la Ciminiera 2020 05
Auto elettriche, Davide Lazzaretti, il profeta dell'Amiata, il Cristo dell'Amiata, Jrò, Personaggi storici in 3D, Roberto Burioni - Virus la grande sfida, arte e ceramica, acrime ed Amore in Isabella Caracciolo, Duchessa di Mesuraca, Epidemie nella storia e nella letteratura antica, I Mosaici di Huqoq, Giuliano e gli Ebrei, Angelo Di Lieto, Francesca Ferraro, Pasquale Natali, Daniele Mancini, Amore e bellezza nella tragica fine della Principessa MARIA D’AVALOS, Gabriele Campagnano
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Amore e bellezza nella tragica fine della Principessa MARIA D’AVALOS, Gabriele Campagnano
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La predicazione di Davide Lazzaretti
La vita di Davide Lazzaretti aveva già
avuto una prima svolta a soli quattordici
anni: il 25 aprile del 1848, durante un
viaggio con il barroccio, il non ancora
profeta contadino ha una visione e un
misterioso frate gli predice che la sua vita
sarebbe stata un mistero. Tuttavia, vuoi per
l’età, vuoi per la situazione particolare in
cui si trova, Lazzaretti non sembra dar retta
alla predizione
Ma è nel 1868 che, con una svolta
improvvisa ed inaspettata, Lazzaretti
abbandona tutto ed inizia la predicazione
tra la popolazione locale.
Il 25 aprile 1868, infatti, a distanza di
vent’anni dalla prima, David ha un’altra
visione: lo stesso frate della visione
precedente, dopo avergli riconfermato il
mistero della sua vita, lo invita a recarsi dal
Papa ed a rivelargli quanto visto e sentito.
Nel settembre dello stesso anno, spronato
dalla visione, David si reca a Roma da
Pio IX, dal quale si aspetta chissà quale
accoglienza e investitura; deluso dalle sue
parole di convenienza, si ritira tra i ruderi
di un convento a Montorio Romano. Qui
rimane per circa tre mesi, facendo vita
da penitente, assistito da un frate tedesco
dedito all’ascetismo.
Dopo esser stato a Roma, infatti, il
“Cristo dell’Amiata” decide di cercare il
posto suggerito dall’eremita vagando per
la Sabina fino alle rovine del convento
di Sant’Angelo, abbandonato non da
tanto tempo. Una notte, condotto da una
misteriosa luce, tenuta da un’altrettanto
misteriosa guida, trova una grotta profonda
5 metri: l’eremo del beato
Amedeo.
Il Lazzaretti trascorre
nella caverna tre mesi in
solitudine, eccetto le rare
visite da parte di padre
Ignazio da Heinseusen,
chiamato frate Mikus, che
vive nella cappella di Santa
Barbara.
Nell’antro al Lazzaretti
appare il fantasma di
un antico guerriero, tale
Manfredo Pallavicino, che
afferma di essere un suo lontano avo e lo
informa di essere riuscito a scampare alla
pena capitale decretata dal maresciallo
Lautrec nel 1521 per poi terminare i
suoi giorni proprio dentro la grotta dove
giacevano anche le sue ossa, alle quali prega
David di dare sepoltura.
Durante la sua permanenza all’interno
della grotta, Lazzaretti riceve anche
una particolare sorta di stigmata, una
croce centrale circondata da due lettere
c affrontate. David lascia la grotta il 02
gennaio 1869 e da quel momento si sente
investito del ruolo di nuovo Messia, da cui
il nomignolo di “Cristo dell’Amiata”.
Il 13 aprile 1869, in quello che da allora
viene chiamato il “Campo di Cristo”,
David parla in modo profetico a quanti,
secondo alcune fonti circa 180 persone, si
erano là radunati più per aiutarlo nel lavoro
di bonifica del campo che per ascoltarlo.
Nel Luglio 1869, sulla cima del Monte
Labro, un rilievo montuoso alto 1190
metri sul versante sud-ovest del Monte
Amiata, Lazzaretti inizia la costruzione
della cosiddetta Turris Davidica con pietre
a secco. Accanto ad essa, il profeta del
popolo stabilisce di far erigere una Chiesa
di 12 metri per 12 e, poco distante, anche
l’Eremo, in seguito abitato dagli eremiti
penitenzieri.
Gli anni d’oro del Cristo dell’Amiata
Nel 1870, il Lazzaretti fonda l’Istituto
degli Eremiti Penitenzieri e Penitenti
scegliendo 33 componenti fra gli amici più
fidati. Raggiunge poi l’Isola di Montecristo
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