TuttoBallo 20 n.30 SettembreOttobre 2022EnjoyArt
Settembre andiamo. É tempo di migrare. Così scriveva nel 1903 il mio corregionale Gabriele D’Annunzio. E prendendo in prestito l’inizio di questa bellissima poesia dal titolo “Pastori d’Abruzzo”, voglio presentare il nuovo numero di TuttoBallo20. L’arrivo dell’autunno saluta l’estate. Settembre porta con sé tanta malinconia, finito il tempo del riposo si prende a lavoro. Settembre, però, è anche il mese che segna un nuovo inizio. Non a caso si dice che Ferragosto è il Capodanno dell’Estate. Dopo il 15 agosto ripartono progetti, nuovi lavori perfino nuovi amori. In questo numero, ancora una volta doppio, per scelta del direttore, ossia io, Fabrizio Silvestri, vi presentiamo vari articoli legati agli ultimi eventi d’estate e ai primi dell’autunno. Partendo col Festival del cinema di Venezia, che omaggiamo dedicando la copertina a Catherine Deneuve bellezza e bravura del cinema francese e internazionale che ha ricevuto il premio alla carriera. La contro copertina invece, è dedicata alla danza con la presentazione di una dea nipponica, Yuriko Nishihara, solista del corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo. Con tanta gioia vi presentiamo anche due nuove promesse della danza, i giovanissimi Emanuele Mascitti e Vittoria Baraldi, entrambi premio della critica World Dance Award – Como Lake Edition 2002, un premio conferito da Tuttoballo20, nell’evento co-diretto da Lella Colombo e ad Antonio Desiderio. I due astri nascenti sono stati fotografati in esclusiva dalla nostra magnifica fotografa Monica Irma Ricci. In questo numero troverete anche articoli sui viaggi, benessere, cucina, cocktail… molto altro. Buona lettura
Settembre andiamo. É tempo di migrare.
Così scriveva nel 1903 il mio corregionale Gabriele D’Annunzio. E prendendo in prestito l’inizio di questa bellissima poesia dal titolo “Pastori d’Abruzzo”, voglio presentare il nuovo numero di TuttoBallo20.
L’arrivo dell’autunno saluta l’estate. Settembre porta con sé tanta malinconia, finito il tempo del riposo si prende a lavoro.
Settembre, però, è anche il mese che segna un nuovo inizio. Non a caso si dice che Ferragosto è il Capodanno dell’Estate. Dopo il 15 agosto ripartono progetti, nuovi lavori perfino nuovi amori. In questo numero, ancora una volta doppio, per scelta del direttore, ossia io, Fabrizio Silvestri, vi presentiamo vari articoli legati agli ultimi eventi d’estate e ai primi dell’autunno. Partendo col Festival del cinema di Venezia, che omaggiamo dedicando la copertina a Catherine Deneuve bellezza e bravura del cinema francese e internazionale che ha ricevuto il premio alla carriera. La contro copertina invece, è dedicata alla danza con la presentazione di una dea nipponica, Yuriko Nishihara, solista del corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo. Con tanta gioia vi presentiamo anche due nuove promesse della danza, i giovanissimi Emanuele Mascitti e Vittoria Baraldi, entrambi premio della critica World Dance Award – Como Lake Edition 2002, un premio conferito da Tuttoballo20, nell’evento co-diretto da Lella Colombo e ad Antonio Desiderio. I due astri nascenti sono stati fotografati in esclusiva dalla nostra magnifica fotografa Monica Irma Ricci. In questo numero troverete anche articoli sui viaggi, benessere, cucina, cocktail… molto altro. Buona lettura
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30
Catherine Deneuve
Venezia 2022: Leone d’Oro alla Carriera
© F R E E P R E S S O N L I N E - v i e t a t a l a r i p r o d u z i o n e D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r y "
TuttoBallo - SETTEMBRE - OTTOBRE 2022 - n. 30
Copertina: CATHERINE DENEUVE © ph Archivio Storico della Biennale di Venezia
contro copertina . Yuriko Nishihara, ph© Monica Irma Ricci
Editore "Stefano Francia" EnjoyArt
Direttore - Fabrizio Silvestri
Vice direttore - Eugenia Galimi
Segretaria di redazione - Pina delle Site
Redazione - Marina Fabriani Querzè
COLLABORATORI: Maria Luisa Bossone, Antonio Desiderio, Francesco
Fileccia, David Bilancia, Giovanni Fenu, Mauri Menga, Sandro Mallamaci,
Walter Garibaldi, David Iori, Giovanni Battista Gangemi Guerrera, Lara Gatto,
Lucia Martinelli, Patrizia Mior, Ivan Cribiú, Danilo Pentivolpe, Alessia
Pentivolpe, Carlo De Palma, Rita Martinelli, Assia Karaguiozova, Federico
Vassile, Elza De Paola, Giovanna Delle Site, Jupiter, Francesca Meucci,
Alberto Ventimiglia.
Fotografi: Luca Di Bartolo, Monica Irma Ricci, Elena Ghini, Cosimo Mirco
Magliocca Photographe Paris, Monica Irma Ricci, Luca Valletta, Raul Duran,
DsPhopto, Raul, Alessio Buccafusca, Alessandro Canestrelli, Alessandro
Risuleo. Altre foto pubblicate sono state concesse da uffici stampa e/o
scaricate dalle pagine social dei protagonisti.
Le immagini e le fotografie qui presentate, nel rispetto del diritto d’autore,
vengono riprodotte per finalità di critica e discussione ai sensi degli artt. 65
comma 2 e 70 comma 1bis della Lg. 633/1941.
É vietata la copia e la riproduzione dei contenuti e immagini in qualsiasi forma.
É vietata la redistribuzione e la pubblicazione dei contenuti e immagini non autorizzata espressamente dal
direttore. I collaboratori cedono all'editore i loro elaborati a titolo gratuito.
Testata giornalistica non registrata di proprietà: ©ASS: Stefano Francia EnjoyArt
per contattare la redazione Tuttoballo20@gmail.com
Contro Copertina
Settembre andiamo. É tempo di migrare.
Così scriveva nel 1903 il mio corregionale Gabriele
D’Annunzio. E prendendo in prestito l’inizio di questa
bellissima poesia dal titolo “Pastori d’Abruzzo”, voglio
presentare il nuovo numero di TuttoBallo20.
L’arrivo dell’autunno saluta l’estate. Settembre porta con sé
tanta malinconia, finito il tempo del riposo si prende a lavoro.
Settembre, però, è anche il mese che segna un nuovo inizio.
Non a caso si dice che Ferragosto è il Capodanno dell’Estate.
Dopo il 15 agosto ripartono progetti, nuovi lavori perfino nuovi
amori. In questo numero, ancora una volta doppio, per scelta
del direttore, ossia io, Fabrizio Silvestri, vi presentiamo vari
articoli legati agli ultimi eventi d’estate e ai primi dell’autunno.
Partendo col Festival del cinema di Venezia, che omaggiamo
dedicando la copertina a Catherine Deneuve bellezza e
bravura del cinema francese e internazionale che ha ricevuto
il premio alla carriera. La contro copertina invece, è dedicata
alla danza con la presentazione di una dea nipponica, Yuriko
Nishihara, solista del corpo di ballo del Teatro Massimo di
Palermo. Con tanta gioia vi presentiamo anche due nuove
promesse della danza, i giovanissimi Emanuele Mascitti e
Vittoria Baraldi, entrambi premio della critica World Dance
Award – Como Lake Edition 2002, un premio conferito da
Tuttoballo20, nell’evento co-diretto da Lella Colombo e ad
Antonio Desiderio. I due astri nascenti sono stati fotografati in
esclusiva dalla nostra magnifica fotografa Monica Irma Ricci.
In questo numero troverete anche articoli sui viaggi,
benessere, cucina, cocktail… molto altro. Buona lettura
© F R E E P R E S S O N L I N E r i p r o d u z i o n e r i s e r v a t a - D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r t "
STEFANO FRANCIA ENJOYART - POMODORO STUDIO ALWAYS
presentano
la collana musicale
EnjoyArt
DISPONIBILE SU TUTTI I DIGITAL STORE
Silent Waves
Danza la tua danza, Vivi la tua vita
La silent waves e’ una pratica di danza libera di riconnssione con se stessi e la natura.
Si danza in Natura con e cuffie ognuno con la sua cuffia ma tutti con la stessa musica.
Silentwaves è una pratica di danza consapevole, un viaggio musicale, un esperienza interiore per arrivare all’estasi.
Danziamo con le cuffie all’aperto, ovunque ed in tutte le stagione, con qualsiasi meteo, sole o pioggia, caldo o freddo,
accogliendo la vita così com’è senza resistere, fortificando copro, mente e spirito, arrivando alla nostra essenza: il silenzio.
È un viaggio intimo con noi stessi e gli altri, ognuno con la sua cuffia e tutti con la stessa musica. il movimento e la musica ti
porta nella leggerezza dell’intimità. La leggerezza arriva quando assapori la profondità delle cose.
Silentwaves è un movimento sempre più grande di persone libere da schemi, condizionamenti del passato o passi da seguire,
che si ritrovano insieme per il piacere di muovere in corpo ascoltando il momento presente e celebrando la vita.
La danza è aperta a tutte le età e condizioni fisiche, dura un’ora e mezza, ed ha poche e semplici regole: non si parla e non si
assumono alcolici o droghe durante la danza per favorire la connessione con noi stessi e la meditazione in movimento.
Respirare, muovere, sentire, liberarsi, trasformare, ed essere miracolo della vita.
Insegnante certificata di Azul Conscious Movement
Cristina Crescenzi
Co-fondatrice di Ecstatic Dance Italy
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Azul Conscious Movement con Cristina
Ecstatic Dance Roma
www.cristinacrescenzi.it
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REGGIO CALABRIA TORNA IN BICI
"una festa per tutta la famiglia"
di Eugenia Galimi
vice direttrice
Domenica 15 maggio si è svolta a Reggio Calabria Bicincittà, la manifestazione nazionale Uisp che ogni anno si svolge
contemporaneamente in più di 60 città italiane e che quest’anno ha goduto del patrocinio del Ministero della Transizione
Ecologica.
La partenza è stata prevista per le ore 9,30 da Piazza Indipendenza. Tutti i partecipanti, adulti, giovani e bambini, hanno
attraversato tutto il centro cittadino da sud a nord, (da Piazza Indipendenza (Lungomare Falcomatà, fino al piazzale
Botteghelle), per poi andare verso il centro fino al piazzale di Pentimele e infine fare ritorno sul Lungomare al punto di partenza.
Prima della partenza sono stati distribuiti a tutti i partecipanti iscritti diversi gadget ed a conclusione della manifestazione sono
stati sorteggiati diversi premi.
Bicincittà è mobilità alternativa, cultura urbana ed educazione ambientale e vuole offrire ai cittadini l’opportunità di vivere una
giornata diversa, all’insegna dello sport, del vivere sano e della mobilità sostenibile; è una manifestazione rivolta alle famiglie
con l’obiettivo di coinvolgere l’intero nucleo familiare, dai bambini agli anziani, offrendo la possibilità di riappropriarsi di spazi
urbani quotidianamente invasi dalle automobili, di vivere una giornata diversa.
Bicincittà è una manifestazione che affronta anche il problema dell’inquinamento nel suo complesso, infatti, come sempre,
l’invito è quello di lasciare l’auto a casa e di prendere la bici per respirare un’aria più pulita e godersi davvero la città,
incentivando la realizzazione di piste ciclabili e percorsi “sicuri” e sensibilizzando l’opinione pubblica sulla possibilità di usare
mezzi alternativi all’automobile perché ogni giorno può diventare più “pulito”.
Il Circolo Crucitti anche quest’anno, in stretta collaborazione con la Uisp Provinciale di Reggio Calabria ha rinnovato il proprio
impegno nell’organizzazione e realizzazione della manifestazione.
Sandro Mallamaci
successo delLa Norma all’Arena
dello stretto di Reggio Calabria
A dispetto delle parole, spesso usate in maniera impropria, i fatti raccontano meglio gli avvenimenti, le emozioni e le sensazioni
che sono percepiti e vissuti in maniera soggettiva da ogni individuo.
E allora la serata del primo agosto scorso sarà ricordata in maniera diversa da quanti si sono ritrovati all'Arena dello Stretto di
Reggio Calabria per assistere alla rappresentazione della Norma di Vincenzo Bellini da parte dell'orchestra sinfonica del teatro
Cilea di Reggio Calabria diretta dal maestro Alessandro Tirotta.
Certo l'Arena non è un'arena, secondo il significato tecnico architettonico del termine, non è un anfiteatro, come riporta la targa
che la intitola al senatore Renato Meduri, ma è uno spettacolare teatro moderno costruito sull'esempio degli antichi teatri greci,
che presenta una gradinata semicircolare posta di fronte ad uno dei più suggestivi panorami italiani: lo stretto di Messina con lo
skyline dei monti Peloritani fino all'inconfondibile sagoma dell'Etna.
E questo spettacolo non è sempre uguale: cambia di ora in ora, dall'alba al tramonto, di giorno e di notte, d'estate e d'inverno;
basta sedersi sulla gradinata e godere della vista, ma anche dell'aria, della brezza, degli odori, ma anche dei suoni della natura
che qui si chiama mare.
I fortunati che hanno assistito al concerto hanno potuto godere di tutto questo aggiungendo alle sensazioni, già uniche, la
bellezza della musica riprodotta in un ambiente molto diverso dal classico teatro chiuso.
L'esecuzione dell'opera in questo spazio particolare ha offerto allo spettatore la possibilità di ascoltare sonorità uniche miste a
sensazioni fisiche capaci di suscitare emozioni intense amplificando quelle che la natura già qui suscita.
Ovviamente il luogo non si può dire adatto a concerti sinfonici, per i puristi dei suoni, ma è sicuramente un posto magico che
rende unici tutti gli eventi che qui si svolgono.
ASD Golden Dance Viterbo
Golden Tango Viterbo
V I A S . M A R I A I N S E L I C E , 1 3 V I T E R B O
* 3 9 0 7 6 1 3 0 5 7 5 7 - * 3 9 3 4 7 3 8 0 9 3 4 0
Direzione Artistica
Massimo Polo
Fonte Tommaso Berra https://www.collater.al/
È il 1970 quando nella contea di Lincoln, nel deserto del Nevada, l’artista americano Michael Heizer inizia la costruzione di
quella che per dimensioni è tra le più grandi opera d’arte contemporanea site specific mai costruita, occupando un’area di
2×0,4km.
Il 2 settembre finalmente inaugurerà “City“, dopo mezzo secolo di lavori e 40 milioni di dollari spesi per la sua costruzione. A
discapito del nome, l’opera assomiglia a una città, o solamente nel suo alternarsi di volumi, rientranze e percorsi, che inseriti
nel deserto creano un’ambiente da film fantascientifico come il “Dune” di Villeneuve o Star Wars.
L’ispirazione però è venuta a Michael Heizer mentre era in visita nello Yucatan, intento a studiare le costruzioni
precolombiane dei Maya e in particolare Chichen Itza.
Senza paura di smentita credo che sia facilmente comprensibile a chiunque quanto le sneaker si siano trasformate in un
oggetto d’arte a tutti gli effetti, che ispirano e stimolano artisti di ogni genere.
Solo per fare un esempio, fino all’11 settembre allo SCAD FASH di Atlanta in Georgia, è in corso una mostra dal titolo “Face
Value” e che consiste in un’esibizione delle incredibili maschere dell’artista losangelino Gary Lockwood aka Freehand Profit.
Oltre 30 maschere realizzate usando esclusivamente sneaker. Un nuovo progetto intitolato “NIKE-deconstruction”, ha attirato
l’attenzione del mondo delle sneaker e dell’arte.
Fonte Andrea Tuzio sito Collater.al
Romaeuropa Festival
FinziPasca_BiancoSuBianco
Dall’8 settembre al 20 novembre la trentasettesima edizione del Romaeuropa
Festival presenta 80 spettacoli per 155 repliche in 18 diversi spazi della
capitale. Per affermare il potere del dialogo artistico.
Le prime settimane del Romaeuropa Festival, in programma dall’8
settembre, puntano i riflettori su “dance reflections” di van cleef &
arpels, il progetto nato dalla collaborazione fra privati e danza
contemporanea. Ecco gli spettacoli da non perdere
Dalle splendide “spille ballerina” alla collaborazione con George
Balanchine, che il celebre coreografo così rievocò: “L’idea di un balletto
nuovo i cui costumi avrebbero evocato i gioielli è nata qualche anno fa,
quando il mio amico Nathan Milstein mi ha presentato il gioielliere
Claude Arpels. Solo in seguito, a New York, ho visto le splendide
gemme della sua collezione. Naturalmente ho sempre amato i gioielli
[…]. Amo il colore e la bellezza delle pietre preziose ed è incredibile
constatare come il nostro laboratorio di costumi, sotto la direzione di
Madame Karinska, abbia potuto avvicinarsi tanto alla qualità delle vere
pietre, che ovviamente erano troppo pesanti per essere indossate dai
ballerini!”.
Era il 1967 quando andò in scena Jewels, il balletto-trittico di
Balanchine ispirato alle gemme preziose di Claude Arpels e che, nel
2012, ispirò una nuova trilogia, Gems, creata da Benjamin Millepied
ancora con il sostegno di Van Cleef & Arpels. L’armonia, la luce e la
millimetrica perfezione dell’arte dell’oreficeria si rispecchiano nelle
analoghe peculiarità dell’arte coreutica, convincendo dunque la nota
casa parigina a istituire, nel 2015, il Premio Fedora-Van Cleef & Arpels
per il Balletto, destinato a celebrare l’inventiva di una nuova opera; e,
nel 2020, a lanciare l’iniziativa Dance Reflections. Un progetto articolato
in due momenti: in principio, l’accompagnamento di artisti e istituzioni
nella produzione di opere nuove ma pure nella fertile manutenzione del
repertorio; in seguito, l’organizzazione di appuntamenti coreografici di
rilievo, in collaborazione con festival e istituzioni internazionali.
Berliner ensemble 2 L'opera da tresoldi_Dreigroschenoper_foto_JR Berliner Ensemble
In C_Sasha Waltz & Guests_Terry Riley_Ensemble3_©Yanina Isla
LineUp!_Joan Thiele
passages-noe-soulier©bruno-simao-3
LineUp!ELASI_XXL_
LineUp!LNDFK_(c) Mattia Giordano
La trentasettesima edizione del Romaeuropa Festival (in
programma dall’8 settembre al 20 novembre 2022)
esordisce con tre spettacoli di assoluta qualità, ospitati
proprio nell’ambito del progetto Dance Reflections. Si
parte il 13 settembre con Anna Teresa De Keersmaeker
che, nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica, è
protagonista del riallestimento del suo storico Drumming
– creato dalla coreografa e danzatrice belga nel 1998 a
partire dall’omonima composizione minimalista per
percussioni di Steve Reich. Nel nuovo Drumming Live la
complessa costruzione della partitura musicale viene
tradotta in una coreografia nitida e vitalistica, in cui ogni
singola frase di movimento è spunto per un infinito
numero di variazioni, nel tempo e nello spazio.
Minimalismo musicale e danza si confrontano pure nel
secondo appuntamento sostenuto da Van Cleef &
Arpels, ovvero In C, corpo a corpo tra la coreografa
tedesca Sacha Waltz e l’omonimo pezzo composto nel
1964 da Terry Riley e considerato il primo esperimento
di musica minimalista. In scena il 17 e 18 settembre,
ancora nella Cavea dell’Auditorium, lo spettacolo si
fonda su una struttura flessibile e infinitamente variabile,
nata per l’esigenza di provare a distanza in epoca di
pandemia e divenuta grammatica elastica e inventiva,
che consente ai danzatori di apprendere
autonomamente i sintagmi della coreografia e di
reinventarla a ogni replica, ciascuna davvero
intrinsecamente irripetibile.
Unica è anche la terza performance inserita in Dance
Reflections, ossia il percorso site specific ideato dal
trentacinquenne coreografo francese Noé Soulier negli
spazi dell’Accademia di Francia a Villa Medici e intitolato
Passages (dal 23 al 25 settembre). Un itinerario che
mira a esplorare le relazioni fra i corpi e i movimenti dei
danzatori e le loquaci e sontuose architetture del
palazzo romano, di cui evidenziare prospettive e dettagli
inusuali così da stimolare l’immaginario e l’emotività
degli spettatori. www.romaeuropa.net
Greco _Sholten_ WE WANT IT ALL-32 ph (C) Alwin Poiana
James Thierrée©_C-Richard-Haughton-2-1920x1281
La Pladec_Twentyseven perspectives (c) Konstantin Lipatov
Ikeda Music for percussion
INAUGURAZIONE IL 23 SETTEMBRE AL TEATRO
METROPOLITAN DI CATANIA CON LA SONNAMBULA
FIRMATA DA ENRICO CASTIGLIONE
Immancabile come da tredici anni, torna anche
quest’anno l’atteso BELLINI FESTIVAL, il tradizionale
Festival Belliniano che ogni anno dal 2009 rende
omaggio a Vincenzo Bellini a Catania, sua città natale,
coinvolgendo i luoghi storici dove lo stesso grande
compositore mosse i suoi primi passi, partendo come da
tradizione nel giorno in cui ricorre l’anniversario della sua
morte, il 23 Settembre, per poi concludersi il 3 Novembre
2022 con il grande concerto al Duomo nel giorno in cui
quest’anno festeggiamo il 221° anniversario dalla sua
nascita.
Fondato a Catania nel 2009 dal regista e scenografo
Enrico Castiglione insieme all’allora Provincia di Catania
(oggi Città Metropolitana di Catania), in collaborazione
con il Comune di Catania, la Regione Siciliana, l’E.A.R.
Teatro Massimo Bellini, l’Università degli Studi di Catania,
la Camera di Commercio e l’Arcivescovado, quest’anno il
Bellini Festival giunge alla sua XIV edizione per offrire
una nutrita serie di opere, concerti, spettacoli di danza
e di teatro, mostre, incontri e tavole rotonde, nonché
l’immancabile rassegna cinematografica, sempre
attraverso le sue storiche sezioni: “Festival Belliniano”,
“Bellini Opera Festival”, dedicate allo spettacolo dal vivo,
“Bellini Renaissance”, dedicata all’approfondimento
culturale e scientifico, e “Bellini International”, dedicata
all’attività all’estero.
