
rigoroso rispetto del progetto originale, che<br />
si ritrova nelle migliaia di pagine, appunti e<br />
disegni contenuti nei più importanti manoscritti<br />
arrivati fino ai nostri giorni.<br />
‣<br />
Le Sale del Re, Piazza della Scala, Milano.<br />
Fino al 28/2/2014<br />
ITA EVENTI 29
Arte<br />
NON SOLO<br />
SCULTURA<br />
La ricerca di Luciano Fabro non si è limitata alla<br />
scultura. A Foligno in mostra disegni che non<br />
solo hanno un valore autonomo, ma sono una<br />
parte rilevante nel corpus dell’opera dell’artista<br />
Sopra: Macchie<br />
di Rorschach, 1976,<br />
acrilico su carta<br />
a mano, carta e<br />
inchiostro. A fianco:<br />
Computer paesaggio<br />
per Cosimo, 1994-<br />
2006, acquerello su<br />
serigrafia Computer<br />
(1994). Sotto: L’alba,<br />
1994, acrilico e<br />
grafite, collezione<br />
privata. A destra:<br />
Fanciulla, non<br />
accettare i miei fiori,<br />
1992, acrilico e<br />
grafite su carta<br />
L<br />
uciano Fabro è uno tra i massimi esponenti<br />
del movimento Arte Povera ed è presente<br />
sulla scena artistica internazionale<br />
dall’inizio degli anni Sessanta. Nato a Torino nel<br />
1936, dopo aver completato i suoi studi classici<br />
in Friuli Venezia Giulia si trasferisce nel 1959 a<br />
Milano, dove conosce Piero Manzoni ed Enrico<br />
Castellani e si interessa alla ricerca condotta da<br />
Lucio Fontana sullo spazio al di là della tela.<br />
L’esposizione di Foligno accoglie per la prima<br />
volta in Italia un ricco nucleo di disegni dell’artista,<br />
lavori che godono di un’autonomia e di un<br />
grado di libertà particolari anche rispetto la stessa<br />
disciplina e che si confermano parte integrante e<br />
irrinunciabile del corpus dell’opera di Fabro. Oltre<br />
100 disegni che presentano tipologie e funzioni<br />
differenti: essi, infatti, non sono strettamente progettuali,<br />
ovvero preliminari alla realizzazione di<br />
opere, bensì disegni intesi come pratica alla base<br />
del processo creativo che conduce alla genesi di<br />
un’idea; disegni in cui è esplicito il riferimento alla<br />
scultura e disegni come campo di indagine. E ancora<br />
disegni come forme - aperture, buchi e fori<br />
- grazie alle quali Fabro indaga lo spazio aperto da<br />
Lucio Fontana, che in quegli anni era punto di riferimento<br />
per gran parte dei giovani artisti.<br />
Luciano Fabro. Disegno In-Opera<br />
CIAC Centro Italiano Arte Contemporanea,<br />
Foligno (Pg), dal 15/2 al 4/5 2014<br />
30 ITA EVENTI
Arte<br />
A fianco: Pelikan,<br />
1923. Sopra: URSS<br />
in costruzione, n°2-3,<br />
1940. Sotto: Proun<br />
43, 1922. In basso:<br />
Padiglione sovietico<br />
dell’esposizione<br />
internazionale<br />
Pressa, Colonia, 1928<br />
ARTISTA SENZA CONFINI<br />
Pittore e designer, ma non solo. Architetto, grafico, fotografo. Il russo El<br />
Lissitzky è tra gli artisti più controversi dei primi decenni del XX secolo<br />
L<br />
a mostra ripercorre l’evoluzione dell’attività di<br />
El Lissitzky attraverso tutti i linguaggi sperimentati<br />
per costruire una nuova arte, collettiva<br />
e rivoluzionaria. In esposizione oltre 100 opere<br />
provenienti da importanti istituzioni e musei internazionali,<br />
dipinti, progetti tipografici, illustrazioni<br />
di libri e riviste, studi architettonici, fotografie,<br />
fotomontaggi e fotogrammi come Corridore<br />
nella città del 1926 o l’iconico autoritratto Il costruttore<br />
del 1924. Pittore, designer, architetto, grafico,<br />
fotografo e soprattutto rivoluzionario: una<br />
vita al limite, anzi, consacrata al superamento dei<br />
limiti, quella di El Lissitzky, il geniale artista russo<br />
a cui il Mart di Rovereto dedica una grande mostra<br />
a cura di Oliva María Rubio. Eliezer (Lazar) Markovič<br />
Lisickij (Počinok, Smolensk, Russia, 1890 -<br />
Mosca, 1941), detto El Lissitzky è tra gli artisti più<br />
influenti, sperimentali e controversi dei primi decenni<br />
del XX secolo. Creativo e innovatore, aspirava<br />
a mescolare nel suo lavoro paesi e culture, arte<br />
e design, Oriente e Occidente. L’arte è per lui un<br />
processo di ricerca eterogeneo nel quale porre in relazione<br />
le differenti discipline: l’architettura, l’edilizia,<br />
il design, la grafica, l’illustrazione. Come altri<br />
artisti dell’Unione Sovietica, El Lissitzky porta<br />
avanti una concezione dell’arte politica che contribuisce<br />
ad accrescere il senso di appartenenza e<br />
la partecipazione alle idee staliniste per comunicarne,<br />
visivamente, il messaggio ideologico. Come<br />
i costruttivisti russi, utilizza l’energia creativa per<br />
concepire una nuova struttura sociale in cui il<br />
nuovo ingegnere-architetto-artista sia in grado di<br />
attraversare e cancellare i vecchi confini.<br />
L’esperienza della totalità di El Lissitzky<br />
Mart, Rovereto, dal 15/2 all’8/6 2014<br />
ITA EVENTI 31
Arte<br />
IL SEICENTO<br />
OLANDESE<br />
A BOLOGNA<br />
Il famosissimo dipinto di Vermeer La ragazza con<br />
l’orecchino di perla e altri capolavori della Golden<br />
Age olandese potranno essere ammirati a<br />
Bologna. Prima di tornare definitivamente al<br />
Mauritshuis Museum de L’Aia di Cristiana Zappoli<br />
U<br />
n evento non raro, ma assolutamente<br />
unico. Poter<br />
ammirare La Ragazza con<br />
l’orecchino di perla di Jan Vermeer<br />
nel nostro Paese è un evento<br />
che presumibilmente non si ripeterà<br />
e per questo imperdibile.<br />
Il quadro sarà esposto a Bologna,<br />
nella bella location di Palazzo<br />
Fava, per alcune settimane e il suo<br />
arrivo in Italia è il frutto di una<br />
trattativa durata un paio di anni,<br />
a partire dal momento in cui il<br />
Mauritshuis, il museo de L’Aia che<br />
lo ospita, è stato chiuso per importanti<br />
lavori di restauro e ampliamento,<br />
che ne vedranno la riapertura<br />
all’inizio dell’estate 2014.<br />
Sarà la star indiscussa di una raffinatissima<br />
mostra sulla Golden<br />
Age della pittura olandese, curata<br />
da Marco Goldin e, tra gli altri,<br />
da Emilie Gordenker, direttrice<br />
del Mauritshuis Museum.<br />
L’occasione di ammirarla nasce<br />
dalla collaborazione tra Fondazione<br />
Carisbo e il suo presidente,<br />
Fabio Roversi-Monaco, e Marco<br />
Goldin, storico dell’arte e amministratore<br />
di Linea d’ombra.<br />
«Sarà l’unica occasione per ammirarla<br />
in Europa - spiega Roversi-Monaco<br />
- al di fuori della sua<br />
sede storica da dove, conclusa la<br />
mostra bolognese, probabilmente<br />
non uscirà mai più, essendo<br />
l’opera simbolo del museo riaperto».<br />
La ragazza con l’orecchino<br />
1<br />
2<br />
32 ITA EVENTI
3<br />
1. Frans Hals,<br />
Aletta Hanemans, 1625<br />
2. Pieter Claesz, Natura<br />
morta con candela, 1627<br />
3. Jan Vermeer,<br />
La ragazza con<br />
l’orecchino di perla, 1665<br />
4. Gerrit van Honthorst,<br />
Il violinista, 1626<br />
5. Harmenszoon<br />
van Rijn Rembrandt,<br />
Cantico di Simeone, 1631<br />
4<br />
5<br />
di perla non sarà l’unico capolavoro<br />
di Vermeer in mostra. Ad affiancarla<br />
ci sarà il grande olio<br />
Diana e le sue ninfe. E ancora,<br />
quattro Rembrandt e poi Frans<br />
Hals, Ter Borch, Claesz, Van<br />
Goyen, Van Honthorst, Hobbema,<br />
Van Ruisdael, Steen, ovvero<br />
tutti i massimi protagonisti della<br />
Golden Age dell’arte olandese.<br />
Accanto a questa mostra, la Fondazione<br />
Carisbo e Genus Bononiae<br />
proporranno anche Attorno<br />
a Vermeer, omaggio tributato da<br />
una quindicina di grandi artisti<br />
italiani contemporanei, da Guccione<br />
a Sarnari, da Olivieri a Verna,<br />
scelti da Marco Goldin per il<br />
senso della loro adesione all’intima<br />
idea specialmente del medium<br />
luminoso vermeeriano, senza distinzione<br />
tra figurativo e astratto.<br />
Nessuno conosce l’identità della<br />
donna rappresentata da Vermeer<br />
con l’orecchino di perla: «Il suo<br />
volto, - spiegano i curatori - intensamente<br />
illuminato, è messo<br />
magnificamente in risalto dallo<br />
sfondo scuro e dal panno azzurro<br />
intorno alla fronte, indossato<br />
come parte di quel copricapo,<br />
quasi un turbante, che le conferisce<br />
un’aria esotica». Intorno al<br />
1665 Vermeer dipinse diverse<br />
“tronie”, ovvero ritratti raffiguranti<br />
il volto di personaggi convenzionali,<br />
delle quali questa<br />
fanciulla è sicuramente la più<br />
nota. «Il volto idealizzato della<br />
fanciulla e il suo insolito abbigliamento<br />
- proseguono i curatori<br />
- conferiscono al dipinto un carattere<br />
di atemporalità. Un’aura<br />
di pace e di armonia pervade<br />
l’immagine, che sembra cogliere<br />
un momento arrestato nel tempo.<br />
Il modo in cui la giovane<br />
donna porge il suo sguardo volgendo<br />
il capo suscita in noi quasi<br />
la sensazione di aver disturbato<br />
i suoi sogni».<br />
La ragazza<br />
con l’orecchino di perla<br />
Palazzo Fava, Bologna,<br />
dall’8/2 al 25/5 2014<br />
ITA EVENTI 33
Arte<br />
L’ARTE IN GUERRA<br />
La mostra apre le riflessioni sul<br />
centenario della prima guerra<br />
mondiale (1914-1918). Comprende<br />
50 opere e documenta<br />
come gli artisti, da Balla a Carrà,<br />
da Léger a Grosz, hanno rappresentato<br />
l’esperienza del conflitto.<br />
Al centro la figura di Sironi, di cui<br />
vengono analizzati gli anni 1915-<br />
18 e la tematica della guerra.<br />
Sironi e la Grande Guerra<br />
Palazzo de’ Mayo, Chieti,<br />
dal 22/2 al 25/5 2014<br />
VISIONI ARTISTICHE, TRA IRONIA E SACRALITÀ<br />
La prima e la più completa retrospettiva mai dedicata a uno dei più importanti<br />
artisti italiani contemporanei. Vettor Pisani (Bari, 1934 - Roma,<br />
2011) si è rivelato come uno dei testimoni e più importanti esponenti<br />
della ricerca artistica in Italia a partire dagli anni Settanta, nonché un<br />
autore fra i più visionari nel panorama artistico della sua generazione.<br />
Vettor Pisani. Eroica/antieroica: una retrospettiva<br />
Madre, Napoli, fino al 24/3/2014<br />
CAPPELLI, CHE PASSIONE<br />
La prima mostra monografica dedicata al<br />
cappello, le cui collezioni, patrimonio del<br />
museo, ammontano a mille unità, e solo<br />
una parte sarà destinata alla mostra.<br />
Il cappello diviene opera d’arte, con una<br />
sua armonia estetica cui contribuiscono<br />
la conformazione scultorea, la componente<br />
cromatica e quella ornamentale.<br />
Il Cappello fra Arte e Stravaganza<br />
Galleria del Costume di Palazzo Pitti,<br />
Firenze, fino al 18/5/2014<br />
AUTO(DISTRUZIONI)<br />
Arad è uno dei designer più<br />
influenti al mondo. Ha fornito<br />
un contributo fondamentale<br />
al mondo dell’arte,<br />
del design e dell'architettura.<br />
La mostra si concentra su un<br />
nuovo progetto che, attraverso<br />
esperimenti fisici e simulazioni<br />
digitali, esplora il<br />
modo in cui le carrozzerie<br />
delle auto, soprattutto Fiat<br />
500, si comportano sotto<br />
compressione.<br />
In Reverse di Ron Arad<br />
Pinacoteca Agnelli, Torino<br />
fino al 30/3/2014<br />
COSTUMI VERDIANI IN SCENA<br />
La mostra celebra il bicentenario della nascita<br />
di Giuseppe Verdi attraverso l’esposizione<br />
dei costumi di quattro protagoniste<br />
femminili di altrettante celebri<br />
edizioni scaligere, ricostruiti dagli studenti<br />
del corso di sartoria dell’Accademia<br />
del Teatro alla Scala, partendo<br />
dai figurini originali: Violetta, per “La<br />
traviata” del 1859, Desdemona per la<br />
prima esecuzione assoluta di “Otello”<br />
del 1887, quello di Elisabetta per l’edizione<br />
del 1884 di “Don Carlo” e quello<br />
di Amelia per “Un ballo in maschera”<br />
del 1903. A corredo della mostra un<br />
ricco percorso fotografico. Accanto alle<br />
immagini di backstage spicca un tributo<br />
ai grandi miti del teatro milanese e a<br />
quei registi e costumisti che hanno<br />
creato dei veri capolavori.<br />
Prime donne. Le eroine di Verdi:<br />
amanti, vittime e traviate<br />
Centro Diagnostico Italiano (CDI),<br />
Milano, fino al 31/3/2014<br />
Foto di Adele Neotti<br />
34 ITA EVENTI
IL MAESTRO DELL’ARTE ASTRATTA<br />
I 150 ANNI DI MUNCH<br />
Genova celebra Edvard Munch con una<br />
scelta espositiva che intende presentare al<br />
pubblico il cuore dei capolavori dellʼartista,<br />
le opere che egli stesso prediligeva,<br />
i temi a lui cari, le tecniche preferite. I visitatori<br />
possono vedere Munch con gli occhi<br />
di Munch. Vedono quello che lʼartista<br />
ha più amato e su cui ha concentrato la<br />
sua produzione: le opere grafiche rappresentate<br />
con le incisioni su legno, o la prestigiosissima<br />
e inedita collezione Linde<br />
(dal cognome del medico che ospitò<br />
Munch nella sua casa di campagna),<br />
e gli olii più intimi, dai ritratti ai paesaggi.<br />
Una grande retrospettiva che presenta oltre 80 opere<br />
fondamentali dell’arte di Kandinsky in ordine cronologico.<br />
Le sezioni della mostra sono organizzate secondo<br />
i periodi principali della vita di Kandinsky, dagli esordi<br />
in Germania agli anni in Russia e in Francia. Il percorso<br />
espositivo comincia in modo sorprendente, immergendo<br />
il visitatore in un ambiente che avrà “il potere di trasportarlo<br />
fuori dallo spazio e dal tempo”: una sala con pitture<br />
parietali. Ricreata nel 1977 dal pittore restauratore<br />
Jean Vidal queste pitture sono state concepite rispettando<br />
fedelmente i cinque guazzi originali, eseguiti da<br />
Kandinsky per decorare un salone ottagonale della Juryfreie<br />
Kunstausstellung, una mostra senza giuria che si<br />
svolse annualmente a Berlino tra il 1911 e il 1930.<br />
Vassily Kandinsky. La collezione del Centre Pompidou<br />
Palazzo Reale, Milano, fino al 27 aprile 2014<br />
Edvard Munch<br />
Palazzo Ducale, Genova,<br />
fino al 27/4/2014<br />
REALTÀ PIRANDELLIANE<br />
A documentare uno degli snodi<br />
più rilevanti della ricerca dell’artista<br />
Fausto Pirandello (1899-1975)<br />
sono circa 60 opere. Agli oltre<br />
trenta dipinti, s’affianca una scelta<br />
di opere su carta, per lo più inedite,<br />
provenienti dalla collezione<br />
degli eredi di Antonio Pirandello.<br />
Fausto Pirandello.<br />
Il tempo di guerra (1939-1945)<br />
Fabbriche Chiaramontane, Agrigento<br />
fino al 25/2/2014<br />
TUTTO DEPERO<br />
La mostra focalizza l’attenzione su<br />
Fortunato Depero, una delle figure<br />
maggiormente significative del secolo<br />
scorso che ha saputo proporre<br />
una visione dell’arte totale<br />
ancora oggi di straordinaria attualità.<br />
Un personaggio a tutto tondo,<br />
attivo per quarant’anni. Un artista<br />
che ha sfidato le convenzioni attraverso<br />
un processo linguistico e ha<br />
coinvolto sia il contesto pubblico<br />
sia quello privato. Ad Aosta sono<br />
esposte oltre novanta opere tra dipinti,<br />
arazzi, tarsie, mobili, sculture,<br />
bozzetti, progetti, libri (tra cui il celebre libro bullonato del<br />
1927) e schizzi. È un’esposizione che ripercorre l’iter creativo di<br />
Depero dai suoi primissimi esordi in ambito simbolista alla sua<br />
adesione al futurismo, giungendo sino alle realizzazioni degli<br />
anni Quaranta e Cinquanta quando appare evidente il recupero<br />
dell’arte popolare. La rassegna è divisa in ordinate sezioni che<br />
delineano le fasi salienti della sua esperienza artistica: Esordi e<br />
Futurismo, Il Teatro, La Casa del Mago, La Pubblicità, Il buxus<br />
e la riscoperta del folklore.<br />
Universo Depero<br />
Museo Archeologico Regionale, Aosta, fino all’11/5/2014<br />
ITA EVENTI 35
ELISA • CARBONI • VANONI • VENDITTI • BAGLIONI • BRITTIPRINCIPALI CONCERTI DI MUSICA POP ROCK JAZZ IN ITALIA<br />
Musica<br />
Puro rock italiano<br />
Gli Afterhours sono nati da<br />
un’idea di Manuel Agnelli. Gli<br />
altri componenti sono: Giorgio<br />
Prette, Giorgio Ciccarelli,<br />
Roberto Dell'Era, Rodrigo<br />
D'Erasmo e Xabier Iriondo<br />
GLI AFTERHOURS DI NUOVO IN TOUR CON HAI PAURA DEL BUIO?<br />
UN GRANDE RITORNO AL PASSATO<br />
In occasione dell’uscita di un’edizione speciale<br />
di Hai Paura del Buio?, storico disco degli Afterhours<br />
del 1997 che verrà rivisitato in collaborazione<br />
con diversi nomi di spicco della musica<br />
italiana e internazionale e pubblicato da<br />
Universal nella primavera 2014, la band milanese<br />
partirà per un nuovo tour, a un anno di<br />
distanza dall’ultimo, che toccherà la penisola<br />
da nord a sud. Gli Afterhours riproporranno<br />
nella sua interezza Hai Paura del Buio?, un album<br />
che ha lasciato un segno indelebile nella<br />
storia della musica indipendente italiana.<br />
«Dopo il riconoscimento come miglior disco<br />
indipendente degli ultimi 20 anni da parte dei<br />
giornalisti e come miglior album indipendente<br />
degli ultimi 15 anni da parte del pubblico -<br />
spiega Manuel Agnelli - abbiamo deciso di<br />
fare festa con tutti quelli che questo disco<br />
l’hanno amato. E lo suoniamo per intero dal<br />
vivo così come lo eseguivamo nell’anno di<br />
uscita. Una performance che vogliamo rimanga<br />
un evento speciale. Per questo motivo<br />
si limiterà esclusivamente ai nove appuntamenti<br />
di marzo 2014».<br />
CONCERTI ◗ 14/3 Mantova, Palabam<br />
◗ 15/3 Rimini, Velvet ◗ 18/3 Torino, Teatro della<br />
Concordia ◗ 21/3 Bologna, Estragon ◗ 22/3 S.Biagio<br />
Callalta (Tv), Supersonic Arena ◗ 24/3 Milano,<br />
Alcatraz ◗ 26/3 Firenze, Obihall ◗ 28/3 Roma,<br />
Orion ◗ 29/3 Bari, Demodè<br />
ITA EVENTI 37
Musica<br />
Elisa<br />
36 anni, è cantautrice<br />
e polistrumentista.<br />
Scoperta da Caterina<br />
Caselli, pubblica a<br />
19 anni il suo primo<br />
album Pipes & Flowers<br />
Per tutte le foto © Fabio Iovino<br />
38 ITA EVENTI
LA NUOVA<br />
ANIMA<br />
ITALIANA<br />
DI ELISA<br />
Dopo il successo del suo<br />
ultimo album, il primo in<br />
italiano, la cantante sarà in<br />
tournée nel mese di marzo.<br />
Con lei abbiamo parlato<br />
di Morricone, Ligabue e<br />
dell’esperienza come autrice<br />
di musica per il cinema<br />
di Cristiana Zappoli<br />
l’ottavo album ma è come se fosse<br />
il primo. È un esordio, niente di<br />
più e niente di meno. Perché<br />
un’Elisa “tutta” in italiano non si era<br />
mai vista. L’anima vola è il primo disco<br />
con brani solo in lingua italiana della<br />
cantante che, se con l’inglese ha da sempre<br />
un’affinità elettiva, con l’italiano ha<br />
al contrario sempre avuto un rapporto<br />
decisamente conflittuale. Almeno fino a<br />
