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ITA<br />

eventin.2<br />

Foto di Fabio Iovino<br />

LE INTERVISTE<br />

◗ Luca Carboni<br />

◗ Filippo Nigro<br />

TEMPO LIBERO<br />

L’identikit<br />

dell’enoturista<br />

E ANCORA...<br />

Stefano Accorsi<br />

e Marco Baliani<br />

in teatro con<br />

Giocando con l'Orlando<br />

SPORT<br />

◗ Le Olimpiadi Invernali<br />

◗ Sei Nazioni 2014<br />

Elisa<br />

L’ANIMA<br />

VOLA<br />

TOUR<br />

A MARZO NEI PALAZZETTI<br />

DOPO L'USCITA DEL SUO<br />

PRIMO ALBUM IN ITALIANO


Italo<br />

il treno<br />

più moderno<br />

d’Europa<br />

Italo è il nome di battesimo<br />

dei treni di Nuovo Trasporto<br />

Viaggiatori, il primo operatore<br />

privato italiano per il trasporto<br />

ferroviario di persone sull’Alta<br />

Velocità. Recentemente, il canale<br />

Discovery Channel lo ha inserito<br />

tra le cinque meraviglie del<br />

trasporto ferroviario a livello<br />

mondiale rimarcando la<br />

prodigiosa velocità di marcia.<br />

www.italotreno.it


Gioiello della tecnica<br />

Italo è il treno con le tecnologie più moderne d’Europa. È stato costruito dalla società leader<br />

dell’Alta Velocità, Alstom, in parte nello stabilimento piemontese di Savigliano e in parte in<br />

quello francese di La Rochelle. Deriva dal prototipo AGV detentore del primato mondiale di<br />

velocità (574,8 km/h). È progettato per raggiungere i 360 km/h (ma in Italia il limite è di 300<br />

km/h). Sfrutta le tecnologie più innovative, tra cui la trazione ripartita, una soluzione che<br />

garantisce meno oscillazioni e maggior sicurezza.<br />

La piacevolezza di viaggio<br />

Italo offre ai suoi viaggiatori un nuovo modo di viaggiare: tre ambienti (Club, Prima e Smart)<br />

cui si aggiunge la carrozza cinema. In tutte gli ambienti le poltrone sono in pelle Frau<br />

e la connettività Wi-Fi è gratuita. Ricchissimo l’intrattenimento a bordo. Per la prima volta<br />

al mondo su Italo va in onda la televisione in diretta mentre si viaggia a 300 km all’ora:<br />

ciò è reso possibile dalla tecnologia satellitare e dalla partnership con Sky, che prevede la<br />

disponibilità a bordo di Italo del canale Sky TG24, e in un secondo tempo la possibilità di ulteriori<br />

estensioni e contenuti nel palinsesto di Sky. Italolive, il portale a bordo di Italo, è l’ambiente<br />

digitale dal quale è possibile assaporare non soltanto la TV in diretta, ma anche libri di RCS, i<br />

migliori film di Medusa e gli ulteriori contenuti di intrattenimento e notizie previsti da Italo,<br />

gratuitamente e comodamente seduti al proprio posto: quotidiani, aggiornamenti dell’ANSA,<br />

previsioni meteo. L’ampio palinsesto è accessibile dal proprio computer o, in ambiente Club,<br />

dai touch-screen individuali da 9 pollici. Nei vari ambienti è possibile fruire della ristorazione al<br />

posto. E in Smart i viaggiatori hanno a disposizione una comoda e fornita area snack.<br />

Un network in crescita<br />

Il 28 aprile 2012 sono partiti i collegamenti lungo la dorsale Napoli-Roma-Firenze-Bologna-<br />

Milano. A seguire, con l’intera flotta di 25 Italo a disposizione, il network si è allargato e<br />

attualmente NTV garantisce 52 collegamenti giornalieri tra 16 stazioni di 13 città:<br />

Salerno, Napoli, Roma, Firenze, Bologna, Reggio Emilia, Milano, Torino, Padova, Venezia, Rimini,<br />

Pesaro e Ancona. In meno di due anni, NTV ha raggiunto il 25% circa della quota di mercato<br />

dell’AV. Grazie alla concorrenza, il trasporto AV ha registrato un miglioramento dei servizi, un<br />

aumento dei passeggeri e un calo del prezzo medio dei biglietti a tutto vantaggio dei viaggiatori.


Sommario<br />

in questo numero<br />

14 16 18 20<br />

22<br />

29 32 34<br />

14 Notes<br />

14. Atmosfere vintage<br />

16. Per una cultura del cibo.../Parma<br />

18. Gaetano Pesce a Parigi/Parigi<br />

20. Design, socialità e divertimento/Barcellona<br />

22. La seconda vita del dj Boy George/Milano<br />

24. Accessori da regalare<br />

26. Visti al Pitti...<br />

38<br />

29 Arte<br />

29. Leonardo da Vinci in 3D/Milano<br />

30. Non solo scultura/Foligno (Pg)<br />

31. Artista senza confini/Rovereto<br />

32. Il seicento olandese a Bologna/Bologna<br />

34. Appuntamenti<br />

37 Musica<br />

37.Un grande ritorno al passato<br />

38. La nuova anima italiana di Elisa<br />

42. Depeche Mode ancora sul palco<br />

44. 30 anni una festa un tour ma anche tanti amici<br />

48. Appuntamenti<br />

53 Classica<br />

53. Intramontabile Beethoven/Venezia<br />

54. Classico popolare/Bologna<br />

56 In nome del classicismo/Venezia<br />

57. Due maestri a confronto/Roma<br />

58. Appuntamenti<br />

44


Sommario<br />

64 76<br />

<strong>ITAeventi</strong><br />

Iscritta con l’autorizzazione del Tribunale<br />

di Milano al numero 335 del 25/10/2013<br />

n.2 febbraio/marzo<br />

Direttore Responsabile<br />

Maurizio Costanzo<br />

Caporedattore<br />

Cristiana Zappoli<br />

78 84<br />

61 Teatro<br />

61.La tragica vita di Don Giovanni<br />

62. Michelangelo il suo mondo interiore<br />

64. Giochi d’amore e gelosia<br />

66. Parlare di bellezza è pericoloso<br />

68. Appuntamenti<br />

70 Musical<br />

70. Appuntamenti<br />

73 Cinema<br />

73.Surreali atmosfere horror<br />

74. Il sogno olimpico di quattro perdenti<br />

76. Sotto una buona stella / Storia d’inverno<br />

77. Una donna per amica / Allacciate le cinture<br />

Art Director<br />

Laura Lebro<br />

Redazione<br />

Alberto Aitini, Iole Costanzo, Angelo Conte,<br />

Clara Dalledonne, Andrea Giuliani, Francesco<br />

Boari, Andrea Salerno, Valerio Rispoli<br />

Editore<br />

MediaAdv Srl<br />

Via A. Panizzi, 15 - 20146 Milano<br />

Tel. +39 02 43986531<br />

info@mediaadv.it<br />

www.mediaadv.it - www.itaeventi.it<br />

Pubblicità<br />

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Via A. Panizzi, 15 - 20146 Milano<br />

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Centri Media<br />

Massimiliano Favari 388.1132324<br />

Turismo<br />

Luca Laura 338.2715774<br />

Moda<br />

Lori Solimeno 335.6750955<br />

Stampa<br />

Grafiche Baroncini - Via U. La Malfa, 48<br />

40026 Imola (BO)<br />

finito di stampare in gennaio 2014<br />

78 Sport<br />

78.6 Nazioni. Here we go<br />

84. Speranze azzurre<br />

90 Tempo libero<br />

90.Seguiamo le strade del vino<br />

94 Angolo dei consigli<br />

94.Vivere senza lavorare. Da sogno a incubo<br />

96 Leggere<br />

Via Antonio Panizzi, 15 - 20146 Milano<br />

Tel. 02.43986531 - 02.45506260<br />

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KOrE<br />

E D I Z I O N I<br />

Via F. Argelati, 19 - 40138 Bologna<br />

Tel. 051.343060 - www.koreedizioni.it


Editoriale<br />

UN BEN TORNATO...<br />

ELISA E LUCA CARBONI<br />

L<br />

a nostra idea è sempre la stessa: mettere<br />

in fila, secondo un percorso quasi certamente<br />

arbitrario ma logico, mostre, spettacoli,<br />

concerti, interviste. Proponendo ogni singolo<br />

evento, piccolo o grande che sia, come<br />

tappa fondamentale di un viaggio culturale che<br />

attraversa virtualmente l’Italia. Forniamo suggestioni<br />

e consigli, incatenati gli uni agli altri, secondo<br />

una certa idea di quello che vi vogliamo<br />

raccontare o vorremmo raccontarvi. Itaeventi è<br />

come un treno: si sale, si scende, ci si ferma, si<br />

va avanti. Non è luogo, né il momento per la<br />

profondità (ognuno di voi sa dove trovarla e<br />

quando cercarla, servendosi di altri strumenti).<br />

Chi sale su Itaeventi capisce subito l’intento: selezionare<br />

e suggerire evitando l’esaustività di un<br />

argomento. Importante è andare veloci. Come<br />

un treno.<br />

E allora, innanzitutto partiamo da un benvenuto<br />

a Elisa, che ritorna, dopo tre anni, con un<br />

nuovo album e un giro di concerti per l’Italia. Ci<br />

racconta (pag. 38) le idee e la ricerca impiegati<br />

nella scrittura del nuovo disco, le collaborazioni<br />

con importanti artisti del nostro panorama musicale<br />

e soprattutto la sua straordinaria esperienza<br />

come compositrice della colonna sonora<br />

dell’ultimo film di Giovanni Veronesi.<br />

Con L’anima vola Elisa sfrutta tutte le invenzioni<br />

che la tecnologia mette a disposizione, e riesce<br />

ancora una volta a vestire con sonorità calde e<br />

originali le sue canzoni. Sviluppa il suo canto in<br />

lente e morbide volute, l’appende su per lunghissime<br />

spirali e ritorna sempre al punto di<br />

partenza in modo dolce, senza traumi. Una<br />

voce, la sua, che non sfrutta i vantaggi di una<br />

tecnica trascendentale, né tantomeno le doti<br />

possenti e virtuosistiche di molte sue colleghe<br />

italiane (retaggio sanremese di cui difficilmente<br />

si riesce a far a meno... chissà perché!). Elisa<br />

sfrutta, invece, la sua capacità di non ripetersi<br />

mai, percorrendo nuove strade e proponendo<br />

soluzioni (quasi sempre) inedite. Non accetta i<br />

tempi convulsi di una iperproduzione finalizzata<br />

soltanto alle esigenze di mercato, così, tanto<br />

per lucrare 5 minuti di visibilità e quel minimo<br />

di riconoscibilità-gratificazione che alimenta<br />

l’ego dei personaggi del mondo dello spettacolo.<br />

Lei rispetta il suo tempo. Il tempo necessario<br />

per maturare nuove cose da dire.<br />

Diverso è il benvenuto che diamo, invece, a<br />

Luca Carboni (pag. 44). Il suo ritorno non si riferisce<br />

a una lontananza temporale dalle scene,<br />

ma a un modo di scrivere e intendere la musica<br />

che da qualche anno il cantautore bolognese<br />

aveva abbandonato e che rappresenta la sua cifra<br />

stilistica da quell’ormai lontano ...intanto Dustin<br />

Hoffmann non sbaglia un film.<br />

«Faire et non pas subir, tel est le fond de<br />

l’agréable» ha scritto il filosofo Alain. Fare e non<br />

subire è il fondamento di ogni piacere.<br />

E Carboni nasce come cantautore senza subire<br />

niente, senza emulare nessuno, se non seguire<br />

l’ardita intuizione di spingersi contemporaneamente<br />

verso due realtà diametralmente opposto,<br />

trasferendo il linguaggio cantautorale nell’ambito<br />

della musica pop, e segnando un punto<br />

a favore della contaminazione. Ha cantato le<br />

gioie dell’amore, i drammi della droga, la solitudine,<br />

l’emblema di una mafia mai sconfitta e<br />

perfino la caducità esistenziale dei mezzi di locomozione.<br />

E lo ha fatto inserendoli in contenitori<br />

musicali progressive, dance, a volte rockeggianti.<br />

Con spostamenti e rovesciamenti della<br />

forma, del contenuto e delle sonorità. La sua<br />

presa diretta nei confronti del reale non era uno<br />

sterile derivato della canzone-impegnata o del<br />

testo-poetico-d’autore, quanto una dissertazione<br />

poetica vissuta in prima persona e in grado di<br />

interrogare attraverso la canzone tout-court il<br />

suo e il nostro presente. Per questo diamo un<br />

bentornato a Carboni e al suo nuovo brano Fisico<br />

& politico che fa un passo indietro, ritorna<br />

nell’ambito della metafora musicale senza indugiare<br />

su piroette scoppiettanti di non sense.<br />

di Maurizio Costanzo


Notes<br />

ATMOSFERE VINTAGE<br />

Un libro che rievoca mezzo secolo di cultura femminile del denim, dal 1920 fino agli anni<br />

’70. La pubblicazione è realizzata dal maestro della fotografia inglese Nick Clements<br />

V<br />

intage Girls, prodotto in<br />

collaborazione con Roy<br />

Roger’s e presentato in occasione<br />

di Pitti Uomo, fa parte<br />

della collana edita da Men’s File<br />

Archive e curata dal fotografo e<br />

fondatore della <strong>rivista</strong> Men’s File,<br />

Nick Clements. Attraverso la<br />

produzione di complessi tableau<br />

vivant, Nick Clements ripercorre<br />

in questo volume il periodo<br />

centrale del ventesimo secolo<br />

(dagli anni Venti agli anni Settanta),<br />

cogliendo la natura libera<br />

dell’universo femminile, che ha<br />

proprie regole di condotta. Sugli<br />

sfondi di una casa d’epoca stile<br />

ranch, i modelli/attori indossano<br />

capi Roy Roger’s, repliche di<br />

modelli storici degli anni 70,<br />

per parlarci di uno stile che mette<br />

in risalto la femminilità, spogliata<br />

del superfluo. Vintage Girls,<br />

in edizione limitata, 1000 copie,<br />

è in vendita in tutti i monomarca<br />

Roy Roger’s, nelle migliori<br />

boutique di ricerca di tutto il<br />

mondo e nello shop on line<br />

www.sevenbell.com. Il Gruppo<br />

Sevenbell, fondato a Firenze nel<br />

1949, è il primo produttore italiano<br />

di denim e dal 1952 Sevenbell<br />

introduce anche il brand<br />

Roy Roger’s. Guido Biondi, direttore<br />

creativo del gruppo, ha<br />

commentato così il progetto Vintage<br />

Girls: «Da grande estimatore<br />

dei lavori di Nick Clements,<br />

quando mi ha proposto questo<br />

progetto, sono stato molto onorato<br />

di farne parte. Anche perché<br />

ci accomuna la passione per il<br />

mondo del vintage per cui l’approccio<br />

è stato immediato».<br />

14 ITA EVENTI


Notes<br />

PER UNA CULTURA DEL CIBO...<br />

A Parma, un ciclo di eventi con esperti sul tema dell’alimentazione, per stimolare una nuova<br />

responsabilità individuale verso il cibo. Un’iniziativa organizzata dall’azienda L’Isola d’Oro<br />

Serena<br />

Mercadante<br />

Lucia<br />

Camporesi<br />

I<br />

l progetto Alchimia=Vita:<br />

Trasformati che il cibo ti trasforma<br />

nasce dalla sensibilità<br />

di un’azienda che sceglie di trattare<br />

in maniera innovativa e consapevole<br />

una tematica fondamentale<br />

e di ampio respiro come<br />

quella dell’alimentazione.<br />

L’Isola d’Oro, azienda alimentare<br />

di conserve e semiconserve ittiche<br />

in vaso di vetro, opera sul mercato<br />

nazionale e all’estero tramite i<br />

maggiori operatori del trade.<br />

Il core business è rappresentato dai<br />

16 gennaio 2014 Renato Giordano<br />

Dal dolce incanto degli dei<br />

alla cena di Trimalcione:<br />

mitologia, dietologia e letteratura<br />

23 gennaio 2014 Antonio Bertoli<br />

Biologia, antropologia e genealogia.<br />

L’equilibrio del maschile e del femminile<br />

come Grande Opera alchemica<br />

30 gennaio 2014 Jlenia Cericola<br />

Alimentazione Intuitiva.<br />

Nutrire Corpo, Mente, Spirito<br />

6 febbraio 2014 Camporese Lucia<br />

Le trappole del corpo: anoressia e<br />

bulimia, cosa sono e chi colpiscono<br />

13 febbraio 2014 Vincenzo Puntillo<br />

Il cibo come medicina<br />

20 febbraio 2014 Serena Mercadante<br />

Cibo oltre la nutrizione:<br />

nella trasformazione la magia d’anima<br />

Antonio<br />

Bertoli<br />

Renato<br />

Giordano<br />

filetti di tonno e dai filetti di alici<br />

in vaso di vetro, prodotti e confezionati<br />

in Italia, anche se il<br />

punto di forza è la vasta gamma<br />

di conserve di mare che va<br />

dai sughi pronti ai prodotti<br />

gourmet.<br />

L’iniziativa si articola<br />

attraverso un<br />

percorso di conferenze<br />

divulgative<br />

focalizzate sul tema<br />

dell’alchimia come<br />

processo di trasformazione<br />

di se stessi e del<br />

cibo per crescere sani e felici, così<br />

contribuendo a una visione olistica<br />

di benessere relazionale e collettivo.<br />

«Si tratta di conferenze<br />

aperte e gratuite che si terranno<br />

all’Auditorium del Carmine a<br />

Parma», afferma Donatella Zarotti,<br />

Responsabile relazioni esterne<br />

L’Isola d’Oro. «Un impegno legato<br />

alla nostra mission aziendale.<br />

Siamo da sempre attenti a iniziative<br />

di taglio sociale e culturale,<br />

per citarne alcune: il progetto<br />

“no al bullismo” nelle scuole medie<br />

inferiori di Parma o il sostegno<br />

all’Emporio solidale di Parma».<br />

Il ciclo di conferenze coinvolge<br />

esperti di tutta Italia che affronteranno<br />

diverse tematiche.<br />

Medici, filosofi, antroposofi,naturopati,<br />

scrittori, mental coach,<br />

Vincenzo<br />

Puntillo<br />

Auditorium del Carmine<br />

a Parma<br />

Ylenia<br />

Cericola<br />

psicoterapeuti. Figure che possono<br />

offrire informazioni e spunti<br />

di grande interesse, passando<br />

così dalla biologia alla mitologia,<br />

dall’alimentazione intuitiva<br />

al cibo come medicina<br />

fino ad approfondire<br />

patologie come la<br />

bulimia nervosa e<br />

anoressia. Il desiderio<br />

è di stimolare<br />

una nuova responsabilità<br />

individuale<br />

verso il cibo<br />

e il modo di trasformarlo<br />

dentro di noi grazie a un giro<br />

virtuoso di informazione che, in<br />

modo alchemico, sublimi il cammino<br />

di ognuno di noi.<br />

L’Isola d'Oro ritiene che il cambiamento<br />

non possa che partire<br />

da un nuovo modo di vedere le<br />

cose, per ricostruire un’armonia<br />

con il proprio sé interiore, che<br />

nasce prima di tutto dalla conoscenza<br />

del cibo di cui ci nutriamo.<br />

Il ciclo di incontri, che sono cominciati<br />

a gennaio e proseguiranno<br />

nei giovedì di febbraio, ha<br />

ottenuto il patrocinio del Comune<br />

e della Provincia di Parma,<br />

oltre al plauso del mondo delle associazioni<br />

che da anni si occupano<br />

di questi argomenti e vivrà un ulteriore<br />

esclusivo appuntamento in<br />

occasione di CIBUS 2014.<br />

16 ITA EVENTI


Notes<br />

GAETANO PESCE A PARIGI<br />

Figura chiave del design italiano, l’architetto ligure torna a esporre nella capitale francese<br />

creazioni realizzate nell’arco di quarant’anni. Una pura sintesi della sua filosofia progettuale<br />

1 2<br />

1. Disegno della Green<br />

Street chair per Vitra, 1984<br />

2. Airport lamp, 1986<br />

3. Moloch lamp, 1970<br />

4. Gaetano Pesce<br />

5. Disegno della UP5 vestita, 1969<br />

4<br />

3<br />

P<br />

er la prima volta dopo 15<br />

anni, una mostra in Francia<br />

dedicata a Gaetano<br />

Pesce si terrà presso Sotheby's a<br />

Parigi, con il supporto di B&B<br />

Italia (dal 4 al 15 febbraio 2014).<br />

Dopo la grande retrospettiva dell’artista,<br />

Le Temps des Questions,<br />

presso il Centre Georges Pompidou<br />

nel 1996, e una mostra per<br />

la presentazione dei gioielli in resina<br />

presso la Galleria Basia Embiricos<br />

nel dicembre 2012, Pesce<br />

è presente nella capitale francese<br />

con una mostra retrospettiva<br />

multidisciplinare.<br />

Lavori dal 1969 ai giorni nostri,<br />

pezzi unici, la maggior parte inediti,<br />

che illustrano in una quarantina<br />

di opere il suo talento<br />

5<br />

multidisciplinare in architettura,<br />

design e arte. «Non è mistero il<br />

mio amore per Parigi, - racconta<br />

Gaetano Pesce - la città dove ho<br />

trascorso molti anni. Ho già avuto<br />

in passato occasione di presentare<br />

qui il mio lavoro. Oggi ho<br />

il piacere di esporre una varietà di<br />

opere che penso esprima molto<br />

bene l’essenza della mia ricerca e<br />

illustri la convinzione che l’attività<br />

artistica non conosce confini<br />

ed è quindi multidisciplinare.<br />

L’opportunità che mi offre Sotheby's<br />

mi rende particolarmente<br />

lusingato. È la mia prima collaborazione<br />

con alti esponenti del<br />

mercato dell’arte, sono sicuro<br />

che sapranno valorizzare le mie<br />

opere». Designer, architetto, artista<br />

multidisciplinare italiano,<br />

Gaetano Pesce sperimenta da<br />

sempre idee, materiali e metodi di<br />

produzione al fine di creare oggetti<br />

portatori di significato per<br />

il futuro. Lungo tutta la sua vita<br />

gioca a trasformare un materiale<br />

industriale - la materia sintetica<br />

- che gli piace manipolare e lasciare<br />

agire in maniera casuale,<br />

esprimendo secondo lui un’altra<br />

idea di bellezza. Cyrille Cohen,<br />

vice presidente di Sotheby’s Francia,<br />

ha commentato così l’evento:<br />

«Una mostra dedicata a questo<br />

grande personaggio italiano è<br />

un’occasione per presentare il lavoro<br />

di un artista vivente che da<br />

molti anni incarna, tramite le sue<br />

creazioni, lo spirito di un’epoca.<br />

Gaetano Pesce non ha mai smesso<br />

di rinnovare lungo il suo percorso<br />

il linguaggio, la tecnologia<br />

e i materiali della cultura».


