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Paolo Angeli, la metamorfosi
di uno strumento
Lo strumento di Paolo è un
ibrido tra chitarra e contrabbasso,
con una sezione
elettronica e ritmica. Angeli è
stato una rivelazione del Festival:
oltre a suonare da solo si è
esibito con la Piccola Orchestra
Gagarin, con il violoncellista Sasha
Agranov e il batterista Oriol
Roca. “Cerchiamo di portare il
nostro pubblico in un’altra dimensione
mentale”, sottolinea
Paolo, “suoniamo una lunga
unica suite come un vero viaggio,
senza sapere dove andremo
ad atterrare. L’ensemble è nato
quasi per caso in una bettola di
Barcellona dove risiedo e poco
dopo abbiamo registrato l’album
Platos Combinados al quale
presto ne seguirà un altro”. Il
sound della Piccola Orchestra è
un mix di sfumature mediterranee,
arabe e tradizionali. La
carriera di Angeli è iniziata pra-
ticamente da bambino partendo
da una semplice chitarra, poi
un violoncello e altri strumenti
sino all’intuizione della svolta:
perché non fondere tutto in un
unico strumento? “Desideravo
averne solo uno che li racchiudesse
tutti, compresa la batteria,
le corde da mandolino, i pedali
e le launeddas. L’ho chiamata
Chitarra sarda preparata perché
di fatto, sino al 2003, continuavo
a suonarci musica tradizionale;
è uno strumento “in progress”,
cambio continuamente
ingredienti e attualmente sto
cercando di riprodurre il sitar e
un basso”. Una sera durante una
sua esibizione è stato notato da
Pat Metheny: desiderava uno
strumento identico da utilizzare
per i suoi concerti e in poco
tempo Angeli ne ha ricostruito
uno simile appositamente per
l’artista americano.
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