You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
n.<strong>10</strong><br />
MARCO BALICH: EXPO E OLTRE<br />
Ambassador : Ernst Knam<br />
Ligabue : appuntamento a Campovolo<br />
Mario Biondi l’apolide
sommario<br />
18<br />
34<br />
47<br />
54<br />
58<br />
66<br />
84<br />
marco balich: expo e oltre<br />
ambassador: ernest knam<br />
ligabue: campovolo<br />
brianza rock festival<br />
mario biondi, l’apolide<br />
design: mist-o<br />
pieretta puccinelli<br />
<strong>10</strong> moda & accessori, 40 arte, 44 musica, 62 letture, 65 libri,<br />
72/96 notes, 74 ritratti, 80 itinerari, 90 viaggiare, 93 cinema, 95 web<br />
n.<strong>10</strong><br />
Iscritta con l’autorizzazione del Tribunale<br />
di Milano al numero 335 del 25/<strong>10</strong>/2013<br />
www.itaeventi.it<br />
www.facebook.com/itaeventi<br />
twitter.com/itaeventi<br />
Direttore responsabile<br />
guido biondi<br />
Art director<br />
massimiliano pallai<br />
Hanno collaborato a questo numero:<br />
bruno quiriconi, andrea thomas, tommaso bessi,<br />
armando costantino, LAmanu, chiara nicolosi<br />
Editore - Concessionaria di Pubblicità<br />
MediaAdv s.r.l.<br />
Vi A. Panizzi, 6 - 20146 Milano<br />
Tel. +39 02 43986531<br />
info@mediaadv.it<br />
www.mediaadv.it<br />
Stampa<br />
Mediaprint s.r.l.<br />
Via Brenta, 7<br />
37047 San Giovanni Lupatoto (Vr)<br />
finito di stampare maggio 2015
editoriale<br />
Controcorrente<br />
Nell’era dei tablet il magazine cartaceo ha il<br />
suo valore: il profumo della stampa, la possibilità<br />
di sfogliare e leggere, la praticità del formato,<br />
la sensazione di aver in mano qualcosa<br />
di tangibile e definitivo. Soprattutto il piacere<br />
di leggere i caratteri stampati sulla carta, dai<br />
libri ai quotidiani alle riviste più o meno patinate.<br />
L’associazione con i supporti della musica<br />
è immediata: l’mp3 ha – in tempi decisamente<br />
rapidi – reso quasi obsoleto il cd; inoltre non<br />
tutto il mercato digitale è legale e chi decide di<br />
scaricare un file attraverso un software di condivisione<br />
rinuncia spesso alla qualità. Pensate<br />
ai musicisti in studio di registrazione e il gran<br />
lavoro dei fonici, del mastering, della post-produzione<br />
e, ovviamente dell’artista attento su<br />
ogni dettaglio del suono. Molto di questo lavoro<br />
si perderà inevitabilmente nell’ascolto del<br />
file compresso mp3. Vale lo stesso per leggere<br />
su carta o sui tablet? Secondo me la risposta è<br />
affermativa. Perché la carta, il formato cartaceo<br />
(che tra le altre cose state adesso leggendo)<br />
sta assumendo le stesse caratteristiche del<br />
vinile. Il caro vecchio 33 giri o long-playing, il<br />
12inch o mix ha trovato una nuova vita: le statistiche<br />
indicano una crescita inaspettata tra i<br />
consumatori di musica per la qualità indiscussa<br />
del suono caldo del disco. E vogliamo mettere<br />
la differenza di vedere e ascoltare un Dj che<br />
smanetta con un laptop anziché con i dischi<br />
veri? Vinile significa anche osservare<br />
e contemplare una<br />
copertina, leggere i<br />
testi non in micro-caratteri, poter conservare<br />
e archiviare in una libreria un oggetto di design.<br />
Collezionisti? Non solo. Sono soprattutto<br />
i giovani che stanno riscoprendo il vinile, tributando<br />
l’importanza riconosciuta non solo da<br />
audiofili ma, soprattutto, per la “sua” filosofia<br />
di vita. Aprire un quotidiano su un tablet è senza<br />
dubbio comodo ma qualcosa si perde. Che<br />
cosa? Prima di tutto il piacere di andare in edicola,<br />
fare due chiacchiere con il suo “custode”,<br />
sbirciare i titoli dei quotidiani che non compreremo,<br />
vedere le copertine dei settimanali<br />
e dei mensili, da quelli di gossip ai più seri e<br />
importanti. Si perde anche il gusto di sfogliare,<br />
soffermarsi su un articolo, strappare un articolo<br />
che ci interessa. Sul tablet leggere un quotidiano<br />
è pura follia, si deve posizionare la mano<br />
aprendo e riducendo la visuale dello schermo<br />
in una totale e iperbolica ginnastica della<br />
mano. Non parliamo della lettura dei libri con<br />
i supporti digitali: si riduce lo spazio anziché<br />
portarsi appresso due o tre libri perché sono<br />
tutti inseriti nel lettore ma l’occhio si affatica<br />
molto di più leggendo su una piattaforma artificiale<br />
e inoltre la poesia della lettura è solo un<br />
ricordo. La capacità di concentrazione sulla carta<br />
è nettamente superiore alla schizofrenia di<br />
passare da un link all’altro. Non c’entra niente<br />
la nostalgia, qui si tratta di preservare qualcosa<br />
che ci appartiene ed è frutto di una conquista.<br />
E allora lunga vita al vinile e alla<br />
carta stampata.<br />
Controcorrente. (g.b.)
e scritta nera Love<br />
moda&accessori<br />
HEART OF FASHION<br />
Concept: LAmanu<br />
ROGER VIVIER www.rogervivier.com<br />
GOMMETTE T-SHIRT LOVE<br />
in pelle specchiata argento con cuore rosso<br />
e scritta nera ‘Love’ su iconica fibbia<br />
ROGER VIVIER www.rogervivier.com<br />
MINI BUCKLE T-SHIRT LOVE<br />
in vernice bianca con cuore rosso<br />
<strong>10</strong> ITA EVENTI
ELEGANCE & TRANSGRESSION<br />
NARACAMICIE www.naracamicie.com<br />
COLLEZIONE PRIMAVERA-ESTATE 2015<br />
ROGER VIVIER<br />
www.rogervivier.com<br />
MASK SPHERE: in pelle specchiata oro chiaro,<br />
tacco a stiletto con sfera in metallo dorata<br />
ITA EVENTI 11
ORANGE HAPPINESS<br />
ROGER VIVIER www.rogervivier.com<br />
VIRGULE: in cavallino zebrato,<br />
tacco a virgola laccato<br />
LIVIANA CONTI www.livianaconti.com<br />
Camicia bianca<br />
COLLEZIONE PRIMAVERA-ESTATE 2015<br />
COCCINELLE www.coccinelle.com<br />
Borsa a mano vitello stampa alce<br />
COLLEZIONE PRIMAVERA-ESTATE 2015<br />
12 ITA EVENTI
WAVES<br />
KÉDUA PORTA IL DENIM IN SPIAGGIA! kedua.it<br />
il brand di beachwear made in Italy - Una linea completa di costumi<br />
– bikini a triangolo, push up, balconcino e fascia e costumi interi–<br />
realizzati in tessuto denim elasticizzato e traspirante che si adattano<br />
perfettamente al corpo, impreziositi da ricami e cuciture a contrasto.<br />
TUUM<br />
www.tuumshop.it<br />
Collezione Argento Infinituum<br />
ITA EVENTI 13
MEN<br />
IN<br />
FASHION<br />
LE SEDUZIONI CROMATICHE<br />
DI MASSIMO REBECCHI<br />
www.massimorebecchi.it<br />
Collezione Primavera/Estate 2015<br />
Denim couture che sposa un abbigliamento<br />
dal mood cosmopolita e gioca nel confronto<br />
con forme classiche e binomi opposti –<br />
come denim e rafia, denim e stampa – per<br />
dare vita a chemisier profilati di dettagli-colore,<br />
a nuovi gilet elegantemente moderni.<br />
14 ITA EVENTI
NARA CAMICIE www.naracamicie.com<br />
PRIMAVERA/ESTATE 2015 - UOMO<br />
O.X.S. www.oxs.it<br />
COLLEZIONE PRIMAVERA/ESTATE 2015<br />
LUMBERJACK CAR<br />
ITA EVENTI 15
MEN IN FASHION<br />
AMERICAN VINTAGE<br />
www.americanvintage-store.com - P/E 2015<br />
JOHN RICHMOND www.johnrichmond.com - P/E 2015<br />
16 ITA EVENTI
AMERICAN VINTAGE<br />
www.americanvintage-store.com<br />
AMERICAN VINTAGE<br />
www.americanvintage-store.com<br />
DOLOMITE<br />
Dal 1897 Dolomite celebra, con le sue collezioni<br />
e la Collezione Spring Summer 2015<br />
collezioni l’amore per la vita in armonia con la natura<br />
è un vero inno a questa passione.<br />
LUMBERJACK MODE<br />
www.lumberjack.it<br />
ITA EVENTI 17
cover<br />
L’EXPO E OLTRE<br />
Padiglione Italia e Albero della vita<br />
nell’esposizione di Milano. Le prossime<br />
cerimonie delle Olimpiadi Rio 2016.<br />
E i progetti di Salt Lake City, Torino,<br />
Pescara, Carnevale di Venezia,<br />
Euro Uefa, Sochi e molti altri.<br />
Il visionario Balich è umanimamente<br />
conosciuto in tutto il mondo quale<br />
Designer di emozioni. di Marco Balich<br />
18 ITA EVENTI
Le origini<br />
“Le mie prime esperienze sono state le organizzazioni<br />
di grandi concerti rock negli anni 1985/89;<br />
l’ultimo con i Pink Floyd a Venezia. In seguito ho<br />
prodotto tantissimi videoclip musicali (almeno trecento)<br />
e negli anni novanta ho curato la produzione<br />
di molti programmi televisivi che hanno ottenuto<br />
pochissimo successo. Finché mi sono affacciato al<br />
mondo Olimpico producendo una parte della Cerimonia<br />
di Chiusura di Slat Lake City 2002. Successivamente<br />
la mia prima grande responsabilità: le<br />
Cerimonie delle Olimpiadi di Torino 2006. Per me<br />
è stata una grande sfida e un’esperienza bellissima<br />
ed indimenticabile per la qualità artistica, la passione<br />
umana, la grande bellezza e l’impegno enorme e<br />
talvolta mostruoso, tipico di questo tipo di eventi.<br />
Dopo Torino si sono susseguite tredici Cerimonie<br />
in giro per il mondo con la mia produzione e direzione<br />
artistica ed infine ho creato una scuola italiana<br />
di spettacolo della quale sono molto orgoglioso:<br />
una nuova modalità di progettare grandi show.<br />
ITA EVENTI 19
Expo 2015<br />
Ho ricevuto l’incarico di curatore del Padiglione<br />
Italia, una occasione unica con un gradissimo lavoro:<br />
la sfida era di rileggere la nostra identità e di<br />
creare una sintesi su chi siamo noi italiani e dove<br />
possiamo andare. Il concept è un hub di energie e<br />
di linguaggi. All’interno di Palazzo Italia abbiamo<br />
sviluppato un percorso sull’identità italiana che<br />
parla di noi alle nuove generazioni, con linguaggi<br />
comprensibili e contemporanei. È stata una bellissima<br />
esperienza. L’Expo è un grande sforzo di un<br />
paese per mostrarsi al mondo: è evidente che tutto<br />
deve essere fatto con il massimo impegno. Personalmente<br />
mi interessava esplorare una icona per<br />
l’Italia e abbiamo ragionato su un oggetto che potesse<br />
far guardare verso l’alto, che facesse sognare;<br />
un’idea iconica. La mia esperienza olimpica è servita<br />
per capire che occorre un’immagine per cogliere<br />
l’interesse del pubblico: l’Albero della Vita è una<br />
macchina scenica molto speciale, disegnata dallo<br />
studio GiòForma e ha la caratteristica che ogni<br />
ora prende vita. È un fantastico statement del saper<br />
fare italiano, nel quale ingegno, bellezza, radici e<br />
spettacolarità si fondono.<br />
20 ITA EVENTI
ITA EVENTI 21
Passato & futuro<br />
Nel nostro lavoro ci dedichiamo per due/tre anni<br />
ad un progetto di spettacolo che abbraccia tanti<br />
aspetti diversi: dalla ingegneria estrema alla danza,<br />
dai fuochi artificiali al sogno, dai costumi alla<br />
filosofia. È come produrre un grande blockbuster<br />
diretto in tutto il mondo; solo che si rappresenta<br />
una volta e mai più, non ci è concesso di sbagliare!<br />
22 ITA EVENTI
ITA EVENTI 23
24 ITA EVENTI
Inseguire un progetto ambizioso<br />
Contano la passione, la motivazione di fare cose<br />
eccezionali e le emozioni che si mettono dentro ad<br />
ogni operazione. E noi ne abbiamo tanta.<br />
ITA EVENTI 25
BALICH<br />
SPECTACULAR<br />
SHOWS<br />
Il libro fotografico che raccoglie dieci<br />
anni di eventi e cerimonie spettacolari.<br />
26 ITA EVENTI
Balich Spectacular Shows, edito da Rizzoli, raccoglie<br />
le immagini più spettacolari di oltre dieci anni<br />
di progetti realizzati da Marco Balich e il suo dream<br />
team oltre ai contributi di grandi artisti e professionisti<br />
con cui Balich ha collaborato: da Isabel<br />
Allende a Yoko Ono, da Sophia Loren a Carolina<br />
Kostner, Roberto Bolle, Jovanotti e tanti altri. Balich<br />
Worldwide Shows - realtà italiana fra le più note<br />
al mondo nella creazione e produzione di grandi<br />
spettacoli e Cerimonie Olimpiche -, celebra la carriera<br />
artistica del suo fondatore con il volume Balich<br />
Spectacular Shows. La società è guidata da tre<br />
partner che vantano circa 20 anni di esperienza ai<br />
massimi livelli nello show business: Marco Balich,<br />
Gianmaria Serra e Simone Merico. Il libro è curato<br />
da Lida Castelli e Moreno Gentili e racconta 22<br />
eventi. Le immagini pubblicate da <strong>ITAeventi</strong> sono<br />
tratte dal libro. (a. thomas)<br />
ITA EVENTI 27
28 ITA EVENTI<br />
Oggi grandi eventi e cerimonie sono in grado<br />
di incarnare il vero spirito di un evento<br />
sportivo, di una città o una nazione e, in alcuni<br />
casi, possono trasmettere valori e speranze condivise<br />
da tutta l’umanità, lasciando dietro di sé<br />
un’eredità di immagini che parlano da sole,<br />
nella lingua delle emozioni. Lida Castelli
ITA EVENTI 29
30 ITA EVENTI
Balich non è un designer, non è un architetto,<br />
non è un artista e non è uno scienziato<br />
ma, per una di quelle alchimie che ogni tanto<br />
si compongono per raccontare le emozioni del<br />
genere umano, è una figura che sa raccontare<br />
la valenza del Made in Italy in termini di creatività<br />
assoluta. In poche parole in lui coesistono<br />
la figura del designer, dell’architetto, dell’artista<br />
e dello scienziato che sa mettere in campo<br />
show davvero emozionanti. Moreno Gentili<br />
ITA EVENTI 31
Sono molto felice di raccontare <strong>10</strong> anni di<br />
emozioni vissute grazie a tutte le persone<br />
di grande talento che hanno lavorato con me<br />
in Filmmaster prima e in Balich Worldwide<br />
Shows ora. Marco Balich<br />
Bio<br />
Marco Balich, nato a Venezia il 23 aprile 1962,<br />
inizia il suo percorso artistico lavorando nel mondo<br />
della musica live, format televisivi e videoclip,<br />
oltre ad essere l’ideatore del più grande rock festival<br />
d’Italia, l’Heineken Jammin’ Festival. La consacrazione<br />
arriva con le Cerimonie delle Olimpiadi<br />
di Torino 2006 per le quali si è aggiudicato un<br />
Emmy Award e una targa speciale dal Presidente<br />
della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. È Direttore<br />
Artistico del Padiglione Italia di Expo 2015,<br />
per cui ha ideato il concept del Padiglione italiano<br />
e dell’iconico Albero della Vita. Marco Balich è<br />
anche il produttore esecutivo delle Cerimonie delle<br />
prossime Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016.<br />
32 ITA EVENTI
ITA EVENTI 33
itratti<br />
IL RE (INDISCUSSO)<br />
