Costruzioni n.751 giugno 2021

Macchine Mezzi d’opera Attrezzature
9
ISSN 0010-9665
770010 966504
0 0 7 5 1 >
Casa editrice la fiaccola srl
IL PRIMO FRANTOIO
CO 2 NEUTRAL
Attualità
&Prodotti
PRESIDENTE
ANPAR
Intervista al numero
uno dell’Associazione
Nazionale Produttori
Aggregati Riciclati
Macchine
&Demolizione
UN KLEEMANN
DA 400 T/H
L’impresa NordBau
ha scelto un impianto
mobile per un’opera
di compensazione BBT
751
Riciclaggio
&Demolizione
POWERSCREEN
PER L’EX BALLAST
Ro.Tras di Parma
ricicla e certifica circa
200 mila tonnellate
di ex ballast ferroviario
anno LXIX 6 giugno 2021
WALKAROUND NUOVA PALA GOMMATA HITACHI ZW220-7

UN PASSO AVANTI NELLA TECNICA.
ORIENTATI AL FUTURO
+
ELEVATA RESISTENZA
ALL’USURA
+
CONFIGURAZIONI
PER OGNI ESIGENZA
+
MASSIMA AGILITÀ
DI MOVIMENTO

ISSN: 0010 - 9665
Macchine Mezzi d’opera Attrezzature
12
Attualità&Prodotti
ACQUISIZIONI
6 Alla conquista del Nord Est
CGTE acquisisce GM Noleggi
INIZIATIVE GREEN
7 Angoli verdi meneghini
Riqualificazione in verde by Mapei
AZIENDE
8 Fatturato e ricerca&sviluppo
Nel 2020 Liebherr ha lavorato
allo sviluppo di nuove tecnologie
DIGITALIZZAZIONE
10 Un nuovo valore aggiunto
Holcim “pilota” del settore aggregati
PALE GOMMATE
12 Ultima generazione
Largo alle Doosan DL220-7 e DL250-7
FLOTTE
13 Un matrimonio perfetto
Il Gruppo Zanutta sceglie Hitachi
CONCESSIONARI
14 Nuove aperture
Hyundai sceglie G&G Macchine
WALKAROUND
La nuova Hitachi ZW220-7
è più sicura ed efficiente
26
16 66
LAVORAZIONI UNDERGROUND
16 Precisione garantita
Nuovi carri di perforazione Epiroc
MINIESCAVATORI
18 Prestazioni al top
I nuovi Kubota K008-5 e U10-5
ASSOCIAZIONI
20 Normativa e crescita culturale
Parla il presidente di Anpar
DISPOSITIVI
24 Ha il Dna coriaceo
Il tablet PRO8475 by Webfleet
Solutions a supporto dei driver
Macchine&Componenti
IMPIANTI MOBILI
44 Produttività con green card
Il nuovo Il frantoio mobile Komatsu
BR380JG-3 compensa la CO 2
FRANTOI MOBILI
50 Un mostro di produttività
L’impresa NordBau sceglie Kleemann
MACCHINE OPERATRICI
56 Visioni innovative
Sinergia Sampierana-Bosch Rexroth
GUIDA AUTONOMA
58 Più sicurezza e profitto
Tre miliardi di tonnellate movimentate
da dumper con la tecnologia
Cat MineStar Command
ESCAVATORI A RISUCCHIO
60 Creatori d’una nuova cultura
Gerotto protagonista della Prassi UNI
per tecniche d’aspirazione pneumatica
Riciclaggio&Demolizione
IMPIANTI MOBILI
62 Stretto il giusto
Il nuovo Rockster R1000S Stage V
RUOTE DA DEMOLIZIONE E TAGLIO
64 La più grande mai realizzata
L’escavatrice a ruota Simex RWE 100
IMPIANTI MOBILI
66 Nuova vita al ballast
La Ro.Tras di Parma rigenera inerti
con una flotta di Powerscreen
PINZE
72 In tre nel cantiere emiliano
Attrezzature VTN per
il consolidamento argini del Secchia
PROSSIMAMENTE
Nuovo viaggio nei sotterranei del cantiere
più grande d’Europa, quello della Galleria
di Base del Brennero che sta realizzando
la BBT SE. Per il Vecchio Continente
la tratta ferroviaria lontano dalla luce del
sole è da record con 64 chilometri
di lunghezza. Contando tutte le canne,
incluse quelle di servizio, si arriva
a ben 230 chilometri di gallerie!
86
costruzioni
BENNE SELEZIONATRICI
74 Macchina da guerra
La maxi benna con vaglio
stellare MB-HDS523
SOLLEVATORI TELESCOPICI
78 Produttività garantita
Decom sceglie i telescopici Bobcat
IMPIANTI MOBILI
82 Qualità formato Italia
I nuovi Metso Nordtrack I908
e Nordtrack S2.5
Cave&Calcestruzzo
rivistacostruzioni
IMPIANTI MOBILI
86 Incessante qualità mobile
Prefabbricati Scaligera punta
sulla produttività del Bison 250
IMPIANTI MOBILI
92 Costanti affidabili e su misura
Due Overmat serie T per produrre
massetti tradizionali e premiscelati
Sollevamento&Noleggio
SOLLEVATORI TELESCOPICI
98 Passerella per Kiloutou
Italia a Treviso
Un Merlo Roto 40.16S giallo
PIATTAFORME AEREE
99 Lavorare insieme rende di più
Magni-Lorini uniti per la A26
SOLLEVATORI TELESCOPICI
100 Totale libertà d’impiego
Il Faresin 6.26 Full Electric
GRU A TORRE TOPLESS
102 Nel cielo di San Siro
3 Potain per Hippodrhome, Milano
MINI GRU
108 Diventa elettrica
Seconda vita alla Jekko SPX1280
PIATTAFORME AEREE
112 Un best seller nei cantieri
L’Haulotte articolata HA20 RTJ PRO
Truck&Allestimenti
ANTEPRIMA
114 Quattro assi d’assalto
Provato l’MAN con motore da 510 Cv
e cambio automatizzato a 12 rapporti
114
102
Fondato nel 1952
da Giuseppe Saronni
751 6 GIUGNO 2021
DIRETTORE RESPONSABILE
Lucia Edvige Saronni
lsaronni@fiaccola.it
DIRETTORE EDITORIALE
Matthieu Colombo
mcolombo@fiaccola.it
COORDINAMENTO EDITORIALE
Fabrizio Parati
fparati@fiaccola.it
REDAZIONE
Mauro Armelloni, Edvige Fornara, Emilia Longoni
costruzioni@fiaccola.it
COLLABORATORI
Damiano Diotti, Antonio Fargas, Gianenrico Griffini
(responsabile sezione veicoli e allestimenti),
Eliana Puccio, Isabella Visentin
SEGRETERIA
Jole Campolucci
jcampolucci@fiaccola.it
segreteria@fiaccola.it
IMPAGINAZIONE
Studio Grafico Page
AMMINISTRAZIONE
Francesca Lotti flotti@fiaccola.it
Margherita Russo amministrazione@fiaccola.it
ABBONAMENTI
Mariana Serci
abbonamenti@fiaccola.it
TRAFFICO E PUBBLICITÀ
Laura Croci
marketing@fiaccola.it
MARKETING E PUBBLICITÀ
Sabrina Levada RESPONSABILE ESTERO
slevada@fiaccola.it
AGENTI
Giorgio Casotto
T 0425 34045 - cell. 348 5121572 - info@ottoadv.it
per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige,
Veneto, Emilia Romagna (escluse Parma e Piacenza)
Mensile - LO-NO/00516/02.2021CONV
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STAMPA
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COSTRUZIONIWEB.COM
[2] giugno 2021 Costruzioni
Il bacino estrattivo del marmo più famoso
al mondo adotta un maxi Volvo EC950F.
A sceglierlo è stata la IN.GRA.
Per lavorare in cava, al fronte, in località
La Piana, Carrara, parte del Gruppo
SE.MA.P. Questa consegna è stata
l’occasione per Volvo CE Italia
di annunciare l’apertura di una filiale
per servire le 176 cave del bacino
estrattivo Apuo Versiliese.
costruzioniweb.com
Organo di informazione e documentazione
Unione Costruttori Italiani
di Macchine per Cantieri Edili,
Stradali, Minerari e Affini
Casa Editrice
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20123 Milano
Via Conca del Naviglio, 37
Tel. +39 02 89421350
Fax +39 02 89421484
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Questo periodico è
associato all’Unione
Stampa Periodica Italiana:
numero di iscrizione 14440

Attualità
&Prodotti
Intervista al numero
uno dell’Associazione
Nazionale Produttori
Aggregati Riciclati
Macchine
&Demolizione
L’impresa NordBau
ha scelto un impianto
mobile per un’opera
di compensazione BBT
Riciclaggio
&Demolizione
Ro.Tras di Parma
ricicla e certifica circa
200 mila tonnellate
770010 966504
Casa editrice la fiaccola srl
9
ISSN 0010-9665
0 0 7 5 1 >
Macchine Mezzi d’opera Attrezzature
Partner
11 amadio.com
111 astra-trucks.com
III Cop
97 canginibenne.com
15 casece.com
85 faresin.com
6 indeco.it
81 jcb.com
I Cop
komatsu.eu
merlo.com
77 malagutisrl.com
ILPRIMOFRANTOIO
CO 2 NEUTRAL
PRESIDENTE
ANPAR
UN KLEEMANN
DA 400 T/H
751
POWERSCREEN
PER L’EX BALLAST
di ex ballast ferroviario anno LXIX 6 giugno 2021
WALKAR
AR
OUND
NUOVA PALA GOMMATA HITACHI ZW220-7
■ Komatsu presenta il nuovo frantoio mobile
BR380JG-3. Si tratta della prima macchina, commercializzata
in Europa dal marchio giap ponese,
certificata ad impatto zero di CO 2 . In sostanza,
Komatsu Europe si impegna a piantare un numero
di alberi sufficiente a compensare la CO 2
emessa da ogni BR380JG-3 consegnato, durante
il suo intero ciclo di vita. Ogni cliente riceverà
un certificato che conferma la compensazione
di CO 2del suo BR380JG-3 per dimostrare
l’impegno della propria azienda nei confronti dell’ambiente.
Un contatore di alberi piantati online
mostrerà l’avanzamento del numero di alberi
piantati. Per saperne di più leggete a pagina 44.
IN COPERTINA
IMPIANTI INDUSTRIALI S.R.L. È UN’AZIENDA LEADER IN ITALIA NELLA VENDITA E NOLEGGIO
DI IMPIANTI MOBILI DI FRANTUMAZIONE, VAGLIATURA E NASTRI TRASPORTATORI
57 fsisrl.com
7 overmat-screed.com
Komatsu Rete Italia
Via Roma 98 - 36025 Noventa Vicentina (VI)
Tel. +39 0771 532470
info@komatsureteitalia.it - komatsuitalia.it
71 geocycle.com
II Cop rht.it
19 volvoce.it
120 geofluid.it
17 scaispa.com
43 volvopenta.com
1 ramtec.it
59 simem.com
91 wirtgen-group.com/italy
5 impiantindustrialisrl.it
13 sovatec.it
9 yanmar.com
Aziende citate
B
Bobcat....................................78
Bosch Rexroth .......................56
C
Caterpillar ..............................58
CGTE .......................................6
D
Decom ...................................78
Doosan...................................12
E
Epiroc.....................................16
F
Faresin Industries ...............100
[4] ottobre 2020 Costruzioni
G
Gerotto...................................60
GM Noleggi..............................6
H
Haga R.O.T Service AB..........62
Haulotte...............................112
Hitachi....................................13
Holcim ...................................10
Hyundai..................................14
I
Ipermontaggi.......................112
J
Jekko ...................................108
K
Kiloutou..................................98
Kleemann...............................50
Komatsu ................................44
Kubota ...................................18
L
Liebherr....................................8
M
Magni.....................................99
Man......................................114
Mapei .......................................7
MB Crusher............................75
Metso.....................................82
N
Noleggio Lorini......................99
NordBau.................................50
Nordtrack...............................84
O
Overmat .................................92
P
Parenti Costruzioni ..............73
Potain ..................................102
Powerscreen .........................66
R
RO Tras ..................................66
Rockster.................................62
S
Sampierana ...........................56
Scai ........................................82
Simex .....................................64
Sinem.....................................86
V
VTN ........................................72
W
Weebfleet Solutions..............24
Z
Zanutta ..................................13
IMPIANTI AUTORIZZATI A CAMPAGNE DI RECUPERO DI RIFIUTI NON PERICOLOSI
ASSISTENZA TECNICA E FORNITURA DI RICAMBI
Sede legale: Via Vailetta 48, Dalmine (BG) 24044
Parco Macchine: Via delle Cave 115, Brembate (BG) 24041 - info@impiantindustrialisrl.it - 035 5788022

Attualità&Prodotti
Iniziative green
Angoli verdi meneghini
Milano sempre più verde e pulita. È stato
inaugurato il nuovo angolo verde adiacente
alla sede di Mapei, nell’ambito dell’iniziativa
“Cura e adotta il Verde Pubblico”. Grazie
all’intervento di Mapei, su progetto
dell’architetto paesaggista Franco Giorgetta,
lo spazio di spartitraffico nei pressi della
sede della multinazionale milanese, in viale
Jenner, nel tratto iniziale di Piazzale
Maciachini, è diventato un piccolo spazio
verde con una fontana zampillante. Lo spazio
di circa 700 m 2 , per anni occupato da
impianti tecnici e parcheggi, oggi è una
piacevole area verde. “Siamo molto
orgogliosi di avere realizzato questo progetto
di riqualificazione che desideriamo dedicare
ai nostri Giorgio e Adriana Squinzi che lo
avevano fortemente voluto - ha commentato
Veronica Squinzi, Amministratore Delegato di
Mapei. Siamo legatissimi a Milano, che è la
città che ci ha visto nascere e crescere.
Contribuire al suo mantenimento e
abbellimento è per noi un piccolo, seppur
significativo, gesto di partecipazione e
condivisione”.
www.mapei.com
Impianti automatici per la miscelazione e il pompaggio
di massetti e sottofondi direttamente in cantiere
www.overmat-screed.com

Aziende
Fatturato e ricerca&sviluppo
Possiamo
sintetizzare l’anno
2020 di Liebherr
con tre semplici parole:
fatturato e ricerca e
sviluppo. La parola
fatturato perché a
parlare sono appunto i
numeri che raccontano
la positiva attività
aziendale, nonostante il
rallentamento
dell’economia globale
dovuto al periodo
pandemico. Liebherr ha
registrato un forte
[8] giugno 2021 Costruzioni
Il 2020 è stato un anno difficile per le vendite
del settore movimento terra, ma ottimo dal
punto di vista formativo e di sviluppo interno
al Gruppo Liebherr
volume di ordini nel
primo trimestre del 2020,
superando i dieci miliardi
di euro. All'interno
dell’Unione Europea,
tradizionalmente la
regione più forte e
strategica per il gruppo,
si è registrata una
recessione nelle vendite.
Questa è stato causata
principalmente dal calo
delle vendite in
Germania e in Francia; al
contrario, l'attività è
cresciuta in Austria e in
Polonia.
Anche le vendite nei
Paesi fuori dall'UE e in
America del nord hanno
subito un calo. America
centrale e del sud, Africa,
Vicino e Medio oriente
hanno registrato un
fatturato
significativamente
inferiore rispetto all'anno
precedente. Al
contempo, l'attività è
rimasta stabile per tutto
l'anno in Asia e Oceania.
Nel 2020, il gruppo
Liebherr ha ottenuto un
profitto netto di 7 milioni
di euro annui. I risultati
operativi e finanziari
sono anch'essi calati
rispetto al 2019. In vista
delle speciali sfide
dell'anno e delle
condizioni eccezionali,
tutto ciò è da
considerarsi comunque
un successo.
Nonostante il
significativo calo del
fatturato, il numero di
dipendenti è rimasto
stabile: alla fine del 2020,
Liebherr conta 47.925
dipendenti in tutto il
mondo, appena 124
dipendenti in meno
rispetto all'anno
precedente.
Liebherr ha inoltre
investito 512 milioni di
euro in ricerca e sviluppo
nell'ultimo anno. La
maggior parte di queste
risorse sono state
utilizzate nello sviluppo
di nuovi prodotti e per
l’avvio di numerosi
progetti di ricerca
congiunti con le
università, con altre
istituzioni d'istruzione
superiore e con istituti di
ricerca. Progetti di
ricerca fortemente
concentrati sul tema
delle tecnologie
alternative della catena
cinematica.
liebherr.com
SV15VT
1,5T
SV17VT
1,7T
SV19VT
1,9T
NUOVA GAMMA SV
COMPATTEZZA
& PRESTAZIONI
COSTRUZIONE
CURA DEL
PAESAGGIO
INGEGNERIA
CIVILE
www.yanmar.com
www.yanmar.com

Digitalizzazione
Un nuovo valore aggiunto
Ufficialmente
avviato, in modalità
virtuale,
Digiecoquarry: il progetto
chiave per la
digitalizzazione del
settore degli aggregati, di
cui Holcim è sito pilota.
Si tratta di un progetto
selezionato tra oltre 80
progetti concorrenti, e cofinanziato
dalla
Commissione EU
nell’ambito del
programma Horizon2020
con circa 13 milioni di
euro.
Il Consorzio, di cui Holcim
Aggregati Calcestruzzi fa
parte per l’Italia, si avvale
della partecipazione di 25
partner a livello europeo e
internazionale. Si contano
quindi società (Metso,
Sandvik, Akka, Maxam,
ecc.), università
(Chalmers, Universidad
Politecnica de Madrid,
ecc.), associazioni di
categoria (ANEFA,
Asogravas) e centri di
ricerca (Mintek, Zabala,
ecc.).
Il progetto, coordinato da
César Luaces Frades
(Segretario Generale di
ANEFA - Asociación
nacional de empresarios
fabricantes da áridos)
con il supporto di Zabala,
si svilupperà su un
periodo di quattro anni.
L’ obiettivo è quello di
sviluppare e testare un
nuovo sistema digitale
nelle cave di aggregati:
dall’escavazione, alla
produzione e al trasporto.
Digiecoquarry svilupperà
e validerà, inoltre, in
cinque siti pilota, un
sistema di cava
innovativo e integrato. Si
avranno sensori IQS,
processi, strumenti e
metodi per l'acquisizione,
l'elaborazione e la
condivisione dei dati, per
fornire un controllo di
processo integrato
digitalizzato, automatico
con l’AI in tempo reale per
le cave di aggregati. Quali
benefici comporterà?
Sicuramente una serie,
iniziando dalle migliori
condizioni di salute e
sicurezza per i lavoratori,
Lanciato di recente Digiecoquarry: il progetto
chiave per la digitalizzazione del settore
degli aggregati di cui Holcim è sito pilota.
Tante le società, università e associazioni
di categoria che ne prendono parte
che attraverso processi
automatizzati e
controllati non verranno
più esposti a operazioni
pericolose. Ancora, un
miglioramento
dell’efficienza dei siti
estrattivi degli inerti, con
conseguente aumento
della redditività dei
processi estrattivi e della
sostenibilità operativa a
lungo termine.
Massima sostenibilità ed
efficienza delle risorse
nelle operazioni di cava
attraverso la riduzione
delle emissioni, il
miglioramento della
gestione dell'acqua e la
promozione di un
approvvigionamento
sostenibile delle materie
prime per alimentare le
catene del valore nuove
ed esistenti chiudendo i
cicli dei materiali e
garantendo la produzione
a lungo termine.
Infine, una migliore
accettazione sociale
attraverso la
comunicazione con i
responsabili politici, i
cittadini e gli attori
rilevanti.
Holcim Aggregati
Calcestruzz, coordinerà i
cinque siti pilota europei
dove il sistema verrà
testato (Vicat-Francia,
Hanson-Spagna, Holcim
Aggregati Calcestruzzi-
Italia,
Cronenberger-Germania,
Cimpor-Portogallo)
sperimentando il nuovo
sistema per la parte di
lavorazione dei materiali
alluvionali (la sabbia e la
ghiaia).
holcim.it
[10] giugno 2021 Costruzioni

Attualità&Prodotti
Pale gommate
Ultima generazione
Pale gommate Doosan. Stesse innovazioni
dei modelli più grandi. Più comfort per
l’operatore, efficienza dei consumi,
produttività e durata ai vertici del mercato
Cresce la flotta di
macchine
movimento terra
del gruppo friulano
Zanutta che ha rinnovato
la sua flotta di mini
escavatori con una serie
di Hitachi acquistati dal
concessionario ufficiale
Salomoni. Sono nove
le nuove unità che vanno
ad implementare il parco
macchine Zanutta: sei
miniescavatori Hitachi,
con di peso operativo
compreso tra i 18 ai 50
quintali, e tre minipale
skid loader Gehl”.
“Non capita tutti i giorni
una consegna così
importante, ma quando
capita fa piacere
raccontarlo” – ammette il
responsabile
commerciale di
Salomoni, Enver Malisan.
“È per noi motivo di
gratificazione e orgoglio
poter collaborare con una
realtà solida e di
successo come Zanutta”.
“Tra i servizi che
proponiamo il noleggio
delle macchine è
strategico” – commenta
l’Ad Vincenzo Zanutta
che aggiunge: “Puntiamo
ad essere innovativi in
tutti i settori in cui
operiamo. Questo ci
porta a utilizzare
strumenti sempre più
performanti e
all’avanguardia. Questo
lotto di macchine ci
Fl
otte
te
Un matrimonio perfetto
permette sviluppare il
noleggio di mini dai 18 ai
50 quintali. Abbiamo
sposato la marca
Hitachi per fornire un
servizio preciso e ottime
prestazioni ai clienti”.
hitachicm.eu
zanuttaspa.it
Nuovo lancio
Doosan Infracore
Europe. Parliamo
degli ultimi arrivati
DL220-7 e DL250-7.
Doosan serie 'DL-7'
seguono la prima fase
che ha visto il lancio di
sette macchine più
grandi a dicembre 2020.
Le DL220-7 e DL250-7
fanno parte di un
progetto di ultima
generazione, con una
nuova e potente
motorizzazione
conforme Stage V.
Tra i vantaggi: maggiore
produttività, consumi più
efficienti e un basso
costo totale di possesso.
"Siamo stati felici
dell'accoglienza che
abbiamo ricevuto con il
lancio dei primi sette
modelli della gamma di
pale gommate DL-7 alla
fine dello scorso anno -
commenta Charlie Park,
CEO di Doosan Infracore
Europe. Le pale DL220-7
e DL250-7 offrono tutte le
stesse innovazioni dei
modelli più grandi,
assicurando comfort
dell'operatore, efficienza
dei consumi, produttività
e durata ai vertici del
mercato".
Le benne standard dei
modelli DL220-7 e
DL250-7 hanno capacità
di 2,3 e 2,5 m 3 ,
rispettivamente. La
cinematica a Z assicura
forze di strappo e
capacità di sollevamento
elevate (in particolare per
i materiali pesanti) e un
angolo di scarico ampio
che agevola la fuoriuscita
dei materiali aderenti.
Entrambi i modelli sono
disponibili in versione HL
con braccio High Lift e
contrappeso da 300 kg,
per le applicazioni che
richiedono una maggiore
altezza di scarico e
ancora più versatilità. Le
due pale gommate
hanno trasmissione
automatica Powershift a
4 velocità e assali con
differenziale a
slittamento limitato (LSD)
di serie. In opzione, è
possibile scegliere il
cambio Powershift a 5
velocità con convertitore
di coppia con lock-up e
assali HDL per impieghi
gravosi, che migliorano
ulteriormente la trazione
con il blocco differenziale
idraulico (HDL), in
particolare negli ambienti
a carico elevato.
Il differenziale con
bloccaggio idraulico al
100% è inseribile
automaticamente a piena
coppia, senza intervento
dell'operatore.
Migliorato anche il
powertrain, per fornire
all'operatore l'11% di
velocità di traslazione in
più, fino a un massimo di
40 km/h. Nuova cabina
con visuale più ampia:
con una finestratura del
14% superiore rispetto ai
precedenti modelli della
serie DL-5 e meno punti
ciechi attorno
all’abitacolo. Specchietti
retrovisori a regolazione
elettrica sono disponibili
a richiesta sulle pale
gommate DL220-
7/DL250-7 per un livello
di sicurezza maggiore.
eu.doosanequipment.com
[12] giugno 2021 Costruzioni

