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Intimo più mare n° 210 - Gennaio 2018

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In apertura,<br />

una proposta<br />

Promise.<br />

Qui a fianco,<br />

reggiseno<br />

Verdissima.<br />

non segue le logiche precedenti del conflitto generazionale<br />

o dello scontro tra classi sociali. L’impatto tecnologico si è<br />

infatti distribuito tra le generazioni in modo sottile, modificando<br />

comportamenti consolidati senza mettere in discussione<br />

apertamente i grandi valori (amore, famiglia, denaro)<br />

ma trasformandoli dall’interno. Le persone cambiano senza<br />

rendersene conto e i Big Data fotografano questa realtà<br />

inconsapevole, indicando correlazioni inaspettate.<br />

"Per decenni abbiamo assistito alla guerra tra tecno-entusiasti<br />

(molto presenti in Asia e negli Stati Uniti) e tecnoresistenti<br />

forti in Europa e fortissimi in Italia - spiega Francesco<br />

Morace di Future Cocept Lab - Negli ultimi anni<br />

questa guerra si è radicalizzata nelle teorie ma svuotata nei<br />

fatti: tutti i ConsumAutori utilizzano sempre <strong>più</strong> i dispositivi<br />

digitali per incontrarsi, raccontarsi, semplificarsi la vita,<br />

risparmiare, verificare le offerte di consumo, condividendo e<br />

integrando la catena del valore affidandosi a nuove logiche<br />

reputazionali e a nuove passioni collettive. Emerge così un<br />

mondo del retail interamente dedicato alle azioni concrete<br />

dell’innovazione, che accompagna i comportamenti personali<br />

e familiari alla ricerca di felicità quotidiana".<br />

I TREND DEL RETAIL<br />

Questa metamorfosi si esprime negli oggetti e nei comportamenti,<br />

plasma la qualità materiale del retail inteso come<br />

paesaggio di prodotti e servizi che ci circondano e ormai<br />

riguarda la vita quotidiana di tutti.<br />

"In questa nuova dimensione l’innovazione tecnologica diventa<br />

il ponte tra le persone e il mondo - continua Morace<br />

- Solo in questo modo, osservando i gesti e i comportamenti<br />

dei ConsumAutori saremo in grado di comprendere le dinamiche<br />

delle loro scelte che si caratterizzano per addizione<br />

e non per contrapposizione. È per questo che bisogna ragionare<br />

su una svolta paradigmatica. Prenderemo come<br />

esempio due generazioni che vivono la dimensione digitale<br />

attraverso diverse sfumature creative (i 17-19enni Experteens)<br />

e familiari (i 30-35enni ProFamilies). Questi soggetti<br />

trasformano in modo naturale l’innovazione tecnologica in<br />

social innovation e in questa evoluzione coinvolgono tutte le<br />

altre generazioni: genitori, figli e perfino i nonni. Essi conducono<br />

un’esistenza onlife che integra l’online con la vita reale,<br />

trasformando lo storytelling in storydoing, raccontando cioè<br />

la propria vita in tempo reale sui social, ma spesso nel loro<br />

racconto includono soggetti di età diverse, che a loro volta si<br />

sentono ingaggiati e riconosciuti nelle loro esperienze. Sarà<br />

questa la base della tendenza Concrete Engagement. Il potere<br />

della social innovation, che si esprime attraverso il coinvolgimento<br />

intergenerazionale e interclassista diventa così<br />

un'indicazione per il mondo dell’impresa, delle insegne e dei<br />

brand che dovranno sempre <strong>più</strong> lasciare il segno (Decisive<br />

Signature) integrando la potenza informativa con la competenza<br />

conoscitiva, l’esclusività con la reciprocità, l’analisi<br />

dei Big Data con la conoscenza del contesto socioculturale,<br />

la centralità dello status con la potenzialità dell’esperienza<br />

(Open Dimensional Journey), le performance funzionali<br />

con quelle emozionali. Tutto ciò dovrà avvenire all’insegna<br />

di una tempestività intelligente (Quick Smartness), in grado<br />

di gestire la condivisione fruitiva di prodotti e servizi che<br />

tanto impatta sul mondo del retail, fino a nuove forme collaborative<br />

di lavoro e impiego del tempo".<br />

CONCRETE ENGAGEMENT<br />

IL RETAIL TRA CONVOCAZIONE<br />

E CRESCITA PERSONALE<br />

Offrire un’esperienza di seamless retail, personalizzata e<br />

priva di interruzioni, rappresenta oggi una scelta tra le <strong>più</strong><br />

rilevanti per definire nuove complicità con i consumatori.<br />

In questa tendenza si esplorano le dinamiche relazionali<br />

e le relative azioni strategiche <strong>più</strong> efficaci intraprese dai<br />

retailer. Le nuove soluzioni puntano al coinvolgimento di<br />

consumatori al centro di un’esperienza di acquisto sempre<br />

<strong>più</strong> senza soluzione di continuità, tra comunicazione<br />

e consumo. Attraverso l’ascolto delle persone nella loro interezza,<br />

la distribuzione innovativa attiva un dialogo quasi<br />

intimo, curato in ogni minimo dettaglio e arricchito di significati<br />

sempre nuovi e talvolta sorprendenti. Rompere<br />

le regole dell’engagement tradizionale si rivela una soluzione<br />

dalle notevoli potenzialità. Si tratta di andare oltre il<br />

proprio core business, affiancando alla strada conosciuta,<br />

nuovi percorsi per stupire, non tanto con fuochi d’artificio,<br />

quanto con attività anche minime, in grado di offrire uno<br />

scarto di memorabilità, valorizzando l’esperienza d'acquisto<br />

in generale, ma soprattutto quella fisica nel punto vendita.<br />

In un modello di business direct-to-consumer, il core<br />

business di un retailer passa dal management efficiente del<br />

flusso dei prodotti fisici verso il consumatore finale a quello<br />

del flusso dei dati. L’adeguato utilizzo da parte dei retailer<br />

della tecnologia, quale fonte quasi inesauribile di informazioni<br />

e dati relativi a ciascun consumatore, è un aspetto ri-

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