DEL CIOCCOLATO<br />
Il pasticcere tedesco naturalizzato italiano Ernst Friedrich Knam si racconta a <strong>ITAeventi</strong>.<br />
Dalle origini con Gualtiero Marchesi con il quale è stato amore a prima vista sino all’approdo<br />
in tv al suo ruolo di Chef Ambassador per Expo 2015 insieme a Cracco e Leeman.<br />
di Guido Biondi<br />
L’expo<br />
Mi hanno chiesto di diventare Ambassador ed ho<br />
accettato. È un ruolo che mi riempie di gioia perché<br />
si tratta di un evento molto importante non<br />
solo per Milano ma per tutta l’Italia. Io ho sempre<br />
visto Milano come una città provinciale, non di<br />
respiro internazionale. Adesso, finalmente, la città<br />
ha l’opportunità di farsi vedere al mondo nella sua<br />
migliore veste. Prima di andare all’inaugurazione<br />
anche per me l’Expo era soprattutto collegato alle<br />
notizie, non tutte positive purtroppo; ma quando<br />
mi sono ritrovato a camminare in mezzo ai padiglioni<br />
devo dire che ho avuto la percezione di un<br />
grande lavoro svolto, anche se non del tutto terminato.<br />
Tutte le opinioni che ho sentito dalle persone<br />
italiane e internazionali sono positive. Spero che<br />
il tema nutrire il pianeta non sia solo il mangiare<br />
ma, soprattutto, capire da dove arriva la materia<br />
prima: non ci sono più le quattro stagioni, il pianeta<br />
si è surriscaldato, ci sono i test nucleari e tutto<br />
questo ricade sul cibo e nel nostro piatto. Inoltre<br />
soprattutto in Europa abbiamo uno spreco di cibo<br />
enorme e sono certo che se ogni famiglia facesse attenzione<br />
a quello che getta via basterebbe a sfamare<br />
migliaia di persone che non hanno da mangiare.<br />
Ognuno di noi dovrebbe guardarsi allo specchio e<br />
chiedersi cosa è possibile fare.<br />
Home (is where i want to be)<br />
Ho scelto come ingrediente il cacao perché mi<br />
piace il cioccolato e in questo ambito – insieme al<br />
designer Lorenzo Palmeri – abbiamo chiamato il<br />
34 ITA EVENTI
cioccolatino Home (is where I want to be), la casa<br />
dove voglio stare in onore di Milano e l’Expo. È un<br />
cioccolatino con una forma di piccola casetta con<br />
sopra uno skyline in rappresentanza del Duomo<br />
di Milano. A fine agosto cambieremo le skyline,<br />
inserendone una per ogni città italiana. È composto<br />
di una ganache di zafferano con riso soffiato:<br />
richiama il risotto alla milanese, uno dei principali<br />
simboli della città. E anche i colori sono quelli della<br />
città di Expo 2015: il rosso e il bianco. Infine ne<br />
dedicheremo uno a Dubai che ospiterà il prossimo<br />
Expo, e sarà composto da spezie orientali.<br />
Le origini e Milano<br />
Ho girato il mondo lavorando presso grandi Chef<br />
imparando l’inglese e il francese e, in seguito, desideravo<br />
imparare l’italiano: ho scelto di venire a<br />
Milano e ho iniziato a collaborare con Gualtiero<br />
Marchesi, perché era l’unico Chef italiano con tre<br />
stelle Michelin. Avevo lavorato con Chef con una o<br />
due stelle ma tre stelle mai. Con Gualtiero è stato<br />
amore a prima vista: considero Gualtiero colui che<br />
ha portato la cucina italiana a un livello superiore.<br />
Grazie a lui la percezione dei cuochi nel nostro paese<br />
è cambiata. Dopo tre anni di intensa collaborazione<br />
mi sono chiesto: e adesso cosa posso fare? Ho<br />
preso la bicicletta e insieme a un amico ho fatto il<br />
giro delle migliori pasticcerie di Milano ed esattamente<br />
23 anni fa ho deciso di aprire la pasticceria<br />
in via Anfossi. All’epoca non c’era la concorrenza<br />
odierna: presi la decisione di non fare mignon<br />
e caffetteria ma di dedicarmi all’alta pasticceria e<br />
oggi posso dire che la scommessa ha funzionato. E<br />
devo ringraziare anche il piccolo schermo che ha<br />
aiutato le persone a conoscermi: ancora oggi non<br />
mi rendo conto del potere della tv ma ne vedo gli<br />
effetti della popolarità.<br />
Dolci in tv<br />
Quattro anni fa un produttore è venuto da me offrendomi<br />
l’opportunità di condurre un nuovo format<br />
chiamato Il Re del cioccolato. La mia reazione<br />
istintiva è stata quella di mandarlo a casa: non avevo<br />
nessuna intenzione di fare tv. Dopo diversi mesi<br />
e grazie all’intercessione di un amico comune e alla<br />
sua insistenza ho deciso di accettare. Abbiamo registrato<br />
una puntata di prova ed è piaciuta molto e<br />
così mi sono ritrovato sul piccolo schermo: con tre<br />
serie di circa <strong>10</strong>-12 puntate più gli extra del programma<br />
e lo spin off A scuola. In più ho fatto una<br />
serie chiamata Che diavolo di pasticceria! e stiamo<br />
girando Bake Off 3: cinque programmi in tre anni.<br />
Del successo in tv devo ammettere che non ci avrei<br />
scommesso un centesimo! Aggiungo che la modalità<br />
di Sky e Real Time di interpretare la tv mi piace<br />
molto: sono trasmissione oneste, non artificiali<br />
e consentono di dare un contributo al pubblico a<br />
casa. Anche se durante la settimana sono impegnato<br />
a registrare le puntate delle trasmissioni ci tengo<br />
a precisare che il sabato e la domenica chi mi vuole<br />
incontrare mi trova sempre in pasticceria dietro il<br />
banco.<br />
ITA EVENTI 35
Home (is where I want to be)<br />
design: Lorenzo Palmeri<br />
azienda: Ernst Knam<br />
36 ITA EVENTI
ITA EVENTI 37
pasticceria siamo in una dozzina di persone: non<br />
tutti funzionano, all’inizio sembrano tutti dei fenomeni<br />
ma non siamo computer; c’è una selezione<br />
naturale. Una ragazza di nome Emanuela è con me<br />
da diciotto anni e l’ho vista praticamente crescere<br />
e oggi ha un ruolo importante. Sono soddisfatto<br />
quando vedo dei ragazzi che sono stati con me oltre<br />
dieci anni aprire delle pasticcerie, come nel caso di<br />
Camilla che ha aperto a Bergamo, qualcuno anche<br />
a New York. Se guardo ai miei quattro figli vedo<br />
che i due grandi stanno andando in una direzione<br />
diversa dalla mia e va benissimo così mentre una<br />
delle piccole vorrebbe fare la pasticciera e mi auguro<br />
che cambi idea così tra qualche anno potrò<br />
godermi la pensione!<br />
Il team, le 48 ore quotidiane (e la moglie…)<br />
Il lavoro per me è come una squadra di calcio: chi<br />
gioca da solo non è nessuno. E una squadra senza<br />
allenatore non va da nessuna parte. Ci vogliono i<br />
giocatori e un dirigente. La mia giornata è fatta di<br />
48 ore, non 24: riesco a fare tutto velocemente e<br />
dormo quattro ore per notte, quindi ho quaranta<br />
ore disponibili. Inoltre ho dietro di me una grandissima<br />
moglie che coordina tutto ed infine tanti<br />
giovani ragazzi con una gran voglia di lavorare e<br />
– aggiungo – di ascoltarmi per imparare. Cerco<br />
sempre di scegliere ragazzi giovani senza nessuna<br />
esperienza: se scelgo chi ne ha già non<br />
posso poi indirizzarli come desidero. Inoltre<br />
un pasticciere “già pronto” è logicamente<br />
molto orgoglioso e quindi risulta poi difficile<br />
che sia disposto ad apprendere<br />
da me. In laboratorio e<br />
I maestri<br />
Alla mia età non ho bisogno di idoli ma essendo<br />
stato giovane anch’io devo ammettere di aver<br />
avuto dei maestri impressionanti: ad esempio ho<br />
lavorato a Londra con Anton Mosimann, uomo<br />
di grande sapienza. E Antonio Continelli del Dorchester<br />
di Londra: spesso chi sta nelle retrovie non<br />
viene nominato ma uno come lui è davvero un elemento<br />
che fa la differenza. E come non citare nuovamente<br />
l’amico e maestro Gualtiero Marchesi? È<br />
l’uomo che ha fatto svoltare la cucina italiana; è il<br />
padre di tutti i grandi nomi venuti dopo: Oldani,<br />
Cracco e così via. Io un cuoco come Gualtiero in<br />
Italia non lo vedo ancora: non parlo solo dei piatti<br />
e della creatività in cucina ma, soprattutto, della<br />
sua immensa cultura. E i suoi piatti sono ancora<br />
insuperabili: dentro troviamo creatività,<br />
cultura e arte. Oggi vedo i<br />
cuochi più come superstar<br />
televisive… mentre<br />
è importante stare dietro<br />
ai fornelli. Se devo<br />
scegliere un ristorante<br />
cerco un posto<br />
dove si mangia<br />
bene, onesto.<br />
38 ITA EVENTI
arte<br />
DALLA SCAPIGLIATURA AL DIVISIONISMO.<br />
LE ORIGINI DELLA MODERNITÀ<br />
Trenta opere ripercorrono la straordinaria stagione artistica lombarda<br />
di secondo Ottocento nata con la Scapigliatura e culminata con il<br />
Divisionismo.<br />
Fino al al 30 Maggio 2015, Galleria Bottegantica, Milano<br />
ITALIA INSIDE OUT<br />
L’esposizione, concepita per essere un’unica iniziativa scandita in due<br />
momenti: sino al 21 giugno con i fotografi italiani e dal 1°luglio al 27<br />
settembre con i fotografi del mondo, attraverso 600 immagini dei più<br />
importanti autori italiani e internazionali.<br />
Fino al 27 Settembre 2015, Palazzo della Ragione, Milano<br />
LEONARDO<br />
Creando un ideale collegamento con il capolavoro del Cenacolo, la mostra<br />
presenta opere fondamentali del soggiorno milanese del maestro toscano.<br />
Con oltre cento disegni autografi di alcuni modelli storici di macchine di sua<br />
invenzione prestati dal Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano.<br />
Fino al 19 luglio 2015 , Palazzo Reale, Milano<br />
ESCHER<br />
Escher, dopo il grande successo della tappa romana con i suoi oltre<br />
200.000 visitatori, arriva a Bologna portando costruzioni impossibili,<br />
esplorazioni infinite, giochi di specchi,motivi e geometrie interconnesse.<br />
Fino al 19 Luglio 2015, Palazzo Albergati, Bologna<br />
DA BOLDINI A SEGANTINI.<br />
RIFLESSI DELL’IMPRESSIONISMO IN ITALIA<br />
La mostra presenta 35 opere, molte mai esposte a Milano, di alcuni tra gli<br />
indiscussi protagonisti dell’arte italiana dell’Ottocento.<br />
Fino al 28 Giugno 2015, GAMManzoni, Milano<br />
40 ITA EVENTI
BRASSAÏ. POUR L’AMOUR DE PARIS<br />
La mostra, una selezione di circa 260 fotografie originali, è stata ideata<br />
per il Comune di Parigi da Philippe Ribeyrolles, nipote di Brassaï e gestore<br />
dell’omonimo Archivio (Estate Brassaï).<br />
Fino al 28 Giugno 2015, Palazzo Morando<br />
Costume Moda Immagine, Milano<br />
GIPI AL MUSEO LUZZATI DI GENOVA<br />
Gipi, al secolo Gianni Pacinotti, sarà protagonista della prima mostra<br />
antologica a lui dedicata. In mostra oltre 150 opere originali, molti i lavori<br />
inediti, molto diversi tra loro: Gipi è fumettista, illustratore e regista.<br />
Fino al 27 Settembre 2015, Museo Luzzati di Porta Siberia, Genova<br />
HENRI MATISSE. ARABESQUE<br />
Oltre cento opere di Matisse con alcuni capolavori assoluti – per la prima<br />
volta in Italia – dai maggiori musei del mondo: Tate, MET, MoMa, Puškin,<br />
Ermitage, Pompidou, Orangerie, Philadelphia, Washington solo per citarne<br />
alcuni.<br />
Fino al 21 Giugno 2015, Scuderie del Quirinale, Roma<br />
MILANO ASIAN ART 2015<br />
È l’unica manifestazione italiana dedicata all’arte e alla cultura orientale,<br />
nata nel 20<strong>10</strong> in occasione della mostra di Palazzo Reale Giappone.<br />
Fino al 30 Maggio 2015, Museo Poldi Pezzoli e altre sedi, Milano<br />
GIORGIO MORANDI 1890-1964<br />
La mostra documenta la vicenda artistica del pittore bolognese attraverso<br />
un numero cospicuo di opere di grande rilevanza inclusi alcuni capolavori<br />
meno noti al grande pubblico.<br />
Fino al 21 Giugno 2015, Complesso del Vittoriano, Roma<br />
ITA EVENTI 41
AFRICA. LA TERRA DEGLI SPIRITI<br />
La mostra racconta l’arte africana dal Medioevo ad oggi, esponendo<br />
duecento celebri e monumentali capolavori selezionati in base al gusto<br />
occidentale e proponendo le opere più vicine alla tradizione<br />
e alla sensibilità africane.<br />
Fino al 30 Agosto 2015, Museo delle Culture, Milano<br />
MARC CHAGALL. SEGNI E COLORI DELL’ANIMA<br />
Un’esposizione volta a restituire tutta la poetica del fortunato incontro tra<br />
la forza del segno e del colore dell’artista bielorusso con le tecniche della<br />
stampa d’arte, tra il simbolismo e gli archetipi del suo vocabolario pittorico<br />
con i temi delle favole e del messaggio biblico.<br />
Fino al 28 Giugno 2015, Marte Mediateca Arte Eventi<br />
Cava de’ Tirreni, Salerno<br />
TAMARA DE LEMPICKA<br />
La mostra presenta circa cento opere in un percorso tematico di sei sezioni<br />
che permetterà al pubblico di conoscere nuovi aspetti della vita e dei<br />
lavori della famosissima artista, le cui opere sono icone universalmente<br />
riconosciute.<br />
Fino al 30 Agosto 2015, Palazzo Chiablese, Torino<br />
MY EAST IS YOUR WEST<br />
Il progetto nasce come un impulso utopico a ri-tracciare un complesso clima<br />
di relazioni storiche tra le due nazioni-stato sudasiatiche di India e Pakistan,<br />
nella forma di una mostra che dia voce a due artisti contemporanei<br />
eccezionali.<br />
Fino al 31 Ottobre 2015, Palazzo Benzon, Venezia<br />
LA ROSA DI FUOCO<br />
LA BARCELLONA DI PICASSO E GAUDÍ<br />
La rosa di fuoco, o meglio La Rosa de Foc, per dirla alla catalana, per gli<br />
anarchici indicava all’inizio del Novecento il nome in codice di Barcellona.<br />
Nome che evoca, allo stesso tempo, il fermento che a cavallo del secolo<br />
infiammava la vita politica, sociale e culturale della capitale catalana, ma<br />
anche i violenti attentati dinamitardi di cui fu teatro la città.<br />
Fino al 19 Luglio 2015, Fondazione Ferrara Arte, Ferrara<br />
42 ITA EVENTI
musica<br />
REDBULL BC ONE<br />
23 maggio, Roma<br />
Finale nazionale della<br />
più importante competizione<br />
mondiale di<br />
breakdance “uno contro<br />
uno”. Il campione<br />
italiano volerà a Madrid,<br />
il 3 ottobre, per<br />
la Western Europe Final<br />
dove incontrerà i<br />
migliori b-boy d’Europa<br />
e infine, le star della<br />
breakdance di tutto<br />
il mondo si sfideranno<br />
il 14 novembre 2015<br />
a Roma per la finale<br />
mondiale della 12°<br />
edizione del Red Bull<br />
BC One che si disputerà<br />
per la prima volta<br />
in Italia.<br />
23 maggio, GeGé Telesforo Quintet<br />
26 maggio, Anthony Strong<br />
27 maggio, Felice Clemente Trio<br />
28/29 maggio, The Original Blues<br />
