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Farmaci biologici - Istituto Clinico Humanitas

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Con RapidArc l’applicazione in sé dura<br />

circa 70 secondi, e tutto<br />

il trattamento, nel corso del quale<br />

il paziente viene irradiato in punti<br />

differenti a dosi diverse, 3 minuti.<br />

quella più indicata, ma non sempre è possibile intervenire<br />

chirurgicamente perché questi tumori sono spesso<br />

molto profondi o vicini a grossi vasi sanguigni. Inoltre,<br />

essendo forme particolarmente aggressive, con una replicazione<br />

cellulare molto veloce, concentrare su di esse<br />

dosi elevate di radioterapia in tempi rapidi non dà loro la<br />

possibilità di riparare il danno. Permettendo così di avere<br />

una migliore risposta alla terapia”.<br />

LA RADIOTERAPIA IN 4D<br />

All’IMRT si affianca anche la cosiddetta radioterapia<br />

in quattro dimensioni (Adaptive radiotherapy), che<br />

permette al fascio di radiazioni di adattarsi al tumore<br />

tenendo presente i suoi movimenti nel tempo, fattore<br />

che costituisce appunto la quarta dimensione. Non è<br />

più sufficiente considerare solo le tre dimensioni dello<br />

spazio, ma è necessario tenere conto anche del tempo,<br />

monitorando tutti i movimenti interni quali la respirazione<br />

o la peristalsi dell’intestino. “Grazie a un sistema<br />

detto di ‘organ motion control’, cioè di controllo del<br />

L’équipe di<br />

Radioterapia e<br />

Radiochirurgia<br />

dell’<strong>Istituto</strong> <strong>Clinico</strong><br />

<strong>Humanitas</strong>.<br />

CATANIA, AL SERVIZIO DEI MALATI ONCOLOGICI<br />

Per <strong>Humanitas</strong> Centro Catanese di<br />

lineari di ultima generazione, con un<br />

Oncologia il 2009 si apre all’insegna della software per l’elaborazione di piani di cura<br />

ricerca scientifica nel settore della<br />

tridimensionali ed una TAC dedicata per la<br />

Radioterapia. “Lo scopo di questo studio - centratura e la simulazione virtuale di tutte<br />

spiega il dottor Andrea Girlando,<br />

le patologie. Più di mille pazienti l’anno si<br />

responsabile della Radioterapia del Centro - rivolgono alla radioterapia di <strong>Humanitas</strong><br />

è verificare, in pazienti sottoposti a<br />

Centro Catanese di Oncologia, punto di<br />

trattamento radioterapico sulla<br />

riferimento a livello siciliano per la<br />

pelvi, l’utilità di alcuni marcatori<br />

diagnosi e la cura di patologie<br />

di infiammazione (flogosi) come<br />

oncologiche addominali,<br />

parametro di valutazione della<br />

ginecologiche, della mammella e<br />

tossicità nel piccolo intestino”. La<br />

della tiroide.<br />

ricerca è svolta in collaborazione<br />

“La patologia più rappresentata -<br />

con la Radioterapia dell’<strong>Istituto</strong><br />

Il dottor<br />

Andrea Girlando<br />

precisa il dottor Girlando - è la<br />

<strong>Clinico</strong> <strong>Humanitas</strong> di Rozzano e è responsabile neoplasia mammaria, con circa<br />

con la Fondazione <strong>Humanitas</strong> per<br />

della Radioterapia<br />

di <strong>Humanitas</strong> Centro<br />

350 pazienti all’anno. La gran<br />

la Ricerca.<br />

Catanese di Oncologia. parte dei trattamenti viene eseguita<br />

“Sul fronte dell’attività clinica -<br />

con tecniche 3D conformazionali, e<br />

prosegue Andrea Girlando - in <strong>Humanitas</strong> una nuova workstation consente<br />

Centro Catanese di Oncologia lavoriamo a trattamenti stereotassici e a intensità<br />

stretto contatto con i chirurghi e con gli modulata. Grazie ad un collimatore micro<br />

oncologi, per offrire ai nostri pazienti un lamellare inoltre possiamo irradiare<br />

percorso di cura completo e su misura”. neoplasie molto piccole e localizzate in<br />

Il Centro dispone di due acceleratori<br />

prossimità di organi a rischio, come<br />

movimento degli organi - conclude la dottoressa Scorsetti<br />

- il computer ricostruisce quello che avviene nell’organismo<br />

e traccia una curva dei movimenti; all’interno<br />

di essa il medico decide dove e quando intervenire,<br />

minimizzando così il rischio di colpire zone sane<br />

in un momento nel quale la respirazione o gli altri movimenti<br />

interni potrebbero rendere meno accessibile<br />

la massa da colpire. Tutto ciò permette di irradiare solo<br />

il tumore, con dosi più concentrate, riducendo la<br />

tossicità e aumentando l’efficacia del trattamento. H<br />

neoplasie primitive encefaliche o lesioni<br />

metastatiche in sede extracranica. Il<br />

vantaggio è che si possono colpire tumori<br />

anche in fase iniziale e con dosi molto<br />

mirate, con un notevole risparmio degli<br />

organi sani nelle vicinanze. Obiettivo del<br />

futuro: effettuare la radioterapia parziale<br />

d’organo della mammella (partial breast<br />

irradiation), protocollo in fase di sviluppo<br />

insieme ai colleghi dell’<strong>Istituto</strong> <strong>Clinico</strong><br />

<strong>Humanitas</strong>”.<br />

La radioterapia del Centro catanese ha -<br />

unica tra le strutture ospedaliere della Sicilia<br />

orientale e tra le poche in Italia - una<br />

degenza dedicata con 13 posti letto riservati<br />

a pazienti che devono seguire trattamenti<br />

radioterapici complessi o in integrazione<br />

con chemioterapia e a chi deve sostenere un<br />

trattamento radioterapico con finalità<br />

palliative, che comporta spesso difficoltà<br />

logistiche, legate sia alle condizioni generali<br />

sia alle distanze che dovrebbero coprire<br />

giornalmente per l’esecuzione del<br />

trattamento.<br />

N. 1/2009 - <strong>Humanitas</strong> 33

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