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Costruzioni n.751 giugno 2021

Attualità&Prodotti PRESIDENTE ANPAR Intervista al numero uno dell'Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati Macchine&Demolizione UN KLEEMANN DA 400 T/H L'impresa NordBau ha scelto un impianto mobile per un'opera di compensazione BBT Riciclaggio&Demolizione POWERSCREEN PER L'EX BALLAST Ro.Tras di Parma ricicla e certifica circa 200 mila tonnellate di ex ballast ferroviario

Attualità&Prodotti

PRESIDENTE ANPAR

Intervista al numero uno dell'Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati

Macchine&Demolizione

UN KLEEMANN DA 400 T/H

L'impresa NordBau ha scelto un impianto mobile per un'opera di compensazione BBT

Riciclaggio&Demolizione

POWERSCREEN PER L'EX BALLAST

Ro.Tras di Parma ricicla e certifica circa 200 mila tonnellate di ex ballast ferroviario

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Attualità&Prodotti<br />

Associazioni<br />

NORMATIVA<br />

e crescita culturale<br />

ANPAR organizza numerosi<br />

convegni sull’intero territorio<br />

nazionale per diffondere<br />

la cultura del riciclaggio<br />

e promuovere lo sviluppo<br />

e il progresso delle tecniche<br />

di produzione e soprattutto<br />

di impiego degli aggregati<br />

riciclati e artificiali.<br />

Con la sua rappresentanza in tutte le regioni<br />

italiane, ANPAR è la casa delle imprese che riciclano<br />

rifiuti inerti<br />

Testi di Fabrizio Parati<br />

ANPAR (Associazione Nazionale Produttori Ag -<br />

gregati Riciclati) nasce nel 2000 per essere<br />

l'Associazione di categoria degli impianti fissi e<br />

mobili che riciclano rifiuti inerti. Si pone l'obiettivo di tutelare<br />

le aziende associate promuovendo, in particolare,<br />

l'utilizzo degli aggregati derivanti dai processi industriali<br />

di recupero dei rifiuti inerti.<br />

Grazie alla propria attività di divulgazione tecnico-scientifica,<br />

è anche il punto di riferimento degli Enti Pubblici<br />

di pianificazione e controllo in materia di gestione e recupero<br />

di rifiuti inerti. Elabora e mette a disposizione delle<br />

Stazioni appaltanti voci di prezzario e capitolati speciali<br />

di appalto per facilitare il compito dei progettisti e dei direttori<br />

lavori e per promuovere l’impiego degli aggregati<br />

riciclati e artificiali (Green Public Procurement).<br />

COSTRUZIONI ha sentito la voce del presidente di AN-<br />

PAR, Paolo Barberi, per fare il punto sul tema del recupero<br />

degli inerti da demolizione e, soprattutto, per avere<br />

la proiezione verso un futuro che, seppur venato di<br />

qualche incertezza, racconta di un settore di grandi potenzialità.<br />

In Italia, il tasso di recupero dei rifiuti da costruzione e demolizione<br />

è dell’81%. È ben superiore al target del 70%<br />

fissato dalle direttive europee in materia. Ma c'è un problema:<br />

si tratta di un riciclo di basso valore che origina<br />

prodotti non eccellenti. Come stanno le cose?<br />

I numeri sono fuori discussione, perché sono quelli forniti<br />

da ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la<br />

Ricerca Ambientale).<br />

Noi, tuttavia, abbiamo il sospetto che la performance sia<br />

un poco sovrastimata, poiché riteniamo che ci sia una<br />

parte di rifiuti inerti che, smaltita in altre maniere, non genera<br />

quei numeri che poi vengono elaborati statistica-<br />

PAOLO BARBERI<br />

Presidente<br />

ANPAR, e anche<br />

componente<br />

del Comitato<br />

Tecnico<br />

Scientifico del<br />

Consorzio REC.<br />

Il primo<br />

consorzio<br />

di Economia<br />

Circolare per<br />

i rifiuti da<br />

Costruzione<br />

e Demolizione.<br />

mente. In ogni modo, prendiamo per buono questo 81%.<br />

Si tratta di un dato che riguarda gli aggregati riciclati o<br />

aggregati artificiali.<br />

I primi sono quelli dati dal riciclaggio dei rifiuti inerti che<br />

provengono dalle attività di costruzione e demolizione,<br />

mentre i secondi sono quelli che derivano dal riciclaggio<br />

dei rifiuti inerti da altri processi (industriali, termici, ecc.).<br />

Nella sostanza non fa differenza. Vengono impiegati per<br />

i medesimi utilizzi, e cioè per costruzioni infrastrutturali:<br />

rilevati e sottofondi.<br />

Ma lì sembra essere il problema: questo riciclo di basso<br />

valore...<br />

È un riciclo di basso valore dal punto di vista economico,<br />

ma lei consideri anche che, in Italia, si producono ogni<br />

anno circa 70 milioni di tonnellate di rifiuti inerti, che costituiscono<br />

la maggioranza relativa in rapporto a tutti i<br />

rifiuti prodotti, ma assoluta in rapporto a quelli non pericolosi.<br />

È evidente, pertanto, che le destinazioni per l’impiego di<br />

questi prodotti devono essere ricercate in opere importanti.<br />

Vale a dire in mercati che possano avere la necessità<br />

di ricevere e assorbire una sostenuta quantità di materiale.<br />

E questo, a mio avviso, conferisce al sistema un<br />

valore ambientale più che economico.<br />

Se si dovesse bloccare il mercato che consente il consumo<br />

dei prodotti riciclati (in generale e, in particolare,<br />

per i prodotti inerti), a un certo punto il magazzino tracimerebbe.<br />

Per evitare di farlo tracimare, l'unico modo<br />

sensato è quello di chiudere parzialmente il rubinetto.<br />

C'è quindi la necessità di un assorbimento<br />

massiccio di questi<br />

prodotti. Tuttavia, ciò non<br />

dovrebbe precludere la possibilità<br />

di sviluppo di soluzioni eccellenti<br />

dal punto di vista della<br />

qualità<br />

Noi stiamo lavorando con altre<br />

associazioni per verificare la<br />

possibilità dell'impiego degli aggregati<br />

riciclati e degli aggregati<br />

artificiali, ad esempio, nel confezionamento<br />

di calcestruzzo.<br />

Ci sono diverse esperienze sul territorio italiano che provano<br />

la bontà di questa soluzione. Sono attive diverse e<br />

fruttuose partnership tra chi ricicla e chi confeziona calcestruzzo<br />

e, in futuro, speriamo che si possano avviare<br />

strette collaborazioni anche tra chi ricicla e chi confeziona<br />

cemento, proprio per nobilitare l'uso del materiale, ma, soprattutto,<br />

per favorire l'ampliamento del mercato attraverso<br />

l'aumento della capacità di ricevere prodotti riciclati.<br />

È ovvio che devono essere riciclati secondo la norma e<br />

devono essere certificati e dichiarati conformi alle normative<br />

europee di settore, quindi marcati CE per i singoli uti-<br />

[20] <strong>giugno</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2021</strong> [21]

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