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PRIMO PIANO<br />
Giorgio Santambrogio:<br />
“Adm chiede chiarezza”<br />
APRILE <strong>2020</strong><br />
INTERVISTA<br />
Penny Market<br />
diventa banca<br />
con Viacash<br />
La Filiera<br />
Italia
AGRICOLTORI BIOLOGICI DAL 1978<br />
GE<br />
LA<br />
TI
SOMMARIO <strong>DM</strong>M<br />
3 Editoriale<br />
Sogno di una notte di primavera<br />
4 Cover<br />
Gli accordi di filiera rilanciano<br />
le vendite del made in Italy<br />
14 Primo piano<br />
Giorgio Santambrogio:<br />
“Adm chiede chiarezza”<br />
16 Intervista<br />
Penny Market diventa banca<br />
con Viacash<br />
18 Opinione<br />
Crai e la prossimità come ruolo<br />
sociale<br />
21 Successi<br />
Molini Pivetti: la produzione<br />
di farina non si ferma<br />
Dalla Costa Alimentare<br />
amplia la linea dei legumi<br />
e del baby food<br />
24 Mercati<br />
Mercato dolce-amaro<br />
per il cioccolato<br />
38 News dalle aziende<br />
40 Mercati<br />
Fresco e pronto, binomio vincente<br />
53 Imprese<br />
Gruppo Autogrill chiude il 2019<br />
con il segno più<br />
54 Digital Club/Retail<br />
56 Customer<br />
58 Tecnologistica<br />
Costan lancia Stage<br />
Metro realizza una supply chain<br />
wholesale con Blue Yonder<br />
61 News<br />
63 Video<br />
Nell’ultimo biennio il numero degli accordi di filiera è raddoppiato, da 6mila a più di 12mila. Da questi accordi provengono<br />
ormai oltre 700mila tonnellate di grano duro italianow<br />
<strong>DM</strong> <strong>Magazine</strong><br />
Supplemento mensile di Distribuzione Moderna<br />
Testata giornalistica registrata presso<br />
il Tribunale di Milano<br />
Registrazione n° 52 del 30/1/2007<br />
Direttore responsabile<br />
Armando Brescia<br />
Coordinatrice editoriale<br />
Stefania Lorusso<br />
Redattori<br />
Maria Teresa Manuelli<br />
Progetto grafico<br />
Silvia Ballarin<br />
Editore<br />
Edizioni <strong>DM</strong> Srl - Via A. Costa 2<br />
20131 Milano<br />
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Tel: 02/20480344<br />
<strong>DM</strong> MAGAZINE 1
EDITORIALE <strong>DM</strong>M<br />
Sogno di una notte di primavera<br />
Qualche giorno fa ho fatto un sogno. Mi trovavo in un centro commerciale,<br />
all’interno di un supermercato. Era una bella giornata, soleggiata. Un bel sabato<br />
pomeriggio di primavera. Molta gente, come d’abitudine. Carrelli pieni,<br />
qualche spintone, code alle casse. Terminata la spesa, prima di raggiungere<br />
l’affollato parcheggio, mi fermavo ad acquistare delle scarpe da ginnastica<br />
in un negozio presente in galleria e poco dopo a bere un aperitivo al bar con<br />
degli amici incontrati per caso. Poi mi sono improvvisamente svegliato. E non<br />
ho potuto fare a meno di pensare a come stiano realmente le cose. Quando<br />
torneremo alla normalità, sempre ammesso che ci si possa tornare per come<br />
l’abbiamo finora concepita? La risposta non ce l’ha nessuno. Al momento quel<br />
che regna è l’incertezza. Incertezza sulla durata della crisi sanitaria. Ma soprattutto<br />
sulla gravità di quella economica. Con riflessi che inevitabilmente<br />
riguarderanno da vicino anche il mondo del retail, a cominciare da quello non<br />
alimentare. Mentre riflettevo su queste cose mi sono nuovamente addormentato.<br />
E ho sognato uno scenario completamente cambiato rispetto al<br />
passato. In cui la politica dedichi al settore distributivo la considerazione<br />
e l’attenzione che si meriterebbe in rapporto al ruolo che svolge nel paese<br />
(sul piano economico e lavorativo) e alla ricchezza che genera. Nel quale<br />
i rapporti tra industria e distribuzione, al di là delle dichiarazioni formali,<br />
siano davvero ridisegnati con lo scopo di creare valore condiviso (anche con<br />
i consumatori e i territori), superando la mera logica del profitto. In cui la<br />
sensibilità e l’aiuto concreto rivolto dalla politica e dalle imprese alle persone<br />
e alle famiglie più bisognose diventi un fatto ordinario e non straordinario<br />
come è ora. Un mondo nel quale, un po’ alla volta, l’Italia possa tornare a fiorire<br />
e prosperare. Poi, aiutato da un raggio di sole filtrante<br />
dalle tapparelle, mi sono definitivamente svegliato.<br />
Quello che ho visto sarà stato anche un sogno.<br />
Ma in fondo ogni cosa, prima che diventi realtà, deve<br />
essere in primo luogo immaginata e “sognata”.<br />
Armando Brescia, Direttore Distribuzione Moderna<br />
<strong>DM</strong> MAGAZINE 3
Gli accordi di filiera rilanciano<br />
le vendite del made in Italy<br />
Nell’ultimo biennio il numero degli accordi di filiera è raddoppiato, da 6mila a più<br />
di 12mila. Da questi accordi provengono ormai oltre 700mila tonnellate di grano<br />
duro italianow
COVER <strong>DM</strong>M<br />
V<br />
olano gli accordi di filiera<br />
nell’agroalimentare dopo la<br />
sigla dell’accordo grano-pasta<br />
tra pastai e mondo agricolo.<br />
Nell’ultimo biennio il numero<br />
degli accordi di filiera è raddoppiato,<br />
da 6mila a più di 12mila.<br />
Nello stesso periodo è raddoppiata<br />
anche la superficie agricola oggetto<br />
di accordi di coltivazione, saltando a<br />
200mila, più del 15% dell’intera superficie<br />
agricola nazionale vocata a<br />
grano duro. Dagli accordi di filiera<br />
provengono ormai oltre 700mila tonnellate<br />
di grano duro italiano, secondo<br />
le elaborazioni di Unione Italiana<br />
Food. Lo scorso dicembre Barilla ha<br />
firmato con il ministero delle Politiche<br />
agricole il protocollo d’intesa<br />
2019-2021 per il grano duro italiano<br />
con il quale s’impegna ad acquistare<br />
120mila tonnellate in più di grano<br />
italiano nel <strong>2020</strong> e arrivare ad almeno<br />
il 70% delle forniture annuali. Lo<br />
scorso febbraio Barilla ha lanciato<br />
una linea di pasta 100% grano duro<br />
italiano.<br />
Il grano duro fa da battistrada, ma i<br />
contratti sottoscritti negli ultimi anni<br />
coinvolgono numerose filiere: aceto,<br />
latte, nocciole, carni, olio, pomodoro,<br />
ortofrutta, pollame, vino.<br />
Dal grano alle nocciole<br />
Lo scorso settembre è stato siglato<br />
il primo accordo nell’aceto di filiera<br />
100% italiano che risponde, secondo<br />
i promotori, ai<br />
requisiti di sostenibilità<br />
ambientale,<br />
sociale<br />
ed economica.<br />
L’aceto di vino Dal<br />
Campo per esempio<br />
nasce dall’intesa tra il<br />
gruppo De Nigris con Filiera<br />
Italia, l’associazione di<br />
promozione per il made in Italy<br />
agroalimentare lanciata da Coldiretti:<br />
conta oltre 50 marchi dell’agroindustria<br />
italiana. Esemplare lo<br />
sviluppo della filiera della nocciola<br />
con alcune grandi società italiane<br />
che agiscono<br />
da apripista. Per<br />
esempio, Ferrero<br />
Hazelnut Company<br />
raggruppa sotto un’unica<br />
struttura tutta la filiera della<br />
nocciola: la coltivazione delle aziende<br />
agricole Ferrero, lo sviluppo della<br />
coltivazione del nocciolo presso<br />
gli agricoltori, la ricerca e sviluppo<br />
agronomico, il sourcing, la trasformazione<br />
industriale e la vendita di<br />
prodotti e semilavorati a base nocciola.<br />
Il reperimento della materia<br />
prima è fondamentale e Ferrero<br />
Hazelnut Company ha la mission di<br />
sviluppare su scala globale il settore<br />
corilicolo, ponendosi come attore<br />
di riferimento per l’innovazione, le<br />
<strong>DM</strong> MAGAZINE 5
SOLO DA GRANO ITALIANO<br />
COLTIVATO IN PUGLIA<br />
DOVE VIENE COLTIVATO<br />
IL NOSTRO GRANO<br />
Utilizziamo solo grano pugliese,<br />
che matura naturalmente al sole,<br />
senza utilizzo di sostanze chimiche.<br />
LO STOCCAGGIO<br />
Tutto il nostro grano viene stoccato<br />
nella Coopertativa Agricola Fra’<br />
Coltivatori di Apricena.<br />
CHI PRODUCE LA SEMOLA<br />
Il Molino De Vita, tra le colline della<br />
Daunia, trasforma il grano Dedicato<br />
in semola di elevata qualità.<br />
CHI PRODUCE LA PASTA<br />
Da un attento e accurato processo<br />
produttivo, nel Pastificio Granoro,<br />
nasce la pasta Granoro Dedicato:<br />
una pasta trafilata al bronzo ed<br />
essiccata a bassa temperatura.<br />
granorodedicato.it
COVER <strong>DM</strong>M<br />
buone pratiche agricole e la sostenibilità<br />
territoriale.<br />
Made in Italy e sostenibile<br />
Nello stesso comparto, Loacker,<br />
specializzata nella produzione di wafer<br />
e prodotti al cioccolato, ha ricevuto<br />
il certificato EcoMethod conferito<br />
dalla Bms Mico-Nutrients che attesta<br />
la realizzazione di un’agricoltura<br />
ecosostenibile nelle aziende agricole<br />
toscane Tenute Corte Migliorina e Tenuta<br />
Collelungo, cuore del progetto<br />
di lungo termine Loacker “Noccioleti<br />
Italiani”. L’innovativo metodo di concimazione<br />
per via fogliare, anziché<br />
per via radicale come abitualmente<br />
previsto, favorisce una notevole riduzione<br />
delle quantità di concime da<br />
distribuire, sfruttando le maggiori capacità<br />
di assimilazione delle foglie.<br />
Recentemente nella grande distribuzione<br />
sono arrivate le prime clementine<br />
sostenibili di filiera italiana, che<br />
rispettano l’ambiente e la biodiversità,<br />
combattono lo sfruttamento e<br />
garantiscono un equo compenso agli<br />
agricoltori.<br />
L’iniziativa nasce da un protocollo<br />
sottoscritto da Federdistribuzione,<br />
Coldiretti e Fai-Filiera agricola italiana<br />
e seleziona prodotti di alta qualità<br />
provenienti soprattutto dalla Calabria<br />
e dalla Basilicata, sostenuto da<br />
una campagna di informazione sulle<br />
proprietà e le caratteristiche<br />
degli agrumi<br />
made in Italy.L’iniziativa<br />
di Coldiretti, Fai e Federdistribuzione<br />
valorizza le clementine<br />
tricolori per l’intero<br />
periodo di raccolta che<br />
si estende da dicembre a fine<br />
marzo. «L’obiettivo dell’intesa<br />
è aprire sbocchi di mercato e promuovere<br />
la competitività del prodotto<br />
italiano con concrete ricadute<br />
economiche sui territori – sottolinea<br />
il Presidente della Coldiretti Ettore<br />
Prandini -, ma anche garantire che<br />
dietro agli alimenti in vendita sugli<br />
scaffali ci sia un analogo percorso<br />
di qualità che riguarda l’ambiente, il<br />
lavoro e la salute».<br />
Brand ombrello<br />
In generale, le imprese hanno scoperto<br />
che conviene puntare sul valore<br />
del brand ombrello made in Italy anche<br />
se questo significa riconoscere<br />
agli agricoltori premi fino al 20% rispetto<br />
alle quotazioni di prodotti reperiti<br />
sul mercato internazionale. Ma<br />
in più l’accordo di filiera, oltre a stimolare<br />
la qualità delle commodity, ha il<br />
vantaggio di disinnescare sul nascere<br />
il conflitto tra parti sociali. Il vantaggio<br />
degli agricoltori è invece quello di<br />
mitigare gli effetti della volatilità dei<br />
prezzi, fissati in partenza, e avere la<br />
garanzia del ritiro del prodotto. Gli<br />
accordi di filiera «sono sempre più<br />
uno strumento utilizzato – interviene<br />
Gianluca Lelli, Capo Area Economica<br />
di Coldiretti – e dove impiegato dà risposte<br />
molto positive.<br />
E’ cambiato il paradigma del consumatore:<br />
mangia in modo diverso<br />
<strong>DM</strong> MAGAZINE 7
COVER <strong>DM</strong>M<br />
rispetto a 20 anni fa e c‘è molta più<br />
attenzione al cibo, alle materie prime<br />
e alla sostenibilità. Le industrie,<br />
dal loro canto, hanno percepito il<br />
cambiamento e offrono a questa richiesta<br />
d’identità del consumatore<br />
commodity del territorio, qualità e<br />
naturalità. Inoltre le imprese con gli<br />
accordi di filiera allentano la pressione<br />
della grande distribuzione».<br />
Poi Lelli cita l’accordo di filiera di<br />
Barilla: «Barilla è un nostro grande<br />
cliente e non è una cosa banale. Ma<br />
ci sono anche altri progetti che crescono<br />
con meno clamore. Per esempio<br />
è andato molto bene il pomodoro<br />
al Sud che aveva anche tutta la questione<br />
della lotta al caporalato. Al di<br />
là delle aspettative: abbiamo fatto il<br />
75% con il meccanismo del contratto<br />
di filiera. Tutti questi casi vanno un<br />
po’ gestiti e raccontati, perché ora il<br />
caos generato dal coronavirus li ha<br />
messi in secondo piano».<br />
Carrello sempre più made in Italy<br />
Il concetto di italianità è entrato<br />
prepotentemente nel carrello della<br />
spesa: ormai un prodotto su quattro<br />
acquistato in supermercati e<br />
ipermercati riporta sull’etichetta un<br />
riferimento alla sua origine nazionale.<br />
Il che ne fa il fenomeno più rilevante<br />
del paniere rilevato dall’Osservatorio<br />
Immagino di Nielsen, sia<br />
per il numero dei prodotti coinvolti<br />
(oltre 19mila) sia per il giro d’affari<br />
complessivo, arrivato a superare i<br />
7,1 miliardi di euro (+1,3% sull’anno<br />
prima). In termini di quote, l’italianità<br />
dei prodotti accomuna il 25,2%<br />
dei prodotti a scaffale e incide per il<br />
24,4% sul fatturato del largo consumo<br />
monitorato dall’Osservatorio Immagino.<br />
La pressione promozionale<br />
nella distribuzione moderna resta<br />
intensa (34,6%),<br />
ma inferiore a<br />
quella dell’anno<br />
precedente<br />
(36,4%).<br />
8 <strong>DM</strong> MAGAZINE
COVER <strong>DM</strong>M<br />
Se si analizzano i claim con cui l’italianità<br />
viene declinata in diversi<br />
modi, fra i tre più rilevanti presenti<br />
sulle confezioni, il più diffuso è anche<br />
il più intuitivo: è la bandiera italiana,<br />
che occhieggia sul 14,5% dei<br />
prodotti rilevati dall’Osservatorio<br />
Immagino pari al 15% di share sulle<br />
vendite a valore. A far aumentare<br />
le vendite dei prodotti accompagnati<br />
dalla bandiera italiana sono state diverse<br />
categorie. Tra le principali, ci<br />
sono gli affettati, i gelati multipack,<br />
il latte Uht, i surgelati vegetali, i prodotti<br />
avicunicoli, le uova e i pomodori<br />
confezionati. Ma il claim che nell’ultimo<br />
anno ha fatto la differenza è<br />
“100% italiano”.<br />
Le categorie con un trend positivo<br />
sono gelati, merendine, pasta,<br />
prodotti avicunicoli, pasticceria e<br />
affettati. Da rilevare anche il trend<br />
dell’altro claim sull’italianità rilevato<br />
dall’Osservatorio Immagino:<br />
ossia “prodotto in Italia”. Terzo per<br />
importanza, con una quota del 9,4%<br />
sul paniere dei prodotti e del 5,9%<br />