Brothers Band<br />
30 maggio, Funk Off & Karima<br />
31 maggio, Omar Sosa<br />
MIKA<br />
<strong>10</strong> giugno, Fabrique, Milano<br />
VASCO ROSSI<br />
7/8 giugno, Stadio San Nicola, Bari<br />
12/13 giugno, Stadio Franchi, Firenze<br />
CHIARA<br />
23 maggio, Teatro Rossini<br />
Civitanova Marche<br />
44 ITA EVENTI
MARIO BIONDI<br />
IL VOLO<br />
22/23/24 giugno, Cavea dell’Auditorium<br />
Parco della Musica, Roma<br />
20 maggio, Auditorium Parco Della Musica<br />
Sala Santa Cecilia, Roma<br />
22 maggio, Teatro Team, Bari<br />
24 maggio, Teatro Politeama, Palermo<br />
25 maggio, Teatro Metropolitan, Catania<br />
DANIELE<br />
RONDA<br />
6 giugno<br />
Alba (CN)<br />
FRANCESCO<br />
DE GREGORI<br />
25 maggio, Teatro Carlo Felice, Genova<br />
26 maggio, Teatro di Varese<br />
29 maggio, Bolzano Palasport<br />
KISS<br />
11 giugno, Arena di Verona<br />
RAF<br />
22 maggio<br />
Teatro Geox<br />
Padova<br />
ANNALISA<br />
16 maggio<br />
Estathemarket<br />
Milano<br />
NESLI<br />
6 giugno<br />
Alba (CN)<br />
ITA EVENTI 45
musica<br />
APPUNTAMENTO<br />
A CAMPOVOLO<br />
ITA EVENTI 47
Sono passati venticinque anni dal primo album Ligabue e venti da Buon compleanno Elvis.<br />
Luciano ha deciso di festeggiare con il grande raduno a reggio Emilia il 19 settembre.<br />
Riproponendo integralmente questi due album con le stesse band dell’epoca. E con mille<br />
altre sorprese. di Chiara Nicolosi<br />
Venticinque anni di carriera valgono una<br />
festa speciale. L’indomito rocker di Correggio,<br />
non sazio di aver girato l’Italia in lungo<br />
e in largo – con una coda di date internazionali<br />
– con il tour Mondovisione, immortalato nell’album<br />
dal vivo Giro del mondo, ha deciso di regalare<br />
un’altra delle serate memorabili riproponendo l’appuntamento<br />
a Campovolo. Con un regalo speciale<br />
a chi acquisterà il biglietto e una organizzazione di<br />
puro entertainment per far vivere ai presenti il massimo<br />
delle emozioni (vedi pag. 52). L’idea alla base<br />
di questo concerto è quella di riproporre integralmente<br />
il suo primo disco intitolato semplicemente<br />
Ligabue, con la stessa band dell’epoca e, subito<br />
dopo, Buon compleanno Elvis, sempre con la band<br />
originale. E, ovviamente, spazio alle hit e ai brani<br />
di Giro del mondo, il doppio live accompagnato da<br />
quattro inediti (con la band attuale). Nel frattempo<br />
le radio hanno eletto la nuova canzone “C’è sempre<br />
una canzone” quale regina dell’Airplay e, probabilmente,<br />
sarà lo stesso per le altre tracce inedite: “A<br />
modo tuo”, “I campi in aprile” e “Non ho che te”;<br />
le prime due il Liga le aveva precedentemente affidate<br />
a Luca Carboni ed Elisa. Luciano ha radunato<br />
i giornalisti proprio a Campovolo, per presentare<br />
l’evento con un mini concerto acustico di tre brani<br />
e una lunga chiacchierata: vi proponiamo una<br />
sintesi.<br />
Il primo album e Buon compleanno Elvis<br />
“Sarà probabilmente il mio concerto più lungo: oltre<br />
ai due album faremo parecchie canzoni da Giro<br />
del mondo. Premetto che non ho mai suonato dal<br />
vivo integralmente questi due dischi e, oltretutto,<br />
con le stesse band originali. L’idea è proprio di festeggiare<br />
questi album: stiamo realizzando due documentari<br />
sul Making Of per valorizzarli ulteriormente<br />
e, non appena saranno pronti, li vedrete in<br />
tv. È anche un modo di ricordare chi non è più tra<br />
noi come il mio primo produttore Angelo Carrara,<br />
senza il quale non ci sarebbero stati i dischi successivi<br />
e Paolo Panigada”.<br />
48 ITA EVENTI
ITA EVENTI 49
50 ITA EVENTI
L’urgenza di comunicare<br />
“Sogni di Rock’n’roll” è stata la mia prima urgenza<br />
di dire qualcosa, tutto è partito da quella<br />
canzone. Mi attenevo a un mondo piccolo ma<br />
vero, allontanandomi da altre velleità. Tutte le<br />
mie canzoni sono un po’ “figliocce” di questa.<br />
“Certe notti” non ha bisogno di parole… “C’è<br />
sempre una canzone” già dal titolo spiega bene<br />
cosa mi piace ancora comunicare. Sapendo che<br />
molti canteranno a memoria certi versi ci faccio<br />
sempre molta attenzione. Ogni volta che esce un<br />
nuovo album ho sempre la speranza che ci sia<br />
un nuovo Ligabue. A parte le scelte sonore sulle<br />
quali ciascuno ha la propria opinione, la propria<br />
vibrazione, ritengo che la cosa più importante sia<br />
capire se nelle cose che ci piacciono, dai libri ai<br />
film e anche per i dischi, sia presente l’urgenza<br />
di dire delle cose. Quando riesco a sentire questa<br />
specificità in una canzone allora mi piace,<br />
mi prende. Io scrivo tanto e quando scelgo cosa<br />
mettere in un album sento se ci sono brani realizzati<br />
per riempire un pomeriggio oppure per<br />
dire qualcosa di urgente. E mi piace pensare che<br />
questa scelta si percepisca anche da parte del<br />
pubblico”.<br />
25 anni di carriera<br />
“Credo di essere cambiato molto, anche umanamente:<br />
ho iniziato con un incoscienza totale nel<br />
primo album e, vedendo l’effetto delle canzoni<br />
sulle persone, ho sentito una grande responsabilità.<br />
Oggi, ovviamente, scrivo con molta meno<br />
incoscienza ma sono più libero nello scrivere<br />
quello che sento. All’inizio mandavo avanti dei<br />
personaggi per raccontare di me, oggi parlo quasi<br />
sempre in prima persona. Ho una tendenza<br />
che sfiora la basicità nel fare canzoni popolari: il<br />
brano funziona se arriva alla gente o almeno, io<br />
la vedo così. Se non succede io sento la canzone<br />
sbagliata. Ad esempio il terzo album (Sopravvissuti<br />
e sopravviventi, ndr) non ha funzionato bene<br />
anzi, credevo che la mia carriera fosse finita. E<br />
anche Miss Mondo è stato un rischio quasi intenzionale:<br />
dopo il grande successo di Buon Compleanno<br />
Elvis io soffrivo di un problema di identità<br />
e ho avuto il bisogno di raccontare che non<br />
era tutto oro che cola questa popolarità. “Una<br />
vita da mediano” ad esempio, ti dice che se anche<br />
vinci la lotteria non è che poi risolvi tutti i<br />
problemi; ne avrai degli altri. Quando cadi devi<br />
cadere da solo e deve passare il tempo necessario<br />
in solitudine”.<br />
e forse uno dei primi tre del mondo con circa<br />
165.000 biglietti venduti; il secondo lo fissammo<br />
a 120.000 per cercare di alleggerire l’organizzazione.<br />
Poi c’è stato Italia Loves Emilia con circa<br />
150.000 persone” (Claudio Maioli, manager di<br />
Ligabue).<br />
Le date all’estero del tour Mondovisione<br />
“Abbiamo voluto farci un regalo facendo alcune<br />
date all’estero con l’ultimo tour. C’era il rischio<br />
di incontrare solo gli italiani lontani da<br />
casa ma abbiamo avuto tantissime sorprese: si<br />
sono rivelate date magiche. Non potevo sapere<br />
che ci sono giapponesi che sanno a memoria i<br />
testi delle mie canzoni. Ritrovarmi a suonare in<br />
club anche da cinquecento persone per certi versi<br />
mi ha riportato indietro nel tempo e in più non<br />
avevamo nessuna aspettativa. È stato un viaggio<br />
della libertà, senza doverci curare di misurare,<br />
cronometrare, analizzare i dati come accade nei<br />
concerti italiani”.<br />
È il motivo per cui faccio<br />
questo mestiere.<br />
Pur di suonare dal vivo mi<br />
invento qualsiasi pretesto.<br />
Luciano Ligabue<br />
I numeri di Campovolo<br />
“Il primo concerto è ancora un record europeo<br />
ITA EVENTI 51
Campovolo in pillole<br />
Evento: Campovolo-La festa 2015<br />
Data: 19 settembre 2015<br />
Luogo: Campovolo di Reggio Emilia<br />
Apertura al pubblico: ore 8.00<br />
Inizio concerto: ore 20.30<br />
Costo unico del biglietto, incluso diritto di prevendita: 50,00 euro.<br />
Biglietti in vendita su TicketOne ( www.ticketone.it )<br />
Tutti coloro che acquisteranno il biglietto del concerto riceveranno in esclusiva lo Special Box campovolo 2015<br />
(non sarà messo in vendita) che conterrà un Dvd con i videoclip di “Balliamo sul mondo” e “Certe notti” e le<br />
loro versioni Live + il videoclip di “C’è sempre una canzone”; un biglietto per accedere a contenuti esclusivi dal<br />
backstage e dalle prove oltre a videodirette e aggiornamenti su campovolo.ligabue.com, foto e cartoline ufficiali<br />
e un booklet di 40 pagine con i racconti della nascita degli album Ligabue e Buon compleanno Elvis.<br />
Produzione: Riservarossa e F&P Group.<br />
Venerdì 18 settembre dalle 15 alle 24 per i possessori del biglietto sarà aperto il Liga Village all’interno dell’area<br />
Campovolo con animazioni, musicisti, film di Ligabue proiettati sullo schermo, un’area mongolfiere per godere<br />
il panorama.<br />
Per chi acquista entro il 30 giugno con spedizione del biglietto a domicilio sarà prevista la possibilità di accedere<br />
all’area PIT-A in prossimità del palco. Si può acquistare anche il posto auto e il posto tenda ed infine verranno<br />
messi a disposizione dei treni speciali per Roma e Milano.<br />
Sito ufficiale: www.ligachannel.com<br />
Fan club ufficiale: barmario.ligabue.com<br />
EVENTI IN BUS: Per agevolare l’afflusso e il deflusso a Reggio Emilia e facilitare la mobilità nella zona interessata<br />
dall’evento sarà attivato un servizio Autobus a/r da tutta Italia da Eventi in bus: la società garantirà la partenza<br />
da 150 città. Le prenotazioni si potranno fare direttamente al sito www.eventinbus.com : fino alla fine di maggio<br />
sarà possibile versare un acconto e saldare il resto entro il mese di agosto.<br />
52 ITA EVENTI
Un’Oasi di Benessere nel cuore di Abano Terme<br />
Hotel Helvetia è un elegante albergo 4 stelle situato<br />
nel cuore di Abano Terme, a soli 30 metri<br />
dalla zona pedonale, che accoglie i vostri desideri<br />
di relax e benessere.<br />
Camere elegantemente arredate e dotate di ogni<br />
comfort, cucina creativa fatta di colori, profumi e<br />
sapori della nostra terra, giochi d’acqua nelle piscine<br />
e giochi di luce nei giardini che circondano<br />
l’hotel, reparto salute ed estetica con personale<br />
altamente qualificato. Immergetevi nelle nostre<br />
acque termali… e sarà finalmente benessere!<br />
Hotel Terme Helvetia Via Marzia, 49 - 35031 Abano Terme (PD)<br />
Tel.+39 049 86 698 11 - Fax.+39 049 86 66 348 - E-mail info@termehelvetia.it<br />
Prego accomodatevi… Benvenuti nel relax!<br />
Hotel Terme Roma è un elegante e confortevole 4 stelle situato all’inizio della zona<br />
pedonale di Abano Terme. Circondato da un territorio ricco di sorprese e verdi colline,<br />
il nostro hotel vi offre una cucina ricca di sapore<br />
ed il riposo nelle nostre accoglienti camere,<br />
esperienze wellness nella nostra nuovissima SPA<br />
con esperti qualificati e trattamenti dermocosmetici<br />
di ultimissima generazione, rigeneranti<br />
immersioni nelle nostre piscine ad acqua termale,<br />
tutta la salute che solo il nostro fango maturo e<br />
le nostre antiche acque termali possono donarvi.<br />
Accomodatevi dunque, benvenuti nel relax!<br />
Hotel Terme Roma Via Mazzini, 1 - 35031 Abano Terme (PD)<br />
Tel. +39 049 86 69 127 - Fax. +39 049 863 02 11 - E-mail roma@termeroma.it
musica<br />
BRIANZA<br />
ROCK<br />
FESTIVAL<br />
La grande scena rock italiana sarà<br />
la protagonista dell’edizione 2015<br />
il 12, 13 e 14 giugno all’Autodromo<br />
nazionale di Monza. Con i Bluvertigo,<br />
i Subsonica, Afterhours, Eugenio Finardi,<br />
Bugo, Jack Jaselli, Santa Margaret,<br />
Io?Drama e Aim. di Andrea Thomas<br />
54 ITA EVENTI
Arrivato alla quinta edizione il Brianza Rock Festival<br />
apre a un cast composto dalle band più rappresentative<br />
del panorama musicale italiano. Bluvertigo,<br />
Subsonica e Afterhours sono gli headliner<br />
attesi il 12, 13 e 14 giugno all’Autodromo Nazionale<br />
di Monza, ospitati dal Festival organizzato<br />
dall’Associazione Monzabrianzaeventi, nato per<br />
valorizzare il movimento musicale e culturale del<br />
territorio e sostenere le Associazioni al servizio del<br />
cittadino. Saranno i “residenti” Bluvertigo di Morgan<br />
– quest’anno anche consulente artistico del<br />
BRF - ad aprire le danze venerdì 12 giugno, un ritorno<br />
alle origini (il loro ultimo concerto a Monza<br />
risale all’estate del 1996) con una performance nella<br />
città dove tutto è cominciato e dove dai sintetizzatori<br />
nascevano suoni che avrebbero rivoluzionato<br />
il palcoscenico musicale italiano. La serata targata<br />
Bluvertigo avrà come special guest Eugenio Finardi<br />
e i Santa Margaret. L’Autodromo ospiterà poi sabato<br />
13 giugno il ritorno live dei Subsonica, dopo<br />
il grandissimo successo invernale del In Una Foresta<br />
Tour. Ogni loro concerto è un trionfo di musica<br />
e tecnologia, grazie alla cura maniacale che da<br />
sempre la band dedica al suono e alle immagini. In<br />
apertura i set di Bugo e Jack Jaselli. Gli Afterhours<br />
di Manuel Agnelli, l’alternative rock band italiana<br />
per eccellenza, chiuderanno questa sensazionale tre<br />
giorni domenica 14 giugno. Opening act: Io?Drama<br />
e gli Aim. Le tre band sono legate da un magico<br />
filo che li ha fatti incontrare artisticamente<br />
ITA EVENTI 55
durante le loro carriere: gli Afterhours hanno ospitato<br />
Samuel dei Subsonica in “Voglio una pelle<br />
splendida”, all’interno del remastered dell’album<br />
Hai paura del Buio uscito lo scorso anno e i Bluvertigo<br />
hanno partecipato al singolo dei Subsonica<br />
“Discolabirinto” nel 2000. Sul palco del Brianza<br />
Rock Festival anche i vincitori di Rockin’ the school<br />
– Studenti&Giovani in concerto, il contest di<br />
band emergenti fortemente voluto anche quest’anno<br />
dall’Associazione MonzaBrianzaEventi. Concluso<br />
il 30 aprile, il concorso ha visto per quattro<br />
settimane le 12 band emergenti (selezionate da<br />
una giuria tecnica tra le centinaia di band che si<br />
sono proposte in questi mesi) esibirsi sul palco del<br />
Rock’n Roll di Rho e conquistarsi la possibilità di<br />
aprire una delle tre serate del Brianza Rock Festival<br />
edizione 2015. Mataleòn e Sandflower sono le<br />
