syndicom rivista N. 6 - Se è gratis le merce sei tu
Il periodico syndicom offre informazioni dal sindacato e dalla politica: la nostra rivista fa luce sui retroscena, mette ordine e offre spazio anche per la cultura e l’intrattenimento. La rivista cura il dialogo sui social media e informa riguardo ai più importanti eventi, servizi e offerte di formazione del sindacato e di organizzazioni vicine.
Il periodico syndicom offre informazioni dal sindacato e dalla politica: la nostra rivista fa luce sui retroscena, mette ordine e offre spazio anche per la cultura e l’intrattenimento. La rivista cura il dialogo sui social media e informa riguardo ai più importanti eventi, servizi e offerte di formazione del sindacato e di organizzazioni vicine.
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14<br />
Dossier<br />
parte del suo azionista principa<strong>le</strong> APA (dopo la fusione<br />
con Keystone). Con 36 impieghi soppressi fino al 2019,<br />
l’ats <strong>è</strong> un’altra vittima della crisi di questo inizio anno.<br />
D’altronde meraviglia che questo accentramento, rafforzato<br />
ancora dal dominio di Tamedia sulla Bas<strong>le</strong>r Zei<strong>tu</strong>ng,<br />
come anche l’acquisizione, da parte di Christoph Blocher,<br />
di cinque testate supp<strong>le</strong>mentari arrivando a 30 giornali<br />
gra<strong>tu</strong>iti in suo possesso, non abbia minimamente spinto<br />
la Commissione della concorrenza (COMCO) ad agire.<br />
Soltanto a inizio maggio ha dato la sua approvazione per<br />
eseguire un esame approfondito di un’even<strong>tu</strong>a<strong>le</strong> posizione<br />
dominante nel caso dell’acquisizione di Goldbach (media<br />
e<strong>le</strong>ttronici e spazi pubblicitari) da parte di Tamedia.<br />
Calo di iscritti ai sindacati<br />
Il numero dei giornalisti iscritti al sindacato e pronti a battersi<br />
davanti alla sparizione di tanti posti di lavoro <strong>è</strong>, purtroppo,<br />
anch’esso in diminuzione. «Questa evoluzione»,<br />
constata Stephanie Vonarburg, responsabi<strong>le</strong> del settore a<br />
<strong>syndicom</strong>, «<strong>è</strong> dovuta alla diminuzione del<strong>le</strong> persone che<br />
esercitano questo mestiere e al tasso di sindacalizzazione<br />
che si <strong>è</strong> ridotto dal 70% a circa il 50% in vent’anni. Ma il<br />
settore comincia a impegnarsi nel<strong>le</strong> lotte sindacali, come<br />
ha dimostrato lo sciopero all’ats o i movimenti nel<strong>le</strong> redazioni<br />
di Tamedia».<br />
Meno giornali stampati causano anche un calo degli<br />
impieghi nel settore della stampa, che in vent’anni (dal<br />
1995 al 2015) secondo l’Ufficio federa<strong>le</strong> di statistica ha<br />
perso due terzi dei posti di lavoro (da 34.987 nel 1995 a<br />
13.097 nel 2015). Il numero di tipografie in Svizzera, che<br />
nel 1995 era ancora di 2.537, nel 2015 ammontava soltanto<br />
a 1.060.<br />
Dal 23 luglio prossimo dunque Le Matin diventerà il<br />
primo quotidiano svizzero interamente digita<strong>le</strong>. Potrà offrire<br />
un contenuto di qualità con una redazione di so<strong>le</strong><br />
15 persone, anche se collaborerà con Sport-Center et Newsexpress<br />
di Tamedia e con la rete di 20 Minuti? «Generalmente<br />
una redazione ridotta pone dei prob<strong>le</strong>mi nei media<br />
stampati - riconosce Linards Udris - Inoltre, la redazione<br />
di 20 Minutes <strong>è</strong> più piccola di quella di 20 Minuten, e fornisce<br />
meno analisi sul<strong>le</strong> votazioni o testi originali. Dunque<br />
la sua qualità <strong>è</strong> più bassa. È diverso per <strong>le</strong> radio e tv<br />
regionali, dove Léman b<strong>le</strong>u, per esempio, nonostante sia<br />