sul giro d’affari del paniere monitorato.<br />
A presentare i prodotti come<br />
italiani concorrono altre attestazioni<br />
presenti sulle confezioni, che ne certificano<br />
il luogo di origine: sono le indicazioni<br />
geografiche europee, come<br />
Dop (Denominazione di origine protetta),<br />
Doc (Denominazione di origine<br />
controllata), Docg (Denominazione<br />
di origine controllata e garantita),<br />
Igp (Indicazione geografica protetta).<br />
Queste indicazioni continuano a mostrare<br />
un certo dinamismo e sono<br />
tra le più vivaci dell’area dell’italianità.<br />
Il discorso vale in particolare per<br />
la Doc e la Docg, le due indicazioni<br />
che si applicano al mondo dei vini e<br />
degli alcolici.<br />
Accordi di filiera e di distretto<br />
Agli accordi di filiera tra privati<br />
si aggiungono i contratti<br />
di filiera e di distretto pubblici,<br />
strumenti che permettono<br />
di accedere a consistenti agevolazioni<br />
finalizzate agli investimenti.<br />
Con l’ultimo bando<br />
del ministero delle Politiche<br />
agricole, il quarto, sono stati<br />
presentati 47 progetti con<br />
proposte di investimento nelle<br />
filiere agroalimentari per oltre 1,25<br />
miliardi di euro, di cui l’80% riguarda<br />
imprese del Mezzogiorno. Le spese<br />
ammissibili vanno dagli investimenti<br />
<strong>DM</strong> MAGAZINE 9
SULLA SUA QUALITÀ<br />
CI METTIAMO LA FIRMA.<br />
Scopri di più su: www.fishfromgreece.it<br />
HELLENIC AQUACULTURE PRODUCERS ORGANIZATION
COVER <strong>DM</strong>M<br />
per la produzione primaria, la trasformazione<br />
e commercializzazione dei prodotti<br />
agricoli, fino alla promozione e la pubblicità<br />
di prodotti di qualità certificata o biologici,<br />
e alla ricerca e sperimentazione. I progetti<br />
finanziabili possono avere un volume di investimenti<br />
da 4 a 50 milioni di euro.<br />
Il ministero delle Politiche agricole ha destinato<br />
uno stanziamento economico senza<br />
precedenti. Il futuro dell’agricoltura passa<br />
necessariamente attraverso una filiera<br />
sana, virtuosa e di eccellenza.<br />
Nella lista dei 47 progetti ci sono nomi conosciuti<br />
e meno conosciuti che spaziano<br />
dalle carni, all’ortofrutticolo, dal latte al<br />
grano duro e all’olio. «Per quanto ci riguarda<br />
siamo già in fase esecutiva nella filiera<br />
dell’olio e dei bovini» conclude Lelli.<br />
Grano duro in corsa<br />
Nonostante il calo dei consumi di questi ultimi<br />
anni, la pasta rimane uno dei piatti centrali<br />
della dieta italiana. Non a caso il grano<br />
duro è il comparto che registra il maggior<br />
numero di contratti di filiera. Per esempio<br />
quelli siglati con i produttori da Barilla, De<br />
Cecco, Divella, Casillo, La Molisana, Voiello,<br />
Granoro, De Matteis.<br />
<strong>DM</strong> MAGAZINE 11
COVER <strong>DM</strong>M<br />
L’Italia produce oltre 4 milioni di<br />
tonnellate di grano duro: siamo tra<br />
i maggiori player al mondo, grazie<br />
anche ai contratti di filiera, ma la<br />
sfida è sulla qualità più che sui volumi.<br />
Il nostro Paese però è costretto<br />
ogni anno a importare il 30% del<br />
suo fabbisogno complessivo che è di<br />
5,6 milioni di tonnellate. Lo stretto<br />
necessario per coprire la domanda<br />
di pasta del mercato domestico e di<br />
quello internazionale.<br />
I contratti di filiera danno sicurezza al<br />
cerealicoltore, ma gli pongono anche<br />
livelli di qualità elevati: per esempio<br />
nel contratto di filiera di Divella è previsto<br />
un prezzo minimo di 260 euro a<br />
tonnellata, ma per chi garantisce un<br />
tenore di proteine di almeno 15,5%<br />
scatta un premio di ulteriori<br />
10 euro a tonnellata.<br />
In più l’azienda barese Divella<br />
paga i costi di stoccaggio per 15<br />
euro a tonnellata. Anche in casa De<br />
Cecco il grano duro di filiera nazionale<br />
continua a crescere.<br />
Le previsioni per tutto il <strong>2020</strong>, contratti<br />
alla mano, parlano di 20mila<br />
ettari, 80mila tonnellate e 9 varietà<br />
di grano. Dieci le regioni interessate:<br />
Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata,<br />
Marche, Umbria, Lazio, Toscana,<br />
Campania e Sicilia.<br />
Collaborazione e reciproca convenienza<br />
La Filiera italiana De Cecco non<br />
ha mai smesso di progredire e lo<br />
confermano i dati di partenza: dalla<br />
campagna granaria 2016 i valori<br />
degli ettari e della produzione sono<br />
decuplicati.Secondo la multinazionale<br />
abruzzese, il segreto sta nel<br />
rapporto di collaborazione e di reciproca<br />
convenienza tra l’azienda, i<br />
produttori e gli stoccatori, che sono<br />
l’anello di collegamento tra i primi<br />
due protagonisti.<br />
12 <strong>DM</strong> MAGAZINE
COVER <strong>DM</strong>M<br />
Le condizioni economiche per il<br />
<strong>2020</strong>, migliorative rispetto alle condizioni<br />
del mercato, prendono come<br />
riferimento la quotazione della Borsa<br />
Merci di Foggia. È previsto un<br />
prezzo minimo garantito al produttore<br />
di 275 euro a tonnellata (euro/<br />
ton) per grano con contenuto proteico<br />
superiore a 14,50% e purezza<br />
varietale 90% minimo, qualora la<br />
quotazione del listino foggiano fosse<br />
inferiore a euro/ton 270.<br />
Nel caso di quotazione superiore a<br />
euro/ton 275, si considererà la media<br />
dei due prezzi (minimo e massimo)<br />
del mese di riferimento oltre a<br />
premi legati al contenuto proteico e<br />
ad altri parametri.<br />
Molto attivo anche il pastificio campano<br />
De Matteis. In dieci anni i cerealicoltori<br />
che hanno aderito sono<br />
arrivati a circa 1.800. Oggi sono<br />
24mila gli ettari in 9 regioni-chiave<br />
per il frumento duro, sparsi tra<br />
Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio,<br />
Marche, Molise Puglia, Toscana<br />
e Umbria. Il disciplinare dell’azienda<br />
campana prevede la coltivazione<br />
di quattro precise varietà e un contenuto<br />
proteico finale di almeno il<br />
14,5%. Nell’ultimo contratto solo il<br />
3% degli agricoltori conferenti non<br />
ha raggiunto gli standard previsti<br />
dal contratto. La pasta Armando, il<br />
brand di De Matteis, viene esportato<br />
per il 70% con un fatturato complessivo<br />
di circa 110 milioni.n<br />
Coronavirus, è boom<br />
di prodotti di filiera<br />
La psicosi da coronavirus ha modificato, in profondità, la<br />
spesa degli italiani. Per ingannare il tempo (ma anche per<br />
costituire scorte) gli italiani si sono messi ai fornelli per preparare<br />
torte e pizze. Questo ha determinato un’impennata<br />
delle vendite dei prodotti base, come farina e lievito di birra.<br />
In dettaglio, nelle 4 settimane terminanti lo scorso 15 marzo,<br />
c’è stata una corsa ai prodotti dell’ingredientistica di base.<br />
Iri segnala che nel periodo in questione nella grande distribuzione<br />
le vendite su base annuale di alimentari hanno registrato<br />
queste performance: farine (+83%), legumi secchi e<br />
carne in scatola (+82%), fagioli conservati (+72%), lievito di<br />
birra e fermenti (+70%), pizze e preparati (+65%), passata<br />
di pomodoro (+53%), riso (+50%) e pasta (+47%). Sul versante<br />
dei prezzi è invece prevalsa la stabilità, probabilmente<br />
perché le maggiori vendite nella distribuzione moderna hanno<br />
compensato la chiusura totale del canale del fuori casa<br />
che comprende ristoranti, bar, hotel, mense e scuole. Da<br />
metà febbraio al 24 marzo, alla Granaria di Milano il frumento<br />
tenero (adatto per panificazione e pasticceria) è cresciuto<br />
poco, stabilizzandosi intorno a 225/232 euro per tonnellata,<br />
al netto dell’iva; stesso trend per il grano duro Nord Italia<br />
(idoneo per la pasta) fermo a 277/287 euro per tonnellata.<br />
Per affrontare l’emergenza Coronavirus e combattere le<br />
speculazioni tipiche e i momenti di guerra è nata “l’alleanza<br />
salva spesa Made in Italy con agricoltori, industrie alimentari<br />
e distribuzione commerciale che si impegnano a garantire<br />
regolarità delle forniture alimentari agli italiani e a combattere<br />
qualsiasi forma di speculazione sul cibo dai campi alle tavole”<br />
promossa da Coldiretti e Filiera Italia insieme ai grandi<br />
gruppi della distribuzione commerciale Conad, Coop, Auchan,<br />
Bennet, Cadoro, Carrefour, Decò, Despar, Esselunga,<br />
Famila, Iper, Italmark, Metro, Gabrielli, Tigre, Oasi, Pam,<br />
Panorama, Penny, Prix, Selex, Superconti, Unes, VéGé.<br />
<strong>DM</strong> MAGAZINE 13
PRIMO PIANO <strong>DM</strong>M<br />
Giorgio Santambrogio:<br />
“Adm chiede chiarezza”<br />
Preoccupazioni per la filiera del grocery, possibili speculazioni dei commercianti,<br />
la selva dei decreti che si susseguono. La distribuzione necessita di decreti<br />
più intellegibili, applicabili facilmente, omogenei su tutto il territorio italiano<br />
La filiera del grocery regge? Ci sono<br />
speculazioni da parte di alcuni commercianti?<br />
E poi tanti decreti servono davvero,<br />
senza i debiti distinguo, alias, norme<br />
attuative? Un pacchetto di domande<br />
indigesto, che abbiamo girato a Giorgio<br />
Santambrogio, presidente di Adm e amministratore<br />
delegato di Gruppo Végé.<br />
«Gli approvvigionamenti sono assicurati<br />
in modo continuativo, a eccezione<br />
di eventi straordinari quali, per<br />
esempio, scioperi proclamati dal<br />
personale addetto ai trasporti, o<br />
al rifornimento del carburante.<br />
La consegna delle derrate alimentari<br />
presso i punti vendita,<br />
insomma, è sempre garantita e<br />
la parziale mancanza di determinati<br />
prodotti a scaffale - come<br />
farine o lieviti - non è da attribuire<br />
a eventuali<br />
crepe all’interno<br />
del settore<br />
agroalimentare<br />
italiano»,<br />
risponde. Però viene il dubbio che qualcosa<br />
non funzioni e che alcuni rivenditori,<br />
stiano mettendo in atto speculazioni<br />
sui prezzi dei prodotti, contrariamente<br />
a quanto accade nella Gdo, dove, molti<br />
marchi hanno garantito prezzi fissi.<br />
Cosa ne pensa? «I punti vendita della<br />
grande distribuzione organizzata – risponde<br />
Santambrogio – gestiscono in<br />
modo più efficiente i prezzi dei prodotti<br />
rispetto ai piccoli, anche<br />
perché l’appartenenza a catene<br />
nazionali garantisce loro maggiore<br />
coordinazione. Confermo<br />
che una larga parte delle realtà<br />
legate al sistema del retail<br />
moderno ha congelato i prezzi<br />
e continuerà a farlo almeno<br />
per le prossime tre settimane».<br />
È interessante segnalare, inoltre,<br />
che in piena emergenza<br />
Coronavirus, le performance<br />
registrate<br />
dai singoli esercizi<br />
sono inver-<br />
14 <strong>DM</strong> MAGAZINE
PRIMO INTERVISTA PIANO <strong>DM</strong>M<br />
samente proporzionali rispetto alla<br />
dimensione del punto vendita. Ma è<br />
proprio vero che la Gdo sta realizzando<br />
vendite da capogiro? «È vero e non è<br />
vero – spiega il presidente -. Mi spiego:<br />
sempre se guardiamo i dati Iri, inerenti<br />
alla dodicesima settimana rispetto alla<br />
corrispondente, scopriamo che l’andamento<br />
generale si attesta al +6,4:<br />
si tratta di una buona prestazione che<br />
vede, nel dettaglio, il Nord-Est e il Sud<br />
sfiorare il +10%, mentre al Nord-Ovest<br />
la corsa al rifornimento rallenta, con<br />
un +3,3 e il Centro sta, in tutti i sensi,<br />
nel mezzo, con un +5,2 per cento.<br />
Dunque, tutto sommato, il sistema<br />
cresce nella variazione tendenziale.<br />
Ma a questo dobbiamo sottrarre nuovi<br />
costi, relativi a tutto il settore della<br />
logistica e dei rifornimenti, più le crescenti<br />
spese imputabili alle rafforzate<br />
attività di sanificazione». Passiamo al<br />
personale: premi di produzione, assicurazioni,<br />
iniziative di sostenibilità<br />
umana per i lavoratori. Indubbiamente<br />
lo sforzo e reale, ma è anche omogeneo?<br />
“Lo sforzo, ovviamente, non può<br />
essere deciso collettivamente – argomenta<br />
Santambrogio -, ma spetta alle<br />
singole catene e ai singoli imprenditori<br />
adoperarsi in questo senso. Peraltro,<br />
il sistema sta dimostrandosi molto<br />
Guarda il video<br />
sensibile al rischio che, in questo momento,<br />
corrono tutti gli addetti, costantemente<br />
al lavoro e costantemente a<br />
contatto con il pubblico. Richieste al<br />
Governo? «Direi una sola, ma molto<br />
importante: chiarezza. Adm, Federdistibuzione,<br />
e quelle insegne che sono<br />
dotate di un certo grado di autonomia,<br />
hanno sollevato questioni varie, ma<br />
molto spesso riconducibili a questo comune<br />
denominatore. Vogliamo decreti<br />
più intellegibili, applicabili facilmente,<br />
omogenei su tutto il territorio italiano,<br />
perché non è pensabile che i retailer<br />
e i consumatori debbano sforzarsi di<br />
continuo di interpretare e incrociare<br />
norme nazionali e locali, con il rischio<br />
di pagare sanzioni più o meno salate o,<br />
addirittura, di incorrere in illeciti penali».Concludiamo<br />
con la ripresa: come<br />
sarà secondo lei? «Sarà possibile – risponde<br />
Santambrogio – solo attraverso<br />
il concreto supporto ai consumatori.<br />
Detto brutalmente: la gente ha sempre<br />
meno soldi, perché l’emergenza sanitaria<br />
ha aperto un’inevitabile emergenza<br />
economica, con lavoratori dipendenti<br />
in cassa integrazione e lavoratori<br />
autonomi in difficoltà. Lo Stato, allora,<br />
è chiamato a garantire il proprio sostegno<br />
a tutti: in caso contrario anche<br />
la grande distribuzione potrebbe accusare<br />
pesantemente<br />
il colpo. Sommiamo a<br />
questo quella che alcuni<br />
hanno battezzato<br />
‘spesa di guerra’, ossia<br />
la tendenza, assurda,<br />
ad accumulare confezionati<br />
e, peggio ancora,<br />
prodotti freschi. I<br />
primi vivranno un rallentamento,<br />
mentre per<br />
i secondi si stanno già<br />
innescando deprecabili<br />
fenomeni di spreco».n<br />
<strong>DM</strong> MAGAZINE 15
INTERVISTA <strong>DM</strong>M<br />
Penny Market<br />
diventa banca con Viacash<br />
I clienti possono depositare e ritirare contanti dal proprio conto direttamente<br />
attraverso l’app di mobile banking dello smartphone, grazie all’accordo con le<br />
tre banche partner: Hype, Bunq e N26. Ne abbiamo parlato con Raffaele Balestra,<br />
Direttore finanziario di Penny Italia.<br />
Per quali motivi è partita l’iniziativa?<br />
