Piano nazionale d’azione contro la tratta e il grave sfruttamento 2016-2018
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orientata al<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> dei diritti umani e al <strong>la</strong>voro di rete multi agenzia.<br />
Azioni<br />
Azioni di inclusione formative-professionalizzanti-<strong>la</strong>vorative<br />
- certezza di risorse esterne ai progetti che gestiscono i programmi di inclusione e<br />
forme di accesso agevo<strong>la</strong>te per le vittime stesse al fine di consentire un efficace<br />
piano individuale di inclusione e integrazione;<br />
- finalizzare l’assistenza e l’integrazione sociale ad accompagnare le persone<br />
vittime di <strong>tratta</strong>, violenza e <strong>grave</strong> <strong>sfruttamento</strong> – che abbiano eventualmente già<br />
beneficiato di misure di prima assistenza - in un percorso di assistenza personalizzato<br />
di secondo livello, da sv<strong>il</strong>uppare nei progetti del Programma unico ai<br />
sensi dell’art. 18 D.lgs.286/98, integrato e multidimensionale di inclusione attiva<br />
e di integrazione e autonomia personale (anche mediante l’uso delle nuove<br />
tecnologie e dei processi d’uso delle ICT), teso a favorire <strong>la</strong> loro integrazione<br />
sociale in Italia o <strong>il</strong> loro rientro volontario assistito nel paese di origine;<br />
- attivare azioni di motivazione, di empowerment e di maggiore occupab<strong>il</strong>ità dei<br />
migranti, orientamento, formazione e inserimento <strong>la</strong>vorativo anche attraverso <strong>la</strong><br />
sperimentazione di reti composte da soggetti altamente qualificati che <strong>la</strong>vorino<br />
nell’ottica di programmare e potenziare gli interventi di lotta al<strong>la</strong> <strong>tratta</strong> assicurando<br />
l’accesso ai servizi sociali e al mercato del <strong>la</strong>voro per i soggetti a forte rischio<br />
esclusione;<br />
- puntare ad un processo di inclusione sociale degli immigrati e delle vittime di<br />
<strong>tratta</strong> che dia molto spazio all’in<strong>contro</strong> delle identità altrui e all’interazione tra<br />
individui, ciascuno con <strong>il</strong> proprio bagaglio culturale e rispettoso di quello altrui,<br />
così come indicato nel <strong>Piano</strong> per l’integrazione nel<strong>la</strong> sicurezza Identità e In<strong>contro</strong><br />
del 2010 in aggiunta all’Accordo di integrazione entrato in vigore <strong>il</strong><br />
10 marzo 2010;<br />
- creazione di reti tra servizi socio-sanitari, servizi per <strong>il</strong> <strong>la</strong>voro, sindacati, organizzazioni<br />
datoriali, associazioni del terzo settore al fine di promuovere dispositivi<br />
per l'inclusione socio-<strong>la</strong>vorativa delle vittime di <strong>tratta</strong>;<br />
- attivare/potenziare una rete inter-regionale per <strong>la</strong> ricerca del <strong>la</strong>voro per favorire<br />
<strong>la</strong> mob<strong>il</strong>ità delle vittime di <strong>tratta</strong> in re<strong>la</strong>zione a opportunità di <strong>la</strong>voro legate alle<br />
competenze formali o informali possedute dai beneficiari finali degli interventi,<br />
anche con interventi per <strong>il</strong> riconoscimento di queste competenze nel sistema dei<br />
Centri per l’impiego;<br />
- progettare percorsi di inserimento socio-<strong>la</strong>vorativo all’interno dei servizi / programmi<br />
di protezione sociale (predisposizione di piani individualizzati di accompagnamento<br />
al <strong>la</strong>voro, erogazione di una f<strong>il</strong>iera di servizi legati partendo<br />
dal<strong>la</strong> costruzione di un percorso personale;<br />
- potenziare <strong>la</strong> possib<strong>il</strong>ità di ricorrere al<strong>la</strong> formazione professionale, rimuovendo<br />
eventuali ostacoli formali per l’accesso e ai tirocini formativo <strong>la</strong>vorativi, finalizzati<br />
allo sv<strong>il</strong>uppo di competenze di base e tecnico pratiche. Il tirocinio, infatti,<br />
rappresenta uno strumento partico<strong>la</strong>rmente ut<strong>il</strong>e a motivare i beneficiari (anche<br />
sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o del<strong>la</strong> gratificazione economica, fondamentale per <strong>il</strong> rafforzamento<br />
dell'autonomia quotidiana) e per un primo approccio con <strong>il</strong> mercato del <strong>la</strong>voro<br />
di soggetti che diffic<strong>il</strong>mente potrebbero accedervi;<br />
- dare impulso a rapporti di col<strong>la</strong>borazione/accordi con <strong>il</strong> mondo delle imprese e/o<br />
con le associazioni di settore per potenziare e fare leva anche sul<strong>la</strong> responsab<strong>il</strong>ità<br />
sociale d’impresa così come definita nel<strong>la</strong> Comunicazione del<strong>la</strong> Commissione<br />
europea del 25 ottobre 2011;<br />
- costruire progetti integrati di accompagnamento all’inserimento <strong>la</strong>vorativo,<br />
incentivazione alle imprese per l’assunzione e l’adattamento degli ambienti di<br />
<strong>la</strong>voro;<br />
- attivazione di misure di conc<strong>il</strong>iazione per donne vittime di <strong>tratta</strong>, al fine di consentire<br />
<strong>la</strong> partecipazione a percorsi formativi di acquisizione delle competenze e<br />
conoscenze linguistiche e culturali (ad esempio con <strong>la</strong> creazione di servizi per i<br />
bambini accessib<strong>il</strong>i economicamente e di buona qualità.<br />
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