questo album. «È stato un percorso lunghissimo,<br />
- racconta Elisa - ci ho messo<br />
tantissimo tempo anche solo per trovare<br />
il coraggio di accettare questa sfida,<br />
probabilmente avevo paura di non riuscire.<br />
Dovevo trovare il mio linguaggio,<br />
non è stato facile». Ma gli sforzi alla fine<br />
sono stati ripagati: il disco, da settimane<br />
in testa alle classifiche, ha ricevuto la<br />
certificazione di platino per le oltre<br />
60mila copie vendute. Dal 28 gennaio,<br />
inoltre, è su iTunes e tutte le piattaforme<br />
digitali l’EP remix de L’Anima<br />
vola, che include 3 remix di Gabry<br />
Ponte, Fish e Latino Pellegrini.<br />
Il disco ospita collaborazioni importanti:<br />
Ligabue, Tiziano Ferro, Giuliano Sangiorgi<br />
e contiene Ancora Qui, brano il cui<br />
testo è stato scritto da Elisa sulla musica<br />
del Maestro Ennio Morricone e che è<br />
stato incluso nella colonna sonora dell’ultimo<br />
film di Quentin Tarantino<br />
Django Unchained. «Conoscere Ennio<br />
Morricone è stato molto emozionante, -<br />
racconta Elisa - lui per me è un genio,<br />
un’istituzione, un’icona. È stata una tale<br />
fortuna poterlo incontrare, sentirlo suonare,<br />
che ancora faccio fatica a credere<br />
che sia successo. Mi ricordo che mentre<br />
ero in casa sua pensavo a quanti milioni<br />
di persone avrebbero voluto essere lì al<br />
posto mio».<br />
A marzo la cantautrice italiana sarà nei<br />
palasport con L’Anima vola tour, dopo<br />
essere mancata dalla scene per diverso<br />
tempo, complice la nascita del suo secondo<br />
figlio, Sebastian, nel maggio del<br />
2013. Elisa, per usare le sue stesse parole<br />
è “carichissima” per questi concerti che,<br />
spera, «saranno emozionanti».<br />
Elisa, L’Anima vola è il suo primo disco<br />
interamente in italiano. Perché adesso?<br />
«Un anno e mezzo fa, quando ho scritto<br />
le canzoni del disco, mi sentivo finalmente<br />
pronta. Fino a quel momento,<br />
tutte le volte che ho provato a farlo non<br />
veniva come volevo, non aveva l’onestà<br />
che cercavo. Dovevo trovare il mio linguaggio,<br />
dovevo capire chi era Elisa che<br />
cantava in italiano un album intero. Fino<br />
ad ora avevo cantato in italiano solo canzoni<br />
singole, alcune mie e alcune cover,<br />
facevo qualcosa ogni due o tre anni, dovevo<br />
arrivare a una profondità diversa.<br />
ITA EVENTI 39
Musica<br />
Mi sono avvicinata a questo album<br />
con calma, passo dopo passo. La mia<br />
formazione è totalmente basata sulla<br />
musica inglese e americana, e non mi<br />
ero mai soffermata su ciò prima di cimentarmi<br />
con questo album».<br />
È stato un percorso difficile?<br />
«Decisamente. Ho iniziato a fare un<br />
po’ di brainstorming, ovvero andavo<br />
in studio a cantare e suonare senza<br />
una meta, lasciavo uscire le parole e la<br />
musica come venivano e osservavo i<br />
risultati, cercavo il mio linguaggio.<br />
Per mesi sono andata avanti così ed è<br />
stato veramente bello regalarmi il<br />
lusso di avere tanto tempo. È un po’<br />
quello che succede all’inizio di una<br />
carriera: da esordiente non hai pressioni<br />
di alcun genere, nessun contratto,<br />
nessuna scadenza, ti prendi il<br />
tempo che ti serve per mettercela<br />
tutta. Un tipo di lavoro e di ricerca diversi<br />
rispetto a quelli che fai dopo. È<br />
come quando un aereo deve decollare<br />
e bisogna mettere il motore al massimo.<br />
Io con questo disco ho fatto<br />
così, mi sono comportata da esordiente.<br />
E quando ho sentito che avevo<br />
trovato quello che cercavo mi sono<br />
galvanizzata e da lì tutto è andato in<br />
discesa, ogni giorno scrivevo una<br />
canzone nuova, era come se si scrivessero<br />
da sole. È stato meraviglioso<br />
e molto emozionante».<br />
Nel disco ci sono canzoni scritte<br />
da Ligabue, Tiziano Ferro e Giuliano<br />
Sangiorgi. Come sono nate<br />
queste collaborazioni?<br />
«Con tutti e tre ho un rapporto<br />
molto bello anche se differente. Giuliano<br />
Sangiorgi è un mio carissimo<br />
amico. È anche il padrino di mia figlia.<br />
Siamo coetanei e abbiamo influenze<br />
musicali molto affini, abbiamo<br />
le stesse radici, eccezion fatta<br />
per il suo background di musica italiana<br />
che a me manca completamente.<br />
La sua voce mi piace tantissimo<br />
e mi piace molto anche cantare<br />
insieme a lui perché penso che le nostre<br />
voci siano complementari, come<br />
se lui fosse la mia parte maschile e io<br />
la sua parte femminile. Ligabue l’ho<br />
conosciuto nel 2006, quando mi ha<br />
chiesto di ascoltare Gli ostacoli del<br />
cuore. Da quel momento è nato un<br />
rapporto di amicizia e di grande<br />
stima. Mi ha colpito tantissimo la<br />
sua umanità e il suo modo di lavorare.<br />
Sono affascinata dalla sensibilità<br />
con cui vive il suo mestiere. Io lo<br />
considero in qualche modo un poeta,<br />
ha una capacità incredibile di raccontare<br />
la realtà con poesia. Con Tiziano<br />
Ferro, invece, non avevo mai<br />
lavorato. Avevamo solo cantato una<br />
canzone insieme in occasione di un<br />
concerto di Natale in Vaticano. Entrambi<br />
desideravamo fare qualcosa<br />
insieme, solo non avevamo mai trovato<br />
qualcosa di giusto. La canzone<br />
che c’è nell’album, E scopro cos’è la felicità,<br />
l’abbiamo scritta insieme, io ho<br />
scritto la musica e lui le parole e mi<br />
è da subito sembrata la canzone giusta<br />
per noi. Perché è un pezzo molto<br />
GLI OSPITI DI ELISA<br />
L’anima vola, ottavo album di<br />
Elisa, è il primo interamente italiano<br />
ed è disco di platino per<br />
le oltre 60mila copie vendute.<br />
La cantante è autrice di musica<br />
e testi, con alcune eccezioni: A<br />
modo tuo, scritto da Ligabue; E<br />
scopro cos’è la felicità, con la<br />
firma e un incontro vocale con<br />
Tiziano Ferro; Ancora Qui,<br />
con testo di Elisa sulla musica<br />
di Morricone (incluso nella colonna<br />
sonora di Django Unchained<br />
di Tarantino) ed Ecco che,<br />
scritto da Giuliano Sangiorgi su<br />
musica di Elisa. La produzione<br />
artistica è stata curata da Elisa,<br />
insieme a Davide Rossi, Andrea<br />
Rigonat e Christian Rigano.
Fin da piccola Elisa<br />
mostra interesse nei<br />
confronti di diverse<br />
forme d’arte che<br />
spaziano dalla<br />
danza, alla pittura,<br />
alla scrittura<br />
di brevi racconti<br />
soul e penso che l’anima di Tiziano<br />
sia in parte soul. È il ponte che ci<br />
unisce perché è uno dei generi che<br />
più mi ha influenzato».<br />
Ha composto la colonna sonora de<br />
L’Ultima ruota del carro di Giovanni<br />
Veronesi. Che esperienza è stata?<br />
«È stata un’esperienza molto interessante.<br />
Un lavoro impegnativo e profondo,<br />
proprio come affrontare un<br />
album. È stata anche un’esperienza<br />
molto stimolante. Il meccanismo di<br />
creazione di un album è un meccanismo<br />
diverso rispetto a quello della<br />
colonna sonora, paradossalmente nel<br />
fare quest’ultima c’è più libertà, nel<br />
senso della pura scrittura musicale,<br />
nel modo in cui scrivi le note. Ha altre<br />
logiche, molto più libere».<br />
Tra i nuovi talenti musicali italiani,<br />
quale la convince di più?<br />
«Un cantante che secondo me ha un<br />
grandissimo carisma è Marco Mengoni.<br />
Penso che sia un vero animale<br />
da palcoscenico».<br />
E tra le voci femminili?<br />
«Ce ne sono più di una. Mi è sempre<br />
piaciuta la grinta vocale di Francesca<br />
Michielin, ed è per questo che ho<br />
scelto di darle alcuni miei brani».<br />
Cosa dobbiamo aspettarci dal suo<br />
nuovo tour?<br />
«Non voglio creare aspettative eccessive<br />
ma io non vedo l’ora di salire sul<br />
palcoscenico perché sono stata assente<br />
per un po’ e sono “carichissima”!<br />
Sto cercando di mettere insieme<br />
tutta la musica che mi<br />
rappresenta di più. Sto creando una<br />
scaletta con le canzoni che mi piace<br />
cantare, sto facendo scelte molto<br />
emotive. Spero che intorno al tour si<br />
crei una buona energia, che i concerti<br />
abbiano un bel flow. Vorrei che<br />
fosse un reale momento di condivisione.<br />
Mi piace tantissimo vedere le<br />
persone che cantano e che ballano ai<br />
miei concerti, quando riesco in qualche<br />
maniera ad “accenderli” per me<br />
è il massimo».<br />
CONCERTI<br />
◗ 7/3 Conegliano (Tv)<br />
◗ 8/3 Padova<br />
◗ 10/3 Torino<br />
◗ 11/3 Genova<br />
◗ 13/3 Firenze<br />
◗ 15/3 Roma<br />
◗ 16/3 Bari<br />
◗ 18/3 Napoli<br />
◗ 19/3 Pescara<br />
◗ 21/3 Perugia<br />
◗ 22/3 Bologna<br />
◗ 24, 25/3 Milano<br />
◗ 27/3 Montichiari (Bs)<br />
◗ 29/3 Trieste<br />
ITA EVENTI 41
Musica<br />
Da sinistra:<br />
Martin Gore,<br />
Dave Gahan e<br />
Andy Fletcher,<br />
i 3 componenti<br />
storici dei<br />
Depeche Mode
Negli anni ‘80 hanno dato<br />
dignità alla musica elettronica.<br />
Rivoltato i canoni compositivi<br />
della forma-canzone.<br />
Inventato suoni mai sentiti<br />
prima. E adesso, dopo l’album<br />
Delta Machine, un nuovo<br />
tour per la band inglese<br />
di Alberto Aitini<br />
DEPECHE<br />
MODE<br />
ANCORA<br />
SUL PALCO<br />
D<br />
opo un intenso tour estivo<br />
che ha registrato date sold out<br />
BAND<br />
in tutta Europa, i Depeche<br />
Mode tornano in Italia per la seconda<br />
tranche del loro Delta Machine<br />
World Tour. Delta Machine, uscito a<br />
marzo dell’anno scorso, è il tredicesimo<br />
album della band britannica<br />
formata da Martin Gore, Dave Gahan<br />
e Andy Fletcher, ed è stato definito<br />
dalla critica come l’album<br />
più potente, gotico ed elettronico da<br />
Violator. Il disco celebra oltre tre decenni<br />
di incredibile carriera al top<br />
della scena musicale con oltre 100<br />
milioni di album venduti, concerti<br />
negli stadi più importanti del mondo<br />
e oltre 50 hit solo negli USA e nel<br />
Regno Unito. «Abbiamo trascorso<br />
metà della nostra vita a suonare insieme»,<br />
spiega Martin Gore. «Arrivati<br />
a questo punto conosciamo i nostri<br />
reciproci punti di forza e di debolezza,<br />
e sappiamo che insieme le<br />
cose funzionano molto bene. Abbiamo<br />
avuto i nostri alti e bassi, peraltro<br />
ampiamente documentati,<br />
ma ora sfruttiamo le nostre qualità,<br />
cosa che non sempre abbiamo fatto».<br />
Il disco è uscito in due differenti versioni:<br />
standard e deluxe, quest’ultima<br />
accompagnata da un disco aggiuntivo<br />
contenente quattro bonus<br />
track e un libro fotografico realizzato<br />
da Anton Corbijn. Registrato tra<br />
Santa Barbara e New York, è prodotto<br />
da Ben Hillier e mixato da Flood.<br />
Hillier aveva già prodotto i loro<br />
ultimi due album, Playing the Angel<br />
e Sounds of the Universe. «Sapeva dove<br />
eravamo arrivati e certamente non<br />
potevamo ripeterci. Dovevamo fare<br />
qualcosa di stimolante, che rappresentasse<br />
una sfida. Abbiamo scelto<br />
Ben perché volevamo crescere e fare<br />
un disco meno cinematografico e più<br />
diretto», continua Gore. E aggiunge<br />
Andy Fletcher: «Storicamente<br />
con i Depeche Mode abbiamo cambiato<br />
tanti produttori, ma quando ci<br />
siamo incontrati per decidere cosa<br />
fare con questo disco, abbiamo pensato<br />
che Ben Hillier sarebbe stato<br />
perfetto. È stata sua l’idea di far mixare<br />
il disco a Flood, e il risultato è<br />
meraviglioso».<br />
Delta Machine ha senza dubbio centrato<br />
il bersaglio, aprendo una nuova<br />
strada per una delle band più importanti<br />
al mondo e fonte di ispirazione<br />
per artisti di ogni genere, da<br />
Shakira ai Coldplay, dai Killers agli<br />
Mgmt. Sono andati in una direzione<br />
leggermente diversa rispetto ai lavori<br />
precedenti.<br />
«Una volta ordinate le idee - precisa<br />
Dave Gahan - abbiamo aspettato<br />
che le canzoni avessero una qualche<br />
forma prima di tentare di dare<br />
un titolo all’album. Stavolta avevano<br />
una chiara influenza blues, il Delta<br />
blues: canzoni striscianti, un po’<br />
ambigue e sporche». «Non è che sia<br />
un disco blues», chiarisce Gore,<br />
«ma è il blues alla nostra maniera. Da<br />
un po’ di tempo ormai abbiamo il<br />
nostro personalissimo stile blues». E<br />
prosegue: «Scrivere quest’album è stata<br />
una bella sfida, perché volevamo<br />
che i brani avessero un sound molto<br />
moderno. Voglio che la gente si<br />
senta bene quando lo ascolta, che<br />
provi un senso di pace, perché ha<br />
qualcosa di magico».<br />
DA 100<br />
MILIONI (DI DISCHI)<br />
Pionieri dell’era postpunk,<br />
i Depeche Mode<br />
sono diventati uno dei<br />
gruppi più importanti<br />
della storia della<br />
musica moderna,<br />
vendendo oltre 100<br />
milioni di dischi nel<br />
mondo. Formatisi nel<br />
1981, continuano a<br />
raccogliere consensi<br />
di pubblico e critica a<br />
livello globale. I loro<br />
tredici album da studio<br />
hanno raggiunto la Top<br />
10 in oltre 20 paesi,<br />
tra cui gli USA e il<br />
Regno Unito. Il disco<br />
precedente a Delta<br />
Machine, Sounds of<br />
The Universe, è uscito<br />
nel 2009 debuttando<br />
al numero 1 delle<br />
classifiche di 14<br />
paesi nel mondo.<br />
CONCERTI<br />
◗ 18 febbraio<br />
PALAOLIMPICO, TORINO<br />
◗ 20 febbraio<br />
MEDIOLANUM FORUM, MILANO<br />
◗ 22 febbraio<br />
UNIPOL ARENA, BOLOGNA<br />
ITA EVENTI 43
Musica
30 ANNI<br />
UNA FESTA<br />
UN TOUR<br />
MA ANCHE<br />
TANTI AMICI<br />
Un nuovo disco e tantissimi<br />
duetti. Un concerto-evento<br />
a Bologna. Una tournée<br />
nei teatri. È così che Luca<br />
Carboni festeggia la sua<br />
carriera. Iniziata nel 1983<br />
e non ancora finita.<br />
Infatti il cantautore sta<br />
già lavorando a un nuovo<br />
album di soli inediti<br />
di Cristiana Zappoli<br />
uca Carboni ha compiuto trent’anni<br />
(1983-2013)… di carriera.<br />
Aveva 21 anni quando è<br />
entrato negli studi Fonoprint di Bologna<br />
per registrare il suo primo album<br />
…intanto Dustin Hoffman non sbaglia<br />
un film. E nel 2013 è uscito Fisico<br />
& Politico, l’album che celebra questi<br />
30 anni, con tre inediti, di cui uno dà<br />
il titolo al disco ed è cantato con Fabri<br />
Fibra, e alcune delle sue canzoni più<br />
belle eseguite insieme ad altri artisti.<br />
Tiziano Ferro, Elisa, Jovanotti, Cesare<br />
Cremonini, Biagio Antonacci, Miguel<br />
Bosè, Franco Battiato, Alice, Samuele<br />
Bersani. Ci sono tutti più uno, Ligabue,<br />
che non ha cantato ma ha voluto<br />
regalare al cantante bolognese uno dei<br />
tre inediti, C’è sempre una canzone.<br />
Prima della tournée teatrale di febbraio,<br />
Carboni ha regalato ai suoi fan<br />
una grande anteprima, una festa che si<br />
è svolta il 20 dicembre proprio nella<br />
“sua” Bologna, al Paladozza, il palazzo<br />
dello sport che, come lui stesso ha voluto<br />
precisare, si trova nel quartiere<br />
dove è cresciuto. Un concerto durato<br />
tre ore, a cui hanno partecipato i suoi<br />
amici e i suoi colleghi (da Tiziano<br />
Ferro a Jovanotti, da Elisa a Biagio<br />
Antonacci, passando da Ron, Andrea<br />
Mingardi, Gianni Morandi, e la lista<br />
sarebbe ancora lunga). «Ogni momento<br />
di quel concerto è stato emozionante<br />
e devo dire che già dietro le<br />
quinte, prima di salire sul palco, ero<br />
emozionatissimo. Sapevo che quello<br />
che stavamo per fare sarebbe stato un<br />
evento irripetibile, unico nel suo genere».<br />
Un evento che poteva svolgersi<br />
solo a Bologna perché, ha detto dal<br />
palco del Paladozza, «non ci sarebbe<br />
stato nessun Luca Carboni senza Bologna».<br />
Cosa significa per lei Bologna e Bologna,<br />
invece, cosa le deve?<br />
«Bologna mi ha dato tantissimo. Dal<br />
punto di vista delle opportunità, mi ha<br />
dato la possibilità di vivere e fare musica<br />
in una città che, negli anni 80<br />
quando io ho iniziato, era al centro<br />
della scena musicale italiana. Non solo<br />
perché grandi artisti come Dalla, Guccini<br />
o Vasco Rossi vivevano e gravitavano<br />
su Bologna, ma anche perché<br />
c’era lo studio di registrazione più importante<br />
e tutte le grandi produzioni<br />
erano lì. Per un ragazzo che sognava di<br />
fare musica e di vivere di musica, nascere<br />
in un contesto così era il massimo.<br />
Inoltre Bologna è una città piccola<br />
dove è facile incontrarsi e<br />
conoscersi. Per incontrare Dalla mi è<br />
bastato andare a mangiare da Vito una<br />
sera. Oltre a questo, la mia città mi ha<br />
dato una caratteristica imprescindibile<br />
del mio essere uomo e artista: la “bolognesità”.<br />
Tutte le mie canzoni parlano<br />
di Bologna, anche quelle che non<br />
ne parlano apertamente. Bologna è<br />
ovunque nella mia musica. E credo<br />
che quello che ho dato io a Bologna<br />
stia proprio in questo concetto. Probabilmente<br />
la mia musica ha contribuito<br />
a riaccendere nelle nuove generazioni<br />
l’amore per questo luogo che io<br />
Luca Carboni<br />
51 anni, ha pubblicato<br />
il primo album da solista<br />
nel 1984. L’album Fisico<br />
& Politico è uscito il<br />
primo ottobre 2013 e<br />
Carboni lo ha fatto<br />
debuttare in anteprima<br />
streaming su iTunes,<br />
cosa mai fatta da<br />
un artista italiano<br />
ITA EVENTI 45
Musica<br />
«Ho avuto la fortuna di fare musica a Bologna, che,<br />
negli anni 80 era al centro della scena musicale»<br />
sentivo e sento sulla mia pelle. Andando<br />
in giro per l’Italia a fare concerti<br />
sentivo che attraverso le mie canzoni<br />
anche gli altri amavano Bologna. Mi<br />
ha regalato un carisma maggiore rispetto<br />
a quello che avrei avuto senza di<br />
lei, perché mi sono sempre portato<br />
dietro una città, non solo una storia individuale».<br />
Ha citato Lucio Dalla, quanto le manca<br />
come uomo e come artista?<br />
«Lucio non manca artisticamente, perché<br />
ci ha lasciato un patrimonio artistico<br />
tale che sarà ancora vitale per un<br />
secolo. Quello che mi manca è la possibilità<br />
di incontrarsi, di commentare,<br />
di ascoltare, la sua sensibilità, la sua intelligenza<br />
e le sue intuizioni».<br />
Dopo il 20 dicembre una cosa è chiara<br />
a tutti e diversi giornalisti l’hanno<br />
sottolineata: Luca Carboni è molto<br />
amato dai suoi colleghi. Lo ha dimostrato<br />
la presenza di tanti di loro<br />
per festeggiare i suoi 30 anni di carriera.<br />
Secondo lei perché?<br />
«Ho letto anch’io commenti di questo<br />
genere e mi hanno fatto molto piacere.<br />
Ho affrontato il mondo della musica,<br />