band vincitrici del concorso, a loro si aggiungono i<br />
Mr. Kite, trionfatori della scorsa edizione. Nell’area<br />
concerti dell’Autodromo Monza i tre gruppi calcheranno<br />
lo stesso palco di Bluvertigo (Mataleòn),<br />
Subsonica (Mr. Kite) e Afterhours (Sandflower). La<br />
nuova area di tutti i concerti è il fronte Paddock<br />
dell’Autodromo Nazionale Monza, una location<br />
suggestiva che potrà accogliere oltre 20mila persone.<br />
Un palco nuovo, un’area ospitalità, un ristorante,<br />
le birrerie e diverse zone d’intrattenimento<br />
a disposizione del pubblico. L’area concerti allestita<br />
diventerà uno spazio vivibile nell’arco di tutta<br />
la giornata, il Brianza Rock Festival si svolgerà in<br />
collaborazione con la 40ma edizione del Festival<br />
dello Sport che fino all’inizio dei live organizzerà<br />
una serie di appuntamenti sportivi. Il BRF va oltre<br />
la musica: è un evento che sposa anche arte e cultura,<br />
grazie all’organizzazione parallela del Rock’n<br />
Art, la mostra di opere d’arte dedicata ai giovani<br />
pittori e scultori del territorio, quest’anno ospitata<br />
alla Villa Reale di Monza. Come per le precedenti<br />
edizioni il BRF sosterrà l’Associazione SLAncio<br />
a cui si aggiunge per quest’edizione il supporto al<br />
Comitato Maria Letizia Verga Onlus e a Cancro<br />
Primo Aiuto.<br />
www.brianzarockfestival.com<br />
venerdì 12 giugno<br />
BLUVERTIGO<br />
EUGENIO FINARDI<br />
SANTA MARGARET<br />
MATALEÓN<br />
sabato 13 giugno<br />
SUBSONICA<br />
BUGO<br />
JACK JASELLI<br />
MR. KITE<br />
domenica 14 giugno<br />
AFTERHOURS<br />
IO?DRAMA<br />
AIM<br />
SANDFLOWERS<br />
56 ITA EVENTI
Hotel Plaza Padova è l’hotel 4 stelle<br />
del centro. Costruito proprio a ridosso<br />
della zona pedonale di Padova, è facilmente<br />
raggiungibile con ogni mezzo,<br />
nel cuore della città. 140 camere<br />
dotate di ogni comfort, Ristorante interno,<br />
5 sale meeting per congressi ed<br />
incontri di lavoro, palestra e garage<br />
privati. Da più di 40 anni, l’hotel di Padova.<br />
Non è un caso che sia in centro.<br />
A pochi passi dall’Hotel Plaza si trova<br />
il centro pedonale di Padova con le<br />
sue principali attrazioni che rendono<br />
Padova “la città dei senza”: Il Santo<br />
senza nome, ovvero la Basilica di<br />
Sant’Antonio, conosciuta però come Il<br />
Santo; il Prato senza erba ovvero Prato<br />
della Valle è una grande piazza e non<br />
un giardino; il Caffè senza porte, ovvero<br />
il Caffè Pedrocchi, storico luogo<br />
di incontro per intellettuali e studenti,<br />
costruito agli inizi dell’Ottocento senza<br />
porte proprio per permettere ad ogni<br />
studente di passaggio in città di trovarvi<br />
ristoro.<br />
PRENOTA ORA! 049 65 68 22 info@plazapadova.it<br />
HOTEL PLAZA PADOVA<br />
OFFERTA CLIENTI ITALOTRENO 2015<br />
• <strong>10</strong>% sconto sulla migliore tariffa del giorno<br />
• <strong>10</strong>% sconto sul Menu à la carte Ristorante Verdi<br />
* previa disponibilità dell’hotel via mail o telefono<br />
Ristorante Verdi<br />
Corso Milano 38 (accanto all’Hotel Plaza)<br />
Aperto tutti i giorni* anche a pranzo<br />
• Menu del giorno a partire da € 14,50<br />
* chiuso il sabato a pranzo
musica<br />
MARIO BIONDI, L’APOLIDE<br />
Si intitola Beyond il nuovo album del crooner italiano; nuove sonorità, un accenno<br />
alla discomusic e una produzione moderna. Con un tour internazionale già partito.<br />
di Guido Biondi<br />
Un nuovo album con sonorità inedite, un<br />
lungo tour internazionale iniziato il 5 maggio<br />
a Torino: questo il nuovo biglietto da<br />
visita del crooner italiano per anotonomasia, Mario<br />
Biondi. L’abbiamo incontrato alla presentazione del<br />
suo nuovo album e gli abbiamo subito fatto notare<br />
che, a differenza di molti artisti italiani, il suo tour è<br />
partito in concomitanza con il nuovo disco mentre<br />
il trend è lasciar passare una stagione in modo da<br />
far “metabolizzare” le nuove canzoni al pubblico.<br />
“Il live per me è sempre stata la parte predominante”,<br />
sottolinea il cantante siciliano, “tanto che questa<br />
tournèe parte addirittura qualche giorno prima<br />
dell’annuncio dell’uscita del cd, con prevendite decisamente<br />
interessanti. Quindi il mio live prescinde<br />
dalla popolarità del disco: è un neverending tour<br />
per citare Bob Dylan. E va avanti da ormai dieci<br />
anni. L’album è un momento di reincontro con il<br />
pubblico, per parlare nuovamente di quello che sta<br />
succedendo alla mia vita e, di conseguenza, alla<br />
mia musica”. C’è una crescita molto evidente in<br />
Beyond, una ricerca dei dettagli e la serimentazione<br />
di un sound effervescente legato un po’ alla discomusic<br />
degli anni d’oro. Oltre agli arrangiamenti e<br />
ai testi emerge soprattutto l’energia; l’unico parallelo<br />
possibile è l’ultima produzione di Mark Ronson.<br />
Il brano che meglio racchiude questo concentrato<br />
di euforia è “I Choose You”, lontano mille liglia<br />
da ogni brano concepito nel Belpaese: “Non è certamente<br />
italiano (ride, ndr); per me è una ricerca<br />
continua, mi sono cimentato in un territorio molto<br />
ampio e piuttosto difficile per chi non è madrelin-<br />
58 ITA EVENTI
gua. Nello sviluppo di questo progetto la soddisfazione<br />
è percepire e sentire cosa ho fatto prima<br />
e dove sto andando. So che sto crescendo, sto migliorando<br />
la dizione inglese, gli arrangiamenti delle<br />
canzoni e così via”. Perché secondo te in Italia a<br />
differenza dei paesi europei non c’è la tendenza a<br />
cantare in inglese e permettere un maggior accesso<br />
ai mercati globali? “Penso che in Italia ci siano<br />
tantissimi talenti pronti e preparati per lavorare ai<br />
livelli dei colleghi europei, ne conosco tanti. L’Italia<br />
supporta poco i cantanti italiani soprattutto<br />
se provano ad esprimersi in situazioni diverse<br />
dal clasico e dallo standard, la modalità<br />
pop. Ed è certamente un peccato.<br />
Talvolta invece di sentirmi dire che sto<br />
migliorando ricevo una lamentela con<br />
queste parole: perché ti ostini a portare<br />
avanti questo tipo di progetto, fai<br />
un’altra cosa... A che serve cercare di<br />
smontare uno che sta osando qualcosa<br />
di nuovo?”. Significherebbe rinnegare<br />
la tua cifra stilistica. “E qualcosa alla<br />
quale non ti abitui. Sei italiano? Allora<br />
dovresti supportarmi. Non c’è solo<br />
Mario Biondi, dagli anni ottanta c’è<br />
stata Spagna, Raf, Zucchero e tanti<br />
altri”. Anche quanco hai cercato –<br />
con risultati sorprendenti – di fare<br />
un brano crossover rielaborando “Ci<br />
penserò domani” insieme ai Pooh le<br />
radio sono state abbastanza freddine…<br />
“Le radio mi fanno impazzire!<br />
Pensa che ci sono cresciuto dentro,<br />
ho iniziato a fare il Dj a 13 anni!<br />
Mi accorgo che stiamo adottando<br />
una politica nettamente contraria a<br />
quelle europee, ad esempio in Francia.<br />
Trasmettono in radio più del<br />
settanta per centro di musica nazionale<br />
obbligatoriamente. Noi facciamo<br />
esattamente il contrario. Ho<br />
detto – ovviamente scherzando – ai dj<br />
di RadioItalia: ehi sono Mario Biondi<br />
e sono italiano!” Potresti spiazzare tutti<br />
con un disco interamente in italiano… “È<br />
qualcosa che è nelle mie corde e che potrebbe<br />
succedere presto. Io penso alla musica bella, non<br />
divido le cose in serie A o serie B o i generi pop,<br />
jazz, rock in una speciale classifica. Bisogna vedere<br />
se riuscirò a fare un disco intero in italiano<br />
rappresentativo del percorso che ho fatto sino ad<br />
oggi, quella è la chiave. Capire se è all’altezza l’album<br />
e capire se lo sono anche io per fare un progetto<br />
in italiano oppure farmi supportare da altri<br />
artisti. Magari oltre a un disco di inediti anche<br />
ITA EVENTI 59
Prosegue il tour partito il 5 maggio da Torino<br />
22 maggio, Teatro Team, Bari<br />
24 maggio, Teatro Politeama, Palermo<br />
25 maggio, Teatro Metropolitan, Catania<br />
<strong>10</strong> luglio, Castello, Este (PD)<br />
12 luglio, Il Vittoriale, Gardone Riviera (BS)<br />
28 luglio, Cavea, Roma<br />
11 agosto, Forum Eventi<br />
San Pancrazio Salentino (LE)<br />
13 agosto, Teatro dei Ruderi di Cirella<br />
Diamante (CS)<br />
un album di raccolta delle collaborazioni con Renato<br />
Zero, Amalia Gré, Karima, i Pooh etc.”. Nel<br />
brano ispirato da tua figlia “All Of My life” dalle<br />
sonorità dance, emerge una fisarmonica; potrebbe<br />
essere una nuova linfa sulla falsariga dell’innesto<br />
country utilizzato da Avicii: “All’inizio aveva una<br />
connotazione Nu-soul, alla Usher… La linea musicale<br />
aveva una modalità r’n’b e creava un effetto<br />
tango così mi è venuta l’idea della fisarmonica<br />
per accentuare questo strano ritmo sensuale”. In<br />
“Open Up You Eyes” sembra di immergersi nella<br />
sensualità tipica della Donna Summer di “Love To<br />
Love You Baby”… “È stato l’ultimo brano uscito in<br />
studio e più lo ascolto più mi convince. Dal vivo è<br />
realizzato in una veste particolare, con due ragazze<br />
che ballano e cantano in questa canzone vestite da<br />
hostess con una coreografia particolare molto anni<br />
settanta”. È la stessa atmosfera dell’incipit del nuovo<br />
album, il messaggio è che sei apolide? “Assolutamente<br />
si (ride, ndr)”. Ho letto che ascolti tantissima<br />
musica in diversi formati, è vero? “Appena ho un<br />
attimo di relax mi rinchiudo nel mio loft e ascolto<br />
dal 78 giri al minidisc, dai vecchi stereo8 sino ai<br />
vinili a 45 giri”. Beyond si chiude con un divertissement<br />
che recita questo tormentone: dove vanno<br />
a finire i soldi? “Pensa che è nato come un brano<br />
britpop ma progressivamente è cambiato in un ritmo<br />
reggae! Mi ha divertito moltissimo. Credo che<br />
dagli anni settanta ad oggi questa frase è ricorrente;<br />
è attualissima: dove vanno a finire i soldi?. Un testo<br />
blues, non c’è dubbio”.<br />
60 ITA EVENTI
letture<br />
“PROFUMO D’ITALIA”<br />
IL BELPAESE<br />
RACCONTATO AI TEDESCHI<br />
A colloquio con la scrittrice Valeria Vairo<br />
Nel libro di storie brevi Profumo d’Italia la scrittrice giornalista Valeria Vairo racconta in<br />
venti storie senza tempo al pubblico tedesco con grande ironia, sensibilità e tenerezza<br />
difetti e pregi degli italiani: pasticcioni, simpatici, un po’ maldestri ma sempre affascinanti.<br />
di Bruno Quiriconi<br />
Come ci vedono i tedeschi?<br />
In ogni cultura quando si guarda<br />
il diverso lo si fa attraverso lo stereotipo.<br />
Non a caso si dice: “Gli<br />
italiani stimano i tedeschi ma<br />
non li amano e i tedeschi amano<br />
gli italiani ma non li stimano”,<br />
e spesso è proprio così. L’Italia è<br />
ancora vista come “il paese della<br />
Dolce vita”, è ancora amata<br />
come meta turistica, altrettanto<br />
apprezzata e diffusa è la cucina<br />
italiana, ormai la seconda per<br />
importanza in Germania dopo<br />
quella locale, e così la moda e la<br />
nostra creatività. Ma esistono<br />
anche cliché negativi: l’italiano<br />
come fanfarone, inaffidabile e<br />
poco organizzato è un’immagine<br />
abbastanza diffusa, anche<br />
perché, purtroppo viene troppo<br />
spesso confermata dai nostri fatti<br />
di cronaca riportati dai media tedeschi.<br />
Diciamo che da qualche<br />
anno si percepisce una grande<br />
sfiducia nel nostro Paese.<br />
Perché un libro sull’Italia per i<br />
tedeschi?<br />
Il mio libro contiene racconti<br />
accompagnati da informazioni<br />
giornalistiche sul Belpaese. I tedeschi<br />
sono curiosi di tutto quello<br />
che riguarda l’Italia. Ho voluto<br />
62 ITA EVENTI
giocare con alcuni stereotipi con<br />
l’intenzione però di superarli in<br />
seconda battuta e creare empatia<br />
tra il lettore e i miei personaggi.<br />
Solo così, superando il pregiudizio<br />
si può creare una vera comunicazione<br />
e comprensione tra<br />
culture diverse qualunque esse<br />
siano. Un libro quindi per aiutare<br />
i tedeschi a superare gli stereotipi<br />
giocando con essi.<br />
Che Italia racconta?<br />
L’Italia che mi è rimasta nel cuore,<br />
l’Italia del mare, del sole e<br />
degli affetti. Credo che ogni emigrato<br />
a un certo punto si accorga<br />
che il suo Paese gli manca. Non<br />
succede subito, perché nei primi<br />
anni sei concentrato a integrarti<br />
nel luogo che ti ospita, imparare<br />
la lingua ma non solo, imparare<br />
le regole non scritte, gli atteggiamenti<br />
accettati o meno, adeguarti<br />
alla mentalità. Questo tipo di<br />
integrazione assorbe tantissime<br />
energie, solo quando questo primo<br />
passo è compiuto, e può durare<br />
anni, ti tranquillizzi e inizi<br />
a pensare... in quel momento mi<br />
sono accorta di quanto l’Italia mi<br />
mancasse e non ho potuto fare altro<br />
che scrivere.<br />
I racconti sembrano avere luogo<br />
in un’atmosfera senza tempo,<br />
in cui si mescolano tenerezza,<br />
malinconia, ironia.<br />
Sì, è vero i racconti non sono<br />
collocati in un preciso momento<br />
storico, sono semplicemente<br />
schizzi di scene italiane legate<br />
alla quotidianità del nostro paese,<br />
come il prendere il caffè, l’abbronzarsi<br />
in spiaggia, ma anche<br />
il rapporto con la religione e la<br />
famiglia. Ho potuto scrivere il<br />
libro da quello che definisco un<br />
“osservatorio privilegiato”: essendo<br />
italiana e vivendo in Germania,<br />
sono abbastanza italiana per<br />
capire e amare la mia gente, ma<br />
anche abbastanza “straniera” per<br />
vederne i difetti, le incongruenze,<br />
le esagerazioni per poterci anche<br />
ridere sopra.<br />
Nel libro è presente anche il<br />
rapporto Nord e Sud. È una tematica<br />
per Lei importante?<br />
Diciamo che è una tematica che<br />
conosco molto bene, i miei genitori<br />
sono entrambi pugliesi<br />
e si sono trasferiti da oltre cinquant’anni<br />
a Como. Io sono<br />
nata a Como ma la mia vita si è<br />
svolta in “un mondo di mezzo“<br />
(uso questa definizione da prima<br />
dei fatti di cronaca criminale su<br />
