Archeomatica_4_2023
Tecnologie per i beni culturali
Tecnologie per i beni culturali
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ivista trimestrale, Anno XV - Numero 4 <strong>2023</strong><br />
www.archeomatica.it<br />
ArcheomaticA<br />
Tecnologie per i Beni Culturali<br />
Beni Culturali<br />
e Sostenibilità<br />
Energetica: un<br />
binomio possibile?<br />
Tecnologie sostenibili<br />
in ambienti fragili<br />
Territorio storico in<br />
chiave sostenibile<br />
Sensoristiche integrate<br />
da drone in VPIA
nuove Tecnologie<br />
per l’Archeologia<br />
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Meno male che adesso<br />
non c’è Nerone<br />
EDITORIALE<br />
A Carnevale, si sa. Ogni scherzo vale. Roma non ha bisogno di esercizi di stile, né di scenari di<br />
grande richiamo per affermarsi come capitale del turismo e tanto meno come Smart City, ma, se vi<br />
capiterà di passeggiare per i giardini della Rupe Tarpea in Campidoglio, da quest’anno e per tutto il<br />
2025, anno del Giubileo, a Villa Caffarelli vi sfilerà davanti un imponente carro in maschera: la<br />
statua di Costantino in poliestere e resina appena arrivata dal palazzo della Fondazione Prada di<br />
Milano. Se Malagrotta non basta, d'ora in poi nei giardini della villa non ci saranno più giovani<br />
artisti a disegnare la città e bambini che giocano, ma un gigantesco ecomostro di gesso, polistirene,<br />
resina e polvere di bronzo a spaventare i turisti che, per avventura, fossero riusciti ad arrivare al suo<br />
ombelico ed a non accalcarsi in fila all'ingresso del Pantheon.<br />
I frammenti di marmo del Colosso di Costantino che il plasticone vorrebbe rappresentare, dai secoli<br />
passati sono conservati nel cortile del Portico della Dea Roma nel Palazzo dei Conservatori in<br />
Campidoglio e, volendo, si possono vedere dall'esterno anche senza entrare nei Musei Capitolini,<br />
sempre che non vi si affollino i visitatori in attesa di fare il biglietto.<br />
In realtà il trionfo dell’imperatore Costantino era stata una delle pagine più tristi per la tolleranza<br />
nella storia della Roma imperiale. Il tradimento della guarnigione dacica di Massenzio, gli Equites<br />
singulares, che nella campagna per la successione decisero della sorte della sua fazione, passando<br />
nella battaglia di Ponte Milvio del 312 dalla parte di Costantino, fu poi punito dal vincitore<br />
sciogliendo la milizia, alla quale doveva la sua vittoria e trucidando i suoi membri e le loro<br />
famiglie: le loro spoglie, con tutte le insegne, furono sepolte nel cimitero del<br />
Mausoleo di Sant’Elena.<br />
Erigere un colosso nella Basilica di Massenzio aveva significato suggellare la legittimità della<br />
propria discendenza diretta, rappresentandolo somigliante al punto da confondersi con l’iconografia<br />
di Costanzo stesso. Non soltanto nelle monete, difatti, l’identità del frammento colossale della<br />
statua è stata alternativamente riconosciuta tanto al padre quanto al figlio, dimostrando che si<br />
trattava di un cliché ieratico al punto da incarnare il potere supremo del Sole divinizzato, da opporre<br />
a qualsiasi tetrarca o usurpatore futuro del comando dell’impero e della sua forza finanziaria.<br />
Immaginarlo seduto su un trono, non tanto al pari di Giove Capitolino, ma alla stregua dello Zeus<br />
criselefantino di Olimpia sarebbe stato in parte in contraddizione con il volto apollineo e riccioluto,<br />
con cui rielaborava il preesistente tipo ‘adrianeo’ del colosso, tanto da divenire noto attraverso i<br />
secoli come il colosso di Nerone, e sarebbe equivalso a mostrarlo giudice, invece che quale il<br />
dominatore assoluto del globo che voleva apparire, paragonabile al Sole. Molteplici sono le<br />
ricostruzioni dei secoli scorsi che, fino a Georges Ernest Coquart, nel 1863 architetto dell’École des<br />
Beaux Arts di Villa Medici, lo mostrano seminudo, seduto o in piedi e con il suo diadema svettante<br />
all’altezza del Tempio di Venere e Roma, proprio di fronte all’Arco di Costantino, dove ne è stato<br />
scavato il basamento e sul fianco della Basilica di Massenzio, mentre nell’abside centrale della<br />
Basilica doveva trovarsi seduto un colosso più piccolo, la cui testa è forse quella in marmo lunense<br />
trovata negli scavi del Foro di Traiano nel 2005, alta sessanta centimetri, eccedente le dimensioni<br />
della testa della statua della Dea Roma in Campidoglio, che doveva invece occupare l’abside<br />
occidentale della Basilica. La statua del sole, anche se nuda, non è chiaro se fosse stata realizzata<br />
interamente di marmo, o con tecnica acrolitica, di parti in legno dorato per alleggerirla (come il foro<br />
sopra il ginocchio destro sopravvissuto tra i frammenti sembra mostrare).<br />
La conformazione anastilotica che si è voluta dare alla finta statua risulta essere non del tutto<br />
credibile, né per l'una, né per l'altra scultura e sarebbe stata preferibile una rassegna delle<br />
testimonianze che attraverso i secoli ne hanno restituito in parte la memoria. I frammenti, infatti,<br />
appartengono ad almeno due differenti colossi - dentro il perimetro della città i colossi erano sette -<br />
poichè vi sono due mani destre, entrambe con l'indice puntato, dal momento che tre dita del pugno<br />
stringevano probabilmente uno scettro o le briglie di una biga, mentre la sinistra aperta reggeva un<br />
globo, che non era dorato, ma, molto più piccolo in proporzione di un pallone: qual era la sfera di<br />
porfido rosso, anche questa conservata ed esposta, un pò defilata nel vano scale, nel medesimo<br />
Cortile dei Conservatori e che rappresentava il mondo nelle mani del nume.<br />
Buona lettura,<br />
Francesca Salvemini
IN QUESTO NUMERO<br />
DOCUMENTAZIONE<br />
6 Tecnologie per la<br />
Sostenibilità negli Ambienti<br />
Fragili - Il fotovoltaico<br />
invisibile: tegole<br />
fotovoltaiche integrate nel<br />
paesaggio di carlo Tricoli<br />
In copertina un esempio di schermata<br />
dell’applicazione Outdoor Solution durante<br />
l’avvio di una scheda multimediale all’interno<br />
di un parco archeologico.<br />
10 Il gemello digitale<br />
di Perugia - Un modello<br />
innovativo di governance<br />
urbana<br />
di Velia Sartoretti, Mariana Minascurta<br />
14 Outdoor Solution: la soluzione<br />
innovativa che promuove il<br />
territorio in chiave sostenibile<br />
di Antonino Lopes, Angelo Aiello,<br />
Luca Falzone, Viola Massa<br />
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ArcheomaticA<br />
Tecnologie per i Beni Culturali<br />
Anno XV, N° 4 - <strong>2023</strong><br />
<strong>Archeomatica</strong>, trimestrale pubblicata dal 2009, è la prima rivista<br />
italiana interamente dedicata alla divulgazione, promozione<br />
e interscambio di conoscenze sulle tecnologie per la tutela,<br />
la conservazione, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio<br />
culturale italiano ed internazionale. Pubblica argomenti su<br />
tecnologie per il rilievo e la documentazione, per l'analisi e la<br />
diagnosi, per l'intervento di restauro o per la manutenzione e,<br />
in ultimo, per la fruizione legata all'indotto dei musei e dei<br />
parchi archeologici, senza tralasciare le modalità di fruizione<br />
avanzata del web con il suo social networking e le periferiche<br />
"smart". Collabora con tutti i riferimenti del settore sia italiani<br />
che stranieri, tra i quali professionisti, istituzioni, accademia,<br />
enti di ricerca e pubbliche amministrazioni.<br />
Direttore<br />
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Comitato scientifico<br />
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Forte, Bernard Frischer, Giovanni Ettore<br />
Gigante, Mario Micheli, Stefano Monti,<br />
Luca Papi, Marco Ramazzotti,<br />
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redazione<br />
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MaRia ChiaRa spIezia<br />
chiaraspiezia@archeomatica.it
RIVELAZIONI<br />
18 Collegamento Ferroviario<br />
Aeroporto – Stazione<br />
centrale di Olbia: una<br />
prima sperimentazione di<br />
sensoristiche integrate da<br />
drone in VPIA<br />
di Francesco Marco Paolo Carrera, Francesca Frandi,<br />
Gabriella Gasperetti, Giancarlo Pastura, Cristian D’Ammassa<br />
RUBRICHE<br />
29 AZIENDE E<br />
PRODOTTI<br />
Soluzioni allo Stato<br />
dell'Arte<br />
32 AGORÀ<br />
Notizie dal mondo delle<br />
Tecnologie dei Beni<br />
Culturali<br />
MUSEI<br />
22 Lucrezia Borgia<br />
alla luce trasmessa<br />
38 EVENTI<br />
INSERZIONISTI<br />
di Maria Chiara Spiezia<br />
Codevintec 2<br />
Esri 38<br />
CASE STUDIES<br />
26 Valorizzazione del<br />
Patrimonio Storico<br />
con Tecnologie per la<br />
sostenibilità Energetica<br />
Gter 33<br />
Marevivo 13<br />
Mediterra 21<br />
Planetek 39<br />
Salone del Restauro 17<br />
Stonex 40<br />
di Stefano Tersigni<br />
una pubblicazione<br />
Science & Technology Communication<br />
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del 19 novembre 2009<br />
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Data chiusura in redazione: 31 gennaio 2024
DOCUMENTAZIONE<br />
Tecnologie per la Sostenibilità<br />
negli Ambienti Fragili<br />
Il fotovoltaico invisibile: tegole fotovoltaiche integrate nel paesaggio<br />
di Carlo Tricoli<br />
La condivisione dell’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra in atmosfera a valori tali da impedire<br />
l’innalzamento della temperatura di 1,5°C entro il 2050 richiede comportamenti responsabili e decisioni<br />
importanti per perseguire uno sviluppo che sia sostenibile. Molte sono le definizioni che si danno alla parola<br />
sostenibilità: partendo da una visione inizialmente focalizzata principalmente sugli aspetti ecologici si è passati<br />
ad un approccio che dal livello ambientale considera anche quello economico e sociale.<br />
La sostituzione di combustibili fossili con fonti rinnovabili è uno dei pilastri di una strategia puntata alla<br />
sostenibilità. Tra le fonti energetiche quella solare ed in particolare quella fotovoltaica risponde già alla<br />
sostituzione di quote rilevanti di fonte fossile. Pannelli fotovoltaici compaiono sempre più spesso sui tetti<br />
degli edifici e sono in grado di coprire buona parte dei consumi energetici delle utenze. Di contro la necessità<br />
di disporre di superfici importanti per l’installazione e l’impatto visivo non indifferente, impedisce il suo<br />
utilizzo in contesti paesaggistici fragili come quelli dei nostri borghi e centri storici. Il dilemma tra produzione<br />
energetica da fonte rinnovabile e paesaggi fragili trova soluzione con l’uso di pannelli fotovoltaici ad impatto<br />
visivo nullo come quelli prodotti dalla società Dyaqua che da tempo sperimenta e produce componenti<br />
brevettati per il “fotovoltaico invisibile” 1 .<br />
Fig. 1 – Ambienti paesaggisticamente fragili in Italia: Venezia.<br />
Oramai da tempo fenomeni<br />
atmosferici anomali<br />
evolvono in maniera preoccupante<br />
a causa di un sempre<br />
più evidente cambiamento<br />
climatico: dalla desertificazione<br />
dei suoli, alle precipitazioni<br />
intense e anomale, dal disgelo<br />
del permafrost artico all’innalzamento<br />
del livello dei mari. Ad<br />
aggravare il quadro dello stato<br />
ambientale del pianeta concorrono<br />
lo sviluppo inarrestabile di<br />
processi antropici e industriali<br />
con consumi energetici crescenti<br />
che alterano l’equilibrio naturale.<br />
Fait Birol, Direttore dell’Agenzia<br />
Internazionale dell’Energia,<br />
6 ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong>
Tecnologie per i Beni Culturali 7<br />
nel corso della presentazione<br />
del rapporto Net Zero Roadmap<br />
by 2050, ha recentemente dichiarato<br />
che “nonostante la<br />
portata delle sfide da fronteggiare,<br />
l’impegno per accelerare<br />
la penetrazione delle fonti rinnovabili<br />
nel sistema energetico<br />
comincia ad essere visibile come<br />
dimostra l’aumento del 40% di<br />
investimenti in energia “pulita”<br />
negli ultimi due anni. Non<br />
può essere sottovalutato però il<br />
fatto che le condizioni meteorologiche<br />
estreme osservate in<br />
tutto il mondo continuano a<br />
evidenziare che il cambiamento nuova visione dell’art. 9 della<br />
climatico sta ancora avanzando<br />
Costituzione italiana che stabilisce<br />
ad una velocità spaven-<br />
tosa. Azzerare le emissioni di<br />
CO2 in atmosfera entro il 2050<br />
e quindi mantenere l’aumento<br />
della temperatura al di sotto<br />
di 1,5 °C, è obiettivo tutt’altro<br />
che semplice da raggiungere.”<br />
È progetto ambizioso degli Stati<br />
membri dell’Unione europea costruire<br />
un modello organizzativo<br />
istituzionale per favorire il cambiamento<br />
degli usi e consumi<br />
dell’energia con la sistematica<br />
riduzione delle emissioni di gas<br />
serra clima alteranti in atmosfera.<br />
Ma la questione ambientale<br />
attiene a molteplici politiche<br />
settoriali tra le quali quella<br />
che “La Repubblica promuotosa.<br />
ve lo sviluppo della cultura e la<br />
ricerca scientifica e tecnica. Tutela<br />
il paesaggio e il patrimonio<br />
storico e artistico della nazione.<br />
Tutela l’ambiente, la biodiversità<br />
e gli ecosistemi, anche<br />
nell’interesse delle future generazioni”.<br />
Per quanto riguarda<br />
il paesaggio, le Soprintendenze<br />
richiedono l’applicazione delle<br />
norme secondo le quali è necessaria<br />
la presentazione e la<br />
successiva valutazione paesaggistica<br />
di un progetto che comporti<br />
una modifica dell’aspetto<br />
dei luoghi (art. 148 D. Lgs. N.<br />
42/2004). È prassi consolidata<br />
per la transizione energetica<br />
da fonte fossile a fonte rinnovabile<br />
assume una dimensione<br />
strategica laddove mette in discussione<br />
l’attuale modello di<br />
sviluppo. Le politiche dell’Europa<br />
e quella energetica in particolare<br />
hanno visto la protezione<br />
dell’ambiente come una delle<br />
grandi sfide da fronteggiare nella<br />
nostra epoca. Utilizzare tecnologie<br />
alternative nel rispetto<br />
dell’ambiente e del paesaggio<br />
deve trovare soluzione nella<br />
Fig. 2 – Il Coppo Fotovoltaico prodotta da Dyaqua.<br />
Fig. 3 - Struttura e componenti del Coppo Fotovoltaico.<br />
nei procedimenti di valutazione<br />
che la richiesta di installazione<br />
