You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
La voce della tua provincia
Anno 1 - N.1 Luglio 2020
€ 2,30 la copia - abbonamento annuale 23 €
www.carnecuneo.it
POSTE ITALIANE S.p.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - AUT. N° 1182/2020 DEL 06.07.2020 PERIODICO R.O.C.
Cuneo, quando i massoni volevano
abbattere la Torre Civica e San Sebastiano
A pagina 4
Novant’anni fa
la tragedia
del Viadotto Soleri
A pagina 8
Alla riscoperta
delle montagne
cuneesi
A pagina 36
Mod. copertina 3
Consorzio Macellai Tipici Cuneo
Pura razza Piemontese
certificata e garantita
www.carnecuneo.it / info@carnecuneo.it
45 mm x 75 mm
CONCESSIONARIA MULTIMARCA
CONCESSIONARIA MULTIMARCA
NUOVO - KMØ - AZIENDALE - USATO GARANTITO
NUOVO - KMØ FINANZIAMENTI - AZIENDALE PERSONALIZZATI
- USATO GARANTITO
FINANZIAMENTI ACQUISTO PERSONALIZZATI
USATO
ACQUISTO USATO
C.So Barale n. 136 12011 Borgo S. Dalmazzo CN
0171.260188 – Gigi 3388624922 - Luca 3880512977
posta@autobsd.it
C.SO BARALE N. 136 - 12011 BORGO S. DALMAZZO CN
0171.260188 - 371.1701246 - Gigi 338.8624922 - Luca 388. 0512977
IL NOSTRO USATO
posta@autobsd.it
AUDI A1 SPB 1.2 TFSI
ADMIRED
Benzina
06/2013
FIAT 500S 1.2
EASYPOWER
GPL
03/2016
FIAT 500X 1.0 120CV
URBAN
Benzina
03/2020
FIAT PANDA 4X4 1.3
MJT 95CV
Diesel
01/2017
FIAT PANDA 1.3 MTJ
95CV
Diesel
02/2018
110.000 km
35.000 km
KmØ
90.700 km
29.000 km
TUTTE LE INFORMAZIONI SU
FIAT PANDA CROSS
0.9 TWINAIR
Benzina
01/2020
KmØ
FIAT PANDA CROSS
1.3 MJT 95CV
Diesel
01/2016
82.000 km
FIAT PUNTO 1.4
EASYPOWER YOUNG
06/2016
76.000 km
RENAULT CLIO INTENS
TCE 100CV
Benzina
03/2020
KmØ
MERCEDES-BENZ
SPRINTER 312 D
122 CV
Diesel
06/1999
160.000 km
Abbonarsi alla rivista
conviene!
Con l'abbonamento alla rivista mensile cuneodice.it riceverai ogni mese
a casa il giornale con le notizie e gli approfondimenti della Granda.
Con l'abbonamento ti verrà regalata la CUNEODICE CARD.
2314
MARIO ROSSI
Grazie alla Cuneodice Card potrai avere sconti e omaggi in tutti gli esercizi convenzionati. Esibendo la Card, infatti, riceverai
uno sconto che potrà essere in percentuale o a cifra fissa (con spesa minima o senza) valido sempre o in precisi periodi
dell'anno o giorni settimanali.
L'abbonamento al giornale (con la Card in omaggio) costa 23 euro all'anno (oppure 2€ al mese fino a fine anno - esempio 6
mesi 12 €) e ti permette di ottenere da subito centinaia di euro di sconto; trovi l'elenco degli esercenti sempre aggiornato sul
sito www.cuneodice.it/card.
La Card può essere acquistata:
su internet all'indirizzo www.cuneodice.it/card presso la sede Cuneodice.it a Busca in via Po 2
con versamento sul conto corrente postale n. 1046442404 intestato a Publidok S.r.l.
con bonifico bancario: iban IT 55 Z 0617 04689 0000001600164 intestato a Publidok S.r.l. Cassa di Risparmio di Fossano
(causale: abbonamento cuneodice.it - nome e cognome) poi contattare gli uffici di Cuneodice
Se hai un'impresa e vuoi aderire al circuito di sconti, chiama subito!
Aderire è gratis, devi solo confezionare un’adeguata offerta per i possessori della Cuneodice Card.
PER INFORMAZIONI: tel. 0171.937225 - cell. 348.2289158 (anche Whatsapp) o email card@cuneodice.it
CUNEODICE.IT UNA NUOVA RIVISTA?
UN’INTEGRAZIONE AL QUOTIDIANO ONLINE
Mentre la stampa italiana
sceglie di abbandonare il
cartaceo per spostarsi sul
web, la scelta di iniziare la
pubblicazione di un nuovo
mensile potrebbe apparire,
a primo acchito, sconsiderata
e anacronistica.
Probabilmente lo sarebbe
se nell’epoca delle notizie
in tempo reale avessimo
la velleità di convincere
chi ha fame d’informarsi
ad abbandonare computer,
tablet e smartphone
per tornare all’odore della
carta, ma l’obiettivo che si
pongono queste pagine è
un altro: non quello di sostituirsi
al web, ma di integrarlo.
Il quotidiano online
Cuneodice.it è oramai un
punto di riferimento per
molti cuneesi che dimostrano
di apprezzare il nostro
modo di fare informazione.
A confermarlo sono
i dati di Google Analitycs:
sono oltre centinaia di migliaia
gli utenti unici che
ogni mese scelgono la nostra
testata per sapere che
cosa succede in provincia
di Cuneo.
L’informazione immediata
ha molti aspetti positivi,
ma ne presenta anche
di negativi: uno su tutti la
mancanza di approfondimento.
Navigando nel
mare magnum della rete
proviamo spesso a vedere
cosa c’è sotto l’acqua, ma
capita che qualche articolo,
pur interessante, non
abbia da parte dei lettori
l’attenzione che meriterebbe.
Queste pagine sono state
stampate proprio per
questo, per consentire a
chi già ci segue sul web (e
a chi ancora non lo fa) di
rileggere o leggere per la
prima volta quegli articoli
durevoli che non si esauriscono
in un giro di giostra,
ma sono meritevoli di uno
sguardo più approfondito
su un supporto più adeguato
a una lettura tranquilla
e ragionata.
Il formato della rivista che
vi proponiamo è semplice
e leggero, di modo che chi
lo desidera possa fruirne
in ogni luogo: in attesa dal
dentista, sorseggiando un
caffè o seduto su una panchina
di un viale.
Nella convinzione che
quest’integrazione al nostro
quotidiano online
possa essere una sorpresa
gradita vi auguriamo una
buona lettura.
Publidok srl - Via Po, 2 - Busca (CN)
Tel. 0171.937225 - Fax 0171.940614
Iscrizione al ROC n. 27879 del 23/02/2017
www.cuneodice.it
Milano (MI) - Foro Buonaparte, 59
Aut. Trib. di Cuneo: N. 679 del 12/06/2020
Editore: Publidok S.r.l. - Milano (MI) - Foro Buonaparte, 59
Stampa: Alma Tipografia srl Villanova Mondovì
Direttore responsabile: Samuele Mattio
Pubblicità: Publidok S.r.l. - 0171.937225
Publidok s.r.l. tratta i dati come previsto dal RE 2016/679. Il responsabile del trattamento dei dati raccolti all’atto della sottoscrizione dell’abbonamento, liberamente conferiti, è
il legale rappresentante a cui ci si può rivolgere per i diritti previsti dal RE 2016/679. La sottoscrizione dà diritto a ricevere tutti i numeri della rivista. L’abbonato potrà rinunciare
a tale diritto rivolgendosi direttamente a Publidok S.r.l., via Po, 2 Busca 12022. I dati potranno essere trattati da incaricati preposti agli abbonamenti e all’amministrazione. Ai
sensi degli articoli 13 e dell’art.15 al 22 del Regolamento, si informa l’interessato che: egli ha diritto di chiedere al titolare del trattamento l’accesso ai dati personali, la rettifica
o la cancellazione degli stessi o la limitazione del trattamento che lo riguardano o di opporsi al loro trattamento, nei casi previsti.
4
Luglio 2020
Storia Locale
Quando i massoni volevano abbattere
la Torre Civica e San Sebastiano
Diamo forma
e colore alle
vostre idee!
Adesivi - buste
carta intestata
cartelline
calendari
cartelloni pubblicitari
depliants e brochures
inviti nozze
personalizzazione veicoli
striscioni
timbri
volantini
vetrofanie e tanto altro
• La Torre Civica di Cuneo vista da via Roma
Nel primo piano regolatore di Cuneo il Sindaco e il Prefetto avevano
inserito un ‘compasso’, emblema del simbolismo massonico
CUNEO
Squadra e compasso
sono i simboli massonici
più diffusi nell’immaginario
collettivo. Com’è
noto a molti appassionati,
insieme al ‘Libro della legge
sacra’, i due elementi compongono
le grandi luci della
libera muratoria. Ciò che è
meno noto è che la passione
per la simbologia massonica
ha rischiato di influenzare
pesantemente l’urbanistica
di Cuneo. Come? Tramite
l’abbattimento di due degli
edifici più rappresentativi
Via Po, 2 Busca (CN)
Tel. 0171.937225
info@publidok.com
www.publidok.com
Raccolta nocciole, noci,castagne
Semine tradizionali e diretta
Livellamento terreni
Spietramento
Essiccazione
Trinciatura
Mietitrebbiatura
Pressatura sfalcio
Tracciatura satellitare
Andanatore ROC
Interasassi
Enzo: 333.5224294
corradosnc@agx.it - www.corradolavoriagricoli.com
Via Tetti Sagrin, 2 - TARANTASCA (CN)
Storia Locale Luglio 2020 5
VENDITA & INSTALLAZIONE
RIPARAZIONI PRONTO INTERVENTO
MANUTENZIONE ASSISTENZA
PROGRAMMATA
DI PORTONI
CANCELLI CIVILI E INDUSTRIALI
• Il dettaglio del piano regolatore del 1802
dell’altipiano; la Torre Civica
e la chiesa di San Sebastiano,
ma andiamo per ordine.
Siamo all’inizio del diciannovesimo
secolo. La battaglia
di Marengo, combattuta il
14 giugno 1800 tra le truppe
francesi dell’Armata di
riserva e l’esercito austriaco,
assicurava a Napoleone
Bonaparte la sottomissione
dell’Italia settentrionale, Cuneo
compresa. La città, annessa
all’Impero Francese,
divenne capoluogo del ‘Dipartimento
della Stura’ che
anticipò, mezzo secolo prima
e quasi nelle sue esatte dimensioni,
la definitiva provincia
Granda, poi istituita
con la legge del 1859.
In quegli anni, abbattute le
mura, l’altipiano conobbe
l’allineamento degli assi viari
e uno sviluppo urbanistico
verso sud. Nella ex piazzaforte
militare, nota fino ad
allora per l’inespugnabilità,
nacquero la biblioteca civica,
il liceo e il teatro. La città fortificata
scomparve, ma quella
nuova era pronta a svilupparsi
secondo le direttive del
‘Piano d’ingrandimento e abbellimento
di Cuneo’ (Plan et
projet d’aggrandissement et
embellissement de la Ville de
Coni), redatto nel 1802 sotto
gli auspici del generale Jourdan:
fu il primo ‘piano regolatore’
di Cuneo.
Era l’8 aprile del 1802 quando
il prefetto Lorenzo De
Gregory di Marcorengo e
il sindaco (o ‘maire’) Carlo
Caissotti di Chiusano illustrarono
al plenipotenziario
francese in Piemonte le linee
programmatiche del nuovo
strumento di pianificazione
urbana, poi inviato a Parigi
per la definitiva approvazione.
Oltre a un arco di trionfo,
un anfiteatro e a un’arena,
innestati in ampi spazi verdi
alla base dell’ideale ferro di
cavallo vegetale formato dai
viali alberati poi parzialmente
realizzati, il piano avrebbe
dovuto portare alla formazione
di una piazza che desse
‘respiro’ alla nuova sede
del municipio (l’Hotel de
Ville), l’ex Collegio Scolastico
dei Padri Gesuiti diventato
palazzo comunale nel 1775
(funzione che ricopre ancora
Strada Attissano, 93 - BUSCA (CN)
Giorgio Arnolfo 335.1029054
Bima Luca 333.7146016
info@tecnochiusure.com
www.tecnochiusure.com
Uomo
Donna
Bambino
seguici
di Michela
Aimar
prenotazioni al
347 991 8643
Box Pranzo
dal martedi al venerdi
Da asporto con ritiro tra le 11,30 e le 12,30
Possibilità di consegna sul posto di lavoro nel comune di Busca
(senza costi aggiuntivi) e fuori comune (2€ per la consegna)
prenotazioni entro le 9,30 del giorno stesso
orario
lunedì chiuso
martedì 8,30-12,30/16-20
mercoledì 8,30-13 (pomeriggio chiuso)
giovedì 8,30-12,30/16-20
venerdì e sabato 8,30-12,30/16-21
domenica 8,30-13
ultime 2 domeniche del mese
(orario continuato 8,30-20,30)
Corso Papa Giovanni XXIII - 72
12022 - Busca (cn)
+39 0171.946487
ilsorrisogastronomia@tiscali.it
Via Umberto I, 38
BUSCA (CN)
Cell. 339.6419829
6
Luglio 2020
Storia Locale
oggi). “Il progetto prevedeva
la demolizione dell’antico
palazzo comunale e della
Torre Civica per far luogo a
una grande piazza quadrata,
sul cui asse si impostava una
nuova arteria che andava a
sfociare nella via Mondovì,
provocando il taglio di ben
quattro isolati e l’abbattimento
della chiesa di San
Sebastiano” scrive Roberto
Albanese nel suo libro ‘Architettura
e urbanistica a Cuneo
tra XVII e XIX secolo’. I progetti
dei due ‘alti papaveri’
recuperavano, scrive ancora
l’architetto esperto di storia
locale: “ipotesi illuministiche
di una società retta dalla ragione”.
Già, in quegli anni di
turbolenze politiche quasi
tutto il ceto dirigente franco-cuneese
era massone. Ciò
contribuì a ovattare le “divisioni
tra legittimisti e francesizzanti,
antichi giacobini e
napoleonici, municipalisti e
nostalgici della restaurazione
sabauda, federalisti e unitari”.
Il tutto in nome del bene comune:
benessere, progresso,
efficacia dell’amministrazione
e necessità di governare
la società.Caissotti e De Gregory
non facevano eccezione
alla regola. Nella sola Cuneo
nacquero in quegli anni
due logge: “Parfait” e “Heureuse
Union”. D’altronde lo
stesso Napoleone Bonaparte,
pur disprezzando le ‘conventicole
segrete’ e le ‘sette’,
“apprezzava ‘l’arte reale’ e i
‘lavori di architettura’”, scrive
Aldo Mola nella sua ‘Storia
di Cuneo’. Per capire quanto
squadra e compasso fossero
popolari nella classe dirigente
dell’epoca basti pensare
che tra i membri dell’Heureuse
Union c’era anche quel
Bartolomeo Bruni al quale
oggi è dedicata l’orchestra
sinfonica della città e che, pur
residente a Parigi, tornò nella
sua città natale per affiliarsi
alla loggia. A questo punto
non è difficile comprendere
la velleità di ’disegnare’
un compasso sulla mappa
di Cuneo del sindaco e del
Prefetto. Il progetto prevedeva
che una ‘delle aste’ del
balaustrino fosse l’attuale
Contrada Mondovì, mentre
l’altra ‘via-asta’, dopo l’abbattimento
di alcuni caseggiati,
avrebbe dovuto giungere
sino all’ideata piazzetta davanti
all’attuale palazzo Civico,
che sarebbe poi stata
battezzata ‘Place aux Grains’.
