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L’edificio che respira<br />
<strong>da</strong> leggere<br />
<strong>da</strong> ascoltare
ASCOLTAMI<br />
IL PODCAST DI <strong>CCL</strong><br />
<strong>INSIEMI</strong>: LEGGIMI + ASCOLTAMI<br />
un progetto multimediale di<br />
<strong>CCL</strong> per raccontare le <strong>storie</strong> più<br />
significative di questi ultimi anni.<br />
Dando voce ai protagonisti.
L’edificio che respira<br />
<strong>da</strong> leggere<br />
<strong>da</strong> ascoltare
LA MAPPA<br />
L’edificio che respira<br />
‘<br />
SCAMAMU<br />
<strong>da</strong> leggere<br />
<strong>da</strong> ascoltare<br />
SCAMAMÙ NON SI ACCONTENTA DI ESSERE UNA SEMPLICE LIBRERIA, PER QUANTO BEN RIFORNITA, MA SI PROPONE DI<br />
DIVENIRE, AL TEMPO STESSO, UN RITROVO APERTO AL QUARTIERE, E POI ALLA CITTÀ INTERA. LE VETRINE SU STRADA<br />
SONO IL NOSTRO BENVENUTO A TUTTI COLORO CHE HANNO VOGLIA DI FERMARSI, DI SFOGLIARE UN LIBRO, DI CHIEDERCI<br />
UN CONSIGLIO, DI BERE UN TÈ IN COMPAGNIA. UN LUOGO ACCOGLIENTE DOVE SI FA CULTURA E SI INTRECCIANO<br />
RELAZIONI. VI ASPETTIAMO! FRANCESCA, MARGHERITA ED ELENA
| IL QUARTIERE |<br />
PASSATO A VOCAZIONE AGRICOLA<br />
I due quartieri di Bovisa e Dergano occupano<br />
la periferia nord-ovest di Milano. Ex borghi<br />
rurali (Bovisa deriva <strong>da</strong> ‘boves’ - buoi) sono<br />
poi diventati quartieri prevalentemente<br />
industriali. Gli anni Ottanta hanno visto la<br />
chiusura di tante attività e la conseguente<br />
dismissione di fabbriche e capannoni oggi<br />
riconvertiti a uffici, centri culturali, loft e<br />
open space a destinazione residenziale, spazi<br />
di co-working e poli universitari.<br />
ALL’INIZIO FU IL CINEMA<br />
All’inizio del secolo scorso, più precisamente<br />
nel 1905, al confine tra Dergano e Bovisa<br />
viene fon<strong>da</strong>ta la prima casa cinematografica<br />
italiana la Milano Films, poi diventata<br />
Armenia Films, che resterà attiva fino al<br />
1926 e <strong>da</strong> cui uscirà il primo lungometraggio<br />
muto europeo ‘L’Inferno’ (1911).<br />
Durante il Ventennio fascista tutto ciò che<br />
riguar<strong>da</strong> il cinema italiano sarà spostato,<br />
per volere di Mussolini, a Roma Cinecittà.<br />
Nell’area che costeggia via Baldinucci,<br />
restata vuota, oggi sorge <strong>La</strong> <strong>Casa</strong> <strong>Ecologica</strong><br />
e il relativo parco mentre è ancora visibile<br />
una parte del muro di cinta con la scritta in<br />
caratteri liberty: Armenia Films.<br />
4_
GLI ANNI DELL’INDUSTRIA<br />
Dalla fine dell’Ottocento fino a tutti gli anni<br />
Settanta, questa parte di Milano ospita molte<br />
realtà industriali. Nel 1882, per esempio, apre<br />
lo stabilimento Candiani per la produzione<br />
di acido solforico poi assorbito <strong>da</strong>lla<br />
Montecatini. Ma anche la Ceretti & Tanfani<br />
specializzata in impianti di funivie e funicolari<br />
e l’Officina del Gas con i suoi iconici gasometri<br />
oggi esempi di archeologia industriale. Entro<br />
il 2026, i gasometri saranno riconvertiti e<br />
ospiteranno rispettivamente un polo per<br />
l’innovazione l’uno, e un centro sportivo di<br />
10mila metri quadrati l’altro. Alcune realtà<br />
produttive sono tutt’ora attive come la Fernet<br />
Branca, Telelombardia e Antenna3.<br />
L’edificio ARRIVA che L’UNIVERSITÀ respira<br />
Negli anni Novanta si avvia una fase di rilancio<br />
di Bovisa. Il Politecnico ne è il più importante<br />
protagonista. Oggi qui sono presenti due<br />
distinti campus universitari: quello est, dove<br />
è presente la facoltà di Disegno Industriale, e<br />
quello ovest che invece ospita alcune facoltà<br />
di Ingegneria Industriale e dell’Informazione.<br />
<strong>La</strong> trasformazione più recente di Dergano<br />
invece si deve soprattutto all’arrivo della<br />
Linea Gialla della metropolitana che qui ha<br />
due fermate: Maciachini e Dergano appunto.<br />
Molte sono le attività culturali avviate<br />
nell’ultimo decennio che rendono il quartiere<br />
molto piacevole e vivace. Piazza Dergano, in<br />
precedenza uno slargo ingorgato <strong>da</strong>l traffico,<br />
ora, dopo un intervento di urbanistica tattica,<br />
ospita tavoli per il ping- pong, una stazione di<br />
bike sharing e tante panchine dove sostare.<br />
<strong>da</strong> leggere<br />
<strong>da</strong> ascoltare<br />
5_
Indice<br />
4_ Il quartiere 7_ I coordinatori: quando l’utopia diventa realtà 14_ <strong>La</strong> voce dei soci: qui ci<br />
sono le nostre radici 16_ Per me il quartiere è stata una bella sorpresa 18_ In piena città...<br />
ma nel verde 20_ Gente di quartiere: luogo di incontro per tutti 22_Le relazioni vanno curate<br />
24_ Il cinema, uno strumento a favore del dialogo 30_ I numeri: il progetto nel quartiere<br />
32_<strong>La</strong> storia: ciak, si gira! 34_ Il progettista: innova solo chi è curioso 38_ <strong>La</strong> parola<br />
a <strong>CCL</strong>: innovativi e concreti allo stesso tempo 40_ Il Consorzio, gestore di complessità<br />
42_ Le istituzioni: nessuno si salva <strong>da</strong> solo 44_ L’università: la bioarchitettura è una cosa seria<br />
46_ Glossario: le parole per capire<br />
6_
| I COORDINATORI |<br />
L’edificio che respira<br />
QUANDO<br />
L’UTOPIA<br />
DIVENTA<br />
REALTÀ<br />
Sono passati più di 20 anni<br />
<strong>da</strong>lla conclusione del progetto<br />
<strong>La</strong> <strong>Casa</strong> <strong>Ecologica</strong>. Abbiamo<br />
chiesto a Graziella Antoniotti e Roberto<br />
Zuccolin, presidenti della cooperativa in<br />
periodi diversi, di ripercorrere insieme a<br />
noi quell’esperienza pionieristica.<br />
Roberto: la spinta profon<strong>da</strong> che ci<br />
ha fatto intraprendere quell’avventura è<br />
stata di <strong>da</strong>re un’occasione di riscatto a un<br />
quartiere industriale, degra<strong>da</strong>to, con poco<br />
verde e pochi servizi. Recuperare aree<br />
<strong>da</strong> leggere<br />
<strong>da</strong> ascoltare<br />
7_
| I COORDINATORI |<br />
verdi è stato per anni l’obiettivo dell’associazione Bovisa Verde che infatti, alla fine degli anni<br />
Ottanta, ha stimolato il recupero di un’area abbandonata trasformandola nel parco Savarino,<br />
ha promosso azioni dimostrative in piazza Bausan per la manutenzione del verde e della<br />
storica fontana, ha trasformato un’area adibita a discarica in giardino della memoria. È <strong>da</strong><br />
quell’esperienza che prende avvio il progetto de <strong>La</strong> <strong>Casa</strong> <strong>Ecologica</strong>.<br />
Graziella: come ha detto Roberto contemporaneamente a quelle azioni dimostrative e di<br />
sensibilizzazione si fece stra<strong>da</strong> l’idea di costruire una casa che avesse una serie di prerogative<br />
ecologiche. Volevamo realizzare qualcosa che fosse esemplare, un progetto capace di indicare<br />
una nuova stra<strong>da</strong> anche ad altri. Ricordo ancora con grande emozione il 24 maggio 1989 quando<br />
in una decina di soci siamo an<strong>da</strong>ti <strong>da</strong>l notaio a firmare l’atto di nascita della cooperativa <strong>La</strong><br />
