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INSIEMI_CCL, storie da abitare - ZOIA

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L’architettura<br />

delle relazioni<br />

<strong>da</strong> leggere<br />

<strong>da</strong> ascoltare


ASCOLTAMI<br />

IL PODCAST DI <strong>CCL</strong><br />

<strong>INSIEMI</strong>: LEGGIMI + ASCOLTAMI<br />

un progetto multimediale di<br />

<strong>CCL</strong> per raccontare le <strong>storie</strong> più<br />

significative di questi ultimi anni.<br />

Dando voce ai protagonisti.<br />

In copertina foto ©Filippo Romano


L’architettura<br />

delle relazioni<br />

<strong>da</strong> leggere<br />

<strong>da</strong> ascoltare


LA MAPPA<br />

L’architettura<br />

delle relazioni<br />

ALBERTO WOLFANGO AMEDEO D’ASARO<br />

<strong>da</strong> leggere<br />

<strong>da</strong> ascoltare<br />

34 ANNI, ARCHITETTO, AFFIANCA ALLA PROFESSIONE ATTIVITÀ DI RICERCA E INSEGNAMENTO ALLA SCUOLA<br />

DI ARCHITETTURA E SOCIETÀ DEL POLITECNICO DI MILANO. IL PROGETTO DA LUI IDEATO PALAZZI.CLUB È UNO<br />

STUDIO CREATIVO CHE PONE AL CENTRO L’ILLUSTRAZIONE. IL SUO INTERESSE PER L’ARCHITETTURA, L’ARTE E LA<br />

COMUNICAZIONE VISIVA LO SPINGE A RIFLETTERE SUI TEMI DELLA CONNESSIONE TRA IL MONDO INTERIORE E GLI SPAZI<br />

GEOGRAFICI REALI.


| IL QUARTIERE |<br />

IL CENTRO STORICO<br />

DI QUARTO CAGNINO<br />

Noto già in epoca romana, Quarto Cagnino<br />

è un quartiere nella zona ovest di Milano<br />

(Municipio 7) a poche centinaia di metri <strong>da</strong>llo<br />

Stadio di San Siro, <strong>da</strong>l Parco Aldo Aniasi<br />

(ex Parco di Trenno), <strong>da</strong>l Boscoincittà e <strong>da</strong>l<br />

Parco delle Cave. Fino agli anni ‘50, Quarto<br />

Cagnino si presentava come un territorio<br />

prevalentemente agricolo, caratterizzato<br />

<strong>da</strong> fontanili e marcite e <strong>da</strong> una serie di<br />

cascine vere ‘sentinelle’ del territorio. Oggi<br />

il quartiere è collegato al centro città <strong>da</strong> un<br />

capolinea metropolitano storico, Bisceglie, e<br />

<strong>da</strong> quello nuovo di San Siro della linea Lilla.<br />

L’ESPANSIONE DEGLI ANNI 70<br />

In Via Carlo Marx, tra il 1967 e il 1973, si è<br />

realizzato un quartiere GESCAL (GEStione<br />

CAse per i Lavoratori). L’intervento ha<br />

realizzato 1100 nuovi alloggi. La fascinazione<br />

di quegli anni per la ‘grande dimensione’,<br />

sul modello de l’Unité d’Habitation di<br />

Le Corbusier, e per l’ideologia del quartiere<br />

razionalista ha portato alla realizzazione di<br />

grandi palazzoni che occupano interi lotti. La<br />

città appare come una somma di frammenti<br />

isolati in mezzo a grandi vuoti e assomiglia a<br />

un ‘quartiere dormitorio’ privo della ricchezza<br />

di mix funzionale e servizi tipica della città<br />

tradizionale.<br />

4_


IL BANDO DELLE 8 AREE<br />

Nel 2008, il Comune di Milano ha pubblicato<br />

un bando che metteva a disposizione otto<br />

aree di sua proprietà su cui realizzare alloggi<br />

destinati a fasce di popolazione svantaggiate.<br />

Le aree sono state concesse in diritto di<br />

superficie novantennale ai privati a un costo<br />

irrisorio (quelle ad affitto al prezzo simbolico<br />

di 1 euro). I privati, per contro, si sono<br />

impegnati a realizzare interventi di edilizia<br />

residenziale a canone di locazione sociale<br />

e convenzionato e, per l’acquisto, a costo<br />

convenzionato. L’ente pubblico ha preteso<br />

una dotazione di funzioni complementari<br />

alla residenza, di interesse pubblico e spazi<br />

attrezzati aperti a tutti. L’operazione è stata<br />

sostenuta <strong>da</strong> un contributo della Regione<br />

Lombardia destinato all’edilizia sociale.<br />

PAROLA D’ORDINE:<br />

PERMEABILITÀ<br />

Per l’area di Via Fratelli Zoia, nel 2010,<br />

sono risultate assegnatarie del bando<br />

la cooperativa Soli<strong>da</strong>rnosc (capofila<br />

dell’intervento e che fa capo a <strong>CCL</strong>) e la<br />

cooperativa Ferruccio Degradi, storicamente<br />

attiva a Quarto Cagnino. L’intervento,<br />

L’architettura<br />

delle relazioni<br />

composto <strong>da</strong> tre edifici per un totale di 90<br />

alloggi e <strong>da</strong> una nuova piazza, è caratterizzato<br />

<strong>da</strong> mix sociale (appartamenti in vendita,<br />

affitto convenzionato, affitto sociale per<br />

categorie protette), mix funzionale (il 5% della<br />

superficie lor<strong>da</strong> di pavimento è destinata a<br />

servizi collettivi e/o aperti al pubblico). Oltre<br />

alla residenza e a spazi comuni per i soci<br />

(lavanderie, ricovero biciclette...), il progetto<br />

ospita i laboratori ZOC, Zoia Officine Creative,<br />

incubatori di professioni creative e artigianali.<br />

<strong>da</strong> leggere<br />

<strong>da</strong> ascoltare<br />

5_


Indice<br />

4_ Il quartiere 7_ La coordinatrice: operare <strong>da</strong>l basso 10_ Il testimonial: la cooperazione,<br />

una risposta ancora attuale 14_ La voce dei soci: al calar della sera, Zoia pare un quadro di<br />

Hopper 16_ Il piacere di vivere in un edificio nuovo di zecca 18_ ZOC - Zoia Officine Creative:<br />

Costumi per il teatro 20_ Il mio sogno: una ban<strong>da</strong> di paese 22_ Zoia Blog: il blog, strumento<br />

agile e diretto di conoscenza 24_ Gente di quartiere: le mie api portatrici di benessere<br />

26_ La rinascita della Linterno 30_ Le istituzioni: <strong>CCL</strong> e Degradi veri apripista 31_ Contro<br />

i ghetti, per le relazioni 32_ La parola a <strong>CCL</strong>: via al ping-pong dialettico 36_ I progettisti: la<br />

ricchezza del progetto è il suo mix abitativo 40_ Un progetto nato all’interno di un processo<br />

complesso 42_ I partner: conoscere prima di intervenire 44_ I numeri: il progetto nel<br />

quartiere 45_ I numeri di Zoia 46_ Glossario: le parole per capire<br />

6_


| LA COORDINATRICE |<br />

OPERARE<br />

DAL BASSO<br />

L’architettura<br />

delle relazioni<br />

N<br />

el progetto Via Fratelli Zoia,<br />

<strong>CCL</strong> ha sperimentato, per la<br />

prima volta, una dimensione<br />

profon<strong>da</strong>mente legata al quartiere.<br />

Il confronto tra le cooperative coinvolte<br />

Soli<strong>da</strong>rnosc e Degradi, i soci e gli abitanti di<br />

Quarto Cagnino ha assunto un’importanza<br />

rilevante che ci ha permesso di mettere a<br />

fuoco aspettative e criticità.<br />

Si è trattato di un lavoro di mesi,<br />

durante i quali ci siamo impegnati su due<br />

versanti:<br />

• spiegare agli abitanti quale tipo di<br />

intervento stavamo costruendo (anche<br />

attraverso strumenti come ZoiaBlog con<br />

Luca Mangoni testimone d’eccezione)<br />

• raccontare ai nostri soci il quartiere dove<br />

sarebbero an<strong>da</strong>ti ad <strong>abitare</strong>.<br />

<strong>da</strong> leggere<br />

<strong>da</strong> ascoltare<br />

7_


| LA COORDINATRICE |<br />

Con mia grande sorpresa, più conoscevo il contesto più mi rendevo conto che le<br />

periferie non erano quel luogo disperato e disagiato che il racconto dominante vuole<br />

farci credere. Proprio <strong>da</strong> quest’esperienza è nato Super! Il Festival delle periferie che<br />

