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Cinena coreano

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elementi iconografici tipicamente horror che appartengono alla sfera del fantastico.<br />

Anche la commedia può fare uso di elementi appartenenti al fantastico e,<br />

nello specifico, al burlesque: qui la funzione del passato e quindi dei flashback,<br />

è quella di creare un contrasto ironico, insieme a molte altre numerose marche<br />

enunciative e metanarrative come l’utilizzo umoristico della voce di commento in<br />

prima persona. La retorica della commedia fa perno su situazioni paradossali,<br />

mise en abyme, contrasti e iperboli. L’esagerazione è cifra dominante anche del<br />

melodramma: l’iperbole qui esalta però la sofferenza, l’intensità dei sentimenti e<br />

della morte. Anche l’uso della metafora è tipicamente melodrammatico, teso a<br />

suggerire lo stato emotivo dei personaggi, quanto a fornire percorsi interpretativi<br />

disseminati lungo la narrazione. L’importanza espressiva del primo piano, della<br />

musica, degli ambienti e della scenografia, accomuna una visione più classica del<br />

melodramma ad un’ottica più minimale tipica di quello <strong>coreano</strong> che valorizza i<br />

vuoti, i silenzi, le allusioni e il carattere evocativo della scrittura filmica.<br />

Il noir con la sua atmosfera cupa, mette in moto un racconto a suspense che<br />

gioca sull’alternanza e la proliferazione dei punti di vista, sul sentimento d’ attesa,<br />

sul gioco di sguardi, su una controllata dinamica cognitiva tipica del racconto<br />

del mistero, sull’inseguimento e il duello, sul dinamismo dell’azione, sul montaggio<br />

alternato, sullo scontro fisico e la violenza la quale, rispetto a quella dell’horror,<br />

è spesso più cruda e iperrealistica, insieme a quella del film di guerra,<br />

ed è talvolta accentuata dall’impiego del ralenti. Quello storico e di guerra, che<br />

spesso coincide con il blockbuster, più degli altri generi si avvicina al modello<br />

contemporaneo americano: impiega effetti speciali nei campi di battaglia e una<br />

retorica spettacolare del film d’azione dove la struttura binaria è più che mai evidente,<br />

anche se la contrapposizione ideologica tende ad attenuarsi. Il singolo e la<br />

società, il conflitto, lo scontro a fuoco, divengono elementi portanti della narrazione<br />

che qui, più accentuatamente, rivela risvolti melodrammatici, celebra con<br />

enfasi le gesta di eroi mancati. La forma enunciativa in questi due generi evoca<br />

il contesto realistico-storico come spesso accade nel cinema hollywoodiano,<br />

attraverso il ricordo del veterano, come con il supporto di didascalie o espedienti<br />

simili che simulano la funzione documentaria e cronachistica. Lo scontro bellico<br />

richiede scene di massa e duelli in grado di accentuare il caos tramite rapidi<br />

elementi visivi e acustici, pirotecniche esplosioni o acrobazie volanti.<br />

Emblematico è spesso quel finale che si raddoppia o sfrutta elementi simbolici<br />

offrendo un’alternativa alla conclusione del racconto, una differente prospettiva<br />

e linea interpretativa che fa perno sul valore polisemico e sempre un po’<br />

nostalgico, riflessivo, che prende distanza dall’affabulazione, imponendosi come<br />

accentuata marca enunciativa.<br />

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