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Robert Smirke - Quaderno 16 - giugno 2021

Sir Robert Smirke, architetto inglese autore di numerosi edifici, tra cui il British Museum a Londra con la sua imponente facciata ionica, è stato uno dei principali esponenti dell’architettura neogreca, un movimento considerato l’ultima fase dello sviluppo dell’architettura neoclassica che si sviluppò prevalentemente nel Nord Europa e negli Stati Uniti tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo. Questo stile, riconoscibile per l’utilizzo di un apparato formale tipico dell’architettura greca, fu altresì influenzato dalla riscoperta dei tre templi dorici di Paestum che suscitarono un grande interesse in tutta Europa tra gli architetti e gli intellettuali dell’epoca. Circa dieci anni dopo il suo viaggio in Grecia e in Italia, dove fece visita anche a Paestum, iniziò a scrivere un trattato di architettura, opera mai completata, ma dai primi scritti è manifesta la sua ammirazione per l’architettura greca, che per la sua “arcaica semplicità” la descrisse come “la più nobile, grandiosa e magnifica” in assoluto contrasto con quella dell’antica Roma, il cui “eccesso di ornamento” era sintomo di degrado e di un gusto oramai corrotto.

Sir Robert Smirke, architetto inglese autore di numerosi edifici, tra cui il British Museum a Londra con la sua imponente facciata ionica, è stato uno dei principali esponenti dell’architettura neogreca, un movimento considerato l’ultima fase dello sviluppo dell’architettura neoclassica che si sviluppò prevalentemente nel Nord Europa e negli Stati Uniti tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo. Questo stile, riconoscibile per l’utilizzo di un apparato formale tipico dell’architettura greca, fu altresì influenzato dalla riscoperta dei tre templi dorici di Paestum che suscitarono un grande interesse in tutta Europa tra gli architetti e gli intellettuali dell’epoca.
Circa dieci anni dopo il suo viaggio in Grecia e in Italia, dove fece visita anche a Paestum, iniziò a scrivere un trattato di architettura, opera mai completata, ma dai primi scritti è manifesta la sua ammirazione per l’architettura greca, che per la sua “arcaica semplicità” la descrisse come “la più nobile, grandiosa e magnifica” in assoluto contrasto con quella dell’antica Roma, il cui “eccesso di ornamento” era sintomo di degrado e di un gusto oramai corrotto.

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Fig. 7. Sir <strong>Robert</strong> <strong>Smirke</strong> (1780-1867)<br />

Tempio di Atena (Cerere), 1804<br />

Disegno III/73<br />

Grafite su carta intessuta beige (41,9 x 27,6 cm)<br />

Paul Mellon Collection, Yale Center for British Art<br />

8<br />

Fig. 8. Sir <strong>Robert</strong> <strong>Smirke</strong> (1780-1867)<br />

Rilievo di un capitello ionico (costruzione geometrica<br />

della voluta), 1804<br />

Disegno III/85<br />

Inchiostro e grafite su carta beige (28,9 x 22,9 cm)<br />

Paul Mellon Collection, Yale Center for British Art<br />

8

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