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TuttoBallo 20 n.30 SettembreOttobre 2022EnjoyArt

Settembre andiamo. É tempo di migrare. Così scriveva nel 1903 il mio corregionale Gabriele D’Annunzio. E prendendo in prestito l’inizio di questa bellissima poesia dal titolo “Pastori d’Abruzzo”, voglio presentare il nuovo numero di TuttoBallo20. L’arrivo dell’autunno saluta l’estate. Settembre porta con sé tanta malinconia, finito il tempo del riposo si prende a lavoro. Settembre, però, è anche il mese che segna un nuovo inizio. Non a caso si dice che Ferragosto è il Capodanno dell’Estate. Dopo il 15 agosto ripartono progetti, nuovi lavori perfino nuovi amori. In questo numero, ancora una volta doppio, per scelta del direttore, ossia io, Fabrizio Silvestri, vi presentiamo vari articoli legati agli ultimi eventi d’estate e ai primi dell’autunno. Partendo col Festival del cinema di Venezia, che omaggiamo dedicando la copertina a Catherine Deneuve bellezza e bravura del cinema francese e internazionale che ha ricevuto il premio alla carriera. La contro copertina invece, è dedicata alla danza con la presentazione di una dea nipponica, Yuriko Nishihara, solista del corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo. Con tanta gioia vi presentiamo anche due nuove promesse della danza, i giovanissimi Emanuele Mascitti e Vittoria Baraldi, entrambi premio della critica World Dance Award – Como Lake Edition 2002, un premio conferito da Tuttoballo20, nell’evento co-diretto da Lella Colombo e ad Antonio Desiderio. I due astri nascenti sono stati fotografati in esclusiva dalla nostra magnifica fotografa Monica Irma Ricci. In questo numero troverete anche articoli sui viaggi, benessere, cucina, cocktail… molto altro. Buona lettura

Settembre andiamo. É tempo di migrare.
Così scriveva nel 1903 il mio corregionale Gabriele D’Annunzio. E prendendo in prestito l’inizio di questa bellissima poesia dal titolo “Pastori d’Abruzzo”, voglio presentare il nuovo numero di TuttoBallo20.
L’arrivo dell’autunno saluta l’estate. Settembre porta con sé tanta malinconia, finito il tempo del riposo si prende a lavoro.
Settembre, però, è anche il mese che segna un nuovo inizio. Non a caso si dice che Ferragosto è il Capodanno dell’Estate. Dopo il 15 agosto ripartono progetti, nuovi lavori perfino nuovi amori. In questo numero, ancora una volta doppio, per scelta del direttore, ossia io, Fabrizio Silvestri, vi presentiamo vari articoli legati agli ultimi eventi d’estate e ai primi dell’autunno. Partendo col Festival del cinema di Venezia, che omaggiamo dedicando la copertina a Catherine Deneuve bellezza e bravura del cinema francese e internazionale che ha ricevuto il premio alla carriera. La contro copertina invece, è dedicata alla danza con la presentazione di una dea nipponica, Yuriko Nishihara, solista del corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo. Con tanta gioia vi presentiamo anche due nuove promesse della danza, i giovanissimi Emanuele Mascitti e Vittoria Baraldi, entrambi premio della critica World Dance Award – Como Lake Edition 2002, un premio conferito da Tuttoballo20, nell’evento co-diretto da Lella Colombo e ad Antonio Desiderio. I due astri nascenti sono stati fotografati in esclusiva dalla nostra magnifica fotografa Monica Irma Ricci. In questo numero troverete anche articoli sui viaggi, benessere, cucina, cocktail… molto altro. Buona lettura

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30

Catherine Deneuve

Venezia 2022: Leone d’Oro alla Carriera

© F R E E P R E S S O N L I N E - v i e t a t a l a r i p r o d u z i o n e D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r y "


TuttoBallo - SETTEMBRE - OTTOBRE 2022 - n. 30

Copertina: CATHERINE DENEUVE © ph Archivio Storico della Biennale di Venezia

contro copertina . Yuriko Nishihara, ph© Monica Irma Ricci

Editore "Stefano Francia" EnjoyArt

Direttore - Fabrizio Silvestri

Vice direttore - Eugenia Galimi

Segretaria di redazione - Pina delle Site

Redazione - Marina Fabriani Querzè

COLLABORATORI: Maria Luisa Bossone, Antonio Desiderio, Francesco

Fileccia, David Bilancia, Giovanni Fenu, Mauri Menga, Sandro Mallamaci,

Walter Garibaldi, David Iori, Giovanni Battista Gangemi Guerrera, Lara Gatto,

Lucia Martinelli, Patrizia Mior, Ivan Cribiú, Danilo Pentivolpe, Alessia

Pentivolpe, Carlo De Palma, Rita Martinelli, Assia Karaguiozova, Federico

Vassile, Elza De Paola, Giovanna Delle Site, Jupiter, Francesca Meucci,

Alberto Ventimiglia.

Fotografi: Luca Di Bartolo, Monica Irma Ricci, Elena Ghini, Cosimo Mirco

Magliocca Photographe Paris, Monica Irma Ricci, Luca Valletta, Raul Duran,

DsPhopto, Raul, Alessio Buccafusca, Alessandro Canestrelli, Alessandro

Risuleo. Altre foto pubblicate sono state concesse da uffici stampa e/o

scaricate dalle pagine social dei protagonisti.

Le immagini e le fotografie qui presentate, nel rispetto del diritto d’autore,

vengono riprodotte per finalità di critica e discussione ai sensi degli artt. 65

comma 2 e 70 comma 1bis della Lg. 633/1941.

É vietata la copia e la riproduzione dei contenuti e immagini in qualsiasi forma.

É vietata la redistribuzione e la pubblicazione dei contenuti e immagini non autorizzata espressamente dal

direttore. I collaboratori cedono all'editore i loro elaborati a titolo gratuito.

Testata giornalistica non registrata di proprietà: ©ASS: Stefano Francia EnjoyArt

per contattare la redazione Tuttoballo20@gmail.com

Contro Copertina

Settembre andiamo. É tempo di migrare.

Così scriveva nel 1903 il mio corregionale Gabriele

D’Annunzio. E prendendo in prestito l’inizio di questa

bellissima poesia dal titolo “Pastori d’Abruzzo”, voglio

presentare il nuovo numero di TuttoBallo20.

L’arrivo dell’autunno saluta l’estate. Settembre porta con sé

tanta malinconia, finito il tempo del riposo si prende a lavoro.

Settembre, però, è anche il mese che segna un nuovo inizio.

Non a caso si dice che Ferragosto è il Capodanno dell’Estate.

Dopo il 15 agosto ripartono progetti, nuovi lavori perfino nuovi

amori. In questo numero, ancora una volta doppio, per scelta

del direttore, ossia io, Fabrizio Silvestri, vi presentiamo vari

articoli legati agli ultimi eventi d’estate e ai primi dell’autunno.

Partendo col Festival del cinema di Venezia, che omaggiamo

dedicando la copertina a Catherine Deneuve bellezza e

bravura del cinema francese e internazionale che ha ricevuto

il premio alla carriera. La contro copertina invece, è dedicata

alla danza con la presentazione di una dea nipponica, Yuriko

Nishihara, solista del corpo di ballo del Teatro Massimo di

Palermo. Con tanta gioia vi presentiamo anche due nuove

promesse della danza, i giovanissimi Emanuele Mascitti e

Vittoria Baraldi, entrambi premio della critica World Dance

Award – Como Lake Edition 2002, un premio conferito da

Tuttoballo20, nell’evento co-diretto da Lella Colombo e ad

Antonio Desiderio. I due astri nascenti sono stati fotografati in

esclusiva dalla nostra magnifica fotografa Monica Irma Ricci.

In questo numero troverete anche articoli sui viaggi,

benessere, cucina, cocktail… molto altro. Buona lettura

© F R E E P R E S S O N L I N E r i p r o d u z i o n e r i s e r v a t a - D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r t "


STEFANO FRANCIA ENJOYART - POMODORO STUDIO ALWAYS

presentano

la collana musicale

EnjoyArt

DISPONIBILE SU TUTTI I DIGITAL STORE


Silent Waves

Danza la tua danza, Vivi la tua vita

La silent waves e’ una pratica di danza libera di riconnssione con se stessi e la natura.

Si danza in Natura con e cuffie ognuno con la sua cuffia ma tutti con la stessa musica.

Silentwaves è una pratica di danza consapevole, un viaggio musicale, un esperienza interiore per arrivare all’estasi.

Danziamo con le cuffie all’aperto, ovunque ed in tutte le stagione, con qualsiasi meteo, sole o pioggia, caldo o freddo,

accogliendo la vita così com’è senza resistere, fortificando copro, mente e spirito, arrivando alla nostra essenza: il silenzio.

È un viaggio intimo con noi stessi e gli altri, ognuno con la sua cuffia e tutti con la stessa musica. il movimento e la musica ti

porta nella leggerezza dell’intimità. La leggerezza arriva quando assapori la profondità delle cose.

Silentwaves è un movimento sempre più grande di persone libere da schemi, condizionamenti del passato o passi da seguire,

che si ritrovano insieme per il piacere di muovere in corpo ascoltando il momento presente e celebrando la vita.

La danza è aperta a tutte le età e condizioni fisiche, dura un’ora e mezza, ed ha poche e semplici regole: non si parla e non si

assumono alcolici o droghe durante la danza per favorire la connessione con noi stessi e la meditazione in movimento.

Respirare, muovere, sentire, liberarsi, trasformare, ed essere miracolo della vita.

Insegnante certificata di Azul Conscious Movement

Cristina Crescenzi

Co-fondatrice di Ecstatic Dance Italy

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Azul Conscious Movement con Cristina

Ecstatic Dance Roma

www.cristinacrescenzi.it


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REGGIO CALABRIA TORNA IN BICI

"una festa per tutta la famiglia"

di Eugenia Galimi

vice direttrice

Domenica 15 maggio si è svolta a Reggio Calabria Bicincittà, la manifestazione nazionale Uisp che ogni anno si svolge

contemporaneamente in più di 60 città italiane e che quest’anno ha goduto del patrocinio del Ministero della Transizione

Ecologica.

La partenza è stata prevista per le ore 9,30 da Piazza Indipendenza. Tutti i partecipanti, adulti, giovani e bambini, hanno

attraversato tutto il centro cittadino da sud a nord, (da Piazza Indipendenza (Lungomare Falcomatà, fino al piazzale

Botteghelle), per poi andare verso il centro fino al piazzale di Pentimele e infine fare ritorno sul Lungomare al punto di partenza.

Prima della partenza sono stati distribuiti a tutti i partecipanti iscritti diversi gadget ed a conclusione della manifestazione sono

stati sorteggiati diversi premi.

Bicincittà è mobilità alternativa, cultura urbana ed educazione ambientale e vuole offrire ai cittadini l’opportunità di vivere una

giornata diversa, all’insegna dello sport, del vivere sano e della mobilità sostenibile; è una manifestazione rivolta alle famiglie

con l’obiettivo di coinvolgere l’intero nucleo familiare, dai bambini agli anziani, offrendo la possibilità di riappropriarsi di spazi

urbani quotidianamente invasi dalle automobili, di vivere una giornata diversa.

Bicincittà è una manifestazione che affronta anche il problema dell’inquinamento nel suo complesso, infatti, come sempre,

l’invito è quello di lasciare l’auto a casa e di prendere la bici per respirare un’aria più pulita e godersi davvero la città,

incentivando la realizzazione di piste ciclabili e percorsi “sicuri” e sensibilizzando l’opinione pubblica sulla possibilità di usare

mezzi alternativi all’automobile perché ogni giorno può diventare più “pulito”.

Il Circolo Crucitti anche quest’anno, in stretta collaborazione con la Uisp Provinciale di Reggio Calabria ha rinnovato il proprio

impegno nell’organizzazione e realizzazione della manifestazione.


Sandro Mallamaci

successo delLa Norma all’Arena

dello stretto di Reggio Calabria

A dispetto delle parole, spesso usate in maniera impropria, i fatti raccontano meglio gli avvenimenti, le emozioni e le sensazioni

che sono percepiti e vissuti in maniera soggettiva da ogni individuo.

E allora la serata del primo agosto scorso sarà ricordata in maniera diversa da quanti si sono ritrovati all'Arena dello Stretto di

Reggio Calabria per assistere alla rappresentazione della Norma di Vincenzo Bellini da parte dell'orchestra sinfonica del teatro

Cilea di Reggio Calabria diretta dal maestro Alessandro Tirotta.

Certo l'Arena non è un'arena, secondo il significato tecnico architettonico del termine, non è un anfiteatro, come riporta la targa

che la intitola al senatore Renato Meduri, ma è uno spettacolare teatro moderno costruito sull'esempio degli antichi teatri greci,

che presenta una gradinata semicircolare posta di fronte ad uno dei più suggestivi panorami italiani: lo stretto di Messina con lo

skyline dei monti Peloritani fino all'inconfondibile sagoma dell'Etna.

E questo spettacolo non è sempre uguale: cambia di ora in ora, dall'alba al tramonto, di giorno e di notte, d'estate e d'inverno;

basta sedersi sulla gradinata e godere della vista, ma anche dell'aria, della brezza, degli odori, ma anche dei suoni della natura

che qui si chiama mare.

I fortunati che hanno assistito al concerto hanno potuto godere di tutto questo aggiungendo alle sensazioni, già uniche, la

bellezza della musica riprodotta in un ambiente molto diverso dal classico teatro chiuso.

L'esecuzione dell'opera in questo spazio particolare ha offerto allo spettatore la possibilità di ascoltare sonorità uniche miste a

sensazioni fisiche capaci di suscitare emozioni intense amplificando quelle che la natura già qui suscita.

Ovviamente il luogo non si può dire adatto a concerti sinfonici, per i puristi dei suoni, ma è sicuramente un posto magico che

rende unici tutti gli eventi che qui si svolgono.


ASD Golden Dance Viterbo

Golden Tango Viterbo

V I A S . M A R I A I N S E L I C E , 1 3 V I T E R B O

* 3 9 0 7 6 1 3 0 5 7 5 7 - * 3 9 3 4 7 3 8 0 9 3 4 0

Direzione Artistica

Massimo Polo


Fonte Tommaso Berra https://www.collater.al/

È il 1970 quando nella contea di Lincoln, nel deserto del Nevada, l’artista americano Michael Heizer inizia la costruzione di

quella che per dimensioni è tra le più grandi opera d’arte contemporanea site specific mai costruita, occupando un’area di

2×0,4km.

Il 2 settembre finalmente inaugurerà “City“, dopo mezzo secolo di lavori e 40 milioni di dollari spesi per la sua costruzione. A

discapito del nome, l’opera assomiglia a una città, o solamente nel suo alternarsi di volumi, rientranze e percorsi, che inseriti

nel deserto creano un’ambiente da film fantascientifico come il “Dune” di Villeneuve o Star Wars.

L’ispirazione però è venuta a Michael Heizer mentre era in visita nello Yucatan, intento a studiare le costruzioni

precolombiane dei Maya e in particolare Chichen Itza.


Senza paura di smentita credo che sia facilmente comprensibile a chiunque quanto le sneaker si siano trasformate in un

oggetto d’arte a tutti gli effetti, che ispirano e stimolano artisti di ogni genere.

Solo per fare un esempio, fino all’11 settembre allo SCAD FASH di Atlanta in Georgia, è in corso una mostra dal titolo “Face

Value” e che consiste in un’esibizione delle incredibili maschere dell’artista losangelino Gary Lockwood aka Freehand Profit.

Oltre 30 maschere realizzate usando esclusivamente sneaker. Un nuovo progetto intitolato “NIKE-deconstruction”, ha attirato

l’attenzione del mondo delle sneaker e dell’arte.

Fonte Andrea Tuzio sito Collater.al


Romaeuropa Festival

FinziPasca_BiancoSuBianco

Dall’8 settembre al 20 novembre la trentasettesima edizione del Romaeuropa

Festival presenta 80 spettacoli per 155 repliche in 18 diversi spazi della

capitale. Per affermare il potere del dialogo artistico.


Le prime settimane del Romaeuropa Festival, in programma dall’8

settembre, puntano i riflettori su “dance reflections” di van cleef &

arpels, il progetto nato dalla collaborazione fra privati e danza

contemporanea. Ecco gli spettacoli da non perdere

Dalle splendide “spille ballerina” alla collaborazione con George

Balanchine, che il celebre coreografo così rievocò: “L’idea di un balletto

nuovo i cui costumi avrebbero evocato i gioielli è nata qualche anno fa,

quando il mio amico Nathan Milstein mi ha presentato il gioielliere

Claude Arpels. Solo in seguito, a New York, ho visto le splendide

gemme della sua collezione. Naturalmente ho sempre amato i gioielli

[…]. Amo il colore e la bellezza delle pietre preziose ed è incredibile

constatare come il nostro laboratorio di costumi, sotto la direzione di

Madame Karinska, abbia potuto avvicinarsi tanto alla qualità delle vere

pietre, che ovviamente erano troppo pesanti per essere indossate dai

ballerini!”.

Era il 1967 quando andò in scena Jewels, il balletto-trittico di

Balanchine ispirato alle gemme preziose di Claude Arpels e che, nel

2012, ispirò una nuova trilogia, Gems, creata da Benjamin Millepied

ancora con il sostegno di Van Cleef & Arpels. L’armonia, la luce e la

millimetrica perfezione dell’arte dell’oreficeria si rispecchiano nelle

analoghe peculiarità dell’arte coreutica, convincendo dunque la nota

casa parigina a istituire, nel 2015, il Premio Fedora-Van Cleef & Arpels

per il Balletto, destinato a celebrare l’inventiva di una nuova opera; e,

nel 2020, a lanciare l’iniziativa Dance Reflections. Un progetto articolato

in due momenti: in principio, l’accompagnamento di artisti e istituzioni

nella produzione di opere nuove ma pure nella fertile manutenzione del

repertorio; in seguito, l’organizzazione di appuntamenti coreografici di

rilievo, in collaborazione con festival e istituzioni internazionali.

Berliner ensemble 2 L'opera da tresoldi_Dreigroschenoper_foto_JR Berliner Ensemble

In C_Sasha Waltz & Guests_Terry Riley_Ensemble3_©Yanina Isla

LineUp!_Joan Thiele

passages-noe-soulier©bruno-simao-3

LineUp!ELASI_XXL_


LineUp!LNDFK_(c) Mattia Giordano

La trentasettesima edizione del Romaeuropa Festival (in

programma dall’8 settembre al 20 novembre 2022)

esordisce con tre spettacoli di assoluta qualità, ospitati

proprio nell’ambito del progetto Dance Reflections. Si

parte il 13 settembre con Anna Teresa De Keersmaeker

che, nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica, è

protagonista del riallestimento del suo storico Drumming

– creato dalla coreografa e danzatrice belga nel 1998 a

partire dall’omonima composizione minimalista per

percussioni di Steve Reich. Nel nuovo Drumming Live la

complessa costruzione della partitura musicale viene

tradotta in una coreografia nitida e vitalistica, in cui ogni

singola frase di movimento è spunto per un infinito

numero di variazioni, nel tempo e nello spazio.

Minimalismo musicale e danza si confrontano pure nel

secondo appuntamento sostenuto da Van Cleef &

Arpels, ovvero In C, corpo a corpo tra la coreografa

tedesca Sacha Waltz e l’omonimo pezzo composto nel

1964 da Terry Riley e considerato il primo esperimento

di musica minimalista. In scena il 17 e 18 settembre,

ancora nella Cavea dell’Auditorium, lo spettacolo si

fonda su una struttura flessibile e infinitamente variabile,

nata per l’esigenza di provare a distanza in epoca di

pandemia e divenuta grammatica elastica e inventiva,

che consente ai danzatori di apprendere

autonomamente i sintagmi della coreografia e di

reinventarla a ogni replica, ciascuna davvero

intrinsecamente irripetibile.

Unica è anche la terza performance inserita in Dance

Reflections, ossia il percorso site specific ideato dal

trentacinquenne coreografo francese Noé Soulier negli

spazi dell’Accademia di Francia a Villa Medici e intitolato

Passages (dal 23 al 25 settembre). Un itinerario che

mira a esplorare le relazioni fra i corpi e i movimenti dei

danzatori e le loquaci e sontuose architetture del

palazzo romano, di cui evidenziare prospettive e dettagli

inusuali così da stimolare l’immaginario e l’emotività

degli spettatori. www.romaeuropa.net

Greco _Sholten_ WE WANT IT ALL-32 ph (C) Alwin Poiana

James Thierrée©_C-Richard-Haughton-2-1920x1281

La Pladec_Twentyseven perspectives (c) Konstantin Lipatov

Ikeda Music for percussion


INAUGURAZIONE IL 23 SETTEMBRE AL TEATRO

METROPOLITAN DI CATANIA CON LA SONNAMBULA

FIRMATA DA ENRICO CASTIGLIONE


Immancabile come da tredici anni, torna anche

quest’anno l’atteso BELLINI FESTIVAL, il tradizionale

Festival Belliniano che ogni anno dal 2009 rende

omaggio a Vincenzo Bellini a Catania, sua città natale,

coinvolgendo i luoghi storici dove lo stesso grande

compositore mosse i suoi primi passi, partendo come da

tradizione nel giorno in cui ricorre l’anniversario della sua

morte, il 23 Settembre, per poi concludersi il 3 Novembre

2022 con il grande concerto al Duomo nel giorno in cui

quest’anno festeggiamo il 221° anniversario dalla sua

nascita.

Fondato a Catania nel 2009 dal regista e scenografo

Enrico Castiglione insieme all’allora Provincia di Catania

(oggi Città Metropolitana di Catania), in collaborazione

con il Comune di Catania, la Regione Siciliana, l’E.A.R.

Teatro Massimo Bellini, l’Università degli Studi di Catania,

la Camera di Commercio e l’Arcivescovado, quest’anno il

Bellini Festival giunge alla sua XIV edizione per offrire

una nutrita serie di opere, concerti, spettacoli di danza

e di teatro, mostre, incontri e tavole rotonde, nonché

l’immancabile rassegna cinematografica, sempre

attraverso le sue storiche sezioni: “Festival Belliniano”,

“Bellini Opera Festival”, dedicate allo spettacolo dal vivo,

“Bellini Renaissance”, dedicata all’approfondimento

culturale e scientifico, e “Bellini International”, dedicata

all’attività all’estero.