Mafia capitale che l’hanno resa<br />
negativa). Non ero del Sud ma<br />
non ero neanche del Nord e ora<br />
non sono tedesca ma neanche più<br />
tanto italiana.<br />
Come vive questa condizione?<br />
Il vivere in questo “mondo di<br />
mezzo“ dà la possibilità di essere<br />
un osservatore più oggettivo delle<br />
realtà in cui ci si trova e questo<br />
è a mio parere un grandissimo<br />
vantaggio per affrontare la vita.<br />
Si ha la possibilità di prendere<br />
dalle diverse culture che si vengono<br />
a conoscere quello che è più<br />
giusto per se stessi e di allontanare<br />
gli aspetti che non piacciono in<br />
una costante crescita personale.<br />
Valeria Vairo, vive dal 2000 a Monaco di Baviera dove lavora come giornalista e direttrice di<br />
una <strong>rivista</strong> per la ristorazione italiana in Germania. Nel marzo dello scorso anno ha debuttato<br />
come scrittrice. Il suo primo libro Profumo d’Italia, in versione bilingue (italiano-tedesco), è un<br />
successo editoriale che ha stimolato ma anche confermato l’interesse dei lettori tedeschi per<br />
il Belpaese e per il nostro modo di vivere e di essere. Un libro pieno di ironia, che aiuta i tedeschi<br />
a capire come siamo noi italiani e noi italiani a guardarci dall’esterno.<br />
Il caffè di nonno Leo<br />
Estratto dal libro “Profumo d’Italia”<br />
Anche nonno Leo beveva<br />
il caffè. Ma in America,<br />
dove aveva vissuto, aveva<br />
imparato a berlo in un modo<br />
tutto speciale, raccontava. I nipotini<br />
non lo potevano nemmeno<br />
assaggiare il caffè di nonno Leo.<br />
«C’è dentro il whisky!» dicevano<br />
con gli occhioni sbarrati, come se<br />
anche il solo pronunciare la parola<br />
potesse avere conseguenze terribili.<br />
Nessuno sapeva esattamente<br />
cosa avrebbe potuto fare così male<br />
ai piccoli che non avrebbe fatto<br />
male anche al nonno, ma lui,<br />
per spaventarli, li minacciava con<br />
profezie di ferite sanguinanti e<br />
contorcimenti di budella se si fossero<br />
soltanto «azzardati» (questo<br />
verbo, pronunciato solennemente<br />
con l’indice alzato gli piaceva tanto)<br />
a bere un piccolissimo sorso<br />
del pericoloso elisir. La famiglia<br />
si riuniva a casa di nonno Leo in<br />
estate. Anche i nipotini, che vivevano<br />
al nord, durante i tre mesi di<br />
vacanze scolastiche andavano dai<br />
nonni al sud dove, insieme agli<br />
altri cuginetti, trascorrevano indimenticabili<br />
momenti di gioco e<br />
di calore familiare, e respiravano<br />
aria di mare e di allegria. In quei<br />
pomeriggi d’estate<br />
ITA EVENTI 63
l’afa era soffocante. Nel sud Italia,<br />
durante la stagione calda, le ore<br />
del pomeriggio che vanno dall’una<br />
alle tre sono ore morte. È il<br />
momento della «controra». Sono<br />
ore in cui l’asfalto si scioglie sotto<br />
i raggi a picco del sole impietoso<br />
e i muri bianchi delle case riflettono<br />
la luce abbagliante quasi a<br />
voler espellere quell’aria<br />
cocente che brucia<br />
occhi e pelle. Anche le<br />
pietre che lastricano le<br />
vie diventano bollenti<br />
e qualche cane randagio<br />
cerca inquieto un<br />
angolo d’ombra dove<br />
rifugiarsi e potersi finalmente<br />
rinfrescare.<br />
Le strade sono deserte,<br />
le persone si guardano<br />
bene dal lasciare le<br />
case e si abbandonano<br />
a un’atmosfera di stordimento,<br />
di oblio collettivo.<br />
Anche nonno<br />
Leo e la sua famiglia in<br />
quelle ore rimanevano<br />
a casa. Le finestre erano<br />
socchiuse, le persiane<br />
verde bottiglia regalavano<br />
frescura. I bambini<br />
passavano il tempo<br />
cercando di sorprendere<br />
con l’acchiappamosche<br />
quelle scocciatrici<br />
estive dai grandi occhi<br />
che, intrufolatesi in<br />
qualche modo nella fitta<br />
rete delle zanzariere<br />
alle finestre, speravano<br />
di scampare all’afa,<br />
ignare del destino altrettanto<br />
crudele che le<br />
attendeva. Dopo pranzo le donne<br />
di casa erano indaffarate a pulire,<br />
sparecchiare, scopare e lavare<br />
i piatti, cinguettando tra loro<br />
gli ultimi pettegolezzi e novità;<br />
i bambini aiutavano senza fare<br />
troppo rumore perché il nonno<br />
era andato a riposare. Solo al suo<br />
risveglio sarebbe ricominciata la<br />
vita. Finalmente, verso le quattro,<br />
il nonno si alzava e arrivava in cucina.<br />
Come era sua consuetudine<br />
si sarebbe preparato per la partita<br />
a briscola o a scala quaranta con<br />
la nonna e sua sorella, passatempo<br />
a cui era dedicato il pomeriggio.<br />
Ma prima c’era qualcosa di molto<br />
più importante… Come per<br />
incanto la cucina si impregnava<br />
improvvisa mente di un profu-<br />
Valeria Vairo: Profumo d’Italia - Ein Hauch Italien<br />
Bilingual Edition - Copyright: Deutscher Taschenbuch<br />
Verlag, Münich/Germany<br />
160 pagine - ISBN 978-3-423-09519-8<br />
Per ulteriori informazioni su Valeria Vairo: www.vairo.info<br />
mo speciale: nonno Leo versava<br />
il caffè appena fatto nel bicchiere<br />
di vetro e, con movimento lento<br />
e sovrano, si alzava e prendeva la<br />
bottiglia di whisky dallo sportello<br />
più alto della credenza, la apriva e<br />
ne metteva un goccio nel caffè. Il<br />
whisky per il nonno era l’America.<br />
Valentina e gli altri nipotini<br />
lo osservavano imbambolati già<br />
pregustando quel mondo lontano<br />
di cui avrebbe raccontato di lì a<br />
poco. Nonno Leo era alto e biondo,<br />
aveva gli occhi blu, la pelle<br />
così chiara da sembrare trasparente.<br />
Il suo corpo magro e compatto<br />
era testimonianza di una vita di<br />
duro lavoro. Aveva una grande<br />
cicatrice che obliqua gli tagliava il<br />
petto e la pancia e che contribuiva<br />
a conferirgli quell’alone<br />
di mistero legato ai<br />
suoi anni passati così<br />
lontano. Poi nonno<br />
Leo con le sue grandi<br />
mani prendeva Valentina,<br />
la sollevava e se la<br />
metteva a sedere sulle<br />
ginocchia; lei sapeva<br />
che stava per raccontarle<br />
delle belle storie ed<br />
era ansiosa di viaggiare<br />
con lui e con la fantasia.<br />
«Bagna solo la lingua,<br />
senti com’è buono», le<br />
diceva all’improvviso<br />
in segreto, facendo attenzione<br />
che la nonna<br />
e gli altri nipotini non<br />
sentissero. «Ma nonno,<br />
non fa male?» sussurrava<br />
Valentina, «No, se<br />
bagni solo un po’ la lingua<br />
no» rispondeva lui<br />
in un bisbiglio. La piccola<br />
chiudeva gli occhi<br />
sporgendo lentamente<br />
le labbra, lambiva con<br />
la lingua delicatamente<br />
la bevanda magica e,<br />
non appena sentiva il<br />
bruciore dell’alcool nelle<br />
narici la tirava subito<br />
indietro. In quei pochi<br />
istanti di trasgressione<br />
autorizzata con quel sapore solo<br />
sfiorato e intuito di caffè e whisky,<br />
la piccola Valentina si sentiva<br />
grande e anche un po’ americana.<br />
Valeria Vairo, Profumo<br />
d’Italia - Ein Hauch Italien<br />
Bilingual Edition<br />
© 2014 Deutscher<br />
Taschenbuch Verlag,<br />
Munich/Germany<br />
64 ITA EVENTI
libri<br />
RUNNER SI DIVENTA (Daniele Barbone, Corbaccio)<br />
Un libro consigliato da Giovanni Soldini perché “ti insegna a correre per realizzare<br />
i tuoi sogni e raggiungere i tuoi traguardi”. L’autore – un imprenditore di<br />
successo – racconta magistralmente come iniziare a correre può cambiare la<br />
vita. Dalla spiegazione accurata dei dettagli per i non esperti sino ai consigli per<br />
trasformare una passione in un esercizio di volontà infinito. Dalle corsette girando<br />
per l’isolato di casa sino alle Five Major Marathons e alla Cento kilometri dela<br />
Sahara. Ogni volta con un obiettivo più difficile, tenendo conto delle debolezze<br />
e della fatica provata proprio a un passo dal traguardo. Runner e pace-maker<br />
ovvero motivatore, coach, per trasmettere con le parole, lo slancio necessario<br />
per intraprendere questo percorso insieme alla “cassetta degli attrezzi”. Perché<br />
in compagnia è meglio come sottolinea Daniele: “L’aiuto di chi condivide i tuoi<br />
sogni è determinante quanto la tua ambizione”. (t.b.)<br />
MOZART ERA UN FIGO, BACH ANCORA DI PIÙ<br />
(Matteo Rampin e Leonora Ermellini, Salani)<br />
Incuriosire e divertire cercando di far comprendere i pilastri della musica classica<br />
è possibile? Ci provano i due autori di questo saggio piacevole e interessante<br />
con un titolo davvero irresistibile. Disinvolti e provocatori, Rampin e la Ermellini<br />
ci conducono nei segreti della vita privata dei più grandi compositori di tutti<br />
i tempi, cercando di divulgare l’abc della musica classica tra un aneddoto e<br />
l’altro. Si riesce, leggendo, ad imparare alcune nozioni altrimenti noiose per i<br />
non addetti ai lavori o per i cultori del genere. Da Bach a Mozart, da Beethoven<br />
a Paganini sino a Cage si scoprono le opere, gli amori e le loro fragilità. (a.t.)<br />
CREATIVITÀ, IL CRIMINE PERFETTO<br />
(Philippe Petit, Ponte alle grazie)<br />
La popolarità di Philippe Petit è esplosa nel 1974 in seguito alla sua leggendaria<br />
camminata su un cavo teso tra le due torri gemelle del World Trade Center<br />
di New York. L’impresa – sulla carta impossibile – è stata elaborata, gestita e<br />
realizzata come un crimine degno di Lupin, a quattrocento metri d’altezza, nella<br />
totale illegalità dopo anni di preparazione scrupolosa. In questo libro l’artista si<br />
interroga sulla genesi della creatività, cercando di sfatare alcuni luoghi comuni e<br />
raccontando le sue intuizioni e le battaglie per portarle avanti. Spesso in perfetta<br />
solitudine e, come abbiamo visto, anche sfidando le autorità; del resto, come<br />
lo stesso autore specifica “colui che crea è un poeta che esercita la ribellione<br />
intellettuale”. (b.q.)<br />
GIORGIO GABER …IO MI CHIAMO G E SONO<br />
ANCORA QUI… (Reinhold Kohl, Aereostella)<br />
Ecco un concept-book toccante e sincero, corredato dalle splendide fotografie di<br />
Reinhold Kohl e stralci dei testi di Gaber e Sandro Luporini. Reinhold e Giorgio<br />
si conobbero nel 1981, diventarono amici e iniziarono a collaborare; a Kohl<br />
l’onere e il piacere di immortalare le espressioni più vive dell’artista attraverso<br />
le esibizioni sul palcoscenico dei teatri. Inoltre nel libro è presente un’intervista<br />
esclusiva con Gaber, rilasciata all’amico dopo un anno e mezzo di silenzio<br />
con la stampa dopo i feroci attacchi al suo Io se fossi Dio. Questa intervista,<br />
riprodotta con le cartelle scritte con la Olivetti portatile dell’artista, contiene le<br />
correzioni e gli appunti originali. Commovente e intenso. (g.b.)<br />
ITA EVENTI 65
design<br />
L’INCONTRO NATURALE<br />
TRA UN ITALIANO<br />
E UN GIAPPONESE<br />
Noa Ikeuchi & Tommaso Nani (mist-o)<br />
si incontrano durante i loro studi all’Istituto Europeo<br />
di Design e avviano una collaborazione che li porta<br />
immediatamente ad esporre i propri progetti<br />
al Salone Satellite, Triennale Design Museum,<br />
MOMA design store e a collaborare<br />
con prestigiose aziende del settore.<br />
Sono prima di tutto due amici, con una grande<br />
voglia di unire due punti di vista per<br />
crearne uno inedito.<br />
di Tommaso Nani<br />
L’incontro<br />
È stato naturale il nostro incontro,<br />
uno di quegli incontri che inizialmente<br />
sembrano normali ma che, col<br />
senno di poi, ha cambiato e segnato il<br />
percorso di due persone. Siamo sempre<br />
stati entrambi molto curiosi e alla ricerca<br />
di situazioni diverse e profonde da<br />
scoprire - non solo esperienze superficiali<br />
e passeggere -, ma qualcosa di estraneo<br />
dentro il quale sentirsi a proprio agio. La<br />
cultura giapponese vista e sperimentata<br />
da vicino, non solo attraverso libri, film<br />
o cibo - dei quali mi son sempre interessato<br />
relativamente-, ma un processo<br />
di conoscenza attraverso l’esperienza.<br />
Mi interessava provare a capire il perché<br />
di certe usanze, cercare di comprendere<br />
l’estetica di un popolo attraverso le persone<br />
e i comportamenti e non solo attraverso<br />
le cose. Dall’altra parte c’è stata<br />
un’immersione totale nella cultura occidentale,<br />
in particolare italiana, attraverso<br />
anche l’apprendimento della lingua<br />
che racconta tanto di un popolo. Tutto<br />
questo avveniva quando avevamo circa<br />
19 anni in un momento di crescita, nel<br />
quale la propria personalità si forma e<br />
le esperienze segnano indelebilmente il<br />
percorso di una persona.<br />
66 ITA EVENTI
La decisione di lavorare insieme e l’amicizia<br />
Non abbiamo deciso a tavolino di lavorare insieme; inizialmente<br />
siamo semplicemente diventati buoni amici. Di<br />
tutto si trattava eccetto che di business: c’è sempre<br />
stato il progetto, la ricerca di un idea interessante<br />
e lo sforzo per proporre una nostra personale visione.<br />
Mist-o è la naturale conseguenza della voglia<br />
di raccontare storie e mischiare esperienze<br />
facendo qualcosa di materiale e tangibile che può<br />
anche, qualche volta, migliorare e arricchire la<br />
vita delle persone o far vedere le cose da un’altra<br />
angolatura oppure semplicemente farle sorridere. Il<br />
design è un mondo molto interessante anche perché<br />
unisce in se temi umanistici e scientifici; la narrazione<br />
e la produttività riescono ad unirsi. È un bel modo per<br />
arrivare alle persone dato che gli oggetti, in teoria, verranno<br />
usati e non solo osservati o venerati ma saranno<br />
rovinati giorno dopo giorno, verranno caricati<br />
di esperienze e talvolta rotti, e magari<br />
anche dimenticati per far spazio a<br />
qualcosa di altro.<br />
Due anime<br />
Il nostro studio è costituito<br />
da due anime: una italiana,<br />
e una giapponese. Siamo<br />
due individui con background<br />
molto diversi; abbiamo<br />
quella trasversalità<br />
di visione che, incontrandosi,<br />
crea una terza via<br />
molto interessante. Già<br />
da studenti abbiamo organizzato<br />
e partecipato<br />
ad un paio di esposizioni<br />
durante il fuori<br />
salone insieme ai nostri<br />