<strong>da</strong>l 2015 ha assorbito tante delle mie energie.<br />

Zoia offre<br />

a tutti case<br />

di uguale<br />

qualità.<br />

Girando il quartiere abbiamo tastato con mano la<br />

grande forza dei gruppi informali, delle associazioni,<br />

dei singoli, di tutte quelle realtà nate <strong>da</strong>l basso capaci<br />

di creare legami forti tra le persone e il territorio.<br />

Così, se morfologicamente Quarto Cagnino è un<br />

quartiere disunito e privo di centralità, <strong>da</strong>l punto di<br />

vista degli abitanti esiste un forte senso d’identità e<br />

d’appartenenza.<br />

Il ‘Bando per le 8 aree del Comune di Milano per<br />

l’housing sociale’ richiedeva agli operatori l’ideazione<br />

di un progetto che dialogasse con il territorio circostante: il 5% della superficie doveva<br />

essere destinata ad attività per ‘abitanti e quartiere’. Proprio il confronto con le realtà<br />

locali ci ha permesso di individuare quelle funzioni <strong>da</strong> ospitare negli spazi al piede<br />

dell’edificio in affitto. Ci siamo posti un obiettivo stimolante: attribuire un ruolo di<br />

motore sociale ad attività culturali e artigianali. È nata così l’esperienza di ZOC - Zoia<br />

Officine Creative che oggi ospitano un liutaio, due architetti, delle scenografe e una<br />

ciclofficina. Una sfi<strong>da</strong> che sta <strong>da</strong>ndo i suoi frutti.<br />

Dal punto di vista del mix abitativo, Zoia è stata l’occasione per mettere insieme<br />

persone eterogenee, con possibilità economiche molto diverse tra loro, <strong>da</strong>ndo a tutti la<br />

stessa soluzione progettuale. Le case dell’affitto sociale sono identiche a quelle della<br />

proprietà. Un risultato che ritengo di fon<strong>da</strong>mentale importanza perché sono convinta<br />

che alla persona fragile va<strong>da</strong>no offerte occasioni di riscatto se non si vuole che lo stigma<br />

della povertà resti per sempre. Vivere nello stesso condominio in cui vivono persone<br />

8_


più fortunate è già un modo per superare stereotipi e abbattere muri. Beneficiare<br />

dei diritti comporta però anche avere dei doveri. La dimensione assistenzialistica cui<br />

erano abituate molte famiglie dell’ERP non ci ha reso facile l’individuazione di chi<br />

tra loro si candi<strong>da</strong>sse per venire a vivere in Zoia con un regime d’affitto 4 anni più 4.<br />

Cambiare mo<strong>da</strong>lità di pensiero è un processo faticoso, per chiunque.<br />

Il bando imponeva il ripensamento di una piazza che doveva continuare ad<br />

ospitare il mercato rionale mezza giornata a settimana. Un diktat molto vincolante<br />

L’architettura<br />

delle relazioni<br />

che non ci ha permesso di muoverci come avremmo<br />

voluto. Nel 2019 attraverso un concorso di Re-<br />

Thinking, il Piazzale della Cooperazione è stato<br />

oggetto di una riqualificazione, firmata <strong>da</strong> S<strong>da</strong>rch<br />

Associati e realizzata <strong>da</strong> tanti entusiasti volontari,<br />

che gli ha <strong>da</strong>to una nuova vita. Il piazzale è stato<br />

arricchito di panchine, tavoli <strong>da</strong> ping-pong, cassoni<br />

per gli orti e per il bookcrossing e una bella variopinta<br />

pavimentazione. Nonostante questo, ancora oggi<br />

questo grande spazio vuoto è una barriera. Ora si<br />

tratta di far ripartire quel palinsesto di attività che<br />

avevamo programmato prima dell’arrivo del Covid.<br />

Dialogare con<br />

il quartiere per<br />

conoscerne<br />

le esigenze.<br />

Il progetto <strong>ZOIA</strong>, attivando <strong>da</strong>l basso delle progettualità capaci di rispondere<br />

a bisogni reali, è riuscito a inserirsi nel quartiere di Quarto Cagnino mantenendone<br />

intatta l’anima popolare e mutualistica. Ecco perché considero Zoia un intervento<br />

profon<strong>da</strong>mente riuscito, che andrebbe replicato in altre zone di Milano.<br />

FEDERICA VERONA<br />

46 ANNI, ARCHITETTO, SEGUE PROGETTI DI SOCIAL HOUSING PROMUOVENDO LA CULTURA COME MOTORE SOCIALE.<br />

DAL 2010 COLLABORA CON <strong>CCL</strong>. NEL 2015 HA IDEATO A MILANO SUPER! IL FESTIVAL DELLE PERIFERIE PROGETTO<br />

CHE COINVOLGE UN GRUPPO ETEROGENEO DI PROFESSIONISTI.<br />

<strong>da</strong> leggere<br />

<strong>da</strong> ascoltare<br />

9_


| IL TESTIMONIAL |<br />

LA COOPERAZIONE, UNA<br />

RISPOSTA ANCORA ATTUALE<br />

Se dovessi definire il quartiere<br />

di Quarto Cagnino direi “paese<br />

nella città”, perché ha conservato<br />

un’anima paesana pur interpretando le<br />

dinamiche della metropoli che preme ai suoi<br />

margini. Un processo, quello dell’integrazione<br />

con Milano, che la recente fermata del metrò<br />

di San Siro sta rendendo ancora più rapido e<br />

pervasivo.<br />

A Quarto Cagnino la cooperativa Ferruccio<br />

Degradi ha una lunga storia. In questo momento ci<br />

troviamo nella sede di Spazio Teatro 89 un punto<br />

di aggregazione importante per gli abitanti del<br />

quartiere anche se <strong>da</strong> tempo, grazie alla nostra<br />

programmazione ampia, ci rivolgiamo non solo<br />

a loro ma a tutta la città. In cartellone abbiamo<br />

rassegne storiche come quella della musica<br />

classica e il teatro per i bambini che riscuotono<br />

grande successo di pubblico.<br />

Un tempo questa era la sede del circolo Arci<br />

dove molti anni fa ho prestato Servizio Civile.<br />

I locali erano di proprietà della Cooperativa<br />

Degradi ed è così che il mio destino ha incrociato<br />

quello della cooperativa. Da vent’anni sono nel<br />

CDA della Degradi e <strong>da</strong> tre ne sono il presidente.<br />

Questo è un territorio fertile di rapporti e<br />

socialità. Le persone sono disponibili ed esiste<br />

un fantastico spirito di auto aiuto.<br />

A dispetto dell’etichetta che tratteggia le<br />

periferie come luoghi di disgregazione, qui c’è<br />

una grande voglia di integrazione tra le persone,<br />

di sostenersi a vicen<strong>da</strong>, confrontarsi, parlarsi.<br />

Per capire le necessità del quartiere,<br />

insieme a <strong>CCL</strong>, e gui<strong>da</strong>ti <strong>da</strong>ll’entusiasmo<br />