Dopo tredici edizioni il Bellini Festival, manifestazione già

riconosciuta di rilevanza turistica dalla Regione Siciliana

Assessorato al Turismo Sport e Spettacolo e da sempre

inserita nel Calendario delle grandi manifestazioni

turistiche della stessa Regione Siciliana, ha ricevuto il

riconoscimento ufficiale del Ministero della Cultura

accedendo ufficialmente già dallo scorso anno ai fondi del

F.U.S. (Fondo Unico dello Spettacolo) e da quest’anno ai

fondi triennali che vengono assegnati dall’apposita

commissione governativa ai grandi festival italiani di

riconosciuto prestigio. Un risultato che premia il lavoro

incessante portato avanti in tutti questi anni senza sosta e

con crescente indiscutibile successo dal Maestro Enrico

Castiglione, instancabile direttore artistico, che rende

finalmente onore a Vincenzo Bellini tra i grandi

compositori dotati di un proprio festival nella propria città

natale: come Rossini a Pesaro, Verdi a Parma, Puccini a

Torre del Lago, Donizetti a Bergamo, ma che soprattutto

certifica ancora una volta come il Bellini Festival nato nel

2009 sia uno dei maggiori festival italiani che abbia

conquistato la scena internazionale grazie anche alle

continue dirette televisive e nei cinema dei propri

allestimenti operistici, alla partecipazione delle grandi star

della musica e dell’opera e alle prestigiose coproduzioni

operistiche internazionali. La XIV edizione del Bellini

Festival, promosso dalla Fondazione Festival

Belliniano insieme al portale televisivo

www.musicalia.tv.


Il Bellini Festival sarà dunque inaugurato quest’anno da una

nuova produzione de La Sonnambula, opera considerata tra i

capolavori assoluti di Vincenzo Bellini, messa in scena con un

cast di prim’ordine, tra cui Laura Esposito e Matteo Falcier,

con la regia, le scene e i costumi di Enrico Castiglione. Si tratta

di un nuovo attesissimo allestimento operistico che verrà messo

in scena il 23 e 25 Settembre 2022 al Teatro Metropolitan di

Catania (il teatro più grande della Città), riportando la grande

lirica al Festival Belliniano dopo gli storici allestimenti della

Norma nel 2009 (per l’inaugurazione del restaurato Teatro

Romano di Catania con June Anderson, Gregory Kunde), della

Norma nel 2012 al Teatro Antico di Taormina con Daniela Dessì

e Gregory Kunde (trasmessa in diretta su RAI 5 e in 700 sale

cinematografiche in tutto il mondo) e ancora della Norma nel

2015 al Teatro Greco di Siracusa, sempre con la regia di Enrico

Castiglione unico regista ad aver firmato la regia del capolavoro

belliniano nei tre massimi teatri di pietra della Sicilia.

Tra i numerosi appuntamenti del Bellini Festival,

particolarmente nutrito sarà il calendario dei Concerti

presso la Badia di Sant’Agata, proseguendo il 24 Settembre,

sempre alle ore 20.00, con Roberto Abbondanza e Angela Nisi

nel Concerto dal titolo “Dolente immagine”, poi il 29 Settembre

con il Concerto “Allegretto” con il pianista Ruben Micieli alla

scoperta della musica per pianoforte di Bellini, il 13 Ottobre con il

Concerto “Vaga luna” con il soprano Gonca Dogan e il tenore

Filippo Micale in omaggio a Gioavnni Pacini, il 20 Ottobre con

l’Orchestra da Camera La Scala nel Concerto “Lo splendore del

Belcanto”, alternati con i concerti alla scoperta della musica

sacra di Bellini “Laudamus Te” e “Virgam Virtutis” in varie chiese

di Catania, con la partecipazione dell’organista Silvano

Frontalini. Il 3 Novembre 2022, giorno del 221° anniversario

della nascita di Vincenzo Bellini, doppio appuntamento: alle

ore 17.30 il Concerto “Belliniana” alla Badia di Sant’Agata, e

gran finale in serata alle ore 20.00 con il tradizionale

Concerto Straordinario per il 221° anniversario della nascita

di Vincenzo Bellini al Duomo, con ingresso libero fino ad

esaurimento dei posti disponibili: ad esibirsi il Coro e l’Orchestra

del Festival Belliniano con in programma musiche belliniane e

come da tradizione star internazionali che saranno annunciate

come sempre il giorno prima del Concerto per ovvi motivi di

capienza.

Non manca poi la programmazione della sezione “Bellini

Renaissance”: si inizia il 23 Settembre, alle ore 19 (e fino al 3

Novembre), nei sontuosi saloni di Palazzo Biscari, con

l’inaugurazione di una nuova mostra fotografica curata da

Domenick Giliberto intitolata “Sulle sacre pietre: NORMA a

Taormina”, dedicata alla Norma di Bellini messa in scena dal

Festival Belliniano nel 2012 al Teatro Antico di Taormina,

trasmessa in diretta dalla RAI inaugurando la trasmissione in

digitale di RAI 5 in Sicilia e in diretta via satellite in mondovisione

in oltre 700 sale cinematografiche in tutta Europa con la regia e le

scene di Enrico Castiglione.

Un omaggio anche ai numerosi eventi e gala che il Bellini

Festival ha prodotto e realizzato al Teatro Antico di Taormina

negli ultimi dieci anni. Sempre per la sezione “Bellini

Renaissance” si svolgerà una serie di rare proiezioni di film e

filmati vari in occasione dei Concerti alla Badia di

Sant’Agata. Il programma prevede il 29 Settembre, alla Badia di

Sant’Agata, a seguire del Concerto, la proiezione del film di

montaggio "Vi ravviso, o luoghi ameni" (2007), realizzato da

Franco La Magna, contenente spezzoni di una trentina di film che

fanno uso della musica di Bellini. Il 6 Ottobre sarà la volta di "Anni

difficili" (1948), regia di Luigi Zampa. Il 13 Ottobre, al termine del

Concerto, sempre alla Badia di Sant’Agata, verrà proiettato il

documentario "Nei luoghi del melodramma" (2005), regia e

montaggio di Simone Pera. Il 20 Ottobre, proiezione del film

"Norma" (2005) per la regia di Boris Airapetian, secondo filmopera

tratto dal capolavoro belliniano per eccellenza, interamente

girato in Armenia ad Erevan, città natale del regista. Infine, il 27

Ottobre, "Troppo tardi t'ho conosciuta" (1940), regia di Emanuele

Caracciolo. Tutti i biglietti sono in vendita nelle abituali

prevendite su tutto il territorio nazionale attraverso i circuiti

www.vivaticket.it, Box Office Sicilia, il programma,

www.bellini-festival.org e www.festivalbelliniano.org.

Matteo Falcier

Laura Esposito


Fino al 9 settembre le porte di Bolzano restano aperte per il Bolzano Festival

Bozen, evento che ha reso il capoluogo altoatesino punto di riferimento per gli

amanti della classica e per i tanti musicisti provenienti da ogni parte del mondo

che qui trovano energia e stimoli per arricchire la loro carriera professionale.

Come da tradizione, l’ampio cartellone del festival ha preso vita negli spazi più

iconici della città: castelli, chiese, edifici storici, ma anche case e cortili di

quartiere, nel segno del binomio “musica e gioventù”.

Fra gli ospiti di quest’edizione stelle della direzione d’orchestra come Herbert

Blomstedt, Gianandrea Noseda, Pablo Heras-Casado, Beatrice Vanezi e vere

leggende viventi come Grigory Sokolov, Arcadi Volodos, Renaud Capuçon,

Hopkinson Smith. In linea con lo spirito della rassegna, muovono i loro passi,

accanto a questi giganti, giovani talenti come - fra gli altri - i Premi Busoni

Antonii Baryshevskyi, Emanuil Ivanov e Jae Hong Park, il Primo Premio Chopin

2021 Bruce Liu, Jonas Zschenderlein e Alexander von Heissen.

Nel quadro di uno scenario mondiale lacerato dal dramma della guerra fra

Russia e Ucraina, il Bolzano Festival Bozen desidera affermare il valore del

proprio progetto culturale.

Cosa significa fare musica in tempi così convulsi e dolorosi? Così, il direttore

artistico della rassegna, Peter Paul Kainrath: “Desideriamo far capire che i

valori della cultura non sono negoziabili e che la musica, in particolare,

rappresenta uno strumento di dialogo per sua definizione capace di superare

ogni barriera culturale e linguistica. Per noi, in questo particolare momento, è

importante agire con determinazione e chiarezza evitando ogni

strumentalizzazione e tutelando ogni artista, qualsiasi sia la sua nazionalità”.

Dopo le performance dell'Orchestra Haydn di Trento e Bolzano diretta da

Beatrice Vanezi, EUYO European Union Youth Orchestra –guidata dal

percussionista e direttore spagnolo Gustavo Gimeno che ha visto l’esecuzione

in prima mondiale di Nexus, della compositrice britannica Hannah Kendall e di

due veri manifesti della musica moderna, Le Sacre du printemps di Stravinskij e

Rapsodia su tema di Paganini di Rachmaninov. Mahler Academy, con

Originalklang-Project. É proprio la Mahler Academy sviluppa il percorso sul

suono mahleriano anche con Mahler Universum, mettendo in scena il 2

settembre una serie di pillole di musica da camera su strumenti originali che

metteranno in scena un’ideale colonna sonora al tempo del grande compositore

austriaco. L'Accademia Mahler di Bolzano ha stretto un’importante partnership

con il centro culturale Euregio di Dobbiaco, che negli ultimi anni ha raccolto una

collezione unica al mondo costituita dagli strumenti che Mahler aveva

acquistato come direttore dell’orchestra della Wiener Hofoper. Proprio a

Dobbiaco, dove Mahler compose la sua Nona Sinfonia, i musicisti avranno la

possibilità unica di suonare in concerto questi strumenti (8.09) per fare poi

tappa a Bolzano (9.09) e Ferrara (10.09). Ospite d’eccezione

Bolzano Festival Bozen è anche l’occasione per rilanciare il Concorso Busoni

che riprende il suo viaggio alla ricerca di nuove promesse del pianoforte con il

Glocal Piano Project (dal 7 al 16 novembre). La formula, nata in risposta alle

restrizioni imposte dalla pandemia, si è oggi rafforzata nella direzione

dell’innovazione e della sostenibilità. Le sedi in cui il Glocal Piano Project si

svolgerà, questa volta davanti al maggior numero possibile di spettatori

fisicamente presenti, saranno definite sulla base dei luoghi di residenza e

dell'ubicazione dei candidati selezionati. Le performance dei giovani artisti

verranno filmate da troupe cinematografiche professionisti e messe a

disposizione su diverse piattaforme online. In questo modo il Concorso si

trasforma in un festival pianistico su scala globale dove il pubblico è chiamato a

partecipare in modo attivo, contribuendo in prima persona a individuare e

decretare il vincitore. L’edizione del 2021 del Concorso pianistico internazionale

Ferruccio Busoni ha visto la premiazione del giovane artista coreano Jae Hong

Park.

www.busoni-mahler.eu

#bolzanofestivalbozen | https://www.facebook.com/BolzanoFestivalBozen

#busonicompetition | www.facebook.com/Busoni.Piano


BRIAN ENO

X TRENTINO

Brian Eno - photo 01 © Cecily Eno

Suoni e immagini in un mix coinvolgente e suggestivo che ridisegna con milioni di colori e luci i luoghi simbolo

della città di Trento. Il compositore e artista visivo inglese Brian Eno (Woodbridge, 1948) approda in Trentino,

negli spazi storici del Castello del Buonconsiglio e di Castel Beseno, con due installazioni multimediali che

inaugureranno il 19 agosto: Audio Installation for Buonconsiglio e 77 Million Painting for Beseno.

Il progetto inedito “Brian Eno x Trentino”, fortemente voluto dalla Provincia autonoma di Trento e organizzato dal

Centro Servizi Culturali Santa Chiara, con la collaborazione del Castello del Buonconsiglio e di Trentino Marketing

e la produzione di Alessandro Albertini e Giuseppe Putignani, animerà la città di Trento fino a novembre.

Vera e propria icona della cultura contemporanea internazionale, Brian Peter George St. John le Baptiste de la

Salle Eno è uno dei più significativi artisti della nostra epoca. Muovendo da un’idea di arte come forma espressiva

capace di dialogare con l'ambiente e lo spettatore, impiega media diversi per fondere musica e arti figurative,

creando veri e propri “paesaggi sonori” in cui far immergere lo spettatore. Utilizzando display, immagini in

continuo movimento e diffusori acustici, crea un gioco combinatorio a infinite varianti di forme, luci e suoni, dove

non tutto è sempre come appare e ogni cosa cambia impercettibilmente, come nella vita, in modo casuale e

inesorabile.

Su questa scia e raccogliendo le suggestioni degli spazi del duecentesco Castello del Buonconsiglio di Trento,

con i suoi splendidi Giardini di Magno Palazzo e Cortile dei Leoni, Brian Eno realizzerà l’Audio Installation for

Buonconsiglio (dal 19 agosto fino al 6 novembre), un’installazione audio site-specific che si compone di opere

concepite e realizzate sulla base degli spazi che le ospiteranno per creare un flusso dinamico di suoni. Installate

in punti nodali del castello e in essi integrate, queste opere di musica generativa dialogheranno con gli ambienti

circostanti e accompagneranno i visitatori attraverso un percorso che, sovrapposto a quello espositivo museale,

offrirà un’esperienza d’ascolto sinestetica, unica e irripetibile.


Se il Castello del Buonconsiglio sarà sede di installazioni sonore, Castel Beseno sarà teatro di una spettacolare

installazione audiovisiva su larga scala: 77 Million Paintings for Beseno. Brian Eno ha infatti scelto le maestose

mura di Castel Beseno come “tela” su cui animare le infinite combinazioni visive della sua opera più celebre.

Concepito come “musica visuale”, 77 Million Paintings nasce dalla costante ricerca di Brian Eno sulla luce come

mezzo artistico e dal suo desiderio di esplorare le nuove possibilità estetiche offerte dalla tecnologia:

sovrapponendo in ordine casuale i layer di 400 dipinti realizzati dallo stesso Eno, un software genera 77 milioni di

combinazioni senza mai ripetersi. Sincronizzato con l’opera visiva in movimento, prende vita un tappeto sonoro

unico e irripetibile, tale che nessun suono sarà udibile una seconda volta. 77 Million Paintings for Beseno è

un’opera spettacolare che, attraverso la proiezione di una combinazione di quadri in continua evoluzione, creerà

una "pittura di luce" sulle Mura Est di Castel Beseno (una superficie di circa 1.500 m2 – 100 m x 15 m). Ogni

venerdì e sabato, fino al 10 settembre 2022, saranno organizzati eventi serali di presentazione al pubblico

dell'opera. Sotto il cielo stellato, gli spettatori potranno abbandonarsi e perdersi tra milioni di combinazioni di

quadri e musiche.

77 Million Paintings - Sydney Opera House 2

77 Million Paintings - Rio de Janeiro -

Brian Eno - photo 01 © Cecily Eno

BRIAN ENO

Compositore, produttore, artista visivo e attivista, Brian

Eno è diventato famoso a livello internazionale all'inizio

degli anni Settanta come membro fondatore della band

britannica RoxyMusic, esperienza cui han fatto seguito

una serie di album solisti e collaborazioni con altri artisti.

Il suo lavoro come produttore include album con Talking

Heads, Devo,U2, Laurie Anderson, Nico, Marianne

Faithfull, James e Coldplay, mentre la sua lunga lista di

collaborazioni include registrazioni con David Bowie, Jon

Hassell, Harold Budd, John Cale, David Byrne, Grace

Jones, Karl Hyde, James Blakee, più recentemente, con

suo fratello Roger, in Mixing Colors(Deutsche

Grammophon, 2020). Nell'agosto 2021 i due fratelli si

sono esibiti assieme per la prima volta, davanti a un

pubblico estasiato all'Acropoli di Atene. Gli esperimenti

visivi di Brian Eno con la luce e il video procedono in

parallelo alla sua carriera musicale, con mostre e

installazioni in tutto il mondo. Ad oggi ha pubblicato oltre

quaranta album di sua musica ed espostole sue opere in

tutto il mondo, dalla Biennale di Venezia al Ritan Park di

Pechino, dal Centre Pompidou di Parigi al Marble Palace

di San Pietroburgo, dagli Arcos da Lapa di Rio de

Janiero alle vele della Sydney Opera House. Nell'aprile

2021 ha lanciato Earth Percent, col fine di raccogliere

fondi dall'industria musicale per alcuni degli enti di

beneficenza di maggior impatto che lavorano

sull'emergenza climatica.


Eusebio De Cristofaro

La Compagnie Lesg'arts è stata creata nel 2015 all'interno del bacino artificiale di Momboye nella città di Abidjan,

in Costa D’Avorio. Ha presentato per la prima volta la sua creazione, “ Balle aux Pieds”, nel 2015 al festival “Un

pas à l’ avant”, che l'ha immediatamente lanciata al MASA IN (Mercato Africano delle Arti e dello Spettacolo),

dove è stata l'unica compagnia a rappresentare la Costa d’Avorio. Nel 2017 la compagnia si è esibita al Festival

International de Danse de Ouagadougou (Fido) di Irene Tassembedo. Nel 2020, con la sua seconda creazione

UNVISIBLE, inizia una tournée nazionale, si esibisce nel 2021 al Festival Internazionale di Danza di

Ouagadougou e alla BIENNALE DE LA DANSE del DID in Costa d'Avorio. La compagnia si esibisce in giro per il

mondo sotto la direzione artistica di BROU ZEZE AHOUSSI NOEL. I suoi componenti sono AGUIE MAMBO JEAN

CONSTANT, EGUE ESMEL JEAN LOUIS, KONAN TANGUY N'DA MARIUS, KOUE BI ZAN RICHARD, BROU

ZEZE AHOUSSI NOEL, amministrazione di BECHIO ACHI JEAN BERENGER.


Lo spettacolo

Balle au pied: è stato uno dei momenti più intensi ed

originali durante il Florence Dance Festival, uno dei festival

più innovativi, ospitato all’interno della splendida

coreografia del Chiostro Grande di Santa Maria Novella,

una delle più belle e importanti chiese della città di Firenze.

E dopo lo spettacolo gli artisti mi hanno fatto compagnia

nelle strade della mia città e con loro abbiamo visitato i

luoghi più belli e significativi, unendo arte all’arte, in questo

viaggio che ci porta a conoscere l’Africa e far conoscere il

nostro paese agli artisti africani. La nostra passeggiata si

conclude con una raccomandazione importante da parte di

Noel e degli altri miei amici artisti della compagnia, CIE

LESG'ARTS, ringraziare e salutare il loro partner “ATEKA

COMPAGNIE “ del grande artista ABDOULAYE KONATÉ,

un caro amico ed uno dei grandi ospiti di questa rivista.

Ci salutiamo con la promessa di rivederci presto e con

l’invito di andare a vedere un loro spettacolo in Costa

d’Avorio e conoscere le bellezze del loro paese. A presto


STEFANO FRANCIA ENJOYART - POMODORO STUDIO ALWAYS

presentano

la collana musicale

EnjoyArt

DISPONIBILE SU TUTTI I DIGITAL STORE


Torna a Pescara per la nona volta CORPOGRAFIE, una

rassegna di danza intrecciata alla realtà audiovisiva che,

a partire dalla performance, intercetta e convoglia

pensieri e progetti, incrocia temi e questioni al cuore del

nostro vivere come modalità di libero sviluppo della

ricerca artistica. Punto focale del tema di questo festival,

la cui direzione artistica è firmata dal Gruppo Alhena e

da Anouscka Brodacz, è la relazione del corpo con lo

spazio, atta a stimolare un vero e proprio linguaggio del

pensiero fisico e creatrice di esperienze, interferenze ed

elaborazioni stimolate dal luogo con cui il corpo

interagisce e diventa “paesaggio”.

Ecosistema in cui accadono

“cose”, la danza è la disciplina

che consente ancora di

sperimentare inedite soluzioni in

grado di rilanciare il concetto di

rappresentazione. Per tale

motivo il Gruppo Alhena propone

per questa sua nuova edizione di

CORPOGRAFIE un calendario

intriso di progetti innovativi, in

collaborazione con una rete di

partner strategici che vedranno,

dal 1° al 18 settembre, alternare

spettacoli e performance di

residenza nazionali ed

internazionali.


Si comincia il 1° settembre con Corpografie Off, progetto curato da Andrea Micaroni,

Professore presso l’Accademia Nazionale di Danza di Roma, che, dopo il successo del

2021, si arricchisce di nuovi partner per rappresentare un punto fondamentale nel

mondo della videodanza. Un concept mirato a far rianimare il palco tradizionale proprio

a partire dalle potenzialità espresse dalla scena virtuale. Fondamentale, quest’anno, il

partenariato con il festival CINEMATICA.

Drammaturgia e virtuosismo sarà invece il tema della residenza in programma dal 2 al

4 settembre, guidata dalla rinomata danzatrice francese Marion Castaillet, coreografa

ispiratasi al “physical dance theatre” e ispiratrice della danza energetica “Freshmotîon”.

Insieme ai danzatori Andrea Dionisi, Antonio Taurino, Valeria Russo e Marzia

Turnaturi, lavorerà per creare degli “a solo” e un ensemble finale, per dare voce alle

loro capacità tecniche, inseguendo racconti interiori e paesaggi coreografici. La

rappresentazione finale di questo percorso avrà luogo il 4 settembre, insieme a cinque

performance in prima nazionale: V di Valeria Russo, A di Antonio Taurino, M di Marzia

Turnaturi, A2 di Andrea Dionisi.

L’8 settembre sarà di scena per un’altra prima assoluta Wrlss, un progetto “site

specific” di Andrea Micaroni con Simonetta D’Intino, Maristella Mezzapesa e Laura

Petrini, produzione del Gruppo Alhena. Si tratta di una performance di Danza e Nuove

Tecnologie che indaga il rapporto dell'essere umano con l’esistenza e che vede

interagire i danzatori con tecnologie senza fili quali luci e musica.

Venerdì 9 settembre sarà protagonista il Balletto di Sardegna con la produzione, Zatò

e Ychì, interpretata da Valeria Russo e Lucas Monteiro Delfino: una storia ispirata a

Zatoychi, Zatò, un invincibile spadaccino cieco della tradizione giapponese, che

racconta di due samurai in lotta e di un Oriente reinventato.

In anteprima nella sezione “Nuove Tecnologie” l’11 settembre, Rosarosaerosae – la

pelle delle immagini : un racconto multimediale, firmato da Sara Lupoli con interprete

Mariz Anzivino e videoscenografie di Alessandro Papa, che indaga il concetto

dell’abitare in relazione al corpo e al ricordo che in esso risiede. Una produzione

ArtGarage in coproduzione con Korper e Theatre des Calanques, con il sostegno di

Piano B e Accademia delle Belle Arti di Napoli, FABBRICAEUROPA, Casa del

Contemporaneo, N+N Corsino, EEL a Casa Morra, FUNA.

