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Intimo più Mare 15 | n. 17 | 31 Maggio 2021

Il magazine digitale quindicinale per comunicare con rapidità le novità delle collezioni Intimo e Mare.

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SCHIESSER<br />

nel 2020. Prima di tutto l’attenzione al made<br />

in Italy, come occasione per un contributo<br />

personale al rilancio della nostra economia<br />

(47%). Il 28% ha dichiarato che sarà <strong>più</strong> attento<br />

ai prodotti italiani anche perché la qualità dei<br />

prodotti italiani è la migliore (20%), la produzione<br />

italiana è una garanzia contro lo sfruttamento<br />

della manodopera (14%), i prodotti italiani sono<br />

<strong>più</strong> sicuri di quelli stranieri (13%), sono a km zero<br />

quindi costano meno (7%). Nuovi comportamenti<br />

poi si rafforzano, spinti da motivazioni di<br />

sostenibilità, risparmio e moda. Il 20% compra<br />

prodotti di seconda mano, il 28% rivende e il 5%<br />

affitta capi di abbigliamento.<br />

“Sostenibilità, second hand e made in Italy<br />

sono alcuni dei nuovi trend e valori che si sono<br />

consolidati nella mente e nel cuore degli italiani<br />

nel <strong>2021</strong> – conclude Alessandra Mengoli - Con<br />

questi le aziende dovranno confrontarsi per<br />

poter rispondere al meglio alle attese future dei<br />

clienti”.<br />

SI TORNAA FARE<br />

SHOPPING<br />

Marzo <strong>2021</strong> ha visto esplodere il traffico nei<br />

negozi fashion, per via della chiusura di questi<br />

durante il lockdown nel 2020, pur rimanendo<br />

sotto del 50% rispetto ai flussi del 2019. La<br />

settimana del <strong>17</strong>-23 maggio <strong>2021</strong> è la prima<br />

realmente confrontabile con la riapertura del<br />

2020 (18-24 maggio) e il risultato è sorprendente.<br />

Il traffico nei negozi fisici fashion segna + 90%<br />

rispetto allo stesso periodo del 2020, un trend<br />

molto incoraggiante secondo il Fashion Retail<br />

Panel di Sita Ricerca, che coinvolge circa 2000<br />

punti vendita di retailer fashion in Italia e che<br />

13<br />

MIRADONNA<br />

osserva settimanalmente consumi e flussi. In<br />

questa settimana i flussi sono solo al – 16%<br />

rispetto al 2019, dati che non si vedevano da<br />

settembre 2020. La voglia di normalità spinge gli<br />

italiani nei negozi anche grazie alla riapertura dei<br />

centri commerciali e dei Fashion Outlet. Molto<br />

diverso il comportamento di oggi rispetto alla<br />

riapertura del 2020 dove l’approccio era stato<br />

molto tiepido e prudente (- 58%). Gli italiani<br />

già abituati da qualche settimana a tornare<br />

in negozio, grazie alla riapertura dei centri<br />

commerciali e dei Fashion Outlet nel weekend, e<br />

con meno paura rispetto alla riapertura del 2020,<br />

riescono a far decollare anche il sell-out, oltre i<br />

livelli del 2019 (+ 10% rispetto al 2019).<br />

UNO SGUARDO SUL<br />

FUTURO<br />

Dall’analisi presentata da Fabio Savelli pare<br />

proprio che dovremo aspettare il 2023<br />

per tornare ai livelli del 2019. Le condizioni<br />

indispensabili sono la stabilità del governo, la<br />

riapertura definitiva dei negozi, l’assenza di una<br />

recrudescenza dell’epidemia entro fine anno. Da<br />

<strong>più</strong> parti si sente anche la voce di un possibile<br />

aumento dei prezzi, a causa dell’inflazione e dei<br />

costi delle materie prime.<br />

“Se facciamo un confronto con il 2019, nel <strong>2021</strong><br />

avremo ancora un calo in valore dell’8,7% -<br />

conclude Savelli - Ma già nel 2022 si recupererà<br />

con un calo dello 0,4% in valore rispetto al 2019,<br />

sempre ammesso che non cambino le condizioni<br />

già enunciate prima. A fronte di queste recenti<br />

stime, per quanto riguarda i consumi generali<br />

delle famiglie, si prevedono aumenti nei prossimi<br />

due anni, visto che nel 2020 sono diminuiti”.<br />

<strong>15</strong>

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