LeStrade luglio 2020
SPECIALE - L’innovazione italiana che spicca nel mondo PONTI - Progetto di ripristino di impalcati in acciaio MATERIALI - Il lavoro di squadra tra emulsioni e bitumi
SPECIALE - L’innovazione italiana che spicca nel mondo
PONTI - Progetto di ripristino di impalcati in acciaio
MATERIALI - Il lavoro di squadra tra emulsioni e bitumi
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Impalcati in Acciaio<br />
La via corretta<br />
al ripristino<br />
GLI INTERVENTI DI RIPARAZIONE/RIPRISTINO DEGLI IMPALCATI<br />
IN ACCIAIO DI PONTI STRADALI DEVONO ESSERE AFFRONTATI<br />
ADOTTANDO UN VERO E PROPRIO “APPROCCIO PROGETTUALE”,<br />
SOPRATTUTTO QUANDO SI OPERA IN PRESENZA<br />
DI TRAFFICO. DI SEGUITO, UNA BEST PRACTICE A CURA DI IIS,<br />
L’ISTITUTO ITALIANO DELLA SALDATURA, RAPPRESENTATIVA<br />
DI UN’INIZIATIVA IN CUI LA GRANDE COMPLESSITÀ È STATA<br />
SEMPLIFICATA DAI GIUSTI METODI E STRUMENTI.<br />
La riparazione di anomalie o difetti rilevati su strutture<br />
metalliche, quali ponti e viadotti in acciaio destinati<br />
alla viabilità, è un argomento di grande attualità. La<br />
forte spinta in atto e i conseguenti investimenti destinati alla<br />
manutenzione delle opere civili contribuiranno progressivamente<br />
all’individuazione delle opere che necessitano prioritariamente<br />
di interventi di manutenzione o ripristino. Per<br />
quanto concerne le opere a struttura metallica, le anomalie<br />
“attese” consistono, nella maggior parte dei casi, in fenomeni<br />
di ammaloramento dovuti alla corrosione atmosferica<br />
ovvero all’insorgenza di cricche di fatica dovute ai carichi<br />
ciclici applicati o, infine, alla presenza di difetti originari, in<br />
particolare, in corrispondenza dei giunti saldati. Questi ultimi<br />
risalgono alle fasi di costruzione e ciò si verifica più frequentemente<br />
in corrispondenza delle saldature trasversali<br />
fra i conci, giacché eseguite in opera e non in officina e pertanto<br />
in condizioni operative non ottimali.<br />
Le riparazioni e il ripristino in opera di anomalie di tipo planare,<br />
sempre di particolare gravità, debbono essere inseriti<br />
nel quadro di un intervento realizzativo che richiede un notevole<br />
sforzo progettuale, soprattutto quando questi interventi<br />
vengono realizzati sotto l’azione di carichi importanti,<br />
per il peso della struttura e in presenza di traffico. La riparazione<br />
di difetti in saldatura prevede inevitabilmente la rimozione<br />
preliminare dei tratti di saldatura interessati dalla<br />
presenza dei difetti stessi. Questa rimozione indebolisce le<br />
membrature e può compromettere la stabilità statica della<br />
struttura durante l’intervento, costituendo un rischio sostanziale<br />
di collasso che si manifesta durante le fasi di lavo-<br />
1<br />
ro e deve essere adeguatamente mitigato, ricorrendo, se<br />
necessario, alla parzializzazione del traffico.<br />
Nel seguito viene descritto uno di questi interventi, che IIS<br />
(Istituto Italiano della Saldatura) ha definito e progettato,<br />
finalizzato alla riparazione di un viadotto di svariati chilometri<br />
di lunghezza, a struttura mista, con impalcato metallico<br />
e soletta in c.a., per la viabilità stradale ordinaria, già posto<br />
Giancarlo Canale<br />
Responsabile Coordinamento<br />
Commerciale Gruppo IIS<br />
Istituto Italiano<br />
della Saldatura<br />
Federazione FINCO<br />
1. Tipico di viadotto a sezione<br />
variabile (modello FEM)<br />
2<br />
3<br />
2. Tipico di giunto trasversale<br />
tra travi principali<br />
con indicazione delle aree<br />
di rimozione difetti<br />
3. Esemplificativo di codifica<br />
dei componenti<br />
in opera e sul quale, all’atto dei controlli visivi e strumentali,<br />
fu evidenziata un’ampia serie di indicazioni di difetti di<br />
tipo planare. Era richiesto che l’intervento fosse eseguito in<br />
presenza di carichi meccanici importanti dovuti al peso della<br />
soletta in calcestruzzo.<br />
Tipologia di impalcato<br />
e obiettivo dell’intervento<br />
L’impalcato in acciaio era costituito da una sezione variabile<br />