Il 15 settembre CORPOGRAFIE propone Orfeo ed Euridice uno spettacolo in cui gli

acrobati, danzatori e giocolieri del gruppo Vitamina C sono alle prese con la vicenda

dei due sfortunati amanti. Artemis Danza, in residenza a Pescara dal 12 al 16

settembre, proporrà in prima assoluta venerdì 16 settembre DOMINA, un progetto

ideato da Jessica D’Angelo, incentrato sulla messa in relazione due corpi di natura

diversa in situazioni spaziali e fisiche diverse. Con Greta Puggioni.

Il secondo duo, α Binary vedrà Jessica D’Angelo con Salvatore Sciancalepore.

Partendo dal corpo e dalla sua anatomia, attraversando immagini e scenari, si assiste

ad un incontro ed al tentativo di generare nuove corporeità che per loro stessa natura

sono destinate a disgregarsi, innescando un meccanismo di decostruzione del genere

e del ruolo.. Gran finale, il 18 settembre, con TOUCH in VR di Ariella Vidach/AiEP,

performance fondata sul concept “Dance the Distance” che individua nella realtà

virtuale lo spazio deputato a ripensare la coreografia, ad espandere le dimensioni del

nostro abitare e a riflettere sulla distanza come spazio, possibilità, apertura e

dimensione specifica del nostro tempo. Nello spettacolo tre interpreti, due delle quali

collocate in città diverse, danzeranno una coreografia fatta di nuove modalità di

intrecci, di gesti, di contatti in uno spazio virtuale creato appositamente e condiviso.

Una dimensione coreografica innovativa che pone e impone delle inedite metodologie

compositive e che trova il suo punto d’incontro proprio in questo festival.

Le performance si svolgeranno allo Spazio Matta tranne gli spettacoli dell’8 e 15

settembre in programma a Villa Sabucchi di Pescara.

Prenotazione e biglietti: 347 1643014

Info artistiche: 380 3322179

Marion Berlin

Ychì

Marion Berlin

Sara Lupoli


VILLA MÉDICIS

ACADÉMIE DE FRANCE À ROME

A Villa Medici torna Il Festival di Film con la sua seconda

edizione dal 14 al 18 settembre 2022

FESTIVAL DI FILM DI VILLA MEDICI © M3 STUDIO


Nato nel 2021, il Festival di Film di Villa Medici esplora i legami

sempre più intensi tra cinema e arte contemporanea alla scoperta di

nuove scritture cinematografiche. Per la sua seconda edizione, dal

14 al 18 settembre 2022, il Festival porta avanti il suo carattere

pionieristico, favorendo l’incontro tra opere dai profili variegati che

interrogano, sconvolgono, si scontrano e reinventano il nostro

rapporto con l’immagine. Già dalla sua prima edizione, il Festival

riunisce a Villa Medici una comunità di autori e cinefili con l’obiettivo

di coltivare un pensiero collettivo intorno al cinema e alle sue

evoluzioni. Artisti, cineasti e intellettuali da ogni parte del mondo si

danno appuntamento il prossimo settembre a Villa Medici per

celebrare la vitalità della creazione cinematografica contemporanea

attraverso una selezione di film d’autore, saggi, fiction e documentari

che si distinguono per l’unicità delle loro forme e propositi.

Sulla scia della prima edizione, il Festival si articola in tre sezioni: la

Competizione internazionale, durante la quale saranno presentati

quindici film contemporanei di ogni genere e formato; la selezione

Focus, con masterclass, incontri esclusivi e proiezioni fuori

concorso; le grandi serate del Piazzale, che riuniscono il grande

pubblico per delle proiezioni sotto le stelle di film inediti, anteprime e

grandi classici in versione restaurata.

Dal tuffo nella trepidazione ansiosa del movimento per la libertà a

Hong Kong filmato dall’interno del Politecnico (Inside the Red Brick

Wall del collettivo Hong Kong Documentary Filmmakers, vincitore

del Premio Villa Medici per il migliore film 2021, consegnato da Béla

Tarr, Mati Diop e Teresa Castro), passando per l’universo delle

miniere boliviane (El Gran Movimiento di Kiro Russo, vincitore del

Premio speciale della giuria 2021), questa nuova edizione del

Festival ci porterà alla scoperta di mondi vicini e lontani per fare luce

sulle questioni contemporanee.

Elemento di spicco del Festival di Film di Villa Medici è il comitato di

selezione, nominato appositamente ogni anno per scegliere i film in

concorso con uno spirito aperto alla diversità delle pratiche e per

tessere legami inattesi tra discipline e autori, siano questi cineasti,

plastici o artisti visivi. Per questa seconda edizione, il comitato di

selezione è composto da: Leonardo Bigazzi, Farah Clémentine

Dramani-Issifou, Mathilde Henrot e Lili Hinstin.

Franco Michieli.

Nell'ambito della seconda edizione del Festival di Film di Villa Medici

che si terrà a Roma da mercoledì 14 a domenica 18 settembre 2022,

saranno presentati quattordici film in competizione internazionale.

Queste produzioni, di tutte le durate e i generi, includono 2 film

presentati in prima mondiale e 9 prime italiane.

Anche quest'anno, artisti, registi e pensatori di tutti i continenti si

danno appuntamento a settembre a Villa Medici per celebrare la

vitalità delle pratiche cinematografiche contemporanee attraverso

una selezione di proposte – film d’autore, cinema d'essai, fiction o

documentari – che si distinguono per l'originalità del discorso o della

forma.

Le proiezioni dei film in concorso saranno seguite da incontri con i

registi presenti a Villa Medici e saranno completate da una

programmazione parallela Focus che invita a scoprire film di artisti

fuori concorso, masterclass e incontri. Infine, ogni sera, il pubblico

del festival si riunirà sul Piazzale, davanti alla facciata storica e ai

giardini di Villa Medici, per proiezioni all'aperto di film recenti, tra cui

numerose anteprime, ma anche classici del cinema in versione

restaurata. film.festival@villamedici.it

FESTIVAL DI FILM DI MEDICI © M3 STUDIO

FESTIVAL DI FILM DI VILLA MEDICI © M3 STUDIO

FESTIVAL DI FILM DI VILLA MEDICI © M3 STUDIO

L'Accademia di Francia a Roma - Villa Medici

Fondata nel 1666 per volontà di Luigi XIV, l’Accademia

di Francia a Roma - Villa Medici è un’istituzione

francese che dal 1803 ha sede a Villa Medici, un

edificio risalente al XV secolo circondato da un parco di

sette ettari sul colle Pincio, nel cuore di Roma.

L'Accademia di Francia a Roma - Villa Medici è

un’istituzione pubblica nazionale sotto la tutela del

Ministero della Cultura francese che persegue oggi tre

missioni principali: accogliere in residenza artisti,

creatori e creatrici e storici dell'arte di spicco per

soggiorni brevi o annuali; promuovere programmi

culturali e artistici rivolti al grande pubblico, in grado di

integrare tutte le forme dell’arte e i campi della

creazione artistica; conservare, restaurare, studiare e

valorizzare le sue collezioni e il suo patrimonio

architettonico e paesaggistico.

Il cinema a Villa Medici

Dal 1974, l’Accademia di Francia a Roma accoglie tra i

suoi borsisti cineasti, sceneggiatori e artisti dell'arte

visiva che realizzano film. Tra questi artisti ricordiamo

Clément Cogitore, Mitra Farahani, Benjamin Crotty,

Thomas Salvador, Nora Martirosyan, Xavier Beauvois,

Éric Baudelaire, Valérie Mréjen e Lola Gonzàlez. Dagli

inizi degli anni 2000, Villa Medici promuove e valorizza

la creazione cinematografica e la sua storia attraverso

programmazioni quali Cinemondo, Re | visioni e

Cinema all’aperto.


ROME INTERNATIONAL DOCUMENTARY FESTIVAL

DAL 24 AL 30 SETTEMBRE AL CINEMA DELLE PROVINCIE

IN PALIO PREMI IN DENARO E UNO SPECIALE PREMIO AAMOD

Con l’obiettivo di diventare un punto di rifermento significativo per il documentario, nasce a Roma il RIDF, acronimo

di Rome International Documentary Festival (www.ridf.it) Diretta da Emma Rossi Landi e Christian Carmosino Mereu,

già artefici - dal 2011 al 2014 - del Mese del Documentario alla Casa del Cinema di Roma, la manifestazione vuole

portare nella Capitale il meglio della produzione italiana e internazionale più recente e avrà luogo dal 24 settembre

all’1 Ottobre 2022. Saranno cinque i film italiani in competizione: Erasmus in Gaza di Chiara Avesani e Matteo Delbò;

Kristos, l'ultimo bambino di Giulia Amati; La dernière séance di Gianluca Matarrese; Dear Mama di Alice Tomassini e

Oltre le rive di Riccardo De Cal. L'altra metà dei prescelti si dipana invece su un articolato panorama internazionale:

Charm Circle di Nira Burstein (USA); Once upon a time in Uganda di Cathryne Czubek (USA/Uganda); Les enfants

terribles di Ahmet Cupur (Turchia/Francia); Ultraviolette et le gang des cracheuses de sang di Robin Hunzinger

(Francia) e After a revolution di Giovanni Buccomino (UK/Libia)


Una scelta accuratamente ragionata dal comitato di selezione del festival, composto da Maud Corino, Sabrina Varani e

Giacomo Ravesi, insieme a Leonardo Magnante, Arianna Vergari Arianna Calogero, Souhelia Soula, Francesco D'Asero, e ai

due direttori artistici, Emma Rossi Landi e Christian Carmosino Mereu, che così commentano: "La prima edizione del RIDF

parla di relazioni. Nella ricerca di quei dieci film che rappresentassero la nostra idea di documentario, che fossero creativi,

cinematografici e narrativi, il tema delle relazioni si è imposto in modo centrale. Sono le relazioni che ci sono mancate nei due

anni di pandemia. Sono le relazioni che scolpiscono e scandiscono il tempo delle nostre esistenze. È il bisogno dell’altro, che ci

contraddistingue come specie, che negli intrecci che creiamo determina il significato e la qualità della nostra presenza sulla

terra. Raccontare le relazioni è di solito una sfida per il documentarista. Seguendo la vita vera, ci vuole tempo, spazio, fiducia

perché le relazioni umane e le emozioni che scatenano riescano a fluire naturalmente davanti ad una camera. Che sia esso

ambientato in guerra, o in situazioni sociali estreme, o che si svolga nel buio di una camera da letto, quello che a nostro avviso

contraddistingue un buon film documentario è proprio questo: che la visione ci faccia emozionare, che ci permetta di vivere nei

panni di qualcuno che ha un sentire lontano dal nostro. Un buon film documentario secondo noi esprime una poetica, un punto

di vista, una visione del mondo e arriva a raccontare le persone e le loro storie dall’interno.”

I dieci lungometraggi, ognuno a modo proprio, parlano di famiglia, di coppia, di amicizia, di sesso, di solitudine. Un focus

improntato sulle relazioni e i loro sgretolamenti, le moltiplicazioni, le frammentazioni, sui legami che si riversano sul territorio,

che rispecchiano la Storia e la società, su amori impossibili, tensioni e connessioni tra fratelli, genitori e figli, vite plasmate dalla

mancanza dell’altro. Dieci racconti intensi che delineano un affresco multicolore di cosa significhi essere umani. le dieci opere

documentarie, tutte realizzate nel biennio 2021-22, che concorreranno al Rome International Documentary Festival (RIDF), in

programma dal 24 al 30 settembre al Cinema delle Provincie, a Roma. La manifestazione, alla sua prima edizione, si propone

di festeggiare il cinema documentario e fornire occasioni di ispirazione e crescita per tutti coloro che amano questo genere

cinematografico . www.ridf.it


ALEX CECCHETTI, SENTIERO, 2022. PROJECT SUPPORTED BY THE ITALIAN COUNCIL (10TH EDITION, 2022) BY THE DIRECTORATE GENERAL FOR CONTEMPORARY CREATIVITY OF THE ITALIAN

MINISTRY OF CULTURE. PH. TIBERIO SORVILLO


Dedicata in gran parte alla commissione e all'esposizione di nuove

opere d'arte, Biennale Gherdëina presenta una serie di nuove

installazioni, sculture, brani sonori, performance, opere tessili ed

esperienze partecipative accanto a opere esistenti e storiche, in

dialogo con il paesaggio unico della Val Gardena e delle Dolomiti.

"Persones Personssi muove lungo due linee. – Spiegano le curatrici

Lucia Pietroiusti e Filipa Ramos – La prima prende in

considerazione le forme di personalità, giuridiche e non, della

natura e del paesaggio, chiedendosi in che modo le espressioni

artistiche possano contribuire al riconoscimento dei diritti della

Terra e alla riduzione delle barriere. L'altra si occupa delle memorie

antiche e future dei percorsi delle persone, degli animali, delle

piante e dei materiali attraverso sistemi di migrazione, spostamento

stagionale e transumanza nella regione e nei suoi paesaggi. A

come si formano e si costituiscono reciprocamente in un processo

continuo di influenza e sintonia."

Le artiste e gli artisti selezionati per l’ottava edizione della Biennale

Gherdëina sono: Etel Adnan, Chiara Camoni, Alex Cecchetti,

Gabriele Chaile, Revital Cohen e Tuur Van Balen, Jimmie Durham,

Simone Fattal, Barbara Gamper, Kyriaki Goni, Judith Hopf, Ignota,

Karrabing Film Collective, Britta Marakatt-Labba, Lina Lapelytė,

Eduardo Navarro, Angelo Plessas, Elizabeth A. Povinelli, Tabita

Rezaire, Sergio Rojas, Giles Round, Thaddäus Salcher, Martina

Steckholzer, Hylozoic/Desires (Himali Singh Soin e David Soin

Tappeser), Ana Vaz e Nuno da Luz, Bruno Walpoth.

"Siamo davvero felici di presentare il programma completo di

Biennale Gherdëina ∞ Persones Persons. – Dichiara Doris Ghetta,

Direttrice di Biennale Gherdëina – Questa edizione guarda ad

alcune delle questioni più urgenti del nostro tempo, riunendo alcuni

degli artisti e artiste più interessanti del panorama contemporaneo.

Non vedo l'ora di vedere il loro lavoro svilupparsi nel nostro

territorio, in relazione ai paesaggi della Ladinia e di accogliere il

pubblico in Val Gardena nelle Dolomiti questa primavera e per tutta

l'estate".

Biennale Gherdëina ∞, per tutta la sua durata, è accompagnata da

un ricco public program dedicato a grandi e piccini: workshop con

artiste e artisti di intaglio del legno, di tintura naturale dei tessuti, di

realizzazione di incensi e di ricamo; incontri con filosofi e pensatori

per parlare di cura dell'ambiente e della comunità; letture di poesie

con poeti e scrittrici per conoscere da vicino la lingua ladina;

passeggiate nei boschi per scoprire la storia delle Dolomiti, delle

piante e degli animali che la abitano e dei suoni che la

caratterizzano. Il calendario completo è disponibile su

www.biennalegherdeina.it.

Sergio Rojas Chaves, Promise of a Living Fossil 2022. View of Strada Rezia, Ortisei. Ph. Tiberio Sorvillo

Barbara Gamper, Somatic encounters - earthly matter(s). You Mountain, You River, You Tree, 2022. Performance at Vallunga, Selva Gardena. Ph. Tiberio Sorvillo (2)

Angelo Plessas, The Meditation of All Beings, 2022


SPRING ATTITUDE FESTIVAL

RESTART THE FUTURE

1 6 E 1 7 S E T T E M B R E – S T U D I C I N E M A T O G R A F I C I D I C I N E C I T T À

Spring Attitude – il festival internazionale di musica e cultura contemporanea firma la sua undicesima edizione e

torna venerdì 16 e sabato 17 settembre in una vera e propria scenografia cinematografica: gli Studi di Cinecittà.

Dai mostri sacri dell’elettronica mondiale ai migliori rappresentanti del pop più innovativo, passando per i

protagonisti della nuova scena italiana, la primavera musicale della Capitale si conferma in calendario a settembre.

Una due giorni anticipata giovedì 15 settembre da una serata inaugurale all’Alcazar Live, con ingresso

gratuito per tutti i possessori di full pass o ticket giornaliero fino al raggiungimento della massima

capienza consentita. Anche quest’anno si rinnova la collaborazione con DICE, il ticketing londinese mobileonly

fondato nel 2014.

Fra live e dj set, performance e musica, installazioni e arte digitale, Spring Attitude torna dopo due anni di

sospensione pandemica con un titolo in sintonia con il generale clima di ripartenza e rinascita dello spettacolo dal

vivo: Restart the Future. Riavviare il futuro. Ripensarlo e ridisegnarlo per immaginare orizzonti inediti attraverso la

musica e l’espressione artistica, seguendo le possibili traiettorie generate da quelle parole d’ordine ormai

indispensabili: inclusività, sostenibilità, internazionalizzazione.

Un titolo che è un manifesto di intenzioni ma anche un invito al pubblico, nella prospettiva di ritrovare la

dimensione di comunità e la volontà di muoversi insieme verso traguardi comuni.

Non a caso sono stati scelti gli storici Studi cinematografici di Cinecittà, una location fortemente simbolica arrivata

alla fama mondiale negli anni a ridosso del boom economico grazie alle straordinarie ricostruzioni del mondo antico

nei celebri peplum movies.

Il gusto per la ricerca e l’avanguardia, l’ibridazione stilistica, la contaminazione espressiva, l’internazionalità della

proposta e la parità di genere sono gli elementi identitari che in oltre dieci anni di attività hanno reso Spring

Attitude un punto di riferimento per le nuove sonorità di tutto il mondo, e le linee guida su cui si è costruita la

programmazione del Festival, con glik artisti:

72 - HOUR POST FIGHT | THE BLESSED MADONNA | CALIBRO 35 plays MORRICONE CENTOMILACARIE |

CERI | COSMO | DITONELLAPIAGA | ELLEN ALLIEN | FULMINACCI | GINEVRA NERVI | IOSONOUNCANE | THE

LADDER CLOUD THING | MARCO CASTELLO | NU GENEA live band | KOKOROKO | POST NEBBIA | RED AXES

|TODD TERJE | VENERUS | WHITEMARY | SA SOUNDSYSTEM

https://www.instagram.com/springattitudefest/

https://www.facebook.com/Springattitude

https://springattitude.it/


WWW.FIUMICINOJAZZFESTIVAL.COM

Grandi nomi del jazz nazionale ed internazionale per

la seconda edizione del Fiumicino Jazz Festival, la

manifestazione ideata dal Museo del Saxofono con

l'intento di promuove e di portare a Fiumicino una

grande e articolata manifestazione dedicata al jazz.

Quest'anno il festival sarà concentrato in due lunghi

fine settimana, in programma dal 2 all'11 settembre.

Attilio Berni, direttore artistico del Museo del

Saxofono ha concepito una manifestazione in grado di

attirare ed incuriosire un vasto pubblico, oltre a quello

più specialistico del settore, contribuendo a quella

caratterizzazione musicale della città di Fiumicino

affinché essa possa, ancor più, essere identificata

come la città del saxofono e rappresenti un forte

stimolo alla crescita turistico-culturale del territorio.

La rassegna prevede un ciclo di 6 eventi, che vedono

in cartellone concerti al Museo del Saxofono il venerdì

e sabato sera, alle ore 21:00, ed eventi organizzati

nello stabilimento del Podere 676 di Testa di Lepre, in

calendario la domenica, dalle ore 18:00 in poi. La

collaborazione con il Birrificio Agricolo Podere 676,

che si rinnova in questa edizione, vuole celebrare il

forte connubio tra birra e musica, un’affinità congrua

in cui visione, ascolto e degustazione si sposano e si

affinano reciprocamente. In questa seconda edizione

è partner della manifestazione anche la Farmacia

Salvo D’acquisto di Palidoro.

Il Museo ospiterà protagonisti artisti del calibro di

Stefania Tallini e Franco Piana (2 settembre),

Giampaolo Ascolese (3), Nina Pedersen (9) e

Maurizio Giammarco (10), mentre al birrificio si

potranno ascoltare i maggiori esponenti del jazz

tradizionale italiano come Red Pellini, Luca Velotti,

Gianluca Galvani e Bepi D’Amato.

I biglietti degli spettacoli del venerdì e sabato sera

sono acquistabili al Museo o sul sito Liveticket mentre

gli eventi al birrificio sono prenotabili direttamente al

numero +39 348 6917050. Prima di ogni concerto è

prevista un’apericena opzionale. Per tutti gli eventi è

suggerita la prenotazione.

MAURIZIO GIAMMARCO

TALLINI PIANA DUO 2 SETTEMBRE

NINA PEDERSEN 9 SETTEMBRE

RED PELLINI


A 30 ANNI DALL'INCONTRO CON

MICHAEL JACKSON

I PICCOLI CANTORI DI MILANO

PRESENTANO “HEAL THE WORLD”

Il coro svolge da sempre una intensa

attività benefica esibendosi in ospedali,

istituti geriatrici, per ciechi, per la lotta

contro i tumori. Ha partecipato a numerosi

concerti e trasmissioni televisive, quali:

Carrà Show, Tele Mike, Bis, Tele Tris, Tutti

A Scuola, Sabato Al Circo, Holiday On Ice,

Festa Della Mamma con Al Bano e Romina

In 2 Edizioni, L’allegria Fa 90, Risate In

Famiglia, Telethon ‘90 E ’91, Luna Party,

San Valentino, Viva L’allegria, Natale Sotto

L’albero, Ruota Della Fortuna, Solletico,

Canzoni Sotto L’albero e registrazioni con

noti cantanti italiani e stranieri; ha inciso la

sigla dei mondiali di calcio di Italia ’90,

diretto da Giorgio Moroder ed ha

accompagnato tutte le canzoni di Cristina

D’Avena fino al 2003. Con Fabrizio De

Andrè è stato il Coro Storico nella famosa

canzone “ GIROTONDO”

Il coro ha cantato con Enrico Ruggeri,

Ivana Spagna, I Pooh, Roberto Vecchioni,

Jovannotti, Gemelli Diversi, Zucchero

Fornaciari, Michael Jackson, Celentano,

Sergio Endrigo, Gianna Nannini, Ornella

Vanoni, Anna Oxa partecipando alle

registrazioni di alcuni brani all’interno dei

loro album.

Nel 1997 il coro ha interpretato il jingle

della Lavazza “Tanti Auguri” che ha vinto il

primo premio come migliore jingle dell’anno

al teatro nuovo di Milano.

