sfogliabile_ASS_n118_GEN_FEB_2017
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APPLICAZIONI<br />
L’isola robotizzata 4.0<br />
flessibile e compatta<br />
Fedele al motto “Innovation is now”, Procma<br />
affronta le sfide di Industry 4.0 realizzando impianti<br />
automatici e semi automatici caratterizzati da alti<br />
livelli di flessibilità e produttività. Tra i più recenti<br />
c’è un impianto costituito da un’isola robotizzata,<br />
con due diverse celle, per la sbavatura del<br />
corpo valvole, un componente del cambio per<br />
autoveicoli destinato ai più noti marchi del settore<br />
automobilistico.<br />
di Leonardo Albino<br />
Nata nel 2001 dall’intuizione di due colleghi/<br />
amici - Raffaele Barile, oggi Amministratore<br />
Unico, e Cosimo Delzotto, Direttore Tecnico<br />
- Procma si appresta a entrare a pieno titolo nella<br />
nuova era di Industry 4.0. L’azienda ha la sua sede<br />
legale e operativa in Italia, nel vasto comprensorio<br />
industriale che si estende tra Bari e Modugno, in Puglia.<br />
Risorse e know-how aziendali sono finalizzati allo<br />
studio e alla messa a punto di impianti automatici e<br />
semi automatici efficienti. Procma è oggi una solida<br />
realtà in grado di proporre sistemi evoluti di automazione<br />
e soluzioni produttive personalizzate innovative,<br />
volte all’ottimizzazione delle risorse.<br />
Un esempio di come la realtà pugliese affronta la<br />
nuova sfida di Industry 4.0 è dato dalla recente realizzazione<br />
di un’isola robotizzata concepita con criteri<br />
di flessibilità e produttività assicurati dagli elevati<br />
standard del WCM (World Class Manufacturing), a<br />
cui Procma si ispira già da diversi anni.<br />
Flessibilità dalle due celle robotizzate<br />
L’impianto è costituito da due celle robotizzate di<br />
sbavatura. Ogni cella contiene due robot antropomorfi<br />
di cui il primo (Robot1) è equipaggiato con<br />
una doppia pinza di presa, mentre il secondo (Robot2)<br />
ha un mandrino con utensile fissato sul polso.<br />
Il primo robot esegue la lavorazione su un attrezzo<br />
dotato di due utensili; il secondo robot lavora su una<br />
postazione di staffaggio che tiene fermo il corpo valvole.<br />
Ognuna delle due celle esegue l’intero ciclo di<br />
sbavatura e spazzolatura.<br />
Sulla macchina sono presenti anche un nastro di<br />
carico pezzi da processare e un tappeto di scarico:<br />
da questi i robot prelevano e depositano in modo<br />
alternato. Il PLC di gestione sincronizza i due cicli di<br />
lavoro, permettendo a ciascuna coppia di robot di<br />
prelevare alternativamente dal tappeto a piastre il<br />
corpo valvole da processare e di posizionare quelli<br />
lavorati sullo stesso tappeto di scarico, riempiendolo<br />
su quattro file parallele. Una soluzione di questo tipo<br />
permette di avere sempre pezzi pronti da prelevare<br />
all’estremità del nastro e di accumulare almeno 36<br />
pezzi finiti in caso di lunghe interruzioni del prelievo<br />
a fondo nastro.<br />
In caso di malfunzionamento o manutenzione su<br />
una delle parti ridondanti è possibile fermare metà<br />
dell’impianto e accedere in sicurezza all’area, all’interno<br />
della quale sono predisposte due barriere ottiche<br />
che dividono le due coppie di robot dalla zona<br />
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