che spesso è duro, difficile, controverso,<br />
in maniera spontanea, senza invidie,<br />
senza voler essere a tutti i costi al centro<br />
dell’attenzione. In trent’anni sono<br />
diventato amico di tanti artisti e ho<br />
cercato di essere sempre disponibile anche<br />
al di là delle apparizioni pubbliche.<br />
Sono stato spesso affascinato da altri artisti.<br />
Mi piace non solo stare sul palco<br />
ma anche giù dal palco e ascoltare gli altri.<br />
Probabilmente mi si riconosce questa<br />
mia apertura».<br />
Dopo 30 anni di carriera ha dei rimpianti?<br />
«Sinceramente direi di no. Sono stato<br />
fortunato perché la mia casa discografica<br />
mi ha sempre lasciato la massima<br />
autonomia, quindi io, artisticamente,<br />
ho fatto veramente tutto quello che<br />
sentivo, nel bene o nel male. Quando<br />
ho rallentato l’ho fatto perché sentivo<br />
di doverlo fare. Ho potuto scrivere la<br />
mia storia come ho voluto».<br />
Archiviata la data zero del tour, cosa<br />
dobbiamo aspettarci dai prossimi<br />
concerti?<br />
«Naturalmente la data di Bologna è<br />
stata speciale e unica, una festa che ho<br />
voluto vivere nella mia città con i miei<br />
amici e colleghi. Ma in realtà non si allontana<br />
poi molto da quello che succederà<br />
negli altri concerti. Lo stile sarà<br />
quello, non ci saranno così tanti ospiti<br />
ma avremo sempre delle sorprese, a<br />
ogni data penso che qualche amico farà<br />
capolino. Inoltre, suonando nei teatri,<br />
avrò la possibilità di raccontare la mia<br />
storia in modo un po’ più intimo».<br />
Come ha deciso i duetti dell’album?<br />
«I duetti sono nati in modo molto<br />
spontaneo, ogni cantante ha deciso<br />
quale canzone interpretare. Per Fisico<br />
& Politico sono stato io a pensare di<br />
coinvolgere Fabri Fibra, volevo un rapper.<br />
Da lì è nata l’idea di raccontare la<br />
mia carriera con gli occhi di altri artisti<br />
che reinterpretassero le mie parole.<br />
In poco tempo ho avuto talmente<br />
tante adesioni che sono rimasti fuori<br />
anche tanti amici. Non finirò mai di<br />
ringraziarli non solo perché hanno accettato<br />
ma anche per la stima e il rispetto<br />
con cui si sono avvicinati alle<br />
mie canzoni».<br />
C’è sempre una canzone è uno dei tre<br />
inediti e l’ha scritto Ligabue. Per lei<br />
è un’esperienza particolare, perché è<br />
prima di tutto un autore.<br />
«Questa collaborazione è nata dietro le<br />
quinte del concerto che abbiamo fatto<br />
a Bologna per raccogliere fondi per le<br />
persone colpite dal terremoto in Emilia.<br />
Con Ligabue ci conosciamo da<br />
tanti anni ma era molto tempo che<br />
non ci incontravamo. Mi ha chiesto<br />
cosa stavo preparando e gli ho parlato<br />
dell’album e dei duetti. Mi ha detto<br />
che avrebbe voluto esserci anche lui,<br />
ma come autore. Mi è piaciuta la sfida<br />
di cantare un brano scritto da qualcun<br />
altro, così ho sentito alcune canzoni e<br />
questa mi è piaciuta subito».<br />
Ha già dei progetti per il dopo tour?<br />
«Sì, vorrei mettermi subito al lavoro.<br />
Sto scrivendo e mi piacerebbe uscire<br />
con un album di soli inediti, ho molte<br />
idee e non vorrei far passare troppo<br />
tempo. Inoltre questa nuova esperienza<br />
dal vivo mi sta dando molta energia<br />
anche per il disco nuovo».<br />
46 ITA EVENTI
LUCA E FRIENDS<br />
Il 20 dicembre al<br />
Paldozza c’erano<br />
praticamente tutti, gli<br />
amici vecchi e quelli<br />
nuovi. Carboni ha<br />
duettato con Jovanotti,<br />
Tiziano Ferro, Biagio<br />
Antonacci, Elisa,<br />
Samuele Bersani, Alice,<br />
sulle note delle canzoni<br />
inserite nell’ultimo<br />
album. Sul palco sono<br />
saliti anche gli Stadio,<br />
Ron, Saturnino. Il<br />
cantante bolognese ha<br />
cantato in dialetto con<br />
Andrea Mingardi, e ha<br />
ricordato Lucio Dalla<br />
con Gianni Morandi e<br />
Pierangelo Bertoli con<br />
il figlio del cantautore<br />
scomparso.<br />
CONCERTI<br />
◗ 30/1 Rimini, Teatro Novelli<br />
◗ 3/2 Napoli, Teatro Augusteo<br />
◗ 5/2 Roma, Auditorium Parco della Musica<br />
◗ 9/2 Padova, Gran Teatro Geox<br />
◗ 10/2 Milano, Teatro degli Arcimboldi<br />
◗ 12/2 Torino, Teatro Colosseo<br />
◗ 13/2 Cremona, Teatro Ponchielli<br />
ITA EVENTI 47
Musica<br />
Foto di Marinetta Saglio<br />
Patty Pravo<br />
MUSICA SULLA LUNA<br />
Dopo un’estate ricca di concerti in tutta Italia, Patty<br />
Pravo è tornata a esibirsi in teatro, in dicembre,<br />
sul palco del Teatro dal Verme di Milano e lo farà<br />
di nuovo, a Roma, in febbraio, con Sulla Luna tour.<br />
I due live segnano il grande ritorno in teatro per una<br />
delle più importanti icone della musica italiana che,<br />
nonostante la lunga carriera, è sempre pronta a rinnovarsi<br />
e mettersi in gioco con nuovi progetti. Lo<br />
dimostra il successo del singolo estivo Non Mi Interessa<br />
che vede la collaborazione di Ermal Meta e<br />
che è stato presentato al MIAMI Festival di Milano,<br />
la vetrina più importante della giovane musica<br />
indipendente. Accompagnata dalla sua band - Roberto<br />
Procaccini (pianoforte, tastiere, programmazioni),<br />
Nicola Costa (chitarra elettrica e acustica),<br />
Gabriele Bolognesi (chitarra acustica, fiati, percussioni),<br />
Donald Renda (batteria), Edoardo Massimi<br />
(chitarre) e Adriano Lo Giudice (basso) - Patty<br />
Pravo riporterà in scena le sue più belle canzoni<br />
e le emozioni di una lunga carriera. Non mancheranno<br />
quindi i “grandi classici” della cantante:<br />
da “La bambola” a “Pensiero stupendo”, da “Se perdo<br />
te” a “Pazza idea”, canzone che quest’anno ha festeggiato<br />
i 40 anni; e ancora, “Parole”, “La luna”<br />
(scritta per lei da Vasco Rossi), “Les étrangers”, la<br />
canzone frutto della collaborazione con Lucio<br />
Dalla, l’omaggio a Lou Reed con “I giardini di Kensington”,<br />
e tanti altri ancora.<br />
CONCERTO ◗ 10/2 Auditorium Parco della Musica, Roma<br />
Ornella Vanoni<br />
L’ADDIO AL PALCO<br />
Dopo la pubblicazione del disco, Meticci (io mi fermo<br />
qui), Ornella Vanoni presenterà un nuovo spettacolo<br />
musicale, Un filo di trucco, un filo di tacco,<br />
l’ultimo della sua carriera. Viaggerà nel tempo, inseguendo<br />
il suo mito, e descriverà nello spettacolo<br />
la sua visione dei sentimenti e dell’amore. Una<br />
band l’accompagnerà nel presentare alcuni brani del<br />
nuovo lavoro discografico, che ha esordito al 6° posto<br />
della classifica dei dischi più venduti.<br />
CONCERTI<br />
◗ 27/2 Teatro Condominio Vittorio Gassman, Gallarate (Va)<br />
◗ 28/2 Teatro Carani, Sassuolo (Mo) ◗ 1/3 Teatro Alighieri<br />
(Ra) ◗ 3/3 Teatro Sistina (Rm) ◗ 6/3 Teatro Politeama (Ge)<br />
◗ 7/3 Teatro Civico (Sp) ◗ 13/3 Teatro Colosseo (To) ◗ 24/3<br />
Teatro Filarmonico (Vr) (altre date www.ornellavanoni.it)<br />
40 ANNI DI CANZONI<br />
In occasione del nuovo tour nei più<br />
importanti teatri italiani, 70 - 80:<br />
ritorno al futuro, Antonello Venditti<br />
ripercorrerà le sue canzoni<br />
più importanti. «Ci sono momenti<br />
nella vita - spiega il cantante - in<br />
cui il presente diventa passato<br />
e il passato futuro».<br />
CONCERTI ◗ 3/2 Bologna ◗ 5/2 Bergamo<br />
◗ 11/2 Trieste ◗ 24/2 Milano<br />
◗ 3/3 Firenze ◗ 8/3 Roma ◗ 11/3 Napoli<br />
◗ 19/3 Genova ◗ 28/3 Padova<br />
(altre date www.fepgroup.it)<br />
48 ITA EVENTI
LE CHITARRE DI ALEX<br />
Il tour di Alex Britti, Chitarra Voce piede sarà nei teatri,<br />
luoghi ideali per raccontare Bene così, un disco immediato<br />
nella scrittura e intessuto di cose quotidiane. Britti<br />
si servirà di chitarre acustiche, elettriche, classiche, 12<br />
corde, a doppio manico. Inoltre percussioni e campionatori<br />
per un concerto che lo vede solo in scena a rileggere<br />
il repertorio tra improvvisazioni elettroniche e acustiche.<br />
CONCERTI<br />
◗ 27/2 Teatro Verdi (Br) ◗ 6 marzo Teatro della Conciliazione (Rm)<br />
◗ 10 marzo Teatro Augusteo (Na) ◗ 21 marzo Teatro Geox (Pd)<br />
◗ 22 marzo Teatro Novelli (Rn) ◗ 25 marzo Teatro Colosseo (To) ◗<br />
27 marzo Teatro del Verme (Mi) (altre date: www.alexbritti.com)<br />
Skunk Anansie<br />
DIMENSIONE INTIMA<br />
Dopo il successo del tour estivo, gli Skunk Anansie<br />
tornano in Italia in una nuova veste acustica nei<br />
teatri. Una nuovissima avventura per la rock band<br />
capitanata da Skin, ideatrice di questo tour acustico,<br />
partito da un ragionamento rispetto alla "confidenza"<br />
che la singer ha con la sua voce: «Molti cantanti<br />
non amano la propria voce e in qualche modo<br />
sono anch’io molto insicura e ho timore a esporre<br />
la mia voce senza che sia accompagnata da un suono.<br />
Mi sono chiesta: ok sono in grado di cantare forte,<br />
ma potrei farlo ugualmente cantando piano?».<br />
Sono queste le premesse che hanno portato la band<br />
a esibirsi in An Acoustic Skunk Anansie - Live In London<br />
lo scorso 15 aprile, esperienza sfociata in un disco<br />
e DVD usciti a settembre 2013 per Carosello<br />
Records. Uno show coinvolgente, ritratto intimo<br />
di una band che ha coraggiosamente giocato con<br />
la propria storia illustre, riuscendo a mantenere il<br />
potere di provocare e stupire anche in versione acustica.<br />
Il tour italiano sarà dunque un nuovo passaggio<br />
di questa avventura acustica: inedita per gli ascoltatori<br />
e anche per la stessa rock band.<br />
CONCERTI<br />
◗ 18/3 Creberg Teatro (Bg) ◗ 19/3 Gran Teatro (Rm) ◗ 20/3<br />
Teatro Auditorium Manzoni (Bo) ◗ 22/3 Gran Teatro Geox (Pd)<br />
DI NUOVO IN ITALIA<br />
I Backstreet Boys in Italia per promuovere il<br />
nuovo album In A World Like This. In seguito al<br />
grandioso successo del NKOTBSB Tour del 2011<br />
alla band si riunirà Kevin Richardson. Nick Carter,<br />
Howie Dorough, Brian Littrell, J McLean e Kevin<br />
Richardson insieme come Backstreet Boys hanno<br />
celebrato quest’anno il loro ventennale.<br />
CONCERTO ◗ 22/2 Milano, Mediolanum Forum<br />
UN TOUR SENZA TEMPO<br />
Da Natale 2013 Claudio Baglioni è<br />
impegnato in una serie di concerti dal vivo.<br />
Denominatore comune degli eventi è il rapporto<br />
diretto tra uno dei più grandi protagonisti<br />
della musica italiana e quanti amano<br />
l’energia di una voce che non ha eguali.<br />
CONCERTI<br />
◗ 27/2 PalaSojourner (Ri)<br />
◗ 1,2/3 Pala Giovanni Paolo II (Pe)<br />
◗ 4,5/3 PalaMaggiò (Ce)<br />
◗ 8,9/3 Pala Florio (Ba)<br />
◗ 18,19/3 Pala Lottomatica<br />
(Roma) ◗ 26,27/3 Pala Olimpico<br />
(Torino) ◗ 29/3 Unipol<br />
Arena (Bo) ◗ 31/3,1/4 Nelson<br />
Mandela Forum (Fi)<br />
(altre date:www.baglioni.it)
Jazz<br />
LA MIGLIOR VOCE DEL JAZZ<br />
Kurt Elling, uno dei cantanti<br />
jazz più acclamati tra quelli in attività,<br />
con una voce e una personalità<br />
interpretativa davvero debordanti,<br />
farà parte dell’edizione<br />
2014 di Crossroads (28 febbraio<br />
- 24 maggio 2014), il festival<br />
di jazz che si svolge sull’intero territorio<br />
della regione Emilia-Romagna:<br />
circa 200 musicisti chiamati<br />
a esibirsi, oltre 40 sere di<br />
spettacolo nell’arco di tre mesi,<br />
una ventina di città coinvolte.<br />
Grandi maestri, star affermate e<br />
star emergenti, artisti che hanno<br />
segnato un’epoca del jazz e altri<br />
che si apprestano a fare lo stesso<br />
nel futuro della musica improvvisata,<br />
giovani talenti e nomi<br />
ancora di nicchia ma dalla personalità<br />
musicale di forte impatto:<br />
il cartellone di Crossroads<br />
2014 fornirà una visione a 360°<br />
sugli stili del jazz moderno. Kurt<br />
Elling, vincitore per tre anni di<br />
seguito dei sondaggi delle riviste<br />
Down Beat e JazzTimes come<br />
miglior voce maschile, suonerà a<br />
Rimini insieme a Laurence Hobgood<br />
al pianoforte, John McLean<br />
alla chitarra, Clark Sommers<br />
al contrabbasso e Kendrick Scott<br />
alla batteria.<br />
CONCERTO<br />
◗ 5 marzo, Rimini, Teatro degli Atti<br />
Kurt Elling<br />
VIRTUOSISMI STRUMENTALI<br />
L’unica tappa italiana per i Jazz Passengers sarà il<br />
teatro Manzoni a Milano, all’interno della rassegna “Aperitivo<br />
in concerto”. Il sassofonista Roy Nathanson e il<br />
trombonista Curtis Fowlkes hanno da molti anni creato<br />
un gruppo entusiasmante e fuori della norma come Jazz<br />
Passengers, imbevuto di commistioni fra linguaggi diversi,<br />
acuto senso della teatralità e dell’ironia, grande conoscenza<br />
di tutta la tradizione musicale americana.<br />
CONCERTO ◗ 2 marzo, Milano, Teatro Manzoni<br />
NON SOLO CULTURA EBRAICA<br />
Personaggio di spicco nel mondo musicale ed estetico di John Zorn, a<br />
Shanir Blumenkranz si devono appassionanti riletture della tradizione<br />
musicale ebraica in chiave modernissima, così come affascinanti commistioni<br />
fra cultura ebraica e antropofagia culturale brasiliana nei gruppi di<br />
Cyro Baptista. Abilissimo bassista e raffinato quanto efficace arrangiatore,<br />
Blumenkranz rilegge con il suo gruppo, gli Abraxas, una serie di composizioni<br />
di John Zorn, conferendo loro corruschi colori, dinamiche volutamente<br />
esacerbate, squarci di improvviso e ineffabile lirismo,<br />
perennemente in bilico fra la cultura della metropoli e un arcaismo<br />
che trasforma l’ascensionale cantillazione ebraica in un<br />
inno a una modernità cui non è estranea anche la tensione<br />
del rock più contemporaneo. Tutto questo grazie anche al<br />
contributo del giovanissimo batterista Kenny Grohowski e<br />
di due straordinari, stupefacenti chitarristi come l’israeliano<br />
Eyal Maoz e l’armeno-americano Aram Bajakian.<br />
CONCERTO ◗ 16 febbraio, Milano, Teatro Manzoni<br />
50 ITA EVENTI
PAPPANO • LANG LANG • HARDING • MULLOVA • MARSHALLGRANDI INTERPRETI: MUSICA DA CAMERA, CLASSICA, OPERA<br />
Classica<br />
András Schiff<br />
Dal 2004 ad oggi<br />
il pianista ungherese<br />
ha eseguito l'intera<br />
serie delle trentadue<br />
sonate di Beethoven<br />
in più di 20 città<br />
A VENEZIA ANDRÁS SCHIFF SI CIMENTERÀ CON 3 CAPOLAVORI<br />
INTRAMONTABILE BEETHOVEN<br />
Grande pianista e direttore d’orchestra ungherese<br />
naturalizzato britannico, András Schiff<br />
continua a diffondere il verbo musicale di Beethoven<br />
in giro per il mondo. A Venezia, presso<br />
la Scuola Grande di San Rocco, eseguirà tre<br />
delle 32 sonate del compositore tedesco: la<br />
n.30, 31e 32. Ritenute come la massima<br />
espressione dal punto di vista tecnico e compositivo<br />
all’interno di una sterminata letteratura<br />
pianistica che copre circa tre secoli, le sonate<br />
beethoveniane rappresentano una sfida titanica<br />
e un’attrazione irresistibile per tutti i<br />
grandi pianisti. Schiff è considerato da molti<br />
anni uno dei più interessanti interpreti di Beethoven,<br />
svela tutti i segreti del suo approccio<br />
alle sonate, guidando il lettore lungo l’evoluzione<br />
straordinaria del linguaggio musicale.<br />
Tempo, suono, dinamica e timbrica trovano<br />
un’applicazione originale e ben misurata,<br />
dando spazio e caratterizzazione alle diverse<br />
linee melodiche che contrappuntisticamente<br />
si intersecano indissolubilmente tra di loro.<br />
András Schiff nasce a Budapest nel 1953, inizia<br />
lo studio del pianoforte con Elisabeth Vadász<br />
proseguendo con Pál Kadosa, György<br />
Kurtág e Ferenc Rados. Nella primavera 2011<br />
esprime il suo dissenso per gli sviluppi politici<br />
in Ungheria. Da quel momento decide di non<br />
dare più concerti nella sua nazione.<br />
ANDRÁS SCHIFF (pianoforte)<br />
◗ 2marzo, Scuola Grande di S. Rocco, Venezia<br />
L. V. Beethoven: Sonata n. 30 Op. 109,<br />
Sonata n. 31 Op. 110, Sonata n. 32 Op. 111<br />
ITA EVENTI 53
Classica<br />
CLASSICO<br />
Torna regolarmente a Bologna, ospite<br />
di Musica Insieme, Viktoria Mullova, la<br />
straordinaria violinista russa, e sempre<br />
con progetti originali. Il 10 febbraio<br />
l’ascolteremo impegnata in un<br />
mélange di repertorio e folklore<br />
ei è il cuore pulsante intorno al quale<br />
ruota tutto». Così ha definito Viktoria<br />
Mullova il pianista Julian Joseph,<br />
che ascolteremo insieme a lei a Bologna in<br />
The Peasant Girl, lunedì 10 febbraio presso<br />
l’Auditorium Manzoni. Una collaborazione<br />
più che rodata quella tra Musica Insieme e la<br />
violinista russa, che nell’originale programma<br />
di questo nuovo concerto dimostra di essere<br />
sempre vivace e produttiva, esibendosi<br />
con il Matthew Barley Ensemble.<br />
Violoncellista di talento che si perfeziona al<br />
Conservatorio di Mosca, Matthew Barley<br />
condivide la medesima curiosità della sua celebre<br />
collega. Lo dimostra proprio il programma<br />
di questo concerto, che agli archi<br />
unisce due percussionisti e un pianista: al centro<br />
Bartók e Kodály, entrambi capaci di trovare<br />
linfa vitale per le loro opere proprio nelle<br />
tradizioni musicali delle loro terre, come<br />
quelle melodie e ritmi di sapore magiaro che<br />
risuonano al meglio nei loro duetti per soli<br />
strumenti ad arco. Ma accanto a Bartók e Kodály<br />
c’è molto altro, e di diversissima provenienza.<br />
Emblematico ad esempio è il confronto<br />
tra due gruppi - il Modern Jazz<br />
Quartet e i Weather Report - che nella storia<br />
della musica afro-americana hanno avuto<br />
un ruolo protagonistico. E poi le tradizioni<br />
russe, come in Yura, che s’intrecciano al Mediterraneo<br />
del DuOud, ossia un duo di autori<br />
e virtuosi di oud tunisini (da cui l’eccentrico<br />
nome). E poi le sonorità gypsy di<br />
Django e il riferimento popolare di The Peasant.<br />
Insomma, la personalità di una grande<br />
interprete come Viktoria Mullova ha qui la<br />
possibilità di mettere a frutto sia quelle<br />
54 ITA EVENTI
straordinarie doti tecniche e musicali che<br />
l’hanno già inserita di diritto nel novero delle<br />
grandi star dell’archetto, e insieme rendere<br />
omaggio alle proprie origini ‘paesane’ (la<br />
sua famiglia proviene da un villaggio ucraino),<br />
nel senso più profondo di una serena<br />
semplicità e di una struggente espressività.<br />
Ma il cartellone di febbraio e marzo dei Concerti<br />
di Musica Insieme prevede altri importanti<br />
appuntamenti. Al debutto bolognese del<br />
Belcea Quartet (il 3 febbraio) compagine inglese<br />
che si presenterà sul palco del Manzoni<br />
con un programma che rende omaggio alle<br />
proprie origini culturali, farà seguito quella,<br />
il 24 febbraio, di un astro già più che brillante<br />
del firmamento pianistico, Federico Colli,<br />