Tra le performances: colonna sonora di

Nicola Piovani del film di Antonio Albanese

“L’uomo D’acqua Dolce”; registrazione

dell’album di Adriano Celentano “Arrivano

Gli Uomini”; il coro ha cantato con

Zucchero nel ’99 il brano natalizio “White

Christmas” al Teatro Nazionale di Milano,

ripreso anche da Italia1; ha cantato nel ’99

con Phil Collins nella colonna sonora del

film Disney “Tarzan”.

www.piccolicantori.com

A trent’anni dal concerto di Michael Jackson allo stadio Brianteo di Monza, I Piccoli Cantori di

Milano il 4 luglio scorso hanno ricordato la loro partecipazione al Dangerous World Tour. Il 6

luglio del 1992, infatti, il coro diretto da Laura Marcora affiancò il “Re del pop” sul palco della

seconda tappa italiana.Chiamati da David Zard per Trident Agency, I Piccoli Cantori di Milano

furono i fortunati bambini che salirono sul palco con Michael Jackson durante l’esibizione del

famoso brano “Heal the World”. Nella formazione corale di allora c’era anche Ilenia Baccaro,

oggi speaker radiofonica di Radio 105. Oggi, I Piccoli Cantori di Milano presentano la loro

versione del brano “Heal the World” insieme a un video inedito, realizzato con l’arrangiamento

di Mario Natale e la collaborazione del regista Roberto Conte. Il Coro di voci infantili è stato

fondato nel 1964 da Niny Comolli, diplomata al conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e per

un quarto di secolo apprezzata pianista nell’Orchestra della RAI di Milano. Dal 1985 il gruppo

è diretto da Laura Marcora, musicista e nipote della fondatrice Niny Comolli. Il coro è formato

da un numero variabile tra i 70 e i 100 elementi, dai 5 ai 14 anni di età. Si distingue per la

ricchezza e la varietà del repertorio internazionale e per la sua parte classica (Bach,

Paganini, Rossini, Strauss, Vivaldi) oltre che per gli originali arrangiamenti curati da noti

musicisti. Molto ricco e particolarmente curato è anche il repertorio dialettale milanese e di

tutte le regioni, considerato molto importante per la continuità delle tradizioni italiane.

foto concesse da

Presidente: Rita Medini

Direttrice Coro: Laura Marcora


SOSPENSIONE

ASSIA KARAGUIOZOVA

ROBERTO CIACCIO: SOGLIE DEL TEMPO

ALLA BUILDING GALLERY DI MILANO

8 SETTEMBRE - 15 OTTOBRE 2022

A CURA DI FRANCESCO TEDESCHI

PHOTO CREDITS: LEONARDO MORFINI


MIRESI | RADICI

À REBOURS

la Scala Contarini del Bovolo

8 settembre - 27 Novembre

Mostra a cura di Paolo De Grandis e di Carlotta Scarpa, organizzata da PDG Arte Communications

Due linguaggi di espressione attraverso la pittura, contrastanti tra di loro, ma anche molto coerenti

vengono messi a confronto ed in dialogo, che condurrà lo spettatore verso un percorso emotivo

individuale

ASSIA KARAGUIOZOVA


A S S I A K A R A G U I O Z O V A

‘DODICI LIBRI

PER DODICI

MESI’


Olivetti al Museo Garda di Ivrea .Terza mostra del ciclo ‘Olivetti e la

cultura nell’impresa responsabile’. Iniziativa del Comune di Ivrea -

Capitale Italiana del Libro 2022, dell’Associazione Archivio Storico

Olivetti, in accordo con TIM e con Olivetti, ha l’obiettivo di valorizzare

e di rendere visibili a tutti la collezione di opere d’arte dell’Azienda.

Foto di Luigi Emanuele Di Marco

Foto di Luigi Emanuele Di Marco


Fondazione Querini Stampalia

di Assia Karaguiozova

Ne è dimostrazione la

mostra attuale, in

concomitanza con la 59.

Esposizione Internazionale

d’Arte, che propone abbinati

in modo perfettamente

audace tre stili, autori,

generi diversi. A confronto

con Park Seo-Bo e con

Isamu Noguchi, si è messo

Danh Vō, che è anche

curatore, insieme a Chiara

Bertola. Aldilà della

selezione delle opere in sé,

va evidenziata la modalità in

cui lui ha gestito e

‘modellato’ gli spazi della

Fondazione (nata nel 1869).

Aldilà della ricchezza delle

opere, collezionate tra le

generazioni, spicca il

connubio unico tra

contemporaneità ed

antichità - nell’arte e

nell’architettura, nonché ogni

dettaglio, curato alla

perfezione.

Nel cuore di Venezia, a

pochi passi da San

Marco, la Fondazione

Querini Stampalia

avvicina alla creatività un

pubblico vasto, con il suo

ambiente accogliente e

con le numerose attività.

Tra Museo, Biblioteca,

l’Area progettata da Carlo

Scarpa, la Collezione

Intesa Sanpaolo, la

dimora della nobile

famiglia veneziana i

Querini e la sua selezione

nel tempo di opere d’arte

e di libri, rappresenta una

stimolante e dinamica

realtà, che anche sul

piano contemporaneo

stupisce

con

accostamenti inediti.

Photo: Courtesy Fondazione Querini Stampalia, Venezia


Biennale di Venezia: Leone d’Oro alla Carriera

a Catherine Deneuve

di Assia Karaguiozova

Decisione del CDA della Biennale di Venezia, su proposta del Direttore Alberto Barbera per la 79. Mostra

Internazionale d’Arte Cinematografica. L’attrice traccia un percorso di successo nella storia del Cinema mondiale

con i suoi numerosissimi film durante la lunga carriera, che inizia nel 1956 con i ‘Collegiali’.Ha ricevuto parecchi

riconoscimenti internazionali prestigiosi e, nel 1993, è stata candidata all’Oscar come miglior attrice

protagonista. ‘Bella di Giorno’ viene premiata con il Leone d’Oro nel 1967, alla 28a edizione della Biennale

Cinema.La classe unica di questa straordinaria donna traspare in tutte le vesti che interpreta, dall’incisivo ‘The

Hunger’, a fianco a David Bowie e a Susan Sarandon, al divertente ‘Dio esiste e vive a Bruxelles’, in cui recita

con una simpatia travolgente.


Attrice francese nata il 22 ottobre 1943 a Parigi (Francia), è la

Regina Bianca del cinema francese, la sua bravura e la sua

bellezza sono riconosciute in tutto il mondo. Nella sua carriera

ha vinto molti premi, questa edizione del Festival del cinema la

premia alla carriera dopo averle, nel 1998, assegnato il premio

Volpe come migliore attrice. Molti riconoscimenti sono stati

assegnati all’iconica star francese. Nel 2013 premio alla carriera

all’ European Film Awards EFA. Dal 1981 al 2013 Catherine

Deneuve ha vinto 4 premi: David di Donatello (1981), European

Film Awards (2013), Festival di Cannes (2008), Festival di

Venezia (1998).

Oggi, Catherine Deneuve ha 79 anni e la sua bellezza non è

mai sfiorita. La recitazione l'ha resa una vera e propria donna.

Anima e cuore della Francia, diva per mestiere e attrice per

passione, il suo nome è impresso a caratteri d'oro nella storia

del cinema. Ambigua e di qualità, sa scegliere (o sa farsi

scegliere) da registi come Jacques Demy o Roman Polanski.

Luis Buñuel ha inventato, per la sua algida eleganza, i panni di

una grande borghese, prigioniera di un'educazione cattolica e

repressiva, che cerca la liberazione prostituendosi tutti i

pomeriggi e sprigionando la sua elusiva e nevrotica sensualità:

“Bella di giorno”. Opera che ha vinto il Leone D’Oro alla 28ª

Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia nel

1967. Film che fece scandalo per il pruriginoso tema trattato,

ma fu considerato dalla critica come un prodotto d'alto valore.

Chiamata da Hollywood, la Deneuve recita accanto a Jack

Lemmon Ernest Borgnine, Burt Reynolds, ma non è entusiasta

dei ruoli che le propongono così decide di tornare in Europa e di

mettersi ancora al servizio di Buñuel nel Tristana (1970). Negli

Anni Settanta, incontra sul set de La cagna (1972) di Marco

Ferreri l'attore italiano Marcello Mastroianni. La Deneuve cade

ai suoi piedi e, il 28 maggio 1972, mette al mondo una figlia

Chiara Mastroianni. I due si ritroveranno come compagni di

lavoro (oltre che di vita) anche in Niente di grave, suo marito è

incinto (1973) e in Non toccate la donna bianca (1974), con Ugo

Tognazzi per la regia di Marco Ferreri.

Nel 1992 è nominata all'Oscar nella categoria Miglior attrice

protagonista per Indocina (1992), ma non vincerà. Si consolerà

con il ruolo di vice presidente della Giuria al Festival di Cannes

del 1994 e poi ci sarà il fortunato e importante sodalizio artistico

con Manoel De Oliveira che vedrà nella Deneuve l'ultimo

barlume di un cinema che fu, inserendola nei cast di film di alto

valore come Il convento (1995) con John Malkovich, Ritorno a

casa (2000) e Un film parlato (2003).

Nel 1998 vince la Coppa Volpi a Venezia per Place Vendome

(1998) e l’Orso d'Oro onorario al Festival di Berlino. Il suo

ritorno a regina del cinema francese è graffiante e canterino in

“Otto donne e un mistero” (2002) per il quale vincerà l'Orso

d'Argento come miglior attrice assieme alle altre 7 attrici

protagoniste del film.

Pochi sanno che Catherine Deneuve è anche una discreta

cantante, ha duettato con Bernardette Lafont (1975), Malcolm

McLaren (1993), Joe Cocker (1995) e Alain Souchoun,

realizzando un album con Serge Gainsbourg nel 1981. Oltre

questo, è anche una disegnatrice di gioielli, occhiali e scarpe.

Definita la Regina Bianca, dice di sé e della sua vecchiaia:

«Una diva non può negare i segni del tempo. Invecchiare sullo

schermo, almeno mi sembra, è ancora più difficile che

invecchiare nella vita. Non faccio cinema per denaro e il giorno

in cui mi sembrerà di aver dato tutto, di ripetermi, mi fermerò.»

Speriamo che quel giorno non arrivi mai.

Foto crediti:

Per le fotografie di Catherine Deneuve: Archivio Storico della Biennale di Venezia

Per il Leone d’Oro: foto di Jacopo Salvi, Archivio Storico della Biennale di Venezia, Asac


Dante regia Pupi Avati.

Prodotto da Antonio Avati per DUEA FILM con RAI CINEMA e con

MGProductionDistribuzione 01 DISTRIBUTION Nazionalità ITALIANA

Anno 2021

Durata 94’

ALESSANDRO SPERDUTI

Dante giovane

Settembre 1350. Giovanni Boccaccio viene incaricato di portare dieci fiorini d’oro come risarcimento

simbolico a Suor Beatrice, figlia di Dante Alighieri, monaca a Ravenna nel monastero di Santo Stefano degli

Ulivi.

Dante è morto in esilio nel 1321 mentre la sua fama, grazie alla divulgazione della Commedia, si è diffusa

ovunque. Gli ultimi suoi vent’anni sono stati terribili, in continua fuga, cercando ospitalità presso le varie corti,

con una condanna al rogo e alla decapitazione inflitta sia a lui che ai suoi figli maschi fuggiti a loro volta da

Firenze.

Intanto nel capoluogo toscano gli equilibri di potere sono profondamente mutati e la città cerca una

riappacificazione, seppure postuma, con un concittadino di tale valore. I dieci fiorini sarebbero il risarcimento

simbolico per la confisca dei beni e per la condanna ad essere arso vivo e decapitato decretata ormai quasi

mezzo secolo prima dal comune fiorentino. Contro quella parte del mondo ecclesiale che considera la

Commedia opera diabolica, Giovanni Boccaccio accetta quest’incarico nella convinzione di poter svolgere

un’indagine su Dante che gli permetta di narrarne la vicenda umana e le ingiustizie patite.

Nel suo lungo viaggio Boccaccio oltre alla figlia incontrerà chi, negli ultimi anni dell’esilio ravennate, diede

riparo e offrì accoglienza e chi, al contrario, respinse e mise in fuga l’esule.

Ripercorrendo da Firenze a Ravenna una parte di quello che fu il tragitto di Dante, sostando negli stessi

conventi, negli stessi borghi, negli stessi castelli, nello spalancarsi delle stesse biblioteche, nelle domande

che pone e nelle risposte che ottiene, Boccaccio ricostruisce la vicenda umana di Dante, fino a poterci

narrare la sua intera storia.

Il film racconta la vicenda umana di Dante Alighieri, fra i grandi certamente il più grande e il più noto nel

mondo.


ALESSANDRO SPERDUTI

Dante giovane

NOTE DI REGIA - PUPI AVATI

A intravedere la possibilità di raccontare quell’essere umano ineffabile che è stato l’Alighieri è stata la scoperta

della missione di Giovanni Boccaccio nel 1350: quella di portare a Ravenna, alla figlia di Dante, una borsa di

dieci fiorini per risarcirla del tanto male che i fiorentini avevano fatto a suo padre. La gran parte della mia

narrazione la debbo quindi allo stesso Boccaccio che di Dante fu biografo e appassionato divulgatore.

Il resto è invece frutto di congetture e suggestioni che mi provengono da un ventennio di disparate letture, in una

continua consultazione degli esimi dantisti citati in esergo.

Nella realtà Dante era entrato nella mia vita dapprima attraverso la lettura di cronisti a lui coevi (Villani, Vellluti,

Compagni etc) e dei tanti saggi e le tante biografie accademiche e non. Furono quelle letture a convincermi di

come fosse lasciata sul fondo, sfocatissima, la sua umanità, seppure così esplicita...

Più o meno in quegli anni lessi “La Vita Nova”, quel prosimetro d’amore che Dante ventenne si trovò a scrivere

all’indomani della morte di Beatrice Portinari. Sufficiente a far sì che mi riconoscessi nella gran parte delle

emozioni di quel giovane remoto, facessi mio il tentativo di tenere in vita, attraverso la sublimità della poesia,

quell’essere celestiale che fu per lui Beatrice Portinari.

Poesia il cui appalesarsi avviene in Dante attraverso la sublimazione del dolore: la perdita della madre nella sua

infanzia, la morte di Beatrice nella sua giovinezza, la condanna all’esilio del migliore dei suoi amici, nell’età

adulta, l’ingiusta dannazione, estesa ai suoi figli, nella maturità.

E’ la conferma di quanto il dolore promuova l’essere umano a una più alta conoscenza.


ELIANA MIGLIO Badessa Santo Stefano degli Ulivi

CARLOTTA GAMBA Beatrice,

VALERIA D’OBICI Suor Beatrice

SERGIO CASTELLITTO

Giovanni Boccaccio


AFFRESCO D’AUTORE,

IN BILICO TRA SORDIDO ED EPICO.


Il film “RIMINI” di ULRICH SEIDL è stato presentato in concorso

all’ultima Berlinale, in anteprima italiana al Biografilm e, con grande

successo di pubblico. “Rimini” è un film pungente, un ritratto

spietato del mondo in cui viviamo ma sensibile alla caducità

dell’esistenza. Un grande affresco d’autore, in bilico tra sordido ed

epico. Il protagonista Richie Bravo (Michael Thomas), ex stella

della musica tradizionale austriaca, è un attempato cantante che

vive in una villa un tempo sontuosa e si esibisce per pochi soldi in

tristi alberghetti di Rimini, accogliendo annoiate comitive di anziani,

e arrotonda come gigolò per alcune spettatrici solitarie, spendendo

le residue energie erotiche. In occasione del funerale della madre,

rincontra il padre (Hans-Michael Rehberg), affetto da demenza

senile, che si trova in una casa di riposo in Austria, e il fratello

minore Ewald (Georg Friedrich). Ma la sorpresa arriverà con la

comparsa di una ragazza, a sottolineare ancora una volta come

tutti gli uomini sono prigionieri del loro passato.

Ulrich Seidl (Vienna, 1952) si è fatto conoscere come uno dei

registi più controversi dell’attuale panorama cinematografico con

“Canicola”, Gran premio della giuria a Venezia 2000, e poi con

“Import/Export” e con la trilogia “Paradise” che comprende “Love”,

“Faith” (Leone d'argento alla Mostra del Cinema di Venezia) e

“Hope”. Al quale abbiamo rivolto tre domande.

Prima di girare un film, lei dedica sempre molto tempo alla

ricerca. Qual è stata la sfida più grande con RIMINI da questo

punto di vista?

L’idea di scegliere Rimini è dovuta al fatto che i miei genitori ci

portavano a trascorrere le vacanze al mare negli anni ‚50. Vedo

ancora me e mio fratello con i nostri pantaloncini neri mente

giocavamo sulla spiaggia. Inoltre, a Rimini abbiamo trovato delle

ambientazioni estremamente stimolanti e quasi ideali per il modo in

cui ho immaginato la storia, in termini di immagini e di atmosfera.

C‘è stato anche un altro fattore decisivo, che poi si è rivelato una

sfida in termini di logistica e di costi di produzione. Il film doveva

essere ambientato in inverno, in un periodo in cui le spiagge, il

mare, le cabine e i bar sulla spiaggia scompaiono nella nebbia.

Tutti noi - l‘équipe cinematografica, gli attori, le comparse - ci

siamo preparati per le riprese a Rimini alla fine di novembre 2017.

Tutto era stato pianificato, tutto era stato prenotato, ma la nebbia

non si voleva alzare e non si alzò. Un giorno di sole splendente

dopo l’altro. Così, ho rimandato a casa l‘intero team e ho aspettato

e aspettato. Solo all‘inizio dell‘anno successivo è arrivata la nebbia

e non solo, Rimini non aveva mai visto così tanta neve come

quell’interno. Questa situazione ci ha fatto sognare e la nostra gioia

era immensa.

L‘attore Hans-Michael Rehberg, che interpreta il padre di

Richie Bravo in RIMINI, è morto nel novembre 2017. Può

descrivere come è nata la collaborazione con il signor

Rehberg?

Trovare un attore adatto non è stato facile. Quando ho conosciuto

Hans-Michael Rehberg, lui era già gravemente malato e rifiutò la

mia offerta. Ma dopo qualche giorno sua moglie mi ha telefonato

dicendo che, nonostante la sua situazione, era interessato al ruolo.

Abbiamo poi fatto l‘audizione con lui e i risultati non mi hanno molto

convinto. Ero molto combattuto. Come potevo rifiutare un uomo

gravemente malato che desiderava interpretare questo ruolo?

Quando, dopo due settimane, finalmente trovai il coraggio di

respingerlo, la telefonata andò diversamente da come avevo

immaginato.


Sua moglie mi spinse a fargli fare altri provini, perché non poteva immaginare che lui non avesse soddisfatto i miei

requisiti. E aveva ragione. Poche settimane prima dell‘inizio delle riprese, cioè durante il periodo più intenso della

preparazione, Rehberg ha dovuto trascorrere intere giornate nella sua stanza nella location scelta, una casa di

cura nel sud dell’Austria. Doveva interagire con i pazienti che vivevano lì, doveva consumare i pasti con loro e

partecipare al programma di terapia occupazionale. In quei giorni era già molto indebolito e si stancava

velocemente, ero molto preoccupato. Delle riprese a ritmi normali con lui sembravano impossibili. Ma le mie

preoccupazioni sono state completamente spazzate via il primo giorno di riprese. Non appena è stato battuto il

primo ciak, questo grande attore era un uomo completamente diverso. Non c‘era traccia di stanchezza o di

affaticamento. Ha recitato la sua parte in modo estremamente disciplinato e con grande empatia. Sapendo che

quello sarebbe stato il suo ultimo ruolo, ha dato tutto se stesso. Un grande regalo per me e per il film.

I suoi film RIMINI e SPARTA, che sta ultimando, raccontano la storia di due fratelli che cercano fortuna

lontano. Vede una parentela tra questi due progetti e la sua Trilogia del PARADISO?

In definitiva, con RIMINI e SPARTA mi è „successo“ qualcosa di simile a quanto accaduto con la trilogia di

PARADISE. Entrambi i progetti erano stati originariamente scritti come un unico film, i singoli filoni della trama

dovevano essere raccontati parallelamente, intrecciati l‘uno all‘altro e alternati. È stato durante il processo di

montaggio che è stato chiaro che le storie dovevano essere raccontate singolarmente per avere il loro pieno

impatto. I tre film di PARADISE raccontano le storie di tre donne e del loro desiderio inappagato di amore,

sicurezza e sessualità. I luoghi dell‘azione, un villaggio turistico sulla costa del Kenya, un campo estivo per

adolescenti nella provincia austriaca e una tenuta di case unifamiliari alla periferia di Vienna, così come le singole

storie sono tutte molto distinte, anche se i protagonisti sono tutti legati l‘un l‘altro. RIMINI e SPARTA sono due film

con protagonisti maschili. Sono anche legati l‘uno all‘altro. Due fratelli e il loro padre. Sebbene anche questi film

raccontino storie molto diverse e sono ambientati in luoghi diversi, l‘elemento unificante è la ricerca della felicità e

il tentativo di lasciarsi alle spalle il passato. Ma il passato ti raggiunge, questa è l‘amara o forse liberatoria verità

che i protagonisti devono affrontare. Quindi sì, c‘è una sorta di affinità̀ tra la trilogia di PARADISE. Questi film,

RIMINI e SPARTA, parlano anche del desiderio d‘amore e del desiderio di essere amati, della realizzazione

sessuale e del suo mancato raggiungimento e della solitudine che ne comporta.


ROCKY HORROR SHOW

Arriva in Italia nell’autunno 2022 lo spettacolo

firmato da Richard O'Brien's.


Universalmente riconosciuto come uno degli spettacoli più amati e applauditi al mondo, “Richard O'Brien's Rocky Horror

Show” arriva in Italia nell’autunno 2022. La prima data sarà Milano al TAM Teatro Arcimboldi dall’11 al 23 ottobre. Poi

Trieste al Politeama Rossetti per la stagione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia dal 25 al 30 ottobre. Infine Roma, al

Teatro Olimpico per la stagione dell’Accademia Filarmonica Romana, in collaborazione con LSD Edizioni, dall’1 al 6

novembre. Dal 1973, The Rocky Horror Show ha sedotto con la sua trasgressività intere generazioni di spettatori,

conquistando anche i benpensanti più integerrimi e trasformandoli in devoti fan con corsetto e calze a rete. Dopo oltre 45

anni, la meravigliosa creatura di Richard O’Brien non smette di travolgere, coinvolgere, sovvertire le regole. Ha viaggiato in

più di 30 paesi, è stata tradotta in più di 20 lingue e torna ora in tour con la regia di Christopher Luscombe.

Migliaia di appassionati hanno creato fan club, guardano il film centinaia di volte, travestendosi e partecipando sempre

attivamente allo spettacolo (come richiesto dalla filosofia del “Rocky Horror Show”).

Ed è così che il Rocky, proprio per l’entusiasmo e la partecipazione del suo pubblico, ogni sera si trasforma in un grande

non-stop party fatto di quei successi senza tempo da cui ognuno, almeno una volta, si è lasciato trascinare come “Sweet

Transvestite”, “Damn it Janet” e “Time Warp”. Definito come “la madre di tutti i musical”, The Rocky Horror Show è uno

spettacolo unico nel suo genere. È sicuramente il musical più trasgressivo e audace che sia mai stato concepito.

