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Archeomatica_4_2023

Tecnologie per i beni culturali

Tecnologie per i beni culturali

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ivista trimestrale, Anno XV - Numero 4 <strong>2023</strong><br />

www.archeomatica.it<br />

ArcheomaticA<br />

Tecnologie per i Beni Culturali<br />

Beni Culturali<br />

e Sostenibilità<br />

Energetica: un<br />

binomio possibile?<br />

Tecnologie sostenibili<br />

in ambienti fragili<br />

Territorio storico in<br />

chiave sostenibile<br />

Sensoristiche integrate<br />

da drone in VPIA


nuove Tecnologie<br />

per l’Archeologia<br />

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UtilityScan<br />

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Photo: Sophie Hay<br />

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Meno male che adesso<br />

non c’è Nerone<br />

EDITORIALE<br />

A Carnevale, si sa. Ogni scherzo vale. Roma non ha bisogno di esercizi di stile, né di scenari di<br />

grande richiamo per affermarsi come capitale del turismo e tanto meno come Smart City, ma, se vi<br />

capiterà di passeggiare per i giardini della Rupe Tarpea in Campidoglio, da quest’anno e per tutto il<br />

2025, anno del Giubileo, a Villa Caffarelli vi sfilerà davanti un imponente carro in maschera: la<br />

statua di Costantino in poliestere e resina appena arrivata dal palazzo della Fondazione Prada di<br />

Milano. Se Malagrotta non basta, d'ora in poi nei giardini della villa non ci saranno più giovani<br />

artisti a disegnare la città e bambini che giocano, ma un gigantesco ecomostro di gesso, polistirene,<br />

resina e polvere di bronzo a spaventare i turisti che, per avventura, fossero riusciti ad arrivare al suo<br />

ombelico ed a non accalcarsi in fila all'ingresso del Pantheon.<br />

I frammenti di marmo del Colosso di Costantino che il plasticone vorrebbe rappresentare, dai secoli<br />

passati sono conservati nel cortile del Portico della Dea Roma nel Palazzo dei Conservatori in<br />

Campidoglio e, volendo, si possono vedere dall'esterno anche senza entrare nei Musei Capitolini,<br />

sempre che non vi si affollino i visitatori in attesa di fare il biglietto.<br />

In realtà il trionfo dell’imperatore Costantino era stata una delle pagine più tristi per la tolleranza<br />

nella storia della Roma imperiale. Il tradimento della guarnigione dacica di Massenzio, gli Equites<br />

singulares, che nella campagna per la successione decisero della sorte della sua fazione, passando<br />

nella battaglia di Ponte Milvio del 312 dalla parte di Costantino, fu poi punito dal vincitore<br />

sciogliendo la milizia, alla quale doveva la sua vittoria e trucidando i suoi membri e le loro<br />

famiglie: le loro spoglie, con tutte le insegne, furono sepolte nel cimitero del<br />

Mausoleo di Sant’Elena.<br />

Erigere un colosso nella Basilica di Massenzio aveva significato suggellare la legittimità della<br />

propria discendenza diretta, rappresentandolo somigliante al punto da confondersi con l’iconografia<br />

di Costanzo stesso. Non soltanto nelle monete, difatti, l’identità del frammento colossale della<br />

statua è stata alternativamente riconosciuta tanto al padre quanto al figlio, dimostrando che si<br />

trattava di un cliché ieratico al punto da incarnare il potere supremo del Sole divinizzato, da opporre<br />

a qualsiasi tetrarca o usurpatore futuro del comando dell’impero e della sua forza finanziaria.<br />

Immaginarlo seduto su un trono, non tanto al pari di Giove Capitolino, ma alla stregua dello Zeus<br />

criselefantino di Olimpia sarebbe stato in parte in contraddizione con il volto apollineo e riccioluto,<br />

con cui rielaborava il preesistente tipo ‘adrianeo’ del colosso, tanto da divenire noto attraverso i<br />

secoli come il colosso di Nerone, e sarebbe equivalso a mostrarlo giudice, invece che quale il<br />

dominatore assoluto del globo che voleva apparire, paragonabile al Sole. Molteplici sono le<br />

ricostruzioni dei secoli scorsi che, fino a Georges Ernest Coquart, nel 1863 architetto dell’École des<br />

Beaux Arts di Villa Medici, lo mostrano seminudo, seduto o in piedi e con il suo diadema svettante<br />

all’altezza del Tempio di Venere e Roma, proprio di fronte all’Arco di Costantino, dove ne è stato<br />

scavato il basamento e sul fianco della Basilica di Massenzio, mentre nell’abside centrale della<br />

Basilica doveva trovarsi seduto un colosso più piccolo, la cui testa è forse quella in marmo lunense<br />

trovata negli scavi del Foro di Traiano nel 2005, alta sessanta centimetri, eccedente le dimensioni<br />

della testa della statua della Dea Roma in Campidoglio, che doveva invece occupare l’abside<br />

occidentale della Basilica. La statua del sole, anche se nuda, non è chiaro se fosse stata realizzata<br />

interamente di marmo, o con tecnica acrolitica, di parti in legno dorato per alleggerirla (come il foro<br />

sopra il ginocchio destro sopravvissuto tra i frammenti sembra mostrare).<br />

La conformazione anastilotica che si è voluta dare alla finta statua risulta essere non del tutto<br />

credibile, né per l'una, né per l'altra scultura e sarebbe stata preferibile una rassegna delle<br />

testimonianze che attraverso i secoli ne hanno restituito in parte la memoria. I frammenti, infatti,<br />

appartengono ad almeno due differenti colossi - dentro il perimetro della città i colossi erano sette -<br />

poichè vi sono due mani destre, entrambe con l'indice puntato, dal momento che tre dita del pugno<br />

stringevano probabilmente uno scettro o le briglie di una biga, mentre la sinistra aperta reggeva un<br />

globo, che non era dorato, ma, molto più piccolo in proporzione di un pallone: qual era la sfera di<br />

porfido rosso, anche questa conservata ed esposta, un pò defilata nel vano scale, nel medesimo<br />

Cortile dei Conservatori e che rappresentava il mondo nelle mani del nume.<br />

Buona lettura,<br />

Francesca Salvemini


IN QUESTO NUMERO<br />

DOCUMENTAZIONE<br />

6 Tecnologie per la<br />

Sostenibilità negli Ambienti<br />

Fragili - Il fotovoltaico<br />

invisibile: tegole<br />

fotovoltaiche integrate nel<br />

paesaggio di carlo Tricoli<br />

In copertina un esempio di schermata<br />

dell’applicazione Outdoor Solution durante<br />

l’avvio di una scheda multimediale all’interno<br />

di un parco archeologico.<br />

10 Il gemello digitale<br />

di Perugia - Un modello<br />

innovativo di governance<br />

urbana<br />

di Velia Sartoretti, Mariana Minascurta<br />

14 Outdoor Solution: la soluzione<br />

innovativa che promuove il<br />

territorio in chiave sostenibile<br />

di Antonino Lopes, Angelo Aiello,<br />

Luca Falzone, Viola Massa<br />

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ArcheomaticA<br />

Tecnologie per i Beni Culturali<br />

Anno XV, N° 4 - <strong>2023</strong><br />

<strong>Archeomatica</strong>, trimestrale pubblicata dal 2009, è la prima rivista<br />

italiana interamente dedicata alla divulgazione, promozione<br />

e interscambio di conoscenze sulle tecnologie per la tutela,<br />

la conservazione, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio<br />

culturale italiano ed internazionale. Pubblica argomenti su<br />

tecnologie per il rilievo e la documentazione, per l'analisi e la<br />

diagnosi, per l'intervento di restauro o per la manutenzione e,<br />

in ultimo, per la fruizione legata all'indotto dei musei e dei<br />

parchi archeologici, senza tralasciare le modalità di fruizione<br />

avanzata del web con il suo social networking e le periferiche<br />

"smart". Collabora con tutti i riferimenti del settore sia italiani<br />

che stranieri, tra i quali professionisti, istituzioni, accademia,<br />

enti di ricerca e pubbliche amministrazioni.<br />

Direttore<br />

Renzo Carlucci<br />

dir@archeomatica.it<br />

Direttore Responsabile<br />

Michele Fasolo<br />

michele.fasolo@archeomatica.it<br />

Comitato scientifico<br />

Giuseppe Ceraudo, Annalisa Cipriani, Maurizio<br />

Forte, Bernard Frischer, Giovanni Ettore<br />

Gigante, Mario Micheli, Stefano Monti,<br />

Luca Papi, Marco Ramazzotti,<br />

Antonino Saggio, Francesca Salvemini,<br />

Rodolfo Maria Strollo<br />

redazione<br />

valeRio CaRluCCi<br />

valerio.carlucci@archeomatica.it<br />

redazione@archeomatica.it<br />

Matteo seRpetti<br />

matteo.serpetti@archeomatica.it<br />

MaRia ChiaRa spIezia<br />

chiaraspiezia@archeomatica.it


RIVELAZIONI<br />

18 Collegamento Ferroviario<br />

Aeroporto – Stazione<br />

centrale di Olbia: una<br />

prima sperimentazione di<br />

sensoristiche integrate da<br />

drone in VPIA<br />

di Francesco Marco Paolo Carrera, Francesca Frandi,<br />

Gabriella Gasperetti, Giancarlo Pastura, Cristian D’Ammassa<br />

RUBRICHE<br />

29 AZIENDE E<br />

PRODOTTI<br />

Soluzioni allo Stato<br />

dell'Arte<br />

32 AGORÀ<br />

Notizie dal mondo delle<br />

Tecnologie dei Beni<br />

Culturali<br />

MUSEI<br />

22 Lucrezia Borgia<br />

alla luce trasmessa<br />

38 EVENTI<br />

INSERZIONISTI<br />

di Maria Chiara Spiezia<br />

Codevintec 2<br />

Esri 38<br />

CASE STUDIES<br />

26 Valorizzazione del<br />

Patrimonio Storico<br />

con Tecnologie per la<br />

sostenibilità Energetica<br />

Gter 33<br />

Marevivo 13<br />

Mediterra 21<br />

Planetek 39<br />

Salone del Restauro 17<br />

Stonex 40<br />

di Stefano Tersigni<br />

una pubblicazione<br />

Science & Technology Communication<br />

Science & Technology Communication<br />

Diffusione e Amministrazione<br />

Tatiana Iasillo<br />

t.iasillo@mediageo.it<br />

MediaGEO soc. coop.<br />

Via Palestro, 95<br />

00185 Roma<br />

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www.archeomatica.it<br />

Progetto grafico e impaginazione<br />

Daniele Carlucci<br />

daniele@archeomatica.it<br />

Editore<br />

MediaGEO soc. coop.<br />

<strong>Archeomatica</strong> è una testata registrata al<br />

Tribunale di Roma con il numero 395/2009<br />

del 19 novembre 2009<br />

ISSN 2037-2485<br />

Stampato da Bona Digital Print Srl<br />

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Gli articoli firmati impegnano solo la responsabilità<br />

dell’autore. È vietata la riproduzione anche parziale<br />

del contenuto di questo numero della Rivista<br />

in qualsiasi forma e con qualsiasi procedimento<br />

elettronico o meccanico, ivi inclusi i sistemi di<br />

archiviazione e prelievo dati, senza il consenso scritto<br />

dell’editore.<br />

Data chiusura in redazione: 31 gennaio 2024


DOCUMENTAZIONE<br />

Tecnologie per la Sostenibilità<br />

negli Ambienti Fragili<br />

Il fotovoltaico invisibile: tegole fotovoltaiche integrate nel paesaggio<br />

di Carlo Tricoli<br />

La condivisione dell’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra in atmosfera a valori tali da impedire<br />

l’innalzamento della temperatura di 1,5°C entro il 2050 richiede comportamenti responsabili e decisioni<br />

importanti per perseguire uno sviluppo che sia sostenibile. Molte sono le definizioni che si danno alla parola<br />

sostenibilità: partendo da una visione inizialmente focalizzata principalmente sugli aspetti ecologici si è passati<br />

ad un approccio che dal livello ambientale considera anche quello economico e sociale.<br />

La sostituzione di combustibili fossili con fonti rinnovabili è uno dei pilastri di una strategia puntata alla<br />

sostenibilità. Tra le fonti energetiche quella solare ed in particolare quella fotovoltaica risponde già alla<br />

sostituzione di quote rilevanti di fonte fossile. Pannelli fotovoltaici compaiono sempre più spesso sui tetti<br />

degli edifici e sono in grado di coprire buona parte dei consumi energetici delle utenze. Di contro la necessità<br />

di disporre di superfici importanti per l’installazione e l’impatto visivo non indifferente, impedisce il suo<br />

utilizzo in contesti paesaggistici fragili come quelli dei nostri borghi e centri storici. Il dilemma tra produzione<br />

energetica da fonte rinnovabile e paesaggi fragili trova soluzione con l’uso di pannelli fotovoltaici ad impatto<br />

visivo nullo come quelli prodotti dalla società Dyaqua che da tempo sperimenta e produce componenti<br />

