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TuttoBallo20_MARZO_APRILE 2024_ENJOYART_39

“TuttoBallo20" di marzo e aprile si presenta come un'edizione vibrante e ricca, un’appassionante vetrina che celebra le arti performative con un focus particolare sulla danza, senza dimenticare musica, spettacoli, cinema e attualità. In questo numero, rendiamo omaggio alle donne che con il loro impegno contribuiscono a divulgare arte e buoni sentimenti, in occasione della Giornata Internazionale della Donna. In copertina brilla Elisabetta Gregoraci, simbolo di come bellezza, risata e benessere possano armoniosamente coesistere, grazie al suo recente successo in "Mad in Sud". La sua luce rappresenta tutte quelle donne che, con talento e determinazione, riescono a lasciare un segno indelebile nel mondo dello spettacolo e oltre, dimostrando che il vero fascino deriva dalla capacità di mescolare intelligenza, umorismo e bellezza. In contro copertina, i fratelli Ewce, un duo di ballerini originari del Togo che con la loro arte trascendono i confini geografici, portando sulla scena internazionale l'essenza della danza africana e la sua potente espressione culturale. La loro storia è un inno alla resilienza, al talento e all'importanza dello scambio culturale nell'universo della danza globale. Il punto focale della nostra edizione è l'appuntamento del 28 aprile con "Dillo Alla Danza", il Convegno spettacolo che quest'anno si terrà a Roma, in occasione della Giornata Mondiale della Danza, patrocinata dal CID-UNESCO. Quest’evento personifica l’opportunità per ballerini, coreografi, studiosi e appassionati di rincontrarsi e di condividere idee, progetti e performance, alimentando così il dibattito sul ruolo della danza nella società contemporanea e sul suo impatto come strumento di espressione e trasformazione sociale. Questo numero di "TuttoBallo20" si propone quindi di essere non solo un aggregatore di notizie ed eventi ma anche una piattaforma di riflessione sulla potenza comunicativa dell’arte in tutte le sue forme. Con un'attenzione particolare alla danza, vogliamo celebrare gli artisti che ogni giorno si dedicano a questa disciplina con passione e dedizione, e riconoscerne il prezioso contributo alla cultura e al tessuto sociale. Mettetevi comodi e salite sul palco, "TuttoBallo20" per immergervi in un mondo dove la musica, il movimento e le parole si intrecciano per raccontare storie di vita, di lotta e di trionfo. Lasciatevi ispirare, intrattenere e, soprattutto, celebrate insieme a noi il linguaggio universale dell’arte.

“TuttoBallo20" di marzo e aprile si presenta come un'edizione vibrante e ricca, un’appassionante vetrina che celebra le arti performative con un focus particolare sulla danza, senza dimenticare musica, spettacoli, cinema e attualità. In questo numero, rendiamo omaggio alle donne che con il loro impegno contribuiscono a divulgare arte e buoni sentimenti, in occasione della Giornata Internazionale della Donna.
In copertina brilla Elisabetta Gregoraci, simbolo di come bellezza, risata e benessere possano armoniosamente coesistere, grazie al suo recente successo in "Mad in Sud". La sua luce rappresenta tutte quelle donne che, con talento e determinazione, riescono a lasciare un segno indelebile nel mondo dello spettacolo e oltre, dimostrando che il vero fascino deriva dalla capacità di mescolare intelligenza, umorismo e bellezza.
In contro copertina, i fratelli Ewce, un duo di ballerini originari del Togo che con la loro arte trascendono i confini geografici, portando sulla scena internazionale l'essenza della danza africana e la sua potente espressione culturale. La loro storia è un inno alla resilienza, al talento e all'importanza dello scambio culturale nell'universo della danza globale.
Il punto focale della nostra edizione è l'appuntamento del 28 aprile con "Dillo Alla Danza", il Convegno spettacolo che quest'anno si terrà a Roma, in occasione della Giornata Mondiale della Danza, patrocinata dal CID-UNESCO. Quest’evento personifica l’opportunità per ballerini, coreografi, studiosi e appassionati di rincontrarsi e di condividere idee, progetti e performance, alimentando così il dibattito sul ruolo della danza nella società contemporanea e sul suo impatto come strumento di espressione e trasformazione sociale.
Questo numero di "TuttoBallo20" si propone quindi di essere non solo un aggregatore di notizie ed eventi ma anche una piattaforma di riflessione sulla potenza comunicativa dell’arte in tutte le sue forme. Con un'attenzione particolare alla danza, vogliamo celebrare gli artisti che ogni giorno si dedicano a questa disciplina con passione e dedizione, e riconoscerne il prezioso contributo alla cultura e al tessuto sociale.
Mettetevi comodi e salite sul palco, "TuttoBallo20" per immergervi in un mondo dove la musica, il movimento e le parole si intrecciano per raccontare storie di vita, di lotta e di trionfo. Lasciatevi ispirare, intrattenere e, soprattutto, celebrate insieme a noi il linguaggio universale dell’arte.

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<strong>39</strong><br />

© F R E E P R E S S O N L I N E - v i e t a t a l a r i p r o d u z i o n e D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r T "


Unisciti a noi per celebrare la prossima Giornata Mondiale della Danza. IL 29 aprile torna il Concorso<br />

Multi-Arte "Dillo alla Danza", una straordinaria opportunità per tutti gli artisti: dai ballerini ai pittori, dagli<br />

scrittori ai scultori, dai cantanti, musicisti ai poeti, di mostrare la loro arte.<br />

É arrivando il momento di esprimere il tuo amore per la danza attraverso la tua arte.<br />

Il concorso celebra la convergenza delle arti, offrendo una piattaforma unica per esplorare la danza in<br />

connessione con altre forme artistiche. Invitiamo talenti creativi da tutto il mondo ad iscriversi al concorso<br />

gratuitamente. Le opere più convincenti saranno selezionate per esibirsi nel corso del convegno evento<br />

che si terrà a Roma il 28 aprile presso il Teatro Paganini in via Casilina 1674.<br />

Condividi la tua arte con noi dell’Associazione Stefano Francia EnjoyArt inviandoci un video di 1 minuto<br />

dove ci presenti la tua arte. Le migliori verranno selezionate per partecipare all’evento.<br />

Mostraci ora la tua arte iscrivendoti gratuitamente a Dillo Alla Danza.<br />

Fai conoscere la tua arte ora inviando una email: tuttoballo20@gmail.com.<br />

Ingresso su prenotazione all’email Tuttoballo20@gmail.com oppure whatsapp +<strong>39</strong> 335 435168.


TuttoBallo - Marzo/aprile <strong>2024</strong> - n. <strong>39</strong><br />

Copertina: Elisabetta Gregoraci.<br />

Contro Copertina:<br />

Editore "Stefano Francia" EnjoyArt<br />

Direttore - Fabrizio Silvestri<br />

Vice direttore - Eugenia Galimi<br />

Segretaria di redazione - Pina delle Site<br />

Redazione - Marina Fabriani Querzè, Luca Fochetti.<br />

COLLABORATORI: Lisa Bernardini, Maria Luisa Bossone, Antonio Desiderio,<br />

Eelonora de Angelis, Francesco Fileccia, David Bilancia, Giovanni Fenu, Mauri<br />

Menga, Sandro Mallamaci, Walter Garibaldi, Davide Ferraro, Francesco Leone,<br />

Assia Karaguiozova,, Elza De Paola, Giovanna Delle Site, Francesca Meucci.<br />

Fotografi: Luca Di Bartolo, Monica Irma Ricci, Elena Ghini, Cosimo Mirco<br />

Magliocca Photographe Paris, Luca Valletta, Raul Duran, Raul, Alessio<br />

Buccafusca, Alessandro Canestrelli, Alessandro Risuleo. Altre foto pubblicate<br />

sono state concesse da uffici stampa e/o scaricate dalle pagine social dei<br />

protagonisti.<br />

Le immagini e le fotografie qui presentate, nel rispetto del diritto d’autore,<br />

vengono riprodotte per finalità di critica e discussione ai sensi degli artt. 65<br />

comma 2 e 70 comma 1 bis della Lg. 633/1941.<br />

É vietata la copia e la riproduzione dei contenuti e immagini in qualsiasi forma.<br />

É vietata la redistribuzione e la pubblicazione dei contenuti e immagini non autorizzata espressamente dal<br />

direttore. I collaboratori cedono all'editore i loro elaborati a titolo gratuito.<br />

Testata giornalistica non registrata di proprietà: ©ASS: Stefano Francia EnjoyArt<br />

per contattare la redazione Tuttoballo20@gmail.com<br />

Editoriale<br />

Cari amici e lettori,<br />

"<strong>TuttoBallo20</strong>" di marzo e aprile si presenta come<br />

un'edizione vibrante e ricca, con un focus particolare<br />

sulla danza, senza dimenticare musica, spettacoli,<br />

cinema e attualità. In questo numero, rendiamo<br />

omaggio alle donne che con il loro impegno<br />

contribuiscono a divulgare arte e buoni sentimenti, in<br />

occasione della Giornata Internazionale della Donna. In<br />

copertina brilla Elisabetta Gregoraci, simbolo di come<br />

bellezza, risata e benessere possano armoniosamente<br />

coesistere, grazie al suo recente successo in "Mad in<br />

Sud". In contro copertina, diamo risalto ai fratelli Ewce,<br />

un duo di ballerini originari del Togo che con la loro<br />

arte trascendono i confini geografici. Il punto focale di<br />

questo numero è l'appuntamento del 28 aprile con<br />

"Dillo Alla Danza", il Convegno spettacolo che<br />

quest'anno si terrà a Roma, in occasione della Giornata<br />

Mondiale della Danza, patrocinata dal CID-UNESCO. Il<br />

numero <strong>39</strong> dii "<strong>TuttoBallo20</strong>" si propone quindi di<br />

essere non solo un’aggregatore di notizie ed eventi ma<br />

anche una piattaforma di riflessione sulla potenza<br />

comunicativa dell’arte in tutte le sue forme.<br />

Contro Copertina: Leonardo Pieraccioni, Chiara Francini, Giulia Bevilacqua, Nino Frassica protagonisti del film Pare Parecchio Parigi. o1Distribution<br />

© F R E E P R E S S O N L I N E r i p r o d u z i o n e r i s e r v a t a - D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r t "


di Francesca Meucci<br />

L'11 febbraio <strong>2024</strong> si è svolto a Roma "I AM A WOMAN FIRST", un grande evento pensato da Carolyn Smith<br />

per incontrare di persona le sue ladies, insegnanti ed allieve, provenienti da tutta Italia e iscritte al progetto<br />

Sensual Dance Fit, programma per sole donne concepito per aiutarle a ritrovare la propria sensualità e<br />

femminilità attraverso semplici passi di ballo e movimenti di fitness. Moderato da Monica Leofreddi, l'incontro<br />

ha visto alternarsi sul palco Maria Rita Parsi che ha affrontato il tema "come imparare ad amare da adulti",<br />

Luciana Delle Donne - Ceo and Founder Made in Carcere - che ha illustrato il tema della "seconda<br />

occasione", Roberta Bruzzone che ha spiegato "cosa non è amore", Arianna Mihajlovic che è intervenuta sul<br />

"vero amore" e la giornalista Luisella Costamagna che ha parlato della tematica "la donna di oggi è davvero<br />

libera". Tutte le donne presenti in sala, sia quelle sul palco che alcune partecipanti tra il pubblico hanno<br />

contribuito con le loro toccanti testimonianze a rendere questo appuntamento coinvolgente e ricco di<br />

emozioni.<br />

Abbiamo chiesto a Maria Rita Parsi un riassunto del suo intervento e ci ha risposto così: "E' necessario<br />

aiutare e sostenere in tutti i modi con la formazione e l'informazione la famiglia, prima agenzia educativa. Ci<br />

vogliono Accademie della Famiglia in tutta Italia. Poi la scuola deve essere al centro, deve essere aperta<br />

dalla mattina alla sera, deve avere all'interno risorse, laboratori etc. non per dare voti o meriti ma per educare<br />

alla comunità i ragazzi, aperta dalla mattina alla sera con corsi di formazione per gli insegnanti, rapporto con i<br />

genitori, prevenzione di tutto quello che comincia ad essere un segnale quando i ragazzi cominciano a fare le<br />

baby gang, perché è passato talmente tanto di quel tempo che non abbiamo colto le avvisaglie. E' necessaria<br />

una valorizzazione della psicologia e della psicoterapia che sono scienze necessarie perché tutto si può<br />

combattere se uno impara a comunicare. Ogni disturbo, di ogni genere,è un disturbo della comunicazione, se<br />

tu correggi la comunicazione correggi il disturbo. Perciò scienza della comunicazione del comportamento con<br />

la sanità al primo posto insieme alla scuola e alla famiglia, che sono le prime due agenzie educative: è ora di<br />

finirla di sottovalutare questi aspetti perché queste non sono utopie. Se il mondo vuole cambiare, deve<br />

cambiare partendo dalle radici, non può pensare di partire dalla luna."<br />

Luciana Delle Donne ha condiviso con noi la sua esperienza: "Questi sono incontri fondamentali perché<br />

dimostrano Luciana Delle che Donne insieme ha possiamo condiviso fare con qualcosa, noi la sua insieme esperienza: possiamo "Questi creare sono cambiamento. incontri fondamentali Un cambiamento perché<br />

sistemico dimostrano che che dia insieme la possibilità possiamo a fare tante qualcosa, donne di insieme uscire possiamo dal proprio creare guscio cambiamento. e di comprendere Un cambiamento che per<br />

raggiungere sistemico che degli dia obiettivi la possibilità ci vuole a fatica, tante questo donne senza di uscire ombra dal di proprio dubbio, guscio vuole e molta di comprendere fatica soprattutto che per<br />

remare raggiungere controcorrente, degli obiettivi per ci invertire vuole fatica, la rotta, questo per rasformare senza ombra la debolezza di dubbio, in ci forza. vuole Però molta è fatica una fatica soprattutto che piace per<br />

perché remare ti controcorrente, rende libera, ti rende per invertire soddisfatta la rotta, di quello per che rasformare hai fatto. la Fare debolezza impresa in come forza. fanno Però tutti è una è facile, fatica e che alla<br />

maggior piace perché parte ti delle rende persone libera, ti piace rende vincere soddisfatta facile, di ma quello a noi che non hai piace fatto. Fare vincere impresa facile come e quindi fanno andiamo tutti è<br />

controcorrente facile, e alla maggior e vengono parte fuori delle cose persone bellissime. piace vincere Quando facile, si parla ma a di noi innovazione non piace vincere sociale facile o innovazione e quindi<br />

ecologica andiamo si controcorrente parla sempre e di vengono cose di buon fuori senso, cose bellissime. l'innovazione Quando deve produrre si parla buon di innovazione senso e non sociale profitti o<br />

danni innovazione all'ambiente ecologica o danni si parla agli altri. sempre Non di bisogna cose di parlare buon senso, di individualismo l'innovazione ma deve dire produrre 'noi', lavorare buon senso con concetti e non<br />

individuali profitti o danni non fa all'ambiente bene a nessuno, o danni è agli importante altri. Non trasformare bisogna parlare visione di individualismo delle cose ma e ricostruire dire 'noi', lavorare una vita<br />

dignitosa, con concetti creativa, individuali rigenerativa. non fa bene Il nostro a nessuno, modello è importante è diventato trasformare un metodo: la il visione metodo delle 'Made cose in e carcere'. ricostruireIl<br />

metodo una vita che dignitosa, ricostruisce creativa, la vita rigenerativa. delle persone Il e nostro ridà vita modello anche è a tessuti diventato e oggetti un metodo: dimenticati il metodo che la 'Made moda ha in<br />

scartato. carcere'. Utilizzando Il metodo che e riutilizzando ricostruisce la i materiali vita delle fino persone alla loro e ridà distruzione vita anche si a elimina tessuti e il oggetti superfluo, dimenticati si risparmia che<br />

produzione la moda ha di scartato. CO2, si Utilizzando evita di inquinare e riutilizzando e di riempire i materiali depositi fino di alla cose loro che distruzione non servono. si elimina Questo il superfluo, è il nostro si<br />

messaggio."<br />

risparmia produzione di CO2, si evita di inquinare e di riempire depositi di cose che non servono. Questo è il<br />

nostro messaggio."<br />

Arianna Mihajlović ha descritto così la sua partecipazione: "Oggi abbiamo parlato della forza e della potenza<br />

dell'amore. E' un sentimento che io sento molto forte che mi ha permesso, dopo la tragedia della morte di<br />