Concessionari
Nuove aperture
Hyundai
Construction
Equipment
Europe firma un'altra
importante partnership
con la società G&G
Macchine per la vendita
di macchine movimento
terra in Emilia Romagna.
Presenta così il nuovo
concessionario, che si
trova a Sant’Agata
Bolognese, in provincia di
Bologna. Sarà un punto
adibito alla vendita,
Hyundai Construction Equipment Europe
ha presentato il nuovo Concessionario G&G
Macchine situato in provincia di Bologna.
Accresce così la propria rete vendite in Italia
noleggio e assistenza
tecnica di macchine edili
e stradali.
“La nostra società si è
distinta, sin dalle origini,
per la professionalità e la
competenza tecnica del
nostro servizio di
assistenza. Un servizio
che ci ha permesso di
operare in diversi settori:
dal movimento terra ai
lavori stradali e alle
costruzioni edili, fino
all’impiantistica.
Oggi, la nostra attività
comprende, inoltre, il
noleggio e la vendita di
macchine movimento
terra e stradali”,
commenta Giovanni
Iannarone, titolare di G&G
Macchine.
“Abbiamo intavolato la
nuova partnership tra
Hyundai Construction
Equipment Europe e G&G
Macchine con grande
soddisfazione da parte
di tutti gli attori,
riconoscendo fin da
subito la volontà di
costruire un rapporto
solido.
Siamo orgogliosi di aver
siglato l’accordo con la
società di Sant’Agata,
perché questo è un
passo in linea con il
nostro progetto di
espansione della rete
vendite in Italia. Inoltre, la
grande competenza negli
ambiti dell’assistenza e
del noleggio, fanno di
G&G Macchine, il partner
ideale per incrementare
la presenza del marchio
coreano in Emilia
Romagna”, ha
sottolineato Luca Bellini,
Responsabile Hyundai
Construction Equipment
per il Sud Europa.
L’attività di G&G
Macchine ha origine nel
1992, quando Giovanni e
Geppino Iannarone
fondano, a Sant’Agata
Bolognese, l’Officina
Iannarone, e focalizzano
il proprio core business
sul servizio di assistenza
tecnica di macchine
movimento terra e
stradali. Nel tempo, i due
imprenditori hanno
ampliato il proprio raggio
d’azione, unendo il
servizio di assistenza
all’attività di vendita e di
noleggio, fino a diventare
un importante punto di
riferimento per molteplici
imprese dell’intera Emilia
Romagna.
hyundai-ce.com
Produttiva.
Affidabile.
Redditizia.
Il pacchetto definitivo.
Nuova Serie G
Evolution
[14] giugno 2021 Costruzioni

Lavorazioni Underground
Epiroc ha lanciato
sul mercato una
nuova generazione
di carri di
perforazione
da galleria, il Boomer
M20. Il primo
modello del genere
al mondo con
idraulica e sensori
Precisione garantita
Con idraulica,
elettronica e
sensori protetti il
nuovo Boomer Epiroc
M20 è progettato per
ridurre al minimo gli
interventi di
manutenzione non
programmati e per
massimizzare i tempi di
attività e le prestazioni. Si
tratta, spiegano da
Epiroc, della nuova
generazione nel settore
minerario sottorraneo:
una parte impegnativa
del lavoro in sotterraneo
è l’usura quotidiana dei
tubi idraulici. Il distacco e
la caduta di detriti e la
continua usura dovuta al
contatto con il suolo e le
pareti della galleria
richiedono costanti
sostituzione dei tubi. Il
design del braccio del
Boomer M20 con
l’idraulica posta
all’interno riduce al
minimo i fermi-macchina
per la sostituzione dei
tubi idraulici,
mantenendo la macchina
in funzione anche nelle
condizioni più difficili. “Il
Boomer M20 è stato
sviluppato in stretta
collaborazione con i
principali clienti ed è il
risultato di una ricerca e
di test in ambiente reale.
È la scelta perfetta per le
miniere e per i
contractors che vogliono
superare la concorrenza
grazie all’innovazione”,
afferma Niklas Berggren,
Global Product Manager
Face Drilling Equipment
di Epiroc. Il Boomer M20
è stato progettato
pensando alla sicurezza;
grazie a diverse
caratteristiche, la
Il nuovo Boomer Epiroc
M20 è progettato
per ridurre al minimo
gli interventi
di manutenzione
non programmati.
macchina offre un
ambiente di lavoro sicuro
ed ergonomico per gli
operatori. “La sicurezza è
stata fondamentale sin
dal primo giorno. È la
massima priorità e con
questo carro di
perforazione abbiamo
fatto grandi sforzi per
migliorare la sicurezza
degli operatori”, nota
Berggren. Grazie alle
capacità di gestione da
remoto, gli operatori
possono perforare da
una distanza di sicurezza
che sia lontana dalle aree
pericolose sul fronte della
galleria.
www.epiroc.com
[16] giugno 2021 Costruzioni

Mini escavatori
Sicurezza e affidabilità in casa Kubota con il
lancio di due nuovi mini escavatori, che sono
il risultato di anni di continui investimenti
TOP CLASS
Prestazioni al top
Due nuovi mini
escavatori Kubota
entrano a far parte
della famiglia.
Prestazioni e
caratteristiche operative
migliorate. Le nuove
macchine sostituiscono i
popolari modelli K008-3,
U10-3 e U10-3SL.
Parliamo delle nuove
K008-5 e U10-5, rinnovate
anche nel design,
equipaggiate con i nuovi
motori Stage V progettati
da Kubota, che
rispondono alle ultime
norme ambientali. Con
carreggiate regolabili da
0,7 a 0,86 m, per il K008-5,
e di 0,75 a 0,99 m, per il
U10-5 (ZTS), i nuovi mini
escavatori offrono un
elevato rapporto peso,
potenza e dimensioni
ideali per i cantieri più
difficili. L'U10-5 è ora
dotato di serie di joystick
di comando laterali.
Entrambi i modelli sono
stati equipaggiati con un
sedile dell'operatore più
robusto. C’è maggiore
spazio per le gambe e una
console più ergonomica.
La praticità è rafforzata
dalle innovazioni per la
sicurezza dei lavoratori
sul luogo di lavoro, grazie
a caratteristiche come
l'avviamento di sicurezza
del motore, un sistema di
blocco dei comandi
ampliato, la cintura di
sicurezza arancione ad
alta visibilità, senza
dimenticare la luce LED
sul braccio. Martino
Carrieri, Direttore
Commerciale di Kubota
Italia, spiega: "I nuovi
modelli sono il culmine di
anni di continui
investimenti e sviluppo
dei prodotti Kubota, con
l'obiettivo di migliorare il
design e le prestazioni di
alcuni dei mini scavatori
più popolari oggi
disponibile sul mercato.
Le nuove macchine
replicano le innovazioni
già proposte nei nostri
escavatori più grandi.
Kubota vuole proporre
agli utenti sicurezza,
affidabilità e prestazioni
senza pari, senza
compromessi su peso e
dimensioni".
Inoltre, i dispositivi
antifurto installati in serie
garantiscono la massima
sicurezza di questi
escavatori.
E, di nuovo, Martino
Carrieri: "Kubota
comprende l'importanza
che il settore delle
costruzioni avrà nella
ripresa economica
globale a seguito
dell'impatto del Covid-19
e, per quanto ci riguarda,
siamo entusiasti di poter
offrire agli operatori
macchine potenziate che
daranno loro livelli
migliori di prestazioni e
produttività".
Gli ultimi arrivati, ma non
per questo ultimi,
continueranno a offrire
affidabilità e sicurezza ai
vertici della categoria.
ke.kubota-eu.com
Multi-tasking ancora più facile. Stabilità superiore, ingombro di rotazione minimo, elevata forza
di strappo e capacità di sollevamento fanno dell’ECR58 Serie F un top performer nella sua
categoria. L’elevata pressione del sistema fornisce una grande forza di trazione quando si sale su
pendenze elevate o si viaggia su terreni accidentati. Grazie all’incremento della versatilità è
possibile lavorare in massima sicurezza in una vasta gamma di applicazioni e con diverse
attrezzature Volvo che ne aumentano la produttività al massimo.
www.volvoce.it
[18] giugno 2021 Costruzioni

Attualità&Prodotti
Associazioni
NORMATIVA
e crescita culturale
ANPAR organizza numerosi
convegni sull’intero territorio
nazionale per diffondere
la cultura del riciclaggio
e promuovere lo sviluppo
e il progresso delle tecniche
di produzione e soprattutto
di impiego degli aggregati
riciclati e artificiali.
Con la sua rappresentanza in tutte le regioni
italiane, ANPAR è la casa delle imprese che riciclano
rifiuti inerti
Testi di Fabrizio Parati
ANPAR (Associazione Nazionale Produttori Ag -
gregati Riciclati) nasce nel 2000 per essere
l'Associazione di categoria degli impianti fissi e
mobili che riciclano rifiuti inerti. Si pone l'obiettivo di tutelare
le aziende associate promuovendo, in particolare,
l'utilizzo degli aggregati derivanti dai processi industriali
di recupero dei rifiuti inerti.
Grazie alla propria attività di divulgazione tecnico-scientifica,
è anche il punto di riferimento degli Enti Pubblici
di pianificazione e controllo in materia di gestione e recupero
di rifiuti inerti. Elabora e mette a disposizione delle
Stazioni appaltanti voci di prezzario e capitolati speciali
di appalto per facilitare il compito dei progettisti e dei direttori
lavori e per promuovere l’impiego degli aggregati
riciclati e artificiali (Green Public Procurement).
COSTRUZIONI ha sentito la voce del presidente di AN-
PAR, Paolo Barberi, per fare il punto sul tema del recupero
degli inerti da demolizione e, soprattutto, per avere
la proiezione verso un futuro che, seppur venato di
qualche incertezza, racconta di un settore di grandi potenzialità.
In Italia, il tasso di recupero dei rifiuti da costruzione e demolizione
è dell’81%. È ben superiore al target del 70%
fissato dalle direttive europee in materia. Ma c'è un problema:
si tratta di un riciclo di basso valore che origina
prodotti non eccellenti. Come stanno le cose?
I numeri sono fuori discussione, perché sono quelli forniti
da ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la
Ricerca Ambientale).
Noi, tuttavia, abbiamo il sospetto che la performance sia
un poco sovrastimata, poiché riteniamo che ci sia una
parte di rifiuti inerti che, smaltita in altre maniere, non genera
quei numeri che poi vengono elaborati statistica-
PAOLO BARBERI
Presidente
ANPAR, e anche
componente
del Comitato
Tecnico
Scientifico del
Consorzio REC.
Il primo
consorzio
di Economia
Circolare per
i rifiuti da
Costruzione
e Demolizione.
mente. In ogni modo, prendiamo per buono questo 81%.
Si tratta di un dato che riguarda gli aggregati riciclati o
aggregati artificiali.
I primi sono quelli dati dal riciclaggio dei rifiuti inerti che
provengono dalle attività di costruzione e demolizione,
mentre i secondi sono quelli che derivano dal riciclaggio
dei rifiuti inerti da altri processi (industriali, termici, ecc.).
Nella sostanza non fa differenza. Vengono impiegati per
i medesimi utilizzi, e cioè per costruzioni infrastrutturali:
rilevati e sottofondi.
Ma lì sembra essere il problema: questo riciclo di basso
valore...
È un riciclo di basso valore dal punto di vista economico,
ma lei consideri anche che, in Italia, si producono ogni
anno circa 70 milioni di tonnellate di rifiuti inerti, che costituiscono
la maggioranza relativa in rapporto a tutti i
rifiuti prodotti, ma assoluta in rapporto a quelli non pericolosi.
È evidente, pertanto, che le destinazioni per l’impiego di
questi prodotti devono essere ricercate in opere importanti.
Vale a dire in mercati che possano avere la necessità
di ricevere e assorbire una sostenuta quantità di materiale.
E questo, a mio avviso, conferisce al sistema un
valore ambientale più che economico.
Se si dovesse bloccare il mercato che consente il consumo
dei prodotti riciclati (in generale e, in particolare,
per i prodotti inerti), a un certo punto il magazzino tracimerebbe.
Per evitare di farlo tracimare, l'unico modo
sensato è quello di chiudere parzialmente il rubinetto.
C'è quindi la necessità di un assorbimento
massiccio di questi
prodotti. Tuttavia, ciò non
dovrebbe precludere la possibilità
di sviluppo di soluzioni eccellenti
dal punto di vista della
qualità
Noi stiamo lavorando con altre
associazioni per verificare la
possibilità dell'impiego degli aggregati
riciclati e degli aggregati
artificiali, ad esempio, nel confezionamento
di calcestruzzo.
Ci sono diverse esperienze sul territorio italiano che provano
la bontà di questa soluzione. Sono attive diverse e
fruttuose partnership tra chi ricicla e chi confeziona calcestruzzo
e, in futuro, speriamo che si possano avviare
strette collaborazioni anche tra chi ricicla e chi confeziona
cemento, proprio per nobilitare l'uso del materiale, ma, soprattutto,
per favorire l'ampliamento del mercato attraverso
l'aumento della capacità di ricevere prodotti riciclati.
È ovvio che devono essere riciclati secondo la norma e
devono essere certificati e dichiarati conformi alle normative
europee di settore, quindi marcati CE per i singoli uti-
[20] giugno 2021 Costruzioni
Costruzioni giugno 2021 [21]

Attualità&Prodotti
Associazioni
IN ITALIA si producono, ogni anno, circa 70 milioni
di tonnellate di rifiuti inerti e il tasso di recupero
dei rifiuti da costruzione e demolizione è dell’81%.
giunto degli obiettivi di performance molto
importanti. L'anno scorso gli impianti di
riciclaggio dell'area romana hanno raccolto
più di 1 milione e 200 mila tonnellate di
rifiuti inerti. Il tema vero è che poi da parte
del Governo e della pubblica amministrazione
non vengono fatte tutte le azioni necessarie
per creare il mercato che favorisca
l'uso di questi prodotti di recupero.
E, quindi, lei cosa si auspica?
Mi auspico, innanzitutto, che venga velocemente
pubblicato il decreto End of Waste
sui rifiuti. Il sogno è quello che possa essere
ispirato a criteri moderni. A partire dall'uso
dei prodotti sino all'analisi dell'impatto sull'ambiente
e sulla salute dell'uomo.
Mi auspico, altresì, che venga velocemente
pubblicato un decreto CAM strade e infrastrutture,
perché – come le dicevo – la maggior
parte del materiale riciclato è destinato
alle costruzioni infrastrutturali. In subordine
a questi due decreti, che noi aspettiamo da
tempo, mi auguro che si vinca una diffidenza,
figlia dell'ignoranza tecnica, riguardo all'uso
degli aggregati riciclati e degli aggregati
artificiali. Due norme del Governo, del
ministero dell'Ambiente, che stabiliscano i
criteri per l'End of Waste e che dicano come
devono essere fatte le strade e le infrastrutture,
equiparando gli aggregati riciclati
ai naturali, darebbero una forte spinta.
lizzi e idonei, secondo le normative tecniche, per tutto il
mondo del calcestruzzo e delle costruzioni.
Da cosa è data l’uniformità qualitativa tra i prodotti derivanti
dal riciclo?
L'uniformità è data dalla conformità alle norme di marcatura
CE, che indicano quali sono i parametri di cui dobbiamo
dichiarare i quantitativi nelle nostre certificazioni e nelle
nostre dichiarazioni di prestazioni. La qualità è data, in
sostanza, dalla possibilità di rispondere alle normative di
utilizzo. Ad esempio, se parliamo di strade (norma norma
UNI 11531-1 sulle opere civili delle infrastrutture), oltre
ad avere la conformità alle norme di marcatura , dobbiamo
avere l'idoneità all'uso per questi scopi. La cosa importante,
a mio parere, è che deve essere chiaro che i prodotti
devono essere marcati CE. Diversamente, non
possono essere proposti al mercato. Naturalmente, marchierò
CE il mio prodotto sulla base dell'uso che intendo
farne, cioè modulandolo sull'utilizzatore finale.
Com’è la situazione in Italia?
Vorrei sgombrare il campo da una molesta idea: che in Italia
non siamo bravi a riciclare rifiuti. Ho girato l'Europa, per motivi
associativi, e non ho visto, dal punto di vista della capacità
industriale, molte soluzioni migliori delle nostre, e
questo vale sia per il recupero del riciclo dei rifiuti inerti sia
per il recupero e il riciclo di altri rifiuti. L'Italia, che è una nazione
storicamente priva di materie prime, ha sviluppato
questa capacità di recuperare la materia dal rifiuto. Ha fatto
di necessità virtù. Abbiamo tante piccole e medie aziende
che si sono attrezzate e che, a mio parere, oggi costituiscono
delle eccellenze e degli esempi a livello europeo
per quanto riguarda la capacità del recupero dei rifiuti. Le
faccio un esempio mutuato dalla mia personale esperienza.
Vivo e lavoro a Roma. E, a Roma, ho un impianto di riciclaggio
di rifiuti inerti. Periodicamente mi confronto con i
miei colleghi, e le posso dire che Roma (parlo di Roma perché
ci lavoro, ma il discorso vale per l’Italia intera) ha rag-
La legislazione potrebbe favorire lo sviluppo
di una cultura del recupero?
Sicuramente sì. A seguire, le grandi stazioni
appaltanti, come Autostrade, RFI, le
autorità portuali, potrebbero iniziare, anche
in collaborazione con le associazioni
di categoria, a redigere dei capitolati generali di appalto,
che poi potrebbero diventare capitolati speciali
d'appalto per le singole opere, che consentano l'uso di
questi materiali.
Le faccio un esempio: ormai circa vent'anni fa, in provincia
di Pisa, sono stati costruiti dei tratti di superstrada
con aggregati riciclati e con aggregati naturali, che
sono costantemente tenuti sotto monitoraggio dal
Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell’Uni -
versità di Pisa: negli anni, e questo risultato è dimostrato
da dati scientifici, le strade realizzate con aggregati riciclati
miglioravano le proprie prestazioni, mentre quelle
composte di aggregati naturali si deperivano.
Le criticità e le prospettive, dal punto di vista di Anpar, per
il settore del recupero degli inerti da demolizione?
Una criticità importante – come dicevo – è quella che dipende
da un mercato che ancora deve crescere sino ad
assorbire tutti gli aggregati riciclati che vengono prodotti.
Tutto ciò a vantaggio sia delle aziende (compresa la mia)
sia del sistema. In Italia si producono 60 milioni di tonnellate
di rifiuti inerti l'anno, per riuscisse a trasformarli in
aggregati riciclati che possano essere impiegati principalmente
in edilizia è indispensabile che il Governo e le amministrazioni
pubbliche locali predispongano tutte le normative
e tutti i controlli e tutti i capitolati, ecc. tali da favorire
lo sviluppo di questo mercato. Noi abbiamo chiesto al
Governo, in fase di redazione del PNRR (Piano Nazionale
di Ripresa e Resilienza), che per l'uso dei prodotti riciclati
in generale (non solo degli inerti, perché io rappresento anche
FISE UNICIRCULAR, l’Associazione delle Imprese
dell’Economia Circolare) siano previsti – un po' come accede
per i vari bonus di questo periodo o anche i progetti
che seguono l'industria 4.0 – l'introduzione di agevolazioni
fiscali sul modello del credito d'imposta. Spendo 10
euro per comperare aggregati riciclati per costruire quella
strada: che questi 10 euro, in percentuale o totalmente, mi
vengano riconosciuti.
[22] giugno 2021 Costruzioni
Costruzioni giugno 2021 [23]

Attualità&Prodotti
Dispositivi
Ha il DNA
CORIACEO
Con la propria robustezza, il tablet PRO 8475 assiste
i driver professionisti sempre e ovunque
Testi di Damiano Diotti
Webfleet Solutions, uno dei principali fornitori di
servizi telematici al mondo e parte di Brid -
gestone, presenta il suo Driver Terminal PRO
aggiornato: il PRO 8475. Dotato di tecnologie avanzate,
tra cui connettività LTE e Google Services, il versatile tablet
premium supporta conducenti e fleet manager per
portare l'efficienza dei loro workflow a nuovi livelli.
In combinazione con Webfleet, il pluripremiato software
di gestione della flotta di Webfleet Solutions, il Driver
Terminal PRO connette conducenti e aziende. Combina
in un unico dispositivo una gamma di funzionalità essenziali,
inclusi la gestione degli ordini e OptiDrive 360,
la comunicazione bidirezionale tra conducenti e fleet manager,
che consente ai conducenti di migliorare le pre-
stazioni di guida con feedback visivo e audio, oltre alla
registrazione automatica dell'orario di lavoro e del chilometraggio,
aiutando le flotte a conformarsi alla legislazione
e alle policy.
Il tablet PRO 8475 è progettato sia per l'uso all'interno
del veicolo sia all'esterno. È resistente alle cadute, è a
prova di rotture e di urti, è resistente ai raggi UV, alle vibrazioni,
alla polvere e all'acqua. L’insieme di queste caratteristiche
lo rendono adatto per i conducenti che hanno
bisogno di maneggiare il dispositivo molte volte al
giorno su terreni e in condizioni potenzialmente difficili
per lunghi periodi di tempo.
"Con il Driver Terminal PRO 8, il nostro obiettivo è offrire
il compagno perfetto per tutti i conducenti", afferma
Marco Federzoni, Direttore Vendite Italia di Webfleet
Solutions.
Uno sguardo sul Driver
Terminal PRO 8475:
- Tablet dotato dei servizi Google, comprese
le notifiche push per migliorare la comunicazione
e l'accesso allo store di Google Play, comprese
le Google App standard (come Chrome,
Gmail, Google Maps). La connettività wireless
con LTE supporta velocità di download elevate,
nonché Wi-Fi®, Bluetooth® e NFC/RFID
per la comunicazione wireless e l'uso professionale.
- Navigazione best-in-class per i camion che
utilizza una complessa rete di dati sul traffico
TomTom LIVE e algoritmi avanzati per determinare
i percorsi più adatti e tempi di arrivo stimati
(ETA) precisi. Le mappe preinstallate sono disponibili
anche per l'utilizzo offline.
- Funzionalità di gestione della flotta in combinazione
con Webfleet: vengono supportati la
trasmissione continua di messaggi e la gestione
degli ordini tra i conducenti e il back office.
L'orario di lavoro e la registrazione del chilometraggio
possono essere gestiti in modo efficace,
mentre OptiDrive 360 provvede alla formazione
del conducente a bordo e a fornire
feedback sul comportamento di guida.
- Design hardware robusto ottimizzato sia per
l'uso in auto sia all'aperto: il PRO 8475 ha unoschermo
da 7 pollici di alta qualità con bassa riflettenza,
che è posto in un alloggiamento robusto
e resistente, al riparo da cadute, acqua,
polvere, urti, vibrazioni e altro. Il dispositivo funziona
in modo affidabile all'esterno del veicolo
con elevati livelli di resistenza.
- Tra i migliori supporti di fissaggio della categoria
per un facile aggancio con porte di connessione
versatili in dimensioni compatte.
Il PRO 8475 aggiornato e migliorato è un tablet perfettamente
adattato alle esigenze dei nostri clienti. Li aiuta
a sfruttare i dati smart e li supporta nel raggiungere i propri
obiettivi in modo semplice, rapido ed efficiente."
[24] giugno 2021 Costruzioni
Costruzioni giugno 2021 [25]

Macchine Mezzi d’opera Attrezzature
Testi e foto tecniche di Matthieu Colombo
-7
Peso operativo
18.250 kg
Potenza netta
152 kW
Capacità benna standard 3,5 m 3
Carico rib. alla max artic. 13.440 kg
WALKAROUND

Hitachi ZW220-7
WALKAROUND di
Se pensate che Hitachi sulla 220 abbia messo
solo un Dpf e una nuova livrea vi state sbagliando.
La nuova ZW220-7 è nettamente più efficiente,
spingendo al massimo consuma il 18% meno
ha una pesa integrata di serie
e pensa alla vostra sicurezza
1
2
La nuova livrea nasconde una
ricerca alla massima efficienza
e produttività. Motore, gestione
elettronica meglio integrata e pesa
di serie fanno la grande differenza
Lavorando in standard il consumo
è simile alla Serie 6, ma in modalità
Power con inserito l’Approach
speed control il consumo cala
fino al 18%. Un bel risultato
3
Il nuovo motore Cummins B6.7
ha una coppia ai bassi molto
superiore. A 1.000 giri minuto
spinge il 18% più forte e non molla
fino a 1.400 giri. Più efficienza
4
La combustione è migliorata
perché non c’è più l’Egr
per abbattere gli NOx.
Il post trattamento
rigenera in automatico
5
La collaudata trasmissione ZF
si sposa con l’elettronica Hitachi.
Con un inclinometro e i sensori
di carico in benna, la ZW sceglie
sempre la giusta marcia
6
I comandi sono ora
elettroproporzionali.
Semplificano il lavoro e regalano
funzioni integrate come l’Approach
speed control. Molto efficiente
7
La cabina pressurizzata è ai vertici
della categoria con soli 68 dB(A)
interni e un climatizzatore top.
Ora le consolle sono sospese con
il sedile. Lavorare è un piacere
8
Finalmente un secondo monitor
in cabina e comandi veloci sul
montante. La grande novità
è la pesa integrata da stabilimento
per gestire le fasi di carico
9
La retrocamera è standard, così
come diverse migliorie in termini
di sicurezza passiva. È disponibile
il sistema di monitoraggio a 270°
Hitachi Aerial Angle
10
Il sistema di trasmissione dati
e monitoraggio ConSite è ora
fruibile anche da smartphone
tramite App. Controllare la nuova
ZW220-7 sarà ancora più facile
[28] giugno 2021 Costruzioni
Costruzioni giugno 2021 [29]