10_


contagioso di Federica Verona, abbiamo<br />

coinvolto in un’in<strong>da</strong>gine minuziosa tutto il<br />

quartiere rivolgendoci alle associazioni del<br />

territorio, come ‘Mondo Donna’ e ‘Il giro dei<br />

giri’, fino ai singoli cittadini.<br />

È stato un processo <strong>da</strong>l basso che ci ha<br />

permesso di conoscere meglio la doman<strong>da</strong> così<br />

<strong>da</strong> poter calibrare le risposte progettuali su<br />

input precisi.<br />

Quando hai una buona base di senso civico<br />

e di cultura della socialità e della ricreazione<br />

sono convinto che hai a disposizione uno<br />

strumento potenzialmente infallibile. Per me<br />

la cooperazione è ancora una risposta possibile<br />

per affrontare le trasformazioni della città,<br />

<strong>da</strong>lla questione della casa alla coesione sociale.<br />

Basta volerlo.<br />

L’architettura<br />

delle relazioni<br />

FEDERICO UGLIANO<br />

42 ANNI, È PRESIDENTE DELLA<br />

COOPERATIVA FERRUCCIO DEGRADI<br />

E DIRETTORE PRESSO SPAZIO<br />

TEATRO 89.<br />

<strong>da</strong> leggere<br />

<strong>da</strong> ascoltare<br />

11_


LEGGIMI<br />

Per scaricare il pdf dell’instant book<br />

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L’architettura<br />

delle relazioni<br />

<strong>da</strong> leggere<br />

<strong>da</strong> ascoltare


| LA VOCE DEI SOCI |<br />

AL CALAR DELLA SERA, <strong>ZOIA</strong><br />

PARE UN QUADRO DI HOPPER<br />

Ho vissuto a Napoli, Roma, Bruxelles,<br />

Abu Dhabi e sono un eterno<br />

insoddisfatto perché faccio sempre<br />

paragoni. Nonostante questa premessa, il<br />

progetto Zoia mi piace <strong>da</strong> morire. Amo i suoi<br />

edifici bianchi caratterizzati <strong>da</strong> una grande<br />

pulizia formale e la sera, quando si accendono le<br />

luci, mi sembra di essere in un quadro di Hopper.<br />

Quando, con mia moglie Serena, cercavamo<br />

casa non smettevo di dirle: “la voglio luminosa,<br />

una casa dove tenere gli occhiali <strong>da</strong> sole”. E qui<br />

è proprio così, siamo al quinto piano e quando<br />

c’è bel tempo la luce naturale invade ogni<br />

ambiente. A quei tempi abitavamo in Belgio ma<br />

volevamo trasferirci a Milano nonostante i costi<br />

proibitivi. Le soluzioni abbor<strong>da</strong>bili per il nostro<br />

budget erano case non di qualità, in periferia.<br />

Poi qualcuno ci ha parlato di questo intervento<br />

e siamo diventati soci della cooperativa<br />

Soli<strong>da</strong>rnosc. Tante volte prendevo il volo delle 6<br />

del mattino, seguivo la riunione, e rientravo in<br />

Belgio con il volo di mezzogiorno.<br />

Guar<strong>da</strong>re<br />

la mia casa<br />

<strong>da</strong>ll’alto mi<br />

emoziona<br />

sempre.<br />

Molte delle rotte di avvicinamento su<br />

Malpensa passano proprio qui sopra. Così quando<br />

guardo Zoia <strong>da</strong>ll’alto mi capita di pensare con un<br />

moto d’affetto “quella è casa mia”.<br />

L’unico neo? La distanza con il centro città<br />

ma è ampiamente compensato, per me che<br />

suono la chitarra, <strong>da</strong>lla fortuna di avere un<br />

liutaio – simpatico, bravo e onesto – proprio<br />

sotto casa.<br />

14_


L’architettura<br />

delle relazioni<br />

LUCA SANTARELLI<br />

<strong>da</strong> leggere<br />

<strong>da</strong> ascoltare<br />

38 ANNI, PILOTA D’AEREI DI LINEA, VIVE A <strong>ZOIA</strong> IN UN APPARTAMENTO DI PROPRIETÀ AL QUINTO PIANO DELLA PALAZZINA<br />

SOLIDARNOSC CON LA MOGLIE SERENA E IL GATTO CAMILLO. È CONSIGLIERE DI SCALA .<br />

15_


| LA VOCE DEI SOCI |<br />

LEONARDO CASAGRANDE<br />

64 ANNI, IMPIEGATO È IN AFFITTO IN UN BILOCALE A CANONE CONVENZIONATO.<br />

16_


IL PIACERE DI VIVERE IN<br />

UN EDIFICIO NUOVO DI ZECCA<br />

Per tutta la vita ho abitato in un<br />

appartamento in Piazza Falterona,<br />

zona San Siro. Era la casa del cuore,<br />

i miei genitori si erano trasferiti lì quando io<br />

avevo appena tre anni. Doverla lasciare è stato<br />

un dolore ma l’affitto era diventato proibitivo.<br />

Vivo solo e sono invalido all’80%. Quando sono<br />

venuto a conoscenza dell’intervento di Via Fratelli<br />

Zoia, non ci ho pensato due volte: ho man<strong>da</strong>to<br />

alcune e-mail, ho insistito, ho scritto una lettera<br />

di presentazione in cui raccontavo della mia<br />

situazione e dell’importanza che ha per me avere un<br />

posto auto sotto casa. Per fortuna la mia doman<strong>da</strong><br />

è stata accettata. Erano rimasti disponibili solo un<br />

monolocale e un bilocale, ho scelto quest’ultimo.<br />

Grazie al canone convenzionato, spendo<br />

500 euro al mese che arrivano a 650 spese<br />

incluse. Prima, in piazza Falterona, per 80 mq<br />

spendevo 900 euro più le spese che erano molto<br />

alte perché la casa aveva sessant’anni, gli infissi<br />

non tenevano e i vetri erano di carta velina.<br />

Lì spendevo un capitale in riscal<strong>da</strong>mento,<br />

qui risparmio la metà. Non c’è paragone.<br />

Il quartiere non lo vivo tanto ma mi<br />

piacciono i laboratori creativi al pianoterra.<br />

Recentemente sono anche arrivati i ragazzi<br />

della Ciclofficina Balenga, mi sembra un’ottima<br />

novità. Faccio parte del GAS Gruppo di Acquisto<br />

Soli<strong>da</strong>le (che ha sede nello spazio di NoiCoop),<br />

siamo una ventina di persone e, tutti assieme,<br />

cerchiamo di fare una spesa sana e sostenibile.<br />

Lasciare<br />

la vecchia<br />

casa per il<br />

caro affitti<br />

è stato un<br />

dolore.<br />

L’architettura<br />

delle relazioni<br />

<strong>da</strong> leggere<br />

<strong>da</strong> ascoltare<br />

17_


| ZOC - <strong>ZOIA</strong> OFFICINE CREATIVE |<br />

COSTUMI PER IL TEATRO<br />

Nel 2013, quando tutto è iniziato,<br />

eravamo sei ragazze provenienti<br />

<strong>da</strong>ll’Accademia di Belle Arti di Brera,<br />

un bel gruppo eterogeneo e vitale. Per lavorare<br />

ci appoggiavamo, di volta in volta, ai foyer dei<br />

teatri ma era una situazione precaria, avevamo<br />

urgentemente bisogno di uno spazio tutto nostro.<br />

Così quando una di noi ha letto su un giornale del<br />

concorso di ZOC non abbiamo perso tempo.<br />

Il bando assegnava spazi a canone agevolato<br />

per attività creative e artigianali capaci di<br />

coinvolgere gli abitanti del quartiere. Una buona<br />

idea per una riqualificazione urbana <strong>da</strong>l basso. Fin<br />

<strong>da</strong> subito, abbiamo <strong>da</strong>to vita a tante attività a prezzi<br />

contenuti: corsi di taglio e cucito, trucco, maglia,<br />

macramè. Attività che possono sembrare superate<br />

ma che, rivisitate in chiave contemporanea, sono<br />

ricche di fascino. Grande successo lo abbiamo con<br />

gli swap party dove si scambiano abiti usati.<br />

La partecipazione dei condomini di Zoia alle<br />

nostre attività si conta sulle dita di una mano e<br />

anche quella del quartiere è limitata. È come se<br />

un’attività sotto casa fosse meno attrattiva di una<br />

che si trova <strong>da</strong>ll’altra parte della città. Ci sono<br />

persone del quartiere che ancora, dopo otto anni,<br />

passano qui di fronte e si stupiscono della nostra<br />

presenza. Ma noi non molliamo.<br />

Delle sei ragazze iniziali siamo rimaste<br />

in due, io e Vittoria Papaleo. Dobbiamo dire<br />

grazie all’opportunità che ci è stata offerta <strong>da</strong>lle<br />

cooperative. In un’altra parte della città sarebbe<br />

stato difficile potersi permettere uno spazio come<br />

questo, soprattutto all’inizio della nostra attività<br />

professionale.<br />

Tra le<br />

attività<br />

anche gli<br />

swap party<br />

dove ci si<br />

scambia<br />

abiti usati.<br />

18_


L’architettura<br />

delle relazioni<br />

MARIA BARBARA DE MARCO<br />

<strong>da</strong> leggere<br />

<strong>da</strong> ascoltare<br />

MARY, 39 ANNI, INSIEME A VITTORIA PAPALEO, 46 ANNI, È TITOLARE DEL LABORATORIO CREATIVO SARTORIALE LELABÒ OSPITATO IN<br />

UNO DEGLI SPAZI ZOC - <strong>ZOIA</strong> OFFICINE CREATIVE.<br />

19_


| ZOC - <strong>ZOIA</strong> OFFICINE CREATIVE |<br />

IL MIO SOGNO:<br />

UNA BANDA<br />

DI PAESE<br />

LUCIANO GAROFANO<br />

65 ANNI, HA LAVORATO PER TRENT’ANNI NEL SETTORE AUTOMOBILISTICO. DOPO LA CRISI DEL 2008 HA PERSO IL LAVORO. OGGI HA<br />