Essere semplici e responsabili è, per<br />
noi, un valore fondamentali e il punto<br />
di partenza per ogni innovazione,<br />
per ogni passo dell’azienda verso il<br />
futuro e soprattutto verso le nostre<br />
persone e i nostri clienti. Insieme a<br />
Viacash raggiungiamo un ulteriore<br />
livello nella qualità dell’esperienza<br />
d’acquisto dei consumatori, un nuovo<br />
equilibrio tra servizio e tecnologia.<br />
Un motivo in più, che si aggiunge alla<br />
qualità e alla convenienza, per visitare<br />
i nostri punti vendita.<br />
Utilizzando Viacash, i clienti hanno<br />
la possibilità di depositare e prelevare<br />
denaro, senza alcun acquisto<br />
minimo.<br />
In pratica cosa deve fare il cliente?<br />
È tutto molto semplice. Chi entra<br />
da Penny utilizza le casse come<br />
un Bancomat. Tramite un codice a<br />
barre, che viene letto dagli scanner,<br />
i contanti depositati sono immediatamente<br />
accreditati sul conto Viacash<br />
o, viceversa, addebitati, per il<br />
prelievo.<br />
16 <strong>DM</strong> MAGAZINE
INTERVISTA <strong>DM</strong>M<br />
Come è nata l’alleanza?<br />
La partnership con Viacash, di origine<br />
tedesca, è già partita tempo fa con<br />
la nostra casa madre, in Germania, e<br />
dunque il sistema è già ampiamente<br />
collaudato e personalizzato. Da qui è<br />
stato proposto alle varie divisioni geografiche.<br />
In Italia l’uso del contante va<br />
riducendosi, anche se esso è ancora<br />
molto utilizzato e, dunque, prelievi e<br />
versamenti sono interessanti per molti<br />
clienti, che ricevono in questo modo<br />
un ulteriore servizio. È importante<br />
che, in un negozio Penny, il consumatore<br />
che fa la spesa possa effettuare<br />
anche un deposito, o un prelievo. In<br />
altri Paesi questa opportunità esiste<br />
da tempo, ma il deposito, con accredito<br />
immediato è, in buona misura, una<br />
novità.<br />
Quali sono i vantaggi per il cliente<br />
Penny?<br />
I vantaggi del cliente-correntista sono<br />
abbastanza evidenti e consistono fondamentalmente<br />
nella possibilità di avvalersi<br />
di una rete di negozi che vanta<br />
più di 400 indirizzi nel nostro Paese,<br />
rispetto a una rete Bancomat che invece<br />
va riducendosi, specie per motivi di<br />
limitazione dei costi. Inoltre, chi<br />
fa operazioni bancarie<br />
può anche fare anche<br />
la spesa, svolgendo<br />
così due compiti in<br />
modo contestuale.<br />
Per depositare<br />
o versare ci vuole<br />
la Penny Card?<br />
No, anche perché<br />
devono esistere due<br />
scontrini separati, uno<br />
per la spesa e l’altro<br />
per il versamento e<br />
prelievo.<br />
È chiaro però che il servizio ha lo scopo<br />
di attrarre nuovi clienti, come accade in<br />
Germania, dove più del 60% dei nostri<br />
utenti Viacash fa anche la spesa.<br />
Sarà un successo?<br />
Noi lo speriamo. Anzi, abbiamo<br />
fondati motivi per crederlo. Infatti,<br />
ottimi segnali arrivano dalla Germania,<br />
dove il servizio è incardinato<br />
su una rete di circa 2.000 punti di<br />
vendita. Lo stesso avviene in Austria,<br />
dove la nostra rete è di circa<br />
300 indirizzi. In entrambe le nazioni<br />
il consenso è forte, e dunque ci sono<br />
tutti i presupposti per ottenere ottimi<br />
riscontri anche nella nostra Italia.<br />
Ovunque l’obiettivo non è tanto<br />
di riscuotere piccole commissioni,<br />
quanto, come ho detto, di richiamare<br />
nuovi clienti.<br />
Concludiamo con i pagamenti smart…<br />
I servizi di pagamento evoluti sono<br />
entrati a pieno titolo nella rete Penny.<br />
Alla fine del 2017 è stato introdotto<br />
Apple Pay, seguito, nel 2018,<br />
da Samsung Pay. Stiamo inoltre<br />
valutando l’inserimento di Alipay,<br />
relativamente nuovo per gli occidentali,<br />
ma già accettato da alcune<br />
società del nostro gruppo, specie<br />
per accontentare i bisogni<br />
dei clienti cinesi, presso i quali<br />
questo mezzo di pagamento è<br />
particolarmente diffuso, soprattutto<br />
nelle transazioni<br />
nel retail non alimentare. Su<br />
queste forme di pagamento<br />
l’Italia è relativamente indietro,<br />
ma proprio per questo<br />
motivo, vanta tassi di crescita,<br />
a dir poco, esponenziali.n<br />
Leggi l’intervista completa<br />
<strong>DM</strong> MAGAZINE 17
OPINIONE <strong>DM</strong>M<br />
Crai e la prossimità<br />
come ruolo sociale<br />
Quello che stiamo vivendo è un cambiamento dei costumi sociali della gente<br />
e soprattutto del modo di fare la spesa.<br />
Il punto di vista di Marco Bordoli, Amministratore Delegato Gruppo Crai.<br />
Dal punto di vista di Crai quello che<br />
stiamo vedendo tutti i giorni è un<br />
cambiamento dei costumi sociali<br />
della gente e soprattutto del modo<br />
di fare la spesa. Crai è uno dei maggiori<br />
gruppi in Italia operante nel<br />
formato della “prossimità”, e quello<br />
che oggi sta avvenendo è che il<br />
piccolo negozio ha assunto un ruolo<br />
“sociale” nel suo territorio, un ruolo<br />
di aiuto alla comunità e di rassicurazione.<br />
I dati in nostro possesso ci<br />
dicono che gli acquisti dei prodotti<br />
locali hanno avuto un incremento<br />
notevole.<br />
E su questo punto la prossimità è<br />
la massima espressione del prodotto<br />
locale e del rapporto con il<br />
piccolo produttore, che lavora e<br />
collabora con il negozio del territorio.<br />
La conferma arriva anche<br />
dall’ultima fotografia sugli andamenti<br />
delle vendite nel mercato<br />
di tutti i gruppi distributivi, che<br />
Nielsen sviluppa periodicamente.<br />
L’analisi evidenzia come in questo<br />
periodo i consumatori italiani<br />
privilegino maggiormente per fare<br />
la spesa i negozi di vicinato, e le<br />
differenti performance di vendita<br />
18 <strong>DM</strong> MAGAZINE
OPINIONE INTERVISTA <strong>DM</strong>M <strong>DM</strong>M<br />
dei vari gruppi rispetto a prima<br />
dell’emergenza corona virus sono<br />
a confermare questo nuovo trend.<br />
Probabilmente da un lato ci sono<br />
le limitazioni agli spostamenti, che<br />
penalizzano le superfici più grandi,<br />
ma dall’altro sta pagando molto<br />
la capacità di fare “relazione”<br />
con i clienti, il fatto di “conoscere”<br />
chi si ha di fronte, di sapere che il<br />
negozio è inserito dentro al tessuto<br />
micro locale, dove si possono<br />
trovare prodotti dei fornitori ultra<br />
locali, così come il fatto di avere<br />
negozi con dimensioni più contenute,<br />
ma senza rinunciare alla<br />
scelta dei prodotti principali di una<br />
spesa tipo. L’elemento però che<br />
veramente fa la differenza sono<br />
le persone che stanno lavorando<br />
dentro ai nostri negozi: l’impegno,<br />
la disponibilità e la passione che<br />
stanno mettendo ogni giorno per<br />
servire i nostri clienti è davvero<br />
encomiabile. E questo aspetto i<br />
nostri clienti – vecchi e nuovi – lo<br />
toccano con mano tutti i giorni e ne<br />
riconoscono un grande valore. Non<br />
finiremo mai di ringraziare<br />
loro e anche tutte le persone<br />
che lavorano nei Centri<br />
Distributivi, nei trasporti,<br />
nei servizi alla rete che<br />
garantiscono un supporto<br />
fondamentale all’attività<br />
dei negozi. Stiamo poi assistendo<br />
a una vera rivoluzione<br />
con l’e-commerce di<br />
prossimità. Il Gruppo Crai<br />
ha oltre 170 negozi che<br />
fanno e-commerce,<br />
distribuiti in<br />
14 regioni<br />
italiane.<br />
Riusciamo a evadere anche 1.500 ordini<br />
al giorno. I clienti ci stanno dimostrando<br />
che fare e-commerce nei paesini è<br />
oramai una realtà, così come non è più<br />
un vincolo l’età. Il nostro servizio di e-<br />
commerce è un’estensione del nostro<br />
concetto di negozio di vicinato. Credo,<br />
infine, che questa emergenza cambierà<br />
in modo permanente le scelte<br />
dei clienti; si darà ancora più<br />
valore alla qualità e alla dimensione<br />
umana, al rapporto<br />
che si instaura con le persone<br />
dentro al negozio. Le insegne<br />
italiane, quelle che sapranno<br />
cogliere il senso del rapporto<br />
umano e della buona relazione<br />
con i propri clienti, potranno<br />
continuare a fare la differenza,<br />
e probabilmente, vedranno<br />
rispetto a prima un<br />
aumento delle<br />
persone che le<br />
sceglieranno. n<br />
<strong>DM</strong> MAGAZINE 19
STAGE:<br />
TRANSPARENT VERSATILITY<br />
Come inquadrare al meglio tutti i vostri prodotti?<br />
Con la nuova famiglia Stage Costan, un’intelligente soluzione<br />
passepartout, che assicura la massima visibilità e si rivela<br />
insostituibile nelle aree dedicate alle promozioni, ai super freschi<br />
Un’ampia gamma di proposte si rivela ideale per ogni genere di<br />
prodotto da esporre.
SUCCESSI <strong>DM</strong>M<br />
Molini Pivetti: la produzione di farina non si ferma<br />
La holding, che ha adottato misure contenitive del virus fra i suoi lavoratori,<br />
porta avanti quotidianamente il proprio lavoro dando continuità nel rifornimento<br />
del cereale e nella distribuzione di farine.<br />
La quarantena da Coronavirus<br />
ha modificato la lista<br />
di priorità negli acquisti alimentari<br />
degli italiani. Il balzo<br />
più incredibile è quello della<br />
farina che si pone al vertice<br />
della classifica stilata da<br />
Coldiretti nel periodo appena<br />
precedente l’inizio della quarantena,<br />
dal 24 febbraio all’8<br />
marzo, ed è presumibile che<br />
nelle settimane successive<br />
tale trend verrà confermato.<br />
Molini Pivetti, azienda di<br />
Renazzo (Fe), che opera nel<br />
campo della produzione di<br />
sfarinati, vuole contribuire<br />
a rassicurare la propria comunità<br />
di cittadini in questo<br />
momento difficile, sull’approvvigionamento<br />
di questa importante<br />
materia prima.<br />
La holding, che ha adottato<br />
misure contenitive del virus<br />
fra i suoi lavoratori ben prima<br />
delle misure imposte dal Governo<br />
nel dpcm dell’11 marzo,<br />
porta avanti quotidianamente<br />
il proprio lavoro dando continuità<br />
nel rifornimento del<br />
cereale e nella distribuzione<br />
di farine, nonostante le difficoltà<br />
riscontrate a causa di<br />
blocchi e provvedimenti degli<br />
Stati confinanti e in Italia.<br />
Una costanza che premia l’investimento<br />
fatto nel tempo sui<br />
5 centri di stoccaggio di Molini<br />
Pivetti e sul nuovo magazzino<br />
automatizzato con una potenzialità<br />
di movimentazione di 150<br />
pallet/ora per arrivare ad un<br />
serbatoio di 6.000 posti pallet<br />
da max 1.300 Kg/cad.<br />
Infatti, grazie a una capacità<br />
di stoccaggio fra le maggiori<br />
in Italia, con ca 150.000 tonnellate<br />
di grano, Gianluca<br />
Pivetti AD dell’azienda afferma<br />
«Abbiamo scorte più<br />
che sufficienti per rifornire i<br />
nostri clienti in questo periodo<br />
emergenziale, scorte che<br />
ci permetteranno di arrivare<br />
fino alla prossima campagna<br />
grano prevista per giungo».<br />
Inoltre, in continuità con gli<br />
impegni in ambito sociale a<br />
favore del territorio intrapresi<br />
negli anni, sono stati avviati, in<br />
via preliminari, contatti con il<br />
Comune di Cento e la Protezione<br />
Civile per fornire la propria<br />
disponibilità ad azioni di aiuto<br />
concreto alla popolazione locale<br />
in caso di necessità.n<br />
<strong>DM</strong> MAGAZINE 21
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amplia la linea dei legumi e del baby food<br />
Nata 25 anni fa, l’azienda originaria di Castelminio di Resana (Tv) è specializzata<br />
nella produzione di pasta secca. A <strong>DM</strong> presenta le ultime novità di prodotto, relative<br />
all’ampliamento della gamma dei legumi e a 4 nuove referenze che arricchiscono la linea<br />
del baby food. Ne abbiamo parlato con il Direttore Commerciale dell’azienda, Fabio Dalla Costa.<br />
SUCCESSI <strong>DM</strong>M<br />
Quali sono le vostre novità?<br />
Abbiamo presentato le<br />
nuove referenze che<br />
ampliano la gamma dei<br />
legumi: abbiamo proposto,<br />
quindi, prodotti a<br />
base di fave e tre legumi,<br />
tutti gluten free e biologici.<br />
Abbiamo allargato,<br />
inoltre, la linea dedicata<br />
ai bambini, nata oramai<br />
diversi anni fa e grazie<br />
alla quale abbiamo ottenuto<br />
la licenza Disney<br />
nel 2004 (lavoriamo in<br />
partnership con il parco a<br />
tema dal 1996). Abbiamo<br />
introdotto 4 nuovi prodotti<br />
per il mondo del baby<br />
food, ossia a partire dal<br />
decimo mese di vita, tra<br />
cui mini-tubetti, ministelline,<br />
space e orsetti.<br />
Dove è possibile trovare<br />
questi prodotti?<br />
Il baby food legato a<br />
Disney è distribuito in<br />
buona parte della Gdo<br />
nazionale, mentre le referenze<br />
a marchio nostro<br />
sono disponibili in Coop e<br />
in Alleanza 3.0.<br />
Quanto conta la<br />
sostenibilità per l’azienda?<br />
Sul fronte della sostenibilità<br />
ci stiamo impegnando<br />
al massimo: riscontriamo<br />
una grande diversificazione,<br />
a livello legislativo,<br />
tra un paese e l’altro e tra<br />
macro-aree.<br />
È dimostrato che l’astuccio<br />
può essere la soluzione<br />
più idonea per un confezionamento<br />
più generalizzato<br />
e di minore impatto.<br />
Come si è concluso il 2019<br />
e quali sono le prospettive<br />
per il <strong>2020</strong>?<br />
Abbiamo chiuso il 2019 in<br />
positivo, incrementando<br />
il fatturato del 13%, con<br />
una crescita a volume del<br />
19%. L’obiettivo è quello<br />
di continuare a rafforzare<br />
le relazioni con i nostri<br />
clienti attuali, cercando<br />
anche di ampliare la<br />
nostra offerta. A tal proposito,<br />
la nostra idea è<br />
quella di spingere maggiormente<br />
sul segmento<br />
del gluten free e bio che<br />
attualmente rimangono<br />
ancora aree con importanti<br />
margini di crescita.<br />
Cosa avete in cantiere?<br />
Le novità riguardano<br />
soprattutto l’ampliamento<br />
dell’impianto di produzione<br />
del gluten free, inaugurato<br />
tre anni fa; abbiamo<br />
acquisito, infine, una<br />
nuova astucciatrice, completeremo<br />
gli uffici direzionali<br />
e creeremo una<br />
nuova area Academy.n<br />
Leggi l’intervista completa<br />
<strong>DM</strong> MAGAZINE 23
MERCATI <strong>DM</strong>M<br />
Mercato<br />
dolce-amaro per il<br />
cioccolato<br />
Vendite altalenanti e caratterizzate<br />
ancora da una forte stagionalità.<br />
Le aziende puntano sulla qualità<br />
e su referenze originali.
