IO L'Impresa - MAGGIO 2010 - CNA Informa
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Il Il personaggio<br />
personaggio<br />
del del mese mese<br />
Con il suo secondo lungometraggio,<br />
“L’uomo che verrà”, Giorgio Diritti è<br />
riuscito a mettere d’accordo pubblico<br />
e critica. Il fi lm che racconta la storia<br />
della strage di Marzabotto, uno dei<br />
momenti più tragici vissuti dal territorio<br />
bolognese durante il secondo confl<br />
itto mondiale, non solo sta contando<br />
un numero crescente di spettatori in<br />
tutta Italia, ma può già vantare ben 3<br />
David di Donatello tra cui quello come<br />
migliore fi lm (aveva ottenuto 16 nomination)<br />
oltre al Premio del Pubblico<br />
e Gran Premio della Giuria all’ultimo<br />
Festival del Cinema di Roma. Il lungometraggio<br />
del regista bolognese è<br />
di certo una bella sorpresa per il cinema<br />
italiano, nel quale non è sempre<br />
facile unire la qualità del prodotto<br />
con le cifre dei botteghini. Della sua<br />
ultima fatica e della sua attività di artista/imprenditore<br />
con la<br />
sua casa di produzione<br />
Aranciafi lm, anch’essa<br />
di Bologna, è lo stesso<br />
Diritti a parlarcene.<br />
Forse è scontato chiederlo,<br />
ma si aspettava<br />
un tale successo col<br />
suo ultimo fi lm?<br />
“Diciamo che me lo<br />
auguravo. Del resto,<br />
chi realizza un fi lm spera<br />
sempre che il suo<br />
lavoro riesca a colpire<br />
il pubblico, a regalargli<br />
emozioni. Certo, questo<br />
non era un lavoro<br />
facile, anche perché<br />
quando si affrontano<br />
vicende come quelle<br />
di guerra c’è sempre<br />
il rischio di offrire agli<br />
spettatori qualcosa di<br />
già visto, oppure cadere<br />
nella retorica”.<br />
Perchè storie come questa risultano<br />
sempre avvincenti per il pubblico:<br />
è avvenuto nel caso del suo<br />
fi lm o di quello sul massacro di Katyn<br />
in Polonia.<br />
<strong>CNA</strong> Bologna<br />
Intervista al regista-imprenditore Giorgio Diritti<br />
Un polo produttivo bolognese<br />
per le imprese del cinema<br />
Il suo fi lm<br />
“L’uomo che verrà”<br />
sulla strage<br />
di Marzabotto<br />
ha avuto<br />
un grande<br />
successo<br />
di critica<br />
e di pubblico<br />
Ha vinto<br />
3 David<br />
di Donatello<br />
e premi<br />
al Festival<br />
di Roma<br />
“Perché sono accadute davvero.<br />
Nel mio fi lm si racconta la<br />
vita reale, quella delle famiglie,<br />
dei loro rapporti interni, della<br />
loro voglia di crescere e di avere<br />
un futuro migliore. E poi c’è,<br />
naturalmente, l’assurdità della<br />
guerra, che travolge tutto e<br />
tutti. Detto questo, penso che<br />
da ogni storia possa venir fuori<br />
un buon fi lm. Dipende tutto da<br />
come la si racconta, dalle emozioni<br />
che si riescono a creare.<br />
Prendiamo le storie d’amore,<br />
anche se le vicende sono state<br />
raccontate in tutti i modi, quello<br />
dei sentimenti non è mai un<br />
argomento esaurito, poiché ci<br />
sono sempre dei modi nuovi di<br />
descriverlo”.<br />
Per questo fi lm le scelte tecniche<br />
o stili-<br />
stiche sono in<br />
qualche modo<br />
diverse da<br />
quelle adottate<br />
in “Il vento fa il suo<br />
giro”?<br />
“Si è trattato di un lavoro<br />
più complesso.<br />
Per ‘L’uomo che verrà’<br />
la troupe impiegata<br />
era composta da<br />
un maggior numero di<br />
persone e questo ha<br />
comportato un impegno<br />
più intenso nell’attività<br />
di coordinamento<br />
di tutti gli addetti che<br />
hanno partecipato alla<br />
sua realizzazione”.<br />
Oltre ad essere un regista,<br />
lei è anche un<br />
imprenditore, come<br />
titolare di Aranciafi<br />
lm insieme a Simone Bachini.<br />
Quali soddisfazioni e diffi coltà<br />
comporta la gestione di una casa<br />
di produzione come la sua?<br />
“Benché per questo lavoro ci si avvalga<br />
di tecnologie moderne, lo conside-<br />
18<br />
Giorgio Diritti (Foto di Pietro Pesce)<br />
riamo simile a quello di una bottega<br />
artigiana, ispirandoci a quell’artigianato<br />
artistico che, in questa città come<br />
altrove, vanta una tradizione secolare.<br />
Non è facile essere coinvolti in<br />
entrambi gli aspetti di un’attività come<br />
questa, quello artistico e imprenditoriale<br />
(il primo, ad esempio, non vorrebbe<br />
sempre sottostare ai vincoli<br />
economici posti dal secondo). D’altra<br />
parte, però, c’è il vantaggio di una<br />
grande autonomia progettuale, con la<br />
possibilità di sviluppare un’idea nella<br />
quale magari altri non credono, come<br />
è avvenuto con ‘Il vento fa il suo giro’.<br />
Aranciafi lm si occupa anche di documentari,<br />
programmi televisivi e<br />
spot. Sono tutti ambiti che offrono<br />
lo stesso livello di soddisfazione?<br />
“Le proporzioni sono differenti. Il riuscire<br />
a realizzare qualcosa che viene<br />
compreso e apprezzato dal pubblico<br />
rappresenta sempre una soddisfazio-