Il tutto puntellato da una rotonda
sull’attuale corso Giovanni
XXIII. Ai francesi non
era bastato cancellare dalle
mura della torre lo stemma
della città e le iscrizioni che
testimoniavano la fedeltà di
Cuneo ai Savoia (che saranno
nuovamente eseguiti dal
pittore Bottagatti dopo la restaurazione),
ma avrebbero
voluto radere al suolo l’intero
edificio. Lo stesso destino
sarebbe toccato alla chiesa
di san Sebastiano e all’edificio
che oggi ospita il Museo
Diocesano. Fortunatamente
non se ne fece nulla e oggi i
cuneesi possono ancora ammirare
la torre che secondo
un’antica tradizione fu eretta
dopo il trattato di pace stipulato
tra Cuneo e Mondovì il
15 giugno 1317, con il quale
Roberto d’Angiò, signore
della Contea di Piemonte,
ordinò ai monregalesi di innalzare
a loro spese la Torre
Civica dei cuneesi. A quanto
pare si tratta di una leggenda,
in quanto durante la dominazione
angioina le due
città non furono in guerra.
Lo conferma uno dei più antichi
documenti conservati
nell’Archivio Storico, dove
è scritto che già nel 1240 il
Consiglio comunale veniva
convocato al suono della
campana. Negli anni successivi
l’edificio conobbe molte
peripezie, tra cui un incendio
che devastò il palazzo e
ilpodiosport.it
Tutto l’abbigliamento
e l’attrezzatura per
lo sport e il tempo
libero all’aperto
• La chiesa di San Sebastiano vista dal Lungogesso - Cuneo
si propagò all’interno dello
stesso, era il 1627. Negli anni
successivi fu restaurata secondo
il progetto dell’architetto
monregalese Gallo, per
conservarsi immacolata fino
ai giorni nostri. “La Torre Civica
con la sua campana ha accompagnato
e scandito tutte
le tappe del cammino storico
di Cuneo - scrisse il compianto
Piero Camilla, direttore
CUNEO SALUZZO PINEROLO MONDOVÍ BORGO S.D.
Storia Locale Luglio 2020 7
IMPRESA DI RIFINITURE
PER LA CASA
DECORAZIONI CITTADINO
DI DE 345.0805879
NNIS C I T T A D INO
www.decorazionicittadino.it
10 ANNI DI ESPERIENZA
SCEGLI LA QUALITÀ
TINTEGGIATURE INTERNE ED ESTERNE / CARTONGESSO / CART
TRATTAMENTO LEGNO E FERRO / ISOLAMENTO TERMICO A C
345.0805879 | 338.7160913 | dennis.cittadino@
YXOOO
Codice SCONTO pari a 150€
• TINTEGGIATURA INTERNI
ed ESTERNI
• Sistemi in CARTONGESSO
• Sistemi di ISOLAMENTO
TERMICO A CAPPOTTO
• Manutenzione
FERRO e LEGNO
• RASATURE e INTONACI
DETRAZIONI 50% - 90%
della biblioteca civica -.
Con i rintocchi del suo campanone,
nei momenti più solenni,
nella buona e nell’avversa
sorte, essa è diventata
il simbolo autentico, il puntuale
testimone dei momenti
salienti della nostra storia, sin
dal periodo, ormai lontano di
otto secoli, delle origini”. Con
buona pace dei massoni.
Samuele Mattio
• La chiesa di San Sebastiano in un dettaglio - Cuneo
di Marta Lanzetti
Mi Amo
ESTETICA
PROMO
CUNEODICE CARD
15%
su qualsiasi trattamento
COUPON
con 30€
di spesa
hai in omaggio
un trattamento
drenante o tonificante
Via Ticino, 1C - BUSCA (CN)
Tel. 347.9286712
8
Luglio 2020
Storia Locale
• Viadotto Soleri in una recente immagine - Cuneo
• La lapide dei caduti, ubicata all’inizio del ponte
Novant’anni fa la tragedia del viadotto
Soleri che costò la vita a nove operai
Quello del ‘30 resta il più grave incidente sul lavoro nella Granda.
Una lapide ricorda i nomi degli uomini morti per edificarlo
CUNEO
Erano all’incirca le quattro
del pomeriggio del
5 giugno 1930, un giovedì.
A risvegliare la città di
Cuneo dal suo torpore fu un
enorme schianto, all’altezza
della decima arcata del ponte
in costruzione sullo Stura.
Persero la vita nove operai
che stavano lavorando all’edificazione
dell’attuale viadotto
Soleri.
Venivano dalla Granda solo
alcuni di loro, Giovanni Ravaronco
(23 anni) e Stefano
Cavallera (24) di frazione
Confreria e il cervaschese
Giovanni Bramardi (34 anni),
insieme a Giuseppe Bonelli
(31 anni) di Rocca de Baldi,
che dopo essere stato recuperato
in gravi condizioni
morì in ospedale il mattino
dopo. Gli altri, immigrati
dell’epoca, erano giunti perlopiù
dalla provincia di Treviso
in cerca di lavoro: Luigi
Galbiati (35 anni), Ferruccio
ARREDO BAGNO
• Un’immagine ripresa dalle Basse Sant’Anna - Cuneo
Via Div. Cuneense 19C
Caraglio (Cn)
Tel. 0171/61.90.17
info@cavalloarredobagno.it
Storia Locale Luglio 2020 9
Lavori di giardinaggio
Vendita
Assistenza
Centro ricambi
Robot rasaerba Ambrogio
Marotta (25 anni), Angelo
Panizzolo (30 anni), Filippo
Sciamanna (44 anni), Giuseppe
Pierdona (30 anni). Oggi
una lapide murata sul basamento
sinistro del ponte
stradale, dal lato dell’altipiano,
li ricorda come caduti sul
lavoro insieme a Mario Clerici
e Michele Brignone, vittime
di incidenti nel cantiere in altre
due occasioni.
I pochi testimoni che poterono
assistere alla scena parlarono
di un enorme ammasso
precipitato dalla sommità
dei pilastri, a trenta metri di
altezza. In quel momento
una decina di operai stavano
Troppe idee
ma ben confuse
i Gelati!
Paddy la Pizza
al padellino!
lavorando per sistemare una
centina che sarebbe dovuta
servire come sostegno per le
arcate in muratura: l’armatura
era quasi ultimata e quella
sarebbe stata l’ultima opera
di rinforzo realizzata in quel
modo. Per le successive arcate,
infatti, erano già pronti
nuovi sistemi di sostegno
in legno. Ma l’improvviso
crollo dell’armatura, attribuito
alla rottura di un argano,
trascinò con sé i muratori in
cima all’arcata prima che ciò
potesse accadere.
L’edizione de La Stampa di
Cuneo del giorno successivo
riportò i particolari della tragedia:
“L’opera di salvataggio
si presentava quanto mai
ardua, poiché i disgraziati
operai, pochi dei quali erano
rimasti in vita, venivano scorti
attraverso il reticolato dei
rottami in posizioni critiche e
drammatiche. La morte della
maggior parte dei disgraziati
deve essere stata orribile. Infatti
sono precipitate prima
le centine che sostenevano
l’armatura in legno, e battendo
contro il suolo avevano
compiuto paurosi rimbalzi,
e nel cadere nuovamente a
terra avevano attanagliato
tra di loro i corpi dei disgraziati
carpentieri che l’aveva-
Wally l’Hamburger!
la nostra app
per ordinare
e portare via!
Caraglio
Fraz. Vallera, 82
0171 300220
www.gelapajo.it
VILLAFALLETTO
Via Fossano, 51/C - Frazione Gerbola
Tel. 0171 93.88.61
Fax 0171 93.87.76
cmg.muratore@libero.it
CARPENTERIA METALLICA
zincata, verniciata a polvere
CAPANNONI INDUSTRIALI
E AGRICOLI
cancelli, recinzioni, ringhiere,
inferriate, porte, portoni,
scale di sicurezza
RIMOZIONE
AMIANTO COPERTURE
DI VARIO GENERE
pannelli coibentati, lamiere
10
Luglio 2020
Storia Locale
• Viadotto Soleri visto da Lungostura Ventiquattro Maggio - Cuneo
no seguite nella caduta”.
Le operazioni di soccorso furono
avviate dai pompieri e
dai soldati del primo reggimento
artiglieria di montagna
e del 33esimo reggimento
fanteria, coadiuvati dai
carabinieri e dai militi della
Mvsn. Tutte le autorità, in
testa il podestà Imberti e il
segretario del fascio Bonino,
si recarono sul posto insieme
a una gran folla di cittadini
sgomenti.
Le descrizioni del ritrovamento
dei corpi lasciano inorriditi
ancora oggi: “I volenterosi
soldati ed i bravi pompieri riuscivano,
dopo lunghi sforzi,
a rimuovere qualcuna delle
pesanti armature e si potevano
così estrarre per primi
due operai, i cui cadaveri,
orribilmente deformati, venivano
trasportati a braccia
e deposti sulle barelle per
essere portati all’ospedale.
Le due salme erano ridotte
ad un informe ammasso di
carne: le braccia e le gambe,
spezzate, penzolavano orribilmente
dal resto del corpo.
Altri corpi, tutti irriconoscibili,
venivano frattanto rimossi
dalle macerie. Il cadavere di
un terzo operaio era estratto
e si presentava agli occhi
dei presenti orrendamente
mutilato. Il disgraziato aveva
riportato la decapitazione
e per quante ricerche siano
state fatte finora, il capo
dell’infelice non è più stato
ritrovato. Le centine che apparivano,
nonostante il loro
spessore, completamente
deformate e contorte, erano
cosparse in più punti di larghe
macchie di sangue. Altri
corpi si intravvedevano. La
scena assumeva un aspetto
sinistro”.
Il cronista riporta scene strazianti
anche in ospedale,
dove gli operai “assistono
come automi alla sfilata dei
cadaveri dei loro compagni
di lavoro”. In un angolo, due
uomini col capo reclinato
piangono ininterrottamente:
“Sono due operai che hanno
avuto un loro fratello morto
nella catastrofe”. C’è però fra
tanta disperazione un’incredibile
storia a lieto fine: è
quella di tale Lorenzo Giuseppe
Ghibaudo di Cervasca,
PRENDITI CURA DEL TUO CORPO!
Trattamenti viso e corpo
Bendaggi freddi e caldi
Epilazione
Manicure e pedicure
Smalto semipermanente
Via del Giogo 26/E San Chiaffredo Tarantasca - Tel. 344.2478522
che al momento del crollo si
trovava proprio sotto l’arcata.
L’uomo racconta di essersi
gettato in una bealera subito
dopo aver udito lo schianto:
“Fortuna volle che una centina
precipitasse in senso
trasversale al corso d’acqua,
e quindi lo proteggesse dal
susseguente precipitare del
materiale”.
La storia travagliata del ‘ponte
nuovo’ era incominciata
ben diciassette anni prima,
il 22 settembre 1913, con la
posa della prima pietra alla
presenza del re Vittorio Emanuele
III e del presidente del
Storia Locale Luglio 2020 11
Consiglio Giolitti. Sarebbero
occorsi ancora sette anni per
vederne il completamento:
oltre alla disgrazia, contribuiranno
a posticiparne la realizzazione
vari problemi tecnici,
ritardi nell’installazione
degli impianti e soprattutto
il dirottamento dei fondi in
vista della guerra d’Etiopia.
Il 28 ottobre 1933 si apre
infine il tracciato stradale,
ma bisogna ancora attendere
quattro anni, fino al 7
novembre 1937, per vedere
inaugurata anche la parte
ferroviaria che collega i binari
alla nuova stazione di
Cuneo.
L’imponente opera formata
da 34 archi di 25 metri ciascuno,
con un’altezza massima
di 47,5 metri, diventerà
anche un simbolo di affermazione
politica per il regime
fascista che sostituisce
i quattro lampioni in ferro
battuto ai lati degli imbocchi
stradali con fasci littori
in granito rosa di Baveno,
decorati in bronzo, ciascuno
poggiante su un basamento
L’opera formata
da 34 archi di 25 metri,
con un’altezza massima
di 47 metri e mezzo,
diventerà anche
il simbolo
dell’affermazione politica
del regime fascista
con la scritta “DUX”. I fasci e
le iscrizioni vengono rimossi
il 25 luglio 1943, alla caduta
del fascismo, ma le traversie
del ponte non sono finite:
alle 4 di mattina del 28 aprile
1945, i tedeschi in ritirata
minano due archi del settore
‘promiscuo’ tra strada e ferrovia,
provocando il crollo di
tre arcate e interrompendo
per tre anni i collegamenti
sia stradali che ferroviari. I
lavori di ripristino, cominciati
nell’agosto 1946, si concludono
il 10 gennaio 1948: il
‘grande viadotto sulla Stura’
è ora intitolato all’ex sindaco
di Cuneo e ministro liberale
Marcello Soleri.
Nessuno però, nemmeno
in città lo chiama con il suo
vero nome: negli anni ha assunto
l’appellativo di “ponte
nuovo”.
Nel dopoguerra fu tristemente
famoso con il nome
di “ponte dei suicidi”, fino alla
decisione dell’Anas di alzare
il parapetto per evitare gesti
sconsiderati.
Andrea Cascioli
di Bossolasco Mauro & C.
Mangimi d’allattamento,
Latte in polvere per
lo svezzamento di:
vitelli, agnelli e capretti,
integratori non medicati
ad uso zootecnico,
disinfettanti per stalle
e lettiere, per il benessere
dei tuoi animali.
Reg. Madonna dei Prati,327
12044 CENTALLO (CN)
Cell. 3355428627 - Cell. 3357714214
simazoo.bm@gmail.com
www.simazoo.it
Negozio specializzato
in scarpe ortopediche con plantare
estraibile linea comfort
Donna 32/44
Uomo 38/51
• Una suggestiva immagine del “Ponte Nuovo“, effettuata dal ponte Vassallo - Cuneo
I NOSTRI MARCHI
Grunland, Sabatini Arcopedico,
Stile di Vita, Diamante
IMPIANTI
ANTINCENDIO
CONSULENZA - PROGETTAZIONE
INSTALLAZIONE - CIVILE - INDUSTRIALE
TEL. 0171.946482
CELL. 340.0618283
dpimpiantitec@libero.it
www.dpimpiantitecnologici.it
TUBISTERIA
INDUSTRIALE
OPERE
IN FERRO E INOX
CANCELLI,
RINGHIERE,
RECINZIONI, ETC...
NOVITÀ
2020
TRATTAMENTI
ANTIVIRUS
seguici su
Via S. Maria, 5 (dietro il Municipio)
Tel. 0171.695565
CUNEO
12
Luglio 2020
Storia Locale
Portale di Annunci
Immobiliari
Più di 9.000
annunci
in Provincia
di Cuneo
L’EMOZIONE
DI TROVARE
CASA
• Un fotogramma della mappa riguardante la provincia di Cuneo
Con il ‘Google Maps’ del passato si
può vedere com’era la Cuneo dell’800
Su ‘Mapire’ le mappe digitalizzate di tutta la provincia. Tra cambi
di nomi e paesi che non esistevano non mancano le sorprese
CUNEO
Viaggiare nell’Europa dell’
800 e scoprire com’erano
le città dell’epoca è
un’esperienza possibile grazie
a Mapire. Si tratta di un
progetto molto interessante,
definibile come il “Google
Maps del diciannovesimo secolo”.
L’iniziativa dell’azienda
ungherese Arcanum, specializzata
nella digitalizzazione
di documenti antichi ha messo
insieme mappe tematiche,
catastali e stradali e tutto il
materiale utile per ricostruire
visivamente il panorama storico
europeo.
C’è anche Cuneo che all’epoca,
dopo l’abbattimento delle
mura, arrivava fino a piazza
Galimberti. Interessante anche
vedere l’evoluzione della
toponomastica, a partire dai
nomi delle odierne frazioni
del capoluogo prima dello
sviluppo edilizio: ‘La Freria’,
‘Roata dei Rossi’, ‘La Bombonino’.
Mentre altre, come Borgo
San Giuseppe e Madonna
delle Grazie non esistevano.
E poi i centri più grandi che
hanno cambiato volto, come
Cherasco e Alba (fino ad allora
di forma circolare), ma
anche Saluzzo, Fossano, Savigliano,
Bra e Mondovì.
Una volta digitalizzate e organizzate
tra loro le mappe
sono state caricate di modo
che gli utenti possano fruirne
gratuitamente come si fa con
Google Maps.
È addirittura possibile scegliere
la visione nello stile
classico o la vista dall’alto,
quella a tre o due dimensioni.
