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Firenze<br />
Mostre<br />
Collezione Roberto Casamonti<br />
Dopo <strong>la</strong> mostra sui capo<strong>la</strong>vori del<strong>la</strong> prima metà del<br />
Novecento, il noto gallerista fiorentino rinnova l’esposizione<br />
a Pa<strong>la</strong>zzo Bartolini Salimbeni con un percorso dagli<br />
Sessanta agli inizi del XXI secolo<br />
In corso fino al 2020, vede protagonisti nomi eccellenti come<br />
Boetti, Klein, Rauschenberg, Kiefer e Basquiat<br />
Testo e foto di Barbara Santoro<br />
Il gallerista fiorentino di fama internazionale<br />
Roberto Casamonti<br />
presenta nelle sale di Pa<strong>la</strong>zzo<br />
Bartolini Salimbeni un’altra parte<br />
del<strong>la</strong> sua vasta collezione che raccoglie<br />
complessivamente 187 capo<strong>la</strong>vori.<br />
Roberto Casamonti e Bruno<br />
Corà: un'accoppiata vincente che<br />
ancora una volta mostra al<strong>la</strong> città<br />
di Firenze come si promuove l’arte<br />
contemporanea. Come promesso,<br />
Roberto Casamonti presenta nelle<br />
sale di Pa<strong>la</strong>zzo Bartolini Salimbeni<br />
un’altra parte del<strong>la</strong> sua vasta<br />
collezione che raccoglie complessivamente<br />
187 capo<strong>la</strong>vori. Si tratta di<br />
Barbara Santoro con Roberto Casamonti accanto<br />
ad un'opera di Alighiero Boetti<br />
circa 80 opere di 138 maestri italiani<br />
e non dagli anni Sessanta agli inizi<br />
del Ventunesimo secolo. Dipinti<br />
e sculture che riflettono l'anima del<br />
collezionista, il quale ha già promesso<br />
durante <strong>la</strong> conferenza stampa che<br />
il prossimo anno presenterà un'altra<br />
appendice a sorpresa. Rispetto al<strong>la</strong><br />
prima esposizione, le sale di Pa<strong>la</strong>zzo<br />
Bartolini Salimbeni hanno cambiato<br />
look per accogliere nuovi materiali,<br />
linguaggi e dimensioni delle opere.<br />
Si parte con una sezione di Arte<br />
Povera − nata intorno al 1967 − dove<br />
si possono ammirare le opere di<br />
Boetti, Pistoletto, Merz, Kounellis,<br />
Paolini, Calzo<strong>la</strong>ri, Penone e Pascali.<br />
In partico<strong>la</strong>re, le imponenti opere di<br />
Alighiero Boetti dominano le sale per<br />
via delle loro dimensioni; Mettere al<br />
mondo il Mondo, ad esempio, è lunga<br />
ben quattro metri ed è realizzata<br />
soltanto con una penna biro, oppure<br />
Tutto, pannello di sei metri ricco di<br />
colori sgargianti completamente ricamato<br />
a mano e posizionato davanti<br />
alle finestre per meglio cogliere <strong>la</strong> luce.<br />
Tante le tendenze artistiche presenti<br />
nel<strong>la</strong> nuova esposizione :dall’<br />
Arte Povera si passa al fenomeno dei<br />
gruppi di Arte Programmata e Cinetica,<br />
al Nouveaux Realisme al movimento<br />
Fluxus, al<strong>la</strong> Poesia Visiva,<br />
al Minimalismo o Strutture Primarie,<br />
al<strong>la</strong> Land Art, all’Arte Concettuale,<br />
al<strong>la</strong> Body Art, al Graffitismo e al<strong>la</strong><br />
Transavanguardia, in un crescendo<br />
che di sa<strong>la</strong> in sa<strong>la</strong> <strong>la</strong>scia quasi senza<br />
fiato. Non sappiamo dove guardare<br />
perché tutto è perfetto, posizionato<br />
nell’angolo del<strong>la</strong> sa<strong>la</strong> più idoneo<br />
ad accogliere l’opera. C’è un Ceroli<br />
tutto partico<strong>la</strong>re, s'intito<strong>la</strong> Burri<br />
perché il quadro di legno sul<strong>la</strong> parete<br />
ne simu<strong>la</strong> uno del grande artista<br />
umbro:un'unica persona è seduta<br />
accanto a molte sedie posizionate in<br />
un angolo dal<strong>la</strong> sa<strong>la</strong> che sembra nata<br />
apposta per accogliere quel manufatto.<br />
Curiosi i Tableaux pièges di<br />
Daniel Spoerri e il magnifico “quadro<br />
specchiante” di Pistoletto dal titolo<br />
Persona in piedi che raffigura l'amico<br />
fotografo Rinaldi. E’una velina<br />
dipinta a mano su acciaio inox lucidato<br />
a specchio del 1962. Casamonti<br />
l’ha inseguita per anni fino ad arrivare<br />
all'acquisto da un collezionista<br />
di Foligno che finalmente si era deciso<br />
a ceder<strong>la</strong>. Il bello del<strong>la</strong> collezione<br />
non è solo <strong>la</strong> qualità eccelsa e <strong>la</strong><br />
preziosità delle opere, ma il fatto che<br />
ogni pezzo rechi ricordi, emozioni,<br />
storie di amicizie, frequentazioni fra<br />
personaggi che hanno fatto dell’arte<br />
<strong>la</strong> loro vita. Presentando un anno fa<br />
<strong>la</strong> prima parte del<strong>la</strong> sua collezione,<br />
Roberto Casamonti aveva definito <strong>la</strong><br />
sua una “scelta strettamente culturale”<br />
per condividere con <strong>la</strong> città di<br />
Firenze <strong>la</strong> passione di tutta una vita.<br />
Oggi, a distanza di un anno, i visitatori<br />
fiorentini, italiani e stranieri<br />
hanno mostrato di saper apprezzare<br />
questo suo gesto generoso, come<br />
certamente avverrà anche per questa<br />
seconda esposizione che da domenica<br />
26 maggio sarà visibile per tutto<br />
il <strong>2019</strong> e il 2020 al primo piano del<br />
pa<strong>la</strong>zzo Bartolini Salimbeni in piazza<br />
Santa Trinita. Apertura dal mercoledì<br />
al<strong>la</strong> domenica nell’orario 11.30 / 19.<br />
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COLLEZIONE ROBERTO CASAMONTI