di pannelli fotovoltaici con particolare<br />
riferimento ai centri<br />
storici, borghi rurali di pregio<br />
come in altri luoghi paesaggisticamente<br />
fragili non ottenga<br />
parere favorevole. E’ richiesta<br />
la conformità dell’impianto alla<br />
morfologia dei siti di cui sopra<br />
in quanto causano un eccessivo<br />
impatto visuale incidendo sulla<br />
valenza storica e culturale del<br />
luogo stesso.<br />
Con questa impostazione l’installazione<br />
di pannelli fotovoltaici<br />
(tradizionali) in sistemi<br />
paesaggisticamente tutelati e<br />
fragili, è impossibile.<br />
Nel corso di una passata edizione
del Concorso di idee Sole Vento<br />
e Mare, organizzato dalla Fondazione<br />
Marevivo, in collaborazione<br />
con i ministeri dell’Ambiente<br />
e dei Beni culturali, dell’ENEA,<br />
del GSE e dell’Università di<br />
Roma, ha visto come primo classificato<br />
nella categoria “componenti<br />
fotovoltaici”, DYAQUA Art<br />
Studio per la proposta di nuovi<br />
oggetti edilizi, la cui parte attiva<br />
è totalmente mimetizzata e<br />
quindi adatta ad applicazioni di<br />
integrazione architettonica del<br />
fotovoltaico in contesti di particolare<br />
pregio.<br />
Si tratta in particolare in questo<br />
caso di un coppo o tegola fotovoltaica<br />
cosiddetta “invisibile”<br />
che sostituisce coppi esistenti o<br />
ne integra una parte con tecniche<br />
di installazione semplici.<br />
In pratica il modulo è formato<br />
con un composto polimerico<br />
atossico e riciclabile che viene<br />
trattato opportunamente per<br />
favorire l’assorbimento della<br />
radiazione solare in normali celle<br />
di silicio cristallino incorporate<br />
al disotto della superficie<br />
esposta, che opaca alla vista e<br />
trasparente ai raggi solari, permette<br />
alla luce di entrare ed alimentare<br />
le celle. Rimandando<br />
ai maggiori dettagli contenuti<br />
nella specifica tecnica, il singolo<br />
elemento ha dimensioni 45×19<br />
x13 cm e pesa 1,0 kg.<br />
La potenza di picco prodotta è<br />
pari a 7,57 Wp. Il rendimento è<br />
del 22,17 % e per ottenere una<br />
potenza di 3 kWp sono necessari<br />
402 coppi ed una superficie del<br />
tetto pari a 27 m2.<br />
La realizzazione è semplice, il<br />
coppo presenta caratteristiche<br />
uniche che lo rendono indistinguibile<br />
alla vista e quindi morfologicamente<br />
compatibile con gli<br />
elementi architettonici circostanti<br />
(integrabile), refrattario<br />
allo sporco (autopulente), calpestabile<br />
e non aggredibile da<br />
parte di solventi chimici (resistente)<br />
ed infine realizzato con<br />
materiali atossici e riciclabili<br />
(sostenibile).<br />
Una sperimentazione è stata<br />
condotta nel 2019 nell’ambito<br />
del progetto pilota MiBAC- CNR<br />
“Un modello tecnologico per andare<br />
verso SMART@Pompei”. La<br />
sperimentazione prevedeva l’utilizzo<br />
del coppo invisibile “travestito”<br />
da antiche tegole romane<br />
per adattarsi al contesto<br />
storico del parco archeologico.<br />
La foto si riferisce all'installazione<br />
nel Parco Archeologico di<br />
Pompei presso la Casa dei Vetti<br />
realizzato nel 2018.<br />
In conclusione una economia<br />
italiana basata sulla fruizione<br />
dell’enorme patrimonio artistico<br />
e paesistico esistente lungo<br />
tutta la penisola che genera<br />
reddito a diversi settori produttivi,<br />
non può essere danneggiata<br />
da un uso improprio delle nuove<br />
tecnologie energetiche seppur<br />
orientate alla sostenibilità ambientale.<br />
Note<br />
1<br />
Brevetto di invenzione n.102011901941016A1<br />
a nome Quagliato Giovanni Battista intitolato<br />
“Modulo fotovoltaicvo in forma di elemento<br />
architettonico e processo per la realizzazione<br />
dello stesso”<br />
Abstract<br />
Sharing the goal of reducing greenhouse<br />
gas emissions into the atmosphere to levels<br />
that prevent the temperature rise by 1.5 C<br />
by 2050 requires responsible behaviour and<br />
important decisions to pursue sustainable<br />
development. There are many definitions<br />
that are given to the word sustainability:<br />
starting from a vision initially focused mainly<br />
on ecological aspects, we have moved on to<br />
an approach that from the environmental<br />
level considers also the economic and social<br />
one. The replacement of fossil fuels with renewable<br />
energy sources is one of the pillars<br />
of a strategy aimed at sustainability. Among<br />
them, solar and in particular phovoltaic<br />
Energy already responds to the repalacement<br />
of significant shares of fossil fuels.<br />
Photovoltaic panels are appearing more and<br />
more often on the roofs of buildings and are<br />
able to cover a large part of the energy consumption<br />
of users. On the other hand, the<br />
need to have important surfaces for installation<br />
and the considerable visual impact,<br />
prevents its use in fragile landscape contexts<br />
such as those of our villages and historic centers.<br />
The dilemma between energy production<br />
from renewable sources and fragile landscapes<br />
can be solved with the use of photovoltaic<br />
panels with zero visual impact such as those<br />
produced by the company Dyaqua, which has<br />
been experimenting and producing patented<br />
components for "invisible photovoltaics"<br />
Parole Chiave<br />
Beni Culturali; sostenibilità; tecnologie; ambienti<br />
fragili; tegola fotovoltaica invisibile<br />
Autore<br />
Carlo Tricoli<br />
carlo.tricoli@marevivo<br />
Responsabile Area Energia Marevivo<br />
Fig. 4 – Installazione del Coppo Fotovoltaico nel Parco Archeologico di Pompei presso la<br />
Casa dei Vetti realizzato nel 2018.<br />
Riferimenti<br />
Marevivo - Concorso Sole Vento e Mare – prima<br />
edizione<br />
DYAQUA Srls - www.dyaqua.it<br />
Smart for Cities - Città storiche verso il futuro,<br />
n. 1 anno 2019<br />
IEA - Net Zero Roadmap by 2050<br />
8 ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong>
Tecnologie per i Beni Culturali<br />
SCHEDA TECNICA<br />
9<br />
COPPO FOTOVOLTAICO<br />
Modulo fotovoltaico in forma di elemento architettonico<br />
realizzato con composto polimerico atossico e riciclabile.<br />
Il corpo del modulo ingloba celle di silicio monocristallino.<br />
Non deve essere perforato.<br />
INTEGRAZIONE<br />
AUTOPULENTE<br />
ULTRA-RESISTENTE<br />
SOSTENIBILITA’<br />
Indistinguibile dai classici<br />
elementi architettonici, offre<br />
una perfetta integrazione sia<br />
architettonica che estetica.<br />
La superficie fotocatalitica<br />
decompone sporco e smog<br />
mediante un processo<br />
automatico e naturale.<br />
Calpestabile, non teme solventi<br />
chimici e agenti atmosferici.<br />
Ottima la resistenza all’impatto<br />
ed alla compressione.<br />
Ogni modulo è realizzato<br />
impiegando materiali atossici<br />
e riciclabili. Parte di essi sono<br />
naturali o derivanti dal riuso.<br />
DATI TECNICI<br />
Modulo<br />
Dimensioni<br />
46 x 19 x 15 x H8 cm<br />
Peso<br />
1,00 kg<br />
Temperatura di funzionamento<br />
-40°C / +85°C<br />
Carico statico massimo<br />
500,00 kg/pezzo<br />
Infiammabilità (autocertificazione UL 94)<br />
HB<br />
Quantità moduli Invisible Solar per metro quadrato 15 pezzi/mq<br />
Superficie assorbente netta (totale celle)<br />
0,0468 mq<br />
Temperatura operativa NOCT<br />
43,5°C<br />
Tipo di cella fotovoltaica<br />
Silicio monocristallino<br />
Rendimento del modulo 22,17 %<br />
Prestazioni elettriche<br />
Isc - Corrente di corto circuito<br />
Voc - Tensione a circuito aperto<br />
Pp - Potenza di picco<br />
Imp - Corrente di esercizio ottimale<br />
Vmp - Tensione di esercizio ottimale<br />
Tensione massima di sistema<br />
Coefficiente generale di temperatura<br />
3,79 A<br />
2,56 V<br />
7,57 W<br />
3,52 A<br />
2,15 V<br />
1000 V<br />
-0,5%/°C<br />
Tutti i dati a nostra disposizione sono indicati qui sopra. Quelli non disponibili sono<br />
mancanti perchè il sistema di rilevamento e calcolo standard è basato sui pannelli<br />
fotovoltaici tradizionali, ovvero non applicabile a prodotti innovativi e non convenzionali<br />
come Invisible Solar.<br />
Altre caratteristiche<br />
Prodotto artigianale<br />
Materiale atossico e riciclabile<br />
Superficie fotocatalitica<br />
Calpestabile<br />
Idrorepellente<br />
Rallentatore termico (circa -32%)<br />
Resistenza agli acidi forti e loro basi<br />
Resistenza ai solventi<br />
Esempio dimensionamento impianto<br />
Potenza nominale<br />
Quantità moduli Invisible Solar<br />
Area impianto<br />
1 kWp<br />
134 Moduli<br />
9 mq<br />
Il presente dimensionamento è approssimativo: in qualsiasi caso l’impianto dovrà<br />
essere determinato da un tecnico professionista in relazione alle condizioni di<br />
installazione.<br />
SCHEDA TECNICA - COPPO FOTOVOLTAICO INVISIBLE SOLAR<br />
Data documento: 13/10/<strong>2023</strong> Pagina: 1 di 2<br />
Dyaqua Srls<br />
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DOCUMENTAZIONE<br />
Il gemello digitale di Perugia,<br />
un modello innovativo di<br />
governance urbana<br />
di Velia Sartoretti, Mariana Minascurta<br />
Il Comune di Perugia<br />
adotta un approccio<br />
innovativo per<br />
rispondere alle attuali<br />
sfide urbane. Il gemello<br />
digitale della città<br />
costituisce una soluzione<br />
all'avanguardia per la<br />
transizione della città<br />
verso un ambiente<br />
digitale, sostenibile e<br />
partecipativo.<br />
Fig. 1 - Piattaforma WiseTown: il gemello digitale del Comune di Perugia.<br />
Nel XXI secolo si registra<br />
a livello mondiale un'espansione<br />
urbana di<br />
proporzioni esponenziali che<br />
supera i 4 miliardi di persone.<br />
Tale cifra rappresenta oltre la<br />
metà della popolazione globale,<br />
evidenziando un marcato<br />
incremento demografico<br />
nelle città.<br />
Questa rapida crescita introduce<br />
sfide significative, richiedendo<br />
risposte efficaci<br />
all'urbanizzazione e al cambiamento<br />
climatico. Urbanisti,<br />
ricercatori, governi e<br />
cittadini manifestano la necessità<br />
di soluzioni innovative<br />
per favorire una crescita<br />
socio-economica sostenibile,<br />
con particolare riguardo al<br />
benessere degli abitanti, alla<br />
valorizzazione del territorio e<br />
alla promozione della sostenibilità<br />
ambientale.<br />
Per sostenere efficacemente<br />
questa trasformazione, risulta<br />
imprescindibile l'adozione<br />
della nuova generazione di<br />
tecnologie dell'informazione.<br />
Tra le innovazioni di maggior<br />
rilievo si distingue l'Urban Digital<br />
Twin, una tecnologia rivoluzionaria<br />
che consente la<br />
creazione di una dettagliata<br />
replica digitale di un'intera<br />
città. Questa rappresentazione<br />
virtuale, alimentata da<br />
dati in tempo reale, analisi<br />
avanzate e apprendimento<br />
automatico, offre un approccio<br />
olistico alla progettazione,<br />
gestione e monitoraggio<br />
delle città intelligenti. Si configura<br />
come uno strumento<br />
indispensabile per prendere<br />
decisioni orientate al futuro<br />
sostenibile delle città e per<br />
formulare strategie di mitigazione<br />
e adattamento al nuovo<br />
contesto climatico, conforme<br />
10 ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong>
Tecnologie per i Beni Culturali 11<br />
all'Obiettivo di Sviluppo Sostenibile<br />
11 (SDG11: Sustainable<br />
Cities and Communities).<br />
Tra gli esempi più ambiziosi<br />
e innovativi di progetti di<br />
urban digital twin a livello<br />
nazionale, emerge WiseTown<br />
(https://wise.town/), sviluppato<br />
dalla software house<br />
TeamDev (https://teamdevecosystem.it/)<br />
per il Comune<br />
di Perugia. Vincitore del prestigioso<br />
premio nazionale Top<br />
of the Pid <strong>2023</strong> di Unicamere,<br />
il progetto WiseTown è stato<br />
concepito con l'intento di fornire<br />
all'amministrazione cittadina<br />
del capoluogo umbro una<br />
vasta gamma di applicazioni<br />
e dashboard che ricreano virtualmente<br />
la città. L'obiettivo<br />
principale è rendere Perugia<br />
più digitale, sostenibile, partecipativa<br />
ed inclusiva.<br />
Attraverso WiseTown, i deciso-ri<br />
urbani possono massimizza-re<br />
l'utilità del sistema a loro<br />
disposizione, acquisendo una<br />
visione chiara di come la città<br />
reagirebbe a input o scenari<br />
specifici. Problemi quali iso-le<br />
di calore, inquinamento,<br />
eventi estremi, vie ad alta<br />
densità di traffico e altre situazioni<br />
critiche possono esse-re<br />
affrontati in modo efficace<br />
mediante un monitoraggio costante<br />
ed implementazione di<br />
azioni mirate.<br />
Mappe, grafici, indicatori e<br />
statistiche contribuiscono a<br />
creare la versione virtuale di<br />
Perugia, evidenziando informazioni<br />
di rilevanza e fornendo<br />
una comprensione approfondita<br />
che facilita una pianificazione<br />
urbana consapevole. Il<br />
set di strumenti di WiseTown<br />
include un workspace che integra<br />
una mappa GIS (Geographic<br />
Information System)<br />
tridimensionale della città,<br />
permettendo la navigazione in<br />
3D per visualizzare, analizza-<br />
Fig. 2 - Numero di persone che vivono in aree rurali e urbane nel mondo – Fonte:<br />
World Bank based on data from the UN Population Division - https://ourworldindata.<br />
org/urbanization<br />
re e interrogare i dati spaziali<br />
relativi a tutti gli elementi<br />
urbani. Tale sistema fornisce<br />
dettagliate informazioni su<br />
descrizioni, dimensioni e caratteristiche<br />
di ogni elemento.<br />
Strati informativi specifici,<br />
realizzati con sistemi GIS,<br />
offrono dettagli sulla geometria<br />
della città, la disposizione<br />
degli edifici, la rugosità urbana<br />
con dettagli sulle altezze<br />
degli edifici, oltre ai dati sulla<br />
popolazione e sui servizi.<br />
Le City Dashboards, componenti<br />
chiave della piattaforma,<br />
costituiscono un avanzato<br />
strumento per analizzare, visualizzare<br />
e monitorare diversi<br />
aspetti della vita urbana,<br />
tra cui il verde urbano, l'economia,<br />
il welfare, l'urbanistica<br />
e la mobilità.<br />
Le diverse prospettive analiti-<br />
Fig. 3 - La piattaforma WiseTown del Comune di Perugia con la visualizzazione 3D<br />
interattiva della città.
