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36-39 1<br />

APPLICAZIONI<br />

L’isola robotizzata 4.0<br />

flessibile e compatta<br />

Fedele al motto “Innovation is now”, Procma<br />

affronta le sfide di Industry 4.0 realizzando impianti<br />

automatici e semi automatici caratterizzati da alti<br />

livelli di flessibilità e produttività. Tra i più recenti<br />

c’è un impianto costituito da un’isola robotizzata,<br />

con due diverse celle, per la sbavatura del<br />

corpo valvole, un componente del cambio per<br />

autoveicoli destinato ai più noti marchi del settore<br />

automobilistico.<br />

di Leonardo Albino<br />

Nata nel 2001 dall’intuizione di due colleghi/<br />

amici - Raffaele Barile, oggi Amministratore<br />

Unico, e Cosimo Delzotto, Direttore Tecnico<br />

- Procma si appresta a entrare a pieno titolo nella<br />

nuova era di Industry 4.0. L’azienda ha la sua sede<br />

legale e operativa in Italia, nel vasto comprensorio<br />

industriale che si estende tra Bari e Modugno, in Puglia.<br />

Risorse e know-how aziendali sono finalizzati allo<br />

studio e alla messa a punto di impianti automatici e<br />

semi automatici efficienti. Procma è oggi una solida<br />

realtà in grado di proporre sistemi evoluti di automazione<br />

e soluzioni produttive personalizzate innovative,<br />

volte all’ottimizzazione delle risorse.<br />

Un esempio di come la realtà pugliese affronta la<br />

nuova sfida di Industry 4.0 è dato dalla recente realizzazione<br />

di un’isola robotizzata concepita con criteri<br />

di flessibilità e produttività assicurati dagli elevati<br />

standard del WCM (World Class Manufacturing), a<br />

cui Procma si ispira già da diversi anni.<br />

Flessibilità dalle due celle robotizzate<br />

L’impianto è costituito da due celle robotizzate di<br />

sbavatura. Ogni cella contiene due robot antropomorfi<br />

di cui il primo (Robot1) è equipaggiato con<br />

una doppia pinza di presa, mentre il secondo (Robot2)<br />

ha un mandrino con utensile fissato sul polso.<br />

Il primo robot esegue la lavorazione su un attrezzo<br />

dotato di due utensili; il secondo robot lavora su una<br />

postazione di staffaggio che tiene fermo il corpo valvole.<br />

Ognuna delle due celle esegue l’intero ciclo di<br />

sbavatura e spazzolatura.<br />

Sulla macchina sono presenti anche un nastro di<br />

carico pezzi da processare e un tappeto di scarico:<br />

da questi i robot prelevano e depositano in modo<br />

alternato. Il PLC di gestione sincronizza i due cicli di<br />

lavoro, permettendo a ciascuna coppia di robot di<br />

prelevare alternativamente dal tappeto a piastre il<br />

corpo valvole da processare e di posizionare quelli<br />

lavorati sullo stesso tappeto di scarico, riempiendolo<br />

su quattro file parallele. Una soluzione di questo tipo<br />

permette di avere sempre pezzi pronti da prelevare<br />

all’estremità del nastro e di accumulare almeno 36<br />

pezzi finiti in caso di lunghe interruzioni del prelievo<br />

a fondo nastro.<br />

In caso di malfunzionamento o manutenzione su<br />

una delle parti ridondanti è possibile fermare metà<br />

dell’impianto e accedere in sicurezza all’area, all’interno<br />

della quale sono predisposte due barriere ottiche<br />

che dividono le due coppie di robot dalla zona<br />

36 <strong>GEN</strong>NAIO-<strong>FEB</strong>BRAIO <strong>2017</strong> & meccatronica 118

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