Archeomatica_3_4_2020
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AGORÀ<br />
Uno studio multidisciplinare<br />
fornisce nuove informazioni<br />
sulle tecniche di mummificazione<br />
– Come si “legge” il contenuto<br />
di un sarcofago? Com’è possibile<br />
stabilire il sesso, l’età di morte<br />
e individuare la presenza di<br />
oggetti e tratti distintivi della<br />
mummia che esso contiene? Alla<br />
luce dell’enorme potenziale rappresentato<br />
oggi dalla Tomografia<br />
Assiale Computerizzata, comunemente<br />
chiamata TAC, per lo<br />
studio dei reperti provenienti da<br />
scavi e da collezioni private, l’investigazione<br />
delle caratteristiche<br />
biologiche e delle abitudini delle<br />
popolazioni che abitavano le rive<br />
nel Nilo millenni fa diventa sempre<br />
piu accurata.<br />
La tomografia computerizzata<br />
fornisce immagini ad altissima<br />
definizione che ci consentono di<br />
fare una precisa valutazione dei<br />
reperti anatomici, indagando anche<br />
l’eventuale presenza di oggetti<br />
metallici come amuleti o<br />
gioielli presenti sotto le bende.<br />
Questi dati ci permettono di effettuare<br />
l'identificazione biologica<br />
del reperto, riconoscendo le<br />
differenze specifiche tra i sessi<br />
e l’età del defunto, analizzando<br />
la densità ossea o evidenze di<br />
alterazioni degenerative. È cosi<br />
possibile riscontrare segni di patologie<br />
o delle diverse tecniche<br />
di mummificazione, e migliorare<br />
le nostre conoscenze negli ambiti<br />
dell’archeobiologia e della paleopatologia.<br />
Recentemente, due mummie<br />
provenienti dalla collezione del<br />
Dresden State Art Collections in<br />
Germania sono state analizzate<br />
usando questa tecnica. I reperti<br />
provengono dalla vasta necropoli<br />
di Saqqara, situata 25km a<br />
sud del Cairo, collegata a quella<br />
che era l’antica città di Menfi.<br />
Furono scoperte nel 1615 da un<br />
viaggiatore, scrittore e musicista<br />
italiano, Pietro Della Valle, in una<br />
camera sepolcrale e poi portate<br />
Roma, ma al momento della morte<br />
la sua collezione privata venne<br />
venduta e le mummie presero la<br />
via per il Nord Europa.<br />
Le mummie risalgono ad un’epoca<br />
compresa fra il 30 a.C. e il<br />
395 a.C., durante la dominazione<br />
romana dell’Egitto. Questo<br />
tipo di sarcofagi presentano delle<br />
decorazioni in stucco parzialmente<br />
dorate con ritratti funebri<br />
particolarmente realistici, simili<br />
per stile ai celebri ritratti del<br />
Fayyum.<br />
Processando i dati nei software di<br />
medical imaging, è stato possibile<br />
constatare la non asportazione<br />
degli organi, uno dei cambi avvenuti<br />
nel periodo romano, confermata<br />
sia dall’assenza della frattura<br />
dell’osso sfenoide, sia dalla<br />
presenza nella mummia della ragazza<br />
di parte del cervello.<br />
Sulla ragazza, inoltre, vi sono<br />
evidenze di osteoporosi sul ginocchio<br />
destro e di un tumore benigno,<br />
non associabile alle cause di<br />
morte. La ricostruzione multiplanare<br />
tramite la TAC ci permette<br />
inoltre di individuare numerose<br />
perle sparse nella regione toracica,<br />
suggerendoci la presenza<br />
di una o più collane. Una spilla<br />
nella parte superiore del cranio<br />
ci fa pensare ad un’acconciatura<br />
rialzata.<br />
L’indagine paleoradiologica ci ha<br />
così consentito una visualizzazione<br />
non distruttiva delle strutture<br />
interne della mummia, inclusi<br />
gli oggetti estranei, offrendoci<br />
preziose informazioni sulla pratica<br />
della mummificazione e delle<br />
mutate convenzioni del periodo<br />
romano della storia d’Egitto.<br />
La presente ricerca è stata pubblicata<br />
su PLOS ONE: https://<br />
journals.plos.org/plosone/<br />
article?id=10.1371/journal.<br />
pone.0240900#sec019<br />
36 ArcheomaticA N°3/4 dicembre <strong>2020</strong>