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TRAKS INTERVIEW #3

Torna TRAKS INTERVIEW, il magazine online di TRAKS tutto dedicato alle interviste: in questo numero troverai Mike Coacci, Pier Bernardi, I miei migliori complimenti, Scarda, SoFa King, Giuliano Vozella e Tiro!

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periodo di Pasqua del 2016 approfittando<br />

delle vacanze troiane di Francesco<br />

che ha dato una breve sosta alla vita<br />

londinese. Sono stati completati circa<br />

ad agosto e di conseguenza abbiamo<br />

pensato di registrarli anche perché avevamo<br />

(e abbiamo) tanta voglia di fare<br />

e di cercare di dire la nostra in questo<br />

modo. Ora stiamo cercando<br />

di farli girare in<br />

qualsiasi modo. Siamo<br />

nati così, è il nostro<br />

bigliettino da visita.<br />

FRANCESCO: Il<br />

primo ep nasce in un<br />

contesto di rabbia e<br />

voglia di riscatto personalmente<br />

parlando<br />

dati i miei trascorsi<br />

londinesi di quel tempo...<br />

Parlando da componente<br />

della band,<br />

nasce in un contesto<br />

di voglia di dire la nostra,<br />

e di provare a<br />

vedere cosa sarebbe<br />

successo fondendo le<br />

tre menti della band...<br />

Quindi con un umore di curiosità direi.<br />

Sicuri delle idee musicali che avevamo,<br />

e di una certa affinità già presente ancor<br />

prima di iniziare, in una mattina<br />

nascono “Vuoto” e “Il nostro tempo”... A<br />

mio avviso i migliori finora!<br />

Avete già il materiale necessario per<br />

il vostro primo lp, ma siete alla ricerca<br />

di un produttore. Qual è l’ “identikit”<br />

del vostro produttore ideale?<br />

LUIGI: Il materiale cresce ogni giorno<br />

e magari un faro da seguire servirebbe.<br />

Sicuramente una persona che apprezzi<br />

la musica senza fronzoli, diretta e fottutamente<br />

rock.<br />

CELESTINO: Sarebbe una grossa fortuna<br />

avere un produttore<br />

con molta<br />

più esperienza di<br />

noi nel campo, e<br />

soprattutto nel genere,<br />

che alla fine<br />

è quello dell’underground<br />

indipendente<br />

italiano.<br />

Stiamo valutando<br />

vari profili. Quello<br />

che cerchiamo<br />

è più che altro un<br />

coach, un padrino<br />

che ci indichi<br />

la strada più che<br />

spianarla per noi.<br />

Abbiamo materiale,<br />

idee e voglia<br />

di fare. Sappiamo<br />

che la pazienza è la virtù dei forti e<br />

che però non ci piace stare con le mani<br />

in mano, ma preferiamo averle su uno<br />

strumento.<br />

FRANCESCO: Il materiale per il futuro<br />

disco è in fase di crescita... Abbiamo<br />

già delle proposte, che abbiamo suonato<br />

in alcuni live, e il feedback è stato<br />

molto positivo. Come singolo individuo<br />

della band, credo che, al momento, non<br />

abbiamo bisogno di un produttore... In<br />

un questo momento storico della band<br />

l’identikit del miglior produttore siamo<br />

noi stessi...Per il futuro si vedrà.<br />

Come nasce “Seguimi”?<br />

LUIGI: Ogni volta c’è qualcuno che<br />

dice “ehhh, ti ha mollato la ragazza e<br />

vai col pezzo strappalacrime”. Niente<br />

di più sbagliato, è un pezzo intimo nel<br />

testo che descrive quella sensazione di<br />

nostalgia per qualcosa che forse non è<br />

neanche mai esistito. Poi si sa, i brani<br />

sono di chi li ascolta, ognuno ci vede ciò<br />

che vuole.<br />

CELESTINO: “Seguimi” la vedo come<br />

una canzone di desiderio. Non c’è nessuna<br />

ragazza o cotta o storia d’amore<br />

in mezzo. È un brano che definisce il<br />

desiderio, un abbraccio con quello che<br />

desideriamo. Che desideriamo così tanto<br />

che diamo tutto per averla, ma poi in<br />

realtà vorremmo essere anche noi desiderati<br />

a nostro modo.<br />

Potete descrivere i vostri concerti?<br />

LUIGI: Un pugno dritto in mezzo agli<br />

occhi.<br />

CELESTINO: Energici e d’impatto. Io<br />

personalmente non riesco a stare fermo<br />

quando iniziamo a suonare e mi muovo,<br />

salto, sudo dalla prima all’ultima nota<br />

suonata durante il concerto. E se fossi<br />

uno spettatore penso possa succedermi<br />

la stessa cosa. Andiamo carichi, ci divertiamo<br />

e la ritengo una componente<br />

indispensabile e fondamentale per mostrarci<br />

al pubblico, soprattutto per farlo<br />

saltare e divertire con noi. Cerchiamo<br />

di far passare la nostra musica, i nostri<br />

messaggi, i nostri testi. Anche se non è<br />

sempre semplice, soprattutto quando<br />

non c’è un pubblico interessato o che<br />

preferisce il Rovazzi di turno.<br />

FRANCESCO: I nostri concerti sono<br />

adrenalina pura con un cenno anche<br />

alla riflessione delle tematiche presenti<br />

nei testi. Impossibile non esserne coinvolti...Se<br />

ciò non avviene vuol dire che<br />

chi ascolta non è mentalmente presente<br />

oppure non ama ascoltare...<br />

Potete indicare tre brani, italiani o<br />

stranieri, che vi hanno influenzato<br />

particolarmente?<br />

LUIGI: “Cose semplici e banali” dei<br />

Afterhours, “Ovunque” dei Verdena e<br />

“Tempi bui” dei Ministri.<br />

CELESTINO: “Elefante” dei Verdena,<br />

“Sabotaggi” dei Ministri e “The Golden<br />

Rule” dei Biffy Clyro.<br />

FRANCESCO: Troppo difficile e riduttivo<br />

indicare tre brani, mi astengo dal<br />

farlo.<br />

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