brevettati per il “fotovoltaico invisibile” 1 .<br />

Fig. 1 – Ambienti paesaggisticamente fragili in Italia: Venezia.<br />

Oramai da tempo fenomeni<br />

atmosferici anomali<br />

evolvono in maniera preoccupante<br />

a causa di un sempre<br />

più evidente cambiamento<br />

climatico: dalla desertificazione<br />

dei suoli, alle precipitazioni<br />

intense e anomale, dal disgelo<br />

del permafrost artico all’innalzamento<br />

del livello dei mari. Ad<br />

aggravare il quadro dello stato<br />

ambientale del pianeta concorrono<br />

lo sviluppo inarrestabile di<br />

processi antropici e industriali<br />

con consumi energetici crescenti<br />

che alterano l’equilibrio naturale.<br />

Fait Birol, Direttore dell’Agenzia<br />

Internazionale dell’Energia,<br />

6 ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong>


Tecnologie per i Beni Culturali 7<br />

nel corso della presentazione<br />

del rapporto Net Zero Roadmap<br />

by 2050, ha recentemente dichiarato<br />

che “nonostante la<br />

portata delle sfide da fronteggiare,<br />

l’impegno per accelerare<br />

la penetrazione delle fonti rinnovabili<br />

nel sistema energetico<br />

comincia ad essere visibile come<br />

dimostra l’aumento del 40% di<br />

investimenti in energia “pulita”<br />

negli ultimi due anni. Non<br />

può essere sottovalutato però il<br />

fatto che le condizioni meteorologiche<br />

estreme osservate in<br />

tutto il mondo continuano a<br />

evidenziare che il cambiamento nuova visione dell’art. 9 della<br />

climatico sta ancora avanzando<br />

Costituzione italiana che stabilisce<br />

ad una velocità spaven-<br />

tosa. Azzerare le emissioni di<br />

CO2 in atmosfera entro il 2050<br />

e quindi mantenere l’aumento<br />

della temperatura al di sotto<br />

di 1,5 °C, è obiettivo tutt’altro<br />

che semplice da raggiungere.”<br />

È progetto ambizioso degli Stati<br />

membri dell’Unione europea costruire<br />

un modello organizzativo<br />

istituzionale per favorire il cambiamento<br />

degli usi e consumi<br />

dell’energia con la sistematica<br />

riduzione delle emissioni di gas<br />

serra clima alteranti in atmosfera.<br />

Ma la questione ambientale<br />

attiene a molteplici politiche<br />

settoriali tra le quali quella<br />

che “La Repubblica promuotosa.<br />

ve lo sviluppo della cultura e la<br />

ricerca scientifica e tecnica. Tutela<br />

il paesaggio e il patrimonio<br />

storico e artistico della nazione.<br />

Tutela l’ambiente, la biodiversità<br />

e gli ecosistemi, anche<br />

nell’interesse delle future generazioni”.<br />

Per quanto riguarda<br />

il paesaggio, le Soprintendenze<br />

richiedono l’applicazione delle<br />

norme secondo le quali è necessaria<br />

la presentazione e la<br />

successiva valutazione paesaggistica<br />

di un progetto che comporti<br />

una modifica dell’aspetto<br />

dei luoghi (art. 148 D. Lgs. N.<br />

42/2004). È prassi consolidata<br />

per la transizione energetica<br />

da fonte fossile a fonte rinnovabile<br />

assume una dimensione<br />

strategica laddove mette in discussione<br />

l’attuale modello di<br />

sviluppo. Le politiche dell’Europa<br />

e quella energetica in particolare<br />

hanno visto la protezione<br />

dell’ambiente come una delle<br />

grandi sfide da fronteggiare nella<br />

nostra epoca. Utilizzare tecnologie<br />

alternative nel rispetto<br />

dell’ambiente e del paesaggio<br />

deve trovare soluzione nella<br />

Fig. 2 – Il Coppo Fotovoltaico prodotta da Dyaqua.<br />

Fig. 3 - Struttura e componenti del Coppo Fotovoltaico.<br />

nei procedimenti di valutazione<br />

che la richiesta di installazione<br />

di pannelli fotovoltaici con particolare<br />

riferimento ai centri<br />

storici, borghi rurali di pregio<br />

come in altri luoghi paesaggisticamente<br />

fragili non ottenga<br />

parere favorevole. E’ richiesta<br />

la conformità dell’impianto alla<br />

morfologia dei siti di cui sopra<br />

in quanto causano un eccessivo<br />

impatto visuale incidendo sulla<br />

valenza storica e culturale del<br />

luogo stesso.<br />

Con questa impostazione l’installazione<br />

di pannelli fotovoltaici<br />

(tradizionali) in sistemi<br />

paesaggisticamente tutelati e<br />

fragili, è impossibile.<br />

Nel corso di una passata edizione


del Concorso di idee Sole Vento<br />

e Mare, organizzato dalla Fondazione<br />

Marevivo, in collaborazione<br />

con i ministeri dell’Ambiente<br />

e dei Beni culturali, dell’ENEA,<br />

del GSE e dell’Università di<br />

Roma, ha visto come primo classificato<br />

nella categoria “componenti<br />

fotovoltaici”, DYAQUA Art<br />

Studio per la proposta di nuovi<br />

oggetti edilizi, la cui parte attiva<br />

è totalmente mimetizzata e<br />

quindi adatta ad applicazioni di<br />

integrazione architettonica del<br />

fotovoltaico in contesti di particolare<br />

pregio.<br />

Si tratta in particolare in questo<br />

caso di un coppo o tegola fotovoltaica<br />

cosiddetta “invisibile”<br />

che sostituisce coppi esistenti o<br />

ne integra una parte con tecniche<br />

di installazione semplici.<br />

In pratica il modulo è formato<br />

con un composto polimerico<br />

atossico e riciclabile che viene<br />

trattato opportunamente per<br />

favorire l’assorbimento della<br />

radiazione solare in normali celle<br />

di silicio cristallino incorporate<br />

al disotto della superficie<br />

esposta, che opaca alla vista e<br />

trasparente ai raggi solari, permette<br />

alla luce di entrare ed alimentare<br />

le celle. Rimandando<br />

ai maggiori dettagli contenuti<br />

nella specifica tecnica, il singolo<br />

elemento ha dimensioni 45×19<br />

x13 cm e pesa 1,0 kg.<br />

La potenza di picco prodotta è<br />

pari a 7,57 Wp. Il rendimento è<br />

del 22,17 % e per ottenere una<br />

potenza di 3 kWp sono necessari<br />

402 coppi ed una superficie del<br />

tetto pari a 27 m2.<br />

La realizzazione è semplice, il<br />

coppo presenta caratteristiche<br />

uniche che lo rendono indistinguibile<br />

alla vista e quindi morfologicamente<br />

compatibile con gli<br />

elementi architettonici circostanti<br />

(integrabile), refrattario<br />

allo sporco (autopulente), calpestabile<br />

e non aggredibile da<br />

parte di solventi chimici (resistente)<br />

ed infine realizzato con<br />

materiali atossici e riciclabili<br />

(sostenibile).<br />

Una sperimentazione è stata<br />

condotta nel 2019 nell’ambito<br />

del progetto pilota MiBAC- CNR<br />

“Un modello tecnologico per andare<br />

verso SMART@Pompei”. La<br />

sperimentazione prevedeva l’utilizzo<br />

del coppo invisibile “travestito”<br />

da antiche tegole romane<br />

per adattarsi al contesto<br />

storico del parco archeologico.<br />

La foto si riferisce all'installazione<br />

nel Parco Archeologico di<br />

Pompei presso la Casa dei Vetti<br />

realizzato nel 2018.<br />

In conclusione una economia<br />

italiana basata sulla fruizione<br />

dell’enorme patrimonio artistico<br />

e paesistico esistente lungo<br />

tutta la penisola che genera<br />

reddito a diversi settori produttivi,<br />

non può essere danneggiata<br />

da un uso improprio delle nuove<br />

tecnologie energetiche seppur<br />

orientate alla sostenibilità ambientale.<br />

Note<br />

1<br />

Brevetto di invenzione n.102011901941016A1<br />

a nome Quagliato Giovanni Battista intitolato<br />

“Modulo fotovoltaicvo in forma di elemento<br />

architettonico e processo per la realizzazione<br />

dello stesso”<br />

Abstract<br />

Sharing the goal of reducing greenhouse<br />

gas emissions into the atmosphere to levels<br />

that prevent the temperature rise by 1.5 C<br />

by 2050 requires responsible behaviour and<br />

important decisions to pursue sustainable<br />

development. There are many definitions<br />

that are given to the word sustainability:<br />

starting from a vision initially focused mainly<br />

on ecological aspects, we have moved on to<br />

an approach that from the environmental<br />

level considers also the economic and social<br />

one. The replacement of fossil fuels with renewable<br />

energy sources is one of the pillars<br />

of a strategy aimed at sustainability. Among<br />

them, solar and in particular phovoltaic<br />

Energy already responds to the repalacement<br />

of significant shares of fossil fuels.<br />

Photovoltaic panels are appearing more and<br />

more often on the roofs of buildings and are<br />

able to cover a large part of the energy consumption<br />

of users. On the other hand, the<br />

need to have important surfaces for installation<br />

and the considerable visual impact,<br />

prevents its use in fragile landscape contexts<br />

such as those of our villages and historic centers.<br />

The dilemma between energy production<br />

from renewable sources and fragile landscapes<br />

can be solved with the use of photovoltaic<br />

panels with zero visual impact such as those<br />

produced by the company Dyaqua, which has<br />

been experimenting and producing patented<br />

components for "invisible photovoltaics"<br />

Parole Chiave<br />

Beni Culturali; sostenibilità; tecnologie; ambienti<br />

fragili; tegola fotovoltaica invisibile<br />

Autore<br />

Carlo Tricoli<br />

carlo.tricoli@marevivo<br />

Responsabile Area Energia Marevivo<br />

Fig. 4 – Installazione del Coppo Fotovoltaico nel Parco Archeologico di Pompei presso la<br />

Casa dei Vetti realizzato nel 2018.<br />

Riferimenti<br />

Marevivo - Concorso Sole Vento e Mare – prima<br />

edizione<br />

DYAQUA Srls - www.dyaqua.it<br />

Smart for Cities - Città storiche verso il futuro,<br />

n. 1 anno 2019<br />

IEA - Net Zero Roadmap by 2050<br />

8 ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong>


Tecnologie per i Beni Culturali<br />

SCHEDA TECNICA<br />

9<br />

COPPO FOTOVOLTAICO<br />

Modulo fotovoltaico in forma di elemento architettonico<br />

realizzato con composto polimerico atossico e riciclabile.<br />

Il corpo del modulo ingloba celle di silicio monocristallino.<br />

Non deve essere perforato.<br />

INTEGRAZIONE<br />

AUTOPULENTE<br />

ULTRA-RESISTENTE<br />

SOSTENIBILITA’<br />

Indistinguibile dai classici<br />

elementi architettonici, offre<br />

una perfetta integrazione sia<br />

architettonica che estetica.<br />

La superficie fotocatalitica<br />

decompone sporco e smog<br />

mediante un processo<br />

automatico e naturale.<br />

Calpestabile, non teme solventi<br />

chimici e agenti atmosferici.<br />

Ottima la resistenza all’impatto<br />

ed alla compressione.<br />

Ogni modulo è realizzato<br />

impiegando materiali atossici<br />

e riciclabili. Parte di essi sono<br />

naturali o derivanti dal riuso.<br />

DATI TECNICI<br />

Modulo<br />

Dimensioni<br />

46 x 19 x 15 x H8 cm<br />

Peso<br />

1,00 kg<br />

Temperatura di funzionamento<br />

-40°C / +85°C<br />

Carico statico massimo<br />

500,00 kg/pezzo<br />

Infiammabilità (autocertificazione UL 94)<br />

HB<br />

Quantità moduli Invisible Solar per metro quadrato 15 pezzi/mq<br />

Superficie assorbente netta (totale celle)<br />

0,0468 mq<br />

Temperatura operativa NOCT<br />

43,5°C<br />

Tipo di cella fotovoltaica<br />

Silicio monocristallino<br />

Rendimento del modulo 22,17 %<br />

Prestazioni elettriche<br />

Isc - Corrente di corto circuito<br />

Voc - Tensione a circuito aperto<br />

Pp - Potenza di picco<br />

Imp - Corrente di esercizio ottimale<br />

Vmp - Tensione di esercizio ottimale<br />

Tensione massima di sistema<br />

Coefficiente generale di temperatura<br />

3,79 A<br />

2,56 V<br />

7,57 W<br />

3,52 A<br />

2,15 V<br />

1000 V<br />

-0,5%/°C<br />

Tutti i dati a nostra disposizione sono indicati qui sopra. Quelli non disponibili sono<br />

mancanti perchè il sistema di rilevamento e calcolo standard è basato sui pannelli<br />

fotovoltaici tradizionali, ovvero non applicabile a prodotti innovativi e non convenzionali<br />

come Invisible Solar.<br />

Altre caratteristiche<br />

Prodotto artigianale<br />

Materiale atossico e riciclabile<br />

Superficie fotocatalitica<br />

Calpestabile<br />

Idrorepellente<br />

Rallentatore termico (circa -32%)<br />

Resistenza agli acidi forti e loro basi<br />

Resistenza ai solventi<br />

Esempio dimensionamento impianto<br />

Potenza nominale<br />

Quantità moduli Invisible Solar<br />

Area impianto<br />

1 kWp<br />

134 Moduli<br />

9 mq<br />

Il presente dimensionamento è approssimativo: in qualsiasi caso l’impianto dovrà<br />

essere determinato da un tecnico professionista in relazione alle condizioni di<br />

installazione.<br />

SCHEDA TECNICA - COPPO FOTOVOLTAICO INVISIBLE SOLAR<br />

Data documento: 13/10/<strong>2023</strong> Pagina: 1 di 2<br />

Dyaqua Srls<br />

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DOCUMENTAZIONE<br />

Il gemello digitale di Perugia,<br />

un modello innovativo di<br />

governance urbana<br />

di Velia Sartoretti, Mariana Minascurta<br />

Il Comune di Perugia<br />

adotta un approccio<br />

innovativo per<br />

rispondere alle attuali<br />

sfide urbane. Il gemello<br />

digitale della città<br />

costituisce una soluzione<br />

all'avanguardia per la<br />

transizione della città<br />

verso un ambiente<br />

digitale, sostenibile e<br />

partecipativo.<br />

Fig. 1 - Piattaforma WiseTown: il gemello digitale del Comune di Perugia.<br />

Nel XXI secolo si registra<br />

a livello mondiale un'espansione<br />

urbana di<br />

proporzioni esponenziali che<br />

supera i 4 miliardi di persone.<br />

Tale cifra rappresenta oltre la<br />

metà della popolazione globale,<br />

evidenziando un marcato<br />

incremento demografico<br />

nelle città.<br />

Questa rapida crescita introduce<br />

sfide significative, richiedendo<br />

risposte efficaci<br />

all'urbanizzazione e al cambiamento<br />

climatico. Urbanisti,<br />

ricercatori, governi e<br />

cittadini manifestano la necessità<br />

di soluzioni innovative<br />

per favorire una crescita<br />

socio-economica sostenibile,<br />

con particolare riguardo al<br />

benessere degli abitanti, alla<br />

valorizzazione del territorio e<br />

alla promozione della sostenibilità<br />

ambientale.<br />

Per sostenere efficacemente<br />

questa trasformazione, risulta<br />

imprescindibile l'adozione<br />

della nuova generazione di<br />

tecnologie dell'informazione.<br />

Tra le innovazioni di maggior<br />

rilievo si distingue l'Urban Digital<br />

Twin, una tecnologia rivoluzionaria<br />

che consente la<br />

creazione di una dettagliata<br />

replica digitale di un'intera<br />

città. Questa rappresentazione<br />

virtuale, alimentata da<br />

dati in tempo reale, analisi<br />

avanzate e apprendimento<br />

automatico, offre un approccio<br />

olistico alla progettazione,<br />

gestione e monitoraggio<br />

delle città intelligenti. Si configura<br />

come uno strumento<br />

indispensabile per prendere<br />

decisioni orientate al futuro<br />

sostenibile delle città e per<br />

formulare strategie di mitigazione<br />

e adattamento al nuovo<br />

contesto climatico, conforme<br />

10 ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong>


Tecnologie per i Beni Culturali 11<br />

all'Obiettivo di Sviluppo Sostenibile<br />

11 (SDG11: Sustainable<br />

Cities and Communities).<br />

Tra gli esempi più ambiziosi<br />

e innovativi di progetti di<br />

urban digital twin a livello<br />

nazionale, emerge WiseTown<br />

(https://wise.town/), sviluppato<br />

dalla software house<br />

TeamDev (https://teamdevecosystem.it/)<br />

per il Comune<br />

di Perugia. Vincitore del prestigioso<br />

premio nazionale Top<br />

of the Pid <strong>2023</strong> di Unicamere,<br />

il progetto WiseTown è stato<br />

concepito con l'intento di fornire<br />

all'amministrazione cittadina<br />

del capoluogo umbro una<br />

vasta gamma di applicazioni<br />

e dashboard che ricreano virtualmente<br />

la città. L'obiettivo<br />

principale è rendere Perugia<br />

più digitale, sostenibile, partecipativa<br />

ed inclusiva.<br />

Attraverso WiseTown, i deciso-ri<br />

urbani possono massimizza-re<br />

l'utilità del sistema a loro<br />

disposizione, acquisendo una<br />

visione chiara di come la città<br />

reagirebbe a input o scenari<br />

specifici. Problemi quali iso-le<br />

di calore, inquinamento,<br />

eventi estremi, vie ad alta<br />

densità di traffico e altre situazioni<br />

critiche possono esse-re<br />

affrontati in modo efficace<br />

mediante un monitoraggio costante<br />

ed implementazione di<br />

azioni mirate.<br />

Mappe, grafici, indicatori e<br />

statistiche contribuiscono a<br />

creare la versione virtuale di<br />

Perugia, evidenziando informazioni<br />

di rilevanza e fornendo<br />

una comprensione approfondita<br />

che facilita una pianificazione<br />

urbana consapevole. Il<br />

set di strumenti di WiseTown<br />

include un workspace che integra<br />

una mappa GIS (Geographic<br />

Information System)<br />

tridimensionale della città,<br />

permettendo la navigazione in<br />

3D per visualizzare, analizza-<br />

Fig. 2 - Numero di persone che vivono in aree rurali e urbane nel mondo – Fonte:<br />

World Bank based on data from the UN Population Division - https://ourworldindata.<br />

org/urbanization<br />

re e interrogare i dati spaziali<br />

relativi a tutti gli elementi<br />

urbani. Tale sistema fornisce<br />

dettagliate informazioni su<br />

descrizioni, dimensioni e caratteristiche<br />

di ogni elemento.<br />

Strati informativi specifici,<br />

realizzati con sistemi GIS,<br />

offrono dettagli sulla geometria<br />

della città, la disposizione<br />

degli edifici, la rugosità urbana<br />

con dettagli sulle altezze<br />

degli edifici, oltre ai dati sulla<br />

popolazione e sui servizi.<br />

Le City Dashboards, componenti<br />

chiave della piattaforma,<br />

costituiscono un avanzato<br />

strumento per analizzare, visualizzare<br />

e monitorare diversi<br />

aspetti della vita urbana,<br />

tra cui il verde urbano, l'economia,<br />

il welfare, l'urbanistica<br />

e la mobilità.<br />

Le diverse prospettive analiti-<br />

Fig. 3 - La piattaforma WiseTown del Comune di Perugia con la visualizzazione 3D<br />

interattiva della città.


