INSIEMI_CCL, storie da abitare - ZOIA

Sono legato a doppio filo alla
cooperativa Solidarnosc. Il primo
incontro risale al 1987. La cooperativa
aveva un progetto a Quinto Romano e da allora io
e mia moglie abitiamo lì in una casa edificata da
CCL. Tanti anni dopo, nel 2015, un amico mi ha
parlato del bando per Zoia Officine Creative, ed
eccomi qui. Sono felicissimo perché essere tra
le realtà selezionate mi ha permesso di avere
uno spazio tutto mio dove svolgere la passione
di una vita: la liuteria.
Per trent’anni ho lavorato nel settore
automobilistico. Poi, per effetto della crisi del
2008, sono rimasto a casa. Per un anno ho
goduto del sussidio di disoccupazione e poi,
grazie al concorso ZOC, sono approdato qua.
Il bando poneva una clausola:
offrire un servizio al quartiere. Credo
di esserci riuscito. Ho tenuto corsi
di liuteria popolare ma soprattutto
sono diventato un punto di riferimento
per tanti. Ho una buona manualità così
non riparo solo strumenti musicali ma tutto
ciò che mi portano: mobili, lampade, ecc. La
gratificazione che ti dà sapere di essere utile
non ha valore.
Con i miei vicini di laboratorio oramai ci
lega un rapporto di amicizia sincera. Spesso
organizziamo aperitivi e cene estive.
L’architettura
delle relazioni
La gioia
che ti dà
sapere di
essere utile
agli altri
non ha
valore.
Un ultimo sogno nel cassetto? Quello di
costituire una banda di paese, un po’ come quella
che c’era a Quinto Romano — gli Iperfaltrak —
che, più che musicisti, erano ‘fracassoni’, molti
suonavano strumenti a percussione che si erano
costruiti con le loro mani. Sarebbe bello ripetere
l’esperienza anche qui a Quarto Cagnino!
da leggere
da ascoltare
21_