REALIZZATO IL SUO SOGNO: FA IL LIUTAIO IN UNO SPAZIO DI ZOC - <strong>ZOIA</strong> OFFICINE CREATIVE.<br />

20_


Sono legato a doppio filo alla<br />

cooperativa Soli<strong>da</strong>rnosc. Il primo<br />

incontro risale al 1987. La cooperativa<br />

aveva un progetto a Quinto Romano e <strong>da</strong> allora io<br />

e mia moglie abitiamo lì in una casa edificata <strong>da</strong><br />

<strong>CCL</strong>. Tanti anni dopo, nel 2015, un amico mi ha<br />

parlato del bando per Zoia Officine Creative, ed<br />

eccomi qui. Sono felicissimo perché essere tra<br />

le realtà selezionate mi ha permesso di avere<br />

uno spazio tutto mio dove svolgere la passione<br />

di una vita: la liuteria.<br />

Per trent’anni ho lavorato nel settore<br />

automobilistico. Poi, per effetto della crisi del<br />

2008, sono rimasto a casa. Per un anno ho<br />

goduto del sussidio di disoccupazione e poi,<br />

grazie al concorso ZOC, sono appro<strong>da</strong>to qua.<br />

Il bando poneva una clausola:<br />

offrire un servizio al quartiere. Credo<br />

di esserci riuscito. Ho tenuto corsi<br />

di liuteria popolare ma soprattutto<br />

sono diventato un punto di riferimento<br />

per tanti. Ho una buona manualità così<br />

non riparo solo strumenti musicali ma tutto<br />

ciò che mi portano: mobili, lampade, ecc. La<br />

gratificazione che ti dà sapere di essere utile<br />

non ha valore.<br />

Con i miei vicini di laboratorio oramai ci<br />

lega un rapporto di amicizia sincera. Spesso<br />

organizziamo aperitivi e cene estive.<br />

L’architettura<br />

delle relazioni<br />

La gioia<br />

che ti dà<br />

sapere di<br />

essere utile<br />

agli altri<br />

non ha<br />

valore.<br />

Un ultimo sogno nel cassetto? Quello di<br />

costituire una ban<strong>da</strong> di paese, un po’ come quella<br />

che c’era a Quinto Romano — gli Iperfaltrak —<br />

che, più che musicisti, erano ‘fracassoni’, molti<br />

suonavano strumenti a percussione che si erano<br />

costruiti con le loro mani. Sarebbe bello ripetere<br />

l’esperienza anche qui a Quarto Cagnino!<br />

<strong>da</strong> leggere<br />

<strong>da</strong> ascoltare<br />

21_


| <strong>ZOIA</strong> BLOG |<br />

IL BLOG, STRUMENTO AGILE<br />

E DIRETTO DI CONOSCENZA<br />

zoiablog<br />

Milano<br />

Il 25 novembre del 2011 nasceva, sotto<br />

la direzione di Federica Verona e con la<br />

collaborazione di Francesca Naboni, Zoia<br />

Blog uno strumento per raccontare in tempo<br />

reale l’intervento in fase di realizzazione in Via<br />

Fratelli Zoia a Milano. Attraverso il videogiornale<br />

dell’architetto Luca Mangoni, in on<strong>da</strong> ogni<br />

martedì, i soci delle cooperative venivano<br />

aggiornati sull’an<strong>da</strong>mento dei lavori. Per loro,<br />

avere il polso della situazione era importante, li<br />

faceva sentire partecipi.<br />

Il blog è servito anche <strong>da</strong> ‘vetrina’ a tante<br />

associazioni attive a Quarto Cagnino. Insomma<br />

è stato uno strumento di conoscenza reciproca.<br />

22_


©Filippo Romano<br />

L’architettura<br />

delle relazioni<br />

Per i soci è stato<br />

un modo per sentirsi<br />

più coinvolti.<br />

<strong>da</strong> leggere<br />

<strong>da</strong> ascoltare<br />

23_


| GENTE DI QUARTIERE |<br />

LE MIE API<br />

PORTATRICI<br />

DI BENESSERE<br />

S<br />

ono nato a Milano ma fin <strong>da</strong> giovane<br />

ho sentito forte l’esigenza di lavorare<br />

a contatto con la terra. Dopo gli studi<br />

in Agraria, è nata la passione per le api. Sono<br />

arrivato ad avere 200 arnie e se si conta che ogni<br />

arnia può ospitare <strong>da</strong> 15mila a 70mila api lascio<br />

a voi fare il conto.<br />

Nove anni fa, ho preso in affitto una ex stalla<br />

nel borgo Linterno per poter avviare l’attività<br />

di smielatura. Dal 2016 gestisco la cascina<br />

Linterno, <strong>da</strong>l 2018 sono affittuario dei terreni<br />

circostanti che coltivo a orto, alberi <strong>da</strong> frutto,<br />

piante aromatiche, il tutto senza l’utilizzo di<br />

sostanze chimiche <strong>da</strong>nnose per l’ambiente. Il<br />

sabato mattina la cascina è aperta al pubblico e<br />

ospita un mercatino di prodotti agricoli.<br />

La mia attività prevalente però ormai è<br />

quella di<strong>da</strong>ttica. Tengo corsi per apicoltori per<br />

adulti, e insegno ai bambini a conoscere le api e<br />

a non averne paura. Ma c’è di più. Dal 2019, ho<br />

avviato la Fattoria Di<strong>da</strong>ttica ApePè, un progetto<br />

che individua nell’attività in natura dei bambini<br />

la possibilità di trovare stimoli importanti per<br />

la crescita fisica, emotiva ed intellettuale sulle<br />

orme degli insegnamenti di Rudolf Steiner.<br />

Siamo partiti con otto bambini e oggi, dopo due<br />

anni di pandemia, ne contiamo ottanta. Si vede<br />

proprio che ce n’era bisogno.<br />

Mi sento un<br />

po’ come<br />

un presidio<br />

della natura<br />

nella città.<br />

24_


L’architettura<br />

delle relazioni<br />

MAURO VECA<br />

<strong>da</strong> leggere<br />

<strong>da</strong> ascoltare<br />

52 ANNI, GESTORE DELLA CASCINA LINTERNO È APICOLTORE E FONDATORE DELLA FATTORIA DIDATTICA APEPÈ, UN PROGETTO<br />

DIDATTICO PER BAMBINI FONDATO SUL RAPPORTO CON LA NATURA CHE SEGUE LA FILOSOFIA DI RUDOLF STEINER.<br />

25_


| GENTE DI QUARTIERE |<br />

LA RINASCITA<br />

DELLA<br />

LINTERNO<br />

GIANNI BIANCHI<br />

68 ANNI, È PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO AMICI CASCINA LINTERNO ATTIVA DAL 1995. L’ASSOCIAZIONE SI<br />