<strong>Casa</strong> <strong>Ecologica</strong>. Io ero già proprietaria di una casa, non avevo intenzione di cambiare, ma era<br />
l’idea di un edificio green in un quartiere così degra<strong>da</strong>to che mi affascinava. Per noi ‘ecologico’<br />
non aveva solo un’accezione di risparmio energetico e soluzioni di bioedilizia ma era portatrice<br />
anche di un significato più ampio, sociale: una casa che facilitasse le relazioni tra le persone.<br />
Roberto: prima di costruire abbiamo dovuto pazientare 10 anni. Anni di pratiche<br />
burocratiche, delibere comunali, giunte che si succedevano a gran velocità – eravamo in<br />
piena Mani Pulite – riunioni dei soci. È stato faticoso ma<br />
in questo lasso di tempo ci siamo conosciuti, sono nate<br />
Affascinante<br />
l’idea di una<br />
casa green in<br />
un quartiere<br />
degra<strong>da</strong>to.<br />
delle amicizie, le relazioni tra i soci si sono consoli<strong>da</strong>te.<br />
Intanto era nata anche Bovisa90, con la quale poi ci siamo<br />
fusi per creare un’unica cooperativa, che ha realizzato il<br />
Corpo B. Ci siamo rivolti a <strong>CCL</strong> perché eravamo digiuni<br />
di conoscenze edilizie e costruttive. Giacomo Previdi<br />
ha trovato l’area e senza di lui questo progetto non<br />
esisterebbe. Maurizio Sabbadini ha saputo trasformare le<br />
nostre idee in realtà, facendoci desistere quando erano<br />
troppo idealiste e dispendiose.<br />
8_
L’edificio che respira<br />
ROBERTO ZUCCOLIN<br />
69 ANNI, DIRETTORE MARKETING<br />
IN AZIENDE DI INFORMATICA E<br />
TELECOMUNICAZIONE. È STATO<br />
SOCIO DELLA COOPERATIVA LA<br />
CASA ECOLOGICA E HA RICOPERTO<br />
IL RUOLO DI PRESIDENTE E<br />
VICEPRESIDENTE. CON GRAZIELLA<br />
HA SEGUITO ANCHE I PROGETTI<br />
DI <strong>CCL</strong> DI VIA MORGHEN E VIA<br />
SCARSELLINI.<br />
<strong>da</strong> leggere<br />
<strong>da</strong> ascoltare<br />
9_
| I COORDINATORI |<br />
Graziella: sono stati anni in cui non sono mancate le peripezie e le difficoltà ma non<br />
ci siamo mai tirati indietro. Credo piuttosto che abbiamo gettato le basi per un progetto<br />
assolutamente innovativo anche nel rapporto con il Comune che si è trovato di fronte a dei<br />
cittadini con la C maiuscola. Gente che aveva a cuore la cosa pubblica, la città, insomma<br />
persone di cui potersi fi<strong>da</strong>re.<br />
Roberto: il Parco è stato il nostro dono al quartiere. A noi toccava, per legge, la<br />
manutenzione nei primi 10 anni. Una volta scaduto il man<strong>da</strong>to, però, abbiamo scelto di<br />
rinnovarlo, di tre anni in tre anni. Siamo ancora noi ad<br />
aprire la cancellata il mattino e chiuderla la sera, a<br />
togliere le foglie secche e gli arbusti, a tenerlo pulito. È il<br />
nostro modo concreto per dimostrare quanto ci teniamo.<br />
Graziella: le attività sociali condominiali sono molte.<br />
Si va <strong>da</strong>l cineforum ai pranzi sociali, <strong>da</strong>i corsi biblici<br />
a quelli di filosofia. Il Natale, poi, è stato sempre un<br />
momento di grande coesione, un tempo organizzavamo<br />
bellissime rappresentazioni teatrali con i bambini, oggi<br />
i bambini sono cresciuti, le rappresentazioni non le<br />
facciamo più ma continuiamo a festeggiare tutti insieme.<br />
Roberto: i criteri costruttivi che fanno sì che il<br />
condominio sia definito <strong>La</strong> <strong>Casa</strong> <strong>Ecologica</strong> sono diversi<br />
e, allora, erano tutte scelte molto all’avanguardia. Il<br />
primo grande criterio è stato l’orientamento inusuale<br />
nord-sud. Le camere <strong>da</strong> letto sono tutte orientate a<br />
nord quindi sono nella parte più fresca, mentre le sale<br />
sono a sud ma arretrate rispetto al filo facciata perché<br />
GRAZIELLA<br />
ANTONIOTTI<br />
79 ANNI, HA LAVORATO ALLA<br />
DIREZIONE DEL PERSONALE DI<br />
UNA GRANDE AZIENDA. È STATA<br />
PRESIDENTE E VICEPRESIDENTE<br />
DELLA COOPERATIVA LA CASA<br />
ECOLOGICA. DAL 1996 AL 2013<br />
HA COLLABORATO CON <strong>CCL</strong>.<br />
10_
tutti gli appartamenti – sia quelli grandi sia quelli più<br />
piccoli – hanno un grande balcone di 14 metri quadri<br />
che crea un’ombreggiatura e funziona <strong>da</strong> filtro. Questo<br />
orientamento è la gioia di chi coltiva fiori e piante. Il<br />
riscontro d’aria, <strong>da</strong>to <strong>da</strong>lla doppia esposizione, permette<br />
di evitare l’utilizzo di impianti di condizionamento. Mentre<br />
d’estate la differenza di temperatura tra zona giorno e<br />
zona notte arriva anche a 2 gradi centigradi.<br />
Il Comune ha<br />
capito che<br />
aveva di fronte<br />
cittadini con<br />
la C maiuscola.<br />
L’edificio che respira<br />
Graziella: un’altra scelta pionieristica – e molto<br />
dibattuta – è stata quella del riscal<strong>da</strong>mento a pavimento<br />
a bassa temperatura che oggi praticamente è la norma. I soci del Corpo B hanno adottato la<br />
scelta più tradizionale dei caloriferi e oggi, confrontando le loro bollette con le nostre, credo se<br />
ne siano pentiti. I materiali che sono stati utilizzati sono certificati ecologici, privi di inquinanti<br />
e non presentano problemi di smaltimento. In tempi successivi, nel 2008, abbiamo optato per<br />
il solare termico e poi anche per il fotovoltaico.<br />
Roberto: <strong>da</strong> un punto di vista economico ci eravamo posti l’obiettivo di realizzare<br />
<strong>La</strong> <strong>Casa</strong> <strong>Ecologica</strong> con un aggravio di costi che non superasse il 10% rispetto a un edificio<br />
tradizionale. Ci siamo riusciti e credo sia un risultato veramente notevole.<br />
Graziella: se devo fare un bilancio, la più grande soddisfazione è quella di vivere in una casa<br />
gestita e pensata <strong>da</strong>i suoi abitanti, come si dice ‘<strong>da</strong>l basso’, e di essere an<strong>da</strong>ti incontro ai bisogni<br />
reali di ogni singolo abitante.<br />
Roberto: per me il motivo d’orgoglio maggiore è di avere raggiunto i due obiettivi che ci<br />
eravamo prefissati fin <strong>da</strong>ll’inizio: perseguire il benessere dell’<strong>abitare</strong> tra scelte tecnologiche e<br />
impiantistiche innovative e materiali naturali, e adoperarsi per il benessere delle relazioni tra<br />
le persone che vivono all’interno dell’edificio.<br />
<strong>da</strong> leggere<br />
<strong>da</strong> ascoltare<br />
11_
LEGGIMI<br />
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L’edificio che respira<br />
<strong>da</strong> leggere<br />
<strong>da</strong> ascoltare
| LA VOCE DEI SOCI |<br />
QUI CI SONO LE NOSTRE RADICI<br />
I<br />
miei genitori, quando avevo appena 18 anni,<br />
mi hanno iscitta alla cooperativa <strong>La</strong> <strong>Casa</strong><br />
<strong>Ecologica</strong> di cui conoscevano diverse persone.<br />
Sono stati lungimiranti perché i tempi delle pratiche<br />
comunali e dei permessi sono stati tanti, seguiti<br />
<strong>da</strong> quelli di costruzione – molti meno per fortuna.<br />
Insomma alla fine l’appartamento a me intestato è<br />
stato disponibile proprio quando ne avevo bisogno,<br />
allo scadere dei miei 30 anni.<br />
Per i miei genitori non è stato semplicemente un<br />
discorso di investimento e di assicurarmi una casa<br />
di proprietà; dietro all’adesione a quella cooperativa<br />
c’era certamente qualcosa di più, un discorso<br />
VALENTINA SACHERO<br />
52 ANNI, CON I FIGLI EVA RUGGIERI 19 ANNI STUDENTESSA UNIVERSITARIA E DIEGO RUGGIERI, 16 ANNI, LICEALE.<br />
14_
utopico su un <strong>abitare</strong> diverso, più in armonia con la<br />
natura, meno impattante per il pianeta, tutti discorsi<br />
oggi molto in voga ma all’inizio degli anni Novanta<br />
molto meno.<br />
All’inizio ho vissuto in un appartamento di 60 mq<br />
in questa stessa scala poi, una volta che sono nati<br />
Eva e Diego, abbiamo capito che avevamo bisogno<br />
di più spazio. Mio marito ed io però non volevamo<br />
an<strong>da</strong>rcene <strong>da</strong> qui così abbiamo messo un messaggio<br />
in tutte le cassette delle lettere spiegando che<br />
eravamo in cerca di un appartamento più grande.<br />
Abbiamo avuto fortuna, un signore voleva vendere e<br />
così abbiamo fatto la permuta.<br />
Per me il parco qui sotto è stato un luogo<br />
importantissimo, con i miei figli ci ho passato tanto<br />
tempo e proprio lì ho stretto molte amicizie.<br />
Il quartiere in questi anni è cambiato in meglio<br />
anche grazie all’arrivo in Bovisa del Politecnico. A<br />
Dergano poi sono nate tante attività molto attrattive,<br />
di qualità, che rendono la zona più bella e di<br />
conseguenza appetibile per le logiche di mercato.<br />
Purtroppo però – come spesso accade – si rischia che<br />
queste trasformazioni scappino di mano e diventino<br />
qualcosa di non più governabile an<strong>da</strong>ndo a discapito<br />
di chi ci vive. Sto parlando dei prezzi che crescono e<br />
del meccanismo di espulsione degli abitanti storici a<br />
favore di chi può pagare di più. <strong>La</strong> politica dovrebbe<br />
muoversi per mettere un freno a questo processo<br />
che snatura la nostra città.<br />
L’edificio che respira<br />
Il parco,<br />
luogo di<br />
coesione.<br />
<strong>da</strong> leggere<br />
<strong>da</strong> ascoltare<br />
15_
| LA VOCE DEI SOCI |<br />
PER ME IL QUARTIERE<br />
È STATA UNA BELLA SORPRESA<br />
Quando mi hanno proposto se volevo<br />
an<strong>da</strong>re a vivere in questo appartamento<br />
di Bovisa, questa zona della città non la<br />
conoscevo per niente. Ho cercato informazioni su<br />
internet e devo dire che inizialmente non mi ha<br />
fatto una così bella impressione.<br />
Invece <strong>da</strong> quando sono qui, a settembre sarà<br />
un anno, ho cambiato decisamente idea. È una<br />
zona molto tranquilla, residenziale, collegata al<br />
centro città <strong>da</strong> tram, autobus e linea del metrò. Io<br />
lavoro in zona Certosa e ci arrivo como<strong>da</strong>mente<br />
senza bisogno di cambiare mezzi. È ben servita<br />
anche per quanto riguar<strong>da</strong> la grande distribuzione<br />
alimentare, insomma ci si vive proprio bene.<br />
Qui abito con altri tre ragazzi turchi. Con<br />
qualche abitante del condominio abbiamo fatto<br />
amicizia, per esempio con Valentina che mi ha<br />
aiutata una volta che era saltata la corrente.<br />
L’appartamento è grande, cucina e sala sono<br />
separati e poi il mio più grande piacere è bere il<br />
caffè la domenica mattina seduta sul terrazzo<br />
guar<strong>da</strong>ndo il parco. <strong>La</strong> casa ha la portineria, un<br />
dettaglio che mi dà sicurezza quando torno la sera.<br />
Da quando<br />
abito qui<br />
ho cambiato<br />
idea su<br />
Bovisa e<br />
Dergano.<br />
Il quartiere lo frequento poco perché la<br />
maggior parte del tempo sono chiusa in ufficio. Il<br />
fine settimana, con gli amici andiamo spesso alla<br />
birreria <strong>La</strong> Ribalta e ogni tanto anche a Lo Spirit<br />
de Milan. Ma ci sarà tempo per conoscerlo ancora<br />
meglio perché so che è ricco di tante attività<br />
culturali e luoghi di divertimento.<br />
16_
L’edificio che respira<br />
EZGI ARIDASIR<br />
<strong>da</strong> leggere<br />
<strong>da</strong> ascoltare<br />
29 ANNI, HA STUDIATO DA PERITO INFORMATICO E LAVORA COME IMPIEGATA IN LOGISTICA IMPORT-EXPORT. È NATA NEL LECCHESE<br />
DA GENITORI TURCHI. PRIMA DI TRASFERIRSI NE LA CASA ECOLOGICA VIVEVA CON I SUOI.<br />
17_
| LA VOCE DEI SOCI |<br />
MAURA TERMITE<br />
50 ANNI, VIVE NE LA CASA ECOLOGICA INSIEME AL MARITO ALESSANDRO E AL FIGLIO LUCA DI 9 ANNI. TRADUTTRICE, INSEGNA<br />
LINGUE, SCRIVE POESIE. HA IN PROGETTO DI ORGANIZZARE LABORATORI MULTISENSORIALI PER I BAMBINI DEL QUARTIERE PER<br />
AVVICINARLI ALLA POESIA NELLA MANIERA PIÙ ISTINTIVA.<br />
18_
IN PIENA CITTÀ... MA NEL VERDE<br />
Sono cresciuta a Villapizzone. Quando<br />
avevo 16 anni i miei sono diventati soci<br />
della cooperativa <strong>La</strong> <strong>Casa</strong> <strong>Ecologica</strong>.<br />
Mio padre, che negli anni Ottanta aveva insegnato<br />
in via Catone, si era innamorato di Bovisa, della<br />
socialità che vi si respirava, della voglia di fare<br />
rete dei suoi abitanti. Per molti anni ha coltivato il<br />
sogno di far parte di un quartiere in cui le relazioni<br />
fossero al primo posto.<br />
Dovete sapere che il contesto edilizio era molto<br />
diverso rispetto a oggi; niente loft ristrutturati e<br />
open spaces riqualificati ma tante fabbriche e<br />
capannoni dismessi.<br />
Il progetto de <strong>La</strong> <strong>Casa</strong> <strong>Ecologica</strong> ha avuto<br />
una lunga fase di messa a punto anche perché<br />
eravamo in piena Tangentopoli e le pratiche<br />
comunali subivano continue battute d’arresto.<br />
Così è accaduto che il progetto ha visto la luce<br />
proprio quando io stavo cercando casa. I miei<br />
allora si sono tirati indietro e hanno offerto a me<br />
questa fantastica opportunità.<br />
I primi anni non conoscevo quasi nulla della<br />
zona: lavoravo tutto il giorno e la sera venivo qui<br />
solo per dormire. <strong>La</strong> svolta è arrivata nel 2014<br />
quando è nato mio figlio Luca.<br />
<strong>La</strong> mia<br />
percezione<br />
della zona<br />
è cambiata<br />
quando è<br />
nato Luca.<br />
L’edificio che respira<br />
Oggi tante realtà del quartiere e centri<br />
di aggregazione fanno ormai parte della mia<br />
quotidianità come Mamusca, Scamamù, <strong>La</strong><br />
Scighera e Nuova Armenia. Qui sono in città<br />
ma senza esserlo veramente: quando mi metto<br />
seduta a leggere sul balcone sento gli uccellini e i<br />
pappagallini. Dove altro accade a Milano?<br />
<strong>da</strong> leggere<br />
<strong>da</strong> ascoltare<br />
19_
| GENTE DI QUARTIERE |<br />
LUOGO DI INCONTRO PER TUTTI<br />
Scamamù è una libreria nata per<br />
gemmazione <strong>da</strong> altre due realtà: un<br />
piccolo spazio dedicato ai libri che si<br />
trovava all’interno del bistrot Mamusca a pochi<br />
metri <strong>da</strong> qui e ‘Isola Libri’ una storica realtà<br />
del quartiere Isola costretta a chiudere a causa<br />
dell’aumento proibitivo degli affitti.<br />
<strong>La</strong> libreria ha visto la luce a marzo 2023 e in<br />
pochi mesi è stata capace di attrarre attorno a sé<br />
una clientela affezionata e variegata e di diventare<br />
un polo importante per tutto il quartiere.<br />
Il motivo è semplice: Scamamù non è<br />
semplicemente una libreria. Qui organizziamo<br />
presentazioni di libri, mostre, laboratori, gruppi<br />
di lettura, incontri tra neomamme con tanto di<br />
pargoli al seguito e addirittura campi estivi per<br />
bambini delle scuole elementari e medie. Proprio<br />
nell’ambito del campo estivo di quest’anno ci è<br />
venuto in mente di proporre anche una ‘notte in<br />
libreria’. L’idea ha avuto un grande successo. Per<br />
i bambini dormire qui è un’esperienza magica:<br />
girano tra gli scaffali con la torcia in mano, si<br />
intrattengono con giochi di società e dormono con<br />
gli amici coetanei in uno spazio inconsueto.<br />
Quello che<br />
ci interessa<br />
di più<br />
è creare<br />
relazioni.<br />
Un’altra peculiarità: a Scamamù abbiamo<br />
voluto che la nostra piccola cucina fosse disponibile<br />
a tutti, così arrivano abitanti del quartiere che<br />
si scal<strong>da</strong>no un pranzo veloce o condividono con<br />
noi un caffè e due chiacchiere. È uno spazio<br />
autogestito con un forte senso di comunità. Quello<br />
che a noi interessa di più è creare relazioni. Direi<br />
che ci stiamo riuscendo.<br />
20_
L’edificio che respira<br />
FRANCESCA RENDANO<br />
45 ANNI, PROPRIETARIA INSIEME A MARGHERITA OGGIONI E ELENA FASOLI DELLA LIBRERIA SCAMAMÙ SPECIALIZZATA IN LIBRI PER<br />
L’INFANZIA E GRAPHIC NOVEL. LA LIBRERIA SI TROVA IN UNO STABILE DI PROPRIETÀ DELLA COOPERATIVA ABITARE CHE AFFITTA LO<br />
SPAZIO A UN CANONE AGEVOLATO.<br />
<strong>da</strong> leggere<br />
<strong>da</strong> ascoltare<br />
21_
| GENTE DI QUARTIERE |<br />
FRANCESCO PURPURA<br />
51 ANNI, SOCIO FONDATORE DI ROB DE MATT INSIEME A TOMMASO BERTA ED EDOARDO TODESCHINI.<br />
ROB DE MATT È UN RISTORANTE-BISTROT NEL CUORE DI DERGANO E UN’ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE.<br />
SI BASA SU UN PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIALE E LAVORATIVA RIVOLTO A PERSONE CON STORIE DI MARGINALITÀ: INDIVIDUI<br />
CON DISAGIO PSICHICO, RIFUGIATI POLITICI, MIGRANTI IN DIFFICOLTÀ, DONNE OGGETTO DI TRATTA, EX CARCERATI.<br />
22_
LE RELAZIONI VANNO CURATE<br />
Può sembrare un paradosso ma purtroppo<br />
non lo è: sono le realtà che negli ultimi<br />
anni hanno aiutato il quartiere a diventare<br />
più attrattivo e piacevole – Rob de Matt ma anche<br />
Nuova Armenia, Scamamù e altre – a poter diventare<br />
in futuro le prime vittime di questa rinascita. È<br />
quello che accade nei processi di gentrificazione:<br />
il quartiere diventa più appetibile trasformandosi<br />
in facile pre<strong>da</strong> per tutti gli operatori immobiliari. I<br />
cittadini che hanno reso più gradevole una parte<br />
di città sono gli stessi che poi vengono espulsi <strong>da</strong>i<br />
meccanismi di mercato. Contro questo sciacallaggio<br />
è la politica a dover trovare delle soluzioni. A me ne<br />
vengono in mente due: il blocco degli affitti e una<br />
maggiore tassazione per quelle case che restano<br />
sfitte, tanto per fare due esempi.<br />
L’associazione Rob de Matt è nata nel 2016<br />
<strong>da</strong> un’idea di tre amici – Tommaso Berta, Edoardo<br />
Todeschini ed io. Nell’anno successivo abbiamo<br />
trovato casa in questo ex capannone industriale<br />
dismesso – di proprietà del Comune – e già<br />
ristrutturato per accogliere la onlus L’ Amico Charly.<br />
È stato Edoardo, che come cuoco aveva fatto in<br />
precedenza corsi di formazione a persone con<br />
problemi di disagio psichico, a proporci di <strong>da</strong>r vita a<br />
una realtà che potesse offrire l’occasione a queste<br />
persone di imparare un mestiere, insomma di avere<br />
una secon<strong>da</strong> chance nella vita.<br />
Oggi Rob de Matt occupa stabilmente circa<br />
25 persone che diventano 40 in estate, oltre a<br />
formare 25-30 tirocinanti l’anno. Una storia di<br />
welfare all’italiana perché all’inizio siamo an<strong>da</strong>ti <strong>da</strong>i<br />
rispettivi genitori e abbiamo chiesto se ci <strong>da</strong>vano<br />
una mano prestandoci i soldi per poter iniziare. In<br />
molti mi hanno <strong>da</strong>to del matto: a 50 anni ho mollato<br />
un contratto a tempo indeterminato per seguire<br />
questo sogno. Le soddisfazioni sono tante come<br />
quando un ragazzo con gravi problemi relazionali<br />
impara a servire ai tavoli, a sorridere ai clienti, a<br />
prendere le ordinazioni. Sono risultati che ti <strong>da</strong>nno<br />
il carico di energia per i mesi successivi e la forza<br />
per continuare.<br />
L’edificio che respira<br />
Qui ci sono tante relazioni informali, un mix<br />
fertile di rapporti amicali e professionali. Il vero<br />
motore di questa zona sono le donne. Perché, dovete<br />
saperlo, qui siamo nelle mani di un vero e proprio<br />
matriarcato, ed è una grande fortuna!<br />
Qui le donne<br />
sono motore di<br />
cambiamento.<br />
<strong>da</strong> leggere<br />
<strong>da</strong> ascoltare<br />
23_
| GENTE DI QUARTIERE |<br />
IL CINEMA, UNO STRUMENTO<br />
A FAVORE DEL DIALOGO<br />
Sono arrivata a Milano nel 2006, non<br />
pensavo di migrare qui, ero piena di<br />
pregiudizi, sono cresciuta negli anni ‘90<br />
con la Lega Nord che lacerava. Sono arrivata qui<br />
per amore e mi sono resa subito conto che questa<br />
è una città che ti sorprende in positivo perché ha<br />
una società civile attiva, vivace e alla fine quello<br />
che cerchi trovi.<br />
Dopo un’esperienza <strong>da</strong> volontaria/attivista al<br />
Naga, organizzazione di volontariato che aiuta i<br />
cittadini stranieri, ho curato insieme a degli amici e<br />
a mio marito – che è regista – la nascita di una casa<br />
di produzione cinematografica e nel 2014 abbiamo<br />
realizzato il film “Io sto con la sposa” (regia di<br />
Antonio Augugliaro, Gabriele Del Grande e Khaled<br />
Soliman Al Nassiry) ed è <strong>da</strong> quell’esperienza che<br />
è nata l’idea di portare qui a Dergano, il nostro<br />
quartiere di residenza, una nuova idea di cinema.<br />
Quell’anno il Comune metteva a bando<br />
questo spazio incredibile a Dergano – le ex<br />
stalle di Villa Hanau – ma completamente<br />
fatiscente, presentammo il progetto e vincemmo<br />
l’assegnazione dell’immobile con il giardino.<br />
Nel frattempo avevamo <strong>da</strong>to vita all’esperienza<br />
del ‘cinema di ringhiera’, una rassegna<br />
cinematografica diffusa nei cortili delle case in<br />
zona 9. L’avventura era iniziata, il gruppo di lavoro<br />
cresciuto, divenuto multidisplinare e di squadra.<br />
Ognuno ha fatto un pezzo.<br />
Luogo di<br />
incontro e<br />
di cinema.<br />
Per 5 anni ci siamo dedicati a rimettere a<br />
posto questo luogo. È stato un lavoro immenso<br />
24_
L’edificio che respira<br />
GINA BRUNO<br />
45 ANNI, HA STUDIATO SOCIOLOGIA CON INDIRIZZO ANTROPOLOGICO. DAL 2009 ABITA A DERGANO CON IL MARITO E DUE FIGLI. DAL<br />
2016, È PRESIDENTE DI NUOVO ARMENIA. NUOVO ARMENIA È UN PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE DI UNO SPAZIO DI PROPRIETÀ<br />
PUBBLICA CHE SI ARTICOLA ATTRAVERSO LO SVILUPPO DI UN PROGRAMMA CULTURALE INCLUSIVO. PREVEDE UN CINEMA ALL’APERTO,<br />
<strong>da</strong> leggere<br />
<strong>da</strong> ascoltare<br />
UN BAR CON BISTROT ED UN GIARDINO PER ATTIVITÀ EDUCATIVE. IL NOME È UN OMAGGIO ALL’ARMENIA FILMS, DITTA DI PRODUZIONE<br />
E DISTRIBUZIONE CINEMATOGRAFICA FONDATA DA JOHANNES H. ZILELIAN NEL 1917.<br />
25_
| GENTE DI QUARTIERE |<br />
sia <strong>da</strong>l punto di vista della ristrutturazione sia<br />
per quanto riguar<strong>da</strong> gli aspetti burocratici, lavoro<br />
che è tutt’altro che terminato. Intanto facevamo<br />
scuola e ci esercitavamo portando la nostra idea<br />
di cinema e le nostre rassegne nei cortili milanesi.<br />
Nel 2021 abbiamo inaugurato Nuovo Armenia,<br />
un luogo per gli incontri e per il cinema. Un cinema<br />
che guar<strong>da</strong> ad Asia, Africa e America <strong>La</strong>tina e attinge<br />
ai titoli di festival internazionali in tutto il mondo.<br />
Dal 2009 ho visto cambiare drasticamente<br />
questo quartiere. Allora l’unico luogo di<br />
aggregazione era forse l’oratorio e poi in Bovisa<br />
<strong>La</strong> Scighera. In questi anni sono nati Mamusca,<br />
Rob de Matt, Nuovo Armenia, <strong>La</strong> Ribalta,<br />
Scamamù. L’intelligenza di queste realtà è<br />
stata fin <strong>da</strong> subito la volontà di collaborare,<br />
di fare progetti condivisi, di non ostacolarsi.<br />
Indubbiamente questa è una grande forza.<br />
Nuovo Armenia è stato portatore, insieme<br />
alle altre realtà, di un miglioramento della<br />
qualità della vita sociale nei nostri quartieri, la<br />
conseguenza è anche che oggi <strong>abitare</strong> qui costa<br />
di più. Occorre una visione politica sull’<strong>abitare</strong><br />
26_
che guardi molto di più alle fragilità, capace di<br />
governare il mercato immobiliare, non viceversa.<br />
Purtroppo non vedo <strong>da</strong> parte delle istituzioni una<br />
visione <strong>da</strong>vvero innovativa sia sulla questione<br />
del caro affitti sia della gentrificazione in atto.<br />
Probabilmente nei quartieri dove esistono<br />
le storiche cooperative edificatrici il processo<br />
di gentrificazione è più lento, nella nostra<br />
zona la cooperativa Abitare nei suoi stabili<br />
tiene prezzi differenti rispetto a quelli di<br />
mercato. Ma non basta ed il destino pare<br />
inesorabile, vivere qui è diventato difficile.<br />
Nel nostro spazio abbiamo ideato dei<br />
laboratori per bambini. Nelle nostre passeggiate<br />
di esplorazione di botanica urbana, per esempio,<br />
spesso parliamo di ciò che è piccolo e resistente,<br />
quindi spesso di erbacce. Mi piace pensare<br />
che anche noi con il nostro fare lento, tenace e<br />
quotidiano, stiamo provando ad essere resistenti in<br />
un sistema molto veloce che fagocita le esperienze<br />
e le ributta fuori solo come comunicazione<br />
svuotata di senso. Qui invece ci sono ancora<br />
persone che nonostante le difficoltà si impegnano<br />
a fare crescere questo luogo nei contenuti.<br />
L’edificio che respira<br />
<strong>da</strong> leggere<br />
<strong>da</strong> ascoltare<br />
27_
L’edificio che respira<br />
<strong>da</strong> leggere<br />
<strong>da</strong> ascoltare
| I NUMERI |<br />
IL PROGETTO NEL QUARTIERE<br />
CORPO A<br />
CORPO B<br />
SUPERFICIE COMPLESSIVA DELL’AREA<br />
10.615 m 2<br />
}<br />
30_
I NUMERI DI LA CASA ECOLOGICA<br />
STEP COSTRUZIONE<br />
1998<br />
Avvio dei lavori<br />
2001<br />
Fine dei lavori<br />
ALLOGGI<br />
104<br />
104<br />
alloggi<br />
139<br />
box<br />
}<br />
CLASSE DI<br />
EFFICIENZA<br />
ENERGETICA<br />
B+<br />
VALORE DI<br />
CESSIONE<br />
1.600 €/mq<br />
I SOGGETTI<br />
COINVOLTI NELLA<br />
REALIZZAZIONE<br />
DE LA CASA ECOLOGICA<br />
OPERATORI: Cooperativa Bovisa 90 - <strong>La</strong> <strong>Casa</strong> <strong>Ecologica</strong><br />
IMPRESA: Unieco Impresa<br />
PROGETTISTA: Luca Bergo<br />
DIRETTORE LAVORI: Marco Lucchini<br />
31_
| LA STORIA |<br />
CIAK, SI GIRA!<br />
A<br />
Dergano, al confine con Bovisa, nel<br />
primo Novecento nacque la prima casa di<br />
produzione cinematografica italiana.<br />
Era il 1909 e, in alcuni capannoni di via Filippo<br />
Baldinucci, prendeva vita uno dei teatri di posa più<br />
imponenti d’Europa: la Milano Films fon<strong>da</strong>ta <strong>da</strong>l<br />
fotografo Luca Comerio.<br />
Nel 1911 l’attività si ingrandì. Accanto al teatro di<br />
posa, un edificio di 650 mq, venne costruito anche il<br />
laboratorio per la stampa. Il nuovo stabilimento poteva<br />
garantire la lavorazione giornaliera di 15mila/20mila<br />
metri di pellicola.<br />
Il signor Johannes H. Zelilian, di orgini armene,<br />
collaborò con la Milano Films fino a fon<strong>da</strong>re nel 1917<br />
una casa di produzione di sua proprietà, la Armenia<br />
Films, che successivamente arrivò ad assorbire e<br />
rilevare la Milano Films.<br />
In pochi anni, la casa di produzione produsse<br />
e distribuì una quindicina di film tra cui il primo<br />
lungometraggio muto italiano ‘L’Inferno’ (1911, regia:<br />
Francesco Bertolini, Giuseppe De Liguoro, Adolfo<br />
Padovan) un a<strong>da</strong>ttamento della Divina Commedia che<br />
ottenne un notevole successo anche all’estero.<br />
Con l’avvento del fascismo, Mussolini volle edificare<br />
a Roma Cinecittà. Questo portò lentamente le case di<br />
produzione milanesi a un lento ma inesorabile declino.<br />
L’Armenia Films chiuse i battenti nel 1926.<br />
Oggi in quel luogo sorge <strong>La</strong> <strong>Casa</strong> <strong>Ecologica</strong> e il<br />
parco pubblico a essa adiacente: giardino Pierluigi<br />
Torregiani aperto agli abitanti del quartiere.<br />
Di quell’illustre passato per fortuna è stato<br />
conservato, grazie all’attenzione dei soci della<br />
Cooperativa, parte del muro di cinta e l’arco d’ingresso<br />
con la bella scritta in caratteri art dèco.<br />
32_
33_
| IL PROGETTISTA |<br />
LUCA BERGO<br />
60 ANNI, LAUREATO IN ARCHITETTURA AL POLITECNICO DI MILANO HA LAVORATO AL CAIRO E HA FIRMATO DIVERSI PROGETTI IN ITALIA TRA<br />
CUI LA CASA ECOLOGICA.<br />
34_
INNOVA SOLO CHI È CURIOSO<br />
Eravamo nella secon<strong>da</strong> metà degli anni ottanta<br />
quando è nata Ecopolis di cui sono stato uno<br />
dei soci. Insieme a Lega Ambiente e Italia<br />
Nostra ragionavamo su cosa volesse dire trasformare<br />
ecologicamente le città e gli ambiti costruiti. Fu in quel<br />
contesto che incontrammo il gruppo Bovisa Verde che<br />
si era posto l’obiettivo di redigere un piano regolatore<br />
ecologico di Bovisa, un’idea che ci sembrò subito in<br />
sintonia con la nostra visione. Io abitavo in via Paolo<br />
Sarpi a Milano e il quartiere di Bovisa neanche sapevo<br />
che esistesse.<br />
A quell’epoca Bovisa era un paese di circa 12mila<br />
abitanti con un milione di metri quadri di aree industriali<br />
dismesse. Un terreno super fertile per sperimentare<br />
nuove mo<strong>da</strong>lità di crescita urbana.<br />
<strong>La</strong> prima ipotesi è stata quella di trasformare l’area<br />
dei gasometri in una sorta di villaggio ecologico. Intanto<br />
avevamo consultato anche Don Colmegna – che era<br />
stato in passato parroco della zona – Don Gino Rigoldi<br />
e Giacomo Previdi, amministratore delegato di <strong>CCL</strong>,<br />
tutte persone che avevano dimostrato competenza e<br />
interesse sulle questioni della città, dell’<strong>abitare</strong> e dei<br />
suoi risvolti sociali.<br />
È stato Previdi a individuare l’area su cui oggi sorge<br />
<strong>La</strong> <strong>Casa</strong> <strong>Ecologica</strong>. Ci ha chiesto: “quanto avete in<br />
cassa?”. Noi avevamo solo 5 milioni di lire, l’equivalente<br />
di 2500 euro attuali. Per fortuna era un uomo <strong>da</strong>lle mille<br />
risorse, ricordo che telefonò ad una banca con cui <strong>CCL</strong><br />
era solito lavorare. Solo grazie a lui siamo riusciti ad<br />
acquistare l’area dell’intervento.<br />
Noi soci della cooperativa abbiamo cominciato a<br />
ragionare su come progettarla. Personalmente avevo<br />
vissuto un periodo al Cairo ed ero rimasto affascinato<br />
<strong>da</strong>l modo di vivere completamente diverso degli<br />
egiziani. In più avevo letto ‘Costruire con la gente’ di<br />
Hassan Fathy un testo che spiegava come una casa non<br />
sia semplicemente un involucro che ti separa <strong>da</strong>l mondo<br />
ma sia piuttosto una terza pelle che va a sommarsi alla<br />
nostra epidermide e ai vestiti che indossiamo.<br />
PROGETTARE SECONDO CRITERI BIO EQUIVALE A<br />
PRENDERSI CURA DI NOI E DELL’AMBIENTE<br />
Ne <strong>La</strong> <strong>Casa</strong> <strong>Ecologica</strong> c’erano tre elementi base su cui<br />
volevamo lavorare. L’intervento doveva:<br />
• migliorare il quartiere<br />
• migliorare le relazioni fra le persone<br />
• garantire una migliore salubrità degli ambienti.<br />
35_
| IL PROGETTISTA |<br />
<strong>La</strong> prima questione è stata quella dell’orientamento<br />
che abbiamo voluto nord-sud per creare un importante<br />
riscontro d’aria. Sempre per soddisfare una questione<br />
di climatizzazione naturale abbiamo scelto che gli<br />
ambienti esposti a sud fossero arretrati rispetto alla<br />
facciata grazie a profondi balconi.<br />
Intanto i soci dei due edifici A e B, rispettivamente<br />
facenti capo a due cooperative diverse <strong>La</strong> <strong>Casa</strong> <strong>Ecologica</strong><br />
e Bovisa90, hanno deciso di condividere solo alcune<br />
scelte progettuali. Per esempio il Corpo B presenta<br />
un’esposizione tradizionale est-ovest e il riscal<strong>da</strong>mento<br />
con i classici caloriferi invece che con i pannelli a<br />
pavimento come nel corpo A.<br />
È difficile trovare persone aperte all’innovazione,<br />
di solito la gente è diffidente e preferisce a<strong>da</strong>ttarsi su<br />
ciò che conosce senza curiosità né coraggio. Invece a<br />
volte prendere qualche rischio premia come possono<br />
appurare i condomini del Corpo A ogni volta che<br />
confrontano le bollette con quelli del Corpo B.<br />
UN LAVORO DI GRUPPO E SCELTE CONDIVISE<br />
DALLA A ALLA Z<br />
Naturalmente essendo io il progettista gran<br />
parte del risultato finale è imputabile a me ma voglio<br />
precisare che è stato un processo di totale condivisione<br />
con i soci. Anche per quanto riguar<strong>da</strong> le divisioni interne<br />
degli appartamenti ho cercato, per quanto possibile, di<br />
rispondere ai desiderata di ogni famiglia.<br />
Tutti i materiali – <strong>da</strong>i mattoni della facciata al<br />
sughero utilizzato come isolante – dovevano essere di<br />
origine naturale, confacenti alla tradizione costruttiva<br />
36_
<strong>La</strong> gioia è<br />
tornare<br />
sul posto e<br />
vedere che<br />
la gente è<br />
felice.<br />
del luogo e possibilmente a chilometro zero.<br />
Il verde non è solo uno spazio piacevole per gli<br />
abitanti della casa e del quartiere ma ha anche una<br />
funzione bioclimatica. Il parco – posizionato a sud –<br />
assorbe l’energia solare, abbassando la temperatura<br />
nei mesi estivi. Una spianata d’asfalto si sarebbe<br />
comportata in maniera totalmente diversa, buttando<br />
fuori calore, contribuendo a innalzare la temperatura.<br />
Alcune idee purtroppo sono rimaste sulla carta:<br />
il tetto piano su cui avremmo voluto ospitare degli<br />
orti e una serra per esempio; oppure la questione<br />
dell’acqua piovana che avremmo voluto convogliare nel<br />
laghetto del parco per poi poterla utilizzare per irrigare<br />
le piante e che invece – per il regolamento di igiene<br />
del Comune di Milano del 1901 – siamo stati costretti<br />
a man<strong>da</strong>re nella fognatura comunale. Un vero spreco.<br />
A VOLTE SAPERE ASPETTARE PREMIA<br />
Anche la burocrazia ci ha <strong>da</strong>to del filo <strong>da</strong> torcere:<br />
basta dire che il parco è stato chiuso per 7 anni<br />
perché il collau<strong>da</strong>tore nominato <strong>da</strong>l Comune – che<br />
doveva controllare che i lavori venissero fatti secondo<br />
il capitolato – non conosceva il calcestre, materiale<br />
presente nella pavimentazione di tutti i parchi milanesi<br />
storici nonché dei Giardini Pubblici di Porta Venezia.<br />
Si tratta di una roccia sminuzzata e polverizzata che<br />
ha il vantaggio di essere naturale, perfettamente<br />
permeabile. Due grandi soddisfazioni che mi sono<br />
portato a casa <strong>da</strong> quell’esperienza? <strong>La</strong> prima che il<br />
capitolato che ho scritto per <strong>La</strong> <strong>Casa</strong> <strong>Ecologica</strong> è stato<br />
adottato <strong>da</strong> <strong>CCL</strong> solo con qualche piccola variazione. <strong>La</strong><br />
secon<strong>da</strong> è che quando torno lì è bello scoprire che la<br />
gente è contenta di viverci.<br />
37_
| LA PAROLA A <strong>CCL</strong> |<br />
INNOVATIVI E CONCRETI<br />
ALLO STESSO TEMPO<br />
Quando ha visto la luce, il progetto de<br />
<strong>La</strong> <strong>Casa</strong> <strong>Ecologica</strong> era estremamente chiaro<br />
nelle sue intenzioni. I soci avevano desideri<br />
specifici e l’obiettivo di <strong>da</strong>r vita a un progetto innovativo,<br />
decisamente all’avanguardia per quei tempi.<br />
Il professionista che era stato chiamato a realizzare<br />
lo stabile – l’architetto Luca Bergo – era giovane,<br />
motivato e portatore di molte proposte interessanti<br />
anche se non tutte realizzabili.<br />
Il mio ruolo, come direttore generale del Consorzio,<br />
ma anche in ragione della mia formazione tecnica, era<br />
quello di supervisionare il progetto cercando di portare<br />
a terra l’iniziativa in modo concreto e fattibile.<br />
Questo significava man<strong>da</strong>re avanti certe scelte<br />
e rinunciare ad altre. Vi faccio alcuni esempi: il<br />
riscal<strong>da</strong>mento a pavimento, i pannelli fotovoltaici,<br />
l’impianto centralizzato posizionato sul tetto,<br />
l’isolamento in sughero, la facciata in mattoni sono state<br />
tutte idee pionieristiche e fattibili.<br />
Al contrario, utilizzare per l’intero edificio una<br />
struttura portante unicamente in legno era un’idea<br />
irrealizzabile sia in termini tecnico-ingegneristici sia<br />
sotto l’aspetto economico visto che comunque si trattava<br />
di un intervento di edilizia convenzionata che non aveva<br />
un budget illimitato.<br />
<strong>La</strong> <strong>Casa</strong> <strong>Ecologica</strong> è all’avanguardia anche in<br />
termini di conduzione, è uno stabile infatti che ha saputo<br />
contenere i costi di manutenzione. Ha dimostrato la<br />
sua intelligenza costruttiva anche sul lungo periodo,<br />
così come anche la progettazione del verde del giardino<br />
adiacente che, con le essenze arboree individuate<br />
e il loro posizionamento, concorre a determinare il<br />
microclima dei singoli appartamenti.<br />
Alcune scelte<br />
erano fattibili,<br />
altre troppo<br />
utopistiche e<br />
dispendiose.<br />
Potevamo tentare qualcosa di più? Forse sì ma<br />
direi che – guar<strong>da</strong>ndo oggi <strong>La</strong> <strong>Casa</strong> <strong>Ecologica</strong> – si può<br />
dire che abbiamo ottenuto un ottimo risultato a prezzi<br />
concorrenziali. E non è cosa <strong>da</strong> poco!<br />
38_
MAURIZIO SABBADINI<br />
68 ANNI, È ARRIVATO NELLE STRUTTURE DI <strong>CCL</strong> A 18 ANNI. HA LAVORATO PER PIÙ DI 40 ANNI ALL’INTERNO DEL CONSORZIO, PRIMA COME<br />
GEOMETRA DI CANTIERE, POI ASSISTENTE. NELL’82 È STATO NOMINATO DIRETTORE GENERALE RUOLO CHE RICOPRIVA NEGLI ANNI DI<br />
COSTRUZIONE DE LA CASA ECOLOGICA. IN SEGUITO È STATO AMMINISTRATORE E CONSIGLIERE DELEGATO. ORA È CONSULENTE ESTERNO.<br />
39_
| LA PAROLA A <strong>CCL</strong> |<br />
CLAUDIO PALMERINI<br />
54 ANNI, DIRETTORE GENERALE DI <strong>CCL</strong> DOVE È ARRIVATO NEL 1994 COME RESPONSABILE DELL’UFFICIO LEGALE. FA PARTE DEL CONSIGLIO DI<br />
AMMINISTRAZIONE. HA MOGLIE E CINQUE FIGLI.<br />
40_
IL CONSORZIO,<br />
GESTORE DI COMPLESSITÀ<br />
Dall’iniziativa de <strong>La</strong> <strong>Casa</strong> <strong>Ecologica</strong> il Consorzio<br />
ha acquisito tanta esperienza.<br />
Prima di tutto in termini di competenze<br />
tecniche perché quel capitolato è diventato lo stan<strong>da</strong>rd<br />
minimo <strong>da</strong> cui partire negli interventi successivi. Ci<br />
siamo detti: “Ora sappiamo camminare, proviamo<br />
anche a correre” e lo abbiamo fatto aggiungendo via via<br />
sempre più innovazione.<br />
In secondo luogo, abbiamo operato un salto di<br />
qualità nel rapporto con le imprese edili. Diventando<br />
più competenti sugli aspetti tecnici, abbiamo potuto<br />
pretendere di più. Siamo stati in grado di forzare la<br />
natura conservatrice delle imprese che solitamente<br />
tendono a dire: “Abbiamo sempre fatto così, continuiamo<br />
a fare così, perché cambiare?”.<br />
Un terzo aspetto è stato quello di verificare<br />
la fattibilità economica. Ci siamo resi conto che<br />
controllando i processi riuscivamo a contenere i costi<br />
pur adottando soluzioni innovative, per forza di cose più<br />
care rispetto a quelle tradizionali e consuete.<br />
Infine, <strong>da</strong> lì è nata una proficua collaborazione con<br />
le università, Politecnico e Cattolica in testa.<br />
In pochi metri quadri <strong>La</strong> <strong>Casa</strong> <strong>Ecologica</strong> pone a<br />
confronto soluzioni di bioedilizia (Corpo A) con soluzioni<br />
tradizionali (Corpo B), questo ha fatto sì che diventasse<br />
un ottimo laboratorio di studio per tanti docenti e<br />
studenti. Oggi la nostra collaborazione con gli istituti<br />
universitari continua affrontando nello specifico la<br />
questione sociale. Un esempio è OCA (Osservatorio<br />
<strong>Casa</strong> Affor<strong>da</strong>ble) nato nel 2022 e promosso <strong>da</strong> <strong>CCL</strong> e<br />
Delta Ecopolis in collaborazione con il Dipartimento di<br />
Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano.<br />
L’Osservatorio si pone l’obiettivo di incrociare il <strong>da</strong>to<br />
patrimoniale (quanto costano le case a Milano) con<br />
quello reddituale delle famiglie. Crediamo sia molto<br />
importante studiare questi <strong>da</strong>ti in un momento storico<br />
com’è quello attuale in cui la speculazione, la calata dei<br />
fondi immobiliari, la redditività finanziaria portano a non<br />
soddisfare più la fascia media della popolazione sulla<br />
‘questione casa’.<br />
Quello che ci proponiamo adesso è <strong>da</strong>r vita a modelli<br />
abitativi che rispon<strong>da</strong>no ai bisogni reali. <strong>La</strong> popolazione<br />
invecchia mentre i giovani, pur avendo un alto livello<br />
di istruzione, possono contare solo su redditi bassi.<br />
Allora perché non mettere a sistema questi processi?<br />
Creiamo mix sociale, pensiamo a soluzioni di <strong>abitare</strong><br />
collaborativo, evitiamo ghetti, investiamo sugli affitti.<br />
L’ultima sfi<strong>da</strong> di <strong>CCL</strong>? Promuovere una proposta di<br />
variante al PGT di Milano che ren<strong>da</strong> più consistente la<br />
quota di edilizia convenzionata per an<strong>da</strong>re a intercettare<br />
quella fascia media della popolazione che altrimenti è<br />
costretta a lasciare la città.<br />
Non è utopia, è l’unica stra<strong>da</strong> percorribile.<br />
In primo piano<br />
i bisogni reali<br />
degli individui.<br />
41_
| LE ISTITUZIONI |<br />
NESSUNO SI SALVA DA SOLO<br />
Siamo nel mezzo di un’emergenza abitativa,<br />
non solo a Milano ma in tante città italiane.<br />
A differenza della ricostruzione del<br />
dopoguerra in cui le case an<strong>da</strong>vano costruite ex novo,<br />
oggi le abitazioni vanno restituite ai cittadini, ma<br />
attenzione, a prezzi equi. Siamo di fronte a un<br />
disallineamento totale tra i redditi <strong>da</strong> lavoro e il costo<br />
della casa, in proprietà o in affitto non fa differenza.<br />
È una questione che va affrontata a livello nazionale<br />
perché nessuno si salva <strong>da</strong> solo e certamente Bovisa<br />
e Dergano non possono contrastare in autonomia il<br />
fenomeno della gentrificazione. Bisogna adottare<br />
delle soluzioni simili a quelle che si erano trovate nel<br />
Novecento, penso in particolare alla proprietà indivisa<br />
che a mio parere rappresenta la forma più alta e concreta<br />
in cui si è tradotto un principio ideale. L’esperienza del<br />
social housing oggi ne rappresenta la declinazione<br />
contemporanea promuovendo una soluzione collettiva<br />
di un problema che si sta facendo via via più urgente<br />
e drammatico. Bisogna lavorare sul quadro normativo<br />
affrontando la questione alla radice.<br />
Un po’ di tempo fa mi ha fatto piacere vedere che<br />
assessori e sin<strong>da</strong>ci di alcune grandi città italiane si sono<br />
incontrati per discutere e mettere a fattore comune<br />
proposte come quella per regolare gli affitti brevi o<br />
quella sugli alloggi sfitti. È un primo passo importante.<br />
Un’altra questione fon<strong>da</strong>mentale è legata agli oneri<br />
di urbanizzazione. Chi costruisce sul mercato libero deve<br />
restituire alla comunità in termini di servizi, abitazioni a<br />
prezzi convenzionati, mix sociale, verde attrezzato.<br />
Abitare non<br />
è solo avere<br />
un tetto<br />
sopra la testa,<br />
ma molto<br />
di più.<br />
A volte mi è capitato di sentir dire che la città dei<br />
15 minuti, dove ogni quartiere è un luogo piacevole<br />
<strong>da</strong> vivere, dotato di servizi, può avere come aspetto<br />
collaterale la gentrificazione.<br />
Rifiuto questa idea, non voglio credere che<br />
migliorare un quartiere equivalga a cacciare chi<br />
non può più permettersi di viverci. Perché, per me,<br />
<strong>abitare</strong> è qualcosa che va al di là di un semplice<br />
tetto sopra la testa, significa avere diritto alla<br />
città, al quartiere, al tempo libero, alla socialità.<br />
Voglio il pane ma voglio anche le rose!<br />
42_
ANITA PIROVANO<br />
40 ANNI, VIVE A MILANO DOVE HA STUDIATO PSICOLOGIA SOCIALE. SI OCCUPA DI GENDER STUDIES, WELFARE E COESIONE SOCIALE.<br />
DA OTTOBRE 2021 È PRESIDENTE DEL MUNICIPIO 9.<br />
43_
| L’UNIVERSITÀ |<br />
SILVIA PIARDI<br />
72 ANNI, È STATA PROFESSORESSA AL POLITECNICO DI MILANO ALLA FACOLTÀ DI ARCHITETTURA INSEGNANDO PROGETTAZIONE E<br />
TECNOLOGIA DELL’ARCHITETTURA. PER OTTO ANNI DIRETTRICE DEL DIPARTIMENTO DESIGN. ATTUALMENTE IN PENSIONE, È PROFESSORE<br />
ONORARIO DEL POLITECNICO, FA PARTE DEL COMITATO ETICO E CONTINUA A TENERE UN LABORATORIO DI PROGETTAZIONE PER GLI STUDENTI<br />
AL TERZO ANNO DEL CORSO DI INTERNI DELLA SCUOLA DEL DESIGN.<br />
44_
LA BIOARCHITETTURA<br />
È UNA COSA SERIA<br />
Ho cominciato a lavorare sul versante<br />
dell’architettura verde molti anni fa. Nei<br />
primi anni Novanta insegnavo Tecnologia<br />
dell’Architettura al Politecnico di Milano ed ero<br />
interessata a tutti i principi della casa ecologica:<br />
<strong>da</strong>ll’orientamento ai materiali naturali e non inquinanti<br />
fino all’organizzazione interna degli ambienti.<br />
<strong>La</strong> <strong>Casa</strong> <strong>Ecologica</strong> l’ho studiata in profondità<br />
insieme alla ricercatrice universitaria Sabina Pangrazzi<br />
con cui ho scritto il libro ‘Requisiti ecosistemici degli<br />
edifici residenziali. L’esperienza di Bovisa90 - <strong>La</strong> <strong>Casa</strong><br />
<strong>Ecologica</strong>’. Un testo che si poneva l’obiettivo di <strong>da</strong>re<br />
scientificità a concetti che a quei tempi erano considerati<br />
alla stregua di credenze esoteriche.<br />
Con quello studio tecnico-scientifico abbiamo voluto<br />
<strong>da</strong>re un messaggio chiaro: la casa ecologica è qualcosa<br />
di molto concreto, e si ottiene prendendo delle scelte<br />
ben precise, verificabili e quantificabili.<br />
Per questo motivo abbiamo coinvolto nella<br />
re<strong>da</strong>zione del libro anche l’ingegnere ambientale<br />
Gianluca Ruggieri.<br />
Alla fine di quel lavoro, articolato in interviste,<br />
sopralluoghi, verifiche, siamo arrivate alla conclusione<br />
che <strong>La</strong> <strong>Casa</strong> <strong>Ecologica</strong> di Bovisa-Dergano è decisamente<br />
un buon risultato. L’approfondimento è servito anche<br />
a disvelare un aspetto più sociale e antropologico<br />
mettendo in evidenza anche i rapporti di buon vicinato,<br />
di collaborazione, di uso condiviso degli spazi collettivi<br />
che all’inizio non sospettavamo esistesse.<br />
Abbiamo<br />
svelato anche<br />
un lato sociale<br />
non previsto<br />
all’inizio.<br />
Credo che <strong>La</strong> <strong>Casa</strong> <strong>Ecologica</strong> sia stato un intervento<br />
estremamente anticipatore di tanti temi che oggi<br />
sembrano diventati imprescindibili. Attualmente non si<br />
fa altro che parlare di transizione ecologica ma nei primi<br />
anni Novanta in Bovisa sono state fatte cose che sono<br />
ancora attualissime.<br />
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| GLOSSARIO |<br />
© Anna Giorgi and Partners<br />
LE PAROLE PER CAPIRE<br />
Gentrificazione: trasformazione di un quartiere popolare in zona abitativa di pregio con conseguente cambiamento<br />
della composizione sociale e innalzamento dei prezzi delle abitazioni sia in vendita che in affitto.<br />
Oneri di urbanizzazione: costi imposti <strong>da</strong>l Comune agli imprenditori edili quando realizzano interventi edilizi che<br />
comportano un incremento del consumo di suolo o un aumento del fabbisogno di infrastrutture e servizi. Possono<br />
essere tradotti nella realizzazione di strade, parcheggi, fognature, spazi di verde attrezzato, ecc...<br />
Housing sociale: è un termine prettamente italiano utilizzato per definire un modello di finanziamento e produzione<br />
di alloggi in vendita o affitto a un prezzo calmierato (inferiore a quello di mercato) destinato alla cosidetta ‘zona<br />
grigia’ composta <strong>da</strong> chi non può accedere all’edilizia popolare perché non ha i requisiti ma non riesce neanche a<br />
sostenere i costi del mercato libero.<br />
Proprietà indivisa: si ha quando più persone sono titolari di un bene. Ciascun titolare non ha la proprietà di una parte<br />
del bene ma semplicemente una quota dell’intera parte.<br />
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Colophon<br />
DIRETTORE RESPONSABILE: Alessandro Maggioni<br />
CONCEPT E PROGETTO EDITORIALE: Itaca Comunicazione - Milano<br />
REDAZIONE TESTI E CURATELA: Silvia Icardi<br />
COORDINAMENTO: Ester Bachis<br />
GRAFICA E IMPAGINAZIONE: Maria Stella Gara<br />
CREDITI FOTOGRAFICI: Michela <strong>La</strong>u<strong>da</strong>dio<br />
ILLUSTRAZIONE DELLA MAPPA: Francesca Ren<strong>da</strong>no, Margherita<br />
Oggioni, Elena Fasoli titolari della Libreria Scamamù<br />
PODCAST: Valentina De Poli, Matteo Scandolin<br />
STAMPA: Boniardi Grafiche - Via Gian Battista Vico, 40 - Milano<br />
Stampato in Italia<br />
Finito di stampare ad agosto 2023
LA VOCE DI <strong>INSIEMI</strong><br />
Valentina De Poli<br />
Giornalista e podcaster, è esperta in<br />
comunicazione integrata e storytelling<br />
azien<strong>da</strong>le. Grazie a una ventennale<br />
esperienza in Disney si è misurata con<br />
le più importanti realtà culturali italiane,<br />
con l’insolito privilegio di interagire con<br />
un pubblico eterogeneo. Oggi presta la<br />
sua esperienza ad aziende interessate<br />
alla costruzione di contenuti mirati, tra cui<br />
podcast di cui è autrice e speaker.<br />
LA PENNA DI <strong>INSIEMI</strong><br />
Silvia Icardi<br />
Giornalista, laureata in Architettura, lavora<br />
<strong>da</strong> più di vent’anni nella comunicazione sia<br />
per la televisione sia per la carta stampata.<br />
Dal 2012 collabora continuativamente<br />
per le pagine ‘Cultura e Spettacolo’<br />
del Corriere della Sera occupandosi di<br />
architettura, design, società. Firma articoli<br />
per riviste di settore dell’architettura e<br />
dell’interior design come Abitare e Marie<br />
Claire Maison.
ASCOLTAMI<br />
IL PODCAST DI <strong>CCL</strong>