Farmaci biologici - Istituto Clinico Humanitas
Farmaci biologici - Istituto Clinico Humanitas
Farmaci biologici - Istituto Clinico Humanitas
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Malattie renali: parola d’ordine,<br />
prevenzione integrata<br />
Sono in costante aumento le persone che soffrono di insufficienza renale più o meno grave.<br />
Con il passare del tempo la malattia progredisce fino a rendere necessaria la dialisi. Adottare uno<br />
stile di vita sano, limitando i fattori di rischio è il modo migliore per mantenere i nostri reni in salute.<br />
Inostri reni subiscono gli effetti del passare degli<br />
anni e delle nostre cattive abitudini, e risentono del<br />
nostro stato di salute. Soltanto in Lombardia sono<br />
più di 1.500 i malati di insufficienza renale terminale<br />
che si aggiungono ogni anno a quanti sopravvivono grazie<br />
alla dialisi. Un fenomeno destinato ad aumentare<br />
nel tempo, che può e deve essere contrastato con una<br />
prevenzione efficace e con una diagnosi<br />
precoce.<br />
“L’insufficienza renale è un problema in<br />
forte crescita ed è strettamente legato<br />
all’età, a fattori fisici predisponenti ma<br />
anche allo stile di vita - spiega il professor<br />
Giorgio Graziani, responsabile<br />
dell’Unità Operativa di Nefrologia di<br />
<strong>Humanitas</strong> -. In particolare con l’invecchiamento<br />
della popolazione si assiste<br />
ad un’incidenza sempre maggiore del<br />
diabete mellito che, assieme all’ipertensione<br />
arteriosa, alla dislipidemia (ossia<br />
l’eccesso di grassi nel sangue) e alle patologie<br />
cardiovascolari favorisce lo sviluppo<br />
delle problematiche renali. A<br />
peggiorare la situazione contribuiscono<br />
anche il fumo, una vita sedentaria e<br />
l’obesità”.<br />
In questi casi si parla di malattie renali<br />
secondarie, generate cioè da un’altra<br />
forma patologica che danneggia l’intero<br />
organismo. Il fenomeno più diffuso è<br />
la nefroangiosclerosi, ossia l’invecchiamento dei vasi<br />
del rene, che provoca la degenerazione dell’organo<br />
stesso. È molto più ridotta invece l’incidenza delle malattie<br />
renali primarie, quelle cioè che si manifestano sin<br />
dalla nascita o che sono causate da patologie specifiche<br />
dell’organo come le glomerulonefriti. L’insufficienza<br />
renale è una patologia progressiva che attraversa diversi<br />
stadi, fino a quando diventa necessaria la depurazione<br />
artificiale del sangue attraverso la dialisi.<br />
“La prevenzione è il primo strumento per frenare la<br />
progressione di questo fenomeno - prosegue Graziani.<br />
Per mantenere il rene in uno stato di salute è fondamentale<br />
evitare diete troppo ricche di proteine, che sottopongono<br />
l’organo ad uno sforzo eccessivo. Come dimostrano<br />
infatti studi di fisiologia comparata nel mondo<br />
animale, è stato dimostrato che gli animali predatori<br />
carnivori manifestano un invecchiamento renale precoce,<br />
perché l’assunzione di una grande quantità di<br />
24 <strong>Humanitas</strong> - Ottobre 2008<br />
proteine è seguito da una cospicua produzione di urea<br />
(scoria metabolica derivante della degradazione delle<br />
proteine animali), che deve essere smaltita attraverso il<br />
sistema filtrante renale, inducendo sul lungo periodo la<br />
sclerosi dello stesso. Questo evento non è invece dimostrabile<br />
negli erbivori, in cui la sopravvivenza del rene<br />
sembra più ‘protetta’.<br />
Nel nostro organismo il<br />
sangue viene filtrato dai<br />
nefroni, le unità ‘operative’<br />
dei reni che sono circa<br />
due milioni. Se questi,<br />
a causa di una dieta<br />
scorretta, vengono sottoposti<br />
ad usura, invecchiano<br />
e muoiono precocemente.<br />
Se manteniamo<br />
nel tempo le stesse<br />
cattive abitudini alimentari,<br />
accade quindi che<br />
un numero inferiore di<br />
nefroni si trova costretto<br />
a smaltire un ulteriore<br />
sovraccarico di lavoro,<br />
con un aumento esponenziale<br />
del danno. Diminuendo<br />
le proteine in<br />
favore di una maggiore<br />
quantità di frutta e verdura,<br />
si mantiene più a<br />
lungo la funzionalità renale e si fa anche un’ottima prevenzione<br />
nei confronti di altre patologie, come il tumore<br />
del colon”.<br />
È molto importante anche il controllo della pressione<br />
arteriosa, che se è troppo alta danneggia i vasi sanguigni<br />
in genere, inclusi quelli renali. Inoltre, in coloro<br />
che hanno già una funzionalità renale compromessa, in<br />
particolare se sono persone molto anziane, un’eccessiva<br />
assunzione di acqua può causare ritenzione idrica<br />
con rischio di scompenso cardiaco. “Nei diabetici è facile<br />
che insorgano delle complicanze renali, per questo<br />
è fondamentale tenere sotto controllo la malattia - precisa<br />
Graziani -. Un indicatore caratteristico del fatto<br />
che il diabete ha cominciato a danneggiare i reni è la<br />
microalbuminuria, ovvero la presenza di albumina nelle<br />
urine, un marcatore tipico ed estremamente utile dal<br />
punto di vista diagnostico. È molto importante prestare<br />
la massima attenzione ai fattori di rischio e agli indica-