L’aspetto è indubbiamente
vintage, ma consultarle
è facilissimo, grazie ad un
motore di ricerca interno.
Non solo: se il notare vedere
le differenze tra la Granda di
ieri e quella di oggi vi appassiona,
potrete anche comparare
le mappe. Il progetto,
partito nel 2014, ha aumentato
il materiale disponibile
nelle scorse settimane. Non
sono da escludere ulteriori
sviluppi in futuro.
Samuele Mattio
isolamento termico
a cappotto
Creations
cartongesso
tinteggiatura
di Matteo Mazzucotelli
Via Roberto D'Azeglio n. 27/A, Busca - CN
buscheseimmobiliare@gmail.com
cell. 335.7031187
BUSCA, ZONA TINETTA: ULTIMO PIANO CON MANSARDA
In piccola palazzina: salone, cucina con terrazzo abitabile, tre
camere di cui una con bagno esclusivo e altro bagno in zona
giorno. L'immobile è impreziosito da una spaziosa mansarda
con servizio, box auto di 50 mq. e tavernetta finestrata.
APE in realizzo € 235.000,00
BUSCA: ATTICO ESCLUSIVO CON LASTRICO SOLARE
Appartamento signorile di 90 mq con vista spettacolare sui
tetti del centro storico. Il contesto è impreziosito dal
bellissimo terrazzo con vista panoramica. Posto auto coperto
compreso nel prezzo.
BUSCA: VILLA A SCHIERA RECENTE
Ottima soluzione composta da salone, ampia cucina, due
camere da letto e doppi servizi. Spazioso sottotetto, comoda
autorimessa e giardino esclusivo. ABITABILE DA SUBITO!
BUSCA: QUADRILOCALE CON DOPPI SERVIZI
In centro, appartamento di soggiorno-cucina, studio, due
camere da letto, doppi servizi, ripostiglio, quattro balconi e
cantina. Possibilità box auto a parte. Termo autonomo, con
ascensore.
APE in realizzo € 215.000,00 APE in realizzo € 240.000,00 APE classe energetica C € 140.000,00
BUSCA: CASCINA DA RISTRUTTURARE
Fr. S. Giuseppe, abitazione composta da cucina, tre camere,
un bagno, sgombero e balcone. Completano la proprietà i
fabbricati di pertinenza quali autorimessa, deposito e tettoie.
APE classe energetica G € 95.000,00
BUSCA: TRILOCALE CON DUE TERRAZZI
Alloggio al piano secondo composto da ingresso, soggiorno,
angolo cucina, due camere molto spaziose, doppi servizi e
ripostiglio. Due ampi terrazzi panoramici e cantina.
Soluzioni progettuali in ufficio. VISTA SULLA COLLINA
APE in realizzo € 89.000,00
BUSCA: CASA INDIPENDENTE
Composta da cucina con affaccio su ampio terrazzo,
soggiorno, due camere e servizio. Piano seminterrato con
magazzino di 50 mq., garage e cantina. SOLEGGIATA!
APE in realizzo € 168.000,00
WELL-COME
back
mauro_equipe_parrucchieri
DA NOI SEI E SARAI
SEMPRE IN
buone mani
CUNEO
Via Luigi Einaudi,14
Tel. 0171.694050
VILLANOVA MONDOVI’
Via Largo Annunziata,30
Tel. 0174.597586
14
Luglio 2020
CREA LE TUE FATTURE
IN POCHI MINUTI
E CONCENTRATI
SUL TUO
LAVORO!
A SOLI €250,00*
*prezzo riferito al pacchetto base
iva e canone annuo esclusi
Chiamaci al numero
0171.937225
Storia Locale
La peste del 1630 a Cuneo: ecco
come la città affrontò l’epidemia
Il contagio costò la vita a circa metà degli abitanti. Ma quasi 400
anni fa si parlava già di autocertificazioni e quarantena
CUNEO
Pochi eventi nella storia
sono legati alla loro successiva
fortuna letteraria
quanto l’epidemia di peste
del 1630. Parliamo della
cosiddetta ‘peste manzoniana’,
quella che duecento anni
più tardi avrebbe costituito il
fulcro narrativo de I promessi
sposi e della Storia della colonna
infame.
Gli storici stimano in 1 milione
e 100mila le morti attribuibili
a quel flagello nell’Italia
settentrionale. Il contagio si
diffuse tra il 1629 e il 1633
e - pur restando più circoscritto
rispetto alla grande
epidemia del Trecento - impose
un tributo molto alto
alle aree colpite: Milano perse
addirittura il 74% della sua
popolazione, Torino circa
8mila dei 25mila abitanti di
allora. Lo storico ottocentesco
Luigi Cibrario ricorderà
che intorno al 1630 “Acqui fu
quasi distrutta; Alessandria
contò 14mila morti; Aosta,
Biella, Busca ebbero quasi
tutte le case contagiate; a
Carmagnola, non scamparono
che 12 capifamiglia i quali
fecero il voto di digiunare
severamente il 7 dicembre
di ogni anno in segno di ringraziamento
per lo scampato
pericolo. Chieri, che nelle
pestilenze precedenti aveva
già avuto 8 mila morti, seppellì
altri 4500 chieresi; a
Garessio, non rimasero che
tre famiglie e, a Pinerolo, soccombettero
al contagio tutti,
nessuno escluso”.
Per quanto riguarda la città
di Cuneo non esistono stime
esatte circa l’ammontare
delle vittime del morbo, sebbene
alcune fonti le abbiano
quantificate in una metà dei
residenti. Nel saggio La peste
a Cuneo (1630-1632), Marco
Torriani riporta il numero di
500 decessi nell’arco di 19
o vieni a trovarci
in Via Po 2
Busca (CN)
Vendita e acquisto di antiquariato, oggetti, curiosità,
arte, mobili, collezionismo, proposte d’arredo, anche intere eredità...
Stime, perizie, valutazioni.
5000 metri di esposizione su due negozi
Vicoforte (CN) Strada Statale 28,regione Olle n° 56
Cell. 340.7379885 Tel. 0174.565012
www.antikidea.com prossimamente a Carrù, Via Fondovalle, 1
Storia Locale Luglio 2020 15
mesi per la sola parrocchia
di Santa Maria, su una popolazione
di 1300 abitanti
che coincideva grossomodo
con il quartiere della città
affacciato sullo Stura. Non
tutti quelli riportati nei registri
parrocchiali sono morti
di peste, ma confrontando il
dato con una mortalità media
di circa 40 persone all’anno
- e ipotizzando cifre simili
per le altre due parrocchie allora
esistenti, Sant’Ambrogio
e il Duomo - si può comprendere
perché la tragedia abbia
segnato a lungo la vita cittadina,
tanto che solo a fine secolo
la popolazione tornerà
ai livelli precedenti.
Nell’immaginario contemporaneo
sono filtrati soprattutto
gli aspetti più negativi
della reazione a quegli avvenimenti,
come la famigerata
caccia agli untori. Beninteso,
la superstizione popolare -
ammantata di devozione religiosa
e talora avallata dalle
autorità - esisteva eccome.
Si ha notizia ad esempio che
il 5 ottobre 1631 a Sommariva
del Bosco una sventurata
donna conosciuta col
soprannome di Paroda fu
condannata al rogo come
strega, verosimilmente perché
ritenuta responsabile di
aver diffuso il contagio. Nello
stesso anno il frate Tiberio da
Macerata illustra la nefanda
attività degli untori adepti di
Satana in tutto il Piemonte,
affermando addirittura che
“il mese passato nella valle
di Grana il Demonio fece la
rassegna Generale di tutti
loro, e de loro adherenti, e
fu sì grande il numero che
superava di gran lunga l’Armata
Imperiale, quando venne
all’Impresa di Mantova”. Il
riferimento è alla guerra di
successione di Mantova che
rappresentò il primo vettore
di diffusione del contagio,
attraverso il passaggio delle
armate. Ma ancora nel 1703 il
sindaco di Cuneo, Baldassarre
Lingua, metterà in guardia
dalle “molte ontioni a varie
case di questa città d’un
color giallo e viscose, il che
rende molta apprensione a
cittadini”.
Non si deve tuttavia credere
che linciaggi e processi
inquisitoriali fossero le sole
risposte che gli uomini e le
donne del Seicento misero in
campo nel disperato tentativo
di allontanare da sé paure
e lutti. Con i mezzi e le conoscenze
dell’epoca, le autorità
fecero quanto era possibile
per arginare il contagio,
ricorrendo anche a quelle
limitazioni che a causa del
coronavirus siamo tornati a
sperimentare ai nostri giorni:
a Cuneo si impone dal luglio
1629 un rigoroso controllo
su persone e merci che giungono
attraverso i passi alpini
di Limone, Entracque e Demonte.
Il Piemonte è anche
il primo Stato europeo a dotarsi
delle bollette di sanità,
che possiamo ritenere una
pionieristica ‘autocertifica-
D&D
RISTRUTTURAZIONI
DI DUTTO ALESSANDRO
& DOTTA DARIO
Alessandro
+39 339 3938471
Dario
+39 339 5663600
Via del Bosco, 4
12100 CUNEO
snc
ristrutturazionided@legalmail.it
alessandro.dutto79@gmail.com
annunci case,
auto, incontri
e non solo!
CASEIFICIO
VALLE MACRA
Frazione Morra
Villar San Costanzo - CN
Tel: 0171.902162
caseificiovallemacra.it
Visita
il nuovo sito
rinnovato!!
www.moscabianca.it
16
Luglio 2020
Storia Locale
Se stai leggendo
questo giornale
non è un caso!!
Chiama subito
per inserire
la tua pubblicità
0171.937225
zione’ attraverso la quale si
dichiarava, sotto giuramento,
di non essere stati da un
certo numero di giorni in
“loco morboso”.
Con il passare dei mesi si affiancano
alle prime restrizioni
altre misure più drastiche.
Il 22 ottobre 1629 la Congregazione
di Sanità, dopo aver
fatto murare tutte le porte
della città escluse quella
del Borgo e quella di Caranta
(che sono però vigilate e
chiuse con cancelli di ferro),
ordina di approntare “luoghi
La limitazione
delle cerimonie
liturgiche in
tempo di pandemia
non è esclusiva
del nostro
presente
delle parrocchie fin dai mesi
di maggio, giugno e luglio
il numero di decessi tocchi
vette mai raggiunte in precedenza.
A scuotere la comunità sarà
di lì a poco la notizia dell’improvvisa
morte del duca Carlo
Emanuele, avvenuta il 26
luglio a Savigliano: le “febbri
e dolori” cui fa cenno il figlio
ed erede Vittorio Amedeo
lasciano pochi dubbi circa la
probabile causa del decesso.
Con agosto la peste è ormai
“regnante in questa città e
finaggio”, ma le autorità lo
ammettono solo verso la
fine del mese: “A Cuneo non
sanno come fare a seppellire
tanti morti” scrivono i padri
cappuccini in una lettera. La
comunità cerca comunque
di mettersi al riparo innalzando
il numero dei ‘conservatori
di sanità’ da due a
dodici e provvedendo alle
“purgationi”, cioè l’insieme
di ‘sanificazioni’ (rimozione
di rifiuti, “abbruciamenti” di
oggetti appartenenti a infetti
e altro) che si riteneva potessero
arginare il contagio.
Al 24 settembre 1630 data il
primo accenno ufficiale all’esistenza
di un lazzaretto: le
“barrache” per l’isolamento
degli ammalati si trovavano
presso la cappella di San Lazzaro
sullo Stura, oggi demolita,
in prossimità del cimitero.
Come tutte le epidemie,
scrive Torriani, la peste “fu
occasione di rapidi arricchimenti
per la classe medica,
che però pagò un tributo di
vite umane secondo solo a
quello dei religiosi. E l’ope-
BONIFICA IMPIANTI
DI CLIMATIZZAZIONE
Al fine di garantire la salubrità
degli ambienti e scongiurare
la diffusione di agenti patogeni
e allergeni, è di fondamentale
importanza la bonifica e
sanificazione dei
condizionatori. Un’accurata e
meticolosa pulizia dei condotti
degli split e dei filtri dell’aria
rende più sicuri i vostri locali.
GEA progetta e realizza
soluzioni personalizzate
per il trattamento di
sanificazione degli impianti
di condizionamento dell’aria
con tecnici specializzati e
macchinari tecnologicamente
avanzati.
securi in questa città et fuori
per le robbe di quarantena
che vengono da luoghi prohibiti
o vicini ad essi”, a spese
dei proprietari. In novembre
viene annullata la fiera che si
sarebbe dovuta svolgere l’11
e si stabilisce la “prohibitione
ai mercanti di introdur robbe
né commerciare in maniera
alcuna” o di offrire ospitalità
a stranieri. Già nel gennaio
del 1630 però le preoccupazioni
dei mesi precedenti
sembrano scomparse: i libri
comunali non riportano altri
accenni al pericolo dell’epidemia,
sebbene nei registri
• Una statua di San Sebastiano, martire e difensore della peste
Pulizia periodica delle condutture
Pulizia periodica dei filtri
Sanificazione batterica
con prodotti specifici
Via Bassignano,15 CUNEO
Tel. 0171.601970/77
www.geacooperativa.it
Storia Locale Luglio 2020 17
ra di questi professionisti,
assieme ai ‘paramedici’ del
tempo, i ‘cirogici’ e i ‘barbieri
netti’ o ‘brutti’, [...] non si può
certamente dire importante
anche se valide, almeno nelle
intenzioni, erano diverse
misure profilattiche”.
Se sui medici non si può fare
troppo affidamento, nemmeno
la popolazione sembra
attenersi alle rigide norme
imposte: le cronache riportano
i casi di ammalati non
gravi che sfuggendo ai controlli
continuano a svolgere
i loro affari - come la mietitura
o la vendemmia - con
conseguenze immaginabili.
Perfino il marchese Forni,
maestro di campo a Cuneo
per conto del duca di Savoia,
denuncia al Consiglio comunale
la “tacita tolerantia”
delle trasgressioni da parte
di medici, cantonieri e monatti
proni alla corruzione.
D’altro canto le conseguenze
sociali dell’epidemia - aggravate
dalle pesanti spese per il
mantenimento delle truppesono
tali da suggerire agli
amministratori di sospendere
le imposte del taglione e la
tassa sulla macina fino al 29
novembre 1631, data all’altezza
della quale si ritiene
“per grattia del Signore cessato
il mal contaggioso”.
A beneficio dei più poveri,
colpiti dal blocco dei commerci
e talvolta ridotti perfino
a fingersi malati pur di
ottenere vitto e alloggio nel
lazzaretto, il Consiglio ordina
inoltre “doversi distribuire
a qualsivogli miserabile doi
libre di pane di segala e una
mesta di vino il giorno”.
Insomma, tra autocertificazioni,
quarantene e crisi economica
più di un aspetto di
queste vicende potrà sembrare
familiare all’uomo del
XXI secolo.
Perfino nell’ambito che può
apparire più datato, quello
della devozione religiosa: è
interessante notare, infatti,
che nell’indire con voto
perpetuo l’organizzazione
di una processione in onore
del Santo Patrono Michele
nel giorno della sua festività,
le autorità del tempo si preoccupano
in quel 1630 di limitare
la partecipazione alla
presenza dei religiosi e dei
notabili, mentre per il popolo
si consigliava di “ingenocchiarsi
in casa”.
Andrea Cascioli
__
PELLEGRINO
ANDREA
decorazioni
TINTEGGIATURA
INTERNI ED ESTERNI
LAVORI IN CARTONGESSO
POSA CARTA DA PARATI
• L’immagino di un teschio - Pixabay
TEL. 339.8406801
Agenzia di Cuneo
Agente Valter Latore
Piazza Europa, 5 (cn)
0171.602574
via Conti Morea, 4
Busca (CN)
pelledecora@libero.it
18
Luglio 2020
Cultura
2 giugno 1946, il giorno in cui
la Granda scelse la monarchia
Nel referendum la nostra fu tra le province piu conservatrici.
