Costruzioni 741 - giugno 2020
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WALKAROUND - IL NUOVO YANMAR ViO23-6
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WALKAROUND - TUTTO SULLO ZX350-7 HITACHI
Il nuovissimo escavatore cingolato Serie 7 presentato durante il lockdown
Riciclaggio &Demolizione
LA NUOVA SIMEX PL1500
Abbiamo visto al lavoro la prima fresa per skid Simex PL1500 con tamburo da 1.500 mm
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Demolizione&Riciclaggio<br />
Decommissioning<br />
La competenza<br />
NATA IN CANTIERE<br />
Ecoinerti in azione<br />
a Cento (FE),<br />
per la demolizione<br />
di una porzione<br />
degli stabilimenti<br />
della storica<br />
azienda VM Motori<br />
Testi di Fabrizio Parati<br />
Non ancora maggiorenne, perché nata nel 2006, ma<br />
con una maturità professionale trentennale, perché<br />
fondata sull'esperienza di uno dei fondatori, Andrea<br />
Pancaldi. Esperienza che si distende nel tempo sino al 1978,<br />
e che non deriva solo dai concetti, ma soprattutto dalla presenza<br />
in cantiere. È la Ecoinerti, azienda di Ferrara, che si<br />
occupa di demolizioni speciali, riciclaggio inerti e scavi selettivi.<br />
Oggi il baricentro dell’azienda è nell'apporto dato dai<br />
figli di Andrea, cioè Lisa, Sara e Matteo. Saranno loro a<br />
segnare il cambio generazionale, ma, con le proprie competenze,<br />
sono già in grado di intrecciare i destini dell'azienda<br />
con gli aspetti più all'avanguardia del proprio mercato di riferimento.<br />
Matteo ha fondato la Ecoinerti col padre, per<br />
l’appunto nel 2006, mentre Lisa, che si occupa dell'amministrazione,<br />
è in forze in azienda da circa un decennio. La<br />
risorsa filiale di più recente “acquisizione” è Sara, laureata<br />
in Ingegneria ambientale, che è da poco più di un anno e<br />
mezzo nell'organico, e che “studia” per andare a ricoprire<br />
le mansioni di direttore tecnico.<br />
il cantiere di Cento<br />
Paradigmatico della capacità di Ecoinerti di connettere<br />
competenza e pratica è il cantiere, da noi visitato a Cento<br />
(FE), con la guida di Andrea Pancaldi, per la demolizione di<br />
una porzione degli edifici, quella degli anni Cinquanta, dello<br />
stabilimento dell'azienda VM Motori. Sin dal 1947, la VM<br />
è specializzata nella progettazione, sviluppo e costruzione<br />
di motori diesel. In un'ottica di rinnovamento, l’azienda<br />
ha pensato di eliminare parte degli stabili della propria sede,<br />
per dare al fronte strada (su via Ferrarese) una nuova veste<br />
che alterna aree verdi a parcheggi.<br />
Tra le particolarità del cantiere - quelle che poi hanno segnato<br />
i passaggi più impegnativi del processo di demolizione<br />
- c’era quella data dalla vicinanza alla strada, cioè la<br />
contiguità tra gli edifici VM da demolire e la via Ferrarese.<br />
La prossimità era tale che, un’azienda specializzata, ha costruito<br />
un ponteggio di protezione che ha avuto la funzione<br />
di schermare l’area di demolizione dalla via di percorrenza,<br />
per evitare pericolosi rimbalzi di materiale e altri affini<br />
inconvenienti.<br />
L'edificio VM è stato costruito in due epoche diverse, e presentava<br />
uno spazio vuoto al di sotto dei pavimenti. Si è dovuta<br />
prestare la massima attenzione, pertanto, nel demolirlo<br />
fino alla base, per non incorrerere in un cedimento. Se<br />
poi si considera che l’edificio era confinato, a sinistra, dalla<br />
strada (come già detto) e, alla destra, dallo stabilimento,<br />
aperto e funzionante, della stessa VM, si capisce quanto<br />
virtuosismo ci sia voluto per non creare vibrazioni che<br />
potessero anche solo intaccare la tranquillità di chi, mentre<br />
era in corso la demolizione, stava lavorando negli spazi<br />
aziendali VM.<br />
motofog e operatore a terra<br />
“Abbiamo provveduto, con la massima cura, anche all'abbattimento<br />
delle polveri (era di nostra competenza)”, ci dice<br />
Andrea Pancaldi, “servendoci di un dispositivo della Leotech<br />
che si chiama Motofog. Uno strumento che riesce a indirizzare<br />
il getto a media pressione sulle parti che generano<br />
LA DemoLizione di uno degli edifici dello stabilimento<br />
Vm motori di Cento. La struttura aveva il fronte<br />
principale a ridosso della trafficata via Ferrarese.<br />
polvere. Il lavoro del Motofog è stato corroborato da una<br />
motopompa con operatore a terra che, quando occorreva<br />
molta acqua, teneva bagnate le macerie. Abbiamo cosi<br />
avuto un ottimo risultato, anche da questo punto di vista,<br />
che ci ha permesso di lavorare in serenità e di incontrare<br />
la piena soddisfazione della committenza”.<br />
Motofog è un abbattitore a getto, con un motore a scoppio,<br />
che aziona la pompa ad alta pressione. Non disturba<br />
chi lavora in cantiere, perché gli ugelli consentono, con una<br />
semplice manovra, getti che privilegiano la lunghezza della<br />
gittata o l’ampiezza, a seconda delle diverse esigenze<br />
operative.<br />
Rispetto alle ventole e ai cannoni convenzionali, Motofog<br />
ha il vantaggio di essere di minore dimensioni. Ma non solo,<br />
è dotato di motore diesel e pompa a bordo. Tutto ciò si traduce,<br />
per la superfluità di avere generatori di corrente in<br />
cantiere (e pericolosi cavi ad alto voltaggio), in un contenimento<br />
dei costi, che sono corrispondenti solo a quelli del<br />
gasolio e dell’acqua. Tra l’altro, il Motofog, come tutte le<br />
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<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2020</strong> [79]