Fig. 4 - La dashboard del verde che indica i dati relativi all’indicatore verde e cittadini del centro storico di Perugia.<br />

che offerte dalle dashboards<br />

rivelano il potenziale di questa<br />

risorsa, permettendoci di<br />

constatare, ad esempio, che il<br />

centro storico presenta un'elevata<br />

densità di aree verdi,<br />

con una media di 186 metri<br />

quadrati per abitante. Tale<br />

area è caratterizzata però da<br />

un elevato indice di vecchiaia<br />

pari al 222.46%, evidenziando<br />

la presenza significativa<br />

di persone anziane rispetto ai<br />

bambini (0-14 anni). Il tasso di<br />

disoccupazione è molto basso,<br />

circa il 7% e il consumo del<br />

suolo è del 46%.<br />

D'altra parte, la zona nei pressi<br />

della stazione ferroviaria<br />

offre poco più di 30 metri quadrati<br />

di verde per residente,<br />

con un indice di vecchiaia del<br />

141%. In questa zona il tasso<br />

di disoccupazione è del 10% e<br />

Fig. 5 - WiseTown Issue Manager, area di lavoro dal lato dell’amministrazione comunale.<br />

12 ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong>


Tecnologie per i Beni Culturali 13<br />

il consumo del suolo è più<br />

alto, attestandosi al 70%.<br />

Il portafoglio di soluzioni<br />

di WiseTown include anche<br />

le tecnologie Civic<br />

Tech, le quali trasformano<br />

il cittadino di Perugia<br />

in un protagonista chiave<br />

del suo territorio.<br />

Tra queste, Issue Manager<br />

è un software dedicato<br />

alla gestione delle<br />

segnalazioni dei cittadini<br />

e all'ottimizzazione dei<br />

flussi di lavoro dell'Ente.<br />

Grazie alla generazione<br />

di report e all'accessibilità<br />

di dati georeferenziati,<br />

Issue Manager assume<br />

il ruolo di sistema<br />

di supporto alle decisioni<br />

per gli amministratori di<br />

Perugia.<br />

Un altro software, Crowd<br />

Planning consente ai decisori<br />

urbani di coinvolgere<br />

attivamente la comunità<br />

nella creazione di progetti<br />

o iniziative, mirando a<br />

generare partecipazione<br />

attiva dei cittadini e valorizzare<br />

le conoscenze<br />

locali per sviluppare progetti<br />

significativi. Il sistema<br />

consente la pubblicazione,<br />

in specifiche aree<br />

tematiche, di progetti di<br />

sviluppo urbano corredati<br />

da dati cartografici illustrativi,<br />

schede informative<br />

e contenuti multimediali.<br />

I cittadini possono<br />

utilizzare la piattaforma<br />

per interagire con l’amministrazione,<br />

offrendo<br />

la propria visione sulla<br />

proposta e contribuendo<br />

a un processo effettivo<br />

di progettazione partecipata.<br />

Abstract<br />

The Municipality of Perugia adopts an<br />

innovative approach to respond to current<br />

urban challenges. The city's digital<br />

twin constitutes a cutting-edge solution<br />

for the city's transition towards a digital,<br />

sustainable and participatory environment.<br />

Parole Chiave<br />

Smart City; digitalizzazione; sostenibilità;<br />

tecnologie; urban digital twin; gemello digitale;<br />

big data; GIS; Sistemi Informativi Geografici;<br />

Sdg<br />

Autore<br />

Velia Sartoretti<br />

v.sartoretti@teamdev.it<br />

Project Manager e GIS Technician presso TeamDev<br />

srl<br />

Mariana Minascurta<br />

m.minascurta@teamdev.it<br />

Marketing e Comunicazione di TeamDev<br />

WiseTown powered by TeamDev s.r.l.<br />

http://www.wise.town<br />

discover@wise.town


DOCUMENTAZIONE<br />

Outdoor Solution: la soluzione<br />

innovativa che promuove il territorio<br />

in chiave sostenibile<br />

di Antonino Lopes, Angelo Aiello, Luca Falzone, Viola Massa<br />

La tecnologia mobile è<br />

divenuta indispensabile<br />

nella vita di tutti i giorni,<br />

trasformando radicalmente<br />

l’esperienza quotidiana<br />

degli utenti, plasmando<br />

un nuovo modo di vivere e<br />

comunicare e rimodellando<br />

il tessuto stesso della<br />

società moderna.<br />

In questo scenario le<br />

modalità di fruizione dei<br />

servizi si stanno evolvendo<br />

in tutti i settori, anche in<br />

quello dei Beni Culturali.<br />

La tecnologia ha infatti<br />

determinato nuove<br />

opportunità di sviluppo per<br />

la fruizione dei contenuti<br />

collegati ai punti di<br />

interesse storico culturali<br />

presenti in un territorio.<br />

Outdoor Solution nasce<br />

per offrire un sistema<br />

innovativo per visitare<br />

il territorio e scoprire il<br />

patrimonio artistico in modo<br />

innovativo e sostenibile.<br />

Fig. 1 - Esempio di una schermata dell’applicazione Outdoor Solution durante l’avvio di<br />

una scheda multimediale all’interno di un parco archeologico.<br />

Outdoor Solution è la soluzione<br />

che consente<br />

agli utenti di accedere<br />

tramite device ad un’applicazione<br />

contenente percorsi<br />

turistici arricchiti da elementi<br />

multimediali. Una volta avviata<br />

la navigazione, l’utente potrà<br />

essere guidato all’interno<br />

del percorso e una volta raggiunto<br />

un punto di interesse<br />

(POI), potrà avviare le schede<br />

descrittive e scoprirne così<br />

curiosità e dettagli. L’utente,<br />

inoltre, durante la visita potrà<br />

ricevere delle offerte dedicate<br />

inviate dagli esercenti locali<br />

(hotel, ristoranti, negozi, fornitori<br />

di prodotti tipici, ecc.)<br />

aderenti all’iniziativa geolocalizzati<br />

lungo il percorso. Al<br />

fine di promuovere la mobilità<br />

sostenibile i percorsi turistici<br />

realizzati sono stati ideati per<br />

essere fruiti sia a piedi, sia tramite<br />

l’utilizzo di bici (a pedalata<br />

assistita o muscolari).<br />

Outdoor Solution è una soluzione<br />

concepita per rivoluzionare<br />

l’intero processo organizzativo<br />

normalmente adottato per l’erogazione<br />

dei servizi culturali,<br />

dalle modalità di comunicazione<br />

delle informazioni, fino al<br />

coinvolgimento delle aziende<br />

presenti sul territorio. Il tutto,<br />

in chiave sostenibile.<br />

In un contesto di sviluppo tec-<br />

14 ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong>


Tecnologie per i Beni Culturali 15<br />

nologico altamente dinamico<br />

questa soluzione si pone l’obiettivo<br />

di promuovere la diffusione<br />

di soluzioni innovative<br />

per la fruizione dei POI storicoculturali<br />

al fine di valorizzarne<br />

l'impatto in termini turistici,<br />

sociali e culturali e di migliorare<br />

l'attrattività dei territori e la<br />

fruizione degli stessi.<br />

PERSONALIZZAZIONE<br />

DINAMICA DELLA NAVIGAZIONE<br />

L'aspetto innovativo di Outdoor<br />

Solution è l'integrazione di due<br />

diverse piattaforme dedicate<br />

a servizi specifici. Il sistema<br />

prevede infatti un’applicazione<br />

mobile per gli utenti e un<br />

portale web per le aziende. Attraverso<br />

l'app l'utente accede a<br />

una vera e propria guida interattiva<br />

che grazie alla geolocalizzazione<br />

porta i visitatori alla<br />

scoperta del territorio. Il sistema,<br />

durante la navigazione,<br />

notifica in tempo reale la presenza<br />

di punti d'interesse. L’utente<br />

potrà così visualizzare la<br />

scheda multimediale, leggere e<br />

ascoltare tutte le descrizioni e<br />

le curiosità del punto d'interesse<br />

che si sta per visitare.<br />

Attraverso il portale web le<br />

aziende del territorio affiliate<br />

al servizio possono inviare<br />

messaggi e promozioni tramite<br />

notifiche push agli utenti che<br />

potranno decidere se accettare<br />

l’offerta o se proseguire l’itinerario.<br />

Questo è possibile grazie<br />

al sistema di geolocalizzazione<br />

che consente alle aziende<br />

di verificare la presenza di<br />

utenti all'interno dei percorsi.<br />

In tal modo l’utente interessato<br />

potrà scegliere di accettare<br />

l'offerta/promozione e il sistema<br />

lo guiderà fino alle attività.<br />

Una volta usufruito del servizio<br />

l’utente potrà comodamente<br />

riprendere l’itinerario.<br />

FUNZIONALITÀ DEL PORTALE DI<br />

BACKOFFICE<br />

L'obiettivo di Outdoor Solution<br />

è quello di definire nuove strategie<br />

di valorizzazione del patrimonio<br />

artistico, attraverso la<br />

progettazione di un nuovo concept<br />

di visita dei Beni Culturali.<br />

Come funziona<br />

Ogni punto di interesse (georeferenziato)<br />

è opportunatamente<br />

inserito all’interno di un<br />

catalogo ed è abbinato a una<br />

scheda descrittiva, che l’utente<br />

potrà avviare una volta raggiunto<br />

il punto.<br />

Il processo di realizzazione di<br />

una scheda descrittiva prevede<br />

inizialmente la raccolta delle<br />

informazioni relative al punto di<br />

interesse. Questi dati vengono<br />

successivamente organizzati (in<br />

contenuti audio, foto e video) e<br />

infine collegati al catalogo dei<br />

POI. Il risultato è una piattaforma<br />

che consente all'utente di<br />

accedere alle informazioni mediante<br />

l’uso di una interfaccia<br />

user-friendly.<br />

Localizzazione e personalizzazione<br />

del servizio<br />

Oltre alla definizione dei punti<br />

di interesse dei beni culturali,<br />

il sistema consente di attivare<br />

una serie di servizi innovativi<br />

basati sulla localizzazione. Grazie<br />

a Outdoor Solution è infatti<br />

possibile offrire servizi legati<br />

alla posizione fisica e agli interessi<br />

dell'utente rispondendo<br />

così alla crescente domanda di<br />

personalizzazione dei servizi<br />

culturali.<br />

Le aziende del territorio infatti<br />

possono interfacciarsi direttamente<br />

con gli utenti in visita<br />

nei percorsi attraverso l’invio<br />

in tempo reale di messaggi in<br />

modalità push. Il servizio è fruibile<br />

da qualsiasi tipo di attività<br />

(ristoranti, negozi, alimentari,<br />

ecc.) che potrà inviare offerte e<br />

promozioni dedicate agli utenti.<br />

Il flusso di creazione e invio delle<br />

offerte/promozioni è molto<br />

semplice e dinamico: le aziende,<br />

infatti, dalla propria area<br />

personale, potranno verificare<br />

la presenza di utenti in prossimità<br />

delle loro attività, inviare<br />

Fig. 2 - Esempio di una schermata dell’applicazione Outdoor Solution durante la ricezione di<br />

un’offerta personalizzata da parte di un’attività affiliata al servizio.


offerte e monitorare la risposta<br />

degli utenti. Questo processo<br />

consente alle aziende di seguire<br />

l’andamento della propria strategia<br />

commerciale e modificare<br />

l’offerta al pubblico sulla base<br />

delle preferenze espresse.<br />

In definitiva, Outdoor Solution<br />

consente di:<br />

a) Fornire contenuti ai visitatori<br />

in funzione della loro posizione<br />

all’interno dell’itinerario prescelto<br />

(display location aware).<br />

b) Fornire all'utente visitatore<br />

uno strumento per conoscere il<br />

territorio, i Beni Culturali e le<br />

aziende locali.<br />

c) Offrire alle aziende uno strumento<br />

di promozione innovativo.<br />

TECNOLOGIA, CULTURA E MOBI-<br />

LITÀ SOSTENIBILE<br />

L'uso di strumenti come il GPS<br />

e il giroscopio consentono lo<br />

sviluppo di servizi sempre più<br />

evoluti e coinvolgenti per gli<br />

utenti di smartphone e tablet,<br />

determinando una innovazione<br />

produttiva capace di migliorare<br />

la fruizione di percorsi turistici.<br />

L’idea alla base dello sviluppo<br />

di Outdoor Solution è quella di<br />

offrire una piattaforma che permetta<br />

la promozione del territorio<br />

in modo da creare collegamenti<br />

sinergici con il sistema<br />

produttivo, cercando quindi di<br />

favorire la riduzione della filiera<br />

di distribuzione dei beni culturali<br />

e turistici e realizzando<br />

quella che viene definita "filiera<br />

corta".<br />

Attraverso gli strumenti offerti<br />

dalle nuove tecnologie e l'ausilio<br />

di tecnici e guide professioniste,<br />

è stato possibile sviluppare<br />

una infrastruttura contenente<br />

percorsi suddivisi per: livello<br />

di difficoltà, tipologia (culturale,<br />

enogastronomico, naturalistico,<br />

ecc.), mezzo di trasporto<br />

(a piedi o in bici) e durata.<br />

L’idea di consentire la fruizione<br />

dei percorsi sia a piedi, sia<br />

in bici nasce dopo un’attenta<br />

analisi della tipologia di servizi<br />

esistenti e per favorire spostamenti<br />

sostenibili all’interno dei<br />

centri storici o di tutte quelle<br />

aree che possono essere di interesse<br />

culturale. Inoltre, le<br />

biciclette, sono una tipologia di<br />

mezzo che rende possibile percorrere<br />

lunghi tragitti, offrendo<br />

la possibilità di collegare più<br />

punti culturali distanti tra loro<br />

senza impattare negativamente<br />

sull’ambiente.<br />

In definitiva Outdoor Solution<br />

ha permesso di sperimentare<br />

modalità innovative per promuovere<br />

il territorio e i servizi<br />

connessi attraverso le tecnologie<br />

digitali. L’obiettivo è quello<br />

di promuovere le attività attraverso<br />

un approccio multimodale<br />

opportunamente personalizzato<br />

per le diverse tipologie di utenti<br />

che utilizzano dispositivi mobili<br />

che consentono il posizionamento<br />

geografico e l'utilizzo di<br />

servizi interattivi.<br />

Abstract<br />

La tecnologia ha determinato nuove<br />

opportunità per la fruizione dei<br />

contenuti collegati ai punti di interesse<br />

storico culturali presenti<br />

in un territorio e all'erogazione di<br />

servizi in chiave sostenibile. Nasce<br />

così Outdoor Solution, la soluzione<br />

che consente agli utenti di accedere<br />

a percorsi turistici multimediali<br />

e a offerte esclusive da parte<br />

degli stakeholder del territorio.<br />

Outdoor Solution è una soluzione<br />

concepita per l’utilizzo a piedi o in<br />

bici con l’obiettivo di favorire gli<br />

spostamenti sostenibili e la tutela<br />

dei centri storici o delle aree di<br />

interesse culturale. L’obiettivo è<br />

quello di promuovere il territorio<br />

e le attività attraverso un approccio<br />

multimodale personalizzato<br />

per le diverse tipologie di utenti<br />

che utilizzano dispositivi mobili.<br />

Parole Chiave<br />

Sostenibilità; Soluzioni Green; Realtà<br />

Aumentata, Beni Culturali.<br />

Crediti<br />

Xenia Progetti s.r.l.<br />

Autore<br />

Antonino Lopes<br />

Angelo Aiello<br />

Luca Falzone<br />

Fig. 3 - Esempio di una schermata dell’applicazione Outdoor Solution durante la selezione<br />

di un itinerario culturale nel centro storico.<br />

Viola Massa<br />

info@xeniaprogetti.it<br />

Xenia Progetti S.r.l.<br />

+39 095 885546<br />

16 ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong>


Tecnologie per i Beni Culturali 17<br />

SALONE INTERNAZIONALE<br />

ECONOMIA, CONSERVAZIONE, TECNOLOGIE<br />

E VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI E AMBIENTALI<br />

MAGGIO 2024<br />

15-16-17<br />

XXIX EDIZIONE<br />

FERRARA EXPO - QUARTIERE FIERISTICO<br />

grafema.net ©<strong>2023</strong>


RIVELAZIONI<br />

Collegamento Ferroviario<br />

Aeroporto – Stazione centrale di Olbia:<br />

una prima sperimentazione di sensoristiche<br />

integrate da drone in VPIA<br />

di Francesco Marco Paolo Carrera, Francesca Frandi,<br />

Gabriella Gasperetti, Giancarlo Pastura, Cristian D’Ammassa<br />

La progettazione del nuovo<br />

collegamento ferroviario<br />

con l’Aeroporto di Olbia<br />

“Costa Smeralda”, è stata<br />

occasione per l’avvio di una<br />

sinergia tra la Soprintendenza<br />

Archeologia Belle Arti e<br />

Paesaggio di Sassari e Nuoro,<br />

la struttura Ambiente,<br />

Archeologia e Territorio di RFI<br />

e la struttura Archeologia di<br />

Italferr (Polo Infrastrutture-<br />

Gruppo Ferrovie dello<br />

Stato Italiane) per la<br />

sperimentazione di nuove<br />

procedure operative.<br />

Fig 1. Particolare dell’area indagata con immagine multispettrale<br />

Nell’ambito del procedimento di Verifica Preventiva dell’Interesse Archeologico<br />