Siniša, di andare avanti. L'amore per la mia famiglia e per i miei figli mi ha aiutato tantissimo. Se non avessi<br />

avuto loro non so come avrei fatto. Poi l'amore per mio marito, che è durato 30 anni, sono molto fiera di<br />

averlo avuto accanto e voglio dire che credo molto nell'amore e in tutto ciò che riguarda la potenza di questo<br />

sentimento."


“Sensual Dance Fit” – spiega Carolyn Smith – “è nato in origine per rispondere alle fatiche del mio percorso oncologico”<br />

– spiega Carolyn Smith – “Desideravo ritrovare me stessa, la mia femminilità, la coordinazione e la grazia che spettano<br />

ad ogni donna e, in particolare, ad una danzatrice. Dopo un lungo periodo di riflessione su quello che potevo fare per<br />

me stessa a seguito di un forzato quanto inaspettato stop, ho deciso di ritornare nel mio studio di ballo e l’idea ha preso<br />

forma”.<br />

Dal 2015, quando ricevette la prima diagnosi di tumore al seno, Carolyn era stata costretta ad un percorso di cure e<br />

riposo. Poi, nel dicembre del 2016, l’idea di creare qualcosa. “Lo sostengo da sempre: la danza si rivela un potentissimo<br />

guaritore capace di risolvere molte delle problematiche che la vita porta. Iniziai a creare qualcosa ad hoc solo per me,<br />

tenendo conto delle difficoltà e dei limiti cui ero sottoposta” racconta. Uno specchio ed una sedia. Niente altro. Le prime<br />

coreografie di quel progetto embrionale apparivano già fonte inesauribile di nuove idee. “Un progetto nato come risorsa<br />

personale” – sottolinea l’artista – “che pian piano prendeva forma dando risultati straordinari. Benefici immediatamente<br />

tangibili, non solo a livello fisico, ma anche a livello emotivo e psicologico”.<br />

Marilyn Monroe position, Vogue Passion, Flamenco Fire … un susseguirsi di eleganti passi di ballo, movenze<br />

armoniche delle braccia e sguardo puntato diritto verso l’immagine riflessa nello specchio. Un percorso fuori dagli<br />

schemi, di crescita e motivazione vissuto giorno per giorno. Unica compagna la sedia, un sostegno inusuale e sicuro.<br />

Da qui l’idea di voler condividere i primi risultati e l’invito rivolto ad un primo gruppo di amiche padovane a provare le<br />

coreografie dagli effetti taumaturgici. Sono bastate poche lezioni per comprendere che l’impatto del neonato progetto<br />

avrebbe potuto essere più vasto di quello immaginato.<br />

“L’intruso, come io sono solita definire la malattia” – afferma sorridendo Carolyn – “aveva avuto libero accesso nel mio<br />

corpo senza invito e mi aveva creato diversi problemi. Ma non potevo accettarlo senza combattere. Ero e sono<br />

fermamente convinta che ogni donna ospiti dentro di sé un intruso: una relazione che non funziona bene, un lavoro<br />

stressante, difficoltà economiche, problemi di salute. Criticità che la vita propone senza preavviso. Barriere ed inciampi<br />

arrivano e non è giusto dar loro eccessivo spazio; ogni donna ha diritto di liberarsi del proprio intruso e di ritrovare se<br />

stessa”.<br />

Sulla base di questa consapevolezza e dei risultati oggettivi del programma, nel febbraio del 2017 inizia la maratona di<br />

condivisione iniziando con cinque scuole di ballo scelte per prime sul territorio italiano. Un progetto pilota – fondato da<br />

Smith assieme al marito, l’imprenditore e ballerino Tino Michielotto ed all’esperto di marketing Pietro Marchetti. A<br />

distanza di soli cinque anni, SDF conta oltre duecento scuole su tutto il territorio nazionale e più di quindicimila allieve di<br />

ogni età. Il progetto Sensual Dance Fit è prossimo ad essere esportato all’Estero. Prima nazione europea, la Gran<br />

Bretagna dove sono già attive le scuole SDF.<br />

Le realtà di Sensual Dance Fit sono molteplici: dalla grande metropoli alla cittadina di provincia, dal nord al sud Italia,<br />

isole comprese. Risultati tangibili e spesso inaspettati: “Una postura più elegante è già un modo per affrontare il mondo<br />

con una migliore attitudine, e aumentare la propria autostima. Tra le mie “ladies” c’è chi, ad esempio, ha iniziato<br />

finalmente a truccarsi, chi ha rinnovato il proprio guardaroba, chi ha osato con i tacchi alti” – rivela l’artista – “Ma c’è<br />

anche chi ha trovato lavoro, nuovi amici o un partner di vita. L’importante è ricentrarsi, crederci ed essere determinate”.<br />

Questo perché Sensual Dance Fit è uno stile di vita il cui effetto non si esaurisce al termine della lezione, ma ha la<br />

capacità di trasformare le donne da dentro, attivando nuove ed inaspettate risorse per aumentare l’amore per se stesse,<br />

la fiducia, la femminilità.<br />

Per supportare le allieve in questa trasformazione oltre alle coreografie, SDF punta, innanzitutto, sulla leadership delle<br />

insegnanti. Sensual Dance Fit è una startup di eccellenza dove le insegnanti sono le prime a sperimentare il<br />

cambiamento. A loro viene offerta una formazione a 360° che include, oltre alla danza, anche altre discipline quali:<br />

marketing, comunicazione, gestione finanze e, appunto, leadership. Titolari delle scuole ed insegnanti entrano<br />

nell’impresa come professioniste indipendenti che decidono di sposare la missione ed affiliarsi al brand, gestendo<br />

l’attività con la loro associazione o propria partita iva. Sono responsabili di portare questo messaggio e la<br />

trasformazione di centinaia di donne nella loro zona.<br />

Senza dimenticare aspetti umani ed emotivi. “Il potere della sorellanza in Sensual Dance Fit è incredibile” – conferma<br />

Carolyn – “Un gruppo di donne che si unisce e si supporta per un intento comune, quale il riprendere ad amarsi, riesce<br />

ad ottenere un impatto esponenziale. Le donne smettono di farsi la guerra, di confrontarsi le une con le altre e iniziano<br />

ad aiutarsi a vicenda, perché in fondo hanno gli stessi problemi e desiderano le stesse cose. Il motto del gruppo è se da<br />

sola sono forte, insieme ad altre donne posso cambiare il mondo”.<br />

Sensual Dance Fit è un progetto aperto all’innovazione ed in continua evoluzione. Tra le idee più recenti, quella delle<br />

Ambasciatrici SDF impegnate su tematiche di carattere sociale; il Team SDF sta lavorando ad un prossimo progetto<br />

collaterale legato ad un concetto solidale. Si tratta di Dance for Oncology (D4O), associazione che ha lo scopo di<br />

aiutare i pazienti oncologici attraverso il ballo. Tra i soci dell'associazione benefica partecipano anche imprenditori,<br />

medici e rappresentanti delle Istituzioni.<br />

“Ci piace pensare alle nostre allieve come a donne felici e realizzate” – chiosa Carolyn – “donne che credono nella<br />

sorellanza e, per esteso, nella solidarietà. Condividiamo un desiderio e lo<br />

supportiamo unite per realizzarlo.”


Annarita<br />

Mariniello<br />

Tra mille difficoltà ho<br />

deciso di continuare<br />

a danzare


Mi chiamo Annarita, ho 28 anni e sono residente a Pagani, un paese in provincia di Salerno. Il destino ha voluto che<br />

proprio il giorno del mio diciassettesimo compleanno, piuttosto che pensare ai festeggiamenti, ho scoperto di essere affetta<br />

da una malattia che colpisce i nervi. Da quella fatidica data ci sono voluti ben 3 anni, tra visite ed esami di vario genere,<br />

per conoscere l’identità della patologia che mi avrebbe accompagnata per tutta la vita: Charcot-Marie-Tooth 2 Z, un tipo ex<br />

novo ancora in fase di sperimentazione. Trattasi di malattia degenerativa, se pur lenta, che colpisce i nervi periferici del<br />

controllo del movimento degli arti inferiori e superiori oltre ai nervi sensoriali (percezione caldo/freddo, dolore ecc). È<br />

caratterizzata da debolezza e atrofia dei muscoli, che appaiono come “smagriti”, e da ridotta sensibilità. Fin da piccola non<br />

ho mai avuto una camminata brillante e molti medici asserivano che le mie frequenti cadute erano dovute a distrazione e<br />

scarso impegno.<br />

La mia vita, una volta diagnosticata la CMT, è stata caratterizzata da 3 fasi:<br />

1) rifiuto/paura;<br />

2) rassegnazione;<br />

3) accettazione e voglia di rivincita.<br />

La prima fase è stata la più complicata perché tanta era la delusione e l’amarezza. Ancora vivo il ricordo della paura di<br />

affrontare qualsiasi tipo attività, anche una semplice passeggiata , perché dovevo evitare sforzi eccessivi che avrebbero<br />

potuto compromettere ulteriormente la funzionalità dei nervi. La seconda fase è stata la più deprimente, poiché pensavo di<br />

non poter più fare quello che ho sempre amato: BALLARE. Grazie a questa disciplina, insieme al sostegno della mia<br />

famiglia, ho accumulato una forte energia che mi ha aiutato a spazzare via in primis la paura, nonché l’incertezza del<br />

futuro, e poi la rassegnazione.<br />

Inizialmente mi sono iscritta ad una scuola di balli Caraibici (bachata, salsa e merengue) ma, ovviamente, nella bachata in<br />

particolare, la mia camminata ancheggiante (dovuta alla cmt) veniva esaltata dai passi base.<br />

Tra mille difficoltà ho comunque affrontato diversi saggi, ma con l’ultimo ho rischiato una frattura permanente e in quel<br />

momento ho deciso di fermarmi. Ovviamente questo è stato un duro colpo, perché ho dovuto decidere di archiviare in un<br />

cassetto dei ricordi ciò che mi rendeva felice.<br />

Nel 2018 ho iniziato fisioterapia e due anni dopo mi sono laureata, in Scienze dell’Educazione, ed infine ho preso la<br />

patente speciale. Con il passare degli anni, nonostante non volessi ammetterlo, ho raggiunto la decisione che mi serviva<br />

un aiuto nel camminare, cosicché sono arrivata a mettere i tutori : le molle di codivilla. Un giorno mentre sfogliavo le storie<br />

Instagram, è uscita come pubblicità la GabryDance, diretta dal maestro Gabriele Cretoso, una scuola che dava opportunità<br />

anche ai disabili di ballare. Il 13 novembre 2021, posso definirlo ufficialmente il giorno della mia RIVINCITA, ho iniziato a<br />

frequentare la GabryDance e in 1 anno ho fatto dei miglioramenti a vista d’occhio, grazie alla pazienza e alla<br />

professionalità del maestro. In vista dei Campionati Italiani Paralimpici F.I.D.S. (Federazione Italiana Danza Sportiva), il<br />

maestro mi disse di prendere dei tutori meno invasivi, da usare solamente quando ballavo, in modo da stimolare e allenare<br />

anche gli altri muscoli. Con il passare dei mesi attraverso il ballo e agli esercizi mirati ho scoperto l’esistenza di muscoli che<br />

credevo di non possedere, i tutori vecchi li ho messi da parte e soprattutto faccio passeggiate senza stancarmi.<br />

Il 2022 è stato un anno da incorniciare poiché ho partecipato ai campionati italiani Paralimpici organizzati dalla F.ID.S.<br />

(Federazione Italiana Danza Sportiva) classificandomi al primo posto sia nelle danze Standard che nelle danze Caraibiche.<br />

In occasione di una coreografia sulle note della canzone Sorridi Amore Vai, ho avuto l’onore di ricevere una lettera dalla<br />

Famiglia Bocelli, i complimenti dal Maestro Piovani e dalla stessa Nicoletta Braschi. Il 2023 precisamente 8-9 Luglio ho<br />

partecipato ai Campionati italiani di danza paralimpica a Rimini organizzati dalla FIDS dove mi sono classificata prima nelle<br />

Danze caraibiche e standard con il mio partner di ballo Salvatore Izzo, primo posto nel duo show dance insieme alla mia<br />

amica Irene Rita Erriquez e un quarto posto nel solo show dance. Nonostante le difficoltà legata alla mia malattia, non mi<br />

sono mai fermata e ho portato la mia testimonianza a diversi eventi, per sensibilizzare i giovani e nello stesso tempo far<br />

capire a chi convive con una disabilità di non mollare mai e non aver timore di chiedere aiuto. Inoltre, dopo l’estate, ho<br />

iniziato una nuova esperienza di volontariato, con l’associazione ”Autismo: fuori dal silenzio”. Questa associazione mi<br />

permette di stare a contatto con ragazzi dallo spettro autistico e di proporre dei progetti, da promuovere nelle scuole,<br />

finalizzati all’integrazione di bambini e ragazzi speciali. Sono molto contenta e soddisfatta, perché questo lavoro è<br />

innanzitutto in linea con la mia laurea ma poi mi consente di supportare chi è in difficoltà, e non per scelta ma perché<br />

imposto dalla vita. La mia sensibilità verso chi è più debole, nasce da lontano perché da piccola, anzi da piccolissima, più<br />

volte sono stata vittima di bullismo, ma ciò che ha reso tutto più pesante è che le maestre non mi aiutavano a superare le<br />

difficoltà ma le sottolineavano, dandomi quindi in pasto a chi mi faceva del male quotidianamente. Purtroppo allora, non<br />

essendo a conoscenza della mia malattia, acclarata quando avevo 17 anni, in alcuni momenti pensavo di essere sbagliata.<br />

Quando ho avuto la diagnosi, (Charcot-Marie-Tooth), è stata dura accettare la verità ma poi, con il passar degli anni, il mio<br />

punto debole è diventato quello di forza. L’obiettivo è quello di aiutare, per quanto posso, tutti quelli che vivono le difficoltà<br />

della disabilità e soprattutto supportarli nelle scelte che gli consentano di superare le barriere che purtroppo la vita gli<br />

riserva. Con questo nuovo lavoro penso di essere sulla strada giusta. Quando aiuto qualcuno mi sento bene, realizzata e<br />

anche un po’ meno disabile.