Notes<br />

DESIGN, SOCIALITÀ<br />

E DIVERTIMENTO<br />

Inaugurato a Barcellona un nuovo ostello della catena<br />

Generator. Musica, cultura, design, arte, sono le eccellenze<br />

della struttura. Pensata per i giovani e con prezzi economici<br />

I<br />

Generator Urban Design<br />

Hostels sono una catena di<br />

ostelli progettati, con particolare<br />

attenzione al design, da Anwar<br />

Mekhayech, socio dello studio<br />

canadese The Design Agency.<br />

Offrono sistemazioni comode e<br />

alla moda e ognuno è caratterizzato<br />

da uno stile unico che riflette<br />

lo spirito e la cultura della città,<br />

pur mantenendo un comune<br />

stile estetico e un importante accento<br />

sugli spazi sociali audaci ed<br />

emozionanti. È possibile trovare<br />

ostelli Generator a Dublino, Copenhagen,<br />

Amburgo, Londra e<br />

Berlino e, nel maggio del 2013, ne<br />

è stato inaugurato uno a Barcellona.<br />

L’ostello sorge in un ex edificio<br />

degli anni Sessanta restaurato<br />

seguendo un concept pensato<br />

per i giovani e con prezzi economici.<br />

Gli spazi interni, che vogliono<br />

essere uno specchio della<br />

stessa Barcellona, sono diventati<br />

un arazzo di livelli e stili, in cui è<br />

possibile ritrovare lo spirito di Gràcia,<br />

il distretto in cui si trova. Le<br />

aree in comune sono state decorate<br />

con cenni alla cultura popolare<br />

di questo quartiere, mixata<br />

con mobili di design spagnolo<br />

contemporaneo e vari oggetti riciclati,<br />

trovati o creati appositamente<br />

per il Generator. Le stanze<br />

sono accoglienti e alcune hanno<br />

terrazze private con vista sulla<br />

città. Gli spazi comuni sono<br />

pensati per invitare gli ospiti a passarci<br />

il tempo, non sono solo<br />

luoghi di passaggio ma ospitano<br />

musica, cultura, design e arte locale.<br />

Dalla hall a doppia altezza si<br />

accede a sinistra alla reception dell’albergo<br />

e al bar, mentre a destra<br />

si entra nell’ostello. Nel bar dove<br />

“galleggiano” 300 lanterne di carta<br />

che si ispirano all’annuale Festa<br />

Major de Gràcia, che si svolge<br />

a Barcellona, le pareti sono decorate<br />

da un patchwork di opere<br />

di street artist locali che, tra gli altri,<br />

hanno anche riprodotto le importati<br />

piastrelle del pavimento di<br />

Paseo de Gràcia disegnate da<br />

Gaudì. La parte della hall che<br />

conduce all’ostello è caratterizzata<br />

dalla presenza di una struttura in<br />

legno che rende omaggio alla storia<br />

nautica di Barcellona. Le travi<br />

di legno riproducono lo scheletro<br />

di una nave e nascondono<br />

una scala che conduce a una balconata<br />

vetrata che si affaccia verso<br />

l’ingresso dove si trovano una<br />

biblioteca e una sala: qui gli<br />

ospiti conversano e si rilassano<br />

prima di accedere alle camere.<br />

Mix di texture, pavimenti in calcestruzzo<br />

ungherese, metalli grezzi<br />

e legno terroso, caratterizzano<br />

l’arredamento dell’hotel. I posti<br />

letto sono semplici e confortevoli<br />

20 ITA EVENTI


Notes<br />

LA SECONDA<br />

VITA DEL DJ<br />

BOY GEORGE<br />

L’ex leader dei Culture Club<br />

infiamma l’aftershow di Bikkembergs<br />

a Milano. L’evento più discusso<br />

della settimana della moda<br />

N<br />

ella settimana infuocata<br />

delle sfilate di moda presentate<br />

a Milano la musica<br />

è stata protagonista assoluta.<br />

John Varvatos ha portato i gloriosi<br />

Kiss a un party all’hotel Westin Palace,<br />

con un dj set rock’n’roll con<br />

Paula Maugeri e Saturnino. Bikkembergs<br />

ha puntato su un aftershow<br />

al Superstudio con un<br />

ospite d’eccezione: l’ex leader dei<br />

Culture Club, Boy George.<br />

L’istrionico artista (vero nome<br />

George Alan O’Dowd) è, da anni,<br />

uno dei dj più richiesti nei club<br />

e, grazie al suo passato glamour,<br />

è sempre stato legato a doppio filo<br />

al mondo della moda. Una volta<br />

atterrato si è fatto accompagnare<br />

al negozio di via Manzoni e ha<br />

scelto sneakers e pashmina griffate,<br />

giusto in tempo per assistere alla<br />

Cantante, disc jockey, fotografo<br />

e stilista, Boy George è leader<br />

dei Culture Club dall’82 all’86,<br />

esordisce come solista nel 1987<br />

sfilata come ospite d’onore. Tra<br />

due immensi vidwall è stata presentata<br />

al pubblico la nuova collezione;<br />

stessa location per il party<br />

serale. Tutti colpiti da una<br />

dozzina di modelli dal fisico scolpito,<br />

“serviti” come antipasto prima<br />

di sorseggiare una vodka.<br />

Boy George ha infiammato la platea<br />

mixando elettronica ricercata<br />

con alcuni classici degli anni Ottanta.<br />

Vestito con un enorme<br />

cappello, assomigliava a un vero<br />

lord. Detesta i jeans e i talent<br />

show, adora Lana Turner e non<br />

esclude di recitare in futuro in un<br />

film. Salutista e vegano, eliminati<br />

tutti gli eccessi della sua passata<br />

vita da rockstar, Boy George<br />

pubblica un nuovo album di ballad,<br />

This Is What I Do, fortemente<br />

autobiografico. Eppure il vestito<br />

su misura oggi, per lui, è la figura<br />

del dj. «Oggi è quello che mi diverte<br />

di più - racconta George -<br />

spesso chi viene a un dj set non conosce<br />

il mio passato e questo mi<br />

procura adrenalina e motivazione<br />

per dare il massimo, con una libertà<br />

espressiva totale. Cerco di far<br />

ballare e a volte anche di far pensare,<br />

anche se a volte ti capiscono<br />

al massimo due persone tra il<br />

pubblico. Tra le popstar di oggi<br />

adora Lana Del Rey. Ammette<br />

che le assomiglia molto più di<br />

Lady Gaga. Ha il pieno controllo<br />

di ogni sua attività e una sua<br />

etichetta discografica; il successo,<br />

oggi, è soprattutto autocontrollo.<br />

«Quando sono emerso con i Culture<br />

Club giravo il mondo come<br />

su un ottovolante, fregandomene<br />

della salute e di prendermi cura<br />

di me stesso. Oggi prendo tutte<br />

le decisioni sulla mia vita artistica<br />

e riesco sempre a fare quello<br />

che mi sento. Non tornerei mai<br />

indietro. Ho fatto un grande lavoro<br />

e oggi mi godo la vita».<br />

(di Guido Biondi)


Notes<br />

1<br />

2<br />

ACCESSORI<br />

DA REGALARE<br />

Borse, gioielli e bijoux, guanti.<br />

Dallo stile retrò o dal design<br />

moderno. Originali ed eleganti,<br />

semplici o sofisticati. Ce n’è per<br />

tutti i gusti e per tutti<br />

i tipi di donne. Anche perché<br />

San Valentino si avvicina…<br />

6<br />

3<br />

5<br />

4<br />

7<br />

1. Borsone da viaggio stile<br />

bowling della linea Sea<br />

Cotton di Felisi, realizzato<br />

in canvas “sottovetrato”.<br />

2. Borsa di Twin-Set Simona<br />

Barbieri della collezione PE<br />

14: color corallo in pelle con<br />

tracolla, arricchita da applicazione<br />

fiocco e charms.<br />

3. Orecchini fatti a cuore<br />

Heart, una fra le linee classiche<br />

di lola and grace, un<br />

brand del gruppo Swarovski<br />

lanciato nel 2012.<br />

4. Bracciale OPS! Lux Damier,<br />

prodotto da Opsobjects,<br />

che sostiene la campagna<br />

Love Roots per supportare il<br />

progetto “Di pari passo” focalizzato<br />

sulla prevenzione alla<br />

violenza contro le donne.<br />

5. Bracciale della linea B<br />

Tring di Brosway, in acciaio<br />

316L e cristalli indian pink<br />

Swarovski® Elements.<br />

6. Bracciale in acciaio 316L,<br />

pvd nero e cristalli indian pink<br />

Swarovski® Elements, linea B<br />

Tring di Brosway.<br />

7. Guanti Gant in morbida<br />

pelle, caratterizzati da imbottitura<br />

interna in pelo. Il logo<br />

Gant è cucito a filo del polso.<br />

8. Rosario di Tuum, un omaggio<br />

alla bellezza simbolica del<br />

“Rosarium”, che in latino indicava<br />

una “Corona di Rose”.<br />

8<br />

24 ITA EVENTI


Notes<br />

VISTI AL PITTI...<br />

A Firenze le anteprime moda uomo (con qualche eccezione<br />

dedicata alle donne) A/I 2014. Come ci vestiremo il prossimo<br />

autunno? Con stile e attenzione ai dettagli. Ecco alcune anticipazioni<br />

Sun68<br />

“Largo alla femminilità” è il claim della collezione<br />

FW2014-15. Gli abitini sono il tema principale<br />

per la nuova stagione, realizzati in un’infinita<br />

varietà di tessuti, dalla felpa alla maglia<br />

Bugatti<br />

Colori discreti e materiali innovativi<br />

sono la base della<br />

collezione A/I 2014. Le parole<br />

d’ordine “leggermente<br />

trapuntato” e “urban style”<br />

riassumono due essenziali<br />

orientamenti per le giacche<br />

Bugatti<br />

Sia nel business sia nel settore<br />

casual, i sobri look dei pantaloni<br />

mostrano qualità e modernità.<br />

A divertire sono materiali<br />

dalle lavorazioni moderne e<br />

modelli dai tagli slanciati<br />

Roy Roger’s<br />

Dominante nelle<br />

giacche l’ispirazione<br />

proveniente<br />

dal mondo outdoor.<br />

In particolare<br />

i parka in lana con<br />

toppe su i gomiti in<br />

tessuto oleato, che<br />

ricordano i modelli<br />

usati dagli sherpa<br />

negli anni 60.<br />

Hanno un gusto più<br />

classico le giacche<br />

in lana doppiata<br />

piumino o in shetland,<br />

da indossare<br />

sopra gilet piuma<br />

con cappuccio in<br />

nylon. I colori A/I<br />

14 ricordano i verdi<br />

e i brown dei sottoboschi,<br />

interrotti da<br />

punti di luce colore<br />

arancione<br />

President’s<br />

La collezione presenta jeans e<br />

pantaloni, giacche, cappotti e altri<br />

capi spalla. Giacche e blazer vengono<br />

prodotti con cashmere e le<br />

lane pregiate di Angelico, Jamieson’s<br />

of Shetland e Loro Piana;<br />

pantaloni e jeans sono in tessuto<br />

resistente cimosato, gabardine colombiano,<br />

cotone e lane italiani<br />

Digel<br />

Le diverse linee Digel<br />

sono state realizzate<br />

ognuna con una propria<br />

autonomia di colori,<br />

modelli e stile. Un<br />

abbigliamento casual<br />

ma di classe caratterizza<br />

la linea Notting<br />

Hill. I look guadagnano<br />

una particolare<br />

ricercatezza grazie alla<br />

combinazione di materiali<br />

di alta qualità.<br />

Toni di grigio sono<br />

combinati con il nero,<br />

con il color cammello<br />

e con il color brandy<br />

26 ITA EVENTI


KANDINSKY • DEPERO • MUNCH • ARAD • SIRONI • PISANIANDARE PER MOSTRE NEI MUSEI PIÙ IMPORTANTI D’ITALIA<br />

Arte<br />

Modello fisico della<br />

Libellula Meccanica<br />

di Leonardo da Vinci,<br />

progetto disegnato<br />

sul foglio 1051v<br />

del Codice Atlantico<br />

GRANDE SUCCESSO PER LA MOSTRA DEDICATA AL GENIO ITALIANO<br />

LEONARDO DA VINCI IN 3D<br />

La mostra si è imposta fin dai primi giorni<br />

come una delle principali offerte culturali della<br />

città di Milano. I visitatori possono ammirare<br />

(in anteprima mondiale) il modello fisico gigante<br />

della Macchina Volante ricostruito in<br />

scala reale, in tutta la sua apertura alare di<br />

ben 8 metri. La ricostruzione di questo modello<br />

fisico è iniziata un anno fa ed è stata svelata al<br />

mondo proprio in occasione dell’annuncio<br />

della proroga della mostra fino al 28 febbraio<br />

2014. Leonardo3 - Il Mondo di Leonardo rappresenta<br />

un appuntamento importante per famiglie,<br />

studenti, turisti e per chiunque sia interessato<br />

a scoprire Leonardo da Vinci. Vengono<br />

presentate oltre 200 macchine interattive in<br />

3D, oltre a ricostruzioni fisiche, ricreate nel<br />

rigoroso rispetto del progetto originale, che<br />

si ritrova nelle migliaia di pagine, appunti e<br />

disegni contenuti nei più importanti manoscritti<br />

arrivati fino ai nostri giorni.<br />

‣<br />

Le Sale del Re, Piazza della Scala, Milano.<br />

Fino al 28/2/2014<br />

ITA EVENTI 29


Arte<br />

NON SOLO<br />

SCULTURA<br />

La ricerca di Luciano Fabro non si è limitata alla<br />

scultura. A Foligno in mostra disegni che non<br />

solo hanno un valore autonomo, ma sono una<br />

parte rilevante nel corpus dell’opera dell’artista<br />

Sopra: Macchie<br />

di Rorschach, 1976,<br />

acrilico su carta<br />

a mano, carta e<br />

inchiostro. A fianco:<br />

Computer paesaggio<br />

per Cosimo, 1994-<br />

2006, acquerello su<br />

serigrafia Computer<br />

(1994). Sotto: L’alba,<br />

1994, acrilico e<br />

grafite, collezione<br />

privata. A destra:<br />

Fanciulla, non<br />

accettare i miei fiori,<br />

1992, acrilico e<br />

grafite su carta<br />

L<br />

uciano Fabro è uno tra i massimi esponenti<br />

del movimento Arte Povera ed è presente<br />

sulla scena artistica internazionale<br />

dall’inizio degli anni Sessanta. Nato a Torino nel<br />

1936, dopo aver completato i suoi studi classici<br />

in Friuli Venezia Giulia si trasferisce nel 1959 a<br />

Milano, dove conosce Piero Manzoni ed Enrico<br />

Castellani e si interessa alla ricerca condotta da<br />

Lucio Fontana sullo spazio al di là della tela.<br />

L’esposizione di Foligno accoglie per la prima<br />

volta in Italia un ricco nucleo di disegni dell’artista,<br />

lavori che godono di un’autonomia e di un<br />

grado di libertà particolari anche rispetto la stessa<br />

disciplina e che si confermano parte integrante e<br />

irrinunciabile del corpus dell’opera di Fabro. Oltre<br />

100 disegni che presentano tipologie e funzioni<br />

differenti: essi, infatti, non sono strettamente progettuali,<br />

ovvero preliminari alla realizzazione di<br />

opere, bensì disegni intesi come pratica alla base<br />

del processo creativo che conduce alla genesi di<br />

un’idea; disegni in cui è esplicito il riferimento alla<br />

scultura e disegni come campo di indagine. E ancora<br />

disegni come forme - aperture, buchi e fori<br />

- grazie alle quali Fabro indaga lo spazio aperto da<br />

Lucio Fontana, che in quegli anni era punto di riferimento<br />

per gran parte dei giovani artisti.<br />

Luciano Fabro. Disegno In-Opera<br />

CIAC Centro Italiano Arte Contemporanea,<br />

Foligno (Pg), dal 15/2 al 4/5 2014<br />

30 ITA EVENTI


Arte<br />

A fianco: Pelikan,<br />

1923. Sopra: URSS<br />

in costruzione, n°2-3,<br />

1940. Sotto: Proun<br />

43, 1922. In basso:<br />

Padiglione sovietico<br />

dell’esposizione<br />

internazionale<br />

Pressa, Colonia, 1928<br />

ARTISTA SENZA CONFINI<br />

Pittore e designer, ma non solo. Architetto, grafico, fotografo. Il russo El<br />

Lissitzky è tra gli artisti più controversi dei primi decenni del XX secolo<br />

L<br />

a mostra ripercorre l’evoluzione dell’attività di<br />

El Lissitzky attraverso tutti i linguaggi sperimentati<br />

per costruire una nuova arte, collettiva<br />

e rivoluzionaria. In esposizione oltre 100 opere<br />

provenienti da importanti istituzioni e musei internazionali,<br />

dipinti, progetti tipografici, illustrazioni<br />

di libri e riviste, studi architettonici, fotografie,<br />

fotomontaggi e fotogrammi come Corridore<br />

nella città del 1926 o l’iconico autoritratto Il costruttore<br />

del 1924. Pittore, designer, architetto, grafico,<br />

fotografo e soprattutto rivoluzionario: una<br />

vita al limite, anzi, consacrata al superamento dei<br />

limiti, quella di El Lissitzky, il geniale artista russo<br />

a cui il Mart di Rovereto dedica una grande mostra<br />

a cura di Oliva María Rubio. Eliezer (Lazar) Markovič<br />

Lisickij (Počinok, Smolensk, Russia, 1890 -<br />

Mosca, 1941), detto El Lissitzky è tra gli artisti più<br />

influenti, sperimentali e controversi dei primi decenni<br />

del XX secolo. Creativo e innovatore, aspirava<br />

a mescolare nel suo lavoro paesi e culture, arte<br />

e design, Oriente e Occidente. L’arte è per lui un<br />

processo di ricerca eterogeneo nel quale porre in relazione<br />

le differenti discipline: l’architettura, l’edilizia,<br />

il design, la grafica, l’illustrazione. Come altri<br />

artisti dell’Unione Sovietica, El Lissitzky porta<br />

avanti una concezione dell’arte politica che contribuisce<br />

ad accrescere il senso di appartenenza e<br />

la partecipazione alle idee staliniste per comunicarne,<br />

visivamente, il messaggio ideologico. Come<br />

i costruttivisti russi, utilizza l’energia creativa per<br />

concepire una nuova struttura sociale in cui il<br />

nuovo ingegnere-architetto-artista sia in grado di<br />

attraversare e cancellare i vecchi confini.<br />

L’esperienza della totalità di El Lissitzky<br />

Mart, Rovereto, dal 15/2 all’8/6 2014<br />

ITA EVENTI 31


Arte<br />

IL SEICENTO<br />

OLANDESE<br />

A BOLOGNA<br />

Il famosissimo dipinto di Vermeer La ragazza con<br />

l’orecchino di perla e altri capolavori della Golden<br />

Age olandese potranno essere ammirati a<br />

Bologna. Prima di tornare definitivamente al<br />

Mauritshuis Museum de L’Aia di Cristiana Zappoli<br />

U<br />

n evento non raro, ma assolutamente<br />

unico. Poter<br />

ammirare La Ragazza con<br />

l’orecchino di perla di Jan Vermeer<br />

nel nostro Paese è un evento<br />

che presumibilmente non si ripeterà<br />

e per questo imperdibile.<br />

Il quadro sarà esposto a Bologna,<br />

nella bella location di Palazzo<br />

Fava, per alcune settimane e il suo<br />

arrivo in Italia è il frutto di una<br />

trattativa durata un paio di anni,<br />

a partire dal momento in cui il<br />

Mauritshuis, il museo de L’Aia che<br />

lo ospita, è stato chiuso per importanti<br />

lavori di restauro e ampliamento,<br />

che ne vedranno la riapertura<br />

all’inizio dell’estate 2014.<br />

Sarà la star indiscussa di una raffinatissima<br />

mostra sulla Golden<br />

Age della pittura olandese, curata<br />

da Marco Goldin e, tra gli altri,<br />

da Emilie Gordenker, direttrice<br />

del Mauritshuis Museum.<br />

L’occasione di ammirarla nasce<br />

dalla collaborazione tra Fondazione<br />

Carisbo e il suo presidente,<br />

Fabio Roversi-Monaco, e Marco<br />

Goldin, storico dell’arte e amministratore<br />

di Linea d’ombra.<br />

«Sarà l’unica occasione per ammirarla<br />

in Europa - spiega Roversi-Monaco<br />

- al di fuori della sua<br />

sede storica da dove, conclusa la<br />

mostra bolognese, probabilmente<br />

non uscirà mai più, essendo<br />

l’opera simbolo del museo riaperto».<br />

La ragazza con l’orecchino<br />

1<br />

2<br />

32 ITA EVENTI


3<br />

1. Frans Hals,<br />

Aletta Hanemans, 1625<br />

2. Pieter Claesz, Natura<br />

morta con candela, 1627<br />

3. Jan Vermeer,<br />

La ragazza con<br />

l’orecchino di perla, 1665<br />

4. Gerrit van Honthorst,<br />

Il violinista, 1626<br />

5. Harmenszoon<br />

van Rijn Rembrandt,<br />

Cantico di Simeone, 1631<br />

4<br />

5<br />

di perla non sarà l’unico capolavoro<br />

di Vermeer in mostra. Ad affiancarla<br />

ci sarà il grande olio<br />

Diana e le sue ninfe. E ancora,<br />

quattro Rembrandt e poi Frans<br />

Hals, Ter Borch, Claesz, Van<br />

Goyen, Van Honthorst, Hobbema,<br />

Van Ruisdael, Steen, ovvero<br />

tutti i massimi protagonisti della<br />

Golden Age dell’arte olandese.<br />

Accanto a questa mostra, la Fondazione<br />

Carisbo e Genus Bononiae<br />

proporranno anche Attorno<br />

a Vermeer, omaggio tributato da<br />

una quindicina di grandi artisti<br />

italiani contemporanei, da Guccione<br />

a Sarnari, da Olivieri a Verna,<br />

scelti da Marco Goldin per il<br />

senso della loro adesione all’intima<br />

idea specialmente del medium<br />

luminoso vermeeriano, senza distinzione<br />

tra figurativo e astratto.<br />

Nessuno conosce l’identità della<br />

donna rappresentata da Vermeer<br />

con l’orecchino di perla: «Il suo<br />

volto, - spiegano i curatori - intensamente<br />

illuminato, è messo<br />

magnificamente in risalto dallo<br />

sfondo scuro e dal panno azzurro<br />

intorno alla fronte, indossato<br />

come parte di quel copricapo,<br />

quasi un turbante, che le conferisce<br />

un’aria esotica». Intorno al<br />

1665 Vermeer dipinse diverse<br />

“tronie”, ovvero ritratti raffiguranti<br />

il volto di personaggi convenzionali,<br />

delle quali questa<br />

fanciulla è sicuramente la più<br />

nota. «Il volto idealizzato della<br />

fanciulla e il suo insolito abbigliamento<br />

- proseguono i curatori<br />

- conferiscono al dipinto un carattere<br />

di atemporalità. Un’aura<br />

di pace e di armonia pervade<br />

l’immagine, che sembra cogliere<br />

un momento arrestato nel tempo.<br />

Il modo in cui la giovane<br />

donna porge il suo sguardo volgendo<br />

il capo suscita in noi quasi<br />

la sensazione di aver disturbato<br />

i suoi sogni».<br />

La ragazza<br />

con l’orecchino di perla<br />

Palazzo Fava, Bologna,<br />

dall’8/2 al 25/5 2014<br />

ITA EVENTI 33


Arte<br />

L’ARTE IN GUERRA<br />

La mostra apre le riflessioni sul<br />

centenario della prima guerra<br />

mondiale (1914-1918). Comprende<br />

50 opere e documenta<br />

come gli artisti, da Balla a Carrà,<br />

da Léger a Grosz, hanno rappresentato<br />

l’esperienza del conflitto.<br />

Al centro la figura di Sironi, di cui<br />

vengono analizzati gli anni 1915-<br />

18 e la tematica della guerra.<br />

Sironi e la Grande Guerra<br />

Palazzo de’ Mayo, Chieti,<br />

dal 22/2 al 25/5 2014<br />

VISIONI ARTISTICHE, TRA IRONIA E SACRALITÀ<br />

La prima e la più completa retrospettiva mai dedicata a uno dei più importanti<br />