aggiudicatosi la vittoria al Concorso “Leeds”<br />
2012, che affronterà la grande Sonata, da Mozart<br />
a Beethoven e Schumann. Importanti<br />
compagini si susseguiranno poi a marzo: il 10<br />
si potranno ascoltare i Solisti della Mahler<br />
Chamber Orchestra in un repertorio che unisce<br />
classico e klezmer, mentre il 17 dello stesso<br />
mese I Solisti di Mosca capeggiati da Yuri<br />
Bashmet, oggi il violista più celebre del panorama<br />
internazionale, proporranno un gemellaggio<br />
musicale fra Italia e Russia.<br />
(Biglietti da 10 a 55 euro, in vendita presso la<br />
biglietteria dell’Auditorium Manzoni il pomeriggio<br />
del concerto dalle 15 alle 20.15, oppure<br />
online ai siti www.musicainsiemebologna.it o<br />
www.vivaticket.it e nei punti vendita autorizzati<br />
di Vivaticket.)<br />
Viktoria Mullova<br />
e il Matthew Barley<br />
Ensemble, insieme<br />
a Bologna con un<br />
originale programma<br />
che riscopre l’anima<br />
gitana della musica<br />
THE MATTHEW BARLEY ENSEMBLE, VIKTORIA MULLOVA (violino)<br />
The Peasant Girl<br />
◗ 10/02/ 2014, Auditorium Manzoni, Bologna<br />
musiche di Lewis/Bratsch, Bartók, Kodály, Weather Report, Barley, DuOud<br />
STAGIONE MUSICA INSIEME<br />
concerti febbraio/marzo<br />
BELCEA QUARTET<br />
◗ 03/02/2014, Auditorium Manzoni, Bologna<br />
musiche di Purcell, Britten, Mozart<br />
FEDERICO COLLI (pianoforte)<br />
◗ 24/02/2014, Auditorium Manzoni, Bologna<br />
musiche di Mozart, Beethoven, Schumann<br />
SOLISTI DELLA MAHLER CHAMBER ORCHESTRA<br />
◗ 10/03/2014, Auditorium Manzoni, Bologna<br />
musiche di Mozart, Bruch, Stravinskij, klezmer<br />
I SOLISTI DI MOSCA, YURI BASHMET (viola)<br />
◗ 17/03/2014, Auditorium Manzoni, Bologna<br />
musiche di Britten, Paganini, Čajkovskij
Classica<br />
IN NOME DEL CLASSICISMO<br />
Nella cornice del Teatro La Fenice il Trio di Parma, prestigioso complesso italiano di musica<br />
da camera, eseguirà tre capolavori della letteratura cameristica viennese di Nicola Turrini<br />
occasione musicale della Fenice ci conduce<br />
direttamente al cuore di un filone, quello<br />
cameristico per pianoforte, violino e violoncello,<br />
le cui radici si innervano in quella illustre<br />
tradizione musicale viennese che costituisce il filo<br />
rosso del programma del concerto. Anche se, è bene<br />
ribadire, le composizioni in cartellone appartengono<br />
a Beethoven e Brahms, due non-viennesi (che nondimeno<br />
nella capitale austriaca trovarono asilo e ispirazione).<br />
Dei due trii di Brahms, rispettivamente in<br />
si maggiore (op.8) e si bemolle maggiore, il primo<br />
(datato tra il 1853 e il 1854 quando il compositore<br />
era appena ventenne) è probabilmente il più celebrato.<br />
Il successo del trio n.8 fu immediato e<br />
Brahms, che era appena stato “scoperto” da Schumann<br />
in un appassionato articolo, rivelò in questa<br />
intuizione giovanile, un talento indiscusso ma secondo<br />
molti foriero di un intento restauratore di forme<br />
classiche ormai desuete. Il trio, soprattutto nel<br />
genuino primo tema dell’allegro, promana esuberanza,<br />
passionalità, ma anche una certa prolissità.<br />
Caratteristiche queste che un tempo furono ritenute<br />
insieme eccessive e inadeguate dallo stesso compositore<br />
così da indurlo a una revisione ultimata nel<br />
1899. Alcune parti, apparse eccessivamente ridondanti,<br />
furono alleggerite, e per accontentare l’editore<br />
si “limarono” alcune arditezze tecniche che ne<br />
limitavano la diffusione. L’opera n.8 in ogni modo<br />
si impone a tutt’oggi sulla restante produzione<br />
brahmsiana per questo organico, restando stabilmente<br />
in repertorio, così come il trio beethoveniano<br />
detto dell’ “Arciduca” in omaggio all’Arciduca Rodolfo<br />
d’Austria amico e mecenate del compositore<br />
che occupa la prima parte del concerto. Beethoven<br />
lo eseguì per la prima volta nel 1814 e fu una delle<br />
sue ultime apparizioni pubbliche. Si tratta di una<br />
composizione ambivalente che non sempre ha incontrato<br />
il favore della critica, anche se come ricordato<br />
è entrata stabilmente in repertorio. Così al<br />
tema iniziale dell’Allegro riconoscibilissimo anche<br />
ad un primo ascolto e quasi solenne nella fisionomia<br />
si antepone un efficace Andante considerato un<br />
vero capolavoro. Sul palco un ensemble collaudatissimo,<br />
il Trio di Parma, che vanta un’assidua frequentazione<br />
dei trii di Brahms e Beethoven (dei quali<br />
ha registrato l’integrale) riscuotendo un ininterrotto<br />
successo di pubblico e critica a far data dal 1994<br />
quando fu insignito del prestigioso Premio Abbiati<br />
quale miglior complesso di musica da camera.<br />
TRIO DI PARMA<br />
◗ 27 marzo, Teatro La Fenice, Venezia<br />
L.V.Beethoven: Trio in si bemolle maggiore Arciduca<br />
J.Brahms:Trio in si maggiore Op.8; Trio in si bemolle maggiore<br />
Da sinistra a destra: Ivan Rabaglia<br />
(violino), Alberto Miodini (pianoforte),<br />
Enrico Bronzi (violoncello)
Classica<br />
A sinistra: Antonio Pappano,<br />
dal 2005 direttore musicale<br />
dell’orchestra dell'Accademia<br />
di Santa Cecilia. Sotto: Lang Lang,<br />
32 anni, uno degli artisti più<br />
richiesti sulla scena internazionale.<br />
Steinway and Sons gli ha intitolato<br />
un modello di pianoforte<br />
alutato da Time magazine<br />
come “una delle cento personalità<br />
più influenti del<br />
mondo” e sicuramente il musicista<br />
cinese al momento più richiesto,<br />
Lang Lang eseguirà con<br />
l’Orchestra dell’Accademia Nazionale<br />
di Santa Cecilia, diretta da<br />
Antonio Pappano, il concerto<br />
per pianoforte n.3 di Prokofiev.<br />
Dismessi da tempo i panni dell’enfant<br />
prodige Lang Lang è oggi<br />
tra i pianisti più acclamati della<br />
sua generazione, con una miriade<br />
di premi vinti e numerosissime<br />
collaborazioni con le maggiori<br />
orchestre. La tecnica impeccabile,<br />
accompagnata ad una certa teatralità,<br />
che a dire il vero suscita un<br />
qualche disappunto nella critica<br />
più autorevole, realizzano un<br />
DUE MAESTRI<br />
Attesissimo l’appuntamento di Lang Lang e Antonio Pappano<br />
insieme in un programma ricco di suggestioni di Nicola Turrini<br />
mix di indiscutibile appeal, così<br />
che l’appuntamento con l’Orchestra<br />
di Santa Cecilia sotto la<br />
direzione di Antonio Pappano si<br />
preannuncia come un evento<br />
imperdibile. Opera della maturità,<br />
il concerto di Prokofiev n.3,<br />
esemplifica i tratti migliori dell’arte<br />
del compositore russo, che<br />
sa unire a un profondo lirismo<br />
una scrittura ritmicamente vivacissima<br />
e spettacolare. A Giacomo<br />
Meyerber, invece, nel centocinquantenario<br />
della morte, è<br />
dedicato il pezzo di apertura del<br />
concerto, con l’Ouverture Dinorah<br />
o Le pardon de Ploermel,<br />
estratta dall’opera omonima del<br />
1859, una delle due operas-comique<br />
del maestro tedesco<br />
noto soprattutto come il<br />
creatore del grand-opera.<br />
Il brano conclusivo, ovvero<br />
la sinfonia n.3 in do minore<br />
di Camille Saint Saens<br />
(soprannominata la sinfonia con<br />
l’organo per l’irrituale presenza di<br />
tale strumento) rappresenta in un<br />
certo senso il testamento artistico<br />
del compositore che in questo<br />
impegno profuse tutte le sue<br />
energie. Commissionata dalla<br />
Società Filarmonica inglese, e<br />
dedicata all’amico Listz, la sinfonia<br />
venne eseguita per la prima<br />
volta a Londra nel 1886 e fu diretta<br />
dal compositore stesso. Oltre<br />
all’organo, già menzionato, e<br />
presente solo in due movimenti,<br />
anche il pianoforte si inserisce nella<br />
tessitura orchestrale tanto che<br />
si può parlare di questa come di<br />
una sinfonia per le tastiere. Notevole<br />
la varietà del discorso sinfonico<br />
con il ricorso nella sezione<br />
conclusiva ad un corale, un interlude<br />
pastorale e passi di pregevole<br />
scrittura polifonica. Il finale<br />
riunisce e assomma i vari<br />
spunti della sinfonia con un piglio<br />
grandioso e potente.<br />
ORCHESTRA ACCADEMIA<br />
NAZIONALE DI SANTA CECILIA<br />
ANTONIO PAPPANO (direttore)<br />
LANG LANG (pianoforte)<br />
◗ 1, 3, 4 marzo, Accademia Nazionale<br />
di Santa Cecilia, Roma<br />
Meyerbeer: Dinorah Ouverture<br />
Prokofiev: Concerto per pianoforte n. 3<br />
Saint-Saëns: Sinfonia n. 3<br />
ITA EVENTI 57
Classica<br />
PER VIOLINO SOLO<br />
Conosciuta e stimata per il suo rigore tecnico e<br />
la precisione del fraseggio, Sonig Tchakerian approda<br />
al Teatro La Fenice di Venezia per eseguire<br />
Bartòk e Bach. Un programma che abbraccia<br />
due secoli di distanza tra un autore e l’altro.<br />
Ma sarà un unico violino a coglierne tutte<br />
le analogie e le peculirità compositive, ma allo<br />
stesso tempo a evidenziarne le differenze sostanziali.<br />
Sonig Tchakerian inizia a suonare il violino<br />
piccolissima, sotto la guida del padre. Trasferitasi<br />
in Italia, si diploma a 16 anni con il massimo<br />
dei voti e la lode con Giovanni Guglielmo<br />
e si perfeziona per alcuni anni con Salvatore Accardo,<br />
Franco Gulli e Nathan Milstein. Suona un<br />
magnifico violino di Gennaro Gagliano, costruito<br />
a Napoli nel 1760. In occasione delle Colombiadi<br />
del 1992 ha avuto l’onore di tenere un concerto<br />
con il violino di Paganini, il Guarneri del Gesù<br />
detto “Il Cannone”.<br />
SONIG TCHAKERIAN (violino)<br />
◗ 9 febbraio, Teatro La Fenice, Venezia<br />
Béla Bartòk: Sonata (1944)<br />
J.S. Bach: Partita in re minore BWV 1004 (1720)<br />
CONCERTO DI BENEFICENZA<br />
DEDICATO A GIUSEPPE VERDI<br />
È Verdi il filo conduttore della programmazione<br />
di questo concerto diretto dalla cinese Zhang<br />
Xian, 40 anni, per la quinta stagione direttore<br />
dell’Orchestra laVerdi di Milano e prima<br />
donna direttore di un’orchestra sinfonica italiana.<br />
Il suo sarà un omaggio al maggior rappresentante<br />
del melodramma italiano, compositore<br />
conosciuto e celebrato in tutto il mondo.<br />
ORCHESTRA SINFONICA<br />
DI MILANO GIUSEPPE VERDI<br />
ZHANG XIAN (direttore)<br />
ERINA GAMBARINI (Maestro del Coro)<br />
◗ 6, 7, 9 febbraio, Auditorium di Milano<br />
Giuseppe Verdi: brani tratti da Giovanna d’Arco,<br />
Macbeth, La traviata, I Lombardi alla<br />
Prima Crociata, Nabucco<br />
Un concerto straordinario al Teatro alla<br />
Scala per festeggiare i quindici anni di Children<br />
in Crisis Italy Onlus. Il pluripremiato direttore<br />
d’orchestra, scoperto giovanissimo da<br />
Claudio Abbado, Daniel Harding tornerà sul<br />
palco del Piermarini per guidare l’Orchestra<br />
della Filarmonica che, a fianco del giovane<br />
pianista Jan Lisiecki, si esibirà nel Concerto<br />
op.54 di Robert Schumann e nella Sinfonia Dal<br />
Nuovo Mondo di Antonìn Dvořák. Un appuntamento<br />
musicale d’eccezione e al tempo stesso<br />
un’opportunità per sostenere le attività e i progetti<br />
di Children in Crisis, Onlus impegnata<br />
nella tutela dell’infanzia e nella creazione di<br />
opportunità d’istruzione in contesti difficili, sia<br />
in Italia che nei paesi in via di sviluppo.<br />
FILARMONICA DELLA SCALA<br />
DANIEL HARDING (direttore)<br />
JAN LISIECKI (pianoforte)<br />
◗ 10 febbraio, Teatro alla Scala, Milano<br />
Robert Schumann: Concerto<br />
in la min. op.54 per<br />
pianoforte e orchestra<br />
Antonìn Dvořák: Sinfonia<br />
n. 9 in mi min. op.95<br />
Dal Nuovo Mondo<br />
58 ITA EVENTI
DIAMO SPAZIO AI<br />
GIOVANI INTERPRETI<br />
Forte della sua cultura e di una<br />
carriera internazionale, Emanuele<br />
Arciuli affronterà a Milano,<br />
sotto la guida di Mayne<br />
Marshall (nella foto) il Concerto<br />
per pianoforte e orchestra op.16 di Edvard<br />
Grieg. È una delle opere più popolari del compositore<br />
norvegese, un tempo suonato da grandi pianisti<br />
come Benedetto Michelangeli e oggi in attesa di<br />
essere onorato dai maggiori interpreti della tastiera.<br />
Il concerto proseguirà con la Sinfonia n.2 di Franz<br />
Schmidt, un’opera che richiede una grande massa orchestrale<br />
in grado di eseguire una partitura impegnativa,<br />
e la Serenata in mi bemolle maggiore op.7 di Richard<br />
Strauss. Il programma si presta perfettamente<br />
alle letture di un direttore come Marshall, distaccato<br />
da ogni retaggio culturale legato alla tradizione.<br />
ORCHESTRA SINFONICA<br />
DI MILANO GIUSEPPE VERDI<br />
WAYNE MARSHALL (direttore)<br />
EMANUELE ARCIULI (pianoforte)<br />
◗ 13,14, 16 marzo, Auditorium di Milano<br />
R. Strauss: Serenata in mi bemolle maggiore op.7<br />
Grieg: Concerto per pianoforte e orchestra op.16<br />
Schmidt: Sinfonia n. 2 in mi bemolle maggiore<br />
IL BARBIERE... DI QUALITÀ!<br />
Quarta opera in cartellone al Teatro La Fenice, Il<br />
barbiere di Siviglia è un’opera di Gioachino Rossini<br />
su libretto di Cesare Sterbini tratto dalla commedia<br />
omonima di Beaumarchais. Le peripezie amorose<br />
del Conte d’Almaviva, le pressioni di Don Bartolo e i<br />
consigli spericolati di Figaro sono considerati i personaggi<br />
teatrali meglio delineati da Rossini.<br />
IL BARBIERE DI SIVIGLIA<br />
◗ 20,22, 26 febbraio,<br />
2, 5, 7, 9, 18, 20 marzo Teatro La Fenice, Venezia<br />
Giovanni Battista Rigon (direttore), Giorgio Misseri (Il conte<br />
d’Almaviva), Omar Montanari (Bartolo), Marina Comparato<br />
(Rosina), Julian Kim (Figaro), Luca Dall’Amico (Don Basilio)<br />
OMAGGIO ALLA RUSSIA<br />
Direttore d’orchestra riconosciuto dalla<br />
critica per la forza, la sensibilità e la<br />
profondità delle sue interpretazioni,<br />
Pinchas Steinberg dirigerà l’Orchestra<br />
del Teatro Regio di Torino in<br />
un suggestivo programma che lo vede<br />
alle prese con due capolavori della<br />
musica russa. Sia Sergej Prokov'ev che<br />
Pëtr Il'ič Čajkovskij, infatti, aprono e<br />
scandagliano la strada della modernità<br />
con la ricerca di nuove soluzioni armoniche<br />
e melodiche non sempre apprezzate<br />
dai loro contenporanei, ma ritenute<br />
oggi invece fondamentali<br />
testimonianze nell’evoluzione e crescita<br />
della storia della musica colta.<br />
ORCHESTRA E CORO<br />
DEL TEATRO REGIO<br />
PINCHAS STEINBERG (direttore)<br />
NATASHA PETRINSKY (mezzosoprano)<br />
◗ 14 febbraio, Teatro Regio, Torino<br />
Prokov'ev: Aleksandr Nevskij, cantata per<br />
mezzosoprano, coro e orchestra op.78<br />
Čajkovskij: Sinfonia n. 4 in fa minore op.36
LA NUOVA TESTATA PROMOSSA E PATROCINATA<br />
DAL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI ARCHITETTI<br />
Point Z.E.R.O. è il magazine trimestrale del Consiglio Nazionale degli Architetti,<br />
Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. Vuole essere un osservatorio privilegiato<br />
dal quale guardare quello che succede nel mondo dell'architettura sostenibile a 360.°<br />
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Teatro<br />
ACCORSI • BALIANI • NIGRO • RANIERI • TEDESCHI • GOZZICABARET, COMMEDIE,TRAGEDIE SUI PALCOSCENICI ITALIANI<br />
Filippo Timi<br />
40 anni il 27 febbraio,<br />
è attore, regista,<br />
doppiatore e scrittore.<br />
In marzo di quest'anno<br />
sarà ancora a teatro<br />
con un nuovissimo<br />
spettacolo:"Skianto",<br />
ancora scritto<br />
e diretto da lui stesso<br />
FILIPPO TIMI SI MISURA CON UN GRANDE CLASSICO DEL TEATRO<br />
LA TRAGICA VITA DI DON GIOVANNI<br />
Dopo l’Amleto, col Don Giovanni Filippo Timi<br />
continua il suo percorso di riscrittura e di reintepretazione<br />
intervenendo su un testo classico<br />
con quella carica di humor nero che fa presagire<br />
la morte, tanto che il suo Don Giovanni<br />
sa già di dover morire, conosce la sua fine,<br />
deve semplicemente rincorrerla (il sottotitolo<br />
è “vivere è un abuso, mai un diritto”). Egli è<br />
il prototipo di una umanità volubile, che ha<br />
fame di potere, che ama la mistificazione e<br />
l’autoinganno, proprio perché sa che è condannata<br />
a estinguersi, che non potrà esimersi<br />
dal suo appuntamento con la morte. Egli ha<br />
capito che la vita è ingiusta, una farsa che si<br />
trasforma in tragedia. Questa consapevolezza<br />
lo trattiene essendo convinto che un desiderio<br />
morto non è più un desiderio. Il suo rapporto<br />
con Donna Anna, Donna Elvira e Zerlina è<br />
molto teatrale, proprio perché la sua arte è<br />
tutta teatrale. Donna Elvira è l’amore vero,<br />
quello che appartiene al passato, Donna Anna<br />
è l’amore ingannatore e violento, Zerlina è<br />
l’amore della seduzione, del desiderio di purezza.<br />
Tutte hanno le loro storie, così come<br />
Don Giovanni ha la sua, proprio per questo<br />
non si sottrae all’essere se stesso.<br />
IL DON GIOVANNI<br />
◗ 4,5/2 Teatro degli Illuminati, Città di Castello (Pg)<br />
◗ dal 7 al 9/2 Teatro Comunale, Civitavecchia (Rm)<br />
◗ dall’11 al 16/2 Teatro della Pergola, Firenze<br />
◗ dal 18 al 20/2 Teatro dei Rinnovati, Siena<br />
◗ 22, 23/2 Teatro Verdi, Pisa<br />
◗ dal 25/2 al 9/3 Teatro Franco Parenti, Milano<br />
ITA EVENTI 61
Teatro<br />
MICHELANGELO<br />
IL SUO MONDO<br />
INTERIORE<br />
Alessio Boni è il protagonista<br />
dello spettacolo La carne del<br />
marmo, che indaga<br />
Michelangelo Buonarroti e<br />
il suo rapporto con la fonte<br />
della sua ispirazione e<br />
materia della sua opera.<br />
Un viaggio musicale<br />
nelle sculture, nei sonetti,<br />
nelle idee dell’artista<br />
di Alberto Aitini<br />
Alessio Boni<br />
48 anni, si diploma<br />
all’Accademia Nazionale<br />
d'Arte Drammatica Silvio<br />
D'Amico. La svolta nella<br />
sua carriera arriva<br />
nel 2003 con La meglio<br />
gioventù, grazie al quale<br />
ottiene il Nastro d'argento<br />
62 ITA EVENTI
D<br />
ando voce e costruendo<br />
un percorso<br />
drammaturgico<br />
tra i sonetti di<br />
Michelangelo, lo spettacolo<br />
visita i luoghi più segreti<br />
dell’anima di questo genio dell’arte,<br />
del suo rapporto con la carne,<br />
con la bellezza, con il passare del tempo<br />
e il rapporto con l’amore trasgressivo,<br />
aspetto, quest’ultimo, assolutamente nevralgico.<br />
La propria condizione di omosessuale<br />
(aspetto sottolineato dalla critica<br />
più recente) pone Michelangelo in una posizione<br />
di isolamento di cui egli si fa portatore<br />
con le sue stesse parole; questo artista<br />
così novecentesco si scontra con il sistema<br />
valoriale del mondo che gli sta attorno<br />
e il suo fermento creativo lo racconta<br />
totalmente. Lo spettacolo La Carne del<br />