Annarita Mariniello in coppia con Salvatore Izzo.<br />

Nel 2023 si sono classificati primi ai Campionati<br />

Italiani di danza paralimpica organizzati dalla FIDS<br />

nelle discipline Danze Caraibiche e Danze Standard


Con una piccola donazione puoi anche tu<br />

sostenere, promuovere e divulgare l'arte<br />

in ogni sua forma. Diventa mecenate<br />

dell'arte con l'associazione no profit<br />

"Stefano Francia EnjoyArt".<br />

Puoi sostenerci anche tramite paypal<br />

ass.stefanofranciaenjoyart@gmail.com<br />

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ass. STEFANO FRANCIA <strong>ENJOYART</strong><br />

Iban: IT24I07601036000010<strong>39</strong>059199<br />

C/C: 10<strong>39</strong>059199<br />

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+<strong>39</strong> 335 435168<br />

www.stefanofrancia.com<br />

www.tuttoballo20.com


Elisabetta Gregoraci (Soverato, 8 febbraio 1980- Acquario)<br />

ha vinto la fascia di “Miss Sorriso” a Miss Italia nel 1997.<br />

Come modella ha sfilato per i più grandi brand di moda.<br />

Come conduttrice ha lavorato in Rai, Mediaset e LA7.


Eleonora De Angelis<br />

Dopo i successi di Battiti Live sei tornata in Rai con Mad in Italy. Come è andata questa nuova avventura?<br />

Tornare in Rai é come tornare a casa e riabbracciare tanti parenti. Questo mio ritorno dopo il successo di “Battiti Live”<br />

è stato molto entusiasmante. Con Gigie e Ross, poi, mi diverto sempre tantissimo.<br />

Lei è nata come conduttrice a “Made in Sud”, oggi “Mad in Italy”. Cosa ha dato questo programma alla sua<br />

carriera e cosa ha messo di suo?<br />

Made in Sud é un programma che mi ha dato tanto e che ho fatto per tanti anni. Da subito si era creato un bellissimo<br />

rapporto con tutti i comici e ho imparato tanto da questa esperienza. Come per esempio gestire i tempi comici, io ho<br />

messo la mia positività, la mia solarità e mostrato il mio lato comico che magari tanti non conoscevano. Mad in Italy è<br />

un programma dove i sono messa in gioco totalmente, non solo come spalla di Gigi e Ross ma anche interagendo<br />

con altri comici. Mad in Italy è stato pensato per far stare bene il pubblico, creando due ore di evasione con le risate.<br />

Poi si sa che ridere fa bene alla salute una bella risata fa crescere la serotonina, “ormone della felicità e del buon<br />

umore”…<br />

Si ritiene una donna autoironica e con il cosiddetto sense of humor?<br />

Assolutamente si, riesco a prendermi in giro e mi piace divertirmi e fare battute. In mad in Italy mi divertivo tantissimo<br />

proprio quando venivo presa in giro… sorridere e di ridere di sé stesso, credo sia una qualità positiva delle persone e<br />

molte volte aiuta a sdrammatizzare un momento difficile…<br />

Elisabetta Gregoraci (nella foto con<br />

Gigi e Ross) è tornata al timone<br />

di un programma Rai dopo il<br />

successo otteuto con “Battiti Live”<br />

su Italia1<br />

Com’è cambiata la comicità in tv,<br />

da quando lei nel 2012 ha esordito<br />

su Rai 2 a Made in sud?<br />

Premesso che ogni cosa cambia<br />

penso che la comicità come ogni altra<br />

forma d’arte sia fortemente<br />

condizionata dai social media. Oggi si<br />

creano molti più slogan, claim, pose<br />

che poi diventano meme o tormentoni<br />

come per esempio agli Arteteca con<br />

“Vita, Cuore, Battiti”…<br />

Cosa le piace di Napoli, la località<br />

in cui va in onda la trasmissione?<br />

Napoli e’ una città meravigliosa e<br />

calorosa. La gente e’ affettuosa ed il<br />

pubblico mi ha sempre accolto con<br />

grande amore regalandomi tante<br />

emozioni e tanto affetto.


Micaela<br />

in Food Singer<br />

vi canto<br />

i piatti preferiti<br />

dei miei colleghi.


L'unione tra musica e cibo ha sempre rapito l'immaginazione degli appassionati, mescolando i sensi e le emozioni in un<br />

connubio unico. I gusti a tavola dei grandi artisti hanno sempre suscitato curiosità: quali erano i piatti preferiti di Freddie<br />

Mercury, Frank Sinatra, Lady Gaga o Madonna? Saperne di più su cosa amassero gustare nella vita quotidiana queste<br />

leggende della musica può essere un viaggio emozionante.<br />

Il nuovo format televisivo "Food Singer, la musica è servita" è pronto a deliziare il pubblico con una scoperta gastronomica<br />

unica: le ricette preferite dalle grandi star della musica internazionale. Guidati dalla cantante con passione per la cucina,<br />

Micaela, e dal rinomato chef Lorenzo Cogo, gli spettatori avranno l'opportunità di immergersi nel mondo culinario dei loro<br />

artisti preferiti e scoprirne le abitudini enogastronomiche.<br />

In questo viaggio gastronomico e musicale, Micaela si distingue per la sua passione e versatilità. Con alle spalle una carriera<br />

che la ha portata dai palchi di "Ti lascio una canzone" fino a esibirsi a Sanremo accanto a Gianni Morandi, Micaela ha sempre<br />

unito le sue due grandi passioni: la musica e la cucina. La sua esperienza internazionale, che l'ha portata a esibirsi nei locali<br />

di blues e jazz in America, si riflette nella varietà e nell'eclettismo delle sue performance.<br />

Amante delle grandi voci femminili della musica jazz e soul, come Aretha Franklin, Ella Fitzgerald e Whitney Houston, Micaela<br />

ama riportare a casa i sapori di quei piatti emblematici delle loro tradizioni culinarie. La sua capacità di interpretare<br />

musicalmente artiste iconiche si trasforma anche in una passione culinaria che condivide con amici e con il suo pubblico.<br />

In "Food Singer, la musica è servita", Micaela incarna la sinergia tra musica e cibo, portando un mix di talento e passione che<br />

la rende una figura chiave nel racconto delle grandi storie dietro le ricette preferite delle star della musica internazionale. Con il<br />

suo entusiasmo contagioso e una profonda dedizione al suo mestiere, Micaela affascina e coinvolge il pubblico in un viaggio<br />

multisensoriale che celebra la musica e il cibo in tutta la loro magnificenza. Ogni Luneì alle ore 21 su Gambero Rosso Channel.


Nel vibrante universo dei social, dove la musica anima brevi clip video carichi di<br />

energia, creatività e spesso ironia tagliente, non è raro che alcuni brani scalino<br />

rapidamente la vetta della popolarità, trasformandosi in veri e propri tormentoni. Il<br />

Festival di Sanremo, da sempre vetrina privilegiata per le più diverse sfumature<br />

della musica italiana, nel corso degli anni ha saputo adattarsi e influenzare anche<br />

le tendenze del mondo digitale. Un esempio lampante di questa simbiosi tra il<br />

palcoscenico sanremese e il dinamismo dei social media è rappresentato in<br />

particolare da, inaugurando un trend destinato a permanere. Una protagonista di<br />

questo fenomeno è stata Emma, con il suo brano "Apnea", presentato al 74esimo<br />

Festival di Sanremo. Questa canzone ha subito catturato l'attenzione della<br />

community digitale, ma a rendere il successo ancora più eclatante è stata<br />

l'iniziativa della Nazionale Italiana di Nuoto Artistico. Proprio in concomitanza con<br />

i giorni del festival, e all'altro capo del mondo, impegnata nei campionati mondiali<br />

di Doha, la squadra ha creato una coreografia basata sulle note di "Apnea".<br />

Il video, carico di emozioni, grazia e fascino, non solo ha<br />

esaltato le qualità tecniche ed espressive delle atlete, ma<br />

ha anche dimostrato come la musica di Sanremo possa<br />

facilmente oltrepassare i confini nazionali, influenzando<br />

ambiti apparentemente distanti tra loro, come quello dello<br />

sport di alto livello. Questa sinergia tra il Festival di<br />

Sanremo, la musica di Emma e il mondo del nuoto<br />

artistico, promossa e celebrata attraverso i social,<br />

evidenzia una nuova direzione nella quale l'industria<br />

musicale, lo sport e internet stanno convergendo. Un<br />

fenomeno che sottolinea l'impatto trasversale della musica<br />

e il suo potere unificante, in grado di collegare mondi<br />

diversi e ispirare creazioni artistiche che varcano le soglie<br />

di differenti discipline. Enrica Piccoli, capitano della<br />

nazionale, ha dichiarato: «È stata tutta una grande<br />

sorpresa e c'era molto riserbo in occasione delle riprese<br />

eseguite durante il nostro ritiro, avvenuto al Centro<br />

Polifunzionale della Polizia di Stato, a Spinaceto a Roma.<br />

La canzone è bellissima e queste esperienze sono<br />

bellissime e riempiono il cuore. Grazie mille a Emma e in<br />

bocca al lupo». Emma con Apnea ha vinto il festival social<br />

con oltre 6 milioni di follower.


"Musica tra incanto e inquietudine"


Ciao Tekla! Siamo felici di parlare del tuo nuovo singolo "Male". Puoi spiegarci la tematica centrale di questa<br />

canzone?<br />

Grazie, io sono felice di parlarvene! Male tratta principalmente la tematica delle relazioni e di quanto sia semplice<br />

confondere l’amore con atteggiamenti tossici.<br />

Puoi raccontarci come hai sviluppato il concetto di "Male" e perché hai scelto OnlyFans come piattaforma di<br />

promozione?<br />

Male nasce sulle contraddizioni e sui fraintendimenti di conseguenza ho sviluppato in concomitanza l’aspetto<br />

promozionale su OF.<br />

Essendo una piattaforma spesso criticata e poco compresa. La copertina ha giocato un ruolo fondamentale per l’aspetto<br />

comunicativo del brano, riportando a livello di immagini la tematica, schiava e padrona. Ponendo quindi un grosso<br />

interrogativo nello spettatore, lasciandolo interdetto per i contenuti che sarebbero stati postati, su una piattaforma<br />

solitamente utilizzata per contenuti espliciti. Una settimana prima dell’uscita del brano, svelato l’arcano con il link presave<br />

e la copertina del nuovo brano che ha finalmente contestualizzato gli scatti di backstage in latex.<br />

Possiamo aspettarci altri singoli o un album in futuro?<br />

Prossimi singoli in uscita, sono già calendarizzati e sono tutti<br />

estremamente diversi tra loro.<br />

All’anagrafe sei registrata come Francesca ma in arte sei<br />

Tekla. A cosa è dovuto questo cambio di nome?<br />

Francesca è la parte più sensibile e vulnerabile di me, quando<br />

scrivo e canto Tekla è uno scudo di protezione che riesce a<br />

rendere magiche anche le ferite ed utile il dolore.<br />

Puoi raccontarci brevemente come hai iniziato e cosa ti ha<br />

ispirato?<br />

Non credo ci sia un’ispirazione principale contro cui puntare il<br />

dito, anzi la colpa qui è di tutte le influenze che hanno<br />

contribuito a creare e far evolvere l’esigenza di espressione e<br />

elaborazione di testi e brani dentro di me. Parliamo della<br />

musica Soul e Rnb, per passare al cantautorato italiano, Rino<br />

Gaetano, Adriano Celentano, 99 Posse, Levante nomi e<br />

influenze sparse hanno cresciuto l’esigenza di approcciarmi al<br />

mondo della musica e della scrittura.<br />

Grazie mille per il tuo tempo, Tekla! Non vediamo l'ora di<br />

ascoltare "Male" e di seguire la tua carriera musicale.<br />

Grazie mille a voi!


