Farmaci biologici - Istituto Clinico Humanitas
Farmaci biologici - Istituto Clinico Humanitas
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dini e facilitarne la guarigione. “La ricerca, attualmente<br />
in sperimentazione - precisa il dottor Castagna - consiste<br />
nell’utilizzo di sottilissime porzioni di cute umana purificate<br />
dalle cellule che possono potenzialmente generare<br />
reazioni di intolleranza. Il tessuto ‘decellularizzato’ viene<br />
poi impiantato come rinforzo o sostituto dei tendini lesionati.<br />
La funzione principale di questo innesto è simile<br />
a quella di un’impalcatura: il tessuto viene ‘riabitato’ dalle<br />
cellule dell’organismo che attrae, consentendo una<br />
guarigione prima non possibile”.<br />
Uno di questi tessuti è stato messo a punto grazie ad<br />
uno studio realizzato presso l’<strong>Istituto</strong> Ortopedico Rizzoli<br />
di Bologna in collaborazione proprio con il dottor Alessandro<br />
Castagna. Lo studio vede <strong>Humanitas</strong> come centro<br />
pilota per la sperimentazione finale. La nuova tecnica,<br />
brevettata dall’<strong>Istituto</strong> Rizzoli e dall’Azienda USL di<br />
Cesena, potrà essere impiegata inoltre nella cura di pazienti<br />
con ferite cutanee, che hanno subito interventi all’apparato<br />
locomotore e, in futuro, grandi ustionati.<br />
L’INSTABILITÀ GIOVANILE<br />
Nel corso della vita la spalla può andare incontro a numerose<br />
patologie, differenti a seconda dell’età. Sotto i<br />
30 anni il disturbo più frequente è l’instabilità, termine<br />
con cui si intende sia la lussazione traumatica recidivante<br />
sia forme di instabilità minori che portano a sub-lussazioni<br />
o a quadri di spalla dolorosa. “Si ha una lussazione<br />
della spalla - spiega il dottor Mario Borroni, specialista<br />
dell’ Unità Operativa di Ortopedia e Chirurgia della<br />
Spalla di <strong>Humanitas</strong> - quando si è in presenza della fuoriuscita<br />
della testa dell’omero dalla cavità glenoidea in<br />
cui è normalmente contenuta. Nella sub-lussazione, invece,<br />
la testa dell’omero tende a fuoriuscire, ma riesce a<br />
rimanere contenuta nella cavità.<br />
I legamenti che forniscono all’articolazione una corretta<br />
stabilità possono lacerarsi dopo un trauma, oppure<br />
sfiancarsi in seguito a tanti piccoli stress. Esiste poi anche<br />
un’instabilità ‘fisiologica’, una sorta di lassità costituzionale<br />
di questi legamenti. A dare stabilità alla spalla<br />
SPALLA NORMALE<br />
SPALLA LUSSATA<br />
muscoli glena testa dell’omero<br />
Rottura del legamento<br />
gleno-omerale<br />
(Lesione di Bankart)<br />
Lesione<br />
di Hill-Sachs<br />
legamenti<br />
gleno-omerali<br />
è infatti un complesso capsulo-legamentoso che deve<br />
essere sufficientemente elastico da poter permettere<br />
un ampio range di movimenti, ma anche sufficientemente<br />
contenitivo da impedire la fuoriuscita della testa<br />
dell’omero dalla sua naturale cavità.<br />
In caso di lussazione si può procedere con trattamenti<br />
diversi. Quello conservativo rappresenta quasi sempre<br />
la prima scelta: riposizionamento della testa dell’omero<br />
nella sua sede, immobilizzazione della spalla per 3-4<br />
settimane, trattamento fisioterapico per recuperare la<br />
mobilità e rinforzare la muscolatura.<br />
Minore è l’età del paziente e più intensa è la sua attività<br />
sportiva, più facilmente si potrà andare incontro a recidive,<br />
cioè a nuovi episodi di lussazione. A questo punto potrà<br />
essere necessario ricorrere all’intervento chirurgico.<br />
Nella maggior parte dei casi l’intervento viene eseguito<br />
in artroscopia, una procedura mini-invasiva che si<br />
avvale di due o tre forellini praticati nella<br />
spalla, attraverso i quali si introducono una<br />
piccola telecamera e gli strumenti chirurgici.<br />
Dopo l’intervento si deve indossare un<br />
tutore per circa 3 settimane e si procede poi<br />
con un trattamento di fisioterapia”.<br />
LA PATOLOGIE DELL’ETÀ ADULTA<br />
Nell’età adulta è facile trovare l’instabilità<br />
associata ad altri tipi di danni a livello della<br />
cuffia dei rotatori. Anche i tendini possono<br />
subire delle rotture, di natura sia traumatica<br />
sia degenerativa, poiché con il passare<br />
del tempo vanno naturalmente incontro a<br />
un’usura, si assottigliano e si possono lesionare.<br />
Nelle persone di età superiore ai 45-<br />
50 anni è facile riscontrare una danno a livello<br />
delle strutture tendinee usurate, anche<br />
senza la presenza di un trauma.<br />
Spiega il dottor Borroni: “In pazienti di età<br />
N. 1/2009 - <strong>Humanitas</strong> 21