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L’ABITARE CHE PARTE DAL BASSO<br />
Avevo 28 anni quando, insieme ad un amico,<br />
stufi di veder an<strong>da</strong>re via <strong>da</strong> Pero tanti<br />
coetanei che non potevano permettersi casa,<br />
ci rivolgemmo al nuovo parroco Don Antonio Mascheroni<br />
chiedendogli come potevamo trovare un’abitazione a un<br />
prezzo ragionevole.<br />
La risposta di Don Mascheroni ci lasciò basiti:<br />
“Prima di parlare della vostra casa, pensate alla casa<br />
di tutti” ci rispose schietto. L’idea che ci lanciò era<br />
quella di costituire una cooperativa che si occupasse<br />
del tema CASA come questione fon<strong>da</strong>nte di benessere e<br />
coesione sociale. Sinceramente non sapevamo neanche<br />
<strong>da</strong> che parte cominciare ma lui ci mostrò il cammino.<br />
Chiamammo la cooperativa Don Ghezzi in memoria del<br />
parroco che era <strong>da</strong> poco mancato ed è la stessa che ha<br />
operato in tutti questi anni sul territorio di Pero.<br />
La nostra storia dell’<strong>abitare</strong> dunque è una storia<br />
nata <strong>da</strong>l basso per rispondere a bisogni concreti.<br />
Iniziarono così dieci anni di attività culturale<br />
sul territorio, organizzavamo convegni, assemblee,<br />
incontri. Non avevamo un’area su cui poter intervenire<br />
costruendo, non potevamo contare su appoggi politici,<br />
eravamo solo un gruppo di ragazzi con tanta grinta e il<br />
desiderio di poter fare qualcosa di utile per la città, nel<br />
senso più antico del temin ‘polis’.<br />
Dopo una decina d’anni, nel comparto di via<br />
Copernico vennero individuati quattro ambiti di<br />
trasformazione per un totale di circa 350 alloggi. Le<br />
istituzioni in carica ai quei tempi ci hanno <strong>da</strong>to fiducia e<br />
siamo riusciti ad acquistare uno dei lotti dove abbiamo<br />
realizzato 60 alloggi.<br />
Fummo costretti a passare <strong>da</strong>lle parole ai fatti, non<br />
fu semplice e non posso negare che in tanti momenti<br />
provai un vero sgomento di fronte a quello che ci<br />
attendeva, ma ci rimboccammo le maniche e alla fine<br />
realizzammo l’intervento in maniera esemplare.<br />
Eravamo<br />
solo un<br />
gruppo di<br />
ragazzi con<br />
il desiderio<br />
di fare<br />
qualcosa<br />
di utile per<br />
la città.<br />
È stato il primo mattone su cui costruire la nostra<br />
credibilità, il modo per gua<strong>da</strong>gnarci la fiducia dei futuri<br />
soci. Per fortuna l’intraprendente Don Mascheroni<br />
ci aveva fatto conoscere <strong>CCL</strong> che ci affiancò in tutti<br />
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