Marmo vuole esplorare il mondo e l’immaginario<br />
di Michelangelo Buonarroti e del<br />
suo rapporto intimo con la materia da cui<br />
scaturisce l’opera d’arte. Attraverso l’interpretazione<br />
di Alessio Boni, diretto da<br />
Alessio Pizzech, il pensiero dell’artista si intreccia<br />
con un viaggio musicale creato dal<br />
compositore Dario Arcidiacono, che per il<br />
cinema ha composto le musiche del film<br />
Riparo di Marco Puccioni presentato al Festival<br />
di Berlino nel 2007, e quelle di Fedra,<br />
presentato al Festival di Miami nel<br />
maggio 2007. Musica e parole ci parlano<br />
del fuoco e della sua simbologia, del fabbro<br />
(l’artefice, l’artista) che si lega alla centralità<br />
dell’occhio che vede, dell’immagine<br />
che come elemento materiale suscita la “reverie<br />
artistica” e poi Dio, la fede, il peccato<br />
e l’anima immortale. Questi aspetti del<br />
mondo oscuro di Michelangelo si incontrano,<br />
in un gioco tra musica e parole con<br />
la centralità dell’amore, dell’amato e dell’amante<br />
in uno struggimento continuo che<br />
si scontra appunto con la bruttezza, la vecchiaia<br />
e la morte.<br />
Le immagini delle opere di Michelangelo<br />
vengono sezionate, scomposte, a coglierne<br />
gli elementi corrispettivi di questo racconto,<br />
dall’artista visuale Giacomo Verde che ripercorre<br />
così il passaggio dalla materia grezza<br />
del marmo alla<br />
statua. Le coreografie<br />
di Walter Matteini<br />
sono interpretate<br />
da due bravissimi<br />
danzatori della compagnia<br />
Imperfect Dancers, i<br />
cui corpi rievocano la sensualità<br />
dei corpi maschili del Buonarroti per<br />
sondare quel limite tra corpo ed evocazione<br />
di esso, tra pelle e superficie marmorea, tra<br />
muscolo e venatura della materia grezza.<br />
Un viaggio estetico attraverso le arti della<br />
scena che riconduce a una bellezza ideale,<br />
antica, che in Michelangelo diventa atto di<br />
rivendicazione della propria originalità di<br />
fronte al mondo: l’artista afferma la propria<br />
condizione che si consuma nel rapporto<br />
carnale con il marmo.<br />
Musica, danza, arti visive, parola si rincorrono<br />
a cercare echi del mondo interiore<br />
del genio fiorentino; e quella poesia del<br />
lavoro umano, dello sforzo di “dare forma”<br />
diventano epopea e monito per il nostro<br />
presente meccanicistico e materialista.<br />
LA CARNE DEL MARMO<br />
◗ 12/2 Cascina (Pi), La città del Teatro<br />
◗ 13/2 Bologna, Teatro Duse<br />
◗ 14/2 Quarrata (Pt), Teatro Nazionale<br />
◗ 15/2 Chiasso (Ch), Teatro Comunale<br />
◗ 17,18/2 Sassari, Nuovo Teatro Comunale<br />
◗ 19/2 San Gavino Monreale (Vs),Teatro Comunale<br />
◗ 20/2 Carbonia (Ci), Teatro Centrale<br />
ITA EVENTI 63
Teatro<br />
Stefano Accorsi e Marco Baliani tornano<br />
a teatro per recitare in Giocando con<br />
l’Orlando. La seconda parte di un percorso<br />
di interpretazione del testo dell’Ariosto<br />
iniziato due anni fa di Clara Dalledonne<br />
GIOCHI<br />
D’AMORE<br />
E GELOSIA<br />
D<br />
opo due stagioni sul palcoscenico dei teatri<br />
di tutta Italia con il Furioso Orlando, Stefano<br />
Accorsi e Marco Baliani non abbandonano<br />
Ariosto, e provano a esplorare il testo dell’Orlando<br />
Furioso in una direzione ancora più radicale<br />
con lo spettacolo Giocando con l’Orlando.<br />
Accorsi è ancora il protagonista, Orlando, ma anche<br />
il cantore che aggancia i vari episodi nel flusso<br />
della storia. Baliani, invece, non è più solo regista<br />
e curatore dell’adattamento, ma anche attore.<br />
È un folletto saltellante che commenta, insinua,<br />
interrompe, suggerisce e spiazza, entrando e uscendo<br />
dalla tessitura del racconto, un regista in scena.<br />
«Ma il Furioso Orlando sono già due stagioni che<br />
gira con Accorsi in scena e la regia di Baliani, - scrive<br />
Baliani nelle note di regia - che bisogno c’era di<br />
farne una nuova versione? È la stessa frittata rivoltata<br />
per riempire i teatri: perché intanto va detto<br />
che il Furioso Orlando è stato un successo di pubblico<br />
senza precedenti. Vabbè e allora? Allora succede<br />
che dopo due anni ti accorgi che quello che<br />
hai fatto era una scoperta interessante ma che si poteva<br />
fare di più». E prosegue: «Nell’Ariosto ci sono<br />
almeno sei o sette filoni narrativi diversi: c’è quello<br />
dell’amicizia, che è strepitosa, anche fra nemici;<br />
si può individuare anche il tema della figliolanza o<br />
quello della fedeltà... Ariosto, con le sue invenzioni<br />
narrative, è stato il primo autore, per così dire,<br />
seriale, e, con la figura di Orlando, è precursore anche<br />
del romanzo moderno, se oggi fosse vivente scriverebbe<br />
sceneggiature per le fiction, non ho dubbi!».<br />
L’idea per questo nuovo spettacolo ha cominciato<br />
a prendere forma in seguito a un imprevisto<br />
durante una delle tappe estive del Furioso Orlando,<br />
ad Asti, quando l’attrice, Nina Savary, non<br />
è riuscita a prendere l’aereo e le scenografie non sono<br />
partite da Napoli. «Con il produttore<br />
Marco Balsamo e gli organizzatori disperati,<br />
- spiega il regista - Stefano Accorsi<br />
64 ITA EVENTI
Stefano Accorsi<br />
Nato a Bologna nel 1971, si diploma alla Scuola di<br />
Teatro della città felsinea nel 1993 e recita in diversi<br />
spettacoli classici da Pirandello a Goldoni. Nel 1994<br />
lo spot pubblicitario di un noto gelato gli regala<br />
un’immediata popolarità. Si divide tra Italia e Francia,<br />
dove ha fondato una sua casa di produzione.<br />
Marco Baliani<br />
Nato a Verbania nel 1950, è autore, attore e regista<br />
teatrale. Nel 1975 fonda la compagnia Ruotalibera<br />
con cui realizza alcuni spettacoli per ragazzi. Con<br />
Kohlhaas inventa il teatro di narrazione, seguendo<br />
la strada aperta da Dario Fo con il Mistero buffo<br />
e di cui è tutt’oggi uno dei massimi esponenti.<br />
e io ci siamo messi a tavolino: siamo andati in scena<br />
così, senza costumi e luci, improvvisando. Io, che<br />
conoscevo a memoria il testo, ho recitato le parti femminili<br />
e ho riprodotto con il suono della voce tutti<br />
i rumori di scena. Lì è nata l’idea di creare una nuova<br />
messinscena, con soltanto noi due attori, tornando<br />
un po’ al fondamentalismo del mio Kohlhaas». Lo<br />
spettacolo prende il via dalle due storie d’amore principali,<br />
Orlando e Angelica e la guerriera cristiana Bradamante<br />
innamorata del cavaliere saraceno Ruggiero,<br />
per poi moltiplicare i personaggi e condurli a giocare<br />
sulla corrispondenza delle rime infilate in un<br />
ritmo galoppante. «Il centro è sempre il tema dell’amore,<br />
- prosegue il regista -corrisposto e non, violento<br />
e non, tradito e non, e noi due che entriamo<br />
e usciamo dai personaggi, creandone altri intorno.<br />
Il gioco del teatro nel teatro è vecchio come il mondo,<br />
l’arte è saperlo condurre in un precario equilibrio,<br />
a misura, senza intaccare mai la poesia del poema,<br />
senza deridere i personaggi, ma con tutta la compassione<br />
amorosa dei guitti che amano le loro creature<br />
perché ci si identificano». Sulla stessa lunghezza<br />
d’onda Stefano Accorsi, che racconta così le differenze<br />
rispetto al Furioso Orlando: «Quest’anno siamo<br />
io e Marco Baliani in scena, l’approccio è molto<br />
giullaresco e fisico, con un rapporto forse più maschile<br />
verso la materia narrativa. La traccia è simile,<br />
si racconta sempre la storia di Orlando e Angelica,<br />
così come quella di Ruggiero e Bradamante, ma<br />
il taglio è giocoso, quasi comico: il nostro è un modo<br />
di giocare con il testo e anche con le convenzioni del<br />
teatro, rendendo così il pubblico più partecipe dei<br />
nostri meccanismi scenici». Dando molta più importanza<br />
al senso del gioco teatrale e strutturando<br />
lo spettacolo in maniera più ludica, il regista si è rivolto,<br />
per le scene, a Mimmo Paladino che con i suoi<br />
cavalli realizza la giostra per i duelli, gli amori, gli<br />
scontri e gli incontri dei cavalieri. L’impianto scenico<br />
è firmato da Daniele Spisa, i costumi da Alessandro<br />
Lai e le luci da Luca Barbati. «Giocando con<br />
Orlando - conclude Baliani - sorprende lo spettatore,<br />
che, dopo esser stato condotto al campo da gioco,<br />
alla giostra e alla helzapoppiniana baraonda, si trova<br />
di fronte a qualcosa di antico, i sentimenti, ha appena<br />
il tempo per sentirli e provare qualcosa che assomiglia<br />
alla nostalgia, per poi essere trascinato di<br />
nuovo sulle montagne russe dell’Ippogrifo volante<br />
o dell’Orca ruggente».<br />
GIOCANDO CON L’ORLANDO<br />
◗ 1,2/2 Teatro Coccia, Novara<br />
◗ dal 4 al 9/2 Teatro Elfo Puccini, Milano<br />
◗ dall’11 al 16/2 Teatro della Corte, Genova<br />
◗ 19, 20/2 Teatro Ermanno Fabbri, Vignola (Mo)<br />
◗ dal 21 al 23/2 Teatro Duse, Bologna<br />
◗ dal 25/2 al 2/3 Teatro Nuovo, Napoli<br />
ITA EVENTI 65
Teatro<br />
Filippo Nigro<br />
43 anni, è stato attore<br />
di cinema per tutta<br />
la sua carriera fino<br />
al debutto nel 2011 in<br />
teatro con Occidente<br />
solitario. La tournée<br />
ha avuto un grande<br />
successo ed è stata<br />
replicata nel 2012/2013<br />
PARLARE<br />
DI BELLEZZA<br />
È PERICOLOSO
Filippo Nigro è il protagonista di Pretty. Un motivo per essere carini. Una commedia,<br />
ultima parte di una trilogia scritta da Neil LaBute, che si interroga su quanto conta essere<br />
belli. Nelle relazioni umane ma anche, più in generale, nella vita di Cristiana Zappoli<br />
F<br />
ino ad oggi il palcoscenico<br />
principale di Filippo Nigro<br />
è stato il cinema. Dopo essersi<br />
diplomato al Centro Sperimentale<br />
di Cinematografia sotto<br />
la guida di Lina Wertmüller,<br />
esordisce sul grande schermo con<br />
la commedia Donne in bianco<br />
(1998), per la regia di Tonino Pulci.<br />
Nel 2001 è nel cast del film Le<br />
fate ignoranti di Ferzan Ozpetek,<br />
che due anni dopo lo vuole anche<br />
per La finestra di fronte, con cui<br />
l’attore ottiene la candidatura<br />
ai Nastri d’Argento come migliore<br />
attore non protagonista e vince il<br />
Globo d’Oro della Stampa estera<br />
come migliore attore.<br />
Nel frattempo approda in televisione,<br />
dove, tra le altre esperienze,<br />
diventa uno dei protagonisti<br />
della fortunatissima serie tv<br />
“R.I.S. - Delitti imperfetti” dal<br />
2005 al 2007. «Credo che la serialità<br />
possa offrire molti stimoli<br />
da un punto di vista creativo»,<br />
spiega Nigro. «A causa del mio carattere<br />
soffro la noia della ripetizione.<br />
Nel cinema spesso capita<br />
di preparare ruoli in poco tempo<br />
rispetto all’inizio effettivo della lavorazione.<br />
In questo senso la serialità<br />
ti concede il lusso di lavorare<br />
sul tuo personaggio in modo<br />
diverso e di portarlo avanti per un<br />
periodo più lungo». Attualmente<br />
l’attore romano è a teatro con<br />
uno spettacolo dell’americano<br />
Neil LaBute affidato alla regia di<br />
Fabrizio Arcuri, Pretty. Un motivo<br />
per essere carini, che ruota intorno<br />
al tema della bellezza. Protagonisti<br />
sono due coppie di<br />
amici: Greg (interpretato da Filippo<br />
Nigro) e Steph, e Kent e<br />
Carly. La commedia inizia con un<br />
furibondo litigio tra Steph e Greg<br />
colpevole di aver dichiarato, in<br />
una conversazione con il suo<br />
amico e collega Kent, che la sua<br />
fidanzata è “normale” ma che non<br />
la cambierebbe per nulla al mondo.<br />
Ad ascoltare, per caso, questa<br />
conversazione è Carly che la riferisce<br />
parzialmente alla sua amica<br />
Steph. Ne scaturiscono gravi<br />
conseguenze perché Steph, dal carattere<br />
irascibile e polemico, non<br />
sopporta di stare con un uomo<br />
che non la considera bella sebbene<br />
lei stessa lo pensi. Anche il rapporto<br />
tra Kent e Carly subisce degli<br />
scossoni. Carly sa di essere attraente<br />
e di piacere agli uomini da<br />
cui riceve molte attenzioni e sa<br />
che da ciò le deriva il potere di<br />
“manipolare” le persone. Nonostante<br />
questo vive costantemente<br />
nel timore che Kent la tradisca.<br />
Filippo Nigro, com’è il suo personaggio<br />
in Pretty, un motivo<br />
per essere carini ?<br />
«Greg è un uomo “decente” che<br />
fa un grande errore. Descrive a un<br />
suo amico il viso della sua fidanzata<br />
come "normale". Greg realizza<br />
così come un commento apparentemente<br />
innocuo per un<br />
uomo viene visto come un insulto<br />
insopportabile per una donna. La<br />
colpa di Greg diventa la porta di<br />
ingresso per uno studio che gli<br />
uomini e le donne fanno nella ricerca<br />
della bellezza e dell’affermazione.<br />
Senza realizzarlo inizia<br />
ad ascoltare in modo diverso<br />
non solo quello che gli dicono gli<br />
altri ma anche quello che dice lui<br />
stesso e a realizzare quanto la comunicazione<br />
e il linguaggio vengano<br />
a volte usati come armi».<br />
È una commedia più divertente<br />
o più feroce?<br />
«È un gioco delle parti in cui nessuno<br />
si salva. Uno specchio dei<br />
nostri tempi in cui le relazioni<br />
sono costruite sull’immagine che<br />
abbiamo degli altri nella difficoltà<br />
di conoscersi. Forse il vero tema<br />
non è neanche la bellezza, quanto<br />
i danni che la nostra ricerca verso<br />
la bellezza possono provocare».<br />
C’è un personaggio che le piacerebbe<br />
interpretare più di altri<br />
sul palco di un teatro?<br />
«Cerco sempre di trovare qualcosa<br />
che mi possa interessare in un testo<br />
a prescindere dal personaggio<br />
da interpretare. Mi attraggono di<br />
più i testi contemporanei».<br />
Ha fatto tanto cinema e tanta televisione<br />
prima di approdare all’esperienza<br />
teatrale. Dove si<br />
sente più a suo agio?<br />
«Il teatro c’era già stato subito<br />
dopo gli anni al centro sperimentale.<br />
Poche cose e poi subito<br />
esperienze televisive e di cinema.<br />
A teatro sto recuperando adesso<br />
il tempo perduto. Diciamo che<br />
mi diverto a fare tutto. Con tutte<br />
le differenze e sfumature che distinguono<br />
il teatro dal cinema.<br />
Forse il teatro in questo momento<br />
lo vivo con un entusiasmo<br />
diverso».<br />
Qual è l’esperienza o il regista<br />
che l’ha fatta crescere di più dal<br />
punto di vista professionale?<br />
«L’insieme di tutto quello che ho<br />
fatto fino ad ora. Ogni singolo lavoro<br />
e ogni singolo ruolo ha lasciato<br />
una traccia. Penso di aver<br />
preso qualcosa da ogni nuova<br />
esperienza ma, d’altra parte, credo<br />
anche di essere rimasto uguale<br />
a me stesso».<br />
Cosa farà da grande?<br />
«Ciò che non ho fatto da piccolo».<br />
PRETTY. UN MOTIVO<br />
PER ESSERE CARINI<br />
◗ 5,6/2 Teatro Lauro Rossi, Macerata<br />
◗ dall’11 al 23/2 Tetro Menotti, Milano<br />
◗ 26/2 Teatro Remondini, B. del Grappa (Vi)<br />
◗ 27/2 Teatro De André, Casalgrande (Re)<br />
◗ 28/2 Teatro Dante, Campi Bisenzio (Fi)<br />
◗ 1/3 Teatro Villa dei Leoni, Mira (Ve)<br />
◗ 2/3 Teatro dei Rassicurati, Montecarlo (Lu)<br />
◗ 4/3 Teatro Magnetti, Ciriè (To)<br />
◗ 5,6/3 Teatro Municipale, Casale M. (Al)<br />
◗ 7/3 Teatro La Fabbrica, Villadossola (Vb)<br />
◗ 13/3 Teatro Garibaldi, Bisceglie (Bt)<br />
◗ 14/3 Teatro Spadaro, Massafra (Ta)<br />
◗ 15/3 Teatro Modugno, Aradeo (Le)<br />
ITA EVENTI 67
Teatro<br />
AMORE IN VOLO<br />
Siamo negli anni Sessanta. Bernardo, un architetto<br />
di successo che vive e lavora a Parigi, si<br />
destreggia fra tre fidanzate che fanno le assistenti<br />
di volo. Tiene gli orari delle loro compagnie,<br />
in modo che le tre donne non si incontrino<br />
mai. Bernard è riuscito a convincere ogni<br />
donna che lei è l’unico amore della sua vita.<br />
Un vecchio compagno di scuola, Roberto, arriva<br />
dall’Italia e Bernardo gli spiega come il suo<br />
calendario funzioni perfettamente. Ma la tecnologia<br />
avanza e arriva un jet Boeing più veloce<br />
a scombinare gli orari. Boeing Boeing vede<br />
il ritorno sulle scene di Gianluca Guidi in coppia<br />
per la prima volta con Gianluca Ramazzotti.<br />
Sul palco anche Ariella Reggio, Marjo Berasategui,<br />
Ela Weber e Barbara Snellenburg. La<br />
regia è affidata a Mark Schneider.<br />
BOEING BOEING<br />
◗ 11,12/2 Teatro Pax, Cinisello Balsamo (Mi)<br />
◗ 14/2 Teatro Bonoris, Montichiari (Bs)<br />
◗ dal 20/2 al 9/3 Teatro Manzoni, Milano<br />
◗ 12/3 Teatro Ristori, Cividale del Friuli (Ud)<br />
◗ 20/3 Teatro Verdi, Castel San Giovanni (Pc)<br />
◗ 25/3 Teatro Comunale, Cormòns (Go)<br />
◗ dal 28 al 30/3 Nuovo Teatro Pezzani, Parma<br />
(altre date: www.chiediscena.it)<br />
DISSACRANTE BENNI<br />
Una donna qualsiasi, di nome V, nata un giorno qualsiasi<br />
in modo funambolico “e in quell’attimo per la<br />
gioia a tutti i parenti ricrebbero i capelli…” ripercorre,<br />
comicamente, la sua vita, alla ricerca del suo pezzo<br />
mancante W. V è perciò una parte che cerca il suo tutto<br />
e in questo monologo ridicolo e doloroso, cerca<br />
una spiegazione al suo senso di infelicità. Nel farlo<br />
si interroga su povertà e guerra, giustizia e amore. In<br />
questo testo di Stefano Benni, la parola è come sempre<br />
agile, paradossale e dissacrante, sostenuta dall’interpretazione<br />
di Ambra Angiolini.<br />
LA MISTERIOSA SCOMPARSA DI W<br />
◗ 5/2 Teatro Comunale, Carpi (Mo) ◗ 6/2 Teatro del Popolo,<br />
Rapolano (Si) ◗ 7/2 Teatro Comunale, Savignano (Mo)<br />
◗ dal 13 al 16/2 Teatro Duse, Genova ◗ dal 18/2 al 2/3<br />
Teatro Vittoria, Roma ◗ 4/3 Teatro Chiabrera, Savona<br />
COME TROVARE L’ABITO GIUSTO<br />
Carla Gozzi, la style coach e fashion blogger più seguita d’Italia, grazie<br />
ai dati record delle sue trasmissioni su Real Time è approdata in<br />
teatro con lo spettacolo Carla Gozzi Show. Durante lo show dispensa<br />
consigli di stile per trovare l’abito giusto e racconta il mondo della<br />
moda. Momento clou dello show il restyling: dieci donne, di diversa<br />
età e tipologia fisica, vengono condotte sul palco,<br />
analizzate con tanto di immagine di loro prima<br />
e condotte nel backstage del teatro per una<br />
vera e propria trasformazione.<br />
CARLA GOZZI SHOW<br />
◗ 24/2 Teatro Nazionale, Milano<br />
◗ 8/3 Teatro Creberg, Bergamo ◗ 6/4 Palazzo dei Congressi, Lugano<br />
68 ITA EVENTI
IL RECITAL DI RANIERI<br />
Sogno e son desto - Chi nun tene coraggio nun se cocca ch’ ‘e femmene<br />
belle un titolo provocatorio per uno spettacolo che è un<br />