Fig. 4 - La dashboard del verde che indica i dati relativi all’indicatore verde e cittadini del centro storico di Perugia.<br />
che offerte dalle dashboards<br />
rivelano il potenziale di questa<br />
risorsa, permettendoci di<br />
constatare, ad esempio, che il<br />
centro storico presenta un'elevata<br />
densità di aree verdi,<br />
con una media di 186 metri<br />
quadrati per abitante. Tale<br />
area è caratterizzata però da<br />
un elevato indice di vecchiaia<br />
pari al 222.46%, evidenziando<br />
la presenza significativa<br />
di persone anziane rispetto ai<br />
bambini (0-14 anni). Il tasso di<br />
disoccupazione è molto basso,<br />
circa il 7% e il consumo del<br />
suolo è del 46%.<br />
D'altra parte, la zona nei pressi<br />
della stazione ferroviaria<br />
offre poco più di 30 metri quadrati<br />
di verde per residente,<br />
con un indice di vecchiaia del<br />
141%. In questa zona il tasso<br />
di disoccupazione è del 10% e<br />
Fig. 5 - WiseTown Issue Manager, area di lavoro dal lato dell’amministrazione comunale.<br />
12 ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong>
Tecnologie per i Beni Culturali 13<br />
il consumo del suolo è più<br />
alto, attestandosi al 70%.<br />
Il portafoglio di soluzioni<br />
di WiseTown include anche<br />
le tecnologie Civic<br />
Tech, le quali trasformano<br />
il cittadino di Perugia<br />
in un protagonista chiave<br />
del suo territorio.<br />
Tra queste, Issue Manager<br />
è un software dedicato<br />
alla gestione delle<br />
segnalazioni dei cittadini<br />
e all'ottimizzazione dei<br />
flussi di lavoro dell'Ente.<br />
Grazie alla generazione<br />
di report e all'accessibilità<br />
di dati georeferenziati,<br />
Issue Manager assume<br />
il ruolo di sistema<br />
di supporto alle decisioni<br />
per gli amministratori di<br />
Perugia.<br />
Un altro software, Crowd<br />
Planning consente ai decisori<br />
urbani di coinvolgere<br />
attivamente la comunità<br />
nella creazione di progetti<br />
o iniziative, mirando a<br />
generare partecipazione<br />
attiva dei cittadini e valorizzare<br />
le conoscenze<br />
locali per sviluppare progetti<br />
significativi. Il sistema<br />
consente la pubblicazione,<br />
in specifiche aree<br />
tematiche, di progetti di<br />
sviluppo urbano corredati<br />
da dati cartografici illustrativi,<br />
schede informative<br />
e contenuti multimediali.<br />
I cittadini possono<br />
utilizzare la piattaforma<br />
per interagire con l’amministrazione,<br />
offrendo<br />
la propria visione sulla<br />
proposta e contribuendo<br />
a un processo effettivo<br />
di progettazione partecipata.<br />
Abstract<br />
The Municipality of Perugia adopts an<br />
innovative approach to respond to current<br />
urban challenges. The city's digital<br />
twin constitutes a cutting-edge solution<br />
for the city's transition towards a digital,<br />
sustainable and participatory environment.<br />
Parole Chiave<br />
Smart City; digitalizzazione; sostenibilità;<br />
tecnologie; urban digital twin; gemello digitale;<br />
big data; GIS; Sistemi Informativi Geografici;<br />
Sdg<br />
Autore<br />
Velia Sartoretti<br />
v.sartoretti@teamdev.it<br />
Project Manager e GIS Technician presso TeamDev<br />
srl<br />
Mariana Minascurta<br />
m.minascurta@teamdev.it<br />
Marketing e Comunicazione di TeamDev<br />
WiseTown powered by TeamDev s.r.l.<br />
http://www.wise.town<br />
discover@wise.town
DOCUMENTAZIONE<br />
Outdoor Solution: la soluzione<br />
innovativa che promuove il territorio<br />
in chiave sostenibile<br />
di Antonino Lopes, Angelo Aiello, Luca Falzone, Viola Massa<br />
La tecnologia mobile è<br />
divenuta indispensabile<br />
nella vita di tutti i giorni,<br />
trasformando radicalmente<br />
l’esperienza quotidiana<br />
degli utenti, plasmando<br />
un nuovo modo di vivere e<br />
comunicare e rimodellando<br />
il tessuto stesso della<br />
società moderna.<br />
In questo scenario le<br />
modalità di fruizione dei<br />
servizi si stanno evolvendo<br />
in tutti i settori, anche in<br />
quello dei Beni Culturali.<br />
La tecnologia ha infatti<br />
determinato nuove<br />
opportunità di sviluppo per<br />
la fruizione dei contenuti<br />
collegati ai punti di<br />
interesse storico culturali<br />
presenti in un territorio.<br />
Outdoor Solution nasce<br />
per offrire un sistema<br />
innovativo per visitare<br />
il territorio e scoprire il<br />
patrimonio artistico in modo<br />
innovativo e sostenibile.<br />
Fig. 1 - Esempio di una schermata dell’applicazione Outdoor Solution durante l’avvio di<br />
una scheda multimediale all’interno di un parco archeologico.<br />
Outdoor Solution è la soluzione<br />
che consente<br />
agli utenti di accedere<br />
tramite device ad un’applicazione<br />
contenente percorsi<br />
turistici arricchiti da elementi<br />
multimediali. Una volta avviata<br />
la navigazione, l’utente potrà<br />
essere guidato all’interno<br />
del percorso e una volta raggiunto<br />
un punto di interesse<br />
(POI), potrà avviare le schede<br />
descrittive e scoprirne così<br />
curiosità e dettagli. L’utente,<br />
inoltre, durante la visita potrà<br />
ricevere delle offerte dedicate<br />
inviate dagli esercenti locali<br />
(hotel, ristoranti, negozi, fornitori<br />
di prodotti tipici, ecc.)<br />
aderenti all’iniziativa geolocalizzati<br />
lungo il percorso. Al<br />
fine di promuovere la mobilità<br />
sostenibile i percorsi turistici<br />
realizzati sono stati ideati per<br />
essere fruiti sia a piedi, sia tramite<br />
l’utilizzo di bici (a pedalata<br />
assistita o muscolari).<br />
Outdoor Solution è una soluzione<br />
concepita per rivoluzionare<br />
l’intero processo organizzativo<br />
normalmente adottato per l’erogazione<br />
dei servizi culturali,<br />
dalle modalità di comunicazione<br />
delle informazioni, fino al<br />
coinvolgimento delle aziende<br />
presenti sul territorio. Il tutto,<br />
in chiave sostenibile.<br />
In un contesto di sviluppo tec-<br />
14 ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong>
Tecnologie per i Beni Culturali 15<br />
nologico altamente dinamico<br />
questa soluzione si pone l’obiettivo<br />
di promuovere la diffusione<br />
di soluzioni innovative<br />
per la fruizione dei POI storicoculturali<br />
al fine di valorizzarne<br />
l'impatto in termini turistici,<br />
sociali e culturali e di migliorare<br />
l'attrattività dei territori e la<br />
fruizione degli stessi.<br />
PERSONALIZZAZIONE<br />
DINAMICA DELLA NAVIGAZIONE<br />
L'aspetto innovativo di Outdoor<br />
Solution è l'integrazione di due<br />
diverse piattaforme dedicate<br />
a servizi specifici. Il sistema<br />
prevede infatti un’applicazione<br />
mobile per gli utenti e un<br />
portale web per le aziende. Attraverso<br />
l'app l'utente accede a<br />
una vera e propria guida interattiva<br />
che grazie alla geolocalizzazione<br />
porta i visitatori alla<br />
scoperta del territorio. Il sistema,<br />
durante la navigazione,<br />
notifica in tempo reale la presenza<br />
di punti d'interesse. L’utente<br />
potrà così visualizzare la<br />
scheda multimediale, leggere e<br />
ascoltare tutte le descrizioni e<br />
le curiosità del punto d'interesse<br />
che si sta per visitare.<br />
Attraverso il portale web le<br />
aziende del territorio affiliate<br />
al servizio possono inviare<br />
messaggi e promozioni tramite<br />
notifiche push agli utenti che<br />
potranno decidere se accettare<br />
l’offerta o se proseguire l’itinerario.<br />
Questo è possibile grazie<br />
al sistema di geolocalizzazione<br />
che consente alle aziende<br />
di verificare la presenza di<br />
utenti all'interno dei percorsi.<br />
In tal modo l’utente interessato<br />
potrà scegliere di accettare<br />
l'offerta/promozione e il sistema<br />
lo guiderà fino alle attività.<br />
Una volta usufruito del servizio<br />
l’utente potrà comodamente<br />
riprendere l’itinerario.<br />
FUNZIONALITÀ DEL PORTALE DI<br />
BACKOFFICE<br />
L'obiettivo di Outdoor Solution<br />
è quello di definire nuove strategie<br />
di valorizzazione del patrimonio<br />
artistico, attraverso la<br />
progettazione di un nuovo concept<br />
di visita dei Beni Culturali.<br />
Come funziona<br />
Ogni punto di interesse (georeferenziato)<br />
è opportunatamente<br />
inserito all’interno di un<br />
catalogo ed è abbinato a una<br />
scheda descrittiva, che l’utente<br />
potrà avviare una volta raggiunto<br />
il punto.<br />
Il processo di realizzazione di<br />
una scheda descrittiva prevede<br />
inizialmente la raccolta delle<br />
informazioni relative al punto di<br />
interesse. Questi dati vengono<br />
successivamente organizzati (in<br />
contenuti audio, foto e video) e<br />
infine collegati al catalogo dei<br />
POI. Il risultato è una piattaforma<br />
che consente all'utente di<br />
accedere alle informazioni mediante<br />
l’uso di una interfaccia<br />
user-friendly.<br />
Localizzazione e personalizzazione<br />
del servizio<br />
Oltre alla definizione dei punti<br />
di interesse dei beni culturali,<br />
il sistema consente di attivare<br />
una serie di servizi innovativi<br />
basati sulla localizzazione. Grazie<br />
a Outdoor Solution è infatti<br />
possibile offrire servizi legati<br />
alla posizione fisica e agli interessi<br />
dell'utente rispondendo<br />
così alla crescente domanda di<br />
personalizzazione dei servizi<br />
culturali.<br />
Le aziende del territorio infatti<br />
possono interfacciarsi direttamente<br />
con gli utenti in visita<br />
nei percorsi attraverso l’invio<br />
in tempo reale di messaggi in<br />
modalità push. Il servizio è fruibile<br />
da qualsiasi tipo di attività<br />
(ristoranti, negozi, alimentari,<br />
ecc.) che potrà inviare offerte e<br />
promozioni dedicate agli utenti.<br />
Il flusso di creazione e invio delle<br />
offerte/promozioni è molto<br />
semplice e dinamico: le aziende,<br />
infatti, dalla propria area<br />
personale, potranno verificare<br />
la presenza di utenti in prossimità<br />
delle loro attività, inviare<br />
Fig. 2 - Esempio di una schermata dell’applicazione Outdoor Solution durante la ricezione di<br />
un’offerta personalizzata da parte di un’attività affiliata al servizio.
offerte e monitorare la risposta<br />
degli utenti. Questo processo<br />
consente alle aziende di seguire<br />
l’andamento della propria strategia<br />
commerciale e modificare<br />
l’offerta al pubblico sulla base<br />
delle preferenze espresse.<br />
In definitiva, Outdoor Solution<br />
consente di:<br />
a) Fornire contenuti ai visitatori<br />
in funzione della loro posizione<br />
all’interno dell’itinerario prescelto<br />
(display location aware).<br />
b) Fornire all'utente visitatore<br />
uno strumento per conoscere il<br />
territorio, i Beni Culturali e le<br />
aziende locali.<br />
c) Offrire alle aziende uno strumento<br />
di promozione innovativo.<br />
TECNOLOGIA, CULTURA E MOBI-<br />
LITÀ SOSTENIBILE<br />
L'uso di strumenti come il GPS<br />
e il giroscopio consentono lo<br />
sviluppo di servizi sempre più<br />
evoluti e coinvolgenti per gli<br />
utenti di smartphone e tablet,<br />
determinando una innovazione<br />
produttiva capace di migliorare<br />
la fruizione di percorsi turistici.<br />
L’idea alla base dello sviluppo<br />
di Outdoor Solution è quella di<br />
offrire una piattaforma che permetta<br />
la promozione del territorio<br />
in modo da creare collegamenti<br />
sinergici con il sistema<br />
produttivo, cercando quindi di<br />
favorire la riduzione della filiera<br />
di distribuzione dei beni culturali<br />
e turistici e realizzando<br />
quella che viene definita "filiera<br />
corta".<br />
Attraverso gli strumenti offerti<br />
dalle nuove tecnologie e l'ausilio<br />
di tecnici e guide professioniste,<br />
è stato possibile sviluppare<br />
una infrastruttura contenente<br />
percorsi suddivisi per: livello<br />
di difficoltà, tipologia (culturale,<br />
enogastronomico, naturalistico,<br />
ecc.), mezzo di trasporto<br />
(a piedi o in bici) e durata.<br />
L’idea di consentire la fruizione<br />
dei percorsi sia a piedi, sia<br />
in bici nasce dopo un’attenta<br />
analisi della tipologia di servizi<br />
esistenti e per favorire spostamenti<br />
sostenibili all’interno dei<br />
centri storici o di tutte quelle<br />
aree che possono essere di interesse<br />
culturale. Inoltre, le<br />
biciclette, sono una tipologia di<br />
mezzo che rende possibile percorrere<br />
lunghi tragitti, offrendo<br />
la possibilità di collegare più<br />
punti culturali distanti tra loro<br />
senza impattare negativamente<br />
sull’ambiente.<br />
In definitiva Outdoor Solution<br />
ha permesso di sperimentare<br />
modalità innovative per promuovere<br />
il territorio e i servizi<br />
connessi attraverso le tecnologie<br />
digitali. L’obiettivo è quello<br />
di promuovere le attività attraverso<br />
un approccio multimodale<br />
opportunamente personalizzato<br />
per le diverse tipologie di utenti<br />
che utilizzano dispositivi mobili<br />
che consentono il posizionamento<br />
geografico e l'utilizzo di<br />
servizi interattivi.<br />
Abstract<br />
La tecnologia ha determinato nuove<br />
opportunità per la fruizione dei<br />
contenuti collegati ai punti di interesse<br />
storico culturali presenti<br />
in un territorio e all'erogazione di<br />
servizi in chiave sostenibile. Nasce<br />
così Outdoor Solution, la soluzione<br />
che consente agli utenti di accedere<br />
a percorsi turistici multimediali<br />
e a offerte esclusive da parte<br />
degli stakeholder del territorio.<br />
Outdoor Solution è una soluzione<br />
concepita per l’utilizzo a piedi o in<br />
bici con l’obiettivo di favorire gli<br />
spostamenti sostenibili e la tutela<br />
dei centri storici o delle aree di<br />
interesse culturale. L’obiettivo è<br />
quello di promuovere il territorio<br />
e le attività attraverso un approccio<br />
multimodale personalizzato<br />
per le diverse tipologie di utenti<br />
che utilizzano dispositivi mobili.<br />
Parole Chiave<br />
Sostenibilità; Soluzioni Green; Realtà<br />
Aumentata, Beni Culturali.<br />
Crediti<br />
Xenia Progetti s.r.l.<br />
Autore<br />
Antonino Lopes<br />
Angelo Aiello<br />
Luca Falzone<br />
Fig. 3 - Esempio di una schermata dell’applicazione Outdoor Solution durante la selezione<br />
di un itinerario culturale nel centro storico.<br />
Viola Massa<br />
info@xeniaprogetti.it<br />
Xenia Progetti S.r.l.<br />
+39 095 885546<br />
16 ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong>
Tecnologie per i Beni Culturali 17<br />
SALONE INTERNAZIONALE<br />
ECONOMIA, CONSERVAZIONE, TECNOLOGIE<br />
E VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI E AMBIENTALI<br />
MAGGIO 2024<br />
15-16-17<br />
XXIX EDIZIONE<br />
FERRARA EXPO - QUARTIERE FIERISTICO<br />
grafema.net ©<strong>2023</strong>
