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la Ciminiera 2020 05

Auto elettriche, Davide Lazzaretti, il profeta dell'Amiata, il Cristo dell'Amiata, Jrò, Personaggi storici in 3D, Roberto Burioni - Virus la grande sfida, arte e ceramica, acrime ed Amore in Isabella Caracciolo, Duchessa di Mesuraca, Epidemie nella storia e nella letteratura antica, I Mosaici di Huqoq, Giuliano e gli Ebrei, Angelo Di Lieto, Francesca Ferraro, Pasquale Natali, Daniele Mancini, Amore e bellezza nella tragica fine della Principessa MARIA D’AVALOS, Gabriele Campagnano

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il profeta dell'Amiata, il Cristo dell'Amiata, Jrò, Personaggi storici in 3D, Roberto Burioni - Virus la grande sfida, arte e ceramica, acrime ed Amore in
Isabella Caracciolo, Duchessa di Mesuraca, Epidemie nella storia e nella letteratura antica, I Mosaici di Huqoq, Giuliano e gli Ebrei, Angelo Di Lieto, Francesca Ferraro, Pasquale Natali, Daniele Mancini,
Amore e bellezza nella tragica fine della Principessa MARIA D’AVALOS, Gabriele Campagnano

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risultate in sua assenza inaffidabili, e

prende in affitto la tenuta di Baccinello.

Nel frattempo, però, non bisogna pensare

che Lazzaretti agisse da solo. Al contrario,

il Cristo dell’Amiata insisteva in un’area

molto vicina al cattolicesimo più avanzato

e popolare; non acaso, infatti, i rapporti

con don Luigi Bosco e il suo entourage

continuano a lungo. E proprio a Torino,

nella casa di Don Bosco, nel 1875, il

Lazzaretti conosce il giudice francese Leon

duVachat, grande sovvenzionatore della

comunità del Monte Labro.

Davide Lazzaretti inizia un pellegrinaggio

in Francia dove scrive il suo libro più

significativo, “La mia Lotta con Dio, ossia il

Libro dei Sette Sigilli”, anch’esso di natura

profetica ed apocalittica.

Nel 1877 compie un viaggio in Inghilterra

per incontrare vari esponenti di chiese

protestanti.

L’inizio della fine

I rapporti con la Chiesa, mai chiariti del

tutto e spesso di opposizione, non dichiarata

ma strisciante, si incrinano definitivamente.

A distanza di pochi mesi dal suo viaggio

nella “perfida Albione”, infatti, David

Lazzaretti viene richiamato a Roma dal

Santo Uffizio e costretto a scrivere ai suoi

sacerdoti sul Monte Labro per convincerli

a sciogliere la congregazione. Il gruppo di

Eremiti, però, decide di rimanere sul Labro

ed elegge anzi i suoi 12 apostoli.

Lo Stato Pontificio, allora, preoccupato

del diffondersi di questa visione “popolare e

millennaristica”, anche se non apertamente

contraria alla gerarchia ecclesiastica,

decide di interrompere la predicazione del

profeta dell’Amiata e proclama gli scritti di

Lazzaretti eretici e sovversivi.

Davide Lazzaretti, nel frattempo, ritorna

sul Monte Labro e annuncia la processione

verso i Santuari di Arcidosso e Castel del

Piano, definita il “manifestarsi al Popolo

Latino”.

Il Delegato di Pubblica sicurezza di

Arcidosso interviene tentando prima di

dissuadere la processione del 18 agosto

con la promessa di un permesso speciale

che tarda ovviamente ad arrivare.

Incalzato dai suoi seguaci (ai quali

lui stesso ha profetizzato accadimenti

miracolosi, mai avveratisi,fin dal giorno

14) Lazzaretti decide di far partire lo stesso

la processione e inizia la discesa dal Labro

alla testa del corteo dei suoi seguaci.

Morte di un profeta

Alle porte di Arcidosso, la situazione

precipita: la folla che assiste alla processione,

pare senza provocazione (ma qualcuno

suggerisce una manovra da parte del clero

locale, sia dietro all’azione di repressione

che di ostracismo) inizia a lanciare sassi dai

lati della strada, sassi che colpiscono sia il

corteo che le forze dell’ordine, schierate fra

la folla e la processione per evitare scontri.

Il Delegato per la Sicurezza, probabilmente

preso di sorpresa, intima a Lazzaretti e

seguaci l’arresto della processione, ma essi

decidono invece di proseguire.

Il Delegato, dimostrando poco sangue

freddo, ordina ai suoi uomini di aprire il

fuoco. Nella confusione che segue gli spari,

Davide Lazzaretti viene colpito alla fronte

da un bersagliere, forse per errore.

Il Cristo dell’Amiata muore la sera stessa

in una abitazione in località Bagnore.

Sulle cause e le responsabilità della morte

dell’uomo non vengono avviate indagini,

anzi…

Dopo la morte

Il cosiddetto “Cristo dell’Amiata” e i suoi

non hanno pace, neanche dopo la morte

del primo.

La salma delsedicente profeta viene accolta

soltanto nel cimitero di Santa Fiora e per

intercessione del parroco del luogo, mentre

gli edifici sul Labro sono immediatamente

depredati e in seguito distrutti a cannonate.

la Ciminiera 19

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