AO_NUMERO 01_02_2022
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L’Accademia Olimpica<br />
3<br />
Alessandro Massaria, Giacomo Zanella e Giuseppe Todeschini sono stati ricordati martedì 9 giugno al Bo<br />
Accademici all’Università di Padova<br />
Ritratti per gli 800 anni dell’Ateneo<br />
Nell’ambito delle celebrazioni<br />
per l’ottavo centenario<br />
dell’Università di Padova,<br />
martedì 7 giugno, nell’Aula<br />
Nievo del Palazzo del Bo, si è<br />
tenuto un incontro promosso<br />
dall’Accademia dal titolo<br />
Accademici olimpici nella storia<br />
dell’Università di Padova:<br />
un ritratto storico del medico<br />
Alessandro Massaria (1524-<br />
1598), del letterato Giacomo<br />
Zanella (1820-1888) e del<br />
giurista Giuseppe Todeschini<br />
(1795-1869), tutti soci dell’Istituzione<br />
vicentina e protagonisti<br />
di uno speciale rapporto<br />
con l’Ateneo patavino.<br />
Di Massaria, che fu tra i ventuno<br />
fondatori dell’Accademia<br />
e insegnò Medicina<br />
pratica a Padova dal 1587 al<br />
Gaetano Thiene Adriana Chemello Giovanni Luigi Fontana<br />
1598, ha parlato il presidente<br />
Gaetano Thiene, anche professore<br />
emerito dell’Ateneo,<br />
affiancato dalla studiosa Daniela<br />
Marrone. Una figura,<br />
quella di Massaria, il cui spessore<br />
scientifico è stato riscoperto<br />
e tramandato attraverso<br />
l’ampio saggio De Peste, di<br />
cui egli fu autore nel 1579,<br />
tradotto dal latino all’italiano<br />
alcuni anni fa, per conto<br />
dell’Accademia, proprio dalla<br />
storica Marrone.<br />
Da sinistra, Innocenzo Cipolletta, Ilvo Diamanti e Giacomo Cavalieri.<br />
Conversazione sull’Europa con Diamanti e Cipolletta<br />
Giovedì 9 giugno, nell’Odeo<br />
del Teatro Olimpico,<br />
l’accademico Ilvo Diamanti<br />
e l’economista Innocenzo<br />
Cipoletta hanno proposto<br />
una conversazione sul<br />
tema della deglobalizzazione<br />
in Europa, soprattutto<br />
alla luce del conflitto in<br />
corso tra Russia e Ucraina.<br />
Dopo un saluto del presidente<br />
della Classe di<br />
Diritto economia e amministrazione,<br />
Giacomo<br />
Cavalieri, le riflessioni dei<br />
due esperti hanno toccato<br />
temi scottanti, quali l’impatto<br />
che la guerra potrà avere<br />
sull’economia dell’Italia e<br />
degli altri Paesi e, più nello<br />
specifico, sulla “deglobalizzazione”<br />
già in atto, soprattutto<br />
come “reshoring”: quel<br />
riavvicinamento produttivo,<br />
cioè, intrapreso anche da<br />
numerose aziende italiane,<br />
impegnate in un progressivo<br />
ritorno della produzione<br />
entro i confini nazionali o<br />
almeno decise ad accorciare<br />
le distanze dopo la forte<br />
spinta alla delocalizzazione<br />
iniziata alcuni decenni fa. Il<br />
conflitto influirà certamente<br />
su questa scelta, peraltro<br />
già avviata, ed essa inciderà<br />
sugli equilibri e i rapporti<br />
internazionali.<br />
Molto interessanti, infine, le<br />
riflessioni sul “senso” stesso<br />
dell’Europa: un’unione basata<br />
su economia e finanza,<br />
ma non altrettanto unita e<br />
sentita sul piano politico e<br />
giuridico.<br />
Su Zanella si è soffermata<br />
Adriana Chemello, accademica<br />
e già docente a Padova.<br />
La studiosa ne ha illustrato,<br />
oltre che l’opera di educatore<br />
e la carriera di insegnante tra<br />
Vicenza e Padova, la meno<br />
nota esperienza maturata<br />
all’Università di Padova come<br />
docente di Lingua e letteratura<br />
italiana, nominato dal<br />
ministro Domenico Berti nel<br />
1866, e come rettore, eletto<br />
il 17 novembre 1871: un impegno<br />
purtroppo di breve<br />
durata, interrotto per motivi<br />
di salute alla fine del 1872.<br />
Successivamente, Zanella fu<br />
presidente dell’Accademia<br />
dal 1883 fino al 1888, anno<br />
della sua morte.<br />
Con Giovanni Luigi Fontana,<br />
vicepresidente vicario<br />
dell’Accademia e professore<br />
onorario dell’Università di<br />
Padova, si è infine riscoperta<br />
la figura del vicentino Giuseppe<br />
Todeschini, vicepresidente<br />
dell’Accademia, prima<br />
docente nel Liceo della sua<br />
città e poi all’Università di<br />
Padova, raffinato studioso e<br />
membro, nel 1848, della Consulta<br />
di Stato del governo<br />
rivoluzionario di Daniele Manin.<br />
Dopo la laurea in Legge<br />
a Bologna, nel 1824 divenne<br />
professore di Diritto naturale<br />
e penale a Padova: una docenza,<br />
la sua, tanto apprezzata<br />
quanto frammentata per<br />
una malattia nervosa che nel<br />
1869 lo condusse alla morte.