WALKAROUND
Hitachi ZW220-7
COMMON RAIL DA 200 MPA
Lato destro
vano motore
Lato sinistro
vano motore
Camera d’aspirazione
cooling
CAMBIA TUTTO Addio QSB,
ben arrivato B6.7. Il nuovo
Cummins è tutto nuovo, pesa
meno, ingombra meno,
è più leggero e nella
configurazione top arriva
ad erogare fino al 31%
in più di coppia rispetto
al vecchio motore.
Più 18% di coppia
a 1.000 giri/min
MAXI COPPA DELL’OLIO PER PALE GOMMATE
Sotto al cofano c’è sempre un Cummins turbo da 6,7 litri,
ma tutto è cambiato. Il nuovo B6.7 respira solo aria fresca
(basta egr) e vede crescere molto la curva di coppia
1
PIÙ SEMPLICE, LEGGERO ED EFFICIENTE Questo
Cummins Stage V di nuova generazione non
ha più l’egr con relativo scambiatore di calore.
La combustione è quindi nettamente migliore, più
efficiente. Senza l’erg cresce anche l’affidabilità.
HARDWARE DELPHI
Ora la gestione del motore
parla americano, così
come il sistema scr
e l’iniezione di urea.
MADE IN JAPAN
L’efficienza del classico filtro
d’aspirazione cilindrico a doppio
stadio concentrico. Anche gli
elementi sono made in Japan.
SENZA PENSIERI Il tendicinghia
automatico assicura sempre
l’ottimale efficienza
e, tra l’altro, riduce usure e costi
di manutenzione.
NON UNA
GOCCIA
A TERRA
Coppa dell’olio
motore profonda
e con scarico
ecologico
accessibile
da lato macchina.
Perfetto.
2
3
PIÙ POTENZA E COPPIA La taratura del B6.7 non è per
nulla spinta. Rispetto alla Seire 6 la potenza sale del 5%
e la coppia massima del 7%. Ma la grande differenza
è nella curva di coppia che ai bassi è molto più forte.
A 1.000 giri/min la coppia è di 950 Nm, ossia del 18%
superiore al motore precedente e tra i 1.000 e i 1.400
giri/min questo valore non cala! Merito anche
della turbina VGT Holset a geometria variabile.
MADE IN JAPAN Il B6.7 della ZW220-7 è una versione
sviluppata espressamente per macchine movimento
terra e la sua coppa dell’olio profonda ma che lascia
spazio all’assale posteriore è dedicata alle pale gommate.
Il motore è fabbricato in Giappone a Oyama.
TURBO VGT
SPEGNIMENTO
AUTOMATICO REGOLABILE
In caso d’inattività il motore
si spegne da solo.
Il sistema, disinseribile,
permette all’operatore
di impostare lo spegnimento
da un minimo di 1 minuto
a un massimo di 30.
Oltre a contenere
i consumi e le emissioni,
evitando che l’operatore lasci
girare al minimo il motore,
il sistema permette di non
cumulare ore di lavoro non
effettive. Il tutto funziona
solamente quando il motore
è in temperatura.
RIFORNIMENTO CON VANO ATTREZZI
[30] giugno 2021 Costruzioni

Hitachi ZW220-7
Condensatore del climatizzatore
Radiatore
trasmissione
Radiatore refrigerante
Radiatore olio idraulico
Intercooler aria-aria
Condensatore clima
Stage V senza pensieri
Soffiante e reversibile
ADDIO CONDENSA Il terminale
di scarico ha un circuito che canalizza
la condensa all’esterno, quindi fuori
dal vano motore. Non si rischia
la corrosione dello scarico.
RIGENERAZIONE PASSIVA AUTOMATICA Il post trattamento dei
gas di scarico ha dimensioni importanti ma è raggruppato
in un unico cilindro modulare che ingloba in sequenza Doc,
Dpf, iniezione di urea e filtro Asc per trattenere eventuali
eccessi d’ammonia. La pulizia del Dpf è prevista a 4.500 ore.
La grande novità è la totale assenza della reimmissione
in camera di combustione di una parte dei gas di scarico.
Questo permette di lavorare a temperature sempre alte,
con aria al 100% aspirata e raffreddata dall’intercooler
d’alluminio e di ottenere un’efficienza di combustione
nettamente superiore a motori con egr.
SCAMBIATORI SEPARATI E IN ALLUMINIO Il gruppo degli
scambiatori è disposto in coda, in vano ben separato
dal motore. L’aria fresca è aspirata dalle feritoie dei
cofani laterali e da quelle della copertura superiore.
Per evitare intasamenti, la ventola inverte il suo senso di
rotazione per espellere le impurità. L’operatore può regolare
la frequenza d’inversione ed escluderne l’automatismo.
PERFETTO Il vaso
d’espansione
del refrigerante
è molto più alto
della testata
motore e più alto
del radiatore
stesso. In questo
modo è facile
individuare
surriscaldamento
prima che sia
troppo tardi.
ELETTRONICA BEN PROTETTA
La Ecm motore è sul lato del motore,
la Main Control Unit è nascosta alle
spalle dell’operatore con la centralina
per la gestione clima, quella di Gps
e trasmissione dati, quindi le prese
diagnostiche di motore e macchina.
Il tutto è in ambiente pressurizzato.
MONITORAGGIO NOX E INIETTORE UREA Lungo il modulo
di scarico sono disseminati sensori per controllare in tempo reale
la percentuale di NOx. Sopra a tutto l’iniettore di urea.
PRESERVA CENTRALINE E IMPIANTO SCR Quando si spegne
il motore, l’impianto spurga l’urea in circolo per evitare
che cristallizzi nelle condutture. Una spia rossa indica quando
lo spurgo è in azione e non è possibile staccare la batteria.
Lo staccabatterie è a due vie: ruotando in senso antiorario
si stacca parte dell’impianto (centraline alimentate), mentre
in senso orario si stacca tutto per eseguire manutenzioni.
ACCESSIBILE DA TERRA
Il serbatoio dell’urea conta
25 litri di capacità
e si rabbocca da terra.
Anche la pompa dell’urea
(sopra a sinistra)
è ben accessibile.
Nel tondo la valvola
termosensibile che permette
di riscaldare il serbatoio urea
con il refrigerante motore.
SCR CON INIEZIONI D’UREA L’impianto d’iniezione urea
è totalmente nuovo. Per il nuovo B6.7 Cummins punta
su un impianto Delphi con centralina interata all’Ecu
motore. Pompa e filtri dell’urea (cambio a 4.500 ore)
sono ben accessibili nel vano d’aspirazione dell’aria
diretta agli scambiatori. Un bypass che in caso
di basse temperature alimenta il circuito che riscalda
il serbatoio urea (immune alla corrosione da sali
d’ammonio), comodamente rabboccabile da terra.
Batterie 2 x 100 Ah
[32] giugno 2021 Costruzioni
Costruzioni giugno 2021 [33]

WALKAROUND di
Hitachi ZW220-7
QUICK POWER SWITCH
La macchina lavora
in modalità standard
e l’operatore può scegliere
la modalità power
per applicazioni gravose.
In alternativa può attivare
con un solo tasto il Quick
power switch che
richiama la massima
potenza fino
a quando non si innesta
la retromarcia.
L’elettronica
abbatte i consumi
AUTO 1 - AUTO 2 Le modalità automatiche della
trasmissione sono due. Se in piano, la macchina
parte sempre in seconda. In Auto 1 è però pronta
a scalare automaticamente per affrontare,
ad esempio, salite a benna carica, mentre
in Auto 2 non scala mai in prima e predilige
la costanza della spinta per facilitare, ad esempio,
l’utilizzo lavori come lo sgombero neve.
IN POWER CONSUMA 18% MENO DELLA SERIE 6 La trasmissione
powershift della ZF Ergopower 5W210 non ha bisogno
di presentazioni in termini di fluidità delle cambiate
e affidabilità nel tempo. Nel caso della Serie 7 il valore
aggiunto ulteriore è tutto frutto di una gestione elettronica
ottimizzata. L’introduzione di un inclinometro “Pitch angle
sensor” (Inertial Measurement Unit) e dei sensori
di pressione sui cilindri di sollevamento del braccio fanno
in modo che la trasmissione scelga rapidamente la marcia
più adatta se si affronta una salita con benna carica
o scarica, o se si affronta una discesa. Inoltre, nel caso
si monti il radar a ultrasuoni posteriore, questo sensore evita
che l’allarme di prossimità funzioni quando la zavorra
posteriore si avvicina al terreno in fase di cumulo materiale.
MAXIMUM GEAR LIMIT
La quinta marcia non è di potenza
ma “lunga” per contenere i consumi
nelle fasi di trasferimento. Questa
nuova funzione non fa ingranare
la quinta limitando la trasmissione
alla quarta marcia.
APPROACH SPEED CONTROL
La ZW220-7 porta al debutto
l’Approach speed control,
un sistema che riduce il consumo
carburante ottimizzando le fasi
di carico. In sostanza quando
l’operatore alza progressivamente
il braccio, la velocità di approccio
al cassone o alla tramoggia si
riduce automaticamente in modo
proporzionale.
La reattività dell’Approach speed
control può essere regolata
su tre livelli: Fast, Middle, Slow.
ZW-6
ZW-7
Made in Japan
ASSALE ANTERIORE
FRONTE ASSE POSTERIORE
RETRO ASSE POSTERIORE
Rispetto alla ZW220-6 gli assali
anteriore e posteriore sono
identici. Realizzati da TCM in
Giappone, sono entrambi disponibili
anche in versione con
differenziale LSD. Su entrambi
sono montati sensori di temperatura
dell’olio con relativa
spia d’allerta a monitor.
OSCILLANTE DI 24°
L’asse posteriore oscilla
di 12 gradi per lato.
Una culla con supporti
in fusione abbassa il più
possibile il baricentro per
ottenere un miglior carico
di ribaltamento alla
massima articolazione.
[34] giugno 2021 Costruzioni
Costruzioni giugno 2021 [35]

ZW220-7
ANALOGICO DAL CUORE LCD
Il cruscotto della Serie 7
è tutto nuovo e integra
un monitor a colori
da 3,5 pollici con cui
si impostano le condizioni
operative del braccio e del
richiamo benna, si verificano
i parametri di manutenzione
e si ricevono segnali
di allerta o anomalia
dall’elettronica. L’indicatore
della temperatura
dell’olio di trasmissione
è analogico e ben visibile.
Ha una diagnostica ultra dettagliata
Nuova pesa integrata di serie
HOME La schermata principale
è caratterizzata dall’indicatore Eco che
aiuta l’operatore a gestire l’equilibrio tra
prestazioni e consumo carburante.
MONITORAGGIO In un’unica schermata
sono riassunti tutti i “parametri vitali”
della ZW220-7 che, tra l’altro, sono
trasmessi al portale web ConSite.
MANUTENZIONE Il sistema riporta
tutti gli intervalli di manutenzione
ordinaria voce per voce
e ricorda l’intervento precedente.
PESA INTEGRATA, RETROCAMERA
E PANORAMICA IMPOSTAZIONI
Anche Hitachi adotta un secondo monitor
a colori da 8 pollici sul montante destro
della cabina, in alto. Questo, controllato
tramite selettore rotativo sulla consolle destra,
permette di navigare i menu della pesa
integrata che conta il numero di bennate
sommandone il peso. In questo modo non
si supera il carico massimo preimpostato.
Il sistema allerta in caso di sovraccarico
puntuale della benna o di avvicinamento
al sovraccarico del camion. Lo stesso monitor
visualizza l’immagine della retrocamera e due
schermate che riassumono le impostazioni
base di lavoro selezionate dal cruscotto.
SELETTORE
ROTATIVO
La navigazione
del nuovo
monitor si fa in
punta di dita
come sulle auto
grazie
al selettore
rotativo
retroilluminato
e 5 pulsanti
scorciatoia.
OLIO MOTORE In questa schermata
è riportato l’intervallo sostituzione
dell’olio motore a 500 ore. ConSite tiene
in memoria la cronologia manutentiva.
PULIZIA DPF A 4.500 ORE Tutti gli
intervalli di controllo e manutenzione
del post trattamento sono raggruppati.
Pulizia Dpf, cambio filtro pompa urea.
CAMBIO REFRIGERANTE A 3.000 ORE
L’intervallo è coerente con l’impianto
realizzato a regola d’arte grazie al vaso
d’espansione più alto di tutti gli elementi.
SOLO PER APPLICAZIONI PARTICOLARI
La rigenerazione automatica durante
il normale lavoro può essere disattivata.
In questo caso sarà il sistema a richiederla.
STESSO INTERVALLO L’olio idraulico
si cambia a ben 4.000 ore, salvo
applicazioni molto gravose per
temperatura (ad esempio acciaierie).
SUPPORTO È presente anche una
guida rapida alla risoluzione dei
problemi segnalati a chiare lettere
e non con codici alfanumerici.
MONITORAGGIO
A 270° CON AERIAL ANGLE
È un sistema
di monitoraggio visivo
dell’area di lavoro
disponibile da fabbrica,
perfettamente integrato
alla macchina. Oltre alla
visualizzazione bird view
è possibile visualizzare
a monitor le diverse
inquadrature delle tre
telecamere, ma anche tutte
e tre assieme in differenti
riquadri. Nel caso
si lavori con uomini
a terra, il sistema
eleva la sicurezza.
[36] giugno 2021 Costruzioni
Costruzioni giugno 2021 [37]

Hitachi ZW220-7
CABINA CERTIFICATA
ROPS ISO-12117-2
FOGS ISO-10262
Nuova tenda parasole a pantografo
MONTANTE
RICCO
Ora sul
montante
destro della
cabina sono
raggruppati
15 pulsanti
per funzioni
rapide
senza
navigare
il menu
delle
impostazioni.
VANO REFRIGERATO Oltre allo spazio
per una borsa frigo con tanto di presa 12V,
c’è anche un vano refrigerato
per 4 bottigliette da mezzo litro.
STERZO
ELETTRICO
JSS
Sui mercati
più evoluti
lo sterzo
elettrico
è fondamentale.
Disponibile
sulla ZW220-7.
Se lo si sceglie
lo sterzo
tradizionale non
scompare
ed è sempre
prioritario.
Il JSS eleva sia
il comfort sia
la produttività.
6 bocchette
orientabili
e diffusore
parabrezza
Innovazioni
nascoste
La cabina Hitachi si conferma ai vertici
della categoria per silenziosità a bordo.
Novità assoluta i comandi
elettroproporzionali che permettono
di personalizzare la reattività
EVOLUZIONE COSTANTE Salendo a bordo della
ZW220-7 non ci si sente spaesati,
ma si notano subito la nuova pulsantiera
sul montante destro che raggruppa tutte
le funzioni rapide e il monitor con pesa
e immagine della retrocamera. Sedendosi
ci si accorge che la consolle è sospesa con
il sedile verticalmente e orizzontalmente e
una volta al lavoro si capisce che tutto è
cambiato. I comandi sono
elettroproporzionali e disponibili in
configurazione joystick multifunzione o con
leve regolabili in tre differenti modalità.
SOLO
68 dB(A)
IN CABINA
ELETTROPROPORZIONALI Per la prima
volta su una pala Hitachi il Joystick
(o le leve) trasmettono un segnale
elettrico a delle elettrovalvole
che regolano le aste di pilotaggio
del distributore. Il nuovo pulsante
Quick Power (sotto, in foto) richiama
la massima potenza fino all’innesto
della retromarcia.
Nuovo pulsante
Quick power
MULTIMEDIA
La radio DAB è anche
Bluetooth con viva
voce e ha una usb
audio. Nuova anche
una Usb di ricarica vicino
al finestrino destro e al vano
porta tablet/telefono.
SICUREZZA D’ACCESSO Nel salire
a bordo della ZW220-7
si apprezzano molto le maniglie
basse che aiutano a salire
o scendere i primi due gradini
di una scala ben inclinata.
Altro punto d’ancoraggio molto
indovinato è il mancorrente
all’interno della porta e, in sequenza,
quello sull’esterno del montante.
Non ci si trova mai a cercare
i punti di attacco! Novità introdotta
dalla ZW220-7 sono i punti
d’ancoraggio a perimetro del tetto,
le pedane anteriori e gli specchi
(elettrici) su telaio richiudibili
manualmente che permettono
di pulire il parabrezza in sicurezza.
VERO CLIMATIZZATORE AUTOMATICO
L’efficienza del climatizzatore
è da riferimento, anche a motore spento,
e mantiene la temperatura impostata
regolando la ventilazione in automatico.
C’è anche il sensore d’irraggiamento solare
(nel tondo) per orientare al meglio il flusso
d’aria. La cabina pressurizzata migliora
le prestazioni di rinfrescamento
e riscaldamento. Inoltre, il tetto della cabina
non è irradiato direttamente ma “ventilato”
grazie a una copertura plastica di qualità.
[38] giugno 2021 Costruzioni
Costruzioni giugno 2021 [39]

Hitachi ZW220-7
VELOCE E SOFT
I finecorsa dei
cilindri
di sollevamento
e benna sono
smorzati
idraulicamente
sia verso l’alto
sia verso il basso
incrementando
la stabilità
operativa.
La forza di sempre
MEMO PER
LE POSIZIONI
BRACCIO
L’operatore può
impostare
direttamente
dal monitor
in cabina
un livello
in alzata del
braccio
e uno in
abbassamento.
A sinistra
il sensore
radiale
che legge
la posizione
angolare dei
bracci in tempo
reale.
WALKAROUND
Monitoraggio da remoto, anche via App
Bracci spessi 500 mm
Cilindri saldati per frizione
TECNOLOGIA CONSITE E GLOBAL e-SERVICE
La tecnologia per monitorare la produttività
delle macchine da miniera Hitachi si declina
a tutta la gamma. La ZW220-7 trasmette
i propri dati operativi via Gprs o satellite
al server su cui risiede la piattaforma web
gratuita di monitoraggio e gestione dei dati
globaleservice.com.
Si va dal monitoraggio delle ore operative,
dei consumi e della produttività alla
segnalazione di anomalie tecniche.
Entro breve, anche i dati rilevati dalla pesa
integrata saranno caricati a sistema.
I clienti Hitachi possono poi attivare
il servizio di reportistica ConSite, ora
fruibile con applicazione per smartphone.
La fattura dei bracci,
i cilindri e la traversa
in fusione hanno le stesse
qualità e proporzioni delle
ZW più grandi. Il controllo
è elettroproporzionale
Pompa principale
calettata sulla trasmissione
SEMBRA UNA ZW300 Le pale gommate Hitachi hanno
la fama di essere di struttura robusta e longeve. Sulla
ZW220-7 lo confermano i bracci spessi ben 500 mm (come
sulla sorella maggiore) e la generosa traversa in fusione
su cui fa perno la biella del cinematismo a Z del comando
benna. I cilindri di sollevamento hanno ora dei trasduttori
di pressione che inviano informazioni al sistema di pesatura.
POMPA DA 275 L/MIN...
una pressione massima
di 27,4 MPa e un distributore
a centro chiuso (come sulla
ZW220-6), ma ora spole
comandate direttamente
da elettrovalvole. È questa
la nuova ricetta Hitachi
per rendere le prestazioni
più facili da ottenere,
lavorando con un livello
di comfort ancora migliore.
RIDE CONTROL
INSERIBILE
E AUTOMATICO
Se attivo,
l’innesco
è automatico
e regolabile
da 3 a 10 km/h.
Si disinnesca
quando
si imbenna
e riattiva
al sollevamento
dei bracci.
NOVITÀ
ASSOLUTA
La ZW220-7
è la prima pala
Hitachi con
distributore
controllato con
elettrovalvole.
L’operatore può
scegliere tre
tipologie
di risposta
in base alla
specifica
applicazione.
NON SOLO ALLA
SCRIVANIA
Spesso non
si prende il giusto
tempo per
monitorare
la produttività
della macchina.
L’App ConSite
permette di farlo
in ogni momento
della giornata
in modo molto
semplice.
Luci stradali led di serie
Tecnologia NordicLights
GPS/GPRS
La centralina
che assicura
la connessione
web è protetta
in cabina, mentre
l’antenna
è protetta tra
il tetto della
cabina
e la relativa
copertura
plastica.
LED DI SERIE L’allestimento di serie
è di 2 fari led (1.200 Lm/cad) da lavoro
sopra cabina. A questi si possono
aggiungere altri due frontali (4 totali),
più due sul cofano posteriore, ma anche
due retro cabina, tutti sempre da 1.200
Lumen cadauno. Con l’opzione High
brightness ogni faro a led è da 4.200
Lumen per mettere a giorno il cantiere.
Costruzioni giugno 2021 [41]

Link al video
ufficiale Hitachi
dedicato alla
ZW220-7
Hitachi ZW220-7
La ZW220-7 in numeri
Capacità benna std
Carico rib. art.
Peso
Potenza
Motore Cummins
Cilindrata
Cilindri
Alesaggio x corsa
Regime di taratura
Velocità del pistone
Valvole per cilindro
Distribuzione
Iniezione
Fasi d'iniezione
Ricircolo gas di scarico
Trattamento allo scarico
Alimentazione aria
Pompe
Portata massima
Pompa
Distributore a cassetti
Pressione
Trasmissione ZF
Marce
Velocità massima
Differenziali
Freni
Pneumatici
Passo
Carreggiata
Articolazione
R. sterzo alla benna
Cinematismo benna
Max alt. perno benna
Forza di strappo
Larghezza benna
Lunghezza max
Altezza trasporto
Batteria
Alternatore
Serbatoio gasolio (urea)
Serbatoio idraulico
3,5
13.440
18.250
152
B6.7 Stage IV
6,7
6
107 x 124
1.900
n.d.
4
convenzionale
common rail
multi
assente
Doc+Dpf+Scr
turbo VGT
cilindrata variabile
275
portata variavile
centro chiuso
27,4
powershift 5 marce
5F/5R
36,3
conv. (limited slip opt)
4 dischi in olio
23,5R25
3.300
2.160
37°
7.000
Z parallel
4.080
14.800
2.910
8.590
3.370
2 x 100
95
255 (25)
114
m 3
kg
kg
kW
litri
mm
giri/min
m/s
l/min
MPa
km/h
mm
mm
mm
mm
mm
DaN
mm
mm
mm
Ah
A
litri
litri
Attenta t anche al TCO
STAGE V MA ATTENTA AI COSTI Nessun
costruttore di pale gommate di questa
categoria può allinearsi allo Stage V
senza adottare un Dpf e i relativi costi
di rigenerazione nel tempo.
La ZW220-7 è però riuscita ad eliminare
l’egr (meno incrostazioni e meno
elettronica) e a raddoppiare gli intervalli
di sostituzione di filtro olio idraulico,
pre filtro gasolio e filtro gasolio.
Scai offre poi interessanti contratti
di manutenzione programmata
ed estensioni di garanzia su misura
dei clienti e delle applicazioni specifiche.
INTERVALLI DI MANUTENZIONE
• OLIO MOTORE E FILTRO 500 ore
• FILTRO GASOLIO 500 ore
• FILTRO OLIO IDRAULICO 2.000 ore
• OLIO IDRAULICO 4.000 ore
• LIQUIDO REFRIGERANTE 3.000 ore
• FILTRO UREA 4.500 ore
• PULIZIA DPF 4.500 ore
Si ringrazia Scai di Perugia e la filiale Scai di Assago (MI)
per la collaborazione alla realizzazione.
www.hitachi.com
Optimized for
Your Operation
Volvo Penta’s Stage V solution is designed especially to ensure dependable power generation, complying with emission standards
while ensuring maximum engine efficiency. Optimized productivity, no compromise. The engine and exhaust aftertreatment system
are developed together as a complete, single-supplier package. It’s a solution that makes life easy for OEMs and brings ease
of operation, fuel efficiency and uninterrupted productivity to mobile units for prime power generation regardless of conditions and
climate.
And the Volvo Penta global service and support network is always there to back you up. www.volvopenta.com/stagevge
Stage V for power generation

Impianti mobili
Komatsu BR380JG-3
Peso operativo 33,5-35,31 t
Produttività max 240t/h
Motore Komatsu 159 kW
Larg. mascelle 1.065 mm
Larg. trasporto 2.860 mm
PRODUTTIVITÀ
con green card
Il frantoio mobile Komatsu BR380JG-3 con motore
Stage V è venduto con certificazione ambientale CO 2
neutral. La qualità di sempre in formato sostenibile
Testi di Matthieu Colombo
COMPENSAZIONE DEI CO2 AL 100% Il nuovo frantoio mobile
BR380JG-3 è la prima macchina Komatsu ad impatto zero di CO2
commercializzata in Europa. In sostanza, Komatsu Europe si
impegna a piantare alberi per compensare la CO2 emessa da ogni
BR380JG-3 consegnato, durante l’intera vita della frantoio. Ogni
cliente riceverà un certificato che conferma la compensazione di
CO2 del suo BR380JG-3 per dimostrare l’impegno della propria
azienda nei confronti dell’ambiente. Un contatore di alberi piantati
online mostrerà l’avanzamento del numero di alberi piantati.
Durante gli anni Novanta, Komatsu ha scelto di sviluppare
il suo primo frantoio mobile a mascelle,
il BR350JG, perché si tratta di una macchina che
lavora in sinergia con pale gommate ed escavatori cingolati,
perché permette di frantumare in cava, vicino al
fronte estrattivo, ma anche di eseguire la riduzione volumetrica
di inerti provenienti da demolizione permettendo
il riutilizzo in sito. Tutto questo permette da ridurre
i costi di trasporto, il consumo di carburante, di ridurre
il conferimento in discarica di macerie e quindi di contenere
l’impatto ambientale sia delle aziende estrattive
sia delle imprese di demolizione. Il BR350JG è stato lanciato
in Europa nel 1999. Nel 2004 ha debuttato il
BR380JG-1, totalmente riprogettato sfruttando l’esperienza
maturata sul campo. Oggi arriva l’evoluzione di
quest’ultimo modello, il nuovo BR380JG-3. Tecnicamente
ci sono tutte le caratteristiche che hanno decretato il
successo del modello di prima generazione e le grandi
Costruzioni giugno 2021 [45]

