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Saletti/Ferrari: olimpo produttivo d'Italia - Anafi

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8<br />

<strong>Saletti</strong>/<strong>Ferrari</strong>:<br />

<strong>olimpo</strong> <strong>produttivo</strong> d’Italia<br />

l’allevamento condotto da Laz-<br />

È zaro, Tomaso e Marco <strong>Ferrari</strong><br />

che nel 2011 guida la classifi ca italiana<br />

per kg proteine, con 476 kg e<br />

13.813 kg di latte al 4,01% di grasso,<br />

ma sarebbe riduttivo parlarne solo<br />

come un allevamento che fa tanto<br />

latte. Ai “<strong>Saletti</strong>”, prefi sso che deriva<br />

dalla zona di Crema, vicina al fi ume<br />

Serio, dove si trova questa azienda,<br />

c’è di più. C’è una mandria di circa<br />

un centinaio di vacche con PFT<br />

988 - Rank 99 - con Tipo 0.91, ICM<br />

1.02, IAP 0.96, che, coerentemente,<br />

hanno avuto un punteggio di 82.2<br />

all’ultima valutazione. Inoltre, c’è<br />

una gestione attenta e capace che<br />

è stata in grado non solo di raggiungere,<br />

ma di mantenere i primi posti<br />

per produzione da più di vent’anni.<br />

E poi, c’è anche un “agriasilo” ovvero<br />

un asilo nido adiacente all’azienda<br />

agricola dove Elisa <strong>Ferrari</strong>, fi glia di<br />

Tomaso e sorella di Marco, si prende<br />

cura e fa giocare i bambini con<br />

piccoli trattori in miniatura, li porta<br />

a vedere vacche e vitelli e a conoscere<br />

piante, fi ori, insetti dal vero. Una<br />

nuova attività che, pur in un diverso<br />

ambito, valorizza l’allevamento che<br />

i fratelli Lazzaro e Tomaso avevano<br />

rilevato a metà degli anni ottanta dal<br />

loro padre Giuseppe e da suo fratello<br />

Mario, iniziato negli anni sessanta<br />

e incrementato negli anni settanta,<br />

con la stalla all’aperto e la sala di<br />

mungitura. Marco, fi glio di Tomaso,<br />

sin da bambino si è appassionato<br />

all’allevamento, del quale si occupa<br />

a tempo pieno, dopo il diploma di<br />

agraria. Parlando proprio dei loro record<br />

produttivi, ci mostra una copia<br />

di Bianconero dell’agosto 1991 nel<br />

quale la famiglia <strong>Ferrari</strong> veniva fotografata<br />

perché al vertice della classifi<br />

ca latte della provincia di Cremona,<br />

con 10.293 kg di latte, al 3,48% di<br />

grasso e al 3,04% di proteine.<br />

BIANCONERO . LUGLIO-AGOSTO 2011<br />

L’allevamento della famiglia <strong>Ferrari</strong> a Crema (CR)<br />

PROTAGONISTI NELLA SELEZIONE<br />

di M. V.<br />

I giovani della famiglia <strong>Ferrari</strong>, Marco, fi glio di Tomaso, con la moglie Elisa ed i fi gli Valentina,<br />

Emanuel, Nevis e Claudio, fi glio di Lazzaro, studente di agraria<br />

■ Certamente la grande quantità di<br />

latte è sempre stata la vostra caratteristica,<br />

c’è una selezione particolare<br />

dietro?<br />

Negli anni c’è stata un’evoluzione<br />

costante, una crescita graduale che<br />

ci ha portato ai livelli di oggi. La cosa<br />

positiva è che non solo abbiamo aumentato<br />

il latte, ma continuamente<br />

anche i titoli, rispetto a quelli che<br />

avevamo, appunto, nel 1991. La mia<br />

prima convinzione di allevatore è<br />

La stalla delle vacche da latte ai “<strong>Saletti</strong>” località del comune di Crema, dalla quale i <strong>Ferrari</strong><br />

hanno preso il prefi sso del loro allevamento. Marco <strong>Ferrari</strong> si occupa prevalentemente<br />