RIVELAZIONI<br />
Collegamento Ferroviario<br />
Aeroporto – Stazione centrale di Olbia:<br />
una prima sperimentazione di sensoristiche<br />
integrate da drone in VPIA<br />
di Francesco Marco Paolo Carrera, Francesca Frandi,<br />
Gabriella Gasperetti, Giancarlo Pastura, Cristian D’Ammassa<br />
La progettazione del nuovo<br />
collegamento ferroviario<br />
con l’Aeroporto di Olbia<br />
“Costa Smeralda”, è stata<br />
occasione per l’avvio di una<br />
sinergia tra la Soprintendenza<br />
Archeologia Belle Arti e<br />
Paesaggio di Sassari e Nuoro,<br />
la struttura Ambiente,<br />
Archeologia e Territorio di RFI<br />
e la struttura Archeologia di<br />
Italferr (Polo Infrastrutture-<br />
Gruppo Ferrovie dello<br />
Stato Italiane) per la<br />
sperimentazione di nuove<br />
procedure operative.<br />
Fig 1. Particolare dell’area indagata con immagine multispettrale<br />
Nell’ambito del procedimento di Verifica Preventiva dell’Interesse Archeologico<br />
(VPIA), la Soprintendenza, RFI e Italferr, prima società di<br />
ingegneria in Italia a dotarsi di uno staff interno di archeologi che<br />
segue i diversi livelli di progettazione, hanno sperimentato un nuovo protocollo<br />
operativo consistente nell’applicazione sistematica ed integrata di nuove<br />
metodologie di indagine non invasive, che risultano più speditive e funzionali<br />
all’individuazione di contesti archeologici significativi in relazione alla progettazione<br />
di grandi infrastrutture, riducendo sensibilmente le tempistiche ed<br />
i costi dell’iter autorizzativo in materia di archeologia preventiva.<br />
18 ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong>
Tecnologie per i Beni Culturali 19<br />
Il contesto territoriale di partenza<br />
non era certamente dei<br />
più semplici in quanto le diverse<br />
analisi effettuate nella<br />
fase di redazione dello studio<br />
archeologico hanno mostrato<br />
un’area caratterizzata da un<br />
elevato grado di rischio archeologico<br />
dovuto a presenze<br />
riferibili sia al periodo nuragico<br />
che a quello romano. In<br />
particolare la bibliografia edita<br />
documenta numerosi siti noti,<br />
parzialmente interferenti con<br />
il tracciato dell’opera, alcuni<br />
dei quali confermati da aree di<br />
dispersione di materiali fittili,<br />
seppur in numero esiguo e poco<br />
rappresentativi ai fini predittivi:<br />
l’area di progetto, infatti,<br />
non sembra essere mai stata<br />
oggetto di arature che, nella<br />
loro azione distruttiva, portano<br />
alla luce elementi dagli strati<br />
più antichi, venendo a mancare<br />
le caratteristiche aree di dispersione<br />
ben identificabili sia<br />
sul terreno che nelle letture<br />
aerofotogrammetriche.<br />
Il tavolo di lavoro avviato dalla<br />
Soprintendenza di Sassari e<br />
Nuoro e la struttura Archeologia<br />
di RFI si poneva, quindi,<br />
come obiettivo primario quello<br />
di individuare sistemi di indagine<br />
speditivi ed affidabili, in<br />
grado di calibrare entità ed<br />
ubicazione di eventuali saggi<br />
di scavo, riducendone sia i costi<br />
che le tempistiche, necessità<br />
ulteriormente accentuata<br />
dall’inserimento di quest’opera<br />
nell’elenco degli interventi<br />
del PNRR.<br />
Rapportate l’estensione dell’opera<br />
e le tempistiche per la<br />
sua realizzazione alle esigenze<br />
di conoscenza e tutela, si è<br />
preferito adottare un approccio<br />
innovativo e di maggior<br />
efficacia sia per i riscontri, sia<br />
per i tempi, anziché percorrere<br />
la più tradizionale via dei saggi<br />
estensivi. Pertanto, si è optato<br />
per l’utilizzo contemporaneo di<br />
diverse metodologie di indagine<br />
strumentale indiretta, eseguiti<br />
per mezzo di drone, quali<br />
il rilievo Lidar, l’acquisizione di<br />
immagini RGB e le analisi Multispettrali<br />
(Fig. 1) e Termiche<br />
(Fig. 2).<br />
Le indagini, condotte per conto<br />
e con la supervisione di<br />
Italferr dalla società ATS (AR-<br />
CHEO TECH & SURVEY), hanno<br />
interessato tutto il planoprofilo<br />
dell’opera per una lunghezza<br />
di circa 4 Km e una superficie<br />
complessiva pari a 8 ettari, la<br />
cui acquisizione ha necessitato<br />
di due giorni di attività di campo,<br />
nonostante le limitazioni<br />
di volo dovute alla vicinanza<br />
dell’aeroporto.<br />
La totalità dei dati registrati è<br />
stata importata ed elaborata<br />
Fig 2. Particolare dell’area indagata con immagine termica.<br />
all’interno di un sistema GIS<br />
dedicato al progetto, che raccoglie<br />
anche le informazioni<br />
pregresse documentate dallo<br />
studio archeologico. L’interpretazione<br />
delle mappe generate<br />
dalle varie tecniche di telerilevamento<br />
è stata effettuata<br />
attraverso un’analisi visiva<br />
ed una successiva restituzione<br />
delle anomalie tramite disegno<br />
vettoriale su features poligonali.<br />
Ad ogni entità individuata<br />
sono stati assegnati una serie<br />
di attributi relativi principalmente<br />
al tipo di traccia, al<br />
sensore che l’ha individuata,<br />
all’interpretazione ed al grado<br />
di rischio. Quest’ultimo è stato<br />
compilato in una scala di valori<br />
basso – medio – alto come da<br />
normativa vigente, a seconda<br />
della ripetitività della traccia<br />
nelle diverse sensoristiche,<br />
della sua attendibilità e del suo<br />
inserimento nel contesto antropico.<br />
La carta di sintesi con
le anomalie individuate è stata<br />
realizzata associando un colore<br />
diverso a seconda della categoria<br />
interpretativa e un’etichetta<br />
con il numero identificativo<br />
di ogni traccia corrispondente<br />
ad uno schedario.<br />
Le indagini hanno restituito un<br />
quadro estremamente articolato<br />
composto complessivamente<br />
da 32 anomalie, la maggior<br />
parte delle quali legate allo<br />
sfruttamento agricolo del territorio.<br />
Le sensoristiche hanno<br />
consentito di ricostruire in<br />
modo estremamente dettagliato<br />
la micro-topografia dell’area<br />
interessata dal progetto ed<br />
hanno evidenziato alcuni tratti<br />
di viabilità scomparsa risalente<br />
al secolo scorso ed alcune<br />
in corrispondenza del Nuraghe<br />
Sa Tupia, oltre a tracce di forma<br />
regolare in prossimità delle<br />
aree di spargimento di materiale<br />
mobile individuato durante<br />
le ricognizioni per la redazione<br />
dello studio archeologico.<br />
Sul restante territorio indagato<br />
il livello di rischio emerso dallo<br />
studio archeologico appare<br />
mitigato e da ritenersi basso<br />
in quanto, con la verifica delle<br />
indagini non invasive, non sono<br />
emersi elementi riconducibili a<br />
contesti archeologici.<br />
L’acquisizione di queste informazioni<br />
ha consentito alla<br />
competente Soprintendenza<br />
Archeologia Belle Arti e Paesaggio<br />
per le province di Sassari<br />
e Nuoro di esprimere il<br />
proprio parere di competenza<br />
prescrivendo l’esecuzione di<br />
saggi mirati sulle anomalie,<br />
peraltro non visibili con indagini<br />
di superficie, comprimendo<br />
notevolmente le tempistiche<br />
di esecuzione, troppo spesso<br />
vincolate ad aspetti di difficile<br />
gestione in ambito di progettazione<br />
di grandi opere.<br />
Questa prima sperimentazione<br />
metodologica su infrastrutture<br />
lineari ha mostrato un ottimo<br />
potenziale, soprattutto dal<br />
punto di vista della velocità,<br />
dei costi, della precisione tecnica<br />
e del raggiungimento di<br />
buoni risultati, tutti obiettivi<br />
di innegabile importanza nella<br />
pratica dell’archeologia preventiva.<br />
La qualità delle restituzioni dimostra<br />
che le più evolute tecnologie<br />
e strumentazioni sono<br />
ora in grado di fornire una caratterizzazione<br />
dettagliata del<br />
record nascosto, anche a scala<br />
paesaggistica, fondamentale<br />
per opere di grande estensione.<br />
Abstract<br />
Constant detection and monitoring<br />
of archaeological sites has<br />
always been an important national<br />
goal for many countries, which<br />
recognize fundamental the prior<br />
identification of archaeological<br />
evidence buried for the preservation<br />
of heritage. Since the first<br />
applications, archaeologists have<br />
grasped the potential of using drones<br />
to automate data collection of<br />
exposed archaeological evidences.<br />
But now the technological evolution<br />
allowed to see archaeological<br />
buried structures below the<br />
ground surface. Until recently,<br />
real great obstacle is envisioned<br />
by high cost and technical barriers<br />
represented by large-scale data<br />
implementation and collection.<br />
The recent advances in thermal<br />
imaging, depth imaging, drones<br />
and artificial intelligence technology<br />
have reduced costs and improved<br />
the quality and volume<br />
of data collected and processed.<br />
This article proposes a case study<br />
where different sensors were<br />
combined for the archaeological<br />
evaluation of a large area.<br />
Visti gli ottimi risultati ottenuti,<br />
Italferr ha avviato ulteriori<br />
sperimentazioni di tali metodologie<br />
di indagine - aggiungendo<br />
anche ulteriori sensoristiche<br />
da UAV - in altri contesti, che<br />
sembrano confermare, grazie<br />
al confronto di dati acquisiti<br />
con metodi geofisici tradizionali<br />
e con la verifica puntuale,<br />
l’affidabilità del protocollo qui<br />
sinteticamente presentato.<br />
Parole Chiave<br />
Italferr; Indagini<br />
archeologiche;Telerilevamento; droni<br />
Autore<br />
Francesco Marco Paolo Carrera<br />
francesco.carrera@cultura.gov.it<br />
Gabriella Gasperetti<br />
gabriella.gasparetti@cultura.gov.it<br />
Ministero della Cultura<br />
Francesca Frandi,<br />
Giancarlo Pastura<br />
g.pastura@italferr.it<br />
Italferr S.p.a.<br />
Cristian D’Ammassa<br />
Rete Ferroviaria Italiana<br />
20 ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong>
Tecnologie per i Beni Culturali 21<br />
ww w.mediterraeditrice.it<br />
CONFINI i<br />
di un<br />
PAESE<br />
il valore<br />
dei ...<br />
...<br />
varia sovente, procede ad ondate e in funzione delle strategie di politica internazio-<br />
...<br />
America praticamente non esistono neanche .<br />
cose che ci appartengono in forza di tutti i Trattati e le Convenzioni sottoscritte e
MUSEI<br />
Lucrezia Borgia alla luce trasmessa<br />
di Maria Chiara Spiezia<br />
“Vengo a darvi una notizia, la<br />
notizia che tutti quanti siete<br />
avvelenati” sono le parole<br />
che rimbombano in bocca alla<br />
Lucrezia Borgia di Victor Hugo,<br />
mentre avanza di prepotenza<br />
tra una combriccola di giovani<br />
ubriachi, pronunciandole a<br />
sangue freddo e senza ghirigori<br />
dalle pagine del dramma in prosa<br />
“Lucrèce Borgia”.<br />
Scritto nel Luglio del 1832<br />
è stato in seguito musicato<br />
da Gaetano Donizetti, su libretto<br />
di Felice Romani. La figura<br />
che l’autore ha restituito è peccaminosa,<br />
carnefice, ma nel contempo<br />
martire, attratto com’è<br />
da tutto ciò che è ignobile, terribile<br />
e deforme, senza tralasciare<br />
mai nei suoi personaggi la loro<br />
più profonda umanità: “Pigliate<br />
la deformità morale più orrida,<br />
più ributtante, più completa,<br />
mettetela dove risalta meglio,<br />
nel cuore di una donna […], poi<br />
mescolate a tutta questa difformità<br />
morale un sentimento puro,<br />
il più puro che la donna provar<br />
possa, il sentimento materno”,<br />
queste le parole di Victor Hugo<br />
per descrivere la sua protagoni-<br />
sta. Non si risparmia affatto tinte<br />
forti Alexandre Dumas, che, nella<br />
raccolta di racconti Delitti celebri<br />
del 1865, la dipinge come una<br />
novella Messalina ed una libertina<br />
sfrenata, ma la descrizione di<br />
una Lucrezia Borgia arrivista, lussuriosa,<br />
manipolatrice e perfida<br />
femme fatale non spetta ai due<br />
autori. Chiacchierata vittima di<br />
pettegolezzi e pregiudizi, è stata<br />
letteralmente trascinata da generazioni<br />
di storici in un vortice<br />
di soprusi ed efferatezze familiari,<br />
pochi realmente documentati<br />
di cui si sia resa direttamente<br />
responsabile. Perseguitata da incessanti<br />
distorsioni aberranti e’<br />
stata la protagonista di fumetti,<br />
videogiochi, film e brani musicali<br />
fino ai giorni nostri. In Rust in Peace,<br />
quarto album in studio del<br />
gruppo musicale statunitense<br />
Megadeth, la traccia “Lucretia”<br />
è un viaggio introspettivo, dove<br />
il protagonista cammina in punta<br />
di piedi nel buio, si ritira dal<br />
mondo, percorre i lati più oscuri<br />
della natura umana e, tormentato<br />
dai ricordi, incontra la figura<br />
di Lucrezia: “Lucretia waits<br />
impatiently”, che rappresenta<br />
l’incarnazione dei ricordi e la volontà<br />
di riappacificarsi con essi.<br />
Alla fine del testo Lucrezia si<br />
allontana, avvolgendo l’ascoltatore<br />
nel mistero, la sua figura è<br />
un’illuminazione per l’interprete<br />
che lo induce alla scoperta di<br />
sé. Effettivamente l’immagine di<br />
una Lucrezia intollerante e trepidante,<br />
ma in attesa di essere<br />
22 ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong>
Tecnologie per i Beni Culturali 23<br />
liberata dalla coltre di maldicenze<br />
sul suo conto, non dispiace<br />
affatto! Dopotutto ha atteso<br />
solo più di cinquecento anni…<br />
Recenti sono le rivalutazioni sulla<br />
sua figura, solo da Pinturicchio<br />
idealizzata, ritraendola molto<br />
probabilmente come Santa Caterina<br />
nell’affresco con la Disputa<br />
di Santa Caterina d’Alessandria<br />
(1492-94) nell’Appartamento<br />
Borgia in Vaticano: la fanciulla<br />
dagli occhi turchini e i capelli<br />
dorati grazie a lui divenuta una<br />
fervida religiosa e una donna<br />
dalle virtù esemplari. Attorniata<br />
da poeti, musicisti e letterati fu<br />
un’abile amministratrice, capace<br />
di deliberare in circostanze<br />
poco favorevoli. Figlia di Rodrigo<br />
Borgia - poi eletto Papa col nome<br />
di Alessandro VI -, un uomo senza<br />
scrupoli e privo di esitazioni,<br />
per la sua sete di potere e le sue<br />
mire espansionistiche ando’ sposa<br />
a diversi mariti: Giovanni Sforza<br />
di Pesaro, Alfonso d’Aragona e<br />
Alfonso d’Este. Con l’ultimo matrimonio,<br />
il 2 febbraio del 1502<br />
Lucrezia Borgia entrò a Ferrara<br />
alla corte estense, dove seppe<br />
dare impulso all’interesse per le<br />
arti e alla cura del territorio, che<br />
fece bonificare, alla difesa strategica<br />
e militare della città, alla<br />
fortificazione dei suoi bastioni,<br />
ma sono solo alcuni aspetti della<br />
sua personalità più eclettica,<br />
industriosa ed alacre. Fin dalla<br />
giovane età scrisse a principi,<br />