OCCUPA DELLA SALVAGUARDIA E DELLA VALORIZZAZIONE DELLA CASCINA E OPERA PER IL MANTENIMENTO DELLA SUA VOCAZIONE<br />

AGRICOLA ALL’INTERNO DELL’ADIACENTE PARCO DELLE CAVE.<br />

26_


È<strong>da</strong>l 1954, quando sono nato nel borgo<br />

Linterno, che vedo passare sotto i miei<br />

occhi la storia di questi posti. Un tempo<br />

le cascine erano le sentinelle del territorio.<br />

Poi negli anni Cinquanta, l’attività agricola<br />

è stata progressivamente abbandonata. Milano<br />

inseguiva i suoi sogni di capitale del terziario. Per<br />

costruire i nuovi quartieri residenziali servivano<br />

ghiaia e sabbia che venivano estratte <strong>da</strong>i terreni di<br />

quello che oggi è il Parco delle Cave. Una cosa ci<br />

ha salvato: il vincolo a verde agricolo istituito con<br />

legge regionale nel 1990 (Parco Agricolo Sud).<br />

Questi luoghi splendidi hanno visto una rapi<strong>da</strong><br />

decadenza. Negli anni Ottanta, la cascina Linterno<br />

era completamente abbandonata.Insieme a mio<br />

fratello Angelo, decidemmo di prendercene cura.<br />

Ricordo che iniziai a battere in lungo e in largo le<br />

biblioteche milanesi alla ricerca di notizie sulla<br />

Linterno e sul supposto soggiorno di Petrarca in<br />

questo luogo. Raccolsi il tutto in un volumetto che<br />

fu un po’ la scintilla della rinascita culminata il<br />

13 settembre del 1981 quando organizzammo una<br />

grande festa per la Madonna dell’Assunta, una<br />

celebrazione storica interrotta nel 1951.<br />

Nel 1984 è nata l’associazione Amici della<br />

Linterno. Mi diverte dire che noi soci siamo dei<br />

malati cronici, contagiati <strong>da</strong>lla “linternite” malattia<br />

<strong>da</strong>lla quale non si guarisce. A chi viene in cascina<br />

chiediamo una cosa sola: di entrare in punta di piedi<br />

e di trattare questo luogo come se fosse casa sua.<br />

Con l’associazione abbiamo voluto portare<br />

il quartiere in cascina e la cascina nel quartiere.<br />

E direi che ci siamo riusciti. Come? Attraverso<br />

le tante iniziative che organizziamo: <strong>da</strong>l falò<br />

di sant’Antonio a gennaio alle visite gui<strong>da</strong>te di<br />

primavera, <strong>da</strong>lle “lucciolate” all’evento di poesia<br />

“Parole in volo”, <strong>da</strong>lle mostre di pittura a quelle<br />

di fotografia. Perché siamo convinti che il modo<br />

migliore per preservare un bene è farlo conoscere,<br />

L’architettura<br />

delle relazioni<br />

per questo abbiamo coniato il termine ‘AgriCultura’<br />

perché siamo divulgatori di cultura contadina.<br />

La cascina<br />

dimostra che<br />

città e campagna<br />

possono convivere.<br />

<strong>da</strong> leggere<br />

<strong>da</strong> ascoltare<br />

27_


L’architettura<br />

delle relazioni<br />

<strong>da</strong> leggere<br />

<strong>da</strong> ascoltare


| LE ISTITUZIONI |<br />

<strong>CCL</strong> E DEGRADI<br />

VERI APRIPISTA<br />

Nel 2006, quando sono diventato assessore<br />

all’Urbanistica di Milano, il ‘Bando delle<br />

8 aree’ non aveva ancora visto la luce.<br />

Però si stava ragionando <strong>da</strong> tempo su interventi che<br />

incentivassero la realizzazione di alloggi a prezzi<br />

accessibili con la collaborazione tra pubblico e privato.<br />

Siamo riusciti a trasformare in realtà il discorso sul<br />

social housing, assolutamente centrale, grazie a una<br />

delibera comunale. È così che il Comune ha individuato<br />

una serie di aree di sua proprietà <strong>da</strong> mettere a<br />

disposizione di soggetti privati per la realizzazione di<br />

alloggi in vendita e in affitto a costi calmierati a un<br />

costo irrisorio.<br />

CARLO MASSEROLI<br />

54 ANNI, È STATO ASSESSORE ALLO SVILUPPO DEL TERRITORIO<br />

DELLA GIUNTA MORATTI DAL 2006 AL 2011. OGGI È CITY EXECUTIVE<br />

PRESSO ARCADIS, MULTINAZIONALE OLANDESE CHE SI OCCUPA DI<br />

RIGENERAZIONE URBANA.<br />

Ogni area ha seguito un suo iter, le più piccole<br />

hanno visto la luce prima, mentre quelle di grandi<br />

dimensioni, come Rogoredo (REDO è uno tra i più<br />

grandi interventi di social housing in Italia) stanno<br />

concludendosi soltanto ora.<br />

Interesse<br />

pubblico e<br />

investimento<br />

privato<br />

vanno di<br />

pari passo.<br />

Considero il progetto in Via Fratelli Zoia innovativo,<br />

partecipato e sostenibile.<br />

I soggetti sviluppatori, le cooperative Degradi<br />

e <strong>CCL</strong>, erano partner privilegiati per il Comune<br />

perché consideravano condizioni sine qua non tanto<br />

la realizzazione dell’interesse pubblico quanto la<br />

sostenibilità economica. La dinamica per la quale<br />

il valore dello sviluppo privato si incrementa nella<br />

misura in cui è in grado di <strong>da</strong>re una risposta alla<br />

collettività oggi, è nella cultura dominante ma allora<br />

non era così. <strong>CCL</strong> e Degradi, però, si muovevano <strong>da</strong><br />

tempo in quel solco.<br />

L’interesse pubblico non riesce ad essere realizzato<br />

senza l’investimento privato. E l’investimento privato<br />

non si valorizza se non è capace di generare interesse<br />

pubblico.<br />

Sono convinto che la stra<strong>da</strong> ideale sia quella<br />

di immaginare soluzioni tra l’amministrazione e i<br />

soggetti privati che possano essere sempre nuove,<br />

legate alle specifiche aree, sostenibili e fon<strong>da</strong>te su un<br />

dialogo continuo.<br />

30_


CONTRO I GHETTI,<br />

PER LE RELAZIONI<br />

Fin <strong>da</strong> subito la giunta Pisapia,<br />

costituitasi nel giugno del 2011, scelse<br />

di salvaguar<strong>da</strong>re tutte le buone pratiche<br />

già avviate che portavano qualità alla città.<br />

L’esperienza di Zoia, nata sotto la giunta Albertini<br />

e proseguita in quella Moratti, era tra quelle.<br />

Credo che Zoia sia il faro che ancora oggi<br />

dovrebbe regolare il futuro del progetto sull’<strong>abitare</strong><br />

accessibile a Milano. Lì dentro c’era il germe<br />

dell’attuazione di un progetto vincente.<br />

Milano sta perdendo l’attenzione alla capacità<br />

di ricevere diversi abitanti, rischia di diventare<br />

una città che si può permettere solo chi ha un<br />

determinato reddito. Studenti, giovani famiglie,<br />

persone meno abbienti sono tutte categorie che<br />

hanno difficoltà a vedersi accolti <strong>da</strong>ll’universo<br />

dell’<strong>abitare</strong> milanese.<br />

ADA LUCIA DE CESARIS<br />

AVVOCATO, HA SPECIFICHE COMPETENZE NEI SETTORI<br />

DELL’URBANISTICA, DELL’EDILIZIA E DELL’AMBIENTE. È STATA<br />

ASSESSORE TECNICO CON DELEGA ALL’URBANISTICA, EDILIZIA<br />

PRIVATA E AGRICOLTURA (2011-2015) PER IL COMUNE DI MILANO<br />

E VICE SINDACO DI MILANO (2012-2015).<br />

L’esperienza di Zoia ha dimostrato che si<br />

possono includere in uno stesso intervento diverse<br />

provenienze, sia reddituali sia culturali. Se poi,<br />

oltre all’attenzione alla vita del condominio, si<br />

riuscisse a <strong>da</strong>re al quartiere delle mo<strong>da</strong>lità di<br />

vita collettiva si promuoverebbe una maggiore<br />

integrazione. È quello che è accaduto con le attività<br />

al piede degli edifici di Zoia.<br />

L’obiettivo deve essere la rottura della<br />

ghettizzazione. Non basta <strong>da</strong>re una casa, se <strong>da</strong>i una<br />

casa ma crei un ghetto non hai risolto il problema<br />

dell’integrazione e della capacità di commistione<br />

di diversi modi di pensare, di diversi modi di vivere.<br />

Ogni esperienza va curata con grande attenzione<br />

se si vuole rendere Milano una città veramente<br />

inclusiva.<br />

Nonostante le criticità, dobbiamo imparare<br />

tutti a stare insieme. Ognuno ha diritti e doveri.<br />

L’amministrazione, <strong>da</strong>l canto suo, può pretendere<br />

di imporre una certa mo<strong>da</strong>lità del vivere solo se<br />

prima offre a tutti una stessa qualità della vita.<br />

Rendiamo<br />

Milano<br />

una città<br />

veramente<br />

inclusiva.<br />

31_


| LA PAROLA A <strong>CCL</strong> |<br />

FEDERICA VERONA<br />

46 ANNI, ARCHITETTO, SEGUE PROGETTI DI SOCIAL HOUSING PROMUOVENDO LA CULTURA COME MOTORE SOCIALE. DAL 2010 COLLABORA<br />

CON <strong>CCL</strong>. NEL 2015 HA IDEATO A MILANO SUPER! IL FESTIVAL DELLE PERIFERIE PROGETTO CHE COINVOLGE UN GRUPPO ETEROGENEO DI<br />

PROFESSIONISTI.<br />

VIA AL PING-PONG DIALETTICO<br />

COME SONO STATI GLI INIZI DELLA VOSTRA<br />

COLLABORAZIONE?<br />

ALESSANDRO: la cosa che ho notato subito in Federica<br />

è stata la sua anima punk. Ho provato un feeling<br />

immediato. Cosa ci accomuna? Certamente l’attenzione<br />

alle minoranze.<br />

FEDERICA: grazie ad Alessandro ho imparato moltissimo.<br />

All’inizio ero timi<strong>da</strong>, in soggezione, mi sentivo inadeguata.<br />