dell’allevamento, con l’aiuto del padre Tomaso e dello zio Lazzaro


<strong>Saletti</strong> Shottle Palma ET<br />

Norma<br />

stata che ci vogliono basi genetiche<br />

solide per poter affrontare ogni discorso<br />

di miglioramento. E la genetica<br />

è sempre stata la mia passione,<br />

per cui nella selezione ho cercato di<br />

tirar fuori il meglio, coniugando morfologia<br />

e produzione: le belle vacche<br />

piacciono a tutti, specie se unite alla<br />

buona produttività. Negli ultimi anni<br />

invece, consolidato tipo e latte, ci<br />

siamo spostati verso i caratteri come<br />

longevità, cellule, fertilità delle fi glie.<br />

Stiamo iniziando a vedere i risultati<br />

di questo approccio. Fino a qualche<br />

anno fa, questi caratteri trasmessi<br />

dai tori non erano noti, anche se<br />

istintivamente l’allevatore si rendeva<br />

conto che alcuni grandi riproduttori,<br />

forti a produzione ma, ad esempio,<br />

con il grandissimo difetto delle<br />

cellule alte, non erano quello che<br />

si voleva in stalla. Oggigiorno selezionare<br />

per questi caratteri signifi ca<br />

essere in grado di prevenire quelli<br />

che sono tutti costi aggiuntivi: i tori<br />

alti a cellule non li prendo neanche<br />

in considerazione.<br />

<strong>Saletti</strong> Iron Bossa<br />

<strong>Saletti</strong> Nina<br />

■ Su cosa basa la scelta?<br />

Cerco di trovare il toro giusto per<br />

ogni vacca. Non sono quello che<br />

ha solo 3-4 tori per fecondare: nel<br />

contenitore, ne avrò forse una quarantina.<br />

Fecondo e mungo le vacche<br />

e quindi sono in grado di conoscere<br />

pregi e difetti di ciascun animale: mi<br />

viene naturale usare un certo toro<br />

per venire incontro ai loro requisiti.<br />

Evito i grossi difetti e gli estremi. Di<br />

tori italiani ne uso più adesso che in<br />

passato, quando ho avuto qualche<br />

delusione. Intendiamoci, non per sfi -<br />

ducia nella selezione, sono convinto<br />

che in Italia ci sia una grande base<br />

genetica, ma credo che in passato<br />

si cercassero troppo alcune linee di<br />

sangue, rispetto a famiglie solide che<br />

avevano dato prova di produttività e<br />

punteggi alti. Noto che questa tendenza<br />

è superata e mi fa piacere poter<br />

contribuire alla selezione italiana<br />

con fi gli di famiglie di vacche che,<br />

nella mia stalla, hanno dato prove<br />

ripetute di qualità costante. Tra poco,<br />

fi nalmente, entrerà un fi glio di una<br />

nostra vacca al Centro genetico.<br />

■ Da che genealogia?<br />

Dalla <strong>Saletti</strong> Shottle Palma, MB88 di<br />

primo parto, fi glia di <strong>Saletti</strong> Patron<br />

Pernilla MB89 e dietro a lei <strong>Saletti</strong><br />

Star Balance Grace MB87 di primo<br />

parto. Palma è stata trapiantata 3 volte<br />

con Bogart, Super e Planet, tutti<br />

tori di mia scelta, perché di solito<br />

mi riservo questa decisione finale.<br />

Il torello è fi glio di Super e Palma è<br />

gravida di Planet. Ha già due fi glie,<br />

una, <strong>Saletti</strong> Baxter Ludmilla, è già<br />

stata trapiantata con Jordan ed è<br />

gravida di Jota. Di Super abbiamo anche<br />

una manzetta che è stata testata<br />

genomicamente e abbiamo visto che<br />

la Palma trasmette le sue caratteristiche<br />

alle progenie.<br />

■ Che tipo di vacca è Palma?<br />

È una vacca incredibile, penso che<br />

sia l’animale più estremo che abbia<br />

mai selezionato, una vera macchina<br />

da corsa. Ha partorito due volte nella<br />

BIANCONERO . LUGLIO AGOSTO 2011 9


10<br />

Al gruppo di Frisone si aggiungono una ventina di Piemontesi iscritte, linea vacca vitello,<br />

anche loro selezionate. I vitelli vengono venduti svezzati a 4 mesi per l’ingrasso. Anche<br />

sulle Piemontesi sono applicati i criteri di selezione genetica che contraddistinguono l’allevamento<br />

<strong>Ferrari</strong> di Crema. L’obiettivo futuro dei <strong>Ferrari</strong> sarebbe di poter tenere anche<br />

le manze nella stessa azienda, ma Marco non è ottimista sulla possibilità di costruire una<br />

nuova stalla, dato che il comune ha imposto la non edifi cabilità della cascina, che si trova<br />

nel Parco del Serio. Stranamente, a distanza di poche centinaia di metri, è stato da poco<br />

costruito un enorme condominio di cinque piani; come sempre le attività agricole, che preservano<br />

ambiente e territorio, nei piani regolatori sono considerate di scarsa importanza<br />