Le sette sorelle votarono monarchico, tranne Cuneo e Fossano
• Le Frecce Tricolori
CUNEO
• Il colonnato di piazza della Costituzione - Cuneo
PASTICCERIA - CAFFETTERIA - GELATERIA
Javier Cercas ha intitolato
Soldati di Salamina
un suo bel romanzo
storico di quasi vent’anni fa
sulle vicende della guerra civile
spagnola. La lunga storia
del ‘secolo breve’ in effetti è
ricca di avvenimenti ormai
lontani dal nostro mondo
quanto lo fu la battaglia con
cui i greci sconfissero i persiani
di re Serse esattamente
2500 anni fa.
È senz’altro il caso del referendum
istituzionale del 2
giugno 1946 tra monarchia e
repubblica, che pure per l’Italia
dell’epoca rappresentò un
primo spartiacque tra tutto
ciò che era stato e ciò che sarebbe
venuto. Il Paese si trovò
spaccato in due come mai
prima di allora: da una parte
il Nord repubblicano, segnato
dalla terribile eredità della
guerra civile, dall’altra il Sud
monarchico che premeva
per il ritorno all’ordine e alla
pace sociale. Solo in quattro
province del Settentrione i
consensi soffiarono in direzione
opposta al ‘vento del
Nord’: Padova, Bergamo, Asti
e Cuneo. La Granda però fa
davvero storia a sé, anzitutto
nelle proporzioni della
vittoria monarchica. Mentre
nelle altre realtà lo scarto rimase
contenuto, all’ombra
del Monviso la fedeltà alla
casa regnante venne riaffermata
con un risultato che
non lasciava margini alle interpretazioni:
56,15% contro
43,85%.
Ancora nel marzo precedente,
tre mesi prima della chiamata
alle urne, il neonominato
prefetto Renato Pascucci
- pur stupito per l’”imprevedibile
insuccesso del Pci” nelle
prime elezioni amministrative
- pronosticava una “forte
maggioranza a favore della
Repubblica”. La stessa previsione
veniva ridimensionata
alla vigilia del referendum
in “apparente maggioranza
repubblicana”. Le contestuali
elezioni per l’Assemblea
Costituente confermarono
gli orientamenti emersi nei
municipi: Cuneo, unita nella
circoscrizione elettorale con
le province di Asti e Alessandria,
contribuì più delle altre
al trionfo della Dc, affermatasi
nella Granda con 157mila
voti validi su 342mila.
Sarà proprio il voto cattolico
a contribuire in misura
Via Busca, 24/a - Costigliole Saluzzo (CN)
Tel. 347.4473849
Cultura Luglio 2020 19
determinante al successo
della monarchia, tanto più
inaspettato in una provincia
che già si fregiava del titolo
di culla della Resistenza.
Non va dimenticato del resto
che erano di orientamento
monarchico anche le brigate
partigiane autonome di
contestato referendum sarebbero
passati alla Francia:
a Tenda vinse la repubblica
per 799 voti contro 733, a
Briga Marittima si affermò
invece la monarchia con 601
voti contro 468. Anche in cinque
delle ‘sette sorelle’ prevalse
la scelta sabauda: con
53,9%): votò l’84,22% degli
aventi diritto, quasi tremila
in più rispetto a quelli che
in marzo avevano eletto il
primo Consiglio comunale
dell’era democratica. I partiti
dichiaratamente repubblicani
(Psiup, Pci, Partito
d’Azione, Concentrazione
Democratica Repubblicana,
Pri e il minuscolo Partito Comunista
Internazionalista)
ottennero alla Costituente
9884 voti. Nella sua Storia di
Cuneo, lo storico Aldo Mola
accredita gli ulteriori 2573
voti in favore della repubbli-
Il voto restituì
la spaccatura tra
le valli montane che
avevano vissuto
la guerra partigiana e
il resto
della provincia
Specializzato
nella cura della
pelle del viso
351 835 3292
Via Divisione Cuneense, 3b
Caraglio CN
Calypso - il tuo centro estetico
Calypso_il tuocentroestetico
Enrico ‘Mauri’ Martini, maggioritarie
nelle Langhe, nel
Braidese e in parte del Monregalese.
Alla fine l’opzione
‘continuista’ venne abbracciata
da 146 dei 209 comuni
che componevano allora la
provincia Granda, compresi
i due che dopo i trattati
di pace del 1947 e un (altro)
percentuali ‘bulgare’ ad Alba
(66,8%) e Bra (55,8%), più
di misura a Mondovì (51%),
a Saluzzo (51,8%) e a Savigliano
(50,3%). Solo Cuneo
e Fossano si allinearono alle
tendenze dominanti.
Nel capoluogo la repubblica
ottenne 12457 voti contro
i 10631 della monarchia (il
ca al contributo degli elettori
di destra provenienti dal
Partito dei Contadini e dal
Fronte dell’Uomo Qualunque
(approdo di nostalgici
della Rsi in provincia di Cuneo),
ai seguaci del liberale
repubblicano Manlio Brosio
e a una percentuale del voto
democristiano stimata nel
13%, all’interno del quale rientravano
le Acli guidate da
Tancredi Dotta Rosso. Anche
a Fossano la Democrazia Cristiana
diede prova di minore
compattezza, dividendosi
tra l’ala conservatrice guidata
dal sindaco Luigi Bima e
ritaglia il coupon
BUONO
4€
solo per i possessori
della Cuneodice Card
(buono non cumulabile)
331.7495727
Via Laghi di Avigliana, 38
San Chiaffredo di Tarantasca (cn)
IMPIANTI ELETTRICI
VIA MONASTERO 8/A
12022 BUSCA (CN)
CELL.339.8509399
ai possessori
della Cuneodice Card
valido 7/7
10% di sconto
20
Luglio 2020
Cultura
quella progressista animata
dai giovani professori Giuseppe
Manfredi e Lorenzo
Burzio e dal cattolicesimo sociale
di Italo Mario Sacco.
La divisione geografica del
voto restituì comunque la
spaccatura tra le valli montane
che avevano vissuto con
maggiore intensità la guerra
partigiana e il resto della provincia,
meno ansioso di cambiamenti.
Il voto repubblicano si impose
infatti nella fascia di
comuni compresa tra la valle
Pesio e la valle Po, con l’eccezione
dell’Infernotto.
In tutta la valle Vermenagna
(con picchi del 72,3% a Robilante
e del 72,5% a Vernante)
e in buona parte della valle
Stura (Aisone, Demonte, Gaiola,
Rittana, Roccasparvera,
Vinadio e Valloriate, quest’ultima
con un eclatante 84,8%)
prevalse lo strappo con i regnanti.
Più frastagliato il risultato in
valle Gesso dove Entracque
e Roccavione scelsero la repubblica
mentre Valdieri,
storica meta vacanziera di re
Vittorio Emanuele III e della
regina Elena, confermò seppur
di poco la sua vocazione
monarchica.
Nelle valli Maira e Grana la
repubblica sopravanzò di
parecchio la monarchia ad
Acceglio, Cartignano, San
Damiano Macra, Stroppo,
Monterosso Grana, Valgrana
e Pradleves (qui i comunisti
misero a segno il miglior
risultato nell’intera provincia,
arrivando al 47,2% cui si
sommava il 20,2% dei socialisti
del Psiup, contro il 17,4%
appena della Democrazia
Cristiana).
Anche alcuni dei principali
centri attorno a Cuneo confermarono
- seppur di misura
- l’indirizzo filorepubblicano
del capoluogo: a Borgo San
Dalmazzo il testa a testa finì
con 1599 voti contro 1528,
nella martirizzata Boves 2403
a 2337.
La repubblica vinse inoltre a
Bernezzo, Cervasca, Chiusa
Pesio e Vignolo, mentre la
monarchia ottenne la maggioranza
a Busca (con un netto
69%), Caraglio, Centallo,
Dronero e Peveragno.
Un’altra ‘isola repubblicana’
emerse nel Monregalese tra
Ceva (per soli 85 voti), Garessio,
Ormea, una parte della
val Tanaro e dell’Alta Langa.
Per il resto la monarchia dilagò
con sparute eccezioni (tra
• Vicolo Quattro Martiri nel centro storico di Cuneo
RICHIEDI IL TUO PREVENTIVO!
cui Castelletto Stura, Margarita,
Manta e Verzuolo) nei
centri della pianura e in non
pochi comuni alpini, toccando
addirittura il 91,8% nella
piccola Bellino e l’85,6% a
Murello in valle Varaita.
Nettissima la prevalenza
sabauda in quasi tutte le
MODIFICHE E ADATTAMENTI CUCINE E MOBILI
Falco Traslochi
TRASPORTO PIANOFORTI, CASSEFORTI fino a 600 kg
SERVIZIO DEPOSITO E CUSTODIA MOBILI
SERVIZIO IMBALLAGGIO OGGETTI FRAGILI o IMBALLAGGIO COMPLETO
SERVIZIO NOLEGGIO AUTOSCALA
SERVIZIO SGOMBERO
TRASLOCHI E TRASPORTI NAZIONALI E INTERNAZIONALI
Unica azienda di Cuneo certificata
Associazione Traslocatori Professionisti
ci trovate a:
BUSCA, Via Laghi di Avigliana, 3
335/8241345 - info@falcotraslochi.it - www.falcotraslochi.it
Langhe e il Roero, a Marene
(77,2%) e a Racconigi
(67,2%), città natale di Umberto
II che vi era tornato
durante la campagna referendaria
e sede delle ‘Reali
Villeggiature’ fin dal tempo
di Carlo Alberto.
Andrea Cascioli
Cultura Luglio 2020 21
convenzionato
asl/inail
ESPERIENZA VENTENNALE
Corso Francia 14/A - Cuneo
Tel. 0171.480640
Cel. 3349705590
ortopediapegaso@libero.it
BUONO SCONTO
5%
Quanta storia sulle strade di Cuneo
• Via San Sebastiano - Cuneo
L’ultimo libro il professor Giovanni Cerutti racconta aneddoti
e curiosità sulla toponomastica cittadina
CUNEO
Carneade! Chi era costui?,
s’interroga don Abbondio
in uno dei passaggi
più ricordati dei ‘Promessi
Sposi’. Al pari del curato
manzoniano, tutti noi ci saremo
interrogati qualche volta
sull’identità di questo o quel
personaggio menzionato
dalla toponomastica cuneese.
Strade e piazze della città
tra i due fiumi conservano
il ricordo dei suoi ottocento
anni di vicende storiche
- grandi e piccole - che percorriamo
ogni giorno, senza
farci troppo caso. Il professor
Giovanni Cerutti ha trascorso
l’ultimo mezzo secolo a
raccogliere queste memorie
locali e nel suo ultimo lavoro,
‘La storia nella toponomastica
di Cuneo’ (edito da
Primalpe), ha messo tutto in
un libro.
Il volume contiene 294 schede
con oltre 450 fotografie di
angoli più e meno familiari,
scelti tra i 543 toponimi riconosciuti
dal Comune. Parte
del materiale proviene da
un’analoga pubblicazione
che il professore aveva realizzato
dodici anni fa, con
particolare attenzione ai 115
cuneesi che hanno lasciato
traccia di sé nella storia.
Il decano di tutti loro è Guglielmo
da Cuneo, insigne
giurista del XIV secolo che
divenne vescovo di Tolosa e
morì nella città provenzale
nel 1335. Nello stesso secolo
si ricorda l’unico santo venerato
dalla Chiesa che sia
nato sull’altopiano tra Gesso
e Stura: Stefano da Cuneo,
missionario francescano in
Terrasanta, venne martirizzato
nel 1391 a Gerusalemme
insieme a due confratelli, per
ordine del cadì musulmano
che aveva cercato di convertire.
Sarà Paolo VI, nel 1970,
a proclamarne la santità, ricevendo
in Vaticano l’allora
vescovo di Cuneo monsignor
Guido Tonetti.
REGISTRATI GRATIS
ONLINE SUL SITO
e PUOI CONTATTARE
DA SUBITO LA PERSONA
CHE TI INTERESSA
CUNEO, in Corso Nizza, 49
ALBA, Corso Romita 3/2
www.grandaincontri.com
staff@grandaincontri.com
Cell. 391.1879136
22
Luglio 2020
Cultura
Un dato che salta all’occhio,
avverte l’autore, è la scarsa
presenza femminile nello
stradario: sono appena sette
le donne che vi compaiono.
La prima è Eleonora Rabia,
eroina dell’assedio del 1542:
un aneddoto leggendario
che la riguarda è stato tramandato
nei secoli e raccolto
da Piero Camilla in ‘Storielle
e storia di Cuneo’. Si racconta
che dopo molti giorni di
assedio, radunate con sé alcune
concittadine, la Rabia
si recò sugli spalti e mostrò
ai nemici francesi… il posteriore:
gli invasori, convinti di
aver scorto alcuni volti paffuti,
si demoralizzarono e decisero
di levare le tende. Del
resto, se dopo giorni di assedio
i cuneesi erano ancora
tanto floridi, non era il caso
di insistere…
A partire dal XIX secolo le
donne di Cuneo troveranno
qualche riconoscimento
in più: di Lucia Caterina
Viale, nata nel 1740 e morta
nel 1825, si ricorda l’opera
come educatrice in età napoleonica
nonché autrice di
tre raccolte di novelle. Scrittrice
di fama mondiale fu in
vita Carolina Invernizio, nata
a Voghera nel 1851 e morta
a Cuneo nel 1916: una lapide,
in via Barbaroux, ricorda
l’animato salotto letterario
di cui fu promotrice. Autrice
prolifica e oggi dimenticata
di ben 123 romanzi d’appendice
- i popolari feuilleton
- rappresentò un fenomeno
paragonabile a un’odierna
Elena Ferrante.
Gli eventi successivi hanno
fatto sì che Alice Schanzer,
nata a Vienna nel 1873 ma
vissuta a Cuneo dal 1903
alla morte nel 1936, venisse
menzionata soprattutto
come madre dell’eroe della
Resistenza Duccio Galimberti.
Sarebbe però ingiusto
dimenticare che fu una delle
prime donne ad ottenere
una cattedra universitaria di
letteratura inglese, nonché
poetessa apprezzata da Carducci
e autrice di saggi su
numerosi argomenti, dall’arte
preraffaellita alla storia del
Risorgimento mazziniano.
Poetessa, scrittrice e giornalista
dai più disparati e dotti
interessi fu allo stesso modo
Lalla Romano, prima donna
a dirigere la Biblioteca di Cuneo
sul finire degli anni Venti.
L’autrice di ‘Le parole tra
noi leggere’, premiato con lo
Strega nel 1969, verrà anche
insignita della cittadinanza
onoraria poco prima della
morte, avvenuta nel 2001. Infine,
sono legati al XX secolo i
nomi delle ultime due donne
- in ordine di tempo - ad avere
ottenuto un’intitolazione
toponomastica nelle rispettive
frazioni: Felicina Racca,
benemerita di Roata Rossi,
e Teresa Pasero, promotrice
della filanda e poi delle prime
abitazioni di edilizia popolare
a Confreria.
Il vistoso rallentamento nello
sviluppo urbanistico registrato
negli ultimi decenni ha
determinato un’inevitabile
• Via Santa Maria - Cuneo
Cultura Luglio 2020 23
LUCCHINO BICICLETTE SNC
dei f.lli Danilo e Roberto
Vendita e riparazione
E-bike e biciclette
FRAZIONE ROATA ROSSI
VIA VALLE PO, 291
12100 - CUNEO
TEL. 0171.689030
FAX. 0171.682884
E-MAIL:
lucchinosnc@n.it
• Via Saluzzo - Cuneo
‘crisi’ anche nel campo toponomastico.
Nei limiti del possibile,
tuttavia, si continua ad
onorare la memoria dei cuneesi
illustri: tra i più recenti, oltre
alla citata Romano, hanno
ottenuto un riconoscimento
di questo genere anche il
medico e amministratore comunale
Guido Martino, l’ingegner
Giuseppe Vassallo, il
partigiano e scrittore Nuto
Revelli, lo storico assessore
all’Urbanistica delle giunte
Rostagno e Valmaggia Cino
SANIFICAZIONE AMBIENTALE,
DISINFEZIONE COMPLETA
E CERTIFICATA
E NESSUN EFFETTO RESIDUALE.