amici. Qualche anno<br />
dopo abbiamo avuto la<br />
possibilità di partecipare<br />
al Salone Satellite,<br />
straordinario evento<br />
inventato dalla mitica<br />
Marva Griffin, con la<br />
possibilità di entrare<br />
in contatto con una<br />
quantità formidabile<br />
di persone, soprattutto<br />
addetti ai lavori (svolgendosi<br />
in fiera) e di<br />
mostrare i nostri lavori<br />
ad un pubblico colto ed<br />
interessato. Inizialmente<br />
eravamo entrambi a<br />
Milano, ma dopo undici<br />
ITA EVENTI 67
68 ITA EVENTI<br />
WOODPECKER<br />
Manufactured by:<br />
Frag, 2013
ATLANTIS<br />
Manufactured by:<br />
Cappellini, 2014<br />
ITA EVENTI 69
MEZZANINO<br />
Manufactured by:<br />
Mogg, 2012<br />
anni trascorsi in Italia, Noa è tornato a vivere in<br />
Giappone; ci è sembrata una buona occasione<br />
per cercare di allargare ulteriormente i nostri<br />
confini. Il fatto di non essere sempre entrambi<br />
nello stesso luogo può diventare in un certo<br />
senso un vantaggio, anche se cerchiamo comunque<br />
il più possibile di stare entrambi o a<br />
Tokyo o a Milano.<br />
LAS<br />
Manufactured by:<br />
Oluce, 2015<br />
Concept<br />
Il nostro approccio vuole comunicare una visione<br />
del mondo: le cose e i rapporti nascono dall’unione<br />
e dall’incontro di diversi significati e simboli, ed è<br />
da questo dialogo caotico continuo che lentamente<br />
si procede verso un ordine nuovo e chiaro. Come la<br />
nebbia, che esternamente appare come una grande<br />
massa che si muove e respira unita, ma che nel profondo<br />
è composta da un’infinita quantità di gocce<br />
d’acqua, quindi da individualità singole. Proporre<br />
un’indagine delle cose e delle relazioni con le diverse<br />
culture non a livello di superficie ma per ricercare<br />
un archetipo comune, l’essenza pura delle<br />
cose. Un modo per connettere diverse culture in<br />
modo profondo e creare così un diverso ordine e<br />
un nuovo modo di vedere le cose.<br />
Lo stile<br />
Il nostro lavoro si caratterizza non tanto per uno<br />
stile preciso o una forma ricorrente che forzata-<br />
INARI<br />
Manufactured by:<br />
Living Divani, 2015<br />
70 ITA EVENTI
mente diamo agli oggetti, ma in un modo nostro<br />
di disegnare. Questa si può definire la nostra cifra<br />
stilistica: non vogliamo che il nostro lavoro si riduca<br />
a ripetere un modello. Capita di vedere oggetti<br />
disegnati senza molta chiarezza; sono un minestrone<br />
di concetti, forme, suggestioni, che creano<br />
confusione. La nostra ricerca è quella di dar vita a<br />
prodotti chiari e gentili, in grado di esprimere un<br />
concetto per volta ma con forza. Cerchiamo di tirare<br />
fuori l’essenza restando focalizzati sul concetto<br />
principale che caratterizza l’oggetto, enfatizzandone<br />
l’importanza e togliendo il superfluo. Una semplicità<br />
profonda unita a una poetica leggera, sofisticata<br />
e talvolta umoristica.<br />
LAS<br />
Manufactured by:<br />
Oluce, 2015<br />
Bio<br />
Noa Ikeuchi e Tommaso Nani, di nazionalità rispettivamente<br />
giapponese e italiana, si conoscono<br />
all’Istituto Europeo di Design; i loro progetti sono<br />
stati presentati al Salone Satellite, Triennale Design<br />
Museum, MOMA design store. Collaborano con<br />
prestigiose aziende del settore tra le quali Antolini,<br />
Atipico, Be Open Foundation, Cappellini, Ex-t,<br />
Frag, Ichendorf, Living Divani, L’Abitare, Mogg,<br />
Oluce. Noa collabora inoltre con lo studio David<br />
Chipperfield Architects; Tommaso con lo studio<br />
Palomba Serafini Associati. Nel 20<strong>10</strong> fondano insieme<br />
lo studio mist-o lavorando in diversi campi,<br />
dall’interior design all’art direction e grafica.<br />
TEQUILA SUNRISE<br />
Manufactured by:<br />
Ichendorf, 2013<br />
ITA EVENTI 71
notes<br />
FORMAZIONE<br />
PER SOSTENERE LA RIPRESA<br />
Spada: «I fondi interprofessionali rappresentano una concreta opportunità di crescita»<br />
Nel 2014 il sistema dei fondi interprofessionali<br />
ha registrato un incremento dell’8%<br />
- in termini di adesione da parte di nuove<br />
aziende – rispetto all’anno precedente. Lo rileva il<br />
XV Rapporto ISFOL, l’istituto per lo sviluppo della<br />
formazione professionale dei lavoratori. Nel Rapporto<br />
il fondo Formazienda viene citato tra quelli<br />
che crescono di più, con oltre il 50% di nuove adesioni.<br />
Accanto a questi dati strettamente attinenti<br />
al nostro settore, giungono segnali positivi a livello<br />
economico: crescita della fiducia, segno più per le<br />
previsioni del PIL, buoni risultati per industria ed<br />
export. Benché il Fondo Monetario Internazionale<br />
veda, nel medio termine, una crescita ancora lontana<br />
dai livelli precrisi, viene naturale accostare i<br />
due dati e presumere che l’ottimismo economico<br />
sia riconducibile anche all’aumentato ricorso alla<br />
formazione da parte delle imprese. Ne abbiamo<br />
parlato con Rossella Spada, direttore del Fondo<br />
Formazienda.<br />
Rossella Spada<br />
Direttore<br />
del Fondo<br />
Formazienda<br />
Come si pone la formazione nei confronti<br />
dell’impresa che necessita di essere competitiva<br />
sul mercato?<br />
Le imprese del nostro paese, oltre a dover accrescere<br />
la competitività dei prodotti e dei servizi, vanno<br />
messe nelle condizioni di rispondere tempestivamente<br />
alle sollecitazioni di un mercato in continua<br />
evoluzione. É in questo contesto che la formazione<br />
diventa uno strumento strategico a supporto<br />
dell’impresa. É evidente, infatti, che più le persone<br />
risultano qualificate e più competitiva è l’azienda.<br />
Ora, la nostra mission è esattamente quella di rendere<br />
possibile il finanziamento della formazione<br />
alle aziende che vogliono investire nel proprio futuro.<br />
A quanto pare, ci riusciamo bene. Infatti, com’è<br />
stato ricordato, nel 2014 abbiamo avuto un incremento<br />
di adesioni di circa il 50% rispetto all’anno<br />
precedente, mentre l’intero sistema dei fondi<br />
interprofessionali ha registrato una crescita di circa<br />
l’8%. I dati sono decisamente positivi e, nel loro insieme,<br />
dimostrino da parte delle imprese una maggiore<br />
attenzione allo strumento della formazione.<br />
Perché, a suo parere, c’è stato questo significativo<br />
incremento di adesioni a Formazienda e, in<br />
generale, al sistema dei fondi interprofessionali?<br />
É probabile che gli imprenditori italiani stiano<br />
maturando una maggiore consapevolezza circa<br />
le opportunità offerte dai fondi interprofessionali<br />
che promuovono la formazione continua: con<br />
l’adesione, infatti, l’impresa può veder finanziati i<br />
percorsi formativi che intende (o che è obbligato a)<br />
realizzare per promuovere, incrementare e/o anche<br />
cambiare la propria realtà produttiva. Gli strumenti<br />
di accesso ai finanziamenti messi a disposizione<br />
da Formazienda in questo ambito risultano particolarmente<br />
snelli ed efficienti. Ricordo, in particolare,<br />
l’avviso a sportello, strumento “tagliato” sulle<br />
esigenze delle piccole e micro imprese che consente<br />
di avviare nell’arco di un solo mese le attività formative<br />
ritenute necessarie. Né va dimenticato lo<br />
sforzo compiuto dal nostro fondo per alleggerire la<br />
parte burocratica - in genere piuttosto pesante per<br />
72 ITA EVENTI
l’impresa – facendo ricorso al cosiddetto costo standard, che si basa sul controllo dei risultati e non sui<br />
controlli amministrativo-contabili.<br />
Qual è il principale obiettivo del fondo Formazienda per il 2015?<br />
A oggi, al sistema dei fondi interprofessionali aderisce il 69% delle imprese del settore<br />
privato. Questo significa che il 31% non aderisce ancora a nessun fondo. La nostra<br />
attenzione va, in modo particolare, alle aziende di quest’ultimo gruppo. Faremo<br />
del nostro meglio per raggiungerle e per sensibilizzarle in merito all’importanza<br />
della formazione, intesa come strategico mezzo di crescita nel mercato<br />
del lavoro.<br />
Come può aderire al vostro fondo l’impresa non ancora iscritta?<br />
Aderire a Formazienda è semplice e non comporta nessun costo<br />
per l’impresa. E’ sufficiente inserire il codice FORM nella denuncia<br />
contributiva e retributiva mensile (modello UNIE-<br />
MENS). L’adesione, ricordiamo, può essere espressa anche<br />
da parte delle aziende agricole (modello DMAG). Il fondo<br />
Formazienda accoglie anche il contributo versato<br />
dalle imprese per le figure dirigenziali. Per ulteriori<br />
informazioni circa le modalità di adesione si può<br />
visitare il nostro sito internet e/o prendere contatti<br />
con i nostri uffici.<br />
Focus<br />
Cos’e’ il fondo Formazienda<br />
Formazienda è uno dei 22 fondi paritetici interprofessionali<br />
nazionali per la formazione continua. Il<br />
Fondo Formazienda è stato autorizzato ad operare<br />
con decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche<br />
Sociali del 31 ottobre 2008. Il Fondo Formazienda<br />
promuove e finanzia piani formativi aziendali,<br />
territoriali, settoriali e individuali concordati<br />
tra le parti sociali – la confederazione generale dei<br />
sindacati autonomi dei lavoratori (Confsal) e la confederazione<br />
autonoma italiana del commercio, del<br />
turismo, dei servizi, delle professioni e delle PMI<br />
(Sistema Commercio e Impresa) - nonché eventuali<br />
ulteriori iniziative propedeutiche e comunque direttamente<br />
connesse a detti piani concordate tra le parti.<br />
Il Fondo è l’unico ad aver sede nel nord Italia, in<br />
Lombardia, a Crema (CR).<br />
Cosa finanzia<br />
Il Fondo Formazienda promuove e finanzia piani<br />
formativi aziendali, territoriali, settoriali e individuali<br />
concordati tra le parti sociali.<br />
I destinatari<br />
L’obiettivo principale di Formazienda è rendere<br />
semplice ed accessibile alle aziende (anche quelle di<br />
piccolissime dimensioni) l’utilizzo della formazione<br />
come leva strategica per favorire l’innovazione e lo<br />
sviluppo. Sono destinatari della formazione finanziata:<br />
apprendisti, operai, impiegati, quadri, dirigenti,<br />
collaboratori.<br />
Come accedere ai finanziamenti<br />
Le aziende che hanno aderito a Formazienda possono<br />
accedere ai finanziamenti partecipando agli<br />
Avvisi che il Fondo emanerà durante l’anno. Le<br />
imprese aderenti potranno inoltrare l’istanza di finanziamento<br />
del progetto formativo direttamente al<br />
Fondo o delegando le strutture formative accreditate<br />
allo stesso.<br />
Formazienda<br />
Via Olivetti, 17 - 26013 Crema<br />
Tel. 0373.472168 / Fax. 0373.472163<br />
info@formazienda.com<br />
www.formazienda.com<br />
ITA EVENTI 73
itratti<br />
GIOIELLI INDOSSATI DA<br />
PERSONE FELICI<br />
74 ITA EVENTI
Una conversazione con Andrea & Piero Gregori, uno dei due fratelli rappresentanti<br />
la quarta generazione in attività, in attesa di vedere se arriverà la quinta.<br />
Una lunga storia di passione culminata con un’espansione internazionale.<br />
Con l’unico obiettivo di unire creatività e professionalità al desiderio di chi vuole<br />
trasmettere emozioni. di Bruno Quiriconi<br />
Le origini<br />
“Tutto è partito a fine ‘800: due fratelli, Giovanni<br />
e Giuseppe – uno orafo e l’altro sarto – hanno iniziato<br />
a creare gioielli. Questo connubio tra moda e<br />
gioielli oggi sembra assolutamente normale e consolidato<br />
ma bisogna contestualizzare le due figure<br />
all’inizio del secolo scorso per capire il loro estro e<br />
la giusta intuizione; insieme hanno sviluppato l’estetica<br />
dei gioielli I Gregori. Hanno aperto il primo<br />
punto vendita – ancora oggi esistente – in zona<br />
nord Milano (Piazza Dergano) utilizzandolo anche<br />
come laboratorio. In seguito i loro figli Luigi<br />
ed Andrea, hanno continuato l’operato sino agli<br />
anni ’50 passando a loro volta il testimone alla terza<br />
generazione ovvero i nostri genitori fino alla fine<br />
degli anni novanta. Oggi la quarta generazione è<br />
composta da noi due e operiamo principalmente<br />
nel flagship store di via Marghera a Milano”.<br />
La realizzazione dei gioielli<br />
Andrea e Piero oggi sono gli ideatori dei gioielli I<br />
Gregori: ne seguono tutta la filiera, dalla preparazione,<br />
al disegno, alla produzione, alla commercializzazione<br />
e i rapporti con l’estero. L’ispirazione è<br />
sempre la donna; una donna che anela ad un anello<br />
regalato da un uomo, pegno tangibile del desiderio.<br />
Del resto cambiano i tempi ma per la persona amata<br />
si pensa ad un gioiello di valore quale miglior<br />
forma di slancio per testimoniare il proprio impeto.<br />
“È l’uomo il protagonista assoluto del regalo pensato<br />
e selezionato con cura. Non per niente le nostre<br />
ultime collezioni si chiamano Abbracci e Glamour,<br />
proprio perché sono pensate e ideate per rendere felice<br />
una donna, per farla sentire desiderata e amata.<br />
Nature e Flowers sono, invece, ispirate alla natura”.<br />
Esclusi i diamanti quali altre pietre preziose sono<br />
di maggiore interesse? “Rubino, smeraldo e zaffiro<br />
sono allo stesso livello, sempre dopo il diamante,<br />
spesso abbinati insieme”.<br />
Diamonds are the girl best friend<br />
“Oggi come ieri è ancora il diamante l’oggetto del<br />
desiderio più ambito. Sin dalla storia più remota<br />
ogni guerriero portava alla sua donna un diamante,<br />
simbolo dell’invincibilità. È un richiamo atavico. E<br />
la sua bellezza, come pietra è indiscutibile. Più che<br />
il diamante solitario, i gioielli con diamanti sono la<br />
nostra cifra stilistica. Ed è - in assoluto – la richiesta<br />
costante dei nostri clienti. Anelli, bracciali, orecchini<br />
in oro bianco, oro rosa, con fantasie e diamanti”.<br />
La fantasia in contrapposizione al gusto classico,<br />
un mix di innovazione e tradizione; ma quale delle<br />
due declinazioni è predominante? “A livello nazionale<br />
e cittadino la nostra è un’immagine classica; la<br />
nostra comunicazione a livello internazionale tende<br />