Alessandro mi man<strong>da</strong>va agli incontri pubblici dicendomi<br />

“adesso parla”.<br />

È stata un’ottima scuola di vita e professionale. Però<br />

sono anche convinta che tante cose che appartengono<br />

alla mia sensibilità oggi facciano parte di <strong>CCL</strong>.<br />

Insomma la nostra è diventata una dimensione di<br />

scambio bella, continua e preziosa.<br />

32_


ALESSANDRO MAGGIONI<br />

49 ANNI, ARCHITETTO, NEL 1999 ENTRA COME STAGISTA IN <strong>CCL</strong>, DOVE CRESCE PROFESSIONALMENTE FINO A DIVENTARE NEL 2012 PRESIDENTE<br />

DEL CONSIGLIO DI GESTIONE E POI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. È STATO PRESIDENTE DI CONFCOOPERATIVE HABITAT LOMBARDIA.<br />

DAL GIUGNO 2014 È PRESIDENTE NAZIONALE DI CONFCOOPERATIVE HABITAT.<br />

SE DOVESTE RACCHIUDERE L’ESPERIENZA DI<br />

<strong>ZOIA</strong> IN UNO SLOGAN?<br />

A.: ‘Generatore di un’economia circolare’. Attenzione<br />

non nel senso di sostenibilità ecologica cui normalmente<br />

si associa questa definizione, ma nel senso che ognuno<br />

degli operatori ha fatto la sua parte. L’amministrazione<br />

pubblica ha deciso di non fare speculazione su aree di<br />

sua proprietà praticamente regalandole agli sviluppatori,<br />

le cooperative hanno realizzato case in vendita e in<br />

affitto a un costo accessibile <strong>da</strong> destinare a persone<br />

con difficoltà economiche, gli spazi di ZOC sono stati<br />

assegnati a prezzi bassissimi, gli introiti derivanti <strong>da</strong>gli<br />

affitti di ZOC vengono sempre reinvestiti per questioni<br />

condominiali di interesse comune. Nulla va disperso,<br />

tutto rientra in un circolo virtuoso.<br />

33_


| LA PAROLA A <strong>CCL</strong> |<br />

F.: ‘Progetto nato <strong>da</strong>l confronto’. Confronto tra<br />

l’amministrazione e gli operatori, e tra gli operatori, la<br />

cittadinanza e i soci.<br />

UN ASPETTO CHE RITENETE DETERMINANTE<br />

PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA?<br />

A.: Con il bando delle 8 aree la politica è stata capace di<br />

<strong>da</strong>re degli indirizzi chiari. Sotto un aspetto puramente<br />

economico l’amministrazione comunale non ha voluto<br />

fare cassa mentre la Regione Lombardia ha <strong>da</strong>to un<br />

finanziamento senza il quale gli appartamenti ERS non<br />

si sarebbero potuti realizzare.<br />

F.: Siamo riusciti ad attivare <strong>da</strong>l basso delle progettualità<br />

capaci di rispondere a bisogni reali.<br />

OGNI PROGETTO HA IN SÉ QUALCOSA DI<br />

GERMINATIVO, <strong>ZOIA</strong>?<br />

A.: Gli spazi convenzionati asserviti. Spazi che non<br />

vanno a rubare superficie edificabile — consentendo<br />

all’operatore di risparmiare — <strong>da</strong> destinare a finalità<br />

per la collettività. Un meccanismo recepito nel Pgt.<br />

F.: NoiCoop è nata come cooperativa sociale a Stadera<br />

ma ha avuto qui a Zoia la sua prima vera sede.<br />

L’OBIETTIVO CHE VI STA PIÙ A CUORE?<br />

A.: Fare delle case per i meno abbienti che abbiano<br />

le stesse caratteristiche di chi se le può permettere.<br />

F.: Preservare il quartiere <strong>da</strong>lle speculazioni.<br />

34_


Tra noi uno<br />

scambio<br />

continuo e<br />

prezioso.<br />

35_


| I PROGETTISTI |<br />

VINCENZO GAGLIO<br />

45 ANNI, PROGETTISTA INCARICATO PER <strong>ZOIA</strong> DELL’ELABORAZIONE DEL PIANO INTEGRATO DI INTERVENTO, DEL PROGETTO PRELIMINARE,<br />

DEFINITIVO ED ESECUTIVO DELL’EDIFICIO A, PER IL PROGETTO ARCHITETTONICO DEGLI SPAZI APERTI (PIAZZALE DELLA COOPERAZIONE E<br />

CORTE INTERNA), LINEE GUIDA PER IL COORDINAMENTO DEI FRONTI, DIREZIONE ARTISTICA DELL’INTERVENTO. È PROFESSORE DI URBANISTICA<br />

AL POLITECNICO DI MILANO.<br />

36_


LA RICCHEZZA DEL PROGETTO<br />

È IL SUO MIX ABITATIVO<br />

di Zoia è stato il primo grande<br />

intervento archiettonico che ho seguito in<br />

L’esperienza<br />

veste di progettista. Ero più giovane, avevo<br />

solo 31 anni, e avevo appena finito un’esperienza di<br />

dottorato di ricerca.<br />

È stato un passaggio repentino <strong>da</strong>lla teoria alla<br />

pratica e sono tuttora lusingato dell’opportunità che<br />

<strong>CCL</strong> mi ha <strong>da</strong>to e della fiducia che mi ha accor<strong>da</strong>to. Ero<br />

animato <strong>da</strong> tanta voglia di fare, un entusiasmo che a<br />

volte ha portato a qualche contrasto con i colleghi ma<br />

che alla fine ha innescato un processo dialettico tra noi<br />

progettisti — l’arch. Luca Mangoni e Prassicoop — che<br />

ha <strong>da</strong>to i suoi frutti.<br />

Con Luca Mangoni oggi siamo un team affiatato<br />

capace di lavorare sul doppio fronte della ricerca e<br />

dell’esperienza ma ricordo ancora la prima volta che ci<br />

siamo incontrati: non riuscivo a trattenere un sorriso<br />

immaginandolo nella veste di showman nel gruppo Elio<br />

e le Storie Tese.<br />

L’intervento di Zoia è come un isolato urbano<br />

trasferito in una zona della città in cui di urbano c’è<br />

poco. Qui la metropoli sembra pensata per recinti —<br />

quello del polo scolastico, quello dell’ospe<strong>da</strong>le, quello<br />

del centro sportivo — noi ci siamo posti in antitesi,<br />

inseguendo un’idea di permeabilità forte con il quartiere<br />

e il contesto.<br />

Ricordo uno dei primi schizzi quello chiamato<br />

‘sinapsi urbana’: una specie di cellula con molte<br />

diramazioni. Zoia è la cellula centrale ma funge <strong>da</strong><br />

calamita per altre funzioni urbane, altri spazi. Per questo<br />

abbiamo fatto sì che le principali direttrici progettuali si<br />

collegassero al centro storico di Quarto Cagnino.<br />

© Arch. Vincenzo Gaglio<br />

Gli spazi della corte interna sono aperti al quartiere,<br />

si tratta di un’area asservita all’uso pubblico. Al mattino<br />

si aprono i cancelli e chiunque può entrare, la sera<br />

invece si chiudono e lo spazio torna ad essere ad uso<br />

esclusivo dei condomini.<br />

37_


| I PROGETTISTI |<br />

©Daniele Portanome<br />

© Sumo<br />

L’edificio che si affaccia sulla piazza, destinato<br />

all’affitto, è stato pensato come uno spazio cerniera<br />

tra un ambito aperto più pubblico e uno interno più<br />

privato. Il fatto poi, che al piede di quel fabbricato<br />

fossero ospitate le Officine Creative e altri spazi comuni<br />

condominiali, fa sì che proprio qui si realizzi quel mix<br />

tra uso pubblico e privato che era una delle richieste del<br />

bando. Siamo riusciti a far sì che Zoia sia a tutti gli effetti<br />

un’architettura di relazioni.<br />

Vicino a Quarto Cagnino ho conosciuto la persona<br />

che è diventata mia moglie. Una casualità che mi rende<br />

particolarmente caro questo quartiere. Ancora oggi<br />

mi capita di passare di qui e verificare la tenuta nel<br />

tempo di alcune scelte progettuali. Solo il Piazzale della<br />

Cooperazione si è trasformato in un nodo <strong>da</strong> districare.<br />

Il bando aveva dei paletti: la piazza doveva continuare<br />

ad ospitare il mercato settimanale. Un vincolo pesante<br />

per immaginarne un uso alternativo. Ancora oggi,<br />

nonostante interventi successivi, il risultato ne risente.<br />

Le cooperative devono gestire nel tempo gli edifici<br />

che costruiscono. Per questo motivo si pongono delle<br />

questioni che altri committenti tralasciano. È un<br />

atteggiamento che va nella direzione della solidità e<br />

della continuità dei loro interventi, sempre portatori di<br />

una visione di medio-lungo periodo che non può che<br />

essere positiva per la città.<br />

Unire pubblico e privato in maniera sinergica è<br />

ancora difficile. Zoia resta un progetto pilota che, nel<br />

panorama degli interventi milanesi, rimane esempio di<br />

buona pratica mettendo insieme l’amministrazione e gli<br />

investitori, un matrimonio mai semplice <strong>da</strong> celebrare.<br />

Fin <strong>da</strong> bambino il mio sogno è stato quello di <strong>da</strong>re<br />