artisti italiani contemporanei. Vettor Pisani (Bari, 1934 - Roma,<br />

2011) si è rivelato come uno dei testimoni e più importanti esponenti<br />

della ricerca artistica in Italia a partire dagli anni Settanta, nonché un<br />

autore fra i più visionari nel panorama artistico della sua generazione.<br />

Vettor Pisani. Eroica/antieroica: una retrospettiva<br />

Madre, Napoli, fino al 24/3/2014<br />

CAPPELLI, CHE PASSIONE<br />

La prima mostra monografica dedicata al<br />

cappello, le cui collezioni, patrimonio del<br />

museo, ammontano a mille unità, e solo<br />

una parte sarà destinata alla mostra.<br />

Il cappello diviene opera d’arte, con una<br />

sua armonia estetica cui contribuiscono<br />

la conformazione scultorea, la componente<br />

cromatica e quella ornamentale.<br />

Il Cappello fra Arte e Stravaganza<br />

Galleria del Costume di Palazzo Pitti,<br />

Firenze, fino al 18/5/2014<br />

AUTO(DISTRUZIONI)<br />

Arad è uno dei designer più<br />

influenti al mondo. Ha fornito<br />

un contributo fondamentale<br />

al mondo dell’arte,<br />

del design e dell'architettura.<br />

La mostra si concentra su un<br />

nuovo progetto che, attraverso<br />

esperimenti fisici e simulazioni<br />

digitali, esplora il<br />

modo in cui le carrozzerie<br />

delle auto, soprattutto Fiat<br />

500, si comportano sotto<br />

compressione.<br />

In Reverse di Ron Arad<br />

Pinacoteca Agnelli, Torino<br />

fino al 30/3/2014<br />

COSTUMI VERDIANI IN SCENA<br />

La mostra celebra il bicentenario della nascita<br />

di Giuseppe Verdi attraverso l’esposizione<br />

dei costumi di quattro protagoniste<br />

femminili di altrettante celebri<br />

edizioni scaligere, ricostruiti dagli studenti<br />

del corso di sartoria dell’Accademia<br />

del Teatro alla Scala, partendo<br />

dai figurini originali: Violetta, per “La<br />

traviata” del 1859, Desdemona per la<br />

prima esecuzione assoluta di “Otello”<br />

del 1887, quello di Elisabetta per l’edizione<br />

del 1884 di “Don Carlo” e quello<br />

di Amelia per “Un ballo in maschera”<br />

del 1903. A corredo della mostra un<br />

ricco percorso fotografico. Accanto alle<br />

immagini di backstage spicca un tributo<br />

ai grandi miti del teatro milanese e a<br />

quei registi e costumisti che hanno<br />

creato dei veri capolavori.<br />

Prime donne. Le eroine di Verdi:<br />

amanti, vittime e traviate<br />

Centro Diagnostico Italiano (CDI),<br />

Milano, fino al 31/3/2014<br />

Foto di Adele Neotti<br />

34 ITA EVENTI


IL MAESTRO DELL’ARTE ASTRATTA<br />

I 150 ANNI DI MUNCH<br />

Genova celebra Edvard Munch con una<br />

scelta espositiva che intende presentare al<br />

pubblico il cuore dei capolavori dellʼartista,<br />

le opere che egli stesso prediligeva,<br />

i temi a lui cari, le tecniche preferite. I visitatori<br />

possono vedere Munch con gli occhi<br />

di Munch. Vedono quello che lʼartista<br />

ha più amato e su cui ha concentrato la<br />

sua produzione: le opere grafiche rappresentate<br />

con le incisioni su legno, o la prestigiosissima<br />

e inedita collezione Linde<br />

(dal cognome del medico che ospitò<br />

Munch nella sua casa di campagna),<br />

e gli olii più intimi, dai ritratti ai paesaggi.<br />

Una grande retrospettiva che presenta oltre 80 opere<br />

fondamentali dell’arte di Kandinsky in ordine cronologico.<br />

Le sezioni della mostra sono organizzate secondo<br />

i periodi principali della vita di Kandinsky, dagli esordi<br />

in Germania agli anni in Russia e in Francia. Il percorso<br />

espositivo comincia in modo sorprendente, immergendo<br />

il visitatore in un ambiente che avrà “il potere di trasportarlo<br />

fuori dallo spazio e dal tempo”: una sala con pitture<br />

parietali. Ricreata nel 1977 dal pittore restauratore<br />

Jean Vidal queste pitture sono state concepite rispettando<br />

fedelmente i cinque guazzi originali, eseguiti da<br />

Kandinsky per decorare un salone ottagonale della Juryfreie<br />

Kunstausstellung, una mostra senza giuria che si<br />

svolse annualmente a Berlino tra il 1911 e il 1930.<br />

Vassily Kandinsky. La collezione del Centre Pompidou<br />

Palazzo Reale, Milano, fino al 27 aprile 2014<br />

Edvard Munch<br />

Palazzo Ducale, Genova,<br />

fino al 27/4/2014<br />

REALTÀ PIRANDELLIANE<br />

A documentare uno degli snodi<br />

più rilevanti della ricerca dell’artista<br />

Fausto Pirandello (1899-1975)<br />

sono circa 60 opere. Agli oltre<br />

trenta dipinti, s’affianca una scelta<br />

di opere su carta, per lo più inedite,<br />

provenienti dalla collezione<br />

degli eredi di Antonio Pirandello.<br />

Fausto Pirandello.<br />

Il tempo di guerra (1939-1945)<br />

Fabbriche Chiaramontane, Agrigento<br />

fino al 25/2/2014<br />

TUTTO DEPERO<br />

La mostra focalizza l’attenzione su<br />

Fortunato Depero, una delle figure<br />

maggiormente significative del secolo<br />

scorso che ha saputo proporre<br />

una visione dell’arte totale<br />

ancora oggi di straordinaria attualità.<br />

Un personaggio a tutto tondo,<br />

attivo per quarant’anni. Un artista<br />

che ha sfidato le convenzioni attraverso<br />

un processo linguistico e ha<br />

coinvolto sia il contesto pubblico<br />

sia quello privato. Ad Aosta sono<br />

esposte oltre novanta opere tra dipinti,<br />

arazzi, tarsie, mobili, sculture,<br />

bozzetti, progetti, libri (tra cui il celebre libro bullonato del<br />

1927) e schizzi. È un’esposizione che ripercorre l’iter creativo di<br />

Depero dai suoi primissimi esordi in ambito simbolista alla sua<br />

adesione al futurismo, giungendo sino alle realizzazioni degli<br />

anni Quaranta e Cinquanta quando appare evidente il recupero<br />

dell’arte popolare. La rassegna è divisa in ordinate sezioni che<br />

delineano le fasi salienti della sua esperienza artistica: Esordi e<br />

Futurismo, Il Teatro, La Casa del Mago, La Pubblicità, Il buxus<br />

e la riscoperta del folklore.<br />

Universo Depero<br />

Museo Archeologico Regionale, Aosta, fino all’11/5/2014<br />

ITA EVENTI 35


ELISA • CARBONI • VANONI • VENDITTI • BAGLIONI • BRITTIPRINCIPALI CONCERTI DI MUSICA POP ROCK JAZZ IN ITALIA<br />

Musica<br />

Puro rock italiano<br />

Gli Afterhours sono nati da<br />

un’idea di Manuel Agnelli. Gli<br />

altri componenti sono: Giorgio<br />

Prette, Giorgio Ciccarelli,<br />

Roberto Dell'Era, Rodrigo<br />

D'Erasmo e Xabier Iriondo<br />

GLI AFTERHOURS DI NUOVO IN TOUR CON HAI PAURA DEL BUIO?<br />

UN GRANDE RITORNO AL PASSATO<br />

In occasione dell’uscita di un’edizione speciale<br />

di Hai Paura del Buio?, storico disco degli Afterhours<br />

del 1997 che verrà rivisitato in collaborazione<br />

con diversi nomi di spicco della musica<br />

italiana e internazionale e pubblicato da<br />

Universal nella primavera 2014, la band milanese<br />

partirà per un nuovo tour, a un anno di<br />

distanza dall’ultimo, che toccherà la penisola<br />

da nord a sud. Gli Afterhours riproporranno<br />

nella sua interezza Hai Paura del Buio?, un album<br />

che ha lasciato un segno indelebile nella<br />

storia della musica indipendente italiana.<br />

«Dopo il riconoscimento come miglior disco<br />

indipendente degli ultimi 20 anni da parte dei<br />

giornalisti e come miglior album indipendente<br />

degli ultimi 15 anni da parte del pubblico -<br />

spiega Manuel Agnelli - abbiamo deciso di<br />

fare festa con tutti quelli che questo disco<br />

l’hanno amato. E lo suoniamo per intero dal<br />

vivo così come lo eseguivamo nell’anno di<br />

uscita. Una performance che vogliamo rimanga<br />

un evento speciale. Per questo motivo<br />

si limiterà esclusivamente ai nove appuntamenti<br />

di marzo 2014».<br />

CONCERTI ◗ 14/3 Mantova, Palabam<br />

◗ 15/3 Rimini, Velvet ◗ 18/3 Torino, Teatro della<br />

Concordia ◗ 21/3 Bologna, Estragon ◗ 22/3 S.Biagio<br />

Callalta (Tv), Supersonic Arena ◗ 24/3 Milano,<br />

Alcatraz ◗ 26/3 Firenze, Obihall ◗ 28/3 Roma,<br />

Orion ◗ 29/3 Bari, Demodè<br />

ITA EVENTI 37


Musica<br />

Elisa<br />

36 anni, è cantautrice<br />

e polistrumentista.<br />

Scoperta da Caterina<br />

Caselli, pubblica a<br />

19 anni il suo primo<br />

album Pipes & Flowers<br />

Per tutte le foto © Fabio Iovino<br />

38 ITA EVENTI


LA NUOVA<br />

ANIMA<br />

ITALIANA<br />

DI ELISA<br />

Dopo il successo del suo<br />

ultimo album, il primo in<br />

italiano, la cantante sarà in<br />

tournée nel mese di marzo.<br />

Con lei abbiamo parlato<br />

di Morricone, Ligabue e<br />

dell’esperienza come autrice<br />

di musica per il cinema<br />

di Cristiana Zappoli<br />

l’ottavo album ma è come se fosse<br />

il primo. È un esordio, niente di<br />

più e niente di meno. Perché<br />

un’Elisa “tutta” in italiano non si era<br />

mai vista. L’anima vola è il primo disco<br />

con brani solo in lingua italiana della<br />

cantante che, se con l’inglese ha da sempre<br />

un’affinità elettiva, con l’italiano ha<br />

al contrario sempre avuto un rapporto<br />

decisamente conflittuale. Almeno fino a<br />

questo album. «È stato un percorso lunghissimo,<br />

- racconta Elisa - ci ho messo<br />

tantissimo tempo anche solo per trovare<br />

il coraggio di accettare questa sfida,<br />

probabilmente avevo paura di non riuscire.<br />

Dovevo trovare il mio linguaggio,<br />

non è stato facile». Ma gli sforzi alla fine<br />

sono stati ripagati: il disco, da settimane<br />

in testa alle classifiche, ha ricevuto la<br />

certificazione di platino per le oltre<br />

60mila copie vendute. Dal 28 gennaio,<br />

inoltre, è su iTunes e tutte le piattaforme<br />

digitali l’EP remix de L’Anima<br />

vola, che include 3 remix di Gabry<br />

Ponte, Fish e Latino Pellegrini.<br />

Il disco ospita collaborazioni importanti:<br />

Ligabue, Tiziano Ferro, Giuliano Sangiorgi<br />

e contiene Ancora Qui, brano il cui<br />

testo è stato scritto da Elisa sulla musica<br />

del Maestro Ennio Morricone e che è<br />

stato incluso nella colonna sonora dell’ultimo<br />

film di Quentin Tarantino<br />

Django Unchained. «Conoscere Ennio<br />

Morricone è stato molto emozionante, -<br />

racconta Elisa - lui per me è un genio,<br />

un’istituzione, un’icona. È stata una tale<br />

fortuna poterlo incontrare, sentirlo suonare,<br />

che ancora faccio fatica a credere<br />

che sia successo. Mi ricordo che mentre<br />

ero in casa sua pensavo a quanti milioni<br />

di persone avrebbero voluto essere lì al<br />

posto mio».<br />

A marzo la cantautrice italiana sarà nei<br />

palasport con L’Anima vola tour, dopo<br />

essere mancata dalla scene per diverso<br />

tempo, complice la nascita del suo secondo<br />

figlio, Sebastian, nel maggio del<br />

2013. Elisa, per usare le sue stesse parole<br />

è “carichissima” per questi concerti che,<br />

spera, «saranno emozionanti».<br />

Elisa, L’Anima vola è il suo primo disco<br />

interamente in italiano. Perché adesso?<br />

«Un anno e mezzo fa, quando ho scritto<br />

le canzoni del disco, mi sentivo finalmente<br />

pronta. Fino a quel momento,<br />

tutte le volte che ho provato a farlo non<br />

veniva come volevo, non aveva l’onestà<br />

che cercavo. Dovevo trovare il mio linguaggio,<br />

dovevo capire chi era Elisa che<br />

cantava in italiano un album intero. Fino<br />

ad ora avevo cantato in italiano solo canzoni<br />

singole, alcune mie e alcune cover,<br />

facevo qualcosa ogni due o tre anni, dovevo<br />

arrivare a una profondità diversa.<br />

ITA EVENTI 39


Musica<br />

Mi sono avvicinata a questo album<br />

con calma, passo dopo passo. La mia<br />

formazione è totalmente basata sulla<br />

musica inglese e americana, e non mi<br />

ero mai soffermata su ciò prima di cimentarmi<br />

con questo album».<br />

È stato un percorso difficile?<br />

«Decisamente. Ho iniziato a fare un<br />

po’ di brainstorming, ovvero andavo<br />

in studio a cantare e suonare senza<br />

una meta, lasciavo uscire le parole e la<br />

musica come venivano e osservavo i<br />

risultati, cercavo il mio linguaggio.<br />

Per mesi sono andata avanti così ed è<br />

stato veramente bello regalarmi il<br />

lusso di avere tanto tempo. È un po’<br />

quello che succede all’inizio di una<br />

carriera: da esordiente non hai pressioni<br />

di alcun genere, nessun contratto,<br />

nessuna scadenza, ti prendi il<br />

tempo che ti serve per mettercela<br />

tutta. Un tipo di lavoro e di ricerca diversi<br />

rispetto a quelli che fai dopo. È<br />

come quando un aereo deve decollare<br />

e bisogna mettere il motore al massimo.<br />

Io con questo disco ho fatto<br />

così, mi sono comportata da esordiente.<br />

E quando ho sentito che avevo<br />

trovato quello che cercavo mi sono<br />

galvanizzata e da lì tutto è andato in<br />

discesa, ogni giorno scrivevo una<br />

canzone nuova, era come se si scrivessero<br />

da sole. È stato meraviglioso<br />

e molto emozionante».<br />

Nel disco ci sono canzoni scritte<br />

da Ligabue, Tiziano Ferro e Giuliano<br />

Sangiorgi. Come sono nate<br />

queste collaborazioni?<br />

«Con tutti e tre ho un rapporto<br />

molto bello anche se differente. Giuliano<br />

Sangiorgi è un mio carissimo<br />

amico. È anche il padrino di mia figlia.<br />

Siamo coetanei e abbiamo influenze<br />

musicali molto affini, abbiamo<br />

le stesse radici, eccezion fatta<br />

per il suo background di musica italiana<br />

che a me manca completamente.<br />

La sua voce mi piace tantissimo<br />

e mi piace molto anche cantare<br />

insieme a lui perché penso che le nostre<br />

voci siano complementari, come<br />

se lui fosse la mia parte maschile e io<br />

la sua parte femminile. Ligabue l’ho<br />

conosciuto nel 2006, quando mi ha<br />

chiesto di ascoltare Gli ostacoli del<br />

cuore. Da quel momento è nato un<br />

rapporto di amicizia e di grande<br />

stima. Mi ha colpito tantissimo la<br />

sua umanità e il suo modo di lavorare.<br />

Sono affascinata dalla sensibilità<br />

con cui vive il suo mestiere. Io lo<br />

considero in qualche modo un poeta,<br />

ha una capacità incredibile di raccontare<br />

la realtà con poesia. Con Tiziano<br />

Ferro, invece, non avevo mai<br />

lavorato. Avevamo solo cantato una<br />

canzone insieme in occasione di un<br />

concerto di Natale in Vaticano. Entrambi<br />

desideravamo fare qualcosa<br />

insieme, solo non avevamo mai trovato<br />

qualcosa di giusto. La canzone<br />

che c’è nell’album, E scopro cos’è la felicità,<br />

l’abbiamo scritta insieme, io ho<br />

scritto la musica e lui le parole e mi<br />

è da subito sembrata la canzone giusta<br />

per noi. Perché è un pezzo molto<br />

GLI OSPITI DI ELISA<br />

L’anima vola, ottavo album di<br />

Elisa, è il primo interamente italiano<br />

ed è disco di platino per<br />

le oltre 60mila copie vendute.<br />

La cantante è autrice di musica<br />

e testi, con alcune eccezioni: A<br />

modo tuo, scritto da Ligabue; E<br />

scopro cos’è la felicità, con la<br />

firma e un incontro vocale con<br />

Tiziano Ferro; Ancora Qui,<br />

con testo di Elisa sulla musica<br />

di Morricone (incluso nella colonna<br />

sonora di Django Unchained<br />

di Tarantino) ed Ecco che,<br />

scritto da Giuliano Sangiorgi su<br />

musica di Elisa. La produzione<br />

artistica è stata curata da Elisa,<br />

insieme a Davide Rossi, Andrea<br />

Rigonat e Christian Rigano.