inno alla vita, all’amore e alla speranza. Lo show di Massimo<br />
Ranieri, ideato e scritto con Gualtiero Peirce, è un recital dedicato<br />
ai mille significati del coraggio. Un viaggio affettuoso,<br />
spettacolare e sorridente attraverso grandi canzoni, racconti particolari<br />
e colpi di teatro. I protagonisti non sono i vincitori ma<br />
i sognatori e la vita di tutti noi. Nel duplice ruolo di attore e<br />
cantante, Ranieri porta in scena il teatro umoristico di Nino<br />
Taranto e Giorgio Gaber e interpreta, oltre al grande repertorio<br />
della canzone napoletana, brani dei più celebri cantautori<br />
italiani e internazionali: De Andrè, Parra, De Gregori, Tenco,<br />
Battisti, Aznavour, Modugno. Sul palco insieme a Ranieri<br />
un’orchestra composta da Massimiliano Rosati (chitarra),<br />
Flavio Mazzocchi (pianoforte), Mario Guarini (basso), Luca<br />
Trolli (batteria), Donato Sensini (sax).<br />
SOGNO E SON DESTO<br />
◗ 24/2 Europauditorium (Bo) ◗ 2/3 Teatro Verdi (Br) ◗ 3/3 Teatro Team<br />
(Ba) ◗ 5/3 Teatro Verdi (Fi) ◗ 6/3 Teatro Goldoni (Li) ◗ 7/3 Pala Geox (Pd)<br />
◗ 8/3 Palageorge, Montichiari (Bs) ◗ 9,10/3 Teatro Alfieri (To)<br />
UN CLASSICO<br />
FRA I NOIR<br />
Un testo teatrale che usa il pretesto<br />
del tono noir per descrivere<br />
l’avidità dell’uomo senza<br />
scrupoli alla continua ricerca<br />
del potere. Trappola mortale<br />
è un classico del giallo teatrale<br />
che si presenta come un gioco<br />
a incastri tra umorismo e suspence.<br />
Guidati dalla regia di<br />
Ennio Coltorti, Corrado Tedeschi<br />
ed Ettore Bassi, con Miriam<br />
Mesturino, sono i protagonisti<br />
di questa versione prodotta<br />
dall’Ass. Culturale Artù.<br />
TRAPPOLA MORTALE<br />
◗ dall’11 al 16/2 Teatro Alfieri, (To)<br />
◗ 11,12,13/3 Teatro Michelangelo,<br />
(Mo) ◗ 14,15,16/3 Teatro Pezzani, (Pr)<br />
BATTISTON INTERPRETA AUSTER<br />
Tratto dall’omonimo romanzo di Paul<br />
Auster, L’invenzione della solitudine,<br />
con protagonista Giuseppe Battiston,<br />
ha debuttato in dicembre a Genova.<br />
Il regista Giorgio Gallione ha scelto<br />
di portare avanti la formula di contaminazione<br />
tra teatro e letteratura,<br />
confrontandosi con il libro, dichiaratamente<br />
autobiografico, che nel 1982<br />
ha dato il via al successo dello scrittore<br />
americano. Ne ha tratto un monologo<br />
che racconta la difficoltà di essere<br />
figli e padri e come il caso governi<br />
le nostre vite. Giuseppe Battiston, attore<br />
di cinema e teatro, si cala nei<br />
panni di un uomo che deve affrontare<br />
la morte improvvisa di un genitore,<br />
con cui ha avuto sempre un rapporto<br />
conflittuale e distante. Si ritrova a occuparsi<br />
della grande casa in cui il padre<br />
si era ritirato a vivere, lontano dal<br />
figlio. Si imbatte così in oggetti, fotografie,<br />
ritagli di giornale, che gli restituiscono<br />
l’immagine di un estraneo.<br />
L’INVENZIONE DELLA SOLITUDINE<br />
◗ dal 5 al 9/2 Teatro Duse, Genova<br />
◗ 11/2 Teatro Comunale, Magione (Pg)<br />
◗ 12/2 Teatro Comunale, Faenza (Ra)<br />
◗ 13,14,15/2 Teatro Comunale, Carpi (Mo)<br />
◗ 17/2 Teatro Remondini, B. del Grappa (Vi)<br />
◗ 21/2 Teatro Era, Pontedera (Pi)<br />
◗ 22/2 Teatro del Popolo Rapolano (Si)<br />
ITA EVENTI 69
Musical<br />
INQUIETO EROTISMO<br />
Massimo Ghini ed Elena Santarelli sono i<br />
protagonisti di Quando la moglie è in vacanza,<br />
diretto da Alessandro D’Alatri, con musiche<br />
di Renato Zero. È una commedia sulle<br />
manie erotiche dell’uomo medio e al tempo<br />
stesso una feroce satira di costume contro il<br />
perbenismo di una certa “middle class” che<br />
sembra non avere epoche.<br />
QUANDO LA MOGLIE È IN VACANZA<br />
◗ Dall’1 al 16/2 Milano ◗ 18,19/2 Gallarate (Va)<br />
◗ 4,5/3 Catanzaro ◗ Dal 7 al 9/3 Catania<br />
◗ Dal 20 al 23/3 Ancona ◗ Dal 26/3 al 6/4 Napoli<br />
(www.facebook.com/quandolamoglieeinvacanza)<br />
NEL RICORDO<br />
DI MARILYN<br />
Sono passati 50 anni dalla sua morte, eppure<br />
Marilyn Monroe continua ad essere un’icona<br />
amata in tutto il mondo. Per ricordarla, Federico<br />
Bellone ha deciso di portare a teatro il<br />
film A qualcuno piace caldo. Bellone mette in<br />
scena la stessa emozione e allegria con importanti<br />
interpreti italiani (Justine Mattera,<br />
Christian Ginepro, Pietro Pignatelli). Una<br />
compagnia teatrale composta da 12 artisti tra<br />
interpreti e corpo di ballo, darà vita a questo<br />
scintillante musical dal titolo Sugar. Il musical.<br />
Questa nuova versione italiana dello spettacolo<br />
vuole riportare in primo piano i dialoghi<br />
e le situazioni comiche del film e la sensualità<br />
leggendaria del mito di Marilyn Monroe.<br />
L’espediente è una particolare tecnica illusionistica<br />
che permette a interpreti in carne<br />
e ossa di passare dalla proiezione su uno schermo<br />
alla realtà in palcoscenico e viceversa.<br />
SUGAR. IL MUSICAL<br />
◗ 22/2 Bergamo, Teatro Creberg ◗ dal 25/2 al 2/3<br />
Roma, Teatro Brancaccio ◗ dal 4 al 9/3 Milano,<br />
Teatro Nuovo ◗ 15,16/3 Prato (Fi), Teatro Politeama<br />
◗ 20/3 Mestre (Ve), Teatro Corso ◗ 21,24/3 Trieste,<br />
Teatro Bobbio (altre date: www.aqualcunopiacecaldo.it)<br />
CENERENTOLA ANNI 50<br />
Prodotto dalla Compagnia della Rancia, Cercasi<br />
Cenerentola è un musical scritto da Saverio<br />
Marconi e Stefano D’Orazio, che hanno<br />
voluto ambientare la loro rivisitazione negli<br />
anni Cinquanta, andando a ripescare le sensazioni<br />
e le emozioni della loro infanzia. Interpretata<br />
da Paolo Ruffini e Manuel<br />
Frattini, è una commedia<br />
musicale per tutta la famiglia.<br />
La storia, in cui ritroviamo i<br />
personaggi e i momenti<br />
clou della favola tradizionale<br />
- la carrozza, la<br />
matrigna, la scarpetta<br />
di cristallo che calza<br />
solo a una bellissima<br />
ragazza - è ricca di inediti<br />
e imprevisti.<br />
CERCASI CENERENTOLA<br />
◗ 8/2 Gran Teatro (Pd)<br />
◗ dall’11 al 23/2 Teatro<br />
Brancaccio (Rm) ◗ dal<br />
27/2 al 16/3 Teatro della<br />
Luna (Mi) ◗ Dal 18 al 23/3<br />
Teatro Alfieri (To)<br />
◗ dal 28 al 30/3 Rossetti (Ts)<br />
(www.cercasicenerentola.it)<br />
70 ITA EVENTI
Cinema<br />
I FILM CHE PRESTO ARRIVERANNO SUL GRANDE SCHERMO<br />
MEMPHIS• FANTASTICHINI • VERDONE • SMUTNIAK • CASTA<br />
SURREALI ATMOSFERE HORROR<br />
L’opera prima di Giuseppe Marco Albano,<br />
giovane regista lucano, già vincitore dei Corti<br />
d’Argento nel 2012 per il cortometraggio<br />
Stand by Me, è una commedia<br />
surreale che è anche un omaggio<br />
al mondo del cinema, tra momenti<br />
grotteschi e atmosfere horror. Antonio<br />
Colucci, il protagonista di Una<br />
domenica notte, da ragazzo sognava<br />
di diventare un grande regista<br />
horror. Il primo lungometraggio arriva<br />
a 26 anni: per tutti è un talento,<br />
ma le traversie produttive lo relegano al mercato<br />
dell’home video. Giunto a 46 anni, Antonio<br />
è deciso a fare un resoconto della propria<br />
vita. Il sogno non si è mai spento. Cerca i<br />
fondi per girare una sceneggiatura a basso<br />
budget. In questa ricerca scoprirà l’orrore che<br />
lo circonda, molto più impressionante del film<br />
horror che vuole realizzare. Il film presentato<br />
a diversi festival tra cui Ciak d’Oro 2013, Lucania<br />
Film Festival 2013, Gold Elephant<br />
World - International Film & Musical<br />
Festival 2013, è stato accolto<br />
in maniera positiva dalla critica. Claudio<br />
Bartolini, di Film Tv, lo ha commentato<br />
così: «Musiche elettroniche dei Populous,<br />
stranianti carrelli sorrentiniani,<br />
zombie e cimiteri molto vicini ai nostri<br />
Eighties di genere. L’originalità di Una<br />
domenica notte è nell’insieme delle sue<br />
parti, felice compenetrazione di alto e basso».<br />
◗ Produzione Camarda Film - Regia Giuseppe<br />
Marco Albano - Sceneggiatura Giuseppe Marco<br />
Albano, Antonio Andrisani - Cast: Antonio<br />
Andrisani, Francesca Faiella, Ernesto Mahieux,<br />
Adolfo Margiotta - Uscita nelle sale 20 febbraio<br />
ITA EVENTI 73
Cinema<br />
IL SOGNO<br />
OLIMPICO<br />
DI QUATTRO<br />
PERDENTI<br />
Non bisogna rassegnarsi<br />
al proprio destino. Si<br />
deve cercare il riscatto<br />
e soprattutto non smettere<br />
mai di crederci. È questa<br />
la morale de La mossa<br />
del pinguino, diretto<br />
da Claudio Amendola,<br />
il primo film che dirige<br />
per il grande schermo<br />
di Cristiana Zappoli<br />
Q<br />
uando ho letto il soggetto<br />
di questo film, ho subito<br />
pensato che chi me<br />
lo aveva portato mi conosceva<br />
bene. Era l’idea che cercavo. Raccontare<br />
un sogno, una speranza,<br />
un riscatto, una piccola rivincita<br />
di fronte alla propria fatica quotidiana.<br />
E tutto questo attraverso<br />
lo sport. Lo sport al suo livello<br />
più alto. Le Olimpiadi». A parlare<br />
è Claudio Amendola che, con<br />
La mossa del pinguino, si trova a<br />
dirigere per la prima volta un film<br />
per il cinema. «Ho subito intuito<br />
i numerosi spunti di commedia<br />
che questa storia poteva offrire,<br />
ma allo stesso tempo ho colto<br />
anche la possibilità di toccare<br />
delle corde più amare. L’idea è<br />
quella di coinvolgere lo spettatore<br />
dal punto di vista emotivo attraverso<br />
tutto quello che lo sport,<br />
e ancor più lo spirito di squadra,<br />
rappresenta. Ma anche di raccontare<br />
la vita di quattro personaggi<br />
molto simili alle persone<br />
della nostra società. Quattro uomini<br />
di età diverse alle prese con<br />
gli stessi problemi: la casa, il lavoro,<br />
il futuro, i sentimenti e gli<br />
affetti». La mossa del pinguino racconta<br />
l’avventura verso il sogno<br />
olimpico di quattro uomini perdenti,<br />
che scoprono per caso il<br />
gioco del curling e si convincono<br />
di poter partecipare alle Olimpiadi<br />
Invernali di Torino 2006. Si<br />
ingegnano in allenamenti improbabili,<br />
trovano scappatoie alle<br />
regole, tentano l’impossibile pur<br />
di aggiudicarsi il titolo di cam-<br />
74 ITA EVENTI
Da sinistra: Ricky<br />
Memphis, che interpreta<br />
Salvatore, Antonello<br />
Fassari, Neno,<br />
Francesca Inaudi che è<br />
Eva, la moglie di Bruno,<br />
ed Ennio Fantastichini<br />
nella parte di Ottavio<br />
pioni italiani, per acquisire il diritto<br />
di partecipare alle Olimpiadi.<br />
Per riuscirci dovranno però diventare<br />
uomini migliori. I quattro<br />
“perdenti”, Bruno, Salvatore,<br />
Ottavio e Neno, sono interpretati<br />
da Edoardo Leo, Ricky Memphis,<br />
Ennio Fantastichini e Antonello<br />
Fassari: «Abbiamo, con Edoardo<br />
Leo, - prosegue Amendola - cucito<br />
i quattro protagonisti addosso<br />
agli attori che li interpretano potendo<br />
contare sulla loro disponibilità,<br />
sulla loro fiducia e amicizia,<br />
e queste sensazioni sono state<br />
confermate dopo la lettura<br />
del copione». I toni sono quelli<br />
della classica commedia italiana,<br />
la cui comicità è tipicamente alternata<br />
a momenti di amara consapevolezza.<br />
Tutto ha inizio da<br />
Bruno che non si rassegna a crescere<br />
e diventare adulto. Nonostante<br />
abbia una moglie e un figlio<br />
è un esempio da manuale di<br />
“Sindrome di Peter Pan”. Incapace<br />
di tenersi un lavoro per più<br />
di sei mesi e sempre alle prese con<br />
improbabili progetti che non<br />
vanno mai a buon fine, Bruno<br />
passa le sue giornate a giocare a<br />
calcio balilla con il suo migliore<br />
amico dai tempi della scuola,<br />
Salvatore. Quando Bruno viene<br />
truffato e ridotto in miseria,<br />
perdendo tutti i risparmi, nel disperato<br />
tentativo di risollevare le<br />
magre economie di famiglia, trascina<br />
Salvatore nell’ennesimo,<br />
pazzo e strampalato progetto:<br />
partecipare con una squadra di<br />
curling alla Olimpiadi Invernali<br />
di Torino 2006. Una tragicomica<br />
avventura che vede il percorso<br />
di riscatto dei quattro personaggi<br />
maschili: uomini abbattuti<br />
dalla vita ma che hanno ancora<br />
voglia di vincere e sognare. Arrivare<br />
alle selezioni per le Olimpiadi<br />
rappresenta per la squadra<br />
dei “Pinguini d’Assalto” un viaggio<br />
accidentato e pieno di ostacoli.<br />
Ma nel corso dell’avventura<br />
i quattro uomini avranno la<br />
possibilità di maturare e di trovare<br />
la felicità, senza per questo perdere<br />
uno sguardo incantato e la<br />
volontà di sognare. «Mi piacerebbe<br />
raccontare - conclude<br />
Amendola - nei luoghi, nei colori,<br />
nelle atmosfere, la realtà delle persone<br />
normali, in apparenza rassegnate<br />
al proprio destino, ma<br />
pronte ad accendersi davanti a<br />
una possibilità. Questo vuole essere<br />
un piccolo film, ma con un<br />
grande cuore».<br />
◗ Produzione Dap Italy - De Angelis<br />
Group - Regia Claudio Amendola<br />
Sceneggiatura Claudio Amendola,<br />
Edoardo Leo, Michele Alberico, Giulio<br />
Di Martino - Cast: Edoardo Leo, Ricky<br />
Memphis, Ennio Fantastichini, Antonello<br />
Fassari, Francesca Inaudi<br />
Uscita nelle sale 13 marzo 2014<br />
ITA EVENTI 75
Cinema<br />
SOTTO<br />
UNA BUONA<br />
STELLA<br />
NELLE SALE DAL 13 FEBBRAIO 2014<br />
La storia è quella di un padre<br />
(Carlo Verdone nel ruolo di Federico<br />
Picchioni) che, quando i<br />
figli sono ancora piccoli, si separa<br />
dalla moglie. Nel corso degli<br />
anni, grazie a una brillante carriera<br />
in una holding finanziaria, non fa<br />
mancare nulla alla famiglia ma la<br />
sua totale assenza, anche affettiva,<br />
è imperdonabile. La morte<br />
della moglie e a seguire uno scandalo<br />
finanziario che lo riduce in<br />
rovina, cambieranno drasticamente<br />
la vita di Federico Picchioni.<br />
Non potendo più permettersi<br />
di pagare l’affitto ai figli,<br />
questi si vedranno malvolentieri<br />
costretti ad andare a vivere con<br />
lui. La convivenza è terrificante<br />
ma l’arrivo di una nuova inquilina,<br />
Luisa (Paola Cortellesi),<br />
nell’appartamento accanto, riesce<br />
ad avere un effetto positivo nei<br />
rapporti tra padre e figli. Simpatica<br />
e spiritosa sarà lei ad appianare<br />
i violenti attriti tra i tre. Risanatrice<br />
di aziende, scopriremo<br />
che Luisa ha tanti problemi nella<br />
sua vita. Il suo carattere positivo<br />
e la sua generosità sono la sua<br />
forza, quasi un riscatto dal “crudele”<br />
lavoro che svolge e che detesta.<br />
Come Luisa aiuterà Federico<br />
in tutti i suoi problemi, lui<br />
a sua volta aiuterà lei.<br />
◗ Produzione Filmauro - Regia Carlo<br />
Verdone - Sceneggiatura C. Verdone,<br />
Pasquale Plastino, Gabriele Pignotta,<br />
Maruska Albertazzi - Cast Carlo<br />
Verdone, Paola Cortellesi, Tea Falco<br />
Lorenzo Richelmy, Eleonora Sergio<br />
STORIA ,<br />
D INVERNO<br />
NELLE SALE DAL 13 FEBBRAIO 2014<br />
Storia d’inverno è la trasposizione<br />
cinematografica dell’omonimo<br />
romanzo di Mark Helprin e<br />
racconta una storia fantastica e<br />
ricca di romanticismo, in cui i<br />
destini dei protagonisti s’incrociano,<br />
tra passato e presente, sullo<br />
sfondo della New York del<br />
1916 e di quella dei giorni nostri.<br />
La storia è incentrata su un<br />
ladro che entra nella villa di una<br />
donna per derubarla, ma se ne<br />
innamora prima che lei muoia.<br />
Il film segna l’esordio alla regia<br />
dello sceneggiatore Akiva Goldsman,<br />
premio Oscar per A Beautiful<br />
Mind e autore degli<br />
script di Cinderella Man, Io<br />
sono leggenda e Il Codice Da Vinci.<br />
Ne sono protagonisti Colin<br />
Farrell, Jessica Brown Findlay<br />
(Downton Abbey), il premio<br />
Oscar Russell Crowe, il premio<br />
Oscar Jennifer Connelly, il premio<br />
Oscar William Hurt, Eva<br />
Marie Saint (Fronte del porto) e<br />
le giovani esordienti Ripley Sobo<br />
e Mckayla Twiggs. Akiva Goldsman,<br />
che è anche produttore<br />
del film nonché autore della<br />
sceneggiatura, si è avvalso, dietro<br />
le quinte, di una squadra di<br />
grandi professionisti: il direttore<br />
della fotografia nominato a<br />
ben cinque premi Oscar Caleb<br />
Deschanel (La Passione di Cristo,<br />
Il patriota), la scenografa Naomi<br />
Shohan, il costumista Michael<br />
Kaplan, i montatori Wayne Wahrman<br />
e Tim Squyres e il pluripremiato<br />
compositore Hans<br />
Zimmer (Il Re Leone).<br />
◗ Produzione Warner Bros Pictures<br />
Regia Akiva Goldsman - Sceneggiatura<br />
Akiva Goldsman - Cast Colin Farrell,<br />
Jessica Brown Findlay, Jennifer<br />
Connelly, Russell Crowe, William Hurt<br />
76 ITA EVENTI
Cinema<br />
UNA DONNA<br />
PER AMICA<br />
NELLE SALE DAL 27 FEBBRAIO 2014<br />
Il nuovo film di Giovanni Veronesi<br />
ruota intorno al tema dell’amicizia<br />
fra uomo e donna.<br />
Francesco e Claudia sono belli,<br />
giovani e molto amici. Lui è un<br />
avvocato, impacciato e spiritoso.<br />
Lei fa la veterinaria, un’anima libera<br />
e anticonformista. Tra loro<br />
non ci sono segreti, ma quando<br />
nella vita di Claudia arriva Giovanni<br />
e lei decide di sposarlo,<br />
Francesco si accorge che l’amicizia<br />
fra uomo e donna è più complicata<br />
del previsto. «Questo film<br />
- racconta il regista - tratta il delicato<br />
rapporto di amicizia tra<br />
uomo e donna. In America hanno<br />
fatto una trasmissione apposta<br />
su questo argomento. E soprattutto<br />
i ragazzi sono interessati.<br />
Si chiama friend zone. Il mio film<br />
cerca di dare una risposta difficile<br />
ma non impossibile. L’amore di<br />
solito in questi casi è a senso unico<br />
e nascosto e l’amicizia invece<br />
la fa da padrona, in bella vista, lì<br />
davanti a dimostrare che nei rapporti<br />
fra uomo e donna certe pulsioni<br />
sono assolutamente controllabili».<br />
Il re del divertimento<br />
Fabio De Luigi e la bella Laetitia<br />
Casta sono destinati a diventare<br />
la nuova coppia d’oro della commedia<br />
italiana. «Sono una coppia<br />
anomala - prosegue Giovanni<br />
Veronesi - ma assortita bene. Lei<br />
selvaggia e indomabile, lui tranquillo<br />
e remissivo. Sono due personaggi<br />
a contrasto che fanno<br />
scattare una scintilla molto curiosa<br />
e divertente. Io cercavo proprio<br />
questo. Un’alchimia particolare<br />
che suscitasse un romantico divertimento».<br />
◗ Produzione Warner Bros.<br />
Entertainment Italia con Fandango<br />
e Ogi Films - Regia Giovanni Veronesi<br />
Sceneggiatura Giovanni Veronesi e<br />
Ugo Chiti - Cast: Fabio De Luigi,<br />
Laetitia Casta, Valentina Lodovini,<br />
Monica Scattini, Adriano Giannini<br />