letterati e religiosi con discrezione<br />
ed eleganza e sotto dettatura,<br />
servendosi di uno strumento<br />
privilegiato per conseguire un<br />
equilibrio politico duraturo, tanto<br />
da dedicarvi tempo negli intervalli<br />
del cerimoniale di corte<br />
e perfino nelle pause in cui le ancelle<br />
acconciavano la sua lunga<br />
capigliatura dorata, come narra<br />
il cronista veneziano Marino Sanudo.<br />
Recente è la pubblicazione<br />
di 727 delle sue Lettere, in un’edizione<br />
critica a cura della studiosa<br />
americana Diane Ghirardo,<br />
promossa dall’Archivio di Stato<br />
di Modena: Lucrezia Borgia, Lettere<br />
1494-1519 - Direzione Generale<br />
Archivi, Tre lune Edizioni<br />
2020, vent’anni di ricerca che<br />
portano alla luce una donna speranzosa,<br />
gentile e perfino dotata<br />
di rettitudine. Molte di più erano<br />
tra le Lettere che la Borgia inviava,<br />
le disperse, come afferma la<br />
Ghirardo, che vengono attestate<br />
dalle risposte dei destinatari, custodite<br />
presso l’Archivio Estense<br />
di Modena o dai riferimenti presenti<br />
in varie corrispondenze<br />
conservate in altri archivi. Il corpus<br />
epistolare più ricco è consultabile<br />
presso l’Archivio di Stato<br />
di Mantova e la sua dispersione<br />
è imputata a cause diverse: nel<br />
1598 il trasferimento della corte<br />
da Ferrara a Modena, gli incendi<br />
subiti dall’archivio, i danni causati<br />
dai segni del tempo, le inondazioni,<br />
le guerre, il sacco dei<br />
lanzichenecchi del 1527 e, molto<br />
probabilmente, il fatto che una<br />
parte delle sue Lettere fossero<br />
rimaste a Roma. Con Pietro Bembo<br />
ebbe un intenso scambio di<br />
corrispondenza: sonetti, lettere<br />
e doni. Nel 1503, dopo averla<br />
incontrata, racconta al fratello<br />
Carlo: «[r]iescemi ogni dì più<br />
gentil Madonna intanto; che<br />
ha superato di gran corso ogni<br />
espettation mia: che era tuttavia<br />
grande per la relation da molte<br />
bocche ma soprattutto dal nostro<br />
M. Hercole havuta», inoltre<br />
dedicò alla sua figura gli Asolani<br />
del 1504 dialogo imaginifico sulla<br />
natura dell’amore. Nelle lettere<br />
redatte dal 1502 al 1519 si firmava<br />
Lucretia Estense de Borgia o<br />
duchessa di Ferrara e le sue Lettere<br />
sono state ripartite in due<br />
vaste categorie: quelle di sua<br />
mano, dove imitava la scrittura<br />
del padre, accostando tondo ro-
mano e corsivo italico e quelle<br />
redatte dai segretari in caratteri<br />
corsivi italici. Lucrezia nelle<br />
sue missive utilizzava molte abbreviazioni,<br />
unendo le parole o<br />
interrompendole a fine rigo e di<br />
propria mano scriveva solo ai suoi<br />
cari, apponendo nelle altre solo<br />
la firma. Gli argomenti principali<br />
e costanti riguardavano la tutela<br />
dell’igiene pubblica, le festività<br />
civili e religiose, la costruzioni di<br />
fortificazioni, le principali questioni<br />
politiche che riguardavano<br />
il Ducato estense, l’elezione degli<br />
ufficiali, lo scambio di favori<br />
tra Ferrara e Modena con omaggi<br />
di articoli alla moda. La sua disciplina<br />
spirituale è emersa nello<br />
scambio con l’ambasciatore Sigismondo<br />
Trotti e documenta la<br />
sua scarsa propensione a farsi ritrarre<br />
come un’“inutile vanità”.<br />
L’analisi meticolosa di una parte<br />
della raccolta espistolare di<br />
Lucrezia Borgia è stata implementata<br />
dall’ambizioso progetto<br />
di studio dell’Archivio di Stato<br />
di Modena con il sostegno della<br />
Fondazione di Modena e grazie<br />
all’Art Bonus - messa in sicurezza,<br />
riordino e digitalizzazione<br />
- con lo scopo di promuovere la<br />
conoscenza e la valorizzazione<br />
di un importante corpus di documentazione<br />
del patrimonio<br />
culturale estense. A seguito degli<br />
interventi di messa in sicurezza<br />
dello stato conservativo a cura<br />
del Laboratorio interno di restauro<br />
dell’Archivio di Stato di Modena,<br />
le 280 lettere conservate tra<br />
i preziosi documenti dell’Archivio<br />
Segreto Estense, sono state<br />
acquisite recto e verso con risoluzione<br />
gigapixel da Haltadefinizione,<br />
tech company della casa<br />
editrice Franco Cosimo Panini<br />
specializzata nella digitalizzazione<br />
di dipinti, documenti e manoscritti<br />
antichi. Durante la campagna<br />
d’acquisizione in concomitanza<br />
con le indagini spettrali è<br />
stata utilizzata la transilluminazione,<br />
o luce trasmessa, associata<br />
alla ripresa fotografica visibile<br />
gigapixel al fine di evidenziare le<br />
filigrane della carta. Una tecnica<br />
che prevede l’illuminazione di un<br />
oggetto dalla direzione opposta<br />
rispetto al punto di osservazione.<br />
Se l’oggetto presenta delle trasparenze,<br />
la luce viene trasmessa<br />
attraverso l’oggetto solo nelle<br />
aree più sottili, una tipologia di<br />
ripresa che permette di evidenziare<br />
dettagli altrimenti non<br />
visibili o difficili da individuare<br />
come le filigrane, e si rivela particolarmente<br />
adatta per lo studio<br />
e la conservazione di documenti<br />
storici, libri antichi, fotografie e<br />
materiali fragili. Le riproduzioni<br />
digitali dei documenti lucreziani,<br />
corredate da un esaustivo apparato<br />
informativo, sono adesso<br />
liberamente consultabili su Lodovico<br />
Media Library (https://<br />
lodovico.medialibrary.it/ ), la<br />
biblioteca digitale sviluppata dal<br />
Centro Interdipartimentale di<br />
Ricerca sulle Digital Humanities<br />
dell’Università di Modena e Reggio<br />
Emilia (DHMoRe). Basata sui<br />
più moderni software per la visualizzazione<br />
in alta definizione<br />
e la manipolazione delle immagini<br />
digitali, Lodovico Media Library<br />
è una piattaforma federativa<br />
che mira a valorizzare in maniera<br />
integrata il patrimonio storico e<br />
culturale del territorio modenese<br />
e, più in generale, emilianoromagnolo,<br />
e a promuoverne la<br />
disseminazione presso il largo<br />
pubblico, senza per questo rinunciare<br />
a una rigorosa scientificità.<br />
Ad oggi, dopo poco meno<br />
di due anni di attività, Lodovico<br />
Media Library ospita già quasi<br />
10.000 documenti digitali o digitalizzati<br />
e collabora con una ven-<br />
24 ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong>
Tecnologie per i Beni Culturali 25<br />
tina di enti pubblici e privati delle<br />
province di Modena, Bologna,<br />
Reggio Emilia, Parma e Rimini.<br />
Lo sviluppo della piattaforma<br />
è stato affidato a un gruppo di<br />
aziende leader nel settore della<br />
digitalizzazione di beni culturali<br />
(Haltadefinizione e Mida Digit),<br />
della catalogazione (Hyperborea),<br />
dell’archiviazione e della<br />
gestione di immagini in alta e<br />
altissima definizione (Memooria)<br />
e nella conduzione di biblioteche<br />
digitali (Horizons Unlimited).<br />
Un esempio di come la collaborazione<br />
e la contaminazione tra<br />
saperi tradizionali e nuove tecnologie<br />
possano portare alla realizzazione<br />
di prodotti di altissima<br />
qualità, fruibili a diversi livelli,<br />
che diventano veri strumenti di<br />
conoscenza e diffusione di cultura<br />
per tutte e tutti. Il progetto di<br />
digitalizzazione insieme al libro<br />
Volti e voci per Lucrezia Borgia<br />
è stato presentato presso l’Aula<br />
Magna del Rettorato di Modena<br />
nel <strong>2023</strong>: Un pomeriggio di studi<br />
“Lucrezia Borgia d’Este digitale e<br />
non solo…” Il programma ha previsto<br />
i saluti istituzionali portati<br />
da Paolo Cavicchioli, Presidente<br />
della Fondazione di Modena,<br />
nonché dai rappresentanti degli<br />
Istituti organizzatori dell’appuntamento:<br />
Lorenza Iannacci,<br />
direttrice dell’Archivio di Stato<br />
di Modena, e Loredana Chines,<br />
responsabile scientifico ARCE-Archivio<br />
Ricerche Carteggi Estensi<br />
e vicedirettore del Dipartimento<br />
di Filologia classica e italianistica<br />
dell’Università di Bologna. Il<br />
lavoro, fruibile tramite Lodovico<br />
Media Library, è stato illustrato<br />
da Luca Sandoni, project manager<br />
di Lodovico, e da Lucia Panini,<br />
Presidente di Haltadefinizione<br />
che ha affermato: “Rendere il<br />
prezioso carteggio disponibile in<br />
formato digitale ha reso i documenti<br />
facilmente accessibili ad<br />
un pubblico più vasto, tutelando<br />
contemporaneamente la conservazione<br />
degli originali. Le tecniche<br />
di ripresa multispettrale utilizzate<br />
durante la campagna di<br />
digitalizzazione ci hanno consentito<br />
di documentare con grande<br />
precisione anche le filigrane.<br />
Grazie alla tecnologia digitale,<br />
gli studiosi di tutto il mondo<br />
potranno studiarle e confrontarle.<br />
Siamo orgogliosi di aver preso<br />
parte a questo progetto e di<br />
continuare la collaborazione con<br />
l’Archivio di Stato di Modena”.<br />
La campagna di digitalizzazione<br />
ha interessato anche 16 registri<br />
del guardaroba, delle gioie, dei<br />
beni, delle rendite e delle spese<br />
di Lucrezia, per una consistenza<br />
di circa 3.158 scansioni,<br />
l’acquisizione digitale ha infatti<br />
permesso di avere una panoramica<br />
completa e dettagliatissima<br />
dello stato conservativo delle<br />
missive, aggiungendo un tassello<br />
significativo del nostro patri-<br />
Bibliografia<br />
Ghirardo D. (2020). Lucrezia Borgia.<br />
Lettere (1494-1519) Direzione<br />
Generali Archivi, Tre lune Edizioni<br />
2020<br />
Battaglia G. (1837). Lucrezia Borgia,<br />
Drammi di Vittore Hugo, Milano:<br />
presso la ditta Angelo Bonfanti,<br />
tipografo- libraio<br />
Abstract<br />
The article analyses the complex<br />
digitisation project of Lucrezia<br />
Borgia's letters and registers recently<br />
carried out by the tech<br />
company Haltadefinizione at the<br />
State Archive of Modena. In addition<br />
to gigapixel acquisition,<br />
this case also involved the use of<br />
transmitted light digitisation in<br />
ultra-high resolution, allowing<br />
the unveiling of the watermarks<br />
in the documents. The article<br />
explores various methodologies<br />
monio. In attesa di studi futuri<br />
accompagnati dalla digitalizzazione,<br />
come nel testo musicale<br />
del gruppo gotick rock britannico<br />
The Sisters of Mercy, “ Lucretia,<br />
My Reflection” rappresenta la<br />
figura storica cosciente fin dalla<br />
tenera età del proprio ruolo:<br />
“Lucretia, my direction, dance<br />
the ghost with me”, che, nonostante<br />
la società oppressiva, riesce<br />
a destreggiarsi e ne è ora più<br />
consapevole.<br />
used in the digitisation campaign<br />
and emphasises how these advanced<br />
high-resolution imaging techniques<br />
are a fundamental tool<br />
for preserving and making these<br />
valuable historical documents accessible.<br />
Parole Chiave<br />
Digitalizzazione; valorizzazione; documentazione;<br />
beni culturali; patrimonio;<br />
multispettrale; gigapixel; haltadefinizione<br />
Autore<br />
Maria Chiara Spiezia<br />
spiezia.mariachiara@gmail.com
CASE STUDIES<br />
Valorizzazione del Patrimonio Storico con<br />
Tecnologie per la sostenibilità Energetica<br />
Sono un imprenditore appassionato<br />
di sostenibilità e partecipazione<br />
comunitaria, impegnato con il mio<br />
gruppo di lavoro Teamtop in progetti di<br />
Rigenerazione Urbana.<br />
Insieme, già nel 2003, abbiamo<br />
affrontato il tema della Sostenibilità,<br />
adottando e applicando le tecnologie<br />
disponibili, ottenendo una certificazione<br />
internazionale (come Leed, Breeam,<br />
Casaclima) attraverso la<br />
costruzione dell’ edificio sostenibile<br />
Redais all’avanguardia nel quartiere<br />
romano di Casalbertone.<br />
di Stefano Tersigni<br />
Per noi, lo sviluppo immobiliare<br />
non è mera speculazione<br />
ma la realizzazione<br />
di valori differenti. Vogliamo<br />
trasmettere un messaggio forte:<br />
conservare la memoria storica,<br />
l'anima architettonica e la<br />
bel-lezza di Roma, applicando<br />
contemporaneamente le tecnologie<br />
disponibili. Abbiamo scelto<br />
di utilizzare le tecnologie<br />
più avanzate, come il riciclaggio<br />
meccanizzato, il car sharing e<br />
le colonnine elettriche nei<br />
garage, e anche se alcune di<br />
queste iniziative sono rimaste<br />
solo in fase progettuale, a causa<br />
di ostacoli amministrativi e burocratici,<br />
continuamo a credere<br />
fermamente nell'importanza di<br />
perseguire costantemente l'innovazione<br />
tecnologica e andare<br />
oltre.<br />
Dall'esperienza maturata, abbia-<br />
mo compreso che la costruzione<br />
di un edificio non è sufficiente.<br />
Adottando una logica nella quale<br />
“l’edificio contamina il quartiere”,<br />
abbiamo esteso il nostro<br />
intervento, ponendo in relazione<br />
progettazione urbanistica, edificazione<br />
e modus vivendi delle<br />
persone, intesi come aspetti<br />
strettamente connessi, dalle cui<br />
potenziali sinergie trarre giovamento<br />
attraverso un complessivo<br />
innalzamento del livello di<br />
qualità di vita dei cittadini.<br />
È stato un percorso che ci ha<br />
gratificato profondamente, incentrato<br />
sulla produzione e sul<br />
profitto intesi non solo come<br />
aspetti commerciali, ma anche<br />
come qualità e benessere sociale.<br />
Abbiamo adottato un approccio<br />
di progettazione integrata,<br />
improntato alla sostenibilità e<br />
basato sull'utilizzo delle tecnologie<br />
disponibili.<br />
L'idea di un quartiere sostenibile<br />
è nata con il successo dell’esperienza<br />
di "isola ambientale"<br />
pianificata e realizzata, seppure<br />
per fasi e in un tempo molto lungo,<br />
10 anni prima nel Quartiere<br />
Aventino.<br />
Qui abbiamo applicato i punti<br />
cardine della sostenibilità: viabilità,<br />
percorso salutistico, eventi,<br />
collegamenti con i quartieri limitrofi,<br />
e abbiamo coinvolto attivamente<br />
la comunità, mediante<br />
un referendum a firme, in un<br />
processo partecipativo, che ha<br />
registrato la collaborazione delle<br />
istituzioni e il supporto attivo<br />
dell'Associazione di quartiere<br />
Amici dell'Aventino, che ne è<br />
uscita rivitalizzata.<br />
Nel progetto del Quartiere Sostenibile<br />
di Casal Bertone, inserito<br />
nel progetto europeo CATMED,<br />
26 ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong>
Tecnologie per i Beni Culturali 27<br />
abbiamo applicato e ampliato<br />
quanto fatto precedentemente<br />
nell'Aventino. La partecipazione<br />
dei residenti, le interviste e<br />
la creazione di un'Associazione<br />
di quartiere hanno contribuito<br />
al successo del progetto, che è<br />
stato presentato con grande entusiasmo<br />
a Bruxelles.<br />
Siamo convinti che l'urbanistica<br />