Impianti mobili
KOMATSU CARE INCLUSA
Il BR380JG-3 è offerto con
formula Komatsu CARE,
uno specifico pacchetto
che nel prezzo
d’acquisto include tutta la
manutenzione
e assistenza per 3 anni
o 2.000 ore. Sono, tra l’altro,
incluse tutte le possibili
manutenzioni del sistema
di trattamento. Il Dpf è garantito
5 anni o 9.000 ore durante le quali
Komatsu CARE prevede due
pulizie. Anche il modulo Scr
è garantito 5 anni o 9.000 ore
durante le quali sono incluse due
pulizie del serbatoio urea.
Tra le opzioni disponibili ci sono
anche delle sovrasponde per aumentare
la capacità della tramoggia.
MASCELLE DA 1.065 X 550 MM
A sinistra il cuore dell’impianto
di frantumazione caratterizzato
da mascelle che in caso di usura
possono essere ruotate di 180°.
INVERSIONE ROTAZIONE
Può essere selezionata
la rotazione normale o inversa
delle mascelle del frantoio,
in modo da frantumare materiali
sfusi che contengono
terriccio/melma, argilla o ardesia,
ma anche di gestire meglio
la rimozione di materiale impilato
o bloccato.
FATTO PER MMT Il motore è costruito
dalla stessa Komatsu. E questo non lo può
vantare nessun costruttore di impianti
mobili al mondo mondo. Si tratta dello
stesso 6,7 litri turbo VGT Stage V
da da159 kW 2.050 giri/min che monta
il PC290NL-11 con post trattamento completo
di tecnologie Scr e Dpf. Il sistema
di post-trattamento Komatsu è a rigenerazione
passiva (la rigenerazione avviene mentre
la macchina è in funzione senza cali
di produttività). Rispetto al modello precedente
l’efficienza nei consumi è migliore del 16%!
CAVA O RECYCLING
La versione per il settore
demolizione e riciclaggio
ha un allestimento completo
di elettromagnete sul nastro
principale e nastro estrattore
laterale richiudibile
idraulicamente.
PRODUCT MANAGER Sotto, Vince Porteous,
Product Manager di Komatsu Europe,
mentre verifica i dati sulla produttività
e sull’efficienza di un BR380JG-3.
I punti di forza del BR380JG-3
IL BR380JG-3 AL MILLIMETRO
A - Lunghezza totale
12.500 mm
B - Altezza trasporto versione Italia 3.440 mm
C - Altezza alimentatore lato 3.200 mm
D - Luce da terra (traslazione) 300 mm
E - Altezza di scarico
2.800 mm
F - Altezza della costola
26 mm
G - Lung. del cingolo a terra 3.275 mm
H - Scarico da centro ruota folle 6.080 mm
I - Larghezza totale
2.870 mm
J - Carreggiata
2.280 mm
K - Larghezza del sottocarro 2.780 mm
L - Larghezza dei pattini
500 mm
M - Larghezza tramoggia
2.500 mm
N - Lunghezza tramoggia
3.540 mm
O - Larg. di scarico nastro
1.050 mm
Online
komatsu.eu
novità sono il motore termico Komatsu Stage V, il sistema
di trasmissione dati e monitoraggio della produzione
di ultima generazione e uno schema di compensazione
di CO2 che viene applicato a ogni singola
macchina venduta in Europa. Sulla carta, infatti, il frantoio
mobile BR380JG-3 è “CO2 neutral” in quanto
Komatsu Europe si impegna, per ogni modello venduto
nel vecchio continente, a piantare un numero di alberi
proporzionale alle emissioni di CO2 effettive della macchina.
Questo a conferma dell’impegno di Komatsu per
l’ambiente, ma soprattutto a fronte della crescente necessità
di ridurre le emissioni di CO2, anche da parte della
filiera delle costruzioni.
Fatti, non parole
“Abbiamo ritenuto opportuno lanciare il nuovo BR380JG-
3 in concomitanza con la Giornata Internazionale della
Terra” ci spega Vince Porteous, Product Manager presso
Komatsu Europe (sopra, in foto). “Il nuovo BR380JG-3 è la
prima macchina Komatsu con motore diesel in Europa a
vantare zero emissioni nette di CO2. Noi siamo convinti
che la soluzione delle problematiche legate a fattori ambientali,
sociali e di governance (ESG) sia fondamentale
per un futuro migliore e per il futuro del nostro settore.
Combinando la tecnologia Komatsu con la biologia, noi, in
qualità di costruttori di attrezzature da costruzione e da
cava, oltre che nel nostro ruolo di membri della società globale,
possiamo rinnovare il nostro impegno nei confronti
dei nostri clienti e del pianeta.”
[46] giugno 2021 Costruzioni
Costruzioni giugno 2021 [47]

Macchine&Componenti
TRASMETTE DATI IN 4G
Il nuovo frantoio a mascella Komatsu
ha tecnologia Komtrax gps-gprs
di quinta generazione. Il sistema
permette un monitoraggio puntuale
della macchina e della produttività.
Impianti mobili
Com’è fatto
Il cuore produttivo del nuovo BR380JG-3 è tecnicamente simile
al Serie 1, ma ora incorpora un nuovo piano vibrante a
due assi in modo da garantire un flusso di materiale regolare
e continuo verso le efficientissime barre di vaglio vibranti
a doppio stadio. Il sistema di alimentazione è di tipo semiautomatico
e comprende sia un dispositivo di rilevazione
del sovraccarico del frantoio, sia un comando automatico
dell’alimentazione per assicurare continuità e la massima efficienza
nella produzione. L’apertura delle mascelle è 1.065
mm x 550 mm, con piastre laterali coniche, e l’operatore può
regolarle dal quadro comandi o scegliere la modalità di regolazione
automatica. In questo modo anche un solo operatore
riesce a essere molto efficiente frantumando grandi
volumi di materiale in poco tempo (in base al materiale la produttività
dichiarata varia da 50 a 240 t/h).
La forza del service KRI
La scelta di Komatsu di produrre un frantoio mobile
è unica nel settore. Non esistono costruttori di
macchine movimento terre che abbiano intrapreso
la stessa strada.
Dal nostro punto di vista è una scelta all’avanguardia
che permette ai clienti di due settori fondamentali,
come le cave e le demolizioni, di fare riferimento
a una sola assistenza e a un’unica piattaforma di
monitoraggio della produttività da remoto. Inoltre
il BR380JG-3, a differenza dei modelli concorrenti,
sfrutta componenti progettati integralmente dal costruttore
per dare il massimo in applocazioni estrattive
e di cantiere, a partire dal motore Stage V con
Grazie al lungo nastro convogliatore (velocità fino a 120
m/min) largo quasi quanto le mascelle (1.050 mm), il è
BR380JG-3 riesce a cumulare fino a 37 t di materiale sfuso
prima di doversi spostare. Il nuovo Komatsu è disponibile
nell’allestimento cava o in quello riciclaggio per rispettivi peri
operativi di 33.500 e 35.310 kg. Il modello per il settore demolizione
e riciclaggio si distingue le il nastro laterale ad apertura
e chiusura idraulica (altezza di scarico di 1.980 mm) e
per il magnete montato alla base del nastro principale per
separare il ferro. Il monitor ad alta risoluzione del quadro
post trattamento ultra collaudato. Il fiore all’occhiello
del BR380JG-3 (oltre alla certificazione CO2 Neutral
sottoscritta da Komatsu Europe) è senza dubbio il
servizio di assistenza di Komatsu Rete Italia che assicura
la manutenzione su tutto il territorio nazionale
e offre estensioni di garanzia con pacchetti di
manutenzione programmata.
komatsuitalia.it
3R COSTRUZIONI
L’impresa
campana utilizza
il frantoio mobile
BR380JG-1 per
la riduzione
volumetrica
di inerti naturali.
Per loro uno
dei grandi pregi
della macchina
è l’affidabilità.
comandi a bordo macchina fornisce in tempo reale le informazioni
sulle condizioni della macchina, sul consumo di carburante
e una guida ECO per l’operatore.
L’allestimento di serie include il radiocomando, molto utile sia
per la movimentazione della macchina, sia per gestirne il
lavoro anche stando in cabina di un escavatore o di una pala
gommata. Sotto al cofano motore gira lo stesso sei cilindri
turbo VGT Komatsu Stage V da 6,7 litri di un escavatore come
il PC290LC-11 con cui condivide persino la stessa taratura
di potenza, ovvero un massimo di 159 kW a 2.050 giri/min.
Tra le dotazioni di sicurezza implementate dal nuovo modello
segnaliamo un gradino pieghevole (per il trasporto)
per eseguire la manutenzione da terra, al pari degli escavatori
di ultima generazione, parapetti specifici e punti di ancoraggio
in modo da poter lavorare con imbracatura di sicurezza.
La ciliegina sulla torta è il sistema telematico
Komtrax di ultima generazione con modulo gps-gprs che
lavora in rete 4G. Questo permette di trasmettere dati operativi
per ottenere rapporti sulle prestazioni della macchina
e sulle condizioni e la manutenzione del sistema di posttrattamento
e del motore.
Un lavoratore fedele
Tra i clienti Komatsu che hanno acquistato anche un frantoio
mobile BR380JG-1 c’è la 3R Costruzioni dei fratelli Roberto,
azienda oggi specializzata nella produzione di calcestruzzo
tramite due impianti. Un classico impianto a secco ed uno di
premiscelato per rispondere alla domanda dei cantieri dell’Alta
Velocità e in genere alla filiera delle ferrovie e delle grandi opere
pubbliche. L’azienda ha inoltre maturato una grande esperienza
nelle lavorazioni stradali, nelle opere pubbliche in genere
e nella frantumazione e commercializzazione di materiali
inerti. Il Komatsu BR380JG-1 è stato acquistato nel 2010 proprio
con questo obiettivo ed è sempre stato un compagno
fedele nonostante l’utilizzo discontinuo. “Può stare fermo
qualche settimana - ci ha spiegato Roberto Benedetto della
3R Costruzioni - per poi essere protagonista di una grande
lavorazione di inerti per rispondere alle richieste di mercato”.
Al suo fianco lavorano una WA380-7, due PC240NLC, un apprezzatissimo
PC138MR-10 con lama e diversi mini escavatori
della Casa giapponese. 3errecostruzioni.it
[48] giugno 2021 Costruzioni
Costruzioni giugno 2021 [49]

Macchine&Componenti
Frantoi mobili
COMPENSAZIONE
Il bacino
da 18.500 m 3
di acqua che
sta realizzando
la NordBau è una
delle opere
di compensazione
previste dal
progetto della BBT
SE per il Tunnel
di Base del
Brennero.
Sopra gli ispettori
BBT esaminano
il materiale
frantumato.
L’impresa NordBau sceglie un Kleemann
da 400 t/h per vincere la frantumazione
di 55 mila metri cubi di granito
di Bressanone e realizzare un bacino
di accumulo acque
Testi e foto di Matthieu Colombo
Oggi l’attenta gestione delle risorse naturali è un elemento
fondamentale della progettazione di grani
opere. A tal proposito la realizzazione della Galleria
di base del Brennero, principale cantiere d’Europa con 230
chilometri di gallerie da scavare tra Italia e Austria per una
tratta lunga 64 chilometri, è un esempio su tutta la linea.
Adottando misure di mitigazione studiate ad hoc, la società
realizzatrice BBT SE minimizzare l’impatto che i cantieri
hanno sul territorio con misure di mitigazione (recupero
e trattamento delle acque di lavorazione, trasporto del
materiale estratto tramite nastri, lavorazione in loco della
materia inerte, rimboscamento, monitoraggio della qualità
dell’aria…). Oltre a tali misure sono state concordate con
gli Enti territoriali dell’area di progetto, diverse misure e opere
di compensazione ambientale. Per il solo territorio della
Valle d’Isarco sono in programma opere per 50 milioni
di euro. Il comune di Campo di Trens, ad esempio, beneficerà
della costruzione di una circonvallazione per Mules,
dell’interramento della linea elettrica e dell’ampliamento
UN MOSTRO
di produttività
[50] giugno 2021 Costruzioni
Costruzioni giugno 2021 [51]
5

Macchine&Componenti
Il nuovo MOBICAT
MC 110(i) EVO2
in assetto
di trasporto è lungo
15.010 mm, largo
3.000 mm e, in base
all’allestimento,
pesa tra 42.500
e 49.000 kg.
CONTROLLO E MONITORAGGIO PRODUZIONE
Oltre al completo quadro touch screen del sistema
di controllo Spective e la connessione WITOS FleetView
per il monitoraggio da remoto di parametri e produttività,
il Kleemann può essere controllato da remoto
con il radiocomando (sopra), ma anche con un micro
radiocomando che permette all’operatore di gestire
il frantoio direttamente dall’escavatore. Si può anche
richiedere lo Spective Connect per monitorare
il funzionamento del frantoio anche dallo smartphone.
Frantoi mobili
ABBATTIMENTO POLVERI Il Kleemann scelto
della NordBau monta di serie il sistema
di abbattimento polveri sia sul nastro
principale, sia su quello laterale (opzionale).
delle infrastrutture per l’approvvigionamento idrico e per
il servizio di acque reflue (1,8 milioni di euro), quindi la costruzione
di nuovi punti di raccolta dei rifiuti. Di fatto BBT
crea l’opportunità di realizzare opere funzionali migliorando
al contempo la qualità paesaggistica complessiva dei
luoghi. Uno dei progetti di compensazione concordati prevede
la realizzazione di un bacino di raccolta acque (vasca
di accumulo che intercetta una pre esistente canalizzazione
dell’acqua sorgiva a valle) da 18.500 m3 ad Aica, Nazsciaves
(BZ), lungo la strada che unisce le strade al livello
del fiume Isarco a Spinga (1.105 m slm), frazione del comune
di Rio di Pusteria (BZ).
La sfida affrontata dalla NordBau
La realizzazione del suddetto bacino da 18.500 m 3 di capacità,
scavato nella montagna di granito di Bressanone
con già in mente un progetto di restituzione e integrazione
al territorio esemplare, è stata vinta con gara d’appalto
dall’impresa locale NordBau Peskoller di Kienes
(BZ), da anni specializzata sbancamenti, opere infrastrutturali,
costruzioni, opere di ingegneria civile e regimazione
delle acque. L’azienda di Franz Peskoller ha vinto
la gara d’appalto per la realizzazione del bacino di
raccolta acque, funzionale alle esigenze delle molteplici
aziende agricole locali. Il lavoro in atto presenta diverse
criticità. La prima è la pendenza del terreno dell’area.
La seconda è la densità della roccia massiva, tipico granito
di Bressanone. Le analisi preliminari all’avvio del cantiere
non avevano lasciato immaginare che il materiale
roccioso fosse pari a circa l’80% del materiale da rimuovere
per costruire il bacino.
Meglio delle analisi ha fatto l’intuito di Peskoller che appena
ha pianificato il lavoro ha iniziato a ricercare un impianto
di frantumazione mobile dalla produttività molto
elevata, ma soprattutto garantita, per processare ed eseguire
a ritmo costante la riduzione volumetrica del marmo
di Bressanone. Si perché numeri alla mano stiamo
parlando di 55.000 m 3 di sbancamento realizzato con
Il frantoio mobile che avevamo prima non arrivava nemmeno
alla metà della produttività di questo, era più rumoroso
e consumava più carburante per metro cubo lavorato.
Utilizzo questo Mobicat MC 110(i) EVO2 da quasi
300 ore e non sono riuscito ancora a portarlo al massimo
delle prestazioni. Per alimentarlo ci vuole un escavatore
da almeno 35 t. Dal punto di vista dell’utilizzo il monitor
touch screen a colori fa la differenza perchè molto intuitivo.
Anche il doppio radiomando è molto intelligente perchè
puoi lasciare sempre il più piccolo nell’escavatore.
Il frantoio
è molto facile
da utilizzare
grazie all’intuitivo
quadro
di controllo touch
screen.
Alexander
Hintner
operatore
impresa
NordBau Peskoller
Adolf
Hoberhofer
coordinatore
cantiere
NordBau Peskoller
Le analisi preliminari per valutare il terreno prescelto per
realizzare il bacino non lasciavano immaginare una percentuale
così rocciosa del terreno. Era evidente che avremmo
trovato granito di Bressanone ma lo si immaginava
coperto da un bello strato di terreno e non quasi affiorante.
Questa “sorpresa” non è stata assolutamente un problema
perchè il nostro titolare Franz Peskoller aveva già ordinato
il Kleemann da 400 t/h di produttività massima.
Questo nuovo frantoio a mascelle ha prestazioni elevatissime
e i primi test con il granito di Bressanone, di pezzatura
anche fino a 500 mm. Ci ha sorpreso anche il consumo
di carburante che mediamente è di soli 16,5 litri/ora.
[52] giugno 2021 Costruzioni
Costruzioni giugno 2021 [53]

Macchine&Componenti
Frantoi mobili
BOCCA LARGA 1.100
MM Sopra le mascelle
standard RT montate
da NordBau.
Sono disponibili anche
set di mascelle a denti
piatti FT e “ad onda” WT.
Tra le opzioni
disponibili anche
il separatore
elettromagnetico
con estrattore
e il nastro
di scarico
allungato
e ripiegabile
idraulicamente.
MOLTO ROBUSTO Il telaio della
macchina, la tramoggia richiudibile
idraulicamente, il prevaglio vibrante, tutto
sembra sovradimensionato e concepito
per facilitare ogni tipo di manutenzione.
micro cariche esplosive e martellone e di ben 44.000 m 3
di materiale da trattare con riduzione volumetrica in cinque
differenti pezzature (0-25 mm, 0-75 mm, 30-50 mm,
40-100 mm e oltre fino a 240 mm).
La scelta del “Mobicat”
Dopo una accurata e minuziosa ricerca, NordBau ha scelto
un frantoio a mascelle semovente Kleemann di ultima
generazione, ossia un MOBICAT MC 110(i) EVO2, capace
di trattare fino a 400 t/ora di materiale. Costruzioni è andata
in cantiere per vedere al lavoro il maxi Kleemann, messo
sotto ai riflettori sia dell’impresa NordBau, sia dalla committente
BBT che esegue un puntale monitoraggio dei cantieri.
Proprio mentre osservavamo il potente e silenzioso
MC 110(i) EVO2 al lavoro, un geologo della BBT stava verificando
che la qualità del materiale trattato fosse congrua
al capitolato d’appalto. Il bacino sarà infatti realizzato al
100% con inerte naturale frantumato in cantiere (più geotessuto,
guaine e canalizzazioni funzionali). NordBau aveva
già un frantoio mobile, ma dovendo processare oltre
55.000 m3 di materiale massivo in meno di un anno, ha cercato
un impianto mobile dalla produttività elevata, per poter
garantire un ritmo elevato al cantiere.
A tal proposito sottolineiamo come sia necessario alimentare
rapidamente il nuovo Kleemann. Secondo il responsabile
di cantiere Adolf Hoberhofer per mantenere il
ritmo di lavoro del Kleemann è necessario alimentarlo con
escavatori da 34-38 t di peso operativo. Per ottenere le pezzature
minori, è stato utilizzato un vaglio mobile a valle del
Kleemann. Ma produttività era cosi elevata da non poter
sfruttare le prestazioni del nuovo frantoio a mascelle.
STAGE V Sopra il motore 5 cilindri Scania DC9 tarato
a 240 kW. La gestione della macchina prevede anche
la modalità Eco che riduce il consumo e, nelle fasi
di azionamento a vuoto, l’usura delle parti. A ridurre
consumi ed emissioni sonore contribuisce la ventola
di raffreddamento termostatica
Potenza intelligente
Il frantoio mobile a mascelle MOBICAT MC 110(i) EVO2
è sviluppato da Kleemann per la prefrantumazione di
quasi tutti i tipi di pietra naturale, ma anche per il riciclaggio.
Canale di alimentazione convoglia il materiale
sul prevaglio con frequenza regolata, quindi alla bocca
del frantoio con mascelle larghe 1.100 mm. Grazie al sistema
CFS (Continuous Feed System), la macchina gestisce
il livello di riempimento in automatico.
In caso di temporanei sovraccarichi puntuali, l’elettronica
manda in protezione il frantoio, mentre nel caso di
esercizio prolungato a potenze eccezionalmente elevate
il carico si riduce automaticamente. Parte dell’alestimento
di serie anche la nebulizzazione acqua per l’abbattimento
polveri.
LATERALE DISPONIBILE
Un secondo nastro
ripiegabile rapidamente
permette di ottenere
in contemporanea
due pezzature. Si aziona
in pochi istanti.
Costruzioni giugno 2021 [55]

Macchine operatrici
Visioni innovative
Sampierana e Bosch
Rexroth insieme
nella realizzazione
di macchine operatrici
speciali, versatili
e confortevoli,
ma soprattutto
personalizzate
Sampierana da
sempre schiera la
propria passione
dalla parte del cliente.
Questo è uno dei motivi
per i quali l'azienda è
stata scelta tra i
principali OEM mondiali,
forte dell’esperienza e
della competenza
maturate che gli hanno
concesso di
concretizzare il proprio
ambizioso obiettivo:
costruire macchine
speciali e
personalizzate per le
diverse richieste. La
collaborazione con
Bosch Rexroth nasce
dalla condivisione degli
obiettivi. Entrambe le
aziende condividono
una visione che punta
all’innovazione
diventando il più
efficienti possibili su
tutto il processo
produttivo,
ammortizzando i costi
ed evitando i fermi
macchina. Ed è per
offrire delle soluzioni
che apportino
trasformazioni di valore
agli utilizzatori finali che
Sampierana ha
sviluppato una
collaborazione sinergica
con Bosch Rexroth, uno
dei principali fornitori
strategici specializzato
nella fornitura di
soluzioni
elettroidrauliche.
Grazie al sistema EOC, a
circuito aperto
elettronico, Sampierana
con il suo marchio
Eurocomach è stata in
grado di progettare,
nell’arco di due anni, due
modelli innovativi per gli
utilizzatori finali: il 60ZT
e il 65TR, che risultano
estremamente agili,
riducono i costi e le
probabilità di fermo
macchina, aumentano
la produttività e
rispettano le ultime
normative
in termini di impatto
ambientale. “Siamo
partiti dalla lavorazione
del ferro e siamo arrivati
a creare delle macchine
speciali,
e il futuro
dell’intelligenza
artificiale ci spingerà
ancora oltre. È grazie
alla collaborazione di
Bosch Rexroth che
possiamo raggiungere
questi obiettivi e che
possiamo migliorarci
insieme”,
è quanto hanno
affermato Alessandro
Goisi, Marketing Dept.
Manager, Giuseppe
Fabbri , Eurocomach
Technical Dept.
Manager, e Francesco
Para, Eurocomach
Technical Dept.
sampierana.com
www.boschrexroth.com
La nostra gamma è composta da macchine affidabili, durature
nel tempo e con bassi costi di gestione, con ampia possibilità
di scelta tra nastri di stoccaggio, alimentazione, frantoi
e vagli mobili. Completa l’offerta un vasto panorama di vagli
rotanti Trommel, vagli FreeFlow, trituratori ad albero lento, stazioni
di cernita manuale, classificatori e alimentatori.
[56] giugno 2021 Costruzioni
393 8411449 info@fsisrl.com fsisrl.com