Dopo tredici edizioni il Bellini Festival, manifestazione già
riconosciuta di rilevanza turistica dalla Regione Siciliana
Assessorato al Turismo Sport e Spettacolo e da sempre
inserita nel Calendario delle grandi manifestazioni
turistiche della stessa Regione Siciliana, ha ricevuto il
riconoscimento ufficiale del Ministero della Cultura
accedendo ufficialmente già dallo scorso anno ai fondi del
F.U.S. (Fondo Unico dello Spettacolo) e da quest’anno ai
fondi triennali che vengono assegnati dall’apposita
commissione governativa ai grandi festival italiani di
riconosciuto prestigio. Un risultato che premia il lavoro
incessante portato avanti in tutti questi anni senza sosta e
con crescente indiscutibile successo dal Maestro Enrico
Castiglione, instancabile direttore artistico, che rende
finalmente onore a Vincenzo Bellini tra i grandi
compositori dotati di un proprio festival nella propria città
natale: come Rossini a Pesaro, Verdi a Parma, Puccini a
Torre del Lago, Donizetti a Bergamo, ma che soprattutto
certifica ancora una volta come il Bellini Festival nato nel
2009 sia uno dei maggiori festival italiani che abbia
conquistato la scena internazionale grazie anche alle
continue dirette televisive e nei cinema dei propri
allestimenti operistici, alla partecipazione delle grandi star
della musica e dell’opera e alle prestigiose coproduzioni
operistiche internazionali. La XIV edizione del Bellini
Festival, promosso dalla Fondazione Festival
Belliniano insieme al portale televisivo
www.musicalia.tv.
Il Bellini Festival sarà dunque inaugurato quest’anno da una
nuova produzione de La Sonnambula, opera considerata tra i
capolavori assoluti di Vincenzo Bellini, messa in scena con un
cast di prim’ordine, tra cui Laura Esposito e Matteo Falcier,
con la regia, le scene e i costumi di Enrico Castiglione. Si tratta
di un nuovo attesissimo allestimento operistico che verrà messo
in scena il 23 e 25 Settembre 2022 al Teatro Metropolitan di
Catania (il teatro più grande della Città), riportando la grande
lirica al Festival Belliniano dopo gli storici allestimenti della
Norma nel 2009 (per l’inaugurazione del restaurato Teatro
Romano di Catania con June Anderson, Gregory Kunde), della
Norma nel 2012 al Teatro Antico di Taormina con Daniela Dessì
e Gregory Kunde (trasmessa in diretta su RAI 5 e in 700 sale
cinematografiche in tutto il mondo) e ancora della Norma nel
2015 al Teatro Greco di Siracusa, sempre con la regia di Enrico
Castiglione unico regista ad aver firmato la regia del capolavoro
belliniano nei tre massimi teatri di pietra della Sicilia.
Tra i numerosi appuntamenti del Bellini Festival,
particolarmente nutrito sarà il calendario dei Concerti
presso la Badia di Sant’Agata, proseguendo il 24 Settembre,
sempre alle ore 20.00, con Roberto Abbondanza e Angela Nisi
nel Concerto dal titolo “Dolente immagine”, poi il 29 Settembre
con il Concerto “Allegretto” con il pianista Ruben Micieli alla
scoperta della musica per pianoforte di Bellini, il 13 Ottobre con il
Concerto “Vaga luna” con il soprano Gonca Dogan e il tenore
Filippo Micale in omaggio a Gioavnni Pacini, il 20 Ottobre con
l’Orchestra da Camera La Scala nel Concerto “Lo splendore del
Belcanto”, alternati con i concerti alla scoperta della musica
sacra di Bellini “Laudamus Te” e “Virgam Virtutis” in varie chiese
di Catania, con la partecipazione dell’organista Silvano
Frontalini. Il 3 Novembre 2022, giorno del 221° anniversario
della nascita di Vincenzo Bellini, doppio appuntamento: alle
ore 17.30 il Concerto “Belliniana” alla Badia di Sant’Agata, e
gran finale in serata alle ore 20.00 con il tradizionale
Concerto Straordinario per il 221° anniversario della nascita
di Vincenzo Bellini al Duomo, con ingresso libero fino ad
esaurimento dei posti disponibili: ad esibirsi il Coro e l’Orchestra
del Festival Belliniano con in programma musiche belliniane e
come da tradizione star internazionali che saranno annunciate
come sempre il giorno prima del Concerto per ovvi motivi di
capienza.
Non manca poi la programmazione della sezione “Bellini
Renaissance”: si inizia il 23 Settembre, alle ore 19 (e fino al 3
Novembre), nei sontuosi saloni di Palazzo Biscari, con
l’inaugurazione di una nuova mostra fotografica curata da
Domenick Giliberto intitolata “Sulle sacre pietre: NORMA a
Taormina”, dedicata alla Norma di Bellini messa in scena dal
Festival Belliniano nel 2012 al Teatro Antico di Taormina,
trasmessa in diretta dalla RAI inaugurando la trasmissione in
digitale di RAI 5 in Sicilia e in diretta via satellite in mondovisione
in oltre 700 sale cinematografiche in tutta Europa con la regia e le
scene di Enrico Castiglione.
Un omaggio anche ai numerosi eventi e gala che il Bellini
Festival ha prodotto e realizzato al Teatro Antico di Taormina
negli ultimi dieci anni. Sempre per la sezione “Bellini
Renaissance” si svolgerà una serie di rare proiezioni di film e
filmati vari in occasione dei Concerti alla Badia di
Sant’Agata. Il programma prevede il 29 Settembre, alla Badia di
Sant’Agata, a seguire del Concerto, la proiezione del film di
montaggio "Vi ravviso, o luoghi ameni" (2007), realizzato da
Franco La Magna, contenente spezzoni di una trentina di film che
fanno uso della musica di Bellini. Il 6 Ottobre sarà la volta di "Anni
difficili" (1948), regia di Luigi Zampa. Il 13 Ottobre, al termine del
Concerto, sempre alla Badia di Sant’Agata, verrà proiettato il
documentario "Nei luoghi del melodramma" (2005), regia e
montaggio di Simone Pera. Il 20 Ottobre, proiezione del film
"Norma" (2005) per la regia di Boris Airapetian, secondo filmopera
tratto dal capolavoro belliniano per eccellenza, interamente
girato in Armenia ad Erevan, città natale del regista. Infine, il 27
Ottobre, "Troppo tardi t'ho conosciuta" (1940), regia di Emanuele
Caracciolo. Tutti i biglietti sono in vendita nelle abituali
prevendite su tutto il territorio nazionale attraverso i circuiti
www.vivaticket.it, Box Office Sicilia, il programma,
www.bellini-festival.org e www.festivalbelliniano.org.
Matteo Falcier
Laura Esposito
Fino al 9 settembre le porte di Bolzano restano aperte per il Bolzano Festival
Bozen, evento che ha reso il capoluogo altoatesino punto di riferimento per gli
amanti della classica e per i tanti musicisti provenienti da ogni parte del mondo
che qui trovano energia e stimoli per arricchire la loro carriera professionale.
Come da tradizione, l’ampio cartellone del festival ha preso vita negli spazi più
iconici della città: castelli, chiese, edifici storici, ma anche case e cortili di
quartiere, nel segno del binomio “musica e gioventù”.
Fra gli ospiti di quest’edizione stelle della direzione d’orchestra come Herbert
Blomstedt, Gianandrea Noseda, Pablo Heras-Casado, Beatrice Vanezi e vere
leggende viventi come Grigory Sokolov, Arcadi Volodos, Renaud Capuçon,
Hopkinson Smith. In linea con lo spirito della rassegna, muovono i loro passi,
accanto a questi giganti, giovani talenti come - fra gli altri - i Premi Busoni
Antonii Baryshevskyi, Emanuil Ivanov e Jae Hong Park, il Primo Premio Chopin
2021 Bruce Liu, Jonas Zschenderlein e Alexander von Heissen.
Nel quadro di uno scenario mondiale lacerato dal dramma della guerra fra
Russia e Ucraina, il Bolzano Festival Bozen desidera affermare il valore del
proprio progetto culturale.
Cosa significa fare musica in tempi così convulsi e dolorosi? Così, il direttore
artistico della rassegna, Peter Paul Kainrath: “Desideriamo far capire che i
valori della cultura non sono negoziabili e che la musica, in particolare,
rappresenta uno strumento di dialogo per sua definizione capace di superare
ogni barriera culturale e linguistica. Per noi, in questo particolare momento, è
importante agire con determinazione e chiarezza evitando ogni
strumentalizzazione e tutelando ogni artista, qualsiasi sia la sua nazionalità”.
Dopo le performance dell'Orchestra Haydn di Trento e Bolzano diretta da
Beatrice Vanezi, EUYO European Union Youth Orchestra –guidata dal
percussionista e direttore spagnolo Gustavo Gimeno che ha visto l’esecuzione
in prima mondiale di Nexus, della compositrice britannica Hannah Kendall e di
due veri manifesti della musica moderna, Le Sacre du printemps di Stravinskij e
Rapsodia su tema di Paganini di Rachmaninov. Mahler Academy, con
Originalklang-Project. É proprio la Mahler Academy sviluppa il percorso sul
suono mahleriano anche con Mahler Universum, mettendo in scena il 2
settembre una serie di pillole di musica da camera su strumenti originali che
metteranno in scena un’ideale colonna sonora al tempo del grande compositore
austriaco. L'Accademia Mahler di Bolzano ha stretto un’importante partnership
con il centro culturale Euregio di Dobbiaco, che negli ultimi anni ha raccolto una
collezione unica al mondo costituita dagli strumenti che Mahler aveva
acquistato come direttore dell’orchestra della Wiener Hofoper. Proprio a
Dobbiaco, dove Mahler compose la sua Nona Sinfonia, i musicisti avranno la
possibilità unica di suonare in concerto questi strumenti (8.09) per fare poi
tappa a Bolzano (9.09) e Ferrara (10.09). Ospite d’eccezione
Bolzano Festival Bozen è anche l’occasione per rilanciare il Concorso Busoni
che riprende il suo viaggio alla ricerca di nuove promesse del pianoforte con il
Glocal Piano Project (dal 7 al 16 novembre). La formula, nata in risposta alle
restrizioni imposte dalla pandemia, si è oggi rafforzata nella direzione
dell’innovazione e della sostenibilità. Le sedi in cui il Glocal Piano Project si
svolgerà, questa volta davanti al maggior numero possibile di spettatori
fisicamente presenti, saranno definite sulla base dei luoghi di residenza e
dell'ubicazione dei candidati selezionati. Le performance dei giovani artisti
verranno filmate da troupe cinematografiche professionisti e messe a
disposizione su diverse piattaforme online. In questo modo il Concorso si
trasforma in un festival pianistico su scala globale dove il pubblico è chiamato a
partecipare in modo attivo, contribuendo in prima persona a individuare e
decretare il vincitore. L’edizione del 2021 del Concorso pianistico internazionale
Ferruccio Busoni ha visto la premiazione del giovane artista coreano Jae Hong
Park.
www.busoni-mahler.eu
#bolzanofestivalbozen | https://www.facebook.com/BolzanoFestivalBozen
#busonicompetition | www.facebook.com/Busoni.Piano
BRIAN ENO
X TRENTINO
Brian Eno - photo 01 © Cecily Eno
Suoni e immagini in un mix coinvolgente e suggestivo che ridisegna con milioni di colori e luci i luoghi simbolo
della città di Trento. Il compositore e artista visivo inglese Brian Eno (Woodbridge, 1948) approda in Trentino,
negli spazi storici del Castello del Buonconsiglio e di Castel Beseno, con due installazioni multimediali che
inaugureranno il 19 agosto: Audio Installation for Buonconsiglio e 77 Million Painting for Beseno.
Il progetto inedito “Brian Eno x Trentino”, fortemente voluto dalla Provincia autonoma di Trento e organizzato dal
Centro Servizi Culturali Santa Chiara, con la collaborazione del Castello del Buonconsiglio e di Trentino Marketing
e la produzione di Alessandro Albertini e Giuseppe Putignani, animerà la città di Trento fino a novembre.
Vera e propria icona della cultura contemporanea internazionale, Brian Peter George St. John le Baptiste de la
Salle Eno è uno dei più significativi artisti della nostra epoca. Muovendo da un’idea di arte come forma espressiva
capace di dialogare con l'ambiente e lo spettatore, impiega media diversi per fondere musica e arti figurative,
creando veri e propri “paesaggi sonori” in cui far immergere lo spettatore. Utilizzando display, immagini in
continuo movimento e diffusori acustici, crea un gioco combinatorio a infinite varianti di forme, luci e suoni, dove
non tutto è sempre come appare e ogni cosa cambia impercettibilmente, come nella vita, in modo casuale e
inesorabile.
Su questa scia e raccogliendo le suggestioni degli spazi del duecentesco Castello del Buonconsiglio di Trento,
con i suoi splendidi Giardini di Magno Palazzo e Cortile dei Leoni, Brian Eno realizzerà l’Audio Installation for
Buonconsiglio (dal 19 agosto fino al 6 novembre), un’installazione audio site-specific che si compone di opere
concepite e realizzate sulla base degli spazi che le ospiteranno per creare un flusso dinamico di suoni. Installate
in punti nodali del castello e in essi integrate, queste opere di musica generativa dialogheranno con gli ambienti
circostanti e accompagneranno i visitatori attraverso un percorso che, sovrapposto a quello espositivo museale,
offrirà un’esperienza d’ascolto sinestetica, unica e irripetibile.
Se il Castello del Buonconsiglio sarà sede di installazioni sonore, Castel Beseno sarà teatro di una spettacolare
installazione audiovisiva su larga scala: 77 Million Paintings for Beseno. Brian Eno ha infatti scelto le maestose
mura di Castel Beseno come “tela” su cui animare le infinite combinazioni visive della sua opera più celebre.
Concepito come “musica visuale”, 77 Million Paintings nasce dalla costante ricerca di Brian Eno sulla luce come
mezzo artistico e dal suo desiderio di esplorare le nuove possibilità estetiche offerte dalla tecnologia:
sovrapponendo in ordine casuale i layer di 400 dipinti realizzati dallo stesso Eno, un software genera 77 milioni di
combinazioni senza mai ripetersi. Sincronizzato con l’opera visiva in movimento, prende vita un tappeto sonoro
unico e irripetibile, tale che nessun suono sarà udibile una seconda volta. 77 Million Paintings for Beseno è
un’opera spettacolare che, attraverso la proiezione di una combinazione di quadri in continua evoluzione, creerà
una "pittura di luce" sulle Mura Est di Castel Beseno (una superficie di circa 1.500 m2 – 100 m x 15 m). Ogni
venerdì e sabato, fino al 10 settembre 2022, saranno organizzati eventi serali di presentazione al pubblico
dell'opera. Sotto il cielo stellato, gli spettatori potranno abbandonarsi e perdersi tra milioni di combinazioni di
quadri e musiche.
77 Million Paintings - Sydney Opera House 2
77 Million Paintings - Rio de Janeiro -
Brian Eno - photo 01 © Cecily Eno
BRIAN ENO
Compositore, produttore, artista visivo e attivista, Brian
Eno è diventato famoso a livello internazionale all'inizio
degli anni Settanta come membro fondatore della band
britannica RoxyMusic, esperienza cui han fatto seguito
una serie di album solisti e collaborazioni con altri artisti.
Il suo lavoro come produttore include album con Talking
Heads, Devo,U2, Laurie Anderson, Nico, Marianne
Faithfull, James e Coldplay, mentre la sua lunga lista di
collaborazioni include registrazioni con David Bowie, Jon
Hassell, Harold Budd, John Cale, David Byrne, Grace
Jones, Karl Hyde, James Blakee, più recentemente, con
suo fratello Roger, in Mixing Colors(Deutsche
Grammophon, 2020). Nell'agosto 2021 i due fratelli si
sono esibiti assieme per la prima volta, davanti a un
pubblico estasiato all'Acropoli di Atene. Gli esperimenti
visivi di Brian Eno con la luce e il video procedono in
parallelo alla sua carriera musicale, con mostre e
installazioni in tutto il mondo. Ad oggi ha pubblicato oltre
quaranta album di sua musica ed espostole sue opere in
tutto il mondo, dalla Biennale di Venezia al Ritan Park di
Pechino, dal Centre Pompidou di Parigi al Marble Palace
di San Pietroburgo, dagli Arcos da Lapa di Rio de
Janiero alle vele della Sydney Opera House. Nell'aprile
2021 ha lanciato Earth Percent, col fine di raccogliere
fondi dall'industria musicale per alcuni degli enti di
beneficenza di maggior impatto che lavorano
sull'emergenza climatica.
Eusebio De Cristofaro
La Compagnie Lesg'arts è stata creata nel 2015 all'interno del bacino artificiale di Momboye nella città di Abidjan,
in Costa D’Avorio. Ha presentato per la prima volta la sua creazione, “ Balle aux Pieds”, nel 2015 al festival “Un
pas à l’ avant”, che l'ha immediatamente lanciata al MASA IN (Mercato Africano delle Arti e dello Spettacolo),
dove è stata l'unica compagnia a rappresentare la Costa d’Avorio. Nel 2017 la compagnia si è esibita al Festival
International de Danse de Ouagadougou (Fido) di Irene Tassembedo. Nel 2020, con la sua seconda creazione
UNVISIBLE, inizia una tournée nazionale, si esibisce nel 2021 al Festival Internazionale di Danza di
Ouagadougou e alla BIENNALE DE LA DANSE del DID in Costa d'Avorio. La compagnia si esibisce in giro per il
mondo sotto la direzione artistica di BROU ZEZE AHOUSSI NOEL. I suoi componenti sono AGUIE MAMBO JEAN
CONSTANT, EGUE ESMEL JEAN LOUIS, KONAN TANGUY N'DA MARIUS, KOUE BI ZAN RICHARD, BROU
ZEZE AHOUSSI NOEL, amministrazione di BECHIO ACHI JEAN BERENGER.
Lo spettacolo
Balle au pied: è stato uno dei momenti più intensi ed
originali durante il Florence Dance Festival, uno dei festival
più innovativi, ospitato all’interno della splendida
coreografia del Chiostro Grande di Santa Maria Novella,
una delle più belle e importanti chiese della città di Firenze.
E dopo lo spettacolo gli artisti mi hanno fatto compagnia
nelle strade della mia città e con loro abbiamo visitato i
luoghi più belli e significativi, unendo arte all’arte, in questo
viaggio che ci porta a conoscere l’Africa e far conoscere il
nostro paese agli artisti africani. La nostra passeggiata si
conclude con una raccomandazione importante da parte di
Noel e degli altri miei amici artisti della compagnia, CIE
LESG'ARTS, ringraziare e salutare il loro partner “ATEKA
COMPAGNIE “ del grande artista ABDOULAYE KONATÉ,
un caro amico ed uno dei grandi ospiti di questa rivista.
Ci salutiamo con la promessa di rivederci presto e con
l’invito di andare a vedere un loro spettacolo in Costa
d’Avorio e conoscere le bellezze del loro paese. A presto
STEFANO FRANCIA ENJOYART - POMODORO STUDIO ALWAYS
presentano
la collana musicale
EnjoyArt
DISPONIBILE SU TUTTI I DIGITAL STORE
Torna a Pescara per la nona volta CORPOGRAFIE, una
rassegna di danza intrecciata alla realtà audiovisiva che,
a partire dalla performance, intercetta e convoglia
pensieri e progetti, incrocia temi e questioni al cuore del
nostro vivere come modalità di libero sviluppo della
ricerca artistica. Punto focale del tema di questo festival,
la cui direzione artistica è firmata dal Gruppo Alhena e
da Anouscka Brodacz, è la relazione del corpo con lo
spazio, atta a stimolare un vero e proprio linguaggio del
pensiero fisico e creatrice di esperienze, interferenze ed
elaborazioni stimolate dal luogo con cui il corpo
interagisce e diventa “paesaggio”.
Ecosistema in cui accadono
“cose”, la danza è la disciplina
che consente ancora di
sperimentare inedite soluzioni in
grado di rilanciare il concetto di
rappresentazione. Per tale
motivo il Gruppo Alhena propone
per questa sua nuova edizione di
CORPOGRAFIE un calendario
intriso di progetti innovativi, in
collaborazione con una rete di
partner strategici che vedranno,
dal 1° al 18 settembre, alternare
spettacoli e performance di
residenza nazionali ed
internazionali.
Si comincia il 1° settembre con Corpografie Off, progetto curato da Andrea Micaroni,
Professore presso l’Accademia Nazionale di Danza di Roma, che, dopo il successo del
2021, si arricchisce di nuovi partner per rappresentare un punto fondamentale nel
mondo della videodanza. Un concept mirato a far rianimare il palco tradizionale proprio
a partire dalle potenzialità espresse dalla scena virtuale. Fondamentale, quest’anno, il
partenariato con il festival CINEMATICA.
Drammaturgia e virtuosismo sarà invece il tema della residenza in programma dal 2 al
4 settembre, guidata dalla rinomata danzatrice francese Marion Castaillet, coreografa
ispiratasi al “physical dance theatre” e ispiratrice della danza energetica “Freshmotîon”.
Insieme ai danzatori Andrea Dionisi, Antonio Taurino, Valeria Russo e Marzia
Turnaturi, lavorerà per creare degli “a solo” e un ensemble finale, per dare voce alle
loro capacità tecniche, inseguendo racconti interiori e paesaggi coreografici. La
rappresentazione finale di questo percorso avrà luogo il 4 settembre, insieme a cinque
performance in prima nazionale: V di Valeria Russo, A di Antonio Taurino, M di Marzia
Turnaturi, A2 di Andrea Dionisi.
L’8 settembre sarà di scena per un’altra prima assoluta Wrlss, un progetto “site
specific” di Andrea Micaroni con Simonetta D’Intino, Maristella Mezzapesa e Laura
Petrini, produzione del Gruppo Alhena. Si tratta di una performance di Danza e Nuove
Tecnologie che indaga il rapporto dell'essere umano con l’esistenza e che vede
interagire i danzatori con tecnologie senza fili quali luci e musica.
Venerdì 9 settembre sarà protagonista il Balletto di Sardegna con la produzione, Zatò
e Ychì, interpretata da Valeria Russo e Lucas Monteiro Delfino: una storia ispirata a
Zatoychi, Zatò, un invincibile spadaccino cieco della tradizione giapponese, che
racconta di due samurai in lotta e di un Oriente reinventato.
In anteprima nella sezione “Nuove Tecnologie” l’11 settembre, Rosarosaerosae – la
pelle delle immagini : un racconto multimediale, firmato da Sara Lupoli con interprete
Mariz Anzivino e videoscenografie di Alessandro Papa, che indaga il concetto
dell’abitare in relazione al corpo e al ricordo che in esso risiede. Una produzione
ArtGarage in coproduzione con Korper e Theatre des Calanques, con il sostegno di
Piano B e Accademia delle Belle Arti di Napoli, FABBRICAEUROPA, Casa del
Contemporaneo, N+N Corsino, EEL a Casa Morra, FUNA.