La storia del Rocky Horror non inizia con un film, ma con una piccola produzione teatrale a Londra, scritta da Richard

O'Brien per tenersi occupato mentre cercava lavoro come attore.

Londra, Royal Court Theatre Upstairs, 16 giugno 1973: un fenomeno stava per nascere. Era la prima di una serie di

anteprime del nuovo musical, descritto come “una mostruosa ragnatela di mutanti folli, docili travestiti e mostri muscolosi ...”.

Il fenomeno cult ROCKY HORROR stava nascendo in un piccolo teatro sperimentale di soli sessanta posti. Sono previste

sei settimane di rappresentazioni ma, fin dalla prima sera, il successo di critica e pubblico è tale che ben presto si crea un

mercato nero di biglietti per lo spettacolo.

IL TOUR INTERNAZIONALE FARÀ TAPPA A

MILANO – TAM TEATRO ARCIMBOLDI MILANO DALL’11 AL 23 OTTOBRE

TRIESTE – POLITEAMA ROSSETTI DAL 25 AL 30 OTTOBRE

ROMA – TEATRO OLIMPICO DALL’1 AL 6 NOVEMBRE


La produzione decide quindi di spostare lo show nel King's Road Theatre dove continuerà a registrare il tutto esaurito fino

al 1974, data poi del debutto americano. Fra gli spettatori celebri figurano grandi star del rock come Elvis Presley...

Una nota di quella memorabile notte descrive come, benché fosse la metà di giugno, “rullassero tuoni in un cielo livido,

saettassero fulmini e la pioggia avesse trasformato le strade in fiumi”. Era il giusto presagio di un successo immediato.

La leggenda del The Rocky Horror Show è ancora viva ed è diventato un simbolo internazionale, un fenomeno di

proporzioni mondiali seguito da innumerevoli fans. Nel 1975 dal musical ne è stata tratta una versione cinematografica. Il

"Rocky Horror Picture Show" la versione cinematografica, tuttora in programmazione, detiene il record come la pellicola più

proiettata della storia del cinema. Tra gli attori americani che tentarono di aggiudicarsi una parte nel film ci sono stati anche

John Travolta e Richard Gere. Il ruolo principale venne però assegnato a Tim Curry.

Migliaia di appassionati hanno creato fan club, continuano a vedere il film centinaia di volte, partecipano sempre

attivamente allo spettacolo travestendosi (com'è filosofia del “Rocky Horror Show” e come si può anche vedere

nell'omaggio che gli tributa il film “Fame”). Il Rocky è diventato oggetto di studi psicologici e sociologici, libri, tesi di laurea,

trattati. E così ogni sera il Rocky si trasforma, per l'entusiasmo e la collaborazione del pubblico che rende ogni

rappresentazione uno spettacolo sempre nuovo e diverso. Il film ha avuto un sequel nel 1981: "Shock Treatment" sempre

diretto da Jim Sharman con Richard O'Brien e Patricia Quinn. Se la trasposizione cinematografica, "The Rocky Horror

Picture Show", ha trasformato il musical scritto da Richard O'Brien in un mito, la versione teatrale si rinnova di continuo

coinvolgendo gli spettatori che si lasciano trascinare nell'audience partecipation, ovvero quel fenomeno tipico del Rocky

che vede il pubblico partecipare attivamente, con travestimenti a tema ma anche battute recitate in risposta a quelle degli

attori e, ovviamente, ballare uno scatenato "Time Warp" sotto il palco. Questo è tutto quello che in un "Rocky Horror Show"

non può mancare. La stessa produzione dello show propone a chiunque lo desideri un manuale intitolato the VIRGINS

GUIDE che è possibile visualizzare a questo indirizzo: https://www.rockyhorror.co.uk/virginsguide


CORPO DI BALLO DEL

TEATRO ALLA SCALA

DIRETTORE MANUEL LEGRIS


Tra novità e repertorio il Balletto della Scala torna al TAM Teatro Arcimboldi con un programma che riunisce alcuni tra i titoli

di più recente acquisizione, rimodulati sui talenti dei suoi artisti di punta o creati appositamente per la Compagnia.

Una Compagnia che si apre all’oggi ma mantiene viva la storia, celebrata nel classicissimo finale, e che anche nelle recite al

TAM vedrà impegnati i primi ballerini al gran completo - Antonella Albano, Martina Arduino, Nicoletta Manni, Alice Mariani,

Virna Toppi, Marco Agostino, Timofej Andrijashenko, Claudio Coviello, Nicola Del Freo - i solisti e gli artisti del Corpo di Ballo

per i quali questi lavori sono stati creati o riallestiti. Un viaggio nella bellezza della danza e nelle sue variazioni stilistiche,

che si dipana attraverso la contemporaneità delle firme coreografiche, e parte da András Lukács con Movements to

Stravinsky, creato nel 2017 per il Wiener Staatsballett su brani da balletti e composizioni orchestrali (Pulcinella Suite, Les

Cinq Doigts, Apollon Musagète, Suite Italienne). Entrata lo scorso anno nel repertorio del Balletto scaligero questa

produzione elegante, minimalista e astratta, visivamente ispirata al Rinascimento, mantiene l'equilibrio tra balletto e danza

contemporanea e ha permesso di conoscere il lavoro coreografico di Lukács, intrapreso con successo dal 1999. Diplomato

all'Accademia di danza ungherese, già solista dell’Hungarian National Ballet, del Ballet Frankfurt, del Lyon Opéra Ballet e del

Wiener Staatsballett, dal 2020 è direttore artistico del National Ballet of Györ.

Da Stravinskij a Verdi, con Verdi Suite, la prima creazione

di Manuel Legris per il Balletto della Scala di cui

inaugurava la direzione. Concepita appositamente per

l’evento “...A riveder le stelle”, come divertissement in

omaggio alla danza e alla musica italiana, e alla tecnica

degli artisti scaligeri. La coreografia prende vita sulle

musiche che Giuseppe Verdi scrisse per le danze nelle

sue opere I vespri siciliani, Jérusalem e la versione

francese di Il trovatore. Un tessuto musicale ricco di brio

ed energia che si è poi ampliato con ulteriori movimenti

per il corpo di ballo su estratti dal Ballo della Regina (La

Peregrina) del Don Carlos.

Il fascino della musica barocca permea l’intensità di The

labyrinth of solitude, assolo di grande forza espressiva

creato da Patrick de Bana per Ivan Vasiliev nel 2011 sulla

Ciaccona in sol min. di Tomaso Antonio Vitali. Principal al

Béjart Ballet e alla Compañia Nacional de Danza con

Nacho Duato, de Bana è tra i più interessanti autori del

panorama contemporaneo, dalla personalità unica,

eclettica come il suo background, ha lavorato con grandi

nomi della coreografia e creato in tutto il mondo e con

grandi interpreti.

Sensibilità e modernità animano anche Birds walking on

water, delicata ma potente creazione che Manuel Legris ha

affidato lo scorso anno al talento originale di Natalia

Horecna. Già danzatrice con Hamburg Ballett, Nederlands

Dance Theatre, Scapino Ballet, si è distinta a livello

internazionale come coreografa free lance, collaborando con

importanti artisti e compagnie e con altrettanto importanti

riconoscimenti; ha concepito questo lavoro sulle musiche di

Arvo Pärt (Darf ich...), Jean Sibelius (il secondo e terzo

movimento del Concerto per violino e orchestra op. 47) e

Vladimir Martynov (Come in!,primo movimento), per tre

coppie principali, cinque coppie e un “leader” del gruppo. Dal

presente e futuro, le variazioni di bellezza riportano alla

storia, alla tradizione, al grande repertorio, con uno dei

massimi punti di riferimento nel percorso creativo: a

suggellare la serata, il Divertissement da Paquita

entusiasmante vetrina di grande danza, per i solisti e il corpo

di ballo, nel Grand Pas e nelle variazioni del secondo atto,

tra i risultati più alti mai raggiunti dell’arte di Marius Petipa.

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BIGLIETTI DISPONIBILI SU

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SHORT THEATRE 2022

¡Vibrant Matter!:

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CINDY VAN ACKER_SHADOWPIECES@OLIVIERMICHE-50


¡Vibrant Matter! è il titolo scelto per la nuova edizione. Short

Theatre 2022 assembla energie, fluidi, tessuti, fibre, elementi

organici e inorganici, intensità, impressioni facendo spazio al

continuum di natura-cultura, per spostare l’attenzione

dall’esperienza umana delle cose alle cose stesse. Il corpo —

umano o non umano, fascio di relazioni col mondo, sistema aperto

in continuo divenire — è il terreno per un lavoro di interferenze,

nella proliferazione di soggettività inesauribili. Gli spettacoli, le

performance musicali, lo scambio di pratiche, gli incontri vanno alla

ricerca di una materialità vitale che lega corpi e pensieri, per

generare aree di trasformazione, nell’accumulo e nella dispersione

degli scambi.

Short Theatre 2022 è la prima edizione del festival interamente

sotto la direzione artistica di Piersandra Di Matteo, curatrice,

teorica, dramaturg riconosciuta internazionalmente per la capacità

di tenere insieme teoria e pratica, rigore estetico e istanze

politiche. Insieme con il team del festival, mette in atto un

approccio curatoriale che pone al centro la prossimità ai percorsi

artistici, l’intreccio e lo scambio con i processi politici e sociali, in

una vasta rete di collaborazioni urbane e di sinergie internazionali.

La prima settimana Short Theatre 2022 (dal 6 all’11 settembre)

accoglie pubblico, artisti e artiste al Mattatoio di Roma, centro

nevralgico del festival e sua sede privilegiata dal 2010. Nella

seconda settimana (dal 12 al 18 settembre), il festival transita tra

spazi e contesti differenti, portando la propria comunità ad

aggregarsi in diversi punti della città, coagulandosi intorno al

Teatro India e a WEGIL. Fra le nuove traiettorie disegnate da Short

Theatre c’è PRISMA, progetto diffuso nella città di Roma, che apre

e chiude il festival ed è dedicato a una delle figure internazionali

più interessanti del panorama artistico contemporaneo: l’artista

transdisciplinare franco-austriaca Gisèle Vienne, coreografa,

regista, burattinaia e artista visiva che ha ripensato in maniera

radicale i paradigmi della scena degli ultimi anni. Prosegue anche

in questa edizione RECIPROCITY, la sezione che raccoglie

progetti partecipativi, laboratori, pratiche condivise, performance

workshop based, in cui rimescolare le soggettività che brulicano

nella città. Short Theatre 2022 dedica uno spazio rilevante alle

pedagogie, intrecciando la propria proposta con quella di realtà

culturali, percorsi di formazione e accademici presenti nella trama

del festival, tra cui Da.Re - Dance Research, Master in Studi e

Politiche di Genere di Roma Tre, Dominio Pubblico, Orbita |

Spellbound, con Masterclass e laboratori per artisti e artiste in

formazione. Si inserisce in questa cornice la collaborazione con

PAV/Fabulamundi Playwriting Europe sul progetto PLAYGROUND,

per azionare un nuovo meccanismo sinergico sul testo Deo Gratias

della giovane autrice Emilia Agnesa, vincitore della prima edizione

del ConTest Amleta: un affondo di tre giorni nelle strutture

narrative e nella lingua del testo che si compie grazie al lavoro con

la regista Lisa Ferlazzo Natoli / lacasadargilla, il drammaturgo

Fabrizio Sinisi e la lettura critica di Viola Lo Moro (scheda dedicata

in cartella stampa). O anche la collaborazione con l’Accademia di

Belle Arti di Roma, grazie alla quale la Pelanda del Mattatoio di

Roma ospiterà Multiplo di tre, istallazione video che raccoglie i

lavori di tre giovani artiste – Lucia Bricco, Ola Czuba e Ambra

Lupini – ex studentesse dell’Accademia (dal 7 all’11 settembre).

KINKALERI_OTELLO_PHLUCADELPIA

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KATERINA ANDREOU_MOURN BABY MOURN CRÉDITS HÉLÈNE ROBERT

CHERISH MENZO_DARKMATTER_C_YAQINE_HAMZAOUI_AND_YEMA_GIESKES


TICK, TICK... BOOM!

Per la prima volta in Italia il musical che celebra due maestri del teatro musicale

contemporaneo americano: Jonathan Larson e Stephen Sondheim .

Nel ruolo del protagonista annunciato il talento italiano Nicolò Bertonelli

STM Live e Fondazione Teatro Coccia sono lieti di annunciare

la prima produzione italiana di tick, tick... BOOM!, il musical di

Jonathan Larson – autore e compositore di RENT – che

debutterà al Teatro Coccia di Novara il 24 settembre 2022 e

proseguirà il suo tour nei principali teatri italiani.

tick, tick... BOOM! ha conquistato il grande pubblico con la

recente versione cinematografica interpretata da Andrew

Garfield, candidato all’Oscar 2022 e premiato ai Golden Globe

Awards come miglior attore protagonista. La regia del film è di

Lin-Manuel Miranda (premiato ai Pulitzer e ai Tony) che aveva

interpretato il ruolo del protagonista nella versione teatrale del

2014.

L’edizione italiana del musical vede la regia di Massimiliano

Perticari e Marco Iacomelli e, nel ruolo del protagonista Jon, il

giovanissimo talento italiano Nicolò Bertonelli, reduce dal

successo televisivo di Braccialetti Rossi 3.

Sul palco con lui ci saranno altri sei attori, dato che la

produzione italiana ha eccezionalmente ottenuto dalla Larson

Estate l’autorizzazione a riorchestrare la partitura con

l’aggiunta di un quartetto d’archi e ad allargare il cast da tre a

sette interpreti. Sul palco anche una band di otto elementi. Il

pubblico potrà assistere a una vera e propria prima mondiale

di una versione inedita di tick, tick... BOOM!

Tick, tick... BOOM! è un musical dai tratti fortemente

autobiografici: con musica e libretto di Jonathan Larson,

racconta la vita di un giovane compositore che tenta di far

produrre un proprio musical a Broadway nella New York del

1990. Dopo essere riuscito con grande difficoltà a metterne in

scena un workshop non riesce comunque a trovare produttori

per il suo spettacolo e i suoi sogni si infrangono. Un

messaggio del suo idolo Stephen Sondheim cambierà il corso

degli eventi.

NOTE DI REGIA

Portare in scena tick, tick... BOOM! significa presentare per la

prima volta in Italia lo spettacolo del compositore e

drammaturgo statunitense Jonathan Larson, uno degli autori

contemporanei di musical più innovativi. Larson, che in questa

autobiografia parla in prima persona, morì a 35 anni, il giorno

prima del debutto del suo spettacolo RENT per cui avrebbe

vinto il Premio Pulitzer. Espressione artistica, lungimiranza,

visione inclusiva del Teatro Musicale hanno permesso al

compositore prematuramente scomparso di vincere tre Tony

Award, il Pulitzer e lo stigma che impediva al musical di porre

l’attenzione su temi sociali quali il multiculturalismo, la

dipendenza dalle droghe e l’omotransfobia. Affrontare oggi in

Italia le stesse tematiche, con sensibilità e con la

consapevolezza di farlo attraverso un genere che continua ad

essere associato esclusivamente a leggerezza e

intrattenimento, fa parte della mission di STM.

TRAMA

Jon sta per compiere trent’anni e tenta disperatamente di

trovare un produttore per il suo musical Superbia.

Rendendosi conto di non essere più giovanissimo, fatica

a tollerare gli anni di ripetuti insuccessi professionali e si

rende conto di non voler andare avanti a vivere come un

artista squattrinato. La fidanzata Susan non scoraggia

apertamente Jon, ma desidera qualcosa di più dalla vita

e vorrebbe avere una famiglia con lui, che però non può

permetterselo. La frustrazione di Jon peggiora quando

Michael, il suo amico di vecchia data, abbandona il

sogno di sfondare come attore per dedicarsi a un’attività

lavorativa più tradizionale. Jon presenta Superbia a

numerosi compositori e produttori, ricevendo molti

apprezzamenti. Tuttavia, nessuno decide di investire

nello spettacolo e i suoi sogni restano frustrati.

Nonostante i momenti di sconforto, Jon si riappacifica

con Susan dopo un litigio e i due decidono di continuare

a scriversi. Inoltre si riavvicina anche a Michael dopo

aver scoperto che l’amico è risultato positivo all’HIV. La

mattina del suo trentesimo compleanno riceve un

messaggio dal suo idolo Stephen Sondheim che ha visto

il workshop di Superbia e vorrebbe parlargli del futuro del

musical. Jon allora si rende conto di essere amato e

apprezzato dai suoi amici e colleghi e si prepara a

festeggiare il suo compleanno.


NUOVO ARRIVO DEL TEATRO ALLA SCALA DI MILANO.


Caro Rinaldo, grazie di aver accettato il nostro invito.

Raccontiamo subito i tuoi primissimi approcci alla danza....

Mi sono avvicinato alla danza grazie a mia sorella; guardandola

ballare me ne sono innamorato e chiesi ai miei genitori di potere

anche io iniziare. Da piccolo studiavo tutti gli stili, amavo ballare

e muovermi con la musica.

Vieni da una delle terre più belle d'Italia: la Sicilia. Quanto

vive in te la tua terra?

Per le scelte di vita che ho fatto non ho potuto viverla tanto

quanto mi sarebbe piaciuto; nonostante ciò mi sento molto legato

al calore della mia terra per i legami e i bellissimi ricordi.

Dove è avvenuta la tua formazione?

Ho iniziato a danzare all’età di 4 anni in una scuola privata a

Catania, poi a 15 anni sono andato a Vienna alla Wiener

Staatsoper Ballettakademie dove mi sono diplomato nel 2014.

Il tuo primo contratto importante in compagnia...

Appena finita la scuola il primo contratto lavorativo l’ho avuto

presso L’American Ballet Theatre Studio Company.

Sei stato già in varie compagnie importanti come Varsavia...

Si, ho lavorato per cinque anni con il Polish National Ballet a

Varsavia, nell’arco dei quali sono stato promosso solista. Sono

molto grato per questi anni perché ho avuto modo di crescere

umanamente e artisticamente e ho avuto l’opportunità di ballare

tanti bellissimi ruoli.

Ora sei giunto al Teatro Alla Scala di Milano. Raccontaci

come è successo...

Ho sempre desiderato poter tornare e ballare nel mio paese

dopo 10 anni vissuti all’estero e, avendo una grande stima e

desiderio di poter lavorare con Manuel Legris, ho preso la

decisione di fare il concorso per il Teatro alla Scala.

Il tuo ruolo preferito e perché…

Ci sono tantissimi ruoli che mi hanno entusiasmato e fatto

crescere, tra cui quello di Birbanto nel “Corsaro” e il ruolo

principale di Rubies in “Jewels” di Balanchine che ho avuto la

possibilità di ballare al Teatro alla Scala . Uno dei miei sogni

sarebbe quello di interpretare Romeo e ballare in una creazione

di William Forsythe.

La giornata tipo di Rinaldo...

Mi sveglio alle 8 e dopo aver meditato e fatto colazione; mi

preparo per andare in teatro dove inizio la giornata lavorativa con

una lezione per poi proseguire con le prove che ci sono in

programma per la giornata. Molto spesso dopo il lavoro spendo

del tempo con gli amici. Ritengo che sia molto importante

valorizzare la vita privata perché penso che possa essere motivo

di ispirazione per il mio lavoro.

Progetti futuri?

Quello di creare una carriera in Italia e, quindi, crescere a livello

artistico e poter essere d’ispirazione per le generazioni future.

Cosa rappresenta per te la DANZA?

Per me la Danza è una forma di comunicazione che mi permette

di creare e condividere amore con il pubblico e con i miei

colleghi.


YURIKO NISHIHARA

Credit:

Dancer: Yuriko Nishihara

Ph: Monica Irma Ricci - www.monicairmaricci.com

Make-Up Artist: Mauri Menga

Studio: Linea B

Dress: Store Dance


Nasce a Tokyo nel 1993, dove ha cominciato i suoi studi con la maestra Yasuko Goro. Ha fatto parte di una

compagnia giovanile diretta da Asami Maki dal 2005 al 2007. Nel 2011 si è trasferita a Losanna dove ha

studiato presso l’École-Atelier Rudra Béjart Lausanne danza classica, tecnica Martha Graham, percussioni e

canto. In quel periodo ha partecipato alla tournée internazionale della compagnia Béjart Ballet Lausanne: dal

Teatro Bolshoi di Mosca al Regio di Torino, dal Stadsschouwburg Antwerp di Anversa al Théâtre de Beaulieu

di Losanna.

Credit:

Dancer: Yuriko Nishihara

Ph: Monica Irma Ricci - www.monicairmaricci.com

Make-Up Artist: Mauri Menga

Studio: Linea B

Dress: Store Dance


Credit:

Dancer: Yuriko Nishihara

Ph: Monica Irma Ricci - www.monicairmaricci.com

Make-Up Artist: Mauri Menga

Studio: Linea B

Dress: Store Dance

Dopo il diploma ha continuato il percorso

in Spagna al conservatorio superiore di

danza María de Ávila a Madrid, dove ha

studiato i repertori di Nacho Duato, Hans

van Manen, William Forsythe e George

Balanchine. Poi si è trasferita in Portogallo

per far parte di una compagnia giovanile di

Covilhã fino a quando ha ricevuto

un’offerta di lavoro da Diana Ferrara per la

sua compagnia Astra Roma Ballet a Roma.

Con Diana Ferrara ha avuto l’occasione di

collaborare coi coreografi italiani come

Luciano Cannito, Enrico Morelli, Milena

Zullo e Paolo Arcangeli.


Dal 2016 fa parte del corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo. Ha interpretato ruoli principali come quello

della principessa Aurora nella Bella Addormentata di Matteo Levaggi, Cupido in Don Quisciotte di Lienz Chang,

Blue Girl in Walking Mad di Johan Inger, Angelo in Annonciation di Angelin Preljocaj, e Libellula in Nijinsky di

Marco Goecke. Ha danzato anche in If to Leave is to Remember e Wind Woman di Carolyn Carlson, Duende di

Nacho Duato, SECHS TÄNZE di Jiří Kylián, Giselle di Ricardo Nuñez e Patrice Bart con ruolo di prima

ballerina.

Credit:

Dancer: Yuriko Nishihara

Ph: Monica Irma Ricci - www.monicairmaricci.com

Make-Up Artist: Mauri Menga

Studio: Linea B

Dress: Store Dance


22 e 23 ottobre 2022 si svolgerà presso lo

studio Hangar 63 il Workshop fotografico di

danza e ritratto organizzato dai fotografi

Monica Irma Ricci e Francesco Termine.

Il workshop è in partership con la Rivista

TuttoBallo20 e per gli abiti con Store Dance.