del tipo mostrato in fig. 1. L’acciaio impiegato era del tipo<br />
S355 J2 (per gli spessori ≤40 mm) e del tipo S355 K2 (per gli<br />
spessori >40 mm). Nel caso in oggetto, a seguito di controlli<br />
effettuati, fu rilevata la presenza sistematica di difettosità<br />
planari del tipo: cricca, mancanza di fusione, difetti al vertice<br />
e inclusioni di scoria, in corrispondenza di un elevatissimo numero<br />
di giunti saldati testa a testa a piena penetrazione (circa<br />
1200 giunti) fra le piattabande e le anime delle travi principali<br />
del viadotto. Obiettivo dell’intervento era quello di portare<br />
a termine tutte le riparazioni necessarie, riducendo al minimo<br />
i rischi di instabilità dovuti alla propagazione di rotture durante<br />
le operazioni di scavo e rimozione dei difetti esistenti.<br />
Principali criticità<br />
dell’intervento<br />
Le principali criticità in questa tipologia di interventi sono<br />
le seguenti:<br />
1. Il numero elevatissimo di difetti e pertanto di posizioni su<br />
cui occorre intervenire con le riparazioni (rimozione difetti<br />
e saldatura di ripristino), con problematiche di mappatura<br />
e riferimenti per controllare l’avanzamento delle riparazioni<br />
e l’esito dei ricontrolli;<br />
2. Il dover operare sotto carichi meccanici importanti (peso<br />
struttura e/o traffico) con il rischio di propagazione instabile<br />
di rotture durante le fasi di rimozione dei difetti (scavo)<br />
e, pertanto, la definizione, zona per zona, delle dimensioni<br />
limite del f scavo;<br />
3. L’individuazione degli assi neutri delle sezioni per distinguere<br />
le zone compresse da quelle tese;<br />
4. La quantificazione del ruolo delle tensioni residue di saldatura<br />
preesistenti;<br />
5. La definizione della tenacità effettiva del materiale (resistenza<br />
alla propagazione instabile di rotture) nelle aree soggette<br />
alle rimozioni di materiale;<br />
6. La definizione delle corrette sequenze e tecniche di saldatura<br />
da adottare;<br />
Mappatura capillare<br />
delle posizioni di intervento<br />
Ciascuna delle numerosissime posizioni di intervento presenta<br />
una situazione diversa per quanto concerne le difettosità<br />
rilevate. In fig. 2 è rappresentato un tipico di una zona<br />
di intervento (saldatura testa a testa fra le due anime e le<br />
due piattabande in un giunto trasversale).<br />
La complessità nel redigere un “book” di dettagli di riparazione<br />
è legata a molteplici fattori, che vedremo più avanti,<br />
che intervengono nella valutazione di ogni singolo difetto<br />
in ragione della posizione e dell’estensione dello stesso.<br />
Anche per questo motivo è fondamentale individuare preliminarmente<br />
un sistema di riferimenti che permetta l’individuazione<br />
univoca di ciascun giunto, sia in sede di controllo,<br />
sia in sede di eventuale riparazione. In fig. 3, uno sketch<br />
esemplificativo evidenzia una possibile codifica dei componenti<br />
che costituiscono la sezione trasversale di un viadotto.<br />
Il rischio di instabilità<br />
durante le operazioni<br />
Il rischio di propagazione instabile viene mitigato ricorrendo<br />
alla valutazione delle dimensioni massime degli scavi o<br />
dei difetti nell’ambito della procedura di riparazione. Questo<br />
è uno degli aspetti ingegneristicamente più complessi della<br />
valutazione che prevede il ricorso a sofisticati strumenti di<br />
calcolo. Applicando i principi della Meccanica della Frattura<br />
vengono stimate le dimensioni critiche di eventuali difetti, o<br />
scavi, potenzialmente in grado di determinare un fenomeno<br />
di propagazione instabile del difetto stesso. A tale scopo<br />
possono essere adottate le prescrizioni della norma BS<br />
7910 “Guide to methods for assessing the acceptability of<br />
flaws in metallic structures”; ulteriori informazioni, con particolare<br />
riferimento alla tenacità dei materiali, sono reperibili<br />
nella norma API 579-1/ASME FFS-1 “Fitness For Servi-<br />
Ponti&Viadotti<br />
Ponti&Viadotti<br />
7/<strong>2020</strong> leStrade<br />
7/<strong>2020</strong>