(VPIA), la Soprintendenza, RFI e Italferr, prima società di<br />

ingegneria in Italia a dotarsi di uno staff interno di archeologi che<br />

segue i diversi livelli di progettazione, hanno sperimentato un nuovo protocollo<br />

operativo consistente nell’applicazione sistematica ed integrata di nuove<br />

metodologie di indagine non invasive, che risultano più speditive e funzionali<br />

all’individuazione di contesti archeologici significativi in relazione alla progettazione<br />

di grandi infrastrutture, riducendo sensibilmente le tempistiche ed<br />

i costi dell’iter autorizzativo in materia di archeologia preventiva.<br />

18 ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong>


Tecnologie per i Beni Culturali 19<br />

Il contesto territoriale di partenza<br />

non era certamente dei<br />

più semplici in quanto le diverse<br />

analisi effettuate nella<br />

fase di redazione dello studio<br />

archeologico hanno mostrato<br />

un’area caratterizzata da un<br />

elevato grado di rischio archeologico<br />

dovuto a presenze<br />

riferibili sia al periodo nuragico<br />

che a quello romano. In<br />

particolare la bibliografia edita<br />

documenta numerosi siti noti,<br />

parzialmente interferenti con<br />

il tracciato dell’opera, alcuni<br />

dei quali confermati da aree di<br />

dispersione di materiali fittili,<br />

seppur in numero esiguo e poco<br />

rappresentativi ai fini predittivi:<br />

l’area di progetto, infatti,<br />

non sembra essere mai stata<br />

oggetto di arature che, nella<br />

loro azione distruttiva, portano<br />

alla luce elementi dagli strati<br />

più antichi, venendo a mancare<br />

le caratteristiche aree di dispersione<br />

ben identificabili sia<br />

sul terreno che nelle letture<br />

aerofotogrammetriche.<br />

Il tavolo di lavoro avviato dalla<br />

Soprintendenza di Sassari e<br />

Nuoro e la struttura Archeologia<br />

di RFI si poneva, quindi,<br />

come obiettivo primario quello<br />

di individuare sistemi di indagine<br />

speditivi ed affidabili, in<br />

grado di calibrare entità ed<br />

ubicazione di eventuali saggi<br />

di scavo, riducendone sia i costi<br />

che le tempistiche, necessità<br />

ulteriormente accentuata<br />

dall’inserimento di quest’opera<br />

nell’elenco degli interventi<br />

del PNRR.<br />

Rapportate l’estensione dell’opera<br />

e le tempistiche per la<br />

sua realizzazione alle esigenze<br />

di conoscenza e tutela, si è<br />

preferito adottare un approccio<br />

innovativo e di maggior<br />

efficacia sia per i riscontri, sia<br />

per i tempi, anziché percorrere<br />

la più tradizionale via dei saggi<br />

estensivi. Pertanto, si è optato<br />

per l’utilizzo contemporaneo di<br />

diverse metodologie di indagine<br />

strumentale indiretta, eseguiti<br />

per mezzo di drone, quali<br />

il rilievo Lidar, l’acquisizione di<br />

immagini RGB e le analisi Multispettrali<br />

(Fig. 1) e Termiche<br />

(Fig. 2).<br />

Le indagini, condotte per conto<br />

e con la supervisione di<br />

Italferr dalla società ATS (AR-<br />

CHEO TECH & SURVEY), hanno<br />

interessato tutto il planoprofilo<br />

dell’opera per una lunghezza<br />

di circa 4 Km e una superficie<br />

complessiva pari a 8 ettari, la<br />

cui acquisizione ha necessitato<br />

di due giorni di attività di campo,<br />

nonostante le limitazioni<br />

di volo dovute alla vicinanza<br />

dell’aeroporto.<br />

La totalità dei dati registrati è<br />

stata importata ed elaborata<br />

Fig 2. Particolare dell’area indagata con immagine termica.<br />

all’interno di un sistema GIS<br />

dedicato al progetto, che raccoglie<br />

anche le informazioni<br />

pregresse documentate dallo<br />

studio archeologico. L’interpretazione<br />

delle mappe generate<br />

dalle varie tecniche di telerilevamento<br />

è stata effettuata<br />

attraverso un’analisi visiva<br />

ed una successiva restituzione<br />

delle anomalie tramite disegno<br />

vettoriale su features poligonali.<br />

Ad ogni entità individuata<br />

sono stati assegnati una serie<br />

di attributi relativi principalmente<br />

al tipo di traccia, al<br />

sensore che l’ha individuata,<br />

all’interpretazione ed al grado<br />

di rischio. Quest’ultimo è stato<br />

compilato in una scala di valori<br />

basso – medio – alto come da<br />

normativa vigente, a seconda<br />

della ripetitività della traccia<br />

nelle diverse sensoristiche,<br />

della sua attendibilità e del suo<br />

inserimento nel contesto antropico.<br />

La carta di sintesi con


le anomalie individuate è stata<br />

realizzata associando un colore<br />

diverso a seconda della categoria<br />

interpretativa e un’etichetta<br />

con il numero identificativo<br />

di ogni traccia corrispondente<br />

ad uno schedario.<br />

Le indagini hanno restituito un<br />

quadro estremamente articolato<br />

composto complessivamente<br />

da 32 anomalie, la maggior<br />

parte delle quali legate allo<br />

sfruttamento agricolo del territorio.<br />

Le sensoristiche hanno<br />

consentito di ricostruire in<br />

modo estremamente dettagliato<br />

la micro-topografia dell’area<br />

interessata dal progetto ed<br />

hanno evidenziato alcuni tratti<br />

di viabilità scomparsa risalente<br />

al secolo scorso ed alcune<br />

in corrispondenza del Nuraghe<br />

Sa Tupia, oltre a tracce di forma<br />

regolare in prossimità delle<br />

aree di spargimento di materiale<br />

mobile individuato durante<br />

le ricognizioni per la redazione<br />

dello studio archeologico.<br />

Sul restante territorio indagato<br />

il livello di rischio emerso dallo<br />

studio archeologico appare<br />

mitigato e da ritenersi basso<br />

in quanto, con la verifica delle<br />

indagini non invasive, non sono<br />

emersi elementi riconducibili a<br />

contesti archeologici.<br />

L’acquisizione di queste informazioni<br />

ha consentito alla<br />

competente Soprintendenza<br />

Archeologia Belle Arti e Paesaggio<br />

per le province di Sassari<br />

e Nuoro di esprimere il<br />

proprio parere di competenza<br />

prescrivendo l’esecuzione di<br />

saggi mirati sulle anomalie,<br />

peraltro non visibili con indagini<br />

di superficie, comprimendo<br />

notevolmente le tempistiche<br />

di esecuzione, troppo spesso<br />

vincolate ad aspetti di difficile<br />

gestione in ambito di progettazione<br />

di grandi opere.<br />

Questa prima sperimentazione<br />

metodologica su infrastrutture<br />

lineari ha mostrato un ottimo<br />

potenziale, soprattutto dal<br />

punto di vista della velocità,<br />

dei costi, della precisione tecnica<br />

e del raggiungimento di<br />

buoni risultati, tutti obiettivi<br />

di innegabile importanza nella<br />

pratica dell’archeologia preventiva.<br />

La qualità delle restituzioni dimostra<br />

che le più evolute tecnologie<br />

e strumentazioni sono<br />

ora in grado di fornire una caratterizzazione<br />

dettagliata del<br />

record nascosto, anche a scala<br />

paesaggistica, fondamentale<br />

per opere di grande estensione.<br />

Abstract<br />

Constant detection and monitoring<br />

of archaeological sites has<br />

always been an important national<br />

goal for many countries, which<br />

recognize fundamental the prior<br />

identification of archaeological<br />

evidence buried for the preservation<br />

of heritage. Since the first<br />

applications, archaeologists have<br />

grasped the potential of using drones<br />

to automate data collection of<br />

exposed archaeological evidences.<br />

But now the technological evolution<br />

allowed to see archaeological<br />

buried structures below the<br />

ground surface. Until recently,<br />

real great obstacle is envisioned<br />

by high cost and technical barriers<br />

represented by large-scale data<br />

implementation and collection.<br />

The recent advances in thermal<br />

imaging, depth imaging, drones<br />

and artificial intelligence technology<br />

have reduced costs and improved<br />

the quality and volume<br />

of data collected and processed.<br />

This article proposes a case study<br />

where different sensors were<br />

combined for the archaeological<br />

evaluation of a large area.<br />

Visti gli ottimi risultati ottenuti,<br />

Italferr ha avviato ulteriori<br />

sperimentazioni di tali metodologie<br />

di indagine - aggiungendo<br />

anche ulteriori sensoristiche<br />

da UAV - in altri contesti, che<br />

sembrano confermare, grazie<br />

al confronto di dati acquisiti<br />

con metodi geofisici tradizionali<br />

e con la verifica puntuale,<br />

l’affidabilità del protocollo qui<br />

sinteticamente presentato.<br />

Parole Chiave<br />

Italferr; Indagini<br />

archeologiche;Telerilevamento; droni<br />

Autore<br />

Francesco Marco Paolo Carrera<br />

francesco.carrera@cultura.gov.it<br />

Gabriella Gasperetti<br />

gabriella.gasparetti@cultura.gov.it<br />

Ministero della Cultura<br />

Francesca Frandi,<br />

Giancarlo Pastura<br />

g.pastura@italferr.it<br />

Italferr S.p.a.<br />

Cristian D’Ammassa<br />

Rete Ferroviaria Italiana<br />

20 ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong>


Tecnologie per i Beni Culturali 21<br />

ww w.mediterraeditrice.it<br />

CONFINI i<br />

di un<br />

PAESE<br />

il valore<br />

dei ...<br />

...<br />

varia sovente, procede ad ondate e in funzione delle strategie di politica internazio-<br />

...<br />

America praticamente non esistono neanche .<br />

cose che ci appartengono in forza di tutti i Trattati e le Convenzioni sottoscritte e