Fin da piccola Elisa<br />

mostra interesse nei<br />

confronti di diverse<br />

forme d’arte che<br />

spaziano dalla<br />

danza, alla pittura,<br />

alla scrittura<br />

di brevi racconti<br />

soul e penso che l’anima di Tiziano<br />

sia in parte soul. È il ponte che ci<br />

unisce perché è uno dei generi che<br />

più mi ha influenzato».<br />

Ha composto la colonna sonora de<br />

L’Ultima ruota del carro di Giovanni<br />

Veronesi. Che esperienza è stata?<br />

«È stata un’esperienza molto interessante.<br />

Un lavoro impegnativo e profondo,<br />

proprio come affrontare un<br />

album. È stata anche un’esperienza<br />

molto stimolante. Il meccanismo di<br />

creazione di un album è un meccanismo<br />

diverso rispetto a quello della<br />

colonna sonora, paradossalmente nel<br />

fare quest’ultima c’è più libertà, nel<br />

senso della pura scrittura musicale,<br />

nel modo in cui scrivi le note. Ha altre<br />

logiche, molto più libere».<br />

Tra i nuovi talenti musicali italiani,<br />

quale la convince di più?<br />

«Un cantante che secondo me ha un<br />

grandissimo carisma è Marco Mengoni.<br />

Penso che sia un vero animale<br />

da palcoscenico».<br />

E tra le voci femminili?<br />

«Ce ne sono più di una. Mi è sempre<br />

piaciuta la grinta vocale di Francesca<br />

Michielin, ed è per questo che ho<br />

scelto di darle alcuni miei brani».<br />

Cosa dobbiamo aspettarci dal suo<br />

nuovo tour?<br />

«Non voglio creare aspettative eccessive<br />

ma io non vedo l’ora di salire sul<br />

palcoscenico perché sono stata assente<br />

per un po’ e sono “carichissima”!<br />

Sto cercando di mettere insieme<br />

tutta la musica che mi<br />

rappresenta di più. Sto creando una<br />

scaletta con le canzoni che mi piace<br />

cantare, sto facendo scelte molto<br />

emotive. Spero che intorno al tour si<br />

crei una buona energia, che i concerti<br />

abbiano un bel flow. Vorrei che<br />

fosse un reale momento di condivisione.<br />

Mi piace tantissimo vedere le<br />

persone che cantano e che ballano ai<br />

miei concerti, quando riesco in qualche<br />

maniera ad “accenderli” per me<br />

è il massimo».<br />

CONCERTI<br />

◗ 7/3 Conegliano (Tv)<br />

◗ 8/3 Padova<br />

◗ 10/3 Torino<br />

◗ 11/3 Genova<br />

◗ 13/3 Firenze<br />

◗ 15/3 Roma<br />

◗ 16/3 Bari<br />

◗ 18/3 Napoli<br />

◗ 19/3 Pescara<br />

◗ 21/3 Perugia<br />

◗ 22/3 Bologna<br />

◗ 24, 25/3 Milano<br />

◗ 27/3 Montichiari (Bs)<br />

◗ 29/3 Trieste<br />

ITA EVENTI 41


Musica<br />

Da sinistra:<br />

Martin Gore,<br />

Dave Gahan e<br />

Andy Fletcher,<br />

i 3 componenti<br />

storici dei<br />

Depeche Mode


Negli anni ‘80 hanno dato<br />

dignità alla musica elettronica.<br />

Rivoltato i canoni compositivi<br />

della forma-canzone.<br />

Inventato suoni mai sentiti<br />

prima. E adesso, dopo l’album<br />

Delta Machine, un nuovo<br />

tour per la band inglese<br />

di Alberto Aitini<br />

DEPECHE<br />

MODE<br />

ANCORA<br />

SUL PALCO<br />

D<br />

opo un intenso tour estivo<br />

che ha registrato date sold out<br />

BAND<br />

in tutta Europa, i Depeche<br />

Mode tornano in Italia per la seconda<br />

tranche del loro Delta Machine<br />

World Tour. Delta Machine, uscito a<br />

marzo dell’anno scorso, è il tredicesimo<br />

album della band britannica<br />

formata da Martin Gore, Dave Gahan<br />

e Andy Fletcher, ed è stato definito<br />

dalla critica come l’album<br />

più potente, gotico ed elettronico da<br />

Violator. Il disco celebra oltre tre decenni<br />

di incredibile carriera al top<br />

della scena musicale con oltre 100<br />

milioni di album venduti, concerti<br />

negli stadi più importanti del mondo<br />

e oltre 50 hit solo negli USA e nel<br />

Regno Unito. «Abbiamo trascorso<br />

metà della nostra vita a suonare insieme»,<br />

spiega Martin Gore. «Arrivati<br />

a questo punto conosciamo i nostri<br />

reciproci punti di forza e di debolezza,<br />

e sappiamo che insieme le<br />

cose funzionano molto bene. Abbiamo<br />

avuto i nostri alti e bassi, peraltro<br />

ampiamente documentati,<br />

ma ora sfruttiamo le nostre qualità,<br />

cosa che non sempre abbiamo fatto».<br />

Il disco è uscito in due differenti versioni:<br />

standard e deluxe, quest’ultima<br />

accompagnata da un disco aggiuntivo<br />

contenente quattro bonus<br />

track e un libro fotografico realizzato<br />

da Anton Corbijn. Registrato tra<br />

Santa Barbara e New York, è prodotto<br />

da Ben Hillier e mixato da Flood.<br />

Hillier aveva già prodotto i loro<br />

ultimi due album, Playing the Angel<br />

e Sounds of the Universe. «Sapeva dove<br />

eravamo arrivati e certamente non<br />

potevamo ripeterci. Dovevamo fare<br />

qualcosa di stimolante, che rappresentasse<br />

una sfida. Abbiamo scelto<br />

Ben perché volevamo crescere e fare<br />

un disco meno cinematografico e più<br />

diretto», continua Gore. E aggiunge<br />

Andy Fletcher: «Storicamente<br />

con i Depeche Mode abbiamo cambiato<br />

tanti produttori, ma quando ci<br />

siamo incontrati per decidere cosa<br />

fare con questo disco, abbiamo pensato<br />

che Ben Hillier sarebbe stato<br />

perfetto. È stata sua l’idea di far mixare<br />

il disco a Flood, e il risultato è<br />

meraviglioso».<br />

Delta Machine ha senza dubbio centrato<br />

il bersaglio, aprendo una nuova<br />

strada per una delle band più importanti<br />

al mondo e fonte di ispirazione<br />

per artisti di ogni genere, da<br />

Shakira ai Coldplay, dai Killers agli<br />

Mgmt. Sono andati in una direzione<br />

leggermente diversa rispetto ai lavori<br />

precedenti.<br />

«Una volta ordinate le idee - precisa<br />

Dave Gahan - abbiamo aspettato<br />

che le canzoni avessero una qualche<br />

forma prima di tentare di dare<br />

un titolo all’album. Stavolta avevano<br />

una chiara influenza blues, il Delta<br />

blues: canzoni striscianti, un po’<br />

ambigue e sporche». «Non è che sia<br />

un disco blues», chiarisce Gore,<br />

«ma è il blues alla nostra maniera. Da<br />

un po’ di tempo ormai abbiamo il<br />

nostro personalissimo stile blues». E<br />

prosegue: «Scrivere quest’album è stata<br />

una bella sfida, perché volevamo<br />

che i brani avessero un sound molto<br />

moderno. Voglio che la gente si<br />

senta bene quando lo ascolta, che<br />

provi un senso di pace, perché ha<br />

qualcosa di magico».<br />

DA 100<br />

MILIONI (DI DISCHI)<br />

Pionieri dell’era postpunk,<br />

i Depeche Mode<br />

sono diventati uno dei<br />

gruppi più importanti<br />

della storia della<br />

musica moderna,<br />

vendendo oltre 100<br />

milioni di dischi nel<br />

mondo. Formatisi nel<br />

1981, continuano a<br />

raccogliere consensi<br />

di pubblico e critica a<br />

livello globale. I loro<br />

tredici album da studio<br />

hanno raggiunto la Top<br />

10 in oltre 20 paesi,<br />

tra cui gli USA e il<br />

Regno Unito. Il disco<br />

precedente a Delta<br />

Machine, Sounds of<br />

The Universe, è uscito<br />

nel 2009 debuttando<br />

al numero 1 delle<br />

classifiche di 14<br />

paesi nel mondo.<br />

CONCERTI<br />

◗ 18 febbraio<br />

PALAOLIMPICO, TORINO<br />

◗ 20 febbraio<br />

MEDIOLANUM FORUM, MILANO<br />

◗ 22 febbraio<br />

UNIPOL ARENA, BOLOGNA<br />

ITA EVENTI 43


Musica


30 ANNI<br />

UNA FESTA<br />

UN TOUR<br />

MA ANCHE<br />

TANTI AMICI<br />

Un nuovo disco e tantissimi<br />

duetti. Un concerto-evento<br />

a Bologna. Una tournée<br />

nei teatri. È così che Luca<br />

Carboni festeggia la sua<br />

carriera. Iniziata nel 1983<br />

e non ancora finita.<br />

Infatti il cantautore sta<br />

già lavorando a un nuovo<br />

album di soli inediti<br />

di Cristiana Zappoli<br />

uca Carboni ha compiuto trent’anni<br />

(1983-2013)… di carriera.<br />

Aveva 21 anni quando è<br />

entrato negli studi Fonoprint di Bologna<br />

per registrare il suo primo album<br />

…intanto Dustin Hoffman non sbaglia<br />

un film. E nel 2013 è uscito Fisico<br />

& Politico, l’album che celebra questi<br />

30 anni, con tre inediti, di cui uno dà<br />

il titolo al disco ed è cantato con Fabri<br />

Fibra, e alcune delle sue canzoni più<br />

belle eseguite insieme ad altri artisti.<br />

Tiziano Ferro, Elisa, Jovanotti, Cesare<br />

Cremonini, Biagio Antonacci, Miguel<br />

Bosè, Franco Battiato, Alice, Samuele<br />

Bersani. Ci sono tutti più uno, Ligabue,<br />

che non ha cantato ma ha voluto<br />

regalare al cantante bolognese uno dei<br />

tre inediti, C’è sempre una canzone.<br />

Prima della tournée teatrale di febbraio,<br />

Carboni ha regalato ai suoi fan<br />

una grande anteprima, una festa che si<br />

è svolta il 20 dicembre proprio nella<br />

“sua” Bologna, al Paladozza, il palazzo<br />

dello sport che, come lui stesso ha voluto<br />

precisare, si trova nel quartiere<br />

dove è cresciuto. Un concerto durato<br />

tre ore, a cui hanno partecipato i suoi<br />

amici e i suoi colleghi (da Tiziano<br />

Ferro a Jovanotti, da Elisa a Biagio<br />

Antonacci, passando da Ron, Andrea<br />

Mingardi, Gianni Morandi, e la lista<br />

sarebbe ancora lunga). «Ogni momento<br />

di quel concerto è stato emozionante<br />

e devo dire che già dietro le<br />

quinte, prima di salire sul palco, ero<br />

emozionatissimo. Sapevo che quello<br />

che stavamo per fare sarebbe stato un<br />

evento irripetibile, unico nel suo genere».<br />

Un evento che poteva svolgersi<br />

solo a Bologna perché, ha detto dal<br />

palco del Paladozza, «non ci sarebbe<br />

stato nessun Luca Carboni senza Bologna».<br />

Cosa significa per lei Bologna e Bologna,<br />

invece, cosa le deve?<br />

«Bologna mi ha dato tantissimo. Dal<br />

punto di vista delle opportunità, mi ha<br />

dato la possibilità di vivere e fare musica<br />

in una città che, negli anni 80<br />

quando io ho iniziato, era al centro<br />

della scena musicale italiana. Non solo<br />

perché grandi artisti come Dalla, Guccini<br />

o Vasco Rossi vivevano e gravitavano<br />

su Bologna, ma anche perché<br />

c’era lo studio di registrazione più importante<br />

e tutte le grandi produzioni<br />

erano lì. Per un ragazzo che sognava di<br />

fare musica e di vivere di musica, nascere<br />

in un contesto così era il massimo.<br />

Inoltre Bologna è una città piccola<br />

dove è facile incontrarsi e<br />

conoscersi. Per incontrare Dalla mi è<br />

bastato andare a mangiare da Vito una<br />

sera. Oltre a questo, la mia città mi ha<br />

dato una caratteristica imprescindibile<br />

del mio essere uomo e artista: la “bolognesità”.<br />

Tutte le mie canzoni parlano<br />

di Bologna, anche quelle che non<br />

ne parlano apertamente. Bologna è<br />

ovunque nella mia musica. E credo<br />

che quello che ho dato io a Bologna<br />

stia proprio in questo concetto. Probabilmente<br />

la mia musica ha contribuito<br />

a riaccendere nelle nuove generazioni<br />

l’amore per questo luogo che io<br />

Luca Carboni<br />

51 anni, ha pubblicato<br />

il primo album da solista<br />

nel 1984. L’album Fisico<br />

& Politico è uscito il<br />

primo ottobre 2013 e<br />

Carboni lo ha fatto<br />

debuttare in anteprima<br />

streaming su iTunes,<br />

cosa mai fatta da<br />

un artista italiano<br />

ITA EVENTI 45


Musica<br />

«Ho avuto la fortuna di fare musica a Bologna, che,<br />

negli anni 80 era al centro della scena musicale»<br />

sentivo e sento sulla mia pelle. Andando<br />

in giro per l’Italia a fare concerti<br />

sentivo che attraverso le mie canzoni<br />

anche gli altri amavano Bologna. Mi<br />

ha regalato un carisma maggiore rispetto<br />

a quello che avrei avuto senza di<br />

lei, perché mi sono sempre portato<br />

dietro una città, non solo una storia individuale».<br />

Ha citato Lucio Dalla, quanto le manca<br />

come uomo e come artista?<br />

«Lucio non manca artisticamente, perché<br />

ci ha lasciato un patrimonio artistico<br />

tale che sarà ancora vitale per un<br />

secolo. Quello che mi manca è la possibilità<br />

di incontrarsi, di commentare,<br />

di ascoltare, la sua sensibilità, la sua intelligenza<br />

e le sue intuizioni».<br />

Dopo il 20 dicembre una cosa è chiara<br />

a tutti e diversi giornalisti l’hanno<br />

sottolineata: Luca Carboni è molto<br />

amato dai suoi colleghi. Lo ha dimostrato<br />

la presenza di tanti di loro<br />

per festeggiare i suoi 30 anni di carriera.<br />

Secondo lei perché?<br />

«Ho letto anch’io commenti di questo<br />

genere e mi hanno fatto molto piacere.<br />

Ho affrontato il mondo della musica,<br />

che spesso è duro, difficile, controverso,<br />

in maniera spontanea, senza invidie,<br />

senza voler essere a tutti i costi al centro<br />

dell’attenzione. In trent’anni sono<br />

diventato amico di tanti artisti e ho<br />

cercato di essere sempre disponibile anche<br />

al di là delle apparizioni pubbliche.<br />

Sono stato spesso affascinato da altri artisti.<br />

Mi piace non solo stare sul palco<br />

ma anche giù dal palco e ascoltare gli altri.<br />

Probabilmente mi si riconosce questa<br />

mia apertura».<br />

Dopo 30 anni di carriera ha dei rimpianti?<br />

«Sinceramente direi di no. Sono stato<br />

fortunato perché la mia casa discografica<br />

mi ha sempre lasciato la massima<br />

autonomia, quindi io, artisticamente,<br />

ho fatto veramente tutto quello che<br />

sentivo, nel bene o nel male. Quando<br />

ho rallentato l’ho fatto perché sentivo<br />

di doverlo fare. Ho potuto scrivere la<br />

mia storia come ho voluto».<br />

Archiviata la data zero del tour, cosa<br />

dobbiamo aspettarci dai prossimi<br />

concerti?<br />

«Naturalmente la data di Bologna è<br />

stata speciale e unica, una festa che ho<br />

voluto vivere nella mia città con i miei<br />

amici e colleghi. Ma in realtà non si allontana<br />

poi molto da quello che succederà<br />

negli altri concerti. Lo stile sarà<br />

quello, non ci saranno così tanti ospiti<br />

ma avremo sempre delle sorprese, a<br />

ogni data penso che qualche amico farà<br />

capolino. Inoltre, suonando nei teatri,<br />

avrò la possibilità di raccontare la mia<br />

storia in modo un po’ più intimo».<br />

Come ha deciso i duetti dell’album?<br />

«I duetti sono nati in modo molto<br />

spontaneo, ogni cantante ha deciso<br />

quale canzone interpretare. Per Fisico<br />

& Politico sono stato io a pensare di<br />

coinvolgere Fabri Fibra, volevo un rapper.<br />

Da lì è nata l’idea di raccontare la<br />

mia carriera con gli occhi di altri artisti<br />

che reinterpretassero le mie parole.<br />

In poco tempo ho avuto talmente<br />

tante adesioni che sono rimasti fuori<br />

anche tanti amici. Non finirò mai di<br />

ringraziarli non solo perché hanno accettato<br />

ma anche per la stima e il rispetto<br />

con cui si sono avvicinati alle<br />

mie canzoni».<br />

C’è sempre una canzone è uno dei tre<br />

inediti e l’ha scritto Ligabue. Per lei<br />

è un’esperienza particolare, perché è<br />

prima di tutto un autore.<br />

«Questa collaborazione è nata dietro le<br />

quinte del concerto che abbiamo fatto<br />

a Bologna per raccogliere fondi per le<br />

persone colpite dal terremoto in Emilia.<br />

Con Ligabue ci conosciamo da<br />

tanti anni ma era molto tempo che<br />

non ci incontravamo. Mi ha chiesto<br />

cosa stavo preparando e gli ho parlato<br />

dell’album e dei duetti. Mi ha detto<br />

che avrebbe voluto esserci anche lui,<br />

ma come autore. Mi è piaciuta la sfida<br />

di cantare un brano scritto da qualcun<br />

altro, così ho sentito alcune canzoni e<br />

questa mi è piaciuta subito».<br />

Ha già dei progetti per il dopo tour?<br />

«Sì, vorrei mettermi subito al lavoro.<br />

Sto scrivendo e mi piacerebbe uscire<br />

con un album di soli inediti, ho molte<br />

idee e non vorrei far passare troppo<br />

tempo. Inoltre questa nuova esperienza<br />

dal vivo mi sta dando molta energia<br />

anche per il disco nuovo».<br />

46 ITA EVENTI


LUCA E FRIENDS<br />

Il 20 dicembre al<br />

Paldozza c’erano<br />

praticamente tutti, gli<br />

amici vecchi e quelli<br />

nuovi. Carboni ha<br />

duettato con Jovanotti,<br />

Tiziano Ferro, Biagio<br />

Antonacci, Elisa,<br />

Samuele Bersani, Alice,<br />

sulle note delle canzoni<br />

inserite nell’ultimo<br />

album. Sul palco sono<br />

saliti anche gli Stadio,<br />

Ron, Saturnino. Il<br />

cantante bolognese ha<br />

cantato in dialetto con<br />

Andrea Mingardi, e ha<br />

ricordato Lucio Dalla<br />

con Gianni Morandi e<br />

Pierangelo Bertoli con<br />

il figlio del cantautore<br />

scomparso.<br />

CONCERTI<br />

◗ 30/1 Rimini, Teatro Novelli<br />

◗ 3/2 Napoli, Teatro Augusteo<br />

◗ 5/2 Roma, Auditorium Parco della Musica<br />

◗ 9/2 Padova, Gran Teatro Geox<br />

◗ 10/2 Milano, Teatro degli Arcimboldi<br />

◗ 12/2 Torino, Teatro Colosseo<br />

◗ 13/2 Cremona, Teatro Ponchielli<br />

ITA EVENTI 47


Musica<br />

Foto di Marinetta Saglio<br />

Patty Pravo<br />

MUSICA SULLA LUNA<br />

Dopo un’estate ricca di concerti in tutta Italia, Patty<br />

Pravo è tornata a esibirsi in teatro, in dicembre,<br />

sul palco del Teatro dal Verme di Milano e lo farà<br />

di nuovo, a Roma, in febbraio, con Sulla Luna tour.<br />

I due live segnano il grande ritorno in teatro per una<br />

delle più importanti icone della musica italiana che,<br />

nonostante la lunga carriera, è sempre pronta a rinnovarsi<br />

e mettersi in gioco con nuovi progetti. Lo<br />

dimostra il successo del singolo estivo Non Mi Interessa<br />

che vede la collaborazione di Ermal Meta e<br />

che è stato presentato al MIAMI Festival di Milano,<br />

la vetrina più importante della giovane musica<br />

indipendente. Accompagnata dalla sua band - Roberto<br />

Procaccini (pianoforte, tastiere, programmazioni),<br />

Nicola Costa (chitarra elettrica e acustica),<br />

Gabriele Bolognesi (chitarra acustica, fiati, percussioni),<br />

Donald Renda (batteria), Edoardo Massimi<br />

(chitarre) e Adriano Lo Giudice (basso) - Patty<br />

Pravo riporterà in scena le sue più belle canzoni<br />

e le emozioni di una lunga carriera. Non mancheranno<br />

quindi i “grandi classici” della cantante:<br />

da “La bambola” a “Pensiero stupendo”, da “Se perdo<br />

te” a “Pazza idea”, canzone che quest’anno ha festeggiato<br />

i 40 anni; e ancora, “Parole”, “La luna”<br />

(scritta per lei da Vasco Rossi), “Les étrangers”, la<br />

canzone frutto della collaborazione con Lucio<br />

Dalla, l’omaggio a Lou Reed con “I giardini di Kensington”,<br />

e tanti altri ancora.<br />

CONCERTO ◗ 10/2 Auditorium Parco della Musica, Roma<br />

Ornella Vanoni<br />

L’ADDIO AL PALCO<br />

Dopo la pubblicazione del disco, Meticci (io mi fermo<br />

qui), Ornella Vanoni presenterà un nuovo spettacolo<br />

musicale, Un filo di trucco, un filo di tacco,<br />

l’ultimo della sua carriera. Viaggerà nel tempo, inseguendo<br />

il suo mito, e descriverà nello spettacolo<br />

la sua visione dei sentimenti e dell’amore. Una<br />

band l’accompagnerà nel presentare alcuni brani del<br />

nuovo lavoro discografico, che ha esordito al 6° posto<br />

della classifica dei dischi più venduti.<br />

CONCERTI<br />

◗ 27/2 Teatro Condominio Vittorio Gassman, Gallarate (Va)<br />

◗ 28/2 Teatro Carani, Sassuolo (Mo) ◗ 1/3 Teatro Alighieri<br />

(Ra) ◗ 3/3 Teatro Sistina (Rm) ◗ 6/3 Teatro Politeama (Ge)<br />

◗ 7/3 Teatro Civico (Sp) ◗ 13/3 Teatro Colosseo (To) ◗ 24/3<br />

Teatro Filarmonico (Vr) (altre date www.ornellavanoni.it)<br />

40 ANNI DI CANZONI<br />

In occasione del nuovo tour nei più<br />

importanti teatri italiani, 70 - 80:<br />

ritorno al futuro, Antonello Venditti<br />

ripercorrerà le sue canzoni<br />

più importanti. «Ci sono momenti<br />

nella vita - spiega il cantante - in<br />

cui il presente diventa passato<br />

e il passato futuro».<br />

CONCERTI ◗ 3/2 Bologna ◗ 5/2 Bergamo<br />

◗ 11/2 Trieste ◗ 24/2 Milano<br />

◗ 3/3 Firenze ◗ 8/3 Roma ◗ 11/3 Napoli<br />

◗ 19/3 Genova ◗ 28/3 Padova<br />

(altre date www.fepgroup.it)<br />

48 ITA EVENTI


LE CHITARRE DI ALEX<br />

Il tour di Alex Britti, Chitarra Voce piede sarà nei teatri,<br />

luoghi ideali per raccontare Bene così, un disco immediato<br />

nella scrittura e intessuto di cose quotidiane. Britti<br />

si servirà di chitarre acustiche, elettriche, classiche, 12<br />

corde, a doppio manico. Inoltre percussioni e campionatori<br />

per un concerto che lo vede solo in scena a rileggere<br />

il repertorio tra improvvisazioni elettroniche e acustiche.<br />

CONCERTI<br />

◗ 27/2 Teatro Verdi (Br) ◗ 6 marzo Teatro della Conciliazione (Rm)<br />

◗ 10 marzo Teatro Augusteo (Na) ◗ 21 marzo Teatro Geox (Pd)<br />

◗ 22 marzo Teatro Novelli (Rn) ◗ 25 marzo Teatro Colosseo (To) ◗<br />

27 marzo Teatro del Verme (Mi) (altre date: www.alexbritti.com)<br />

Skunk Anansie<br />

DIMENSIONE INTIMA<br />

Dopo il successo del tour estivo, gli Skunk Anansie<br />

tornano in Italia in una nuova veste acustica nei<br />

teatri. Una nuovissima avventura per la rock band<br />

capitanata da Skin, ideatrice di questo tour acustico,<br />

partito da un ragionamento rispetto alla "confidenza"<br />

che la singer ha con la sua voce: «Molti cantanti<br />

non amano la propria voce e in qualche modo<br />

sono anch’io molto insicura e ho timore a esporre<br />

la mia voce senza che sia accompagnata da un suono.<br />

Mi sono chiesta: ok sono in grado di cantare forte,<br />

ma potrei farlo ugualmente cantando piano?».<br />

Sono queste le premesse che hanno portato la band<br />

a esibirsi in An Acoustic Skunk Anansie - Live In London<br />

lo scorso 15 aprile, esperienza sfociata in un disco<br />

e DVD usciti a settembre 2013 per Carosello<br />

Records. Uno show coinvolgente, ritratto intimo<br />

di una band che ha coraggiosamente giocato con<br />

la propria storia illustre, riuscendo a mantenere il<br />

potere di provocare e stupire anche in versione acustica.<br />

Il tour italiano sarà dunque un nuovo passaggio<br />

di questa avventura acustica: inedita per gli ascoltatori<br />

e anche per la stessa rock band.<br />

CONCERTI<br />

◗ 18/3 Creberg Teatro (Bg) ◗ 19/3 Gran Teatro (Rm) ◗ 20/3<br />

Teatro Auditorium Manzoni (Bo) ◗ 22/3 Gran Teatro Geox (Pd)<br />

DI NUOVO IN ITALIA<br />

I Backstreet Boys in Italia per promuovere il<br />

nuovo album In A World Like This. In seguito al<br />

grandioso successo del NKOTBSB Tour del 2011<br />

alla band si riunirà Kevin Richardson. Nick Carter,<br />

Howie Dorough, Brian Littrell, J McLean e Kevin<br />

Richardson insieme come Backstreet Boys hanno<br />

celebrato quest’anno il loro ventennale.<br />

CONCERTO ◗ 22/2 Milano, Mediolanum Forum<br />

UN TOUR SENZA TEMPO<br />

Da Natale 2013 Claudio Baglioni è<br />

impegnato in una serie di concerti dal vivo.<br />

Denominatore comune degli eventi è il rapporto<br />

diretto tra uno dei più grandi protagonisti<br />

della musica italiana e quanti amano<br />

l’energia di una voce che non ha eguali.<br />

CONCERTI<br />

◗ 27/2 PalaSojourner (Ri)<br />

◗ 1,2/3 Pala Giovanni Paolo II (Pe)<br />

◗ 4,5/3 PalaMaggiò (Ce)<br />

◗ 8,9/3 Pala Florio (Ba)<br />

◗ 18,19/3 Pala Lottomatica<br />

(Roma) ◗ 26,27/3 Pala Olimpico<br />

(Torino) ◗ 29/3 Unipol<br />

Arena (Bo) ◗ 31/3,1/4 Nelson<br />

Mandela Forum (Fi)<br />

(altre date:www.baglioni.it)


Jazz<br />

LA MIGLIOR VOCE DEL JAZZ<br />

Kurt Elling, uno dei cantanti<br />

jazz più acclamati tra quelli in attività,<br />

con una voce e una personalità<br />

interpretativa davvero debordanti,<br />

farà parte dell’edizione<br />

2014 di Crossroads (28 febbraio<br />

- 24 maggio 2014), il festival<br />

di jazz che si svolge sull’intero territorio<br />

della regione Emilia-Romagna:<br />

circa 200 musicisti chiamati<br />

a esibirsi, oltre 40 sere di<br />

spettacolo nell’arco di tre mesi,<br />

una ventina di città coinvolte.<br />

Grandi maestri, star affermate e<br />

star emergenti, artisti che hanno<br />

segnato un’epoca del jazz e altri<br />

che si apprestano a fare lo stesso<br />

nel futuro della musica improvvisata,<br />

giovani talenti e nomi<br />

ancora di nicchia ma dalla personalità<br />

musicale di forte impatto:<br />

il cartellone di Crossroads<br />

2014 fornirà una visione a 360°<br />

sugli stili del jazz moderno. Kurt<br />

Elling, vincitore per tre anni di<br />

seguito dei sondaggi delle riviste<br />

Down Beat e JazzTimes come<br />

miglior voce maschile, suonerà a<br />

Rimini insieme a Laurence Hobgood<br />

al pianoforte, John McLean<br />

alla chitarra, Clark Sommers<br />

al contrabbasso e Kendrick Scott<br />

alla batteria.<br />

CONCERTO<br />

◗ 5 marzo, Rimini, Teatro degli Atti<br />

Kurt Elling<br />

VIRTUOSISMI STRUMENTALI<br />

L’unica tappa italiana per i Jazz Passengers sarà il<br />

teatro Manzoni a Milano, all’interno della rassegna “Aperitivo<br />

in concerto”. Il sassofonista Roy Nathanson e il<br />

trombonista Curtis Fowlkes hanno da molti anni creato<br />

un gruppo entusiasmante e fuori della norma come Jazz<br />

Passengers, imbevuto di commistioni fra linguaggi diversi,<br />

acuto senso della teatralità e dell’ironia, grande conoscenza<br />

di tutta la tradizione musicale americana.<br />

CONCERTO ◗ 2 marzo, Milano, Teatro Manzoni<br />

NON SOLO CULTURA EBRAICA<br />

Personaggio di spicco nel mondo musicale ed estetico di John Zorn, a<br />

Shanir Blumenkranz si devono appassionanti riletture della tradizione<br />

musicale ebraica in chiave modernissima, così come affascinanti commistioni<br />

fra cultura ebraica e antropofagia culturale brasiliana nei gruppi di<br />

Cyro Baptista. Abilissimo bassista e raffinato quanto efficace arrangiatore,<br />

Blumenkranz rilegge con il suo gruppo, gli Abraxas, una serie di composizioni<br />

di John Zorn, conferendo loro corruschi colori, dinamiche volutamente<br />

esacerbate, squarci di improvviso e ineffabile lirismo,<br />

perennemente in bilico fra la cultura della metropoli e un arcaismo<br />

che trasforma l’ascensionale cantillazione ebraica in un<br />

inno a una modernità cui non è estranea anche la tensione<br />

del rock più contemporaneo. Tutto questo grazie anche al<br />

contributo del giovanissimo batterista Kenny Grohowski e<br />

di due straordinari, stupefacenti chitarristi come l’israeliano<br />

Eyal Maoz e l’armeno-americano Aram Bajakian.<br />

CONCERTO ◗ 16 febbraio, Milano, Teatro Manzoni<br />

50 ITA EVENTI


PAPPANO • LANG LANG • HARDING • MULLOVA • MARSHALLGRANDI INTERPRETI: MUSICA DA CAMERA, CLASSICA, OPERA<br />

Classica<br />

András Schiff<br />

Dal 2004 ad oggi<br />

il pianista ungherese<br />

ha eseguito l'intera<br />

serie delle trentadue<br />

sonate di Beethoven<br />

in più di 20 città<br />

A VENEZIA ANDRÁS SCHIFF SI CIMENTERÀ CON 3 CAPOLAVORI<br />

INTRAMONTABILE BEETHOVEN<br />

Grande pianista e direttore d’orchestra ungherese<br />

naturalizzato britannico, András Schiff<br />

continua a diffondere il verbo musicale di Beethoven<br />

in giro per il mondo. A Venezia, presso<br />

la Scuola Grande di San Rocco, eseguirà tre<br />

delle 32 sonate del compositore tedesco: la<br />

n.30, 31e 32. Ritenute come la massima<br />

espressione dal punto di vista tecnico e compositivo<br />

all’interno di una sterminata letteratura<br />

pianistica che copre circa tre secoli, le sonate<br />

beethoveniane rappresentano una sfida titanica<br />

e un’attrazione irresistibile per tutti i<br />

grandi pianisti. Schiff è considerato da molti<br />

anni uno dei più interessanti interpreti di Beethoven,<br />

svela tutti i segreti del suo approccio<br />

alle sonate, guidando il lettore lungo l’evoluzione<br />

straordinaria del linguaggio musicale.<br />

Tempo, suono, dinamica e timbrica trovano<br />

un’applicazione originale e ben misurata,<br />

dando spazio e caratterizzazione alle diverse<br />

linee melodiche che contrappuntisticamente<br />

si intersecano indissolubilmente tra di loro.<br />

András Schiff nasce a Budapest nel 1953, inizia<br />

lo studio del pianoforte con Elisabeth Vadász<br />

proseguendo con Pál Kadosa, György<br />

Kurtág e Ferenc Rados. Nella primavera 2011<br />

esprime il suo dissenso per gli sviluppi politici<br />

in Ungheria. Da quel momento decide di non<br />

dare più concerti nella sua nazione.<br />

ANDRÁS SCHIFF (pianoforte)<br />

◗ 2marzo, Scuola Grande di S. Rocco, Venezia<br />

L. V. Beethoven: Sonata n. 30 Op. 109,<br />

Sonata n. 31 Op. 110, Sonata n. 32 Op. 111<br />

ITA EVENTI 53


Classica<br />

CLASSICO<br />

Torna regolarmente a Bologna, ospite<br />

di Musica Insieme, Viktoria Mullova, la<br />

straordinaria violinista russa, e sempre<br />

con progetti originali. Il 10 febbraio<br />

l’ascolteremo impegnata in un<br />

mélange di repertorio e folklore<br />

ei è il cuore pulsante intorno al quale<br />

ruota tutto». Così ha definito Viktoria<br />

Mullova il pianista Julian Joseph,<br />

che ascolteremo insieme a lei a Bologna in<br />

The Peasant Girl, lunedì 10 febbraio presso<br />

l’Auditorium Manzoni. Una collaborazione<br />

più che rodata quella tra Musica Insieme e la<br />

violinista russa, che nell’originale programma<br />

di questo nuovo concerto dimostra di essere<br />

sempre vivace e produttiva, esibendosi<br />

con il Matthew Barley Ensemble.<br />

Violoncellista di talento che si perfeziona al<br />

Conservatorio di Mosca, Matthew Barley<br />

condivide la medesima curiosità della sua celebre<br />

collega. Lo dimostra proprio il programma<br />

di questo concerto, che agli archi<br />

unisce due percussionisti e un pianista: al centro<br />

Bartók e Kodály, entrambi capaci di trovare<br />

linfa vitale per le loro opere proprio nelle<br />

tradizioni musicali delle loro terre, come<br />

quelle melodie e ritmi di sapore magiaro che<br />

risuonano al meglio nei loro duetti per soli<br />

strumenti ad arco. Ma accanto a Bartók e Kodály<br />

c’è molto altro, e di diversissima provenienza.<br />

Emblematico ad esempio è il confronto<br />

tra due gruppi - il Modern Jazz<br />

Quartet e i Weather Report - che nella storia<br />

della musica afro-americana hanno avuto<br />

un ruolo protagonistico. E poi le tradizioni<br />

russe, come in Yura, che s’intrecciano al Mediterraneo<br />

del DuOud, ossia un duo di autori<br />

e virtuosi di oud tunisini (da cui l’eccentrico<br />

nome). E poi le sonorità gypsy di<br />

Django e il riferimento popolare di The Peasant.<br />

Insomma, la personalità di una grande<br />

interprete come Viktoria Mullova ha qui la<br />

possibilità di mettere a frutto sia quelle<br />

54 ITA EVENTI


straordinarie doti tecniche e musicali che<br />

l’hanno già inserita di diritto nel novero delle<br />

grandi star dell’archetto, e insieme rendere<br />

omaggio alle proprie origini ‘paesane’ (la<br />

sua famiglia proviene da un villaggio ucraino),<br />

nel senso più profondo di una serena<br />

semplicità e di una struggente espressività.<br />

Ma il cartellone di febbraio e marzo dei Concerti<br />

di Musica Insieme prevede altri importanti<br />

appuntamenti. Al debutto bolognese del<br />

Belcea Quartet (il 3 febbraio) compagine inglese<br />

che si presenterà sul palco del Manzoni<br />

con un programma che rende omaggio alle<br />

proprie origini culturali, farà seguito quella,<br />

il 24 febbraio, di un astro già più che brillante<br />

del firmamento pianistico, Federico Colli,<br />

aggiudicatosi la vittoria al Concorso “Leeds”<br />

2012, che affronterà la grande Sonata, da Mozart<br />

a Beethoven e Schumann. Importanti<br />

compagini si susseguiranno poi a marzo: il 10<br />

si potranno ascoltare i Solisti della Mahler<br />

Chamber Orchestra in un repertorio che unisce<br />

classico e klezmer, mentre il 17 dello stesso<br />

mese I Solisti di Mosca capeggiati da Yuri<br />

Bashmet, oggi il violista più celebre del panorama<br />

internazionale, proporranno un gemellaggio<br />

musicale fra Italia e Russia.<br />

(Biglietti da 10 a 55 euro, in vendita presso la<br />

biglietteria dell’Auditorium Manzoni il pomeriggio<br />

del concerto dalle 15 alle 20.15, oppure<br />

online ai siti www.musicainsiemebologna.it o<br />

www.vivaticket.it e nei punti vendita autorizzati<br />

di Vivaticket.)<br />

Viktoria Mullova<br />

e il Matthew Barley<br />

Ensemble, insieme<br />

a Bologna con un<br />

originale programma<br />

che riscopre l’anima<br />

gitana della musica<br />

THE MATTHEW BARLEY ENSEMBLE, VIKTORIA MULLOVA (violino)<br />

The Peasant Girl<br />

◗ 10/02/ 2014, Auditorium Manzoni, Bologna<br />

musiche di Lewis/Bratsch, Bartók, Kodály, Weather Report, Barley, DuOud<br />

STAGIONE MUSICA INSIEME<br />

concerti febbraio/marzo<br />

BELCEA QUARTET<br />

◗ 03/02/2014, Auditorium Manzoni, Bologna<br />

musiche di Purcell, Britten, Mozart<br />

FEDERICO COLLI (pianoforte)<br />

◗ 24/02/2014, Auditorium Manzoni, Bologna<br />

musiche di Mozart, Beethoven, Schumann<br />

SOLISTI DELLA MAHLER CHAMBER ORCHESTRA<br />

◗ 10/03/2014, Auditorium Manzoni, Bologna<br />

musiche di Mozart, Bruch, Stravinskij, klezmer<br />

I SOLISTI DI MOSCA, YURI BASHMET (viola)<br />

◗ 17/03/2014, Auditorium Manzoni, Bologna<br />

musiche di Britten, Paganini, Čajkovskij


Classica<br />

IN NOME DEL CLASSICISMO<br />

Nella cornice del Teatro La Fenice il Trio di Parma, prestigioso complesso italiano di musica<br />

da camera, eseguirà tre capolavori della letteratura cameristica viennese di Nicola Turrini<br />

occasione musicale della Fenice ci conduce<br />

direttamente al cuore di un filone, quello<br />

cameristico per pianoforte, violino e violoncello,<br />

le cui radici si innervano in quella illustre<br />

tradizione musicale viennese che costituisce il filo<br />

rosso del programma del concerto. Anche se, è bene<br />

ribadire, le composizioni in cartellone appartengono<br />

a Beethoven e Brahms, due non-viennesi (che nondimeno<br />

nella capitale austriaca trovarono asilo e ispirazione).<br />

Dei due trii di Brahms, rispettivamente in<br />

si maggiore (op.8) e si bemolle maggiore, il primo<br />

(datato tra il 1853 e il 1854 quando il compositore<br />

era appena ventenne) è probabilmente il più celebrato.<br />

Il successo del trio n.8 fu immediato e<br />

Brahms, che era appena stato “scoperto” da Schumann<br />

in un appassionato articolo, rivelò in questa<br />

intuizione giovanile, un talento indiscusso ma secondo<br />

molti foriero di un intento restauratore di forme<br />

classiche ormai desuete. Il trio, soprattutto nel<br />

genuino primo tema dell’allegro, promana esuberanza,<br />

passionalità, ma anche una certa prolissità.<br />

Caratteristiche queste che un tempo furono ritenute<br />

insieme eccessive e inadeguate dallo stesso compositore<br />

così da indurlo a una revisione ultimata nel<br />

1899. Alcune parti, apparse eccessivamente ridondanti,<br />

furono alleggerite, e per accontentare l’editore<br />

si “limarono” alcune arditezze tecniche che ne<br />

limitavano la diffusione. L’opera n.8 in ogni modo<br />

si impone a tutt’oggi sulla restante produzione<br />

brahmsiana per questo organico, restando stabilmente<br />

in repertorio, così come il trio beethoveniano<br />

detto dell’ “Arciduca” in omaggio all’Arciduca Rodolfo<br />

d’Austria amico e mecenate del compositore<br />

che occupa la prima parte del concerto. Beethoven<br />

lo eseguì per la prima volta nel 1814 e fu una delle<br />

sue ultime apparizioni pubbliche. Si tratta di una<br />

composizione ambivalente che non sempre ha incontrato<br />

il favore della critica, anche se come ricordato<br />

è entrata stabilmente in repertorio. Così al<br />

tema iniziale dell’Allegro riconoscibilissimo anche<br />

ad un primo ascolto e quasi solenne nella fisionomia<br />

si antepone un efficace Andante considerato un<br />

vero capolavoro. Sul palco un ensemble collaudatissimo,<br />

il Trio di Parma, che vanta un’assidua frequentazione<br />

dei trii di Brahms e Beethoven (dei quali<br />

ha registrato l’integrale) riscuotendo un ininterrotto<br />

successo di pubblico e critica a far data dal 1994<br />

quando fu insignito del prestigioso Premio Abbiati<br />

quale miglior complesso di musica da camera.<br />

TRIO DI PARMA<br />

◗ 27 marzo, Teatro La Fenice, Venezia<br />

L.V.Beethoven: Trio in si bemolle maggiore Arciduca<br />

J.Brahms:Trio in si maggiore Op.8; Trio in si bemolle maggiore<br />

Da sinistra a destra: Ivan Rabaglia<br />

(violino), Alberto Miodini (pianoforte),<br />

Enrico Bronzi (violoncello)