stagione calda, non ha mai avuto un<br />

calo di latte, un raffreddore, una minima<br />

alterazione, un fastidio per tutta<br />

la lattazione. Ha una previsione di<br />

160 quintali da primipara con grasso<br />

e proteine alte. È un animale alto,<br />

molto fi ne, dairy con grandi diametri,<br />

alta e lunga, ma molto forte.<br />

■ Ci sono altre famiglie in stalla?<br />

Quella della <strong>Saletti</strong> Iron Bossa E90,<br />

una vacca di otto anni, fi glia di <strong>Saletti</strong><br />

Belltone Fulvia MB88. Bossa<br />

ha già diversi parti alle spalle, ma è<br />

una vacca “moderna” cioè di grande<br />

facilità di gestione, mai un problema<br />

di piedi o mammella. Come produzione<br />

è inferiore a Palma - 140<br />

quintali, con titoli molto alti - ed è<br />

anche meno fi ne dal punto di vista<br />

morfologico, ma è molto forte, con<br />

una mammella molto solida. Anche<br />

lei è sotto contratto dei Centri di f.a.<br />

■ Quanto incide la selezione genetica<br />

sulla vostra stalla?<br />

È un lavoro che mi piace e mi appassiona,<br />

come un hobby che remunera:<br />

vendiamo embrioni e animali,<br />

abbiamo appena inviato delle manze<br />

gravide in Sicilia e ogni anno vendiamo<br />

circa una quindicina di torelli<br />

per monta naturale in Lombardia.<br />

Le nostre primipare hanno un buon<br />

punteggio medio; personalmente ri-<br />

BIANCONERO . LUGLIO-AGOSTO 2011<br />

tengo che la valutazione morfologica<br />

dovrebbe premiare anche la durata<br />

e la qualità della vacca più anziana.<br />

Come allevamento non abbiamo mai<br />

fatto mostre, ma in 10 anni abbiamo<br />

avuto in stalla 32 Eccellente e 213<br />

Molto Buono. Anche tra le vacche di<br />

razza piemontese abbiamo selezionato<br />

delle linee di sangue interessanti<br />

e oggi abbiamo una mandria con<br />

delle potenziali madri di tori.<br />

■ Come è organizzata l’azienda<br />

agricola?<br />

Coltiviamo 60 ettari a mais e prato<br />

stabile, tutto per consumo aziendale<br />

e lavoriamo solo noi della famiglia.<br />

Purtroppo qui a Crema abbiamo<br />

spazio suffi ciente solo per le vacche<br />

e le manze stanno in altra azienda,<br />

in un paese poco distante da Crema,<br />

dai 7 mesi di età, fi no a 7 mesi di<br />

gravidanza. Averle in una stalla distante<br />

crea qualche piccolo problema,<br />

specie sul controllo dei calori.<br />

Abbiamo ridotto l’età della prima<br />

fecondazione a 14 mesi, mentre prima<br />

aspettavamo i diciotto, ma ugualmente<br />

qualcuna sfugge. Uso seme<br />

sessato per l’80% sulle manze. Sino<br />

allo scorso anno ero contento dei<br />

risultati, quest’anno sono andati un<br />

po’ calando, non so se dipenda dai<br />

tori o altro. Sul seme italiano sessato<br />

non posso lamentarmi perché ha<br />

un’ottima fertilità.<br />

■ Quali sono i problemi di una stalla<br />

a così alta produttività?<br />

I miei giorni parto-concepimento<br />

non sono bassissimi - 162 giorni,<br />

ultimo dato 2011 - ma credo siano<br />

in parte dovuti al fatto che preferisco<br />

aspettare che le forti produttrici<br />

vengano in calore spontaneamente.<br />

Quando una vacca partorisce bene<br />

ci sono buone probabilità che<br />

problemi nella lattazione non ce ne<br />

siano e che mostri già il calore dopo<br />

due settimane. La partenza è la cosa<br />

fondamentale, in base a questo dato<br />

decido se usare il seme sessato anche<br />

su una pluripara. Credo che sia<br />

importante avere costanti tutti gli<br />

aspetti della gestione, senza cambiamenti<br />

drastici o animali stressati, poi<br />

occorre tempestività nel rilevare i<br />

problemi e risolverli prima possibile.<br />

■ Che tipo di alimentazione fate?<br />

Teniamo due gruppi nelle vacche<br />

asciutte e uno solo in lattazione. Nel<br />

primo gruppo di asciutta diamo solo<br />

fi eno di prato a volontà, in seguito,<br />

tre settimane prima del parto, al<br />

fi eno aggiungiamo anche 4-5 kg di<br />

miscelata delle vacche in lattazione,<br />

che è una razione unica per tutte le<br />

vacche. Contiene 18 kg di silomais,<br />

fi eno di medica, nucleo, una miscela<br />

di fi occhi di mais e di orzo e semi di<br />

lino. Ai vitelli diamo il colostro prima<br />

possibile per due pasti, li teniamo a<br />

digiuno per mezza giornata per consentirgli<br />

di smaltire tutto il colostro<br />

e poi iniziamo con il latte in polvere.<br />

È un metodo che ci ha suggerito un<br />

veterinario e abbiamo notato che<br />

reagiscono meglio e assimilano tutto<br />

quello che hanno bevuto, con una<br />

migliore risposta anche in seguito.<br />

■ Che cosa consiglierebbe ad un<br />

allevatore per raggiungere una produzione<br />

record?<br />

Per prima cosa iniziare dalla genetica,<br />

con una selezione mirata, non<br />

cercare tori estremi, ma tori senza<br />

grossi difetti: in pratica creare una<br />

base solida sulla quale poter lavorare.<br />

E poi sfruttarla con l’alimentazione,<br />

non eccedere con gli insilati<br />

perché la vacca non è nata per mangiare<br />

alimenti conservati. Vedo che<br />

le nostre vacche danno bene con<br />

qualsiasi toro e capisco che questo<br />

è il risultato di un percorso di selezione<br />

che è iniziato tanti anni fa,<br />

tuttavia è un processo continuo che<br />

non si deve interrompere.

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