INSIEMI_CCL, storie da abitare - ZOIA

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| I PROGETTISTI | VINCENZO GAGLIO 45 ANNI, PROGETTISTA INCARICATO PER ZOIA DELL’ELABORAZIONE DEL PIANO INTEGRATO DI INTERVENTO, DEL PROGETTO PRELIMINARE, DEFINITIVO ED ESECUTIVO DELL’EDIFICIO A, PER IL PROGETTO ARCHITETTONICO DEGLI SPAZI APERTI (PIAZZALE DELLA COOPERAZIONE E CORTE INTERNA), LINEE GUIDA PER IL COORDINAMENTO DEI FRONTI, DIREZIONE ARTISTICA DELL’INTERVENTO. È PROFESSORE DI URBANISTICA AL POLITECNICO DI MILANO. 36_
LA RICCHEZZA DEL PROGETTO È IL SUO MIX ABITATIVO di Zoia è stato il primo grande intervento archiettonico che ho seguito in L’esperienza veste di progettista. Ero più giovane, avevo solo 31 anni, e avevo appena finito un’esperienza di dottorato di ricerca. È stato un passaggio repentino dalla teoria alla pratica e sono tuttora lusingato dell’opportunità che CCL mi ha dato e della fiducia che mi ha accordato. Ero animato da tanta voglia di fare, un entusiasmo che a volte ha portato a qualche contrasto con i colleghi ma che alla fine ha innescato un processo dialettico tra noi progettisti — l’arch. Luca Mangoni e Prassicoop — che ha dato i suoi frutti. Con Luca Mangoni oggi siamo un team affiatato capace di lavorare sul doppio fronte della ricerca e dell’esperienza ma ricordo ancora la prima volta che ci siamo incontrati: non riuscivo a trattenere un sorriso immaginandolo nella veste di showman nel gruppo Elio e le Storie Tese. L’intervento di Zoia è come un isolato urbano trasferito in una zona della città in cui di urbano c’è poco. Qui la metropoli sembra pensata per recinti — quello del polo scolastico, quello dell’ospedale, quello del centro sportivo — noi ci siamo posti in antitesi, inseguendo un’idea di permeabilità forte con il quartiere e il contesto. Ricordo uno dei primi schizzi quello chiamato ‘sinapsi urbana’: una specie di cellula con molte diramazioni. Zoia è la cellula centrale ma funge da calamita per altre funzioni urbane, altri spazi. Per questo abbiamo fatto sì che le principali direttrici progettuali si collegassero al centro storico di Quarto Cagnino. © Arch. Vincenzo Gaglio Gli spazi della corte interna sono aperti al quartiere, si tratta di un’area asservita all’uso pubblico. Al mattino si aprono i cancelli e chiunque può entrare, la sera invece si chiudono e lo spazio torna ad essere ad uso esclusivo dei condomini. 37_
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