ALLACCIATE<br />
LE CINTURE<br />
NELLE SALE DAL 6 MARZO 2014<br />
Elena si divide tra Antonio e Fabio,<br />
due ragazzi che, in modo diverso,<br />
decidono di amarla. Antonio<br />
è la passione travolgente e<br />
proibita che sogna di diventare<br />
amore ma non sa se ne è degno,<br />
Fabio è l’amicizia totale che è già<br />
amore ma accetta i confini dettati<br />
dalle proprie scelte esistenziali.<br />
Due amori che non si escludono<br />
a vicenda ma che si sfidano in<br />
continuazione. In questa sfida<br />
ogni desiderio nascosto viene<br />
vissuto come una turbolenza da<br />
cui tutti hanno paura di essere travolti.<br />
Tredici anni dopo però le<br />
turbolenze della vita non sono più<br />
solo sentimentali. Elena, Antonio<br />
e Fabio si trovano a combattere<br />
una battaglia più drammatica e la<br />
lotta li costringe a ridefinire le regole<br />
del gioco dei loro sentimenti<br />
per capire a che punto sono<br />
i loro rapporti e soprattutto che<br />
cosa si può ancora chiamare amore.<br />
Allacciate le cinture è il decimo<br />
film di Ferzan Ozpetek, che torna<br />
dietro la cinepresa dopo Magnifica<br />
Presenza uscito nel 2012.<br />
Il film, scritto da Ozpetek insieme<br />
a Gianni Romoli, è stato girato<br />
in Puglia, tra Lecce e l’Oasi<br />
di Torre Guaceto, e vede come<br />
protagonisti Kasia Smutniak e<br />
Francesco Arca, al primo ruolo<br />
importante sul grande schermo.<br />
In un’intervista pubblicata da “Il<br />
mattino”, il regista ha parlato del<br />
film spiegando che «C’è la commedia,<br />
ma anche il dramma,<br />
come capita nella vita. Quando si<br />
allacciano le cinture di sicurezza?<br />
Quando c’è una turbolenza… si<br />
parla di questo».<br />
◗ Produzione R&C Produzioni<br />
e Faros Film - Regia Ferzan Ozpetek<br />
Sceneggiatura Ferzan Ozpetek e<br />
Gianni Romoli - Cast Kasia Smutniak,<br />
Francesco Arca, Filippo Scicchitano,<br />
Francesco Scianna, Carolina<br />
Crescentini, Elena Sofia Ricci<br />
Foto di Romolo Eucalitto<br />
ITA EVENTI 77
Sport<br />
6 NAZIONI<br />
HERE WE GO<br />
La competizione di rugby più conosciuta e seguita dal pubblico italiano è alle porte. Dopo<br />
l’ottima performance dello scorso anno, la nostra nazionale non vuole deludere i propri<br />
tifosi, anche se si presenta all’appuntamento con parecchi infortuni di Alberto Aitini
L<br />
’RBS 6 Nazioni torna,<br />
puntuale come ogni anno,<br />
ad infiammare la scena<br />
del grande rugby internazionale.<br />
Seguo con passione questo<br />
sport da oltre trent’anni, e nessuna<br />
manifestazione ha la stessa<br />
capacità di calamitare l’entusiasmo<br />
e l’attenzione del grande<br />
pubblico che ha il torneo, un appuntamento<br />
imperdibile per<br />
tutti coloro che amano la palla<br />
ovale», Alfredo Gavazzi, presidente<br />
della Federazione Italiana<br />
Rugby introduce così il Sei Nazioni<br />
2014. Quest’anno l’Italia<br />
arriva a quest’importante appuntamento<br />
invernale dopo un<br />
tour estivo decisamente deludente<br />
e, soprattutto, con una<br />
lunga lista di infortunati. Nonostante<br />
questo, dopo il quarto<br />
Il 16 marzo 2013, Sei Nazioni,<br />
Roma, stadio Olimpico: la squadra<br />
azzurra vittoriosa alla fine della<br />
gara contro l’Irlanda (per tutte le<br />
foto dell’articolo courtesy FOTO-<br />
SPORTIT/FIR)
Sport<br />
CALENDARIO<br />
ROUND 1<br />
ROUND 1<br />
ROUND 1<br />
ROUND 2<br />
Sabato 1 febbraio 14:30<br />
GALLES V ITALIA<br />
Millennium Stadium<br />
Sabato 1 febbraio 17:00<br />
FRANCIA V INGHILTERRA<br />
Stade de France<br />
Domenica 2 febbraio15:00<br />
IRLANDA V SCOZIA<br />
Aviva Stadium<br />
Sabato 8 febbraio14:30<br />
IRLANDA V GALLES<br />
Aviva Stadium<br />
ROUND 3<br />
ROUND 3<br />
ROUND 3<br />
ROUND 2<br />
Domenica 9 febbraio15:00<br />
FRANCIA V ITALIA<br />
Stade de France<br />
Venerdi 21febbraio 20:00<br />
GALLES V FRANCIA<br />
Millennium Stadium<br />
Sabato 22 febbraio 13:30<br />
ITALIA V SCOZIA<br />
Stadio Olimpico<br />
Sabato 22 febbraio 16:00<br />
INGHILTERRA V IRLANDA<br />
Twickenham<br />
ROUND 5<br />
ROUND 5<br />
ROUND 4<br />
ROUND 4<br />
Sabato 8 marzo17:00<br />
SCOZIA V FRANCIA<br />
Murrayfield<br />
Domenica 9 marzo15:00<br />
INGHILTERRA V GALLES<br />
Twickenham<br />
Sabato 15 marzo12:30<br />
ITALIA V INGHILTERRA<br />
Stadio Olimpico<br />
Sabato15 marzo14:45<br />
GALLES V SCOZIA<br />
Millennium Stadium<br />
ROUND 2<br />
Sabato 8 febbraio17:00<br />
SCOZIA V INGHILTERRA<br />
Murrayfield<br />
ROUND 4<br />
Sabato 8 marzo14:30<br />
IRLANDA V ITALIA<br />
Aviva Stadium<br />
ROUND 5<br />
Sabato15 marzo17:00<br />
FRANCIA V IRLANDA<br />
Stade de France
A sinistra: Martin Castrogiovanni allo stadio<br />
Olimpico di Roma durante la gara Italia - Francia<br />
in occasione del Sei Nazioni 2012. A destra, Sergio<br />
Parisse in occasione del Cariparma test match 2013,<br />
Cremona, stadio Zini, quando l’Italia ha affrontato<br />
le Fiji (foto Roberto Bregani). Sotto, la squadra<br />
azzurra impegnata nel match contro<br />
l’Argentina disputato nel novembre del 2012<br />
posto raggiunto lo scorso anno e<br />
soprattutto dopo le importantissime<br />
vittorie casalinghe su<br />
Francia e Irlanda e quella sfiorata<br />
a Twickenham con l’Inghilterra,<br />
le aspettative non possono<br />
che essere alte: i tifosi si aspettano<br />
di vivere emozioni forti almeno<br />
quanto lo scorso anno. Gli<br />
azzurri giocheranno a Roma il 22<br />
febbraio contro la Scozia e il 15<br />
marzo contro l’Inghilterra: «Un<br />
anno fa - racconta Gavazzi -<br />
abbiamo portato nell’impianto<br />
principe della Capitale, per le tre<br />
gare interne del torneo, quasi<br />
duecentomila spettatori. Quest’anno,<br />
per le due partite interne<br />
che ci attendono, l’obiettivo<br />
che ci siamo posti è di centoventimila:<br />
abbiamo una campagna<br />
efficace, spazi importanti a<br />
disposizione, due asset di alto livello<br />
come lo Stadio Olimpico e<br />
il 6 Nazioni, entrambi sinonimo<br />
di prestigio. Sono sicuro che anche<br />
il 2014 ci regalerà grandi sod-
Sport<br />
disfazioni». Jacques Brunel,<br />
Commissario Tecnico della Nazionale<br />
Italiana Rugby, è stato costretto<br />
a rinunciare, per infortuni,<br />
alla convocazione dei trequarti<br />
Gonzalo Canale, Luca<br />
Morisi, Giovanbattista Venditti,<br />
Tito Tebaldi e Andrea Masi, degli<br />
avanti Simone Favaro, Andrea<br />
Manici, Francesco Minto e Manoa<br />
Vosawai. Ma, spiega il CT<br />
azzurro, «Abbiamo comunque<br />
cercato, come sempre, di trovare<br />
un equilibrio che possa dare<br />
competitività alla squadra, mischiando<br />
l’esperienza di atleti<br />
da anni sulla scena internazionale<br />
alla voglia di mettersi in evidenza<br />
di alcuni giovani che stanno<br />
offrendo buone prestazioni in RaboDirect<br />
PRO12 e in Heineken<br />
Cup o negli altri campionati<br />
europei. Ci sono diversi atleti che<br />
avremmo voluto selezionare<br />
come Masi, Vosawai, Venditti,<br />
Tebaldi, Morisi e altri ancora, ma<br />
possiamo approfittare della loro<br />
indisponibilità per aumentare la<br />
competizione interna, inserendo<br />
È un appuntamento imperdibile per<br />
tutti coloro che amano la palla ovale<br />
alcuni giovani, come nel caso di<br />
Esposito o Palazzani».<br />
Le altre novità rispetto al gruppo<br />
visto a Torino, Cremona e<br />
Roma durante i test match autunnali,<br />
sono rappresentate dal<br />
ventiduenne seconda linea della<br />
Benetton Treviso Marco Fuser, visto<br />
in campo in azzurro per<br />
quattordici minuti contro il Canada<br />
a Toronto nell’estate 2012,<br />
dal centro delle Zebre Gonzalo<br />
Garcia e dal trequarti Mirco<br />
Bergamasco, unico atleta del<br />
Campionato d’Eccellenza a me-<br />
82 ITA EVENTI
itare la selezione: per il minore<br />
dei fratelli Bergamasco la convocazione<br />
per il torneo arriva a<br />
oltre un anno dall’infortunio<br />
subito contro l’Australia, ultima<br />
sua apparizione in Nazionale.<br />
«Tra gli avanti abbiamo confermato<br />
in larga parte il gruppo<br />
utilizzato in novembre, - spiega<br />
Brunel - con il ritorno di Alberto<br />
De Marchi che già avrei voluto<br />
vedere in autunno e di Paul<br />
Derbyshire che una serie di infortuni<br />
ha tenuto a lungo lontano<br />
dalla Nazionale. Fuser sta<br />
giocando una stagione di livello<br />
in un ruolo in cui dobbiamo aumentare<br />
la profondità, lo seguiamo<br />
da anni e dopo averlo visto<br />
nel tour estivo del 2012 è<br />
tempo di valutarlo al massimo livello».<br />
Il CT ha commentato il<br />
A sinistra: i giocatori azzurri in<br />
occasione del test match contro<br />
l’Argentina nel 2012. Sotto: il<br />
capitano Sergio Parisse guida il<br />
giro di campo alla fine del match<br />
contro la Francia del Sei Nazioni 2012<br />
rientro in rosa dopo la frattura<br />
della rotula riportata contro i<br />
Wallabies, di Mirco Bergamasco:<br />
«Avevo detto chiaramente a Mirco<br />
che se si fosse espresso ad un<br />
livello superiore alla media nell’Eccellenza<br />
italiana non avrei<br />
avuto difficoltà a convocarlo in<br />
Nazionale: è costantemente tra i<br />
migliori in campo con Rovigo, ha<br />
una media realizzativa interessante<br />
come piazzatore e senza<br />
dubbio è il più esperto dei trequarti<br />
in attività a livello internazionale».<br />
Il calendario di questo<br />
2014 non è semplice, con<br />
l’esordio in casa del Galles campione<br />
in carica e una seconda trasferta<br />
in Francia otto giorni<br />
dopo, «ma come lo sport insegna<br />
- spiega Alfredo Gavazzi - è solo<br />
dal confronto con i migliori che<br />
è possibile progredire e non posso<br />
che augurare agli Azzurri e allo<br />
staff tecnico diretto dal CT Brunel<br />
di riprendere il cammino<br />
iniziato con il torneo<br />
2013».<br />
L’IDENTIKIT<br />
Il CT azzurro<br />
Nato il 14 gennaio del<br />
1954 a Courrensan,<br />
paesino del Midi-Pirenei,<br />
Jacques Brunel ha<br />
militato come estremo<br />
nel Grenoble, nel<br />
Carcassonne e nell’Auch,<br />
dove ha concluso<br />
la propria carriera<br />
agonistica. Dal 1988 ha<br />
assunto la conduzione<br />
tecnica dell’Auch stesso,<br />
dove è rimasto sino al<br />
1995 per poi passare<br />
al Colomiers con cui,<br />
nel 1998, ha conquistato<br />
il successo in Challenge<br />
Cup, trofeo che ha<br />
sollevato nuovamente<br />
due anni più tardi,<br />
questa volta sulla<br />
panchina del Pau. Nel<br />
2001 è stato chiamato<br />
a ricoprire il ruolo<br />
di assistente del<br />
Commissario Tecnico<br />
della Francia Bernard<br />
Laporte. Al termine del<br />
mondiale transalpino e<br />
della gestione-Laporte è<br />
tornato a ricoprire il<br />
ruolo di capo-allenatore<br />
con il club catalano del<br />
Perpignan. Brunel ha<br />
assunto la guida della<br />
Squadra Nazionale<br />
italiana al termine della<br />
Rugby World Cup “Nuova<br />
Zelanda 2011” e nel suo<br />
primo Sei Nazioni alla<br />
guida dell’Italia ha<br />
chiuso in quinta posizione<br />
superando la Scozia<br />
all’Olimpico di Roma<br />
nell’ultima giornata.<br />
ITA EVENTI 83
Sport<br />
I Giochi stanno per<br />
cominciare. Dal 7 al 23<br />
febbraio la Russia, e nello<br />
specifico Sochi, ospiterà i<br />
XXII Giochi Olimpici Invernali.<br />
15 discipline per 98 titoli:<br />
quanti saranno conquistati<br />
dai nostri azzurri?<br />
di Cristiana Zappoli<br />
SPERANZE<br />
AZZURRE<br />
C<br />
i siamo, ormai manca pochissimo.<br />
La fiamma olimpica<br />
arriverà a Sochi il 7<br />
febbraio, in tempo per la cerimonia<br />
di apertura delle Olimpiadi<br />
Invernali 2014, 90 anni dopo la<br />
primissima edizione invernale dei<br />
giochi olimpici che si è svolta nel<br />
1924 in Francia, a Chamonix. La<br />
torcia, quest’anno rossa per omaggiare<br />
il colore tradizionale dello<br />
sport russo, arriverà a Sochi dopo<br />
aver fatto 2900 tappe attraverso<br />
le 83 regioni che compongono la<br />
Russia. Dal 7 al 23 febbraio gli<br />
atleti si contenderanno 98 titoli<br />
divisi in 15 discipline: l’Italia<br />
non gareggerà solo in due di<br />
esse, il curling e l’hockey su<br />
ghiaccio. Non sono molti gli azzurri<br />
che arrivano a questo importantissimo<br />
appuntamento con<br />
i favori del pronostico (considerando<br />
anche i brutti risultati della<br />
stagione ancora in corso) e,<br />
guardandosi indietro, i numeri<br />
non sono dalla nostra parte: l’Italia<br />
ha vinto 20 medaglie a Lillehammer<br />
1994, 10 medaglie in<br />
Giappone, a Nagano, nel 1998,<br />
13 a Salt Lake City 2002, 11 a<br />
Torino 2006, 5 a Vancouver<br />
2010. Difficile individuare<br />
il motivo di questa parabola<br />
discendente, impossibile<br />
ignorarla. No-
Sport<br />
nostante questo, e nonostante<br />
l’Italia non abbia più trovato,<br />
dopo quell’Alberto Tomba che la<br />
teneva incollata davanti alla televisione<br />
con il fiato sospeso tutte<br />
le volte che gareggiava, un vero<br />
“eroe” della neve, milioni di italiani<br />
seguiranno (in diretta su<br />
Sky Sport) giorno dopo giorno i<br />
nostri atleti incitandoli, emozionandosi<br />
e credendoci fino in fondo.<br />
Grandi speranze sono riposte<br />
nel portabandiera azzurro, lo slittinista<br />
Armin Zoeggeler, che ha<br />
già all’attivo due medaglie d’oro<br />
olimpiche, un argento e due<br />
bronzi, “l'unico atleta in attività<br />
di qualsiasi sport di discipline<br />
olimpiche invernali - ha detto il<br />
presidente del Coni, Giovanni<br />
Malagò - che può aspirare a conquistare<br />
la sesta medaglia consecutiva”.<br />
Altra punta di diamante<br />
azzurra è la pattinatrice di short<br />
track 23enne Arianna Fontana,<br />
bronzo a Torino 2006 nella staffetta<br />
e a Vancouver 2010 nei<br />
500: la valtellinese gareggia in più<br />
specialità e quindi potrebbe portare<br />
a casa più di una medaglia.<br />
Da seguire con attenzione anche<br />
il pattinaggio artistico: Carolina<br />
Kostner è, come sempre, fra le favorite<br />
e nel suo palmares manca<br />
giusto una medaglia olimpica; la<br />
coppia Anna Cappellini - Luca<br />
Lanotte ha appena vinto l’oro agli<br />
Europei e l’idea che possano ripetersi<br />
alle Olimpiadi è più di una<br />
speranza. Anche lo snowboard potrebbe<br />
regalarci delle soddisfazioni,<br />
in particolare con Omar Visintin<br />
fra gli uomini, ma anche con Michela<br />
Moioli fra le donne, nonostante<br />
abbia subito uno stop di<br />
una ventina di giorni a causa di<br />
una lussazione alla clavicola sinistra.<br />
Per quanto riguarda lo sci alpino,<br />
la disciplina olimpica invernale<br />
per eccellenza, le speranze<br />
italiane sono riposte soprattutto<br />
negli uomini, in particolare Dominik<br />
Paris e Christof Innerhofer.<br />
Per permettere ai tifosi di seguire<br />
gli atleti italiani più da vicino possibile,<br />
il Coni ha messo online il<br />
sito http://www.sochi2014.coni.it<br />
interamente dedicato all’avventura<br />
italiana ai XXII Giochi Olimpici<br />
Invernali di Sochi 2014. L’iniziativa<br />
del Coni accompagnerà le<br />
atlete e gli atleti azzurri durante<br />
tutte le Olimpiadi e verrà aggiornata<br />
in tempo reale con tutte<br />
le gare degli italiani. Nel sito c’è<br />
anche una sezione dedicata a<br />
Casa Italia che, come a Vancouver<br />
2010, si sdoppierà in due location:<br />
una verrà allestita nel Parco<br />
Olimpico a Sochi (dove si svolgeranno<br />
le competizioni degli<br />
sport del ghiaccio) e un’altra in<br />
montagna a Rosa Khutor (dove ci<br />
saranno gli sport della neve).<br />
Sopra: la torcia olimpica<br />
a Joškar-Ola, città della<br />
Russia europea centrale.<br />
Sotto: la Shayba Arena che<br />
ospiterà le competizioni<br />
Olimpiche di hockey su<br />
ghiaccio e le competizioni<br />
paralimpiche di hockey su<br />
slittino. A destra, in alto: i<br />
trampolini di Nizhny Tagil,<br />
un’altra tappa della<br />
torcia olimpica. Di fianco:<br />
l’arrivo della torcia<br />
olimpica a Joškar-Ola
ITA EVENTI 87
Undici atleti italiani che,<br />
per diversi motivi, potrebbero<br />
regalarci una medaglia. La<br />
speranza è che dopo il 23<br />
febbraio il nostro medagliere<br />
assomigli molto a quello di<br />
Salt Lake City 2002 e molto<br />
poco a quello di Vancouver<br />
2010. Tra giovani e meno<br />
giovani, tra neve e ghiaccio,<br />
ecco gli azzurri su cui<br />
riporre le nostre speranze.<br />
4<br />
Foto di Francesco Armillotta<br />
6<br />
2<br />
3<br />
5<br />
1<br />
1. Omar Visintin<br />
Nato a Merano nel 1989,<br />
è uno snowboarder. Debutta<br />
in Coppa Europa nel 2004 a<br />
Mölltaler Gletscher in snowboard<br />
cross piazzandosi all’88º<br />
posto. Quattro anni dopo esordisce<br />
anche in Coppa del<br />
Mondo in Val Malenco, chiudendo<br />
34º nella stessa disciplina.<br />
Oggi è il leader della<br />
Coppa del Mondo di snowboard<br />
cross, un ottimo biglietto<br />
da visita per le Olimpiadi.<br />
2. Dominik Fischnaller<br />
Classe 1993, di Bressanone.<br />
È uno slittinista ed è fratello<br />
minore di Hans Peter e cugino<br />
di Kevin Fischnaller,<br />
entrambi slittinisti di livello<br />
internazionale. A livello<br />
assoluto ha esordito<br />
in Coppa del Mondo<br />
nella stagione 2010/11,<br />
e ha conquistato la prima<br />
vittoria nel 2012 nella<br />
gara a squadre. Quest’anno<br />
ha iniziato la stagione<br />
di Coppa del<br />
Mondo 2013/2014 vincendo<br />
la gara d’esordio.<br />
3. Dominik Paris<br />
Sciatore alpino, nato a Merano<br />
nel 1989, è la nostra speranza<br />
di medaglia per quanto concerne<br />
la discesa. Il secondo<br />
atleta più giovane, nella storia<br />
dello sci alpino, e il secondo<br />
italiano dopo Ghedina, a vincere<br />
la Streif di Kitzbühel.<br />
4. Christof Innerhofer<br />
Sciatore alpino, ha i numeri per<br />
poter vincere una medaglia nel<br />
Super G. È nato a Brunico nel<br />
1984, ed è uno degli azzurri<br />
più vincenti negli sport invernali<br />
degli ultimi anni. È il secondo<br />
sciatore italiano a essersi aggiudicato<br />
vittorie in Coppa del<br />
Mondo in tre diverse specialità.<br />
5. Michela Moioli<br />
Bergamasca, 18 anni, compete<br />
nello snowboard cross. Ha<br />
vinto l’anno scorso la gara<br />
preolimpica di snowboard cross<br />
femminile di coppa del mondo<br />
disputata sull’impianto che<br />
ospiterà le gare dei giochi di<br />
Sochi 2014: erano tredici anni<br />
che un’italiana non vinceva una<br />
gara di questa specialità.