ad evidenziare il gioiello ricercato ed elaborato”.<br />
ITA EVENTI 75
una azienda distributrice cinese e questo significa<br />
che siamo presenti anche sul loro mercato”. Il<br />
Made in Italy ha ancora il suo appeal? “Assolutamente<br />
si. Soprattutto oggi dopo aver passato qualche<br />
anno in sofferenza a causa della globalizzazione<br />
e dell’impatto dei nuovi mercati, diciamo dal 2008<br />
al 20<strong>10</strong>. Dalla fine dell’anno scorso c’è un inversione<br />
di tendenza, il consumatore orientale ha necessità<br />
di qualcosa di diverso: un po’ come noi italiani<br />
negli anni sessanta, tutti un po’ esterofili. Questo<br />
fenomeno di crescita sta iniziando anche dall’altra<br />
parte del mondo; aiutati dal cambio euro-dollaro<br />
favorevole, dai costi di produzione in salita da loro<br />
e in leggera discesa da noi”. Viene percepito all’estero<br />
il blasone della continuità della dinastia? “Si,<br />
è un valore aggiunto. Molti produttori di questi<br />
paesi vengono proprio da noi per avere<br />
qualcosa di distintivo. Il Made in Italy è<br />
ancora oggi – a mio parere – il brand<br />
più famoso nel mondo: i nostri<br />
gioielli sono certificati con questo<br />
brand. Sicuramente è un<br />
plus”.<br />
Made in italy<br />
“Una decina di anni fa abbiamo iniziato un processo<br />
di internalizzazione con esposizione in fiere<br />
in tutto il mondo: da Honk Kong a Tokyo sino a<br />
Las Vegas e Basilea. Un approccio trasversale che<br />
consente al cliente internazionale di trovare i nostri<br />
gioielli presso i concessionari del globo intero”.<br />
Esclusa l’Italia qual è il mercato più importante per<br />
I Gregori? “Posto che tutto cambia molto velocemente,<br />
in questo momento senza dubbio il mondo<br />
asiatico. Vendere gioielli al mondo asiatico potrebbe<br />
apparire come uno che vende ghiaccio agli<br />
eschimesi poiché loro sono grandi produttori. Abbiamo<br />
chiuso all’inizio dell’anno un accordo con<br />
Gioielli indossati da<br />
persone felici<br />
Aneddoti? Un cliente<br />
facoltoso che ha volutamente<br />
esagerato<br />
nel comprare un set<br />
completo di gioielli<br />
e accessori? “Il cliente<br />
per antonomasia è l’uomo<br />
che vuole trasmettere il proprio amore alla sua<br />
donna; capita spesso di vedere acquistare un anello<br />
e qualche giorno dopo gli orecchini e magari ancora<br />
qualcosa da abbinare la settimana successiva.<br />
Non è mai un iperbole comunque: noi proponiamo<br />
gioielli in oro e diamanti, hanno un loro significato<br />
intrinseco, sono quasi sempre la conseguenza<br />
di un pensiero che si legherà nel tempo a un momento<br />
importante della vita. Dico spesso che i nostri<br />
gioielli sono indossati da persone felici, vengono<br />
abbinati a un momento di gioia: può essere una<br />
nascita, l’innamoramento, una data da ricordare,<br />
un anniversario. Quindi è felice chi lo indossa e<br />
chi lo regala”. Intanto è già stato spezzato un classico<br />
tabù: la terza è generalmente il capolinea delle<br />
generazioni continuative in una azienda. A questo<br />
punto sorge spontanea l’ultima domanda: la vostra<br />
“dinastia” andrà avanti? “Pensiamo e ci auguriamo<br />
di si; abbiamo dei figli e notiamo che ci sono dei<br />
piccoli segnali in questo senso nonostante la loro<br />
età ancora acerba; cerchiamo di trasmettere loro -<br />
senza mai esagerare – la nostra passione”.<br />
76 ITA EVENTI
itinerari<br />
UN VIAGGIO IN VALTIBERINA<br />
ALLA SCOPERTA DI TUUM<br />
Michele Alberti e Simone Finocchi, i due soci fondatori del brand di gioielli, ci accompagnano<br />
in un viaggio nella loro sede a San Giustino, al confine tra Umbria e Toscana, passando per<br />
Monterchi per visitare La Madonna del parto di Piero della Francesca e il borgo medievale<br />
di Anghiari. di Michele Alberti<br />
80 ITA EVENTI
Michele Alberti e Simone Finocchi<br />
Ci è venuto naturale raccontare dove siamo<br />
cresciuti, al confine di queste terre bellissime<br />
che sono la Toscana e l’Umbria, ricche<br />
di storia e cultura e di bellezza naturale. Simone<br />
è nato a Caprese Michelangelo, io ad Anghiari e<br />
cresciuto a San Sepolcro, entrambi in provincia di<br />
Arezzo, cittadina che ha dato la natività a Piero della<br />
Francesca. Io e Simone ci siamo trovati quasi per<br />
caso nel mondo del gioiello, i nostri percorsi scolastici<br />
e di vita erano lontani dall’ambiente artistico e<br />
orafo. La nostra è una passione nata nell’avventura:<br />
nel 2008 ebbi l’intuizione di disegnare – per curiosità<br />
- un gioiello che raccontasse un valore, qualcosa<br />
già presente nel nostro inconscio. Ognuno<br />
di noi – a prescindere dalla formazione scolastica<br />
– aveva dentro qualcosa che gli era stato insegnato<br />
da bambino. Utilizzare le parole prese in prestito<br />
dal libro più famoso nel mondo che è La Bibbia per<br />
trasformarle intuitivamente in un disegno, in un<br />
concept. Una delle cose che maggiormente attrae<br />
di un nostro gioiello è l’armonia del design, le microlettere<br />
in rilievo che creano una tridimensionalità,<br />
delle prospettive, delle ombre. Sintetizzando il<br />
concept sono le parole che diventano disegno, con<br />
un senso - lette tutte insieme – che ha radici millenarie.<br />
Tutti i gioielli sono realizzati da me e Simone:<br />
dalla bozza iniziale allo sviluppo dell’idea; poi,<br />
I bracciali TUUM, realizzati in argento 925, modello bangle,<br />
portano impresse in rilievo, erigorosamente in lingua<br />
latina, le parole del Pater Noster e dell’Ave Maria; a questi<br />
si aggiunge un ulteriore modello dedicato all’Angele Dei.<br />
grazie alle tecnologie e al lavoro dei nostri ragazzi<br />
del laboratorio, prende forma in 3d, in una resina<br />
con le sembianze simili al gioiello finale. Lucidatura,<br />
incassatura, pulitura: tutte le fasi di lavorazione<br />
sono svolte nel nostro stabilimento. Posso dire con<br />
orgoglio che la filiera è al <strong>10</strong>0% italiana nonostante<br />
ITA EVENTI 81
la tentazione – per usare il nome di una delle nostre<br />
collezioni – di servirsi all’estero. Abbiamo deciso<br />
di cercare nel mercato italiano partner efficaci: ci<br />
sono imprenditori e aziende che vogliono dimostrare<br />
di realizzare prodotti con un rapporto qualità-prezzo<br />
competitivo per l’autenticità del Made<br />
in Italy. Noi facciamo le scatole e il packaging a<br />
Tolentino, nelle Marche; fondiamo i nostri prodotti<br />
a Valenza in provincia di Alessandria; le borse a<br />
Solomeo, provincia di Perugia, il paese di Brunello<br />
Cucinelli. Tutto il coordinamento e la parte predominante<br />
è nel nostro stabilimento a San Giustino:<br />
la cittadina rispecchia fedelmente la nostra filosofia<br />
poiché è situata proprio al confine tra Toscana e<br />
Umbria, sede dell’Antica Repubblica della Cospaia.<br />
Una storia antica: varrebbe la pena di ascoltare<br />
il nostro amico Prof. Pierangelo Mazzeschi che<br />
insegna Storia del gioiello antico all’Università di<br />
Siena; un grande conoscitore del luogo e dei suoi<br />
artisti. Lui sostiene che c’è una connessione tra la<br />
nostra azienda “con i piedi ben piantati sulle radici<br />
di questa terra” e la sua cultura,<br />
arte e spiritualità. Aggiungerei<br />
anche il desiderio di conquista,<br />
l’ambizione dell’uomo.<br />
Noi non facciamo santini o<br />
operazioni di marketing,<br />
c’è una filosofia nel nostro<br />
gioiello. Volevamo creare<br />
qualcosa che fosse facil-<br />
Madonna del parto, di Piero della Francesca, 1455<br />
mente riconoscibile: oltre alle caratteristiche estetiche<br />
io e Simone abbiamo capito che il gioiello, la<br />
sua essenza, è composta da una parte dalla terra, il<br />
suo materiale, l’oro e l’argento. Plasmi qualcosa che<br />
ti viene dato da madre natura dandogli una forma<br />
e una sostanza. Un gioiello con la capacità di condivisione<br />
universale attraverso la lingua latina, la<br />
chiusura del cerchio. Tuum in latino significa tuo,<br />
nell’accezione condivisa, di tutti.<br />
VENITE A TROVARCI<br />
Ci tengo a dire che qui la porta è sempre aperta. Per i visitatori che vogliono vedere<br />
la bellezza di Piero della Francesca e le zone al confine dell’Umbria e della Toscana.<br />
Attraverso un appuntamento, saremo lieti di ricevervi.<br />
Un gioiello in particolare: INCIPIT<br />
Incipit è la porta dell’universo<br />
Tuum, un piccolo gioiello che<br />
riproduce fedelmente il design<br />
dell’anello Origine, quello che ha<br />
reso celebre il brand. Abbiamo<br />
uno studio dallo I.e.d. che testimonia<br />
come le persone, attraverso<br />
uno dei nostri anelli, riconoscono<br />
immediatamente il brand,<br />
cosa molto insolita per un gioiello.<br />
82 ITA EVENTI
LIMONE<br />
DI SORRENTO<br />
IGP<br />
Via Pantanello, II Trav DX - Zona Industriale - 04022 Fondi (LT)<br />
0771 531807 - limonilacostiera@tiscali.it - www.la-costiera.com
itratti<br />
84 ITA EVENTI
L’UNIVERSO DI PIERETTA<br />
La Trattoria La Ruota ha da poco festeggiato il cinquantesimo anniversario.<br />
La tradizione della cucina toscana è rappresentata da una protagonista indiscussa.<br />
Ancora oggi felice di essere una ristoratrice. di Guido Biondi<br />
La trattoria La Ruota è il punto di partenza e<br />
il fulcro dell’attività che oggi è rappresentata<br />
dall’intero gruppo Rp, esperti nell’eccellenza<br />
dell’ospitalità con i loro hotel, agriturismo, ristoranti<br />
e catering tra Milano e la Toscana. La storia della<br />
famiglia Puccinelli, dei figli Marzia e Massimo e<br />
del babbo Romano ha nella signora Pieretta il suo<br />
centravanti di sfondamento. Una forza della natura<br />
e una persona dolcissima ma all’occorrenza vigile e<br />
determinata, capace di trascinare con il suo entusiasmo<br />
tutti i collaboratori della trattoria La Ruota<br />
a San Giuliano Milanese. Trattoria perché i ristoratori<br />
toscani hanno saputo trasmettere un’accezione<br />
nobile a questo usurato sostantivo. Trattoria quale<br />
ristorante superlativo, luogo di relazioni importanti<br />
e sano piacere del cibo; degustazione accompagnata<br />
dalla cultura dei vini del Chianti o del Brunello<br />
di Montalcino. Scelta degli ingredienti come forma<br />
suprema di meditazione. Sapori che si uniscono, si<br />
intersecano sino a giungere nel piatto. Nella Trattoria<br />
della signora Pieretta i clienti sono amici discreti,<br />
quasi parte della famiglia ma con un distacco che è<br />
rispetto della persona. Nella storia della cucina toscana<br />
un dettaglio poco esplorato è il bacino di affetto<br />
palpabile e percepibile sviluppato con la clientela:<br />
è una prerogativa tutta toscana e trova il suo<br />
zenit nella signora Pieretta. Insieme al lungimirante<br />
marito Romano sono diventati una coppia vincente:<br />
dalla Toscana si sono trasferiti a Milano, iniziando<br />
l’attività con un bar vicino al Teatro Lirico.<br />
Pieretta Puccinelli e la figlia Marzia.<br />
1964-2014 50 anni del ristorante<br />
“Quando abbiamo scoperto questo posto alle porte<br />
di Milano non aveva nulla intorno, nessun edificio,<br />
fabbrica, negozi ma solo terreni in aperta campagna”<br />
racconta la Signora Pieretta, “Il locale era più<br />
piccolo di come l’abbiamo trasformato in seguito.<br />
L’ingresso è identico ad oggi ma tutto il resto è stato<br />
cambiato: pensate che c’era anche una sala da ballo”.<br />
L’intuizione ha dato ottimi frutti: il milanese – già<br />
all’epoca – aveva voglia di fare una gita fuori città<br />
ma non troppo lontano per una proverbiale pigrizia.<br />
Asparagi, fagioli, olio, vino, fiorentina: ingredienti<br />
importati da Chiesina Uzzanese, storico borgo di<br />
intere generazioni di ristoratori, in provincia di Pistoia.<br />
Pieretta è sempre stata la cuoca in un’epoca<br />
nella quale non era neppure immaginata la figura<br />
odierna dello Chef. Cuoca significava e significa<br />
ancora autentico amore per la preparazione dei<br />
piatti in cucina, attenzione agli acquisti, controllo<br />
dei fornitori e, soprattutto, le relazioni con i clienti,<br />
punto cruciale dell’arte del ristoratore; s’impara solo<br />
sul campo. “La clientela de La Ruota ha avuto e ha<br />
ancora oggi tantissimi personaggi celebri nel mondo<br />
dello sport, dello spettacolo. Vent’anni per tante ore<br />
al giorno, non sapevo neppure di che colore era il<br />
cielo”, prosegue Pieretta, “Adesso ci sono Marzia e<br />
Massimo, i miei figli: entrambi seguono le attività<br />
ITA EVENTI 85
a Milano e in Toscana. Io e mio marito abbiamo lavorato<br />
tantissimo e ci siamo anche divertiti nel farlo;<br />
per loro è ancora più difficile e complicato per come<br />
vanno le cose oggi nel mondo ma sono bravissimi”.<br />
Romano, Marzia e Massimo<br />
“Il successo della Trattoria La Ruota è stato costante<br />
nel tempo” racconta Marzia, “un posto rustico, con<br />
le tovaglie a quadri. Importavano dalla Toscana gli<br />
asparagi di Pescia, l’olio, i prosciutti e, soprattutto, la<br />
carne. Se contestualizziamo l’ambiente cinquant’anni<br />
fa, in mezzo alla campagna, con i prodotti genuini<br />
e la voglia di fare dei miei genitori si può meglio<br />
comprendere le ragioni del loro successo”. Alcune<br />
persone con le quali iniziarono a collaborare prima<br />
erano delle mondine. “Oppure facevano la raccolta<br />
dei fiori, le viole mammole” interviene Pieretta.<br />
Nel 1967 dopo che la trattoria si era già ampliata per<br />
soddisfare l’afflusso della clientela, Romano – insieme<br />
ai suoi fratelli - iniziò ad investire in Toscana<br />
con un complesso chiamato Parco delle rose - a Chiesina<br />
Uzzanese -, comprendente il ristorante Trenino,<br />
una sala da ballo, una gelateria e una piscina. Nel<br />
periodo degli anni settanta la sala da ballo chiamata<br />
Don Carlos divenne il crocevia delle più famose<br />
popstar: con l’avvento della discomusic il locale<br />
ospitò Donna Summer oltre ai cantanti più popolari<br />
quali Umberto Tozzi, Gianni Bella, Alan Sorrenti<br />
e il fuoriclasse Domenico Modugno. Solo la Bussola<br />