Il 15 settembre CORPOGRAFIE propone Orfeo ed Euridice uno spettacolo in cui gli
acrobati, danzatori e giocolieri del gruppo Vitamina C sono alle prese con la vicenda
dei due sfortunati amanti. Artemis Danza, in residenza a Pescara dal 12 al 16
settembre, proporrà in prima assoluta venerdì 16 settembre DOMINA, un progetto
ideato da Jessica D’Angelo, incentrato sulla messa in relazione due corpi di natura
diversa in situazioni spaziali e fisiche diverse. Con Greta Puggioni.
Il secondo duo, α Binary vedrà Jessica D’Angelo con Salvatore Sciancalepore.
Partendo dal corpo e dalla sua anatomia, attraversando immagini e scenari, si assiste
ad un incontro ed al tentativo di generare nuove corporeità che per loro stessa natura
sono destinate a disgregarsi, innescando un meccanismo di decostruzione del genere
e del ruolo.. Gran finale, il 18 settembre, con TOUCH in VR di Ariella Vidach/AiEP,
performance fondata sul concept “Dance the Distance” che individua nella realtà
virtuale lo spazio deputato a ripensare la coreografia, ad espandere le dimensioni del
nostro abitare e a riflettere sulla distanza come spazio, possibilità, apertura e
dimensione specifica del nostro tempo. Nello spettacolo tre interpreti, due delle quali
collocate in città diverse, danzeranno una coreografia fatta di nuove modalità di
intrecci, di gesti, di contatti in uno spazio virtuale creato appositamente e condiviso.
Una dimensione coreografica innovativa che pone e impone delle inedite metodologie
compositive e che trova il suo punto d’incontro proprio in questo festival.
Le performance si svolgeranno allo Spazio Matta tranne gli spettacoli dell’8 e 15
settembre in programma a Villa Sabucchi di Pescara.
Prenotazione e biglietti: 347 1643014
Info artistiche: 380 3322179
Marion Berlin
Ychì
Marion Berlin
Sara Lupoli
VILLA MÉDICIS
ACADÉMIE DE FRANCE À ROME
A Villa Medici torna Il Festival di Film con la sua seconda
edizione dal 14 al 18 settembre 2022
FESTIVAL DI FILM DI VILLA MEDICI © M3 STUDIO
Nato nel 2021, il Festival di Film di Villa Medici esplora i legami
sempre più intensi tra cinema e arte contemporanea alla scoperta di
nuove scritture cinematografiche. Per la sua seconda edizione, dal
14 al 18 settembre 2022, il Festival porta avanti il suo carattere
pionieristico, favorendo l’incontro tra opere dai profili variegati che
interrogano, sconvolgono, si scontrano e reinventano il nostro
rapporto con l’immagine. Già dalla sua prima edizione, il Festival
riunisce a Villa Medici una comunità di autori e cinefili con l’obiettivo
di coltivare un pensiero collettivo intorno al cinema e alle sue
evoluzioni. Artisti, cineasti e intellettuali da ogni parte del mondo si
danno appuntamento il prossimo settembre a Villa Medici per
celebrare la vitalità della creazione cinematografica contemporanea
attraverso una selezione di film d’autore, saggi, fiction e documentari
che si distinguono per l’unicità delle loro forme e propositi.
Sulla scia della prima edizione, il Festival si articola in tre sezioni: la
Competizione internazionale, durante la quale saranno presentati
quindici film contemporanei di ogni genere e formato; la selezione
Focus, con masterclass, incontri esclusivi e proiezioni fuori
concorso; le grandi serate del Piazzale, che riuniscono il grande
pubblico per delle proiezioni sotto le stelle di film inediti, anteprime e
grandi classici in versione restaurata.
Dal tuffo nella trepidazione ansiosa del movimento per la libertà a
Hong Kong filmato dall’interno del Politecnico (Inside the Red Brick
Wall del collettivo Hong Kong Documentary Filmmakers, vincitore
del Premio Villa Medici per il migliore film 2021, consegnato da Béla
Tarr, Mati Diop e Teresa Castro), passando per l’universo delle
miniere boliviane (El Gran Movimiento di Kiro Russo, vincitore del
Premio speciale della giuria 2021), questa nuova edizione del
Festival ci porterà alla scoperta di mondi vicini e lontani per fare luce
sulle questioni contemporanee.
Elemento di spicco del Festival di Film di Villa Medici è il comitato di
selezione, nominato appositamente ogni anno per scegliere i film in
concorso con uno spirito aperto alla diversità delle pratiche e per
tessere legami inattesi tra discipline e autori, siano questi cineasti,
plastici o artisti visivi. Per questa seconda edizione, il comitato di
selezione è composto da: Leonardo Bigazzi, Farah Clémentine
Dramani-Issifou, Mathilde Henrot e Lili Hinstin.
Franco Michieli.
Nell'ambito della seconda edizione del Festival di Film di Villa Medici
che si terrà a Roma da mercoledì 14 a domenica 18 settembre 2022,
saranno presentati quattordici film in competizione internazionale.
Queste produzioni, di tutte le durate e i generi, includono 2 film
presentati in prima mondiale e 9 prime italiane.
Anche quest'anno, artisti, registi e pensatori di tutti i continenti si
danno appuntamento a settembre a Villa Medici per celebrare la
vitalità delle pratiche cinematografiche contemporanee attraverso
una selezione di proposte – film d’autore, cinema d'essai, fiction o
documentari – che si distinguono per l'originalità del discorso o della
forma.
Le proiezioni dei film in concorso saranno seguite da incontri con i
registi presenti a Villa Medici e saranno completate da una
programmazione parallela Focus che invita a scoprire film di artisti
fuori concorso, masterclass e incontri. Infine, ogni sera, il pubblico
del festival si riunirà sul Piazzale, davanti alla facciata storica e ai
giardini di Villa Medici, per proiezioni all'aperto di film recenti, tra cui
numerose anteprime, ma anche classici del cinema in versione
restaurata. film.festival@villamedici.it
FESTIVAL DI FILM DI MEDICI © M3 STUDIO
FESTIVAL DI FILM DI VILLA MEDICI © M3 STUDIO
FESTIVAL DI FILM DI VILLA MEDICI © M3 STUDIO
L'Accademia di Francia a Roma - Villa Medici
Fondata nel 1666 per volontà di Luigi XIV, l’Accademia
di Francia a Roma - Villa Medici è un’istituzione
francese che dal 1803 ha sede a Villa Medici, un
edificio risalente al XV secolo circondato da un parco di
sette ettari sul colle Pincio, nel cuore di Roma.
L'Accademia di Francia a Roma - Villa Medici è
un’istituzione pubblica nazionale sotto la tutela del
Ministero della Cultura francese che persegue oggi tre
missioni principali: accogliere in residenza artisti,
creatori e creatrici e storici dell'arte di spicco per
soggiorni brevi o annuali; promuovere programmi
culturali e artistici rivolti al grande pubblico, in grado di
integrare tutte le forme dell’arte e i campi della
creazione artistica; conservare, restaurare, studiare e
valorizzare le sue collezioni e il suo patrimonio
architettonico e paesaggistico.
Il cinema a Villa Medici
Dal 1974, l’Accademia di Francia a Roma accoglie tra i
suoi borsisti cineasti, sceneggiatori e artisti dell'arte
visiva che realizzano film. Tra questi artisti ricordiamo
Clément Cogitore, Mitra Farahani, Benjamin Crotty,
Thomas Salvador, Nora Martirosyan, Xavier Beauvois,
Éric Baudelaire, Valérie Mréjen e Lola Gonzàlez. Dagli
inizi degli anni 2000, Villa Medici promuove e valorizza
la creazione cinematografica e la sua storia attraverso
programmazioni quali Cinemondo, Re | visioni e
Cinema all’aperto.
ROME INTERNATIONAL DOCUMENTARY FESTIVAL
DAL 24 AL 30 SETTEMBRE AL CINEMA DELLE PROVINCIE
IN PALIO PREMI IN DENARO E UNO SPECIALE PREMIO AAMOD
Con l’obiettivo di diventare un punto di rifermento significativo per il documentario, nasce a Roma il RIDF, acronimo
di Rome International Documentary Festival (www.ridf.it) Diretta da Emma Rossi Landi e Christian Carmosino Mereu,
già artefici - dal 2011 al 2014 - del Mese del Documentario alla Casa del Cinema di Roma, la manifestazione vuole
portare nella Capitale il meglio della produzione italiana e internazionale più recente e avrà luogo dal 24 settembre
all’1 Ottobre 2022. Saranno cinque i film italiani in competizione: Erasmus in Gaza di Chiara Avesani e Matteo Delbò;
Kristos, l'ultimo bambino di Giulia Amati; La dernière séance di Gianluca Matarrese; Dear Mama di Alice Tomassini e
Oltre le rive di Riccardo De Cal. L'altra metà dei prescelti si dipana invece su un articolato panorama internazionale:
Charm Circle di Nira Burstein (USA); Once upon a time in Uganda di Cathryne Czubek (USA/Uganda); Les enfants
terribles di Ahmet Cupur (Turchia/Francia); Ultraviolette et le gang des cracheuses de sang di Robin Hunzinger
(Francia) e After a revolution di Giovanni Buccomino (UK/Libia)
Una scelta accuratamente ragionata dal comitato di selezione del festival, composto da Maud Corino, Sabrina Varani e
Giacomo Ravesi, insieme a Leonardo Magnante, Arianna Vergari Arianna Calogero, Souhelia Soula, Francesco D'Asero, e ai
due direttori artistici, Emma Rossi Landi e Christian Carmosino Mereu, che così commentano: "La prima edizione del RIDF
parla di relazioni. Nella ricerca di quei dieci film che rappresentassero la nostra idea di documentario, che fossero creativi,
cinematografici e narrativi, il tema delle relazioni si è imposto in modo centrale. Sono le relazioni che ci sono mancate nei due
anni di pandemia. Sono le relazioni che scolpiscono e scandiscono il tempo delle nostre esistenze. È il bisogno dell’altro, che ci
contraddistingue come specie, che negli intrecci che creiamo determina il significato e la qualità della nostra presenza sulla
terra. Raccontare le relazioni è di solito una sfida per il documentarista. Seguendo la vita vera, ci vuole tempo, spazio, fiducia
perché le relazioni umane e le emozioni che scatenano riescano a fluire naturalmente davanti ad una camera. Che sia esso
ambientato in guerra, o in situazioni sociali estreme, o che si svolga nel buio di una camera da letto, quello che a nostro avviso
contraddistingue un buon film documentario è proprio questo: che la visione ci faccia emozionare, che ci permetta di vivere nei
panni di qualcuno che ha un sentire lontano dal nostro. Un buon film documentario secondo noi esprime una poetica, un punto
di vista, una visione del mondo e arriva a raccontare le persone e le loro storie dall’interno.”
I dieci lungometraggi, ognuno a modo proprio, parlano di famiglia, di coppia, di amicizia, di sesso, di solitudine. Un focus
improntato sulle relazioni e i loro sgretolamenti, le moltiplicazioni, le frammentazioni, sui legami che si riversano sul territorio,
che rispecchiano la Storia e la società, su amori impossibili, tensioni e connessioni tra fratelli, genitori e figli, vite plasmate dalla
mancanza dell’altro. Dieci racconti intensi che delineano un affresco multicolore di cosa significhi essere umani. le dieci opere
documentarie, tutte realizzate nel biennio 2021-22, che concorreranno al Rome International Documentary Festival (RIDF), in
programma dal 24 al 30 settembre al Cinema delle Provincie, a Roma. La manifestazione, alla sua prima edizione, si propone
di festeggiare il cinema documentario e fornire occasioni di ispirazione e crescita per tutti coloro che amano questo genere
cinematografico . www.ridf.it
ALEX CECCHETTI, SENTIERO, 2022. PROJECT SUPPORTED BY THE ITALIAN COUNCIL (10TH EDITION, 2022) BY THE DIRECTORATE GENERAL FOR CONTEMPORARY CREATIVITY OF THE ITALIAN
MINISTRY OF CULTURE. PH. TIBERIO SORVILLO
Dedicata in gran parte alla commissione e all'esposizione di nuove
opere d'arte, Biennale Gherdëina presenta una serie di nuove
installazioni, sculture, brani sonori, performance, opere tessili ed
esperienze partecipative accanto a opere esistenti e storiche, in
dialogo con il paesaggio unico della Val Gardena e delle Dolomiti.
"Persones Personssi muove lungo due linee. – Spiegano le curatrici
Lucia Pietroiusti e Filipa Ramos – La prima prende in
considerazione le forme di personalità, giuridiche e non, della
natura e del paesaggio, chiedendosi in che modo le espressioni
artistiche possano contribuire al riconoscimento dei diritti della
Terra e alla riduzione delle barriere. L'altra si occupa delle memorie
antiche e future dei percorsi delle persone, degli animali, delle
piante e dei materiali attraverso sistemi di migrazione, spostamento
stagionale e transumanza nella regione e nei suoi paesaggi. A
come si formano e si costituiscono reciprocamente in un processo
continuo di influenza e sintonia."
Le artiste e gli artisti selezionati per l’ottava edizione della Biennale
Gherdëina sono: Etel Adnan, Chiara Camoni, Alex Cecchetti,
Gabriele Chaile, Revital Cohen e Tuur Van Balen, Jimmie Durham,
Simone Fattal, Barbara Gamper, Kyriaki Goni, Judith Hopf, Ignota,
Karrabing Film Collective, Britta Marakatt-Labba, Lina Lapelytė,
Eduardo Navarro, Angelo Plessas, Elizabeth A. Povinelli, Tabita
Rezaire, Sergio Rojas, Giles Round, Thaddäus Salcher, Martina
Steckholzer, Hylozoic/Desires (Himali Singh Soin e David Soin
Tappeser), Ana Vaz e Nuno da Luz, Bruno Walpoth.
"Siamo davvero felici di presentare il programma completo di
Biennale Gherdëina ∞ Persones Persons. – Dichiara Doris Ghetta,
Direttrice di Biennale Gherdëina – Questa edizione guarda ad
alcune delle questioni più urgenti del nostro tempo, riunendo alcuni
degli artisti e artiste più interessanti del panorama contemporaneo.
Non vedo l'ora di vedere il loro lavoro svilupparsi nel nostro
territorio, in relazione ai paesaggi della Ladinia e di accogliere il
pubblico in Val Gardena nelle Dolomiti questa primavera e per tutta
l'estate".
Biennale Gherdëina ∞, per tutta la sua durata, è accompagnata da
un ricco public program dedicato a grandi e piccini: workshop con
artiste e artisti di intaglio del legno, di tintura naturale dei tessuti, di
realizzazione di incensi e di ricamo; incontri con filosofi e pensatori
per parlare di cura dell'ambiente e della comunità; letture di poesie
con poeti e scrittrici per conoscere da vicino la lingua ladina;
passeggiate nei boschi per scoprire la storia delle Dolomiti, delle
piante e degli animali che la abitano e dei suoni che la
caratterizzano. Il calendario completo è disponibile su
www.biennalegherdeina.it.
Sergio Rojas Chaves, Promise of a Living Fossil 2022. View of Strada Rezia, Ortisei. Ph. Tiberio Sorvillo
Barbara Gamper, Somatic encounters - earthly matter(s). You Mountain, You River, You Tree, 2022. Performance at Vallunga, Selva Gardena. Ph. Tiberio Sorvillo (2)
Angelo Plessas, The Meditation of All Beings, 2022
SPRING ATTITUDE FESTIVAL
RESTART THE FUTURE
1 6 E 1 7 S E T T E M B R E – S T U D I C I N E M A T O G R A F I C I D I C I N E C I T T À
Spring Attitude – il festival internazionale di musica e cultura contemporanea firma la sua undicesima edizione e
torna venerdì 16 e sabato 17 settembre in una vera e propria scenografia cinematografica: gli Studi di Cinecittà.
Dai mostri sacri dell’elettronica mondiale ai migliori rappresentanti del pop più innovativo, passando per i
protagonisti della nuova scena italiana, la primavera musicale della Capitale si conferma in calendario a settembre.
Una due giorni anticipata giovedì 15 settembre da una serata inaugurale all’Alcazar Live, con ingresso
gratuito per tutti i possessori di full pass o ticket giornaliero fino al raggiungimento della massima
capienza consentita. Anche quest’anno si rinnova la collaborazione con DICE, il ticketing londinese mobileonly
fondato nel 2014.
Fra live e dj set, performance e musica, installazioni e arte digitale, Spring Attitude torna dopo due anni di
sospensione pandemica con un titolo in sintonia con il generale clima di ripartenza e rinascita dello spettacolo dal
vivo: Restart the Future. Riavviare il futuro. Ripensarlo e ridisegnarlo per immaginare orizzonti inediti attraverso la
musica e l’espressione artistica, seguendo le possibili traiettorie generate da quelle parole d’ordine ormai
indispensabili: inclusività, sostenibilità, internazionalizzazione.
Un titolo che è un manifesto di intenzioni ma anche un invito al pubblico, nella prospettiva di ritrovare la
dimensione di comunità e la volontà di muoversi insieme verso traguardi comuni.
Non a caso sono stati scelti gli storici Studi cinematografici di Cinecittà, una location fortemente simbolica arrivata
alla fama mondiale negli anni a ridosso del boom economico grazie alle straordinarie ricostruzioni del mondo antico
nei celebri peplum movies.
Il gusto per la ricerca e l’avanguardia, l’ibridazione stilistica, la contaminazione espressiva, l’internazionalità della
proposta e la parità di genere sono gli elementi identitari che in oltre dieci anni di attività hanno reso Spring
Attitude un punto di riferimento per le nuove sonorità di tutto il mondo, e le linee guida su cui si è costruita la
programmazione del Festival, con glik artisti:
72 - HOUR POST FIGHT | THE BLESSED MADONNA | CALIBRO 35 plays MORRICONE CENTOMILACARIE |
CERI | COSMO | DITONELLAPIAGA | ELLEN ALLIEN | FULMINACCI | GINEVRA NERVI | IOSONOUNCANE | THE
LADDER CLOUD THING | MARCO CASTELLO | NU GENEA live band | KOKOROKO | POST NEBBIA | RED AXES
|TODD TERJE | VENERUS | WHITEMARY | SA SOUNDSYSTEM
https://www.instagram.com/springattitudefest/
https://www.facebook.com/Springattitude
https://springattitude.it/
WWW.FIUMICINOJAZZFESTIVAL.COM
Grandi nomi del jazz nazionale ed internazionale per
la seconda edizione del Fiumicino Jazz Festival, la
manifestazione ideata dal Museo del Saxofono con
l'intento di promuove e di portare a Fiumicino una
grande e articolata manifestazione dedicata al jazz.
Quest'anno il festival sarà concentrato in due lunghi
fine settimana, in programma dal 2 all'11 settembre.
Attilio Berni, direttore artistico del Museo del
Saxofono ha concepito una manifestazione in grado di
attirare ed incuriosire un vasto pubblico, oltre a quello
più specialistico del settore, contribuendo a quella
caratterizzazione musicale della città di Fiumicino
affinché essa possa, ancor più, essere identificata
come la città del saxofono e rappresenti un forte
stimolo alla crescita turistico-culturale del territorio.
La rassegna prevede un ciclo di 6 eventi, che vedono
in cartellone concerti al Museo del Saxofono il venerdì
e sabato sera, alle ore 21:00, ed eventi organizzati
nello stabilimento del Podere 676 di Testa di Lepre, in
calendario la domenica, dalle ore 18:00 in poi. La
collaborazione con il Birrificio Agricolo Podere 676,
che si rinnova in questa edizione, vuole celebrare il
forte connubio tra birra e musica, un’affinità congrua
in cui visione, ascolto e degustazione si sposano e si
affinano reciprocamente. In questa seconda edizione
è partner della manifestazione anche la Farmacia
Salvo D’acquisto di Palidoro.
Il Museo ospiterà protagonisti artisti del calibro di
Stefania Tallini e Franco Piana (2 settembre),
Giampaolo Ascolese (3), Nina Pedersen (9) e
Maurizio Giammarco (10), mentre al birrificio si
potranno ascoltare i maggiori esponenti del jazz
tradizionale italiano come Red Pellini, Luca Velotti,
Gianluca Galvani e Bepi D’Amato.
I biglietti degli spettacoli del venerdì e sabato sera
sono acquistabili al Museo o sul sito Liveticket mentre
gli eventi al birrificio sono prenotabili direttamente al
numero +39 348 6917050. Prima di ogni concerto è
prevista un’apericena opzionale. Per tutti gli eventi è
suggerita la prenotazione.
MAURIZIO GIAMMARCO
TALLINI PIANA DUO 2 SETTEMBRE
NINA PEDERSEN 9 SETTEMBRE
RED PELLINI
A 30 ANNI DALL'INCONTRO CON
MICHAEL JACKSON
I PICCOLI CANTORI DI MILANO
PRESENTANO “HEAL THE WORLD”
Il coro svolge da sempre una intensa
attività benefica esibendosi in ospedali,
istituti geriatrici, per ciechi, per la lotta
contro i tumori. Ha partecipato a numerosi
concerti e trasmissioni televisive, quali:
Carrà Show, Tele Mike, Bis, Tele Tris, Tutti
A Scuola, Sabato Al Circo, Holiday On Ice,
Festa Della Mamma con Al Bano e Romina
In 2 Edizioni, L’allegria Fa 90, Risate In
Famiglia, Telethon ‘90 E ’91, Luna Party,
San Valentino, Viva L’allegria, Natale Sotto
L’albero, Ruota Della Fortuna, Solletico,
Canzoni Sotto L’albero e registrazioni con
noti cantanti italiani e stranieri; ha inciso la
sigla dei mondiali di calcio di Italia ’90,
diretto da Giorgio Moroder ed ha
accompagnato tutte le canzoni di Cristina
D’Avena fino al 2003. Con Fabrizio De
Andrè è stato il Coro Storico nella famosa
canzone “ GIROTONDO”
Il coro ha cantato con Enrico Ruggeri,
Ivana Spagna, I Pooh, Roberto Vecchioni,
Jovannotti, Gemelli Diversi, Zucchero
Fornaciari, Michael Jackson, Celentano,
Sergio Endrigo, Gianna Nannini, Ornella
Vanoni, Anna Oxa partecipando alle
registrazioni di alcuni brani all’interno dei
loro album.
Nel 1997 il coro ha interpretato il jingle
della Lavazza “Tanti Auguri” che ha vinto il
primo premio come migliore jingle dell’anno
al teatro nuovo di Milano.