Classica<br />

A sinistra: Antonio Pappano,<br />

dal 2005 direttore musicale<br />

dell’orchestra dell'Accademia<br />

di Santa Cecilia. Sotto: Lang Lang,<br />

32 anni, uno degli artisti più<br />

richiesti sulla scena internazionale.<br />

Steinway and Sons gli ha intitolato<br />

un modello di pianoforte<br />

alutato da Time magazine<br />

come “una delle cento personalità<br />

più influenti del<br />

mondo” e sicuramente il musicista<br />

cinese al momento più richiesto,<br />

Lang Lang eseguirà con<br />

l’Orchestra dell’Accademia Nazionale<br />

di Santa Cecilia, diretta da<br />

Antonio Pappano, il concerto<br />

per pianoforte n.3 di Prokofiev.<br />

Dismessi da tempo i panni dell’enfant<br />

prodige Lang Lang è oggi<br />

tra i pianisti più acclamati della<br />

sua generazione, con una miriade<br />

di premi vinti e numerosissime<br />

collaborazioni con le maggiori<br />

orchestre. La tecnica impeccabile,<br />

accompagnata ad una certa teatralità,<br />

che a dire il vero suscita un<br />

qualche disappunto nella critica<br />

più autorevole, realizzano un<br />

DUE MAESTRI<br />

Attesissimo l’appuntamento di Lang Lang e Antonio Pappano<br />

insieme in un programma ricco di suggestioni di Nicola Turrini<br />

mix di indiscutibile appeal, così<br />

che l’appuntamento con l’Orchestra<br />

di Santa Cecilia sotto la<br />

direzione di Antonio Pappano si<br />

preannuncia come un evento<br />

imperdibile. Opera della maturità,<br />

il concerto di Prokofiev n.3,<br />

esemplifica i tratti migliori dell’arte<br />

del compositore russo, che<br />

sa unire a un profondo lirismo<br />

una scrittura ritmicamente vivacissima<br />

e spettacolare. A Giacomo<br />

Meyerber, invece, nel centocinquantenario<br />

della morte, è<br />

dedicato il pezzo di apertura del<br />

concerto, con l’Ouverture Dinorah<br />

o Le pardon de Ploermel,<br />

estratta dall’opera omonima del<br />

1859, una delle due operas-comique<br />

del maestro tedesco<br />

noto soprattutto come il<br />

creatore del grand-opera.<br />

Il brano conclusivo, ovvero<br />

la sinfonia n.3 in do minore<br />

di Camille Saint Saens<br />

(soprannominata la sinfonia con<br />

l’organo per l’irrituale presenza di<br />

tale strumento) rappresenta in un<br />

certo senso il testamento artistico<br />

del compositore che in questo<br />

impegno profuse tutte le sue<br />

energie. Commissionata dalla<br />

Società Filarmonica inglese, e<br />

dedicata all’amico Listz, la sinfonia<br />

venne eseguita per la prima<br />

volta a Londra nel 1886 e fu diretta<br />

dal compositore stesso. Oltre<br />

all’organo, già menzionato, e<br />

presente solo in due movimenti,<br />

anche il pianoforte si inserisce nella<br />

tessitura orchestrale tanto che<br />

si può parlare di questa come di<br />

una sinfonia per le tastiere. Notevole<br />

la varietà del discorso sinfonico<br />

con il ricorso nella sezione<br />

conclusiva ad un corale, un interlude<br />

pastorale e passi di pregevole<br />

scrittura polifonica. Il finale<br />

riunisce e assomma i vari<br />

spunti della sinfonia con un piglio<br />

grandioso e potente.<br />

ORCHESTRA ACCADEMIA<br />

NAZIONALE DI SANTA CECILIA<br />

ANTONIO PAPPANO (direttore)<br />

LANG LANG (pianoforte)<br />

◗ 1, 3, 4 marzo, Accademia Nazionale<br />

di Santa Cecilia, Roma<br />

Meyerbeer: Dinorah Ouverture<br />

Prokofiev: Concerto per pianoforte n. 3<br />

Saint-Saëns: Sinfonia n. 3<br />

ITA EVENTI 57


Classica<br />

PER VIOLINO SOLO<br />

Conosciuta e stimata per il suo rigore tecnico e<br />

la precisione del fraseggio, Sonig Tchakerian approda<br />

al Teatro La Fenice di Venezia per eseguire<br />

Bartòk e Bach. Un programma che abbraccia<br />

due secoli di distanza tra un autore e l’altro.<br />

Ma sarà un unico violino a coglierne tutte<br />

le analogie e le peculirità compositive, ma allo<br />

stesso tempo a evidenziarne le differenze sostanziali.<br />

Sonig Tchakerian inizia a suonare il violino<br />

piccolissima, sotto la guida del padre. Trasferitasi<br />

in Italia, si diploma a 16 anni con il massimo<br />

dei voti e la lode con Giovanni Guglielmo<br />

e si perfeziona per alcuni anni con Salvatore Accardo,<br />

Franco Gulli e Nathan Milstein. Suona un<br />

magnifico violino di Gennaro Gagliano, costruito<br />

a Napoli nel 1760. In occasione delle Colombiadi<br />

del 1992 ha avuto l’onore di tenere un concerto<br />

con il violino di Paganini, il Guarneri del Gesù<br />

detto “Il Cannone”.<br />

SONIG TCHAKERIAN (violino)<br />

◗ 9 febbraio, Teatro La Fenice, Venezia<br />

Béla Bartòk: Sonata (1944)<br />

J.S. Bach: Partita in re minore BWV 1004 (1720)<br />

CONCERTO DI BENEFICENZA<br />

DEDICATO A GIUSEPPE VERDI<br />

È Verdi il filo conduttore della programmazione<br />

di questo concerto diretto dalla cinese Zhang<br />

Xian, 40 anni, per la quinta stagione direttore<br />

dell’Orchestra laVerdi di Milano e prima<br />

donna direttore di un’orchestra sinfonica italiana.<br />

Il suo sarà un omaggio al maggior rappresentante<br />

del melodramma italiano, compositore<br />

conosciuto e celebrato in tutto il mondo.<br />

ORCHESTRA SINFONICA<br />

DI MILANO GIUSEPPE VERDI<br />

ZHANG XIAN (direttore)<br />

ERINA GAMBARINI (Maestro del Coro)<br />

◗ 6, 7, 9 febbraio, Auditorium di Milano<br />

Giuseppe Verdi: brani tratti da Giovanna d’Arco,<br />

Macbeth, La traviata, I Lombardi alla<br />

Prima Crociata, Nabucco<br />

Un concerto straordinario al Teatro alla<br />

Scala per festeggiare i quindici anni di Children<br />

in Crisis Italy Onlus. Il pluripremiato direttore<br />

d’orchestra, scoperto giovanissimo da<br />

Claudio Abbado, Daniel Harding tornerà sul<br />

palco del Piermarini per guidare l’Orchestra<br />

della Filarmonica che, a fianco del giovane<br />

pianista Jan Lisiecki, si esibirà nel Concerto<br />

op.54 di Robert Schumann e nella Sinfonia Dal<br />

Nuovo Mondo di Antonìn Dvořák. Un appuntamento<br />

musicale d’eccezione e al tempo stesso<br />

un’opportunità per sostenere le attività e i progetti<br />

di Children in Crisis, Onlus impegnata<br />

nella tutela dell’infanzia e nella creazione di<br />

opportunità d’istruzione in contesti difficili, sia<br />

in Italia che nei paesi in via di sviluppo.<br />

FILARMONICA DELLA SCALA<br />

DANIEL HARDING (direttore)<br />

JAN LISIECKI (pianoforte)<br />

◗ 10 febbraio, Teatro alla Scala, Milano<br />

Robert Schumann: Concerto<br />

in la min. op.54 per<br />

pianoforte e orchestra<br />

Antonìn Dvořák: Sinfonia<br />

n. 9 in mi min. op.95<br />

Dal Nuovo Mondo<br />

58 ITA EVENTI


DIAMO SPAZIO AI<br />

GIOVANI INTERPRETI<br />

Forte della sua cultura e di una<br />

carriera internazionale, Emanuele<br />

Arciuli affronterà a Milano,<br />

sotto la guida di Mayne<br />

Marshall (nella foto) il Concerto<br />

per pianoforte e orchestra op.16 di Edvard<br />

Grieg. È una delle opere più popolari del compositore<br />

norvegese, un tempo suonato da grandi pianisti<br />

come Benedetto Michelangeli e oggi in attesa di<br />

essere onorato dai maggiori interpreti della tastiera.<br />

Il concerto proseguirà con la Sinfonia n.2 di Franz<br />

Schmidt, un’opera che richiede una grande massa orchestrale<br />

in grado di eseguire una partitura impegnativa,<br />

e la Serenata in mi bemolle maggiore op.7 di Richard<br />

Strauss. Il programma si presta perfettamente<br />

alle letture di un direttore come Marshall, distaccato<br />

da ogni retaggio culturale legato alla tradizione.<br />

ORCHESTRA SINFONICA<br />

DI MILANO GIUSEPPE VERDI<br />

WAYNE MARSHALL (direttore)<br />

EMANUELE ARCIULI (pianoforte)<br />

◗ 13,14, 16 marzo, Auditorium di Milano<br />

R. Strauss: Serenata in mi bemolle maggiore op.7<br />

Grieg: Concerto per pianoforte e orchestra op.16<br />

Schmidt: Sinfonia n. 2 in mi bemolle maggiore<br />

IL BARBIERE... DI QUALITÀ!<br />

Quarta opera in cartellone al Teatro La Fenice, Il<br />

barbiere di Siviglia è un’opera di Gioachino Rossini<br />

su libretto di Cesare Sterbini tratto dalla commedia<br />

omonima di Beaumarchais. Le peripezie amorose<br />

del Conte d’Almaviva, le pressioni di Don Bartolo e i<br />

consigli spericolati di Figaro sono considerati i personaggi<br />

teatrali meglio delineati da Rossini.<br />

IL BARBIERE DI SIVIGLIA<br />

◗ 20,22, 26 febbraio,<br />

2, 5, 7, 9, 18, 20 marzo Teatro La Fenice, Venezia<br />

Giovanni Battista Rigon (direttore), Giorgio Misseri (Il conte<br />

d’Almaviva), Omar Montanari (Bartolo), Marina Comparato<br />

(Rosina), Julian Kim (Figaro), Luca Dall’Amico (Don Basilio)<br />

OMAGGIO ALLA RUSSIA<br />

Direttore d’orchestra riconosciuto dalla<br />

critica per la forza, la sensibilità e la<br />

profondità delle sue interpretazioni,<br />

Pinchas Steinberg dirigerà l’Orchestra<br />

del Teatro Regio di Torino in<br />

un suggestivo programma che lo vede<br />

alle prese con due capolavori della<br />

musica russa. Sia Sergej Prokov'ev che<br />

Pëtr Il'ič Čajkovskij, infatti, aprono e<br />

scandagliano la strada della modernità<br />

con la ricerca di nuove soluzioni armoniche<br />

e melodiche non sempre apprezzate<br />

dai loro contenporanei, ma ritenute<br />

oggi invece fondamentali<br />

testimonianze nell’evoluzione e crescita<br />

della storia della musica colta.<br />

ORCHESTRA E CORO<br />

DEL TEATRO REGIO<br />

PINCHAS STEINBERG (direttore)<br />

NATASHA PETRINSKY (mezzosoprano)<br />

◗ 14 febbraio, Teatro Regio, Torino<br />

Prokov'ev: Aleksandr Nevskij, cantata per<br />

mezzosoprano, coro e orchestra op.78<br />

Čajkovskij: Sinfonia n. 4 in fa minore op.36


LA NUOVA TESTATA PROMOSSA E PATROCINATA<br />

DAL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI ARCHITETTI<br />

Point Z.E.R.O. è il magazine trimestrale del Consiglio Nazionale degli Architetti,<br />

Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. Vuole essere un osservatorio privilegiato<br />

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Teatro<br />

ACCORSI • BALIANI • NIGRO • RANIERI • TEDESCHI • GOZZICABARET, COMMEDIE,TRAGEDIE SUI PALCOSCENICI ITALIANI<br />

Filippo Timi<br />

40 anni il 27 febbraio,<br />

è attore, regista,<br />

doppiatore e scrittore.<br />

In marzo di quest'anno<br />

sarà ancora a teatro<br />

con un nuovissimo<br />

spettacolo:"Skianto",<br />

ancora scritto<br />

e diretto da lui stesso<br />

FILIPPO TIMI SI MISURA CON UN GRANDE CLASSICO DEL TEATRO<br />

LA TRAGICA VITA DI DON GIOVANNI<br />

Dopo l’Amleto, col Don Giovanni Filippo Timi<br />

continua il suo percorso di riscrittura e di reintepretazione<br />

intervenendo su un testo classico<br />

con quella carica di humor nero che fa presagire<br />

la morte, tanto che il suo Don Giovanni<br />

sa già di dover morire, conosce la sua fine,<br />

deve semplicemente rincorrerla (il sottotitolo<br />

è “vivere è un abuso, mai un diritto”). Egli è<br />

il prototipo di una umanità volubile, che ha<br />

fame di potere, che ama la mistificazione e<br />

l’autoinganno, proprio perché sa che è condannata<br />

a estinguersi, che non potrà esimersi<br />

dal suo appuntamento con la morte. Egli ha<br />

capito che la vita è ingiusta, una farsa che si<br />

trasforma in tragedia. Questa consapevolezza<br />

lo trattiene essendo convinto che un desiderio<br />

morto non è più un desiderio. Il suo rapporto<br />

con Donna Anna, Donna Elvira e Zerlina è<br />

molto teatrale, proprio perché la sua arte è<br />

tutta teatrale. Donna Elvira è l’amore vero,<br />

quello che appartiene al passato, Donna Anna<br />

è l’amore ingannatore e violento, Zerlina è<br />

l’amore della seduzione, del desiderio di purezza.<br />

Tutte hanno le loro storie, così come<br />

Don Giovanni ha la sua, proprio per questo<br />

non si sottrae all’essere se stesso.<br />

IL DON GIOVANNI<br />

◗ 4,5/2 Teatro degli Illuminati, Città di Castello (Pg)<br />

◗ dal 7 al 9/2 Teatro Comunale, Civitavecchia (Rm)<br />

◗ dall’11 al 16/2 Teatro della Pergola, Firenze<br />

◗ dal 18 al 20/2 Teatro dei Rinnovati, Siena<br />

◗ 22, 23/2 Teatro Verdi, Pisa<br />

◗ dal 25/2 al 9/3 Teatro Franco Parenti, Milano<br />

ITA EVENTI 61


Teatro<br />

MICHELANGELO<br />

IL SUO MONDO<br />

INTERIORE<br />

Alessio Boni è il protagonista<br />

dello spettacolo La carne del<br />

marmo, che indaga<br />

Michelangelo Buonarroti e<br />

il suo rapporto con la fonte<br />

della sua ispirazione e<br />

materia della sua opera.<br />

Un viaggio musicale<br />

nelle sculture, nei sonetti,<br />

nelle idee dell’artista<br />

di Alberto Aitini<br />

Alessio Boni<br />

48 anni, si diploma<br />

all’Accademia Nazionale<br />

d'Arte Drammatica Silvio<br />

D'Amico. La svolta nella<br />

sua carriera arriva<br />

nel 2003 con La meglio<br />

gioventù, grazie al quale<br />

ottiene il Nastro d'argento<br />

62 ITA EVENTI


D<br />

ando voce e costruendo<br />

un percorso<br />

drammaturgico<br />

tra i sonetti di<br />

Michelangelo, lo spettacolo<br />

visita i luoghi più segreti<br />

dell’anima di questo genio dell’arte,<br />

del suo rapporto con la carne,<br />

con la bellezza, con il passare del tempo<br />

e il rapporto con l’amore trasgressivo,<br />

aspetto, quest’ultimo, assolutamente nevralgico.<br />

La propria condizione di omosessuale<br />

(aspetto sottolineato dalla critica<br />

più recente) pone Michelangelo in una posizione<br />

di isolamento di cui egli si fa portatore<br />

con le sue stesse parole; questo artista<br />

così novecentesco si scontra con il sistema<br />

valoriale del mondo che gli sta attorno<br />

e il suo fermento creativo lo racconta<br />

totalmente. Lo spettacolo La Carne del<br />

Marmo vuole esplorare il mondo e l’immaginario<br />

di Michelangelo Buonarroti e del<br />

suo rapporto intimo con la materia da cui<br />

scaturisce l’opera d’arte. Attraverso l’interpretazione<br />

di Alessio Boni, diretto da<br />

Alessio Pizzech, il pensiero dell’artista si intreccia<br />

con un viaggio musicale creato dal<br />

compositore Dario Arcidiacono, che per il<br />

cinema ha composto le musiche del film<br />

Riparo di Marco Puccioni presentato al Festival<br />

di Berlino nel 2007, e quelle di Fedra,<br />

presentato al Festival di Miami nel<br />

maggio 2007. Musica e parole ci parlano<br />

del fuoco e della sua simbologia, del fabbro<br />

(l’artefice, l’artista) che si lega alla centralità<br />

dell’occhio che vede, dell’immagine<br />

che come elemento materiale suscita la “reverie<br />

artistica” e poi Dio, la fede, il peccato<br />

e l’anima immortale. Questi aspetti del<br />

mondo oscuro di Michelangelo si incontrano,<br />

in un gioco tra musica e parole con<br />

la centralità dell’amore, dell’amato e dell’amante<br />

in uno struggimento continuo che<br />

si scontra appunto con la bruttezza, la vecchiaia<br />

e la morte.<br />

Le immagini delle opere di Michelangelo<br />

vengono sezionate, scomposte, a coglierne<br />

gli elementi corrispettivi di questo racconto,<br />

dall’artista visuale Giacomo Verde che ripercorre<br />

così il passaggio dalla materia grezza<br />

del marmo alla<br />

statua. Le coreografie<br />

di Walter Matteini<br />

sono interpretate<br />

da due bravissimi<br />

danzatori della compagnia<br />

Imperfect Dancers, i<br />

cui corpi rievocano la sensualità<br />

dei corpi maschili del Buonarroti per<br />

sondare quel limite tra corpo ed evocazione<br />

di esso, tra pelle e superficie marmorea, tra<br />

muscolo e venatura della materia grezza.<br />

Un viaggio estetico attraverso le arti della<br />

scena che riconduce a una bellezza ideale,<br />

antica, che in Michelangelo diventa atto di<br />

rivendicazione della propria originalità di<br />

fronte al mondo: l’artista afferma la propria<br />

condizione che si consuma nel rapporto<br />

carnale con il marmo.<br />

Musica, danza, arti visive, parola si rincorrono<br />

a cercare echi del mondo interiore<br />

del genio fiorentino; e quella poesia del<br />

lavoro umano, dello sforzo di “dare forma”<br />

diventano epopea e monito per il nostro<br />

presente meccanicistico e materialista.<br />

LA CARNE DEL MARMO<br />

◗ 12/2 Cascina (Pi), La città del Teatro<br />

◗ 13/2 Bologna, Teatro Duse<br />

◗ 14/2 Quarrata (Pt), Teatro Nazionale<br />

◗ 15/2 Chiasso (Ch), Teatro Comunale<br />

◗ 17,18/2 Sassari, Nuovo Teatro Comunale<br />

◗ 19/2 San Gavino Monreale (Vs),Teatro Comunale<br />

◗ 20/2 Carbonia (Ci), Teatro Centrale<br />

ITA EVENTI 63


Teatro<br />

Stefano Accorsi e Marco Baliani tornano<br />

a teatro per recitare in Giocando con<br />

l’Orlando. La seconda parte di un percorso<br />

di interpretazione del testo dell’Ariosto<br />

iniziato due anni fa di Clara Dalledonne<br />

GIOCHI<br />

D’AMORE<br />

E GELOSIA<br />

D<br />

opo due stagioni sul palcoscenico dei teatri<br />

di tutta Italia con il Furioso Orlando, Stefano<br />

Accorsi e Marco Baliani non abbandonano<br />

Ariosto, e provano a esplorare il testo dell’Orlando<br />

Furioso in una direzione ancora più radicale<br />

con lo spettacolo Giocando con l’Orlando.<br />

Accorsi è ancora il protagonista, Orlando, ma anche<br />

il cantore che aggancia i vari episodi nel flusso<br />

della storia. Baliani, invece, non è più solo regista<br />

e curatore dell’adattamento, ma anche attore.<br />

È un folletto saltellante che commenta, insinua,<br />

interrompe, suggerisce e spiazza, entrando e uscendo<br />

dalla tessitura del racconto, un regista in scena.<br />

«Ma il Furioso Orlando sono già due stagioni che<br />

gira con Accorsi in scena e la regia di Baliani, - scrive<br />

Baliani nelle note di regia - che bisogno c’era di<br />

farne una nuova versione? È la stessa frittata rivoltata<br />

per riempire i teatri: perché intanto va detto<br />

che il Furioso Orlando è stato un successo di pubblico<br />

senza precedenti. Vabbè e allora? Allora succede<br />

che dopo due anni ti accorgi che quello che<br />

hai fatto era una scoperta interessante ma che si poteva<br />

fare di più». E prosegue: «Nell’Ariosto ci sono<br />

almeno sei o sette filoni narrativi diversi: c’è quello<br />

dell’amicizia, che è strepitosa, anche fra nemici;<br />

si può individuare anche il tema della figliolanza o<br />

quello della fedeltà... Ariosto, con le sue invenzioni<br />

narrative, è stato il primo autore, per così dire,<br />

seriale, e, con la figura di Orlando, è precursore anche<br />

del romanzo moderno, se oggi fosse vivente scriverebbe<br />

sceneggiature per le fiction, non ho dubbi!».<br />

L’idea per questo nuovo spettacolo ha cominciato<br />

a prendere forma in seguito a un imprevisto<br />

durante una delle tappe estive del Furioso Orlando,<br />

ad Asti, quando l’attrice, Nina Savary, non<br />

è riuscita a prendere l’aereo e le scenografie non sono<br />

partite da Napoli. «Con il produttore<br />

Marco Balsamo e gli organizzatori disperati,<br />

- spiega il regista - Stefano Accorsi<br />

64 ITA EVENTI


Stefano Accorsi<br />

Nato a Bologna nel 1971, si diploma alla Scuola di<br />

Teatro della città felsinea nel 1993 e recita in diversi<br />

spettacoli classici da Pirandello a Goldoni. Nel 1994<br />

lo spot pubblicitario di un noto gelato gli regala<br />

un’immediata popolarità. Si divide tra Italia e Francia,<br />

dove ha fondato una sua casa di produzione.<br />

Marco Baliani<br />

Nato a Verbania nel 1950, è autore, attore e regista<br />

teatrale. Nel 1975 fonda la compagnia Ruotalibera<br />

con cui realizza alcuni spettacoli per ragazzi. Con<br />

Kohlhaas inventa il teatro di narrazione, seguendo<br />

la strada aperta da Dario Fo con il Mistero buffo<br />

e di cui è tutt’oggi uno dei massimi esponenti.<br />

e io ci siamo messi a tavolino: siamo andati in scena<br />

così, senza costumi e luci, improvvisando. Io, che<br />

conoscevo a memoria il testo, ho recitato le parti femminili<br />

e ho riprodotto con il suono della voce tutti<br />

i rumori di scena. Lì è nata l’idea di creare una nuova<br />

messinscena, con soltanto noi due attori, tornando<br />

un po’ al fondamentalismo del mio Kohlhaas». Lo<br />

spettacolo prende il via dalle due storie d’amore principali,<br />

Orlando e Angelica e la guerriera cristiana Bradamante<br />

innamorata del cavaliere saraceno Ruggiero,<br />

per poi moltiplicare i personaggi e condurli a giocare<br />

sulla corrispondenza delle rime infilate in un<br />

ritmo galoppante. «Il centro è sempre il tema dell’amore,<br />

- prosegue il regista -corrisposto e non, violento<br />

e non, tradito e non, e noi due che entriamo<br />

e usciamo dai personaggi, creandone altri intorno.<br />

Il gioco del teatro nel teatro è vecchio come il mondo,<br />

l’arte è saperlo condurre in un precario equilibrio,<br />

a misura, senza intaccare mai la poesia del poema,<br />

senza deridere i personaggi, ma con tutta la compassione<br />

amorosa dei guitti che amano le loro creature<br />

perché ci si identificano». Sulla stessa lunghezza<br />

d’onda Stefano Accorsi, che racconta così le differenze<br />

rispetto al Furioso Orlando: «Quest’anno siamo<br />

io e Marco Baliani in scena, l’approccio è molto<br />

giullaresco e fisico, con un rapporto forse più maschile<br />

verso la materia narrativa. La traccia è simile,<br />

si racconta sempre la storia di Orlando e Angelica,<br />

così come quella di Ruggiero e Bradamante, ma<br />

il taglio è giocoso, quasi comico: il nostro è un modo<br />

di giocare con il testo e anche con le convenzioni del<br />

teatro, rendendo così il pubblico più partecipe dei<br />

nostri meccanismi scenici». Dando molta più importanza<br />

al senso del gioco teatrale e strutturando<br />

lo spettacolo in maniera più ludica, il regista si è rivolto,<br />

per le scene, a Mimmo Paladino che con i suoi<br />

cavalli realizza la giostra per i duelli, gli amori, gli<br />

scontri e gli incontri dei cavalieri. L’impianto scenico<br />

è firmato da Daniele Spisa, i costumi da Alessandro<br />

Lai e le luci da Luca Barbati. «Giocando con<br />

Orlando - conclude Baliani - sorprende lo spettatore,<br />

che, dopo esser stato condotto al campo da gioco,<br />

alla giostra e alla helzapoppiniana baraonda, si trova<br />

di fronte a qualcosa di antico, i sentimenti, ha appena<br />

il tempo per sentirli e provare qualcosa che assomiglia<br />

alla nostalgia, per poi essere trascinato di<br />

nuovo sulle montagne russe dell’Ippogrifo volante<br />

o dell’Orca ruggente».<br />

GIOCANDO CON L’ORLANDO<br />

◗ 1,2/2 Teatro Coccia, Novara<br />

◗ dal 4 al 9/2 Teatro Elfo Puccini, Milano<br />

◗ dall’11 al 16/2 Teatro della Corte, Genova<br />

◗ 19, 20/2 Teatro Ermanno Fabbri, Vignola (Mo)<br />

◗ dal 21 al 23/2 Teatro Duse, Bologna<br />

◗ dal 25/2 al 2/3 Teatro Nuovo, Napoli<br />

ITA EVENTI 65


Teatro<br />

Filippo Nigro<br />

43 anni, è stato attore<br />

di cinema per tutta<br />

la sua carriera fino<br />

al debutto nel 2011 in<br />

teatro con Occidente<br />

solitario. La tournée<br />

ha avuto un grande<br />

successo ed è stata<br />

replicata nel 2012/2013<br />

PARLARE<br />

DI BELLEZZA<br />

È PERICOLOSO


Filippo Nigro è il protagonista di Pretty. Un motivo per essere carini. Una commedia,<br />

ultima parte di una trilogia scritta da Neil LaBute, che si interroga su quanto conta essere<br />

belli. Nelle relazioni umane ma anche, più in generale, nella vita di Cristiana Zappoli<br />