GEA rende il tuo negozio, ufficio,
abitazione, supermercato, albergo, mensa,
azienda o capannone industriale,
un luogo più sano e sicuro.
Il Decreto Legge del 17 marzo 2020, n. 18 c.d. Cura Italia,
prevede un Credito d’imposta per sanificare gli ambienti
di lavoro pari al 50% della spesa sostenuta
Si rilascia attestato di avvenuta sanificazione
Rossi e il generale alpino Piero
Arnol. Per legge devono
trascorrere almeno dieci anni
dalla dipartita terrena prima
che qualunque personalità
possa finire eternata sul marmo.
A Cuneo è stata fatta una
sola eccezione, a beneficio
del sindaco Tancredi Dotta
Rosso, che fu primo cittadino
dal 1965 al 1976: già un anno
dopo la sua morte, previa deroga
del governo, fu possibile
dedicargli la strada che ancora
oggi porta il suo nome.
Questo, e molto altro, potrete
scoprirlo nel volume di
Giovanni Cerutti, al quale lasciamo
le parole conclusive:
“Sono convinto che Cuneo,
pur essendo una piccola città,
abbia una storia e un patrimonio
monumentale davvero
interessanti. Tanti nostri
concittadini si sono fatti ricordare
in questi ottocento
anni: per questo dobbiamo
sentirci orgogliosi di essere
di Cuneo”.
Andrea Cascioli
EMERGENZA COVID19
SANIFICAZIONE AMBIENTALE
0171. 601970 - 335.1269628 - tecnico@geacooperativa.it
Via Dronero, 2
e
Corso Gramsci, 32
Cuneo
Via Antica di Saluzzo, 21
San Pietro del Gallo
Cell. 340.3344571
24
Luglio 2020
Attualità
Cuneo, non è una città per giovani:
gli under 20 sono il 17% del totale
I cuneesi che compiranno un anno nel 2020 sono 387, mentre
i nati nel 1965 ben 965: più del doppio
CUNEO
Ogni anno si torna a parlare
del nuovo record
negativo delle nascite
e del calo demografico. Un
argomento ciclico, ma che
spesso non viene approfondito
a sufficienza. Se i dati
nazionali non destano l’interesse
di tutti, particolare
impressione potrebbe suscitare
la situazione della città
di Cuneo. Negli ultimi giorni
dell’anno appena messo in
soffitta, palazzo Civico ha
diffuso i dati relativi al numero
dei residenti per anno
di nascita e il quadro emerso
esemplifica alla perfezione
il trend nazionale proiettato
sui 56 mila 150 abitanti di
casa nostra. Anzi, alla convergenza
del Gesso e della Stura
i membri della Generazione
Z (intesa come i nati nel nuovo
secolo) sono inferiori che
nel resto d’Italia: il 16,96 percento
del totale rispetto al 19
percento della media italiana
(dati Istat). Per capire la situazione
sarebbe sufficiente
prendere ad esempio i due
valori estremi. Gli italiani che
sulla carta d’identità hanno il
timbro del Comune di Cuneo
nati nel 1965 e che quest’anno
soffieranno 55 candeline
sulla torta sono 956, mentre
i cuneesi che nel 2020 compiranno
un anno sono 370.
Neanche la metà. Non va meglio
con i nati nel 2018, che
60-79
24%
0-19
20-39
40-59
80 +
8% 0-19
17%
40-59
29%
20-39
22%
60-79
80 +
sono 387, pochi di più. La
leva del 2017 conta 455 bambini.
Il trend è il medesimo,
più o meno fino agli anni ’60,
quando torna a scendere per
il tasso di mortalità. Se si paragona
il dato di coloro che
hanno tra i 60 e i 79 anni con
le fasce 20-39 e 0-19 emerge
che primi rappresentano il
24 percento del totale, contro
il 22 percento dei secondi
e solo il 17 dei terzi. L’andamento
vien fuori con ancora
più chiarezza se si analizza
più specificamente la fascia
dei cosiddetti centennials: i
nati negli anni zero residenti
sull’altopiano e nelle frazioni
sono 5.091 (pari al 9,07
percento del totale), mentre
degli anni dieci sono 4.330
(7,89 percento ).
L’andamento cuneese non si
discosta dall’andamento della
media italiana, ma come
anticipato, il fenomeno è
leggermente più marcato.
Se, come detto, i minori di
vent’anni sono un punto percentuale
inferiore, ciò non va
certo a vantaggio della fascia
20-39, che si attesta al 22 percento
del totale sia a Cuneo
che in Italia, ma piuttosto
della 60-79, che a Cuneo è
quasi due punti sopra la media
nazionale (23,8 percento
Anima Gemella
Corso Nizza 73, Cuneo
Cell. 388/4670691
AGENZIA PER SINGLE
lun - ven.10 - 19
• Contrada Mondovì - Cuneo
Attualità Luglio 2020 25
GEM CHIMICA srl
attraverso il proprio
laboratorio analisi è in
grado di identificare
l'eventuale presenza del
SARS-Cov-2 (COVID-19)
su superfici/oggetti
mediante la campionatura
diretta con specifici
tamponi e successiva
analisi con la tecnica
REAL-TIME PCR
utilizzando le sequenze
genomiche indicate
dall'OMS
(Organizzazione
Mondiale della Sanità)
I SERVIZI OFFERTI
DAL LABORATORIO
ANALISI GEM CHIMICA:
• Via Roma - Cuneo
contro il 22,1). A scapito non
solo dei più giovani, ma anche
dei signori di mezz’età
tra i 40 e i 59 anni (28,87 percento
sotto la Bisalta contro
il 30,8 nazionale). L’ultima fascia
riguarda gli over 80, che
nel capoluogo della Granda
sono oltre l’8 per cento, contro
il 7,2 italiano.
Il nostro paese sta vivendo
un declino demografico frutto
sì del calo delle nascite,
ma anche dell’aumento dei
decessi. Una tendenza or-
mai in atto da anni e che si
sta traducendo in “un vero e
proprio calo numerico di cui
si ha memoria nella storia d’Italia
solo risalendo al lontano
biennio 1917-1918, un’epoca
segnata dalla Grande Guerra
e dai successivi drammatici
effetti dell’epidemia di
‘spagnola’”, aveva spiegato
lo scorso anno il presidente
dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo,
in occasione della
presentazione del Rapporto
annuale dell’Istituto di statistica.
Per trovare una situazione
simile è necessario tornare
indietro di un secolo. A
limitare gli effetti del calo demografico
è “il saldo migratorio
con l’estero, positivo da
oltre 40 anni”. Insomma a Cuneo,
come nel resto d’Italia,
si prospettano tempi difficili.
Sarà, come dicono molti analisti,
un declino economico
e sociale? Per scoprire come
andrà a finire non ci resta
che… invecchiare.
Samuele Mattio
Prelievo campioni
con proprio personale
qualificato
Riscontro analitico
entro 3 gg lavorativi
dal ricevimento campioni
Rilascio certificato analitico
a supporto dell'attività
svolta
PER QUALSIASI INFORMAZIONE,
APPROFONDIMENTI, RICHIESTA
DI PREVENTIVI
laboratorio@gemchimica.com
Via Giardini 8/R
Borghetto S.S. (SV)
Tel. 0182.950771
393.3314268
www.auroraimmobili.it
0171/944722 - INT.1
Via Sant’Anna. 31/A Bernezzo
Tel e Fax 0171. 683546 Cell. 333 9867023
info@energecacuneo.it www.energecacuneo.it
Imprese Luglio 2020 27
Confapi Cuneo, da sei anni a supporto
del sistema produttivo del territorio
Nel periodo covid l’associazione si è distinta con una donazione
e con il continuo sostegno agli associati
CUNEO
BRIC BIKE GRILL
carne alla griglia
di fassona piemontese
e angus irlandese
Confapi Cuneo è un’associazione
di imprenditori che
rappresenta oggi circa 140
aziende di diversi settori,
guidata dal 2014 da Pierantonio
Invernizzi, membro
del Cda di Inalpi.
La vita di Confapi è stata
connotata da una crescita
continua: non solo nel numero
di associati, ma anche
nel lavoro quotidiano.
Numerosi i progetti portati a
termine, un lavoro impegnativo
che ha dato i suoi frutti:
“La nostra forza – spiega il
Presidente Invernizzi - deriva
dal convincimento di
rappresentare una parte
importante ed essenziale
del sistema industriale e dei
servizi. Siamo ai primi posti
in alcuni dei settori portanti
dell’economia regionale e
nazionale. E in questo ambito
la presenza delle piccole
e medie imprese si dimostra
sempre di più come qualificante”.
Nel tempo Confapi Cuneo
ha raggiunto una serie di accordi
che hanno l’obiettivo
di affiancare le imprese nella
gestione quotidiana della
produzione e del mercato,
ma anche di creare una rete
per agevolare crescita e sviluppo
degli associati. “L’obiettivo
- dice Invernizzi - è
quello di dare vita ad un circolo
virtuoso che unisca le
• Foto di gruppo Confapi
migliori esperienze imprenditoriali
per renderle ancora
più forti e coese”.
Un’unione che si è trasformata
in atto concreto in
questo primo semestre
2020, un periodo complesso
affrontato proattivamente
da Confapi per garantire
supporto a tutti gli associati.
“In un momento di particolare
complessità è necessario
che vi sia comunità di
intenti e obiettivi per guardare
al domani con ottimismo
e realismo”.
Sono nate da questa visione
numerose iniziative di
supporto, come accaduto
nel mese di marzo quando è
stato messo online il sito per
il supporto all’emergenza
Covid-19. Un ausilio per aiutare
ogni azienda associata
ad orientarsi tra le leggi in
continua evoluzione. Mentre
sul sito www.apicn.it è
stata creata un’apposita area
nella quale sono elencate le
convenzioni messe a punto
per l’emergenza Covid.
Confapi Cuneo, da sempre
vicina al territorio, durante
l’emergenza ha effettuato
una donazione a favore
dell’Associazione Amici
Ospedale Ss. Annunziata
Savigliano Onlus, che ha lanciato
una raccolta solidale di
fondi per l’acquisto di materiale
sanitario necessario
per gli ospedali di pianura.
Questa la scelta di Confapi
Cuneo per rispondere ad un
momento di estrema difficoltà.
Dal giovedì alla domenica
dalle 9,30 alle 24.00
mercoledi solo la sera
tel. 346 499 8482
La Sanificazione è una cosa seria.
Fidati dei professionisti,
in ballo c'è la tua salute!
AMBIENTI NAUTICA MEZZI DI TRASPORTO CLIMATIZZATORI
Tel. 0171.601970/77 - www.geacooperativa.it
28
Luglio 2020
Articoli
per la scuola
e per l’ufficio
a portata
di clic!
Archiviazione
Carta
Abiti da lavoro
Cancelleria
Tecnologia
Sport
Cuneo, il ritratto di Matthias Sindelar,
il calciatore che sfidò il regime
Il murale, realizzato in piazza Boves, raffigura la leggendaria
partita Austria-Germania del 3 aprile 1938
CUNEO
• il murale di Matthias Sindelar in piazza Boves - Cuneo
Tra i murales realizzati in
piazza Boves a Cuneo
durante l’ultima edizione
di “Arte in Piazza”, ce n’è
uno che ritrae Matthias Sindelar.
Si tratta di un calciatore
austriaco nato nel 1903. Il
suo nome oggi, ai più, può
dire poco o nulla, eppure
negli anni Trenta Sindelar fu
una star assoluta non solo
per chi amava il calcio. Non
sono stati però solo i suoi
gol a fare in modo che la
sua leggenda sopravvivesse
fino ad oggi. Soprannominato
“Cartavelina” per il suo
fisico esile, Sindelar diventò
famoso non solo per le sue
gesta in campo con Herta
Vienna, Austria Vienna e nazionale
austriaca, ma anche
per la sua netta opposizione
al regime nazista. Celebre la
partita del 3 aprile del 1938
a Vienna, ritratta proprio
nel murales di piazza Boves:
un’amichevole tra Austria e
Germania organizzata per
sancire l’unificazione dei due
paesi dopo dall’Anschluss
del mese precedente, con il
conseguente scioglimento
della nazionale austriaca e
passaggio dei suoi migliori
elementi nella selezione del
Reich in vista del Mondiale
estivo. Quel giorno Sindelar
diventa un simbolo dell’opposizione
al regime nazista: i
vertici della Gestapo consentono
all’Austria di scendere
in campo per l’ultima volta
con la sua divisa tradizionale,
ma impongono che a vincere
l’incontro sia la Germania.
Sindelar, però, gioca una
partita straordinaria, al 70’
segna la rete dell’1-0 e corre
ad esultare sotto la tribuna
dove sono seduti i gerarchi
nazisti. Nel finale Karl Sesta
segna il raddoppio, l’Austria
vince 2-0.
Dopo il fischio finale proprio
Sindelar e Sesta sono gli unici
a rifiutarsi di rivolgere il
saluto nazista alle autorità
presenti, come previsto dal
protocollo. Dopo questa partita,
come detto, la nazionale
austriaca verrà sciolta. Sindelar,
però respingerà ogni
chiamata del ct tedesco Herberger,
motivando la scelta
con un infortunio al ginocchio
patito ad inizio carriera.
Non giocherà mai con la nazionale
della Germania nazista.
La mattina del 23 gennaio
1939 Matthias Sindelar viene
trovato morto nel suo appartamento
di Vienna insieme
alla fidanzata, l’italiana di origini
ebraiche Camilla Costagnola.
Ufficialmente la morte
fu archiviata come “accidentale”,
causata da una fuga di
gas, ma secondo molti “Cartavelina”
e la sua fidanzata
furono vittime di assassinio:
una vendetta del regime nazista
dopo il rifiuto di Sindelar
di difendere i colori della
nazionale tedesca.
Una leggenda, fatta di tante
versioni e di diverse verità
mai totalmente chiarite.
Una leggenda che oggi vive
anche in piazza Boves, a Cuneo.
Andrea Dalmasso
Se stai leggendo questo giornale
non è un caso!!
Chiama subito per inserire la tua pubblicità
0171.937225
Sport Luglio 2020 29
• La curva dei tifosi - Per la concessione delle immagini si ringraziano Carmelo Noto e i Blu Brothers
• Il corteo in via Roma - Cuneo
Il cielo sopra Bologna: dieci anni fa
lo scudetto della pallavolo cuneese
Una favola il cui ricordo non svanisce. Il 9 maggio 2010 la Bre
Banca Lannutti coronò un sogno durato venticinque stagioni
CUNEO
Si è fatto aspettare a
lungo, quel triangolo
di stoffa tricolore, tanto
che prima del 9 maggio 2010
qualcuno cominciava a non
crederci più. Cuneo, fino ad
allora cenerentola della pallavolo
italiana, trova la sua
massima affermazione nella
prima finale del campionato
in gara unica, nel palasport
di Casalecchio di Reno a Bo-
• Il cartellone dedicato alla vittoria
logna.
Sono le ore 20 quando Vladimir
Nikolov schiaccia a terra
l’ultima palla e la Bre Banca
Lannutti chiude la pratica
con l’Itas Diatec Trentino,
prima in classifica durante
la stagione regolare e gran
favorita per la vittoria: 3-1 il
punteggio finale, dopo quattro
set chiusi 25-14, 20-25,
22-25, 20-25.
È il culmine di una stagione
inaspettata perché sui biancoverdi
di Cuneo pesavano
a inizio campionato diverse
incognite a cominciare dalla
guida tecnica: fuori l’idolo di
casa Silvano Prandi, ‘il Professore’
protagonista di tutti
i primi successi al palazzetto
di San Rocco dal 1993 al 1999
e di nuovo dal 2005 al 2009,
dentro l’emergente marchigiano
Alberto Giuliani, al suo
secondo anno in A1 dove
aveva lanciato la neopromossa
Verona. Al palleggio ritor-
Via Ticino 1/B - Busca
Tel: 0171-943845
Cell: 348-3057268
info@4allpilots.com
ordini@4allpilots.com
amministrazione@4allpilots.com
MONDOVÌ - lussuosa villa in vendita
in posizione collinare,400 mq
di abitazione inserita in un parco
verde di generose dimensioni.