più piccolo, fornisce un lavoro migliore rispetto a Te<strong>le</strong> M1,<br />
una catena privata di te<strong>le</strong>visione che diffonde nella regione<br />
dell’Argovia e di So<strong>le</strong>tta. Dipende <strong>tu</strong>tto dalla strategia<br />
editoria<strong>le</strong> ed, essendo Le Matin imperniato sulla stampa<br />
popolare, esso potrà scambiare informazioni soltanto con<br />
20 Minutes», questa la sua valutazione. <strong>Se</strong> Le Matin rinuncerà<br />
al suo punto forte, <strong>le</strong> informazioni sportive esclusive,<br />
prendendo<strong>le</strong> dal<strong>le</strong> agenzie, allora si può già dubitare della<br />
sua sopravvivenza.<br />
Siti dei giornali meno cliccati<br />
In Svizzera, la ricerca Anna<strong>le</strong>s Qualité des médias 2017 del<br />
fög ri<strong>le</strong>va che circa il 40% dei <strong>le</strong>ttori da 18 a 24 anni s’informa<br />
cercando un argomento sui motori di ricerca o attraverso<br />
i social media. I siti dei giornali sono sempre meno<br />
cercati direttamente. Gran parte degli introiti pubblicitari<br />
va nel<strong>le</strong> tasche degli intermediari tecnologici mondiali,<br />
indebo<strong>le</strong>ndo il finanziamento già precario dei media svizzeri.<br />
Il progetto di <strong>le</strong>gge<br />
presentato<br />
non risolve <strong>le</strong> difficoltà<br />
della stampa scritta<br />
Il finanziamento della stampa va reinventato. A Montréal,<br />
La Presse, testata digita<strong>le</strong>, a maggio <strong>è</strong> diventato un<br />
organismo a fini non lucrativi, che chiede l’aiuto del governo,<br />
del<strong>le</strong> grandi aziende, del<strong>le</strong> fondazioni e dei privati.<br />
In Svizzera, il Consiglio federa<strong>le</strong> prevede di proteggere la<br />
stampa nell’ambito della nuova <strong>le</strong>gge sui media, versando<br />
una parte del canone ai media online che soddisfano un<br />
mandato di prestazione. Ma il progetto presentato, che<br />
prevede che una parte del canone vada al video e online e<br />
un’altra al<strong>le</strong> agenzie di stampa, non compensa certo <strong>le</strong> risorse<br />
perse dalla stampa scritta. Qualunque sarà il modello<br />
scelto, esso esigerà dei <strong>le</strong>ttori pronti a pagare per ottenere<br />
un contenuto origina<strong>le</strong>, del<strong>le</strong> ricerche fatte sul<br />
campo, un lavoro diverso da quello che forniscono <strong>le</strong><br />
agenzie e redazioni aggruppate in «pools». Diciamolo una<br />
volta per <strong>tu</strong>tte: gli articoli di qualità non potranno mai essere<br />
gra<strong>tu</strong>iti.<br />
Reuters Insti<strong>tu</strong>te Digital News Report 2018 (in ing<strong>le</strong>se)<br />
https://bit.ly/2t9aene<br />
Fotoreportage<br />
La foto di copertina <strong>è</strong> stata scattata a Derborence dal fotografo<br />
bernese A<strong>le</strong>xander Egger. Quest’ultimo <strong>è</strong> anche l’autore<br />
del<strong>le</strong> immagini di pagina 8 e 14 (a Berna) e della piccola foto<br />
che figura nel sommario. Egger ha costruito il reportage a<br />
partire dal tema «vita e morte di un giorna<strong>le</strong> gra<strong>tu</strong>ito», un<br />
modello di stampa assai diffuso, che solitamente si getta<br />
una volta <strong>le</strong>tto e che costi<strong>tu</strong>isce un tipo di rifiuti che costella<br />
gli spazi pubblici.<br />
A<strong>le</strong>xander Egger sta conducendo un’interessante ricerca<br />
sul movimento, i rif<strong>le</strong>ssi e gli effetti del colore nella fotografia<br />
na<strong>tu</strong>ralistica. Per saperne di più: www.a<strong>le</strong>xanderegger.ch