BISON
Guida autonoma
Più sicurezza e profitto
Sono oltre tre miliardi le tonnellate
di materiale movimentato dai dumper
con sistema a guida autonoma
Cat MineStar Command che incrementa
la produttività fino al 30% e riduce il TCO
per tonnellata movimentata
Caterpillar annuncia
un ulteriore
miliardo di
tonnellate di materiale
trasportato da camion
autonomi che utilizzano
Cat® MineStar
Command per il
trasporto, superando
così il traguardo dei tre
miliardi di tonnellate.
Non solo, negli ultimi due
anni c’è stata
un'espansione dei tipi di
merci trasportate
autonomamente ed è
cresciuto il numero di
modelli su cui la nuova
tecnologia può essere
applicata. Oggi
Caterpillar dispone di
flotte di sistemi di
trasporto autonomi
(AHS) Command che
operano in tre continenti
- Nord America, Sud
America e Australia - in
17 miniere, gestite da
nove diversi clienti. Le
materie prime estratte
usando il Cat Command
includono ferro minerale,
sabbie bituminose, rame,
carbone e oro.
“Da quando abbiamo
superato il traguardo dei
due miliardi di tonnellate,
abbiamo attrezzato più
miniere con i camion
Command e abbiamo
creato la prima
applicazione di
estrazione dell'oro al
mondo con Command
per il trasporto", afferma
Jim Hawkins, direttore di
[58] giugno 2021 Costruzioni
Cat MineStar Solutions.
"Rispetto al momento in
cui abbiamo superato un
miliardo di tonnellate
movimentate da dumper
a guida autonoma,
abbiamo ampliato la
nostra flotta Command
quasi del 250%”.
Il sistema MineStar
Command per dumper
ora copre le classi di
dimensioni da 190 a 360
tonnellate. La linea Cat di
modelli Command
include Cat® 789D,
793D, 793F, 797F e il 794
AC da 297 tonnellate con
azionamento elettrico.
I kit di retrofit di comando
sono disponibili per i
camion da miniera Cat
e per altre marche di
camion e attrezzature di
carico. Da quando i primi
dumper Cat autonomi
sono stati
commissionati nel 2013,
questi modelli AHS
hanno percorso più di
110 milioni di km,
equivalenti a un viaggio
di andata e ritorno in
linea retta di una
distanza minima verso
Marte, il tutto senza
infortuni sul lavoro
riconducibili alla guida
autonoma. I clienti che
utilizzano Command in
miniera, dichiara
Caterpillar, segnalano
miglioramenti
significativi in termini di
produttività e TCO per
tonnellata dei dumper
inferiori. L’incremento di
produttività rilevato
arriva a punte del 30%.
“Continuiamo a bruciare
le tappe e superare i
nostri obiettivi in anticipo
sui tempi, migliorando
costantemente
l’efficienza del sistema a
guida autonoma” -
afferma Marc Cameron,
vicepresidente di
Caterpillar Resource
Industries. “Oggi
prevediamo di superare
la soglia dei 4 miliardi di
tonnellate in tempi più
rapidi rispetto al
passaggio da due a tre
miliardi di tonnellate.
Guardando al futuro,
stiamo pianificando
l'espansione di
Command per il
trasporto per includere il
nostro dumper da
miniera Cat 785 da 140
tonnellate”.
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Macchine&Componenti
Escavatori a risucchio
CREATORI
d’una nuova cultura
Gerotto Federico protagonista della Prassi UNI
sulle tecniche di aspirazione pneumatica
Testi di Damiano Diotti
LA GEROTTO
è un'azienda
che sviluppa
soluzioni
per rendere
sempre più
efficienti,
sicure e
produttive
le operazioni
di pulizia,
bonifica e scavo
nei cantieri,
nelle industrie
e anche nelle
infrastrutture,
in Italia e nel
mondo.
A lato,
un escavatore
a risucchio
dell’azienda
Gerotto.
Le tecnologie di aspirazione pneumatica sono una
soluzione alternativa alle tecniche di scavo tradizionali
che sfruttano l’aria come vettore per scavare,
rimuovere e aspirare qualsiasi tipo di materiale solido,
fluido o melmoso sia in ambito industriale sia civile.
Una tecnica che in molti paesi europei è adottata da diversi
anni e che in Italia si sta consolidando. Mancava,
però, una regolamentazione sull’impiego e le caratteristiche
di queste soluzioni. Nel nostro Paese, la Gerotto
Federico è stata fra le aziende pioniere di queste tecnologie,
grazie agli escavatori a risucchio, e ha scelto di essere
fra i promotori e fra gli estensori della prassi
“Tecnologia di realizzazione delle infrastrutture interrate
a basso impatto ambientale - Sistemi ad aspirazione
pneumatica” (UNI/Pdr 97:2020). Il documento – pubblicato
a fine 2020 – ha visto protagonisti UNI, IATT
(Italian Association of Trencheless Technology), UNIN-
DUSTRIA e alcuni player italiani del settore.
“Siamo onorati – commenta Alessandro Gerotto,
Procuratore Speciale dell’azienda Gerotto – di essere fra
chi ha contribuito a scrivere un documento fondamentale
per l’innovazione del settore dell’edilizia, delle bonifiche
e dei sottoservizi. Le applicazioni di questa tecnologia
sono veramente molteplici e contribuiscono a creare
una nuova cultura del nostro settore imperniata su tre
parole chiave: tecnologia, sicurezza e sostenibilità. In
Italia, le potenzialità sono enormi: in Francia e in Inghilterra
queste tecnologie sono già nei capitolati per gli appalti
nei centri storici. Ad oggi mancava nel nostro Paese un
documento che normasse il tutto e siamo orgogliosi che,
grazie a questa prassi, si sia fatto un passo in avanti”.
La prassi definisce i diversi
passaggi del lavoro
di aspirazione, riconosce
l’enorme importanza delle
tecnologie trenchless
nel ridurre i disagi socioambientali
rispetto alle
tecniche di scavo tradizionali,
nel migliorare la logistica
di cantiere e nel
promuovere la grande
flessibilità di utilizzo delle
tecniche di risucchio nei
più disparati settori industriali,
come acciaierie, raffinerie,
stabilimenti chimici
e petrolchimici, industrie
del vetro, cantieri edili, impianti
trattamento acque,
impianti produzione biogas e molto altro.
Il progetto è stato coordinato da Gianmario Giurlani di
IATT, che sottolinea: “L’aspirazione pneumatica si inserisce
nel più ampio alveo delle tecnologie NO DIG. Il gruppo
di lavoro, insieme a UNI, IATT e Unindustria, ha lavorato
a lungo e in modo proficuo per quasi due anni e credo
che il risultato sia importante per fare cultura sulle tecniche
di scavo non invasive. Stiamo inoltre lavorando a
un progetto di documento che completa quello già scritto
e che riguarderà i robot per gli impieghi su spazi confinati
e No Man Entry”. La prassi è disponibile su UNI/PdR
97:2020.
[60] giugno 2021 Costruzioni
Costruzioni giugno 2021 [61]

Demolizione&Riciclaggio
Macchine&Componenti
Impianti mobili
Centro Europa e Paesi scandinavi sono le aree in cui
si è sviluppata la cultura del riciclaggio e del riutilizzo
delle risorse, anche in cantiere. Oggi tutta l’Europa
guarda in questa direzione, complici le normative comunitarie,
ma grazie soprattutto alle committenti dei lavori
che hanno maturato la necessità di inquadrare come sostenibile
il loro operato.
Prendiamo ad esempio la Svezia, dove il riciclaggio e riutilizzo
di inerti è lo standard per ogni lavoro. Si tratta di
un Paese con una superficie superiore a quella italiana del
50 per cento, ma con un sesto di abitanti, solo dieci milioni.
La densità abitativa è nettamente inferiore alla nostra,
così come lo sono le imprese della filiera delle coil
giusto
Il nuovo frantoio mobile Rockster R1000S Stage V
è l’ideale per passare da un sito di lavoro ad un altro
Testi di Matthieu Colombo
Rockster
Frantoio ad urto
Bocca aliment.
Peso operativo
STRETTO
R1000S Stage V
4 martelli
960 x 720 mm
30.400 kg
struzioni. Tutte queste premesse per presentare la Haga
R.O.T. Service AB, ossia una importante realtà svedese
con due sedi operative e oltre 70 dipendenti che opera trasversalmente
nei settori di demolizione civile-industriale,
bonifiche di siti industriali e terreni, rimozioni stradali con
riciclaggio di asfalto, demolizioni controllate e con microcariche.
La grande forza di questa realtà, dalle competenze
ampie nell’ambito della demolizione e del riciclaggio
dei materiali, è la formazione periodica di tutte le risorse
umane in squadra e l’attenzione l’evolvere delle tecnologie
operative e dei macchinari.
La flotta aziendale spazia dei recenti Volvo HR da demolizione
fino ai robot da demolizione Brokk.
CIRCOLA
LIBERO
La larghezza
di trasporto
ridotta a 2.550
mm è l’ideale
anche per
l’Italia.
La scheda
tecnica
è disponibile
sul sito web
rockster.at.
VEDERE
PER CREDERE
John Torsell,
titolare della
Haga R.O.T.
Service AB,
accanto
al Rockster
R1000S.
Dopo averlo
visto al lavoro
ne ha subito
ordinato uno…
La macchina
è qui allestita
con il vaglio
supplementare
RS100 con
relativo nastro
RB92. Così
allestita
la macchina
pesa 34,90 t
Costi di trasporto minimi
Per rafforzare ulteriormente la propria missione nel riciclaggio
di qualità e nel riutilizzo efficiente delle macerie da
demolizione in loco, la Haga R.O.T. Service AB ha recentemente
acquistato un frantoio a urto mobile R1000S prodotto
dall’austriaca Rockster. Il nuovo R1000S è azionato
dall'ultima evoluzione del motore CAT C9.3B Stage V accoppiato
ad una trasmissione idrostatica che assicura prestazioni
di frantumazione costanti lavorando con il motore
sempre nella gamma di giri ottimale riducendo i consumi.
La pompa idraulica si adatta solo ai requisiti di potenza del
frantoio, il che significa un minor consumo di carburante
per tonnellata di materiale finale frantumato.
Il nuovo frantoio mobile ad urto (4 martelli) viene utilizzato
principalmente nei siti di demolizione per il riciclaggio
delle macerie (prevalenza calcestruzzo armato). La macchina
è allestita di serie con un separatore magnetico, a distanza
regolabile dal nastro, per rimuove efficacemente
il ferro dal calcestruzzo frantumato per ottenere un prodotto
finale di qualità uniforme con pezzature da 0-80 mm
o 0-100 mm. Il Rockster R1000S ha inoltre un alimentatore
vibrante situato sotto l'uscita del frantoio e un sistema
di vagliatura indipendente sovradimensionato.
Come sempre a fare la differenza sul territorio è il servizio
di assistenza che in questo caso è assicurato dalla
Biocare Svenska AB di Niklas Johansson. “Il principale vantaggio
di Rockster R1000S è che non richiede alcun permesso
di trasporto ( la macchina è larga 2.550 mm) e, grazie
alle sue dimensioni compatte sotto le 35 tonnellate, è
estremamente mobile", afferma Johansson. “Inoltre, questo
frantoio è allestito con il soffiatore d’aria RVB1700 che
le parti leggere che non sono inerti come plastica, tessuto,
polistirolo, parti in legno, ytong e materiali simili, il che
si traduce in un ottimo prodotto finale”.
[62] giugno 2021 Costruzioni
Costruzioni giugno 2021 [63]

Demolizione&Riciclaggio
Ruote da demolizione e taglio
LA PIÙ GRANDE
mai realizzata
La nuova escavatrice a ruota RWE 100 di Simex
esegue tagli a sezione predefinita su superfici dure
e compatte quali asfalto, cemento e roccia
Testi di Fabrizio Parati
L’RWE 100
progettata
per l’impiego
con escavatori
da 50 a 75 t,
esegue tagli
a sezione
predefinita su
superficie dure
e compatte.
L’RWE 60 in numeri
peso consigliato escavatore 28 – 45 ton
larghezza
100 – 130 – 200 mm
profondità
600 mm
potenza massima applicabile 100 kW
forza al dente max
23 kN
peso operativo
(senza sella di attacco)
2.550 kg
portata olio richiesta 200 – 350 l/min
massima pressione olio
350 BAR
La gamma delle ruote da demolizione e taglio RWE di
Simex contempla due modelli: l'RWE 60 e l'RWE 100.
Per montaggio su braccio escavatore, le escavatrici a
ruota RWE 60 e RWE 100 sono progettate per realizzare tagli
a sezione predefinita su superfici dure e compatte: asfalto,
cemento, roccia, e sono anche attrezzature ideali per svolgere
lavori di demolizione e subacquei. Due motori idraulici
di grande cilindrata, a pistoni radiali in presa diretta, garantiscono
una coppia elevata e grande forza al dente.
La RWE 100 è un’attrezzatura davvero speciale, perché è
la più grande escavatrice a ruota mai realizzata da Simex.
Progettata per essere montata su escavatori di grandi dimensioni,
da 50 a 75 ton, l'escavatrice a ruota RWE 100
esegue tagli a sezione predefinita su superfici quali cemento
e roccia.
La presenza di due due motori idraulici di grande cilindrata,
a pistoni radiali in presa diretta, garantisce un'elevata coppia
e assicura una grande forza al dente.
La nuovissima RWE 100 si rende ideale per scavi a sezione
predefinita e per lavori di demolizione, sia su superfici
orizzontali sia verticali.
La RWE 100 è disponibile in tre ruote da taglio per profondità
di lavoro di 800 - 900 -1000 mm e per larghezze di scavo
di 130 -180 - 200 mm. A seconda della ruota da taglio
montata, il peso operativo dell’attrezzatura varia passando
da 4.750 a 5.200 kg.
L’RWE 100 in numeri
peso consigliato escavatore 50 – 75 ton
larghezza
130 – 180 – 200 mm
profondità
800 – 900 – 1.000 mm
potenza massima applicabile 220 kW
forza al dente max 55,7 – 50,2 – 44,8 kN
peso operativo
(senza sella di attacco) 4.750 – 5.200 kg
portata olio richiesta 400 – 450 l/min
massima pressione olio
350 BAR
[64] giugno 2021 Costruzioni
Costruzioni giugno 2021 [65]

Demolizione&Riciclaggio
Impianti mobili
NUOVA VITA
al ballast
Testi di Matthieu Colombo
LOCALITÀ RAMIOLA Il sito operativo rilevato dalla Ro.Tras è sull’argine del fiume Taro, all’altezza di Fornovo di Taro,
tra due storici ponti. Gli accordi presi con la Provincia prevedono la ricostruzione dell’argine per difendere dalle acque
gli impianti di lavorazione inerti, ma anche un contributo alla regimazione delle acque del Taro.
La Ro.Tras di Parma affianca
all’offerta di inerti alluvionali
anche cinque pezzature
di riciclati di qualità certificata,
ottenuti da ballast ferroviario.
Asso nella manica,
gli impianti mobili Powerscreen
Differenziare per crescere. Così la giovane società
Ro.tras, con sede a Parma e oltre trent’anni d’esperienza
nel settore dei trasporti di inerti e della cantierizzazione
stradale, poco più di due anni fa ha rilevato
un sito estrattivo di materiale alluvionale da anni attivo
sugli argini del Taro, in località Ramiola (PR), adiacente a
Fornovo di Taro.
Oltre a riavviare l’impianto fisso dismesso dalla precedente
proprietà So.Ve., complesso in grado di lavorare sei differenti
pezzature con una produzione annua prossima alle
200 mila tonnellate, la Ro.Tras ha investito per offrire anche
inerti riciclati di comprovata qualità lavorando e certificando
cinque differenti pezzature di Materia prima seconda
(MPS) ottenute da ex ballast ferroviario conferito in
pezzatura 50-60 mm.
Produttività mobile e modulare
Per lavorare il ballast conferito, Ro.Tras ha scelto di appoggiarsi
alla consulenza tecnica della Impianti Industriali,
importatore esclusivo per il Nord Italia degli impianti Terex
Powerscreen e in particolare alla pluriennale competenza
di Ennio Dedè, un nome di riferimento per l’intera filiera della
frantumazione e della vagliatura di materiali.
Costruzioni ha visitato il sito produttivo a Ramiola, dove
oggi vengono lavorate circa 200 mila tonnellate di ex ballast
ferroviario per ottenere Mps certificata nella pezzatura
originale 50-60 mm e nelle pezzature 0-3 mm, 0-6 mm,
5-8 mm, 8-15 mm e 15-20 mm.
Cuore della produzione di riciclato è un frantoio mobile
ad urto ad asse orizzontale Powerscreen Trakpactor 260SR
con post-vaglio a piano singolo (modulo vagliante a sgan-
[66] giugno 2021 Costruzioni
Costruzioni giugno 2021 [67]

Demolizione&Riciclaggio
IN ATTESA DEL 1400 Sotto, il vaglio Warrior 800 preso
a noleggio da Ro.Tras in attesa che un più prestante
Warrior 1400 sia disponibile per la messa in servizio.
Impianti mobili
FINO A 250 T/H
La versione SR
del
Powerscreen
Trakpactor 260
si distingue per
il post-vaglio
a piano singolo
(foto a destra).
Questo modulo
vagliante si può
sganciare
rapidamente
dall’impianto
stesso.
cio rapido) per cui il costruttore dichiara una produzione
oraria che può arrivare fino a 250 t/h. Si tratta di un impianto
da 33.950 kg di peso operativo, motore CAT C7.1 da 205
kW, trasmissione idraulica del rotore con sistema di protezione
da sovraccarico e gestione del carico regolabile
per controllare la velocità di lavoro e alimentatore vibrante
con piastra da 3.270 mm per 800 mm. La tramoggia da
2,3 m 3 di capacità è larga 2.180 mm, mentre il nastro estrattore
principale è largo 900 mm, quello di ricircolo materiale
tipico della versione SR è largo 500 mm, così come
quello laterale opzionale. Tra le opzioni c’è ovviamente il
magnete a estrazione laterale e il sistema abbattimento
polveri integrato da stabilimento. Stiamo quindi parlando
di un modello sviluppato per assicurare una produttività
elevata e costante nella resa del prodotto in applicazioni
minerarie ed estrattive, ma anche per la riduzione volu-
EX BALLAST FERROVIARIO La base degli inerti
riciclati e certificati da Ro.Tras sono inerti
precedentemente utilizzati per le massicciate farroviarie.
Ennio
Dedè
socio
Impianti Industriali
Rocco
Gualtieri La nostra impresa fonda le radici a
Amministratore Parma nei primi anni Novanta e da allora
si è specializzata in trasporto di
Ro.Tras
inerti, soprattutto funzionali a opere
infrastrutturali, am anche alla realizzazione di sbancamenti
e realizzazione di sottofondi e sotto servizi. Diciamo che
in ambito stradale ci manca solo la stesa del tappetino finale
d’asfalto. Per differenziare le attività abbiamo colto
l’occasione di rilevare questo sito estrattivo lungo il Taro.
Oltre a riavviare il trattamento degli inerti alluvionali arrivando
a una produzione annua di circa 200 mila t/anno,
abbiamo puntato con pari convinzione alla rigenerazione
degli inerti trasformandoli in Mpa certicicata. Gli impianto
mobili Powersceen sono il nostro asso nella manica!
Non capita tutti i giorni di incontrare realtà che oggi investono
e lo fanno nella giusta direzione, quella del riciclaggio. Ro.Tras
si è avvicinata da poco al settore della lavorazione inerti e per
la lavorazione dell’ex ballast ferroviario ha saputo ascoltare tutti
i nostri consigli. Un esempio su tutti è l’acquisto del nastro
LL75, un prodotto per ora poco compreso in Italia, ma molto
interessante. Abbiamo trovato assieme le soluzioni per avviare
la produzione attendendo l’arrivo della macchina nuove.
metrica per il riciclaggio e la lavorazione di macerie da demolizione.
Il modello in azione alla Ro.Tras è noleggiato
dalla Impianti Industriali in attesa che arrivi l’esemplare nuovo
ordinato. Anche il vaglio Warrior 800 che lavora a valle
del 260SR per ottenere tre ulteriori granulometrie è a noleggio.
Si tratta di un vaglio inclinato multiuso per impieghi
gravosi a due piani, adatto ad operazioni di stoccaggio,
classificazione a tre frazioni e vagliatura a monte o a valle
di frantoio. Il vaglio del Warrior 800 è compatibile con
barre Bofor, vagli a pettine, maglie tessute e piastre perforate.
Questa formula di produttività compatta non soddisfa
però le ambizioni di produttività della Ro.Tras che sta
attendendo un vaglio di capacità quasi doppia rispetto a
un Warrior 800, un Powerscreen Warrior 1400.
I primi Powerscreen scelti da Ro.Tras
A corredo della coppia in azione per processare l’ex ballast
ferroviario ci sono altre macchine verde Powerscreen. Il
primo impianto acquistato da Ro.Trans è stato infatti un
vaglio inclinato Chieftain 600 scelto per lavorare in coppia
ad un nastro trasportatore a carico ribassato LL75 da 22,85
m di lunghezza operativa. Quest’ultimo permette di cumulare
materiale in quantità, in altezza e rapidamente, ri-
[68] giugno 2021 Costruzioni
Costruzioni giugno 2021 [69]

Impianti mobili
RISPARMIO DI TEMPO E DENARO Sotto, il vaglio
inclinato Chieftain 600 scelto per lavorare in coppia
al nuovo nastro trasportatore a carico ribassato LL75.
In confronto a una pala gommata, questa soluzione
permette di rispamiare molto carburante.
Impianti Industriali
Nata nel 1983 come società
specializzata nella
progettazione e installazione
di impianti per
cave, miniere e acciaierie,
la Impianti Industriali
di Dalmine (BG) si è specializzata
in vendita e noleggio di impianti mobili
per la vagliatura, impianti di frantumazione e nastri
trasportatori.
Dal 1995 è distributore ufficiale del marchio
Terex Powerscreen per il Nord Italia (servizio
ricambi e assistenza per Powerscreen e Pegson),
mentre dal 2012 è distributore nazionale dei prodotti
a marchio Telestack. Dal 2019, Impianti
Industriali è anche l’unico concessionario italiano
per gli impianti MDS, azienda leader mondiale
nella produzione di vagli rotativi trommel.
Semplice risparmio
L'utilizzo dei nastri trasportatori o degli impilatori
contribuisce ad aumentare la capacità di
stoccaggio e a ridurre la movimentazione sul
posto del materiale.
Il trasportatore di alimentazione a carico ribassato
Powerscreen LL75 consente infatti di scaricare
con pale gommate ed escavatori ad un’altezza
di alimentazione sensibilmente inferiore
rispetto agli alimentatori convenzionali.
L’esclusivo design della tramoggia consente l'alimentazione
posteriore che può rappresentare
un vantaggio quando si opera in zone in cui lo
spazio è limitato. Il modello LL75 dispone di un
nastro impilatore ad inclinazione variabile lungo
ben 22,85 m per assicurare una eccellente capacità
di stoccaggio. Il potenziale massimo di
movimentazione materiale è di ben a 500 t/ora.
sparmiando molto carburante (e un operatore), rispetto al
cumulo di pari materiale fatto con una pala gommata.
La versatilità degli impianti mobili
Per rispondere alla crescente domanda di mercato di inerti
rigenerati, la Ro.Tras ha investito in quattro differenti
soluzioni Powerscreen chiamate a fare squadra e dare forma
concreta all’idea di trattamento e rigenerazione della
Materia prima seconda.
A differenza di un investimento unico in un impianto fisso
dedicato al riciclaggio o in macchine compatte pensate
per essere trasferite da un sito di lavoro ad un altro, la
scelta delle Powerscreen fatta da Ro.Tras è la guista via di
mezzo. Gli impianti mobili scelti dall’impresa parmigiana
sono infatti progettati per assicurare grandi produzioni e,
all’occorrenza, essere trasferiti in nuovi ambiti operativi. Tra
le aree in cui Ro.Tras vorrebbe riuscire a offrire il servizio di
riciclaggio di inerti c’è senza dubbio l’area prossima a Parma
città e l’hinterland milanese.
[70] giugno 2021 Costruzioni