TuttoBallo<br />

ALESSANDRA MUSSOLINI<br />

politica, famiglia e ricordi.<br />

Alessandra Mussolini, nata a Roma il 30 dicembre 1962, incarna una<br />

figura poliedrica e controversa nell'ambito della politica italiana. Oltre al<br />

suo impegno istituzionale come parlamentare europeo, Alessandra è<br />

nota per il suo background di medico chirurgo, dimostrando una vasta<br />

gamma di interessi e competenze. Essendo madre di tre figli - Caterina,<br />

Clarissa e Romano - mostra un equilibrio unico tra vita familiare e<br />

carriera politica. Il suo legame con la famiglia Mussolini porta con sé<br />

una forte eredità storica, suscitando dibattiti e opinioni contrastanti. In<br />

un panorama politico complesso come quello italiano, Alessandra<br />

Mussolini emerge come una figura di rilievo, portando avanti le proprie<br />

convinzioni e ideali con determinazione e fermezza. A gennaio è sucito<br />

il suo romanzo “Il Gioco del Buio”.<br />

@ ph Piergiorgio Pirrone<br />

«Il ricordo va alla mia infanzia, attraverso le foto di una bambina che<br />

guarda la propria vita con occhi distratti, mentre cammina nel corridoio<br />

dalle pareti di carta colorata con quell’insofferenza che non l’avrebbe<br />

abbandonata mai… Senza accorgermene, inizio questo viaggio nel<br />

mare inquieto, buio e profondo che è il mio essere figlia, per raccontare<br />

l’amoreda cui sono nata, il vostro,che la mia vita ha attraversato mentre<br />

sento sempre più nitide le vostre voci».<br />

È un amore nato grazie alla musica quello tra Maria Scicolone –<br />

bellissima appena diciannovenne -e Romano Mussolini, affermato<br />

pianista jazz. Quelle sette note in stile americano hanno fatto incontrare<br />

Maria e Romano,grazie anche all’incoraggiamento di Romilda, madre di<br />

Maria, concertista classica dalla personalità dirompente. Da un incontro<br />

musicale quasi fortuito è nato quello che i giornali dell’epoca<br />

descrissero come un fidanzamento e poi un matrimonio da favola.<br />

La realtà, però, raccontata attraverso gli occhi dell’autrice allora<br />

bambina è molto lontanadall’immagine patinata dei rotocalchi. In una<br />

costante altalena di emozioni - dalla calda felicità domestica alla<br />

disperazione – si snoda il vissuto delle famiglie Mussolini e Scicolone,<br />

diverse sotto ogni profilo, ma entrambe caratterizzate da figure femminili<br />

forti e decise come Romilda e Maria pronte a riscattarsi e a emanciparsi<br />

traendo forza dal proprio dolore,per arrivare a sentirsi finalmente libere.<br />

Grazie alla prosa delicata e leggera, emergono con chiarezza i difficili<br />

rapporti familiari tra le figure più importanti per l’autrice. La loro è una<br />

vita in cui pesa la frequente assenza di Romano, spesso lontanoda<br />

casa per concerti, tournée,registrazioni. Ma quando è a casa, è un<br />

eccezionale compagno di giochi. Maria, invece, silenziosamente<br />

rinuncia alle sue ambizioni per stare vicino alle figlie. Ci sono i pranzi di<br />

famiglia, con lunghe tavolate affollate di zii e cugini. Ma ci sono anche le<br />

tremende tensioni con sua madre Romilda, bellissima come le figlie ma<br />

estremamente volitiva. Sullo sfondo si snoda l’Italia degli anni Sessanta<br />

e Settanta, che cresce e cambia ad un ritmo vertiginoso, trascinando<br />

con sé i protagonisti. Storie che hanno come sfondo l’amore, spesso<br />

deluso e disatteso, che sfidano il tempo senza mai arrendersi, senza<br />

mai smettere di lottare contro l’ineluttabilità del destino.<br />

Un racconto il cui comune denominatore è il tradimento - e l’amore che<br />

di esso fa spesso parte- ritratto nelle sue innumerevoli declinazioni. Fino<br />

ad arrivare a una matura consapevolezza e alla presa d’atto che la<br />

felicità è tanto dolce quanto effimera. Proprio come lo zucchero filato.


TuttoBallo<br />

FRANCESCA MEUCCI<br />

Acquatica umorale umile<br />

"Il Mio posto del cuore" è un libro che si distingue per il suo sincero<br />

e toccante ritratto di un luogo e delle persone che lo popolano.<br />

Attraverso la prosa autentica e commovente di Francesca Meucci,<br />

questo libro rappresenta una pausa necessaria dal caos e dalle<br />

pressioni del mondo moderno. L'autrice si distingue per il suo rifiuto di<br />

seguire le convenzioni comuni, scegliendo di abbracciare un<br />

approccio semplice e genuino. In un'epoca in cui la tecnologia e le<br />

aspettative sociali sembrano predominare, questo libro offre un<br />

rifugio: un mondo senza filtri, senza pretese e senza l'urgenza di<br />

clamore e notorietà.<br />

Nonostante l'assenza di "scoop" e personaggi di rilievo, "Il Mio posto<br />

del cuore" si distingue per la sua capacità di evocare emozioni<br />

significative. Con ogni pagina, l'autrice conduce il lettore in un viaggio<br />

emozionante e suggestivo, offrendo una panoramica di eventi e<br />

persone che danno vita a un luogo speciale, trasformandosi in un<br />

vero protagonista.<br />

Francesca Meucci non teme di abbracciare la semplicità e la poesia<br />

della vita quotidiana. Questo libro è una celebrazione della bellezza e<br />

dell'umanità che si trova nelle esperienze quotidiane, distillando la<br />

ricchezza delle relazioni e delle emozioni in un ambiente senza orpelli<br />

e senza artifici.<br />

"Il Mio posto del cuore" è un invito a riscoprire la bellezza della<br />

semplicità, a connettersi con le radici umane, e a riflettere sulle<br />

emozioni e le relazioni che sono il cuore stesso della nostra<br />

esistenza. In un mondo affollato di distrazioni e superficialità, questo<br />

libro offre un rifugio dove la vera essenza della vita non ha bisogno di<br />

riflettori.


FLAVIA PAPPACENA<br />

ia Ruskaja: Ponte fra Passato e Presente nella Danza Moderna.<br />

TuttoBallo<br />

Nell'ambito delle pubblicazioni culturali di quest'anno spicca per<br />

rilevanza il saggio di Flavia Pappacena su Jia Ruskaja, danzatrice e<br />

pedagoga che ha segnato profondamente la storia della danza del XX<br />

secolo. Il volume intitolato "Jia Ruskaja. Dalla danza libera espressiva<br />

alla creazione dell’Accademia Nazionale di Danza" rappresenta<br />

un'opera significativa che getta luce sulla figura di questa artista di<br />

origine russa, la cui vita è stata densa di arte, didattica e impegno<br />

culturale.<br />

Flavia Pappacena, conosciuta per i suoi rigorosi studi nel campo della<br />

danza e della coreografia, dopo decenni dedicati alla ricerca e<br />

all'analisi, offre ai suoi lettori un'opera complessa e riccamente<br />

documentata. Attraverso una minuziosa raccolta di fonti d'epoca, come<br />

recensioni, manifesti, cortometraggi, archivi fotografici e testimonianze<br />

dirette delle allieve di Ruskaja, l'autrice riesce non solo a narrare la vita<br />

di quest'influente figura della danza ma anche a illustrare il contesto<br />

culturale e artistico nel quale si è mossa.<br />

Il volume segue un percorso che parte dalle prime esperienze di Jia<br />

Ruskaja a Roma, negli anni Venti, quando il suo lavoro iniziava a<br />

prendere forma all'interno del Teatro degli Indipendenti, sino alla<br />

fondazione della Regia Scuola di Danza nel 1940, che costituisce la<br />

premessa per l'Accademia Nazionale di Danza istituita nel 1948.<br />

Pappacena non trascura nessuna fase del percorso di Ruskaja,<br />

evidenziando come, attraverso la sua opera, sia stata possibile la<br />

creazione di un sistema completamente nuovo nell'insegnamento della<br />

danza in Italia e non solo.<br />

Interessante è la parte dedicata alla Danza Moderna-Orchestica e alle<br />

composizioni coreografiche di Ruskaja, che consente al lettore di<br />

addentrarsi nella dimensione più intima ed espressiva del suo lavoro. La<br />

documentazione iconografica e filmica, comparata alle descrizioni delle<br />

danze pubblicate nei programmi di sala, offre una visione chiara delle<br />

innovazioni estetiche proposte da Ruskaja, la sua sensibilità per il<br />

colore, la luce, e soprattutto, il suo modo di intendere l'espressione<br />

corporale come un'emanazione dell'anima.<br />

Il saggio pone una particolare attenzione al dialogo tra la danza e le<br />

altre forme d'arte, sottolineando come Ruskaja sia riuscita a creare una<br />

"scuola aperta", un luogo dove l'educazione e la cultura si fondevano<br />

per formare artisti completi e consapevoli. La sua visione ha permesso<br />

all'Accademia Nazionale di Danza di raggiungere livelli di eccellenza<br />

riconosciuti internazionalmente, diventando un polo di Alta Formazione<br />

Artistica, Musicale e Coreutica (AFAM). Non mancano, infine, i<br />

contenuti multimediali che arricchiscono il volume, rendendolo uno<br />

strumento prezioso sia per gli studiosi che per il pubblico più ampio. La<br />

sezione online e i Codici QR offrono accesso a saggi e filmati che<br />

documentano l'eredità lasciata da Ruskaja, permettendo così di<br />

apprezzare non solo il suo contributo al mondo della danza ma anche la<br />

sua capacità di influenzare le generazioni future.<br />

In conclusione, "Jia Ruskaja. Dalla danza libera espressiva alla<br />

creazione dell’Accademia Nazionale di Danza" di Flavia Pappacena si<br />

propone come un'opera indispensabile per chiunque desideri<br />

approfondire l'impatto di questa straordinaria artista sulla danza<br />

contemporanea e le sue istituzioni formative.


TuttoBallo<br />

VALERIA ANCIONE<br />

UNA VITA TRA SPORT, GIORNALISMO E SCRITTURA<br />

di Lisa Bernardini<br />

Siciliana di nascita, romana di adozione, giornalista del “Corriere<br />

dello Sport” dal 1991, scrittrice e con un grande amore che non la<br />

lascia mai: adora raccontare le donne. Lei è Valeria Ancione, e<br />

dopo il successo de “Il resto di Sara”, è tornata in libreria con “E<br />

adesso dormi”, pubblicato dalla casa editrice Arkadia, collana<br />

Eclypse.<br />

Valeria, tre aggettivi per descriverti, tra pregi e difetti.<br />

Oh mamma! Sembra facile... Posso chiedere un aiuto da casa?<br />

Direi: onesta, "sensitiva", passionale. Le cose buone. In negativo,<br />

invece, direi: ansiosa, fiera, incompresa. Ah, non era tre più tre?<br />

(sorridiamo)<br />

Qual è il tuo rapporto con lo sport?<br />

Lo sport mi rappresenta. Da ragazza giocavo a basket, e ho<br />

vissuto in simbiosi con la squadra (eravamo “scarsine”, ma felici)<br />

e da adulta è diventato la mia professione. Lo sport è un<br />

educatore scelto e determinante nella crescita, è la via, spesso<br />

quando si è al bivio. Non ne pratico più, devo confessare, per<br />

mancanza di tempo o per pigrizia. Cammino e basta. Non sono<br />

appassionata di uno sport in particolare, né sono tifosa. Però ci<br />

sono sfide che mi emozionano, di qualsiasi disciplina, ci sono<br />

atleti che stimo per l'abnegazione e per la capacità di suscitare<br />

emozioni anche in chi non segue quel determinato sport. Ed è<br />

questo che mi piace raccontare col mio lavoro. Certo, mi colpisce<br />

il gesto atletico, ma più di ogni cosa mi incuriosiscono, e a volte<br />

commuovono, l'uomo e la donna che stanno dietro o dentro<br />

l'atleta. Stimo infatti moltissimo gli atleti paralimpici, hanno una<br />

forza, un senso e un rispetto della vita che noi normodotati ci<br />

sogniamo. E attraverso lo sport li esprimono. Lo sport è una<br />

possibilità, un gancio in mezzo al cielo e insegna che la<br />

perfezione non esiste, che imperfetti si può essere felici. Penso<br />

che sarebbe bello imparare a dire "non ho vinto" piuttosto che "ho<br />

perso". Apparentemente dicono la stessa cosa, ma la prospettiva<br />

è diversa. Per chiudere, direi che lo sport fa bene a chi lo pratica<br />

e a chi lo segue dal divano o dagli spalti, perché in ogni modo<br />

genera passione.<br />

Sfatiamo o confermiamo un mito: è più difficile per una<br />

donna lavorare in una redazione che l’opinione comune<br />

identifica con il sesso maschile, o trovi che questo gender<br />

gap sia ormai del tutto superato?<br />

Apparentemente è superato. Le giornaliste sono tantissime, in<br />

quanto a numeri il gap forse sì, è superato. Non è il caso del mio<br />

giornale dove di donne in cento anni di storia ce ne sono state<br />

sei, compresa una grafica. Ora siamo rimaste in due. Questo vuol<br />

dire che, per quanto ci sia stato un ricambio maschile, non c'è<br />

stato quello femminile. Comunque, quando sarà una donna a<br />

dirigere i grandi quotidiani, anche i due sportivi, allora forse<br />

potremo dire che è davvero superato. Sono pessimista.


TuttoBallo<br />

Nel 2015 hai esordito in narrativa con “La dittatura dell’inverno” per Mondadori. Nel 2019 con Mondadori Ragazzi hai<br />

pubblicato “Volevo essere Maradona”, biografia romanzata dell’ex calciatrice Patrizia Panico aggiudicatasi il terzo<br />

posto al Premio Bancarellino e di cui la Lux Vide ha acquistato i diritti per produrre una serie tv. Nel 2022 è uscito per<br />

Arkadia “Il resto di Sara”, del quale esiste anche la versione audiolibro de “Il Narratore”. Di recente, sei tornata sul<br />

panorama editoriale con “E adesso dormi”, un romanzo sull'amicizia, condito però da un piccolo mistero…<br />

Il mio quarto romanzo è la storia di un'americana che in Italia pensa di trovare l'amore e finisce all’inferno. Tuttavia trova, come<br />

dici, l'amicizia: di Lola, di Mara (due coprotagoniste), ma anche di Oreste e del suo cane Harry. È proprio un inno all'amicizia,<br />

senza retorica: donne che si ascoltano, che si aiutano, che solidarizzano, che diventano complici, che nella loro diversità si<br />

amano. Ed è intorno al mistero che questo trio magico di amiche ruota. Il romanzo inizia con il ritrovamento del corpo di<br />

Raffaele, marito di Gina, che la donna crede di aver ucciso, in realtà non ricorda niente dell’ultimo istante in cui lo ha visto. Il<br />

suo racconto si ferma sul ciglio di un burrone. Ecco, questo burrone diventa la metafora dell'impasse, sia di Gina che delle<br />

amiche. Tutte e tre, nei giorni che condivideranno in attesa dei risultati dell'autopsia, si scoprono ferme sul ciglio del loro<br />

burrone, bloccate su qualcosa che non le fa andare né avanti né indietro. Una spinta per andare a vedere cos'è questo<br />

benedetto burrone, e superarlo, se la daranno vicendevolmente.<br />

Nelle vesti di lettrice, invece, leggi sempre e ascolti audiolibri. Ami un genere in particolare, o ti definisci “onnivora”?<br />

Leggo sempre, che non vuol dire molto, dal momento che sono assai lenta. Ma leggere non è una gara, è un piacere.<br />

Fagocitare libri non mi interessa, e comunque non ce la farei. Gli occhi non mi aiutano, la concentrazione non ne parliamo. Il<br />

libro e ancora più l'autore o l'autrice, quando il romanzo mi rapisce, sono una compagnia, una confidenza, una relazione. Mi<br />

innamoro proprio di scrittori e scrittrici. Adoro gli audiolibri, li ascolto camminando, ho scoperto che sono l'unico sistema per<br />

non pensare. E mettere a tacere i pensieri ogni tanto fa proprio bene. Avere i miei romanzi in audio, e per questo ringrazio “Il<br />

Narratore”, è una enorme soddisfazione. Tendenzialmente leggo di tutto. Tanto, quello che non mi piace lo mollo. Sempre più<br />

spesso scelgo l'ignoto, la nicchia, cioè i romanzi di piccole case editrici, quelli che non hanno risonanza mediatica, non vincono<br />

premi e in libreria devi ordinarli. Ci sono cose meravigliose che - ahimè - restano nell'anonimato.<br />

Un’ultima domanda…Con la protagonista Geena Castillo - perché ogni tuo libro finisce con l’avere il nome di una<br />

donna - volevi raccontare la violenza sulle donne fisica e soprattutto psicologica. Se diventasse anche questo tuo<br />

libro un film, quale attrice ne interpreterebbe il ruolo?<br />

Eh già, quattro romanzi che definirei i libri di Nina ed Eva, di Patrizia, di Sara e Nenzi e di Gina (o Geena). Mi piace raccontare<br />

le donne, moltissimo: le donne sono mondi infiniti e la mia attrazione. Ho parlato di violenza per ribadire che, anche se non ci<br />

appartiene, ci riguarda. "E adesso dormi" è quel "mi riguarda". Chi può essere la mia Gina? E chi se non Penelope Cruz??<br />

Sognare è un dovere.