MUSEI<br />

Lucrezia Borgia alla luce trasmessa<br />

di Maria Chiara Spiezia<br />

“Vengo a darvi una notizia, la<br />

notizia che tutti quanti siete<br />

avvelenati” sono le parole<br />

che rimbombano in bocca alla<br />

Lucrezia Borgia di Victor Hugo,<br />

mentre avanza di prepotenza<br />

tra una combriccola di giovani<br />

ubriachi, pronunciandole a<br />

sangue freddo e senza ghirigori<br />

dalle pagine del dramma in prosa<br />

“Lucrèce Borgia”.<br />

Scritto nel Luglio del 1832<br />

è stato in seguito musicato<br />

da Gaetano Donizetti, su libretto<br />

di Felice Romani. La figura<br />

che l’autore ha restituito è peccaminosa,<br />

carnefice, ma nel contempo<br />

martire, attratto com’è<br />

da tutto ciò che è ignobile, terribile<br />

e deforme, senza tralasciare<br />

mai nei suoi personaggi la loro<br />

più profonda umanità: “Pigliate<br />

la deformità morale più orrida,<br />

più ributtante, più completa,<br />

mettetela dove risalta meglio,<br />

nel cuore di una donna […], poi<br />

mescolate a tutta questa difformità<br />

morale un sentimento puro,<br />

il più puro che la donna provar<br />

possa, il sentimento materno”,<br />

queste le parole di Victor Hugo<br />

per descrivere la sua protagoni-<br />

sta. Non si risparmia affatto tinte<br />

forti Alexandre Dumas, che, nella<br />

raccolta di racconti Delitti celebri<br />

del 1865, la dipinge come una<br />

novella Messalina ed una libertina<br />

sfrenata, ma la descrizione di<br />

una Lucrezia Borgia arrivista, lussuriosa,<br />

manipolatrice e perfida<br />

femme fatale non spetta ai due<br />

autori. Chiacchierata vittima di<br />

pettegolezzi e pregiudizi, è stata<br />

letteralmente trascinata da generazioni<br />

di storici in un vortice<br />

di soprusi ed efferatezze familiari,<br />

pochi realmente documentati<br />

di cui si sia resa direttamente<br />

responsabile. Perseguitata da incessanti<br />

distorsioni aberranti e’<br />

stata la protagonista di fumetti,<br />

videogiochi, film e brani musicali<br />

fino ai giorni nostri. In Rust in Peace,<br />

quarto album in studio del<br />

gruppo musicale statunitense<br />

Megadeth, la traccia “Lucretia”<br />

è un viaggio introspettivo, dove<br />

il protagonista cammina in punta<br />

di piedi nel buio, si ritira dal<br />

mondo, percorre i lati più oscuri<br />

della natura umana e, tormentato<br />

dai ricordi, incontra la figura<br />

di Lucrezia: “Lucretia waits<br />

impatiently”, che rappresenta<br />

l’incarnazione dei ricordi e la volontà<br />

di riappacificarsi con essi.<br />

Alla fine del testo Lucrezia si<br />

allontana, avvolgendo l’ascoltatore<br />

nel mistero, la sua figura è<br />

un’illuminazione per l’interprete<br />

che lo induce alla scoperta di<br />

sé. Effettivamente l’immagine di<br />

una Lucrezia intollerante e trepidante,<br />

ma in attesa di essere<br />

22 ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong>


Tecnologie per i Beni Culturali 23<br />

liberata dalla coltre di maldicenze<br />

sul suo conto, non dispiace<br />

affatto! Dopotutto ha atteso<br />

solo più di cinquecento anni…<br />

Recenti sono le rivalutazioni sulla<br />

sua figura, solo da Pinturicchio<br />

idealizzata, ritraendola molto<br />

probabilmente come Santa Caterina<br />

nell’affresco con la Disputa<br />

di Santa Caterina d’Alessandria<br />

(1492-94) nell’Appartamento<br />

Borgia in Vaticano: la fanciulla<br />

dagli occhi turchini e i capelli<br />

dorati grazie a lui divenuta una<br />

fervida religiosa e una donna<br />

dalle virtù esemplari. Attorniata<br />

da poeti, musicisti e letterati fu<br />

un’abile amministratrice, capace<br />

di deliberare in circostanze<br />

poco favorevoli. Figlia di Rodrigo<br />

Borgia - poi eletto Papa col nome<br />

di Alessandro VI -, un uomo senza<br />

scrupoli e privo di esitazioni,<br />

per la sua sete di potere e le sue<br />

mire espansionistiche ando’ sposa<br />

a diversi mariti: Giovanni Sforza<br />

di Pesaro, Alfonso d’Aragona e<br />

Alfonso d’Este. Con l’ultimo matrimonio,<br />

il 2 febbraio del 1502<br />

Lucrezia Borgia entrò a Ferrara<br />

alla corte estense, dove seppe<br />

dare impulso all’interesse per le<br />

arti e alla cura del territorio, che<br />

fece bonificare, alla difesa strategica<br />

e militare della città, alla<br />

fortificazione dei suoi bastioni,<br />

ma sono solo alcuni aspetti della<br />

sua personalità più eclettica,<br />

industriosa ed alacre. Fin dalla<br />

giovane età scrisse a principi,<br />

letterati e religiosi con discrezione<br />

ed eleganza e sotto dettatura,<br />

servendosi di uno strumento<br />

privilegiato per conseguire un<br />

equilibrio politico duraturo, tanto<br />

da dedicarvi tempo negli intervalli<br />

del cerimoniale di corte<br />

e perfino nelle pause in cui le ancelle<br />

acconciavano la sua lunga<br />

capigliatura dorata, come narra<br />

il cronista veneziano Marino Sanudo.<br />

Recente è la pubblicazione<br />

di 727 delle sue Lettere, in un’edizione<br />

critica a cura della studiosa<br />

americana Diane Ghirardo,<br />

promossa dall’Archivio di Stato<br />

di Modena: Lucrezia Borgia, Lettere<br />

1494-1519 - Direzione Generale<br />

Archivi, Tre lune Edizioni<br />

2020, vent’anni di ricerca che<br />

portano alla luce una donna speranzosa,<br />

gentile e perfino dotata<br />

di rettitudine. Molte di più erano<br />

tra le Lettere che la Borgia inviava,<br />

le disperse, come afferma la<br />

Ghirardo, che vengono attestate<br />

dalle risposte dei destinatari, custodite<br />

presso l’Archivio Estense<br />

di Modena o dai riferimenti presenti<br />

in varie corrispondenze<br />

conservate in altri archivi. Il corpus<br />

epistolare più ricco è consultabile<br />

presso l’Archivio di Stato<br />

di Mantova e la sua dispersione<br />

è imputata a cause diverse: nel<br />

1598 il trasferimento della corte<br />

da Ferrara a Modena, gli incendi<br />

subiti dall’archivio, i danni causati<br />

dai segni del tempo, le inondazioni,<br />

le guerre, il sacco dei<br />

lanzichenecchi del 1527 e, molto<br />

probabilmente, il fatto che una<br />

parte delle sue Lettere fossero<br />

rimaste a Roma. Con Pietro Bembo<br />

ebbe un intenso scambio di<br />

corrispondenza: sonetti, lettere<br />

e doni. Nel 1503, dopo averla<br />

incontrata, racconta al fratello<br />

Carlo: «[r]iescemi ogni dì più<br />

gentil Madonna intanto; che<br />

ha superato di gran corso ogni<br />

espettation mia: che era tuttavia<br />

grande per la relation da molte<br />

bocche ma soprattutto dal nostro<br />

M. Hercole havuta», inoltre<br />

dedicò alla sua figura gli Asolani<br />

del 1504 dialogo imaginifico sulla<br />

natura dell’amore. Nelle lettere<br />

redatte dal 1502 al 1519 si firmava<br />

Lucretia Estense de Borgia o<br />

duchessa di Ferrara e le sue Lettere<br />

sono state ripartite in due<br />

vaste categorie: quelle di sua<br />

mano, dove imitava la scrittura<br />

del padre, accostando tondo ro-


mano e corsivo italico e quelle<br />

redatte dai segretari in caratteri<br />

corsivi italici. Lucrezia nelle<br />

sue missive utilizzava molte abbreviazioni,<br />

unendo le parole o<br />

interrompendole a fine rigo e di<br />

propria mano scriveva solo ai suoi<br />

cari, apponendo nelle altre solo<br />

la firma. Gli argomenti principali<br />

e costanti riguardavano la tutela<br />

dell’igiene pubblica, le festività<br />

civili e religiose, la costruzioni di<br />

fortificazioni, le principali questioni<br />

politiche che riguardavano<br />

il Ducato estense, l’elezione degli<br />

ufficiali, lo scambio di favori<br />

tra Ferrara e Modena con omaggi<br />

di articoli alla moda. La sua disciplina<br />

spirituale è emersa nello<br />

scambio con l’ambasciatore Sigismondo<br />

Trotti e documenta la<br />

sua scarsa propensione a farsi ritrarre<br />

come un’“inutile vanità”.<br />

L’analisi meticolosa di una parte<br />

della raccolta espistolare di<br />

Lucrezia Borgia è stata implementata<br />

dall’ambizioso progetto<br />

di studio dell’Archivio di Stato<br />

di Modena con il sostegno della<br />

Fondazione di Modena e grazie<br />

all’Art Bonus - messa in sicurezza,<br />

riordino e digitalizzazione<br />

- con lo scopo di promuovere la<br />

conoscenza e la valorizzazione<br />

di un importante corpus di documentazione<br />

del patrimonio<br />

culturale estense. A seguito degli<br />

interventi di messa in sicurezza<br />

dello stato conservativo a cura<br />

del Laboratorio interno di restauro<br />

dell’Archivio di Stato di Modena,<br />

le 280 lettere conservate tra<br />

i preziosi documenti dell’Archivio<br />

Segreto Estense, sono state<br />

acquisite recto e verso con risoluzione<br />

gigapixel da Haltadefinizione,<br />

tech company della casa<br />

editrice Franco Cosimo Panini<br />

specializzata nella digitalizzazione<br />

di dipinti, documenti e manoscritti<br />

antichi. Durante la campagna<br />

d’acquisizione in concomitanza<br />

con le indagini spettrali è<br />

stata utilizzata la transilluminazione,<br />

o luce trasmessa, associata<br />

alla ripresa fotografica visibile<br />

gigapixel al fine di evidenziare le<br />

filigrane della carta. Una tecnica<br />

che prevede l’illuminazione di un<br />

oggetto dalla direzione opposta<br />

rispetto al punto di osservazione.<br />

Se l’oggetto presenta delle trasparenze,<br />

la luce viene trasmessa<br />

attraverso l’oggetto solo nelle<br />

aree più sottili, una tipologia di<br />

ripresa che permette di evidenziare<br />

dettagli altrimenti non<br />

visibili o difficili da individuare<br />

come le filigrane, e si rivela particolarmente<br />

adatta per lo studio<br />

e la conservazione di documenti<br />

storici, libri antichi, fotografie e<br />

materiali fragili. Le riproduzioni<br />

digitali dei documenti lucreziani,<br />

corredate da un esaustivo apparato<br />

informativo, sono adesso<br />

liberamente consultabili su Lodovico<br />

Media Library (https://<br />

lodovico.medialibrary.it/ ), la<br />

biblioteca digitale sviluppata dal<br />

Centro Interdipartimentale di<br />

Ricerca sulle Digital Humanities<br />

dell’Università di Modena e Reggio<br />

Emilia (DHMoRe). Basata sui<br />

più moderni software per la visualizzazione<br />

in alta definizione<br />

e la manipolazione delle immagini<br />

digitali, Lodovico Media Library<br />

è una piattaforma federativa<br />

che mira a valorizzare in maniera<br />

integrata il patrimonio storico e<br />

culturale del territorio modenese<br />

e, più in generale, emilianoromagnolo,<br />

e a promuoverne la<br />

disseminazione presso il largo<br />

pubblico, senza per questo rinunciare<br />

a una rigorosa scientificità.<br />

Ad oggi, dopo poco meno<br />

di due anni di attività, Lodovico<br />

Media Library ospita già quasi<br />

10.000 documenti digitali o digitalizzati<br />

e collabora con una ven-<br />

24 ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong>


Tecnologie per i Beni Culturali 25<br />

tina di enti pubblici e privati delle<br />

province di Modena, Bologna,<br />

Reggio Emilia, Parma e Rimini.<br />

Lo sviluppo della piattaforma<br />

è stato affidato a un gruppo di<br />

aziende leader nel settore della<br />

digitalizzazione di beni culturali<br />

(Haltadefinizione e Mida Digit),<br />

della catalogazione (Hyperborea),<br />

dell’archiviazione e della<br />

gestione di immagini in alta e<br />

altissima definizione (Memooria)<br />

e nella conduzione di biblioteche<br />

digitali (Horizons Unlimited).<br />

Un esempio di come la collaborazione<br />

e la contaminazione tra<br />

saperi tradizionali e nuove tecnologie<br />

possano portare alla realizzazione<br />

di prodotti di altissima<br />

qualità, fruibili a diversi livelli,<br />

che diventano veri strumenti di<br />

conoscenza e diffusione di cultura<br />

per tutte e tutti. Il progetto di<br />

digitalizzazione insieme al libro<br />

Volti e voci per Lucrezia Borgia<br />

è stato presentato presso l’Aula<br />

Magna del Rettorato di Modena<br />

nel <strong>2023</strong>: Un pomeriggio di studi<br />

“Lucrezia Borgia d’Este digitale e<br />

non solo…” Il programma ha previsto<br />

i saluti istituzionali portati<br />

da Paolo Cavicchioli, Presidente<br />

della Fondazione di Modena,<br />

nonché dai rappresentanti degli<br />

Istituti organizzatori dell’appuntamento:<br />

Lorenza Iannacci,<br />

direttrice dell’Archivio di Stato<br />

di Modena, e Loredana Chines,<br />

responsabile scientifico ARCE-Archivio<br />

Ricerche Carteggi Estensi<br />

e vicedirettore del Dipartimento<br />

di Filologia classica e italianistica<br />

dell’Università di Bologna. Il<br />

lavoro, fruibile tramite Lodovico<br />

Media Library, è stato illustrato<br />

da Luca Sandoni, project manager<br />

di Lodovico, e da Lucia Panini,<br />

Presidente di Haltadefinizione<br />

che ha affermato: “Rendere il<br />

prezioso carteggio disponibile in<br />

formato digitale ha reso i documenti<br />

facilmente accessibili ad<br />

un pubblico più vasto, tutelando<br />

contemporaneamente la conservazione<br />

degli originali. Le tecniche<br />

di ripresa multispettrale utilizzate<br />

durante la campagna di<br />

digitalizzazione ci hanno consentito<br />

di documentare con grande<br />

precisione anche le filigrane.<br />

Grazie alla tecnologia digitale,<br />

gli studiosi di tutto il mondo<br />

potranno studiarle e confrontarle.<br />

Siamo orgogliosi di aver preso<br />

parte a questo progetto e di<br />

continuare la collaborazione con<br />

l’Archivio di Stato di Modena”.<br />

La campagna di digitalizzazione<br />

ha interessato anche 16 registri<br />

del guardaroba, delle gioie, dei<br />

beni, delle rendite e delle spese<br />

di Lucrezia, per una consistenza<br />

di circa 3.158 scansioni,<br />

l’acquisizione digitale ha infatti<br />

permesso di avere una panoramica<br />

completa e dettagliatissima<br />

dello stato conservativo delle<br />

missive, aggiungendo un tassello<br />

significativo del nostro patri-<br />

Bibliografia<br />

Ghirardo D. (2020). Lucrezia Borgia.<br />

Lettere (1494-1519) Direzione<br />

Generali Archivi, Tre lune Edizioni<br />

2020<br />

Battaglia G. (1837). Lucrezia Borgia,<br />

Drammi di Vittore Hugo, Milano:<br />

presso la ditta Angelo Bonfanti,<br />

tipografo- libraio<br />

Abstract<br />

The article analyses the complex<br />

digitisation project of Lucrezia<br />

Borgia's letters and registers recently<br />

carried out by the tech<br />

company Haltadefinizione at the<br />

State Archive of Modena. In addition<br />

to gigapixel acquisition,<br />

this case also involved the use of<br />

transmitted light digitisation in<br />

ultra-high resolution, allowing<br />

the unveiling of the watermarks<br />

in the documents. The article<br />

explores various methodologies<br />

monio. In attesa di studi futuri<br />

accompagnati dalla digitalizzazione,<br />

come nel testo musicale<br />

del gruppo gotick rock britannico<br />

The Sisters of Mercy, “ Lucretia,<br />

My Reflection” rappresenta la<br />

figura storica cosciente fin dalla<br />

tenera età del proprio ruolo:<br />

“Lucretia, my direction, dance<br />

the ghost with me”, che, nonostante<br />

la società oppressiva, riesce<br />

a destreggiarsi e ne è ora più<br />

consapevole.<br />

used in the digitisation campaign<br />

and emphasises how these advanced<br />

high-resolution imaging techniques<br />

are a fundamental tool<br />

for preserving and making these<br />

valuable historical documents accessible.<br />

Parole Chiave<br />

Digitalizzazione; valorizzazione; documentazione;<br />

beni culturali; patrimonio;<br />

multispettrale; gigapixel; haltadefinizione<br />

Autore<br />

Maria Chiara Spiezia<br />

spiezia.mariachiara@gmail.com


CASE STUDIES<br />

Valorizzazione del Patrimonio Storico con<br />

Tecnologie per la sostenibilità Energetica<br />

Sono un imprenditore appassionato<br />

di sostenibilità e partecipazione<br />

comunitaria, impegnato con il mio<br />

gruppo di lavoro Teamtop in progetti di<br />

Rigenerazione Urbana.<br />

Insieme, già nel 2003, abbiamo<br />

affrontato il tema della Sostenibilità,<br />

adottando e applicando le tecnologie<br />

disponibili, ottenendo una certificazione<br />

internazionale (come Leed, Breeam,<br />

Casaclima) attraverso la<br />

costruzione dell’ edificio sostenibile<br />

Redais all’avanguardia nel quartiere<br />

romano di Casalbertone.<br />

di Stefano Tersigni<br />

Per noi, lo sviluppo immobiliare<br />

non è mera speculazione<br />

ma la realizzazione<br />

di valori differenti. Vogliamo<br />

trasmettere un messaggio forte:<br />

conservare la memoria storica,<br />

l'anima architettonica e la<br />

bel-lezza di Roma, applicando<br />

contemporaneamente le tecnologie<br />

disponibili. Abbiamo scelto<br />

di utilizzare le tecnologie<br />

più avanzate, come il riciclaggio<br />

meccanizzato, il car sharing e<br />

le colonnine elettriche nei<br />

garage, e anche se alcune di<br />

queste iniziative sono rimaste<br />

solo in fase progettuale, a causa<br />

di ostacoli amministrativi e burocratici,<br />

continuamo a credere<br />

fermamente nell'importanza di<br />

perseguire costantemente l'innovazione<br />

tecnologica e andare<br />

oltre.<br />

Dall'esperienza maturata, abbia-<br />

mo compreso che la costruzione<br />

di un edificio non è sufficiente.<br />

Adottando una logica nella quale<br />

“l’edificio contamina il quartiere”,<br />

abbiamo esteso il nostro<br />

intervento, ponendo in relazione<br />

progettazione urbanistica, edificazione<br />

e modus vivendi delle<br />

persone, intesi come aspetti<br />

strettamente connessi, dalle cui<br />

potenziali sinergie trarre giovamento<br />

attraverso un complessivo<br />

innalzamento del livello di<br />

qualità di vita dei cittadini.<br />

È stato un percorso che ci ha<br />

gratificato profondamente, incentrato<br />

sulla produzione e sul<br />

profitto intesi non solo come<br />

aspetti commerciali, ma anche<br />

come qualità e benessere sociale.<br />

Abbiamo adottato un approccio<br />

di progettazione integrata,<br />

improntato alla sostenibilità e<br />

basato sull'utilizzo delle tecnologie<br />

disponibili.<br />

L'idea di un quartiere sostenibile<br />

è nata con il successo dell’esperienza<br />

di "isola ambientale"<br />

pianificata e realizzata, seppure<br />

per fasi e in un tempo molto lungo,<br />

10 anni prima nel Quartiere<br />

Aventino.<br />

Qui abbiamo applicato i punti<br />

cardine della sostenibilità: viabilità,<br />

percorso salutistico, eventi,<br />

collegamenti con i quartieri limitrofi,<br />

e abbiamo coinvolto attivamente<br />

la comunità, mediante<br />

un referendum a firme, in un<br />

processo partecipativo, che ha<br />

registrato la collaborazione delle<br />

istituzioni e il supporto attivo<br />

dell'Associazione di quartiere<br />

Amici dell'Aventino, che ne è<br />

uscita rivitalizzata.<br />

Nel progetto del Quartiere Sostenibile<br />

di Casal Bertone, inserito<br />

nel progetto europeo CATMED,<br />

26 ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong>


Tecnologie per i Beni Culturali 27<br />

abbiamo applicato e ampliato<br />

quanto fatto precedentemente<br />

nell'Aventino. La partecipazione<br />

dei residenti, le interviste e<br />

la creazione di un'Associazione<br />

di quartiere hanno contribuito<br />

al successo del progetto, che è<br />

stato presentato con grande entusiasmo<br />

a Bruxelles.<br />

Siamo convinti che l'urbanistica<br />

non possa essere affrontata<br />

come fine a sé stessa, come fatto<br />

sino a oggi, ma come parte<br />

integrante di un processo che<br />

coinvolga, con gli strumenti, la<br />

cultura e la comunicazione, tutte<br />

le componenti in gioco: urbanistica,<br />

mobilità, ambiente,<br />

operatori finanziari, popolazione,<br />

Pubblica Amministrazione,<br />

oggi gestiti in maniera disgiunta.<br />

La tecnologia è certamente importante<br />

ma i veri cambiamenti<br />

avvengono soltanto attraverso<br />

la modifica delle abitudini e dei<br />

comportamenti delle persone, il<br />

che richiede una comunicazione<br />

efficace e un costante sforzo<br />

educativo e di “formazione”. La<br />

partecipazione degli abitanti è<br />

la cerniera per collegare le tecnologie<br />

al cambiamento di abitudini<br />

dei cittadini.<br />

In quest’ottica, occorre fare un<br />

grande salto: superare il modello<br />

di città autocentrica e abbracciare<br />

un approccio multimodale.<br />

Nel nostro impegno per una sostenibilità<br />

integrata e una progettazione<br />

partecipata, nasce<br />

l'idea di un quartiere sostenibile<br />

applicato al centro di Roma, da<br />

noi ideato e denominato “VIAE”.<br />

Questo progetto coinvolge diverse<br />

entità, tra cui Sovrintendenze,<br />

Assessorati, Municipi,<br />

Università, settore pubblico e<br />

privato, tutti uniti da una visione<br />

comune.<br />

Il nostro obiettivo è definire<br />

strategie e obiettivi chiari per<br />

una gestione attiva del patrimonio<br />

di Roma, sviluppando il<br />

quartiere in fasi successive e<br />

coinvolgendo attivamente tutti<br />

i soggetti interessati: residenti,<br />

turisti, operatori del terziario,<br />

cultura internazionale.<br />

È l’individuazione di siti e percorsi<br />

a tappe di cultura integrata<br />

e di avanguardia: dal sito archeologico,<br />

all’artigianato, la gastronomia,<br />

l’arte, gli eventi, lo<br />

sport. Volti a tutte le tipologie di<br />

fruitore dal disabile, all’anziano,<br />

al semplice turista, al bambino.<br />

Non vogliamo, quindi, solo recuperare<br />

il patrimonio storico di<br />

Roma ma utilizzarlo come strumento<br />

per risolvere problemi<br />

concreti come il traffico, i rifiuti,<br />

i servizi pubblici e i servizi di<br />

accoglienza, garantendo al<br />

contempo una migliore qualità<br />

della vita e un maggiore coinvolgimento<br />

della comunità, realizzando<br />

ciò che denominiamo<br />

“sostenibilità integrata”.<br />

Il successo di questo progetto<br />

di tipo dinamico, che deve coniugare<br />

il concetto di Urbe con<br />

chi nella città ci vive, con un<br />

continuo adeguamento al mutamento,<br />

dipenderà dalla volontà<br />

e dall'impegno di tutti i soggetti<br />

coinvolti, nonché dalla capacità<br />

di adattarsi e evolversi con il<br />

tempo, per creare una città che<br />

sia davvero sostenibile, inclusiva<br />

e piacevole da vivere.<br />

Nel contesto della rigenerazione<br />

e il recupero dei centri storici e<br />

monumentali, l'adozione di tecnologie<br />

innovative e di criteri<br />

avanzati di sostenibilità gioca<br />

un ruolo cruciale nel preservare<br />

il patrimonio culturale e ambientale<br />

mentre si promuove la<br />

modernizzazione e l'efficienza.<br />

Questo processo richiede un approccio<br />

integrato che coinvolga<br />

tecnologie innovative, soggetti<br />

specializzati e imprese all'avanguardia<br />

nel campo della sostenibilità,<br />

così come produttori di


materiali specifici. L'adozione di<br />

accordi amministrativi mirati tra<br />

Città e Pubblica Amministrazione<br />

è cruciale per garantire un<br />

quadro normativo favorevole e<br />

promuovere la conservazione del<br />

patrimonio culturale e garantire<br />

la sostenibilità ambientale e sociale<br />

nel lungo termine.<br />

Le tecniche di recupero specifiche<br />

devono essere finalizzate<br />

a preservare l'integrità storica<br />

degli edifici mentre migliorano<br />

le loro prestazioni energetiche e<br />

ambientali. L'utilizzo di materiali<br />

specifici, come quelli a basso<br />

impatto ambientale e riciclati,<br />

l'implementazione di sistemi di<br />

gestione energetica intelligente,<br />

che consentono di ottimizzare il<br />

consumo di energia attraverso<br />

l'uso di sensori e controlli automatizzati,<br />

sono fondamentali<br />

per contenere gli sprechi e le<br />

emissioni di gas serra e ridurre<br />

l'impronta ecologica delle operazioni<br />

di rigenerazione.<br />

Inoltre, l'integrazione di energie<br />

rinnovabili, come pannelli solari,<br />

può fornire una fonte di energia<br />

pulita e sostenibile per i centri<br />

storici, riducendo la dipendenza<br />

da combustibili fossili e contribuendo<br />

alla mitigazione dei<br />

cambiamenti climatici.<br />

Alcuni successi sono già stati<br />

ottenuti tramite l'applicazione<br />

di questi principi. Ad esempio,<br />

il protocollo GBC Historic Building®<br />

sviluppato da GBC Italia<br />

permette di valutare in modo<br />

olistico la sostenibilità degli edifici<br />

storici, integrando aspetti<br />

energetici, ambientali e storicoculturali.<br />

Il sistema di verifica<br />

GBC Historic Building® misura la<br />

sostenibilità dell’edificio secondo<br />

le aree tematiche che caratterizzano<br />

i rating system LEED®/<br />

GBC, aggiungendone una, specifica<br />

dell’ambito conservativo.<br />

Similmente, il protocollo GBC<br />

Quartieri® si applica ai progetti<br />

di riqualificazione urbana,<br />

promuovendo la sostenibilità a<br />

livello di interi quartieri, individuando,<br />

tra gli obiettivi primari,<br />

le prestazioni di sostenibilità<br />

ambientale del territorio, delle<br />

infrastrutture, delle dotazioni e<br />

degli edifici sostenibili secondo<br />

un approccio integrato alla qualità<br />

della vita, alla salute pubblica<br />

e al rispetto per l’ambiente.<br />

La certificazione incoraggia le<br />

migliori pratiche orientate all’analisi<br />

del territorio, alla scelta<br />

delle aree in rapporto alla preservazione<br />

ambientale promuovendo<br />

la connessione ai trasporti<br />

pubblici, le relazioni di aree con<br />

strutture preesistenti, la creazione<br />

e sviluppo di servizi e funzioni<br />

sociali.<br />

Tuttavia, vi sono ancora criticità<br />

e sfide da affrontare.<br />

La diffusione di protocolli di certificazione<br />

energetico-ambientale<br />

e la promozione di pratiche<br />

sostenibili richiedono un impegno<br />

coordinato tra enti pubblici<br />

e privati.<br />

Parallelamente, l'adozione di<br />

pratiche di mobilità sostenibile,<br />

come la promozione dell'uso<br />

della bicicletta, la creazione di<br />

zone pedonali e l'introduzione di<br />

trasporti pubblici ecologici, aiuta<br />

a ridurre l'inquinamento atmosferico<br />

e il traffico veicolare,<br />

migliorando la qualità dell'aria e<br />

la vivibilità dei centri storici.<br />

Inoltre, come ben espresso da<br />

Marco Mari, presidente di GBC<br />

Italia, nell’articolo “Infrastrutture<br />

verdi e blu per la mitigazione<br />

e l’adattamento ai cambiamenti<br />

climatici”, pubblicato<br />

su www.ingenio-web.it, è necessario<br />

affrontare le sfide legate<br />

alla pianificazione urbana e alla<br />

gestione delle risorse naturali,<br />

inclusi il verde urbano e le infrastrutture<br />

blu, per mitigare gli effetti<br />

dei cambiamenti climatici<br />

e migliorare la qualità della vita<br />

nelle città.<br />

In conclusione, il recupero e la<br />

rigenerazione dei centri storici<br />

e monumentali mediante l'applicazione<br />

di criteri avanzati di sostenibilità<br />

rappresentano un'imperativa<br />

necessità per le città<br />

del futuro. Solo attraverso un<br />

approccio integrato e collaborativo<br />

sarà possibile preservare il<br />

patrimonio culturale e garantire<br />

città resilienti, salubri e sostenibili<br />

per le generazioni a venire.<br />

In quest’ottica, l'educazione e la<br />

sensibilizzazione della comunità<br />

locale riguardo all’importanza<br />

dello sviluppo sostenibile e delle<br />

pratiche eco-friendly sono<br />

essenziali per garantire il coinvolgimento<br />

attivo dei residenti e<br />

la promozione di comportamenti<br />

responsabili verso l'ambiente e il<br />

patrimonio culturale dei centri<br />

storici.<br />

Abstract<br />

I am an entrepreneur passionate<br />

about sustainability and participatory<br />

planning. With my working<br />

group we created an Urban Regeneration<br />

project in the Roman<br />

district of Casalbertone, where<br />

already in 2003 we addressed the<br />

issue of Sustainability and applied<br />

the available technologies; an international<br />

level of certification<br />

applied in a comparative and experimental<br />

way (Leed, Breeam,<br />

Casaclima) by building a building<br />

that contained them.<br />

Parole Chiave<br />

Sostenibilità enrgetica; tecnologie;<br />

beni culturali; valoriazzazione; turismo<br />

culturale<br />

Autore<br />

Stefano Tersigni<br />

28 ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong>


Tecnologie per i Beni Culturali 29<br />

Tecnologie per i Beni Culturali 29<br />

AZIENDE E PRODOTTI AGORÀ<br />

LE SOLUZIONI FIRMATE XENIA<br />

PROGETTI PER IL MIGLIORA-<br />

MENTO DELLA FRUIZIONE DEI<br />

BENI CULTURALI<br />

Le tecnologie innovative hanno<br />

aperto un nuovo capitolo<br />

nella fruizione dei Beni Culturali,<br />

trasformando l'esperienza<br />

del visitatore in un viaggio<br />

avvincente e immersivo nella<br />

storia e nell'arte. Basti pensare<br />

alle possibilità offerte dalla<br />

cosiddetta realtà estesa che<br />

consentono di rappresentare<br />

interi ambienti o singole opere<br />

d’arte per consentire al pubblico<br />

di ammirare l’originaria<br />

forma e bellezza.<br />

Queste tematiche sono state<br />

focus di workshop, momenti<br />

di confronto e condivisione<br />

durante l’annuale edizione del<br />

TECNOLOGY for ALL, evento<br />

nazionale che promuove l’innovazione<br />

tecnologica per<br />

l’ambiente, i beni culturali e<br />

la smart city. Durato tre giorni,<br />

il forum ha permesso alle<br />

aziende partecipanti di mostrare<br />

al pubblico le proprie<br />

soluzioni e in questa occasione<br />

Xenia Progetti, società che da<br />

oltre 30 anni si occupa di progettazione,<br />

consulenza e commercializzazione<br />

di beni e servizi<br />

nel settore dell’Information<br />

Technology, ha presentato<br />

le soluzioni Indoor Solution,<br />

Outdoor Solution e Metaverse<br />

Solution dedicate al settore<br />

dei Beni Culturali.<br />

4Indoor Solution: soluzioni<br />

per gli ambienti interni (musei,<br />

librerie, gallerie, etc.).<br />

Attraverso comuni device o<br />

smart glasses, l’utente accede<br />

a contenuti esclusivi come: la<br />

visualizzazione di capolavori<br />

artistici in dettagli tridimensionali<br />

e la possibiltà di "incontrare"<br />

personaggi del passato.<br />

Un utente potrebbe ad esempio<br />

visualizzare un guerriero<br />

romano che descrive e mostra<br />

nel dettaglio la sua armatura e<br />

racconta le sue battaglie.<br />

4Outdoor Solution: itinerari<br />

culturali personalizzati fruibili<br />

su smartphone e tablet che,<br />

sia all’interno di siti culturali<br />

estesi (parchi archeologici,<br />

giardini, centri storici, ecc.)<br />

sia in città o in ambienti naturalistici<br />

aperti offrono all’utente<br />

la possibilità di scoprire<br />

i Beni Culturali in modo smart<br />

e immersivo.<br />

4Metaverse Solution: ricostruzioni<br />

virtuali di ambienti<br />

museali che permettono agli<br />

utenti di accedere virtualmente<br />

e interagire con gli oggetti.<br />

Questa tecnologia consente<br />

di visitare un determinato<br />

luogo senza dover viaggiare<br />

fisicamente.<br />

Le soluzioni innovative di Xenia<br />

mirano a rispondere alla<br />

domanda del mercato ed a offrire<br />

soluzioni in grado di abbattere<br />

le barriere geografiche<br />

e sociali, permettendo così<br />

una fruizione dei Beni Culturali<br />

inclusiva o di visitare città<br />

perdute o “conoscere” personaggi<br />

storici, infine rendere la<br />

cultura accessibile a tutti: soluzioni<br />

mirate nel tempo all'uso<br />

e alla fruizione comune da<br />

parte dei cittadini senza l'ulteriore<br />

ricorso alle guide e alla<br />

didattica.<br />

Fonte:<br />

https://www.xeniaprogetti.it/


AZIENDE E PRODOTTI<br />

distributore Stonex per Lazio,<br />

Umbria e Toscana dei prodotti<br />

topografici e 3D, ed eseguita<br />

dal Dott. Paolo Di Giusto con<br />

il supporto di Massimo Dottori,<br />

responsabile commerciale di<br />

Stonex per l’area viterbese.<br />

RILIEVO DI UN LASTRICO STRA-<br />

DALE STORICO A BOLSENA<br />

Eseguire lavori di manutenzione<br />

in centri storici può presentare<br />

diverse sfide e difficoltà,<br />

principalmente a causa delle<br />

caratteristiche uniche di questi<br />

luoghi. Per questo ogni volta<br />

che si deve procedere con<br />

lavori che possono alterarne<br />

l’architettura è necessaria<br />

una pianificazione attenta e<br />

rispettosa verso la conservazione<br />

del patrimonio.<br />

Il caso di Bolsena<br />

A causa di lavori di manutenzione<br />

straordinaria di una<br />

porzione di rete fognaria del<br />

comune di Bolsena (VT), si è<br />

reso necessario effettuare<br />

una mappatura dettagliata del<br />

manto stradale storico, così<br />

da garantire il ripristino del<br />

lastricato come in origine.<br />

Ogni volta che viene effettuato<br />

un intervento di questo<br />

tipo, la committenza richiede<br />

che venga prodotta una documentazione<br />

pre e post-intervento<br />

completa.<br />

Diversi professionisti sono stati<br />

coinvolti per le attività di<br />

rilievo ed elaborazione dati,<br />

così da avere una documentazione<br />

ricca e precisa.<br />

I professionisti coinvolti<br />

Alle attività di rilievo ed elaborazione<br />

hanno partecipato<br />

diversi attori e diverse professionalità.<br />

L’incarico del rilievo<br />

è stato affidato allo Studio GE-<br />

OARCHI Engineering del Geom.<br />

Leandro Millacci, mentre l’esecuzione<br />

dei rilievi finalizzati<br />

all’inquadramento e georeferenziazione<br />

hanno visto in<br />

campo il Geom. Andrea Tellini,<br />

il quale ha successivamente realizzato<br />

anche la stesura finale<br />

degli elaborati CAD di progetto.<br />

L’operatività sul campo per<br />

l’intera fase di acquisizione<br />

dati con lo scanner XVS è stata<br />

invece assicurata da Crisel srl,<br />

La raccolta dati<br />

Le opzioni a disposizione per<br />

la raccolta di immagini e dati<br />

che potessero ricostruire in<br />

breve tempo l’area non erano<br />

molte. La prima ipotesi è stata<br />

l’utilizzo di un drone, ma la<br />

particolare conformazione dei<br />

vicoli dotati di vari cavedi ha<br />

fatto escludere subito questa<br />

opzione; rimaneva la possibilità<br />

di effettuare una mappatura<br />

fotografica tradizionale, ma<br />

la classificazione della stessa<br />

sarebbe stata un lavoro lungo<br />

e difficile con aumento di tempi<br />

e costi.<br />

Si è quindi optato per l’utilizzo<br />

dello scanner 3D XVS vSLAM,<br />

prodotto da Stonex. Questo<br />

scanner di nuova generazione<br />

utilizza la tecnologia Visual<br />

SLAM in accoppiata ad un sensore<br />

IMU per raccogliere dati<br />

fotogrammetrici in movimento.<br />

XVS utilizza un algoritmo proprietario<br />

che non solo seleziona<br />

le migliori foto tra le centinaia<br />

raccolte durante il rilievo,<br />

ma sfrutta anche la tecnologia<br />

SLAM per stimare la posizione<br />

e la traiettoria dello strumento<br />

grazie al sensore IMU.<br />

L’utilizzo di XVS è molto semplice<br />

perché lo scanner è portatile,<br />

leggero ed utilizzabile<br />

da un solo operatore. Si usa<br />

in accoppiata ad un tablet con<br />

installata un’applicazione de-<br />

30 30 ArcheomaticA ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong> N°4 <strong>2023</strong>


Tecnologie per per i Beni i Beni Culturali Culturali 31 31<br />

Tecnologie per i Beni Culturali 31<br />

dicata che aiuta durante la<br />

scansione grazie ad un’anteprima<br />

in tempo reale del dato<br />

raccolto.<br />

I risultati<br />

Il risultato ottenuto da XVS è<br />

stata una nuvola di punti molto<br />

dettagliata e fotorealistica<br />

che ha permesso di distinguere<br />

tutte le varie caratteristiche<br />

del manto stradale storico.<br />

La nuvola 3D è stata integrata<br />

con dati GNSS e Stazione<br />

Totale per georeferenziare in<br />

maniera dettagliata tutta l’area.<br />

La necessità di georeferenziare<br />

in maniera solida il<br />

rilievo, nasce dal fatto che lo<br />

sviluppo dell’area di rilievo è<br />

molto complessa, e in questa<br />

maniera le derive tipiche dei<br />

sistemi IMU vengono contenute<br />

fortemente.<br />

L’elaborazione della nuvola effettuata<br />

con i software Cube-<br />

3d e PointCAB, sempre distribuiti<br />

da Stonex, in accoppiata<br />

ai dati referenziati ha permesso<br />

di produrre sezioni, profili,<br />

piante e prospetti compatibili<br />

con diversi software (compresi<br />

i CAD), nonché l’estrazione di<br />

ortofoto molto nitide in cui si<br />

possono apprezzare i dettagli.<br />

In conclusione, lo scanner XVS<br />

si è rivelato prezioso per poter<br />

raccogliere un dato preciso e<br />

dettagliato (nonché georeferenziato)<br />

in poco tempo e con<br />

l’utilizzo di poco personale.<br />

La velocità nella raccolta dati<br />

e la facilità dell’elaborazione<br />

degli stessi, ha consentito ai<br />

professionisti coinvolti di consegnare<br />

i documenti richiesti<br />

dalla committenza in tempi e<br />

costi contenuti, garantendo<br />

una documentazione precisa<br />

che permette di garantire il<br />

ripristino del manto storico<br />

una volta eseguito il lavoro di<br />

scavo.<br />

Fonte: https://www.stonex.it<br />

PROGRAMMARE NEI GIS CON<br />

PYTHON: COME CREARE PRO-<br />

CEDURE AUTOMATICHE<br />

Sessione attiva per il corso "Programmare<br />

i GIS con Python",<br />

modulo della Formazione Terre-<br />

Logiche introduttivo alla creazione<br />

di procedure automatiche<br />

nei GIS utilizzando il linguaggio<br />

Python.<br />

Python si dimostra un linguaggio<br />

di programmazione<br />

particolarmente intuitivo e versatile,<br />

facile da utilizzare anche<br />

da parte di utenti non programmatori.<br />

Ampiamente diffuso in<br />

organizzazioni come Google,<br />

IBM e Nasa, rappresenta il più<br />

usato linguaggio di personalizzazione<br />

in ambienti GIS, quali<br />

QGIS ed ESRI ArcGis, anche grazie<br />

alla presenza di librerie per<br />

framework GIS come OGR/GDAL<br />

e per interfacce grafiche come<br />

Qt.<br />

Dopo una breve introduzione<br />

teorica, il docente affronterà<br />

argomenti fondamentali quali<br />

l'utilizzo di Python nella gestione<br />

automatizzata delle basi dati<br />

vettoriali e raster, la connessione<br />

a geodatabase e la realizzazione<br />

di script di Processing<br />

con interfacce personalizzate.<br />

Descriverà poi i moduli di Python<br />

in QGIS (libreria standard,<br />

moduli scientifici e di analisi<br />

spaziale) e altre operazioni<br />

più avanzate, come la gestione<br />

degli stili dei layer e dei Sistemi<br />

di Riferimento, le funzioni<br />

di input/output, ecc., nonché<br />

le procedure di generazione di<br />

plugin per QGIS e l’uso di QtDesigner<br />

per disegnare interfacce<br />

grafiche personalizzate.<br />

Al termine del corso i partecipanti<br />

potranno svolgere un test<br />

di valutazione con domande<br />

a risposta multipla. Il superamento<br />

del test verrà certificato<br />

sull'attestato di partecipazione<br />

e profitto, documento ideale<br />

per arricchire il proprio curriculum<br />

e certificare le nuove competenze<br />

acquisite.<br />

Per informazioni su programma<br />

completo del corso, prezzo<br />

e agevolazioni: https://www.<br />

terrelogiche.com/formazioneterrelogiche/scopri-i-corsi/programmare-i-gis-con-python.html