Demolizione&Riciclaggio
Pinze
Testi di Damiano Diotti
Rapidità d’esecuzione nei lavori di consolidamento
degli argini del fiume Secchia, in Emilia Romagna,
con le attrezzature di VTN
La scelta di Parenti Costruzioni
La Parenti Costruzioni, per svolgere i lavori del cantiere del
fiume Secchia, si è rivolta a VTN Europe. Andrea Suar, Area
manager per VTN (segue la parte adriatica, dal Friuli Venezia
Giulia fino alla Puglia), ci spiega la genesi del rapporto tra
le due aziende: “Si sono rivolti a noi per la prima volta. Li ho
conosciuti e li ho accompagnati a visionare una nostra attrezzatura
da un nostro cliente, cioè da una ditta che anch’essa
si occupa prevalentemente di consolidamento e
messa in sicurezza degli argini. Ebbene, vedendola al lavoro,
la Parenti Costruzioni è rimasta più che soddisfatta
dalle qualità di questa attrezzatura. E oltre a questa ne hanno
ordinate due analoghe”. L’attrezzatura a cui si riferisce
Suar è la pinza VTN per movimentazione massi PM1500,
della serie PM. Sono sei i modelli di pinze, per escavatori
da 3 a 60 t, che compongono la serie PM di VTN. Suar precisa
che “poi hanno la Parenti Costruzioni ha acquistato
anche due pinze per la movimentazione di materiali della
serie MD, cioè la MD140, per una macchina più piccola, e
una MD65”. Sono tre attrezzature diverse, che esprimono
caratteristiche differenti e che sono adeguate per diversi
interventi. Andiamo a conoscerle meglio.
NEL CANTIERE DEL FIUME SECCHIA la Parenti
Costruzioni si è servita delle pinze VTN PM1500,
VTN MD65 e VTN MD140.
struiamo interamente in VTN ed è in Hardox 400”, ci tiene
a precisare Andrea Suar. È dotata di una rotazione idraulica
continua a 360°. Ha un doppio cilindro protetto, per l'apertura
e la chiusura delle chele, che sono dentate (3+2) con
denti intercambiabili, ed è un’attrezzatura pensata proprio
per svolgere l’attività di movimentazione massi.
La pinza demolitrice selezionatrice MD140 è anch'essa
un'attrezzatura costruita in acciaio Hardox 400 con rotazione
idraulica continua a 360°. Ha un solo cilindro ed è dotata
di lame intercambiabili e reversibili. Pur essendo un’attrezzatura
più leggera della precedente, la MD65 ha le
stesse caratteristiche: rotazione idraulica continua, costruita
in Hardox e contro-lame intercambiabili e reversibili.
E ha cilindri con freno in apertura.
La serie MD di VTN contempla nove modelli, per escavatori
da 1,5 a 60 t.
Le ragioni di distinzione
“VTN si contraddistingue per la qualità costruttiva dei propri
prodotti", ci dice ancora Andrea Saur. “Ci teniamo a rappresentare
degnamente il made in Italy nel mondo. E questo
si traduce in prodotti costruiti con particolare attenzione
a tutti i componenti sia di carpenteria metallica sia di idraulica.
Tra l’altro, tutto è realizzato da noi internamente con
materiali d’alta qualità. Abbiamo, come ovvio, fornitori per
le ralle, e, su nostra licenza, i cilindri sono costruiti specificatamente
per noi".
VTN, oltre al consueto servizio di assistenza, spesso fornisce
anche il montaggio e il collaudo delle attrezzature
presso il cantiere, con personale interno, per garantire al
cliente la massima funzionalità dell'attrezzo.
IN TRE NEL
cantiere emiliano
Èstato necessario intervenire per consolidare gli argini
del fiume Secchia e rendere stabile la Traversa San to dell'argine è la Parenti Costruzioni, con sede a Minozzo
L'impresa esecutrice che si è occupata del consolidamen-
Michele, in prossimità della centrale idroelettrica interrata
– che delimita il confine tra le provincie di Reggio realizzare interventi in questo tipo di cantieri e per il con-
di Villa Minozzo (RE), che è un'azienda specializzata nel
Emilia e Modena.
solidamento degli argini.
Tre attrezzature diverse
Nel cantiere del fiume Secchia, che è durato un mese, la
Parenti Costruzioni ha riscontrato una rapidità d’esecuzione
proprio grazie all’impiego delle tre attrezzature VTN.
La pinza PM1500 è stata installata su un escavatore
Liebherr 930. Mentre la MD140 è stata impiegata su un
Liebherr 914 compact. La MD65, infine, è stata installata
su un midi-escavatore Eurocomach 95UR.
Tre attrezzature diverse per tre fasi di lavoro diverse. Alla
PM1500 è stato delegato il compito di svolgere il lavoro
gravoso di movimentazione dei massi e il posizionamento.
Mentre le altre macchine sono servite come attrezzature
di servizio. "La PM1500 è un'attrezzatura che co-
MATERIALI DI QUALITA’ Tutte e tre le attrezzature VTN
usate nel cantiere emiliano sono realizzate, per
assicurarsi la massima resistenza, con acciao Hardox.
[72] giugno 2021 Costruzioni
Costruzioni giugno 2021 [73]

Demolizione&Riciclaggio
Benne selezionatrici
La benna selezionatrice MB-HDS523
è la più grande, la più potente e anche
la più robusta della gamma dei vagli
stellari MB-HDS
Testi di Damiano Diotti
LA MB-HDS523
ha cinque alberi
posizionati
in modo tale
da garantire
una maggiore
produzione
e una maggiore
velocità
di lavorazione.
AMB Crusher l’orecchio teso alle necessità dei clienti
non è mai mancato, ma, oggi, quella capacità di
ascolto si è ulteriormente affinata. Quell’orecchio è
ancora più attento di quanto sia masi stato prima d’ora.
“Sono le loro motivazioni, quando ci raccontano esigenze e
problematiche dei loro cantieri, la chiave di volta per nuove
idee e spunti”, sostengono nella sede di Fara Vicentino.
A due anni dal lancio della nuova gamma di vagli stellari MB-
HDS, a MB si sono accorti che era possibile dare di più. Anzi,
che i propri clienti avevano bisogno di qualcosa in più. Di qualcosa
che potesse essere un vantaggio e un valore aggiunto
anche in altri cantieri o aree di applicazione.
Ed è così che è nata lei: la benna selezionatrice MB-HDS523,
la sorella maggiore della gamma dei vagli stellari MB-HDS.
La più grande. La più potente e più robusta.
Installabile su escavatori dalle 30 alle 45 tonnellate, è progettata
per i settori in cui la potenza e la robustezza sono imprescindibili,
come ad esempio il settore delle cave, in particolare
quando serve trattare grandi quantità di materiali, come
carbone e fosfato.
MACCHINA
da guerra
[74] giugno 2021 Costruzioni
Costruzioni giugno 2021 [75]

Benne selezionatrici
È particolarmente indicato anche per smuovere, vagliare
e aerare tonnellate e tonnellate di terra, per esempio nel
settore scavi, movimento terra, grandi progetti di canalizzazioni.
Ma senza escluderne l’utilizzo per molte altre applicazioni.
In realtà, non importa quale sia il cantiere o il materiale,
perché la nuova benna MB-HDS523 è ben accessoriata
e il suo obiettivo è uno solo: alta produttività.
La MB-HDS523 ha ben 5 alberi posizionati in modo tale da
garantire una maggiore produzione e una più alta velocità
di lavorazione. Il ‘’V Shaft System’’ è stato studiato proprio
per creare una doppia vagliatura in contemporanea ed incrementare
la produzione.
Tutto, nella nuova MB-HDS523, è studiato per massimizzare
il risultato: il pettine defilato consente al materiale di
fluire ed entrare nei rotori senza bloccarsi o impaccarsi.
La nuova attrezzatura MB è anche provvista di un carter superiore
anteriore smontabile, per poter dare maggior angolo
di chiusura alla macchina e aumentare la produzione.
La più grande della gamma è anche decisamente la più potente:
il vaglio a stella MB-HDS523 è alimentato da due motori,
per assicurare una performance costante e veloce.
Ma la potenza è nulla senza l’adeguata robustezza: la cassa
della selezionatrice MB-HDS523 è solida, robusta, adatta
a cantieri impegnativi e carichi di lavoro importanti.
Le parti soggette ad usura sono protette da ulteriori spessori
in Hardox. E la spalla ed il telaio di spessore maggiorati
la rendono una macchina performante. Siamo di fronte,
assicurano in MB, a “una vera macchina da guerra”.
Si potrebbe pensare che un’attrezzatura di questo calibro
sia impegnativa da mantenere, che necessiti di manutenzioni
particolari, fermi macchina costosi, di cambi
rotori da effettuarsi in officina. Ma le cose non stanno
esattamente così, perché, innanzitutto, MB Crusher vuole
davvero facilitare il lavoro in cantiere sotto tutti gli aspetti,
anche dal punto di vista della manutenzione. Del resto,
un cantiere sempre in azione è un cantiere in cui i lavori
finiscono prima, con conseguente risparmio sia di tempo
sia di soldi.
Nel vaglio a stella MB-HDS523 il sistema di ingrassaggio è
centralizzato per semplificare, ma, soprattutto, per permettere
di velocizzare tutte le operazioni di manutenzione.
Anche il cambio rotori è facile, come per tutte le altre attrezzature
della gamma: si possono sostituire direttamente
e comodamente sul posto, in totale sicurezza, e dedicando
allo svolgimento dell’operazione solo pochi minuti.
Inoltre, il sistema brevettato mantiene saldi i supporti girevoli,
i rotori si estraggono e si riposizionano con semplicità.
Insomma, quando il lavoro si fa tosto, quando le necessità
sono grande velocità, volumi e produttività, è il momento
di sfoderare l’artiglieria pesante.
C
M
Y
CM
MY
CY
CMY
K
LA NUOVA BENNA MB-HDS523 è ben accessoriata e il suo obiettivo è uno solo: alta produttività.
È installabile su escavatori dalle 30 alle 45 tonnellate, ed è progettata per i settori in cui la potenza e la robustezza
sono valori operativi imprescindibili: cave, scavi, ma anche movimento terra e grandi progetti di canalizzazioni.
[76] giugno 2021 Costruzioni
Una gamma completa di attrezzature frontali e per escavatore
adatte alla compattazione e alla messa in sicurezza del terreno:
piastre compattatrici, battipalo, fresaceppi, ruota compattatrice,
trivella e rullo compattatore.
Per maggiori informazioni: commerciale@malagutisrl.com | www.malagutisrl.com

Demolizione&Riciclaggio
Sollevatori telescopici
NUMERO PERFETTO Giuseppe Labbate,
responsabile impianti della ditta Decom,
posa davanti a tre dei telescopici Bobcat
della flotta dell’impianto di Matera.
TL43.80HF Waste Expert
Capacità sollevamento 4.300 kg
Alt. max sollevamento 7.500 mm
Sbraccio orizz. max 4.000 mm
Potenza motore
97 kW
Testi di Giampaolo Delbosco
PRODUTTIVITÀ
garantita
Decom, una tra le prime aziende End of Waste
in Italia sceglie i telescopici Bobcat per movimentare
il materiale da riciclo nel suo impianto di Matera
Non un allestimento composto da protezioni per un
sollevatore telescopico standard, ma una versione
espressamene sviluppata per le esigenze produttive
della filiera del waste e del riciclaggio. È questo
l’asso nella manica del Bobcat TL43.80HF Waste Expert
che si ispira a macchine industriali telescopiche ben più
grandi dedicate ai siti di riciclaggio. L’altro punto di forza
di questa Lince costruita nello stabilimento Bobcat francese
è proprio il rapporto tra prestazioni e agilità operativa
assicurata dalle dimensioni compatte e dal ridotto diametro
di sterzata. Lo sa bene la Decom di Matera che ha
trovato nei telescopici Bobcat la soluzione ideale per la
movimentazione intensiva di materiale da riciclo all’interno
del suo impianto nella zona industriale "La Martella"
di Matera. Decom, nata nel 1997 nel settore del trasporto
merci per poi evolversi e specializzarsi nel trasporto di
rifiuti speciali, dal 2008 ha approcciato la gestione di materiale
da riciclo civile e industriale. Nel 2015 ha aperto il
suo primo impianto nella zona industriale di Matera, che
attualmente che gestisce il riciclo e lo smaltimento riciclo
di plastica, carta, alluminio, vetro e in generale dei rifiuti
che arrivano dalla raccolta differenziata di comuni lucani
e pugliesi per un bacino di circa 500 mila abitanti.
Obiettivo riciclare il 98%
Una delle prime aziende in Italia "End of Waste" è la ditta
RIALZATO Il Bobcat TL43.80HF Waste Expert
ha una luce a terra che la dice lunga.
Il baricentro resta basso e lo si intuisce dalla distanza
ridotta tra il centro ruota e la base del braccio.
Decom Srl di Matera. La certificazione "End of Waste” si
ottiene con la verifica di conformità del sistema di gestione
per il corretto trattamento di quei materiali che cessano
di essere considerati rifiuto. L’obiettivo di Decom è
arrivare a riciclare il 98% del materiale che viene trattato
all’interno del proprio stabilimento. Sensibile alla cultura
dei materiale da riciclo, Decom aderisce ogni anno all'iniziativa
“Ricicloaperto" promossa da Comieco (Con -
sorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a
base Cellulosica), aprendo le porte degli impianti del riciclo
di carta e cartone a studenti (foto a sinistra)per mostrare
in diretta le fasi del processo industriale, e far comprendere
cosa succede a carta e cartone una volta
conferiti negli appositi contenitori.
Per svolgere l'attività di trasporto e gestione dei materiale
da riciclo, la Decom si avvale di telescopici Bobcat che,
grazie alla loro robustezza, efficienza, versatilità e facilità
d'uso, hanno dimostrato di avere le caratteristiche essenziali
per l'impiego nelle applicazioni industriali intensive
tipiche del mercato dello smaltimento dei rifiuti.
Punta di diamante della flotta è il TL43.80HF Waste Expert,
[78] giugno 2021 Costruzioni
Costruzioni giugno 2021 [79]

100% ELETTRICO
Sollevatori telescopici
ZERO EMISSIONI
NEW ELECTRIC RANGE
che Bobcat definisce il più robusto della sua categoria.
Come anticipato, si tratta di una macchina sviluppata per
la movimentazione dei materiali per il settore del riciclo,
anche grazie al ricco catalogo di attrezzature dedicate
che ne esaltano la versatilità operativa.
Giuseppe Labbate, responsabile impianti della ditta Decom
Srl, afferma: "Nel corso degli anni, per migliorare la qualità
del lavoro e i tempi del ciclo produttivo, abbiamo acquistato
dapprima un telescopico Bobcat TL26.60, impiegato
all'interno del capannone, per poi implementare
il parco mezzi con un TL38.70HF, che opera all’esterno,
per il carico del materiale sui camion."
"Di recente abbiamo ulteriormente ampliato il parco macchine
con la pala telescopica TL43.80HF Waste Expert”
- continua Giuseppe Labbate. “Allestita con rinforzi e le
protezioni quali telaio e griglie cabina e fanali, questo
mezzo è risultato per noi ottimale in quanto i materiali
movimentati sono spesso a rischio di caduta. Inoltre l'agilità
data dalle 4 ruote sterzanti, la compattezza e la capacità
di sollevamento oltre i 40 quintali, ha reso la movimentazione
ed il carico di materiali da riciclo molto più
semplice con conseguente incremento della produzione.
Il Waste Expert lavora a ciclo continuo 24 ore al giorno
ed è risultato ottimale in particolare per la movimentazione
ed il carico della carta e del vetro che ha un peso
specifico elevatissimo, da 2400 kg/m3 a un massimo di
2800 kg/m3."
Sicurezza e alte prestazioni
Come tutti i telescopici Bobcat, le versioni "Waste Expert"
hanno un telaio scatolato saldato per soddisfare cicli di
impieghi gravosi e offrono un'ottima altezza libera dal
suolo, con protezione sottoscocca sull’intera lunghezza
per proteggere i componenti vitali della macchina. A
FLOTTA BOBCAT Alla Decom i telescopici della Lince
la fanno da padrona. Qui sopra un TL26.60
con allestimento Waste e pneumatici antiforatura.
queste basi si aggiungono una forza di strappo della
benna eccezionale, impianto di raffreddamento efficiente,
baricentro basso e interasse lungo per migliorare
stabilità e capacità di sollevamento, assali rinforzati
e pneumatici pieni per impieghi gravosi.
Le prestazioni sono figlie della collaudata idraulica con
maxi pompa a portata variabile e distributore LS Flow
Sharing che gestisce fino a 190 l/min, nonché dell’High
Flow di serie. Un’idraulica di punta che permette di velocizzare
la velocità dei cicli di lavoro su piazzale e assicura
una notevole capacità di sollevamento permettendo
sia di accumulare materiale sia di caricare camion
in modo più efficiente.
Ciliegina sulla torta è la cabina che oltre a essere un ambiente
di lavoro confortevole, esalta la sicurezza del
TL43.80HF Waste Expert grazie alla visibilità panoramica
a 360 gradi è garantita dalla cabina asimmetrica
brevettata con protezione ROPS/FOPS livello 2 e finestrino
posteriore senza montanti.
Qualità e assistenza sul territorio
La Decom di Matera si è affidata a Caldarola Srl, il concessionario
Bobcat per la Puglia e la Basilicata dal 1986.
“Decom utilizzava telescopici della concorrenza" afferma
Marcello Masi, responsabile commerciale di Caldarola
"Fattori quali la facilità di utilizzo, la robustezza dei mezzi,
la garanzia standard di 3 anni, estendibile a 5, e la nostra
assistenza post vendita, hanno avvicinato il cliente
al nostro marchio. L'affidabilità e la resistenza dei mezzi
ne ha determinato la completa soddisfazione."
Unisciti ai leader nell’innovazione elettrica che lavorano per un futuro più
sostenibile. La nostra pionieristica gamma di macchine è al 100% elettrica con
zero emissioni, zero compromessi sulle prestazioni e molto più silenziosa.
Oggi nessun altro produttore di macchine edili ha più esperienza di noi nella
costruzione di macchine elettriche. Ora puoi scegliere: contatta il tuo rivenditore
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Demolizione&Riciclaggio
Impianti mobili
La gamma di impianti
mobili Metso distribuiti
dalla Scai si rinnova
con il frantoio ad urto
Nordtrack I908
e il vaglio Nordtrack S2.5
Testi di Matthieu Colombo
FRANTOIO AD URTO
Il cuore della macchina si apre
facilmente per manutenere
i martelli senza perdere tempo.
Metso Nordtrack I908
Peso operativo 23.600 kg
Motore Volvo D8 (188 kW)
A richiesta vaglio grizzly
Largh. trasp. 2.500 mm
QUALITÀ
formato Italia
DEFERIZZATORE E VAGLIO
A sinistra il frantoio mobile
a martelli Nordtrack I908
con il deferizzatore opzionale.
In alto, la macchina allestita
con vaglio grizzly multiplo.
Metso Outotec amplia la sua gamma di frantoi mobili
e vagli mobili firmata Nordtrack lanciando due
nuovi prodotti. Entrambi i nuovi modelli puntano
a concentrare le qualità Metso in un formato ultra compatto
con larghezza di trasporto di soli 2.500 mm e peso
di circa 23.000 kg.
L’obiettivo dei progettisti era infatti concepire dei modelli
per il settore delle costruzioni e del trattamento degli inerti
direttamente in cantiere, quindi macchine facili e poco
dispendiose da trasportare da un sito operativo ad un altro.
La prima novità che vi presentiamo è il frantoio mobile
ad urto Nordtrack I908, ottimizzato per piccoli siti di frantumazione.
Accetta diversi tipi di materiali, dal riciclaggio
dell'asfalto alla frantumazione del calcestruzzo, pur consentendo
la frantumazione convenzionale delle rocce.
Costruito sulla base dell'I908S che ha dimostrato di essere
una delle unità Nordtrack più vendute (soprattutto in
Europa) può montare un modulo vagliante a richiesta.
[82] giugno 2021 Costruzioni
Costruzioni giugno 2021 [83]

Impianti mobili
Metso Nordtrack S2.5
Peso operativo 23.000 kg
Motore CAT 4,4 (98 kW)
Capacità fino 450 ton/h
Largh. trasp. 2.500 mm
S U S T A I N A B I L I T Y
T H A T W O R K S
VERSATILE Il compatto Nordtrack S2.5 ha un vaglio
principale a due piani. Può essere utilizzato come prescalper
o come vaglio terziario a valle di un frantoio.
L’intera gamma è visionabile sul sito scaispa.com
Il secondo impianto mobile presentato nel 2021 è un vaglio
molto versatile che può lavorare a monte o a valle del
frantoio mobile che vi abbiamo appena introdotto. Il nuovo
vaglio Nordtrack S2.5 è anch’esso progettato per siti
di piccole aree si adatta a molteplici applicazioni grazie ai
due piani di vagliatura altamente efficienti sui quali è possibile
posizionare un'ampia scelta di griglie. Oltre a essere
una soluzione perfetta per il riciclaggio delle macerie della
filiera delle costruzioni e delle demolizioni, il Nordtrack
S2.5 è così versatile da essere un asso nella manica per
una flotta noleggio.
Le nuove frontiere dei Nordtrack
A tal proposito Vesa Tuloisela, Direttore responsabile dell'offerta
di prodotti Nordtrack presso Metso Outotec, ha dichiarato
"Vogliamo far crescere la nostra base di clienti nel
[84] giugno 2021 Costruzioni
settore del riciclaggio, offrire soluzioni interessanti per il
noleggio e per gli operatori del settore delle costruzioni in
tutto il mondo. Questi due nuovi prodotti sono la realizzazione
di questa attenzione rivolta alle loro aspettative".
"Posso dire con orgoglio - continua Tuloisela - che la gamma
Nordtrack è stata accolta molto bene dai nostri clienti.
Si è dimostrato una soluzione flessibile che soddisfa diverse
esigenze individuali. Le vendite della gamma
Nordtrack si sono sviluppate molto bene nonostante la
pandemia e abbiamo persino superato i nostri obiettivi di
vendita in alcuni settori. Naturalmente, rimaniamo attenti
ad ascoltare i feedback dei nostri clienti. Con la nostra competenza
in materia di prodotti e processi, miglioriamo l'efficienza
energetica e idrica dei nostri clienti aumentando
la loro produttività e riducendo i rischi ambientali per essere
il partner per un cambiamento positivo”.
Metso Outotec, forte delle esperienza maturata dal Gruppo,
è da considerarsi un pioniere nelle tecnologie sostenibili,
nonché soluzioni e servizi completi per la filiera estrattiva,
della lavorazione dei minerali e della raffinazione dei
metalli in tutto il mondo.
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sollevamento fino a 2,6 t

Cave&Calcestruzzo
Impianti mobili
INCESSANTE
Un impianto Bison 250
di Simem è stato scelto
a noleggio dalla
Prefabbricati Scaligera
per l’ampliamento della
Contri Spumante
Testi di Fabrizio Parati
Adeguamento costante dei siti produttivi, ampliamento
e automatizzazione delle aree logistiche: è
una costante della Contri Spumante, azienda di
Cazzano di Tramigna, in provincia di Verona. Una costante
generata dalla più intrinseca ricchezza che un'attività
possa avere: il rinnovare se stessa, per reggere il più difficile
dei compiti: stare sul mercato.
Lo stabilimento della Contri Spumante di Cazzano di
Tramigna ha una capacità di stoccaggio di 45.000 ettolitri
in autoclavi per la produzione di vini frizzanti e spumanti
e altri 45.000 ettolitri in vasche e serbatoi in acciaio per lo
stoccaggio. Le due maggiori linee di imbottigliamento sono
dedicate alla produzione di vini frizzanti e spumanti con
una capacità produttiva di 12.000 e 18.000 bottiglie all’ora;
mentre la linea minore serve alla produzione di vini fermi,
con una capacità di 10.000 bottiglie/ora.
Completamente automatizzate e flessibili in termini di formati
e sistemi di imballaggio, ora queste linee saranno implementate,
nel solco di quella capacità di rinnovamento
di cui abbiamo parlato in apertura di articolo. Sono in corso,
infatti, i lavori per l’ampliamento dello stabilimento dell’azienda.
il cantiere, avviato da circa tre mesi, durera per
15 mesi. A occuparsi dei lavori è la Prefabbricati Scaligera,
di Isola della Scala (VR).
La scelta del Bison
Michele Menegatti, della Prefabbricati Scaligera, ci racconta
che “nello stabilimento centrale della Contri Spumante
[l’azienda ha un’altra area produttiva a Campogalliano, in provincia
di Modena] sarà realizzato un impianto automatizzato
della linea di produzione con quattro linee di imbottigliamento.
Noi ci occupiamo di realizzare gli scavi e tutte
le opere in calcestruzzo armato”.
In zona, tuttavia, non c'è la possibilità di approvvigionamen-
qualità mobile
L’IMPIANTO
composto da
Bison 250,
Silos verificale,
automazione
Simem@tic
flow, per la
gestione del
ciclo macchina
e il controllo
delle specifiche
di dosaggio,
per ottenere
un prodotto di
qualità elevata
e costante
nel tempo.
[86] giugno 2021 Costruzioni
Costruzioni giugno 2021 [87]

Cave&Calcestruzzo
Impianti mobili
to di calcestruzzo, e, pertanto, la Prefabbricati Scaligera è
dovuta ricorrere all’apporto di un impianto mobile. "Per la
tipologia di calcestruzzo che usiamo in questo cantiere, cioè
un materiale con resistenze importanti, la possibilità di produrlo
in loco aiuta a mantenere la qualità", aggiunge Michele
Menegatti. Ed è a questo punto che è entrata in scena la validità
della proposta Simem: l’impianto mobile Bison 250.
Gli impianti mobili, del resto, rispondono ad un’esigenza logistica
di ottimizzazione del flusso dei materiali, così come
di qualità del processo produttivo, per garantire le caratteristiche
del calcestruzzo nel momento in cui viene posto in
opera. Poi, certo, ci sono impianti e impianti. Quelli di Simem
(oltre al 250 esiste anche il Bison 500) sono garanzia di qualità
elevata e costante del prodotto: estrema accuratezza nel
dosaggio a peso (calcestruzzo di qualità UNI EN 206-1) e
possibilità di controllo in tempo reale del mix e di eventuale
intervento sulle percentuali sono le condizioni per un risultato
convincente e costante in ogni situazione di cantiere.
RIDUZIONE COSTI l’elevata automazione e il controllo
dei processi del Bison 250 permettono di ridurre
il personale necessario alla produzione di calcestruzzo.
Su tutte le strade
Sarebbe auspicabile che ci fosse, per un impianto mobile,
un’essenziale unità tra la resa di una qualità costante e la più
alta mobilità. Così è con il Bison 250, perché la soluzione supermobile
di Simem è, innanzitutto, installata su un skid che,
chiuso, può essere trasportato su un pianale standard senza
trasporto eccezionale. L’impianto può essere trainato da
mezzi di trasporto che, in relazione alle norme deputate a
regolare la circolazione dei veicoli pesanti, non prevedono
nessun limite di transito. Il Bison 250 può viaggiare, in sostanza,
su qualsiasi strada. Anche un carro ferroviario ribassato,
con portata maggiore di 30 t, può essere l’allestimento
per l’impianto supermobile di Simem.
Ma andiamo a vedere da vicino quali qualità produttive si
associano a questo felice destino di supermobilità.
Pronto all’uso in poche ore
Pensato da Simem per assicurare velocità d’installazione e
semplicità d’uso, il Bison 250 tocca un vertice nel settore degli
impianti mobili proprio per la rapidità con cui, dal momento
dell’arrivo in qualsiasi cantiere, riesce a essere operativo. Si
tratta di dedicare d’avvero ben poche ore alla sua messa in
servizio e di risparmiare sensibilmente sui costi, grazie al suo
sistema di auto elevazione idraulica (non è necessario ricorrere
a gru per l’installazione).
La produzione
L’impianto Bison, nella versione 250, è in grado di miscelare
fino a 250 tonnellate l’ora (la produzione oraria va da 100 a
250 tonnellate). I principali e sicuri vantaggi prodotti dalla
lavorazione in continuo sono quelli, attraverso la riduzione
degli avviamenti, di un minore consumo di energia e di un
contenimento dell’usura del macchinario. Quest’ultimo aspetto
è favorito anche in gran parte dalla qualità della materia
prima impiegata nella componentistica dell’impianto. A tale
[88] giugno 2021 Costruzioni
Costruzioni giugno 2021 [89]