TuttoBallo<br />

BARBARA BRAGHIN<br />

tra giornalismo, spettacolo e imprenditoria<br />

di Lisa Bernardini<br />

Bella, verace come lo sono le donne del Veneto, donna<br />

appassionata. Tante le esperienze fatte nella sua vita. Oggi<br />

vive a Porto Viro (Rovigo), ma ha vissuto molti anni a Roma ed<br />

ha girato buona parte di mondo.<br />

Dopo gli studi, ecco arrivare un lavoro in un’azienda di moda,<br />

ma vista la giovane età e il temperamento curioso, dinamico e<br />

anticonformista, Barbara decide di lasciare quel tipo di<br />

impegno per dedicarsi ad un altro settore: quello dei tour<br />

operator. Sono iniziati i viaggi. Animatrice nei villaggi, ed<br />

accompagnatrice alle escursioni. Poi…<br />

Nel 2017, come collaboratrice de Il Resto del Carlino,<br />

capita che faccio un’intervista all’imprenditore Vincenzo<br />

Martarello, in occasione di una manifestazione di fuochi<br />

d’artificio. Nasce l’amore. Diventa il mio compagno e,<br />

appassionandomi al suo mondo, quello della pirotecnica,<br />

apro la ditta ViBar Firewoks, approdando infine alla mia<br />

ultima veste: quella di imprenditrice.<br />

Un lungo percorso per arrivare alla donna e alla<br />

professionista di oggi. E’ così?<br />

Si’. Dopo alcuni anni in giro per il mondo, rientro in Italia e mi<br />

trasferisco a Roma. Lavoro prima come operatrice di sportello<br />

per una banca, poi come assistente di un onorevole. Nel<br />

frattempo, coltivo la mia creatività e invento il personaggio di<br />

Madame Corinne, che porto al Maurizio Costanzo Show.<br />

Vengo notata da agenti di spettacolo, ed inizio a lavorare per<br />

loro. Partecipo al reality Lady Burlesque, vengo scartata, e,<br />

insieme ad altre cinque concorrenti uscite, creo un nuovo<br />

reality, dal titolo The wastes of Burlesque (Gli scarti del<br />

Burlesque). In quella esperienza, una regista mi nota e mi<br />

propone di far parte del trio comico La famiglia Sticozzi.<br />

Proprio nei miei anni romani apro Il Blog di Barbara Braghin e<br />

inizio a scrivere per alcune testate. Vengo accreditata a<br />

numerosi eventi glamour nella capitale, e non solo. Dopo 10<br />

anni rientro in Veneto e inizio subito a scrivere per il quotidiano<br />

Il Resto del Carlino, diventandone collaboratrice di punta per il<br />

Veneto. Quando il giornale viene unito alla redazione di<br />

Ferrara, faccio una nuova scelta. Ed inizio a collaborare con il<br />

quotidiano La Voce di Rovigo e con il quotidiano nazionale La<br />

Discussione. Mi faccio notare sui social, dove gestisco<br />

autonomamente le pagine facebook, instagram, tik tok che<br />

hanno il mio nome e cognome, Barbara Braghin.<br />

Come giornalista iscritta all’albo, sono direttrice del bimestrale<br />

Il Corriere della Repubblica di Bosgattia del Comune di<br />

Corbola. Come blogger, invece, ho aperto Scelta di Peso, in<br />

collaborazione con la casa di cura “Madonna della Salute”,<br />

dove parlo di pazienti operati di chirurgia bariatrica. Come me.<br />

Dopo l’intervento, ho perso 45 chili e sono diventata modella<br />

curvy. Partecipo a sfilate, calendari e shooting fotografici.<br />

Sono anche una calciatrice della Nazionale Italiana Curvy<br />

Calcio!


TuttoBallo<br />

Parliamo del tuo amore per il giornalismo.<br />

E’ un grande amore. Ho sempre sognato in fondo di fare la<br />

giornalista, ed è un lavoro che adoro, perché racconto quello<br />

che vedo. La strada percorsa non è stata facile. Ho dedicato<br />

l’anima a questa parte di me, ho lavorato duro. Ho studiato e<br />

ho ottenuto il tesserino da giornalista pubblicista. Oggi sono<br />

una professionista conosciuta, e spesso ricevo accrediti agli<br />

eventi importanti senza nemmeno chiederli. Bisogna lavorare<br />

tanto per stare in questo settore, essere sempre sul pezzo,<br />

soprattutto se si collabora con un quotidiano. Devi possedere<br />

tante fonti, e un archivio fotografico a portata di mano. Si esce<br />

di casa con lo zaino e il computer sempre carico, e la<br />

macchina fotografica e la telecamera sempre pronte. Oppure<br />

si usa il cellulare. Personalmente, preferisco le foto fatte con<br />

la macchina fotografica. Quello del giornalista è un lavoro<br />

senza orari, senza giorni di festa, e aperto agli spostamenti.<br />

Inoltre, è necessario essere esageratamente curiosi. Fare<br />

domande. Avere rapporti con tantissima gente.<br />

Barbara Braghin oggi: sei anche imprenditrice. Quali<br />

sono gli obiettivi principali del tuo <strong>2024</strong>?<br />

Mai mi sarei aspettata di avere una mia ditta di fuochi<br />

d’artificio ed effetti cinematografici. Invece, ce l’ho! Si<br />

chiama ViBar Fireworks. E’ nata nel 2020, tre giorni prima<br />

della pandemia. I primi due anni sono stati un po’ sofferti,<br />

per via del covid. Nel 2022 ho partecipato ai 70 anni del<br />

quotidiano La Discussione a Roma e al compleanno<br />

dell’onorevole Gianfranco Rotondi. E la mia ViBar, ad<br />

esempio, ha offerto le fontane luminose al taglio della torta.<br />

Era presente nell’occasione anche Giorgia Meloni, che dopo<br />

pochi mesi sarebbe diventata Presidente del Consiglio dei<br />

Ministri. E anche Maria Elisabetta Alberti Casellati, che<br />

all’epoca era la presidente del Senato. L’evento è stato<br />

meraviglioso. Tra gli eventi che voglio menzionare dove ho<br />

partecipato come imprenditrice con la mia ditta, sicuramente<br />

cito quello ad ottobre 2023: la ViBar è stata selezionata per<br />

partecipare al secondo festival internazionale della<br />

pirotecnica Arte, fuego y cultura, che si è svolto a Almoloya<br />

de Juarez, Toluca, Stato di Città del Messico. Nell’occasione<br />

ha rappresentato l’Italia. Una grandissima gioia.<br />

Per questo nuovo anno mi sto specializzando nel mondo del<br />

wedding. Adoro vedere le fontane luminose al taglio della<br />

torta e i fuochi d’artificio che illuminano il cielo! Nella mia<br />

progettualità professionale, esistono partecipazioni a fiere,<br />

eventi, compleanni e tanto altro.<br />

Come ti descriveresti a chi non ti conosce?<br />

Anticonformista, un vortice di idee, lavoratrice. Mi do un<br />

obiettivo e lo guardo fisso fino a quando lo raggiungo.<br />

Instancabile, terribilmente curiosa. La mia follia è che<br />

quando mi stanco di qualcosa, mi rivolgo altrove…e invento<br />

qualcos’altro da fare! La vita non mi spaventa. Penso vada<br />

vissuta anche cambiando il proprio cammino e trasformando<br />

le abitudini. Mi piace imparare sempre cose nuove: esistono<br />

milioni di possibilità da esplorare, perché focalizzarsi solo<br />

su poche? Tra dieci anni sarò probabilmente una dama<br />

veneziana. Con il ventaglio, la parrucca, il neo. E in mezzo a<br />

grandi feste.<br />

E la tua ViBar come la vedi tra dieci anni?<br />

Proiettata nel futuro: ne avrà di cose da dire. Vi prometto<br />

che ne vedrete delle belle!


TuttoBallo<br />

FRANCESCA GUIDI<br />

Artista di Luce<br />

di Lisa Bernardini<br />

Francesca Guidi, pesarese, si definisce “Cittadina del Mondo”.<br />

Diplomata all’istituto d’arte Mengaroni di Pesaro nella sezione<br />

Moda e Costume con il massimo dei voti, ha svolto due anni in<br />

supplenza nello stesso Istituto, con la prima mostra personale<br />

a vent’anni, nel 1989. Fu un grande successo, e da lì<br />

Francesca non si è più fermata ad esprimersi e creare.<br />

La contraddistinguono l’uso del colore, la creatività, l’arte della<br />

curiosità applicata ai temi sociali più importanti: violenza contro<br />

le donne e violazione dei diritti umani in primis. Tra i<br />

riconoscimenti ricevuti come artista, va particolarmente fiera di<br />

quello ricevuto dal partito Curdo per aver realizzato l’opera<br />

“Save Yezidi”, ispirata dalla storia vera di vita del premio Nobel<br />

per la pace Nadia Murad. Ciò che colpisce della sua arte è<br />

sicuramente la centralità della luce, infatti il brand<br />

professionale di Francesca si chiama Arte dei Led, con cui dà<br />

vita ad opere tridimensionali e suggestive. Ha rapporti di stima<br />

con l’addetto culturale dell’Ambasciata Palestinese a Roma e<br />

frequenta l’Ambasciata dell’Iraq presso la Santa Sede per<br />

eventi culturali spesso dedicati alla causa di sensibilizzazione<br />

e sostegno al popolo Arabo. Il mondo del sociale occupa infatti<br />

un posto importante nella sua vita. Sempre al fianco dei più<br />

deboli, la incontriamo per una chiacchierata veloce, ma<br />

intensa.<br />

Le tappe artistiche più importanti della tua carriera.<br />

Sono tantissime, e le ho vissute con stupore e meraviglia: non<br />

mi sarei mai aspettata di vivere nell’arte per così tanti anni, era<br />

il mio sogno più grande. La prima volta da menzionare è<br />

sicuramente la partecipazione al Festival Internazionale della<br />

Pace e Dialogo tra Popoli e Religioni nel 2014, presso l'<br />

Ambasciata dell’Iraq presso la Santa Sede a Roma. Poi,<br />

rammento con gioia altre situazioni vissute, come i premi di<br />

Artista per la Pace a Brindisi e Milano, seconda al Premio<br />

Internazionale Amico Rom, Biennale di Tokyo, in mostra in<br />

Svezia con altri artisti italiani...e molto altro.<br />

Cosa e' per te l'Arte?<br />

E’ tutta la mia vita. Significa avere la possibilità di esprimermi<br />

in totale libertà attraverso i colori, suscitando emozioni in chi<br />

mi osserva. Ogni volta è per me anche la scoperta di ciò che<br />

sono.<br />

Sei conosciuta come “Arte dei Led”. Quali sono i materiali che<br />

usi per produrre le tue opere?<br />

E' un'arte che ho messo in atto nel 2011. Unisco l'arte del<br />

colore e sensoriale, raffigurativa, con l'ausilio della luce a led,<br />

assemblando vari materiali quali il legno, il ferro, il vetro.<br />

Possono rientrare, come opere d'arte nel settore, quadri,<br />

installazioni , oppure specchi e lampade. Il tutto rigorosamente<br />

realizzato a mano, e il più delle volte su commissione, quindi<br />

personalizzato.<br />

Quali sono i temi a te piu' cari come artista?<br />

Amo innanzitutto il tema della luce come speranza, ma<br />

anche lo spazio infinito rivisto con la mia tecnica, dove si<br />

entra in un mondo parallelo. Oppure quello della natura,<br />

che adoro. I riferimenti in genere legati al sociale mi<br />

hanno sempre ispirato, come la violenza sulle Donne, il<br />

bullismo, e tanti altri.<br />

Ti dedichi anche ad eventi culturali come<br />

organizzatrice: parlaci di qualche tua manifestazione<br />

del passato a cui sei particolarmente affezionata.<br />

Vero. Anche in questo caso non avrei mai pensato di<br />

intraprendere una carriera. Hanno iniziato a chiamarmi<br />

per organizzare eventi oramai dal lontano 2015, ed io non<br />

mi sono tirata indietro. Ho all'attivo tanti eventi culturali e<br />

di spettacolo, provenendo dai miei studi artistici legati alla<br />

moda. Penso che mi abbia contaminato molto organizzare<br />

anche eventi fashion e sfilate di moda. Il primo<br />

appuntamento da ricordare è sicuramente Gabicce Mare<br />

Fashion in collaborazione con il Comune ospitante, poi un<br />

mio evento dedicato alle Donne Over, e Miss Grand<br />

International Italy Marche (primo concorso al Mondo per<br />

riconoscimenti). Ma quello che ha rapito la mia anima è<br />

stato senza dubbio Identità Violate: un progetto artistico<br />

complesso che ho creato coinvolgendo artisti di varie<br />

nazionalità, ospiti di rilievo, e sensibilizzando l'opinione<br />

pubblica verso il tema spinoso della violenza di genere. E'<br />

stato un lavoro molto intimo, reso possibile, come genesi,<br />

dalla mia personale esperienza di donna violata. Ho<br />

voluto, attraverso l'arte (pittura, scultura, fotografia,<br />

poesia), insieme a testimonianze, video e ospiti coinvolti,<br />

suggerire la possibilità della speranza in un mondo<br />

migliore. No alle guerre e alla violenza, Sì ai diritti<br />

umani. Sono anche una performer di Body Art. In questo<br />

caso, imprimo ogni volta su un corpo di una modella,<br />

attraverso colori e segni, il tema sociale che voglio<br />

trattare. Ed uso materiali e vernici naturali, non tossici.


