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Piano nazionale d’azione contro la tratta e il grave sfruttamento 2016-2018

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1. Sistema di coordinamento<br />

1.1. Migliorare <strong>la</strong> governance a livello centrale e territoriale degli interventi e l’effettivo<br />

coordinamento tra gli attori coinvolti nel<strong>la</strong> protezione ed assistenza alle vittime e<br />

nel contrasto al fenomeno rispetto a tutte le forme di <strong>sfruttamento</strong> ad esso<br />

collegate, allo scopo di professionalizzare ulteriormente <strong>la</strong> qualità del servizio<br />

erogato dai soggetti attuatori degli interventi stessi. Nel contempo sv<strong>il</strong>uppare un<br />

miglior coordinamento tra livello centrale e territoriale per conseguire una maggior<br />

standardizzazione dei servizi offerti e favorire lo sv<strong>il</strong>uppo di percorsi di valutazione<br />

dei risultati conseguiti che permettano di intervenire sul sistema, sia per renderlo<br />

aderente alle modificazioni congiunturali e strutturali che <strong>il</strong> fenomeno del<strong>la</strong> <strong>tratta</strong><br />

presenta, sia per favorire lo sv<strong>il</strong>uppo di un sistema di referral reale in grado di<br />

rispondere alle esigenze del <strong>la</strong>voro di rete e di contatto con i sistemi che si<br />

occupano delle altre vulnerab<strong>il</strong>ità nel panorama delle politiche in materia di<br />

immigrazione<br />

1.2. Ampliamento ed armonizzazione del quadro normativo e amministrativo di<br />

riferimento<br />

1.3. R<strong>il</strong>evazione, organizzazione e sistematizzazione dei dati statistici (quantitativi e<br />

qualitativi) di riferimento<br />

1.4. Pianificazione e ottimizzazione nell’ut<strong>il</strong>izzo delle risorse<br />

1.5. Monitoraggio e valutazione del fenomeno e dei risultati degli interventi sia<br />

attraverso gli strumenti già esistenti sia mediante <strong>la</strong> previsione di Gruppi di <strong>la</strong>voro<br />

che sv<strong>il</strong>uppino un valido percorso da seguire per l’esame delle criticità,<br />

l’individuazione dei punti di forza, <strong>la</strong> formu<strong>la</strong>zione di proposte per le aree di<br />

interesse da porre al centro del piano di azione e <strong>la</strong> predisposizione di strumenti<br />

tecnici di valutazione degli interventi e dei re<strong>la</strong>tivi costi<br />

2. Prevenzione<br />

2.1. Migliorare <strong>la</strong> conoscenza del fenomeno e <strong>la</strong> diffusione di tale conoscenza, anche attraverso<br />

<strong>la</strong> ricerca sul fenomeno ed una migliore attenzione da parte degli operatori<br />

del<strong>la</strong> composizione dei soggetti in presa in carico<br />

2.2. Sv<strong>il</strong>uppare una cooperazione con i paesi di origine del<strong>la</strong> <strong>tratta</strong> e con le re<strong>la</strong>tive Ambasciate<br />

nonché re<strong>la</strong>tivi Conso<strong>la</strong>ti presenti sul territorio italiano<br />

2.3. Potenziare le attività di comunicazione e sensib<strong>il</strong>izzazione soprattutto nei luoghi di<br />

arrivo delle potenziali vittime del<strong>la</strong> <strong>tratta</strong> come i valichi di frontiera e i luoghi di<br />

sbarco<br />

2.4. Promuovere l’istituzione di una piattaforma per <strong>il</strong> settore privato<br />

2.5. Promuovere l'educativa territoriale presso le popo<strong>la</strong>zioni a rischio di <strong>tratta</strong> con<br />

partico<strong>la</strong>re attenzione ai minori, al<strong>la</strong> prostituzione migrante di strada e indoor,<br />

all'accattonaggio e al <strong>la</strong>voro stagionale nelle zone rurali e l’attivazione di azioni<br />

innovative di contatto con altri segmenti produttivi (aree urbane, comparti<br />

produttivi diversi)<br />

2.6. Favorire <strong>la</strong> cooperazione tra i sistemi degli interventi in aiuto alle persone vittime di<br />

<strong>tratta</strong> e <strong>grave</strong> <strong>sfruttamento</strong>, richiedenti protezione inter<strong>nazionale</strong>, minori non<br />

accompagnati sia per le linee strategiche di azione che in sede di valutazione di<br />

gestione di eventi straordinari<br />

2.7. Attivare iniziative progettuali formative in favore delle potenziali vittime che<br />

prevedano, oltre ad una fase educativa nei territori di origine, anche momenti di<br />

apprendimento e di attività <strong>la</strong>vorativa sul territorio <strong>nazionale</strong>, in modo da<br />

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