Articolo Tagliavini appoggiature
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
LUIGI FERDINANDO TAGLIAVINI<br />
godere di tale qualifica. E vorrei qui far ritorno al punto da cui ho preso le<br />
mosse, al recitativo della Nona beethoveniana. Si tratta d’un caso straordinario in<br />
cui il compositore stesso suggerisce al cantante la corretta esecuzione<br />
dell’appoggiatura; il compito di ‘suggeritore’ è da lui affidato ai bassi degli archi<br />
che, come s’è già sottolineato, alcuni minuti prima dell’entrata del Baß-Bariton,<br />
gli fanno ascoltare nella maniera in cui vanno esattamente eseguite le note della<br />
prima frase che egli dovrà cantare. Sembrerebbe assurdo che il suggerimento<br />
non venisse seguito; 30 eppure tale assurdità (ovverosia un grave errore di lettura<br />
dettato dall’inveterata abitudine d’una cieca ‘fedeltà’ al testo scritto) caratterizza<br />
la maggioranza delle interpretazioni immortalate da registrazioni discografiche,<br />
da quelle d’esecuzioni dirette da venerati maestri degli anni Trenta e Quaranta a<br />
quelle recentissime, tra le quali spiccano per l’inosservanza della prassi d’obbligo<br />
– incredibile dictu – persino un paio di esecuzioni con strumenti d’epoca. Delle<br />
felici eccezioni 31 fanno parte le interpretazioni di Toscanini, 32 e ciò non meraviglia<br />
troppo, sapendo quanto il maestro parmense fosse solidamente radicato<br />
nella più autentica tradizione.<br />
Ma com’è possibile tutto questo? La ragione va cercata in ciò che definirei un<br />
‘complesso anti-appoggiatura’ che ha contaminato il mondo musicale da<br />
quando, ormai più d’un secolo fa, con la buona intenzione di combattere gli<br />
‘arbìtri’ dei cantanti, s’è voluto ‘finalmente’ iniziare ad eseguire la musica del<br />
passato ‘così come sta scritta’, cestinando indiscriminatamente al tempo stesso<br />
iniziative arbitrarie e tradizioni preziose. Ancor oggi riesce a molti estremamente<br />
difficile liberarsi da tale condizionamento. Così, nel migliore dei casi,<br />
30 L’appoggiatura sulla prima sillaba della parola Töne è del resto resa esplicita in tante edizioni per<br />
pianoforte, ad iniziare da quelle per pianoforte solo (Breitkopf & Härtel, Lepzig 1864) e per due<br />
pianoforti (Schott, Mainz 1851) di Franz Liszt. La necessità della sua applicazione è poi indicata,<br />
con l’appoggio di testimonianze autorevoli, dalla recente edizione critica: LUDWIG VAN BEETHO-<br />
VEN, Symphonie Nr. 9 in d moll Op. 125 - Urtext a c. di Jonathan Del Mar, Bärenreiter, Kassel 2001 2<br />
con apparato critico (Critical Commentary ) in volume separato.<br />
31 Ricorderò tra la rare eccezioni quelle delle esecuzioni dei Wiener Philarmoniker diretti da Felix<br />
Weingarten, con il cantante Richard Mayr nel 1935 e dell’orchestra del Concertgebouw di<br />
Amsterdam diretta da Willem Mengelberg nel 1940, con il cantante Willem Revelli.<br />
32 Mi riferisco alle esecuzioni toscaniniane del 1936, del 6 febbraio 1938 rispettivamente alla testa<br />
del New York Philarmonic Orchestra e del NBC Symphonic Orchestra, entrambe con Ezio<br />
Pinza (edite nei CD LYS 4 581 «Arturo Toscanini conducting the New York Philarmonic-Symphony<br />
Orchestra», voll. 3/2 e 4, la seconda esecuzione, registrata da una trasmissione radiofonica,<br />
ascoltabile anche nel disco ATRA 3007 a cura della A. Toscanini Recording Association), quella del<br />
1939 con la stessa orchestra e, come mi informa Marco Beghelli, con il basso Nicola Moscona<br />
(divulgata, assieme all’intero ciclo delle sinfonie beethoveniane dirette da Toscanini in tale anno,<br />
tramite il disco ATS 1120/7, ove purtroppo non figurano i nomi dei cantanti) e infine quella<br />
notissima registrata il 31 marzo e il 1° aprile 1952 sempre con l’orchestra della NBC e con il baritono<br />
Norman Scott (ascoltabile, tra l’altro, nel disco LP RCA VL 46002). Per le indicazioni relative<br />
alle esecuzioni e alle registrazioni discografiche mi sono stati di prezioso aiuto i colleghi<br />
Marco Beghelli e Maurizio Giani.<br />
974