TuttoBallo<br />

Qualche mese fa hai ricevuto il Premio Assadakah per il<br />

tuo impegno sociale. Ce ne parli?<br />

E' stata una immensa ed emozionante cerimonia, essendo io<br />

una persona umile e semplice. Faccio tante cose nella mia<br />

vita, è vero, ma penso solo a realizzarle, e non guardo i risvolti<br />

che ne derivano. Non mi aspetto nulla, mai. Ritrovarmi in un<br />

contesto culturale così importante, relazionandomi con donne<br />

appartenenti ad Istituzioni importanti, è stata una esperienza<br />

meravigliosa. Il dialogo è fondamentale tra culture diverse, e<br />

questo Premio è stata l'occasione giusta per parlare la stessa<br />

lingua in difesa delle Donne di tutto il mondo. L’evento in cui<br />

ho ricevuto il riconoscimento è stato organizzato a novembre<br />

scorso dall’associazione italo-araba Assadakah, rappresentata<br />

dal giornalista Talal Khrais (responsabile rapporti<br />

internazionali) con il Movimento dei Focolari e Welcome<br />

Association Italy (rappresentata dal vicesegretario nazionale<br />

Carlo Palumbo), per divulgare la sensibilizzazione sul tema<br />

della violenza di genere.<br />

Tra gli altri erano presenti S.E. Enas Mekkawy, capo-missione<br />

diplomatica Lega dei 22 Stati arabi a Roma; S.E. Asmahan Al<br />

Toqi, Decano del Consiglio degli Ambasciatori Arabi a Roma e<br />

ambasciatrice dello Yemen; Zeinab Ismail, presidente del<br />

Consiglio di Amministrazione della Moschea Al Huda di Roma,<br />

unica donna in Europa a ricoprire tale incarico.<br />

Quali sono i tuoi progetti professionali per il <strong>2024</strong>?<br />

Sembrerà strano, ho ovviamente progetti in corso per il <strong>2024</strong>,<br />

ma seguo sempre il mio istinto e mi faccio guidare in primis da<br />

quello, senza troppo pensarci. Ho sicuramente in programma<br />

una prima edizione di un premio che vorrei organizzare nella<br />

città di Pesaro, che sarà anche Capitale della Cultura Italiana,<br />

in collaborazione con due menti eccelse di cui al momento non<br />

rivelo i nomi. Poi, un nuovo traguardo a cui sto rivolgendomi<br />

come organizzatrice è il mondo del cinema: dovrei lavorare<br />

dietro ad alcuni cortometraggi e ad un film . Per quanto<br />

riguarda infine il mio brand, l’ Arte dei Led, vaglierò alcune<br />

proposte che mi stanno arrivando.<br />

E sulle speranze per questo nuovo anno? Il mondo è<br />

pieno di guerre, purtroppo, e le brutte notizie sono<br />

all’ordine di ogni telegiornale che guardiamo.<br />

Mi aspetto una vera utopia: un mondo migliore. Non ci<br />

vorrebbero poi cose straordinarie per migliorarlo, ma solo<br />

mettere in campo sentimenti costruttivi come l'amore tra le<br />

persone, il rispetto, più consapevolezza per raggiungere un<br />

equilibrio fatto di serenità e condivisione.<br />

L'arte è un ottimo veicolo per inviare messaggi, e quello della<br />

necessità di pace tra i Popoli è ciò che spero venga recepito<br />

da tutti. Confidiamo che l’utopia si realizzi in un giorno non<br />

troppo lontano.


TuttoBallo<br />

FRANCESCA GUIDI<br />

Artista di Luce<br />

Creatività, fantasia e passione sono stati<br />

e restano i cardini della vita di Anita


TuttoBallo<br />

Anita Arrighi vive a 2 passi da Lucca, Il contesto è quello di una terra che<br />

riequilibra l’uomo con la natura circostante. E nello studio inserito nel suo<br />

piacevole Bed & Breakfast, Anita racconta di come sia nata la sua vena<br />

creativa. Albergatrice e contemporaneamente esperta di tessuti, un<br />

impegno che l’ha portata da un lato ad elaborare complesse tecniche di<br />

lavorazione, e dall’altro ad un’intensa attività d’insegnante. Le sue opere<br />

sono molto interessanti per la fantasia dell’elaborazione, pe la felice<br />

utilizzazione dei colori e per la capacità di trasformare un’opera di cucito, in<br />

una realizzazione artistica. Come ha dimostrato nelle molte trasmissioni<br />

televisive, (Rai e Sat2000) cui ha preso parte, c’è in lei non solo l’abilità<br />

artigiana, ma anche e soprattutto la propensione ad acquistare i fondamenti<br />

storici dell’arte, sua e una notevole capacità teorica.<br />

È difficile emozionarsi di fronte ad un oggetto, però è ancora possibile. Il<br />

merito di questo è di chi riesce attraverso la sua creatività, la sua manualità,<br />

la sua immaginazione a far suonare il vibrafono dei sentimenti più puri. Ed<br />

ecco che un libro di stoffa, con un racconto per bambini si trasforma in una<br />

poesia. Un quadro in tessuto, in un’opera d’arte; una serie di disegni legati<br />

da un filo in un’incantevole favola sognante.<br />

Si crea qualcosa di magico, ne sono conferma l’attenzione e lo stupore dei<br />

bambini, l’occhio lucido dei genitori nel momento che ne prendono visione,<br />

un viaggio. Per i più piccoli in un mondo molto vicino a loro; per i grandi in<br />

un luogo troppo rapidamente dimenticato: la fantasia!<br />

Le sue prime composizioni in tessuto, i suoi primi arazzi, i suoi primi quadri<br />

di stoffa! Capisce che l’utilizzo di questo materiale è per lei il più congeniale.<br />

Anita va presto oltre il patchwork. Mette insieme in maniera libera, pezzi di<br />

tessuto.<br />

Iniziarono così le numerose mostre collettive e personali in Italia e<br />

all'estero, compreso Mosca e N. Novgorod, da circa 30 anni, la sua attività<br />

si è evoluta con la realizzazione di libri in stoffa, nei quali storie, trame,<br />

colori e applicazioni costituiscono un insieme narrante.<br />

Un altro momento evolutivo, rilevante quando fu invitata all’inaugurazione di<br />

una mostra, di opere di arte prodotte da utenti nel laboratorio di pittura,<br />

dell’ospedale psichiatrico di Lucca – “… rimase affascinata dalla gente e<br />

dalla produzione artistica realizzata… e quello che la colpì maggiormente<br />

furono proprio le opere prodotte dai malati di mente, l’arte accumunava<br />

tutti…”.<br />

Nel frattempo l’incontro casuale, con la psicologa veneta Graziella Pesce, la<br />

porta alla conoscenza dell’Arazzo terapia e dei “libri della vita, “grandi o<br />

piccoli volumi polimaterici dove tramite forme, colori e spessori possono<br />

essere rappresentati i vari stati d’animo, anche quelli più nascosti.<br />

Un percorso, quello di Anita nato in quel momento e continuato negli anni<br />

con incarichi nel carcere femminile di Lucca, nei centri per recupero tossici<br />

e negli istituti per anziani. “… è una formazione che ti permette di capire<br />

tante cose… finché gli altri ti raccontano storie di mondi paralleli è un<br />

discorso, ma viverlo in primo piano è un arricchimento indescrivibile...”.<br />

Dopo queste forti esperienze fu un processo naturale l’approdo al lavoro<br />

con i bambini. Attualmente collabora con enti pubblici per laboratori rivolti al<br />

sociale e con scuole di ogni ordine e grado.<br />

Un’ulteriore condivisione della creatività. Queste esperienze sono state<br />

affrontate in parallelo con la sua realizzazione di arazzi e alle sue occasioni<br />

espositive che si sono intensificate.<br />

Portare avanti la sua attività artistica, continuare ad editare i suoi<br />

particolarissimi libri, e crearne sempre di nuovi raccontando così quel<br />

mondo nascosto, nella parte più intima di tutti noi e spesso soffocato dal<br />

quotidiano.<br />

Troppo?<br />

Non credo, dal momento che i suoi sogni contengono sempre tanta<br />

passione. Continua a sognare, Anita, e continua a regalarci emozioni,<br />

attraverso le tue interpretazioni artistiche di stoffa<br />

arrighianita@libero.it<br />

www.arrighianita-fiberartist.it –


ALESSIA D’AMBROSIO<br />

YOU VS ME = US<br />

Alessia D’Ambrosi<br />

You vs Me = Us è il libro di cui cui non sapevo di avere un disperato bisogno, il libro<br />

perfetto per questo periodo fatto di freddo, influenza e febbre.<br />

Non conoscevo Alessia D'Ambrosio, ma dopo questa lettura rientra tra le mie autrici<br />

italiane preferite, con il suo libro è infatti riuscita a tenermi sveglia fino a notte fonda,<br />

incapace di staccarmi da Jacob e Kassy ripetendomi ancora una pagina e smetto,<br />

illudendomi di poterlo fare...<br />

Jacob e Kassy si conoscono da sempre, sono cresciuti insieme, la loro vita è un insieme<br />

di momenti del passato, intensi attimi del presente e un futuro davanti da vivere mano<br />

nella mano. Ammetto che non ho amato particolarmente Kassy, l'ho trovata a tratti<br />

infantile ed egoista, troppo orgogliosa e testarda al punto di rischiare di perdere per<br />

sempre il vero grande amore della sua vita.<br />

Jacob dal canto suo è una testa calda, uno spirito ribelle, che non sempre riesce a<br />

gestire le emozioni e si fa prendere dalla rabbia, ma per Kassy è pronto a cambiare se<br />

stesso, a "guarire" come dice lui. Due ragazzi con un passato pesante alle spalle, con<br />

cicatrici profonde nell'animo che fanno ancora male, la vita gli ha tolto molto e gli ha<br />

dato fin troppi dolori, ha lasciato nella loro mente disturbi difficili da affrontare eppure<br />

insieme sembrano essere la cura l'uno dell'altro anche se non fanno che litigare e<br />

battibeccare. Alessia D'Ambrosio ha creato due personaggi complessi, completi e<br />

imperfetti, talmente reali che potrebbero essere il compagno di banco di ognuno di noi.<br />

Due protagonisti quelli di You vs Me = Us unici nel loro genere, due ragazzini sopraffatti<br />

dalle loro emozioni e incapaci di gestirle, tanto che finiscono per tirarsi e spingersi<br />

lontano continuamente, si amano ma nello stesso tempo si odiano.<br />

Se da una parte abbiamo Kassy con un carattere forte, autoritario e a volte da vera<br />

str@z@ dall'altra abbiamo Jacob, che vicino a lei diventa un agnellino, un ragazzo dolce<br />

affamato di affetto, bramoso di amore e complimenti.<br />

La loro è una storia struggente, a tratti velenosa, di quelle che entrano nel sangue e non<br />

si dimenticano, un amore fatto di rabbia, dolore e passione...<br />

Kassy e Jacob si amano di un amore destinati a pochi, ma non sanno come amarsi, non<br />

sanno come farsi amare e finiscono per ferirsi, farsi male fino a quando non capiscono<br />

che devono semplicemente abbandonarsi al loro cuore e lasciarsi guidare dai propri<br />

sentimenti.<br />

You vs Me = Us è come una corsa sulle montagne russe, dove i due protagonisti fanno<br />

giri immensi per riuscire a ritrovarsi, ma è anche un testo pieno di emozioni e di temi<br />

importanti, trattati tutti con cura e delicatezza, senza essere mai invasivi.<br />

Pagina dopo pagina osserveremo Kassy e Jacob ritrovarsi dopo 5 anni e scoprirsi<br />

innamorati e incapaci di stare insieme, impareremo a guardare dietro alla maschera che<br />

indossano per proteggersi, per tenere a bada i loro demoni interiori e per riuscire<br />

finalmente a trovate la felicità anche se con non pochi sacrifici e fiumi di lacrime.<br />

Una storia avvincente e appassionante quella scritta da Alessia D'Ambrosio , una storia<br />

d'amore che riesce a superare tutti gli esami, capace di conquistare anche l'animo più<br />

duro e fretto.<br />

You vs Me = Us è una lettura giovanile che affronta tanti temi della nostra società, una<br />

lettura romantica, con un interessante percorso dei protagonisti, una lettura<br />

affascinante, carica di emozioni, una di quelle letture capaci in poche righe di<br />

conquistare anche il lettore più rigido, una lettura che parla di primi amori, abbandoni e<br />

incertezze e di crescita interiore.<br />

Roberta Sgambati Il Colore dei libri


TuttoBallo<br />

NINA MERCIER<br />

UN ADORABILE CAPRICCIO DI<br />

Quando mi è stata proposta la lettura di questo romanzo non sapevo bene cosa<br />

aspettarmi, non conoscevo l'autrice e ultimamente non leggo molti romance<br />

perché li trovo tutti molto simili e prevedibili, di conseguenza ho iniziato la lettura<br />

un po' da sprovveduta e questo mi ha permesso di apprezzare ogni singolo<br />

capitolo di questo libro.<br />

Nina Mercier prende per mano il lettore, lo mette a suo agio e lo fa entrare in<br />

punta di piedi nella vita di Nicole e Lukas.<br />

Le descrizioni minuziose e accurate danno alla lettura un valore aggiunto,<br />

perché ogni immagine descritta dall'autrice prende forma nella mente del lettore,<br />

le parole diventano immagini e ammetto che se questa fosse una sceneggiatura<br />

per una serie tv o un film sarebbe a dir poco perfetta!<br />

Lukas e Nicole non sono i classici personaggi che si amano subito alla follia,<br />

anzi personalmente li ho trovati irritanti e insopportabili e più andavo avanti nella<br />

lettura più me li immaginavo davanti a me a battibeccare.<br />

Lukas è viziato, presuntuoso, egoista e convinto di poter avere tutte le donne e il<br />

mondo ai suoi piedi, Nicole dal canto suo è ingenua, goffa, testarda e orgogliosa!<br />

Quando ho iniziato la lettura ho pensato subito che non potevano esserci<br />

personaggi più male accoppiati di loro due, andavo avanti e mi domandavo<br />

come sarebbe potuto accadere qualcosa tra di loro nonostante fosse evidente la<br />

forte attrazione fisica che li avvicinava sempre di più.<br />

La bravura di Nina Mercier per me si nota proprio nel modo in cui ha costruito i<br />

suoi personaggi, li ha plasmati e resi reali con pregi e tanti difetti che all'inizio li<br />

rendono insopportabili, ma che andando avanti pagina dopo pagina cambiano,<br />

maturano e finiscono per far innamorare il lettore, che scoprendoli e soprattutto<br />