Il workshop, con la partecipazione di ballerini

professionisti, è organizzato in due giornate:

primo giorno sessione di scatto e secondo

giorno post produzione delle fotografie

realizzate. Alcune fotografie realizzate

durante il workshop fotografico verranno

pubblicate sulla rivista

https://www.yumpu.com/it/Tuttoballo20

PER MAGGIORI INFORMAZIONI:

WWW.MONICAIRMARICCI.COM

WWW.FRANCESCOTERMINE.IT

Credit

Ph © Monica Irma Ricci e Francesco Termine

Dancer: Noemi Zappalà

Make Up Artist: Mauri Menga

Dress: Store Dance


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Premio della Critica

World Dance Award – Como Lake Edition

2002

EMANUELE MASCITTI

VITTORIA BARALDI.

Ph. Monica Irma Ricci – www.monicairmaricci.com

Ph. Monica Irma Ricci – www.monicairmaricci.com

Il nostro direttore Fabrizio Silvestri, in occasione del World Dance Award – Como Lake Edition,

co-direzione artistica affidata a Lella Colombo e ad Antonio Desiderio, ha assegnato il premio della critica a due giovani

ballerini. Emanuele Mascitti e Vittoria Baraldi.

In questo numero li conosceremo entrambi, attraverso gli scatti eleganti della fotografa Monica Irma Ricci, che ha regalato

loro un elegante shooting fotografico.


Emanuele Mascitti

Premio della critica 2022

World Dance Award – Como Lake Edition


D. Emanuele, a quanti anni hai iniziato

a danzare?

Ho iniziato a ballare all’età di 7 anni, fin

da piccolo mia mamma si era accorta

della mia predisposizione verso la danza,

in quanto in casa giravo in punta di piedi

e mi divertivo saltando e facendo

pirouettes. In terza elementare ho fatto la

mia prima lezione di prova nella scuola di

danza del paese e da quel momento non

ho mai smesso. Nella mia famiglia sono

in assoluto il primo che si è avvicinato al

mondo della danza ma, nonostante

questo, non mi è mai mancato il loro

supporto. La mia formazione inizia a 7

anni nella scuola di paese, frequentata

fino all’estate della seconda media,

quando, grazie ad un’insegnante

conosciuta ad un campus estivo, sono

entrato in contatto con la Maître du Ballet

Sabrina Bosco. Da 5 anni frequento la

Scuola Danza Accademia della maestra

Bosco ad Arluno, in provincia di Milano.

D. Quali sono i tuoi idoli della danza?

I ballerini di cui guardo più assiduamente

i video e da cui cerco di prendere

ispirazione sono molti, tra loro Daniil

Simkin e Michail Baryšnikov, loro sono

quelli che ammiro di più. Secondo il mio

parere hanno una tecnica, una presenza

scenica e una capacità di entrare nel

personaggio senza eguali.

D. Nel tuo futuro dove è posizionata

la danza?

In futuro vorrei riuscire a fare della mia

passione un lavoro, di poter vivere con la

danza; il mio sogno è di poter far parte

della compagnia del Royal Ballet o del

Teatro alla Scala, seppur io sia cosciente

dell’alto tasso di difficoltà. Secondo me

possibili problemi potrebbero nascere se

non si riesce a tenere un impegno

costante, se non si ha una costante

voglia di migliorarsi, se si permette alle

distrazioni di prendere il sopravvento.

Per tentare di intraprendere questa

strada credo sia fondamentale avere

tanta determinazione, ma altrettanto

importante è circondarsi delle persone e

dei professionisti giusti.

D. Tu sei così giovane eppure già

vanti un bel curriculum...

Grazie!!! Tutto è iniziato nel settembre

2019 ho ballato nello spettacolo "La Vie

Parisienne" al teatro di Barlassina, alla

presenza di Carla Fracci e il maestro

Beppe Menegatti, poi sono andato in

Tournée in Serbia con lo stesso

spettacolo su coreografie Sabrina Bosco.

Nel luglio 2021 al Festival Internazionale

delle Danze (Nepi) ho vinto lo

Schiaccianoci d’oro Carla Fracci per i

giovani, premio come miglior talento. Ho

partecipato al Gran Galà in onore di

Carla Fracci al teatro Carcano di Milano,

poi sono stato in tournée di Lago dei

Cigni in Arabia Saudita con il Romae

Capital Ballet, e infine il vostro premio...

Premio alla critica 2022.

Ph. Monica Irma Ricci – www.monicairmaricci.com


Ph. Monica Irma Ricci – www.monicairmaricci.com


Vittoria Baraldi

Premio della critica 2022 -World Dance Award – Como Lake Edition


Ph. Monica Irma Ricci – www.monicairmaricci.com

Ciao Vittoria, parlaci di te. Come hai iniziato, i tuoi studi, i tuoi idoli di danza, problemi affrontati, le tue gioie, i concorsi.

Sono una ragazzina di quattordici anni, ho appena terminato i miei studi alla scuola media di Mantova. Trascorro le

mie giornate tra i banchi di scuola e la sala danza, il mio posto preferito.

Non ho molto tempo da dedicare ad altro, in particolare quest’anno la scuola è stata molto impegnativa, la

preparazione agli esami e le tante verifiche hanno reso l’ultimo periodo molto faticoso. Fortunatamente le amicizie alle

quali tengo maggiormente si trovano nella mia scuola di danza, con loro posso condividere tutto e sentirmi capita nei

momenti di difficoltà; per chi non vive un percorso impegnativo come il nostro risulta difficile comprendere le nostre

esigenze. All’Officina delle Arti noi ragazzi amiamo chiamarci Famiglia”, anche perché passiamo la maggior parte del

tempo insieme proprio come una vera famiglia.

Per conciliare la scuola e le diciotto ore di danza a volte è davvero un’impresa, spesso sono rimasta sui libri fino sera

molto tardi per poi ritrovarmi con la sveglia all’alba per terminare lo studio delle verifiche e interrogazioni.

Ho iniziato a danzare quando ero piccola, all’età di circa sei anni, al termine della prima lezione avevo subito capito

che quello era il mio posto, negli anni precedenti ho sperimentato sport di diverso tipo come il pattinaggio, la

ginnastica artistica, i tuffi dai trampolini e lo sci. Provengo da una famiglia di sportivi, ho una sorella più grande che per

anni ha praticato sport a livello agonistico, per questo i miei genitori hanno cercato di trovare quale fosse la soluzione

più adatta a me. Il mio fisico e la coordinazione naturale mi hanno sempre avvantaggiata, ma il mondo dello sport con i

ritmi e le pressioni dell’agonismo mi mettevano a disagio, in particolare la partecipazione alle gare mi creava uno stato

di ansia che non mi ha mai permesso di esprimere al meglio le mie potenzialità.

La danza è arrivata come ultima proposta, mia mamma ha studiato danza per molti anni ma non voleva condizionarmi

o impormi una scelta, per questo l’ha lasciata come ultima soluzione.


La direttrice della mia scuola è una cara amica di famiglia,

parlando con i miei genitori un giorno gli ha proposto di farmi

partecipare ad una lezione di prova, da allora non ho più smesso

di danzare.

La base di tutto è la danza classica dalla quale ho imparato

regole, disciplina e fatica, è lo stile nel quale mi identifico meno,

ma sono consapevole che per crescere in quello che amo e che

mi rappresenta, ovvero la danza modern/contemporaneo devo per

forza continuare ed approfondire il lavoro e, per completare la mia

formazione, dall’anno scorso ho inserito anche lo studio della

danza hip hop.

Nella danza trovo me stessa, il mio mondo, e riesco ad esprimermi

facendo uscire ciò che provo ed i miei sentimenti. Ho un carattere

molto timido e riservato, sono anche molto insicura, la danza è

stata una cura, mi ha aiutata ad esprimermi e ad andare oltre ai

miei limiti. Sul palcoscenico quando danzi puoi essere ciò che

desideri, puoi indossare una maschera o puoi scegliere di essere

te stesso e fare vedere chi sei veramente, io ho scelto di portare la

vera me, con le sue debolezze e fragilità ma anche con la mia

grande tenacia e voglia di farcela.

Non ho idoli in particolare, i danzatori più famosi che conosco

sono nella danza classica ma io preferisco lo stile contemporaneo,

curioso spesso su Instagram dove mi capita di trovare video di

bravissimi ballerini anche sconosciuti, se vedo un movimento o

uno stile che mi colpisce particolarmente prendo ispirazione e

cerco di usarlo quando devo eseguire una coreografia, anche gli

insegnanti con i quali studio in occasione di stage particolari mi

aiutano e ispirano.

Nel corso degli anni ho affrontato molte difficoltà, la prima è stata il

mio cambiamento fisico dopo lo sviluppo, inizialmente non riuscivo

ad accettarmi, il corpo cambia e non sei più bambina, per un certo

periodo sono come rimasta bloccata, le mie compagne fiorivano

ed io ero ferma, non riuscivo a crescere.

Manuela, la mia insegnante, mi ha supportata e spronata, ha

sempre detto di avere pazienza perché ognuno ha il suo tempo

che va rispettato, dice che i giardini sono belli perché hanno tanti

fiori diversi. Anche il ruolo dei miei genitori è stato fondamentale,

hanno sempre creduto in me, mi hanno sostenuta e consolata nei

momenti di sconforto, anche da parte loro la frase più ricorrente

era “abbi pazienza, fai la tua strada, non guardare gli altri, arriverà

anche il tuo momento”.

Partecipo ai concorsi da molti anni, ho iniziato con il gruppo e

successivamente con i passi a due insieme ad una compagna.

Il gruppo è più semplice si condivide il palco e ci si sente protetti, è

come uno scudo.

Nei passi a due la tua compagna è una spalla, non ti senti solo

puoi usare la sua energia per caricarti.

La vera prova è arrivata con i primi assoli, sul palco sei solo non ci

sono scuse, ho iniziato durante il saggio di fine anno poi ho

portato un pezzo al primo concorso a Roma, non è andata

malissimo sono arrivata quarta, ma guardando gli altri concorrenti

ho capito che la mia esibizione non era sufficiente.

Non basta eseguire una sequenza corretta bisogna arrivare al

pubblico, devi provare a far capire chi sei, devi esprimere i tuoi

sentimenti.

Ho cercato di cambiare il mio modo di lavorare, sono solo all’inizio

ma ho capito la strada.

Ph. Monica Irma Ricci – www.monicairmaricci.com


Quest’ultimo anno è stato ricco di soddisfazioni tanti premi e riconoscimenti ai concorsi mi hanno fatto bene, soprattutto alla

mia autostima che spesso è molto bassa. Ma tra tutti i premi ricevuti questo premio della critica è quello che mi ha resa più

felice, non avrei mai immaginato di essere notata tra così tanti bravi danzatori, quando hanno pronunciato il mio nome ero

incredula sono rimasta paralizzata qualche secondo, poi l’emozione è stata così grande che sono arrivate le lacrime.

Le parole del giornalista dove diceva che ogni mio movimento sprigionava energia e passione per la danza mi hanno fatto

capire che uno dei miei obiettivi era stato raggiunto, avevo tramesso le mie emozioni.

Devo crescere ancora molto, gli ostacoli non mancheranno e le prove saranno sempre più difficili, la voglia di studiare non mi

manca bisogna essere umili perché c’è sempre tanto da imparare, la cosa importante è che ho capito la strada da seguire.

Ph. Monica Irma Ricci – www.monicairmaricci.com


“VENDITTI & DE GREGORI

FALEGNAMI & FILOSOFI”

UNA SERIE TV E IL TOUR NEI TEATRI ITALIANI.

Dopo il grande successo di pubblico e critica ottenuto con il concerto allo Stadio Olimpico di Roma e con le prime date del

tour che quest’estate che ha visto, insieme sullo stesso palco e con un un’unica band, Francesco De Gregori e Antonello

Venditti, a grande richiesta, si aggiunge nuove date al tour “Venditti & De Gregori” nei principali teatri d’Italia: partendo

dalla città eterna, la città nella quale i due cantautori hanno suonato le prime note dei loro successi.

Il tour, prodotto e organizzato da Friends & Partners, darà al pubblico l’occasione di assistere a uno spettacolo unico ed

emozionante, in cui Francesco De Gregori e Antonello Venditti daranno nuova veste ai loro più grandi successi: canzoni

che sono entrate nel cuore della gente, nelle storie delle persone, che sono la colonna sonora di intere generazioni.

Insieme a Francesco De Gregori e Antonello Venditti sul palco una band che unisce per la prima volta i musicisti che da

anni collaborano separatamente con i due artisti: Alessandro Canini (batteria), Danilo Cherni (tastiere), Carlo Gaudiello

(piano), Primiano Di Biase (hammond), Fabio Pignatelli (basso), Amedeo Bianchi (sax), Paolo Giovenchi (chitarre),

Alessandro Valle (pedal steel guitar e mandolino). Sul palco anche Fabiana Sirigu al violino e le coriste Laura Ugolini e

Laura Marafioti. Il coordinamento musicale è a cura di Guido Guglielminetti e Alessandro Canini.

È attualmente disponibile in binge sulla piattaforma streaming discovery+ la serie “Venditti & De Gregori - Falegnami &

Filosofi”, il racconto filmato delle prove che hanno visto impegnati i due cantautori romani prima della partenza del tour.

Diretta da Stefano Pistolini, la serie in 6 episodi è un progetto inedito, realizzato in collaborazione con Caravan,

Friends&Partners e New Sound City, che per la prima volta apre al pubblico il cantiere musicale dei due artisti alle prese

con gli arrangiamenti delle loro canzoni più famose, e svela i loro caratteri, le loro diverse personalità e i loro spigoli in una

lunga storia di amicizia e complicità musicale.

Francesco De Gregori e Antonello Venditti hanno di recente inciso un 45 giri che riunisce le loro voci nei due singoli

proposti nelle radio, due brani che hanno segnato le loro carriere e la storia della musica italiana: “Generale” e “Ricordati di

Me”.Già disponibili sulle piattaforme streaming e in digital download, i brani “Generale” (https://smi.lnk.to/generale_) e

“Ricordati di Me” (https://smi.lnk.to/ricordatidime) sono contenuti in un esclusivo 45 giri da collezione disponibile su

Amazon. “Venditti & De Gregori” dopo una pausa dal tuor estivo che si conclude i primi di settembre con le ultime tre date

a Roma, Brescia e Verona, i padri della scuola del cantautorato romano riprenderanno il tour nei principali teatri italiani,


GITERRANDOBLOG.BLOGSPOT.COM

SONIA LIPPI


“THE LAST TRIP”

UNA DEDICA CANORA PER GLI AMICI A 4 ZAMPE

Caterina Ponti e Gianluca Nardulli presentano “dog-lovesong”,

un brano scritto e cantato in inglese, col titolo “THE

LAST TRIP”. La musica è composta ed eseguita dal

versatile Al Festa, ed è distribuita e disponibile su ben 22

stores. Distribuita dall’etichetta musicale “Concertone”.

“THE LAST TRIP” è un brano rap “hip hop” melodico che

segna la rinnovata collaborazione tra Caterina Ponti,

Gianluca Nardulli e il musicista Al Festa, prolifico

compositore anche - ma non solo - di colonne sonore,

talentuoso tastierista ed autore (nonché regista di

numerosissimi videoclips e film), lo stesso che ha firmato la

score del pluripremiato primo film-documentario italiano del

format edutainment “Mediterraneo Mare di Vita”, prodotto e

diretto da C. Ponti (disponibile per il noleggio e

la vendita su Chili Tv / link:

https://it.chili.com/content/mediterraneo-mare-di-vita-

2013/20510d28-56a2-4a38-a205-0c01c4f61ece).

Il documentario - dichiara Nardulli – è da me co-scritto e

realizzato insieme a Lei, la cui promozione, che va avanti

da oltre 10 anni, ha continuamente raccolto un’ampissima

eco mediatica. “THE LAST TRIP” è una delicata dedica

canora, con un toccante testo in rima, diretta al cagnolino

scomparso della produttrice-regista nativa di Sassari.

“L’ultimo viaggio” è un’epigrafe sentimentale, espressione

della sofferenza per la perdita dell’adorabile compagno di

vita a quattro zampe; il testo è risultato ideale per essere

eseguito in strofe calzanti sui ritmi d’una musica moderna

creata dal poliedrico Festa da cui è scaturito un armonioso

melange. Incarnazione di un amore incondizionato, si è

rivolto con moto spontaneo un “tributo” a questo essere con

cui per tanti anni si è vissuto in totale empatia e simbiosi, e

che sarà ricordato per sempre come “chi” è stato, a tutti gli

effetti, componente di una famiglia. Il refrain, che suona

come la strofa di una gentile lullaby, cita: “Stai facendo il

tuo ultimo viaggio e per noi non è cosa da poco. Il Tuo

cuore era come un grande bus dove il vero Amore era

l’unico carburante”. Solo chi ha avuto accanto a sé ed

allevato, cresciuto ed assistito un animale domestico, può

capire cosa si prova e come ci si senta quando viene reciso

il filo che lo lega a quest’incarnazione di amore assoluto,

che esprime sempre ed in ogni condizione sincerità e lealtà.

L’interruzione del profondo legame che s’installa

solidamente nel cuore sin dal primo sguardo, carezza e

contatto col “migliore amico dell’uomo”, frutto di un vero

gemellaggio col proprio peloso da compagnia, genera un

dolore intenso che lascia il segno e cicatrici visto che

quest’essere ha donato alla vita in comune, con la sua

vicinanza e fida compagnia, momenti unici. Questo è il leit

motiv del “saluto” in musica che i due artisti hanno voluto

rivolgere all’amico dell’uomo.

“THE LAST TRIP” è una canzone per tutti gli ascoltatori,

grandi e piccini, e per ogni stagione, è anche su YouTube,

in vari links; quello più recente, che mostra la nuova cover

(che Ti invio qui allegata) realizzata per la release di

carattere mondiale sugli stores a cura della label

Concertone, è questo: https://m.youtube.com/watch?

v=EvE2RQSR1-s&feature=youtu.be. Mi pregio inviarTi i

links dei due diversi video di “backstage” ivi presenti: il

primo, quello “d’esordio”, ha i sottotitoli in inglese:

https://youtu.be/q1jku-6nlOY.

Il secondo https://youtu.be/6Sc78TyKKVE è invece

sottotitolato in italiano; inoltre, è arricchito d’immagini

aggiuntive girate in diversi spettacolari, evocativi e simbolici

paesaggi e scorci della Sardegna (anche ma non solo

marittimi e “costacei”), terra natia della regista, produttrice

ed autrice Caterina Ponti (che qui - fra l’altro - ha

parzialmente ambientato il suo romanzo fictional thriller “Il

pericolo non è il mio mestiere ma mi segue come un’ombra”

https://www.lulu.com/shop/caterina-ponti/il-pericolo-non-

%C3%A8-il-mio-mestiere-ma-mi-segue-comeunombra/ebook/product-1v97rg4q.html?

page=1&pageSize=4; la Caterina, dopo aver pubblicato il

libro autobiografico della mamma Simonetta Sotgiu “Ricordi

ma non solo”, ambientato nella Sardegna di molti decenni

addietro, ha più recentemente realizzato l’innovativo

cortometraggio “Su Cantigu De Sas Criaduras De Santu

Frantziscu De Assisi”, il Cantico delle Creature del Patrono

d’Italia della Seraphica Civitas recitato in lingua sarda da

Francesco Filia, presentato con successo in anteprima alla

XXXIXª edizione di “Primo Piano sull’Autore” - “Festival

Pianeta Donna”), mirate non solo a rimarcare il leit motiv

del “viaggio” del cagnolino, ma anche a tradurre

visualmente i nostri comuni sentimenti, memorie ed

emozioni che a lui ci riportano continuamente.


“Andare oltre” una canzone nuova del cantautore Fabi, non si tratta dell’usuale brioso e disimpegnato brano ballabile,

come precisa l’artista, ma di un bel mattoncino sentimentale di un certo peso. Musicalmente rappresenta il primo incontro

con le orchestrazioni del prode Enrico Melozzi e il suono dell’Orchestra Notturna Clandestina.

“Andare oltre” vuole accompagnare il pubblico all’inizio di un nuovo viaggio musicale che troverà la sua massima

espressione durante l’evento del 2 ottobre, occasione unica per festeggiare i 25 anni di parole e musica del cantautore

romano. “Andare oltre” segna il ritorno in studio di Niccolò Fabi, a distanza di 3 anni dalla pubblicazione del suo ultimo

album di inediti “Tradizione e Tradimento”. Il brano sarà disponibile dal 2 settembre in digitale e sulle piattaforme streaming

e verrà presentato live il 2 ottobre all’Arena di Verona. In quest’occasione per la prima volta Niccolò si esibirà da solo sul

palco dell’anfiteatro più antico d’Italia e coinvolgerà l’Orchestra Notturna Clandestina, insieme a cui darà nuova veste ad

alcune canzoni del suo repertorio, donando così a sé stesso e al suo pubblico un’esperienza inedita.

Il pubblico potrà godersi un momento unico di grande festa e intensità, uno spettacolo speciale in cui il suono orchestrale si

alternerà al sound intimo che da sempre contraddistingue il cantautore. Dal 1997 ad oggi, Niccolò Fabi ha costruito un

percorso incentrato sulla ricerca della libertà espressiva, restando sempre fedele al richiamo artistico e all’urgenza creativa.

La sua carriera testimonia l’evoluzione di un uomo e di un artista che ha deciso di immergersi nelle canzoni, portandole alla

loro essenza, senza smettere mai di sperimentare e ricercare nuove sonorità. E anche per questa nuova esperienza

all’Arena di Verona, il cantautore romano continua a mettersi gioco sperimentando nuovi universi sonori insieme al Maestro

Enrico Melozzi. col quale condivide a condividere una parte del concerto all’Arena di Verona, luogo che ha segnato altre

due tappe importanti del percorso artistico del cantautore romano: l’apertura nel 2000 del concerto di Sting, suo punto di

riferimento musicale, e lo spettacolo in trio con Silvestri e Gazzè, nel 2015, quando ha condiviso con il pubblico un

momento magico e di grande emozione, dopo aver eseguito “Costruire” e “Solo Un Uomo”. In quell’occasione pensò che

un giorno sarebbe tornato su quel palco, da solo, con le sue canzoni. E lo farà quest’anno in modo speciale.

Con più di 90 canzoni, 9 dischi in studio, 2 raccolte ufficiali, 1 progetto sperimentale come produttore, 1 disco di inediti con

la super band FabiSilvestriGazzè, 2 Targhe Tenco per “Miglior Disco in Assoluto”, dopo 25 anni di musica Niccolò Fabi oggi

è considerato uno dei più importanti cantautori italiani, attualmente è docente all’interno della scuola Officina delle arti

Pierpaolo Pasolini. www.magellanoconcerti.it

NICCOLÒ FABI

"ANDARE OLTRE"

LA COVER DEL BRANO È UN’ILLUSTRAZIONE DI SHIRIN AMINI.


BENE /MALE

DAVIDE ROSSI

“Bene/Male” è il nuovo singolo di Davide Rossi. Un brano che racconta la storia di una relazione complicata, nata e vissuta a distanza.

Parla del bene che ci si fa a vicenda quando si è vicini e di quanto invece fa star male la lontananza. BENE/MALE è la storia delle

emozioni contrastanti che si provano durante la crescita.

Alla domanda cosa racconta questa canzone Rossi risponde: “Ho scritto il brano di getto al pianoforte; aveva le vesti di una ballad ma

sentivo che quel vestito gli stava molto stretto. In studio con i miei produttori ha preso la forma attuale, diventando un pezzo dalle sonorità

estive ma dal sapore malinconico.” Davide Rossi è un giovane cantante reatino, musicista e compositore. Inizia a prendere lezioni di

canto a quattro anni per poi entrare nel coro delle "Voci Bianche" di Santa Cecilia presso l'Auditorium "Parco della Musica" di Roma. Nel

2010 partecipa alla 4° edizione del programma di Rai 1 "Ti lascio una canzone" condotto da Antonella Clerici, dove vince la seconda

puntata con la canzone "Storia d'amore" di Adriano Celentano e il premio della giuria con le canzoni "Il ragazzo della via Gluck" e "Amico"

di Renato Zero. Dal palco televisivo della Clerici parte la sua carriera da cantante. Partecipa a molte altre trasmissioni Tv, al fianco di

Giletti, Mara Venier. Famosi i duetti nella trasmissione “Ti Lascio una canzone” con i Pooh, Lucio Dalla, Massimo Ranieri, Gianluca

Grignani, Little Tony, i Dik Dik, Paul Anka, Francesco Renga, Fausto Leali, Antonello Venditti, Luca Barbarossa e Riccardo Cocciante.

Nel 2012 vola in America per il Tour di "Ti lascio una canzone".

Nel corso degli anni si specializza nel canto ed inizia a prendere lezioni di pianoforte. Fonda una band con la quale nel 2016 si reca in vari

tour estivi. Nel 2019 partecipa al programma XFactor Italia dove supera tutte le fasi di selezioni; partecipa a tutti i Live; duetta con Tiziano

Ferro, Lewis Capaldi e Robbie Williams; si posiziona quarto alla Finale, disputatasi nel Forum di Assago di Milano. Dopo un lungo periodo

passato a studiare sonorità e arrangiamenti originali per il suo nuovo progetto, Davide nel 2022 il suo nuovo EP “Indispensabile” per

l’etichetta indipendente LaPOP. Ad anticipare questo nuovo progetto il singolo “Niente di noi”, ospite anche nel podcast “L’uomo con la

radio”… clicca qui per ascoltare la puntata. https://www.spreaker.com/user/fabriziosilvestri12/luomo-con-la-radio-davide-rossi-ghost-ha


FRANCO FASANO


IO AMO

LA CARRIERA, IL PERCORSO E LE CANZONI DI UN

GRANDE POETA MUSICALE

Prendendo il titolo da un famosissimo brano composto dal cantautore

per Fausto Leali, il libro racconta la carriera, il percorso e le canzoni di

uno dei più poliedrici poeti musicali della nostra storia. Un vero e

proprio viaggio tra le diverse epoche, attraverso cambiamenti sociali

che hanno imposto anche modi differenti di ascoltare la musica, senza

mai privarci del gusto di viverla.

“Io amo” non è solo il titolo di un successo discografico, ma un

approccio compositivo con cui Franco Fasano, autore raffinato che fa

della musica una vera e propria ricerca tra le storie che vive,

sorprende da oltre quarant’anni il pubblico scrivendo brani che

raccontano le sfumature dei sentimenti. Da “Mi manchi” a “Ti lascerò”,

da “Regalami un sorriso” a “Colpevole” passando per grandi classici

dello Zecchino d’Oro come “Goccia dopo goccia” e “Il Katalicammello”

fino a sigle dei cartoni animati come “Piccoli problemi di cuore” e

“Rossana”, il leitmotiv è sempre uno: l’amore.

Per la prima volta Franco Fasano ripercorre la sua lunga carriera fatta

di sorprendenti retroscena e importanti incontri con gli interpreti delle

sue canzoni (Bruno Lauzi, Mina, Mia Martini, Massimo Ranieri, Franco

Califano, Iva Zanicchi, Fausto Leali, Al Bano e tanti altri) e scoperte

straordinarie come Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble (Il Volo).

Una storia incredibile che svelerà segreti e verità della nostra musica

in una lettura appassionante e ricca di emozioni fino all’ultima pagina.

Il libro è curato da Massimiliano Beneggi, critico di musica e teatro

che, attraverso un linguaggio scorrevole e coinvolgente, fa notare

come dentro a ognuno di noi ci sia un po’ delle canzoni di Franco

Fasano. Brani che rappresentano una speranza in più per l’autentica

musica italiana di continuare a esistere mantenendo la sua peculiare

identità e permettendoci di crescere costantemente mantenendo il

nostro lato più fanciullesco, come ammette lo stesso Fasano al

termine di “Io amo”: “Ripercorrendo tutti questi anni, mi rendo conto di

quanto i tempi siano cambiati ma non le regole per cercare di

“rallentare” chi ci impone di crescere in fretta!” Con la prefazione di

Franco Zanetti, direttore di Rockol, Io amo si presenta anche come un

racconto innovativo nella sua struttura: un che “gira a 33 capitoli” da

ascoltare e leggere anche in digitale.

Ogni capitolo avrà infatti un QR code che rimanderà a una serie di

immagini con cui Franco Fasano, proseguendo la passione del padre

fotografo, approfondisce “i tanti momenti” fondamentali della sua vita.

"La passione per la musica” - dice Fasano - “l'ho ereditata da mio

padre, al quale ho dedicato non solo questo libro ma buona parte dei

miei pensieri, soprattutto da quando è prematuramente scomparso.

Fin da ragazzo ha saputo farsi voler bene nell'ambiente dello

spettacolo come fotografo. Lui era capace di cogliere con la sua

macchina fotografica certi momenti sapendo immortalare per sempre

un'emozione. Un po' come succede a me quando, ispirato, riesco a

trasformare quegli attimi in musica”.


Le collane musicali per la cura del copro, dell’anima e della mente. Prodotte

dall’associazione Stefano Francia EnjoyArt, Pomodoro Studio Edizioni

Musicale - Always Record e composte dalla compositrice americana Judie

Collins e dal maestro Ciro Vinci. Ultima produzione "Dillo Alla Danza 2002"

In arrivo "Dillo Alla Danza vol 3" pubblicazione dei musicisti che hanno partecipato alla

Giornata Mondiale della Danza del 30 Aprile a Terni. Con la copertina realizzata con

l'opera del vincitore della sezione visiva del concorso "Dillo Alla Danza", Pierangeli

Antonio, con il quadro "il mio paese", la compilation contiene 11 tracce che comprendono

8 inediti e 3 bonus track, musica d'ascolto e relaxing che spazia dal pop alle ballate rock,

alla new age.

01. Giulia Muti – Opera d’Arte

02. Neroelettrico – La Stanza Favola

03. Roberto Funaro – Come Se

04. Massimo Zanetti - The Old New York

05. Movie Brass Quintet - Clash on Mars

06. Lorenzo Sebastianelli - Carnevale Romano

07. Piera Mussardo - Swing Blues on a Winter Afternoon

08. INK- Bisogna Solo credersi

09. Julie Collins – Happy Feet – Bonus Track

10. Julie Collins – Sweethearts – Bonus Track

11. Ciro Vinci – Iris – Bonus Track

L'associazione Stefano Francia EnjoyArt, con la produzione discografica vuole offrire una

vetrina agli artisti emergenti e non, promuovendo la loro arte, pubblicando stili e generi

diversi. Il listino delle produzioni ALWAYS Pomodoro Studio Edizioni Musicali e Stefano

Francia EnjoyArt è disponibile su tutti i digital store (Spotify, Deezer, Amazon Music,

Apple Music… ) è comprende vari volumi, ognuno dei quali presentano i generi che

spaziano dal pop al rock, dalla Dance to Rhythm al Relaxing.

"Rhythm" è un progetto discografico creato dalla ALWAYS Pomodoro Studio e al quale

l'associazione Stefano Francia EnjoyArt ha aderito subito. Bernando Lafonte ideatore dei

progetti insieme all'artista americana Julie Collis, hanno studiato i ritmi di tutti i balli

proponendo tracce dedicate al Cha Cha Cha, Rumba, Bachata, ritmi che permettono ai

danzatori di esercitarsi e studiare attraverso i battiti della musica.

La musica e la danza aiutano a conoscersi meglio, sondando con cautela e tranquillità le

fragili pieghe del nostro corpo psichico. Secondo la Federazione Italiana Musicoterapia

(FEDIM) “le motivazioni che muovono le persone ad ascoltare o a produrre musica

nascono per lo più dalla necessità pressante di entrare in una dimensione mentale che

permetta il contatto con la propria sfera emotiva, dove è possibile la strutturazione di uno

spazio immateriale gestibile secondo le regole della propria fantasia”. Una serie di

concetti importanti che vanno ad avvalorare il nostro valore della musica: ascoltare

(oppure fare) della musica è una vera a propria attività artistica. Per questo abbiamo

deciso di divulgare anche la collana musicale "Relaxing", brani composti da esperti

esperti in musicoterapia: Julie Collins e Ciro Vinci. I due compositori con le loro

musiche accompagnano chiunque, ballerini e non, nell’attività di rilassamento quotidiano

e meditazione. I brani inclusi nei volumi sono composti a 432 Hz. L’accordo a 432 Hertz

(Hz) risuona con le frequenze fondamentali del vivente: battito cardiaco, replicazione del

DNA, sincronizzazione cerebrale, e con la Risonanza di Schumann e la geometria della

creazione. Le pubblicazioni discografiche prodotte dalla Always - pomodoro studio

edizioni musicali e Stefano Francia EnjoyArt sono state realizzate per divulgare suoni in

grado di influenzare tutte le cose con le quali vengono in contatto. L'esperienza musicale

può influenzare, infatti, molteplici ambiti, come le funzioni cognitive, le capacità motorie,

lo sviluppo emozionale, le abilità sociali e la qualità della vita.

Le varie produzioni psono scaricabili direttamente dai digital store.


IL CASTELLO DEI FALCHI NERI

RECENSIONE EVA SPROCATTI

IL CASTELLO DEI FALCHI NERI

di Marcello Simoni

Prezzo: € 9,90 | Ebook: € 4,99|

Pagine: 320| Genere: Thriller Storico|

Editore: Newton & Compton |

Data di pubblicazione: 28 Giugno 2022

TRAMA

Anno Domini 1233. Dopo aver preso parte

alla crociata di Federico II, il nobile Oderico

Grifone, ormai diventato uomo, fa ritorno alla

dimora di famiglia, una grande magione nella

campagna di Napoli. Il rientro, tuttavia, non è

dei più felici. Sua sorella, Aloisia, è stata

data in sposa a un uomo di dubbia

reputazione, mentre Fabrissa, una giovane

aristocratica con la quale Oderico, prima di

partire per la Terra Santa, aveva intrecciato

una storia d’amore, è promessa a un altro.

Come se non bastasse, la famiglia sembra

essere caduta in disgrazia e il castello, un

tempo ricco e prospero, versa ora in uno

stato di abbandono. Pur non riuscendo a

comprenderne il motivo, Oderico intuisce che

la madre, il padre e il fratello minore gli

nascondono qualcosa. Qualcosa che

riguarderebbe il feudo dei Grifoni, una collina

sulla quale in molti vorrebbero mettere le

mani a causa di un antico segreto custodito

tra i suoi fitti boschi. Nel tentativo di

risollevare le sorti della famiglia, Oderico

resterà coinvolto, suo malgrado, in una serie

di efferati delitti che sembrano avere uno

stretto legame col più grande motivo

d’orgoglio del suo casato: la nobile arte della

falconeria.


Nuovo romanzo del bravissimo Marcello Simoni, l'unico legittimo erede di

Umberto Eco come recita la copertina di questo thriller storico magistralmente

ambientato nell'Italia del 12oo.

Il protagonista è il nobile Oderico di ritorno dalla crociata in Terra Santa.

L'accoglienza che riceverà dalla sua famiglia sarà molto fredda e un sentore

di decadimento e disgrazia permea il nome della sua antica casata ; il loro

castello, un tempo sfarzoso e affollato, ora risulta cupo e in stato di

abbandono.

Il giovane non riesce a capacitarsi che in soli 5 anni le vite dei suoi cari siano

cambiate drasticamente e che la sua amata sia promessa sposa ad un uomo

che di nobile ha ben poco.

L'avvilimento per la perdita dell'amata Fabrissa, lo sbigottimento del

matrimonio dell'amata sorella con un uomo tronfio e viscido e la

consapevolezza che qualcuno ha tramato per farlo credere morto ai suoi cari

lo renderanno battagliero e furioso.

Il padre si rifiuterà di spiegargli cosa sia accaduto e come ha fatto a mettere a

rischio tutte le loro proprietà trattandolo con sufficenza e astio.

Lo manderà a Napoli a chiedere udienza al "giustiziere" Ettore di

Montefuscolo che ha in mano le sorti del suo casato con il conteggio dei debiti

accumulati, ed in seguito dovrà incontrarsi con la badessa Mobilia del

convento dei Santi Marcellino e Festo per cercare di ottenere spiegazioni per i

mancati accordi per l'uso del molino.

Purtoppo le sue domande innescheranno una serie di eventi che sfoceranno

in efferati delitti e complicati complotti.

Oderico sarà accusato ingiustamente delle morti che avverranno in sua

presenza proprio del giustiziere e della badessa.

Intrighi, rancori e antichi segreti verranno alla luce mano a mano che il lettore

si appassionerà alla storia e capirà anche perchè tutti vogliono mettere le

mani sulle terre dei Grifoni! Un grande segreto ci attende.

Lo stile di scrittura è consono al periodo in cui il libro è ambientato, i dialoghi

infatti sono studiati meticolosamente per supportare l'idea di come si parlava

all'epoca e a come erano i rapporti interpersonali tra i vari protagonisti.

Lo scrittore ha reso verosimile il suo romanzo infarcendolo di luoghi reali e

antiche famiglie non reali ma veritiere, si intuisce il profondo studio svolto per

la creazione di una famiglia di antichi natali con la passione per la falconeria e

le relative spiegazioni.

Lo consiglio a chi ama la storia e gli intrighi dei nobili viziosi, a chi ama i

thriller e le storie ben congeniate.

Rubrica a cura del blog

"Il COLORE DEI LIBRI"


http://ilcoloredeilibri.blogspot.com/


LA CREAZIONE È UN

ATTO SPONTANEO

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L'arte è nutrimento dello Spirito e dallo Spirito nasce

La creazione è un atto spontaneo, immediato, che dall'essere

nasce per comunicare attraverso l'artista che ne è il canale

quando la creazione ha preso forma, e solo allora, vedo il

messaggio quello che vedo nelle mie SIGNORE è un invito alla

leggerezza nel suo atteggiamento giocoso, è, l'esigenza di

riportare il femminile con la sua sensibilità e con la potenza

della sua dolcezza https://www.facebook.com/ada.scultrice

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Sono nata a Genova il 19 dicembre 1958

…. con la strada segnata essendo figlia di un artista .

Come spesso avviene rifiuto totalmente questa strada ma,

nonostante me, ci cado dentro.

Nel 1977, definendomi artigiana, incomincio a scolpire il

legno a Saluzzo (CN) e mi dedico al restauro di mobili

antichi specializzandomi nella verniciatura in gommalacca

a tampone e al restauro di sculture lignee

Nel 1993 abbandono il legno e progetto e realizzo

costumi teatrali, marionette in carta-pesta e teatrini per

marionette

Nel 1995 altro cambio, ritorno al mare e mi imbarco su

velieri in Mediterraneo e nei mari Caraibici, riprendo a

lavorare il legno restaurando velieri d'epoca e diventando

stipettaia.

Sempre ai Caraibi, inebriata dai colori di quelle bellissime

isole, continuo a costruire marionette e inizio la

produzione di caleidoscopi.

Sbarco nel 2003 per lavorare nell'edilizia con la

progettazione e realizzazione di ristrutturazioni di vecchie

case inserendo mosaici in diversi materiali, progetto e

realizzo decorazioni di locali pubblici in collage con

cartoncino e resina.

Dal 2009 ritorno alla mia vera passione… LA

SCULTURA... e accetto, accolgo definitivamente L'ARTE

iniziando la produzione delle mie SIGNORE in ceramica

passando poi,

ricca dell'esperienza derivata da tanti tipi di lavori e

dall'utilizzo di così diversi materiali, a tecniche diverse che

mi permettono di giocare senza limiti

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Roma

29/30 Aprile

2023


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Trucco per ogni evento

I consigli di Mauri Menga Make-up Artisti

Nella storia degli stili del trucco abbiamo imparato ad apprezzare nuove mode, abbiamo visto tramontare velocemente

alcune tendenze, abbiamo visto tornare dei beauty trends particolari. Quest’anno sarà una vera esplosione di colore, in

cui tonalità creative colorano labbra e occhi in modo unico e incredibile, dove gli occhi si trasformano in piccole opere

d’arte dove ombretti pastellati glitter in polvere libera a strass e cristalli si fondono tra loro, in modo energico,

sgargiante, oppure dove le labbra tornano protagoniste, un punto luce rosso ultra femminile che non può passare

inosservato! Per le amanti del nude look e della bellezza al naturale, è chiaro che ognuna fa quello che vuole di sé e del

proprio corpo quindi non è necessario doversi arrendere alle nuove tendenze make up ma continuare con la propria

scelta di trucco ideale. Ecco che, il make up, quest’anno dà libero sfogo alla creatività, con nuances vibranti che emanano

energia e celano la bellezza vera, per dar vita a trucchi più fantasiosi, artistici, dove le tinte opache o laccate tornano

protagoniste con un risultato davvero d’effetto.Prima di passare a fondotinta & Company, dobbiamo infatti assicurarci di

avere il viso ben pulito e idratato. Mai sottrarsi, quindi, ai 3 step quotidiani di skin care: latte detergente o acqua

micellare e tonico, eventuale siero, e immancabile crema idratante (nutriente per le pelli secche, opacizzante per quelle

grasse e delicata per quelle sensibili). Questi piccoli gesti sono le fondamenta su cui costruire qualsiasi tipo di make-up e

avere dei risultati invidiabili.

Prima di passare a fondotinta & Company, dobbiamo infatti assicurarci di avere il viso ben pulito e idratato. Mai sottrarsi,

quindi, ai 3 step quotidiani di skin care: latte detergente o acqua micellare e tonico, eventuale siero, e immancabile crema

idratante (nutriente per le pelli secche, opacizzante per quelle grasse e delicata per quelle sensibili). Questi piccoli gesti

sono le fondamenta su cui costruire qualsiasi tipo di make-up e avere dei risultati invidiabili. Il trucco per una festa estiva

ha le sue regole, anzi poche regole che ti permetteranno non solo di brillare dal vivo, ma che avranno anche ampia

risposta sul tuo profilo Instagram. Festa, matrimonio, appuntamento all'aperto: il tempo non conta qui. Di solito iniziamo

a suonare prima del tramonto e torniamo a casa prima che sorga di nuovo il sole. Sfatiamo un falso mito a cui ancora

molte, troppe, donne credono ciecamente: il primer non va usato solo per le occasioni speciali. Il primer è l’alleato ideale

per chiunque utilizzi abitualmente il make-up, non soltanto prepara la pelle uniformandola e levigandola ma, soprattutto,

funge da “garante” per il nostro trucco perché lo fissa rendendo estrema la sua durata. Il primer è indispensabile se si

devono trascorrere lunghe giornate fuori casa o se si vuole avere un make-up perfetto e di lunga durata


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Prima di applicarlo, riscaldalo un po’ fra le dita e poi picchiettalo sul

viso. Pertanto, prima di scegliere una base, considerare le previsioni del

tempo. La temperatura e l'umidità sono importanti. L'aria calda e secca

fa sì che il tuo fondotinta si asciughi rapidamente, rivelando la pelle

secca e le rughe. A sua volta, l'idratazione renderà il viso più luminoso.

Quindi, prima di tutto, applicare in sottofondo un fondo livellante, che

fungerà da barriera insormontabile all'aria secca o umida. Non

dimenticare il correttore. Ora che hai creato un incarnato uniforme e

levigato, non ti resta che nascondere quei difetti più evidenti, e che hanno

tenuto testa anche al fondotinta, applicando un po’ di correttore. Nascondi le

imperfezioni senza esagerare col prodotto e scegliendone uno della stessa

tonalità del fondotinta, o di un tono più chiaro; picchiettalo sulle occhiaie o su

altri punti più evidenti e rendi il tuo viso perfetto, luminoso intorno agli occhi!

La base trucco perfetta non è ancora terminata, fondotinta e correttore

uniformano il viso ma tendono ad appiattirlo. Questo step è quindi incentrato

su come dare volume ed enfatizzare quelle aree che ci aiutano a scolpire il

viso rendendolo così perfetto. Il blush ti aiuta a ottenere un effetto turgido ed

elastico, mentre con terra e illuminante puoi creare contouring e strobing

laddove ne hai più bisogno (per assottigliare il naso, scolpire gli zigomi,

affinare l’ovale, rendere meno lungo il viso e così via). Copri il fondotinta con

un po' di cipria traslucida. Ma non esagerare, una carnagione completamente

spenta è già fuori moda. Inoltre, salva i successivi strati di polvere per dopo.

Stendere la cipria sul viso con un pennello grande e morbido, così non c'è il

rischio di applicarla in modo non uniforme. Se esageri, spazzola via l'eccesso

con una spazzola pulita. Il trucco del truccatore: intorno agli occhi, applica

una cipria più chiara, puoi uniformare il colore della porcellana. Questo è un

ottimo modo per schiarire le ombre e illuminare l'area intorno agli occhi.

Copri il fondotinta con un po' di cipria traslucida. Ma non esagerare, una

carnagione completamente spenta è già fuori moda. Inoltre, salva i successivi

strati di polvere per dopo.

Luminoso e sfavillante, il trucco occhi dell’estate 2022 si accende in una

moltitudine di glitter. Polvere di stelle, che si posa sulle palpebre creando

giochi di luce coloratissimi e pronti a brillare fino al sorgere del sole.

Una tendenza delicata, ma che rispecchia la volontà di abbandonare il

minimalismo in favore di make up scenografici. Il trucco occhi glitter

dell’estate 2022, d’altra parte, incarna il gusto della Gen Z per la teatralità. Il

risultato è un make up occhi creativo, che mescola glitter in polvere libera a

strass e cristalli.

