INSIEMI_CCL, storie da abitare - ZOIA

più fortunate è già un modo per superare stereotipi e abbattere muri. Beneficiare
dei diritti comporta però anche avere dei doveri. La dimensione assistenzialistica cui
erano abituate molte famiglie dell’ERP non ci ha reso facile l’individuazione di chi
tra loro si candidasse per venire a vivere in Zoia con un regime d’affitto 4 anni più 4.
Cambiare modalità di pensiero è un processo faticoso, per chiunque.
Il bando imponeva il ripensamento di una piazza che doveva continuare ad
ospitare il mercato rionale mezza giornata a settimana. Un diktat molto vincolante
L’architettura
delle relazioni
che non ci ha permesso di muoverci come avremmo
voluto. Nel 2019 attraverso un concorso di Re-
Thinking, il Piazzale della Cooperazione è stato
oggetto di una riqualificazione, firmata da Sdarch
Associati e realizzata da tanti entusiasti volontari,
che gli ha dato una nuova vita. Il piazzale è stato
arricchito di panchine, tavoli da ping-pong, cassoni
per gli orti e per il bookcrossing e una bella variopinta
pavimentazione. Nonostante questo, ancora oggi
questo grande spazio vuoto è una barriera. Ora si
tratta di far ripartire quel palinsesto di attività che
avevamo programmato prima dell’arrivo del Covid.
Dialogare con
il quartiere per
conoscerne
le esigenze.
Il progetto ZOIA, attivando dal basso delle progettualità capaci di rispondere
a bisogni reali, è riuscito a inserirsi nel quartiere di Quarto Cagnino mantenendone
intatta l’anima popolare e mutualistica. Ecco perché considero Zoia un intervento
profondamente riuscito, che andrebbe replicato in altre zone di Milano.
FEDERICA VERONA
46 ANNI, ARCHITETTO, SEGUE PROGETTI DI SOCIAL HOUSING PROMUOVENDO LA CULTURA COME MOTORE SOCIALE.
DAL 2010 COLLABORA CON CCL. NEL 2015 HA IDEATO A MILANO SUPER! IL FESTIVAL DELLE PERIFERIE PROGETTO
CHE COINVOLGE UN GRUPPO ETEROGENEO DI PROFESSIONISTI.
da leggere
da ascoltare
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