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DONNA IMPRESA TOP WOMAN BUSINESS

Anime gemelle e anime compagne Maschile e femminile, oggi, non coincidono più solo con il sesso in senso biologico, ma diventano dei modelli culturali a cui sono esposti uomini e donne. Le donne, che hanno conquistato l’autonomia attraverso il lavoro, assimilano i modelli della cultura maschile, in parte subendoli, in parte trasformandoli. Gli uomini si aprono faticosamente alla loro debolezza, riconoscono la presenza delle emozioni, stabiliscono un rapporto con i figli basato sul riconoscimento e sulla fiducia. Da una concezione della donna come materfamilias, sottomessa all’uomo, si è avuto, nel corso del tempo, una emancipazione femminile ma è a partire dal ‘900 che si registrano i più significativi cambiamenti. Il modello della famiglia tradizionale nell’era della cosiddetta post-modernità, si sta sgretolando, per la generale emancipazione culturale in particolare delle donne. C’è un aumento progressivo di diverse strutture familiari, nascono le “nuove famiglie” e prende sempre più corpo la soggettività. La società attuale va verso una separazione dei beni, una individuazione dei bisogni e una conseguente personalizzazione dei consumi. Il Nuovo Diritto di famiglia ha segnato lo smantellamento della figura padre-marito che imponeval’autorità sugli altri membri della famiglia. Oggi, in particolare, i rapporti tra i sessi non sono più costretti nel recinto dei ruoli tradizionali, né garantiti da norme stabili; le relazioni amorose diventano elettive, fondate esclusivamente sulla scelta personale ... ALL'INTERNO: ARIANNA CHIELI - BARBARA PANZERI - BEATRICE GIASI - CHIARA BANELLI - LORENA MIGLIOCCO - MARIA ROSARIA CARACCIOLO - SILVIA BOTTARO - SIMONA POLITI - VALERIANA MARIANI

Anime gemelle e anime compagne
Maschile e femminile, oggi, non coincidono più solo con il sesso in senso biologico, ma diventano dei modelli culturali a cui sono esposti uomini e donne. Le donne, che hanno conquistato l’autonomia attraverso il lavoro, assimilano i modelli della cultura maschile, in parte subendoli, in parte trasformandoli. Gli uomini si aprono faticosamente alla loro debolezza, riconoscono la presenza delle emozioni, stabiliscono un rapporto con i figli basato sul riconoscimento e sulla fiducia. Da una concezione della donna come materfamilias, sottomessa all’uomo, si è avuto, nel corso del tempo, una emancipazione femminile ma è a partire dal ‘900 che si registrano i più significativi cambiamenti. Il modello della famiglia tradizionale nell’era della cosiddetta post-modernità, si sta sgretolando, per la generale emancipazione culturale in particolare delle donne. C’è un aumento progressivo di diverse strutture familiari, nascono le “nuove famiglie” e prende sempre più corpo la soggettività. La società attuale va verso una separazione dei beni, una individuazione dei bisogni e una conseguente personalizzazione dei consumi. Il Nuovo Diritto di famiglia ha segnato lo smantellamento della figura padre-marito che imponeval’autorità sugli altri membri della famiglia. Oggi, in particolare, i rapporti tra i sessi non sono più costretti nel recinto dei ruoli tradizionali, né garantiti da norme stabili; le relazioni amorose diventano elettive, fondate esclusivamente sulla scelta personale ...
ALL'INTERNO:
ARIANNA CHIELI - BARBARA PANZERI - BEATRICE GIASI - CHIARA BANELLI - LORENA MIGLIOCCO - MARIA ROSARIA CARACCIOLO - SILVIA BOTTARO - SIMONA POLITI - VALERIANA MARIANI

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C’èesivede

Tutti ricerchiamo la nostra bellezza e tutti sappiamo che il trucco per essere belli è custodito nel fatto di essere se stessi. Spesso, però, si crede che

l’essere se stessi significhi offrirsi al mondo come la natura ci ha plasmato. Ma questa è una visione parziale e l’estetica ce lo insegna: siamo esseri

naturali, ma anche culturali. È proprio in virtù delle nostre culture, delle nostre idee, delle nostre menti e delle nostre scelte che non ci affidiamo solo

alla natura, ma anche a noi stessi e alle nostre costruzioni. Ognuno di noi esprime la propria verità interiore che non si arresta alla natura, ma la

supera, e le donne, sin dalla notte dei tempi, ci insegnano questo: la ricerca del proprio essere passa anche tramite la costruzione, la miglior

costruzione possibile, del proprio essere. Anche a livello estetico. Con un abito, con un orecchino, con il trucco. L’estetica come disciplina filosofica

specifica nasce alla fine del Settecento e si configura come un fenomeno essenzialmente moderno; essa nasce come tentativo di fornire una

legittimazione universale ad un ambito che, malgrado la molteplicità di tesi e precetti, non era ancora divenuto oggetto di riflessione sistematica.

Questo ambito è caratterizzato dall’emergere in primo piano della soggettività con le sue manifestazioni, in particolare il sentimento individuale:

questo particolare stato affettivo, che inizia ad essere concepito sul piano filosofico come la fonte delle emozioni, era sconosciuto nell’antichità, dove

invece prevaleva la nozione di passione, ancora ampiamente utilizzata fino a tutto il Seicento. A partire dal Settecento, il sentimento va invece ad

indicare il riflesso soggettivo che accompagna ogni nostra esperienza e si configura come terzo ambito fondamentale della nostra vita spirituale,

accanto ad intelletto e volontà; tale nozione non appare caratterizzata da connotazioni di ordine psicologico e trova il suo terreno di applicazione

unicamente in ambito estetico e morale. Noi conosciamo il mondo e ciò che ci circonda innanzitutto con il nostro corpo e, quindi, con i nostri cinque

sensi. Con la delicatezza del nostro sguardo, con l’impertinenza del nostro udito, con la velocità del tatto, con la leggerezza dell’olfatto e con la

discrezione del gusto. L’unione dei nostri sensi plasma il nostro essere e la nostra persona, conformandoci come unici, come identità che si muovono

e si cambiano in base alla propria esperienza. Ed è immersi nella nostra esperienza che possiamo cogliere la nostra identità, per poterla condividere

con gli altri esseri umani. Esseri che hanno fatto altre esperienze ed elaborato così idee e concetti diversi dai nostri. La magia però si nasconde

nell’incontro: l’incontro di due corpi umani con diverse esperienze ma con la stessa voglia di condividere la diversità. La propria diversità. È così che il

vero e il bello si uniscono e creano l’armonia. Un’armonia che ricerca la verità del proprio essere e la bellezza del nostro apparire.

La verità è un’esperienza intimamente estetica, prima che logica, e la verità garantisce l’essere

del bello. Ed è sul nostro corpo che sperimentiamo tale bellezza.

LEI

my beauty

Nella foto: modella Michela Gervasi_ MakeUp Catia Petriola “ CM Beauty” San Nicolò, Spoleto

Fotografia Marco Maria D'Ottavi

www.donnaimpresa.com

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