non possa essere affrontata<br />
come fine a sé stessa, come fatto<br />
sino a oggi, ma come parte<br />
integrante di un processo che<br />
coinvolga, con gli strumenti, la<br />
cultura e la comunicazione, tutte<br />
le componenti in gioco: urbanistica,<br />
mobilità, ambiente,<br />
operatori finanziari, popolazione,<br />
Pubblica Amministrazione,<br />
oggi gestiti in maniera disgiunta.<br />
La tecnologia è certamente importante<br />
ma i veri cambiamenti<br />
avvengono soltanto attraverso<br />
la modifica delle abitudini e dei<br />
comportamenti delle persone, il<br />
che richiede una comunicazione<br />
efficace e un costante sforzo<br />
educativo e di “formazione”. La<br />
partecipazione degli abitanti è<br />
la cerniera per collegare le tecnologie<br />
al cambiamento di abitudini<br />
dei cittadini.<br />
In quest’ottica, occorre fare un<br />
grande salto: superare il modello<br />
di città autocentrica e abbracciare<br />
un approccio multimodale.<br />
Nel nostro impegno per una sostenibilità<br />
integrata e una progettazione<br />
partecipata, nasce<br />
l'idea di un quartiere sostenibile<br />
applicato al centro di Roma, da<br />
noi ideato e denominato “VIAE”.<br />
Questo progetto coinvolge diverse<br />
entità, tra cui Sovrintendenze,<br />
Assessorati, Municipi,<br />
Università, settore pubblico e<br />
privato, tutti uniti da una visione<br />
comune.<br />
Il nostro obiettivo è definire<br />
strategie e obiettivi chiari per<br />
una gestione attiva del patrimonio<br />
di Roma, sviluppando il<br />
quartiere in fasi successive e<br />
coinvolgendo attivamente tutti<br />
i soggetti interessati: residenti,<br />
turisti, operatori del terziario,<br />
cultura internazionale.<br />
È l’individuazione di siti e percorsi<br />
a tappe di cultura integrata<br />
e di avanguardia: dal sito archeologico,<br />
all’artigianato, la gastronomia,<br />
l’arte, gli eventi, lo<br />
sport. Volti a tutte le tipologie di<br />
fruitore dal disabile, all’anziano,<br />
al semplice turista, al bambino.<br />
Non vogliamo, quindi, solo recuperare<br />
il patrimonio storico di<br />
Roma ma utilizzarlo come strumento<br />
per risolvere problemi<br />
concreti come il traffico, i rifiuti,<br />
i servizi pubblici e i servizi di<br />
accoglienza, garantendo al<br />
contempo una migliore qualità<br />
della vita e un maggiore coinvolgimento<br />
della comunità, realizzando<br />
ciò che denominiamo<br />
“sostenibilità integrata”.<br />
Il successo di questo progetto<br />
di tipo dinamico, che deve coniugare<br />
il concetto di Urbe con<br />
chi nella città ci vive, con un<br />
continuo adeguamento al mutamento,<br />
dipenderà dalla volontà<br />
e dall'impegno di tutti i soggetti<br />
coinvolti, nonché dalla capacità<br />
di adattarsi e evolversi con il<br />
tempo, per creare una città che<br />
sia davvero sostenibile, inclusiva<br />
e piacevole da vivere.<br />
Nel contesto della rigenerazione<br />
e il recupero dei centri storici e<br />
monumentali, l'adozione di tecnologie<br />
innovative e di criteri<br />
avanzati di sostenibilità gioca<br />
un ruolo cruciale nel preservare<br />
il patrimonio culturale e ambientale<br />
mentre si promuove la<br />
modernizzazione e l'efficienza.<br />
Questo processo richiede un approccio<br />
integrato che coinvolga<br />
tecnologie innovative, soggetti<br />
specializzati e imprese all'avanguardia<br />
nel campo della sostenibilità,<br />
così come produttori di
materiali specifici. L'adozione di<br />
accordi amministrativi mirati tra<br />
Città e Pubblica Amministrazione<br />
è cruciale per garantire un<br />
quadro normativo favorevole e<br />
promuovere la conservazione del<br />
patrimonio culturale e garantire<br />
la sostenibilità ambientale e sociale<br />
nel lungo termine.<br />
Le tecniche di recupero specifiche<br />
devono essere finalizzate<br />
a preservare l'integrità storica<br />
degli edifici mentre migliorano<br />
le loro prestazioni energetiche e<br />
ambientali. L'utilizzo di materiali<br />
specifici, come quelli a basso<br />
impatto ambientale e riciclati,<br />
l'implementazione di sistemi di<br />
gestione energetica intelligente,<br />
che consentono di ottimizzare il<br />
consumo di energia attraverso<br />
l'uso di sensori e controlli automatizzati,<br />
sono fondamentali<br />
per contenere gli sprechi e le<br />
emissioni di gas serra e ridurre<br />
l'impronta ecologica delle operazioni<br />
di rigenerazione.<br />
Inoltre, l'integrazione di energie<br />
rinnovabili, come pannelli solari,<br />
può fornire una fonte di energia<br />
pulita e sostenibile per i centri<br />
storici, riducendo la dipendenza<br />
da combustibili fossili e contribuendo<br />
alla mitigazione dei<br />
cambiamenti climatici.<br />
Alcuni successi sono già stati<br />
ottenuti tramite l'applicazione<br />
di questi principi. Ad esempio,<br />
il protocollo GBC Historic Building®<br />
sviluppato da GBC Italia<br />
permette di valutare in modo<br />
olistico la sostenibilità degli edifici<br />
storici, integrando aspetti<br />
energetici, ambientali e storicoculturali.<br />
Il sistema di verifica<br />
GBC Historic Building® misura la<br />
sostenibilità dell’edificio secondo<br />
le aree tematiche che caratterizzano<br />
i rating system LEED®/<br />
GBC, aggiungendone una, specifica<br />
dell’ambito conservativo.<br />
Similmente, il protocollo GBC<br />
Quartieri® si applica ai progetti<br />
di riqualificazione urbana,<br />
promuovendo la sostenibilità a<br />
livello di interi quartieri, individuando,<br />
tra gli obiettivi primari,<br />
le prestazioni di sostenibilità<br />
ambientale del territorio, delle<br />
infrastrutture, delle dotazioni e<br />
degli edifici sostenibili secondo<br />
un approccio integrato alla qualità<br />
della vita, alla salute pubblica<br />
e al rispetto per l’ambiente.<br />
La certificazione incoraggia le<br />
migliori pratiche orientate all’analisi<br />
del territorio, alla scelta<br />
delle aree in rapporto alla preservazione<br />
ambientale promuovendo<br />
la connessione ai trasporti<br />
pubblici, le relazioni di aree con<br />
strutture preesistenti, la creazione<br />
e sviluppo di servizi e funzioni<br />
sociali.<br />
Tuttavia, vi sono ancora criticità<br />
e sfide da affrontare.<br />
La diffusione di protocolli di certificazione<br />
energetico-ambientale<br />
e la promozione di pratiche<br />
sostenibili richiedono un impegno<br />
coordinato tra enti pubblici<br />
e privati.<br />
Parallelamente, l'adozione di<br />
pratiche di mobilità sostenibile,<br />
come la promozione dell'uso<br />
della bicicletta, la creazione di<br />
zone pedonali e l'introduzione di<br />
trasporti pubblici ecologici, aiuta<br />
a ridurre l'inquinamento atmosferico<br />
e il traffico veicolare,<br />
migliorando la qualità dell'aria e<br />
la vivibilità dei centri storici.<br />
Inoltre, come ben espresso da<br />
Marco Mari, presidente di GBC<br />
Italia, nell’articolo “Infrastrutture<br />
verdi e blu per la mitigazione<br />
e l’adattamento ai cambiamenti<br />
climatici”, pubblicato<br />
su www.ingenio-web.it, è necessario<br />
affrontare le sfide legate<br />
alla pianificazione urbana e alla<br />
gestione delle risorse naturali,<br />
inclusi il verde urbano e le infrastrutture<br />
blu, per mitigare gli effetti<br />
dei cambiamenti climatici<br />
e migliorare la qualità della vita<br />
nelle città.<br />
In conclusione, il recupero e la<br />
rigenerazione dei centri storici<br />
e monumentali mediante l'applicazione<br />
di criteri avanzati di sostenibilità<br />
rappresentano un'imperativa<br />
necessità per le città<br />
del futuro. Solo attraverso un<br />
approccio integrato e collaborativo<br />
sarà possibile preservare il<br />
patrimonio culturale e garantire<br />
città resilienti, salubri e sostenibili<br />
per le generazioni a venire.<br />
In quest’ottica, l'educazione e la<br />
sensibilizzazione della comunità<br />
locale riguardo all’importanza<br />
dello sviluppo sostenibile e delle<br />
pratiche eco-friendly sono<br />
essenziali per garantire il coinvolgimento<br />
attivo dei residenti e<br />
la promozione di comportamenti<br />
responsabili verso l'ambiente e il<br />
patrimonio culturale dei centri<br />
storici.<br />
Abstract<br />
I am an entrepreneur passionate<br />
about sustainability and participatory<br />
planning. With my working<br />
group we created an Urban Regeneration<br />
project in the Roman<br />
district of Casalbertone, where<br />
already in 2003 we addressed the<br />
issue of Sustainability and applied<br />
the available technologies; an international<br />
level of certification<br />
applied in a comparative and experimental<br />
way (Leed, Breeam,<br />
Casaclima) by building a building<br />
that contained them.<br />
Parole Chiave<br />
Sostenibilità enrgetica; tecnologie;<br />
beni culturali; valoriazzazione; turismo<br />
culturale<br />
Autore<br />
Stefano Tersigni<br />
28 ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong>
Tecnologie per i Beni Culturali 29<br />
Tecnologie per i Beni Culturali 29<br />
AZIENDE E PRODOTTI AGORÀ<br />
LE SOLUZIONI FIRMATE XENIA<br />
PROGETTI PER IL MIGLIORA-<br />
MENTO DELLA FRUIZIONE DEI<br />
BENI CULTURALI<br />
Le tecnologie innovative hanno<br />
aperto un nuovo capitolo<br />
nella fruizione dei Beni Culturali,<br />
trasformando l'esperienza<br />
del visitatore in un viaggio<br />
avvincente e immersivo nella<br />
storia e nell'arte. Basti pensare<br />
alle possibilità offerte dalla<br />
cosiddetta realtà estesa che<br />
consentono di rappresentare<br />
interi ambienti o singole opere<br />
d’arte per consentire al pubblico<br />
di ammirare l’originaria<br />
forma e bellezza.<br />
Queste tematiche sono state<br />
focus di workshop, momenti<br />
di confronto e condivisione<br />
durante l’annuale edizione del<br />
TECNOLOGY for ALL, evento<br />
nazionale che promuove l’innovazione<br />
tecnologica per<br />
l’ambiente, i beni culturali e<br />
la smart city. Durato tre giorni,<br />
il forum ha permesso alle<br />
aziende partecipanti di mostrare<br />
al pubblico le proprie<br />
soluzioni e in questa occasione<br />
Xenia Progetti, società che da<br />
oltre 30 anni si occupa di progettazione,<br />
consulenza e commercializzazione<br />
di beni e servizi<br />
nel settore dell’Information<br />
Technology, ha presentato<br />
le soluzioni Indoor Solution,<br />
Outdoor Solution e Metaverse<br />
Solution dedicate al settore<br />
dei Beni Culturali.<br />
4Indoor Solution: soluzioni<br />
per gli ambienti interni (musei,<br />
librerie, gallerie, etc.).<br />
Attraverso comuni device o<br />
smart glasses, l’utente accede<br />
a contenuti esclusivi come: la<br />
visualizzazione di capolavori<br />
artistici in dettagli tridimensionali<br />
e la possibiltà di "incontrare"<br />
personaggi del passato.<br />
Un utente potrebbe ad esempio<br />
visualizzare un guerriero<br />
romano che descrive e mostra<br />
nel dettaglio la sua armatura e<br />
racconta le sue battaglie.<br />
4Outdoor Solution: itinerari<br />
culturali personalizzati fruibili<br />
su smartphone e tablet che,<br />
sia all’interno di siti culturali<br />
estesi (parchi archeologici,<br />
giardini, centri storici, ecc.)<br />
sia in città o in ambienti naturalistici<br />
aperti offrono all’utente<br />
la possibilità di scoprire<br />
i Beni Culturali in modo smart<br />
e immersivo.<br />
4Metaverse Solution: ricostruzioni<br />
virtuali di ambienti<br />
museali che permettono agli<br />
utenti di accedere virtualmente<br />
e interagire con gli oggetti.<br />
Questa tecnologia consente<br />
di visitare un determinato<br />
luogo senza dover viaggiare<br />
fisicamente.<br />
Le soluzioni innovative di Xenia<br />
mirano a rispondere alla<br />
domanda del mercato ed a offrire<br />
soluzioni in grado di abbattere<br />
le barriere geografiche<br />
e sociali, permettendo così<br />
una fruizione dei Beni Culturali<br />
inclusiva o di visitare città<br />
perdute o “conoscere” personaggi<br />
storici, infine rendere la<br />
cultura accessibile a tutti: soluzioni<br />
mirate nel tempo all'uso<br />
e alla fruizione comune da<br />
parte dei cittadini senza l'ulteriore<br />
ricorso alle guide e alla<br />
didattica.<br />
Fonte:<br />
https://www.xeniaprogetti.it/
AZIENDE E PRODOTTI<br />
distributore Stonex per Lazio,<br />
Umbria e Toscana dei prodotti<br />
topografici e 3D, ed eseguita<br />
dal Dott. Paolo Di Giusto con<br />
il supporto di Massimo Dottori,<br />
responsabile commerciale di<br />
Stonex per l’area viterbese.<br />
RILIEVO DI UN LASTRICO STRA-<br />
DALE STORICO A BOLSENA<br />
Eseguire lavori di manutenzione<br />
in centri storici può presentare<br />
diverse sfide e difficoltà,<br />
principalmente a causa delle<br />
caratteristiche uniche di questi<br />
luoghi. Per questo ogni volta<br />
che si deve procedere con<br />
lavori che possono alterarne<br />
l’architettura è necessaria<br />
una pianificazione attenta e<br />
rispettosa verso la conservazione<br />
del patrimonio.<br />
Il caso di Bolsena<br />
A causa di lavori di manutenzione<br />
straordinaria di una<br />
porzione di rete fognaria del<br />
comune di Bolsena (VT), si è<br />
reso necessario effettuare<br />
una mappatura dettagliata del<br />
manto stradale storico, così<br />
da garantire il ripristino del<br />
lastricato come in origine.<br />
Ogni volta che viene effettuato<br />
un intervento di questo<br />
tipo, la committenza richiede<br />
che venga prodotta una documentazione<br />
pre e post-intervento<br />
completa.<br />
Diversi professionisti sono stati<br />
coinvolti per le attività di<br />
rilievo ed elaborazione dati,<br />
così da avere una documentazione<br />
ricca e precisa.<br />
I professionisti coinvolti<br />
Alle attività di rilievo ed elaborazione<br />
hanno partecipato<br />
diversi attori e diverse professionalità.<br />
L’incarico del rilievo<br />
è stato affidato allo Studio GE-<br />
OARCHI Engineering del Geom.<br />
Leandro Millacci, mentre l’esecuzione<br />
dei rilievi finalizzati<br />
all’inquadramento e georeferenziazione<br />
hanno visto in<br />
campo il Geom. Andrea Tellini,<br />
il quale ha successivamente realizzato<br />
anche la stesura finale<br />
degli elaborati CAD di progetto.<br />
L’operatività sul campo per<br />
l’intera fase di acquisizione<br />
dati con lo scanner XVS è stata<br />
invece assicurata da Crisel srl,<br />
La raccolta dati<br />
Le opzioni a disposizione per<br />
la raccolta di immagini e dati<br />
che potessero ricostruire in<br />
breve tempo l’area non erano<br />
molte. La prima ipotesi è stata<br />
l’utilizzo di un drone, ma la<br />
particolare conformazione dei<br />
vicoli dotati di vari cavedi ha<br />
fatto escludere subito questa<br />
opzione; rimaneva la possibilità<br />
di effettuare una mappatura<br />