F<br />

ino ad oggi il palcoscenico<br />

principale di Filippo Nigro<br />

è stato il cinema. Dopo essersi<br />

diplomato al Centro Sperimentale<br />

di Cinematografia sotto<br />

la guida di Lina Wertmüller,<br />

esordisce sul grande schermo con<br />

la commedia Donne in bianco<br />

(1998), per la regia di Tonino Pulci.<br />

Nel 2001 è nel cast del film Le<br />

fate ignoranti di Ferzan Ozpetek,<br />

che due anni dopo lo vuole anche<br />

per La finestra di fronte, con cui<br />

l’attore ottiene la candidatura<br />

ai Nastri d’Argento come migliore<br />

attore non protagonista e vince il<br />

Globo d’Oro della Stampa estera<br />

come migliore attore.<br />

Nel frattempo approda in televisione,<br />

dove, tra le altre esperienze,<br />

diventa uno dei protagonisti<br />

della fortunatissima serie tv<br />

“R.I.S. - Delitti imperfetti” dal<br />

2005 al 2007. «Credo che la serialità<br />

possa offrire molti stimoli<br />

da un punto di vista creativo»,<br />

spiega Nigro. «A causa del mio carattere<br />

soffro la noia della ripetizione.<br />

Nel cinema spesso capita<br />

di preparare ruoli in poco tempo<br />

rispetto all’inizio effettivo della lavorazione.<br />

In questo senso la serialità<br />

ti concede il lusso di lavorare<br />

sul tuo personaggio in modo<br />

diverso e di portarlo avanti per un<br />

periodo più lungo». Attualmente<br />

l’attore romano è a teatro con<br />

uno spettacolo dell’americano<br />

Neil LaBute affidato alla regia di<br />

Fabrizio Arcuri, Pretty. Un motivo<br />

per essere carini, che ruota intorno<br />

al tema della bellezza. Protagonisti<br />

sono due coppie di<br />

amici: Greg (interpretato da Filippo<br />

Nigro) e Steph, e Kent e<br />

Carly. La commedia inizia con un<br />

furibondo litigio tra Steph e Greg<br />

colpevole di aver dichiarato, in<br />

una conversazione con il suo<br />

amico e collega Kent, che la sua<br />

fidanzata è “normale” ma che non<br />

la cambierebbe per nulla al mondo.<br />

Ad ascoltare, per caso, questa<br />

conversazione è Carly che la riferisce<br />

parzialmente alla sua amica<br />

Steph. Ne scaturiscono gravi<br />

conseguenze perché Steph, dal carattere<br />

irascibile e polemico, non<br />

sopporta di stare con un uomo<br />

che non la considera bella sebbene<br />

lei stessa lo pensi. Anche il rapporto<br />

tra Kent e Carly subisce degli<br />

scossoni. Carly sa di essere attraente<br />

e di piacere agli uomini da<br />

cui riceve molte attenzioni e sa<br />

che da ciò le deriva il potere di<br />

“manipolare” le persone. Nonostante<br />

questo vive costantemente<br />

nel timore che Kent la tradisca.<br />

Filippo Nigro, com’è il suo personaggio<br />

in Pretty, un motivo<br />

per essere carini ?<br />

«Greg è un uomo “decente” che<br />

fa un grande errore. Descrive a un<br />

suo amico il viso della sua fidanzata<br />

come "normale". Greg realizza<br />

così come un commento apparentemente<br />

innocuo per un<br />

uomo viene visto come un insulto<br />

insopportabile per una donna. La<br />

colpa di Greg diventa la porta di<br />

ingresso per uno studio che gli<br />

uomini e le donne fanno nella ricerca<br />

della bellezza e dell’affermazione.<br />

Senza realizzarlo inizia<br />

ad ascoltare in modo diverso<br />

non solo quello che gli dicono gli<br />

altri ma anche quello che dice lui<br />

stesso e a realizzare quanto la comunicazione<br />

e il linguaggio vengano<br />

a volte usati come armi».<br />

È una commedia più divertente<br />

o più feroce?<br />

«È un gioco delle parti in cui nessuno<br />

si salva. Uno specchio dei<br />

nostri tempi in cui le relazioni<br />

sono costruite sull’immagine che<br />

abbiamo degli altri nella difficoltà<br />

di conoscersi. Forse il vero tema<br />

non è neanche la bellezza, quanto<br />

i danni che la nostra ricerca verso<br />

la bellezza possono provocare».<br />

C’è un personaggio che le piacerebbe<br />

interpretare più di altri<br />

sul palco di un teatro?<br />

«Cerco sempre di trovare qualcosa<br />

che mi possa interessare in un testo<br />

a prescindere dal personaggio<br />

da interpretare. Mi attraggono di<br />

più i testi contemporanei».<br />

Ha fatto tanto cinema e tanta televisione<br />

prima di approdare all’esperienza<br />

teatrale. Dove si<br />

sente più a suo agio?<br />

«Il teatro c’era già stato subito<br />

dopo gli anni al centro sperimentale.<br />

Poche cose e poi subito<br />

esperienze televisive e di cinema.<br />

A teatro sto recuperando adesso<br />

il tempo perduto. Diciamo che<br />

mi diverto a fare tutto. Con tutte<br />

le differenze e sfumature che distinguono<br />

il teatro dal cinema.<br />

Forse il teatro in questo momento<br />

lo vivo con un entusiasmo<br />

diverso».<br />

Qual è l’esperienza o il regista<br />

che l’ha fatta crescere di più dal<br />

punto di vista professionale?<br />

«L’insieme di tutto quello che ho<br />

fatto fino ad ora. Ogni singolo lavoro<br />

e ogni singolo ruolo ha lasciato<br />

una traccia. Penso di aver<br />

preso qualcosa da ogni nuova<br />

esperienza ma, d’altra parte, credo<br />

anche di essere rimasto uguale<br />

a me stesso».<br />

Cosa farà da grande?<br />

«Ciò che non ho fatto da piccolo».<br />

PRETTY. UN MOTIVO<br />

PER ESSERE CARINI<br />

◗ 5,6/2 Teatro Lauro Rossi, Macerata<br />

◗ dall’11 al 23/2 Tetro Menotti, Milano<br />

◗ 26/2 Teatro Remondini, B. del Grappa (Vi)<br />

◗ 27/2 Teatro De André, Casalgrande (Re)<br />

◗ 28/2 Teatro Dante, Campi Bisenzio (Fi)<br />

◗ 1/3 Teatro Villa dei Leoni, Mira (Ve)<br />

◗ 2/3 Teatro dei Rassicurati, Montecarlo (Lu)<br />

◗ 4/3 Teatro Magnetti, Ciriè (To)<br />

◗ 5,6/3 Teatro Municipale, Casale M. (Al)<br />

◗ 7/3 Teatro La Fabbrica, Villadossola (Vb)<br />

◗ 13/3 Teatro Garibaldi, Bisceglie (Bt)<br />

◗ 14/3 Teatro Spadaro, Massafra (Ta)<br />

◗ 15/3 Teatro Modugno, Aradeo (Le)<br />

ITA EVENTI 67


Teatro<br />

AMORE IN VOLO<br />

Siamo negli anni Sessanta. Bernardo, un architetto<br />

di successo che vive e lavora a Parigi, si<br />

destreggia fra tre fidanzate che fanno le assistenti<br />

di volo. Tiene gli orari delle loro compagnie,<br />

in modo che le tre donne non si incontrino<br />

mai. Bernard è riuscito a convincere ogni<br />

donna che lei è l’unico amore della sua vita.<br />

Un vecchio compagno di scuola, Roberto, arriva<br />

dall’Italia e Bernardo gli spiega come il suo<br />

calendario funzioni perfettamente. Ma la tecnologia<br />

avanza e arriva un jet Boeing più veloce<br />

a scombinare gli orari. Boeing Boeing vede<br />

il ritorno sulle scene di Gianluca Guidi in coppia<br />

per la prima volta con Gianluca Ramazzotti.<br />

Sul palco anche Ariella Reggio, Marjo Berasategui,<br />

Ela Weber e Barbara Snellenburg. La<br />

regia è affidata a Mark Schneider.<br />

BOEING BOEING<br />

◗ 11,12/2 Teatro Pax, Cinisello Balsamo (Mi)<br />

◗ 14/2 Teatro Bonoris, Montichiari (Bs)<br />

◗ dal 20/2 al 9/3 Teatro Manzoni, Milano<br />

◗ 12/3 Teatro Ristori, Cividale del Friuli (Ud)<br />

◗ 20/3 Teatro Verdi, Castel San Giovanni (Pc)<br />

◗ 25/3 Teatro Comunale, Cormòns (Go)<br />

◗ dal 28 al 30/3 Nuovo Teatro Pezzani, Parma<br />

(altre date: www.chiediscena.it)<br />

DISSACRANTE BENNI<br />

Una donna qualsiasi, di nome V, nata un giorno qualsiasi<br />

in modo funambolico “e in quell’attimo per la<br />

gioia a tutti i parenti ricrebbero i capelli…” ripercorre,<br />

comicamente, la sua vita, alla ricerca del suo pezzo<br />

mancante W. V è perciò una parte che cerca il suo tutto<br />

e in questo monologo ridicolo e doloroso, cerca<br />

una spiegazione al suo senso di infelicità. Nel farlo<br />

si interroga su povertà e guerra, giustizia e amore. In<br />

questo testo di Stefano Benni, la parola è come sempre<br />

agile, paradossale e dissacrante, sostenuta dall’interpretazione<br />

di Ambra Angiolini.<br />

LA MISTERIOSA SCOMPARSA DI W<br />

◗ 5/2 Teatro Comunale, Carpi (Mo) ◗ 6/2 Teatro del Popolo,<br />

Rapolano (Si) ◗ 7/2 Teatro Comunale, Savignano (Mo)<br />

◗ dal 13 al 16/2 Teatro Duse, Genova ◗ dal 18/2 al 2/3<br />

Teatro Vittoria, Roma ◗ 4/3 Teatro Chiabrera, Savona<br />

COME TROVARE L’ABITO GIUSTO<br />

Carla Gozzi, la style coach e fashion blogger più seguita d’Italia, grazie<br />

ai dati record delle sue trasmissioni su Real Time è approdata in<br />

teatro con lo spettacolo Carla Gozzi Show. Durante lo show dispensa<br />

consigli di stile per trovare l’abito giusto e racconta il mondo della<br />

moda. Momento clou dello show il restyling: dieci donne, di diversa<br />

età e tipologia fisica, vengono condotte sul palco,<br />

analizzate con tanto di immagine di loro prima<br />

e condotte nel backstage del teatro per una<br />

vera e propria trasformazione.<br />

CARLA GOZZI SHOW<br />

◗ 24/2 Teatro Nazionale, Milano<br />

◗ 8/3 Teatro Creberg, Bergamo ◗ 6/4 Palazzo dei Congressi, Lugano<br />

68 ITA EVENTI


IL RECITAL DI RANIERI<br />

Sogno e son desto - Chi nun tene coraggio nun se cocca ch’ ‘e femmene<br />

belle un titolo provocatorio per uno spettacolo che è un<br />

inno alla vita, all’amore e alla speranza. Lo show di Massimo<br />

Ranieri, ideato e scritto con Gualtiero Peirce, è un recital dedicato<br />

ai mille significati del coraggio. Un viaggio affettuoso,<br />

spettacolare e sorridente attraverso grandi canzoni, racconti particolari<br />

e colpi di teatro. I protagonisti non sono i vincitori ma<br />

i sognatori e la vita di tutti noi. Nel duplice ruolo di attore e<br />

cantante, Ranieri porta in scena il teatro umoristico di Nino<br />

Taranto e Giorgio Gaber e interpreta, oltre al grande repertorio<br />

della canzone napoletana, brani dei più celebri cantautori<br />

italiani e internazionali: De Andrè, Parra, De Gregori, Tenco,<br />

Battisti, Aznavour, Modugno. Sul palco insieme a Ranieri<br />

un’orchestra composta da Massimiliano Rosati (chitarra),<br />

Flavio Mazzocchi (pianoforte), Mario Guarini (basso), Luca<br />

Trolli (batteria), Donato Sensini (sax).<br />

SOGNO E SON DESTO<br />

◗ 24/2 Europauditorium (Bo) ◗ 2/3 Teatro Verdi (Br) ◗ 3/3 Teatro Team<br />

(Ba) ◗ 5/3 Teatro Verdi (Fi) ◗ 6/3 Teatro Goldoni (Li) ◗ 7/3 Pala Geox (Pd)<br />