AGORÀ<br />

Archeologia geospaziale per<br />

il modello digitale di Pompei<br />

– Ai margini di Pompei, lungo<br />

una porta della città conosciuta<br />

come Porta Nocera, la professoressa<br />

Allison Emmerson<br />

dell'Università di Tulane sta<br />

guidando un team di archeologi<br />

per la realizzazione di un<br />

modello digitale dell'area investigata.<br />

All'interno di un edificio a lungo<br />

ritenuto una casa di circa<br />

2.000 anni fa, il team ha<br />

scoperto una storia che svela<br />

tracce di economia, progettazione<br />

urbana e vita sociale tra<br />

un'élite e una classe più bassa.<br />

Per raccontare la storia,<br />

Emmerson e il suo team hanno<br />

creato un gemello digitale<br />

sensibile alla posizione del sito<br />

di scavo, che incorpora mappe<br />

bidimensionali, mappe intelligenti<br />

e modelli tridimensionali.<br />

Il team è inoltre in grado di<br />

condividere dati in tempo reale<br />

tramite un flusso di lavoro<br />

completamente digitale utilizzando<br />

iPad Pro e Apple Pencil.<br />

Documentazione rivoluzionaria<br />

con flussi di lavoro delle<br />

app mobili, mentre la tecnologia<br />

geografica più recente<br />

(GIS) consente al team di Emmerson<br />

di digitalizzare tutto<br />

ciò che scoprono a Porta Nocera,<br />

Regione I Insula 14, come<br />

parte del Progetto Pompeii<br />

I.14 gestito dalla Università di<br />

Tulane.<br />

Il team ha utilizzato inizialmente<br />

immagini UAV, fotografia<br />

terrestre e la tecnica di fotogrammetria<br />

structure-frommotion<br />

per creare una mappa<br />

di base e un modello base 3D<br />

del sito. Hanno poi utilizzato<br />

tablet carichi di app GIS per<br />

sovrapporre i dati su quel modello<br />

base 3D.<br />

A guidare il flusso di lavoro di<br />

raccolta dati GIS è il professor<br />

Alex Elvis Badillo, co-capo della<br />

squadra di iniziative di dati<br />

digitali del progetto. Badillo<br />

ha detto che gli archeologi<br />

utilizzano la documentazione<br />

GIS sull'iPad Pro per registrare<br />

ed esplorare dati in strati per<br />

evitare la distruzione delle informazioni.<br />

Utilizzando ArcGIS Survey123,<br />

il team può condividere i dati<br />

in loco e implementare flussi<br />

di lavoro senza carta. Tali dati<br />

possono anche essere collegati<br />

ai cruscotti digitali di ArcGIS<br />

per tenere traccia dei progressi<br />

e favorire la collaborazione<br />

durante lo scavo.<br />

Nell'Iinterpretare il sito di<br />

scavo Emmerson e il suo team<br />

hanno determinato che la<br />

struttura che hanno<br />

inizialmente scoperto era<br />

utilizzata per attività<br />

commerciali come lo shopping<br />

e la ristorazione, spesso<br />

associate alle classi più basse<br />

dell'epoca. Nel frattempo, una<br />

residenza elitaria era situata<br />

proprio accanto e i due edifici<br />

condividevano risorse.<br />

Il Progetto Pompeii I.14, in<br />

corso, è una collaborazione<br />

internazionale guidata dall'Università<br />

di Tulane e dal Parco<br />

Archeologico di Pompei, e include<br />

l'Università di Oxford e il<br />

Laboratorio e Studio di Archeologia<br />

Geospaziale e Virtuale<br />

(GVALS) dell'Università dello<br />

Stato dell'Indiana. Combinando<br />

gli standard più elevati<br />

nell'escavazione stratigrafica<br />

con tecnologie innovative,<br />

cercano di illuminare i margini<br />

delle città romane, non solo i<br />

loro confini fisici e le distinte<br />

attività culturali ed economiche<br />

che attiravano, ma anche<br />

le vite dei residenti emarginati<br />

sia nell'antichità che nella<br />

ricerca moderna. Una volta<br />

completato, i dati saranno<br />

incorporati in un gemello digitale<br />

più ampio dal Progetto<br />

di Bibliografia e Mappatura<br />

di Pompei (2017) guidato da<br />

Eric Poehler, professore associato<br />

di Studi Classici presso<br />

l'Università del Massachusetts<br />

Amherst. Saranno anche aggiunti<br />

al database centrale di<br />

archeologia di Pompei e resi<br />

disponibili a decisori politici,<br />

educatori, archeologi e al pubblico.<br />

I ricercatori sperano che una<br />

nuova comprensione della vita<br />

economica e sociale di un'antica<br />

città come Pompei possa<br />

non solo informarci sul passato,<br />

ma anche aiutarci a creare<br />

un futuro migliore.<br />

Fonte:<br />

https://www.tupompeii.org<br />

32 ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong>


TELERILEVAMENTO<br />

Tecnologie per i Beni Culturali 33<br />

Tecnologie per i Beni Culturali 33<br />

CHNT 29 Statement - Il 2024<br />

segna il 60° anniversario della<br />

Carta di Venezia – Questo documento<br />

è considerato una pietra<br />

miliare nello sviluppo della moderna<br />

comprensione del patrimonio<br />

culturale. Ha contribuito<br />

a plasmare la pratica della conservazione<br />

del patrimonio nelle<br />

ultime sei decadi. Da allora si<br />

sono verificati enormi sviluppi,<br />

sono emerse nuove sfide e minacce<br />

al patrimonio, così come sono<br />

nate nuove tecnologie che aiutano<br />

a documentare, fare ricerca,<br />

gestire e valorizzare il patrimonio<br />

culturale. La discussione e la<br />

diffusione di queste tecnologie<br />

è stata la missione di CHNT sin<br />

dal suo inizio. Rimanendo fedele<br />

a questa missione, CHNT offre<br />

una piattaforma per uno scambio<br />

produttivo di idee. La conferenza<br />

CHNT 29 mira ad aprire nuove<br />

strade lasciando il tema della<br />

conferenza aperto a nuove idee<br />

su tutte le sfide nell’ambito dei<br />

beni culturali come le aree di sviluppo,<br />

ricerca, documentazione,<br />

conservazione, gestione e diffusione<br />

del patrimonio culturale.<br />

Lavorando con e per il patrimonio<br />

culturale, la varietà degli argomenti<br />

cresce ogni anno. L’amministrazione<br />

è orgogliosa che la<br />

comunità CHNT sia diversificata,<br />

interdisciplinare e rappresenti<br />

ricercatori, professionisti (sia accademici<br />

che non accademici) e<br />

altre parti interessate.<br />

L’Open Call mira a scoprire le ultime<br />

intuizioni sia del CHNT che<br />

delle più ampie comunità scientifiche,<br />

professionali e accademiche<br />

che lavorano nel settore del<br />

patrimonio, accogliendo nuove<br />

scoperte per dare forma a una<br />

conferenza coinvolgente in prima<br />

linea nello sviluppo contemporaneo<br />

delle tecnologie applicate ai<br />

Beni Culturali.<br />

Questo approccio pone le basi<br />

per un entusiasmante viaggio<br />

verso il 30° anniversario di CHNT.<br />

CHNT invita a proporre il tema di<br />

una sessione su un argomento di<br />

interesse scientifico partendo da<br />

alcuni suggerimenti:<br />

4 Celebrazione del 60° anniversario<br />

della Carta di Venezia<br />

4 Digitalizzazione o digitalizzazione<br />

per la conservazione<br />

4 Vantaggi e pericoli dell'intelligenza<br />

artificiale<br />

4 Patrimonio Digitale<br />

4 Archiviazione dei dati a lungo<br />

termine<br />

4 Patrimonio culturale per tutti:<br />

facile da usare e senza barriere<br />

4 Patrimonio dissonante<br />

4 Inventari del paesaggio culturale<br />

4 Nuove Narrative<br />

4 Archeologia digitale<br />

4 Approcci integrati al patrimonio<br />

materiale e immateriale<br />

4 Patrimonio resiliente<br />

4 Archiviazione<br />

Maggiori informazion su:<br />

https://chnt.at/<br />

MONITORAGGIO 3D<br />

GIS E WEBGIS<br />

www.gter.it<br />

info@gter.it<br />

GNSS<br />

FORMAZIONE<br />

RICERCA E INNOVAZIONE


AGORÀ<br />

Il Museo della Forma Urbis – Dal<br />

12 gennaio ha aperto a Roma il<br />

Parco Archeologico del Celio<br />

con il nuovo Museo della Forma<br />

Urbis: la grande pianta della città<br />

incisa su marmo per volontà<br />

dell'imperatore Settimio Severo<br />

torna visibile dopo quasi 100<br />

anni.<br />

L’Assessorato alla cultura e la<br />

Sovrintendenza Capitolina ai<br />

beni culturali hanno inaugurato<br />

il Parco e il Museo che saranno<br />

permanentemente aperti al<br />

pubblico, l’uno a titolo gratuito<br />

e l’altro incluso nel circuito con<br />

tessera MIC.<br />

Una meravigliosa mappa marmorea<br />

originale della Roma Antica<br />

(vedi figura in alto - Forma<br />

urbis Romae, dettaglio del Colosseo)<br />

presentata in modo da<br />

essere perfettamente leggibile<br />

e una sorprendente collezione<br />

di materiali epigrafici e architettonici<br />

inseriti in uno scenario<br />

mozzafiato. È quanto si può vedere<br />

con l'apertura al pubblico<br />

- dal 12 gennaio - del Parco Archeologico<br />

del Celio e del nuovo<br />

Museo della Forma Urbis sito al<br />

suo interno, che sono stati inaugurati<br />

dal sindaco di Roma Capitale,<br />

Roberto Gualtieri, dall'assessore<br />

capitolino alla Cultura,<br />

Miguel Gotor, e dal Sovrintendente<br />

capitolino ai Beni Culturali,<br />

Claudio Parisi Presicce.<br />

Parco e Museo - la cui apertura<br />

si deve a una serie di interventi<br />

condotti sotto la direzione<br />

scientifica della Sovrintendenza<br />

Capitolina ai Beni Culturali di<br />

Roma Capitale - sono parte di<br />

un vasto progetto di valorizzazione<br />

dell'intera area del Celio,<br />

inquadrata in seno al più ampio<br />

programma di riqualificazione<br />

del Centro Archeologico Monumentale<br />

(CArMe) voluto da<br />

Roma Capitale.<br />

Il Parco Archeologico del Celio<br />

occupa il settore settentrionale<br />

del colle, un'area verde orientata<br />

verso il Colosseo e all'interno<br />

della quale sussistono importanti<br />

evidenze archeologiche,<br />

come le fondazioni perimetrali<br />

del tempio del Divo Claudio.<br />

Grazie al recupero degli edifici<br />

presenti nell'area, la Casina del<br />

Salvi e l'ex Palestra della Gil, e<br />

alla sistemazione del contiguo<br />

giardino archeologico, in cui<br />

sono stati organizzati per nuclei<br />

tematici una grande quantità di<br />

materiali epigrafici e architettonici<br />

di grandi dimensioni delle<br />

collezioni dell'ex Antiquarium<br />

Comunale, provenienti dagli<br />

scavi di Roma di fine Ottocento,<br />

i visitatori avranno una nuova<br />

straordinaria opportunità per<br />

approfondire la conoscenza della<br />

Roma antica. Aprire al pubblico<br />

il giardino è il primo passo<br />

di un programma che, grazie<br />

agli interventi giubilari, porterà<br />

all'allestimento completo dei<br />

reperti e all'apertura alla fruizione<br />

della Casina dell'accademico<br />

di San Luca Giuseppe Salvi,<br />

che tornerà ad avere la sua funzione<br />

originaria di Coffee-house<br />

e al contempo ospiterà anche<br />

una delle nuove Aule Studio di<br />

Roma.<br />

All'interno del Parco, nell'edificio<br />

dell'ex Palestra della Gil, è<br />

allestito il nuovo Museo della<br />

Forma Urbis, che custodisce i<br />

frammenti rimasti della celebre<br />

Forma Urbis Romae, la gigantesca<br />

pianta marmorea della Roma<br />

antica incisa tra il 203 e il 211<br />

d.C. sotto l'imperatore Settimio<br />

Severo. Si tratta di una delle più<br />

rare e importanti testimonianze<br />

della città antica, che i visitatori<br />

torneranno ad ammirare dopo<br />

quasi un secolo. L'ultima esposizione<br />

complessiva degli originali<br />

è stata infatti realizzata tra il<br />

1903 e il 1924 nel giardino del<br />

Palazzo dei Conservatori; poi,<br />

fino al 1939 alcuni nuclei significativi<br />

sono stati visibili nell'Antiquarium<br />

del Celio. Il progetto<br />

esecutivo del pavimento-teca<br />

protettiva che espone l’illustre<br />

mosaico marmoreo della Forma<br />

è a cura dell’architetto Marcello<br />

Bellisario.<br />

La Forma Urbis era esposta originariamente<br />

sulla parete di<br />

un'aula nel Foro della Pace che<br />

34 ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong><br />

34 ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong>


Tecnologie per Beni Culturali<br />

Tecnologie per i Beni Culturali<br />

35<br />

35<br />

fu in seguito inglobata dal complesso<br />

dei SS. Cosma e Damiano<br />

nell'area del Foro Romano. Era<br />

incisa su 150 lastre di marmo<br />

applicate alla parete con perni<br />

di ferro e occupava uno spazio<br />

di circa 18 metri per 13.<br />

Dopo la scoperta nel 1562, molti<br />

frammenti della grande mappa<br />

marmorea andarono perduti,<br />

mentre alcuni sono stati fortunosamente<br />

ritrovati nel corso<br />

del tempo. Oggi resta circa un<br />

decimo del totale della pianta<br />

originale (in parte esposto sulle<br />

scaffalature di una saletta<br />

attigua). Dal 1742 è parte delle<br />

collezioni dei Musei Capitolini.<br />

Una parte, racchiusa in riquadri<br />

a cura dello stesso Nolli<br />

e di Giovan Battista Piranesi,<br />

era esposta a Palazzo Nuovo in<br />

Campidoglio, dove fu riunita da<br />

Rodolfo Lanciani ed in seguito<br />

situata a cura dell’architetto<br />

Giuseppe Capponi ai Giardini<br />

Romani, oggi Sala del Marco<br />

Aurelio. Hanno collaborato alla<br />

mostra permanente Francesca<br />

Bigi, Caterina Papi e Francesca<br />

De Caprariis della Sovrintendenza<br />

Capitolina.<br />

E’ agevole connettere virtualmente<br />

la Roma severiana anche<br />

al plastico di gesso alabastrino<br />

realizzato nel 1939 da Italo Gismondi.<br />

Plastico Gismondi<br />

Il nuovo allestimento del Museo<br />

della Forma Urbis consente<br />

una piena fruizione della pianta<br />

marmorea da parte dei visitatori,<br />

favorendo la leggibilità di un<br />

documento che, per ingombro<br />

e condizioni frammentarie, si<br />

presta poco a una comprensione<br />

immediata. Sul pavimento<br />

della sala principale del museo<br />

sono collocati i frammenti della<br />

Forma Urbis, sovrapposti, come<br />

base planimetrica, alla Pianta<br />

Grande di Giovanni Battista Nolli<br />

del 1748. La pianta è consul-<br />

tabile on line anche dal sito Interactive<br />

Nolli Map Website.<br />

Gli spazi interni dell'edificio<br />

museale ospitano anche una<br />

consistente scelta del materiale<br />

architettonico e decorativo<br />

dell'ex Antiquarium Comunale.<br />

Il Parco Archeologico del Celio<br />

si potrà visitare d'ora in poi tutti<br />

i giorni a ingresso gratuito. Il<br />

Museo della Forma Urbis resterà<br />

invece chiuso il lunedì e prevede<br />

un biglietto d'ingresso, salvo<br />

per i possessori della MIC Card<br />

che potranno accedere gratuitamente<br />

anche allo spazio museale.<br />

I servizi museali sono a<br />

cura di Zètema Progetto Cultura,<br />

per la quale ha collaborato<br />

anche l’architetto Margherita<br />

Risolo.<br />

Questo progetto si inserisce in<br />

una più ampia trasformazione<br />

del colle del Celio e dell'intero<br />

Centro Archeologico Monumentale,<br />

a cominciare da alcuni<br />

interventi di grande significato:<br />

a breve saranno avviati i lavori<br />

di consolidamento e recupero<br />

dell'ex Antiquarium Comunale,<br />

che porranno fine ad un abbandono<br />

quasi secolare dell'edificio<br />

che era stato voluto da<br />

Rodolfo Lanciani. La Forma Urbis<br />

Romae di Rodolfo Lanciani,<br />

in gran parte basata, oltre che<br />

sulle attività di scavo, proprio<br />

sulla pianta severiana è, sempre<br />

a cura della Sovrintendenza<br />

Capitolina, consultabile sul<br />

portale Forma Romae, da questo<br />

Link. Inoltre, l'area verde<br />

del Celio sarà riqualificata nella<br />

vegetazione, nei percorsi, negli<br />

affacci verso il Palatino e nelle<br />

connessioni con l'area del Colosseo,<br />

mediante un progetto<br />

a cura del Dipartimento Tutela<br />

Ambientale. Lo splendido parco<br />

alle spalle di Villa Celimontana,<br />

che nel 1926 incluse il solo Casino<br />

della villa di Ciriaco Mattei<br />

tagliando fuori dal suo perimetro<br />

la Villa Stati-Mattei al Palatino,<br />

poi Villa Mills, riconnetterà<br />

l’edificio del Museo della Forma<br />

Urbis della Gioventù Italiana<br />

del Littorio (Opera Nazionale<br />

Balilla) di Walter Luigi Moretti<br />

all’Antiquarium Comunale, attraversati<br />

e distanziati dal Viale<br />

di Parco del Celio e dalla linea<br />

tranviaria.<br />

Infine, la Nuova Passeggiata<br />

Archeologica, lungo via di San<br />

Gregorio, connetterà il Parco<br />

del Celio con il Centro Archeologico<br />

Monumentale.<br />

Comunicato stampa della Sovrintendenza<br />

Capitolina


AGORÀ<br />

Cultural Heritage Gamification,<br />

Videogiochi per la cultura –<br />

Con quasi tre miliardi di fruitori<br />

ogni anno nel mondo ed una<br />

economia generata vicina ai 200<br />

miliardi di dollari, i videogiochi<br />

rappresentano non solo una fiorente<br />

industria creativa ma anche<br />

uno straordinario strumento<br />

a supporto delle politiche culturali.<br />

Un avamposto digitale<br />

in grado di generare elevati livelli<br />

di coinvolgimento e, nella<br />

sua modalità di gamification, di<br />

trasferire contenuti complessi e<br />

avviare forme di audience development<br />

verso quei pubblici<br />

spesso complessi da raggiungere<br />

per un museo, teatro o biblioteca.<br />

Con l’obiettivo di favorire il dialogo<br />

tra i linguaggi creativi ed il<br />

comparto culturale e turistico,<br />

nasce il collettivo TuoMuseo. Un<br />

team trans-disciplinare composto<br />

da programmatori, storici<br />

dell’arte, archeologi, grafici,<br />

game designer e musicisti che<br />

riflette le rinnovate sfide di musei<br />

come centri non solo di conservazione<br />

ma anche di produzione<br />

di nuove culture.<br />

La visione è quella di superare<br />

l’idea dominante di digitalizzazione<br />

in cui un precedente contenuto<br />

fisico (quadro, statua,<br />

archivio, concerto, tour di una<br />

località) viene “traslato” pariteticamente<br />

nel nuovo contenitore<br />

digitale a favore di un approccio<br />

“digitale nativo” in cui<br />

la radice culturale viene completamente<br />

rielaborata e sospinta<br />

dalle ali provenienti dai<br />

nuovi linguaggi del XXI secolo.<br />

Quali sono quindi i fattori che<br />

rendono tali tecnologie degli<br />

strumenti vincenti? Innanzitutto,<br />

il medium digitale, proprio<br />

per la sua natura immateriale<br />

azzera le distanze fisiche e per<br />

questo permette di raggiungere<br />

pubblici che difficilmente sarebbero<br />

stati raggiungibili con<br />

politiche analogiche. In questo<br />

senso, ebbe grande eco il progetto<br />

Father and Son, videogioco<br />

lanciato nel marzo 2017 e che<br />

ad oggi conta più di 5 milioni di<br />

download in tutto il mondo. Il<br />

museo arriva fuori dal museo<br />

portando il proprio messaggio e<br />

contenuto in Cina, India, Stati<br />

Uniti e Brasile.<br />

Progetti che ambiscono a lavorare<br />

su tre distinti momenti<br />

della relazione con il pubblico:<br />

pre-esperienza (il visitatore non<br />

conosce o è distante dal luogo),<br />

on-site, e post visita. Ad<br />

esempio, giocare a Father and<br />

Son prima di visitare il MANN<br />

significa a rrivare p iù preparati<br />

e consapevoli di alcuni dei<br />

frammenti di storia conservati<br />

nel museo, rendendolo più famigliare<br />

e comprensibile; può<br />

altresì incentivare la trasformazione<br />

del visitatore da digitale a<br />

fisico: nel gioco è infatti presente<br />

una funzione di geolocalizzazione<br />

che consente, solo a chi<br />

arriva fisicamente a l M ann ed<br />

entra con biglietto, di sbloccare<br />

funzionalità in-game aggiuntive.<br />

In progetti come Ferrucci. L’ultima<br />

battaglia, realizzato per il<br />

comune di San Marcello Piteglio,<br />

l’app gratuita in realtà aumen-<br />

36 ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong><br />

36 ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong>


Tecnologie per i Beni Culturali 37<br />

tata diventa strumento per interconnettere<br />

differenti punti<br />

dello spazio urbano attraverso<br />

lo sblocco di narrazioni progressive<br />

legate al grande condottiero<br />

rinascimentale.<br />

O ancora in Firenze Game Next,<br />

progetto voluto dal Comune di<br />

Firenze, un gioco di collezionismo<br />

digitale di figurine diventa<br />

volano per favorire la delocalizzazione<br />

dei flussi turistici<br />

e portare ragazzi e ragazze a<br />

visitare angoli meno noti della<br />

città metropolitana. Più si visita<br />

musei e spazi distanti dal<br />

centro storico più rare sono le<br />

figurine che si sbloccano e collezionano<br />

al fine di poter sfidare<br />

avversari in tutto il mondo in<br />

modalità multiplayer online.<br />

Se target ed obiettivi variano<br />

da progetto a progetto, un tratto<br />

distintivo di questo nuovo<br />

modo di progettare esperienze<br />

culturali è l’idea della centralità<br />

dello SpettAttore. Un netto<br />

superamento dell’idea di Spettatore<br />

passivo e contemplativo<br />

dell’arte a favore di un pubblico<br />

che vuole agire ed interagire in<br />

prima persona in chiave fisica,<br />

emotiva e cognitiva con lo spazio<br />

circostante.<br />

Avviene così uno switch e,<br />

dall’osservare in terza persona,<br />

si passa a parlare in prima: “io<br />

ho – o noi abbiamo- risolto l’enigma”,<br />

così come in un gioco si<br />

dice “io ho salvato la principessa”.<br />

Le logiche di gamification<br />

fanno da ponte tra il pubblico<br />

e l’oggetto culturale che, finalmente,<br />

diventa raggiungibile, a<br />

volte addirittura personalizzabile,<br />

come nel caso di MannCraft.<br />

Sempre il MANN è approdato nel<br />

celebre gioco sand-box Minecraft<br />

che vanta un bacino di decine<br />

di milioni di giocatori con<br />

una riproduzione in scala 1:1<br />

dell’edificio principale e delle<br />

sue sale, in cui è possibile interagire<br />

con le opere, entrare in<br />

relazione con personaggi secondari<br />

che raccontano aneddoti<br />

sulle collezioni e, più in generale,<br />

ripensare e ricostruire il<br />

museo adattandolo alle proprie<br />

sensibilità. E’ il terzo livello di<br />

progettazione che si definisce<br />

SpettAutore.<br />

Il processo ludico viene messo<br />

al pieno e totale servizio degli<br />

obiettivi educativi e culturali,<br />

valorizzandoli. Un esempio<br />

perfetto di digitale nativo arriva<br />

dall’installazione phygital<br />

Digital Canvas, uno dei dieci<br />

progetti di infrastrutturazione<br />

ludica in seno al progetto PlayAlghero.<br />

Situata nella Torre di<br />

San Giovanni, ad Alghero, i disegni<br />

sul tema del mare creati<br />

dai bambini sulla carta vengono<br />

inseriti in un sistema che, in<br />

tempo reale, li proietta nelle<br />

pareti interne della Torre. La<br />

creatività materiale prende vita<br />

digitalmente in un ecosistema<br />

marino ed i presenti in sala<br />

possono toccare il mondo 3D in<br />

movimento ed ulteriormente<br />

modificarlo. L’ibridazione dei<br />

linguaggi e l’innovazione tecnologica<br />

si fanno quindi strumenti<br />

ricchi non solo per l’audience e<br />

l’engagement development ma<br />

soprattutto per valorizzare la<br />

cultura che torna ad incuriosire,<br />

ad avvicinare, a coinvolgere.<br />

Che si tratti di una singola istituzione<br />

culturale o di un intero<br />

spazio urbano, il gioco diventa<br />

chiave di innovazione di processo<br />

e generazione di nuove culture<br />

in grado di rendere memorabile,<br />

rilevante e coinvolgente il<br />

nostro enorme patrimonio.


EVENTI<br />

23 - 25 FEBBRAIO<br />

TOURISMA 2024<br />

Firenze<br />

www.toursima.it<br />

25 APRILE - 1 MAGGIO 2024<br />

Salone dell'Arte e del Restauro di<br />

Firenze<br />

Firenze (Italia)<br />

www.salonerestaurofirenze.com/<br />

29 - 30 APRILE 2024<br />

Florence Heritech 2024<br />

Firenze<br />

www.florenceheritech.com<br />

15 - 17 MAGGIO<br />

SALONE DEL RESTAURO 2024<br />

Ferrara<br />

www.salonedelrestauro.com<br />

15 - 17 MAGGIO 2024<br />

Heritage Istanbul<br />

Istanbul<br />

https://www.expoheritage.com/<br />

8 - 9 MAGGIO<br />

Conferenza Esri Italia 2024<br />

Roma<br />

www.esriitalia.it/<br />

9 – 10 OTTOBRE 2024<br />

Lubec<br />

Lucca<br />

www.lubec.it<br />

9 – 11 OTTOBRE<br />

2024 Dronitaly<br />

Bologna<br />

www.dronitaly.it/it/<br />

5 – 26 OTTOBRE<br />

Convegno Internazionale - 1964-<br />

2024 La Carta di Venezia. Riflessioni<br />

teoriche e prassi operative nel<br />

progetto di restauro<br />

Firenze<br />

https://www.dida.unifi.it/vp-888-<br />

lacarta-di-venezia.html<br />

4 – 6 NOVEMBRE<br />

CHNT29 - Cultural Heritage and New<br />

Technologies<br />

Vienna<br />

https://chnt.at/<br />

31 OTTOBRE - 3 NOVEMBRE 2024<br />

XXVI Borsa Mediterranea del Turismo<br />

Archeologico<br />

Paestum Salerno<br />

www.borsaturismoarcheologico.it<br />

Ergife Palace Hotel – Roma<br />

seguici sui social<br />

38 ArcheomaticA N°4 <strong>2023</strong><br />

www.esriitalia.it


Tecnologie per i Beni Culturali 39


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