di Marina di Pietrasanta ha saputo sviluppare<br />
qualcosa di analogo. “Il villaggio ospitava anche<br />
la prima piscina di tutta la Valdinievole”, racconta<br />
Marzia, “mio padre dopo la cessione del complesso<br />
disse di aver venduto il suo miglior quadro. Tornando<br />
alle sue intuizioni va menzionato il Santa Barbara<br />
a Montecatini Alto, albergo e ristorante, con un<br />
menù rigorosamente di pesce. Bisogna considerare<br />
– sempre contestualizzando i tempi -, la rivoluzione<br />
di portare piatti di pesce in aperta campagna, a una<br />
clientela che non era abituata a mangiarlo. E anche<br />
le altre strutture Rp in Toscana – arrivate nel tempo<br />
– hanno goduto e ancora beneficiano del passaparola<br />
attraverso i clienti della trattoria La Ruota. Molti<br />
volevano visitare la Toscana e approfittavano per<br />
fermarsi nei nostri alberghi e ristoranti”.<br />
Una signora d’altri tempi<br />
“In cucina abbiamo iniziato tanti anni fa a fare le<br />
paste, soprattutto la paglie e fieno. Poi la polenta col<br />
brasato e il risotto con quaglie, la carne alla brace<br />
con i cannellini. La carne chianina tagliata, battuta<br />
e cotta sul piatto” racconta Pieretta e Marzia<br />
aggiunge: “Inoltre abbiamo la nostra produzione<br />
d’olio e nella fattoria Settepassi abbiamo i pomodori<br />
e altre piccole cose ma l’idea è di sviluppare la pro-<br />
86 ITA EVENTI
duzione degli ingredienti direttamente dalla Toscana.<br />
La qualità è il nostro faro, è quello che i nostri<br />
clienti apprezzano più di ogni altra cosa: il mangiar<br />
bene. Non abbiamo mai risparmiato sulla spesa degli<br />
ingredienti. Intanto Andrea, il cuoco, ci porta<br />
spesso l’insalata del suo orto (sempre in Toscana),<br />
soprattutto il cavolo nero. A La Ruota non manca<br />
mai la pappa al pomodoro, il farro alla lucchese e<br />
la ribollita, insieme a molte altre zuppe”. Incalza<br />
Pieretta: “Un cliente qualche tempo fa mi disse: la<br />
ribollita come la preparate voi non me la sa fare mia<br />
moglie! Vorrei raccontare un’altra cosa che mi ha<br />
colpito: sono entrata in banca a Chiesina Uzzanese<br />
e una signora mi ha riconosciuta e mi ha chiesto di<br />
riferire anche a mio marito questa frase: le persone<br />
di questo paese che hanno lavorato con voi si sono<br />
comprate tutti la casa. Tra tutti i complimenti possibili<br />
questo è senza dubbio il più bello” chiosa Pieretta,<br />
“Il ristorante nonostante il grande impegno è un<br />
ambiente pieno di calore e le relazioni con i clienti<br />
che ti regalano i fiori, ti restituiscono l’affetto e ti<br />
ringraziano di cuore ti fanno sorridere e dimentichi<br />
la fatica. Tutto questo mi rende felice”.<br />
Trattoria La Ruota<br />
Via Roma, 57 - 20098 San Giuliano<br />
Milanese (MI)<br />
Tel. 02.98 48 394 / Fax. 02.98 24 1984<br />
laruota@rphotels.com - www.rphotels.com<br />
ITA EVENTI 87
notes<br />
UNA LEGGENDA<br />
LUNGA 70 ANNI<br />
Dal 1950 Erbaflor si occupa di cosmesi naturale; le prime<br />
erbe raccolte da Iginio Peruzzo sono diventate – col<br />
passare del tempo – oltre 500 integratori, olii essenziali<br />
e rimedi senza trucchi di marketing. di Bruno Quiriconi<br />
Sopra: Iginio Peruzzo<br />
Sotto: negozio storico<br />
e laboratori del 1975<br />
Siamo alla terza generazione,<br />
una dinastia ancora<br />
attiva dietro un brand –<br />
Erbaflor – nato settant’anni fa.<br />
La storia delle origini assomiglia<br />
a una fiaba, vale la pena di essere<br />
raccontata. Un bambino di dieci<br />
anni, Iginio Peruzzo, nell’atto di<br />
arare un campo, ferma il vomere<br />
incrociando una pietra nera, di<br />
origine lavica. Con l’innocenza<br />
della sua età, intuisce che<br />
da quella pietra non dovrà più<br />
separarsi e, facendone un talismano,<br />
scopre la propria vocazione,<br />
traducendola in missione<br />
di vita. Iginio verrà iniziato ai<br />
segreti delle erbe e della medicina<br />
tradizionale da un vecchio<br />
del villaggio e diventerà, negli<br />
anni, una figura leggendaria<br />
della sua terra d’origine, Molare<br />
– vicino a Ovada – in provincia<br />
di Alessandria, nell’appennino<br />
ligure. Iginio è stato considerato<br />
un guaritore, un depositario<br />
dei segreti della medicina tradizionale,<br />
una cultura ancestrale<br />
e contadina in grado di curare<br />
uomini e animali praticamente<br />
senza farmaci. Oggi i suoi discendenti<br />
continuano questo<br />
filo ininterrotto producendo<br />
500 integratori, erbe, estratti,<br />
fluidi, olii essenziali e cosmetici<br />
naturali, disponibili presso<br />
i punti vendita. Ci tengono a<br />
definirsi diversi: una netta distinzione<br />
verso chi – negli ultimi<br />
trent’anni – ha veicolato in<br />
commercio prodotti nati a tavolino<br />
da esperti di marketing.<br />
Erbaflor in ogni nuovo prodotto<br />
riparte dalle radici, dal mito di<br />
Iginio. Lo staff lavora costantemente<br />
a stretto gomito con<br />
medici naturopati, erboristi e<br />
altri attori di questa filiera; c’è la<br />
massima attenzione a proseguire<br />
la vocazione artigianale, soprattutto<br />
per rendere la produzione<br />
on demand, flessibile. Tra i<br />
prodotti Erbaflor ci sono rimedi<br />
naturali, erbe officinali, olii essenziali,<br />
sciroppi, tisane, acque<br />
di profumo, tonici e creme per<br />
il viso, shampoo confezionati<br />
in flaconi di vetro ambrato,<br />
integratori, pomate, unguenti,<br />
balsami, prodotti per l’igiene e<br />
la cosmesi della persona e della<br />
famiglia intera, con un riguardo<br />
verso la politica qualità-prezzo.<br />
L’autorevolezza consolidata di<br />
un brand nato da leggenda che<br />
non subirà mai le tendenze e le<br />
mode del momento.<br />
88 ITA EVENTI
EFFICIENZA, CELERITÀ e FLESSIBILITÀ<br />
a servizio del cliente<br />
La Sorrento Logistica S.r.l. dal 2008<br />
si occupa di trasporto merci conto<br />
terzi. Il nostro parco veicolare è<br />
composto da 11 mezzi di nuova fabbricazione<br />
tra i quali 8 bilici, 1 autotreno<br />
e 2 motrici.
viaggiare<br />
A BORDO DI UN<br />
WESTFALIA<br />
Meteora: un perfetto<br />
mix di capolavori<br />
naturali e artificiali<br />
Un luogo incantato, frutto di secoli di storia. Tra monasteri<br />
e panorami mozzafiato, Armando & Mel raccontano<br />
un’altra tappa del loro diario. di Armando Costantino<br />
Armando & Mel<br />
hanno girato<br />
un video, questo<br />
è il link:<br />
http://youtu.be/<br />
pyaya_ReKx8<br />
Nella nostra ignoranza, avremmo potuto perdere facilmente<br />
l’unico posto in Grecia, che ci ha catturato completamente:<br />
Meteora. Non ne avevamo mai sentito parlare: in seguito<br />
abbiamo scoperto che il luogo è stato ben descritto nel film di<br />
James Bond Solo per i tuoi occhi; eravamo ignari del fatto che<br />
è uno dei luoghi più suggestivi che la Grecia ha da offrire.<br />
Durante il nostro viaggio da Salonicco ad Atene, una coppia<br />
di Kiwi (Neozelandesi) ci aveva consigliato di visitare il<br />
luogo e così ci siamo fermati. Grazie a Dio l’abbiamo fatto.<br />
Dal momento in cui abbiamo intravisto i monoliti in pietra<br />
arenaria naturale dalla vicina cittadina di Kalambaka, l’intera<br />
area ci incantò. Meteora (tradotta dal greco significa sospesa<br />
dal cielo) è composta da sei monasteri, quattro dei quali sono ancora<br />
in uso. Sembrano in equilibrio precario su delle monumentali scogliere<br />
di pietra arenaria naturale. I primi abitanti furono dei monaci<br />
nell’undicesimo secolo, hanno letteralmente scalato la loro strada per<br />
trovare una potenza superiore. Nel quattordicesimo e quindicesimo<br />
secolo furono costruisti altri 26 monasteri. Usarono un sistema di<br />
corde per far arrivare ogni singolo elemento lungo le pareti rocciose,<br />
con una procedura lenta e scrupolosa. Quello che hanno creato è un<br />
capolavoro dell’ingegno umano. Delle comunità isolate e circondate<br />
da un panorama unico al mondo. I monasteri di Meteora sono un<br />
mix tra la perfezione organica e l’opera d’arte eseguita dall’uomo. Siamo<br />
riusciti a salire in cima ad uno dei monoliti, grazie ad un piccolo<br />
passaggio nascosto e abbiamo colto la bellezza del tramonto; sulla nostra<br />
destra vedevamo il Monastero di Varlaam. Di fronte a noi le formazioni<br />
di pietra arenaria s’innalzavano alte nel cielo dando vita ad<br />
un paesaggio quasi surreale. Non ci siamo sentiti in cima al mondo,<br />
ma parte del mondo. Eravamo parte di ciò che ci circondava anche<br />
se solo per un breve momento: siamo stati trasportati nella semplicità<br />
e nella contemplazione senza nessun tipo di distrazione. Meteora è<br />
sicuramente un luogo da scegliere se decidete di visitare la Grecia.<br />
Non bisogna essere un appassionato di storia, un alpinista estremo<br />
o un amante della natura per riuscire ad amare questo luogo: basta<br />
semplicemente essere.<br />
90 ITA EVENTI
cinema<br />
YOUTH - LA GIOVINEZZA<br />
Drammatico, 2015, Italia - Gran Bretagna - Svizzera - Francia<br />
Regia di Paolo Sorrentino<br />
Con Harvey Keitel, Rachel Weisz, Jane Fonda, Michael Caine<br />
Due vecchi amici – arrivati alla terza età – decidono di fare una vacanza<br />
insieme. Uno è un direttore d’orchestra in pensione, l’altro un regista ancora<br />
in attività. Sono entrambi consapevoli del crepuscolo e decidono di osservare<br />
tutti coloro che ancora non vedono il limite dell’età della vita.<br />
Troveranno la scintilla per mettersi nuovamente alla prova…<br />
TOMORROWLAND<br />
Fantascienza, 2015, U.S.A.<br />
Regia di Brad Bird<br />
Con George Clooney, Britt Robertson<br />
Una nuova opportunità per tutte le fan di Clooney attore. La trama prevede<br />
la storia di una adolescente e un inventore, lievemente scoraggiato: insieme<br />
partiranno a seguito di una missione per trovare la chiave di un segreto<br />
enigmatico di nome Tomorrowland.<br />
IL REGNO DEI SOGNI E DELLA FOLLIA<br />
Documentario, 2015, Giappone<br />
Regia di Mami Sunada<br />
Con Hideaki Anno, John Lasseter<br />
Sui grandi schermi solo il 25 e 26 maggio questo bellissimo documentario<br />
del regista Sunada: egli ci porta all’interno dello studio Ghibli per seguire<br />
i maestri Hayao Miyazaki e Isao Takahata con il produttore Toshio Suzuki<br />
durante la lavorazione di Si alza il vento e La storia della principessa<br />
splendente. È affascinante seguire il percorso all’interno di uno dei luoghi<br />
di animazione più importanti nel mondo.<br />
A cura di: Andrea Thomas<br />
GLI IMPRESSIONISTI – E L’UOMO CHE LI HA CREATI<br />
Documentario, 2015, Gran Bretagna<br />
Regia di Phil Grabsky<br />
Continua la serie di capolavori dell’arte portati al cinema: questa volta si<br />
accede alla mostra del Museo Du Luxemburg, Musée d’Orsay di Parigi,<br />
National Gallery di Londra e Philadelphia Museum Of Art. Si potranno<br />
ammirare le opere di Monet, Degas, Renoir e Pissarro con una retrospettiva<br />
della vita degli artisti. Documentario, 58 min.<br />
ITA EVENTI 93
web<br />
Shop online:<br />
COLETTE<br />
Aperto nel 1997, il concept-store Colette è unanimamente<br />
risconosciuto come uno degli store<br />
cult per il design, la moda e gli accessori (con<br />
qualche divagazione nella musica di tendenza<br />
e nell’high-tech). Inoltre i brand e gli artisti<br />
più famosi fanno la fila per firmare una limited<br />
edition di un prodotto o di una collezione appositamente<br />
creata per Colette. www.colette.fr<br />
ITA EVENTI 95
notes<br />
UN SOLCO<br />
LUNGO<br />
TRENT’ANNI<br />
Grazie al ritrovato amore del pubblico<br />
per il vinile, i negozi tornano al più amato<br />
tra i supporti discografici di sempre.<br />
Rossetti - da trent’anni - è il punto<br />
di ritrovo per gli amanti del genere.<br />
Una passione che cerca di sopravvivere ai<br />
cambiamenti: 45 giri, Lp, musicasette, discomix,<br />
rarità introvabili. Una comunità<br />
di irriducibili legati al supporto fisico, persone che<br />
nutrono una naturale avversione al file mp3. Assistere<br />
a una discussione tra audiofili su una copertina<br />
di un 33 giri o sulla storia di un gruppo non<br />
ha prezzo ed è lontana anni luce dalla filosofia di<br />
un clic. In una città come Milano (ma succede<br />
in tutto il mondo) i negozi di dischi hanno<br />
chiuso i battenti oppure stanno per<br />
farlo; qualcuno resiste e ha intenzione<br />
di sopravvivere all’assalto della tecnologia<br />
e del download illegale. Dei negozi<br />
specializzati - quelli con reputazione<br />
e competenza dei gestori, seppur<br />
tra mille difficoltà – tiene duro Rossetti.<br />
È stato aperto nel 1981; l’anno successivo<br />
usciva in Giappone il primo cd sul mercato:<br />
Billy Joel con 52nd Street in vendita con il<br />
lettore. Trent’anni dopo rischia di sparire anche<br />
questo formato: ecco che il punto di forza di Rossetti<br />
diventa l’usato garantito e una serie di articoli<br />
introvabili a prezzi modici e, soprattutto, il vinile.<br />
Maurizio - cuore rock’n’roll - e il figlio Aron<br />
rappresentano un mondo in via di estinzione: un<br />
piccolo ritrovo in cui la gente parla la stessa “lingua”;<br />
in alcuni casi sono nate vere amicizie grazie<br />
a infinite discussioni inter-generazionali. “Per noi<br />
è un piccolo mondo dal quale osservare l’esterno<br />
e interagirci”, racconta Maurizio, “ci è sempre piaciuto<br />
considerare la porta d’ingresso come un filtro<br />
dal quale ogni persona che vi passa porta la propria<br />
ricchezza”. Il modo migliore per chiedere informazioni<br />
su qualche disco introvabile è collegarsi<br />
alla pagina facebook (Rossetti dischi) e scrivere<br />
una email. Grazie al ritorno in auge del vinile, an-<br />
Rossetti<br />
Records & Books<br />
Via Cesare Da Sesto 24<br />
20123 Milano<br />
Tel. 02 58<strong>10</strong>1865<br />
che i giovanissimi iniziano a conoscerlo e collezionarlo:<br />
“dopo gli anni novanta in cui sembrava<br />
un suppellettile destinato alla polvere mi ritrovo<br />
oggi a discutere con ragazzi dell’età dei miei figli<br />
di puntine, calibrature, panni antistatici e grafica<br />
delle copertine”.<br />
96 ITA EVENTI