8<br />
10<br />
Foto di Alessandro Chlisovsky<br />
7<br />
9<br />
6. Arianna Fontana<br />
Classe 1990, ha già vinto due<br />
bronzi olimpici, il primo come<br />
atleta italiana più giovane nella<br />
storia dei Giochi Invernali. Pattinatrice<br />
di velocità, il suo sport<br />
è lo short track e a Sochi potrebbe<br />
vincere più di una medaglia<br />
(nei 500 m e nei 1000<br />
m, oltre che nella staffetta).<br />
7. Federico Pellegrino<br />
Fondista, nato ad Aosta nel<br />
1990. In Coppa del Mondo<br />
ha esordito l’11 marzo 2010<br />
nella sprint a tecnica classica<br />
di Drammen e ha ottenuto<br />
il primo podio (un secondo<br />
posto) nel 2011 nella sprint<br />
a tecnica libera di Liberec.<br />
8. Anna Cappellini<br />
e Luca Lanotte<br />
Iniziano a pattinare insieme nel<br />
2005 e nel 2007 vincono la<br />
medaglia d’oro alle Universiadi<br />
di Torino, la prima medaglia<br />
d’oro per il pattinaggio italiano<br />
in un evento del genere. Hanno<br />
vinto la medaglia d’oro della<br />
danza agli Europei di figura di<br />
Budapest: sono tra i favoriti.<br />
9. Carolina Kostner<br />
È prima nel ranking mondiale<br />
ISU generale. Nessun italiano<br />
ha vinto quanto lei nel pattinaggio<br />
artistico, tra Finali di<br />
Coppa del Mondo, Mondiali<br />
e Europei. Ha conquistato il<br />
bronzo agli Europei 2014: è la<br />
sua nona medaglia consecutiva<br />
ai campionati europei e il suo<br />
23esimo podio consecutivo.<br />
Campionessa del mondo in carica,<br />
nella sua bacheca manca<br />
solo una medaglia olimpica.<br />
10. Stefania Berton<br />
e Ondrej Hotarek<br />
Sono stati la prima coppia di<br />
artistico italiana a vincere una<br />
tappa del Grand Prix, in Canada.<br />
Si sono classificati quarti<br />
agli europei appena conclusi.<br />
Possono rifarsi alle Olimpiadi.<br />
11. Armin Zöggeler<br />
Lo slittinista altoatesino è il nostro<br />
portabandiera. Ha partecipato<br />
a 5 edizioni dei Giochi ed<br />
è sempre andato a medaglia e,<br />
nonostante i 40 anni appena<br />
compiuti, anche quest’anno potrebbe<br />
ripetersi.<br />
11
Tempo<br />
L’enoturismo è in continua<br />
crescita. È un fenomeno in<br />
assoluta controtendenza<br />
rispetto all’andamento<br />
generale del turismo nel<br />
nostro Paese. Gli italiani<br />
apprezzano le cantine<br />
e i vigneti del territorio<br />
di Clara Dalledonne<br />
SEGUIAMO<br />
LE STRADE<br />
DEL VINO<br />
I<br />
nternauta, di età tra i 30 e i<br />
50 anni e fai da te: è questo<br />
l’identikit dell’enoturista secondo<br />
l’ultima indagine dell’Associazione<br />
Movimento Turismo<br />
del Vino. Lo stesso ente conferma,<br />
inoltre, l’incremento costante,<br />
nonostante la crisi, del fenomeno<br />
dell’enoturismo in Italia<br />
che è cresciuto a un ritmo del<br />
12% l’anno, tra il 2011 e il<br />
2012, in controtendenza sull’andamento<br />
generale del turismo<br />
nel nostro Paese. Un fenomeno<br />
capace di generare un giro d’affari<br />
intorno ai 5 miliardi di euro<br />
e muovere dai 4 ai 6 milioni di turisti<br />
in giro per l‘Italia. Insomma,<br />
andar per cantine piace sempre di<br />
più e gli eventi legati al vino, uno<br />
su tutti Cantine Aperte, richiamano<br />
sempre più persone. «I<br />
dati del Censis confermano la crescita<br />
costante, - spiega Daniela<br />
Mastroberardino, presidente del<br />
Movimento Turismo del vino -<br />
del fenomeno enoturismo in Italia,<br />
ma il comparto presenterebbe<br />
margini di crescita molto più<br />
ampi con una partecipazione più<br />
attiva delle istituzioni per un coordinamento<br />
unico, in grado di<br />
promuovere in maniera corale il<br />
brand Italia. L’obiettivo è affermare<br />
un’eccellenza alla pari di altre<br />
bandiere del made in Italy,<br />
come moda e cultura».<br />
Daniela Mastroberardino, perché<br />
l’enoturismo non conosce<br />
crisi?<br />
«L’enoturismo non conosce crisi<br />
perché fra i turismi tematici è de-<br />
90 ITA EVENTI
In questa foto: visita<br />
ai vigneti durante<br />
Cantine Aperte.<br />
A sinistra: degustazione<br />
sui Navigli in occasione<br />
di Calici di Stelle<br />
stagionalizzato, di forte presa sul<br />
consumatore di oggi: la cantina<br />
è presidio sul territorio, i vigneti<br />
rappresentano la garanzia di un<br />
ambiente curato, preservato, quotidianamente<br />
difeso. In più, l’offerta<br />
turistica è particolarmente<br />
ampia, tante le opportunità per<br />
tutte le tasche. La vacanza enoturistica<br />
è, spesso, però abbinata<br />
alla visita giornaliera dei luoghi<br />
circostanti, a riprova che, oltre al<br />
turismo del vino come scelta<br />
esclusiva, esiste un importante<br />
segmento di pubblico che intercetta<br />
l’offerta integrata (cultura,<br />
eventi, sport) dei territori».<br />
Nonostante non conosca crisi,<br />
in Italia ci sarebbero ancora diversimarginidimiglioramento.<br />
Cosa si dovrebbe fare secondo<br />
Daniela Mastroberardino<br />
Presidente del Movimento Turismo<br />
del Vino. È stata presidente del MTV<br />
Campania e vicepresidente nazionale<br />
lei?Ilproblemaèanchenellacomunicazione?<br />
«I margini di miglioramento<br />
sono notevoli. L’enoturismo risponde<br />
a una delle grandi motivazioni<br />
di visita del Bel Paese, ma,<br />
nonostante tutto, il turista del<br />
vino è ancora in maggioranza con<br />
passaporto italiano. Perché continui<br />
il trend positivo, deve crescere<br />
sempre più la professionalità<br />
di noi operatori che apriamo<br />
le cantine ai visitatori, deve aumentare<br />
il numero delle persone<br />
che parlano le lingue straniere,<br />
deve diventare sistematica la capacità<br />
di creare rete con gli altri<br />
operatori sul territorio. Tutto<br />
questo è la premessa indispensabile<br />
per un turismo che generi ricadute<br />
economiche costanti e<br />
continuate, non solo nelle zone<br />
affermatesi come le grandi destinazioni<br />
enoturistiche italiane.<br />
La comunicazione è parte di<br />
tutto questo, tanto più che il turista<br />
del vino è “fai da te”, avvezzo<br />
all’uso delle nuove tecnologie e<br />
desideroso, talvolta, di sentirsi un<br />
talent scout di eccellenze enoga-<br />
ITA EVENTI 91
Tempo<br />
stronomiche da riportare a casa».<br />
L’enoturista in Italia è, quindi,<br />
principalmente un italiano…<br />
«È ancora italiano e, specie, in autunno<br />
ed inverno è piuttosto residenziale.<br />
Il turista straniero è,<br />
però, quello più propenso a portarsi<br />
a casa i prodotti del territorio<br />
che ha visitato ed è, dunque,<br />
a lui che dobbiamo guardare con<br />
attenzione; dobbiamo offrire servizi<br />
e pacchetti adeguati anche alle<br />
esigenze di questa tipologia di turista<br />
che può garantire margini di<br />
guadagno più interessanti».<br />
All’estero ci sono esempi da seguire?<br />
«Di esempi da studiare per trovare<br />
la ricetta migliore ce ne sono. Basti<br />
andare al di là dei nostri confini,<br />
soprattutto in Francia, ne troviamo<br />
tanti: Bordeaux, la zona<br />
dello Champagne, l’Alsazia, ma<br />
non ne mancano in Germania, la<br />
Franconia, la Renania, in Spagna,<br />
la Ribera del Duoro, in Portogallo,<br />
Oporto. Se abbandoniamo il<br />
“vecchio mondo”, cambia completamente<br />
l’approccio. Il turismo<br />
del vino è concepito come l’industria<br />
del divertimento a tema<br />
enoico non solo in California, ma<br />
in Australia, in Cile, giusto per<br />
fare degli esempi. Dobbiamo<br />
prendere spunto dal successo altrui,<br />
senza dimenticare la nostra<br />
identità, la nostra unicità che è<br />
quella di essere un Paese che ha<br />
migliaia di campanili e tanti vitigni<br />
autoctoni. La diversità è la nostra<br />
ricchezza, a patto di riuscire<br />
a comunicarla con chiarezza».<br />
In alto a sinistra: enoturisti<br />
durante una degustazione svoltasi<br />
in occasione di Cantine Aperte.<br />
Sopra: visita guidata all’interno di<br />
una cantina. A destra: lavorazione<br />
dell’uva in occasione dell’evento<br />
Benvenuta Vendemmia.<br />
Sotto: veduta di vigneti<br />
92 ITA EVENTI
Perché l’enoturista medio è un<br />
turista “fai da te”?<br />
«L’enoturismo è ancora una forma<br />
di turismo fatto in coppia o<br />
in piccoli gruppi ed è forte la voglia<br />
di costruire l’esperienza di<br />
viaggio quasi con un taglio sartoriale.<br />
Gli strumenti del web 2.0<br />
aiutano tantissimo ed è per questo<br />
che con la modalità “fai da te”<br />
il turista non rinuncia, affatto, a<br />
procurarsi le necessarie informazioni<br />
per una vacanza piacevole,<br />
solo preferisce ricercare pacchetti<br />
più personalizzati».<br />
Quali sono le regioni che offronodipiùall’enoturistaeperché?<br />
«Le mete di successo dell’enoturismo<br />
italiano sono Toscana, Piemonte,<br />
Friuli Venezia Giulia,<br />
Trentino Alto Adige, Umbria, ma<br />
ci sono regioni emergenti al sud:<br />
Sicilia, Puglia e Campania, con<br />
maggior successo laddove s’inserisce<br />
il viaggiar per cantine all’interno<br />
di altre offerte turistiche».<br />
APPUNTAMENTI<br />
Vini ad Arte<br />
Faenza, 23 e 24 febbraio<br />
Una "vetrina" dei vini della<br />
Romagna nella splendida<br />
location del MIC - il Museo<br />
Internazionale delle<br />
Ceramiche. Nel corso della<br />
manifestazione il pubblico<br />
potrà degustare alcuni dei<br />
migliori vini e fra questi,<br />
in anteprima, anche il<br />
Romagna Sangiovese<br />
Riserva. Nell’occasione di<br />
Vini ad Arte verranno tra<br />
l’altro presentate le prime<br />
bottiglie con menzione di<br />
sottozona: i cru del<br />
Romagna Sangiovese.<br />
Food&Wine Festival<br />
Milano, 8-9-10 febbraio<br />
Sono attesi cento vignaioli,<br />
selezionati da Helmuth<br />
Köcher, Presidente e<br />
Fondatore del Merano<br />
WineFestival, evento che<br />
da oltre 20 anni è<br />
considerato da professionisti<br />
e appassionati punto di<br />
riferimento nel mondo<br />
del vino. Ogni produttore<br />
presenterà 4 vini per un<br />
totale di 400 etichette in<br />
libera degustazione. Il<br />
pubblico potrà godere di<br />
un’eccezionale panoramica<br />
sulla migliore produzione<br />
italiana oltre ad avere il<br />
privilegio di incontrare e<br />
conoscere i produttori.<br />
Vinitaly<br />
Verona, dal 6 al 9 aprile<br />
È il salone internazionale<br />
del vino e dei distillati, la<br />
principale manifestazione<br />
di riferimento del settore<br />
vinicolo. Nell’edizione 2013<br />
ha ospitato oltre 4 mila<br />
espositori, registrando 148<br />
mila visitatori. Quattro<br />
giorni di grandi eventi,<br />
rassegne, degustazioni e<br />
workshop mirati all’incontro<br />
delle cantine espositrici con<br />
gli operatori del comparto,<br />
assieme ad un ricco<br />
programma convegnistico<br />
che affronta e approfondisce<br />
i temi legati alla domanda<br />
e offerta in Italia, Europa<br />
e nel resto del mondo.<br />
ITA EVENTI 93
Angolo dei consigli<br />
Numeri per capire, scelte da realizzare e strategie da seguire: una<br />
guida per chi l’occupazione l’ha persa o teme di perderla di Ornella Giola<br />
VIVERE SENZA LAVORARE<br />
DA SOGNO A INCUBO<br />
Purtroppo tanti italiani - complice<br />
la crisi - si trovano a confrontarsi<br />
con una situazione cui aspiravano<br />
in passato, ma in modo diverso,<br />
nelle “fantasticherie” da<br />
divano: “Ah, se smettessi di lavorare,<br />
saprei io che cosa fare!”.<br />
Oggi sono costretti in molti a<br />
convivere forzatamente con questa<br />
situazione. Dal punto di vista<br />
economico come si può ottimizzare<br />
il patrimonio di cui si dispone<br />
per fare in modo di sopravvivere<br />
di fronte alla perdita<br />
del posto di lavoro? Una risposta<br />
che valga per tutti è impossibile,<br />
poiché ognuno vive contesti differenti.<br />
Proviamo allora a ipotizzare<br />
una condizione standard,<br />
più vicina possibile alla media.<br />
Occorre innanzitutto stabilire il<br />
rendimento necessario per affrontare<br />
una criticità nella quale<br />
si trovano soprattutto persone di<br />
una certa età, cui le prospettive<br />
di pensione si sono allontanate,<br />
a causa delle troppe e successive<br />
riforme del sistema.<br />
Il fattore decisivo è la consistenza<br />
del gruppo familiare. Una coppia<br />
con tre figli oltre i 15 anni deve<br />
avere un reddito superiore del<br />
286% rispetto a una persona non<br />
coniugata, per garantirsi lo<br />
stesso livello di vita, mentre la<br />
differenza è del 183% fra chi è<br />
scapolo e una coppia senza figli.<br />
Ma determinante è il disporre o<br />
meno di una casa di proprietà,<br />
elemento risolutivo per consentire<br />
scelte più o meno tranquille (per<br />
quanto forzate!) rispetto a un impegno<br />
lavorativo.<br />
Il percorso<br />
Chi si trovi a dover vivere con<br />
quanto ha - in attesa o meno di<br />
una pensione che verrà - deve<br />
94 ITA EVENTI
SUL LUNGO SOLO DIVIDENDI E BOND<br />
Fare la scelta giusta per cavalcare i mercati finanziari consentendo al proprio patrimonio - tanto<br />
più se modesto - di crescere: le statistiche vengono in aiuto a chi si pone questo problema. E la risposta<br />
è netta: dal 1970 a oggi il migliore investimento in assoluto è stato l’azionario con titoli a<br />
elevato rendimento, applicando il reinvestimento dei dividendi sulle stesse azioni: questa strategia<br />
ha registrato una crescita in 43 anni del 7325%. Al secondo posto si collocano le obbligazioni con<br />
scadenze lunghe (+4436%) e al terzo i lingotti d’oro (+3328%). Il peggior investimento? Tenere<br />
liquidità sul conto corrente: nello stesso periodo ha reso solo il 581%.<br />
prima di tutto realizzare<br />
un’analisi approfondita del<br />
patrimonio disponibile, considerando<br />
ciascuna voce: la<br />
casa (se c’è), l’auto, i risparmi,<br />
eventuali polizze assicurative, i<br />
gioielli ereditati e ogni altra<br />
cosa che abbia un valore. È<br />
fondamentale trasformare tali<br />
cespiti in cifre. E calcolare<br />
quanto del totale produce reddito.<br />
Probabilmente il risultato<br />
quella ordinaria, se ciò è possibile.<br />
Determinante è poi<br />
l’aspetto fiscale: ogni scelta va<br />
valutata con attenzione sentendo<br />
esperti di associazioni,<br />
Caf o altri professionisti.<br />
PER AVERE 1000 EURO AL MESE,<br />
PRESERVANDO IL CAPITALE<br />
AL TASSO DEL...<br />
2%<br />
3%<br />
4%<br />
5%<br />
6%<br />
7%<br />
BISOGNA<br />
DISPORRE DI…<br />
600.000 €<br />
400.000 €<br />
300.000 €<br />
240.000 €<br />
200.000 €<br />
171.428 €<br />
Dal 1970 il migliore investimento in<br />
assoluto è stato l’azionario con titoli<br />
sarà vicino a zero, o nel migliore<br />
dei casi, di qualche<br />
punto percentuale. È inevitabile<br />
che sia così, perché chi<br />
lavora magari risparmia ma<br />
non si occupa di mettere a<br />
rendita gli accantonamenti<br />
realizzati, tenendoli sul conto<br />
corrente o investendoli in prodotti<br />
a basso profitto. Bisogna<br />
capire se e in quale parte il<br />
patrimonio valorizzato, qualunque<br />
sia la cifra, possa essere<br />
messo a reddito.<br />
In presenza di eventuali assicurazioni<br />
costruite autonomamente<br />
o fondi pensione accumulati<br />
nel tempo, è<br />
consigliabile non smontarli e<br />
tenerli a riserva, una specie di<br />
gestione separata rispetto a<br />
La sintesi<br />
Con 54.300 euro, capaci di<br />
garantire un 4% netto annuo,<br />
ci vogliono 5 anni per esaurire<br />
il capitale eseguendo un prelievo<br />
di 1000 euro al mese.<br />
Logicamente se l’obiettivo posto<br />
è di ottenere un risultato<br />
equivalente su un termine temporale<br />
più lungo, la sfida diventa<br />
improba, non solo perché<br />
il capitale necessario è<br />
nettamente maggiore (su 20<br />
anni si tratta di mettere in<br />
gioco 165.022 euro), ma per<br />
due altri fattori: l’incertezza di<br />
riuscire a ottenere un rendimento<br />
del 4% netto in un periodo<br />
lungo e il peso condizionante<br />
dell’inflazione, nemico<br />
di cui ci siamo dimenticati negli<br />
ultimi tempi, ma che potrebbe<br />
rientrare in scena fra<br />
qualche anno.<br />
(Tratto dal numero di gennaio<br />
di F Risparmio & Investimenti)<br />
PER AVERE 500 EURO AL MESE CI VUOLE QUESTO CAPITALE<br />
TASSO 5 ANNI 10 ANNI 15 ANNI 20 ANNI 25 ANNI 30 ANNI<br />
0%<br />
2%<br />
3%<br />
4%<br />
5%<br />
6%<br />
7%<br />
30.000 €<br />
28.526 €<br />
27.826 €<br />
27.150 €<br />
26.945 €<br />
25.863 €<br />
25.251 €<br />
60.000 €<br />
54.340 €<br />
51.781 €<br />
49.385 €<br />
47.141 €<br />
45.037 €<br />
43.063 €<br />
90.000 €<br />
77.699 €<br />
72.403 €<br />
67.596 €<br />
63.228 €<br />
59.252 €<br />
55.628 €<br />
120.000 €<br />
98.837 €<br />
90.155 €<br />
82.511 €<br />
75.763 €<br />
69.790 €<br />
64.491 €<br />
150.000 €<br />
117.965 €<br />
105.438 €<br />
94.726 €<br />
85.530 €<br />
77.603 €<br />
70.743 €<br />
180.000 €<br />
135.274 €<br />
118.595 €<br />
104.731 €<br />
93.141 €<br />
83.396 €<br />
75.154 €<br />
Per multipli superiori a 500 euro occorre moltiplicare i valori per la cifra corrispondente<br />
ITA EVENTI 95
Leggere<br />
1<br />
2<br />
3<br />
in libreria<br />
1. Pietra è il mio nome,<br />
Lorenzo Beccati,<br />
Casa Editrice Nord<br />
Genova, 1601. La chiamano la<br />
Tunisina. La disprezzano e la temono.<br />
Ma è a lei che i genovesi<br />
si rivolgono se hanno bisogno<br />
d’aiuto. Perché è una rabdomante:<br />
sa ritrovare gioielli rubati,<br />
persone scomparse; riesce<br />
a smascherare ladri, truffatori e<br />
assassini. Mentre Genova è in<br />
preda alla frenesia del carnevale,<br />
viene ritrovato il cadavere<br />
di una giovane e, lì accanto, c’è<br />
una bacchetta da rabdomante<br />
che sembra indicare Pietra come<br />
autrice del delitto. Per dimostrare<br />
la propria innocenza, Pietra inizia<br />
a indagare e riporta in<br />
superficie antichi rancori.<br />
2. L’isola lontana,<br />
Annika Thor, Feltrinelli<br />
Un romanzo per ragazzi sulla<br />
storia della persecuzione nazista,<br />
vincitore dello Jugendliteraturprei<br />
tedesco. Ispirato alla storia vera<br />
di un gruppo di bambini ebrei<br />
sfuggiti alle persecuzioni naziste<br />
e ospitati in Svezia per un lungo<br />
periodo. Le difficoltà del loro inserimento,<br />
il rapporto con le<br />
nuove famiglie, la relazione con i<br />
compagni e la nostalgia per i genitori<br />
sono i temi di un’opera di<br />
straordinaria sensibilità e forza.<br />
3. Dopo,<br />
Koethi Zan, Longanesi<br />
Sono passati dieci anni da<br />
quando Sarah è scappata, dopo<br />
tre anni di prigionia e torture da<br />
parte di Jack Derber. Ha cambiato<br />
nome, ma ancora oggi<br />
vive in una prigionia autoimposta,<br />
in preda a mille fobie. Fino<br />
a quando l’FBI la informa dell’udienza<br />
per il rilascio di Jack<br />
Derber. L’uomo, accusato solo<br />
di rapimento, potrebbe davvero<br />
tornare libero. Sarah non può<br />
consentirlo, perché lei sa. Sa che<br />
Derber non è soltanto un rapitore,<br />
è un assassino.<br />
4. Warhol come non lo hai<br />
mai visto, AAVV, Electa<br />
Un’opera che offre un’immagine<br />
di Warhol inedita. Oltre alle illustrazioni,<br />
ci sono le riproduzioni<br />
più significative. Un approccio<br />
unico che fornisce una panoramica<br />
molto accurata sulla vita e<br />
sul lavoro di uno dei più grandi<br />
artisti del mondo.<br />
5. Soufflé,<br />
Asli Perker, Sonzogno.<br />
Da New York a Parigi a Istanbul,<br />
un meraviglioso libro di cucina<br />
unisce Lilia, Marc e Ferda, alla<br />
ricerca della ricetta magica in<br />
grado di fornire le istruzioni per<br />
ottenere un soufflé presentabile.<br />
4<br />
5<br />
96 ITA EVENTI