MERCATI <strong>DM</strong>M<br />
Mercato a<br />
due velocità<br />
per il<br />
cioccolato:<br />
da un lato le tavolette<br />
che proseguono nella<br />
discesa delle vendite in<br />
tutti i segmenti, dall’altro<br />
le praline che godono<br />
al contrario di ottima<br />
salute sia a volume<br />
che a valore. «Con<br />
febbraio si conclude<br />
il periodo dell’anno<br />
più importante per le<br />
vendite del cioccolato;<br />
negli ultimi 5 mesi, i<br />
due segmenti più importanti<br />
del mercato<br />
hanno mostrato andamenti<br />
differenti: le<br />
Tavolette che in questo<br />
periodo sviluppano<br />
circa il 50-55% delle<br />
vendite complessive,<br />
mostrano una netta<br />
frenata (-4,2% a volume,<br />
-3,1% a valore),<br />
mentre le Praline che<br />
generano vendite pari<br />
al 80% circa del totale<br />
anno, evidenziano un<br />
moderato incremento<br />
a volume (+1,6%),<br />
<strong>DM</strong> MAGAZINE 25
PURA PASSIONE PER IL GUSTO<br />
Monorigine Perù<br />
Nei lontani territori del Perù amazzonico nasce un eccezionale cacao,<br />
unico e incontaminato, perfetto per elaborare ricette dalle ineguagliabili note aromatiche<br />
e per abbinamenti ricercati.<br />
Le Tavolette Biologiche<br />
Le 6 nuove tavolette Biologiche firmate Vanini stupiscono per la loro golosità,<br />
nata dall’incontro fra note dolci e sfumature salate, fra un cioccolato amabile e rotondo<br />
ed inclusioni croccanti dal gusto deciso.
MERCATI <strong>DM</strong>M<br />
ma una leggera flessione<br />
a valore (-0,6%), questo in<br />
virtù di un incremento delle<br />
promozioni che hanno<br />
portato a tagli prezzo<br />
abbastanza generalizzati»,<br />
dichiara Marco<br />
Generoso, Direttore<br />
Marketing di Icam<br />
Cioccolato.<br />
In entrambi i segmenti<br />
Icam, pur generando<br />
una quota<br />
di mercato ancora<br />
abbastanza contenuta,<br />
relativamente alla proposta<br />
a proprio marchio,<br />
mostra però delle performance<br />
positive: in particolare<br />
nelle tavolette, con il<br />
premium brand Vanini in<br />
grado recitare un ruolo da<br />
protagonista in quello che<br />
è il comparto più in salute,<br />
ossia quello delle tavolette<br />
con base fondente e inclusioni:<br />
la referenza mostra<br />
trend fortemente tonici<br />
rispetto al resto<br />
L’essenza del cioccolato,<br />
secondo Ritter Sport<br />
Ritter Sport ha da poco lanciato una nuova linea dedicata<br />
all’alta percentuale di cacao e all’essenzialità degli<br />
ingredienti. La gamma, Cacao Selection, vanta tre provenienze<br />
diverse: Ghana, Nicaragua, Perù. Ricette semplici ed essenziali<br />
per offrire un cioccolato davvero puro, dove la materia prima<br />
è la protagonista assoluta. «Tre o massimo quattro ingredienti, come<br />
nel caso del 55% provenienza Ghana – spiega Elena Saiani, Head of<br />
Marketing di Ritter Sport Italia –, dove abbiamo creato un accostamento<br />
tra fondente e latte davvero unico e innovativo». Questa referenza<br />
è stata pensata per i consumatori che vogliono provare un’esperienza “più<br />
adulta” e intensa rispetto al classico cioccolato al latte, senza tuttavia<br />
doversi approcciare a note amare. Il contenuto è di 55% di cacao, che si<br />
fonde perfettamente con una nota di latte. «Abbiamo poi sviluppato –<br />
prosegue – un fondente 61%, provenienza Nicaragua, paese che alla<br />
nostra azienda sta particolarmente a cuore e dove, oltre a preziose<br />
collaborazioni con coltivatori e cooperative locali di lunghissima<br />
data, abbiamo fondato una nostra piantagione di proprietà nel<br />
2012. A completamento della linea, offriamo anche il fondente<br />
74%, provenienza Perù. Il gusto al momento più<br />
intenso». Cacao Selection è stata eletta Prodotto<br />
dell’Anno <strong>2020</strong> nella categoria tavolette di<br />
cioccolato.<br />
<strong>DM</strong> MAGAZINE 27
MERCATI <strong>DM</strong>M<br />
del segmento:<br />
+4,8% a volume,<br />
e +3,5% a<br />
valore. « Siamo<br />
assolutamente focalizzati<br />
sulle Tavolette,<br />
in particolare sulle<br />
nostre linee Premium<br />
a base di cacao Single<br />
Origin (Perù e Uganda)<br />
per le quali sicuramente<br />
nella prossima<br />
stagione inseriremo<br />
delle nuove referenze»,<br />
conclude.<br />
Le tavolette soffrono<br />
ancora<br />
Le tavolette hanno<br />
venduto quasi<br />
28mila tonnellate<br />
per un valore di circa<br />
344 milioni di euro, in<br />
perdita sullo stesso<br />
periodo dell’anno<br />
precedente, secondo<br />
i dati Iri (totale Italia<br />
Iper+super+LSP, at febbraio<br />
<strong>2020</strong>).<br />
I segmenti che hanno<br />
sofferto maggiormente<br />
a valore sono stati il<br />
latte (-4,1%) e i nocciolato<br />
(-3,4%), seguiti dal<br />
bianco (-2,7%) e<br />
dal fondente<br />
(-2,1%).<br />
I primi tre<br />
produttori<br />
(Elah-Dufour,<br />
Lindt&Sprüngli,<br />
Mondelez International)<br />
coprono<br />
a valore il 58,1% del<br />
mercato. Le private<br />
label il 14,4%.<br />
«Le vendite nel comparto<br />
delle tavolette di<br />
cioccolato – commenta<br />
Elena Saiani, Head<br />
of Marketing di Ritter<br />
Sport Italia – registrano<br />
una stagnazione che<br />
<strong>DM</strong> MAGAZINE 29
30 <strong>DM</strong> MAGAZINE<br />
ACCOSTAMENTI GOLOSI PER ICAM<br />
«Nella gamma delle tavolette Vanini – afferma Marco Generoso, Direttore<br />
Marketing di Icam Cioccolato – siamo reduci da recenti lanci<br />
con accostamenti sempre innovativi e golosi, che stanno mostrando<br />
andamenti in linea con lo storico di questo momento dell’anno<br />
e fanno registrare un più che soddisfacente gradimento di pubblico,<br />
manifestato durante la nostra attività di Isp e attraverso i nostri<br />
canali social». Stiamo parlando di ricette che sfruttando la straordinarietà<br />
del cacao Perù origine Bagua, mixando gusti e flavor<br />
inediti sul mercato, dando vita a tre referenze di tavolette innovative<br />
e interessanti: Fondente 62% con Biscotto al gusto di amaretto,<br />
Fondente 62% con fichi e mandorle e infine Fondente 62% con Mango<br />
e Passion Fruit, sicuramente la più fresca e intrigante di tutte,<br />
che strizza l’occhio al mondo della frutta esotica, molto richiesta in<br />
questo momento.<br />
perdura ormai da quasi un<br />
anno. Ritter Sport, in controtendenza,<br />
mostra dei<br />
trend positivi su tutti i KPI’s<br />
e in costante crescita da<br />
oltre due anni». L’azienda,<br />
il cui focus è nelle tavolette<br />
di cioccolato, in particolare<br />
il formato da100g, di forma<br />
rigorosamente quadrata, è<br />
molto vivace anche a livello<br />
di social. «Cerchiamo di<br />
intrattenere i nostri fedelissimi<br />
follower con contenuti<br />
sempre nuovi e ingaggianti.<br />
Non prescindiamo<br />
tuttavia dal classico mezzo<br />
televisivo, in grado ancora<br />
di raggiungere, in un Paese<br />
come l’Italia, il grande<br />
pubblico», conclude.
MERCATI <strong>DM</strong>M<br />
Situazione preoccupante<br />
per la Pasqua<br />
A causa dell’emergenza<br />
sanitaria la situazione<br />
per le industrie<br />
dolciarie si è ulteriormente<br />
aggravata.<br />
A lanciare l’allarme<br />
è Santi Finocchiaro,<br />
Presidente Dolfin e vicepresidente<br />
Confindustria<br />
Catania, che<br />
spiega come la stessa<br />
Dolfin - storica azienda<br />
siciliana di Riposto<br />
(Ct) conosciuta in tutto<br />
il mondo per i Polaretti<br />
e produttrice<br />
di uova di cioccolato<br />
dal 1964 - viva, come<br />
tutto il comparto, un<br />
momento di difficoltà<br />
con la chiusura dei<br />
centri commerciali e<br />
di conseguenza con<br />
grande sofferenza<br />
da parte degli ipermercati<br />
(canale che<br />
raccoglie il 30% delle<br />
vendite) che, vedendo<br />
diminuire l’utenza,<br />
hanno disdetto<br />
Coronavirus, a rischio il mercato delle uova di Pasqua<br />
Con la Pasqua alle porte, le decine di PMI che incentrano la propria produzione<br />
esclusivamente su uova al cioccolato e lievitati da ricorrenza si<br />
trovano a dover affrontare un momento molto difficile, a causa dell’emergenza<br />
legata al Coronavirus. Da una parte il mercato stenta a decollare e<br />
il consumatore appare preoccupato e disorientato. Dall’altra la chiusura<br />
dei bar e delle pasticcerie e i problemi riguardanti gli spazi espositivi nella<br />
GDO (c’è meno disponibilità a ospitare i bancali con questi prodotti per<br />
le norma di distanziamento nei supermercati, che impongono di lasciare<br />
più spazi aperti per il transito delle persone) frenano gli ordini in vista<br />
delle festività. E il settore comincia a temere che l’invenduto metta a rischio<br />
la vita stessa delle aziende. E’ questo l’allarme lanciato da Unione<br />
Italiana Food - l’associazione che rappresenta le principali aziende dolciarie<br />
italiane - a 2 settimane scarse dalla Pasqua, in merito alle prospettive<br />
di vendita di colombe pasquali uova al cioccolato e ovetti. Dati alla mano,<br />
queste aziende (oltre 40) rischiano di perdere quest’anno circa il 30 - 40%<br />
del fatturato con ricadute negative anche da un punto di vista occupazionale.<br />
Secondo i dati di Unione Italiana Food, in media la produzione di<br />
uova di cioccolato e ovetti in Italia riguarda 31.207 tonnellate di prodotto<br />
per un fatturato di circa 275 milioni di euro.<br />
<strong>DM</strong> MAGAZINE 31
MERCATI <strong>DM</strong>M<br />
importanti commesse<br />
dei mesi scorsi per le<br />
quali l’azienda aveva<br />
potenziato la produzione<br />
e si accingeva<br />
alla distribuzione nelle<br />
piattaforme gdo.<br />
Nel caso di Dolfin<br />
sono oltre 3 milioni le<br />
uova di Pasqua messe<br />
in produzione per la<br />
Pasqua <strong>2020</strong> (l’equivalente<br />
di 670 tonnellate<br />
di cioccolato) e<br />
abbinate a importanti<br />
licenze internazionali<br />
- come il fenomeno<br />
dei Me contro Te e<br />
Barbie della Mattel, il<br />
coniglietto Bing e molte<br />
altre – per le quali<br />
l’azienda catanese ha<br />
affrontato grossi investimenti<br />
tanto da registrare<br />
un 45% di ordini<br />
in più rispetto allo<br />
scorso anno: un’ottima<br />
partenza vanificata<br />
dall’attuale crisi.<br />
Le praline crescono<br />
in salute<br />
Le praline hanno venduto<br />
14.700 tonnellate,<br />
con una crescita del<br />
3,9%, per un valore di<br />
292,1 milioni di euro<br />
(+2,2%). I primi tre produttori<br />
(Ferrero, Nestlé,<br />
Lindt&Sprüngli) coprono<br />
a valore il 72,1%<br />
del mercato. Mentre le<br />
private label occupano<br />
il 2%.<br />
«Sulle praline – afferma<br />
Generoso di Icam<br />
Cioccolato – continuiamo<br />
a sostenere le due<br />
linee assolutamente<br />
distintive, le Gourmet<br />
che hanno come plus<br />
la ganache realizzata<br />
con Olio Evo Biologico<br />
Italiano in accostamen-<br />
32 <strong>DM</strong> MAGAZINE
to a frutta e spezie, e<br />
le Dolce Vita che invece<br />
rievocano gusti<br />
della tradizione, ma<br />
con ingredienti estremamente<br />
qualitativi,<br />
arricchiti da un cremoso<br />
ripieno di solo<br />
burro di cacao e pasta<br />
di nocciole Italiane.<br />
L’estro creativo che<br />
caratterizza Vanini<br />
sin dalla sua nascita,<br />
non si esaurisce qui<br />
ma stupirà i suoi estimatori<br />
nell’arco della<br />
prossima stagione con<br />
un progetto di restyling<br />
che avrà come protagonista<br />
uno dei nostri<br />
prodotti storici».<br />
Si allarga la<br />
distribuzione<br />
Storck, azienda<br />
tedesca con quasi<br />
120 anni di storia alle<br />
spalle e distribuita in<br />
più di 100 paesi nel<br />
mondo, è da molti<br />
anni presente in Trentino<br />
Alto Adige dove<br />
i suoi prodotti hanno<br />
sempre riscosso molto<br />
successo e hanno<br />
registrato un forte<br />
sviluppo. «Ultimamente<br />
stiamo iniziando<br />
a proporre i nostri<br />
prodotti anche<br />
a insegne presenti in<br />
altre regioni italiane –<br />
dichiara Michele Tentindo,<br />
Business Unit<br />
Director di Storck<br />
Italia – con l’aiuto di<br />
un distributore, D&C,<br />
presente su tutto il<br />
territorio nazionale».<br />
Nel mondo del cioc-<br />
MERCATI <strong>DM</strong>M<br />
Merci lancia i cioccolati monoporzione<br />
Storck, sotto il marchio Merci, lancerà<br />
una nuova gamma di tavolette dalle ricette<br />
raffinate e che si distingueranno<br />
per eleganza (tramite un raffinato incarto<br />
in cartoncino) e per avere all’interno<br />
mono porzioni da 25 grammi incartate<br />
singolarmente con la stagnola. Il motivo<br />
è permettere al prodotto non consumato<br />
di rimanere fresco e fragrante e aumentare<br />
il livello igienico: ognuno tocca solo il<br />
prodotto che mangerà.<br />
<strong>DM</strong> MAGAZINE 33
MERCATI <strong>DM</strong>M<br />
colato, l’azienda punta<br />
particolarmente su<br />
due marche. Merci è<br />
l’ammiraglia dell’azienda,<br />
innovativa nel<br />
mondo delle praline.<br />
La gamma, oltre alla<br />
varietà Finest Selection<br />
con otto gusti<br />
all’interno, offre poi<br />
varianti più specifiche<br />
per gli amanti<br />
del fondente, ricette<br />
base latte o ricette<br />
con nocciole e mandorle.<br />
Toffifee, invece,<br />
è un prodotto nato nel<br />
1973 e ancora unico<br />
sul mercato, tanto<br />
da essere coperto da<br />
brevetto: in Germania<br />
risulta essere primo<br />
nella categoria delle<br />
praline a livello di<br />
volumi. «Per quanto<br />
riguarda la nostra<br />
strategia – prosegue<br />
Tentindo –, l’obiettivo<br />
condiviso con il nostro<br />
partner, è distribuire<br />
le praline Merci, facendo<br />
capire ai nostri<br />
interlocutori che non<br />
si parla di un prodotto<br />
esclusivamente natalizio<br />
ma adatto ad ogni<br />
occasione; in secondo<br />
luogo Toffiffee, un prodotto<br />
che dovrà essere<br />
spiegato e fatto scoprire<br />
ai consumatori e<br />
infine le tavolette che<br />
avranno il ruolo di rafforzare<br />
la conoscenza<br />
della marca Merci».<br />
La comunicazione<br />
è sempre più integrata<br />
Nella scorsa stagione<br />
abbiamo realizzato<br />
un Piano di comunicazione<br />
Integrato<br />
che ha rappresentato<br />
per ICAM una sorta<br />
di “prima volta”.<br />
Ad un significativo e<br />
ben strutturato Piano<br />
di ADV televisiva<br />
(nei mesi di Ottobre e<br />
Novembre) abbiamo<br />
affiancato una dinamica<br />
presenza Digital e<br />
Social, oltre alle promozioni<br />
al consumo<br />
che hanno visto l’accostamento<br />
di Vanini al<br />
mondo del<br />
Cinema, da<br />
sempre uno<br />
dei passatempi più<br />
emozionali e apprezzati<br />
da parte del pubblico<br />
Italiano.<br />
Per il <strong>2020</strong>,<br />
alla luce<br />
dei positivi<br />
riscontri<br />
in termini<br />
34 <strong>DM</strong> MAGAZINE
MERCATI <strong>DM</strong>M<br />
sia di Sell In che di<br />
Sell Out, è nostra<br />
intenzione replicare<br />
in questa direzione,<br />
magari intensificando<br />
ancora di più la<br />
visibilità e riconoscibilità<br />
del nostro<br />
premium Brand;<br />
certi del fatto che in<br />
questo particolare<br />
scenario economico,<br />
il consumatore sta<br />
progressivamente<br />
acquisendo una<br />
maggiore consapevolezza<br />
e capacità<br />
di scelta,<br />
andando a<br />
privilegiare<br />
quelle<br />
marche,<br />
quelle<br />
realtà, che<br />
veicolano un<br />
prodotto qualitativamente<br />
ineccepibile ma<br />
anche una serie di<br />
valori che sono importanti<br />
e sempre di<br />
più motivo di attenzione<br />
(qualità degli<br />
ingredienti, filiera<br />
produttiva, sostenibilità<br />
ambientale ed<br />
etica e approccio al<br />
mercato rispettoso<br />
delle esigenze alimentari<br />
di una vasta fascia<br />
di pubblico), senza<br />
tralasciare il corretto<br />
posizionamento commerciale<br />
per mantenere<br />
e consolidare<br />
l’appeal agli occhi dei<br />
consumatori abituali.n<br />
<strong>DM</strong> MAGAZINE 35
12.000 CONSUMATORI<br />
HANNO SCELTO<br />
L’INNOVAZIONE<br />
prodottodellanno.it<br />
del
#elettoprodotto<strong>2020</strong><br />
#innovationlovers
NEWS DALLE IMPRESE <strong>DM</strong>M<br />
COFIDIS: acquisti<br />
più veloci con PagoDIL<br />
L’innovativo sistema di pagamento dilazionato proposto dalla società finanziaria<br />
ha registrato una crescita del 40% in un anno, grazie allo SmartPos, il dispositivo mobile<br />
e wireless in grado di finalizzare le procedure di acquisto in soli 3 minuti.<br />
L<br />
’emergenza sanitaria che<br />
da settimane incombe sul<br />
nostro Paese sta incidendo<br />
negativamente su larga parte<br />
delle attività produttive italiane,<br />
con inevitabili risvolti<br />
di ordine socio-economico:<br />
la necessità di snellire e<br />
accelerare le modalità e le<br />
procedure di pagamento dei<br />
consumatori italiani diventa<br />
necessaria e Cofidis, azienda<br />
specializzata in soluzioni<br />
di pagamento e servizi di<br />
credito di consumo, ripropone<br />
un’innovativa soluzione<br />
di dilazione di pagamento,<br />
chiamata PagoDIL e lanciata<br />
nel 2012, che consente una<br />
rateizzazione sugli acquisti<br />
fino a 12 mesi, senza costi<br />
aggiuntivi e a zero interessi.<br />
Il sistema, è offerto dai partner<br />
convenzionati con Cofidis<br />
e richiede esclusivamente un<br />
Bancomat o un Postamat per<br />
portare a termine le transazioni.<br />
Si tratta di un servizio<br />
rapido e immediato, che ha<br />
subito trovato grande riscontro<br />
presso il mondo del retail<br />
ed ha inciso positivamente<br />
sul fatturato dell’azienda<br />
che, stando ai dati relativi al<br />
2019, ha già registrato una<br />
crescita sostanziosa, attestata<br />
attorno al +40% rispetto<br />
all’anno precedente.<br />
Attivo costantemente, PagoDIL<br />
consente di eseguire<br />
in tempo reale le procedure<br />
di pagamento, garantendo<br />
all’esercente il tempestivo<br />
bonifico dell’importo d’acquisto<br />
che, successivamente,<br />
è addebitato sul conto<br />
corrente del cliente in base<br />
al tipo di rateizzazione concordata.<br />
Un servizio, quindi,<br />
già attivo presso i<br />
maggiori player del<br />
settore retail, come<br />
Decathlon, Leroy Merlin,<br />
MediaWorld, Trony, Unieuro<br />
e da importanti brand<br />
come Dorelan, Dental Pro,<br />
Salmoiraghi & Viganò e che<br />
consente ai dealer di aumentare<br />
le vendite, alzando<br />
l’importo dello scontrino<br />
medio attraverso oculate attività<br />
di up-selling e crossselling,<br />
offrendo un sistema<br />
innovativo di pagamento alla<br />
propria clientela.<br />
Sulla scia del consenso<br />
ottenuto da PagoDIL, nel<br />
2019 la multinazionale francese<br />
ha lanciato il nuovo<br />
SmartPos, lo strumento<br />
mobile e wireless che ridisegna<br />
la cu-<br />
38 <strong>DM</strong> MAGAZINE
NEWS DALLE IMPRESE <strong>DM</strong>M<br />
stomer experience, consentendo<br />
una transazione<br />
100% digital, nonché una<br />
semplificazione ulteriore<br />
del processo rendendolo<br />
ancora più veloce: il dispositivo,<br />
infatti, legge la<br />
carta bancomat o postamat<br />
del cliente, trasforma<br />
lo scontrino in una mail<br />
digitale, e fornisce esito<br />
in tempo reale, il tutto in<br />
meno di 3 minuti.<br />
Al momento, sono oltre<br />
35 mila i punti vendita<br />
convenzionati che si<br />
affidano al nuovo sistema,<br />
rintracciabili in<br />
ogni ambito del retail,<br />
dall’elettronica di consumo,<br />
all’arredamento, ma<br />
anche settori concernenti<br />
l’abbigliamento, le attrezzature<br />
sportive o gli<br />
accessori per bambini, in<br />
un’ottica di sviluppo che<br />
porterà Cofidis ad esplorare,<br />
in modo trasversale,<br />
sempre nuovi ambiti. I<br />
clienti che hanno utilizzato<br />
PagoDIL hanno manifestato<br />
grande entusiasmo<br />
per la nuova customer experience,<br />
più semplice e<br />
veloce, così come emerge<br />
dalle valutazioni eccellenti<br />
raccolte su Trustpilot su<br />
oltre 8.000 transazioni.<br />
La società punta ad implementare<br />
in maniera<br />
significativa l’adozione<br />
del nuovo SmartPos di<br />
PagoDIL da parte dei<br />
propri partner, auspicando<br />
una migrazione complessiva<br />
di circa il 50%<br />
dei propri clienti entro i<br />
prossimi 12 mesi: ai nuovi<br />
Partner che sceglieranno<br />
di convenzionarsi al<br />
servizio PagoDIL verrà<br />
automaticamente installato<br />
il nuovo SmartPos.<br />
«PagoDIL, - spiega Luca<br />
Giacoma-Caire, Direttore<br />
Marketing Cofidis - si<br />
propone quale strumento<br />
chiave per il rilancio del<br />
business post Covid-19:<br />
con la ripresa dei consumi,<br />
offrire uno strumento<br />
di pagamento che permette<br />
di acquistare subito<br />
e pagare a rate senza<br />
costo, senza busta paga<br />
rappresenterà l’elemento<br />
fondamentale per il supporto<br />
del settore retail.<br />
In questa fase delicata -<br />
conclude Giacoma-Caire -<br />
Cofidis è comunque attiva<br />
nel garantire il servizio<br />
sia ai propri partner che<br />
ai clienti, ed opera 100%<br />
on line e da remoto, garantendo<br />
gli standard abituali<br />
anche in circostanze<br />
delicate come quella che<br />
stiamo vivendo».<br />
Nata nel 1982 come società<br />
finanziaria, Gruppo<br />
Cofidis presidia il mercato<br />
italiano dal 1996, annoverando<br />
tra i propri partner<br />
alcune delle principali<br />
realtà attive nel settore<br />
retail e collaborando con<br />
oltre 500 filiali bancarie.<br />
Nel 2010, l’azienda è<br />
entrata a far parte della<br />
banca mutualistica Crédit<br />
Mutuel Alliance Fédérale<br />
e oggi è presente in 9 paesi<br />
europei con all’attivo<br />
circa 30 milioni di clienti.<br />
Con oltre 1 milione di<br />
operazioni gestite ogni<br />
anno, Cofidis è anche in<br />
grado di fornire un<br />
servizio commerciale<br />
a distanza a<br />
sostegno dei propri<br />
partner, garantendo<br />
l’implemento<br />
delle vendite<br />
attraverso soluzioni<br />
nuove, uniche<br />
ed innovative.n<br />
<strong>DM</strong> MAGAZINE 39
Fresco e pronto,<br />
binomio vincente<br />
Volano i consumi di referenze<br />
IV e V gamma e<br />
e aziende investono in<br />
innovazione per sfornare<br />
nuove “ricette” e nuovi<br />
“contenitori”.