fotografica tradizionale, ma<br />
la classificazione della stessa<br />
sarebbe stata un lavoro lungo<br />
e difficile con aumento di tempi<br />
e costi.<br />
Si è quindi optato per l’utilizzo<br />
dello scanner 3D XVS vSLAM,<br />
prodotto da Stonex. Questo<br />
scanner di nuova generazione<br />
utilizza la tecnologia Visual<br />
SLAM in accoppiata ad un sensore<br />
IMU per raccogliere dati<br />
fotogrammetrici in movimento.<br />
XVS utilizza un algoritmo proprietario<br />
che non solo seleziona<br />
le migliori foto tra le centinaia<br />
raccolte durante il rilievo,<br />
ma sfrutta anche la tecnologia<br />
SLAM per stimare la posizione<br />
e la traiettoria dello strumento<br />
grazie al sensore IMU.<br />
L’utilizzo di XVS è molto semplice<br />
perché lo scanner è portatile,<br />
leggero ed utilizzabile<br />
da un solo operatore. Si usa<br />
in accoppiata ad un tablet con<br />
installata un’applicazione de-<br />
30 30 ArcheomaticA ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong> N°4 <strong>2023</strong>
Tecnologie per per i Beni i Beni Culturali Culturali 31 31<br />
Tecnologie per i Beni Culturali 31<br />
dicata che aiuta durante la<br />
scansione grazie ad un’anteprima<br />
in tempo reale del dato<br />
raccolto.<br />
I risultati<br />
Il risultato ottenuto da XVS è<br />
stata una nuvola di punti molto<br />
dettagliata e fotorealistica<br />
che ha permesso di distinguere<br />
tutte le varie caratteristiche<br />
del manto stradale storico.<br />
La nuvola 3D è stata integrata<br />
con dati GNSS e Stazione<br />
Totale per georeferenziare in<br />
maniera dettagliata tutta l’area.<br />
La necessità di georeferenziare<br />
in maniera solida il<br />
rilievo, nasce dal fatto che lo<br />
sviluppo dell’area di rilievo è<br />
molto complessa, e in questa<br />
maniera le derive tipiche dei<br />
sistemi IMU vengono contenute<br />
fortemente.<br />
L’elaborazione della nuvola effettuata<br />
con i software Cube-<br />
3d e PointCAB, sempre distribuiti<br />
da Stonex, in accoppiata<br />
ai dati referenziati ha permesso<br />
di produrre sezioni, profili,<br />
piante e prospetti compatibili<br />
con diversi software (compresi<br />
i CAD), nonché l’estrazione di<br />
ortofoto molto nitide in cui si<br />
possono apprezzare i dettagli.<br />
In conclusione, lo scanner XVS<br />
si è rivelato prezioso per poter<br />
raccogliere un dato preciso e<br />
dettagliato (nonché georeferenziato)<br />
in poco tempo e con<br />
l’utilizzo di poco personale.<br />
La velocità nella raccolta dati<br />
e la facilità dell’elaborazione<br />
degli stessi, ha consentito ai<br />
professionisti coinvolti di consegnare<br />
i documenti richiesti<br />
dalla committenza in tempi e<br />
costi contenuti, garantendo<br />
una documentazione precisa<br />
che permette di garantire il<br />
ripristino del manto storico<br />
una volta eseguito il lavoro di<br />
scavo.<br />
Fonte: https://www.stonex.it<br />
PROGRAMMARE NEI GIS CON<br />
PYTHON: COME CREARE PRO-<br />
CEDURE AUTOMATICHE<br />
Sessione attiva per il corso "Programmare<br />
i GIS con Python",<br />
modulo della Formazione Terre-<br />
Logiche introduttivo alla creazione<br />
di procedure automatiche<br />
nei GIS utilizzando il linguaggio<br />
Python.<br />
Python si dimostra un linguaggio<br />
di programmazione<br />
particolarmente intuitivo e versatile,<br />
facile da utilizzare anche<br />
da parte di utenti non programmatori.<br />
Ampiamente diffuso in<br />
organizzazioni come Google,<br />
IBM e Nasa, rappresenta il più<br />
usato linguaggio di personalizzazione<br />
in ambienti GIS, quali<br />
QGIS ed ESRI ArcGis, anche grazie<br />
alla presenza di librerie per<br />
framework GIS come OGR/GDAL<br />
e per interfacce grafiche come<br />
Qt.<br />
Dopo una breve introduzione<br />
teorica, il docente affronterà<br />
argomenti fondamentali quali<br />
l'utilizzo di Python nella gestione<br />
automatizzata delle basi dati<br />
vettoriali e raster, la connessione<br />
a geodatabase e la realizzazione<br />
di script di Processing<br />
con interfacce personalizzate.<br />
Descriverà poi i moduli di Python<br />
in QGIS (libreria standard,<br />
moduli scientifici e di analisi<br />
spaziale) e altre operazioni<br />
più avanzate, come la gestione<br />
degli stili dei layer e dei Sistemi<br />
di Riferimento, le funzioni<br />
di input/output, ecc., nonché<br />
le procedure di generazione di<br />
plugin per QGIS e l’uso di QtDesigner<br />
per disegnare interfacce<br />
grafiche personalizzate.<br />
Al termine del corso i partecipanti<br />
potranno svolgere un test<br />
di valutazione con domande<br />
a risposta multipla. Il superamento<br />
del test verrà certificato<br />
sull'attestato di partecipazione<br />
e profitto, documento ideale<br />
per arricchire il proprio curriculum<br />
e certificare le nuove competenze<br />
acquisite.<br />
Per informazioni su programma<br />
completo del corso, prezzo<br />
e agevolazioni: https://www.<br />
terrelogiche.com/formazioneterrelogiche/scopri-i-corsi/programmare-i-gis-con-python.html
AGORÀ<br />
Archeologia geospaziale per<br />
il modello digitale di Pompei<br />
– Ai margini di Pompei, lungo<br />
una porta della città conosciuta<br />
come Porta Nocera, la professoressa<br />
Allison Emmerson<br />
dell'Università di Tulane sta<br />
guidando un team di archeologi<br />
per la realizzazione di un<br />
modello digitale dell'area investigata.<br />
All'interno di un edificio a lungo<br />
ritenuto una casa di circa<br />
2.000 anni fa, il team ha<br />
scoperto una storia che svela<br />
tracce di economia, progettazione<br />
urbana e vita sociale tra<br />
un'élite e una classe più bassa.<br />
Per raccontare la storia,<br />
Emmerson e il suo team hanno<br />
creato un gemello digitale<br />
sensibile alla posizione del sito<br />
di scavo, che incorpora mappe<br />
bidimensionali, mappe intelligenti<br />
e modelli tridimensionali.<br />
Il team è inoltre in grado di<br />
condividere dati in tempo reale<br />
tramite un flusso di lavoro<br />
completamente digitale utilizzando<br />
iPad Pro e Apple Pencil.<br />
Documentazione rivoluzionaria<br />
con flussi di lavoro delle<br />
app mobili, mentre la tecnologia<br />
geografica più recente<br />
(GIS) consente al team di Emmerson<br />
di digitalizzare tutto<br />
ciò che scoprono a Porta Nocera,<br />
Regione I Insula 14, come<br />
parte del Progetto Pompeii<br />
I.14 gestito dalla Università di<br />
Tulane.<br />
Il team ha utilizzato inizialmente<br />
immagini UAV, fotografia<br />
terrestre e la tecnica di fotogrammetria<br />
structure-frommotion<br />
per creare una mappa<br />
di base e un modello base 3D<br />
del sito. Hanno poi utilizzato<br />
tablet carichi di app GIS per<br />
sovrapporre i dati su quel modello<br />
base 3D.<br />
A guidare il flusso di lavoro di<br />
raccolta dati GIS è il professor<br />
Alex Elvis Badillo, co-capo della<br />
squadra di iniziative di dati<br />
digitali del progetto. Badillo<br />
ha detto che gli archeologi<br />
utilizzano la documentazione<br />
GIS sull'iPad Pro per registrare<br />
ed esplorare dati in strati per<br />
evitare la distruzione delle informazioni.<br />
Utilizzando ArcGIS Survey123,<br />
il team può condividere i dati<br />
in loco e implementare flussi<br />
di lavoro senza carta. Tali dati<br />
possono anche essere collegati<br />
ai cruscotti digitali di ArcGIS<br />
per tenere traccia dei progressi<br />
e favorire la collaborazione<br />
durante lo scavo.<br />
Nell'Iinterpretare il sito di<br />
scavo Emmerson e il suo team<br />
hanno determinato che la<br />
struttura che hanno<br />
inizialmente scoperto era<br />
utilizzata per attività<br />
commerciali come lo shopping<br />
e la ristorazione, spesso<br />
associate alle classi più basse<br />
dell'epoca. Nel frattempo, una<br />
residenza elitaria era situata<br />
proprio accanto e i due edifici<br />
condividevano risorse.<br />
Il Progetto Pompeii I.14, in<br />
corso, è una collaborazione<br />
internazionale guidata dall'Università<br />
di Tulane e dal Parco<br />
Archeologico di Pompei, e include<br />
l'Università di Oxford e il<br />
Laboratorio e Studio di Archeologia<br />
Geospaziale e Virtuale<br />
(GVALS) dell'Università dello<br />
Stato dell'Indiana. Combinando<br />
gli standard più elevati<br />
nell'escavazione stratigrafica<br />
con tecnologie innovative,<br />
cercano di illuminare i margini<br />
delle città romane, non solo i<br />
loro confini fisici e le distinte<br />
attività culturali ed economiche<br />
che attiravano, ma anche<br />
le vite dei residenti emarginati<br />
sia nell'antichità che nella<br />
ricerca moderna. Una volta<br />
completato, i dati saranno<br />
incorporati in un gemello digitale<br />
più ampio dal Progetto<br />
di Bibliografia e Mappatura<br />
di Pompei (2017) guidato da<br />
Eric Poehler, professore associato<br />
di Studi Classici presso<br />
l'Università del Massachusetts<br />
Amherst. Saranno anche aggiunti<br />
al database centrale di<br />
archeologia di Pompei e resi<br />
disponibili a decisori politici,<br />
educatori, archeologi e al pubblico.<br />
I ricercatori sperano che una<br />
nuova comprensione della vita<br />
economica e sociale di un'antica<br />
città come Pompei possa<br />
non solo informarci sul passato,<br />
ma anche aiutarci a creare<br />
un futuro migliore.<br />
Fonte:<br />
https://www.tupompeii.org<br />
32 ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong>
TELERILEVAMENTO<br />
Tecnologie per i Beni Culturali 33<br />
Tecnologie per i Beni Culturali 33<br />
CHNT 29 Statement - Il 2024<br />
segna il 60° anniversario della<br />
Carta di Venezia – Questo documento<br />
è considerato una pietra<br />
miliare nello sviluppo della moderna<br />
comprensione del patrimonio<br />
culturale. Ha contribuito<br />
a plasmare la pratica della conservazione<br />
del patrimonio nelle<br />
ultime sei decadi. Da allora si<br />
sono verificati enormi sviluppi,<br />
sono emerse nuove sfide e minacce<br />
al patrimonio, così come sono<br />
nate nuove tecnologie che aiutano<br />
a documentare, fare ricerca,<br />
gestire e valorizzare il patrimonio<br />
culturale. La discussione e la<br />
diffusione di queste tecnologie<br />
è stata la missione di CHNT sin<br />
dal suo inizio. Rimanendo fedele<br />
a questa missione, CHNT offre<br />
una piattaforma per uno scambio<br />
produttivo di idee. La conferenza<br />
CHNT 29 mira ad aprire nuove<br />
strade lasciando il tema della<br />
conferenza aperto a nuove idee<br />
su tutte le sfide nell’ambito dei<br />
beni culturali come le aree di sviluppo,<br />
ricerca, documentazione,<br />
conservazione, gestione e diffusione<br />
del patrimonio culturale.<br />
Lavorando con e per il patrimonio<br />
culturale, la varietà degli argomenti<br />
cresce ogni anno. L’amministrazione<br />
è orgogliosa che la<br />
comunità CHNT sia diversificata,<br />
interdisciplinare e rappresenti<br />
ricercatori, professionisti (sia accademici<br />
che non accademici) e<br />
altre parti interessate.<br />
L’Open Call mira a scoprire le ultime<br />
intuizioni sia del CHNT che<br />
delle più ampie comunità scientifiche,<br />
professionali e accademiche<br />
che lavorano nel settore del<br />
patrimonio, accogliendo nuove<br />
scoperte per dare forma a una<br />
conferenza coinvolgente in prima<br />
linea nello sviluppo contemporaneo<br />
delle tecnologie applicate ai<br />
Beni Culturali.<br />
Questo approccio pone le basi<br />
per un entusiasmante viaggio<br />
verso il 30° anniversario di CHNT.<br />
CHNT invita a proporre il tema di<br />
una sessione su un argomento di<br />
interesse scientifico partendo da<br />
alcuni suggerimenti:<br />
4 Celebrazione del 60° anniversario<br />
della Carta di Venezia<br />
4 Digitalizzazione o digitalizzazione<br />
per la conservazione<br />
4 Vantaggi e pericoli dell'intelligenza<br />
artificiale<br />
4 Patrimonio Digitale<br />
4 Archiviazione dei dati a lungo<br />
termine<br />
4 Patrimonio culturale per tutti:<br />
facile da usare e senza barriere<br />
4 Patrimonio dissonante<br />
4 Inventari del paesaggio culturale<br />
4 Nuove Narrative<br />
4 Archeologia digitale<br />
4 Approcci integrati al patrimonio<br />
materiale e immateriale<br />
4 Patrimonio resiliente<br />
4 Archiviazione<br />
Maggiori informazion su:<br />
https://chnt.at/<br />
MONITORAGGIO 3D<br />
GIS E WEBGIS<br />
www.gter.it<br />
info@gter.it<br />
GNSS<br />
FORMAZIONE<br />
RICERCA E INNOVAZIONE
AGORÀ<br />
Il Museo della Forma Urbis – Dal<br />
12 gennaio ha aperto a Roma il<br />
Parco Archeologico del Celio<br />
con il nuovo Museo della Forma<br />
Urbis: la grande pianta della città<br />
incisa su marmo per volontà<br />
dell'imperatore Settimio Severo<br />
torna visibile dopo quasi 100<br />
anni.<br />
L’Assessorato alla cultura e la<br />
Sovrintendenza Capitolina ai<br />
beni culturali hanno inaugurato<br />
il Parco e il Museo che saranno<br />
permanentemente aperti al<br />
pubblico, l’uno a titolo gratuito<br />
e l’altro incluso nel circuito con<br />
tessera MIC.<br />
Una meravigliosa mappa marmorea<br />
originale della Roma Antica<br />
(vedi figura in alto - Forma<br />
urbis Romae, dettaglio del Colosseo)<br />
presentata in modo da<br />
essere perfettamente leggibile<br />
e una sorprendente collezione<br />
di materiali epigrafici e architettonici<br />
inseriti in uno scenario<br />
mozzafiato. È quanto si può vedere<br />
con l'apertura al pubblico<br />
- dal 12 gennaio - del Parco Archeologico<br />
del Celio e del nuovo<br />
Museo della Forma Urbis sito al<br />
suo interno, che sono stati inaugurati<br />
dal sindaco di Roma Capitale,<br />
Roberto Gualtieri, dall'assessore<br />
capitolino alla Cultura,<br />
Miguel Gotor, e dal Sovrintendente<br />
capitolino ai Beni Culturali,<br />
Claudio Parisi Presicce.<br />
Parco e Museo - la cui apertura<br />
si deve a una serie di interventi<br />
condotti sotto la direzione<br />
scientifica della Sovrintendenza<br />
Capitolina ai Beni Culturali di<br />
Roma Capitale - sono parte di<br />
un vasto progetto di valorizzazione<br />
dell'intera area del Celio,<br />
inquadrata in seno al più ampio<br />
programma di riqualificazione<br />
del Centro Archeologico Monumentale<br />
(CArMe) voluto da<br />
Roma Capitale.<br />
Il Parco Archeologico del Celio<br />
occupa il settore settentrionale<br />
del colle, un'area verde orientata<br />
verso il Colosseo e all'interno<br />
della quale sussistono importanti<br />
evidenze archeologiche,<br />
come le fondazioni perimetrali<br />
del tempio del Divo Claudio.<br />
Grazie al recupero degli edifici<br />
presenti nell'area, la Casina del<br />
Salvi e l'ex Palestra della Gil, e<br />
alla sistemazione del contiguo<br />
giardino archeologico, in cui<br />
sono stati organizzati per nuclei<br />
tematici una grande quantità di<br />