Rifiniture di alto pregio, curatissima
in ogni dettaglio e ottimamente
esposta al sole.
Prezzo: 690.000 € - rif MV39
0171 630092
Corso Monviso, 9
Cuneo
30
Luglio 2020
Sport
na il nazionale serbo Nikola
Grbić, al centro si punta su
un’altra vecchia conoscenza
del volley cuneese come Gigi
Mastrangelo, mentre il reparto
schiacciatori conta sul
talento del 23enne Simone
Parodi, cresciuto nel vivaio
di casa, affiancato da pilastri
come il capitano Wout Wijsmans
e Vladimir Nikolov.
Il ruolo di libero è affidato
al francese Hubert Henno.
Completano la rosa Francesco
Fortunato, Marco Nuti,
Janis Peda, Giuseppe Patriarca,
Francesco Pieri, Gregor
Jeroncic e Andrea Marchisio.
In campionato il rinnovato
sestetto chiude secondo a
quattro punti dalla prima
e a marzo si toglie la soddisfazione
di portare a casa la
Coppa CEV battendo 3-1 i
russi dell’Iskra Odincovo al
termine della final four disputata
a Maaseik in Belgio.
In precedenza i piemontesi
avevano eliminato Piacenza
con un secco 3-0. Trento,
protagonista di un duello
con Piacenza nei due anni
precedenti (uno scudetto e
un secondo posto), è da subito
l’avversaria da battere.
Lo dimostra prendendosi il
primo posto nella regular season,
bissando il successo in
Champions League dell’anno
precedente e piegando la
Bre Lannutti in finale di Coppa
Italia. All’indomani del
trionfo europeo, sulla Gazzetta
dello Sport Gian Luca
Pasini la definisce “la squadra
più forte che abbia mai giocato
in Italia in epoca di rally
point”.
Ma i favori del pronostico
non basteranno ad aggiudicarsi
la sfida unica del V Day,
alla quale Cuneo arriva dopo
aver eliminato ai quarti di
finale i campioni d’Italia in
carica della Copra Berni Piacenza
in tre partite. Per aver
ragione degli eterni rivali
• Il corteo capeggiato da Carmelo Noto, leader dei Blu Brothers
• I giocatori affacciati dalla finestra del Comune di Cuneo
Sport Luglio 2020 31
della Sisley Treviso, che in
due diverse occasioni avevano
infranto il sogno tricolore
dei cuneesi nel 1996 e nel
1998, servono invece quattro
gare: la vendetta è servita.
Al Futurshow Station di Bologna,
ex PalaMalaguti, il
primo set va ai trentini con
un punteggio che pare non
ammettere repliche: 25-14.
Cuneo però non ci sta e si
lancia all’assalto: chiuso il secondo
set per 25-20 grazie a
Grbic e ai servizi di Peda, la
Bre Lannutti gestisce il vantaggio
nel terzo trascinata da
Wijsmans, con Henno che disinnesca
Juantorena al servizio,
Mastrangelo insuperabile
a muro e Parodi uomo del
match con 16 punti e il 65%
a rete.
Nel quarto set il testa a testa
dura fino al 15-15, poi
l’affondo decisivo verso l’ultimo
punto messo a segno
dall’opposto bulgaro Nikolov,
grande ex di giornata.
In città esplode la festa tricolore,
anticipo di quella che
pochi giorni dopo vedrà protagonista
la tifoseria con tutta
la squadra: nel corteo guidato
dai Blu Brothers sfilano
migliaia di appassionati che
da piazza Europa attraversano
corso Nizza e via Roma
fino a piazza Virginio, addobbata
con tricolori e striscioni.
Una sbornia di successo dolce
e passeggera, perché l’anno
dopo Trento vendicherà
l’onta nella finale di Roma e
solo quattro stagioni più tardi
le dimissioni di Valter Lannutti
porteranno alla fine del
grande sogno della pallavolo
all’ombra della Bisalta, durato
per un quarto di secolo.
Ma ci sono attimi che valgono
una vita e il cui ricordo
cancella ogni amarezza: “È
sovvertire tutti i pronostici, è
ridere di fronte all’Uomo con
le Previsioni Sicure” ha scritto
in Jack Frusciante è uscito
• Lo striscione dedicato a Gigi Mastrangelo
• I festeggiamenti in piazza Europa
Sono le ore 20
quando
il campione bulgaro
Vladimir Nikolov
schiaccia a terra
l’ultima palla
e chiude
la ‘pratica’ Trento
dal gruppo lo scrittore bolognese
Enrico Brizzi, cantando
l’epopea della nazionale
danese agli Europei 1992 del
calcio. La favola di Cuneo,
coronata nella sua Bologna
diciotto anni dopo, ricorda
in fondo quella seguita dai
due protagonisti del romanzo,
ai quali il narratore mette
in bocca una verità sportiva
senza tempo: “E la Danimarca
come gioca?” “Bene. Si
vede che si divertono”.
Andrea Cascioli
32
Luglio 2020
Valli
Lou Cavagnin, il take away che aiuta
la montagna nelle valli occitane
L’iniziativa enogastronomica lanciata dalla Compagnia
del Buon Cammino è rivolta ad escursionisti e gitanti
Via Contrada Gelata, 10
Fraz. Morra,
Villar San Costanzo (CN)
338 3020788 - 347 8719121
Borgata Chiabreri, 5
S. Damiano Macra (CN)
CONSEGNA a DOMICILIO
tutti i GIOVEDÌ
Per il catalogo completo
• “Lou Cavagnin“ in un’immagine suggestiva
CUNEO
La filosofia del take away
arriva all’ombra delle
montagne, quest’estate,
con l’innovativo progetto
‘Lou Cavagnin’ promosso dalla
rete della Compagnia del
Buon Cammino.
Quarantatre locali sparsi tra
le valli Varaita, Maira, Grana
e Stura hanno unito le loro
forze per lanciare un messaggio
forte e chiaro a chi ama
la montagna: anche dopo gli
sconvolgimenti della pandemia
globale di Covid-19 c’è
chi non rinuncia a far vivere
il turismo e l’enogastronomia
delle nostre valli.
Per continuare a farlo però
serve il sostegno di chi popola
le terre alte pur senza
viverci. A partire dal 1 giugno,
in ciascuno dei presìdi
aderenti (locande, rifugi,
trattorie, ristoranti, aziende
agricole, caseifici) i visitatori
possono trovare due offerte
sempre uguali per un pranzo
all’aria aperta, uno spuntino
durante le escursioni o una
cena dai sapori tradizionali:
‘Lou Piciot Cavagnin’ a 7 euro
e ‘Lou Grand Cavagnin’ a 12
euro. Dentro ci sono i piatti
e i prodotti caratteristici del
menù di quel presidio, ma
già confezionati e pronti da
portare via, all’interno di un
packaging compostabile e
biodegradabile.
Ogni presidio, spiegano gli
organizzatori, offre il meglio
della sua produzione: “Se è
una locanda saranno le sue
specialità. Se è un caseificio
sarà una selezione dei suoi
formaggi. E se non siete soddisfatti
riempite la vostra borsa
da asporto scegliendo dal
menù delle proposte”. Una
soluzione nata per affrontare
in modo creativo le nuove
limitazioni imposte ai ristoratori
dall’emergenza sanitaria,
ricorrendo alla saggezza degli
antenati: tradizionalmente
il cavagnin era una cesta da
viaggio di piccole dimensioni,
un tascapane, che veniva
riempito con cibo e bevande
dai contadini delle valli occi-
349.5692204
Organizza la tua escursione ...
e al pic nic ci pensiamo noi!
333.332 88 36 Pagliero - S. Damiano Macra (CN)
Valli Luglio 2020 33
tane e della pianura piemontese.
“I rifugi alpini si preparano
ad aprire solo ora, ma per
fine giugno saremo operativi
al 100%” assicura Ermanno
Bressy, uno dei tre cofondatori
della Compagnia del Buon
Cammino, che dal 1996 riunisce
imprenditori, associazioni,
enti e comuni delle valli
all’insegna del turismo lento
e sostenibile. Questo primo
periodo di ‘rodaggio’, tuttavia,
ha già offerto riscontri più che
positivi agli operatori: “Abbiamo
visto ottimi risultati e c’è
stato anche chi sull’onda di
questa iniziativa ci ha chiesto
di entrare a far parte della nostra
rete. Ma per il momento
non vogliamo allargarci tropp
o”.
Il messaggio lanciato agli
escursionisti è semplice: la
montagna non è un luogo da
utilizzare, ma una realtà vive e
solidale. Invece di portarsi cibi
e bevande da casa, camminatori
e gitanti possono aiutare
chi gestisce i piccoli esercizi,
bar e trattorie, che sono veri
e propri presidi sociali: “Noi
non crediamo all’imposizione
di pedaggi per chi vuole venire
in montagna. La ‘tassa’ migliore
è quella con cui si aiuta
l’economia”.
• Un piatto di “Lou Cavagnin“
Tel. 340 330 8129
• Colle dell’Agnello, foto di R. Croci, archivio Atl del Cuneese - Valle Varaita
per mangiare e bere in allegria
• La strada dei Cannoni, foto di Enrica Nasari - Valle Maira
• Ferrere, foto di T. Aimar, archivio Atl del Cuneese - Valle Stura
di Mozzi Giovanni & C snc
NOLEGGIO:
racchette da neve
sdraio
P.za M. Bertone n.2
Pietraporzio (cn)
Mail: lostedoc@libero.it
Tel. 0171 96679
Cell. 348 4208151
Rifugio Malinvern - Vinadio (CN) Tel. 0171 1936018 Cell. 340 2768964 neve.katy@gmail.com
AFFITTO CHALET
CARATTERISTICI
VILLAGGIO VACANZE
Cucina tipica
specialità occitane
Cell. 335.228109
Cell. 338.8787310
Prazzo - Via Nazionale, (CN)
Mail : village@borgomaira.it
www.borgomaira.it
Valli Luglio 2020 35
• Rocca la Provenzale, archivio Atl del Cuneese
I sentieri dell’alta valle
Maira su Google Street View
Oltre 270 km di percorsi sono stati mappati la
scorsa estate da un gruppo di volontari grazie
al ‘Trekker’ del colosso americano
ACCEGLIO
Le montagne della valle
Maira sono diventate
le prime in tutto il Piemonte
ad essere interamente
tracciate con il “Trekker”
di Google. Ora i “Sentieri
Occitani” sono percorribili “a
colpi di clic” su Street View,
applicazione solitamente
utilizzata per esplorare ed
orientarsi nelle città, stando
comodamente seduti a casa,
con accesso a spettacolari
panoramiche a 360 gradi.
Del tracciamento dei percorsi
si è occupato la scorsa
estate un gruppo di circa 30
volontari, che in oltre 110
ore di cammino ha percorso
l’alta valle portando in spalle
uno zaino “Google Trekker”,
che ha permesso di mappare
circa 270 km di sentieri
per 18 mila metri di dislivello,
fino ai 3 mila del Chersogno:
il dispositivo, del peso
di circa 25 chili, scatta circa
7-8 fotografie al secondo che
vengono poi memorizzate,
“localizzate” in base alle coordinate
geografiche ed elaborate
per creare le immagini
poi caricate su Street View.
A coordinare il progetto l’ingegnere
dronerese Massimo
Monetti, intervistato in un
servizio andato in onda lo
scorso 4 giugno, durante l’edizione
serale del Tg3 Regione,
insieme a Mariano Allocco,
assessore del Comune di
Elva e dell’Unione Montana
Valle Maira, tra i sostenitori
dell’iniziativa: “Una bella
opportunità che ci dà la tecnologia,
- ha detto Allocco -
direttamente dal nostro pc o
dal nostro cellulare possiamo
percorrere questi sentieri, un
punto di vista unico e diverso
da quello che ci danno le
cartine geografiche”.
Lavori per duecento
mila euro sulla strada
tra Elva e Stroppo
Approvato il progetto
definitivo per interventi di
consolidamento, lavori di
adeguamento e messa in
sicurezza
La Provincia di Cuneo
ha approvato il progetto
definitivo per degli interventi
di consolidamento,
lavori di adeguamento e
messa in sicurezza di alcuni
tratti della strada provinciale
335 tra Stroppo
ed Elva. Si tratta dell’unico
collegamento attivo tra
Elva e la val Maira. I lavori
costano circa 200 mila
euro, di cui 150 mila per
lavori e oneri della sicurezza
e i rimanenti 50 mila
per somme a disposizione
dell’amministrazione.
I lavori previsti consistono
nella realizzazione di
un un’efficace sistema di
raccolta e smaltimento
delle acque piovane con
cunette laterali “alla francese”
e relative tubazioni
di scarico, alla risagomatura
dei tratti stradali interessati
dalla costruzione
delle nuove cunette così
da ripristinare le pendenze
trasversali necessarie a
far confluire le acque nei
manufatti e nello spurgo
degli attraversamenti esistenti.
Saranno poi sostituite
le attuali barriere di
sicurezza stradale deteriorate
e ne saranno installati
nuovi tratti.
lavorazione
al latte crudo
Prenotazioni:
Toumin
dal
0175 978 032
340 6186174
Mel
Azienda Agricola
Garino Piero Giuseppe
Borgata Val Curta, 2
Melle - Valle Varaita
Cell. 340.7668527
antagonistimelle@gmail.com
P.zza Armando Diaz 3, Villar S. Costanzo
OSTERIA DEL SORRISO
Menù fisso:
Turistico 22E
Degustazione 27E
Menù Take-Away
Dronero, Villar S.C., Caraglio,
Busca, Bernezzo, Cervasca, Vignolo, Cuneo
info e prenotazioni 331.9623134
Via 3 Martiri, 96
Melle (CN)
36
Luglio 2020
Speciale ATL
Alla riscoperta delle montagne del Cuneese
Uno speciale di dieci pagine dedicato alle nostre valli sulla traccia del progetto dell’Atl,
che ha realizzato delle video cartoline per sostenere la ripartenza turistica
CUNEO
Una delle poche note positive
(si parva licet...)
della cosiddetta fase 2
dell’emergenza sanitaria è
stata certamente la riscoperta
delle montagne cuneesi,
letteralmente prese d’assalto
nei fine settimana della scorsa
primavera e nei primi weekend
estivi.
È in questo scenario che l’Atl
del Cuneese ha avuto l’idea
di realizzare delle video cartoline
per sostenere la ripartenza
turistica del territorio
nel post-emergenza. Si tratta
di dieci servizi effettuati da
un operatore professionista
dedicati alle valli, dalla val
Tanaro alla valle Po. Le riprese
hanno avuto inizio lo
scorso maggio e sono state
effettuate da valle a monte,
con particolare attenzione
alle principali peculiarità del
territorio, ovvero alle emergenze
artistiche e architettoniche,
nonché a specifiche
eccellenze gastronomiche e
a particolari attività outdoor.
Dieci ‘chicche’ che abbiamo
pubblicato dal 18 al 28
giugno sul nostro quotidiano
online e che ancora oggi
sono disponibili per chi se
le fosse perse in un’apposita
• Valle Gesso, foto di Voglino Porporato, archivio Atl del Cuneese
sezione. A integrazione del
progetto abbiamo pensato
di realizzare uno speciale,
leggibile nelle prossime dieci
pagine, che valorizzasse i testi
scritti da Gabriele Gallo e
le belle immagini degli angoli
più suggestivi delle nostre
valli.“Questo progetto – ha
spiegato il Direttore Daniela
Salvestrin – ci ha permesso
di raccogliere materiale inedito
per la promozione della
nostra destinazione turistica.
A questa iniziativa si sono af-
fiancate importanti azioni redazionali,
volte sempre al riposizionamento
sul mercato
turistico della nostra destinazione.
Stiamo altresì lavorando
su interessanti progetti
che svilupperemo in sinergia
con il Consorzio degli operatori
turistici Conitours e con
le professionalità del settore”.
“Nei mesi che seguiranno
- annuncia il Presidente
dell’Atl del Cuneese Mauro
Bernardi - programmeremo
riprese video nelle città d’arte
e nelle zone di pianura non
coinvolte nella prima fase di
progetto, predisponendo anche
servizi video dedicati alla
nostra gastronomia d’eccellenza.