Tra le performances: colonna sonora di
Nicola Piovani del film di Antonio Albanese
“L’uomo D’acqua Dolce”; registrazione
dell’album di Adriano Celentano “Arrivano
Gli Uomini”; il coro ha cantato con
Zucchero nel ’99 il brano natalizio “White
Christmas” al Teatro Nazionale di Milano,
ripreso anche da Italia1; ha cantato nel ’99
con Phil Collins nella colonna sonora del
film Disney “Tarzan”.
www.piccolicantori.com
A trent’anni dal concerto di Michael Jackson allo stadio Brianteo di Monza, I Piccoli Cantori di
Milano il 4 luglio scorso hanno ricordato la loro partecipazione al Dangerous World Tour. Il 6
luglio del 1992, infatti, il coro diretto da Laura Marcora affiancò il “Re del pop” sul palco della
seconda tappa italiana.Chiamati da David Zard per Trident Agency, I Piccoli Cantori di Milano
furono i fortunati bambini che salirono sul palco con Michael Jackson durante l’esibizione del
famoso brano “Heal the World”. Nella formazione corale di allora c’era anche Ilenia Baccaro,
oggi speaker radiofonica di Radio 105. Oggi, I Piccoli Cantori di Milano presentano la loro
versione del brano “Heal the World” insieme a un video inedito, realizzato con l’arrangiamento
di Mario Natale e la collaborazione del regista Roberto Conte. Il Coro di voci infantili è stato
fondato nel 1964 da Niny Comolli, diplomata al conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e per
un quarto di secolo apprezzata pianista nell’Orchestra della RAI di Milano. Dal 1985 il gruppo
è diretto da Laura Marcora, musicista e nipote della fondatrice Niny Comolli. Il coro è formato
da un numero variabile tra i 70 e i 100 elementi, dai 5 ai 14 anni di età. Si distingue per la
ricchezza e la varietà del repertorio internazionale e per la sua parte classica (Bach,
Paganini, Rossini, Strauss, Vivaldi) oltre che per gli originali arrangiamenti curati da noti
musicisti. Molto ricco e particolarmente curato è anche il repertorio dialettale milanese e di
tutte le regioni, considerato molto importante per la continuità delle tradizioni italiane.
foto concesse da
Presidente: Rita Medini
Direttrice Coro: Laura Marcora
SOSPENSIONE
ASSIA KARAGUIOZOVA
ROBERTO CIACCIO: SOGLIE DEL TEMPO
ALLA BUILDING GALLERY DI MILANO
8 SETTEMBRE - 15 OTTOBRE 2022
A CURA DI FRANCESCO TEDESCHI
PHOTO CREDITS: LEONARDO MORFINI
MIRESI | RADICI
À REBOURS
la Scala Contarini del Bovolo
8 settembre - 27 Novembre
Mostra a cura di Paolo De Grandis e di Carlotta Scarpa, organizzata da PDG Arte Communications
Due linguaggi di espressione attraverso la pittura, contrastanti tra di loro, ma anche molto coerenti
vengono messi a confronto ed in dialogo, che condurrà lo spettatore verso un percorso emotivo
individuale
ASSIA KARAGUIOZOVA
A S S I A K A R A G U I O Z O V A
‘DODICI LIBRI
PER DODICI
MESI’
Olivetti al Museo Garda di Ivrea .Terza mostra del ciclo ‘Olivetti e la
cultura nell’impresa responsabile’. Iniziativa del Comune di Ivrea -
Capitale Italiana del Libro 2022, dell’Associazione Archivio Storico
Olivetti, in accordo con TIM e con Olivetti, ha l’obiettivo di valorizzare
e di rendere visibili a tutti la collezione di opere d’arte dell’Azienda.
Foto di Luigi Emanuele Di Marco
Foto di Luigi Emanuele Di Marco
Fondazione Querini Stampalia
di Assia Karaguiozova
Ne è dimostrazione la
mostra attuale, in
concomitanza con la 59.
Esposizione Internazionale
d’Arte, che propone abbinati
in modo perfettamente
audace tre stili, autori,
generi diversi. A confronto
con Park Seo-Bo e con
Isamu Noguchi, si è messo
Danh Vō, che è anche
curatore, insieme a Chiara
Bertola. Aldilà della
selezione delle opere in sé,
va evidenziata la modalità in
cui lui ha gestito e
‘modellato’ gli spazi della
Fondazione (nata nel 1869).
Aldilà della ricchezza delle
opere, collezionate tra le
generazioni, spicca il
connubio unico tra
contemporaneità ed
antichità - nell’arte e
nell’architettura, nonché ogni
dettaglio, curato alla
perfezione.
Nel cuore di Venezia, a
pochi passi da San
Marco, la Fondazione
Querini Stampalia
avvicina alla creatività un
pubblico vasto, con il suo
ambiente accogliente e
con le numerose attività.
Tra Museo, Biblioteca,
l’Area progettata da Carlo
Scarpa, la Collezione
Intesa Sanpaolo, la
dimora della nobile
famiglia veneziana i
Querini e la sua selezione
nel tempo di opere d’arte
e di libri, rappresenta una
stimolante e dinamica
realtà, che anche sul
piano contemporaneo
stupisce
con
accostamenti inediti.
Photo: Courtesy Fondazione Querini Stampalia, Venezia
Biennale di Venezia: Leone d’Oro alla Carriera
a Catherine Deneuve
di Assia Karaguiozova
Decisione del CDA della Biennale di Venezia, su proposta del Direttore Alberto Barbera per la 79. Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica. L’attrice traccia un percorso di successo nella storia del Cinema mondiale
con i suoi numerosissimi film durante la lunga carriera, che inizia nel 1956 con i ‘Collegiali’.Ha ricevuto parecchi
riconoscimenti internazionali prestigiosi e, nel 1993, è stata candidata all’Oscar come miglior attrice
protagonista. ‘Bella di Giorno’ viene premiata con il Leone d’Oro nel 1967, alla 28a edizione della Biennale
Cinema.La classe unica di questa straordinaria donna traspare in tutte le vesti che interpreta, dall’incisivo ‘The
Hunger’, a fianco a David Bowie e a Susan Sarandon, al divertente ‘Dio esiste e vive a Bruxelles’, in cui recita
con una simpatia travolgente.
Attrice francese nata il 22 ottobre 1943 a Parigi (Francia), è la
Regina Bianca del cinema francese, la sua bravura e la sua
bellezza sono riconosciute in tutto il mondo. Nella sua carriera
ha vinto molti premi, questa edizione del Festival del cinema la
premia alla carriera dopo averle, nel 1998, assegnato il premio
Volpe come migliore attrice. Molti riconoscimenti sono stati
assegnati all’iconica star francese. Nel 2013 premio alla carriera
all’ European Film Awards EFA. Dal 1981 al 2013 Catherine
Deneuve ha vinto 4 premi: David di Donatello (1981), European
Film Awards (2013), Festival di Cannes (2008), Festival di
Venezia (1998).
Oggi, Catherine Deneuve ha 79 anni e la sua bellezza non è
mai sfiorita. La recitazione l'ha resa una vera e propria donna.
Anima e cuore della Francia, diva per mestiere e attrice per
passione, il suo nome è impresso a caratteri d'oro nella storia
del cinema. Ambigua e di qualità, sa scegliere (o sa farsi
scegliere) da registi come Jacques Demy o Roman Polanski.
Luis Buñuel ha inventato, per la sua algida eleganza, i panni di
una grande borghese, prigioniera di un'educazione cattolica e
repressiva, che cerca la liberazione prostituendosi tutti i
pomeriggi e sprigionando la sua elusiva e nevrotica sensualità:
“Bella di giorno”. Opera che ha vinto il Leone D’Oro alla 28ª
Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia nel
1967. Film che fece scandalo per il pruriginoso tema trattato,
ma fu considerato dalla critica come un prodotto d'alto valore.
Chiamata da Hollywood, la Deneuve recita accanto a Jack
Lemmon Ernest Borgnine, Burt Reynolds, ma non è entusiasta
dei ruoli che le propongono così decide di tornare in Europa e di
mettersi ancora al servizio di Buñuel nel Tristana (1970). Negli
Anni Settanta, incontra sul set de La cagna (1972) di Marco
Ferreri l'attore italiano Marcello Mastroianni. La Deneuve cade
ai suoi piedi e, il 28 maggio 1972, mette al mondo una figlia
Chiara Mastroianni. I due si ritroveranno come compagni di
lavoro (oltre che di vita) anche in Niente di grave, suo marito è
incinto (1973) e in Non toccate la donna bianca (1974), con Ugo
Tognazzi per la regia di Marco Ferreri.
Nel 1992 è nominata all'Oscar nella categoria Miglior attrice
protagonista per Indocina (1992), ma non vincerà. Si consolerà
con il ruolo di vice presidente della Giuria al Festival di Cannes
del 1994 e poi ci sarà il fortunato e importante sodalizio artistico
con Manoel De Oliveira che vedrà nella Deneuve l'ultimo
barlume di un cinema che fu, inserendola nei cast di film di alto
valore come Il convento (1995) con John Malkovich, Ritorno a
casa (2000) e Un film parlato (2003).
Nel 1998 vince la Coppa Volpi a Venezia per Place Vendome
(1998) e l’Orso d'Oro onorario al Festival di Berlino. Il suo
ritorno a regina del cinema francese è graffiante e canterino in
“Otto donne e un mistero” (2002) per il quale vincerà l'Orso
d'Argento come miglior attrice assieme alle altre 7 attrici
protagoniste del film.
Pochi sanno che Catherine Deneuve è anche una discreta
cantante, ha duettato con Bernardette Lafont (1975), Malcolm
McLaren (1993), Joe Cocker (1995) e Alain Souchoun,
realizzando un album con Serge Gainsbourg nel 1981. Oltre
questo, è anche una disegnatrice di gioielli, occhiali e scarpe.
Definita la Regina Bianca, dice di sé e della sua vecchiaia:
«Una diva non può negare i segni del tempo. Invecchiare sullo
schermo, almeno mi sembra, è ancora più difficile che
invecchiare nella vita. Non faccio cinema per denaro e il giorno
in cui mi sembrerà di aver dato tutto, di ripetermi, mi fermerò.»
Speriamo che quel giorno non arrivi mai.
Foto crediti:
Per le fotografie di Catherine Deneuve: Archivio Storico della Biennale di Venezia
Per il Leone d’Oro: foto di Jacopo Salvi, Archivio Storico della Biennale di Venezia, Asac
Dante regia Pupi Avati.
Prodotto da Antonio Avati per DUEA FILM con RAI CINEMA e con
MGProductionDistribuzione 01 DISTRIBUTION Nazionalità ITALIANA
Anno 2021
Durata 94’
ALESSANDRO SPERDUTI
Dante giovane
Settembre 1350. Giovanni Boccaccio viene incaricato di portare dieci fiorini d’oro come risarcimento
simbolico a Suor Beatrice, figlia di Dante Alighieri, monaca a Ravenna nel monastero di Santo Stefano degli
Ulivi.
Dante è morto in esilio nel 1321 mentre la sua fama, grazie alla divulgazione della Commedia, si è diffusa
ovunque. Gli ultimi suoi vent’anni sono stati terribili, in continua fuga, cercando ospitalità presso le varie corti,
con una condanna al rogo e alla decapitazione inflitta sia a lui che ai suoi figli maschi fuggiti a loro volta da
Firenze.
Intanto nel capoluogo toscano gli equilibri di potere sono profondamente mutati e la città cerca una
riappacificazione, seppure postuma, con un concittadino di tale valore. I dieci fiorini sarebbero il risarcimento
simbolico per la confisca dei beni e per la condanna ad essere arso vivo e decapitato decretata ormai quasi
mezzo secolo prima dal comune fiorentino. Contro quella parte del mondo ecclesiale che considera la
Commedia opera diabolica, Giovanni Boccaccio accetta quest’incarico nella convinzione di poter svolgere
un’indagine su Dante che gli permetta di narrarne la vicenda umana e le ingiustizie patite.
Nel suo lungo viaggio Boccaccio oltre alla figlia incontrerà chi, negli ultimi anni dell’esilio ravennate, diede
riparo e offrì accoglienza e chi, al contrario, respinse e mise in fuga l’esule.
Ripercorrendo da Firenze a Ravenna una parte di quello che fu il tragitto di Dante, sostando negli stessi
conventi, negli stessi borghi, negli stessi castelli, nello spalancarsi delle stesse biblioteche, nelle domande
che pone e nelle risposte che ottiene, Boccaccio ricostruisce la vicenda umana di Dante, fino a poterci
narrare la sua intera storia.
Il film racconta la vicenda umana di Dante Alighieri, fra i grandi certamente il più grande e il più noto nel
mondo.
ALESSANDRO SPERDUTI
Dante giovane
NOTE DI REGIA - PUPI AVATI
A intravedere la possibilità di raccontare quell’essere umano ineffabile che è stato l’Alighieri è stata la scoperta
della missione di Giovanni Boccaccio nel 1350: quella di portare a Ravenna, alla figlia di Dante, una borsa di
dieci fiorini per risarcirla del tanto male che i fiorentini avevano fatto a suo padre. La gran parte della mia
narrazione la debbo quindi allo stesso Boccaccio che di Dante fu biografo e appassionato divulgatore.
Il resto è invece frutto di congetture e suggestioni che mi provengono da un ventennio di disparate letture, in una
continua consultazione degli esimi dantisti citati in esergo.
Nella realtà Dante era entrato nella mia vita dapprima attraverso la lettura di cronisti a lui coevi (Villani, Vellluti,
Compagni etc) e dei tanti saggi e le tante biografie accademiche e non. Furono quelle letture a convincermi di
come fosse lasciata sul fondo, sfocatissima, la sua umanità, seppure così esplicita...
Più o meno in quegli anni lessi “La Vita Nova”, quel prosimetro d’amore che Dante ventenne si trovò a scrivere
all’indomani della morte di Beatrice Portinari. Sufficiente a far sì che mi riconoscessi nella gran parte delle
emozioni di quel giovane remoto, facessi mio il tentativo di tenere in vita, attraverso la sublimità della poesia,
quell’essere celestiale che fu per lui Beatrice Portinari.
Poesia il cui appalesarsi avviene in Dante attraverso la sublimazione del dolore: la perdita della madre nella sua
infanzia, la morte di Beatrice nella sua giovinezza, la condanna all’esilio del migliore dei suoi amici, nell’età
adulta, l’ingiusta dannazione, estesa ai suoi figli, nella maturità.
E’ la conferma di quanto il dolore promuova l’essere umano a una più alta conoscenza.
ELIANA MIGLIO Badessa Santo Stefano degli Ulivi
CARLOTTA GAMBA Beatrice,
VALERIA D’OBICI Suor Beatrice
SERGIO CASTELLITTO
Giovanni Boccaccio
AFFRESCO D’AUTORE,
IN BILICO TRA SORDIDO ED EPICO.
Il film “RIMINI” di ULRICH SEIDL è stato presentato in concorso
all’ultima Berlinale, in anteprima italiana al Biografilm e, con grande
successo di pubblico. “Rimini” è un film pungente, un ritratto
spietato del mondo in cui viviamo ma sensibile alla caducità
dell’esistenza. Un grande affresco d’autore, in bilico tra sordido ed
epico. Il protagonista Richie Bravo (Michael Thomas), ex stella
della musica tradizionale austriaca, è un attempato cantante che
vive in una villa un tempo sontuosa e si esibisce per pochi soldi in
tristi alberghetti di Rimini, accogliendo annoiate comitive di anziani,
e arrotonda come gigolò per alcune spettatrici solitarie, spendendo
le residue energie erotiche. In occasione del funerale della madre,
rincontra il padre (Hans-Michael Rehberg), affetto da demenza
senile, che si trova in una casa di riposo in Austria, e il fratello
minore Ewald (Georg Friedrich). Ma la sorpresa arriverà con la
comparsa di una ragazza, a sottolineare ancora una volta come
tutti gli uomini sono prigionieri del loro passato.
Ulrich Seidl (Vienna, 1952) si è fatto conoscere come uno dei
registi più controversi dell’attuale panorama cinematografico con
“Canicola”, Gran premio della giuria a Venezia 2000, e poi con
“Import/Export” e con la trilogia “Paradise” che comprende “Love”,
“Faith” (Leone d'argento alla Mostra del Cinema di Venezia) e
“Hope”. Al quale abbiamo rivolto tre domande.
Prima di girare un film, lei dedica sempre molto tempo alla
ricerca. Qual è stata la sfida più grande con RIMINI da questo
punto di vista?
L’idea di scegliere Rimini è dovuta al fatto che i miei genitori ci
portavano a trascorrere le vacanze al mare negli anni ‚50. Vedo
ancora me e mio fratello con i nostri pantaloncini neri mente
giocavamo sulla spiaggia. Inoltre, a Rimini abbiamo trovato delle
ambientazioni estremamente stimolanti e quasi ideali per il modo in
cui ho immaginato la storia, in termini di immagini e di atmosfera.
C‘è stato anche un altro fattore decisivo, che poi si è rivelato una
sfida in termini di logistica e di costi di produzione. Il film doveva
essere ambientato in inverno, in un periodo in cui le spiagge, il
mare, le cabine e i bar sulla spiaggia scompaiono nella nebbia.
Tutti noi - l‘équipe cinematografica, gli attori, le comparse - ci
siamo preparati per le riprese a Rimini alla fine di novembre 2017.
Tutto era stato pianificato, tutto era stato prenotato, ma la nebbia
non si voleva alzare e non si alzò. Un giorno di sole splendente
dopo l’altro. Così, ho rimandato a casa l‘intero team e ho aspettato
e aspettato. Solo all‘inizio dell‘anno successivo è arrivata la nebbia
e non solo, Rimini non aveva mai visto così tanta neve come
quell’interno. Questa situazione ci ha fatto sognare e la nostra gioia
era immensa.
L‘attore Hans-Michael Rehberg, che interpreta il padre di
Richie Bravo in RIMINI, è morto nel novembre 2017. Può
descrivere come è nata la collaborazione con il signor
Rehberg?
Trovare un attore adatto non è stato facile. Quando ho conosciuto
Hans-Michael Rehberg, lui era già gravemente malato e rifiutò la
mia offerta. Ma dopo qualche giorno sua moglie mi ha telefonato
dicendo che, nonostante la sua situazione, era interessato al ruolo.
Abbiamo poi fatto l‘audizione con lui e i risultati non mi hanno molto
convinto. Ero molto combattuto. Come potevo rifiutare un uomo
gravemente malato che desiderava interpretare questo ruolo?
Quando, dopo due settimane, finalmente trovai il coraggio di
respingerlo, la telefonata andò diversamente da come avevo
immaginato.
Sua moglie mi spinse a fargli fare altri provini, perché non poteva immaginare che lui non avesse soddisfatto i miei
requisiti. E aveva ragione. Poche settimane prima dell‘inizio delle riprese, cioè durante il periodo più intenso della
preparazione, Rehberg ha dovuto trascorrere intere giornate nella sua stanza nella location scelta, una casa di
cura nel sud dell’Austria. Doveva interagire con i pazienti che vivevano lì, doveva consumare i pasti con loro e
partecipare al programma di terapia occupazionale. In quei giorni era già molto indebolito e si stancava
velocemente, ero molto preoccupato. Delle riprese a ritmi normali con lui sembravano impossibili. Ma le mie
preoccupazioni sono state completamente spazzate via il primo giorno di riprese. Non appena è stato battuto il
primo ciak, questo grande attore era un uomo completamente diverso. Non c‘era traccia di stanchezza o di
affaticamento. Ha recitato la sua parte in modo estremamente disciplinato e con grande empatia. Sapendo che
quello sarebbe stato il suo ultimo ruolo, ha dato tutto se stesso. Un grande regalo per me e per il film.
I suoi film RIMINI e SPARTA, che sta ultimando, raccontano la storia di due fratelli che cercano fortuna
lontano. Vede una parentela tra questi due progetti e la sua Trilogia del PARADISO?
In definitiva, con RIMINI e SPARTA mi è „successo“ qualcosa di simile a quanto accaduto con la trilogia di
PARADISE. Entrambi i progetti erano stati originariamente scritti come un unico film, i singoli filoni della trama
dovevano essere raccontati parallelamente, intrecciati l‘uno all‘altro e alternati. È stato durante il processo di
montaggio che è stato chiaro che le storie dovevano essere raccontate singolarmente per avere il loro pieno
impatto. I tre film di PARADISE raccontano le storie di tre donne e del loro desiderio inappagato di amore,
sicurezza e sessualità. I luoghi dell‘azione, un villaggio turistico sulla costa del Kenya, un campo estivo per
adolescenti nella provincia austriaca e una tenuta di case unifamiliari alla periferia di Vienna, così come le singole
storie sono tutte molto distinte, anche se i protagonisti sono tutti legati l‘un l‘altro. RIMINI e SPARTA sono due film
con protagonisti maschili. Sono anche legati l‘uno all‘altro. Due fratelli e il loro padre. Sebbene anche questi film
raccontino storie molto diverse e sono ambientati in luoghi diversi, l‘elemento unificante è la ricerca della felicità e
il tentativo di lasciarsi alle spalle il passato. Ma il passato ti raggiunge, questa è l‘amara o forse liberatoria verità
che i protagonisti devono affrontare. Quindi sì, c‘è una sorta di affinità̀ tra la trilogia di PARADISE. Questi film,
RIMINI e SPARTA, parlano anche del desiderio d‘amore e del desiderio di essere amati, della realizzazione
sessuale e del suo mancato raggiungimento e della solitudine che ne comporta.
ROCKY HORROR SHOW
Arriva in Italia nell’autunno 2022 lo spettacolo
firmato da Richard O'Brien's.
Universalmente riconosciuto come uno degli spettacoli più amati e applauditi al mondo, “Richard O'Brien's Rocky Horror
Show” arriva in Italia nell’autunno 2022. La prima data sarà Milano al TAM Teatro Arcimboldi dall’11 al 23 ottobre. Poi
Trieste al Politeama Rossetti per la stagione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia dal 25 al 30 ottobre. Infine Roma, al
Teatro Olimpico per la stagione dell’Accademia Filarmonica Romana, in collaborazione con LSD Edizioni, dall’1 al 6
novembre. Dal 1973, The Rocky Horror Show ha sedotto con la sua trasgressività intere generazioni di spettatori,
conquistando anche i benpensanti più integerrimi e trasformandoli in devoti fan con corsetto e calze a rete. Dopo oltre 45
anni, la meravigliosa creatura di Richard O’Brien non smette di travolgere, coinvolgere, sovvertire le regole. Ha viaggiato in
più di 30 paesi, è stata tradotta in più di 20 lingue e torna ora in tour con la regia di Christopher Luscombe.
Migliaia di appassionati hanno creato fan club, guardano il film centinaia di volte, travestendosi e partecipando sempre
attivamente allo spettacolo (come richiesto dalla filosofia del “Rocky Horror Show”).
Ed è così che il Rocky, proprio per l’entusiasmo e la partecipazione del suo pubblico, ogni sera si trasforma in un grande
non-stop party fatto di quei successi senza tempo da cui ognuno, almeno una volta, si è lasciato trascinare come “Sweet
Transvestite”, “Damn it Janet” e “Time Warp”. Definito come “la madre di tutti i musical”, The Rocky Horror Show è uno
spettacolo unico nel suo genere. È sicuramente il musical più trasgressivo e audace che sia mai stato concepito.