MERCATI <strong>DM</strong>M<br />
Il business della IV e<br />
V gamma è in salute.<br />
Soprattutto le insalatone<br />
arricchite sono<br />
sempre più consumate<br />
dagli italiani. Parlano<br />
i numeri: nel 2019 le vendite<br />
sono cresciute in valore del<br />
10,8% e i volumi del 15%.<br />
Bene anche le zuppe fresche<br />
con un + 6,8% nel valore e +<br />
7,2% nei volumi. Il settore regala<br />
soddisfazioni e le aziende<br />
investono in innovazione<br />
per sfornare nuove “ricette” e<br />
nuovi “contenitori”.<br />
<strong>DM</strong> MAGAZINE 41
MERCATI <strong>DM</strong>M<br />
Anche a gennaio il mercato<br />
era in crescita circa del +3%<br />
guidato dai freschi.<br />
Con l’avvento della crisi<br />
Covid c’è stato un balzo a<br />
doppia cifra che sta continuando<br />
tuttora. Ma le cose<br />
cambiano rapidamente. Da<br />
un lato l’ortofrutta inizia a<br />
soffrire il calo della frequenza<br />
di acquisto a una volta<br />
alla settimana e le chiusure<br />
domenicali. Viceversa, la<br />
chiusura del fuori casa e<br />
delle pause pranzo al lavoro<br />
favorisce gli acquisti in gdo.<br />
«Con la pandemia in corso –<br />
afferma Andrea Battagliola,<br />
Direttore Generale e Commerciale<br />
La Linea Verde – è<br />
azzardato parlare di andamento<br />
delle vendite, si vive<br />
alla giornata. Al momento<br />
la nostra attenzione è canalizzata<br />
ad affrontare al meglio<br />
l’emergenza per poter<br />
rifornire i banchi della grande<br />
distribuzione nel rispetto<br />
della sicurezza di tutti,<br />
in primis quella dei nostri<br />
collaboratori. Nei prossimi<br />
mesi sarà necessario valutare<br />
i cambiamenti delle<br />
abitudini di consumo che<br />
porterà questa situazione».<br />
Nuove tendenze<br />
Quelli dei prodotti<br />
IV e V gamma è<br />
un mercato che<br />
si mostra infinitamente<br />
favorevole alle<br />
novità, ai nuovi gusti e ai<br />
nuovi trend. «I consumi<br />
in passato cambiavano<br />
ogni ventennio – afferma<br />
Battagliola –, adesso il<br />
mondo cambia ogni 5<br />
anni e noi dobbiamo stare<br />
al passo: per questo<br />
investiamo molte risorse<br />
in ricerca e sviluppo per<br />
monitorare tutti i mercati<br />
e girare tutte le piazze in<br />
cui lavoriamo, studiando<br />
i comportamenti dei<br />
consumatori e acquisendo<br />
ricerche. Rileviamo<br />
che sta prendendo piede<br />
il concetto delle zuppe<br />
fusion, dove sapori e<br />
aromi nuovi contaminano<br />
ricette classiche. Infine,<br />
sta andando bene l’evoluzione<br />
dell’insalata da<br />
contorno a piatto unico.<br />
Crescono molto bene le<br />
insalate arricchite con<br />
ingredienti appetitosi,<br />
come ad esempio il Gorgonzola,<br />
per soddisfare<br />
un’occasione di consumo<br />
che appaghi anche la<br />
golosità».<br />
42 <strong>DM</strong> MAGAZINE
IL FUSION<br />
CONQUISTA I CONSUMATORI<br />
Per La Linea Verde una grande soddisfazione<br />
degli ultimi mesi viene dalla gamma le Zuppe Gusto<br />
D’Oriente DimmidiSì (Tokyo, Bangkok e Mumbai). «Ha suscitato<br />
un vero e proprio effetto WoW – afferma Andrea Battagliola<br />
Direttore Generale e Commerciale La Linea Verde – in quanto risponde<br />
a una richiesta non ancora colmata delle generazioni Z e Millennial».<br />
I risultati si vedono dai dati di vendita e dalla recente attribuzione del<br />
premio Eletto Prodotto dell’Anno <strong>2020</strong>. «Notevoli anche le performance<br />
commerciali dei contorni freschi su cui abbiamo investito negli ultimi mesi<br />
portando la gamma a comprendere: un purè classico e uno con zucca e<br />
carote, tre polente e una caponata». Evidenze che confermano la bontà<br />
dell’innovazione de La Linea Verde e la fiducia da parte dei consumatori.<br />
«Innovazione che continuerà a essere una nostra<br />
cifra stilistica legata sempre alla bontà e genuinità<br />
delle nostre gamme di prodotto: soluzioni vegetali<br />
che rispondono alle esigenze del mercato, una<br />
riconferma per la fiducia della gdo che ci vede<br />
come punto di riferimento del settore. La definizione<br />
dei lanci di nuove referenze sono<br />
in divenire data la situazione; ci stiamo<br />
concentrando sul packaging e sulle<br />
tematiche della sostenibilità».<br />
MERCATI <strong>DM</strong>M<br />
La sosteniblità prima<br />
di tutto<br />
Da sempre Bonduelle<br />
persegue una politica<br />
di innovazione<br />
per offrire prodotti<br />
di eccellenza e qualità<br />
che fanno bene<br />
alla salute ma anche<br />
all’ambiente. In linea<br />
con questa filosofia,<br />
ha lanciato un piano<br />
di azioni concrete in<br />
favore della sostenibilità<br />
attraverso il<br />
programma “Bonduelle<br />
S’impegna<br />
per un’agricoltura<br />
sostenibile”, che<br />
riflette in modo concreto<br />
l’approccio<br />
all’agricoltura, ai<br />
prodotti e al territorio.<br />
Il programma si<br />
articola attraverso<br />
sei impegni concreti<br />
tra i quali limitare<br />
l’utilizzo di pesticidi<br />
per proteggere il<br />
terreno e l’ambiente.<br />
«La nostra gamma<br />
core di insalate –<br />
spiega Laura Bettazzoli,<br />
Direttrice<br />
Marketing Bonduelle<br />
Italia – racconta<br />
ai nostri consumatori<br />
questi sei impegni<br />
e per primi<br />
abbiamo lanciato il<br />
mais “Senza residuo<br />
di pesticidi” e<br />
recentemente anche<br />
la prima referenza<br />
di insalate pronte<br />
al consumo in Italia<br />
senza residuo di<br />
pesticidi: si tratta<br />
dell’Iceberg “Senza<br />
Residuo di Pesticidi”.<br />
Siamo focalizzati<br />
anche sul consumo<br />
durante la pausa<br />
pranzo per renderla<br />
<strong>DM</strong> MAGAZINE 43
MERCATI <strong>DM</strong>M<br />
gustosa e sana con<br />
le nostre gamme di<br />
Ciotole regionali e le<br />
Cereallegre, le nostre<br />
insalate di cereali».<br />
Bonduelle sosterrà il<br />
mercato e la marca<br />
concentrando la comunicazione<br />
sulle insalate<br />
e sul messaggio<br />
di “Bonduelle s’impegna”,<br />
senza dimenticare<br />
le gamme Cereallegre<br />
per una pausa<br />
pranzo sana e gustosa.<br />
AL CONSUMATORE PIACCIONO I MIX<br />
«Negli ultimi mesi le nostre vendite hanno tenuto mantenendo di fatto i livelli del 2019. Abbiamo<br />
cercato di portare avanti progetti innovativi ampliando la gamma delle classiche verdure cotte al<br />
vapore sottovuoto (patate spicchi aromatizzati, fondi carciofo...) e soprattutto nuovi mix di cereali,<br />
verdure e legumi in vaschetta skin microondabile (la linea Verdure & Fantasia)» afferma Andrea<br />
Bertolaso, Marketing & sales manager di Ghisetti 1870. Questi prodotti sono stati anche premiati<br />
dai consumatori con il Quality Award <strong>2020</strong> nella categoria piatti pronti vegetali. L’azienda si rivolge<br />
principalmente al segmento consumer e al canale gdo, ma negli ultimi anni si sta specializzando<br />
nell’Horeca, un mercato che per Ghisetti 1870 sta crescendo, grazie soprattutto alle richieste della<br />
ristorazione collettiva e commerciale sempre più interessate ai prodotti di V gamma.<br />
<strong>DM</strong> MAGAZINE 45
MERCATI <strong>DM</strong>M<br />
Attenzione alla stagionalità<br />
Quello della IV gamma<br />
rappresenta un segmento<br />
che nei mesi<br />
primaverili ed estivi<br />
ottiene dei riscontri<br />
fortemente positivi da<br />
parte dei consumatori,<br />
che incrementano<br />
la ricerca di prodotti<br />
freschi, rapidi da<br />
cucinare e salutari.<br />
«Abbiamo registrato<br />
una crescita dell’11%<br />
a volume su tutti i<br />
prodotti di IV gamma<br />
e una crescita del 20%<br />
a volume su tutta la<br />
nostra proposta di<br />
monoporzioni – afferma<br />
Simone Zerbinati,<br />
General Manager di<br />
Zerbinati –, da quelle<br />
classiche a quelle più<br />
innovative come le<br />
Gourmet Lover’Z o<br />
le Zuppe dal Mondo.<br />
Il comparto che per<br />
noi ha performato<br />
meglio è senza dubbio<br />
quello dei Burger’Z,<br />
di cui siamo<br />
leader di mercato e<br />
in crescita del 1,3%,<br />
che nel primo bimestre<br />
mostra un +51%<br />
a volume rispetto<br />
allo stesso periodo<br />
di riferimento per il<br />
2019». Tra le nuove<br />
referenze dell’azienda<br />
piemontese che sono<br />
state accolte positivamente<br />
dal mercato<br />
ci sono i Subito<br />
Pronti al Microonde,<br />
la linea di Spinaci ed<br />
Erbette in formato<br />
monoporzione, e i Mini<br />
Mix, una nuova linea di<br />
monoporzioni per la IV<br />
gamma a base di mix di<br />
fresche bontà in formato<br />
anti spreco da 100 gr.<br />
Aumenta la presenza in gdo<br />
Sia l’ultimo trimestre<br />
2019 che i primi due<br />
mesi del <strong>2020</strong> per Sipo,<br />
azienda romagnola<br />
nata negli anni ‘50,<br />
sono stati positivi sia in<br />
termini di volumi che di<br />
fatturati. L’incremento<br />
significativo è dovuto<br />
a un allargamento del<br />
portafoglio clienti e<br />
a un consolidamento<br />
delle vendite sui clienti<br />
storici. «Ora la situazione<br />
critica data dall’emergenza<br />
Coronavirus<br />
– dichiara Massimiliano<br />
Ceccarini, Sipo General<br />
Manager – non<br />
permette di poter fare<br />
delle proiezioni o valu-<br />
<strong>DM</strong> MAGAZINE 47
MERCATI <strong>DM</strong>M<br />
tazioni per i prossimi mesi<br />
in quanto la situazione è<br />
molto irregolare ed alterna<br />
e risente della psicosi<br />
delle persone oltre che<br />
dello stato di emergenza».<br />
Il suo canale distributivo<br />
storico e principale è<br />
la Grande Distribuzione<br />
Organizzata (Iper, Super<br />
e Discount) soprattutto<br />
dell’area 1 e area 2, ma<br />
Sipo è attualmente impegnata<br />
anche nello sviluppo<br />
dell’area del Mezzogiorno.<br />
E sta contemporaneamente<br />
implementando anche<br />
l’export, in modo particolare<br />
in aree di difficile<br />
produzione orticola<br />
e con un reddito procapite<br />
medio-alto. Le<br />
innovazioni per l’azienda<br />
riguardano soprattutto<br />
l’adeguamento<br />
del packaging delle<br />
famiglie prodotto verso<br />
la sostenibilità dando<br />
priorità a contenitori in<br />
RPet (plastica riciclata)<br />
e in cartone riciclato.<br />
Ma anche la profondità<br />
di assortimento, grazie<br />
all’inserimento all’interno<br />
delle proprie famiglie<br />
di prodotto (funghi, minestroni,<br />
erbe aromatiche,<br />
ortaggi confezionati,<br />
pesti, linea biologica)<br />
di referenze di nicchia ad<br />
alto valore aggiunto con<br />
specialità quali i peperoncini<br />
piccanti declinati<br />
in più varietà (habanero,<br />
ciliegia, jalapeno, cornetto),<br />
le erbette e altri<br />
prodotti.<br />
Ritorno alle origini<br />
Per Valfrutta Fresco la<br />
linea di IV gamma rappresenta<br />
un segmento<br />
in pieno rilancio, con<br />
una strategia che prevede<br />
nuovi programmi di<br />
sviluppo e nuovi lanci sul<br />
mercato.<br />
«Dopo un periodo di<br />
performance non brillanti<br />
nel settore del<br />
ready-to-eat, stiamo<br />
notando una chiara<br />
inversione di tendenza»,<br />
sottolinea il Direttore<br />
Generale di Valfrutta<br />
Fresco, Stefano Soli.<br />
Sul fronte commerciale,<br />
l’azienda sta<br />
operando su un duplice<br />
fronte: da un lato<br />
ponendo grande attenzione<br />
a garantire una<br />
proposta più ampia alla<br />
grande distribuzione,<br />
dall’altro lavorando in<br />
stretta connessione<br />
con i propri clienti per<br />
dare vita un rapporto<br />
che non si limiti alla<br />
semplice dinamica<br />
‘ricezione ed evasione<br />
dell’ordine’ ma che si<br />
basi sulla propositività<br />
e su progettualità<br />
condivise. «Riteniamo<br />
che sia questa la chiave<br />
vincente – prosegue<br />
Soli – affinché il brand<br />
possa affermarsi in un<br />
settore dominato dalla<br />
Private Label, come<br />
quello della IV gamma.<br />
Oggi più che mai servono<br />
spazi adeguati per la<br />
marca, al fine di portare<br />
maggiore valore alla<br />
categoria.<br />
48 <strong>DM</strong> MAGAZINE
MERCATI <strong>DM</strong>M<br />
Controllo di filiera<br />
Per Valfrutta Fresco il focus principale rimane<br />
l’alta qualità: è una caratteristica<br />
distintiva del brand ed espressione di un<br />
controllo totale di filiera. Dalle modalità di coltivazione<br />
alla trasformazione, fino al confezionamento<br />
ogni prodotto Valfrutta Fresco è sottoposto a controlli rigorosi<br />
e all’applicazione di rigidi disciplinari. «In termini<br />
di segmenti – spiega Stefano Soli, Direttore Generale di<br />
Valfrutta Fresco – continueremo a investire nella nostra<br />
linea di insalate di IV gamma “Benessere”, focalizzandoci,<br />
nei prossimi mesi, nello sviluppo di nuove soluzioni e<br />
referenze. Nello stesso tempo punteremo a valorizzare la<br />
nuova gamma di Ciotole arricchite e ad alto contenuto di<br />
servizio: mix gustosi con una base di verdure miste,<br />
impreziosite da un ingrediente speciale e da un<br />
kit dressing (con olio extra vergine di oliva, aceto<br />
balsamico, sale e forchetta), per un consumo<br />
pronto e comodo in ogni luogo ed occasione».<br />
Studiamo e ponderiamo<br />
con grande attenzione e<br />
numerosi test ogni potenziale<br />
nuovo prodotto<br />
prima di farlo approdare<br />
a scaffale: vedo nella IV<br />
gamma una ricerca talvolta<br />
quasi spasmodica<br />
della novità ma il rischio<br />
è quello di ampliare la<br />
gamma con prodotti che<br />
non tengono conto delle<br />
reali esigenze e dei gusti<br />
dei consumatori.<br />
Prodotti che,<br />
in breve tempo,<br />
perdono<br />
il posto conquistato<br />
a scaffale a<br />
causa della scarsa<br />
rotazione».<br />
Frutta pronta,<br />
che passione!<br />
II dati di vendita veicolati<br />
da Nielsen (at<br />
febbraio 2019) confermano<br />
che, rispetto<br />
all’anno precedente,<br />
il mondo della frutta<br />
pronta al consumo ha<br />
avuto un incremento<br />
a doppia cifra, importante<br />
segnale che<br />
testimonia come la<br />
categoria abbia ancora<br />
margini di crescita<br />
da conquistare e un<br />
<strong>DM</strong> MAGAZINE 49
MERCATI <strong>DM</strong>M<br />
grande potenziale da<br />
esprimere.<br />
«Rispetto al passato,<br />
abbiamo osservato<br />
alcuni comportamenti<br />
significativi: la<br />
destagionalizzazione<br />
dei consumi, la particolare<br />
attenzione da<br />
parte del consumatore<br />
finale verso referenze<br />
caratterizzate da<br />
nuove ricettazioni e la<br />
necessità di fornire un<br />
servizio sempre premium.<br />
Trend che possiamo<br />
riassumere in<br />
due importanti valori:<br />
Qualità e Innovazione»,<br />
afferma Pasquale<br />
Lauria, Responsabile<br />
Business Unit Fresh<br />
Cut di Spreafico. Da<br />
sempre l’azienda ha<br />
posto al centro del suo<br />
lavora la ricerca di materie<br />
prime di qualità,<br />
ha realizzato un nuovo<br />
50 <strong>DM</strong> MAGAZINE<br />
laboratorio di lavorazione<br />
della frutta, rigorosamente<br />
tagliata a<br />
mano, diventando uno<br />
dei poli produttivi più<br />
all’avanguardia. Ora, la<br />
stessa dedizione e attenzione<br />
verrà dedicata<br />
nello sviluppo di attività<br />
rivolte al consumatore.<br />
«Vogliamo favorire un<br />
processo di acquisto<br />
semplice e intuitivo che<br />
permetterà ai nostri<br />
clienti di organizzare<br />
lo scaffale con più facilità<br />
e agli acquirenti<br />
finali di riconoscere<br />
le diverse tipologie di<br />
ricette grazie ai diversi<br />
codici colore abbinati.<br />
Chi si troverà di fronte<br />
ai frigoriferi potrà riconoscere,<br />
in piena autonomia,<br />
la qualità, le<br />
ricette, la bellezza ed il<br />
colore delle nostre materie<br />
prime», conclude.<br />
Comunicazione<br />
multicanale<br />
Da anni La linea Verde ha<br />
varato un piano di comunicazione<br />
multicanale per<br />
DimmidiSì che proseguirà<br />
anche nel <strong>2020</strong>. Comprende<br />
mezzi come tv, radio,<br />
attività in store e investimenti<br />
sempre più consistenti<br />
anche sul web e sui<br />
social network. «La strategia<br />
social di DimmidiSì è<br />
uno degli esempi di come<br />
le nuove frontiere di comunicazione<br />
possano recitare<br />
un ruolo di primo piano<br />
anche nel settore ortofrutticolo<br />
– spiega Battagliola<br />
–. L’approccio de La Linea<br />
Verde è molto chiaro ed è<br />
sostanzialmente pensato<br />
per raggiungere due importanti<br />
obiettivi di marketing:<br />
raccontare il brand e<br />
i suoi valori e costruire nel<br />
tempo una relazione autentica<br />
con consumatori e<br />
simpatizzanti. Per riuscirci<br />
l’azienda sta presidiando<br />
da diversi anni Facebook<br />
e anche Instagram, che<br />
sta riscuotendo un notevole<br />
successo, proponendo<br />
contenuti dai format dinamici<br />
e interattivi capaci
MERCATI <strong>DM</strong>M<br />
di raccontare bontà,<br />
freschezza, qualità<br />
e, in senso più ampio,<br />
benessere, con<br />
un “tono” empatico e<br />
informale e una particolare<br />
attenzione<br />
ai trend alimentari e<br />
sociali del momento».<br />
La Linea Verde<br />
utilizza Linkedin per<br />
comunicazioni B2B<br />
sfruttandone il taglio<br />
prettamente business<br />
oriented.<br />
Grazie a questo strutturato<br />
piano di comunicazione<br />
in pochi anni il brand DimmidiSì<br />
ha una notorietà<br />
dell’80%.<br />
Anche Sipo prosegue nel<br />
piano di investimenti in<br />
comunicazione nel <strong>2020</strong><br />
secondo una strategia<br />
che prevede campagne di<br />
advertising su riviste del<br />
settore della grande distribuzione<br />
e riviste specializzate<br />
del settore<br />
ortofrutta.<br />
E’ confermata<br />
inoltre la partecipazione<br />
alla prossima<br />
fiera<br />
Macfrut<br />
<strong>2020</strong> di<br />
Rimini.<br />
E continua la collaborazione<br />
con chef,<br />
nutrizionisti e brand<br />
ambassador come<br />
Carla Casali, Simona<br />
Riccio, Azzurra Gasperini<br />
e Lisa Fontana,<br />
impegnati a promuovere<br />
i prodotti e le sue<br />
attività sui rispettivi<br />
canali social e sul blog<br />
aziendale.n<br />
Frutta a tutto servizio<br />
Spreafico lancia le vaschette pronte. «In occasione della fiera<br />
Macfrut 2019 abbiamo presentato ai nostri partner e clienti il nuovo<br />
brand di IV gamma FruEat, studiato per andare incontro a tutte le necessità<br />
che il consumatore potenziale richiede come, per esempio, la garanzia di un prodotto<br />
di qualità, un’esperienza d’acquisto meno confusa, che si traduce in un risparmio<br />
di tempo e la massima garanzia in termini di igiene e sicurezza. Uno degli obiettivi<br />
principali che ci siamo posti nel realizzare la nuova linea IV Gamma Spreafico era<br />
quello di fornire agli amanti della frutta pronta al consumo un servizio a 360°: poter<br />
gustare una macedonia in piena sicurezza e con tutto l’occorrente necessario ovunque<br />
si voglia, », spiega Viviana Marini, Brand Manager Spreafico. «Le nostre<br />
confezioni, infatti, sono dotate di un pratico incavo pensato per proteggere<br />
la forchettina contenuta nel pack senza che questa entri in contatto con<br />
la frutta». FruEat si compone, inoltre, di due diverse linee prodotto<br />
pensate per soddisfare qualsiasi esigenza di consumo<br />
di frutta, in casa “Premium” e fuori casa<br />
“On the go”.<br />
<strong>DM</strong> MAGAZINE 51
IMPRESE <strong>DM</strong>M<br />
Gruppo<br />
Autogrill<br />
CHIUDE IL 2019<br />
CON IL SEGNO PIÙ<br />
Gianmario Tondato Da Ruos, Group CEO, ha dichiarato:<br />
«Nel 2019 abbiamo conseguito solidi risultati: abbiamo raggiunto<br />
tutti i nostri target».<br />
Il Consiglio di Amministrazione<br />
approva il bilancio<br />
consolidato e il progetto<br />
di bilancio d’esercizio al<br />
31 dicembre dello scorso<br />
anno. Il risultato netto<br />
escluso Ifrs 16 a 237milioni<br />
di euro (erano 69 milioni<br />
nel 2018); il Consiglio di<br />
amministrazione ha deciso<br />
di adottare un approccio<br />
prudenziale proponendo di<br />
non distribuire il dividendo;<br />
60 milioni di euro di<br />
investimenti nel <strong>2020</strong> per<br />
il rinnovo dei punti vendita<br />
sulle autostrade italiane.<br />
Il Gruppo Autogrill, inoltre,<br />
ha adottato importanti<br />
misure per salvaguardare<br />
la salute e la sicurezza<br />
dei propri collaboratori e<br />
clienti, e coerentemente<br />
con i provvedimenti di volta<br />
in volta emanati, poter<br />
garantire l’operatività di un<br />
servizio essenziale per la<br />
collettività.<br />
Il Gruppo rimane impegnato<br />
a generare valore a<br />
lungo termine.<br />
Gianmario Tondato Da<br />
Ruos, Group Ceo, ha<br />
dichiarato: «Nel 2019<br />
abbiamo conseguito<br />
solidi risultati: abbiamo<br />
raggiunto tutti i nostri<br />
target - con ricavi, Ebitda<br />
underlying e Eps reported<br />
in linea con la guidance<br />
comunicata al mercato<br />
- registrando miglioramenti<br />
in tutti gli indicatori<br />
chiave. In merito al <strong>2020</strong>,<br />
per quanto riguarda l’escalation<br />
dell’epidemia di<br />
Coronavirus in primo luogo<br />
abbiamo predisposto<br />
le misure necessarie per<br />
salvaguardare la salute<br />
e la sicurezza dei nostri<br />
dipendenti. In relazione<br />
alle conseguenti difficoltà<br />
a livello macro economico,<br />
abbiamo messo in<br />
atto una serie di iniziative<br />
specifiche per arginare<br />
l’impatto dell’epidemia<br />
su ricavi e redditività, tra<br />
le quali la gestione degli<br />
orari di apertura, l’ottimizzazione<br />
del lavoro nei<br />
punti vendita e un controllo<br />
dei costi generali<br />
e amministrativi. Questa<br />
non è la prima volta che il<br />
nostro Gruppo si trova ad<br />
affrontare l’impatto generato<br />
da fattori esogeni<br />
sulla domanda del settore<br />
viaggi: sappiamo che<br />
viaggiare è fondamentale<br />
per la vita delle persone<br />
e crediamo che il settore<br />
si riprenderà non appena<br />
l’emergenza sarà terminata.<br />
Per questa ragione<br />
restiamo impegnati nella<br />
gestione del nostro business<br />
per creare valore nel<br />
lungo termine».n<br />
Leggi l’articolo su <strong>DM</strong><br />
<strong>DM</strong> MAGAZINE 53
DIGITAL CLUB/RETAIL <strong>DM</strong>M<br />
Lo smartphone<br />
entra in negozio (parte 7 a )<br />
L’uso dello smartphone in negozio tramite i messaggi è una soluzione che presenta diversi<br />
vantaggi, innanzitutto la facilità di uso e il fatto che non sia richiesta l’installazione di alcuna app.<br />
Riprendiamo da dove eravamo rimasti, ovvero<br />
l’uso dello smartphone in negozio tramite i<br />
messaggi. Una soluzione che presenta diversi<br />
vantaggi, innanzitutto la facilità di uso, tutti sono<br />
in grado di usare gli SMS, incluso chi non ha uno<br />
smartphone, ma un normale cellulare. Secondo<br />
fattore, ancora più importante, per il loro utilizzo<br />
non è richiesta l’installazione di alcuna app<br />
specifica.<br />
Oltre ai casi di Dirty Lemon e JetBlack ce ne<br />
sono altri. Lamp Plus consente ai propri clienti, o<br />
potenziali tali, di interagire via messaggistica con<br />
gli assistenti di vendita dei propri negozio per<br />
avere più informazioni su un particolare prodotto.<br />
Normalmente i clienti chiedono informazioni<br />
tecniche o la disponibilità in un determinato<br />
punto vendita. Alcuni inviano foto dei loro appartamenti<br />
per avere suggerimenti sul prodotto più<br />
idoneo per il loro arredamento. Infine, sempre<br />
tramite sms possono bloccare il prodotto per<br />
54 <strong>DM</strong> MAGAZINE
DIGITAL CLUB/RETAIL <strong>DM</strong>M<br />
passare poi dopo a ritirarlo<br />
in negozio. Interessante che<br />
questo servizio non ha ridotto il<br />
numero di telefonate al servizio<br />
clienti dei negozi, piuttosto è<br />
diventato un canale aggiuntivo<br />
di contatto.<br />
Alcuni supermercati a Milano,<br />
e non solo, hanno iniziato a<br />
offrire un servizio di raffreddamento<br />
immediato delle bottiglie.<br />
Al convenience store è<br />
possibile acquistare per esempio<br />
un vino bianco, chiedere<br />
che venga messo nell’abbattitore,<br />
e dopo alcuni minuti uscire<br />
dal negozio con la bottiglia<br />
alla temperatura desiderata.<br />
Mein Hoffi in Germania ha pensato<br />
di fare un passo in più. Se<br />
i clienti via messaggio avvisano<br />
il negozio precedentemente,<br />
possono trovare il prodotto già<br />
raffreddato, senza dover quindi<br />
attendere in negozio che la<br />
bevanda si rinfreschi.<br />
Del servizio offerto da Brico<br />
in Italia ne abbiamo già parlato:<br />
gli assistenti alla vendita<br />
che aderiscono al programma<br />
possono lasciare ai clienti un<br />
adesivo con il loro numero di<br />
cellulare aziendale per fornire<br />
poi supporto post-vendita.<br />
Oltre alla semplicità d’uso<br />
e l’immediatezza quali altri<br />
vantaggi offre l’interazione<br />
negozio-cliente tramite messaggistica?<br />
L’sms è asincrono<br />
(anche Whatsapp) e può essere<br />
più pratico per alcuni clienti<br />
che non hanno la possibilità di<br />
sostenere una conversazione<br />
telefonica, e non necessitano di<br />
una risposta contestuale. Per<br />
lo stesso motivo, se al consumatore<br />
viene in mente una<br />
domanda aggiuntiva, risulta più<br />
comodo poterla sottoporre via<br />
messaggio che dovendo richiamare<br />
un servizio clienti.<br />
Le interazioni iniziate dai<br />
clienti non sono l’unico uso<br />
di successo degli sms. Se i<br />
messaggi promozionali indistinti<br />
non sono efficaci e<br />
possono venire considerati<br />
un sorta di spam, attività<br />
mirate e ben ponderate<br />
possono portare mutua<br />
soddisfazione dei clienti e<br />
dei retailer. Alcune insegne<br />
offrono un buono sconto<br />
a chi lascia il numero di<br />
cellulare, o lo associa alla<br />
carta fedeltà. A seguito<br />
della registrazione e del<br />
primo acquisto dopo pochi<br />
minuti viene inviato al<br />
cliente un messaggio che<br />
offre uno sconto in valore o in<br />
percentuale, semplicemente<br />
mostrando l’sms entro una<br />
certa data. In questo modo<br />
oltre a premiare la fedeltà si<br />
cerca di aumentare la frequenza<br />
di accesso del cliente<br />
ai punti vendita. La messaggistica<br />
può essere utilizzata per<br />
informare i clienti di promozioni<br />
particolari in negozio<br />
(se gradite al cliente), o per<br />
inviare avvisi più specifici; per<br />
esempio informare quando un<br />
prodotto è pronto per il ritiro<br />
a seguito di un ordine sul sito.<br />
In conclusione i sistemi<br />
di messaggistica, sms o<br />
Whatsapp che siano, sono<br />
un’alternativa alle app? La<br />
risposta corretta è no, poiché<br />
hanno caratteristiche e benefici<br />
diversi. Possono costituire<br />
una strategia alternativa o<br />
complementare allo sviluppo<br />
di una app, ma non sostitutiva<br />
di essa. E proprio con le app<br />
torneremo a chiudere questa<br />
lungo ragionamento sulle<br />
possibilità di interazione fra<br />
negozio e smartphone del<br />
cliente.n<br />
Paolo Pelloni,<br />
Digital Club/Retail<br />
<strong>DM</strong> MAGAZINE 55
CUSTOMER <strong>DM</strong>M<br />
Retail sistemico, branded, future thinker,<br />
human design centered (parte 1 a )<br />
I retailer più innovativi sono in una fase di cambiamento o in fase avanzata di messa<br />
a terra del rinnovamento. Che piaccia o meno siamo di fronte ad uno spartiacque:<br />
chi si adeguerà ne avrà giovamento.<br />
Anno <strong>2020</strong>: il retail sta facendo<br />
il salto “quantico” tra la fase<br />
attuale (as is), come si ritrova<br />
dopo anni di presidio e ridotta<br />
innovazione e quella futura (to<br />
be) ovvero come dovrà essere,<br />
fortemente rinnovato<br />
e integrato in un<br />
sistema. I retailer<br />
più innovativi sono<br />
decisamente nella<br />
fase di cambiamento<br />
e in fase avanzata<br />
(on going), di messa<br />
a terra del rinnovamento<br />
(quanto<br />
meno dopo aver<br />
focalizzato la strategia<br />
si è in esecuzione).<br />
Che piaccia<br />
o meno siamo di fronte<br />
ad uno spartiacque: chi si<br />
adeguerà, identificando il<br />
proprio percorso strategico<br />
e operativo innovativo ne<br />
avrà giovamento, resilienza,<br />
posizioni competitive future,<br />
ritorni organizzativi e finanziari<br />
(che piacciono sempre<br />
molto). Coloro che risulteranno<br />
più resistenti o riluttanti<br />
rimarranno indietro perdendo<br />
inesorabilmente<br />
quote di mercato,<br />
competitività<br />
e di nuovo redditività<br />
(le imprese<br />
vivono anche per<br />
questo). Sono<br />
terminati gli anni<br />
in cui si poteva<br />
rimanere fermi<br />
e aspettare gli<br />
eventi e l’opportunità<br />
di sfruttare<br />
la posizione<br />
56 <strong>DM</strong> MAGAZINE
CUSTOMER <strong>DM</strong>M<br />
di vantaggio conseguita per<br />
generare cassa e liquidità a<br />
man bassa. Ci sono aziende<br />
che continuano a presidiare<br />
la posizione pensando di<br />
giovare di ritorni economici<br />
perpetui e senza difficoltà.<br />
Invece oggi le imprese, una<br />
volta raggiunto un obiettivo,<br />
non si possono fermare<br />
godendo della posizione<br />
conquistata, ma devono<br />
continuamente innovarsi,<br />
progredire mantenendo pure<br />
un piede sulla mattonella<br />
redditizia ma con la mente e<br />
il corpo già orientati al futuro.<br />
Soprattutto nell’era della<br />