◗ 8/3 Palageorge, Montichiari (Bs) ◗ 9,10/3 Teatro Alfieri (To)<br />

UN CLASSICO<br />

FRA I NOIR<br />

Un testo teatrale che usa il pretesto<br />

del tono noir per descrivere<br />

l’avidità dell’uomo senza<br />

scrupoli alla continua ricerca<br />

del potere. Trappola mortale<br />

è un classico del giallo teatrale<br />

che si presenta come un gioco<br />

a incastri tra umorismo e suspence.<br />

Guidati dalla regia di<br />

Ennio Coltorti, Corrado Tedeschi<br />

ed Ettore Bassi, con Miriam<br />

Mesturino, sono i protagonisti<br />

di questa versione prodotta<br />

dall’Ass. Culturale Artù.<br />

TRAPPOLA MORTALE<br />

◗ dall’11 al 16/2 Teatro Alfieri, (To)<br />

◗ 11,12,13/3 Teatro Michelangelo,<br />

(Mo) ◗ 14,15,16/3 Teatro Pezzani, (Pr)<br />

BATTISTON INTERPRETA AUSTER<br />

Tratto dall’omonimo romanzo di Paul<br />

Auster, L’invenzione della solitudine,<br />

con protagonista Giuseppe Battiston,<br />

ha debuttato in dicembre a Genova.<br />

Il regista Giorgio Gallione ha scelto<br />

di portare avanti la formula di contaminazione<br />

tra teatro e letteratura,<br />

confrontandosi con il libro, dichiaratamente<br />

autobiografico, che nel 1982<br />

ha dato il via al successo dello scrittore<br />

americano. Ne ha tratto un monologo<br />

che racconta la difficoltà di essere<br />

figli e padri e come il caso governi<br />

le nostre vite. Giuseppe Battiston, attore<br />

di cinema e teatro, si cala nei<br />

panni di un uomo che deve affrontare<br />

la morte improvvisa di un genitore,<br />

con cui ha avuto sempre un rapporto<br />

conflittuale e distante. Si ritrova a occuparsi<br />

della grande casa in cui il padre<br />

si era ritirato a vivere, lontano dal<br />

figlio. Si imbatte così in oggetti, fotografie,<br />

ritagli di giornale, che gli restituiscono<br />

l’immagine di un estraneo.<br />

L’INVENZIONE DELLA SOLITUDINE<br />

◗ dal 5 al 9/2 Teatro Duse, Genova<br />

◗ 11/2 Teatro Comunale, Magione (Pg)<br />

◗ 12/2 Teatro Comunale, Faenza (Ra)<br />

◗ 13,14,15/2 Teatro Comunale, Carpi (Mo)<br />

◗ 17/2 Teatro Remondini, B. del Grappa (Vi)<br />

◗ 21/2 Teatro Era, Pontedera (Pi)<br />

◗ 22/2 Teatro del Popolo Rapolano (Si)<br />

ITA EVENTI 69


Musical<br />

INQUIETO EROTISMO<br />

Massimo Ghini ed Elena Santarelli sono i<br />

protagonisti di Quando la moglie è in vacanza,<br />

diretto da Alessandro D’Alatri, con musiche<br />

di Renato Zero. È una commedia sulle<br />

manie erotiche dell’uomo medio e al tempo<br />

stesso una feroce satira di costume contro il<br />

perbenismo di una certa “middle class” che<br />

sembra non avere epoche.<br />

QUANDO LA MOGLIE È IN VACANZA<br />

◗ Dall’1 al 16/2 Milano ◗ 18,19/2 Gallarate (Va)<br />

◗ 4,5/3 Catanzaro ◗ Dal 7 al 9/3 Catania<br />

◗ Dal 20 al 23/3 Ancona ◗ Dal 26/3 al 6/4 Napoli<br />

(www.facebook.com/quandolamoglieeinvacanza)<br />

NEL RICORDO<br />

DI MARILYN<br />

Sono passati 50 anni dalla sua morte, eppure<br />

Marilyn Monroe continua ad essere un’icona<br />

amata in tutto il mondo. Per ricordarla, Federico<br />

Bellone ha deciso di portare a teatro il<br />

film A qualcuno piace caldo. Bellone mette in<br />

scena la stessa emozione e allegria con importanti<br />

interpreti italiani (Justine Mattera,<br />

Christian Ginepro, Pietro Pignatelli). Una<br />

compagnia teatrale composta da 12 artisti tra<br />

interpreti e corpo di ballo, darà vita a questo<br />

scintillante musical dal titolo Sugar. Il musical.<br />

Questa nuova versione italiana dello spettacolo<br />

vuole riportare in primo piano i dialoghi<br />

e le situazioni comiche del film e la sensualità<br />

leggendaria del mito di Marilyn Monroe.<br />

L’espediente è una particolare tecnica illusionistica<br />

che permette a interpreti in carne<br />

e ossa di passare dalla proiezione su uno schermo<br />

alla realtà in palcoscenico e viceversa.<br />

SUGAR. IL MUSICAL<br />

◗ 22/2 Bergamo, Teatro Creberg ◗ dal 25/2 al 2/3<br />

Roma, Teatro Brancaccio ◗ dal 4 al 9/3 Milano,<br />

Teatro Nuovo ◗ 15,16/3 Prato (Fi), Teatro Politeama<br />

◗ 20/3 Mestre (Ve), Teatro Corso ◗ 21,24/3 Trieste,<br />

Teatro Bobbio (altre date: www.aqualcunopiacecaldo.it)<br />

CENERENTOLA ANNI 50<br />

Prodotto dalla Compagnia della Rancia, Cercasi<br />

Cenerentola è un musical scritto da Saverio<br />

Marconi e Stefano D’Orazio, che hanno<br />

voluto ambientare la loro rivisitazione negli<br />

anni Cinquanta, andando a ripescare le sensazioni<br />

e le emozioni della loro infanzia. Interpretata<br />

da Paolo Ruffini e Manuel<br />

Frattini, è una commedia<br />

musicale per tutta la famiglia.<br />

La storia, in cui ritroviamo i<br />

personaggi e i momenti<br />

clou della favola tradizionale<br />

- la carrozza, la<br />

matrigna, la scarpetta<br />

di cristallo che calza<br />

solo a una bellissima<br />

ragazza - è ricca di inediti<br />

e imprevisti.<br />

CERCASI CENERENTOLA<br />

◗ 8/2 Gran Teatro (Pd)<br />

◗ dall’11 al 23/2 Teatro<br />

Brancaccio (Rm) ◗ dal<br />

27/2 al 16/3 Teatro della<br />

Luna (Mi) ◗ Dal 18 al 23/3<br />

Teatro Alfieri (To)<br />

◗ dal 28 al 30/3 Rossetti (Ts)<br />

(www.cercasicenerentola.it)<br />

70 ITA EVENTI


Cinema<br />

I FILM CHE PRESTO ARRIVERANNO SUL GRANDE SCHERMO<br />

MEMPHIS• FANTASTICHINI • VERDONE • SMUTNIAK • CASTA<br />

SURREALI ATMOSFERE HORROR<br />

L’opera prima di Giuseppe Marco Albano,<br />

giovane regista lucano, già vincitore dei Corti<br />

d’Argento nel 2012 per il cortometraggio<br />

Stand by Me, è una commedia<br />

surreale che è anche un omaggio<br />

al mondo del cinema, tra momenti<br />

grotteschi e atmosfere horror. Antonio<br />

Colucci, il protagonista di Una<br />

domenica notte, da ragazzo sognava<br />

di diventare un grande regista<br />

horror. Il primo lungometraggio arriva<br />

a 26 anni: per tutti è un talento,<br />

ma le traversie produttive lo relegano al mercato<br />

dell’home video. Giunto a 46 anni, Antonio<br />

è deciso a fare un resoconto della propria<br />

vita. Il sogno non si è mai spento. Cerca i<br />

fondi per girare una sceneggiatura a basso<br />

budget. In questa ricerca scoprirà l’orrore che<br />

lo circonda, molto più impressionante del film<br />

horror che vuole realizzare. Il film presentato<br />

a diversi festival tra cui Ciak d’Oro 2013, Lucania<br />

Film Festival 2013, Gold Elephant<br />

World - International Film & Musical<br />

Festival 2013, è stato accolto<br />

in maniera positiva dalla critica. Claudio<br />

Bartolini, di Film Tv, lo ha commentato<br />

così: «Musiche elettroniche dei Populous,<br />

stranianti carrelli sorrentiniani,<br />

zombie e cimiteri molto vicini ai nostri<br />

Eighties di genere. L’originalità di Una<br />

domenica notte è nell’insieme delle sue<br />

parti, felice compenetrazione di alto e basso».<br />

◗ Produzione Camarda Film - Regia Giuseppe<br />

Marco Albano - Sceneggiatura Giuseppe Marco<br />

Albano, Antonio Andrisani - Cast: Antonio<br />

Andrisani, Francesca Faiella, Ernesto Mahieux,<br />

Adolfo Margiotta - Uscita nelle sale 20 febbraio<br />

ITA EVENTI 73


Cinema<br />

IL SOGNO<br />

OLIMPICO<br />

DI QUATTRO<br />

PERDENTI<br />

Non bisogna rassegnarsi<br />

al proprio destino. Si<br />

deve cercare il riscatto<br />

e soprattutto non smettere<br />

mai di crederci. È questa<br />

la morale de La mossa<br />

del pinguino, diretto<br />

da Claudio Amendola,<br />

il primo film che dirige<br />

per il grande schermo<br />

di Cristiana Zappoli<br />

Q<br />

uando ho letto il soggetto<br />

di questo film, ho subito<br />

pensato che chi me<br />

lo aveva portato mi conosceva<br />

bene. Era l’idea che cercavo. Raccontare<br />

un sogno, una speranza,<br />

un riscatto, una piccola rivincita<br />

di fronte alla propria fatica quotidiana.<br />

E tutto questo attraverso<br />

lo sport. Lo sport al suo livello<br />

più alto. Le Olimpiadi». A parlare<br />

è Claudio Amendola che, con<br />

La mossa del pinguino, si trova a<br />

dirigere per la prima volta un film<br />

per il cinema. «Ho subito intuito<br />

i numerosi spunti di commedia<br />

che questa storia poteva offrire,<br />

ma allo stesso tempo ho colto<br />

anche la possibilità di toccare<br />

delle corde più amare. L’idea è<br />

quella di coinvolgere lo spettatore<br />

dal punto di vista emotivo attraverso<br />

tutto quello che lo sport,<br />

e ancor più lo spirito di squadra,<br />

rappresenta. Ma anche di raccontare<br />

la vita di quattro personaggi<br />

molto simili alle persone<br />

della nostra società. Quattro uomini<br />

di età diverse alle prese con<br />

gli stessi problemi: la casa, il lavoro,<br />

il futuro, i sentimenti e gli<br />

affetti». La mossa del pinguino racconta<br />

l’avventura verso il sogno<br />

olimpico di quattro uomini perdenti,<br />

che scoprono per caso il<br />

gioco del curling e si convincono<br />

di poter partecipare alle Olimpiadi<br />

Invernali di Torino 2006. Si<br />

ingegnano in allenamenti improbabili,<br />

trovano scappatoie alle<br />

regole, tentano l’impossibile pur<br />

di aggiudicarsi il titolo di cam-<br />

74 ITA EVENTI


Da sinistra: Ricky<br />

Memphis, che interpreta<br />

Salvatore, Antonello<br />

Fassari, Neno,<br />

Francesca Inaudi che è<br />

Eva, la moglie di Bruno,<br />

ed Ennio Fantastichini<br />

nella parte di Ottavio<br />

pioni italiani, per acquisire il diritto<br />

di partecipare alle Olimpiadi.<br />

Per riuscirci dovranno però diventare<br />

uomini migliori. I quattro<br />

“perdenti”, Bruno, Salvatore,<br />

Ottavio e Neno, sono interpretati<br />

da Edoardo Leo, Ricky Memphis,<br />

Ennio Fantastichini e Antonello<br />

Fassari: «Abbiamo, con Edoardo<br />

Leo, - prosegue Amendola - cucito<br />

i quattro protagonisti addosso<br />

agli attori che li interpretano potendo<br />

contare sulla loro disponibilità,<br />

sulla loro fiducia e amicizia,<br />

e queste sensazioni sono state<br />

confermate dopo la lettura<br />

del copione». I toni sono quelli<br />

della classica commedia italiana,<br />

la cui comicità è tipicamente alternata<br />

a momenti di amara consapevolezza.<br />

Tutto ha inizio da<br />

Bruno che non si rassegna a crescere<br />

e diventare adulto. Nonostante<br />

abbia una moglie e un figlio<br />

è un esempio da manuale di<br />

“Sindrome di Peter Pan”. Incapace<br />

di tenersi un lavoro per più<br />

di sei mesi e sempre alle prese con<br />

improbabili progetti che non<br />

vanno mai a buon fine, Bruno<br />

passa le sue giornate a giocare a<br />

calcio balilla con il suo migliore<br />

amico dai tempi della scuola,<br />

Salvatore. Quando Bruno viene<br />

truffato e ridotto in miseria,<br />

perdendo tutti i risparmi, nel disperato<br />

tentativo di risollevare le<br />

magre economie di famiglia, trascina<br />

Salvatore nell’ennesimo,<br />

pazzo e strampalato progetto:<br />

partecipare con una squadra di<br />

curling alla Olimpiadi Invernali<br />

di Torino 2006. Una tragicomica<br />

avventura che vede il percorso<br />

di riscatto dei quattro personaggi<br />

maschili: uomini abbattuti<br />

dalla vita ma che hanno ancora<br />

voglia di vincere e sognare. Arrivare<br />

alle selezioni per le Olimpiadi<br />

rappresenta per la squadra<br />

dei “Pinguini d’Assalto” un viaggio<br />

accidentato e pieno di ostacoli.<br />

Ma nel corso dell’avventura<br />

i quattro uomini avranno la<br />

possibilità di maturare e di trovare<br />

la felicità, senza per questo perdere<br />

uno sguardo incantato e la<br />

volontà di sognare. «Mi piacerebbe<br />

raccontare - conclude<br />

Amendola - nei luoghi, nei colori,<br />

nelle atmosfere, la realtà delle persone<br />

normali, in apparenza rassegnate<br />

al proprio destino, ma<br />

pronte ad accendersi davanti a<br />

una possibilità. Questo vuole essere<br />

un piccolo film, ma con un<br />

grande cuore».<br />

◗ Produzione Dap Italy - De Angelis<br />

Group - Regia Claudio Amendola<br />

Sceneggiatura Claudio Amendola,<br />

Edoardo Leo, Michele Alberico, Giulio<br />

Di Martino - Cast: Edoardo Leo, Ricky<br />

Memphis, Ennio Fantastichini, Antonello<br />

Fassari, Francesca Inaudi<br />

Uscita nelle sale 13 marzo 2014<br />

ITA EVENTI 75


Cinema<br />

SOTTO<br />

UNA BUONA<br />

STELLA<br />

NELLE SALE DAL 13 FEBBRAIO 2014<br />

La storia è quella di un padre<br />

(Carlo Verdone nel ruolo di Federico<br />

Picchioni) che, quando i<br />

figli sono ancora piccoli, si separa<br />

dalla moglie. Nel corso degli<br />

anni, grazie a una brillante carriera<br />

in una holding finanziaria, non fa<br />

mancare nulla alla famiglia ma la<br />

sua totale assenza, anche affettiva,<br />

è imperdonabile. La morte<br />

della moglie e a seguire uno scandalo<br />

finanziario che lo riduce in<br />

rovina, cambieranno drasticamente<br />

la vita di Federico Picchioni.<br />

Non potendo più permettersi<br />

di pagare l’affitto ai figli,<br />

questi si vedranno malvolentieri<br />

costretti ad andare a vivere con<br />

lui. La convivenza è terrificante<br />

ma l’arrivo di una nuova inquilina,<br />

Luisa (Paola Cortellesi),<br />

nell’appartamento accanto, riesce<br />

ad avere un effetto positivo nei<br />

rapporti tra padre e figli. Simpatica<br />

e spiritosa sarà lei ad appianare<br />

i violenti attriti tra i tre. Risanatrice<br />

di aziende, scopriremo<br />

che Luisa ha tanti problemi nella<br />

sua vita. Il suo carattere positivo<br />

e la sua generosità sono la sua<br />

forza, quasi un riscatto dal “crudele”<br />

lavoro che svolge e che detesta.<br />

Come Luisa aiuterà Federico<br />

in tutti i suoi problemi, lui<br />

a sua volta aiuterà lei.<br />

◗ Produzione Filmauro - Regia Carlo<br />

Verdone - Sceneggiatura C. Verdone,<br />

Pasquale Plastino, Gabriele Pignotta,<br />

Maruska Albertazzi - Cast Carlo<br />

Verdone, Paola Cortellesi, Tea Falco<br />

Lorenzo Richelmy, Eleonora Sergio<br />

STORIA ,<br />

D INVERNO<br />

NELLE SALE DAL 13 FEBBRAIO 2014<br />

Storia d’inverno è la trasposizione<br />

cinematografica dell’omonimo<br />

romanzo di Mark Helprin e<br />

racconta una storia fantastica e<br />

ricca di romanticismo, in cui i<br />

destini dei protagonisti s’incrociano,<br />

tra passato e presente, sullo<br />

sfondo della New York del<br />

1916 e di quella dei giorni nostri.<br />

La storia è incentrata su un<br />

ladro che entra nella villa di una<br />

donna per derubarla, ma se ne<br />

innamora prima che lei muoia.<br />

Il film segna l’esordio alla regia<br />

dello sceneggiatore Akiva Goldsman,<br />

premio Oscar per A Beautiful<br />

Mind e autore degli<br />

script di Cinderella Man, Io<br />

sono leggenda e Il Codice Da Vinci.<br />

Ne sono protagonisti Colin<br />

Farrell, Jessica Brown Findlay<br />

(Downton Abbey), il premio<br />

Oscar Russell Crowe, il premio<br />

Oscar Jennifer Connelly, il premio<br />

Oscar William Hurt, Eva<br />

Marie Saint (Fronte del porto) e<br />

le giovani esordienti Ripley Sobo<br />

e Mckayla Twiggs. Akiva Goldsman,<br />

che è anche produttore<br />

del film nonché autore della<br />

sceneggiatura, si è avvalso, dietro<br />

le quinte, di una squadra di<br />

grandi professionisti: il direttore<br />

della fotografia nominato a<br />

ben cinque premi Oscar Caleb<br />

Deschanel (La Passione di Cristo,<br />

Il patriota), la scenografa Naomi<br />

Shohan, il costumista Michael<br />

Kaplan, i montatori Wayne Wahrman<br />

e Tim Squyres e il pluripremiato<br />

compositore Hans<br />

Zimmer (Il Re Leone).<br />

◗ Produzione Warner Bros Pictures<br />

Regia Akiva Goldsman - Sceneggiatura<br />

Akiva Goldsman - Cast Colin Farrell,<br />

Jessica Brown Findlay, Jennifer<br />

Connelly, Russell Crowe, William Hurt<br />

76 ITA EVENTI


Cinema<br />

UNA DONNA<br />

PER AMICA<br />

NELLE SALE DAL 27 FEBBRAIO 2014<br />

Il nuovo film di Giovanni Veronesi<br />

ruota intorno al tema dell’amicizia<br />

fra uomo e donna.<br />

Francesco e Claudia sono belli,<br />

giovani e molto amici. Lui è un<br />

avvocato, impacciato e spiritoso.<br />

Lei fa la veterinaria, un’anima libera<br />

e anticonformista. Tra loro<br />

non ci sono segreti, ma quando<br />

nella vita di Claudia arriva Giovanni<br />

e lei decide di sposarlo,<br />

Francesco si accorge che l’amicizia<br />

fra uomo e donna è più complicata<br />

del previsto. «Questo film<br />

- racconta il regista - tratta il delicato<br />

rapporto di amicizia tra<br />

uomo e donna. In America hanno<br />

fatto una trasmissione apposta<br />

su questo argomento. E soprattutto<br />

i ragazzi sono interessati.<br />

Si chiama friend zone. Il mio film<br />

cerca di dare una risposta difficile<br />

ma non impossibile. L’amore di<br />

solito in questi casi è a senso unico<br />

e nascosto e l’amicizia invece<br />

la fa da padrona, in bella vista, lì<br />

davanti a dimostrare che nei rapporti<br />

fra uomo e donna certe pulsioni<br />

sono assolutamente controllabili».<br />

Il re del divertimento<br />

Fabio De Luigi e la bella Laetitia<br />

Casta sono destinati a diventare<br />

la nuova coppia d’oro della commedia<br />

italiana. «Sono una coppia<br />

anomala - prosegue Giovanni<br />

Veronesi - ma assortita bene. Lei<br />

selvaggia e indomabile, lui tranquillo<br />

e remissivo. Sono due personaggi<br />

a contrasto che fanno<br />

scattare una scintilla molto curiosa<br />

e divertente. Io cercavo proprio<br />

questo. Un’alchimia particolare<br />

che suscitasse un romantico divertimento».<br />

◗ Produzione Warner Bros.<br />

Entertainment Italia con Fandango<br />

e Ogi Films - Regia Giovanni Veronesi<br />

Sceneggiatura Giovanni Veronesi e<br />

Ugo Chiti - Cast: Fabio De Luigi,<br />

Laetitia Casta, Valentina Lodovini,<br />

Monica Scattini, Adriano Giannini<br />

ALLACCIATE<br />

LE CINTURE<br />

NELLE SALE DAL 6 MARZO 2014<br />

Elena si divide tra Antonio e Fabio,<br />

due ragazzi che, in modo diverso,<br />

decidono di amarla. Antonio<br />

è la passione travolgente e<br />

proibita che sogna di diventare<br />

amore ma non sa se ne è degno,<br />

Fabio è l’amicizia totale che è già<br />

amore ma accetta i confini dettati<br />

dalle proprie scelte esistenziali.<br />

Due amori che non si escludono<br />

a vicenda ma che si sfidano in<br />

continuazione. In questa sfida<br />

ogni desiderio nascosto viene<br />

vissuto come una turbolenza da<br />

cui tutti hanno paura di essere travolti.<br />

Tredici anni dopo però le<br />

turbolenze della vita non sono più<br />

solo sentimentali. Elena, Antonio<br />

e Fabio si trovano a combattere<br />

una battaglia più drammatica e la<br />

lotta li costringe a ridefinire le regole<br />

del gioco dei loro sentimenti<br />

per capire a che punto sono<br />

i loro rapporti e soprattutto che<br />

cosa si può ancora chiamare amore.<br />

Allacciate le cinture è il decimo<br />

film di Ferzan Ozpetek, che torna<br />

dietro la cinepresa dopo Magnifica<br />

Presenza uscito nel 2012.<br />

Il film, scritto da Ozpetek insieme<br />

a Gianni Romoli, è stato girato<br />

in Puglia, tra Lecce e l’Oasi<br />

di Torre Guaceto, e vede come<br />

protagonisti Kasia Smutniak e<br />

Francesco Arca, al primo ruolo<br />

importante sul grande schermo.<br />

In un’intervista pubblicata da “Il<br />

mattino”, il regista ha parlato del<br />

film spiegando che «C’è la commedia,<br />

ma anche il dramma,<br />

come capita nella vita. Quando si<br />

allacciano le cinture di sicurezza?<br />

Quando c’è una turbolenza… si<br />

parla di questo».<br />

◗ Produzione R&C Produzioni<br />

e Faros Film - Regia Ferzan Ozpetek<br />

Sceneggiatura Ferzan Ozpetek e<br />

Gianni Romoli - Cast Kasia Smutniak,<br />

Francesco Arca, Filippo Scicchitano,<br />

Francesco Scianna, Carolina<br />

Crescentini, Elena Sofia Ricci<br />

Foto di Romolo Eucalitto<br />

ITA EVENTI 77


Sport<br />

6 NAZIONI<br />

HERE WE GO<br />

La competizione di rugby più conosciuta e seguita dal pubblico italiano è alle porte. Dopo<br />

l’ottima performance dello scorso anno, la nostra nazionale non vuole deludere i propri<br />

tifosi, anche se si presenta all’appuntamento con parecchi infortuni di Alberto Aitini


L<br />

’RBS 6 Nazioni torna,<br />

puntuale come ogni anno,<br />

ad infiammare la scena<br />

del grande rugby internazionale.<br />

Seguo con passione questo<br />

sport da oltre trent’anni, e nessuna<br />

manifestazione ha la stessa<br />

capacità di calamitare l’entusiasmo<br />

e l’attenzione del grande<br />

pubblico che ha il torneo, un appuntamento<br />

imperdibile per<br />

tutti coloro che amano la palla<br />

ovale», Alfredo Gavazzi, presidente<br />

della Federazione Italiana<br />

Rugby introduce così il Sei Nazioni<br />

2014. Quest’anno l’Italia<br />

arriva a quest’importante appuntamento<br />

invernale dopo un<br />

tour estivo decisamente deludente<br />

e, soprattutto, con una<br />

lunga lista di infortunati. Nonostante<br />

questo, dopo il quarto<br />

Il 16 marzo 2013, Sei Nazioni,<br />

Roma, stadio Olimpico: la squadra<br />

azzurra vittoriosa alla fine della<br />

gara contro l’Irlanda (per tutte le<br />

foto dell’articolo courtesy FOTO-<br />

SPORTIT/FIR)


Sport<br />

CALENDARIO<br />

ROUND 1<br />

ROUND 1<br />

ROUND 1<br />

ROUND 2<br />

Sabato 1 febbraio 14:30<br />

GALLES V ITALIA<br />

Millennium Stadium<br />

Sabato 1 febbraio 17:00<br />

FRANCIA V INGHILTERRA<br />

Stade de France<br />

Domenica 2 febbraio15:00<br />

IRLANDA V SCOZIA<br />

Aviva Stadium<br />

Sabato 8 febbraio14:30<br />

IRLANDA V GALLES<br />

Aviva Stadium<br />

ROUND 3<br />

ROUND 3<br />

ROUND 3<br />

ROUND 2<br />

Domenica 9 febbraio15:00<br />

FRANCIA V ITALIA<br />

Stade de France<br />

Venerdi 21febbraio 20:00<br />

GALLES V FRANCIA<br />

Millennium Stadium<br />

Sabato 22 febbraio 13:30<br />

ITALIA V SCOZIA<br />

Stadio Olimpico<br />

Sabato 22 febbraio 16:00<br />

INGHILTERRA V IRLANDA<br />

Twickenham<br />

ROUND 5<br />

ROUND 5<br />

ROUND 4<br />

ROUND 4<br />

Sabato 8 marzo17:00<br />

SCOZIA V FRANCIA<br />

Murrayfield<br />

Domenica 9 marzo15:00<br />

INGHILTERRA V GALLES<br />

Twickenham<br />

Sabato 15 marzo12:30<br />

ITALIA V INGHILTERRA<br />

Stadio Olimpico<br />

Sabato15 marzo14:45<br />

GALLES V SCOZIA<br />

Millennium Stadium<br />

ROUND 2<br />

Sabato 8 febbraio17:00<br />

SCOZIA V INGHILTERRA<br />

Murrayfield<br />

ROUND 4<br />

Sabato 8 marzo14:30<br />

IRLANDA V ITALIA<br />

Aviva Stadium<br />

ROUND 5<br />

Sabato15 marzo17:00<br />

FRANCIA V IRLANDA<br />

Stade de France


A sinistra: Martin Castrogiovanni allo stadio<br />

Olimpico di Roma durante la gara Italia - Francia<br />

in occasione del Sei Nazioni 2012. A destra, Sergio<br />

Parisse in occasione del Cariparma test match 2013,<br />

Cremona, stadio Zini, quando l’Italia ha affrontato<br />

le Fiji (foto Roberto Bregani). Sotto, la squadra<br />

azzurra impegnata nel match contro<br />

l’Argentina disputato nel novembre del 2012<br />

posto raggiunto lo scorso anno e<br />

soprattutto dopo le importantissime<br />

vittorie casalinghe su<br />

Francia e Irlanda e quella sfiorata<br />

a Twickenham con l’Inghilterra,<br />

le aspettative non possono<br />

che essere alte: i tifosi si aspettano<br />

di vivere emozioni forti almeno<br />

quanto lo scorso anno. Gli<br />

azzurri giocheranno a Roma il 22<br />

febbraio contro la Scozia e il 15<br />

marzo contro l’Inghilterra: «Un<br />

anno fa - racconta Gavazzi -<br />

abbiamo portato nell’impianto<br />

principe della Capitale, per le tre<br />

gare interne del torneo, quasi<br />

duecentomila spettatori. Quest’anno,<br />

per le due partite interne<br />

che ci attendono, l’obiettivo<br />

che ci siamo posti è di centoventimila:<br />

abbiamo una campagna<br />

efficace, spazi importanti a<br />

disposizione, due asset di alto livello<br />

come lo Stadio Olimpico e<br />

il 6 Nazioni, entrambi sinonimo<br />

di prestigio. Sono sicuro che anche<br />

il 2014 ci regalerà grandi sod-


Sport<br />

disfazioni». Jacques Brunel,<br />

Commissario Tecnico della Nazionale<br />

Italiana Rugby, è stato costretto<br />

a rinunciare, per infortuni,<br />

alla convocazione dei trequarti<br />

Gonzalo Canale, Luca<br />

Morisi, Giovanbattista Venditti,<br />

Tito Tebaldi e Andrea Masi, degli<br />

avanti Simone Favaro, Andrea<br />

Manici, Francesco Minto e Manoa<br />

Vosawai. Ma, spiega il CT<br />

azzurro, «Abbiamo comunque<br />

cercato, come sempre, di trovare<br />

un equilibrio che possa dare<br />

competitività alla squadra, mischiando<br />

l’esperienza di atleti<br />

da anni sulla scena internazionale<br />

alla voglia di mettersi in evidenza<br />

di alcuni giovani che stanno<br />

offrendo buone prestazioni in RaboDirect<br />

PRO12 e in Heineken<br />

Cup o negli altri campionati<br />

europei. Ci sono diversi atleti che<br />

avremmo voluto selezionare<br />

come Masi, Vosawai, Venditti,<br />

Tebaldi, Morisi e altri ancora, ma<br />

possiamo approfittare della loro<br />

indisponibilità per aumentare la<br />

competizione interna, inserendo<br />

È un appuntamento imperdibile per<br />

tutti coloro che amano la palla ovale<br />

alcuni giovani, come nel caso di<br />

Esposito o Palazzani».<br />

Le altre novità rispetto al gruppo<br />

visto a Torino, Cremona e<br />

Roma durante i test match autunnali,<br />

sono rappresentate dal<br />

ventiduenne seconda linea della<br />

Benetton Treviso Marco Fuser, visto<br />

in campo in azzurro per<br />

quattordici minuti contro il Canada<br />

a Toronto nell’estate 2012,<br />

dal centro delle Zebre Gonzalo<br />

Garcia e dal trequarti Mirco<br />

Bergamasco, unico atleta del<br />

Campionato d’Eccellenza a me-<br />

82 ITA EVENTI


itare la selezione: per il minore<br />

dei fratelli Bergamasco la convocazione<br />

per il torneo arriva a<br />

oltre un anno dall’infortunio<br />

subito contro l’Australia, ultima<br />

sua apparizione in Nazionale.<br />

«Tra gli avanti abbiamo confermato<br />

in larga parte il gruppo<br />

utilizzato in novembre, - spiega<br />

Brunel - con il ritorno di Alberto<br />

De Marchi che già avrei voluto<br />

vedere in autunno e di Paul<br />

Derbyshire che una serie di infortuni<br />

ha tenuto a lungo lontano<br />

dalla Nazionale. Fuser sta<br />

giocando una stagione di livello<br />

in un ruolo in cui dobbiamo aumentare<br />

la profondità, lo seguiamo<br />

da anni e dopo averlo visto<br />

nel tour estivo del 2012 è<br />

tempo di valutarlo al massimo livello».<br />

Il CT ha commentato il<br />

A sinistra: i giocatori azzurri in<br />

occasione del test match contro<br />

l’Argentina nel 2012. Sotto: il<br />

capitano Sergio Parisse guida il<br />

giro di campo alla fine del match<br />

contro la Francia del Sei Nazioni 2012<br />

rientro in rosa dopo la frattura<br />

della rotula riportata contro i<br />

Wallabies, di Mirco Bergamasco:<br />

«Avevo detto chiaramente a Mirco<br />

che se si fosse espresso ad un<br />

livello superiore alla media nell’Eccellenza<br />

italiana non avrei<br />

avuto difficoltà a convocarlo in<br />

Nazionale: è costantemente tra i<br />

migliori in campo con Rovigo, ha<br />

una media realizzativa interessante<br />

come piazzatore e senza<br />

dubbio è il più esperto dei trequarti<br />

in attività a livello internazionale».<br />

Il calendario di questo<br />

2014 non è semplice, con<br />

l’esordio in casa del Galles campione<br />

in carica e una seconda trasferta<br />

in Francia otto giorni<br />

dopo, «ma come lo sport insegna<br />

- spiega Alfredo Gavazzi - è solo<br />

dal confronto con i migliori che<br />

è possibile progredire e non posso<br />

che augurare agli Azzurri e allo<br />

staff tecnico diretto dal CT Brunel<br />

di riprendere il cammino<br />

iniziato con il torneo<br />

2013».<br />

L’IDENTIKIT<br />

Il CT azzurro<br />

Nato il 14 gennaio del<br />

1954 a Courrensan,<br />

paesino del Midi-Pirenei,<br />

Jacques Brunel ha<br />

militato come estremo<br />

nel Grenoble, nel<br />

Carcassonne e nell’Auch,<br />

dove ha concluso<br />

la propria carriera<br />

agonistica. Dal 1988 ha<br />

assunto la conduzione<br />

tecnica dell’Auch stesso,<br />

dove è rimasto sino al<br />

1995 per poi passare<br />

al Colomiers con cui,<br />

nel 1998, ha conquistato<br />

il successo in Challenge<br />

Cup, trofeo che ha<br />

sollevato nuovamente<br />

due anni più tardi,<br />

questa volta sulla<br />

panchina del Pau. Nel<br />

2001 è stato chiamato<br />

a ricoprire il ruolo<br />

di assistente del<br />

Commissario Tecnico<br />

della Francia Bernard<br />

Laporte. Al termine del<br />

mondiale transalpino e<br />

della gestione-Laporte è<br />

tornato a ricoprire il<br />

ruolo di capo-allenatore<br />

con il club catalano del<br />

Perpignan. Brunel ha<br />

assunto la guida della<br />

Squadra Nazionale<br />

italiana al termine della<br />

Rugby World Cup “Nuova<br />

Zelanda 2011” e nel suo<br />

primo Sei Nazioni alla<br />

guida dell’Italia ha<br />

chiuso in quinta posizione<br />

superando la Scozia<br />

all’Olimpico di Roma<br />

nell’ultima giornata.<br />

ITA EVENTI 83


Sport<br />

I Giochi stanno per<br />

cominciare. Dal 7 al 23<br />

febbraio la Russia, e nello<br />

specifico Sochi, ospiterà i<br />

XXII Giochi Olimpici Invernali.<br />

15 discipline per 98 titoli:<br />

quanti saranno conquistati<br />

dai nostri azzurri?<br />

di Cristiana Zappoli<br />

SPERANZE<br />

AZZURRE<br />

C<br />

i siamo, ormai manca pochissimo.<br />

La fiamma olimpica<br />

arriverà a Sochi il 7<br />

febbraio, in tempo per la cerimonia<br />

di apertura delle Olimpiadi<br />

Invernali 2014, 90 anni dopo la<br />

primissima edizione invernale dei<br />

giochi olimpici che si è svolta nel<br />

1924 in Francia, a Chamonix. La<br />

torcia, quest’anno rossa per omaggiare<br />

il colore tradizionale dello<br />

sport russo, arriverà a Sochi dopo<br />

aver fatto 2900 tappe attraverso<br />

le 83 regioni che compongono la<br />

Russia. Dal 7 al 23 febbraio gli<br />

atleti si contenderanno 98 titoli<br />

divisi in 15 discipline: l’Italia<br />

non gareggerà solo in due di<br />

esse, il curling e l’hockey su<br />

ghiaccio. Non sono molti gli azzurri<br />

che arrivano a questo importantissimo<br />

appuntamento con<br />

i favori del pronostico (considerando<br />

anche i brutti risultati della<br />

stagione ancora in corso) e,<br />

guardandosi indietro, i numeri<br />

non sono dalla nostra parte: l’Italia<br />

ha vinto 20 medaglie a Lillehammer<br />

1994, 10 medaglie in<br />

Giappone, a Nagano, nel 1998,<br />

13 a Salt Lake City 2002, 11 a<br />

Torino 2006, 5 a Vancouver<br />

2010. Difficile individuare<br />

il motivo di questa parabola<br />

discendente, impossibile<br />

ignorarla. No-


Sport<br />

nostante questo, e nonostante<br />

l’Italia non abbia più trovato,<br />

dopo quell’Alberto Tomba che la<br />

teneva incollata davanti alla televisione<br />

con il fiato sospeso tutte<br />

le volte che gareggiava, un vero<br />

“eroe” della neve, milioni di italiani<br />

seguiranno (in diretta su<br />

Sky Sport) giorno dopo giorno i<br />

nostri atleti incitandoli, emozionandosi<br />

e credendoci fino in fondo.<br />

Grandi speranze sono riposte<br />

nel portabandiera azzurro, lo slittinista<br />

Armin Zoeggeler, che ha<br />

già all’attivo due medaglie d’oro<br />

olimpiche, un argento e due<br />

bronzi, “l'unico atleta in attività<br />

di qualsiasi sport di discipline<br />

olimpiche invernali - ha detto il<br />

presidente del Coni, Giovanni<br />

Malagò - che può aspirare a conquistare<br />

la sesta medaglia consecutiva”.<br />

Altra punta di diamante<br />

azzurra è la pattinatrice di short<br />

track 23enne Arianna Fontana,<br />

bronzo a Torino 2006 nella staffetta<br />

e a Vancouver 2010 nei<br />

500: la valtellinese gareggia in più<br />

specialità e quindi potrebbe portare<br />

a casa più di una medaglia.<br />

Da seguire con attenzione anche<br />

il pattinaggio artistico: Carolina<br />

Kostner è, come sempre, fra le favorite<br />

e nel suo palmares manca<br />

giusto una medaglia olimpica; la<br />

coppia Anna Cappellini - Luca<br />

Lanotte ha appena vinto l’oro agli<br />

Europei e l’idea che possano ripetersi<br />

alle Olimpiadi è più di una<br />

speranza. Anche lo snowboard potrebbe<br />

regalarci delle soddisfazioni,<br />

in particolare con Omar Visintin<br />

fra gli uomini, ma anche con Michela<br />

Moioli fra le donne, nonostante<br />

abbia subito uno stop di<br />

una ventina di giorni a causa di<br />

una lussazione alla clavicola sinistra.<br />

Per quanto riguarda lo sci alpino,<br />

la disciplina olimpica invernale<br />

per eccellenza, le speranze<br />

italiane sono riposte soprattutto<br />

negli uomini, in particolare Dominik<br />

Paris e Christof Innerhofer.<br />

Per permettere ai tifosi di seguire<br />

gli atleti italiani più da vicino possibile,<br />

il Coni ha messo online il<br />

sito http://www.sochi2014.coni.it<br />

interamente dedicato all’avventura<br />

italiana ai XXII Giochi Olimpici<br />

Invernali di Sochi 2014. L’iniziativa<br />

del Coni accompagnerà le<br />

atlete e gli atleti azzurri durante<br />

tutte le Olimpiadi e verrà aggiornata<br />

in tempo reale con tutte<br />

le gare degli italiani. Nel sito c’è<br />

anche una sezione dedicata a<br />

Casa Italia che, come a Vancouver<br />

2010, si sdoppierà in due location:<br />

una verrà allestita nel Parco<br />

Olimpico a Sochi (dove si svolgeranno<br />

le competizioni degli<br />

sport del ghiaccio) e un’altra in<br />

montagna a Rosa Khutor (dove ci<br />

saranno gli sport della neve).<br />

Sopra: la torcia olimpica<br />

a Joškar-Ola, città della<br />

Russia europea centrale.<br />

Sotto: la Shayba Arena che<br />

ospiterà le competizioni<br />

Olimpiche di hockey su<br />

ghiaccio e le competizioni<br />

paralimpiche di hockey su<br />

slittino. A destra, in alto: i<br />

trampolini di Nizhny Tagil,<br />

un’altra tappa della<br />

torcia olimpica. Di fianco:<br />

l’arrivo della torcia<br />

olimpica a Joškar-Ola


ITA EVENTI 87


Undici atleti italiani che,<br />

per diversi motivi, potrebbero<br />

regalarci una medaglia. La<br />

speranza è che dopo il 23<br />

febbraio il nostro medagliere<br />

assomigli molto a quello di<br />

Salt Lake City 2002 e molto<br />

poco a quello di Vancouver<br />

2010. Tra giovani e meno<br />

giovani, tra neve e ghiaccio,<br />

ecco gli azzurri su cui<br />

riporre le nostre speranze.<br />

4<br />

Foto di Francesco Armillotta<br />

6<br />

2<br />

3<br />

5<br />

1<br />

1. Omar Visintin<br />

Nato a Merano nel 1989,<br />

è uno snowboarder. Debutta<br />

in Coppa Europa nel 2004 a<br />

Mölltaler Gletscher in snowboard<br />

cross piazzandosi all’88º<br />

posto. Quattro anni dopo esordisce<br />

anche in Coppa del<br />

Mondo in Val Malenco, chiudendo<br />

34º nella stessa disciplina.<br />

Oggi è il leader della<br />

Coppa del Mondo di snowboard<br />

cross, un ottimo biglietto<br />

da visita per le Olimpiadi.<br />

2. Dominik Fischnaller<br />

Classe 1993, di Bressanone.<br />

È uno slittinista ed è fratello<br />

minore di Hans Peter e cugino<br />

di Kevin Fischnaller,<br />

entrambi slittinisti di livello<br />

internazionale. A livello<br />

assoluto ha esordito<br />

in Coppa del Mondo<br />

nella stagione 2010/11,<br />

e ha conquistato la prima<br />

vittoria nel 2012 nella<br />

gara a squadre. Quest’anno<br />

ha iniziato la stagione<br />

di Coppa del<br />

Mondo 2013/2014 vincendo<br />

la gara d’esordio.<br />

3. Dominik Paris<br />

Sciatore alpino, nato a Merano<br />

nel 1989, è la nostra speranza<br />

di medaglia per quanto concerne<br />

la discesa. Il secondo<br />

atleta più giovane, nella storia<br />

dello sci alpino, e il secondo<br />

italiano dopo Ghedina, a vincere<br />

la Streif di Kitzbühel.<br />

4. Christof Innerhofer<br />

Sciatore alpino, ha i numeri per<br />

poter vincere una medaglia nel<br />

Super G. È nato a Brunico nel<br />

1984, ed è uno degli azzurri<br />

più vincenti negli sport invernali<br />

degli ultimi anni. È il secondo<br />

sciatore italiano a essersi aggiudicato<br />

vittorie in Coppa del<br />

Mondo in tre diverse specialità.<br />

5. Michela Moioli<br />

Bergamasca, 18 anni, compete<br />

nello snowboard cross. Ha<br />

vinto l’anno scorso la gara<br />

preolimpica di snowboard cross<br />

femminile di coppa del mondo<br />

disputata sull’impianto che<br />

ospiterà le gare dei giochi di<br />

Sochi 2014: erano tredici anni<br />

che un’italiana non vinceva una<br />

gara di questa specialità.