La storia del Rocky Horror non inizia con un film, ma con una piccola produzione teatrale a Londra, scritta da Richard
O'Brien per tenersi occupato mentre cercava lavoro come attore.
Londra, Royal Court Theatre Upstairs, 16 giugno 1973: un fenomeno stava per nascere. Era la prima di una serie di
anteprime del nuovo musical, descritto come “una mostruosa ragnatela di mutanti folli, docili travestiti e mostri muscolosi ...”.
Il fenomeno cult ROCKY HORROR stava nascendo in un piccolo teatro sperimentale di soli sessanta posti. Sono previste
sei settimane di rappresentazioni ma, fin dalla prima sera, il successo di critica e pubblico è tale che ben presto si crea un
mercato nero di biglietti per lo spettacolo.
IL TOUR INTERNAZIONALE FARÀ TAPPA A
MILANO – TAM TEATRO ARCIMBOLDI MILANO DALL’11 AL 23 OTTOBRE
TRIESTE – POLITEAMA ROSSETTI DAL 25 AL 30 OTTOBRE
ROMA – TEATRO OLIMPICO DALL’1 AL 6 NOVEMBRE
La produzione decide quindi di spostare lo show nel King's Road Theatre dove continuerà a registrare il tutto esaurito fino
al 1974, data poi del debutto americano. Fra gli spettatori celebri figurano grandi star del rock come Elvis Presley...
Una nota di quella memorabile notte descrive come, benché fosse la metà di giugno, “rullassero tuoni in un cielo livido,
saettassero fulmini e la pioggia avesse trasformato le strade in fiumi”. Era il giusto presagio di un successo immediato.
La leggenda del The Rocky Horror Show è ancora viva ed è diventato un simbolo internazionale, un fenomeno di
proporzioni mondiali seguito da innumerevoli fans. Nel 1975 dal musical ne è stata tratta una versione cinematografica. Il
"Rocky Horror Picture Show" la versione cinematografica, tuttora in programmazione, detiene il record come la pellicola più
proiettata della storia del cinema. Tra gli attori americani che tentarono di aggiudicarsi una parte nel film ci sono stati anche
John Travolta e Richard Gere. Il ruolo principale venne però assegnato a Tim Curry.
Migliaia di appassionati hanno creato fan club, continuano a vedere il film centinaia di volte, partecipano sempre
attivamente allo spettacolo travestendosi (com'è filosofia del “Rocky Horror Show” e come si può anche vedere
nell'omaggio che gli tributa il film “Fame”). Il Rocky è diventato oggetto di studi psicologici e sociologici, libri, tesi di laurea,
trattati. E così ogni sera il Rocky si trasforma, per l'entusiasmo e la collaborazione del pubblico che rende ogni
rappresentazione uno spettacolo sempre nuovo e diverso. Il film ha avuto un sequel nel 1981: "Shock Treatment" sempre
diretto da Jim Sharman con Richard O'Brien e Patricia Quinn. Se la trasposizione cinematografica, "The Rocky Horror
Picture Show", ha trasformato il musical scritto da Richard O'Brien in un mito, la versione teatrale si rinnova di continuo
coinvolgendo gli spettatori che si lasciano trascinare nell'audience partecipation, ovvero quel fenomeno tipico del Rocky
che vede il pubblico partecipare attivamente, con travestimenti a tema ma anche battute recitate in risposta a quelle degli
attori e, ovviamente, ballare uno scatenato "Time Warp" sotto il palco. Questo è tutto quello che in un "Rocky Horror Show"
non può mancare. La stessa produzione dello show propone a chiunque lo desideri un manuale intitolato the VIRGINS
GUIDE che è possibile visualizzare a questo indirizzo: https://www.rockyhorror.co.uk/virginsguide
CORPO DI BALLO DEL
TEATRO ALLA SCALA
DIRETTORE MANUEL LEGRIS
Tra novità e repertorio il Balletto della Scala torna al TAM Teatro Arcimboldi con un programma che riunisce alcuni tra i titoli
di più recente acquisizione, rimodulati sui talenti dei suoi artisti di punta o creati appositamente per la Compagnia.
Una Compagnia che si apre all’oggi ma mantiene viva la storia, celebrata nel classicissimo finale, e che anche nelle recite al
TAM vedrà impegnati i primi ballerini al gran completo - Antonella Albano, Martina Arduino, Nicoletta Manni, Alice Mariani,
Virna Toppi, Marco Agostino, Timofej Andrijashenko, Claudio Coviello, Nicola Del Freo - i solisti e gli artisti del Corpo di Ballo
per i quali questi lavori sono stati creati o riallestiti. Un viaggio nella bellezza della danza e nelle sue variazioni stilistiche,
che si dipana attraverso la contemporaneità delle firme coreografiche, e parte da András Lukács con Movements to
Stravinsky, creato nel 2017 per il Wiener Staatsballett su brani da balletti e composizioni orchestrali (Pulcinella Suite, Les
Cinq Doigts, Apollon Musagète, Suite Italienne). Entrata lo scorso anno nel repertorio del Balletto scaligero questa
produzione elegante, minimalista e astratta, visivamente ispirata al Rinascimento, mantiene l'equilibrio tra balletto e danza
contemporanea e ha permesso di conoscere il lavoro coreografico di Lukács, intrapreso con successo dal 1999. Diplomato
all'Accademia di danza ungherese, già solista dell’Hungarian National Ballet, del Ballet Frankfurt, del Lyon Opéra Ballet e del
Wiener Staatsballett, dal 2020 è direttore artistico del National Ballet of Györ.
Da Stravinskij a Verdi, con Verdi Suite, la prima creazione
di Manuel Legris per il Balletto della Scala di cui
inaugurava la direzione. Concepita appositamente per
l’evento “...A riveder le stelle”, come divertissement in
omaggio alla danza e alla musica italiana, e alla tecnica
degli artisti scaligeri. La coreografia prende vita sulle
musiche che Giuseppe Verdi scrisse per le danze nelle
sue opere I vespri siciliani, Jérusalem e la versione
francese di Il trovatore. Un tessuto musicale ricco di brio
ed energia che si è poi ampliato con ulteriori movimenti
per il corpo di ballo su estratti dal Ballo della Regina (La
Peregrina) del Don Carlos.
Il fascino della musica barocca permea l’intensità di The
labyrinth of solitude, assolo di grande forza espressiva
creato da Patrick de Bana per Ivan Vasiliev nel 2011 sulla
Ciaccona in sol min. di Tomaso Antonio Vitali. Principal al
Béjart Ballet e alla Compañia Nacional de Danza con
Nacho Duato, de Bana è tra i più interessanti autori del
panorama contemporaneo, dalla personalità unica,
eclettica come il suo background, ha lavorato con grandi
nomi della coreografia e creato in tutto il mondo e con
grandi interpreti.
Sensibilità e modernità animano anche Birds walking on
water, delicata ma potente creazione che Manuel Legris ha
affidato lo scorso anno al talento originale di Natalia
Horecna. Già danzatrice con Hamburg Ballett, Nederlands
Dance Theatre, Scapino Ballet, si è distinta a livello
internazionale come coreografa free lance, collaborando con
importanti artisti e compagnie e con altrettanto importanti
riconoscimenti; ha concepito questo lavoro sulle musiche di
Arvo Pärt (Darf ich...), Jean Sibelius (il secondo e terzo
movimento del Concerto per violino e orchestra op. 47) e
Vladimir Martynov (Come in!,primo movimento), per tre
coppie principali, cinque coppie e un “leader” del gruppo. Dal
presente e futuro, le variazioni di bellezza riportano alla
storia, alla tradizione, al grande repertorio, con uno dei
massimi punti di riferimento nel percorso creativo: a
suggellare la serata, il Divertissement da Paquita
entusiasmante vetrina di grande danza, per i solisti e il corpo
di ballo, nel Grand Pas e nelle variazioni del secondo atto,
tra i risultati più alti mai raggiunti dell’arte di Marius Petipa.
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BIGLIETTI DISPONIBILI SU
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SHORT THEATRE 2022
¡Vibrant Matter!:
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¡Vibrant Matter! è il titolo scelto per la nuova edizione. Short
Theatre 2022 assembla energie, fluidi, tessuti, fibre, elementi
organici e inorganici, intensità, impressioni facendo spazio al
continuum di natura-cultura, per spostare l’attenzione
dall’esperienza umana delle cose alle cose stesse. Il corpo —
umano o non umano, fascio di relazioni col mondo, sistema aperto
in continuo divenire — è il terreno per un lavoro di interferenze,
nella proliferazione di soggettività inesauribili. Gli spettacoli, le
performance musicali, lo scambio di pratiche, gli incontri vanno alla
ricerca di una materialità vitale che lega corpi e pensieri, per
generare aree di trasformazione, nell’accumulo e nella dispersione
degli scambi.
Short Theatre 2022 è la prima edizione del festival interamente
sotto la direzione artistica di Piersandra Di Matteo, curatrice,
teorica, dramaturg riconosciuta internazionalmente per la capacità
di tenere insieme teoria e pratica, rigore estetico e istanze
politiche. Insieme con il team del festival, mette in atto un
approccio curatoriale che pone al centro la prossimità ai percorsi
artistici, l’intreccio e lo scambio con i processi politici e sociali, in
una vasta rete di collaborazioni urbane e di sinergie internazionali.
La prima settimana Short Theatre 2022 (dal 6 all’11 settembre)
accoglie pubblico, artisti e artiste al Mattatoio di Roma, centro
nevralgico del festival e sua sede privilegiata dal 2010. Nella
seconda settimana (dal 12 al 18 settembre), il festival transita tra
spazi e contesti differenti, portando la propria comunità ad
aggregarsi in diversi punti della città, coagulandosi intorno al
Teatro India e a WEGIL. Fra le nuove traiettorie disegnate da Short
Theatre c’è PRISMA, progetto diffuso nella città di Roma, che apre
e chiude il festival ed è dedicato a una delle figure internazionali
più interessanti del panorama artistico contemporaneo: l’artista
transdisciplinare franco-austriaca Gisèle Vienne, coreografa,
regista, burattinaia e artista visiva che ha ripensato in maniera
radicale i paradigmi della scena degli ultimi anni. Prosegue anche
in questa edizione RECIPROCITY, la sezione che raccoglie
progetti partecipativi, laboratori, pratiche condivise, performance
workshop based, in cui rimescolare le soggettività che brulicano
nella città. Short Theatre 2022 dedica uno spazio rilevante alle
pedagogie, intrecciando la propria proposta con quella di realtà
culturali, percorsi di formazione e accademici presenti nella trama
del festival, tra cui Da.Re - Dance Research, Master in Studi e
Politiche di Genere di Roma Tre, Dominio Pubblico, Orbita |
Spellbound, con Masterclass e laboratori per artisti e artiste in
formazione. Si inserisce in questa cornice la collaborazione con
PAV/Fabulamundi Playwriting Europe sul progetto PLAYGROUND,
per azionare un nuovo meccanismo sinergico sul testo Deo Gratias
della giovane autrice Emilia Agnesa, vincitore della prima edizione
del ConTest Amleta: un affondo di tre giorni nelle strutture
narrative e nella lingua del testo che si compie grazie al lavoro con
la regista Lisa Ferlazzo Natoli / lacasadargilla, il drammaturgo
Fabrizio Sinisi e la lettura critica di Viola Lo Moro (scheda dedicata
in cartella stampa). O anche la collaborazione con l’Accademia di
Belle Arti di Roma, grazie alla quale la Pelanda del Mattatoio di
Roma ospiterà Multiplo di tre, istallazione video che raccoglie i
lavori di tre giovani artiste – Lucia Bricco, Ola Czuba e Ambra
Lupini – ex studentesse dell’Accademia (dal 7 all’11 settembre).
KINKALERI_OTELLO_PHLUCADELPIA
PHOTOIA1_GISELE_VIENNE(1)
KATERINA ANDREOU_MOURN BABY MOURN CRÉDITS HÉLÈNE ROBERT
CHERISH MENZO_DARKMATTER_C_YAQINE_HAMZAOUI_AND_YEMA_GIESKES
TICK, TICK... BOOM!
Per la prima volta in Italia il musical che celebra due maestri del teatro musicale
contemporaneo americano: Jonathan Larson e Stephen Sondheim .
Nel ruolo del protagonista annunciato il talento italiano Nicolò Bertonelli
STM Live e Fondazione Teatro Coccia sono lieti di annunciare
la prima produzione italiana di tick, tick... BOOM!, il musical di
Jonathan Larson – autore e compositore di RENT – che
debutterà al Teatro Coccia di Novara il 24 settembre 2022 e
proseguirà il suo tour nei principali teatri italiani.
tick, tick... BOOM! ha conquistato il grande pubblico con la
recente versione cinematografica interpretata da Andrew
Garfield, candidato all’Oscar 2022 e premiato ai Golden Globe
Awards come miglior attore protagonista. La regia del film è di
Lin-Manuel Miranda (premiato ai Pulitzer e ai Tony) che aveva
interpretato il ruolo del protagonista nella versione teatrale del
2014.
L’edizione italiana del musical vede la regia di Massimiliano
Perticari e Marco Iacomelli e, nel ruolo del protagonista Jon, il
giovanissimo talento italiano Nicolò Bertonelli, reduce dal
successo televisivo di Braccialetti Rossi 3.
Sul palco con lui ci saranno altri sei attori, dato che la
produzione italiana ha eccezionalmente ottenuto dalla Larson
Estate l’autorizzazione a riorchestrare la partitura con
l’aggiunta di un quartetto d’archi e ad allargare il cast da tre a
sette interpreti. Sul palco anche una band di otto elementi. Il
pubblico potrà assistere a una vera e propria prima mondiale
di una versione inedita di tick, tick... BOOM!
Tick, tick... BOOM! è un musical dai tratti fortemente
autobiografici: con musica e libretto di Jonathan Larson,
racconta la vita di un giovane compositore che tenta di far
produrre un proprio musical a Broadway nella New York del
1990. Dopo essere riuscito con grande difficoltà a metterne in
scena un workshop non riesce comunque a trovare produttori
per il suo spettacolo e i suoi sogni si infrangono. Un
messaggio del suo idolo Stephen Sondheim cambierà il corso
degli eventi.
NOTE DI REGIA
Portare in scena tick, tick... BOOM! significa presentare per la
prima volta in Italia lo spettacolo del compositore e
drammaturgo statunitense Jonathan Larson, uno degli autori
contemporanei di musical più innovativi. Larson, che in questa
autobiografia parla in prima persona, morì a 35 anni, il giorno
prima del debutto del suo spettacolo RENT per cui avrebbe
vinto il Premio Pulitzer. Espressione artistica, lungimiranza,
visione inclusiva del Teatro Musicale hanno permesso al
compositore prematuramente scomparso di vincere tre Tony
Award, il Pulitzer e lo stigma che impediva al musical di porre
l’attenzione su temi sociali quali il multiculturalismo, la
dipendenza dalle droghe e l’omotransfobia. Affrontare oggi in
Italia le stesse tematiche, con sensibilità e con la
consapevolezza di farlo attraverso un genere che continua ad
essere associato esclusivamente a leggerezza e
intrattenimento, fa parte della mission di STM.
TRAMA
Jon sta per compiere trent’anni e tenta disperatamente di
trovare un produttore per il suo musical Superbia.
Rendendosi conto di non essere più giovanissimo, fatica
a tollerare gli anni di ripetuti insuccessi professionali e si
rende conto di non voler andare avanti a vivere come un
artista squattrinato. La fidanzata Susan non scoraggia
apertamente Jon, ma desidera qualcosa di più dalla vita
e vorrebbe avere una famiglia con lui, che però non può
permetterselo. La frustrazione di Jon peggiora quando
Michael, il suo amico di vecchia data, abbandona il
sogno di sfondare come attore per dedicarsi a un’attività
lavorativa più tradizionale. Jon presenta Superbia a
numerosi compositori e produttori, ricevendo molti
apprezzamenti. Tuttavia, nessuno decide di investire
nello spettacolo e i suoi sogni restano frustrati.
Nonostante i momenti di sconforto, Jon si riappacifica
con Susan dopo un litigio e i due decidono di continuare
a scriversi. Inoltre si riavvicina anche a Michael dopo
aver scoperto che l’amico è risultato positivo all’HIV. La
mattina del suo trentesimo compleanno riceve un
messaggio dal suo idolo Stephen Sondheim che ha visto
il workshop di Superbia e vorrebbe parlargli del futuro del
musical. Jon allora si rende conto di essere amato e
apprezzato dai suoi amici e colleghi e si prepara a
festeggiare il suo compleanno.
NUOVO ARRIVO DEL TEATRO ALLA SCALA DI MILANO.
Caro Rinaldo, grazie di aver accettato il nostro invito.
Raccontiamo subito i tuoi primissimi approcci alla danza....
Mi sono avvicinato alla danza grazie a mia sorella; guardandola
ballare me ne sono innamorato e chiesi ai miei genitori di potere
anche io iniziare. Da piccolo studiavo tutti gli stili, amavo ballare
e muovermi con la musica.
Vieni da una delle terre più belle d'Italia: la Sicilia. Quanto
vive in te la tua terra?
Per le scelte di vita che ho fatto non ho potuto viverla tanto
quanto mi sarebbe piaciuto; nonostante ciò mi sento molto legato
al calore della mia terra per i legami e i bellissimi ricordi.
Dove è avvenuta la tua formazione?
Ho iniziato a danzare all’età di 4 anni in una scuola privata a
Catania, poi a 15 anni sono andato a Vienna alla Wiener
Staatsoper Ballettakademie dove mi sono diplomato nel 2014.
Il tuo primo contratto importante in compagnia...
Appena finita la scuola il primo contratto lavorativo l’ho avuto
presso L’American Ballet Theatre Studio Company.
Sei stato già in varie compagnie importanti come Varsavia...
Si, ho lavorato per cinque anni con il Polish National Ballet a
Varsavia, nell’arco dei quali sono stato promosso solista. Sono
molto grato per questi anni perché ho avuto modo di crescere
umanamente e artisticamente e ho avuto l’opportunità di ballare
tanti bellissimi ruoli.
Ora sei giunto al Teatro Alla Scala di Milano. Raccontaci
come è successo...
Ho sempre desiderato poter tornare e ballare nel mio paese
dopo 10 anni vissuti all’estero e, avendo una grande stima e
desiderio di poter lavorare con Manuel Legris, ho preso la
decisione di fare il concorso per il Teatro alla Scala.
Il tuo ruolo preferito e perché…
Ci sono tantissimi ruoli che mi hanno entusiasmato e fatto
crescere, tra cui quello di Birbanto nel “Corsaro” e il ruolo
principale di Rubies in “Jewels” di Balanchine che ho avuto la
possibilità di ballare al Teatro alla Scala . Uno dei miei sogni
sarebbe quello di interpretare Romeo e ballare in una creazione
di William Forsythe.
La giornata tipo di Rinaldo...
Mi sveglio alle 8 e dopo aver meditato e fatto colazione; mi
preparo per andare in teatro dove inizio la giornata lavorativa con
una lezione per poi proseguire con le prove che ci sono in
programma per la giornata. Molto spesso dopo il lavoro spendo
del tempo con gli amici. Ritengo che sia molto importante
valorizzare la vita privata perché penso che possa essere motivo
di ispirazione per il mio lavoro.
Progetti futuri?
Quello di creare una carriera in Italia e, quindi, crescere a livello
artistico e poter essere d’ispirazione per le generazioni future.
Cosa rappresenta per te la DANZA?
Per me la Danza è una forma di comunicazione che mi permette
di creare e condividere amore con il pubblico e con i miei
colleghi.
YURIKO NISHIHARA
Credit:
Dancer: Yuriko Nishihara
Ph: Monica Irma Ricci - www.monicairmaricci.com
Make-Up Artist: Mauri Menga
Studio: Linea B
Dress: Store Dance
Nasce a Tokyo nel 1993, dove ha cominciato i suoi studi con la maestra Yasuko Goro. Ha fatto parte di una
compagnia giovanile diretta da Asami Maki dal 2005 al 2007. Nel 2011 si è trasferita a Losanna dove ha
studiato presso l’École-Atelier Rudra Béjart Lausanne danza classica, tecnica Martha Graham, percussioni e
canto. In quel periodo ha partecipato alla tournée internazionale della compagnia Béjart Ballet Lausanne: dal
Teatro Bolshoi di Mosca al Regio di Torino, dal Stadsschouwburg Antwerp di Anversa al Théâtre de Beaulieu
di Losanna.
Credit:
Dancer: Yuriko Nishihara
Ph: Monica Irma Ricci - www.monicairmaricci.com
Make-Up Artist: Mauri Menga
Studio: Linea B
Dress: Store Dance
Credit:
Dancer: Yuriko Nishihara
Ph: Monica Irma Ricci - www.monicairmaricci.com
Make-Up Artist: Mauri Menga
Studio: Linea B
Dress: Store Dance
Dopo il diploma ha continuato il percorso
in Spagna al conservatorio superiore di
danza María de Ávila a Madrid, dove ha
studiato i repertori di Nacho Duato, Hans
van Manen, William Forsythe e George
Balanchine. Poi si è trasferita in Portogallo
per far parte di una compagnia giovanile di
Covilhã fino a quando ha ricevuto
un’offerta di lavoro da Diana Ferrara per la
sua compagnia Astra Roma Ballet a Roma.
Con Diana Ferrara ha avuto l’occasione di
collaborare coi coreografi italiani come
Luciano Cannito, Enrico Morelli, Milena
Zullo e Paolo Arcangeli.
Dal 2016 fa parte del corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo. Ha interpretato ruoli principali come quello
della principessa Aurora nella Bella Addormentata di Matteo Levaggi, Cupido in Don Quisciotte di Lienz Chang,
Blue Girl in Walking Mad di Johan Inger, Angelo in Annonciation di Angelin Preljocaj, e Libellula in Nijinsky di
Marco Goecke. Ha danzato anche in If to Leave is to Remember e Wind Woman di Carolyn Carlson, Duende di
Nacho Duato, SECHS TÄNZE di Jiří Kylián, Giselle di Ricardo Nuñez e Patrice Bart con ruolo di prima
ballerina.
Credit:
Dancer: Yuriko Nishihara
Ph: Monica Irma Ricci - www.monicairmaricci.com
Make-Up Artist: Mauri Menga
Studio: Linea B
Dress: Store Dance
22 e 23 ottobre 2022 si svolgerà presso lo
studio Hangar 63 il Workshop fotografico di
danza e ritratto organizzato dai fotografi
Monica Irma Ricci e Francesco Termine.
Il workshop è in partership con la Rivista
TuttoBallo20 e per gli abiti con Store Dance.
