dispensa Lab. Didattica disabilita sensoriali
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In questo contesto sono nati in Italia i Centri di Consulenza Tiflodidattica, proprio per garantire
risposte competenti e tempestive volte a facilitare il processo di integrazione scolastica degli alunni
con minorazione visiva. Essi sono nati grazie alla collaborazione tra l’Unione Italiana dei Ciechi,
la Biblioteca Italiana per i Ciechi e la Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi. È un
servizio gratuito che vuole offrire un contributo alle famiglie, alle scuole e alle strutture educative
del settore, nella predisposizione del percorso formativo dell’alunno con minorazione visiva,
indicando le strategie, la metodologia e i sussidi specifici più adeguati per l’organizzazione
dell’attività educativa. Tutto ciò prevede momenti sistematici di confronto e di verifica con tutte le
figure educative coinvolte, nonché osservazioni dirette sul caso e, talvolta, quando emerge la
necessità e la disponibilità, momenti di scambio con gli operatori dei servizi presenti sul territorio
per delineare un progetto d’intervento univoco.
Presso il Centro è in visione permanente una buona parte dei sussidi tiflodidattici prodotti in Italia,
destinati ai diversi ordini di scuola, per le varie finalità e discipline. I sussidi sono suddivisi per aree
disciplinari: l’area linguistica, l’area logico–matematica, quella tecnico–espressiva, l’area
scientifica, storica e geografica, l’area della rappresentazione spaziale e dell’orientamento sino ad
arrivare al materiale ludico; completano la dotazione del Centro gli ausili per gli ipovedenti e la
postazione tifloinformatica.
Sarebbe interessante indicare i sussidi e gli ausili necessari per l’alunno non vedente, ipovedente e
cieco o ipovedente con handicap aggiuntivi, nel corso del loro processo di apprendimento e di
integrazione, ma si rimanda a ricerca ulteriore, se si desidera sapere di più, ma si desidera
sottolineare che i sussidi presenti nel Centro hanno la finalità di potenziare le capacità di
esplorazione tattile, le abilità operative e di autonomia, la competenza linguistica e comunicativa.
Molti di questi sussidi, per la tipologia del materiale utilizzato, non esclusivamente tattile, ma anche
visivo o visivo-tattile, risultano adatti anche agli alunni vedenti, per un effettiva integrazione del
bambino con minorazione visiva nel gruppo classe. Pensiamo, ad esempio, ai libri tattili per gli
alunni della scuola materna, finalizzati a sviluppare e stimolare il processo simbolico e la capacità
di rappresentazione mentale, oppure ai sussidi per l’apprendimento dei primi concetti spaziali, quali
i rapporti topologici e la lateralizzazione, o ancora ai sussidi per l’apprendimento delle operazioni di
avviamento logico-matematico, quali la classificazione, la selezione e la seriazione: questo è tutto
materiale che risponde sì ai bisogni specifici degli alunni con deficit visivo, ma nello stesso tempo,
per il contenuto iconico e le modalità operative, è socializzabile e fruibile da tutti i bambini.
L’esempio più emblematico di questo obiettivo di condivisione è la stampa di libri sia in Braille sia
in caratteri ingranditi: ogni pagina riporta contemporaneamente la stampa in rilievo e quella in nero,
perciò i libri sono accessibili a non vedenti, vedenti e ipovedenti. Per il momento si tratta ancora di
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