8<br />

10<br />

Foto di Alessandro Chlisovsky<br />

7<br />

9<br />

6. Arianna Fontana<br />

Classe 1990, ha già vinto due<br />

bronzi olimpici, il primo come<br />

atleta italiana più giovane nella<br />

storia dei Giochi Invernali. Pattinatrice<br />

di velocità, il suo sport<br />

è lo short track e a Sochi potrebbe<br />

vincere più di una medaglia<br />

(nei 500 m e nei 1000<br />

m, oltre che nella staffetta).<br />

7. Federico Pellegrino<br />

Fondista, nato ad Aosta nel<br />

1990. In Coppa del Mondo<br />

ha esordito l’11 marzo 2010<br />

nella sprint a tecnica classica<br />

di Drammen e ha ottenuto<br />

il primo podio (un secondo<br />

posto) nel 2011 nella sprint<br />

a tecnica libera di Liberec.<br />

8. Anna Cappellini<br />

e Luca Lanotte<br />

Iniziano a pattinare insieme nel<br />

2005 e nel 2007 vincono la<br />

medaglia d’oro alle Universiadi<br />

di Torino, la prima medaglia<br />

d’oro per il pattinaggio italiano<br />

in un evento del genere. Hanno<br />

vinto la medaglia d’oro della<br />

danza agli Europei di figura di<br />

Budapest: sono tra i favoriti.<br />

9. Carolina Kostner<br />

È prima nel ranking mondiale<br />

ISU generale. Nessun italiano<br />

ha vinto quanto lei nel pattinaggio<br />

artistico, tra Finali di<br />

Coppa del Mondo, Mondiali<br />

e Europei. Ha conquistato il<br />

bronzo agli Europei 2014: è la<br />

sua nona medaglia consecutiva<br />

ai campionati europei e il suo<br />

23esimo podio consecutivo.<br />

Campionessa del mondo in carica,<br />

nella sua bacheca manca<br />

solo una medaglia olimpica.<br />

10. Stefania Berton<br />

e Ondrej Hotarek<br />

Sono stati la prima coppia di<br />

artistico italiana a vincere una<br />

tappa del Grand Prix, in Canada.<br />

Si sono classificati quarti<br />

agli europei appena conclusi.<br />

Possono rifarsi alle Olimpiadi.<br />

11. Armin Zöggeler<br />

Lo slittinista altoatesino è il nostro<br />

portabandiera. Ha partecipato<br />

a 5 edizioni dei Giochi ed<br />

è sempre andato a medaglia e,<br />

nonostante i 40 anni appena<br />

compiuti, anche quest’anno potrebbe<br />

ripetersi.<br />

11


Tempo<br />

L’enoturismo è in continua<br />

crescita. È un fenomeno in<br />

assoluta controtendenza<br />

rispetto all’andamento<br />

generale del turismo nel<br />

nostro Paese. Gli italiani<br />

apprezzano le cantine<br />

e i vigneti del territorio<br />

di Clara Dalledonne<br />

SEGUIAMO<br />

LE STRADE<br />

DEL VINO<br />

I<br />

nternauta, di età tra i 30 e i<br />

50 anni e fai da te: è questo<br />

l’identikit dell’enoturista secondo<br />

l’ultima indagine dell’Associazione<br />

Movimento Turismo<br />

del Vino. Lo stesso ente conferma,<br />

inoltre, l’incremento costante,<br />

nonostante la crisi, del fenomeno<br />

dell’enoturismo in Italia<br />

che è cresciuto a un ritmo del<br />

12% l’anno, tra il 2011 e il<br />

2012, in controtendenza sull’andamento<br />

generale del turismo<br />

nel nostro Paese. Un fenomeno<br />

capace di generare un giro d’affari<br />

intorno ai 5 miliardi di euro<br />

e muovere dai 4 ai 6 milioni di turisti<br />

in giro per l‘Italia. Insomma,<br />

andar per cantine piace sempre di<br />

più e gli eventi legati al vino, uno<br />

su tutti Cantine Aperte, richiamano<br />

sempre più persone. «I<br />

dati del Censis confermano la crescita<br />

costante, - spiega Daniela<br />

Mastroberardino, presidente del<br />

Movimento Turismo del vino -<br />

del fenomeno enoturismo in Italia,<br />

ma il comparto presenterebbe<br />

margini di crescita molto più<br />

ampi con una partecipazione più<br />

attiva delle istituzioni per un coordinamento<br />

unico, in grado di<br />

promuovere in maniera corale il<br />

brand Italia. L’obiettivo è affermare<br />

un’eccellenza alla pari di altre<br />

bandiere del made in Italy,<br />

come moda e cultura».<br />

Daniela Mastroberardino, perché<br />

l’enoturismo non conosce<br />

crisi?<br />

«L’enoturismo non conosce crisi<br />

perché fra i turismi tematici è de-<br />

90 ITA EVENTI


In questa foto: visita<br />

ai vigneti durante<br />

Cantine Aperte.<br />

A sinistra: degustazione<br />

sui Navigli in occasione<br />

di Calici di Stelle<br />

stagionalizzato, di forte presa sul<br />

consumatore di oggi: la cantina<br />

è presidio sul territorio, i vigneti<br />

rappresentano la garanzia di un<br />

ambiente curato, preservato, quotidianamente<br />

difeso. In più, l’offerta<br />

turistica è particolarmente<br />

ampia, tante le opportunità per<br />

tutte le tasche. La vacanza enoturistica<br />

è, spesso, però abbinata<br />

alla visita giornaliera dei luoghi<br />

circostanti, a riprova che, oltre al<br />

turismo del vino come scelta<br />

esclusiva, esiste un importante<br />

segmento di pubblico che intercetta<br />

l’offerta integrata (cultura,<br />

eventi, sport) dei territori».<br />

Nonostante non conosca crisi,<br />

in Italia ci sarebbero ancora diversimarginidimiglioramento.<br />

Cosa si dovrebbe fare secondo<br />

Daniela Mastroberardino<br />

Presidente del Movimento Turismo<br />

del Vino. È stata presidente del MTV<br />

Campania e vicepresidente nazionale<br />

lei?Ilproblemaèanchenellacomunicazione?<br />

«I margini di miglioramento<br />

sono notevoli. L’enoturismo risponde<br />

a una delle grandi motivazioni<br />

di visita del Bel Paese, ma,<br />

nonostante tutto, il turista del<br />

vino è ancora in maggioranza con<br />

passaporto italiano. Perché continui<br />

il trend positivo, deve crescere<br />

sempre più la professionalità<br />

di noi operatori che apriamo<br />

le cantine ai visitatori, deve aumentare<br />

il numero delle persone<br />

che parlano le lingue straniere,<br />

deve diventare sistematica la capacità<br />

di creare rete con gli altri<br />

operatori sul territorio. Tutto<br />

questo è la premessa indispensabile<br />

per un turismo che generi ricadute<br />

economiche costanti e<br />

continuate, non solo nelle zone<br />

affermatesi come le grandi destinazioni<br />

enoturistiche italiane.<br />

La comunicazione è parte di<br />

tutto questo, tanto più che il turista<br />

del vino è “fai da te”, avvezzo<br />

all’uso delle nuove tecnologie e<br />

desideroso, talvolta, di sentirsi un<br />

talent scout di eccellenze enoga-<br />

ITA EVENTI 91


Tempo<br />

stronomiche da riportare a casa».<br />

L’enoturista in Italia è, quindi,<br />

principalmente un italiano…<br />

«È ancora italiano e, specie, in autunno<br />

ed inverno è piuttosto residenziale.<br />

Il turista straniero è,<br />

però, quello più propenso a portarsi<br />

a casa i prodotti del territorio<br />

che ha visitato ed è, dunque,<br />

a lui che dobbiamo guardare con<br />

attenzione; dobbiamo offrire servizi<br />

e pacchetti adeguati anche alle<br />

esigenze di questa tipologia di turista<br />

che può garantire margini di<br />

guadagno più interessanti».<br />

All’estero ci sono esempi da seguire?<br />

«Di esempi da studiare per trovare<br />

la ricetta migliore ce ne sono. Basti<br />

andare al di là dei nostri confini,<br />

soprattutto in Francia, ne troviamo<br />

tanti: Bordeaux, la zona<br />

dello Champagne, l’Alsazia, ma<br />

non ne mancano in Germania, la<br />

Franconia, la Renania, in Spagna,<br />

la Ribera del Duoro, in Portogallo,<br />

Oporto. Se abbandoniamo il<br />

“vecchio mondo”, cambia completamente<br />

l’approccio. Il turismo<br />

del vino è concepito come l’industria<br />

del divertimento a tema<br />

enoico non solo in California, ma<br />

in Australia, in Cile, giusto per<br />

fare degli esempi. Dobbiamo<br />

prendere spunto dal successo altrui,<br />

senza dimenticare la nostra<br />

identità, la nostra unicità che è<br />

quella di essere un Paese che ha<br />

migliaia di campanili e tanti vitigni<br />

autoctoni. La diversità è la nostra<br />

ricchezza, a patto di riuscire<br />

a comunicarla con chiarezza».<br />

In alto a sinistra: enoturisti<br />

durante una degustazione svoltasi<br />

in occasione di Cantine Aperte.<br />

Sopra: visita guidata all’interno di<br />

una cantina. A destra: lavorazione<br />

dell’uva in occasione dell’evento<br />

Benvenuta Vendemmia.<br />

Sotto: veduta di vigneti<br />

92 ITA EVENTI


Perché l’enoturista medio è un<br />

turista “fai da te”?<br />

«L’enoturismo è ancora una forma<br />

di turismo fatto in coppia o<br />

in piccoli gruppi ed è forte la voglia<br />

di costruire l’esperienza di<br />

viaggio quasi con un taglio sartoriale.<br />

Gli strumenti del web 2.0<br />

aiutano tantissimo ed è per questo<br />

che con la modalità “fai da te”<br />

il turista non rinuncia, affatto, a<br />

procurarsi le necessarie informazioni<br />

per una vacanza piacevole,<br />

solo preferisce ricercare pacchetti<br />

più personalizzati».<br />

Quali sono le regioni che offronodipiùall’enoturistaeperché?<br />

«Le mete di successo dell’enoturismo<br />

italiano sono Toscana, Piemonte,<br />

Friuli Venezia Giulia,<br />

Trentino Alto Adige, Umbria, ma<br />

ci sono regioni emergenti al sud:<br />

Sicilia, Puglia e Campania, con<br />

maggior successo laddove s’inserisce<br />

il viaggiar per cantine all’interno<br />

di altre offerte turistiche».<br />

APPUNTAMENTI<br />

Vini ad Arte<br />

Faenza, 23 e 24 febbraio<br />

Una "vetrina" dei vini della<br />

Romagna nella splendida<br />

location del MIC - il Museo<br />

Internazionale delle<br />

Ceramiche. Nel corso della<br />

manifestazione il pubblico<br />

potrà degustare alcuni dei<br />

migliori vini e fra questi,<br />

in anteprima, anche il<br />

Romagna Sangiovese<br />

Riserva. Nell’occasione di<br />

Vini ad Arte verranno tra<br />

l’altro presentate le prime<br />

bottiglie con menzione di<br />

sottozona: i cru del<br />

Romagna Sangiovese.<br />

Food&Wine Festival<br />

Milano, 8-9-10 febbraio<br />

Sono attesi cento vignaioli,<br />

selezionati da Helmuth<br />

Köcher, Presidente e<br />

Fondatore del Merano<br />

WineFestival, evento che<br />

da oltre 20 anni è<br />

considerato da professionisti<br />

e appassionati punto di<br />

riferimento nel mondo<br />

del vino. Ogni produttore<br />

presenterà 4 vini per un<br />

totale di 400 etichette in<br />

libera degustazione. Il<br />

pubblico potrà godere di<br />

un’eccezionale panoramica<br />

sulla migliore produzione<br />

italiana oltre ad avere il<br />

privilegio di incontrare e<br />

conoscere i produttori.<br />

Vinitaly<br />

Verona, dal 6 al 9 aprile<br />

È il salone internazionale<br />

del vino e dei distillati, la<br />

principale manifestazione<br />

di riferimento del settore<br />

vinicolo. Nell’edizione 2013<br />

ha ospitato oltre 4 mila<br />

espositori, registrando 148<br />

mila visitatori. Quattro<br />

giorni di grandi eventi,<br />

rassegne, degustazioni e<br />

workshop mirati all’incontro<br />

delle cantine espositrici con<br />

gli operatori del comparto,<br />

assieme ad un ricco<br />

programma convegnistico<br />

che affronta e approfondisce<br />

i temi legati alla domanda<br />

e offerta in Italia, Europa<br />

e nel resto del mondo.<br />

ITA EVENTI 93


Angolo dei consigli<br />

Numeri per capire, scelte da realizzare e strategie da seguire: una<br />

guida per chi l’occupazione l’ha persa o teme di perderla di Ornella Giola<br />

VIVERE SENZA LAVORARE<br />

DA SOGNO A INCUBO<br />

Purtroppo tanti italiani - complice<br />

la crisi - si trovano a confrontarsi<br />

con una situazione cui aspiravano<br />

in passato, ma in modo diverso,<br />

nelle “fantasticherie” da<br />

divano: “Ah, se smettessi di lavorare,<br />

saprei io che cosa fare!”.<br />

Oggi sono costretti in molti a<br />

convivere forzatamente con questa<br />

situazione. Dal punto di vista<br />

economico come si può ottimizzare<br />

il patrimonio di cui si dispone<br />

per fare in modo di sopravvivere<br />

di fronte alla perdita<br />

del posto di lavoro? Una risposta<br />

che valga per tutti è impossibile,<br />

poiché ognuno vive contesti differenti.<br />

Proviamo allora a ipotizzare<br />

una condizione standard,<br />

più vicina possibile alla media.<br />

Occorre innanzitutto stabilire il<br />

rendimento necessario per affrontare<br />

una criticità nella quale<br />

si trovano soprattutto persone di<br />

una certa età, cui le prospettive<br />

di pensione si sono allontanate,<br />

a causa delle troppe e successive<br />

riforme del sistema.<br />

Il fattore decisivo è la consistenza<br />

del gruppo familiare. Una coppia<br />

con tre figli oltre i 15 anni deve<br />

avere un reddito superiore del<br />

286% rispetto a una persona non<br />

coniugata, per garantirsi lo<br />

stesso livello di vita, mentre la<br />

differenza è del 183% fra chi è<br />

scapolo e una coppia senza figli.<br />

Ma determinante è il disporre o<br />

meno di una casa di proprietà,<br />

elemento risolutivo per consentire<br />

scelte più o meno tranquille (per<br />

quanto forzate!) rispetto a un impegno<br />

lavorativo.<br />

Il percorso<br />

Chi si trovi a dover vivere con<br />

quanto ha - in attesa o meno di<br />

una pensione che verrà - deve<br />

94 ITA EVENTI


SUL LUNGO SOLO DIVIDENDI E BOND<br />

Fare la scelta giusta per cavalcare i mercati finanziari consentendo al proprio patrimonio - tanto<br />

più se modesto - di crescere: le statistiche vengono in aiuto a chi si pone questo problema. E la risposta<br />

è netta: dal 1970 a oggi il migliore investimento in assoluto è stato l’azionario con titoli a<br />

elevato rendimento, applicando il reinvestimento dei dividendi sulle stesse azioni: questa strategia<br />

ha registrato una crescita in 43 anni del 7325%. Al secondo posto si collocano le obbligazioni con<br />

scadenze lunghe (+4436%) e al terzo i lingotti d’oro (+3328%). Il peggior investimento? Tenere<br />

liquidità sul conto corrente: nello stesso periodo ha reso solo il 581%.<br />

prima di tutto realizzare<br />

un’analisi approfondita del<br />

patrimonio disponibile, considerando<br />

ciascuna voce: la<br />

casa (se c’è), l’auto, i risparmi,<br />

eventuali polizze assicurative, i<br />

gioielli ereditati e ogni altra<br />

cosa che abbia un valore. È<br />

fondamentale trasformare tali<br />

cespiti in cifre. E calcolare<br />

quanto del totale produce reddito.<br />

Probabilmente il risultato<br />

quella ordinaria, se ciò è possibile.<br />

Determinante è poi<br />

l’aspetto fiscale: ogni scelta va<br />

valutata con attenzione sentendo<br />

esperti di associazioni,<br />

Caf o altri professionisti.<br />

PER AVERE 1000 EURO AL MESE,<br />

PRESERVANDO IL CAPITALE<br />

AL TASSO DEL...<br />

2%<br />

3%<br />

4%<br />

5%<br />

6%<br />

7%<br />

BISOGNA<br />

DISPORRE DI…<br />

600.000 €<br />

400.000 €<br />

300.000 €<br />

240.000 €<br />

200.000 €<br />

171.428 €<br />

Dal 1970 il migliore investimento in<br />

assoluto è stato l’azionario con titoli<br />

sarà vicino a zero, o nel migliore<br />

dei casi, di qualche<br />

punto percentuale. È inevitabile<br />

che sia così, perché chi<br />

lavora magari risparmia ma<br />

non si occupa di mettere a<br />

rendita gli accantonamenti<br />

realizzati, tenendoli sul conto<br />

corrente o investendoli in prodotti<br />

a basso profitto. Bisogna<br />

capire se e in quale parte il<br />

patrimonio valorizzato, qualunque<br />

sia la cifra, possa essere<br />

messo a reddito.<br />

In presenza di eventuali assicurazioni<br />

costruite autonomamente<br />

o fondi pensione accumulati<br />

nel tempo, è<br />

consigliabile non smontarli e<br />

tenerli a riserva, una specie di<br />

gestione separata rispetto a<br />

La sintesi<br />

Con 54.300 euro, capaci di<br />

garantire un 4% netto annuo,<br />

ci vogliono 5 anni per esaurire<br />

il capitale eseguendo un prelievo<br />

di 1000 euro al mese.<br />

Logicamente se l’obiettivo posto<br />

è di ottenere un risultato<br />

equivalente su un termine temporale<br />

più lungo, la sfida diventa<br />

improba, non solo perché<br />

il capitale necessario è<br />

nettamente maggiore (su 20<br />

anni si tratta di mettere in<br />

gioco 165.022 euro), ma per<br />

due altri fattori: l’incertezza di<br />

riuscire a ottenere un rendimento<br />

del 4% netto in un periodo<br />

lungo e il peso condizionante<br />

dell’inflazione, nemico<br />

di cui ci siamo dimenticati negli<br />

ultimi tempi, ma che potrebbe<br />

rientrare in scena fra<br />

qualche anno.<br />

(Tratto dal numero di gennaio<br />

di F Risparmio & Investimenti)<br />

PER AVERE 500 EURO AL MESE CI VUOLE QUESTO CAPITALE<br />

TASSO 5 ANNI 10 ANNI 15 ANNI 20 ANNI 25 ANNI 30 ANNI<br />

0%<br />

2%<br />

3%<br />

4%<br />

5%<br />

6%<br />

7%<br />

30.000 €<br />

28.526 €<br />

27.826 €<br />

27.150 €<br />

26.945 €<br />

25.863 €<br />

25.251 €<br />

60.000 €<br />

54.340 €<br />

51.781 €<br />

49.385 €<br />

47.141 €<br />

45.037 €<br />

43.063 €<br />

90.000 €<br />

77.699 €<br />

72.403 €<br />

67.596 €<br />

63.228 €<br />

59.252 €<br />

55.628 €<br />

120.000 €<br />

98.837 €<br />

90.155 €<br />

82.511 €<br />

75.763 €<br />

69.790 €<br />

64.491 €<br />

150.000 €<br />

117.965 €<br />

105.438 €<br />

94.726 €<br />

85.530 €<br />

77.603 €<br />

70.743 €<br />

180.000 €<br />

135.274 €<br />

118.595 €<br />

104.731 €<br />

93.141 €<br />

83.396 €<br />

75.154 €<br />

Per multipli superiori a 500 euro occorre moltiplicare i valori per la cifra corrispondente<br />

ITA EVENTI 95


Leggere<br />

1<br />

2<br />

3<br />

in libreria<br />

1. Pietra è il mio nome,<br />

Lorenzo Beccati,<br />

Casa Editrice Nord<br />

Genova, 1601. La chiamano la<br />

Tunisina. La disprezzano e la temono.<br />

Ma è a lei che i genovesi<br />

si rivolgono se hanno bisogno<br />

d’aiuto. Perché è una rabdomante:<br />

sa ritrovare gioielli rubati,<br />

persone scomparse; riesce<br />

a smascherare ladri, truffatori e<br />

assassini. Mentre Genova è in<br />

preda alla frenesia del carnevale,<br />

viene ritrovato il cadavere<br />

di una giovane e, lì accanto, c’è<br />

una bacchetta da rabdomante<br />

che sembra indicare Pietra come<br />

autrice del delitto. Per dimostrare<br />

la propria innocenza, Pietra inizia<br />

a indagare e riporta in<br />

superficie antichi rancori.<br />

2. L’isola lontana,<br />

Annika Thor, Feltrinelli<br />

Un romanzo per ragazzi sulla<br />

storia della persecuzione nazista,<br />

vincitore dello Jugendliteraturprei<br />

tedesco. Ispirato alla storia vera<br />

di un gruppo di bambini ebrei<br />

sfuggiti alle persecuzioni naziste<br />

e ospitati in Svezia per un lungo<br />

periodo. Le difficoltà del loro inserimento,<br />

il rapporto con le<br />

nuove famiglie, la relazione con i<br />

compagni e la nostalgia per i genitori<br />

sono i temi di un’opera di<br />

straordinaria sensibilità e forza.<br />

3. Dopo,<br />

Koethi Zan, Longanesi<br />

Sono passati dieci anni da<br />

quando Sarah è scappata, dopo<br />

tre anni di prigionia e torture da<br />

parte di Jack Derber. Ha cambiato<br />

nome, ma ancora oggi<br />

vive in una prigionia autoimposta,<br />

in preda a mille fobie. Fino<br />

a quando l’FBI la informa dell’udienza<br />

per il rilascio di Jack<br />

Derber. L’uomo, accusato solo<br />

di rapimento, potrebbe davvero<br />

tornare libero. Sarah non può<br />

consentirlo, perché lei sa. Sa che<br />

Derber non è soltanto un rapitore,<br />

è un assassino.<br />

4. Warhol come non lo hai<br />

mai visto, AAVV, Electa<br />

Un’opera che offre un’immagine<br />

di Warhol inedita. Oltre alle illustrazioni,<br />

ci sono le riproduzioni<br />

più significative. Un approccio<br />

unico che fornisce una panoramica<br />

molto accurata sulla vita e<br />

sul lavoro di uno dei più grandi<br />

artisti del mondo.<br />

5. Soufflé,<br />

Asli Perker, Sonzogno.<br />

Da New York a Parigi a Istanbul,<br />

un meraviglioso libro di cucina<br />

unisce Lilia, Marc e Ferda, alla<br />

ricerca della ricetta magica in<br />

grado di fornire le istruzioni per<br />

ottenere un soufflé presentabile.<br />

4<br />

5<br />

96 ITA EVENTI

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