A JOHN DEERE COMPANY
Impianti mobili
QUALITA’
del prodotto:
accuratezza
nel dosaggio
a peso
(calcestruzzo
di qualità UNI
EN 206-1)
e controllo
in tempo reale
del mix
con eventuale
intervento sulle
percentuali.
proposito, va sottolineato con vigore il fatto che il Bison, oltre
ad essere tutto made in Simem (e quindi curato in ogni aspetto
in modo convincente), grazie ad un mixer completamente
foderato con rivestimenti antiusura in ghisa, facili da sostituire
per minimizzare i tempi di fermo macchina, si rivela
essere una risorsa al servizio di strategie di business di lunghissimo
periodo. Abbiamo detto che il Bison 250 è tutto
made in Simem. Il che significa che la divisione aziendale
ricerca e sviluppo ha pensato a formulare il programma di
gestione automatizzata dell’impianto nella sua interezza.
Tutta la logica che regola il funzionamento del Bison nasce
da anni di proficue ricerche portate avanti da Simem.
A cosa serve
Nato per la produzione del calcestruzzo, miscela che, come
noto, è tra le più difficili da ottenere, il Bison può essere impiegato
anche per ottenere molte altre miscele: dagli asfalti
a freddo agli asfalti rigenerati a freddo, dai conglomerati riciclati
a freddo con emulsioni bituminose ai conglomerati bituminosi
ottenuti con la tecnologia dei bitumi schiumati. E
può essere impiagato anche per ottenere soluzioni pavimentali,
per la stabilizzazione di terreni contaminati e per il
trattamento di sottoprodotti derivanti da rifiuti solidi e da processi
industriali.
Già clienti Simem
Prefabbricati Scaligera si occupa della costruzione di diverse
tipologie di prefabbricati destinati all’agricoltura, all’artigianato
e all’industria. Dal 1995 mette a disposizione i servizi
di progettazione, fornitura e montaggio di elementi in cav.
e cap., assistenza al cantiere con personale tecnico specializzato,
servizi per opere di tracciamento, scavi e realizzazione
di sottofondazioni, fornitura di manti di copertura,
lattonerie, fornitura di serramenti, accessori vari e pavimentazioni.
Per ogni tipo di servizio o appalto di completamento esterno,
l’azienda di Isola della Scala si serve e collabora, da sempre,
solo con aziende fidate ed esperte con le quali il dialogo
e il rapporto continuo sono sinonimo di qualità. È il caso del
rapporto con Simem, da cui la Prefabbricati Scaligera ha acquistato
negli scorsi anni, prima di approdare al Bison 250,
un impianto fisso.
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[90] giugno 2021 Costruzioni

Cave&Calcestruzzo
Impianti mobili
COSTANTI
affidabili e su misura
Due impianti mobili Overmat serie T per la
produzione di massetti tradizionali e massetti
premiscelati lavorano insieme in cantiere
Testi e foto di Fabrizio Parati
Siamo a Concesio (BS), in località S. Vigilio, all'interno
del cantiere per i lavori di riqualificazione sismica ed
energetica di una scuola secondaria. L'assunzione
di un ruolo da protagonista, in questo caso, spetta a due
impianti mobili Overmat di Ormet, di proprietà dell'azienda
Master Screed, di San Paolo d'Argon (BG). Si tratta, più precisamente,
di due impianti Overmat Serie T per la produ-
zione di massetti tradizionali e massetti premiscelati. Uno
è del 2017, e ha accumulato 5.000 ore di lavoro in tre anni,
mentre l’altro, nuovissimo, è del 2021.
Il cantiere è iniziato appena dopo Pasqua e terminerà ai
primi di luglio. Master Screed si sta occupando di realizzare
massetti sabbia e cemento con le fibre e l'additivo, per
tutto il complesso scolastico, che si sviluppa su oltre 3.500
m 2 . Con due impianti mobili Overmat serie T di Ormet, la
produzione riesce a attestarsi su 4 m 3 l’ora, con l’impiego
di tre addetti e con una tubazione da 40 m.
“Riteniamo che sia meglio avere stabilmente in cantiere
due impianti, per evitare di rallentare il volume di produzione.
Carichiamo i due camion al mattino e, per otto ore,
possiamo lavorare comodamente e con continuità, senza
doverci preoccupare di eventuali mancanze di materiale”,
ci dice Donato Pezzotta, titolare dell'azienda Master
Screed, da noi incontrato negli spazi della scuola secondaria
di Concesio e da noi eletto a nostra cortese guida
in cantiere.
IL CANTIERE della scuola secondaria di Concesio (BS),
a sinistra. E uno degli impianti mobili Overmat serie T
di Ormet usato per realizzare massetti sabbia e cemento.
Costruzioni giugno 2021 [93]

Cave&Calcestruzzo
Impianti mobili
FASI DI POSA
del massetto,
da parte degli
operatori della
Master Screed.
A sinistra,
la botte su celle
di carico
dell’impianto
mobile Overmat
serie T. Questo
impianto è
compatto e ha
un baricentro
basso, grazie
alla botte
sollevabile.
La botte rimane
protetta durante
i viaggi e
questo
permette di
realizzare tutti
i prodotti
che vengono
richiesti dalla
committenza.
L’INTERFACCIA operatore/impianto
(a destra) consente di avere
a propria disposizione modalità
di lavoro, ricette preimpostate
e anche del tutto personalizzabili.
Pionieri degli impianti mobili
L’azienda Master Screed, nata dalla trentennale esperienza
della famiglia Pezzotta, ha investito nell’innovazione tecnologica
dei macchinari sostituendoli con gli impianti automatici
di pompaggio Overmat, completamente autonomi,
sin dal 2013. “Ho, oltre a quelli oggi qui presenti in cantiere,
altri due camion Overmat: uno del 2013 e uno del 2016 (sempre
Iveco 500 CV). Sono un cliente storico di Ormet. Mi trovo
bene e c'è un bel rapporto con l'azienda”, ci dice Donato
Pezzotta. E prosegue: “Ho iniziato a lavorare come piastrellista
nel 1981. Nel 1996, ha cominciato a fare massetti
sabbia e cemento in modo tradizionale. La svolta risale
al 2009, perché in quell’anno è entrato in azienda mio figlio
e, soprattutto, perché ho comperato il primo impianto mobile,
che era di un'azienda straniera. Ho coprogettato con
loro quella macchina. Poi, nel 2013, quando ho ingrandito
la mia attività, sono passato a servirmi continuativamente
da Ormet”. Master Screed si occupa di realizzare massetti
a basso spessore: con l’aggiunta di additivi specifici riesce
a produrre massetti radianti cementizi (copertura del tubo
di soli 20 mm). Produce anche massetti di sottofondo pavimento
fibre, che offrono un contributo strutturale e permettono
di eliminare le reti metalliche, con sensibili giovamenti
economici e con vantaggi pratici nello svolgimento
del lavoro. Si tratta di soluzioni indicate nel riscaldamento a
pavimento, perché eliminano il rischio di danneggiamento
dei tubi prodotto dal calpestamento della rete.
Adatto agli interventi di ristrutturazione, il sottofondo alleggerito
“asciutto” (anch’esso rientra tra i servizi offerti
da Master Screed) ha una miscela del 60% più leggera di
Funzionamento di Overmat
Quando il camion arriva i materiali sono già caricati
e sono disponibili per l’utilizzo. L’operatore fa
partire il ciclo di lavoro dal pannello di controllo.
Attraverso il radiocomando avvia, arresta la macchina
o modifica eventuali quantità. La botte si abbassa
e il tubo viene srotolato fino all’area interessata
dall’intervento.
L’impasto che esce è sempre omogeneo e non c’è
nessuno spreco. La sabbia viene trasportata tramite
un nastro convogliatore e il cemento viene estratto
mediante coclea; successivamente vengono pesati
su celle di carico, mentre i flussimetri dosano
correttamente le quantità di acqua e degli additivi.
Il tutto viene automaticamente miscelato e successivamente
pompato al piano di posa.
A fine lavoro è possibile stampare una bindella di
produzione (tramite stampante integrata nel pannello
operatore) con l’indicazione delle quantità realmente
utilizzate.
I materiali e le materie prime necessarie per il cantiere
vengono stoccati direttamente all’interno dell’impianto.
Il dosaggio e la miscelazione sono completamente
automatici e l’operatore provvede alla selezione
della ricetta dal pannello operatore.
Ogni impianto è dotato di un sistema GPS-GPRS che
permette la geolocalizzazione e la visione in tempo
reale dello stato dell’impianto.
Quali sono i vantaggi:
- rapidità nella realizzazione
- risparmio di tempo
- risparmio economico
- aumento della produttività
[94] giugno 2021 Costruzioni
Costruzioni giugno 2021 [95]

DONATO
PEZZOTTA
titolare
dell’azienda
Master Screed,
da noi
incontrato
negli spazi
della scuola
secondaria
di Concesio
e da noi eletto
a nostra guida
in cantiere.
+
SISTEMA DI
SICUREZZA BREVETTATO
Impianti mobili
quella tradizionale e serve a livellare eventuali irregolarità
del solaio, a proteggere eventuali tubazioni e a migliorare
l’isolamento termico, evitando filtrazioni di umidità
nel solaio sottostante.
Infine, un accenno è dovuto ai massetti ad alta efficenza
energetica di Master Screed, che sono il risultato di una continua
ricerca di nuove pratiche per migliorare il prodotto massetto
in tutti i propri aspetti: resistenza estrema fino a 80
N/mm 2 ; massetto riscaldante da 36 mm; tempi di costruzione
ridotti a sei giorni; alta stabilità e basso ritiro.
Precisione d’esercizio
Torniamo ai protagonisti indiscussi del cantiere: i due impianti
Overmat serie T. Si tratta di centrali di miscelazione e pompaggio
automatizzate che sono in grado di produrre, direttamente
in cantiere, la desiderata quantità di sottofondo e
massetto. La loro alta capacità di produzione (di cui già abbiamo
detto) si associa alla loro capacità di assicurare assenza
di sprechi, perché tutti gli ingredienti necessari alla produzione
di massetti, siano essi tradizionali o premiscelati,
sono dosati dal computer. Si ottiene, in tal modo, una miscela
costante, perché ci si può affidare alla continua calibrazione
delle quantità necessarie di sabbia, di acqua, di cemento, di
additivi, di fibre. Affidandosi a un pannello dedicato, l’operatore
può “pescare” da un elenco personalizzato, cioè dall’archivio
ricette, la soluzione congegniale per ogni occasione.
Dopo di che, è l’impianto stesso che automaticamente prepara
la miscela, attingendo dai contenitori specifici i diversi
materiali, e la invia al piano di posa. Tutta la precisione d’esercizio
degli Overmat serie T consente a chi si trova in cantiere
di dedicarsi interamente all’esecuzione della stesura, anche
perché l’impianto Overmat è controllabile comodamente
a distanza per mezzo del comando via radio. Attraverso il radiocomando
l’operatore può avviare, arrestare la macchina
o modificare quantità di prodotto per introdurre regolazioni
nella composizione.
+
+
AFFIDABILITÀ ANCHE IN
CONDIZIONI GRAVOSE
ELEVATA RESISTENZA
ALL’USURA
UN PASSO AVANTI NELLA TECNICA.
ORIENTATI AL FUTURO
[96] giugno 2021 Costruzioni

Sollevamento&Noleggio
Sollevatori telescopici
Un telescopico Merlo Roto 40.16S,
equipaggiato con zattera, è stato
usato per movimentare gli elementi
in acciaio di un ponte a un’unica
campata di 22 m
Piattaforme aeree
Lavorare insieme rende di più
Magni-Lorini: un altro
esempio virtuso
di collaborazione
per il rifacimento
della galleria
setteventi sulla
autostrada A26
Passerella per Kiloutou
Italia a Treviso
Lungo il fiume Sile, a
Silea (Treviso),
nell’area chiamata
Restera, si trova un luogo
suggestivo: il Cimitero dei
Burci. In quella che nei
primi anni Venti del ‘900
era una cava, si trovano
una ventina
d’imbarcazioni - i burci –
utilizzati sino al 1975 per
trasportare le masserizie
dal mare all’entroterra
trevigiano. Furono
affondati dai “barcari”, in
segno di protesta verso il
trasporto su gomma, che
aveva soppiantato quello
per vie d’acqua. Il fiume
Sile è stato via di
collegamento tra la Marca
Trevigiana e Venezia sin
dal Medio Evo e il Veneto
l’ultima regione ad
abbandonare il trasporto
fluviale. In questi giorni
sono stati completati i
lavori di rifacimento della
passerella in legno, chiusa
ai pedoni dal 2019 a
causa del decadimento
della struttura. La nuova
passerella è stata
realizzata, in acciaio, dalla
Socomet – azienda
specializzata in
carpenteria industriale ed
architettonica - in un’unica
campata di 22 m da 100
quintali, per evitare
l’utilizzo di pali portanti nel
fiume, che avrebbero
richiesto manutenzione e
che sarebbero stati
d’impatto sull’ambiente
acquatico. Per
movimentare gli elementi
è stato utilizzato un
sollevatore telescopico
Merlo Roto 40.16S,
equipaggiato con un
gancio su zattera. Nel
caso specifico, più che
l’altezza di sollevamento
(15,8 m), i tecnici hanno
potuto apprezzarne lo
sbraccio (13,1 m) con
portata di 700 kg e le
componenti tecnologiche
che consentono manovre
precise anche ai meno
esperti. La trasmissione
idrostatica, infatti,
assicura variazioni
millimetriche nei
movimenti e nel
posizionamento del
carico, mentre il sistema
di correzione
dell'inclinazione permette
di adeguare il sollevatore
alle pendenze del terreno,
(lateralmente del 12% e
frontalmente del 4%). Ciò
consente di sfilare il
braccio telescopico
sempre
perpendicolarmente. Per
la definitiva posa della
passerella con l’ausilio del
radiocomando, il Roto
40.16S ha lasciato quindi
il posto a una potente e
altrettanto precisa
autogrù da 100 t.
kiloutou.it
Collaborare è la
parola chiave in
questo 2021.
Trovare le giuste sinergie
ed i giusti partner per
poter sempre essere
competitivi sul mercato,
specie in un settore,
come quello del
sollevamento, dove la
concorrenza è molto
forte.
Andrea Lorini, proprietario
della ditta Noleggio Lorini,
di Montichiari (BS), ci
racconta la propria
esperienza lavorativa con
Magni, nonché le ragioni
della scelta, per la propria
flotta di noleggio, delle
piattaforme aeree del
marchio di Castelfranco
Emilia. Le prime
considerazioni di Andrea
riguardano l’affidabilità e
la semplicità d’utilizzo:
due caratteristiche
fondamentali per il
noleggio. La gamma di
piattaforme aeree Magni
vanta, in effetti,
un’encomiabile semplicità
di manutenzione
ordinaria. E “anche in
caso di riparazioni più
complicate o sostituzione
di pezzi la squadra del
post-vendita di Magni è
sempre pronta e reattiva
per risolvere il problema
nel minor tempo
possibile”, precisa Andrea
Lorini.
Tutti i modelli di
piattaforme aeree Magni
sono dotati di un display,
collocato nella parte
inferiore del carro, che
fornisce tutte le
indicazioni visive sullo
stato di funzionamento
della macchina,
riducendo così
drasticamente i tempi di
fermo. Molte procedure
di manutenzione e
riparazione sono in
comune nella gamma per
una più facile cura del
mezzo (stessa cosa per i
principali componenti).
Andrea Lorini cita anche
il cliente Del Bono, di
Brescia, che si è affidato
alla gamma noleggio
Lorini per portare a
termine le opere di
rifacimento all’interno
della galleria Setteventi,
tra Ovada e Masone,
sulla A26. “Il cliente –
prosegue Andrea - ha
selezionato due
piattaforme DS1823RT,
per la loro eccezionale
portata di 680 Kg, e una
DS1218RT, con portata
da 454 Kg.”
Il modello DS1823RT è
dotato, di serie, di un
ponte con estensione
idraulica estraibile multiposizione,
sulla parte
anteriore della
piattaforma, riuscendo
così a garantire
considerevoli spazi di
manovra e di movimento
in quota.
L’azienda Del Bono, per
conto di Autostrade, si
sta occupando della
messa in sicurezza delle
pareti della galleria,
montando una speciale
guaina in metallo per
rinforzare le stesse e
prevenire la caduta di
detriti di calcestruzzo.
Saranno poi fissate reti di
sicurezza e
contenimento insieme a
lamiere grecate – queste
ultime saranno utili per
agevolare lo scolo
dell’acqua ai bordi della
strada e per evitare, in tal
modo, dannose
infiltrazioni e ristagni
all’interno delle pareti.
Sulla piattaforma Magni
DS1218RT è stato
montato l’assale
oscillante, per rilevare la
pendenza ed adattare
così la posizione alle
condizioni del terreno:
tutto ciò assicura la
possibilità di avere
sempre la massima
stabilità durante il lavoro.
Anche i pneumatici in
gomma piena, montati
std su tutta la gamma
DS, sono perfetti per
resistere ai
danneggiamenti causati
da detriti o da terreni
sconnessi e irregolari.
Insomma, si tratta di una
gamma di prodotti
pensati per aggredire il
mercato ed essere sicuri
di avere performance
sempre adeguate.
magnith.com
[98] giugno 2021 Costruzioni
Costruzioni giugno 2021 [99]

Sollevamento&Noleggio
Sollevatori telescopici
Totale libertà
D’IMPIEGO
2.600 kg di portata massima, fino a 5,9 m d’altezza
di lavoro, zero emissioni di CO2 , lunga resa delle
batterie: è il green di Faresin Industries
Testi di Fabrizio Parati
Piena di lungimirante coraggio, perché è stata tra le
prime aziende, a livello mondiale, ad aver presentato
un sollevatore telescopico Full Electric, ossia senza
motore endotermico, non difetta d'abnegazione: è Faresin
Industries, di Breganze (VI). Dopo anni di ricerche, infatti, il
centro R&D Faresin Industries ha messo a punto, ormai tre
anni fa, il sollevatore 6.26 Full Electric, e, ben presto, si attendono
novità. Ma, per intanto, ritorniamo a parlare di questa
macchina, che ha le stesse prestazioni di un telescopico
convenzionale (modello 6.26, che è la versione diesel),
ma senza la rumorosità di un motore endotermico.
Condivide con il 6.26 diesel l’altezza (1.935 mm), la larghezza
(1.890 mm), il passo (2.525 mm) e la larghezza
della cabina (960 mm). Il 6.26 Full Electric è un telescopico
con 2.600 kg. di portata massima e ha un'altezza
di lavoro di 5,9 m.
Economico, silenzioso, efficace
Con la propria possibilità di lavorare in silenzio, con zero
emissioni di CO2, e con le 4 ruote sterzanti antitraccia a
trazione integrale, il 6.26 Full Electric di Faresin può essere
impiegato nei centri storici, nella logistica, in qualunque
spazio chiuso (fiere, eventi, ambienti ospedalieri, ecc.), nel
noleggio, negli allevamenti, nell’agricoltura Bio, nelle serre
e nella vivaistica.
Può essere impiegato in questi e in altri ambiti. Insomma,
ovunque. E, tra l’altro, si può lavorare anche in orari in cui
un mezzo con un motore endotermico non può farlo.
Libertà di luogo e di tempo, in sostanza.
Il telescopico ha un pacco batterie standard da 300 Ah. La
scelta opzionale, invece, offre una batteria da 400 Ah.
Usandolo, non induce a generare il desiderio dei tradizionali
mezzi con motore endotermico, perché ha prestazioni, anche
nella sfera dell’autonomia, capaci di cancellare qualsiasi
differenza d’impiego con le macchine tradizionali: con batteria
standard, si ha assicurata un’operatività di sei ore, che
sale a otto ore con l’apporto della batteria opzionale.
Il 6.26 Full Electric dispone di un caricatore on-board, con
la presa di ricarica classica, e di caricabatterie esterno che,
in sole tre ore, è in grado di ricaricare totalmente la macchina.
La durata del pacco batterie è stimata in circa 2.000
cicli di lavoro, vale a dire quattro anni e mezzo.
Se l'incremento dell'investimento di acquisto dell’elettrico
Faresin viene mediamente ammortizzato
dopo circa 2 anni di lavoro, la comodità
d’uso è, invece, una condizione
sperimetabile da subito. Appena si accede
alla cabina di guida si capisce
come in Faresin siano riusciti a regolare
in maniera accorta la distribuzione
dei comandi, per rendere più intuitivo
il loro uso. I dati d’esercizio della
macchina sono perfettamente leggibili
dal display ad alta risoluzione.
Sono accresciuti, per rispondere adeguatamente
ai principi di comodità
d’uso, anche lo spazio a disposizione
dell’operatore e la visibilità.
[100] giugno 2021 Costruzioni
Costruzioni giugno 2021 [101]

Sollevamento&Noleggio
Gru a torre topless
Nel cielo di
SAN SIRO
Sta nascendo un edificio di 22 piani,
cioè quello che diventerà un nuovo punto
di riferimento nello skyline milanese.
Tre gru Potain dominano il cantiere
Testi e foto di Fabrizio Parati
TERRAZZA
SU MILANO
Si chiama
Hippodrhome.
È il nuovo
progetto che
andrà a mutare
il volto del
quartiere
San Siro.
Hippodrhome
sorgerà proprio
accanto a un
vero “tempio”,
l’Ippodromo
del Galoppo
di San Siro.
Nella versione in cui lo vediamo ancora oggi, nasce
quando la chiassosa mitologia futurista del
“Condottiero guidante” impera. Quel condottiero
guida l'automobile, mentre ai margini della città di Milano
prende forma l'ippodromo del galoppo di San Siro. È il
1914 e i lavori hanno inizio, su progetto degli architetti
Paolo Vietti-Violi e Arrigo Cantoni, vincitori del concorso
internazionale indetto nel 1911 dalla “Società Lombarda
per le corse dei cavalli. Nel 1925 si inaugura l'impianto.
Dichiarato “patrimonio d’interesse nazionale”, l'Ippodromo
Snai San Siro, da quegli anni Venti a oggi, non ha mai
smesso di essere un luogo capace di conciliare sport e
aggregazione. L'Ippodromo è sempre rimasto uguale (anche
se ora si sta rifacendo il look), ma intorno ad esso il
quartiere è cambiato. Uno spazio urbano che non ha mai
smesso di modificarsi e in cui sono nate presenze importanti,
e alcune memorabili. Per citare solo le principali:
lo stadio di San Siro (inaugurato il 19 settembre
del 1926 e universalmente noto), il “grattacielo orizzontale”
di Giò Ponti e il condominio di Luigi Figini e Gino
Pollini. E ora cambia di nuovo. Se la “telenovela” per la
costruzione del nuovo stadio non sembra finire mai, le
cose procedono senza lungaggini per un progetto che
farà nascere una torre di 22 piani circondata dal verde
[102] giugno 2021 Costruzioni
Costruzioni giugno 2021 [103]