Crediamo fortemente
che il nostro territorio abbia
tutte le carte necessarie per
giocare, in questo momento
particolare, una buona partita:
a noi il compito di potenziare
l’offerta turistica e
di promuoverla, per rendere
questa partita vincente”.
Samuele Mattio
• Mauro Bernardi, presidente Atl del Cuneese
• Daniela Salvestrin, direttore dell’Atl del Cuneese
Un territorio dal fascino introverso
Incastonata tra quelle
Alpi di Cuneo che sfumano
verso la Liguria e il
suo mare, la Valle Tanaro non
è semplicemente un corridoio
di passaggio tra la Riviera
dei Fiori e la Pianura Padana,
ma una terra variegata dove
natura, storia e cultura si
amalgamano e si sovrappongono
senza soluzione di continuità.
Una pagina di storia
alpina a cielo aperto dove la
biodiversità botanica gioca
a nascondersi tra le pieghe
di un paesaggio eterogeneo
contraddistinto da tre Siti di
Importanza Comunitaria, da
un vasto carsismo e da emergenze
culturali degne di nota
come a Garessio (inserito nei
Borghi più Belli d’Italia grazie
ad un nucleo storico di ori-
gine medievale che ancora
oggi incanta e disorienta) e
a Ormea, costruita a pianta
cuoriforme e i cui vicoli abbracciati
l’un l’altro profumano
già di entroterra ligure.
Un patrimonio che si può
gustare pienamente percorrendo
la fitta rete di sentieri,
strade militari in quota e traversate
di cui la vallata dispone.
L’Alta Via del Sale innanzitutto,
pensata per bikers e
camminatori ma percorribile
previa apposita autorizzazione
anche dai mezzi motorizzati.
Una strada bianca che si
immerge tra scorci lunari impregnati
di storia e di fascino
seguendo l’effimero confine
tra Italia, Francia, Piemonte
e Liguria. La Balconata di
Ormea, poi, che si snoda per
Speciale ATL Luglio 2020 37
una quarantina di chilometri
alle spalle dell’omonimo
abitato lungo carrarecce e
mulattiere a quote comprese
fra gli 850 e i 1500m con dislivelli
abbordabili, tappe personalizzabili
e la confortante
presenza di due rifugi accoglienti.
Un percorso adatto
a tutti che lambisce borgate
abbandonate, castagni secolari,
edicole votive, pascoli
alpini e laghi nascosti. Il Giro
del Marguareis, inoltre, un
tuffo escursionistico di cinque
giorni nel cuore dell’omonima
Area Protetta che
lega simbolicamente la Valle
Tanaro alle Valli Pesio ed Ellero
grazie all’appoggio di cinque
rifugi gestiti. L’Alto Tanaro
Tour, ancora, il più lungo,
duro e spettacolare trekking
di valle delle Alpi del Sud
(135km, 8000m di dislivello
e 9 tappe di cammino e meraviglia),
senza dimenticare
l’Alta Via del Monti Liguri che
sfiora la Valle Tanaro nei pressi
del Rifugio di Pian dell’Arma
e la Gran Traversata delle
Alpi che ha inizio proprio dal
comune di Ormea. Da non
perdere, infine, i piatti della
cucina locale, anch’essa
influenzata dall’abbraccio
ligure-piemontese. Molte le
specialità assimilabili alla cosiddetta
“cucina bianca” dei
pastori transumanti (latticini,
patate, porri, rape, cereali
e aglio) e imperdibile, in tal
senso, la polenta saracena
condita con panna, funghi
secchi e porri.
Gabriele Gallo
Valle Tanaro
• Ormea, archivio Atl del Cuneese
• Ormea, archivio Atl del Cuneese
• Garessio, archivio Atl del Cuneese
38
Luglio 2020
Speciale ATL
Emozioni sulla punta delle mani
Una mano aperta che
dai massicci più elevati
delle Alpi Liguri si apre
a ventaglio verso nord, in direzione
di Mondovì, delle sue
colline e della sua pianura.
Cinque insenature orografiche
principali da cui si dipartono
rami secondari che si
intrecciano e si sovrappongono.
Le Valli Monregalesi
affascinano per quella morfologia
ravvicinata, per quei
borghi sospesi nel tempo,
per quei balconi panoramici
che si affacciano sulla piana e
sul resto dell’arco alpino. Angoli
inattesi che si aprono tra
rocce, boschi e pascoli oppure
che scavano in profondità
gettandosi nel sottosuolo,
come nella Grotta di Bossea,
nelle Grotte del Caudano o
nella Grotta dei Dossi, eccellenze
nascoste dal respiro internazionale.
Ma le vallate del Monregalese
sono da sempre una
terra di commerci e di passaggi,
impregnata di sentieri,
viuzze, sterrate e carrarecce.
Come in Valle Ellero, lungo
l’antica Via del Sale che sfocia
nell’imperdibile Pian Marchisio
prima di arrampicarsi
verso il Passo delle Saline
lambendo il Rifugio Mondovì.
Oppure in Valle Casotto
sulle tracce della Roa
Valli Monregalesi
• Grotte di Bossea, foto di R. Croci, archivio Atl del Cuneese
Marenca, immergendosi tra
castagni e faggi secolari,
sfiorando eccellenze architettoniche
come la Reggia di
Valcasotto e risalendo verso
la Via dei Cannoni tra pascoli
e crinali panoramici.
Tra le Valli Roburentello e
Corsaglia, invece, gli itinerari
profumano di storia e
di tradizione. Nella terra del
Kyé (dialetto locale assimilabile
alle parlate occitane
delle valli cuneesi e torinesi),
infatti, sono tanti i percorsi
che consentono un caleidoscopico
tuffo nella civiltà alpina
del secolo scorso: dalla
ramificata rete di Parpaiun
(oltre centro chilometri tra
Pamparato, Roburent e Montaldo
di Mondovì) ai tracciati
che si inoltrano tra i boschi e
i versanti di Frabosa Soprana
e Frabosa Sottana, lambendo
appena il comprensorio
sciistico del Mondolé Ski, che
d’estate indossa le vesti di un
moderno bike park. Due ruote
protagoniste anche a Viola
Saint Grée e al Monte Alpet,
per il bike village più antico
della zona. Diverse, infine, le
passeggiate a tema religioso
praticabili nell’areale (da Madonna
della Neve di Viola a
San Colombano di Monasterolo
Casotto, dal Monte Calvario
di Villanova Mondovì
a Sant’Anna di Prea di Roccaforte
Mondovì) e le camminate
distensive in bassa
valle, nei pressi ad esempio
del Lago di Pianfei o lungo
l’affascinante circuito
del Landandé. Un’offerta variegata,
insomma, da praticare
magari degustando i tanti
formaggi d’alpeggio della
zona o, per i più golosi, le Paste
di Meliga del Monregalese,
i Biscotti di Pamparato o
le Cupete.
Gabriele Gallo
• Laghi della Brignola, foto di Cuneo Trekking
Un’insenatura orografica
apparentemente
trascurabile che dai
margini della piana cuneese
si addentra nell’anima più
selvaggia delle Alpi Liguri,
solleticando l’imponente
massiccio della Bisalta e arrampicandosi
lassù, verso
l’alto, fino ai 2.651 metri di
altitudine di Punta Marguareis.
La Valle Pesio stupisce
per quelle melodie naturali
Speciale ATL Luglio 2020 39
Un piccolo gioiello che profuma di natura
che alzano la voce fin dalle
quote più modeste. Boschi,
pascoli e rocce che abbracciano
senza soluzione di continuità
i segni antropici dei
secoli scorsi. Dai ruderi panoramici
del Castello Mirabello
fino alle recenti ricostruzioni
dell’Archeopark della Roccarina,
passando per vecchie
borgate aggrappate ai versanti
di media valle, effigi di
una civiltà rurale eroica ma
rispettosa dell’ambiente.
Non è un caso, allora, che la
Valle Pesio custodisca una
delle aree protette più antiche
del Piemonte, in virtù
di una biodiversità botanica
con pochi eguali nell’intero
arco alpino italiano. Sono
dunque numerosi i sentieri e
gli itinerari che si immergono
nel delicato respiro dell’ex
Parco Naturale del Marguareis,
disposto a ventaglio alle
spalle di un’eccellenza architettonica
come la Certosa di
Pesio. Fondato nel 1173 e
ingranditosi soprattutto tra il
XVI e il XVII secolo, l’edificio
ha conosciuto diversi rimaneggiamenti
nel corso degli
anni, ma ha saputo mantenere
fino ad oggi un’impronta
spirituale emozionante e
coinvolgente. Tra le proposte
escursionistiche più accattivanti,
il celebre Giro del
Valle Pesio
•Certosa di Chiusa Pesio, foto di Roberto Croci vista aerea, Archivio Atl del Cuneese
Marguareis (cinque giorni
tra i paesaggi carsici dell’alta
valle sfruttando accoglienti
strutture ricettive come il Rifugio
di Pian delle Gorre, il Rifugio
Garelli, il Rifugio Mondovì,
il Rifugio Mongioie e il
Rifugio Don Barbera), ma anche
camminate più brevi ma
non meno affascinanti verso
lo straordinario Pis del Pesio
e le Cascate del Saut o verso
l’Osservatorio faunistico delle
Canavere, senza dimenticare
ovviamente il Sentiero
Naturalistico autoguidato e
attrezzato con appositi pannelli
divulgativi che connette
la Certosa con Pian delle
Gorre. E proprio da Pian delle
Gorre si dipana la riqualificata
Via del Duca che raggiunge
il Colle del Prel lungo l’ex
rotabile 194 (costruita a partire
dal 1940 dall’allora Genio
di Cuneo) e che rappresenta
oggi un vero e proprio must
per gli amanti delle due ruote,
con la possibilità di collegarsi
alla frequentata Alta Via
del Sale. Per godersi infine la
bassa Valle Pesio anche in autunno
o in primavera lambendo
decine di frazioni e attraversando
angoli paesaggistici
di assoluto livello, è altamente
consigliato il Sentiero delle
Borgate, che si snoda per circa
quindici chilometri sul versante
idrografico destro. G.G
40
Luglio 2020
Uno storico corridoio di
passaggio che dalla pianura
cuneese si incunea
verso meridione in direzione
della Valle Roya e del mare.
La Valle Vermenagna affonda
le sue radici nella storia per
quella posizione di cerniera
tra i respiri del Mediterraneo
e le atmosfere più algide
della Pianura Padana. Punto
di delimitazione tra la Gallia
Cisalpina e la Gallia Narbonense,
congiunzione orografica
tra le Alpi Liguri e le Alpe
Marittime, frequentato camminamento
per i mercanti di
sale e per i pellegrini diretti
a Santiago di Compostela,
la vallata ha conosciuto un
graduale sviluppo turistico
grazie al Traforo del Tenda
(ultimato nel 1882 e affiancato
nel 1900 dall’analogo pas-
Speciale ATL
A piedi nella patria dello sci, tra storia e natura
sante ferroviario), che ha trasformato
soprattutto Limone
Piemonte in una meta ambita
e frequentata. Scelta dagli
“Alpini Skiatori” per le loro
prime esercitazioni sciistiche
il 3 marzo 1907, la località ha
infatti saputo plasmarsi nel
corso dei decenni fino ad
indossare le vesti dell’attuale
Riserva Bianca, tra i
comprensori sciistici più importanti
della regione. Ma è
l’intera Valle Vermenagna ad
essersi gradualmente modificata,
aprendosi ad esempio
al mondo escursionistico
grazie ad angoli selvaggi che
meritano di essere conosciuti
e attraversati. Come in Val
Grande di Vernante, appendice
orientale dell’Area protetta
delle Alpi Marittime,
dove il percorso natura verso
il Bosco Bandito affascina e
conquista anche grazie all’attenta
cartellonistica installata.
Sempre a Vernante, poi, la
Via di Teit consente di respirare
appieno la tradizionale
architettura alpina di
un tempo, immergendosi
tra mulattiere e borgate che
profumano di vita vissuta. La
tappa vernantina obbligata
per i più piccoli, invece, è al
Museo Attilio Mussino, per
scoprire il genio creativo di
Pinocchio. Da Limone Piemonte,
viceversa, la salita al
Colle della Boaria attraverso
il Vallone di San Giovanni
stupisce e coinvolge per
quell’abbraccio pascolivo
inaspettato che sfocia nei
pressi dell’Alta Via del Sale,
oggi vero e proprio paradiso
per camminatori e amanti
delle due ruote. Per chi si innalza
fino al Colle di Tenda,
invece, è fortemente consigliato
l’anello che lambisce il
Fort Central, il Fort Pepin e il
Fort Tabourde, alla scoperta
delle affascinanti fortificazioni
di fine Ottocento facenti
parte del campo trincerato di
Tenda e oggi terra di confine
tra Italia e Francia. In bassa
valle, infine, il Sentiero Valerio
Tassone di Robilante consente
di toccare con mano
l’atavica tradizione della castanicoltura,
offrendo parimenti
un piacevole percorso
didattico per i bambini dedicato
al bosco e ai suoi abitanti.
Suggerita, in tal senso, anche
una sosta al Museo della
Fisarmonica e al Museo Ferroviario.
Gabriele Gallo
Valle Vermenagna
• Alta via del Sale, archivio Atl del Cuneese
Speciale ATL Luglio 2020 41
Valle Gesso
• Cima di Fremamorta, foto di Cuneotrekking
Camminare in una valle da Re
La Valle Gesso si apre a
ventaglio alle spalle di
Valdieri, arrampicandosi
verso l’alto fino ai 3.297 metri
dell’Argentera. Tra queste
rughe di roccia millenaria, i
glacionevati più meridionali
dell’intero arco alpino, che
respirano ad appena quaranta
chilometri in linea d’aria
dalla Costa Azzurra.
Montagna di frontiera e di
confine climatico, la Valle
Gesso profuma da sempre di
natura e di biodiversità. Antico
territorio di caccia di Casa
Savoia e sede di un’area protetta
fin dal 1980, nella zona
sono state infatti censite circa
2.000 specie vegetali differenti,
pari a quasi un quarto
dell’intera flora nazionale. Un
paradiso naturalistico reso
speciale da ventiquattro vette
che superano i 3.000 metri
di quota e da oltre ottanta
laghi alpini che riflettono luci
e ombre di un mondo selvaggio
che aspetta soltanto
di essere scoperto. La ramificata
rete sentieristica promossa
e valorizzata dall’Ente
Gestione delle Aree protette
delle Alpi Marittime può
inoltre contare su ben dieci
rifugi alpini e sette bivacchi
non gestiti, per escursioni
più o meno difficili adatte a
tutta la famiglia. Dall’impegnativa
Alta Via dei Re (sette
giorni per oltre 5.500 metri di
dislivello positivo) agli itinerari
giornalieri verso rifugi o
specchi d’acqua, come l’imperdibile
anello dei Laghi di
Fremamorta, la bellissima salita
al Lagarot di Lourousa o
l’ascesa al bacino artificiale
del Chiotas, senza dimenticare
la spettacolare ex rotabile
lastricata dei Laghi di Valscura
o la selvaggia immersione
verso il Colle del Sabbione o
il Lago del Vei del Bouc. Ma
la Valle Gesso colpisce anche
dal punto di vista geologico
grazie a scorci fascinosi come
le Gorge della Reina di Entracque
(dove le pareti della
stretta gola paiono toccarsi)
o le Grotte del Bandito di Roaschia,
unico sistema carsico
dell’intera valle. Gli amanti
delle passeggiate distensive,
invece, potranno cimentarsi
nel recente Sentiero delle
Farfalle che si apre ai piedi
della Riserva Naturale di Rocca
San Giovanni-Saben e che
ospita, tra gli altri, la rarissima
e colorata Papilio alexanor.