una casa di qualità a chi non poteva permettersela. Con<br />

questo ideale ho scelto la professione dell’architetto.<br />

Zoia con il suo mix abitativo (affitto convenzionato e<br />

sociale per categorie protette) è stata l’occasione per<br />

trasformare il sogno in realtà.<br />

38_


© Arch. Vincenzo Gaglio<br />

Un isolato<br />

urbano<br />

permeabile<br />

alla città.<br />

©Daniele Portanome<br />

39_


| I PROGETTISTI |<br />

LUCA MANGONI<br />

60 ANNI, ARCHITETTO E DIRETTORE DEI LAVORI PER GLI EDIFICI DI SOLIDARNOSC. SUO È IL CELEBRE PERSONAGGIO DE IL ‘SUPERGIOVANE’<br />

DEL GRUPPO MUSICALE ELIO E LE STORIE TESE.<br />

40_


UN PROGETTO NATO ALL’INTERNO<br />

DI UN PROCESSO COMPLESSO<br />

Le proposte presentate per il bando delle 8<br />

aree del Comune di Milano del 2008 dovevano<br />

contenere non solo elaborati progettuali ma<br />

anche una documentata relazione economica.<br />

Proprio quest’ultimo aspetto è ciò che, per me,<br />

rende unica l’esperienza di Zoia. Non era la prima volta<br />

che collaboravo con <strong>CCL</strong> (quest’anno festeggiamo<br />

34 anni di stra<strong>da</strong> assieme) ma l’intervento di Zoia,<br />

a differenza di quelli che lo avevano preceduto, mi<br />

ha visto coinvolto in tutte le sue fasi, anche nella<br />

re<strong>da</strong>zione del piano economico finanziario. Essere<br />

riusciti a costruire un progetto all’interno di un<br />

processo è l’aspetto che mi rende più orgoglioso.<br />

È stata una bella sfi<strong>da</strong>, per fortuna vinta.<br />

I tre edifici che compongono l’intervento (per un<br />

totale di 90 alloggi) sono stati costruiti <strong>da</strong> settembre<br />

2011 ad aprile 2014. L’edificio in affitto, che ha anche<br />

un orientamento ortogonale agli altri due, e si affaccia<br />

sul Piazzale della Cooperazione, è composto <strong>da</strong> alloggi<br />

meno ampi, più a<strong>da</strong>tti ad un’utenza in affitto. I ‘tagli’<br />

diversi e gli incubatori per giovani creativi al piano<br />

terra fanno sì che la facciata di questo condominio<br />

abbia una composizione differente rispetto a quelle<br />

degli edifici in proprietà. Ma <strong>da</strong> un punto di vista<br />

costruttivo — materiali, impianti, coibentazione, ecc<br />

— le tre palazzine sono identiche tra loro.<br />

Quello di realizzare abitazioni uguali <strong>da</strong><br />

un punto di vista qualitativo sia che si tratti di<br />

proprietà sia che si tratti di case destinate all’affitto<br />

per persone con fragilità economica, non è così<br />

scontato e credo sia una grande forza di <strong>CCL</strong>.<br />

Oggi gli stan<strong>da</strong>rd richiesti <strong>da</strong>lla normativa costringono<br />

tutti gli operatori a realizzare alloggi di qualità ma<br />

una volta era meno scontato e <strong>CCL</strong> si è <strong>da</strong> sempre<br />

adoperata in questo senso, ben prima che certi<br />

stan<strong>da</strong>rd diventassero obbligo di legge.<br />

Il tema della qualità, insieme alla natura no profit<br />

e mutualistica che ci definisce, è la sfi<strong>da</strong> per il futuro,<br />

una scommessa che punta su una nuova visione<br />

incentrata nel <strong>da</strong>re risposte concrete ai nuovi bisogni<br />

della comunità.<br />

Certamente Zoia è un progetto piacevole sia<br />

per la disposizione in pianta, che crea una corte<br />

interna ampia e attrezzata con giochi per bambini,<br />

sia per quanto riguar<strong>da</strong> le soluzioni morfologiche e<br />

compositive delle facciate.<br />

Anche la scelta cromatica, chiara e uniforme nei<br />

prospetti che si affacciano verso l’esterno, policroma<br />

sulle tinte del giallo, azzurro, verde e grigio,<br />

internamente, lo rende un cluster urbano armonico<br />

<strong>da</strong>ll’alta qualità estetica.<br />

Qualità abitativa<br />

per tutti è<br />

la sfi<strong>da</strong> centrale<br />

del futuro.<br />

41_


| I PARTNER |<br />

CONOSCERE PRIMA DI INTERVENIRE<br />

Il rapporto nato con <strong>CCL</strong> ha stimolato visioni<br />

alternative a quelle normalmente percorse <strong>da</strong>lla<br />

Cooperativa Degradi e questo è stato certamente<br />

un impagabile arricchimento. Le basi <strong>da</strong> cui partivamo<br />

e gli ideali che ci muovevano erano gli stessi, ma le<br />

mo<strong>da</strong>lità di confronto con i soci erano piuttosto diverse.<br />

Lavorare fianco a fianco con <strong>CCL</strong> è stato molto utile.<br />

Personalmente mi ha stimolato l’approccio più dinamico<br />

rispetto alla messa a fuoco dell’intervento, il costruire<br />

non tanto per costruire tout court ma per rispondere<br />

ad esigenze reali, di socialità, di relazioni, di spazi di<br />

condivisione e aggregazione.<br />

<strong>CCL</strong> ha avuto il merito di aver fatto prima di altri un<br />

percorso di ascolto rispetto alle necessità dei nuovi soci<br />

e al rapporto dell’intervento con gli abitanti e il quartiere<br />

in cui è inserito.<br />

Confrontando l’intervento di Zoia rispetto ad altri<br />

realizzati <strong>da</strong>lla Cooperativa Degradi mi vengono in<br />

mente tre aggettivi:<br />

• il primo è bello. Sì il progetto è esteticamente<br />

gradevole, si integra bene con il quartiere, per il quale è<br />

un importante punto d’arrivo.<br />

• il secondo è innovativo perché tutto il lavoro fatto<br />

<strong>da</strong>lle due cooperative rispetto ai desiderata dei soci e<br />

degli abitanti del quartiere è stato molto interessante,<br />

e ci ha permesso di evidenziare alcune esigenze che<br />

inizialmente ci erano parse secon<strong>da</strong>rie e che invece non<br />

lo erano affatto.<br />

• il terzo è aggregativo. Le funzioni delle Officine<br />

Creative sono importantissime. La scelta di ospitare<br />

quel tipo di attività culturali e artigianali – le scenografe,<br />

gli architetti, il liutaio, la ciclofficina – credo che sia<br />

stato un passo decisivo per animare una piazza così<br />

grande e dispersiva. Ancora molto si può fare ma certo<br />

abbiamo gettato le basi per far sì che il Piazzale della<br />

Cooperazione possa divenire col tempo un punto focale<br />

per gli abitanti.<br />

Rispondere<br />

ad esigenze<br />

reali di<br />

socialità e<br />

condivisione.<br />

Per tutti questi motivi e molti altri ancora ritengo<br />

che Zoia sia un intervento replicabile e <strong>da</strong> replicare.<br />

42_


FEDERICO UGLIANO<br />

42 ANNI, È PRESIDENTE DELLA COOPERATIVA FERRUCCIO DEGRADI E DIRETTORE PRESSO SPAZIO TEATRO 89.<br />

43_


lle dimensioni degli appartamenti tali <strong>da</strong> soddisfare le diverse esigenze dei soci delle due Cooperative<br />

dificatrice Ferruccio Degradi, con prevalenza di trilocali e quadrilocali e Coop. Soli<strong>da</strong>rnosc con<br />

| I NUMERI |<br />

a di bilocali e trilocali).<br />

in affitto, che ha anche un orientamento ortogonale agli altri due, e che si affaccia sulla Piazza del<br />

ra Piazza della Cooperazione, è invece composto <strong>da</strong> alloggi di minori dimensioni più a<strong>da</strong>tti per essere<br />