Il workshop, con la partecipazione di ballerini
professionisti, è organizzato in due giornate:
primo giorno sessione di scatto e secondo
giorno post produzione delle fotografie
realizzate. Alcune fotografie realizzate
durante il workshop fotografico verranno
pubblicate sulla rivista
https://www.yumpu.com/it/Tuttoballo20
PER MAGGIORI INFORMAZIONI:
WWW.MONICAIRMARICCI.COM
WWW.FRANCESCOTERMINE.IT
Credit
Ph © Monica Irma Ricci e Francesco Termine
Dancer: Noemi Zappalà
Make Up Artist: Mauri Menga
Dress: Store Dance
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Premio della Critica
World Dance Award – Como Lake Edition
2002
EMANUELE MASCITTI
VITTORIA BARALDI.
Ph. Monica Irma Ricci – www.monicairmaricci.com
Ph. Monica Irma Ricci – www.monicairmaricci.com
Il nostro direttore Fabrizio Silvestri, in occasione del World Dance Award – Como Lake Edition,
co-direzione artistica affidata a Lella Colombo e ad Antonio Desiderio, ha assegnato il premio della critica a due giovani
ballerini. Emanuele Mascitti e Vittoria Baraldi.
In questo numero li conosceremo entrambi, attraverso gli scatti eleganti della fotografa Monica Irma Ricci, che ha regalato
loro un elegante shooting fotografico.
Emanuele Mascitti
Premio della critica 2022
World Dance Award – Como Lake Edition
D. Emanuele, a quanti anni hai iniziato
a danzare?
Ho iniziato a ballare all’età di 7 anni, fin
da piccolo mia mamma si era accorta
della mia predisposizione verso la danza,
in quanto in casa giravo in punta di piedi
e mi divertivo saltando e facendo
pirouettes. In terza elementare ho fatto la
mia prima lezione di prova nella scuola di
danza del paese e da quel momento non
ho mai smesso. Nella mia famiglia sono
in assoluto il primo che si è avvicinato al
mondo della danza ma, nonostante
questo, non mi è mai mancato il loro
supporto. La mia formazione inizia a 7
anni nella scuola di paese, frequentata
fino all’estate della seconda media,
quando, grazie ad un’insegnante
conosciuta ad un campus estivo, sono
entrato in contatto con la Maître du Ballet
Sabrina Bosco. Da 5 anni frequento la
Scuola Danza Accademia della maestra
Bosco ad Arluno, in provincia di Milano.
D. Quali sono i tuoi idoli della danza?
I ballerini di cui guardo più assiduamente
i video e da cui cerco di prendere
ispirazione sono molti, tra loro Daniil
Simkin e Michail Baryšnikov, loro sono
quelli che ammiro di più. Secondo il mio
parere hanno una tecnica, una presenza
scenica e una capacità di entrare nel
personaggio senza eguali.
D. Nel tuo futuro dove è posizionata
la danza?
In futuro vorrei riuscire a fare della mia
passione un lavoro, di poter vivere con la
danza; il mio sogno è di poter far parte
della compagnia del Royal Ballet o del
Teatro alla Scala, seppur io sia cosciente
dell’alto tasso di difficoltà. Secondo me
possibili problemi potrebbero nascere se
non si riesce a tenere un impegno
costante, se non si ha una costante
voglia di migliorarsi, se si permette alle
distrazioni di prendere il sopravvento.
Per tentare di intraprendere questa
strada credo sia fondamentale avere
tanta determinazione, ma altrettanto
importante è circondarsi delle persone e
dei professionisti giusti.
D. Tu sei così giovane eppure già
vanti un bel curriculum...
Grazie!!! Tutto è iniziato nel settembre
2019 ho ballato nello spettacolo "La Vie
Parisienne" al teatro di Barlassina, alla
presenza di Carla Fracci e il maestro
Beppe Menegatti, poi sono andato in
Tournée in Serbia con lo stesso
spettacolo su coreografie Sabrina Bosco.
Nel luglio 2021 al Festival Internazionale
delle Danze (Nepi) ho vinto lo
Schiaccianoci d’oro Carla Fracci per i
giovani, premio come miglior talento. Ho
partecipato al Gran Galà in onore di
Carla Fracci al teatro Carcano di Milano,
poi sono stato in tournée di Lago dei
Cigni in Arabia Saudita con il Romae
Capital Ballet, e infine il vostro premio...
Premio alla critica 2022.
Ph. Monica Irma Ricci – www.monicairmaricci.com
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Vittoria Baraldi
Premio della critica 2022 -World Dance Award – Como Lake Edition
Ph. Monica Irma Ricci – www.monicairmaricci.com
Ciao Vittoria, parlaci di te. Come hai iniziato, i tuoi studi, i tuoi idoli di danza, problemi affrontati, le tue gioie, i concorsi.
Sono una ragazzina di quattordici anni, ho appena terminato i miei studi alla scuola media di Mantova. Trascorro le
mie giornate tra i banchi di scuola e la sala danza, il mio posto preferito.
Non ho molto tempo da dedicare ad altro, in particolare quest’anno la scuola è stata molto impegnativa, la
preparazione agli esami e le tante verifiche hanno reso l’ultimo periodo molto faticoso. Fortunatamente le amicizie alle
quali tengo maggiormente si trovano nella mia scuola di danza, con loro posso condividere tutto e sentirmi capita nei
momenti di difficoltà; per chi non vive un percorso impegnativo come il nostro risulta difficile comprendere le nostre
esigenze. All’Officina delle Arti noi ragazzi amiamo chiamarci Famiglia”, anche perché passiamo la maggior parte del
tempo insieme proprio come una vera famiglia.
Per conciliare la scuola e le diciotto ore di danza a volte è davvero un’impresa, spesso sono rimasta sui libri fino sera
molto tardi per poi ritrovarmi con la sveglia all’alba per terminare lo studio delle verifiche e interrogazioni.
Ho iniziato a danzare quando ero piccola, all’età di circa sei anni, al termine della prima lezione avevo subito capito
che quello era il mio posto, negli anni precedenti ho sperimentato sport di diverso tipo come il pattinaggio, la
ginnastica artistica, i tuffi dai trampolini e lo sci. Provengo da una famiglia di sportivi, ho una sorella più grande che per
anni ha praticato sport a livello agonistico, per questo i miei genitori hanno cercato di trovare quale fosse la soluzione
più adatta a me. Il mio fisico e la coordinazione naturale mi hanno sempre avvantaggiata, ma il mondo dello sport con i
ritmi e le pressioni dell’agonismo mi mettevano a disagio, in particolare la partecipazione alle gare mi creava uno stato
di ansia che non mi ha mai permesso di esprimere al meglio le mie potenzialità.
La danza è arrivata come ultima proposta, mia mamma ha studiato danza per molti anni ma non voleva condizionarmi
o impormi una scelta, per questo l’ha lasciata come ultima soluzione.
La direttrice della mia scuola è una cara amica di famiglia,
parlando con i miei genitori un giorno gli ha proposto di farmi
partecipare ad una lezione di prova, da allora non ho più smesso
di danzare.
La base di tutto è la danza classica dalla quale ho imparato
regole, disciplina e fatica, è lo stile nel quale mi identifico meno,
ma sono consapevole che per crescere in quello che amo e che
mi rappresenta, ovvero la danza modern/contemporaneo devo per
forza continuare ed approfondire il lavoro e, per completare la mia
formazione, dall’anno scorso ho inserito anche lo studio della
danza hip hop.
Nella danza trovo me stessa, il mio mondo, e riesco ad esprimermi
facendo uscire ciò che provo ed i miei sentimenti. Ho un carattere
molto timido e riservato, sono anche molto insicura, la danza è
stata una cura, mi ha aiutata ad esprimermi e ad andare oltre ai
miei limiti. Sul palcoscenico quando danzi puoi essere ciò che
desideri, puoi indossare una maschera o puoi scegliere di essere
te stesso e fare vedere chi sei veramente, io ho scelto di portare la
vera me, con le sue debolezze e fragilità ma anche con la mia
grande tenacia e voglia di farcela.
Non ho idoli in particolare, i danzatori più famosi che conosco
sono nella danza classica ma io preferisco lo stile contemporaneo,
curioso spesso su Instagram dove mi capita di trovare video di
bravissimi ballerini anche sconosciuti, se vedo un movimento o
uno stile che mi colpisce particolarmente prendo ispirazione e
cerco di usarlo quando devo eseguire una coreografia, anche gli
insegnanti con i quali studio in occasione di stage particolari mi
aiutano e ispirano.
Nel corso degli anni ho affrontato molte difficoltà, la prima è stata il
mio cambiamento fisico dopo lo sviluppo, inizialmente non riuscivo
ad accettarmi, il corpo cambia e non sei più bambina, per un certo
periodo sono come rimasta bloccata, le mie compagne fiorivano
ed io ero ferma, non riuscivo a crescere.
Manuela, la mia insegnante, mi ha supportata e spronata, ha
sempre detto di avere pazienza perché ognuno ha il suo tempo
che va rispettato, dice che i giardini sono belli perché hanno tanti
fiori diversi. Anche il ruolo dei miei genitori è stato fondamentale,
hanno sempre creduto in me, mi hanno sostenuta e consolata nei
momenti di sconforto, anche da parte loro la frase più ricorrente
era “abbi pazienza, fai la tua strada, non guardare gli altri, arriverà
anche il tuo momento”.
Partecipo ai concorsi da molti anni, ho iniziato con il gruppo e
successivamente con i passi a due insieme ad una compagna.
Il gruppo è più semplice si condivide il palco e ci si sente protetti, è
come uno scudo.
Nei passi a due la tua compagna è una spalla, non ti senti solo
puoi usare la sua energia per caricarti.
La vera prova è arrivata con i primi assoli, sul palco sei solo non ci
sono scuse, ho iniziato durante il saggio di fine anno poi ho
portato un pezzo al primo concorso a Roma, non è andata
malissimo sono arrivata quarta, ma guardando gli altri concorrenti
ho capito che la mia esibizione non era sufficiente.
Non basta eseguire una sequenza corretta bisogna arrivare al
pubblico, devi provare a far capire chi sei, devi esprimere i tuoi
sentimenti.
Ho cercato di cambiare il mio modo di lavorare, sono solo all’inizio
ma ho capito la strada.
Ph. Monica Irma Ricci – www.monicairmaricci.com
Quest’ultimo anno è stato ricco di soddisfazioni tanti premi e riconoscimenti ai concorsi mi hanno fatto bene, soprattutto alla
mia autostima che spesso è molto bassa. Ma tra tutti i premi ricevuti questo premio della critica è quello che mi ha resa più
felice, non avrei mai immaginato di essere notata tra così tanti bravi danzatori, quando hanno pronunciato il mio nome ero
incredula sono rimasta paralizzata qualche secondo, poi l’emozione è stata così grande che sono arrivate le lacrime.
Le parole del giornalista dove diceva che ogni mio movimento sprigionava energia e passione per la danza mi hanno fatto
capire che uno dei miei obiettivi era stato raggiunto, avevo tramesso le mie emozioni.
Devo crescere ancora molto, gli ostacoli non mancheranno e le prove saranno sempre più difficili, la voglia di studiare non mi
manca bisogna essere umili perché c’è sempre tanto da imparare, la cosa importante è che ho capito la strada da seguire.
Ph. Monica Irma Ricci – www.monicairmaricci.com
“VENDITTI & DE GREGORI
FALEGNAMI & FILOSOFI”
UNA SERIE TV E IL TOUR NEI TEATRI ITALIANI.
Dopo il grande successo di pubblico e critica ottenuto con il concerto allo Stadio Olimpico di Roma e con le prime date del
tour che quest’estate che ha visto, insieme sullo stesso palco e con un un’unica band, Francesco De Gregori e Antonello
Venditti, a grande richiesta, si aggiunge nuove date al tour “Venditti & De Gregori” nei principali teatri d’Italia: partendo
dalla città eterna, la città nella quale i due cantautori hanno suonato le prime note dei loro successi.
Il tour, prodotto e organizzato da Friends & Partners, darà al pubblico l’occasione di assistere a uno spettacolo unico ed
emozionante, in cui Francesco De Gregori e Antonello Venditti daranno nuova veste ai loro più grandi successi: canzoni
che sono entrate nel cuore della gente, nelle storie delle persone, che sono la colonna sonora di intere generazioni.
Insieme a Francesco De Gregori e Antonello Venditti sul palco una band che unisce per la prima volta i musicisti che da
anni collaborano separatamente con i due artisti: Alessandro Canini (batteria), Danilo Cherni (tastiere), Carlo Gaudiello
(piano), Primiano Di Biase (hammond), Fabio Pignatelli (basso), Amedeo Bianchi (sax), Paolo Giovenchi (chitarre),
Alessandro Valle (pedal steel guitar e mandolino). Sul palco anche Fabiana Sirigu al violino e le coriste Laura Ugolini e
Laura Marafioti. Il coordinamento musicale è a cura di Guido Guglielminetti e Alessandro Canini.
È attualmente disponibile in binge sulla piattaforma streaming discovery+ la serie “Venditti & De Gregori - Falegnami &
Filosofi”, il racconto filmato delle prove che hanno visto impegnati i due cantautori romani prima della partenza del tour.
Diretta da Stefano Pistolini, la serie in 6 episodi è un progetto inedito, realizzato in collaborazione con Caravan,
Friends&Partners e New Sound City, che per la prima volta apre al pubblico il cantiere musicale dei due artisti alle prese
con gli arrangiamenti delle loro canzoni più famose, e svela i loro caratteri, le loro diverse personalità e i loro spigoli in una
lunga storia di amicizia e complicità musicale.
Francesco De Gregori e Antonello Venditti hanno di recente inciso un 45 giri che riunisce le loro voci nei due singoli
proposti nelle radio, due brani che hanno segnato le loro carriere e la storia della musica italiana: “Generale” e “Ricordati di
Me”.Già disponibili sulle piattaforme streaming e in digital download, i brani “Generale” (https://smi.lnk.to/generale_) e
“Ricordati di Me” (https://smi.lnk.to/ricordatidime) sono contenuti in un esclusivo 45 giri da collezione disponibile su
Amazon. “Venditti & De Gregori” dopo una pausa dal tuor estivo che si conclude i primi di settembre con le ultime tre date
a Roma, Brescia e Verona, i padri della scuola del cantautorato romano riprenderanno il tour nei principali teatri italiani,
GITERRANDOBLOG.BLOGSPOT.COM
SONIA LIPPI
“THE LAST TRIP”
UNA DEDICA CANORA PER GLI AMICI A 4 ZAMPE
Caterina Ponti e Gianluca Nardulli presentano “dog-lovesong”,
un brano scritto e cantato in inglese, col titolo “THE
LAST TRIP”. La musica è composta ed eseguita dal
versatile Al Festa, ed è distribuita e disponibile su ben 22
stores. Distribuita dall’etichetta musicale “Concertone”.
“THE LAST TRIP” è un brano rap “hip hop” melodico che
segna la rinnovata collaborazione tra Caterina Ponti,
Gianluca Nardulli e il musicista Al Festa, prolifico
compositore anche - ma non solo - di colonne sonore,
talentuoso tastierista ed autore (nonché regista di
numerosissimi videoclips e film), lo stesso che ha firmato la
score del pluripremiato primo film-documentario italiano del
format edutainment “Mediterraneo Mare di Vita”, prodotto e
diretto da C. Ponti (disponibile per il noleggio e
la vendita su Chili Tv / link:
https://it.chili.com/content/mediterraneo-mare-di-vita-
2013/20510d28-56a2-4a38-a205-0c01c4f61ece).
Il documentario - dichiara Nardulli – è da me co-scritto e
realizzato insieme a Lei, la cui promozione, che va avanti
da oltre 10 anni, ha continuamente raccolto un’ampissima
eco mediatica. “THE LAST TRIP” è una delicata dedica
canora, con un toccante testo in rima, diretta al cagnolino
scomparso della produttrice-regista nativa di Sassari.
“L’ultimo viaggio” è un’epigrafe sentimentale, espressione
della sofferenza per la perdita dell’adorabile compagno di
vita a quattro zampe; il testo è risultato ideale per essere
eseguito in strofe calzanti sui ritmi d’una musica moderna
creata dal poliedrico Festa da cui è scaturito un armonioso
melange. Incarnazione di un amore incondizionato, si è
rivolto con moto spontaneo un “tributo” a questo essere con
cui per tanti anni si è vissuto in totale empatia e simbiosi, e
che sarà ricordato per sempre come “chi” è stato, a tutti gli
effetti, componente di una famiglia. Il refrain, che suona
come la strofa di una gentile lullaby, cita: “Stai facendo il
tuo ultimo viaggio e per noi non è cosa da poco. Il Tuo
cuore era come un grande bus dove il vero Amore era
l’unico carburante”. Solo chi ha avuto accanto a sé ed
allevato, cresciuto ed assistito un animale domestico, può
capire cosa si prova e come ci si senta quando viene reciso
il filo che lo lega a quest’incarnazione di amore assoluto,
che esprime sempre ed in ogni condizione sincerità e lealtà.
L’interruzione del profondo legame che s’installa
solidamente nel cuore sin dal primo sguardo, carezza e
contatto col “migliore amico dell’uomo”, frutto di un vero
gemellaggio col proprio peloso da compagnia, genera un
dolore intenso che lascia il segno e cicatrici visto che
quest’essere ha donato alla vita in comune, con la sua
vicinanza e fida compagnia, momenti unici. Questo è il leit
motiv del “saluto” in musica che i due artisti hanno voluto
rivolgere all’amico dell’uomo.
“THE LAST TRIP” è una canzone per tutti gli ascoltatori,
grandi e piccini, e per ogni stagione, è anche su YouTube,
in vari links; quello più recente, che mostra la nuova cover
(che Ti invio qui allegata) realizzata per la release di
carattere mondiale sugli stores a cura della label
Concertone, è questo: https://m.youtube.com/watch?
v=EvE2RQSR1-s&feature=youtu.be. Mi pregio inviarTi i
links dei due diversi video di “backstage” ivi presenti: il
primo, quello “d’esordio”, ha i sottotitoli in inglese:
https://youtu.be/q1jku-6nlOY.
Il secondo https://youtu.be/6Sc78TyKKVE è invece
sottotitolato in italiano; inoltre, è arricchito d’immagini
aggiuntive girate in diversi spettacolari, evocativi e simbolici
paesaggi e scorci della Sardegna (anche ma non solo
marittimi e “costacei”), terra natia della regista, produttrice
ed autrice Caterina Ponti (che qui - fra l’altro - ha
parzialmente ambientato il suo romanzo fictional thriller “Il
pericolo non è il mio mestiere ma mi segue come un’ombra”
https://www.lulu.com/shop/caterina-ponti/il-pericolo-non-
%C3%A8-il-mio-mestiere-ma-mi-segue-comeunombra/ebook/product-1v97rg4q.html?
page=1&pageSize=4; la Caterina, dopo aver pubblicato il
libro autobiografico della mamma Simonetta Sotgiu “Ricordi
ma non solo”, ambientato nella Sardegna di molti decenni
addietro, ha più recentemente realizzato l’innovativo
cortometraggio “Su Cantigu De Sas Criaduras De Santu
Frantziscu De Assisi”, il Cantico delle Creature del Patrono
d’Italia della Seraphica Civitas recitato in lingua sarda da
Francesco Filia, presentato con successo in anteprima alla
XXXIXª edizione di “Primo Piano sull’Autore” - “Festival
Pianeta Donna”), mirate non solo a rimarcare il leit motiv
del “viaggio” del cagnolino, ma anche a tradurre
visualmente i nostri comuni sentimenti, memorie ed
emozioni che a lui ci riportano continuamente.
“Andare oltre” una canzone nuova del cantautore Fabi, non si tratta dell’usuale brioso e disimpegnato brano ballabile,
come precisa l’artista, ma di un bel mattoncino sentimentale di un certo peso. Musicalmente rappresenta il primo incontro
con le orchestrazioni del prode Enrico Melozzi e il suono dell’Orchestra Notturna Clandestina.
“Andare oltre” vuole accompagnare il pubblico all’inizio di un nuovo viaggio musicale che troverà la sua massima
espressione durante l’evento del 2 ottobre, occasione unica per festeggiare i 25 anni di parole e musica del cantautore
romano. “Andare oltre” segna il ritorno in studio di Niccolò Fabi, a distanza di 3 anni dalla pubblicazione del suo ultimo
album di inediti “Tradizione e Tradimento”. Il brano sarà disponibile dal 2 settembre in digitale e sulle piattaforme streaming
e verrà presentato live il 2 ottobre all’Arena di Verona. In quest’occasione per la prima volta Niccolò si esibirà da solo sul
palco dell’anfiteatro più antico d’Italia e coinvolgerà l’Orchestra Notturna Clandestina, insieme a cui darà nuova veste ad
alcune canzoni del suo repertorio, donando così a sé stesso e al suo pubblico un’esperienza inedita.
Il pubblico potrà godersi un momento unico di grande festa e intensità, uno spettacolo speciale in cui il suono orchestrale si
alternerà al sound intimo che da sempre contraddistingue il cantautore. Dal 1997 ad oggi, Niccolò Fabi ha costruito un
percorso incentrato sulla ricerca della libertà espressiva, restando sempre fedele al richiamo artistico e all’urgenza creativa.
La sua carriera testimonia l’evoluzione di un uomo e di un artista che ha deciso di immergersi nelle canzoni, portandole alla
loro essenza, senza smettere mai di sperimentare e ricercare nuove sonorità. E anche per questa nuova esperienza
all’Arena di Verona, il cantautore romano continua a mettersi gioco sperimentando nuovi universi sonori insieme al Maestro
Enrico Melozzi. col quale condivide a condividere una parte del concerto all’Arena di Verona, luogo che ha segnato altre
due tappe importanti del percorso artistico del cantautore romano: l’apertura nel 2000 del concerto di Sting, suo punto di
riferimento musicale, e lo spettacolo in trio con Silvestri e Gazzè, nel 2015, quando ha condiviso con il pubblico un
momento magico e di grande emozione, dopo aver eseguito “Costruire” e “Solo Un Uomo”. In quell’occasione pensò che
un giorno sarebbe tornato su quel palco, da solo, con le sue canzoni. E lo farà quest’anno in modo speciale.
Con più di 90 canzoni, 9 dischi in studio, 2 raccolte ufficiali, 1 progetto sperimentale come produttore, 1 disco di inediti con
la super band FabiSilvestriGazzè, 2 Targhe Tenco per “Miglior Disco in Assoluto”, dopo 25 anni di musica Niccolò Fabi oggi
è considerato uno dei più importanti cantautori italiani, attualmente è docente all’interno della scuola Officina delle arti
Pierpaolo Pasolini. www.magellanoconcerti.it
NICCOLÒ FABI
"ANDARE OLTRE"
LA COVER DEL BRANO È UN’ILLUSTRAZIONE DI SHIRIN AMINI.
BENE /MALE
DAVIDE ROSSI
“Bene/Male” è il nuovo singolo di Davide Rossi. Un brano che racconta la storia di una relazione complicata, nata e vissuta a distanza.