complessità nella quale<br />
siamo entrati, gli stakeholder<br />
finanziari devono comprendere<br />
che è necessario<br />
fare maggiori investimenti<br />
e ottenere un ritorno finanziario<br />
inferiore (diciamo per<br />
sintesi R.O.I) pur di mantenere<br />
la posizione competitiva<br />
e ciclo di vita più lungo.<br />
Per riportarci ad esempi<br />
concreti, casi come Nokia o<br />
Kodak che hanno fatto storia<br />
e la stessa fine: erano sulla<br />
mattonella che generava<br />
profitti e nessuno si muoveva<br />
di un centimetro dalla<br />
posizione immaginando che<br />
non sarebbe cambiato nulla.<br />
Tutti focalizzati nella gestione<br />
operativa e procedurale.<br />
Non esiste momento nella<br />
storia che non abbia visto<br />
cambiamenti: possiamo<br />
avere cambiamenti più lenti<br />
o più repentini, ma sempre<br />
cambiamenti ci sono stati.<br />
Aggiungo: oggi stanno avvenendo<br />
anche alcuni “mutamenti”<br />
più profondi dei<br />
“cambiamenti”, persistenti e<br />
stravolgenti.<br />
Nei prossimi anni sarà<br />
necessario operare con<br />
altre modalità: il mercato<br />
per la sua evoluzione non<br />
consente rendite di posizione,<br />
ma anzi premia la dinamica e<br />
oltretutto “sistemica”. Introduciamo<br />
la parola “sistema”<br />
proprio perché nel cambio di<br />
paradigma non si può più parlare<br />
di prodotto/servizio/punto<br />
vendita, di insieme di prodotto/servizio/punto<br />
vendita, di<br />
business model. Siamo arrivati<br />
alla definizione di un Ecosistema<br />
e ancora di più di un Sistema<br />
di Sistemi. Per spiegarmi<br />
rapidamente con un esempio.<br />
Industry dell’auto: è a tutti gli<br />
effetti un Sistema di Sistemi.<br />
Non è più “solo” prodotto, non<br />
è più “solo” servizio, ma siamo<br />
nell’auto connessa internamente<br />
e con il mondo esterno.<br />
Questa connessa con driver e<br />
sui contatti (e suo ecosistema)<br />
e questa, l’auto 4.0, inserita in<br />
un sistema di Smart city e di<br />
sistema di sistemi con arrivo<br />
del 5G. Direi che rappresenta,<br />
metaforicamente, il miglior<br />
mobile phone che abbiamo<br />
sul mercato citazione fatta in<br />
seminario CES<strong>2020</strong> a LasVegas<br />
(Usa).n<br />
Marco Zanardi<br />
Presidente Retail Institute<br />
e Partner Beready<br />
<strong>DM</strong> MAGAZINE 57
TECNOLOGISTICA <strong>DM</strong>M<br />
Costan lancia Stage<br />
Si tratta della nuova range di soluzioni realizzata per valorizzare i prodotti del reparto freschi,<br />
da quelli a più alta redditività fino a quelli in promozione.<br />
Nello scenario attuale<br />
del retail, lo store<br />
è il luogo dove le preferenze<br />
del consumatore<br />
prendono forma e si<br />
definiscono, soprattutto,<br />
se si considerano le<br />
scelte attinenti agli acquisti<br />
promozionali e di<br />
impulso. Oggi, è sempre<br />
più importante soddisfare<br />
i bisogni funzionali ed<br />
edonistici dei clienti, i<br />
quali motivano gli acquisti di impulso in presenza<br />
di particolari condizioni di vendita: difatti,<br />
si rileva una relazione tra gradevolezza<br />
dell’ambiente, stato d’animo, impulse buying<br />
e livello di spesa.<br />
In tale ambito, il Visual Merchandising acquisisce<br />
un ruolo attivo: con Stage, gamma<br />
di banchi dal design minimal, la visibilità a<br />
360 gradi delle referenze è assicurata grazie<br />
sia alle vaste superfici vetrate che alla riduzione<br />
dell’ingombro delle compatte parti tecniche<br />
alloggiate nella base. Robuste e, allo<br />
stesso tempo, funzionali, tali linee versatili si<br />
declinano in molteplici moduli, appositamente<br />
progettati per ospitare un’ampia gamma di<br />
categorie merceologiche.<br />
Disponibile in versione serve-over, selfservice,<br />
a doppio carico, semiverticale,<br />
tavola calda e nella speciale configurazione<br />
Closed, Stage consente di rinnovare il layout<br />
di tutti i format di vendita, nelle aree di<br />
ingresso, avancassa e corner promozionali.<br />
Grazie alla sua estesa versatilità, Stage viene<br />
proposta da Costan anche per arredare le<br />
aree grocerant, spazi a forte attrazione che<br />
vengono arredati con massima coerenza per<br />
creare nuove disposizioni in-store, oltre che<br />
per evidenziare la qualità e la freschezza di<br />
salumi, formaggi, carni, pesce, le proposte<br />
gourmet della gastronomia o le specialità<br />
delle cucine regionali o estere.<br />
Una delle caratteristiche principali della<br />
nuova gamma targata Costan consiste<br />
nelle vetrine semplici ed eleganti che scompaiono<br />
alla vista per rendere i prodotti agevolmente<br />
riconoscibili: i fianchi trasparenti<br />
sono dotati di Epta Adamant, la soluzione<br />
espressamente progettata per garantire una<br />
perfetta trasparenza nel tempo, oltre a un più<br />
elevato livello di resistenza ai graffi e di food<br />
safety, grazie alle proprietà idrorepellenti.n<br />
Leggi la notizia completa<br />
58 <strong>DM</strong> MAGAZINE
TECNOLOGISTICA <strong>DM</strong>M<br />
Metro realizza una supply chain<br />
wholesale con Blue Yonder<br />
Ha recentemente concordato ulteriori acquisizioni logistiche per un valore<br />
approssimativo di 410 milioni di euro.<br />
Blue Yonder ha<br />
annunciato<br />
che Metro, azienda<br />
internazionale leader<br />
nel commercio<br />
all’ingrosso e<br />
omnichannel, ha<br />
scelto di implementare<br />
le soluzioni<br />
di forecasting<br />
e replenishment<br />
di Blue Yonder,<br />
per aumentare il<br />
vantaggio competitivo<br />
e soddisfare<br />
al meglio i milioni di clienti Horeca e Trade.<br />
L’azienda ha recentemente deciso di estendere<br />
la soluzione di pianificazione integrata, inizialmente<br />
implementata in Polonia nel 2017,<br />
in cinque Paesi, con l’obiettivo di effettuare un<br />
roll out a livello globale.<br />
Con oltre 100.000 dipendenti in tutto il<br />
mondo e attività in 34 Paesi, Metro è specializzata<br />
nel soddisfare le esigenze di alberghi,<br />
ristoranti e aziende di catering, così come<br />
di commercianti indipendenti. Per questo era<br />
necessario sostituire il processo tradizionale<br />
per la gestione delle scorte, adattandolo a fluttuazioni<br />
della domanda dovute a cicli di vita dei<br />
prodotti più brevi, stagionalità, diversi canali o<br />
promozioni. L’azienda aveva anche bisogno di<br />
ridurre i livelli delle scorte e di favorirne un<br />
maggiore turnover. Metro si è quindi rivolta a<br />
Blue Yonder per realizzare una soluzione integrata<br />
in grado di affrontare entrambe le sfide.<br />
Le soluzioni di Blue Yonder consentono a<br />
Metro di creare previsioni accurate che<br />
tengano conto della stagionalità e di altri<br />
fattori di mercato in continua evoluzione<br />
per soddisfare in modo ottimale la domanda,<br />
migliorando il servizio clienti e la profittabilità.<br />
La soluzione di previsione collaborativa<br />
prevede e modella efficacemente la<br />
domanda dei consumatori in tutti i segmenti<br />
e lungo l’intero ciclo di vita dei prodotti,<br />
consentendo a Metro di utilizzare le risorse<br />
in modo strategico e redditizio. Insieme alle<br />
capacità di replenishment, Metro disporrà<br />
di un approccio completamente integrato<br />
che risolve le sfide di pianificazione delle<br />
scorte, approvvigionamento ed evasione<br />
degli ordini.n<br />
Leggi la notizia completa<br />
<strong>DM</strong> MAGAZINE 59
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NEWS <strong>DM</strong>M<br />
Henkel avvia un piano globale di solidarietà<br />
Henkel ha presentato un piano globale di solidarietà<br />
a supporto dei dipendenti, dei consumatori e delle<br />
comunità colpite dalla pandemia COVID-19. Il piano<br />
prevede un contributo di 2 milioni di euro, di cui 1<br />
milione di euro è stato versato al fondo creato da OMS<br />
e ONU, e 1 milione di euro ad altre organizzazioni<br />
impegnate nella gestione dell’emergenza in vari Paesi<br />
del mondo. Alla Protezione civile italiana sono stati<br />
donati 50mila euro, da destinare agli interventi sul<br />
territorio della Regione Lombardia dove Henkel Italia<br />
ha la sua sede principale e tre siti produttivi. In Italia,<br />
i dipendenti della sede di Milano sono al lavoro da<br />
remoto, mentre sono state attivate misure straordinarie<br />
di sicurezza per tutelare la salute dei dipendenti degli<br />
stabilimenti, assicurando la continuità delle attività.<br />
Venchi aprirà sei<br />
negozi in Cina<br />
Venchi, si svilupperà<br />
ancora in Cina. Prevede,<br />
infatti, una serie di<br />
nuovi negozi a partire<br />
da Wuhan, dove lo<br />
sbarco è previsto in<br />
dicembre, per passare<br />
poi a Hong Kong,<br />
Shanghai, Shenzen... e arrivare a 36 negozi nella Repubblica<br />
Popolare, contro i 30 attuali e i 24 dell’inizio<br />
del 2019. Per Venchi il Paese asiatico rappresenta il<br />
secondo mercato, con un 18% di quota su un fatturato<br />
di circa 100 milioni di euro, dopo l’Italia, che al momento<br />
polarizza il 65% dei ricavi.L’insegna torinese è<br />
diffusa e conosciuta in tutti i continenti, toccando più di<br />
70 nazioni e raggiungendo un totale di 120 cioccolaterie-gelaterie<br />
dislocate sia nelle grandi vie commerciali.<br />
Ricordiamo che Venchi, fondata nel 1878 a Torino, ha<br />
da poco ricevuto il sostegno di Unicredit Factoring per<br />
il proprio sviluppo.<br />
Newlat fa il pieno di utili e studia nuove acquisizioni<br />
Chiude con un utile netto aggregato di 10,2 milioni, in<br />
crescita del 71% sul 2018, il bilancio preconsuntivo<br />
2019 di Newlat, approvato dal Cda. Il gruppo ha generato<br />
ricavi consolidati di 320,9 milioni, in aumento del<br />
4,9% sul 2018. La società ha iniziato a implementare il<br />
piano industriale <strong>2020</strong>-2022. In particolare, a seguito<br />
della fusione di Centrale del Latte di Salerno e di Delverde<br />
Industrie Alimentari in Newlat Food, già nel mese<br />
di gennaio “si sono registrate notevoli sinergie commerciali,<br />
industriali e finanziarie, che hanno incrementato<br />
la marginalità”. La società, oltre a migliorare le<br />
condizioni di acquisto sulle materie prime e sussidiarie,<br />
ha ottenuto notevoli riduzioni di costi fissi. Inoltre, il<br />
management ha rielaborato le strategie di marketing,<br />
concentrandosi sul riposizionamento di Delverde.<br />
Gorgonzola dop: nel 2019 galoppa la produzione<br />
Nel 2019 la produzione di Gorgonzola Dop ha raggiunto<br />
e superato per la prima volta 5 milioni di forme, per la<br />
precisione 5.025.785. Il dato 2019 fa registrare un aumento<br />
rispetto al 2018 di 176.482 forme (+3,64 %) e di<br />
293.070 forme (+6,19 %) rispetto all’anno 2017 confermando<br />
il trend in costante crescita della produzione di<br />
Gorgonzola dop nell’ultimo decennio senza mai far registrare<br />
una battuta d’arresto.Nel 2019 hanno varcato i<br />
confini nazionali 1 milione 866mila forme (22.394 tonnellate)<br />
con un incremento del 3.8% rispetto all’anno precedente.<br />
L’Unione Europea ha assorbito l’87% del prodotto<br />
esportato mentre ha avuto una leggera flessione l’esportazione<br />
verso il resto del mondo. I paesi più performanti<br />
sono stati Germania, Francia, Spagna, Regno Unito e<br />
Paesi Bassi. Il primo paese extra UE si conferma il Giappone,<br />
seguito dagli Stati Uniti.<br />
<strong>DM</strong> MAGAZINE 61
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VIDEO <strong>DM</strong>M<br />
COOP, PREZZI BLOCCATI PER DUE MESI<br />
A SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE<br />
In seguito alla situazione di emergenza che il nostro<br />
Paese si trova ad affrontare, Coop Italia ha annunciato<br />
il blocco dei prezzi di tutti i prodotti industriali,<br />
sia a marchio privato che di tutte le altre marche, per<br />
i prossimi due mesi (fino al 31 maggio), al fine di<br />
tutelare i produttori e gli allevatori italiani.<br />
L’iniziativa, che nasce allo scopo di contrastare eventuali<br />
rischi di speculazione, consentirà di garantire<br />
ad ogni ambito della filiera produttiva italiana, la giusta<br />
remunerazione. Il commento di Maura Latini,<br />
Amministratrice Delegata Coop Italia.<br />
CARREFOUR ISTITUISCE LA SPESA TELEFONICA<br />
PER OPERATORI SANITARI E OVER 60<br />
Per far fronte all’emergenza sanitaria in atto, Carrefour<br />
Italia ha istituito una serie di servizi volti ad agevolare<br />
le fasce di consumatori impossibilitati a raggiungere<br />
fisicamente i punti vendita di riferimento, tra cui i clienti<br />
over 60, ma anche gli operatori sociosanitari. Si tratta<br />
di un servizio di spesa telefonica, che permetterà<br />
alle persone interessate di ricevere i prodotti acquistati<br />
in giornata presso le proprie abitazioni mentre, per i<br />
sanitari, la consegna avverrà direttamente sul luogo di<br />
lavoro. A fornirci i dettagli delle numerose iniziative<br />
messe in campo da Carrefour Italia è la Responsabile<br />
delle Relazioni Esterne Rossana Pastore.<br />
GRUPPO SELEX PROPONE LA REVISIONE DELLA NORMA SUGLI SPOSTAMENTI<br />
La norma emanata dal Decreto Amministrativo che limita gli spostamenti da un comune all’altro per l’acquisto di<br />
generi alimentari non trova il consenso di alcune catene<br />
distributive tra cui Gruppo Selex che, attraverso le dichiarazioni<br />
del Direttore Generale Maniele Tasca, ne sottolinea<br />
gli aspetti lacunosi. La rete di punti vendita distribuita nei<br />
vari ambiti comunali, infatti, è caratterizzata da una cospicua<br />
disomogeneità sia in termini di metratura dei negozi,<br />
che in termini di servizi: tale discrepanza provoca da un<br />
lato il rischio di assembramenti all’ingresso dei supermercati,<br />
dall’altro l’impossibilità, per buona parte dei consumatori,<br />
di usufruire a pieno dei servizi messi a disposizione<br />
dalle insegne, come ad esempio il Click and Collect.<br />
SPERLARI LANCIA LA LINEA DEI CREMONELLI<br />
In occasione dell’ultima edizione dell’ISM, la più grande<br />
fiera al mondo dedicata al mondo dei prodotti dolciari<br />
tenutasi a Colonia, Sperlari ha lanciato ufficialmente<br />
la nuova linea dei Cremonelli. Si tratta di una gamma<br />
di praline, disponibili in otto differenti varietà di gusto,<br />
la cui creazione ha visto la diretta partecipazione dei<br />
consumatori, coinvolti in prima persona nella realizzazione<br />
delle nuove referenze. Tutti i dettagli del nuovo<br />
lancio sono offerti da Olaf Wilcke, International Sales<br />
Director Sperlari, che ha sottolineato la volontà del<br />
brand di espandere sempre di più il proprio raggio<br />
d’azione all’estero, soprattutto sul mercato statunitense.<br />
<strong>DM</strong> MAGAZINE 63