IL PROGETTO NEL QUARTIERE<br />

ll’affitto a canone convenzionato e sociale. Al piano terra di quest’edificio, e in stretta relazione con la<br />

vedendone anche un uso alternativo per le altre giornate (manifestazioni<br />

collocano , attività di relazione) gli incubatori soprattutto per riferito giovani al rapporto creativi con i laboratori ZOC. che si<br />

fficine Creative (ZOC) appunto.<br />

© Arch. Vincenzo Gaglio<br />

rogetto Zoia: area di intervento e relazioni con i tessuti limitrofi.<br />

Figura 2 | Planimetria generale con indicazione dei tre SLP* edifici, RESIDENZE<br />

del sistema degli spazi aperti e relative dotazioni.<br />

fficine creative.<br />

insieme i tre edifici vanno a <strong>da</strong>terminare un 5.400 cluster urbano, m 2 un piccolo polo attrattore, capace di<br />

oca lo spazio lavoro e di ricerca Zoia Officine Creative.<br />

risce i con l’intervento le grandi richiamava realtà esplicitamente presenti all’intorno l’obbligo, per e i con partecipanti, un contesto di estremamente rarefatto.<br />

ibili i una con la cellula residenza, complessa, funzioni aperte anche aperte <strong>da</strong>l pubblico punto o di di servizio vista per sociale, caratterizzata <strong>da</strong>lla presenza di un’utenza<br />

q (su 5400 di S.l.p. residenziale). Oltre a parametri di tipo quantitativo<br />

ata che abita alloggi in proprietà, affitto convenzionato e sociale.<br />

i di tipo qualitativo, SUPERFICIE in particolare SLP si richedeva IN CESSIONE l’inserimento di funzioni che<br />

o<br />

SUPERFICIE SLP IN AFFITTO<br />

uartiere, tra l’assetto che potessero planivolumetrico auspicabilmente<br />

3.240 m 2 innescare e la sistemazione dei processi virtuosi degli e spazi aperti, oltreché favorire un rapporto tra gli<br />

arantisce po, più lungo delle possibile, esposizioni <strong>da</strong>i vincitori del ottimali bando (<strong>da</strong> ai indicare corpi nell’offerta di fabbrica. di Anche 2.160 i tre mfilari 2 di alberi che circon<strong>da</strong>no<br />

a<br />

nte<br />

tra<br />

l’isolato<br />

il Comune<br />

a<br />

e<br />

est,<br />

i soggetti<br />

sud<br />

che<br />

e ovest<br />

sono risultati<br />

contribuiscono<br />

vincitori del concorso<br />

al controllo climatico dei due edifici con orientamento<br />

rtunità, nord-sud precisando in quanto inoltre «[...] costituiscono che la medesima un superficie filtro verrà ai raggi destinata solari nel periodo estivo (a piena chioma) mentre<br />

o rvizi invernale quartiere ne e alla permettono città, ubicati al il piano passaggio. terreno degli edifici dedicati<br />

SUPERFICIE SLP SPAZI ZOC<br />

alle indicazioni del Documento Preliminare alla Progettazione allegato<br />

dei medesimi spazi rimarrà in capo agli Operatori, che si obbligano altresì<br />

iritto di superficie a non mutarne la destinazione, come sopra indicata. Gli<br />

omune di Milano i soggetti fruitori dei medesimi spazi e le attività ivi<br />

*superficie lor<strong>da</strong> di pavimento<br />

tra Comune di Milano e gli operatori privati.<br />

44_ 2<br />

}<br />

300 m 2


I NUMERI DI <strong>ZOIA</strong><br />

STEP COSTRUZIONE<br />

2007 2011<br />

Prima assemblea<br />

Avvio dei lavori<br />

2014<br />

Fine dei lavori<br />

ALLOGGI<br />

47<br />

14<br />

30<br />

14<br />

canone sociale<br />

30<br />

canone<br />

convenzionato<br />

47<br />

cessione<br />

}<br />

CLASSE<br />

91 alloggi<br />

DI<br />

EFFICIENZA<br />

ENERGETICA<br />

A<br />

VALORE DI<br />

CESSIONE<br />

1.905 €/mq<br />

AFFITTO<br />

CONVENZIONATO<br />

70 €/mq<br />

canone di locazione annuo<br />

AFFITTO<br />

SOCIALE<br />

10 €/mq<br />

canone di locazione annuo<br />

I SOGGETTI<br />

COINVOLTI NELLA<br />

REALIZZAZIONE<br />

DI <strong>ZOIA</strong><br />

OPERATORI: Cooperative Soli<strong>da</strong>rnosc e Degradi<br />

IMPRESA ESECUTRICE: Artedile Società cooperativa<br />

PROGETTISTA: Arch. Vincenzo Gaglio, Arch. Luca Mangoni, Prassicoop, Coprat<br />

IMPRESA: Artedile Società cooperativa<br />

45_


| GLOSSARIO |<br />

LE PAROLE PER CAPIRE<br />

ERS - Edilizia Residenziale Sociale: è una categoria di edilizia prevista <strong>da</strong>l Piano di Governo del Territorio del Comune<br />

di Milano che mira a garantire una soluzione abitativa a individui e nuclei familiari di ceto medio, il cui reddito non è<br />

sufficiente per l’acquisto di un immobile sul mercato libero, ma al contempo è troppo elevato per accedere a soluzioni<br />

di edilizia economica e popolare.<br />

PGT - Piano di Governo del Territorio: è uno strumento urbanistico introdotto <strong>da</strong>lla Regione Lombardia nel 2005<br />

per la pianificazione urbanistica a livello comunale. Ha lo scopo di definire l’assetto dell’intero territorio comunale.<br />

PTC - Piano Territoriale di Coordinamento: è un piano urbanistico che pianifica il territorio. Può essere considerato<br />

il primo livello di pianificazione territoriale.<br />

RTI - Raggruppamento Temporaneo di Imprese: anche noto con l’acronimo ATI (Associazione Temporanea di<br />

Imprese), è l’istituto mediante il quale un’impresa, che non dispone in misura sufficiente dei requisiti tecnici e/o<br />

economici necessari per partecipare ad una determinata gara d’appalto, si unisce ad un’altra impresa.<br />

Social housing: si colloca a metà tra l’edilizia popolare e le proprietà private vendute o affittate a prezzo di mercato.<br />

L’obiettivo principale di questa edilizia sociale è fornire alloggi con buoni o ottimi stan<strong>da</strong>rd di qualità, a canone<br />

calmierato.<br />

46_


Colophon<br />

DIRETTORE RESPONSABILE: Alessandro Maggioni<br />

CONCEPT E PROGETTO EDITORIALE: Itaca Comunicazione - Milano<br />

REDAZIONE TESTI E CURATELA: Silvia Icardi<br />

COORDINAMENTO: Ester Bachis<br />

GRAFICA E IMPAGINAZIONE: Maria Stella Gara<br />

CREDITI FOTOGRAFICI: Michela Lau<strong>da</strong>dio, Filippo Romano, Daniele<br />

Portanome, Sumo<br />

ILLUSTRAZIONE DELLA MAPPA: Alberto Wolfango Amedeo D’Asaro<br />

PODCAST: Valentina De Poli, Matteo Scandolin<br />

STAMPA: Boniardi Grafiche - Via Gian Battista Vico, 40 - Milano<br />

Stampato in Italia<br />

Finito di stampare a marzo 2022


LA VOCE DI <strong>INSIEMI</strong><br />

Valentina De Poli<br />

Giornalista e podcaster, è esperta in<br />

comunicazione integrata e storytelling<br />

azien<strong>da</strong>le. Grazie a una ventennale<br />

esperienza in Disney si è misurata con<br />

le più importanti realtà culturali italiane,<br />

con l’insolito privilegio di interagire con<br />

un pubblico eterogeneo. Oggi presta la<br />

sua esperienza ad aziende interessate<br />

alla costruzione di contenuti mirati, tra cui<br />

podcast di cui è autrice e speaker.<br />

LA PENNA DI <strong>INSIEMI</strong><br />

Silvia Icardi<br />

Giornalista, laureata in Architettura, lavora<br />

<strong>da</strong> più di vent’anni nella comunicazione sia<br />

per la televisione sia per la carta stampata.<br />

Dal 2012 collabora continuativamente<br />

per le pagine ‘Cultura e Spettacolo’<br />

del Corriere della Sera occupandosi di<br />

architettura, design, società. Firma articoli<br />

per riviste di settore dell’architettura e<br />

dell’interior design come Abitare e Marie<br />

Claire Maison.


ASCOLTAMI<br />

IL PODCAST DI <strong>CCL</strong>

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