Parla del bene che ci si fa a vicenda quando si è vicini e di quanto invece fa star male la lontananza. BENE/MALE è la storia delle
emozioni contrastanti che si provano durante la crescita.
Alla domanda cosa racconta questa canzone Rossi risponde: “Ho scritto il brano di getto al pianoforte; aveva le vesti di una ballad ma
sentivo che quel vestito gli stava molto stretto. In studio con i miei produttori ha preso la forma attuale, diventando un pezzo dalle sonorità
estive ma dal sapore malinconico.” Davide Rossi è un giovane cantante reatino, musicista e compositore. Inizia a prendere lezioni di
canto a quattro anni per poi entrare nel coro delle "Voci Bianche" di Santa Cecilia presso l'Auditorium "Parco della Musica" di Roma. Nel
2010 partecipa alla 4° edizione del programma di Rai 1 "Ti lascio una canzone" condotto da Antonella Clerici, dove vince la seconda
puntata con la canzone "Storia d'amore" di Adriano Celentano e il premio della giuria con le canzoni "Il ragazzo della via Gluck" e "Amico"
di Renato Zero. Dal palco televisivo della Clerici parte la sua carriera da cantante. Partecipa a molte altre trasmissioni Tv, al fianco di
Giletti, Mara Venier. Famosi i duetti nella trasmissione “Ti Lascio una canzone” con i Pooh, Lucio Dalla, Massimo Ranieri, Gianluca
Grignani, Little Tony, i Dik Dik, Paul Anka, Francesco Renga, Fausto Leali, Antonello Venditti, Luca Barbarossa e Riccardo Cocciante.
Nel 2012 vola in America per il Tour di "Ti lascio una canzone".
Nel corso degli anni si specializza nel canto ed inizia a prendere lezioni di pianoforte. Fonda una band con la quale nel 2016 si reca in vari
tour estivi. Nel 2019 partecipa al programma XFactor Italia dove supera tutte le fasi di selezioni; partecipa a tutti i Live; duetta con Tiziano
Ferro, Lewis Capaldi e Robbie Williams; si posiziona quarto alla Finale, disputatasi nel Forum di Assago di Milano. Dopo un lungo periodo
passato a studiare sonorità e arrangiamenti originali per il suo nuovo progetto, Davide nel 2022 il suo nuovo EP “Indispensabile” per
l’etichetta indipendente LaPOP. Ad anticipare questo nuovo progetto il singolo “Niente di noi”, ospite anche nel podcast “L’uomo con la
radio”… clicca qui per ascoltare la puntata. https://www.spreaker.com/user/fabriziosilvestri12/luomo-con-la-radio-davide-rossi-ghost-ha
FRANCO FASANO
IO AMO
LA CARRIERA, IL PERCORSO E LE CANZONI DI UN
GRANDE POETA MUSICALE
Prendendo il titolo da un famosissimo brano composto dal cantautore
per Fausto Leali, il libro racconta la carriera, il percorso e le canzoni di
uno dei più poliedrici poeti musicali della nostra storia. Un vero e
proprio viaggio tra le diverse epoche, attraverso cambiamenti sociali
che hanno imposto anche modi differenti di ascoltare la musica, senza
mai privarci del gusto di viverla.
“Io amo” non è solo il titolo di un successo discografico, ma un
approccio compositivo con cui Franco Fasano, autore raffinato che fa
della musica una vera e propria ricerca tra le storie che vive,
sorprende da oltre quarant’anni il pubblico scrivendo brani che
raccontano le sfumature dei sentimenti. Da “Mi manchi” a “Ti lascerò”,
da “Regalami un sorriso” a “Colpevole” passando per grandi classici
dello Zecchino d’Oro come “Goccia dopo goccia” e “Il Katalicammello”
fino a sigle dei cartoni animati come “Piccoli problemi di cuore” e
“Rossana”, il leitmotiv è sempre uno: l’amore.
Per la prima volta Franco Fasano ripercorre la sua lunga carriera fatta
di sorprendenti retroscena e importanti incontri con gli interpreti delle
sue canzoni (Bruno Lauzi, Mina, Mia Martini, Massimo Ranieri, Franco
Califano, Iva Zanicchi, Fausto Leali, Al Bano e tanti altri) e scoperte
straordinarie come Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble (Il Volo).
Una storia incredibile che svelerà segreti e verità della nostra musica
in una lettura appassionante e ricca di emozioni fino all’ultima pagina.
Il libro è curato da Massimiliano Beneggi, critico di musica e teatro
che, attraverso un linguaggio scorrevole e coinvolgente, fa notare
come dentro a ognuno di noi ci sia un po’ delle canzoni di Franco
Fasano. Brani che rappresentano una speranza in più per l’autentica
musica italiana di continuare a esistere mantenendo la sua peculiare
identità e permettendoci di crescere costantemente mantenendo il
nostro lato più fanciullesco, come ammette lo stesso Fasano al
termine di “Io amo”: “Ripercorrendo tutti questi anni, mi rendo conto di
quanto i tempi siano cambiati ma non le regole per cercare di
“rallentare” chi ci impone di crescere in fretta!” Con la prefazione di
Franco Zanetti, direttore di Rockol, Io amo si presenta anche come un
racconto innovativo nella sua struttura: un che “gira a 33 capitoli” da
ascoltare e leggere anche in digitale.
Ogni capitolo avrà infatti un QR code che rimanderà a una serie di
immagini con cui Franco Fasano, proseguendo la passione del padre
fotografo, approfondisce “i tanti momenti” fondamentali della sua vita.
"La passione per la musica” - dice Fasano - “l'ho ereditata da mio
padre, al quale ho dedicato non solo questo libro ma buona parte dei
miei pensieri, soprattutto da quando è prematuramente scomparso.
Fin da ragazzo ha saputo farsi voler bene nell'ambiente dello
spettacolo come fotografo. Lui era capace di cogliere con la sua
macchina fotografica certi momenti sapendo immortalare per sempre
un'emozione. Un po' come succede a me quando, ispirato, riesco a
trasformare quegli attimi in musica”.
Le collane musicali per la cura del copro, dell’anima e della mente. Prodotte
dall’associazione Stefano Francia EnjoyArt, Pomodoro Studio Edizioni
Musicale - Always Record e composte dalla compositrice americana Judie
Collins e dal maestro Ciro Vinci. Ultima produzione "Dillo Alla Danza 2002"
In arrivo "Dillo Alla Danza vol 3" pubblicazione dei musicisti che hanno partecipato alla
Giornata Mondiale della Danza del 30 Aprile a Terni. Con la copertina realizzata con
l'opera del vincitore della sezione visiva del concorso "Dillo Alla Danza", Pierangeli
Antonio, con il quadro "il mio paese", la compilation contiene 11 tracce che comprendono
8 inediti e 3 bonus track, musica d'ascolto e relaxing che spazia dal pop alle ballate rock,
alla new age.
01. Giulia Muti – Opera d’Arte
02. Neroelettrico – La Stanza Favola
03. Roberto Funaro – Come Se
04. Massimo Zanetti - The Old New York
05. Movie Brass Quintet - Clash on Mars
06. Lorenzo Sebastianelli - Carnevale Romano
07. Piera Mussardo - Swing Blues on a Winter Afternoon
08. INK- Bisogna Solo credersi
09. Julie Collins – Happy Feet – Bonus Track
10. Julie Collins – Sweethearts – Bonus Track
11. Ciro Vinci – Iris – Bonus Track
L'associazione Stefano Francia EnjoyArt, con la produzione discografica vuole offrire una
vetrina agli artisti emergenti e non, promuovendo la loro arte, pubblicando stili e generi
diversi. Il listino delle produzioni ALWAYS Pomodoro Studio Edizioni Musicali e Stefano
Francia EnjoyArt è disponibile su tutti i digital store (Spotify, Deezer, Amazon Music,
Apple Music… ) è comprende vari volumi, ognuno dei quali presentano i generi che
spaziano dal pop al rock, dalla Dance to Rhythm al Relaxing.
"Rhythm" è un progetto discografico creato dalla ALWAYS Pomodoro Studio e al quale
l'associazione Stefano Francia EnjoyArt ha aderito subito. Bernando Lafonte ideatore dei
progetti insieme all'artista americana Julie Collis, hanno studiato i ritmi di tutti i balli
proponendo tracce dedicate al Cha Cha Cha, Rumba, Bachata, ritmi che permettono ai
danzatori di esercitarsi e studiare attraverso i battiti della musica.
La musica e la danza aiutano a conoscersi meglio, sondando con cautela e tranquillità le
fragili pieghe del nostro corpo psichico. Secondo la Federazione Italiana Musicoterapia
(FEDIM) “le motivazioni che muovono le persone ad ascoltare o a produrre musica
nascono per lo più dalla necessità pressante di entrare in una dimensione mentale che
permetta il contatto con la propria sfera emotiva, dove è possibile la strutturazione di uno
spazio immateriale gestibile secondo le regole della propria fantasia”. Una serie di
concetti importanti che vanno ad avvalorare il nostro valore della musica: ascoltare
(oppure fare) della musica è una vera a propria attività artistica. Per questo abbiamo
deciso di divulgare anche la collana musicale "Relaxing", brani composti da esperti
esperti in musicoterapia: Julie Collins e Ciro Vinci. I due compositori con le loro
musiche accompagnano chiunque, ballerini e non, nell’attività di rilassamento quotidiano
e meditazione. I brani inclusi nei volumi sono composti a 432 Hz. L’accordo a 432 Hertz
(Hz) risuona con le frequenze fondamentali del vivente: battito cardiaco, replicazione del
DNA, sincronizzazione cerebrale, e con la Risonanza di Schumann e la geometria della
creazione. Le pubblicazioni discografiche prodotte dalla Always - pomodoro studio
edizioni musicali e Stefano Francia EnjoyArt sono state realizzate per divulgare suoni in
grado di influenzare tutte le cose con le quali vengono in contatto. L'esperienza musicale
può influenzare, infatti, molteplici ambiti, come le funzioni cognitive, le capacità motorie,
lo sviluppo emozionale, le abilità sociali e la qualità della vita.
Le varie produzioni psono scaricabili direttamente dai digital store.
IL CASTELLO DEI FALCHI NERI
RECENSIONE EVA SPROCATTI
IL CASTELLO DEI FALCHI NERI
di Marcello Simoni
Prezzo: € 9,90 | Ebook: € 4,99|
Pagine: 320| Genere: Thriller Storico|
Editore: Newton & Compton |
Data di pubblicazione: 28 Giugno 2022
TRAMA
Anno Domini 1233. Dopo aver preso parte
alla crociata di Federico II, il nobile Oderico
Grifone, ormai diventato uomo, fa ritorno alla
dimora di famiglia, una grande magione nella
campagna di Napoli. Il rientro, tuttavia, non è
dei più felici. Sua sorella, Aloisia, è stata
data in sposa a un uomo di dubbia
reputazione, mentre Fabrissa, una giovane
aristocratica con la quale Oderico, prima di
partire per la Terra Santa, aveva intrecciato
una storia d’amore, è promessa a un altro.
Come se non bastasse, la famiglia sembra
essere caduta in disgrazia e il castello, un
tempo ricco e prospero, versa ora in uno
stato di abbandono. Pur non riuscendo a
comprenderne il motivo, Oderico intuisce che
la madre, il padre e il fratello minore gli
nascondono qualcosa. Qualcosa che
riguarderebbe il feudo dei Grifoni, una collina
sulla quale in molti vorrebbero mettere le
mani a causa di un antico segreto custodito
tra i suoi fitti boschi. Nel tentativo di
risollevare le sorti della famiglia, Oderico
resterà coinvolto, suo malgrado, in una serie
di efferati delitti che sembrano avere uno
stretto legame col più grande motivo
d’orgoglio del suo casato: la nobile arte della
falconeria.
Nuovo romanzo del bravissimo Marcello Simoni, l'unico legittimo erede di
Umberto Eco come recita la copertina di questo thriller storico magistralmente
ambientato nell'Italia del 12oo.
Il protagonista è il nobile Oderico di ritorno dalla crociata in Terra Santa.
L'accoglienza che riceverà dalla sua famiglia sarà molto fredda e un sentore
di decadimento e disgrazia permea il nome della sua antica casata ; il loro
castello, un tempo sfarzoso e affollato, ora risulta cupo e in stato di
abbandono.
Il giovane non riesce a capacitarsi che in soli 5 anni le vite dei suoi cari siano
cambiate drasticamente e che la sua amata sia promessa sposa ad un uomo
che di nobile ha ben poco.
L'avvilimento per la perdita dell'amata Fabrissa, lo sbigottimento del
matrimonio dell'amata sorella con un uomo tronfio e viscido e la
consapevolezza che qualcuno ha tramato per farlo credere morto ai suoi cari
lo renderanno battagliero e furioso.
Il padre si rifiuterà di spiegargli cosa sia accaduto e come ha fatto a mettere a
rischio tutte le loro proprietà trattandolo con sufficenza e astio.
Lo manderà a Napoli a chiedere udienza al "giustiziere" Ettore di
Montefuscolo che ha in mano le sorti del suo casato con il conteggio dei debiti
accumulati, ed in seguito dovrà incontrarsi con la badessa Mobilia del
convento dei Santi Marcellino e Festo per cercare di ottenere spiegazioni per i
mancati accordi per l'uso del molino.
Purtoppo le sue domande innescheranno una serie di eventi che sfoceranno
in efferati delitti e complicati complotti.
Oderico sarà accusato ingiustamente delle morti che avverranno in sua
presenza proprio del giustiziere e della badessa.
Intrighi, rancori e antichi segreti verranno alla luce mano a mano che il lettore
si appassionerà alla storia e capirà anche perchè tutti vogliono mettere le
mani sulle terre dei Grifoni! Un grande segreto ci attende.
Lo stile di scrittura è consono al periodo in cui il libro è ambientato, i dialoghi
infatti sono studiati meticolosamente per supportare l'idea di come si parlava
all'epoca e a come erano i rapporti interpersonali tra i vari protagonisti.
Lo scrittore ha reso verosimile il suo romanzo infarcendolo di luoghi reali e
antiche famiglie non reali ma veritiere, si intuisce il profondo studio svolto per
la creazione di una famiglia di antichi natali con la passione per la falconeria e
le relative spiegazioni.
Lo consiglio a chi ama la storia e gli intrighi dei nobili viziosi, a chi ama i
thriller e le storie ben congeniate.
Rubrica a cura del blog
"Il COLORE DEI LIBRI"
http://ilcoloredeilibri.blogspot.com/
LA CREAZIONE È UN
ATTO SPONTANEO
SOLITARIA POLISTIROLO CARTA COLLA TESSUTO
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L'arte è nutrimento dello Spirito e dallo Spirito nasce
La creazione è un atto spontaneo, immediato, che dall'essere
nasce per comunicare attraverso l'artista che ne è il canale
quando la creazione ha preso forma, e solo allora, vedo il
messaggio quello che vedo nelle mie SIGNORE è un invito alla
leggerezza nel suo atteggiamento giocoso, è, l'esigenza di
riportare il femminile con la sua sensibilità e con la potenza
della sua dolcezza https://www.facebook.com/ada.scultrice
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Sono nata a Genova il 19 dicembre 1958
…. con la strada segnata essendo figlia di un artista .
Come spesso avviene rifiuto totalmente questa strada ma,
nonostante me, ci cado dentro.
Nel 1977, definendomi artigiana, incomincio a scolpire il
legno a Saluzzo (CN) e mi dedico al restauro di mobili
antichi specializzandomi nella verniciatura in gommalacca
a tampone e al restauro di sculture lignee
Nel 1993 abbandono il legno e progetto e realizzo
costumi teatrali, marionette in carta-pesta e teatrini per
marionette
Nel 1995 altro cambio, ritorno al mare e mi imbarco su
velieri in Mediterraneo e nei mari Caraibici, riprendo a
lavorare il legno restaurando velieri d'epoca e diventando
stipettaia.
Sempre ai Caraibi, inebriata dai colori di quelle bellissime
isole, continuo a costruire marionette e inizio la
produzione di caleidoscopi.
Sbarco nel 2003 per lavorare nell'edilizia con la
progettazione e realizzazione di ristrutturazioni di vecchie
case inserendo mosaici in diversi materiali, progetto e
realizzo decorazioni di locali pubblici in collage con
cartoncino e resina.
Dal 2009 ritorno alla mia vera passione… LA
SCULTURA... e accetto, accolgo definitivamente L'ARTE
iniziando la produzione delle mie SIGNORE in ceramica
passando poi,
ricca dell'esperienza derivata da tanti tipi di lavori e
dall'utilizzo di così diversi materiali, a tecniche diverse che
mi permettono di giocare senza limiti
LE DONNE DI ADA POLISTIROLO CARTA COLLA TESSUTO GOMMA BASE DI FERRO CM 95
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LA MER 2015 50X70X190
LEGNO POLISTIROLO
CARTAPESTA RESINA
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CARTAPESTA CORDA
RESINA
IL GRUPPO
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CM 95
Roma
29/30 Aprile
2023
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Trucco per ogni evento
I consigli di Mauri Menga Make-up Artisti
Nella storia degli stili del trucco abbiamo imparato ad apprezzare nuove mode, abbiamo visto tramontare velocemente
alcune tendenze, abbiamo visto tornare dei beauty trends particolari. Quest’anno sarà una vera esplosione di colore, in
cui tonalità creative colorano labbra e occhi in modo unico e incredibile, dove gli occhi si trasformano in piccole opere
d’arte dove ombretti pastellati glitter in polvere libera a strass e cristalli si fondono tra loro, in modo energico,
sgargiante, oppure dove le labbra tornano protagoniste, un punto luce rosso ultra femminile che non può passare
inosservato! Per le amanti del nude look e della bellezza al naturale, è chiaro che ognuna fa quello che vuole di sé e del
proprio corpo quindi non è necessario doversi arrendere alle nuove tendenze make up ma continuare con la propria
scelta di trucco ideale. Ecco che, il make up, quest’anno dà libero sfogo alla creatività, con nuances vibranti che emanano
energia e celano la bellezza vera, per dar vita a trucchi più fantasiosi, artistici, dove le tinte opache o laccate tornano
protagoniste con un risultato davvero d’effetto.Prima di passare a fondotinta & Company, dobbiamo infatti assicurarci di
avere il viso ben pulito e idratato. Mai sottrarsi, quindi, ai 3 step quotidiani di skin care: latte detergente o acqua
micellare e tonico, eventuale siero, e immancabile crema idratante (nutriente per le pelli secche, opacizzante per quelle
grasse e delicata per quelle sensibili). Questi piccoli gesti sono le fondamenta su cui costruire qualsiasi tipo di make-up e
avere dei risultati invidiabili.
Prima di passare a fondotinta & Company, dobbiamo infatti assicurarci di avere il viso ben pulito e idratato. Mai sottrarsi,
quindi, ai 3 step quotidiani di skin care: latte detergente o acqua micellare e tonico, eventuale siero, e immancabile crema
idratante (nutriente per le pelli secche, opacizzante per quelle grasse e delicata per quelle sensibili). Questi piccoli gesti
sono le fondamenta su cui costruire qualsiasi tipo di make-up e avere dei risultati invidiabili. Il trucco per una festa estiva
ha le sue regole, anzi poche regole che ti permetteranno non solo di brillare dal vivo, ma che avranno anche ampia
risposta sul tuo profilo Instagram. Festa, matrimonio, appuntamento all'aperto: il tempo non conta qui. Di solito iniziamo
a suonare prima del tramonto e torniamo a casa prima che sorga di nuovo il sole. Sfatiamo un falso mito a cui ancora
molte, troppe, donne credono ciecamente: il primer non va usato solo per le occasioni speciali. Il primer è l’alleato ideale
per chiunque utilizzi abitualmente il make-up, non soltanto prepara la pelle uniformandola e levigandola ma, soprattutto,
funge da “garante” per il nostro trucco perché lo fissa rendendo estrema la sua durata. Il primer è indispensabile se si
devono trascorrere lunghe giornate fuori casa o se si vuole avere un make-up perfetto e di lunga durata
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Prima di applicarlo, riscaldalo un po’ fra le dita e poi picchiettalo sul
viso. Pertanto, prima di scegliere una base, considerare le previsioni del
tempo. La temperatura e l'umidità sono importanti. L'aria calda e secca
fa sì che il tuo fondotinta si asciughi rapidamente, rivelando la pelle
secca e le rughe. A sua volta, l'idratazione renderà il viso più luminoso.
Quindi, prima di tutto, applicare in sottofondo un fondo livellante, che
fungerà da barriera insormontabile all'aria secca o umida. Non
dimenticare il correttore. Ora che hai creato un incarnato uniforme e
levigato, non ti resta che nascondere quei difetti più evidenti, e che hanno
tenuto testa anche al fondotinta, applicando un po’ di correttore. Nascondi le
imperfezioni senza esagerare col prodotto e scegliendone uno della stessa
tonalità del fondotinta, o di un tono più chiaro; picchiettalo sulle occhiaie o su
altri punti più evidenti e rendi il tuo viso perfetto, luminoso intorno agli occhi!
La base trucco perfetta non è ancora terminata, fondotinta e correttore
uniformano il viso ma tendono ad appiattirlo. Questo step è quindi incentrato
su come dare volume ed enfatizzare quelle aree che ci aiutano a scolpire il
viso rendendolo così perfetto. Il blush ti aiuta a ottenere un effetto turgido ed
elastico, mentre con terra e illuminante puoi creare contouring e strobing
laddove ne hai più bisogno (per assottigliare il naso, scolpire gli zigomi,
affinare l’ovale, rendere meno lungo il viso e così via). Copri il fondotinta con
un po' di cipria traslucida. Ma non esagerare, una carnagione completamente
spenta è già fuori moda. Inoltre, salva i successivi strati di polvere per dopo.
Stendere la cipria sul viso con un pennello grande e morbido, così non c'è il
rischio di applicarla in modo non uniforme. Se esageri, spazzola via l'eccesso
con una spazzola pulita. Il trucco del truccatore: intorno agli occhi, applica
una cipria più chiara, puoi uniformare il colore della porcellana. Questo è un
ottimo modo per schiarire le ombre e illuminare l'area intorno agli occhi.
Copri il fondotinta con un po' di cipria traslucida. Ma non esagerare, una
carnagione completamente spenta è già fuori moda. Inoltre, salva i successivi
strati di polvere per dopo.
Luminoso e sfavillante, il trucco occhi dell’estate 2022 si accende in una
moltitudine di glitter. Polvere di stelle, che si posa sulle palpebre creando
giochi di luce coloratissimi e pronti a brillare fino al sorgere del sole.
Una tendenza delicata, ma che rispecchia la volontà di abbandonare il
minimalismo in favore di make up scenografici. Il trucco occhi glitter
dell’estate 2022, d’altra parte, incarna il gusto della Gen Z per la teatralità. Il
risultato è un make up occhi creativo, che mescola glitter in polvere libera a
strass e cristalli.
Un tripudio di colori e texture, da applicare seguendo l’impeto della propria
creatività. Ecco allora che sugli occhi si intrecceranno linee dorate e dal finish
metallizzato, ma anche glitter in libertà, portati oltre le palpebre e sfumati su
tutto il viso. O, ancora, minuscoli cristalli, tanto brillanti da dare vita a un
effetto bagnato che ricordi la luna che si riflette sull’acqua.
La cosa più importante da ricordare, quando si parla di trucco occhi con
glitter, è di osare senza paura. Spettacolare o più minimal, il make up con
brillantini deve essere portato fieramente, in tutta la sua brillantezza.
Le guance lucide sono di moda da diverse stagioni, pertanto, vale la pena
aggiungere loro lucentezza con un fard polvere o in crema con illuminante.
Applicare lungo le guance e attraverso il ponte del naso. Il trucco brillerà e la
carnagione diventerà fresca
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L'inchiostro macchiato è il problema più comune che
si verifica durante le feste estive. Quando fa caldo, il
mascara può dissolversi e non solo macchiare, ma
anche influenzare la palpebra superiore. Cosa fare
per evitare macchie di inchiostro intorno agli
occhi? Invece di controllare il trucco allo specchio di
tanto in tanto, applica una base sulle ciglia che,
come quella applicata sotto il fondotinta, fungerà da
fissatore. Inoltre, nutre e rinforza anche le ciglia. E
se torni da un matrimonio o una festa al mattino, usa
il mascara waterproof. Non preoccuparti se
appiccica le ciglia, puoi anche applicare due mani di
mascara. Ebbene sì, il trucco labbra anni Novanta è
tornato prepotentemente alla ribalta negli scorsi mesi
e continua ad essere amatissimo anche
quest’estate. Questo tipo di trucco consiste nel
tracciare una linea labbra leggermente più scura del
rossetto che si utilizza per truccare l’interno delle
labbra. Si tratta di una tendenza in cui probabilmente
siamo maestra assolute, dato che l’abbiamo messa
in atto per tanti anni, quindi tanto vale sfoggiarla
anche nell’estate 2022. Il segreto sta nell’utilizzare
una matita che sia solo un tono più scuro rispetto al
colore del rossetto, senza creare una discrepanza
troppo accentuata tra i due colori.
Questo trucco è l’ideale per chi ha labbra sottili o
vuole comunque dare l’impressione di avere labbra
più grandi grazie all’utilizzo di un colore più chiaro al
centro del make up.
E se vogliamo davvero spingerci oltre, possiamo
terminare il trucco con uno strato di gloss per far
brillare le labbra e farle apparire ancora più grandi!
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BULGARIA
Alla scoperta delle
SABBIE D'0R0
Elza De Paola
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La località balneare “Sabbie d’oro”, soprannominata anche “La perla del Mar
Nero” è una delle mete più belle e ricercate del turismo della Bulgaria. E’ situata
nelle vicinaze di Varna, in un’area di colline verdeggianti che scendono
lentamente verso la costa del Mar Nero con le sue spiagge assolate. E’ una
località animata, piena di colori e di numerose possibilità di svago per chi la
sceglie per le vacanze al mare. Ci sono molti alberghi, un mix di fascino,
modernità e affidabilità, con delle piscine pulite, non importa il numero di stelle.
Ovunque sono disseminate oasi di verde riposante, e di silenzio disturbato
soltanto dai canti degli uccelli tra i numerosi alberi, e dai suoni delle voci dei
turisti. Gli alberghi offrono ottimi servizi all inclusive, e propongono ai loro ospiti
dei menù tipici della Bulgaria ma anche della cucina internazionale. Le spiagge,
dalla sabbia fine e dorata, si snodano per alcuni chilometri abbracciando il Mar
Nero con le sue acque pulite , spesso più fresche rispetto alle acque degli altri
mari, ma sempre bellissime con tutte le tonalità di blu, di turchese e di splendido
azzurro. Ombrelloni comodi lettini abbelliscono le spiaggia per la diversità dei
colori e delle forme. Il lungomare è pieno di negozi, di bancarelle, bar, caffè. Da
queste parti si vende di tutto, dagli immancabili souvenir, ad articoli per la
spiaggia, giocattoli, vestiti, borse, dipinti e diversi oggetti gablontz fino a preparati
culinari come panini o dolci diversi. Mentre di giorno l’atmosfera è animata dalla
grande folla dei turisti in spiaggia per prendere il sole, e per approfittare
dell’acqua marina, quando arriva la sera il quadro cambia radicalmente. Le
spiagge rimangono quasi deserte, la gente si riversa sul lungomare per le belle
passeggiate fino a tarda notte. I numerosi ristoranti eleganti, molti affacciati sul
mare, invitano a fermarsi per una cena servita sulle splendide terrazze, immersi
nel soffio rinfrescante della brezza marina o, magari, per una cena romantica
avvolti nei colori affascinanti del tramonto. Si può anche salire sulla terrazza del
ristorante del Tour Eiffel, una copia in miniatura dell’ originale di Parigi provando
inevitabilmente una bella emozione. Ci sono delle discoteche, dei club che
offrono dei servizi raffinati, ma costosi dove ci si diverte con della musica live. Ci
sono anche dei Casinò per le persone interessate. Ovunque si sente parlare in
lingue diverse, tedesco, dei rumeno, inglese, russo.... Non mancano, inoltre, i
Pubscelti soprattutto dai giovani. Per i bambini , si trovano giostre ovunque. La
ruota panoramica svetta orgogliosa sul lungomare invitando la gente a salire per
ammirare dall’ alto il panorama circostante. I parchi e le strade sono pulite, ben
mantenute. Sono contenta di aver potuto trascorrere una bella vacanza in questo
luogo meraviglioso che offre tantissimo ai turisti. Sento ancora il dolce profumo di
tiglio in fiore che inebriava l’aria e le strade di sera; ho ancora nella mente il Mar
Nero sempre agitato e dai colori forti blu edazzurro, le spiagge dorate, il sole, la
brezza marina. Ricordi, indelebili, di un’ estate bulgara, incredibilmente bella…
ESTATE - AUTUNNO,
COSA COMPORTA IL CAMBIO DI STAGIONE
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Si riprende il ritmo quotidiano con la testa ancora in vacanza. I pensieri corrono veloci ma il cuore rimane inchiodato
a luoghi da sogno. Città , mare, montagna, campagna. Dove vi hanno portato i vostri viaggi estivi?
Come non posso parlarvi di una delle città più affascinanti del mondo, chiamata anche la Parigi del sud America? Sto
parlando chiaramente di Buenos Aires.
Caratteristica della città è quella di essere suddivisa nei suoi famosi barrios (i quartieri). Fondata nel 1536 dallo
spagnolo Pedro de Mendoza, per un secolo e mezzo fu tagliata fuori dalle principali rotte del sud America. Buenos
Aires oggi è una città moderna, ma che ha saputo conservare le sue vecchie tradizioni e alcuni dei suoi angoli più
affascinanti. È una destinazione capace di sorprendere e di far innamorare qualsiasi visitatore.
La capitale argentina ha nutrito la creatività di alcuni tra i più grandi scrittori e artisti del ’900. Nei caffè, nelle strade,
nei quartieri della più europea tra le città del sud America si respira da sempre un’aria densa e sospesa come fosse
un luogo dell’anima prima ancora che una grande metropoli.
Buenos Aires è una gemma, una città difficilmente superabile in bellezza e in fascino, una città dall’architettura
europea e dalla mentalità prettamente argentina. La chiamano “La Encantadora”, l’incantatrice, ed in effetti incanta,
influenza, condiziona…giorno dopo giorno.
Patria del Tango, il ballo per eccellenza della passione che qui non viene considerato solo un ballo ma una forma
poetica ed artistica. Passeggiando per le vie di Buenos Aires ve ne accorgerete. Nei luoghi di maggior afflusso di
turisti, per esempio nei quartieri La Boca e Palermo, troverete ballerini che si esibiscono in strada. In pratica è una
vera e propria forma di street art della capitale.
Una megalopoli a misura d’uomo ricca di eventi e luoghi storici da visitare. La presenza di italiani rende il tutto molto
Italy. Da visitare il museo dedicato a Carlos Gardelar il famoso ballerino di tango nazionale. La Plaza de Mayo, dove
si trova la Casa Rosa, sede centrale del potere esecutivo argentino, sede del governo ed del Banco Nazional. Il
Teatro Colón, in Plaza Lavalle, a fianco l’Avenida de 9 Julio, riconosciuto tra i primi 10 teatri lirici al mondo
(addirittura tra i primi 5 per acustica). La Central metropolitana: la cattedrale si affaccia sulla Plaza de Mayo e
rappresenta un importante punto di riferimento religioso della città, edificio storico significativo per tutta la nazione in
quanto ospita la tomba di José de San Martìn, l'eroe venerato dagli argentini. El Ateneo un grande teatro trasformato
in libreria. Il Malba, il museo di Arte Latino Americana, dove rivivere la storia d’arte moderna e contemporanea con
autori come Tarsilia Do Amiral, Frida Kahlo e Antonio Berni. Altro vanto e meraviglia della città di Buenos Aires sono
i quartieri dove si può conoscere e respirare la vera realtà argentina. La Recoleta, un elegante quartiere residenziale
di classe con edifici in stile liberty. La sua piazza centrale, Plaza Francia, è piena di caffetterie, ristoranti e attrazioni
turistiche come la Chiesa del Pilar e il famoso Floralis Genérica - un'immensa statua d'acciaio a forma di fiore i cui
petali si aprono e si chiudono a seconda dell'ora del giorno.
Nel cuore del quartiere si trova la sua attrazione più famosa: il cimitero monumentale de la Recoleta, un labirinto di
maestosi mausolei e monumenti in stile art-deco o neoclassico luogo di eterno riposo per le personalità nazionali di
spicco tra cui Evita Perón. Questo cimitero artistico è considerato come un vero monumenti nazionale per la sua
bellezza. Il quartiere di Palermo, è il più grande in città, è considerato il principale luogo di svago dei cittadini locali.
Sede di molti dei parchi più grandi e conosciuti della città come il Jardín Botánico, con i suoi tanti laghi, ponti,
sculture, con circa 5.000 specie di fiori provenienti da tutto il mondo disseminati su 20 acri di territorio verde. Una
visita la meritano anche gli splendidi giardini giapponesi con la loro grande varietà di bonsai, mostre di artigianato
tradizionale e centro culturale.
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La cucina è basata su carni di grande qualità, tipiche di piatti come l’asado e le las empanadas. La bevanda
principale è invece il Mate, un’ infusione preparata con le foglie di erba Mate, agrifoglio sempreverde, insaporita
con zucchero, buccia di limone o arancia. Tipiche sono anche i Churizos, grosse salsicce di bovino e suino. I
prodotti della vasta campagna intorno a Buenos Aires caratterizzata dai grandi allevamenti di bovini ed equini, da
immensi campi di grano e di mais. Il tipico vino cittadino è il “Rosso Tinto” un vino rosso molto astringente. I Caffè
sono molto importanti per la società argentina in generale. Il Locro una zuppa tradizionale di cui, come capita
spesso con queste ricette, esistono infinite varianti. Normalmente si prepara con mais e “zapallo” (zucca) ed include
differenti carni fra le quali si trovano la pancetta, la trippa e la salsiccia. È un piatto molto nutriente e tipico della
stagione invernale, e viene cotto per ore a fuoco lento. È d’abitudine, però, consumarlo anche il 25 di maggio, il
giorno in cui si commemora il primo governo argentino. L’ Empanada argentina, un tipico finger food chiuso su sé
stesso, a forma di mezzaluna, simile al panzerotto. Fritte o al forno, le empanadas si preparano in modi diversi a
seconda della regione. Anche il ripieno cambia a seconda del luogo di preparazione, ma i più popolari restano quelli
a base di carne, mais, cipolla o formaggio.
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INGREDIENTI PER 4 PERSONE
1 KG DI CARNE DI MANZO
(COSTATO O PUNTA DI PETTO CON OSSA)
5 GR DI ROSMARINO
CUMINO, PEPE NERO
AGLIO, TIMO
MIELE Q.B
1 LIMONE
PROCEDIMENTO
Marinare la carne con il succo di limone e le spezie massaggiandola accuratamente. Farla riposare per tutta la notte in frigorifero.
Scolarla e cuocerla su la Parilla ( tipica griglia), in forno per 2,5 ore a bassa temperatura intorno ai 160° C in modalità grill girandola
spesso oppure sullo spiedo su brace. Servire calda e tagliare al momento. Accompagnare con la famosa salsa Chimichurri
INGREDIENTI
11 PEPERONE
1 PEPERONE VERDE
1 PEPERONCINO PICCATE
1 POMODORO
2 SPICCHI D’AGLIO
½ BICCHIERE DI OLIO EVO
½ BICCHIERE DI ACETO BIANCO
PREZZEMOLO, TIMO, MAGGIORANA,
SALE
PROCEDIMENTO
Pulire tutti gli ingredienti, tritarli finemente e mescolarli tutti assieme aggiungendo olio e aceto, aggiustare di sale e peperoncino.
Servire con la carne.
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INGREDIENTI PER 4 PERSONE
1150 GR FECOLA DI PATATE
150 GR DI FARINA 0
125 GR BURRO
75 GR DI ZUCCHERO
SCORZA DI UN LIMONE
1 UOVO
1 TUORLO
1 PIZZICO DI BICARBONATO
PER RIPIENO
350 GR DI DULCE DE LECHE
PER DECORARE COCCO RAPÈ IN SCAGLIE
PROCEDIMENTO
Lavorare lo zucchero con il burro fino a renderlo in pomata, aggiungere il tuorlo e l’uovo intero.
Aggiungere la fecola e la farina setacciata, la scorza di limone grattugiata. Lavorare con una planetaria o un frullino elettrico fino ad
ottenere un composto omogeneo. Avvolgere l’impasto con la pellicola e fare riposare per 2 ore in frigorifero.
Passate le 2 ore di riposo, riprendere l’impasto, stenderlo con un mattarello ad un’altezza di 5 mm. Con l’ausilio di un coppapasta ricavare
dei dischi di 4 cm di diametro e posizionarli su una teglia foderata di carta forno. Fare riposare per 10 minuti in frigorifero.
Cuocere i dischetti in forno caldo a 180° C per 10 minuti. Quando saranno pronti, sfornarli e farli raffreddare.
Una volta freddi cospargere la superficie di metà dei biscotti con il Dulce de Leche e sovrapporre con l’altra metà senza.
Spolverare di cocco rapè e servire.
INGREDIENTI
INGREDIENTI X 6 P
750 ML DI LATTE
250 ML DI PANNA FRESCA
280 GR DI ZUCCHERO
2 GR DI BICARBONATO
1 BACCELLO DI VANIGLIA
UN PIZZICO DI SALE IN SCAGLIE
PROCEDIMENTO
Prelevare i semi di vaniglia incidendo la bacca.
Versare tutti gli ingredienti in una pentola capiente, mescolare con una frusta e mettere su fuoco dolce. Quando sarà trascorsa circa
½ ora il composto risulterà ambrato, abbassare la fiamma al minimo e continuare la cottura per un’altra ½ ora sempre mescolando.
Versare il Dulce de Leche in vasetti di vetro sterilizzati e fare raffreddare. Conservare in frigorifero.
COCKTAIL: IL GIUSTO BILANCIAMENTO DEI SAPORI
i consigli di Danilo Pentivolpe - Bartender
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Lo sapevate che eleganza e purezza donano
sapore, carattere e stile al cocktail? Il Bartender
deve essere anticonformista e controllare l’equilibrio
di una bevanda, destreggiandosi tra sapori delicati,
pungenti e corposi; ciò permetterà la nascita di un
soggetto competente ed un leader nel suo bar.
Un repertorio fatto di competenza e professionalità
può, infatti, arricchire l’esperienza del vostro bar di
fiducia e fare in modo che si intraprenda una nuova
esperienza sensoriale.
Il segreto sta nel selezionare bene le materie prime,
i liquori e, ovviamente, il prodotto fresco.
Il primo processo di creazione è sempre quello di
cercare di individuare gli ingredienti e pensare a
come espanderne i sapori.
Ad esempio, in autunno sarebbe bello vedere drink
a base di castagne ed uva, mentre in estate
prediligere gusti floreali come melone e anguria.
Insomma, il segreto è nascosto in non più di tre o
quattro ingredienti e nel migliorare il gusto
intrinseco di un prodotto in qualcosa di più
interessante.
È importante non esagerare con la quantità di
alcool in quanto quest’ultimo può risultare troppo
aggressivo, rovinando appunto l’armonia tra ciò che
nasce e si percepisce.
In Italia abbiamo poche realtà che adottano questo
metodo alla barra, ma in alcuni bar all’estero , già
da tempo, alcuni veri appassionati della miscela del
nettare D’Ambrosia, addirittura richiedono
prenotazione fino a una settimana prima!
Vi posso garantire che se varrà la Pena
sicuramente frequentare un bar che adotta la
filosofia del bere miscelato!
Instagram: https://www.instagram.com/danilo_pentivolpe/
WEB SITE: www.bartendersclassheroes.com
Facebook: https://www.facebook.com/pentivolpe.danilo/
Danilo Pentivolpe
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LE “GIORNATE DELLE CASTAGNE”
NELLA REGIONE DI LANA
IN ALTO ADIGE
Sono ormai 25 gli anni in cui i comuni di Lana, Foiana e Tesimo-Prissiano,
celebrano da metà ottobre ai primi di novembre il frutto della castagna.
Keschtnriggl, le Giornate delle castagne, è un evento che valorizza
l’importanza della castagna nella storia di questo territorio, di cui il castagno
e il suo frutto fanno da sempre parte nel paesaggio e nella cultura locali.
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Nel Medioevo, la castagna era un prezioso alimento di base
della popolazione e ancora oggi è uno degli ingredienti
protagonisti dei piatti autunnali in Alto Adige. Soprattutto nelle
osterie o nelle cantine antiche, ricette a base di castagne
vengono messe in evidenza e interpretate in stile moderno, anche
grazie all’antica usanza del Törggelen. Dal 16 al 30 ottobre 2022,
alcuni ristoranti selezionati porteranno in tavola piatti tradizionali
e sorprendenti creazioni innovative a base di castagna,
riservando ai visitatori esperienze culinarie molto particolari,
insieme ad un programma di eventi culturali, di usanze
tradizionali e di appuntamenti escursionistici a tema in compagnia
di una guardia forestale o di un contadino del posto che offriranno
momenti piacevolmente interessanti. "Keschtnriggl", il titolo della
manifestazione, deriva dal nome dell’utensile in legno di castagno
e salice, tipico del Burgraviato, che da secoli viene utilizzato per
sbucciare le caldarroste. Sono stati proprio i contadini viticoltori
del territorio intorno a Merano ad inventarlo, per evitare di
sporcarsi le mani nello sbucciare le castagne arrostite. Il cesto,
dalla caratteristica forma ovale, è lungo circa 70 centimetri ed è
in grado di separare il guscio della castagna arrostita dal frutto,
semplicemente scuotendo le caldarroste al suo interno.
Un personaggio immancabile nelle Giornate delle castagne è
Johann Laimer, noto a tutti come “Hans”: ogni giorno di
Keschtnriggl prepara le sue caldarroste davanti all’ufficio
dell’Associazione turistica di Lana e dintorni in via Andreas Hofer
a Lana e le offre, fumanti e gustose, ai passanti.
Il cuore dell’evento Keschtnriggl è la Festa a Foiana, che
quest’anno si terrà il 16 ottobre, dalle 10.00 alle 18.00: musiche
tradizionali, mercato contadino, artigianato tipico, bancarelle,
piatti della tradizione contadina e specialità a base di castagna,
escursioni guidate al Sentiero didattico sul castagno con le
Guardie Forestali dalle 14 rappresentano il programma della
giornata.
Il Sentiero didattico sul castagno di Foiana è un percorso
particolarmente adatto ai bambini, perché in piano e senza
difficoltà; dieci stazioni tematiche, in parte interattive, raccontano
tutto sul castagno, dal legno ai frutti, illustrandone anche le
diverse varietà. L’ingresso al sentiero è messo in evidenza da
una grande scultura a forma di riccio, dopo il campo sportivo di
Foiana.
Le Giornate delle castagne in questa zona di Alto Adige hanno
portato alla creazione di una vera e propria linea di golose
specialità con il marchio KESCHTNRIGGL:
Cuori di castagna originali del maso Wieserhof di Lana: una fine
purea di castagne a forma di cuore, ricoperta di cioccolato e
ripiena di panna montata;
Dolce di castagne e panettone del panificio Schmidtdi Lana;
Pralina: una coppetta di fine cioccolato al latte, ripiena di soffice
crema di castagne e gelatina di mirtilli rossi, ricoperta di
cioccolato bianco; e panettone artigianale, addizionato con
castagne locali selezionate, entrambi della pasticceria Mair
Andreas di Nalles.
Un prodotto davvero innovativo è Castanea, il gin alla castagna,
prodotto proprio nella zona di Lana e dintorni.
Per ulteriori informazioni: keschntriggl.it
Per informazioni su Regione di Lana: lanaregion.it.
Pensiero del mese
DI FRANCESCA MEUCCI - DIRETTRICE DI SOLOMENTE
Dopo un'estate bollente arriva il fresco e si può
camminare. Cammina cammina vedi tante cose,
camminando in campagna il tuo sguardo vaga tra
case sparse, alberi, colline, campi coltivati e non, il
cielo, qualche nuvola, ...
Cammina cammina si fa buio. Quasi buio. Le
finestre e i portici si illuminano. Da lontano osservi
quelle lucine e mentre ti avvicini ti ricordano
qualcosa. Ma certo! È l'impero della luce! L'impero
della luce è un tema ripetuto almeno in tre tele di
René Magritte, che è il mio pittore preferito. Ho in
casa la riproduzione di quello del 1949. Le luci
illuminate delle finestre e delle case mi affascinano
da sempre. Immagino tutto quello che può
succedere dentro. Una coppia che balla. Una
famiglia a cena. Amiche che chiacchierano.
Ragazzi che guardano la partita. Un anziano che
parla al telefono sperando che qualcuno lo vada a
trovare. Bambini che giocano. Fidanzati che
amoreggiano. Qualcuno che lavora. Qualcun'altro
che dipinge. E chissà quante cose succedono.
Dietro quelle luci scorre la vita in tutte le sue
manifestazioni. Dietro quelle finestre ci siamo
anche noi. Magari lì fuori c'è una persona che sta
guardando proprio le nostre e si chiede cosa
stiamo facendo. Alla fine l'impero della luce è
come una metafora della vita. E a settembre
ricomincia la vita, quella vera.
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PH© MONICA IRMA RICCI
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