materiali epigrafici e architettonici<br />
di grandi dimensioni delle<br />
collezioni dell'ex Antiquarium<br />
Comunale, provenienti dagli<br />
scavi di Roma di fine Ottocento,<br />
i visitatori avranno una nuova<br />
straordinaria opportunità per<br />
approfondire la conoscenza della<br />
Roma antica. Aprire al pubblico<br />
il giardino è il primo passo<br />
di un programma che, grazie<br />
agli interventi giubilari, porterà<br />
all'allestimento completo dei<br />
reperti e all'apertura alla fruizione<br />
della Casina dell'accademico<br />
di San Luca Giuseppe Salvi,<br />
che tornerà ad avere la sua funzione<br />
originaria di Coffee-house<br />
e al contempo ospiterà anche<br />
una delle nuove Aule Studio di<br />
Roma.<br />
All'interno del Parco, nell'edificio<br />
dell'ex Palestra della Gil, è<br />
allestito il nuovo Museo della<br />
Forma Urbis, che custodisce i<br />
frammenti rimasti della celebre<br />
Forma Urbis Romae, la gigantesca<br />
pianta marmorea della Roma<br />
antica incisa tra il 203 e il 211<br />
d.C. sotto l'imperatore Settimio<br />
Severo. Si tratta di una delle più<br />
rare e importanti testimonianze<br />
della città antica, che i visitatori<br />
torneranno ad ammirare dopo<br />
quasi un secolo. L'ultima esposizione<br />
complessiva degli originali<br />
è stata infatti realizzata tra il<br />
1903 e il 1924 nel giardino del<br />
Palazzo dei Conservatori; poi,<br />
fino al 1939 alcuni nuclei significativi<br />
sono stati visibili nell'Antiquarium<br />
del Celio. Il progetto<br />
esecutivo del pavimento-teca<br />
protettiva che espone l’illustre<br />
mosaico marmoreo della Forma<br />
è a cura dell’architetto Marcello<br />
Bellisario.<br />
La Forma Urbis era esposta originariamente<br />
sulla parete di<br />
un'aula nel Foro della Pace che<br />
34 ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong><br />
34 ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong>
Tecnologie per Beni Culturali<br />
Tecnologie per i Beni Culturali<br />
35<br />
35<br />
fu in seguito inglobata dal complesso<br />
dei SS. Cosma e Damiano<br />
nell'area del Foro Romano. Era<br />
incisa su 150 lastre di marmo<br />
applicate alla parete con perni<br />
di ferro e occupava uno spazio<br />
di circa 18 metri per 13.<br />
Dopo la scoperta nel 1562, molti<br />
frammenti della grande mappa<br />
marmorea andarono perduti,<br />
mentre alcuni sono stati fortunosamente<br />
ritrovati nel corso<br />
del tempo. Oggi resta circa un<br />
decimo del totale della pianta<br />
originale (in parte esposto sulle<br />
scaffalature di una saletta<br />
attigua). Dal 1742 è parte delle<br />
collezioni dei Musei Capitolini.<br />
Una parte, racchiusa in riquadri<br />
a cura dello stesso Nolli<br />
e di Giovan Battista Piranesi,<br />
era esposta a Palazzo Nuovo in<br />
Campidoglio, dove fu riunita da<br />
Rodolfo Lanciani ed in seguito<br />
situata a cura dell’architetto<br />
Giuseppe Capponi ai Giardini<br />
Romani, oggi Sala del Marco<br />
Aurelio. Hanno collaborato alla<br />
mostra permanente Francesca<br />
Bigi, Caterina Papi e Francesca<br />
De Caprariis della Sovrintendenza<br />
Capitolina.<br />
E’ agevole connettere virtualmente<br />
la Roma severiana anche<br />
al plastico di gesso alabastrino<br />
realizzato nel 1939 da Italo Gismondi.<br />
Plastico Gismondi<br />
Il nuovo allestimento del Museo<br />
della Forma Urbis consente<br />
una piena fruizione della pianta<br />
marmorea da parte dei visitatori,<br />
favorendo la leggibilità di un<br />
documento che, per ingombro<br />
e condizioni frammentarie, si<br />
presta poco a una comprensione<br />
immediata. Sul pavimento<br />
della sala principale del museo<br />
sono collocati i frammenti della<br />
Forma Urbis, sovrapposti, come<br />
base planimetrica, alla Pianta<br />
Grande di Giovanni Battista Nolli<br />
del 1748. La pianta è consul-<br />
tabile on line anche dal sito Interactive<br />
Nolli Map Website.<br />
Gli spazi interni dell'edificio<br />
museale ospitano anche una<br />
consistente scelta del materiale<br />
architettonico e decorativo<br />
dell'ex Antiquarium Comunale.<br />
Il Parco Archeologico del Celio<br />
si potrà visitare d'ora in poi tutti<br />
i giorni a ingresso gratuito. Il<br />
Museo della Forma Urbis resterà<br />
invece chiuso il lunedì e prevede<br />
un biglietto d'ingresso, salvo<br />
per i possessori della MIC Card<br />
che potranno accedere gratuitamente<br />
anche allo spazio museale.<br />
I servizi museali sono a<br />
cura di Zètema Progetto Cultura,<br />
per la quale ha collaborato<br />
anche l’architetto Margherita<br />
Risolo.<br />
Questo progetto si inserisce in<br />
una più ampia trasformazione<br />
del colle del Celio e dell'intero<br />
Centro Archeologico Monumentale,<br />
a cominciare da alcuni<br />
interventi di grande significato:<br />
a breve saranno avviati i lavori<br />
di consolidamento e recupero<br />
dell'ex Antiquarium Comunale,<br />
che porranno fine ad un abbandono<br />
quasi secolare dell'edificio<br />
che era stato voluto da<br />
Rodolfo Lanciani. La Forma Urbis<br />
Romae di Rodolfo Lanciani,<br />
in gran parte basata, oltre che<br />
sulle attività di scavo, proprio<br />
sulla pianta severiana è, sempre<br />
a cura della Sovrintendenza<br />
Capitolina, consultabile sul<br />
portale Forma Romae, da questo<br />
Link. Inoltre, l'area verde<br />
del Celio sarà riqualificata nella<br />
vegetazione, nei percorsi, negli<br />
affacci verso il Palatino e nelle<br />
connessioni con l'area del Colosseo,<br />
mediante un progetto<br />
a cura del Dipartimento Tutela<br />
Ambientale. Lo splendido parco<br />
alle spalle di Villa Celimontana,<br />
che nel 1926 incluse il solo Casino<br />
della villa di Ciriaco Mattei<br />
tagliando fuori dal suo perimetro<br />
la Villa Stati-Mattei al Palatino,<br />
poi Villa Mills, riconnetterà<br />
l’edificio del Museo della Forma<br />
Urbis della Gioventù Italiana<br />
del Littorio (Opera Nazionale<br />
Balilla) di Walter Luigi Moretti<br />
all’Antiquarium Comunale, attraversati<br />
e distanziati dal Viale<br />
di Parco del Celio e dalla linea<br />
tranviaria.<br />
Infine, la Nuova Passeggiata<br />
Archeologica, lungo via di San<br />
Gregorio, connetterà il Parco<br />
del Celio con il Centro Archeologico<br />
Monumentale.<br />
Comunicato stampa della Sovrintendenza<br />
Capitolina
AGORÀ<br />
Cultural Heritage Gamification,<br />
Videogiochi per la cultura –<br />
Con quasi tre miliardi di fruitori<br />
ogni anno nel mondo ed una<br />
economia generata vicina ai 200<br />
miliardi di dollari, i videogiochi<br />
rappresentano non solo una fiorente<br />
industria creativa ma anche<br />
uno straordinario strumento<br />
a supporto delle politiche culturali.<br />
Un avamposto digitale<br />
in grado di generare elevati livelli<br />
di coinvolgimento e, nella<br />
sua modalità di gamification, di<br />
trasferire contenuti complessi e<br />
avviare forme di audience development<br />
verso quei pubblici<br />
spesso complessi da raggiungere<br />
per un museo, teatro o biblioteca.<br />
Con l’obiettivo di favorire il dialogo<br />
tra i linguaggi creativi ed il<br />
comparto culturale e turistico,<br />
nasce il collettivo TuoMuseo. Un<br />
team trans-disciplinare composto<br />
da programmatori, storici<br />
dell’arte, archeologi, grafici,<br />
game designer e musicisti che<br />
riflette le rinnovate sfide di musei<br />
come centri non solo di conservazione<br />
ma anche di produzione<br />
di nuove culture.<br />
La visione è quella di superare<br />
l’idea dominante di digitalizzazione<br />
in cui un precedente contenuto<br />
fisico (quadro, statua,<br />
archivio, concerto, tour di una<br />
località) viene “traslato” pariteticamente<br />
nel nuovo contenitore<br />
digitale a favore di un approccio<br />
“digitale nativo” in cui<br />
la radice culturale viene completamente<br />
rielaborata e sospinta<br />
dalle ali provenienti dai<br />
nuovi linguaggi del XXI secolo.<br />
Quali sono quindi i fattori che<br />
rendono tali tecnologie degli<br />
strumenti vincenti? Innanzitutto,<br />
il medium digitale, proprio<br />
per la sua natura immateriale<br />
azzera le distanze fisiche e per<br />
questo permette di raggiungere<br />
pubblici che difficilmente sarebbero<br />
stati raggiungibili con<br />
politiche analogiche. In questo<br />
senso, ebbe grande eco il progetto<br />
Father and Son, videogioco<br />
lanciato nel marzo 2017 e che<br />
ad oggi conta più di 5 milioni di<br />
download in tutto il mondo. Il<br />
museo arriva fuori dal museo<br />
portando il proprio messaggio e<br />
contenuto in Cina, India, Stati<br />
Uniti e Brasile.<br />
Progetti che ambiscono a lavorare<br />
su tre distinti momenti<br />
della relazione con il pubblico:<br />
pre-esperienza (il visitatore non<br />
conosce o è distante dal luogo),<br />
on-site, e post visita. Ad<br />
esempio, giocare a Father and<br />
Son prima di visitare il MANN<br />
significa a rrivare p iù preparati<br />
e consapevoli di alcuni dei<br />
frammenti di storia conservati<br />
nel museo, rendendolo più famigliare<br />
e comprensibile; può<br />
altresì incentivare la trasformazione<br />
del visitatore da digitale a<br />
fisico: nel gioco è infatti presente<br />
una funzione di geolocalizzazione<br />
che consente, solo a chi<br />
arriva fisicamente a l M ann ed<br />
entra con biglietto, di sbloccare<br />
funzionalità in-game aggiuntive.<br />
In progetti come Ferrucci. L’ultima<br />
battaglia, realizzato per il<br />
comune di San Marcello Piteglio,<br />
l’app gratuita in realtà aumen-<br />
36 ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong><br />
36 ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong>
Tecnologie per i Beni Culturali 37<br />
tata diventa strumento per interconnettere<br />
differenti punti<br />
dello spazio urbano attraverso<br />
lo sblocco di narrazioni progressive<br />
legate al grande condottiero<br />
rinascimentale.<br />
O ancora in Firenze Game Next,<br />
progetto voluto dal Comune di<br />
Firenze, un gioco di collezionismo<br />
digitale di figurine diventa<br />
volano per favorire la delocalizzazione<br />
dei flussi turistici<br />
e portare ragazzi e ragazze a<br />
visitare angoli meno noti della<br />
città metropolitana. Più si visita<br />
musei e spazi distanti dal<br />
centro storico più rare sono le<br />
figurine che si sbloccano e collezionano<br />
al fine di poter sfidare<br />
avversari in tutto il mondo in<br />
modalità multiplayer online.<br />
Se target ed obiettivi variano<br />
da progetto a progetto, un tratto<br />
distintivo di questo nuovo<br />
modo di progettare esperienze<br />
culturali è l’idea della centralità<br />
dello SpettAttore. Un netto<br />
superamento dell’idea di Spettatore<br />
passivo e contemplativo<br />
dell’arte a favore di un pubblico<br />
che vuole agire ed interagire in<br />
prima persona in chiave fisica,<br />
emotiva e cognitiva con lo spazio<br />
circostante.<br />
Avviene così uno switch e,<br />
dall’osservare in terza persona,<br />
si passa a parlare in prima: “io<br />
ho – o noi abbiamo- risolto l’enigma”,<br />
così come in un gioco si<br />
dice “io ho salvato la principessa”.<br />
Le logiche di gamification<br />
fanno da ponte tra il pubblico<br />
e l’oggetto culturale che, finalmente,<br />
diventa raggiungibile, a<br />
volte addirittura personalizzabile,<br />
come nel caso di MannCraft.<br />
Sempre il MANN è approdato nel<br />
celebre gioco sand-box Minecraft<br />
che vanta un bacino di decine<br />
di milioni di giocatori con<br />
una riproduzione in scala 1:1<br />
dell’edificio principale e delle<br />
sue sale, in cui è possibile interagire<br />
con le opere, entrare in<br />
relazione con personaggi secondari<br />
che raccontano aneddoti<br />
sulle collezioni e, più in generale,<br />
ripensare e ricostruire il<br />
museo adattandolo alle proprie<br />
sensibilità. E’ il terzo livello di<br />
progettazione che si definisce<br />
SpettAutore.<br />
Il processo ludico viene messo<br />
al pieno e totale servizio degli<br />
obiettivi educativi e culturali,<br />
valorizzandoli. Un esempio<br />
perfetto di digitale nativo arriva<br />
dall’installazione phygital<br />
Digital Canvas, uno dei dieci<br />
progetti di infrastrutturazione<br />
ludica in seno al progetto PlayAlghero.<br />
Situata nella Torre di<br />
San Giovanni, ad Alghero, i disegni<br />
sul tema del mare creati<br />
dai bambini sulla carta vengono<br />
inseriti in un sistema che, in<br />
tempo reale, li proietta nelle<br />
pareti interne della Torre. La<br />
creatività materiale prende vita<br />
digitalmente in un ecosistema<br />
marino ed i presenti in sala<br />
possono toccare il mondo 3D in<br />
movimento ed ulteriormente<br />
modificarlo. L’ibridazione dei<br />
linguaggi e l’innovazione tecnologica<br />
si fanno quindi strumenti<br />
ricchi non solo per l’audience e<br />
l’engagement development ma<br />
soprattutto per valorizzare la<br />
cultura che torna ad incuriosire,<br />
ad avvicinare, a coinvolgere.<br />
Che si tratti di una singola istituzione<br />
culturale o di un intero<br />
spazio urbano, il gioco diventa<br />
chiave di innovazione di processo<br />
e generazione di nuove culture<br />
in grado di rendere memorabile,<br />
rilevante e coinvolgente il<br />
nostro enorme patrimonio.
EVENTI<br />
23 - 25 FEBBRAIO<br />
TOURISMA 2024<br />
Firenze<br />
www.toursima.it<br />
25 APRILE - 1 MAGGIO 2024<br />
Salone dell'Arte e del Restauro di<br />
Firenze<br />
Firenze (Italia)<br />
www.salonerestaurofirenze.com/<br />
29 - 30 APRILE 2024<br />
Florence Heritech 2024<br />
Firenze<br />
www.florenceheritech.com<br />
15 - 17 MAGGIO<br />
SALONE DEL RESTAURO 2024<br />
Ferrara<br />
www.salonedelrestauro.com<br />
15 - 17 MAGGIO 2024<br />
Heritage Istanbul<br />
Istanbul<br />
https://www.expoheritage.com/<br />
8 - 9 MAGGIO<br />
Conferenza Esri Italia 2024<br />
Roma<br />
www.esriitalia.it/<br />
9 – 10 OTTOBRE 2024<br />
Lubec<br />
Lucca<br />
www.lubec.it<br />
9 – 11 OTTOBRE<br />
2024 Dronitaly<br />
Bologna<br />
www.dronitaly.it/it/<br />
5 – 26 OTTOBRE<br />
Convegno Internazionale - 1964-<br />
2024 La Carta di Venezia. Riflessioni<br />
teoriche e prassi operative nel<br />
progetto di restauro<br />
Firenze<br />
https://www.dida.unifi.it/vp-888-<br />
lacarta-di-venezia.html<br />
4 – 6 NOVEMBRE<br />
CHNT29 - Cultural Heritage and New<br />
Technologies<br />
Vienna<br />
https://chnt.at/<br />
31 OTTOBRE - 3 NOVEMBRE 2024<br />
XXVI Borsa Mediterranea del Turismo<br />
Archeologico<br />
Paestum Salerno<br />
www.borsaturismoarcheologico.it<br />
Ergife Palace Hotel – Roma<br />
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www.esriitalia.it
Tecnologie per i Beni Culturali 39
XVS<br />
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