A breve distanza sorge
poi una necropoli protostorica
risalente all’età del Bronzo
e del Ferro, arricchita nel
2013 da una ricostruzione
tipica del tempo. Attenzione
per la didattica museale,
infine, anche nel comune di
Entracque dove ha sede, oltre
alla Centrale Idroelettrica
Luigi Einaudi, il Centro Faunistico
Uomini e Lupi. Accanto
agli appositi locali dedicati
all’approfondimento storico,
scientifico e antropologico
del lupo, trova qui spazio anche
un recinto di otto ettari
al cui interno sono ospitati
alcuni esemplari di Canis
lupus italicus non più in grado
di vivere in libertà. G.G
42
Luglio 2020
Valle Stura
Speciale ATL
• Stiera Village Rafting Gaiola, fiume Stura di Demonte
Una scoperta escursionistica selvaggia e inaspettata
Un transito naturale per
commerci e persone,
una storica linea di demarcazione
amministrativa
(Francia e Italia), altitudinale
(montagna e pianura) e orografica
(Alpi Marittime e Alpi
Cozie). La Valle Stura di Demonte
disorienta per quella
varietà paesaggistica figlia di
un’incisione morfologica che
dai duemila metri di quota
del Colle della Maddalena
discende verso la Pianura Padana
fino a solleticare la città
di Cuneo. Un verde corridoio
• Ferrere, foto di T. Aimar
• Forte Albertino di Vinadio, foto di Michael Ieran, archivio di Atl del Cuneese
vallivo impregnato qua e là
di cicatrici storiche e architettoniche
di pregio come il
Forte Albertino (costruito tra
il 1834 e il 1847 e considerato
uno dei più significativi
esempi di architettura militare
dell’intero arco alpino),
il Santuario di Sant’Anna di
Vinadio (sorto verosimilmente
intorno al XII secolo e divenuto,
con i suoi 2035 metri
di quota, il più alto d’Europa)
o la Borgata di Paraloup, sede
della prima banda partigiana
di Giustizia e Libertà e ospitante
oggi sale per mostre,
un rifugio, un ristorante e un
archivio museale. Ad unire
queste prestigiose emergenze
culturali con peculiarità
naturalistiche di analogo livello
come la Riserva Naturale
delle Grotte di Aisone,
allora, il trekking di valle del
Lou Viage, disteso dai 600
metri di Borgo San Dalmazzo
ai quasi 3.000 metri del
Monte Enciastraia. Diciannove
tappe per un tuffo nella
Valle Stura più autentica lungo
mulattiere e sentieri poco
frequentati, attraversando i
tanti valloni secondari che
contraddistinguono il territorio
e che si trasformano in
eccellenti punti di partenza
per escursioni o cammini più
o meno impegnativi. Come
Riofreddo, ad esempio, dal
quale si possono raggiungere
il Lago Malinvern, i Laghi
della Paur o i Laghi dell’Aver
oppure Bagni di Vinadio
da cui ci si inerpica verso il
Lago Superiore dell’Ischiator
o il Lago di Laroussa, senza
dimenticare ovviamente
gli straordinari Laghi di Roburent
o le caratteristiche
borgate alpine di Neraissa,
San Bernolfo e Ferriere, con
quest’ultima che ospita l’inusuale
ma avvincente Museo
del Contrabbandiere. Ed è
proprio la fitta rete museale
della zona (che comprende,
tra gli altri, anche l’Ecomuseo
della Pastorizia di Pietraporzio,
Palazzo Borelli di Demonte,
il Museo della Guerra
e della Resistenza di Valloriate
e il Museo della Pietra
di Moiola) a rendere la Valle
Stura una meta particolarmente
attrattiva, la cui vivacità
si rispecchia altresì nella
cucina tipica grazie ad eccellenze
come l’Agnello Sambucano
Presidio Slow Food,
i cruset (gnocchetti locali simili
alle orecchiette) e l’Oula
al fourn, composta da verdure
tagliate a pezzettini, patate,
fagioli e porri.
G.G
Uno scrigno selvaggio
che si distende per appena
venti chilometri,
inerpicandosi dall’altopiano
cuneese fino ai 2.679 metri
di Punta Tempesta. Un’insenatura
stretta e apparentemente
marginale, custode
in realtà di scorci inaspettati
dal respiro autentico. Incastonata
nel cuore delle Alpi
Cozie, la Valle Grana ha saputo
ritagliarsi la propria identità
nel corso dei secoli. Una
personalità vivace capace di
amalgamare natura, cultura
ed enogastronomia, intrecciando
beni architettonici di
pregio ad angoli naturalistici
impregnati di fascino. Dal
Santuario di San Magno ad
esempio, sorto nel XV secolo
e costruito ad oltre 1700
metri di quota, alle frazioni
Speciale ATL Luglio 2020 43
Alla scoperta di una piccola grande valle
Valle Grana
letteralmente aggrappate
alla roccia di Colletto a Castelmagno
e di Chalancho a
Pradleves, straordinarie effigi
della civiltà alpina di un
tempo, senza dimenticare la
fitta rete ecomuseale che si
nasconde tra un tornante e
l’altro. Dall’Ecomuseo Terra
del Castelmagno all’archeologia
idraulica di Monterosso
Grana e Pradleves (con mulini,
segherie e centrali idroelettriche);
dal Piccolo Museo
del Cinema di Valgrana ai Babaciu
di San Pietro di Monterosso,
passando per il Piccolo
Museo della Vita di Quassù di
Colletto a cui si affianca Una
casa per Narbona in frazione
Campomolino.
Frequentata dai cicloamatori
per quel Colle Fauniera celebrato
nel 1999 persino dal
Giro d’Italia, la Valle Grana
riesce oggi ad accontentare
anche gli escursionisti più
esigenti grazie ad un’offerta
eterogenea adatta a tutta la
famiglia. Il Sentiero dei Sarvanot
ad esempio (omonimo
del più celebre itinerario
di Rore di Sampeyre in Valle
Varaita), si snoda nel territorio
di Monterosso Grana ed è
attrezzato
con appositi pannelli divulgativi
a misura di bambino.
La Curnis, invece, si dipana
per oltre 40 km in media valle,
muovendosi tra vecchie
borgate e castagneti storici.
Agli amanti dell’alta montagna
è poi dedicata la cosiddetta
Curnis Auta, 75 km che
attraversano le creste vallive
di confine fino a raggiungere
i 2.500 metri di altitudine. Il
Cammino di San Magno, invece,
ripercorre l’antico tragitto
utilizzato dai pellegrini
di un tempo e unisce Campomolino
al Santuario di San
Magno attraversando le caratteristiche
frazioni di Nerone,
Chiotti e Chiappi. Proprio
su questi pascoli che sfiorano
il cielo, infine, dove la voce
della montagna si fa canto
mistico e incontra la maestria
dell’uomo, nasce quello che
in molti definiscono “il Re”
dei formaggi. Prodotto prevalentemente
con latte vaccino
e stagionato per almeno
tre mesi in cantine di pietra
naturale fresche e umide, il
Castelmagno affonda le sue
radici nella storia medievale
ed è oggi il simbolo preponderante
dell’intera vallata.
Gabriele Gallo
• Castelmagno, foto archivio di Cuneotrekking
44
Luglio 2020
Speciale ATL
Nel cuore selvaggio delle Alpi Occitane
Considerata oggi un vero
e proprio paradiso per
gli amanti del turismo
escursionistico, la Valle Maira
stupisce e disorienta per
quella fitta rete sentieristica
che si inoltra tra valloni secondari
e vecchie borgate,
lambendo boschi e laghi che
solleticano i piedi di rocce
apparentemente inafferrabili
proiettate verso il cielo. I Percorsi
Occitani ad esempio,
sorti ormai trent’anni fa con
l’intento di unire entrambi i
versanti della valle, collegano
in quindici tappe Villar San
Costanzo ad Acceglio e possono
contare su ben ventitré
posti tappa convenzionati.
Dalla Riserva Naturale dei
Ciciu di Villar a Camoglieres;
da San Martino di Stroppo
ad Elva e poi in discesa fino a
San Michele di Prazzo prima
e a Ussolo poi, impareggiabile
scenografia de “Il vento fa
il suo giro”; da Chiappera
a Chialvetta, salendo all’Altopiano
della Gardetta (Patrimonio
Geologico Italiano)
e discendendo a Borgata
Vernetti di Marmora; da Palent
a Celle Macra, infine, e di
qua a Cartignano, Dronero e
Villar San Costanzo, soltanto
per ricordare alcuni tratti. Un
caleidoscopico itinerario tra
storia, cultura, natura ed enogastronomia,
che ha fatto
dell’unicità architettonica di
ogni luogo di appoggio il valore
aggiunto più evidente.
Per gli amanti del trekking in
quota, poi, in alta valle sorgono
anche il Sentiero Piergiorgio
Frassati (5h 30’), il Sentiero
Dino Icardi (7h 00’), il Tour
di Rocca La Meja (5h 30’) e il
Sentiero Roberto Cavallero
(5 giorni), senza dimenticare
Valle Maira
• Pianoro della Gardetta, foto di Roberto Croci, archivio Atl del Cuneese
i percorsi che richiamano gli
antichi mestieri o le particolarità
floreali della zona come
il Sentiero dei Ciclamini (2h
30’) a Macra, il Sentiero dei
Sellai (4h 00’)a Marmora, il
Sentiero dei Pastori (6h 00’)a
Prazzo, il Sentiero dei Bottai
(4h 00’) a Celle Macra e Lou
Viol (8h 30’) ad Elva, nella cui
Parrocchiale è custodito un
capolavoro pittorico quattrocentesco
opera del fiammingo
Hans Clemer. Nell’antipasto
occitano, nelle raviolàs di
toma, nella pulenta cumudà
e nell’agnello con castagne,
infine, la spinta motivazionale
che ha portato alla pubblicazione
sul mercato tedesco
del libro “Antipasti und alte
Wege” (“Antipasti e antichi
sentieri”), consacrazione internazionale
di un territorio
selvaggio impregnato di fascino
e tradizione.
G.G
• Lago Nero, foto di Cuneotrekking
Speciale ATL Luglio 2020 45
Valle Varaita
• Kitesurfing sul lago Castello, foto di Marco Dalmasso
Un’avventura lunga settanta chilometri
L’aroma dolciastro dei
frutteti di bassa valle, il
fresco respiro del Bosco
dell’Alevé, le intriganti meridiane
di Bellino. O ancora
le avvolgenti architetture di
Sampeyre e Casteldelfino, gli
interminabili tornanti che si
arrampicano al Colle dell’Agnello,
lambendo vette inafferrabili
che graffiano il cielo.
Settanta chilometri di storie,
sapori e paesaggi che fanno
della Valle Varaita un lungo
polmone verde che sa guardare
al futuro con gli occhi
del presente e del passato.
Tra i giochi di luci e ombre
che si rincorrono da un versante
all’altro, si sviluppa allora
il Valle Varaita Trekking,
percorso a tappe di dodici
giorni che si immerge nell’anima
più autentica del terri-
torio.
Da Verzuolo a Becetto di
Sampeyre, con il suo Santuario
dall’inusuale Madonna
Nera; dal cuore selvaggio
dell’Alevé, la cembreta più
estesa d’Europa, a Chianale,
inserito tra i Borghi più Belli
d’Italia; dalle silenziose borgate
di Bellino all’ottocentesco
Santuario di Valmala.
Angoli inaspettati che profumano
di arte e di tradizione,
per un ambiente montano
che era parte attiva della lungimirante
Repubblica degli
Escartons (con il cantone di
Casteldelfino) e che custodisce
ancora oggi una delle più
antiche e importanti feste
dell’intero arco alpino italiano
(la Baìo di Sampeyre).
Ma in Valle Varaita le vibrazioni
emotive maggiori si
raggiungono forse nella
pratica escursionistica, grazie
ad un’offerta eterogenea
che si distende dalla bassa
valle fino ai 2.748 metri di
quota del Colle dell’Agnello.
Un amalgama paesaggistico
che dal Giro del Monviso, il
cui sguardo severo incombe
su Pontechianale, arriva
alla facile traversata Pontechianale-Chianale
sotto il
fresco abbraccio dei lariceti,
senza disdegnare l’ascesa
al meraviglioso Lago Bleu
e le carezze panoramiche
di Bellino che sfumano nel
selvaggio Vallone di Trasversagn.
Incastonato nel cuore
della media valle, invece, il
Sentiero dei Sarvanot a Rore
di Sampeyre consente un’affascinante
immersione alla
scoperta del bosco e dei suoi
magici abitanti, prefigurandosi
come uno dei sentieri
più caratteristici della vallata
dove fiaba e natura si compenetrano
senza soluzione
di continuità.
Ma muoversi in Valle Varaita,
infine, vuole anche dire respirare
appieno il profumo
del legno da poco lavorato
(tipica produzione artigianale
della zona che raggiunge il
suo acme tra Brossasco e Piasco,
celebre non a caso per
la fabbricazione delle arpe)
nonché lasciarsi trasportare
dalle eccellenze enogastronomiche
locali come le Ravioles
(gnocchi di patate e
formaggio conditi
con burro fuso), i Tomini di
Melle e i Crosetins preparati
con la farina di segale.
Gabriele Gallo
46
Luglio 2020
Speciale ATL
Valle Po
• Valle Po salendo al Monviso, foto di R. Croci, archivio Atl del Cuneese
Escursioni ed emozioni all’ombra del Monviso
Un itinerario dal respiro
antico che rimanda
al 1839, quando il docente
di filosofia naturale
all’Università degli Studi di
Edimburgo James David Forbes
aggirò per la prima volta
l’affascinante fisionomia del
Re di Pietra. Ancora oggi il
Giro del Monviso è uno degli
anelli escursionistici più frequentati
e coinvolgenti delle
Alpi Occidentali. Merito di
quei suoi paesaggi incontaminati
fatti di rocce, pascoli
e cielo, di quei suoi rifugi calorosi
e accoglienti, di quei
suoi boschi verdeggianti che
profumano di unicità come
quello dell’Alevé, considerato
tra le cembrete più este-
se d’Europa. Quattro giorni
in alta montagna sfiorando
laghi alpini freschi e trasparenti
e camminando lungo
sentieri impregnati di storia,
come nell’imperdibile Buco
di Viso, il primo traforo delle
Alpi datato 1480. Ma sono
tante le peculiarità storiche
che si scoprono muovendosi
all’ombra del Monviso.
Tra queste anche il vecchio
Ricovero dell’Alpetto, il primo
rifugio edificato dal Club
Alpino Italiano nel 1866. Un
primordiale riparo in pietra e
calce che si è gradualmente
trasformato in un caratteristico
museo dedicato agli
albori dell’alpinismo italiano.
L’alta Valle Po e i territori li-
mitrofi, però, rappresentano
un condensato di emozioni
anche per gli amanti delle
due ruote, con appositi percorsi
per la mountain bike
(in zona Oncino, Paesana e
Brondello soprattutto), per il
cicloturismo (con le salite ad
Ostana o l’arrivo a Pian del Re
di Crissolo, alle sorgenti del
fiume Po) e per l’enduro, con
itinerari attrezzati sui pendii
che sovrastano il comune di
Paesana.
Per le passeggiate a media
quota, invece, il Monte
Bracco ben si presta ad ogni
esigenza grazie ad una rete
sentieristica ampia e ben
segnalata che si immerge
in un ambiente luminoso e
panoramico, abitato fin dal
Neolitico e decantato tra gli
altri anche da Leonardo da
Vinci. Imperdibile in tal senso
la visita alla borgata-museo
di Balma Boves, costruita
sotto una sporgenza di roccia
e abbandonata soltanto
negli anni Cinquanta. Nelle
terre del Monviso, infine, non
mancano di certo i sapori irresistibili:
dai frutti coltivati in
loco come le susine, le mele,
i mirtilli e le fragole alla tipica
cucina montana di un tempo
con latte e derivati, castagne
e polenta, da accompagnarsi
magari ad un bicchiere di Pelaverga,
il vino locale prodotto
fin dal XVI secolo.
Gabriele Gallo
• Valle Po, foto di R. Croci, archivio Atl del Cuneese
Lascia che lo stress si dissolva
nell’aria fresca e pura
delle Alpi di Cuneo
tel. 0171 690 217 int. 1
mail: iatcuneo@cuneoholiday.com
www.cuneoholiday.com
*Sconto riservato ai possessori della Cuneodice.it Card
presso il nostro punto vendita e showroom sui prodotti caffè
10