Un tripudio di colori e texture, da applicare seguendo l’impeto della propria

creatività. Ecco allora che sugli occhi si intrecceranno linee dorate e dal finish

metallizzato, ma anche glitter in libertà, portati oltre le palpebre e sfumati su

tutto il viso. O, ancora, minuscoli cristalli, tanto brillanti da dare vita a un

effetto bagnato che ricordi la luna che si riflette sull’acqua.

La cosa più importante da ricordare, quando si parla di trucco occhi con

glitter, è di osare senza paura. Spettacolare o più minimal, il make up con

brillantini deve essere portato fieramente, in tutta la sua brillantezza.

Le guance lucide sono di moda da diverse stagioni, pertanto, vale la pena

aggiungere loro lucentezza con un fard polvere o in crema con illuminante.

Applicare lungo le guance e attraverso il ponte del naso. Il trucco brillerà e la

carnagione diventerà fresca


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L'inchiostro macchiato è il problema più comune che

si verifica durante le feste estive. Quando fa caldo, il

mascara può dissolversi e non solo macchiare, ma

anche influenzare la palpebra superiore. Cosa fare

per evitare macchie di inchiostro intorno agli

occhi? Invece di controllare il trucco allo specchio di

tanto in tanto, applica una base sulle ciglia che,

come quella applicata sotto il fondotinta, fungerà da

fissatore. Inoltre, nutre e rinforza anche le ciglia. E

se torni da un matrimonio o una festa al mattino, usa

il mascara waterproof. Non preoccuparti se

appiccica le ciglia, puoi anche applicare due mani di

mascara. Ebbene sì, il trucco labbra anni Novanta è

tornato prepotentemente alla ribalta negli scorsi mesi

e continua ad essere amatissimo anche

quest’estate. Questo tipo di trucco consiste nel

tracciare una linea labbra leggermente più scura del

rossetto che si utilizza per truccare l’interno delle

labbra. Si tratta di una tendenza in cui probabilmente

siamo maestra assolute, dato che l’abbiamo messa

in atto per tanti anni, quindi tanto vale sfoggiarla

anche nell’estate 2022. Il segreto sta nell’utilizzare

una matita che sia solo un tono più scuro rispetto al

colore del rossetto, senza creare una discrepanza

troppo accentuata tra i due colori.

Questo trucco è l’ideale per chi ha labbra sottili o

vuole comunque dare l’impressione di avere labbra

più grandi grazie all’utilizzo di un colore più chiaro al

centro del make up.

E se vogliamo davvero spingerci oltre, possiamo

terminare il trucco con uno strato di gloss per far

brillare le labbra e farle apparire ancora più grandi!


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BULGARIA

Alla scoperta delle

SABBIE D'0R0

Elza De Paola


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La località balneare “Sabbie d’oro”, soprannominata anche “La perla del Mar

Nero” è una delle mete più belle e ricercate del turismo della Bulgaria. E’ situata

nelle vicinaze di Varna, in un’area di colline verdeggianti che scendono

lentamente verso la costa del Mar Nero con le sue spiagge assolate. E’ una

località animata, piena di colori e di numerose possibilità di svago per chi la

sceglie per le vacanze al mare. Ci sono molti alberghi, un mix di fascino,

modernità e affidabilità, con delle piscine pulite, non importa il numero di stelle.

Ovunque sono disseminate oasi di verde riposante, e di silenzio disturbato

soltanto dai canti degli uccelli tra i numerosi alberi, e dai suoni delle voci dei

turisti. Gli alberghi offrono ottimi servizi all inclusive, e propongono ai loro ospiti

dei menù tipici della Bulgaria ma anche della cucina internazionale. Le spiagge,

dalla sabbia fine e dorata, si snodano per alcuni chilometri abbracciando il Mar

Nero con le sue acque pulite , spesso più fresche rispetto alle acque degli altri

mari, ma sempre bellissime con tutte le tonalità di blu, di turchese e di splendido

azzurro. Ombrelloni comodi lettini abbelliscono le spiaggia per la diversità dei

colori e delle forme. Il lungomare è pieno di negozi, di bancarelle, bar, caffè. Da

queste parti si vende di tutto, dagli immancabili souvenir, ad articoli per la

spiaggia, giocattoli, vestiti, borse, dipinti e diversi oggetti gablontz fino a preparati

culinari come panini o dolci diversi. Mentre di giorno l’atmosfera è animata dalla

grande folla dei turisti in spiaggia per prendere il sole, e per approfittare

dell’acqua marina, quando arriva la sera il quadro cambia radicalmente. Le

spiagge rimangono quasi deserte, la gente si riversa sul lungomare per le belle

passeggiate fino a tarda notte. I numerosi ristoranti eleganti, molti affacciati sul

mare, invitano a fermarsi per una cena servita sulle splendide terrazze, immersi

nel soffio rinfrescante della brezza marina o, magari, per una cena romantica

avvolti nei colori affascinanti del tramonto. Si può anche salire sulla terrazza del

ristorante del Tour Eiffel, una copia in miniatura dell’ originale di Parigi provando

inevitabilmente una bella emozione. Ci sono delle discoteche, dei club che

offrono dei servizi raffinati, ma costosi dove ci si diverte con della musica live. Ci

sono anche dei Casinò per le persone interessate. Ovunque si sente parlare in

lingue diverse, tedesco, dei rumeno, inglese, russo.... Non mancano, inoltre, i

Pubscelti soprattutto dai giovani. Per i bambini , si trovano giostre ovunque. La

ruota panoramica svetta orgogliosa sul lungomare invitando la gente a salire per

ammirare dall’ alto il panorama circostante. I parchi e le strade sono pulite, ben

mantenute. Sono contenta di aver potuto trascorrere una bella vacanza in questo

luogo meraviglioso che offre tantissimo ai turisti. Sento ancora il dolce profumo di

tiglio in fiore che inebriava l’aria e le strade di sera; ho ancora nella mente il Mar

Nero sempre agitato e dai colori forti blu edazzurro, le spiagge dorate, il sole, la

brezza marina. Ricordi, indelebili, di un’ estate bulgara, incredibilmente bella…


ESTATE - AUTUNNO,

COSA COMPORTA IL CAMBIO DI STAGIONE


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Si riprende il ritmo quotidiano con la testa ancora in vacanza. I pensieri corrono veloci ma il cuore rimane inchiodato

a luoghi da sogno. Città , mare, montagna, campagna. Dove vi hanno portato i vostri viaggi estivi?

Come non posso parlarvi di una delle città più affascinanti del mondo, chiamata anche la Parigi del sud America? Sto

parlando chiaramente di Buenos Aires.

Caratteristica della città è quella di essere suddivisa nei suoi famosi barrios (i quartieri). Fondata nel 1536 dallo

spagnolo Pedro de Mendoza, per un secolo e mezzo fu tagliata fuori dalle principali rotte del sud America. Buenos

Aires oggi è una città moderna, ma che ha saputo conservare le sue vecchie tradizioni e alcuni dei suoi angoli più

affascinanti. È una destinazione capace di sorprendere e di far innamorare qualsiasi visitatore.

La capitale argentina ha nutrito la creatività di alcuni tra i più grandi scrittori e artisti del ’900. Nei caffè, nelle strade,

nei quartieri della più europea tra le città del sud America si respira da sempre un’aria densa e sospesa come fosse

un luogo dell’anima prima ancora che una grande metropoli.

Buenos Aires è una gemma, una città difficilmente superabile in bellezza e in fascino, una città dall’architettura

europea e dalla mentalità prettamente argentina. La chiamano “La Encantadora”, l’incantatrice, ed in effetti incanta,

influenza, condiziona…giorno dopo giorno.

Patria del Tango, il ballo per eccellenza della passione che qui non viene considerato solo un ballo ma una forma

poetica ed artistica. Passeggiando per le vie di Buenos Aires ve ne accorgerete. Nei luoghi di maggior afflusso di

turisti, per esempio nei quartieri La Boca e Palermo, troverete ballerini che si esibiscono in strada. In pratica è una

vera e propria forma di street art della capitale.

Una megalopoli a misura d’uomo ricca di eventi e luoghi storici da visitare. La presenza di italiani rende il tutto molto

Italy. Da visitare il museo dedicato a Carlos Gardelar il famoso ballerino di tango nazionale. La Plaza de Mayo, dove

si trova la Casa Rosa, sede centrale del potere esecutivo argentino, sede del governo ed del Banco Nazional. Il

Teatro Colón, in Plaza Lavalle, a fianco l’Avenida de 9 Julio, riconosciuto tra i primi 10 teatri lirici al mondo

(addirittura tra i primi 5 per acustica). La Central metropolitana: la cattedrale si affaccia sulla Plaza de Mayo e

rappresenta un importante punto di riferimento religioso della città, edificio storico significativo per tutta la nazione in

quanto ospita la tomba di José de San Martìn, l'eroe venerato dagli argentini. El Ateneo un grande teatro trasformato

in libreria. Il Malba, il museo di Arte Latino Americana, dove rivivere la storia d’arte moderna e contemporanea con

autori come Tarsilia Do Amiral, Frida Kahlo e Antonio Berni. Altro vanto e meraviglia della città di Buenos Aires sono

i quartieri dove si può conoscere e respirare la vera realtà argentina. La Recoleta, un elegante quartiere residenziale

di classe con edifici in stile liberty. La sua piazza centrale, Plaza Francia, è piena di caffetterie, ristoranti e attrazioni

turistiche come la Chiesa del Pilar e il famoso Floralis Genérica - un'immensa statua d'acciaio a forma di fiore i cui

petali si aprono e si chiudono a seconda dell'ora del giorno.

Nel cuore del quartiere si trova la sua attrazione più famosa: il cimitero monumentale de la Recoleta, un labirinto di

maestosi mausolei e monumenti in stile art-deco o neoclassico luogo di eterno riposo per le personalità nazionali di

spicco tra cui Evita Perón. Questo cimitero artistico è considerato come un vero monumenti nazionale per la sua

bellezza. Il quartiere di Palermo, è il più grande in città, è considerato il principale luogo di svago dei cittadini locali.

Sede di molti dei parchi più grandi e conosciuti della città come il Jardín Botánico, con i suoi tanti laghi, ponti,

sculture, con circa 5.000 specie di fiori provenienti da tutto il mondo disseminati su 20 acri di territorio verde. Una

visita la meritano anche gli splendidi giardini giapponesi con la loro grande varietà di bonsai, mostre di artigianato

tradizionale e centro culturale.


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La cucina è basata su carni di grande qualità, tipiche di piatti come l’asado e le las empanadas. La bevanda

principale è invece il Mate, un’ infusione preparata con le foglie di erba Mate, agrifoglio sempreverde, insaporita

con zucchero, buccia di limone o arancia. Tipiche sono anche i Churizos, grosse salsicce di bovino e suino. I

prodotti della vasta campagna intorno a Buenos Aires caratterizzata dai grandi allevamenti di bovini ed equini, da

immensi campi di grano e di mais. Il tipico vino cittadino è il “Rosso Tinto” un vino rosso molto astringente. I Caffè

sono molto importanti per la società argentina in generale. Il Locro una zuppa tradizionale di cui, come capita

spesso con queste ricette, esistono infinite varianti. Normalmente si prepara con mais e “zapallo” (zucca) ed include

differenti carni fra le quali si trovano la pancetta, la trippa e la salsiccia. È un piatto molto nutriente e tipico della

stagione invernale, e viene cotto per ore a fuoco lento. È d’abitudine, però, consumarlo anche il 25 di maggio, il

giorno in cui si commemora il primo governo argentino. L’ Empanada argentina, un tipico finger food chiuso su sé

stesso, a forma di mezzaluna, simile al panzerotto. Fritte o al forno, le empanadas si preparano in modi diversi a

seconda della regione. Anche il ripieno cambia a seconda del luogo di preparazione, ma i più popolari restano quelli

a base di carne, mais, cipolla o formaggio.


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INGREDIENTI PER 4 PERSONE

1 KG DI CARNE DI MANZO

(COSTATO O PUNTA DI PETTO CON OSSA)

5 GR DI ROSMARINO

CUMINO, PEPE NERO

AGLIO, TIMO

MIELE Q.B

1 LIMONE

PROCEDIMENTO

Marinare la carne con il succo di limone e le spezie massaggiandola accuratamente. Farla riposare per tutta la notte in frigorifero.

Scolarla e cuocerla su la Parilla ( tipica griglia), in forno per 2,5 ore a bassa temperatura intorno ai 160° C in modalità grill girandola

spesso oppure sullo spiedo su brace. Servire calda e tagliare al momento. Accompagnare con la famosa salsa Chimichurri

INGREDIENTI

11 PEPERONE

1 PEPERONE VERDE

1 PEPERONCINO PICCATE

1 POMODORO

2 SPICCHI D’AGLIO

½ BICCHIERE DI OLIO EVO

½ BICCHIERE DI ACETO BIANCO

PREZZEMOLO, TIMO, MAGGIORANA,

SALE

PROCEDIMENTO

Pulire tutti gli ingredienti, tritarli finemente e mescolarli tutti assieme aggiungendo olio e aceto, aggiustare di sale e peperoncino.

Servire con la carne.


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INGREDIENTI PER 4 PERSONE

1150 GR FECOLA DI PATATE

150 GR DI FARINA 0

125 GR BURRO

75 GR DI ZUCCHERO

SCORZA DI UN LIMONE

1 UOVO

1 TUORLO

1 PIZZICO DI BICARBONATO

PER RIPIENO

350 GR DI DULCE DE LECHE

PER DECORARE COCCO RAPÈ IN SCAGLIE

PROCEDIMENTO

Lavorare lo zucchero con il burro fino a renderlo in pomata, aggiungere il tuorlo e l’uovo intero.

Aggiungere la fecola e la farina setacciata, la scorza di limone grattugiata. Lavorare con una planetaria o un frullino elettrico fino ad

ottenere un composto omogeneo. Avvolgere l’impasto con la pellicola e fare riposare per 2 ore in frigorifero.

Passate le 2 ore di riposo, riprendere l’impasto, stenderlo con un mattarello ad un’altezza di 5 mm. Con l’ausilio di un coppapasta ricavare

dei dischi di 4 cm di diametro e posizionarli su una teglia foderata di carta forno. Fare riposare per 10 minuti in frigorifero.

Cuocere i dischetti in forno caldo a 180° C per 10 minuti. Quando saranno pronti, sfornarli e farli raffreddare.

Una volta freddi cospargere la superficie di metà dei biscotti con il Dulce de Leche e sovrapporre con l’altra metà senza.

Spolverare di cocco rapè e servire.

INGREDIENTI

INGREDIENTI X 6 P

750 ML DI LATTE

250 ML DI PANNA FRESCA

280 GR DI ZUCCHERO

2 GR DI BICARBONATO

1 BACCELLO DI VANIGLIA

UN PIZZICO DI SALE IN SCAGLIE

PROCEDIMENTO

Prelevare i semi di vaniglia incidendo la bacca.

Versare tutti gli ingredienti in una pentola capiente, mescolare con una frusta e mettere su fuoco dolce. Quando sarà trascorsa circa

½ ora il composto risulterà ambrato, abbassare la fiamma al minimo e continuare la cottura per un’altra ½ ora sempre mescolando.

Versare il Dulce de Leche in vasetti di vetro sterilizzati e fare raffreddare. Conservare in frigorifero.


COCKTAIL: IL GIUSTO BILANCIAMENTO DEI SAPORI

i consigli di Danilo Pentivolpe - Bartender

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Lo sapevate che eleganza e purezza donano

sapore, carattere e stile al cocktail? Il Bartender

deve essere anticonformista e controllare l’equilibrio

di una bevanda, destreggiandosi tra sapori delicati,

pungenti e corposi; ciò permetterà la nascita di un

soggetto competente ed un leader nel suo bar.

Un repertorio fatto di competenza e professionalità

può, infatti, arricchire l’esperienza del vostro bar di

fiducia e fare in modo che si intraprenda una nuova

esperienza sensoriale.

Il segreto sta nel selezionare bene le materie prime,

i liquori e, ovviamente, il prodotto fresco.

Il primo processo di creazione è sempre quello di

cercare di individuare gli ingredienti e pensare a

come espanderne i sapori.

Ad esempio, in autunno sarebbe bello vedere drink

a base di castagne ed uva, mentre in estate

prediligere gusti floreali come melone e anguria.

Insomma, il segreto è nascosto in non più di tre o

quattro ingredienti e nel migliorare il gusto

intrinseco di un prodotto in qualcosa di più

interessante.

È importante non esagerare con la quantità di

alcool in quanto quest’ultimo può risultare troppo

aggressivo, rovinando appunto l’armonia tra ciò che

nasce e si percepisce.

In Italia abbiamo poche realtà che adottano questo

metodo alla barra, ma in alcuni bar all’estero , già

da tempo, alcuni veri appassionati della miscela del

nettare D’Ambrosia, addirittura richiedono

prenotazione fino a una settimana prima!

Vi posso garantire che se varrà la Pena

sicuramente frequentare un bar che adotta la

filosofia del bere miscelato!

Instagram: https://www.instagram.com/danilo_pentivolpe/

WEB SITE: www.bartendersclassheroes.com

Facebook: https://www.facebook.com/pentivolpe.danilo/

Danilo Pentivolpe


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LE “GIORNATE DELLE CASTAGNE”

NELLA REGIONE DI LANA

IN ALTO ADIGE

Sono ormai 25 gli anni in cui i comuni di Lana, Foiana e Tesimo-Prissiano,

celebrano da metà ottobre ai primi di novembre il frutto della castagna.

Keschtnriggl, le Giornate delle castagne, è un evento che valorizza

l’importanza della castagna nella storia di questo territorio, di cui il castagno

e il suo frutto fanno da sempre parte nel paesaggio e nella cultura locali.


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Nel Medioevo, la castagna era un prezioso alimento di base

della popolazione e ancora oggi è uno degli ingredienti

protagonisti dei piatti autunnali in Alto Adige. Soprattutto nelle

osterie o nelle cantine antiche, ricette a base di castagne

vengono messe in evidenza e interpretate in stile moderno, anche

grazie all’antica usanza del Törggelen. Dal 16 al 30 ottobre 2022,

alcuni ristoranti selezionati porteranno in tavola piatti tradizionali

e sorprendenti creazioni innovative a base di castagna,

riservando ai visitatori esperienze culinarie molto particolari,

insieme ad un programma di eventi culturali, di usanze

tradizionali e di appuntamenti escursionistici a tema in compagnia

di una guardia forestale o di un contadino del posto che offriranno

momenti piacevolmente interessanti. "Keschtnriggl", il titolo della

manifestazione, deriva dal nome dell’utensile in legno di castagno

e salice, tipico del Burgraviato, che da secoli viene utilizzato per

sbucciare le caldarroste. Sono stati proprio i contadini viticoltori

del territorio intorno a Merano ad inventarlo, per evitare di

sporcarsi le mani nello sbucciare le castagne arrostite. Il cesto,

dalla caratteristica forma ovale, è lungo circa 70 centimetri ed è

in grado di separare il guscio della castagna arrostita dal frutto,

semplicemente scuotendo le caldarroste al suo interno.

Un personaggio immancabile nelle Giornate delle castagne è

Johann Laimer, noto a tutti come “Hans”: ogni giorno di

Keschtnriggl prepara le sue caldarroste davanti all’ufficio

dell’Associazione turistica di Lana e dintorni in via Andreas Hofer

a Lana e le offre, fumanti e gustose, ai passanti.

Il cuore dell’evento Keschtnriggl è la Festa a Foiana, che

quest’anno si terrà il 16 ottobre, dalle 10.00 alle 18.00: musiche

tradizionali, mercato contadino, artigianato tipico, bancarelle,

piatti della tradizione contadina e specialità a base di castagna,

escursioni guidate al Sentiero didattico sul castagno con le

Guardie Forestali dalle 14 rappresentano il programma della

giornata.

Il Sentiero didattico sul castagno di Foiana è un percorso

particolarmente adatto ai bambini, perché in piano e senza

difficoltà; dieci stazioni tematiche, in parte interattive, raccontano

tutto sul castagno, dal legno ai frutti, illustrandone anche le

diverse varietà. L’ingresso al sentiero è messo in evidenza da

una grande scultura a forma di riccio, dopo il campo sportivo di

Foiana.

Le Giornate delle castagne in questa zona di Alto Adige hanno

portato alla creazione di una vera e propria linea di golose

specialità con il marchio KESCHTNRIGGL:

Cuori di castagna originali del maso Wieserhof di Lana: una fine

purea di castagne a forma di cuore, ricoperta di cioccolato e

ripiena di panna montata;

Dolce di castagne e panettone del panificio Schmidtdi Lana;

Pralina: una coppetta di fine cioccolato al latte, ripiena di soffice

crema di castagne e gelatina di mirtilli rossi, ricoperta di

cioccolato bianco; e panettone artigianale, addizionato con

castagne locali selezionate, entrambi della pasticceria Mair

Andreas di Nalles.

Un prodotto davvero innovativo è Castanea, il gin alla castagna,

prodotto proprio nella zona di Lana e dintorni.

Per ulteriori informazioni: keschntriggl.it

Per informazioni su Regione di Lana: lanaregion.it.


Pensiero del mese

DI FRANCESCA MEUCCI - DIRETTRICE DI SOLOMENTE

Dopo un'estate bollente arriva il fresco e si può

camminare. Cammina cammina vedi tante cose,

camminando in campagna il tuo sguardo vaga tra

case sparse, alberi, colline, campi coltivati e non, il

cielo, qualche nuvola, ...

Cammina cammina si fa buio. Quasi buio. Le

finestre e i portici si illuminano. Da lontano osservi

quelle lucine e mentre ti avvicini ti ricordano

qualcosa. Ma certo! È l'impero della luce! L'impero

della luce è un tema ripetuto almeno in tre tele di

René Magritte, che è il mio pittore preferito. Ho in

casa la riproduzione di quello del 1949. Le luci

illuminate delle finestre e delle case mi affascinano

da sempre. Immagino tutto quello che può

succedere dentro. Una coppia che balla. Una

famiglia a cena. Amiche che chiacchierano.

Ragazzi che guardano la partita. Un anziano che

parla al telefono sperando che qualcuno lo vada a

trovare. Bambini che giocano. Fidanzati che

amoreggiano. Qualcuno che lavora. Qualcun'altro

che dipinge. E chissà quante cose succedono.

Dietro quelle luci scorre la vita in tutte le sue

manifestazioni. Dietro quelle finestre ci siamo

anche noi. Magari lì fuori c'è una persona che sta

guardando proprio le nostre e si chiede cosa

stiamo facendo. Alla fine l'impero della luce è

come una metafora della vita. E a settembre

ricomincia la vita, quella vera.

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PH© MONICA IRMA RICCI

© F R E E P R E S S O N L I N E - v i e t a t a l a r i p r o d u z i o n e D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r y "

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