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In apertura,<br />
una proposta<br />
Promise.<br />
Qui a fianco,<br />
reggiseno<br />
Verdissima.<br />
non segue le logiche precedenti del conflitto generazionale<br />
o dello scontro tra classi sociali. L’impatto tecnologico si è<br />
infatti distribuito tra le generazioni in modo sottile, modificando<br />
comportamenti consolidati senza mettere in discussione<br />
apertamente i grandi valori (amore, famiglia, denaro)<br />
ma trasformandoli dall’interno. Le persone cambiano senza<br />
rendersene conto e i Big Data fotografano questa realtà<br />
inconsapevole, indicando correlazioni inaspettate.<br />
"Per decenni abbiamo assistito alla guerra tra tecno-entusiasti<br />
(molto presenti in Asia e negli Stati Uniti) e tecnoresistenti<br />
forti in Europa e fortissimi in Italia - spiega Francesco<br />
Morace di Future Cocept Lab - Negli ultimi anni<br />
questa guerra si è radicalizzata nelle teorie ma svuotata nei<br />
fatti: tutti i ConsumAutori utilizzano sempre <strong>più</strong> i dispositivi<br />
digitali per incontrarsi, raccontarsi, semplificarsi la vita,<br />
risparmiare, verificare le offerte di consumo, condividendo e<br />
integrando la catena del valore affidandosi a nuove logiche<br />
reputazionali e a nuove passioni collettive. Emerge così un<br />
mondo del retail interamente dedicato alle azioni concrete<br />
dell’innovazione, che accompagna i comportamenti personali<br />
e familiari alla ricerca di felicità quotidiana".<br />
I TREND DEL RETAIL<br />
Questa metamorfosi si esprime negli oggetti e nei comportamenti,<br />
plasma la qualità materiale del retail inteso come<br />
paesaggio di prodotti e servizi che ci circondano e ormai<br />
riguarda la vita quotidiana di tutti.<br />
"In questa nuova dimensione l’innovazione tecnologica diventa<br />
il ponte tra le persone e il mondo - continua Morace<br />
- Solo in questo modo, osservando i gesti e i comportamenti<br />
dei ConsumAutori saremo in grado di comprendere le dinamiche<br />
delle loro scelte che si caratterizzano per addizione<br />
e non per contrapposizione. È per questo che bisogna ragionare<br />
su una svolta paradigmatica. Prenderemo come<br />
esempio due generazioni che vivono la dimensione digitale<br />
attraverso diverse sfumature creative (i 17-19enni Experteens)<br />
e familiari (i 30-35enni ProFamilies). Questi soggetti<br />
trasformano in modo naturale l’innovazione tecnologica in<br />
social innovation e in questa evoluzione coinvolgono tutte le<br />
altre generazioni: genitori, figli e perfino i nonni. Essi conducono<br />
un’esistenza onlife che integra l’online con la vita reale,<br />
trasformando lo storytelling in storydoing, raccontando cioè<br />
la propria vita in tempo reale sui social, ma spesso nel loro<br />
racconto includono soggetti di età diverse, che a loro volta si<br />
sentono ingaggiati e riconosciuti nelle loro esperienze. Sarà<br />
questa la base della tendenza Concrete Engagement. Il potere<br />
della social innovation, che si esprime attraverso il coinvolgimento<br />
intergenerazionale e interclassista diventa così<br />
un'indicazione per il mondo dell’impresa, delle insegne e dei<br />
brand che dovranno sempre <strong>più</strong> lasciare il segno (Decisive<br />
Signature) integrando la potenza informativa con la competenza<br />
conoscitiva, l’esclusività con la reciprocità, l’analisi<br />
dei Big Data con la conoscenza del contesto socioculturale,<br />
la centralità dello status con la potenzialità dell’esperienza<br />
(Open Dimensional Journey), le performance funzionali<br />
con quelle emozionali. Tutto ciò dovrà avvenire all’insegna<br />
di una tempestività intelligente (Quick Smartness), in grado<br />
di gestire la condivisione fruitiva di prodotti e servizi che<br />
tanto impatta sul mondo del retail, fino a nuove forme collaborative<br />
di lavoro e impiego del tempo".<br />
CONCRETE ENGAGEMENT<br />
IL RETAIL TRA CONVOCAZIONE<br />
E CRESCITA PERSONALE<br />
Offrire un’esperienza di seamless retail, personalizzata e<br />
priva di interruzioni, rappresenta oggi una scelta tra le <strong>più</strong><br />
rilevanti per definire nuove complicità con i consumatori.<br />
In questa tendenza si esplorano le dinamiche relazionali<br />
e le relative azioni strategiche <strong>più</strong> efficaci intraprese dai<br />
retailer. Le nuove soluzioni puntano al coinvolgimento di<br />
consumatori al centro di un’esperienza di acquisto sempre<br />
<strong>più</strong> senza soluzione di continuità, tra comunicazione<br />
e consumo. Attraverso l’ascolto delle persone nella loro interezza,<br />
la distribuzione innovativa attiva un dialogo quasi<br />
intimo, curato in ogni minimo dettaglio e arricchito di significati<br />
sempre nuovi e talvolta sorprendenti. Rompere<br />
le regole dell’engagement tradizionale si rivela una soluzione<br />
dalle notevoli potenzialità. Si tratta di andare oltre il<br />
proprio core business, affiancando alla strada conosciuta,<br />
nuovi percorsi per stupire, non tanto con fuochi d’artificio,<br />
quanto con attività anche minime, in grado di offrire uno<br />
scarto di memorabilità, valorizzando l’esperienza d'acquisto<br />
in generale, ma soprattutto quella fisica nel punto vendita.<br />
In un modello di business direct-to-consumer, il core<br />
business di un retailer passa dal management efficiente del<br />
flusso dei prodotti fisici verso il consumatore finale a quello<br />
del flusso dei dati. L’adeguato utilizzo da parte dei retailer<br />
della tecnologia, quale fonte quasi inesauribile di informazioni<br />
e dati relativi a ciascun consumatore, è un aspetto ri-