Sollevamento&Noleggio
Gru a torre topless
LE TRE POTAIN
Cantieri Italiani,
che si sta
occupando dei
lavori del cantiere
Hippodrhome,
ha scelto due gru
Potain MDT 189
a rotazione alta
e una Potain MDT
219 J10.
e con uno degli affacci proprio sull'Ippodromo. Un edificio,
in classe energetica A, che diventerà un nuovo punto
di riferimento nello skyline milanese. Il progetto si chiama,
non a caso, Hippodrhome.
Il carattere del cantiere
Costruzioni ha visitato il cantiere e ha incontrato il dott.
Amedeo D'Egidio della Società Cantieri Italiani, che è general
contractor dell'iniziativa. Cantieri Italiani fa parte del gruppo
Carlo Maresca a cui appartiene anche Hippodrhome.
Occupata da un fabbricato, che è stato demolito, l'area su cui
sta prendendo forma Hippodrhome era di proprietà delle
Poste Italiane. La fase di cantiere vera e propria è iniziata
nel settembre 2020, con l'avvio degli scavi e della realizzazione
delle paratie. Le fasi costruttive sono cadenzate con
sequenze temporali diverse. Si procede con gradualità. Dal
lato di via Trenno, si è già al primo ordine del solaio, mentre
nell'area dell'edificio torre, che è dalla parte opposta del cantiere,
si è ancora alle fondazioni. Il termine del cantiere è previsto
per dicembre 2022.
“Quella che stiamo realizzando è una struttura a L, con una
torre di 22 piani che ospiterà 143 appartamenti. La costruzione
è formata da due piani interrati, che saranno adibiti
a garage, cantine e locali tecnici condominiali. Al piano
terra ci saranno servizi condominiali. Non sono previste
aeree di cessione (parcheggi o altro)”, ci dice D'Egidio.
A parte la torre, che raggiungerà i 90 m d'altezza sul lato di
via Trenno, il resto della struttura si svilupperà su una piastra
fino a sei piani e l'interrato avrà un sistema di vasca
bianca per l'impermeabilizzazione. Ci sarà un sistema di
geotermia per la produzione di acqua calda e condizionamento.
La copertura ospiterà un impianto fotovoltaico.
Le tre gru Potain
A servizio del cantiere Hippodrhome ci sono due gru
Potain a rotazione alta MDT 189 e una MDT 219 J10
(quest'ultima è impiegata per la costruzione della struttura
di 22 piani). “Ci avvaliamo sempre della collaborazione
di società a cui appaltiamo chiavi in mano. Alle nostre
imprese subappaltatrici abbiamo sempre delegato
anche la gestione delle gru da cantiere. Per questo specifico
progetto, invece, fatti i debiti calcoli, Cantieri Italiani
ha trovato la convenienza economica nell'acquisto, anziché
nel noleggio, grazie alla conformità delle gru Potain
con il piano Transizione 4.0. L'acquisto delle tre gru Potain
si è rivelato ulteriormente vantaggioso, poichè le stesse
CON LE TRE POTAIN nel cantiere Hippodrhome sono
garantite elevate velocità di sollevamento, installazione
rapida, completa sicurezza, monitoraggio in tempo reale
a distanza e manutenzione preventiva.
macchine saranno trasferite nell'area tra via Trenno e via
Natta, cioè laddove è in via di sviluppo il nostro prossimo
progetto.l'area, compresa tra via Trenno e via Natta,
che attualmente stiamo usando come piazzale di cantiere.
Con Potain abbiamo trovato un'immediata intesa.
Siamo riusciti a conciliare senza difficoltà le loro tempistiche
con le nostre, e loro hanno rispettato le consegne
scandendo il minuto. E abbiamo chiuso con loro un contratto
di assistenza su tre anni chiavi in mano, con reperibilità
h24”, ci dice ancora Amedeo D'Egidio.
La pietra miliare da cui partire per intendere la complessità
della gestione del cantiere Hippodrhome è proprio
la scarsità di spazi.
L'area di cantiere, che è di 7.000 m2 di superficie di proprietà,
è caratterizzata da un sottoterreno alluvionale e
perfettamente drenante, con sabbie molto belle e pulite,
e la falda è a -12 m (risponde bene con le temperature
statiche per la geotermia), ma intorno ad essa tutta la
zona è edificata, salvo quella superficie – a cui ha fatto
riferimento D'Egidio – che ospiterà il prossimo progetto
di Cantieri Italiani: “Avere questa superficie libera adiacente
all'attuale area di cantiere ci è molto utile, da un
punto di vista logistico, ovvero per lo stoccaggio del materiale
e il parcheggio dei camion e dei mezzi da lavoro.
Questo ci consente, altresì, di non creare spiacevoli disagi
agli abitanti della zona. ”.
Rapidità e precisione
In un'area dove sovrani sono gli spazi operativi limitati,
ogni singola operazione e ogni singola macchina hanno
un legame necessario e inevitabile di reciproca utilità,
nella forma di un netto calcolo di tempi, ingombri e produttività.
In questo congegno oliato e perfetto di
Hippodrhome le tre gru Manitowoc (CCS), della gamma
Potain MDT CCS, aiutano a svolgere più lavoro, più velocemente
e con maggiore precisione. Una delle due MDT
189 ha un'altezza sotto gancio di 40 m, mentre l'altra arriva
a 48,5 m. Entrambe hanno la lunghezza del braccio
di 60 m. A 17 m, la loro portata massima è di 8 t, mentre
in punta (a 60 m) è di 1,8 t.
La terza gru, cioè la MDT 219 J10, che è stata l'ultima, in
[104] giugno 2021 Costruzioni
Costruzioni giugno 2021 [105]

Sollevamento&Noleggio
Gru a torre topless
LA CABINA
ULTRA VIEW
offre 9 m 2
di superficie
completamente
vetrata
all’insegna
del comfort,
dell’ergonomia
e della
funzionalità.
Gru Potain nel cantiere
Hippodrhome
ordine di tempo, ad approdare in cantiere, raggiungerà
un’altezza sotto gancio di 90,5 m. La lunghezza del braccio
è di 65 m. A 17 m garantisce una portata massima
di 10 t, mentre è di 1,9 t la portata in punta (a 65 m).
Sulle due MDT 189 il cliente ha scelto di montare l’argano
di sollevamento 50LVF25, con un tamburo dalla capacità
massima di 363 m di fune, mentre sulla MDT 219
J10 è stato montato l’argano di sollevamento 50LVF25
GH, con un tamburo dalla capacità massima di 515 m
di fune.
Rapidità d’installazione e controllo totale
Le gru della gamma MDT CCS City dotate del sistema di
controllo CCS (Crane Control System) possono essere
configurate, direttamente dalla cabina, mediante il display
CCS.
In soli quindici minuti è possibile configurare la gru, tarare
i sensori dei movimenti, impostare il finecorsa del
carrello e la lunghezza del braccio. La configurazione di
questa tipologia di gru, senza il CCS, avrebbe richiesto
una durata circa tre ore.
I semplici dispositivi di fissaggio ed i numerosi punti di
sollevamento garantiscono il massimo controllo durante
le operazioni di assemblaggio e di sollevamento del
braccio, con il riconoscimento automatico dei punti di
arresto configurati. Il controbraccio compatto può essere
agevolmente installato da terra.
Manutenzione facile
Le gru Potain della gamma MDT CCS City offrono, inoltre,
uno strumento di manutenzione integrato che consente
di eseguire la diagnostica e di centralizzare gli interventi.
È anche disponibile una versione remota,
attraverso l‘attivazione della funzione CraneSTAR Diag,
la quale, attraverso il monitoraggio a distanza, facilita la
manutenzione e, in tal modo, abbatte ulteriormente i costi
operativi.
Tutte le gru che abbiamo visto al lavoro nel cantiere mi-
Due MDT 189:
Gru n 1: altezza sotto gancio 40 m
Gru n 2: altezza sotto gancio 48,5 m
Entrambe hanno:
Lunghezza braccio 60 m
Portata massima 8 t a 17 m
Portata in punta 1,8 t a 60 m
Una MDT 219J10:
Altezza sotto gancio 90,5 m
Lunghezza braccio 65 m
Portata massima 10 t a 17 m
Portata in punta 1,9 t a 65 m
lanese di Hippodrhome montano, inoltre, un sistema chiamato
Top Tracing, che, limitando le aree di lavoro e permettendo
il controllo delle interferenze tra le gru (fino a
ben sedici gru), offre un aiuto alla guida.
Infine, 9 m 2 di superficie vetrata caratterizzano la cabina
Ultra View, all’insegna del comfort, dell’ergonomia e della
funzionalità. Il design riduce lo sforzo dell’operatore,
incrementando la produttività in cantiere, con tutti i comandi
che possono essere eseguiti mediante i joystick.
TOP TRACING Si tratta di un dispositivo
per il controllo delle zone di lavoro e dell'interferenza
tra le gru. Il tutto è controllabile dalla cabina delle Potain
MDT con un display.
[106] giugno 2021 Costruzioni

Sollevamento&Noleggio
Mini gru
Diventa
ELETTRICA
Testi di Damiano Diotti
Presentata
alla fine del 2019,
la mini gru Jekko da 8 t
è ora disponibile con motore
elettrico alimentato con batterie a litio
Jekko accoglie nella famiglia delle mini gru la nuova
SPX1280 nella versione alimentata con batterie a litio,
completando così la gamma di mini gru con motore
elettrico a batteria. Una mini gru dalle elevate prestazioni
e dal basso impatto ambientale, per rispondere alle
nuove esigenze del mondo del sollevamento.
Nessun limite
Con una capacità massima di sollevamento di 8 t e un’altezza
massima di lavoro di 26,6 m (con jib idraulico installato),
la SPX1280 è tra le macchine con le performance
più elevate nel proprio settore, considerando le
dimensioni, il peso e l’area di stabilità.
La SPX1280 si distingue per numerose soluzioni tecniche
che ne hanno fatto in poco tempo una delle macchine
più apprezzate nella gamma Jekko. La mini gru può contare,
innanzitutto, su un sistema di stabilizzazione sofisticato
che, controllato tramite radiocomando, presenta
un’estensione telescopica idraulica e una rotazione idraulica
tra 0° e 45°, per infinite configurazioni operative. A seconda
dell’angolo di apertura e dell’estensione degli stabilizzatori,
il software è in grado di determinare in tempo reale
la capacità massima di sollevamento in un determinato
[108] giugno 2021 Costruzioni
Costruzioni giugno 2021 [109]

Mini gru
CON CAPACITA’ massima
di sollevamento di 8 t
e un’altezza massima
di lavoro di 26,6 m,
la SPX1280 è tra le macchine
con le prestazioni più elevate
nel proprio settore,
considerando le dimensioni,
il peso e l’area di stabilità.
punto, con sette diagrammi di carico per ciascuna configurazione
del braccio.
Grazie al distributore elettroidraulico digitale Danfoss, inoltre,
la SPX1280 è in grado di regolare, in maniera intelligente
ed autonoma, la pressione e la portata dell’olio a seconda
del movimento, del carico e della velocità richiesta.
I movimenti sono più fluidi e precisi, e, pertanto, danno
all’operatore sensazioni di maggior feeling e controllo. È
possibile lavorare con tre funzioni in contemporanea.
La SPX1280 è equipaggiata con un jib idraulico da 1.5 t,
caratterizzato da dimensioni contenute e design pulito grazie
ai cilindri interni e in grado di lavorare con un angolo negativo
fino a -10°, e con un runner jib da 3.5 t, che mette
in grado l’operatore di poter raggiungere gli angoli più difficili
(entrambi con attacco plug & play).
Una macchina precisa e potente, il cui controllo è totalmente
nelle mani dell’operatore grazie al nuovo radiocomando
user-friendly, con un software, sviluppato internamente
da Jekko, che consente di configurare sia la
macchina sia gli accessori.
Il potere del litio
Ad alimentare il motore trifase da 20 kW, un pacco batterie
a litio da 96 V con capacità 400 Ah progettato su specifiche
Jekko. A bordo macchina è installato un triplo caricabatterie,
per caricare in monofase (230 V) o in trifase
(400 V), con possibilità di utilizzare la macchina anche men-
tre è sotto carica. Tutti i parametri di funzionamento ed
eventuali errori legati alla batteria sono facilmente visualizzabili
sul display del radiocomando.
Grazie al motore elettrico, la nuova versione della SPX1280
può lavorare senza problemi anche in ambienti chiusi o
in contesti delicati, perché non produce nessun tipo di emissione.
Le batterie a litio consentono prestazioni inalterate e costanti
anche in caso di uso intenso per tutta la durata della
carica e rispetto alla batteria a piombo acido hanno vita
utile più lunga. In confronto alla versione con motore diesel,
inoltre, la versione con motore elettrico alimentato con
batterie a litio richiede minori costi di manutenzione.
“Jekko crede da sempre nel concetto di mini gru elettrica
alimentata a batteria, efficiente ed ecologica. La frontiera
tecnologica ora si sta spostando verso le batterie a litio, più
performanti e con un ottimo rapporto fra costi e benefici,
Jekko sta investendo molto in questa nuova soluzione e
l’eccellente risposta del mercato sta premiando i nostri sforzi
- commenta Alberto Franceschini, Direttore Com merciale
di Jekko.
La versione diesel della SPX1280 è stato sin da subito un
vero successo, poter offrire adesso anche l’alternativa con
alimentazione a litio ci sta aprendo ancora più opportunità,
perché intercetta una parte sempre crescente di clienti
attenti non solo alle performance della macchina, ma anche
al tema della sostenibilità ambientale”.
[110] giugno 2021 Costruzioni

Sollevamento&Noleggio
Piattaforme aeree
UN BEST SELLER
NEI CANTIERI
La piattaforma articolata Haulotte HA20 RTJ PRO
è una macchina perfetta per i cantieri
in altezza, ma con spazi ristretti come quelli,
ad esempio, dedicati al montaggio di strutture
prefabbricate
Testi di Damiano Diotti
La società Ipermontaggi, con sede a Montebelluna, in
provinvia di Treviso, ha una certificata competenza,
nel mondo dell’edilizia industriale e civile, maturata
realizzando opere importanti.
Ipermontaggi ambisce a fornire ai propri clienti un servizio
d’estrema qualità ed è per questo motivo che, in tutta la sua
azione, segue alcuni principi base: consulenza; pianificazione,
attività, controllo.
Consulenza significa un servizio fatto di verifiche e sopralluoghi
nel sito delle lavorazioni. La pianificazione prevede,
invece, in accordo con il committente, la definizione del programma
e l’organizzazione generale delle operazioni da
svolgere. Attività: presuppone il fatto di operare nel pieno rispetto
delle normative attualmente vigenti in termini di sicurezza.
Il controllo consiste nella supervisione generale
dell’opera realizzata, affinché vi sia il massimo grado di soddisfazione
del cliente.
Ipermontaggi offre servizi specialistici quali: il montaggio
di strutture prefabbricate (realizzazione capannoni prefabbricati
in c.a. industriali, commerciali e pubblici); l’adeguamento
e il miglioramento sismico (interventi effettuati su
strutture prefabbricate in c.a. già esistenti o di nuova costruzione);
lo smontaggio e la demolizione di strutture prefabbricate
(taglio, demolizione controllata e smaltimento
in centri di stoccaggio di elementi prefabbricati); il noleggio
di autogrù e piattaforme aeree (servizio di noleggio autogrù
con operatore e piattaforme aeree autocarrate e semoventi);
sollevamenti e movimentazioni (carico, sollevamento,
posizionamento e scarico di qualsiasi tipologia di
materiale); trasporti standard ed eccezionali (servizio di trasporto
con mobilità continua, rapida e sicura di elementi
L’HAULOTTE HA20 RTJ PRO ha un’altezza di lavoro
di 20,6 m, uno sbraccio laterale di 12,2 m e una portata
massima in cesta di 230 kg (2 persone).
La pendenza massima superabile è di 45%.
prefabbricati). Nell’ambito delle attività di montaggio di
strutture prefabbricate, tra i numerosi cantieri attivi di
Ipermontaggi segnaliamo quello nel comune di Santa Sofia
(FC), sull’appenino forlivese. Il cantiere vede personale e
mezzi di Ipermontaggi impegnati nei lavori di edificazione
di una struttura prefabbricata multipiano che verrà adibita
a stabilimento agroalimentare.
Quella prevista dall’impresa è una modalità costruttiva impegnativa,
che consente d’avere più superficie, scongiurando
l’aumento dell’area di occupazione del suolo. Gli spazi
in cantiere, infatti, sono ristretti e la concentrazione deve
sempre essere totale, ma grazie all’esperienza del personale
Iper montaggi e all’efficienza
dei mezzi in azione – una autogrù
Tadano 130T e delle piattaforme
di lavoro aeree Haulotte, è stata garantita
l’impeccabile realizzazione
dell’opera.
In particolare, in cantiere è al lavoro
una piattaforma a braccio articolato
Haulotte HA20 RTJ PRO,
mezzo particolarmente versatile e
adatto al lavoro in ambiti ristretti
che devono però svilupparsi in altezza.
La piattaforma articolata HA20 RTJ
PRO è una macchina ideale per le
più diverse applicazioni lavorative
fino a 20 m di altezza. Robusta, affidabile,
facile e maneggevole da
utilizzare, comoda e sicura come
tutte le piattaforme Haulotte.
Con un’altezza di lavoro di 20,6 m
e sbraccio orizzontale di 12,2 m,
la Haulotte HA20 RTJ PRO si caratterizza
per la massima sicurezza
operativa, l’elevato livello di produttività. la velocità
di sollevamento, la perfetta simultaneità dei movimenti.
Flessibile in fase di sollevamento così come nelle operazioni
di guida, la piattaforma articolata Haulotte HA20
RTJ permette uno sfilo “morbido” e movimenti estremamente
precisi nella zona di lavoro.
Progettata per durare nel tempo, la piattaforma ha una
serie di caratteristiche costruttive che incrementano affidabilità
e durabilità: la protezione della scatola di controllo
superiore e il vassoio portautensili utilizzano un
nuovo materiale capace di garantire robustezza; il trattamento
anticorrosione è applicato su tutti i perni di
rotazione e le parti non verniciate, aumentando notevolmente
la durata; sistema di gestione del carico completamente
protetto; i danni da impatto potenziale sono
ora evitati; le cappe rinforzate conferiscono eccellente
rigidità.
FASI DI LAVORO
nel cantiere gestito
da Ipermontaggi e aperto
nel comune di Santa
Sofia, sull’appennino
forlivese.
[112] giugno 2021 Costruzioni
Costruzioni giugno 2021 [113]

Truck&Allestimenti
Anteprima
Provato in cava l’8x4 della Casa
di Monaco di Baviera, dotato
di motorizzazione D2676
da 510 Cv e cambio
automatizzato a 12 rapporti
con software off-road
Gianenrico Griffini by
MAN TGS 41.510 8x4
QUATTRO ASSI
d’assalto
[114] giugno 2021 Costruzioni
Costruzioni giugno 2021 [115]

Truck&Allestimenti
Anteprima
IN CAVA
A fianco,
il TGS 41.510
durante le
operazioni sullo
sterrato. Sotto,
un particolare
del tandem
di trazione
da 13+13 ton.
Il cuore dell’8x4
Con l’introduzione dei propulsori Euro VI D, avvenuta
nel 2019, la Casa tedesca ha completamente
rivisto il proprio modello di maggior successo
commerciale nei segmenti del lungo raggio e del
cantiere, il D2676. Numerose le migliorie apportate,
che garantiscono maggiore potenza (+10 Cv)
e coppia (+100 Nm), una riduzione del peso di 70
chilogrammi e un consumo di carburante decisamente
inferiore. Sui D26 la coppia di picco è disponibile
già a partire da 930 giri al minuto, fino a
1.350 giri al minuto. Prestazioni elevate e consumi
ridotti dipendono anche dalle migliorie apportate
alla geometria della camera di combustione,
da un incrementato rapporto di compressione e
da una ridotta percentuale di ricircolo dei gas combusti
(EGR). Ciò assicura una combustione più efficiente,
con temperature di punta più elevate.
Per testare le qualità di un camion, occorre metterlo
alla prova nelle più difficili condizioni d’utilizzo.
Costruzioni lo ha fatto con un MAN TGS 41.510 8x4
dotato di ribaltabile posteriore Andreoli, simulando una tipica
missione cantieristica mista strada-fuoristrada nell’area
adiacente all’aeroporto di Milano Malpensa. Il veicolo
testato è un mezzo d’opera a quattro assi della gamma
TGS, appartenente alla New Truck Generation del costruttore
tedesco. La struttura del veicolo prevede longheroni
d’acciao di 9,5 millimetri di spessore, con anima da 270
millimetri e piattabande da 85 millimetri.
Balestre paraboliche davanti e dietro
Il passo fra il primo e il secondo asse è di 1.795 millimetri,
mentre l’interasse del tandem da 13+13 tonnellate è
di 1.400 millimetri. A queste dimensioni corrisponde un
passo ruota principale di 2.505 millimetri. Sul veicolo del
test è montata la cabina NN - studiata per i mezzi cavacantiere
- di 2.240 millimetri di lunghezza, 1.880 millimetri
di larghezza, con altezza interna di 1.645 millimetri. Le
sospensioni del primo e secondo asse di 9,2 tonnellate
di portata sono costituite da balestre paraboliche a tre
foglie, mentre sul tandem sono previste balestre paraboliche
rovesciate di tipo cantilever a cinque foglie. La catena
cinematica del TGS 41.510 è basata sul sei cilindri in li-
IL RIBALTAMENTO
sopra e a fianco,
alcune fasi dello
scarico dei materiali
trasportati. La cassa a
sezione poligonale con
apertura idraulica
basculante ha una
volumetria
di 20 metri cubi.
[116] giugno 2021 Costruzioni
Costruzioni giugno 2021 [117]

Truck&Allestimenti
Anteprima
I COMANDI alcune fasi di preparazione al ribaltamento
della cassa. Dopo l’apertura del copri-scopri ad
azionamento elettrico è la volta della sponda posteriore
Gli altri TGS da cantiere
La gamma TGS, studiata per le missioni in cantiere,
per il fuoristrada duro e per i servizi municipali, offre
un’ampia varietà di modelli e schemi di trazione: trattori
stradali o telai 4x2 e 6x2, i classici 6x4, 8x2 e 8x4
per molteplici campi di impiego, nonché gli specialisti
dell’off-road con le formule 4x4, 6x6, 8x6 o 8x8. Se
la maggior parte delle percorrenze avviene su strade
asfaltate ed è richiesta una maggiore capacità trattiva
solo in circostanze particolari (per esempio, sui fondi
fangosi o in presenza di ghiaia o di pietrisco), è possibile
optare per il sistema HydroDrive con motori idraulici
ai mozzi. MAN lo rende disponibile per i veicoli a
due, tre o quattro assi. Per offrire un’ampia possibilità
di scelta, il sistema è abbinabile ai mezzi dotati di cambio
automatico TipMatic o di unità a innesto manuale.
L’HydroDrive è utile anche per la marcia in discesa, grazie
alla trasmissione della coppia frenante del motore
all’assale anteriore. La combinazione della trazione idrostatica
on demand con il rallentatore primario PriTarder,
direttamente collegato all’albero motore, consente di limitare
il ricorso all’impianto frenante servizio (a dischi,
a tamburi o di tipo misto) anche alle velocità medio-basse,
tipiche delle applicazioni in cantieristiche.
nea D2676 di 12,4 litri di cilindrata, tarato a 510 Cv. La coppia
massima è, invece, di 2.600 Newtonmetro, disponibile
già al di sotto dei 1.000 giri al minuto. Il propulsore è abbinato
al cambio automatizzato TipMatic 12.28 OD a 12 rapporti
con l’ultimo in overdrive. Per le missioni fuoristrada
più impegnative è disponibile il software di cambiata
Offroad, che permette passaggi di rapporto più rapidi a regimi
motore superiori rispetto al programma Efficiency.
Diverse modalità di cambiata
Il TipMatic è dotato, inoltre, delle modalità Performance
per esaltare le prestazioni in particolari situazioni operative,
e del programma Manouvering per le manovre di precisione
a bassa velocità. Tutte queste funzionalità sono
selezionabili attraverso la leva multifunzione (devioguida)
posta sul lato destro del piantone dello sterzo. Completa
IN CABINA E SULLA PORTIERA a sinistra, la manopola
di comando del ribaltabile e, a destra, la pulsantiera sulla
portiera per l’azionamento del motore e della PTO.
la catena cinematica il rapporto al ponte di 4,83, adatto per
la circonferenza di rotolamento delle coperture 13 R 22.5.
L’impianto frenante di servizio prevede freni a disco sugli
assali anteriori e masse a tamburo sul tandem di trazione.
Il tutto è integrato dal freno motore potenziato a controllo
elettronico MAN EVbec, comandabile attraverso la leva
a cinque posizioni posta sul lato destro del piantone dello
sterzo. La strumentazione del veicolo in prova com-
Due videate del display
principale del TGS
41.510. A destra è visibile
l’azionamento dei blocchi
dei differenziali
prende uno schermo principale da 12,3 pollici (MAN Digital
Cluster) e un display secondario da 7 pollici (MAN Media
Advanced) per le funzioni di infotainment. L’allestimento
del TGS 41.510 è costituito da un ribaltabile posteriore
Andreoli a sezione poligonale, con una volumetria di carico
di 20 metri cubi. La vasca è realizzata in acciaio antiusiura
Hardox 450 da 6 millimetri di spessore sul fondo e
da 5 millimetri sulle pareti.
[118] giugno 2021 Costruzioni
Costruzioni giugno 2021 [119]

UN PASSO AVANTI NELLA TECNICA.
ORIENTATI AL FUTURO
+
ELEVATA RESISTENZA
ALL’USURA
+
CONFIGURAZIONI
PER OGNI ESIGENZA
+
MASSIMA AGILITÀ
DI MOVIMENTO