"vivendoli" finisce per cambiare idea su di loro.<br />

Attorno ai due protagonisti principali ruotano varie figure, alcuni sono dei veri e<br />

propri cattivi della situazione come Karlos il fratello di Lukas, Marco il cugino di<br />

Nicole e infine la detestabile ex fidanzata di Lukas. Penso di non aver mai odiato<br />

tanto un personaggio come mi è accaduto con questi tre veri perfidi calcolatori<br />

anzi penso di aver provato una tale rabbia solo guardando serie tv storiche con<br />

intrghi di palazzo e complotti!<br />

Nina Mercier non si risparmia nella caratterizzazione dei suoi personaggi,<br />

ognuno incredibilmente realistico, vero, umano e imperfetto: ognuno di loro<br />

suscita mille emozioni e sentimenti contrastanti nel lettore, che si ritrova<br />

totalmente coinvolto dalla storia.<br />

Un adorabile capriccio è un romance diverso dal solito, le descrizioni accurate, i<br />

personaggi ben caratterizzati, i temi affrontati lo rendono un prodotto di qualità,<br />

con una storia che colpisce con forza il lettore, gli fa provare sentimenti<br />

contrastanti e gli fa vivere in prima persona ogni singola emozione. Lukas e<br />

Nicole sono come cane e gatto, danno l'idea di esser capaci solo di ringhiarsi<br />

addosso, ma invece finiscono per stupire, mostrano le loro debolezze, il loro lato<br />

più dolce e trasformano il conflitto iniziale in un amore travolgente, che brucia e<br />

che diventa un sostegno e uno scudo nei momenti più difficili.<br />

Un adorabile capriccio è sicuramente la lettura perfetta per San Valentino, un<br />

regalo sicuramente azzeccato per chi ama il genere ma anche per chi come me<br />

ha bisogno di una ventata d'aria fresca in mezzo ai tanti romance che vengono<br />

pubblicati!<br />

Nina Mercier<br />

Roberta Sgambati<br />

Il Colore dei libri


BARBARA FABBRONI<br />

Amèlie: il destino viaggia sulla strada maestra<br />

Amélie è una giovane parigina, appassionata di arte e di moda. Dopo la laurea<br />

alla School of Fashion di Parigi, firma la sua prima collezione Amélie in Love<br />

ispirandosi all’arte rinascimentale. È un vero successo. A Parigi fa amicizia con<br />

tre giovani italiane grazie alle quali sviluppa un amore profondo per il Bel Paese,<br />

tanto che decide di trasferirsi a Firenze per specializzarsi in Storia dell’Arte e<br />

Moda. Tutto sembra andare per il meglio, quando una sera uno sconosciuto<br />

l’aggredisce... Amélie finisce in ospedale, dove viene curata da un giovane<br />

medico. Un incontro che le cambierà la vita.<br />

Una storia romantica dolce e spensierata. Una scrittura delicata e graffiante al<br />

momento giusto. Una bellissima storia d’amore raccontata in punta di piedi da<br />

una donna. Sono rimasto incantato del rapporto fra le due città, Parigi e Firenze,<br />

per antonomasia …le città dell’amore .<br />

Il testo è un messaggio rivolto ai lettori affinché possano credere nelle loro<br />

potenzialità e in sé stessi perché tutto può essere possibile. Un romanzo<br />

avvincente che fa vivere le atmosfere, le luci e i profumi delle strade di Parigi per<br />

una storia dalle tinte rosa, fin dalle prime pagine, ma che si svilupperà in maniera<br />

più noir nel corso del racconto. Molto interessante il personaggio protagonista<br />

con una grande forza di coraggio che la porterà al cambiamento, c’è una<br />

continua ricerca di se stessa nella quotidianità . Un romanzo ricco di poesia,<br />

molta attualità, forza di coraggio. Il mondo delle donne scritto da una donna!<br />

Barbara Fabbroni con il nuovo libro dona una nuova occasione per riflettere e<br />

per ritrovare quei meccanismi, personali, utili al fine di uscire dalle difficoltà e<br />

capire che dietro agli ostacoli che la vita ci pone c’è sempre una via d’uscita<br />

Un libro tutto femminile .<br />

BARBARA FABBRONI Psicologa, Psicoterapeuta, Criminologa,<br />

Giornalista, Blogger, Influencer, Opinionista televisiva. Autrice di<br />

numerosi saggi e articoli scientifici. ​Pubblica con la Casa Editrice<br />

EUR (Roma) dal 2006 al 2012 ed ora Amèlie ….<br />

@whynot_book


TuttoBallo<br />

NOVELLA MARIA BETTINI<br />

C’era un uomo a Parigi.<br />

La giovane architetta Julie La Tour perde la testa per Marco, fidanzato di sua<br />

sorella Carole. Si confida con la sua migliore amica Yara, che le propone di<br />

fuggire a Parigi dove un conoscente può far perdere le sue tracce<br />

trasformandole i connotati. Ottima scrittura, lineare, frizzante, fa di questo<br />

romanzo un libro davvero singolare perché unisce i tratti e le atmosfere tipiche<br />

del romance alle indagini e ai colpi di scena tipici del thriller. Una storia<br />

complessa e singolare che si contorna di colpi di scena sorprendenti. La cosa<br />

singolare è che il lettore, già dalle prime pagine, conosce sa molto della storia e<br />

nonostante questo rimarrà sorpreso nel seguito del libro. Un libro che in se<br />

racchiude tutto un thriller, un romantico, un libro erotico tutto in un libro solo. Un<br />

libro che è sicuramente una sfida interessante e che abbraccia qualsiasi gusto<br />

letterario. La parola chiave di questo libro, secondo me , è DESIDERIO. Tutti i<br />

personaggi, ma soprattutto il principale desiderano ….chi un amore, chi un<br />

comportamento , chi un atteggiamento ….i personaggi sono alla continua ricerca<br />

di se stessi… Il desiderio più grande è sparire e ricominciare da capo in una città<br />

diversa e cosi nasce una vita nuova, ma sappiamo che il passato ritorna è<br />

sempre dietro l’angolo. Un finale sorprendente per chi legge e sicuramente<br />

inaspettato.<br />

NOVELLA MARIA BETTINI professore ordinario di Diritto del Lavoro che vive<br />

ed insegna a Roma. Alla sua copiosa produzione scientifica affianca la passione<br />

per i romanzi. Sempre con l'editore Croce, ha pubblicato una raccolta di racconti<br />

e ha in corso di pubblicazione un secondo romanzo.<br />

@whynot_book


TuttoBallo<br />

ELZA DE PAOLA<br />

Sensibilità e altruismo dai modi gentili<br />

Elza De Paola è una scrittrice bilingue, con doppia cittadinanza, romena<br />

italiana, nata in Romania. Ha un diploma in economia e finanze e ha<br />

svolto per molti anni il lavoro di impiegata bancaria. Ha esordito come<br />

scrittrice pubblicando prima in romeno una saga composta da due<br />

capitoli, il primo intitolato : ”Sotto il cielo d’Africa” e il secondo intitolato:<br />

”Sotto il cielo d’Africa e di Roma”. Ha pubblicato anche in italiano il<br />

primo capitolo “Sotto il cielo d’Africa”. Nei suoi libri con grande carica<br />

umana, il lettore scopre una miriade di sentimenti descritti con grande<br />

sincerità e trasparenza, l’amore nelle sue varie sfumature, passioni<br />

travolgenti, gelosie, inevitabili dissensioni coniugali, tradimenti<br />

inaspettati e tutto ciò sotto lo sfondo della vita dura del continente nero,<br />

della miseria, della cruda povertà, delle tradizioni, costumi della cultura<br />

africana. Ama moltissimo l’Africa. Dotata da una sensibilità eccessiva,<br />

altruista e dai modi gentili, si preoccupa specialmente della condizione<br />

delle persone disagiate, scartate, come quella dei numerosi africani<br />

poveri, di nessuno, del suo prossimo in difficoltà. Leggere e scrivere<br />

rappresenta il suo modo preferito di cui non potrebbe fare a meno.<br />

“SOTTO IL CIELO D’AFRICA” IL PRIMO CAPITOLO<br />

Sara e Franco , medici romani affermati, sposati da molti anni, decidono<br />

di partire come volontari per l’Africa. Giunti in Kenya, iniziano la loro<br />

difficile attività in un ospedale in mezzo alla savana africana, con l’aiuto<br />

di due suore missionarie e due volontarie. Tra paessaggi mozzafiato e<br />

situazioni di incredibile povertà, i due dottori sono costretti a mettere in<br />

gioco sé stessi e persino il proprio matrimonio. Alla fine di quattro anni<br />

di sacrifici, interrotti solo da brevi periodi di vacanza a Malindi, nel<br />

Villaggio turistico degli amici Tano e Daniela, la vita di Sara e Franco<br />

cambierà radicalmente, fino a trovare un nuovo equilibrio sotto il<br />

bellissimo cielo d’Africa, terra crudele ma feconda, capace di togliere,<br />

ma anche di elargire doni inestimabili.<br />

“SOTTO IL CIELO D’AFRICA E DI ROMA”, IL SECONDO CAPITOLO<br />

Dopo una confessione sconvolgente da parte della moglie Sara,<br />

Franco, affermato chirurgo romano, decide di partire per l’Africa come<br />

volontario, lasciandosi alle spalle la bella casa, l’affetto dei genitori e dei<br />

figli, Harry e Desirèe. Nel luogo remoto della savana, dove già aveva<br />

vissuto un’intensa esperienza insieme alla moglie dieci anni prima,<br />

sempre come medici volontari, Franco ritrova Sunya, la giovane amante<br />

africana, con la quale il dottore inaugurerà un nuovo, emozionante<br />

capitolo della sua vita. Rimasta in Italia, Sara avrà invece modo di<br />

ripensare lungamente al passato, senza dimenticare mai il suo amato<br />

marito e il loro matrimonio e dedicandosi esclusivamente ai propri figli e<br />

al lavoro in Clinica. Giungerà il momento del confronto per i due medici<br />

italiani che, a quel punto, Sotto il cielo di Roma”, dovranno fare i conti<br />

con la realtà, ormai diversa da quella conosciuta anni prima “Sotto il<br />

cielo d’Africa” . “L’Africa è l'Inferno e anche il Paradiso”. La fine del<br />

romanzo riserva al lettore una piacevole e sicuramente inaspettata<br />

sorpresa che l’autrice invita a scoprire.<br />

I due libri sono disponibili sia in formato cartaceo sia in formato E.book<br />

Amazon.it, Mondadori Store, La Feltrineli, IBS LIBRI, Libreria<br />

Universitaria, Libreria Rizzoli,<br />

Libraccio.it , Abrabooks Libri.


TuttoBallo<br />

"She's a Woman”<br />

Un Viaggio nelle Storie di 33 Iconiche Regine della Musica<br />

Dal prossimo 8 marzo, le librerie e gli store digitali si arricchiranno di<br />

una nuova, imperdibile opera: "SHE'S A WOMAN – Storie di coraggio,<br />

orgoglio, amore e (dis)onore di 33 regine della musica", edito da Rizzoli<br />

Lizard. Questo volume, firmato dalla penna esperta dello scrittore e<br />

giornalista musicale Ezio Guaitamacchi, riceve l'onore di una prefazione<br />

scritta da Gianna Nannini, vera icona del rock italiano.<br />

Attraverso "She's a Woman", Ezio Guaitamacchi ci guida in un viaggio<br />

emozionante e rivelatore attraverso le vite di 33 donne straordinarie,<br />

vere e proprie icone del panorama musicale. Queste artiste,<br />

contraddistinte da coraggio, orgoglio e un forte impegno politico, hanno<br />

saputo far valere la propria voce in un settore tradizionalmente<br />

dominato da figure maschili, dimostrando con forza il potere del<br />

pensiero, del sentimento e della sensualità. Tra queste troviamo<br />

leggendarie figure del calibro di Patti Smith, Joni Mitchell, Annie<br />

Lennox, Beyoncé e Madonna, solo per citarne alcune.<br />

L'opera è divisa in cinque sezioni tematiche, ciascuna dedicata a un<br />

aspetto distintivo dei contributi di queste artiste al mondo della musica e<br />

oltre. Si va dalla lotta per l'emancipazione alla denuncia dei soprusi,<br />

dall'incarnazione dell'amore e della sensualità al richiamo ardente al<br />

rispetto e alla difesa dei diritti civili, fino all'espressione di un fiero<br />

orgoglio culturale. Gli esempi di Joan Baez, Billie Holiday, Sinéad<br />

O’Connor, Nina Simone, Courtney Love, Janis Joplin, Yoko Ono e tante<br />

altre sorprendono per l'intensità delle loro storie personali e artistiche.<br />

Una delle peculiarità più intriganti del libro è l'uso di codici QR, che<br />

permettono ai lettori di ascoltare due brani selezionati per ogni artista,<br />

creando così una colonna sonora che accompagna e arricchisce la<br />

lettura delle loro storie. Questa scelta innovativa non solo facilita<br />

un'immersione totale nei racconti di queste donne straordinarie ma<br />

permette anche di sperimentare la loro musica in maniera diretta e<br />

personale.<br />

"SHE'S A WOMAN" si pone quindi non soltanto come un tributo alla<br />

carriera e al talento di queste artiste ma anche come uno spunto di<br />

riflessione sull'importanza della musica come mezzo di espressione, di<br />

lotta, e di cambiamento sociale. Ezio Guaitamacchi, con il suo stile<br />

appassionato e ricco di dettagli inediti frutto di ricerca e conversazioni<br />

private, offre ai lettori una prospettiva unica sul mondo della musica pop<br />

rock da una prospettiva femminile.<br />

In un’epoca in cui il discorso sui diritti delle donne e la loro<br />

rappresentazione nei vari ambiti della società è più importante che mai,<br />

"SHE'S A WOMAN" celebra il contributo inestimabile di queste artiste<br />

alla musica e alla cultura globale, invitando tutti noi a riconoscere,<br />

rispettare e onorare le loro voci e le loro storie.<br />

EZIO GUAITAMACCHI, musicologo, musicista ed entertainer, è un<br />

decano del giornalismo e della critica musicale. Autore di venticinque<br />

saggi su rock e dintorni, è conduttore radio e tv, docente, musicista e<br />

storyteller. Ha fondato due riviste specializzate, diretto tre case editrici e<br />

creato Jam Tv, di cui è al timone dal 2016. Ha lavorato per Rai,<br />

Mediaset, Telepiù, Lifegate e Rsi, ideando e conducendo i suoi<br />

programmi. Per Fabbri ha curato la collana “Le Regine della Musica” e,<br />

dal 2001 al 2011, è stato direttore artistico di Just Like a Woman,<br />

festival internazionale dedicato alle artiste donne.


"Sempre Così" segna l'inizio di un tour unico per Chiara Civello,<br />

ispirato al suo omonimo brano dell'ottobre scorso, creato con la<br />

poetessa Patrizia Cavalli. Questa serie di concerti inizia il 5 aprile a<br />

Todi, città natale di Cavalli, e attraverserà l'Italia con tappe in città<br />

come Bologna, Asti, Torino, Palermo, Bari, Napoli, Roma e Milano,<br />

concludendosi il 23 maggio. Il tour fonde musica, poesia e cinema,<br />

celebrando l'amicizia tra Civello e Cavalli e esplorando i temi<br />

dell'amore e della perdita.<br />

Con pochi strumenti e la sua voce, Civello intende esplorare diverse<br />

"stanze dell'amore", combinando esibizioni di brani completi con<br />

momenti di improvvisazione ispirati a poeti come Sandro Penna ed<br />

Emily Dickinson. Contributi significativi al progetto vengono dalla<br />

regista francese Cèline Sciamma, con il cortometraggio "This Is How<br />

a Child Becomes a Poet" proiettato come apertura del concerto, e<br />

ulteriori visual durante le performance live. La Civello omaggerà<br />

anche scrittori contemporanei e le collaborazioni passate, offrendo<br />

rielaborazioni di classici della musica italiana, in un viaggio artistico<br />

che promette di toccare le corde dell'animo umano nella sua<br />

completa espressione emotiva.<br />

Chiara Civello, cantautrice romana con sei dischi all'attivo e una<br />

partecipazione a Sanremo, sfugge a ogni categorizzazione musicale,<br />

muovendosi tra pop e jazz con uno stile globale eppure<br />

profondamente italiano. Formata artisticamente a Boston e New<br />

York, ha ricevuto lodi da Burt Bacharach e Tony Bennett,<br />

quest'ultimo definendola "la miglior cantante jazz della sua<br />

generazione", e vanta il primato di essere la prima italiana a incidere<br />

per l'etichetta Verve. La sua vita e carriera l'hanno portata a<br />

collaborare con grandi nomi della musica brasiliana come Chico<br />

Buarque e Gilberto Gil. Multilingue e cosmopolita, Civello incorpora<br />

le culture incontrate nei suoi viaggi, cantando in inglese, italiano,<br />

portoghese, spagnolo e francese, senza ancorarsi a una sola città o<br />

stile musicale.<br />

Tour Sempre Così <strong>2024</strong><br />

05.04 Todi (PG) - Teatro Nido dell'Aquila<br />

08.04 Bologna - Cinema Europa<br />

09.04 Asti - Diavolo Rosso - Jungla Urbana Festival<br />

10.04 Torino - Off Topic<br />

13.04 Palermo - Teatro Santa Cecilia<br />

19.04 Bari - Teatro Forma<br />

24.04 Napoli - Galleria Toledo<br />

29.04 Roma - Auditorium Parco della Musica (Sala Sinopoli)<br />

23.05 Milano - Teatro Franco Parenti


CLAUDYM<br />

INCIDENTI DI PERCORSO<br />

L’ atteso album d’esordio per Island Records<br />

Claudym è un'espressione artistica unica nel panorama musicale italiano, posizionandosi lontano dalle consuete etichette con<br />

un mix che amalgama il pop con influenze rock e urban. L'artista trascende le semplici categorie, essendo tanto una popstar<br />

quanto una figura di contrasto, notabile per la sua autoironia e per la capacità di prendersi sul serio senza perdere leggerezza.<br />

Dopo l'ep d'esordio "Un-Popular", Claudym espande la sua visione artistica con "Incidenti Di Percorso", un album che esplora<br />

gli imprevisti della vita tramite storie quotidiane e sentimenti universali, scritto e composto dalla stessa, con la collaborazione<br />

dei produttori okgiorgio e Marcello Guava.<br />

L'album si distingue per un suono internazionale, con chiari riferimenti alla scena pop UK e ispirazioni che vanno dai Blur agli<br />

Smashing Pumpkins, presentando un insieme di brani che mescolano ballad intime a ritmi up-tempo, caratterizzato da giochi<br />

di parole e produzioni energiche. "Incidenti Di Percorso" è un viaggio attraverso l'incidentale e l'imprevisto della vita<br />

quotidiana, caricato di ironia e introspezione. Claudym, rivelandosi un'artista a tutto tondo, non si limita alla sola musica ma<br />

cura con attenzione ogni aspetto del suo progetto artistico, dall'identità visiva alla produzione dei videoclip, offrendo<br />

un'esperienza multimediale che riflette la sua complessità e profondità come artista.<br />

Claudia Maccechini, nota come Claudym, è una cantante e illustratrice milanese emergente nel panorama del nuovo pop<br />

italiano. Iniziata come artista indipendente con brani in inglese, nel 2021 firma con Universal / Island Records e inizia a<br />

scrivere in italiano, dando vita a canzoni personali che mescolano pop e sonorità elettroniche. Il suo EP "UN-POPULAR" del<br />

2022, ricco di diversità, riceve l'attenzione di VEVO, Tidal e Amazon Music, quest'ultimo la include nel programma “Amazon<br />

Breakthrough”. Oltre alla musica, Claudym eccelle nell'illustrazione, collaborando con grandi marchi. I suoi singoli recenti, tra<br />

cui "Bugia" e "Joanne", precedono l'album "Incidenti Di Percorso", in uscita l'8 marzo <strong>2024</strong>.


TuttoBallo<br />

MOANA<br />

POZZI<br />

Rivive nello spettacolo teatrale “Settimo Senso”


Moana Pozzi, una delle più famose pornostar italiane, rivive in<br />

uno spettacolo teatrale intitolato "SETTIMO SENSO. La<br />

storia di Moana Pozzi". L'opera si basa su un immaginario<br />

dialogo tra un giornalista e la magnetica e affascinante Moana<br />

Pozzi, interpretata dalla splendida Euridice Axen.<br />

Lo spettacolo è stato scritto da Ruggero Cappuccio e diretto<br />

da Nadia Baldi, con i costumi di Carlo Poggioli e musiche di<br />

Ivo Parlati. La regista Nadia Baldi spiega che Moana Pozzi è<br />

diventata un simbolo della donna oggetto circondata dalle<br />

esigenze commerciali dell'industria pornografica e dalla<br />

concezione distorta della sessualità derivata dal maschilismo<br />

imperante. Parlare di personaggi famosi che hanno<br />

influenzato l'immaginario erotico collettivo è sempre delicato,<br />

ma attraverso questa storia di seduzione tra una diva del<br />

porno e un uomo, lo spettacolo cerca di trasmettere un<br />

messaggio trasversale. Le parole del personaggio femminile<br />

aprono la strada a un'analisi critica sulla pornografia, toccando<br />

i sensi più profondi, ancestrali e audaci che muovono il potere<br />

e la violenza dell'essere umano.<br />

Lo spettacolo "SETTIMO SENSO. La storia di Moana Pozzi"<br />

esplora il tema della libertà in diversi modi. Innanzitutto,<br />

attraverso la figura di Moana Pozzi, viene rappresentata una<br />

donna che ha lottato per affermare la propria autonomia<br />

sessuale e il diritto di esprimere liberamente la propria<br />

sessualità senza essere giudicata o limitata dalle convenzioni<br />

sociali.Inoltre, lo spettacolo mette in evidenza il concetto di<br />

libertà sessuale, invitando il pubblico a riflettere sulle proprie<br />

idee preconcette e sui tabù legati al sesso e alla sessualità.<br />

Attraverso il dialogo immaginario tra il giornalista e Moana<br />

Pozzi, vengono affrontati temi come l'educazione sessuale, la<br />

diversità sessuale e l'accettazione di sé.La libertà è anche<br />

esplorata attraverso la critica all'industria pornografica e alle<br />

sue dinamiche di potere. Moana Pozzi è stata una figura<br />

controversa che ha cercato di sfidare gli stereotipi e le<br />

convenzioni imposte dal maschilismo imperante nell'industria.<br />

Il suo percorso di emancipazione e la sua lotta per essere<br />

riconosciuta come una donna libera e autonoma sono messi<br />

in risalto nello spettacolo. Infine, lo spettacolo invita il pubblico<br />

a interrogarsi sul proprio rapporto con la pornografia e sulla<br />

libertà di scelta nella propria sessualità. Incita a una<br />

riflessione critica sulle dinamiche di desiderio, potere e<br />

violenza che possono essere presenti nella pornografia,<br />

stimolando una maggiore consapevolezza e una ricerca di<br />

libertà nel modo in cui ognuno vive e concepisce la propria<br />

sessualità. Lo spettacolo esplora il tema della libertà sia a<br />

livello individuale che sociale, affrontando l’indipendenza<br />

sessuale e l'emancipazione femminile evidenziando una lotta<br />

contro gli stereotipi e le convenzioni imposte dalla società.


TuttoBallo<br />

Casa di Giulietta, Verona<br />

Sala del Balcone con la statua di Giulietta di Nereo Costantini (1969)<br />

Archivio Fotografico dei Musei Civici - Ph BAMSphoto<br />

I Musei Civici di Verona presentano, da mercoledì 6 marzo <strong>2024</strong>, alle ore 11.00, nella nuova cornice della<br />

Casa di Giulietta, il dipinto di grandi dimensioni del pittore veneziano Cosroe Dusi, Giulietta e Romeo del 1838<br />

– dopo quasi due secoli dall’unica apparizione pubblica – in cui viene raffigurato l’incontro notturno dei due<br />

amanti nella dimora della giovane Capuleti. A lungo ritenuto disperso e solo recentemente rintracciato, il dipinto<br />

è stato acquistato nell'ambito di un progetto di riallestimento della Casa di Giulietta, dove sarà esposto in via<br />

permanente, andando ad arricchire il percorso di visita del complesso museale.<br />

La casa di Giulietta, in via Cappello a Verona, costituisce un esempio straordinario di casa museo, allestita da<br />

Antonio Avena in stile neomedioevale sull’onda della crescente popolarità del mito. Anche Avena interpreta il<br />

luogo come una quinta teatrale su cui si svolge la vicenda dei due giovani. La casa di Giulietta, a due passi dal<br />

Teatro Nuovo, è quindi il luogo ideale per accogliere l’opera di Cosroe Dusi, che di nuovo propone una lettura<br />

teatrale della scena dell’incontro, dai due protagonisti alla ribalta al gioco scenografico delle luci che le<br />

illuminano.


TuttoBallo<br />

Il dipinto, di grandi dimensioni – olio su tela, cm 218 x 164 – e in<br />

perfetto stato conservativo, raffigura Romeo che abbraccia Giulietta<br />

rivolgendole un tenero sguardo nello spazio intimo di un balcone o di un<br />

loggiato. Spiccano l’espressività dolente dei due innamorati e la<br />

preziosità del loro abbigliamento, che passa dal rosso acceso per la<br />

veste di Romeo al bianco per quello di Giulietta, simbolicamente<br />

polarizzati tra purezza e passione. L’opera ben si colloca nella maturità<br />

artistica di Cosroe Dusi, che proprio in quegli anni andava allargando i<br />

suoi orizzonti artistici alla pittura di storia di stampo romantico,<br />

aggiornando il suo stile in direzione dell’esperienza di Francesco Hayez.<br />

Dopo un soggiorno a Monaco, dove aveva ottenuto un certo successo<br />

come autore di ritratti, Dusi tornò in patria dove, nel 1838, si tenne una<br />

mostra presso le sale dell’Accademia di Venezia per celebrare la visita<br />

dell'imperatore d'Austria Ferdinando I. Qui Dusi espose ben sette opere,<br />

tra cui Giulietta e Romeo, che aveva eseguito su commissione del conte<br />

Francesco Gualdo di Vicenza, come confermano i documenti,<br />

conservati alla Biblioteca Bertoliana di Vicenza, che attestano il<br />

pagamento dell’opera e la provenienza da Milano della splendida<br />

cornice in foglia d’oro che ancora impreziosisce il dipinto. Non sono al<br />

momento note le sorti successive della tela, probabilmente entrata a far<br />

parte della collezione del conte vicentino, esponente di una delle più<br />

nobili famiglie della città, e quindi passato con ogni probabilità sul<br />

mercato antiquario, in seguito alla vendita della collezione dopo la metà<br />

dell’Ottocento. La storia di Romeo e Giulietta nasce dalla penna di Luigi<br />

da Porto, nobiluomo vicentino, e viene pubblicata come novella nel<br />

1531. L’ambientazione veronese si ispira probabilmente alla Divina<br />

Commedia di Dante dove i Montecchi e i Cappelletti, famiglie medievali,<br />

erano in lotta tra loro. I Montecchi furono davvero un’antica e nobile<br />

famiglia veronese coinvolta nelle lotte di fazione del Duecento, mentre i<br />

Cappelletti erano una famiglia guelfa di Cremona, creduta veronese<br />

all’epoca di da Porto. La storia inizia subito a circolare a Verona e<br />

qualche anno dopo sarà apprezzata anche in Francia, per giungere poi<br />

in Inghilterra dove, nel 1596, viene messa in scena da William<br />

Shakespeare con il titolo di The most Excellent and Lamentable<br />

Tragedy of Romeo and Juliet. Ai versi immortali di William Shakespeare<br />

si deve la fama universale di quest’opera, però fu il celebre dipinto di<br />

Francesco Hayez con l’Ultimo bacio di Romeo e Giulietta, a inaugurare,<br />

nel 1823, la fortuna popolare del soggetto restando, insieme alla tela di<br />

Dusi, la più importante testimonianza figurativa di grande formato dei<br />

due amanti nella pittura italiana di quest’epoca.<br />

L’opera di Dusi conobbe subito una straordinaria fortuna iconografica.<br />

Già nel 1841, infatti, comparve in un’incisione tratta da un perduto<br />

disegno di Lilburne Hicks, illustratore inglese che forse vide il dipinto di<br />

Dusi a Venezia. L’incisione fu in seguito utilizzata sia a corredo di libri e<br />

riviste –, sia in fogli sciolti, per poi circolare in forma di cartolina all’inizio<br />

del Novecento.<br />

Il quadro, riscoperto dal professor Sergio Marinelli e studiato anche da<br />

Elena Lissoni e Fernando Mazzocca, rientra oggi a Verona dopo il<br />

prestito per la mostra, tenutasi all’Accademia Carrara di Bergamo tra le<br />

iniziative della città Capitale della Cultura 2023, Tutta in voi la luce mia.<br />

Pittura di storia e melodramma a cura di Fernando Mazzocca e<br />

Mariacristina Rodeschini.<br />

Casa di Giulietta, