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GEOmedia_1_2019

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REPORT<br />

Descrizione di un flusso di lavoro<br />

ibrido laser-fotogrammetrico per<br />

la scansione del mondo reale<br />

di Nicola Santoro<br />

Le esperienze<br />

maturate<br />

nell’esercizio della<br />

professione di<br />

tecnico comunale<br />

nel settore dei<br />

lavori pubblici<br />

hanno evidenziato<br />

come il rilievo<br />

tridimensionale<br />

possa essere<br />

affrontato con<br />

diverse tecnologie e<br />

flussi di lavoro.<br />

La fotogrammetria richiede<br />

notevole impegno in fase<br />

di progettazione del rilievo,<br />

settaggio ottimale delle macchine<br />

fotografiche ed esperienza d’uso,<br />

oltre a un importante lavoro in<br />

post produzione. E’ possibile<br />

certamente catturare scenari dal<br />

mascroscopico al miscroscopico a<br />

costi relativamente contenuti con<br />

precisioni paragonabili a quella<br />

delle attrezzature laser a condizione<br />

di seguire determinate rigorose<br />

procedure.<br />

La scelta di una tecnologia piuttosto<br />

che di un’altra dipende da<br />

molteplici fattori, alcuni legati alle<br />

richieste del committente, altre<br />

volte legati a fattori economici.<br />

Avendo avuto una lunga esperienza<br />

legata alla fotogrammetria,<br />

recentemente approdata all’uso<br />

del laser scanner 3D, ho cercato<br />

un flusso di lavoro che unisse questi<br />

due mondi, ma con approccio<br />

“fotogrammetrico”.<br />

L’idea di un approccio ibrido è<br />

nata dalla considerazione che<br />

usando uno scanner avrei beneficiato<br />

dall’uso combinato del<br />

flusso fotogrammetrico in quanto<br />

avrei elevato la qualità RGB ad<br />

un intervallo scalabile a seconda<br />

delle esigenze (dalle macchine per<br />

ispezioni endoscopiche fino alle<br />

reflex con sensori full frame da 50<br />

megapixel, comunque montate su<br />

drone, aste o su cavalletto), ottenendo<br />

al contempo una ricostruzione<br />

che si spinge a particolari a<br />

volte impossibili da catturare da<br />

uno scanner ( si pensi ad esempio<br />

alla ispezione dei giunti dei ponti<br />

o alle ricostruzioni di spazi ristretti<br />

come sistemi di tubazioni, ecc)<br />

, infittendo la nuvola e/o estendendola<br />

grazie alla versatilità dei<br />

sensori fotografici. Avrei inoltre<br />

avuto il vantaggio di ottenere<br />

modelli mesh texturizzati di qualità<br />

fotografica utili in numerosi<br />

settori specialistici per i quali vi<br />

era interesse professionale come<br />

l’industria cinematografica e dei<br />

videogiochi, l’ingegneria, l’architettura,<br />

l’industria metalmeccani-<br />

32 <strong>GEOmedia</strong> n°1-<strong>2019</strong>

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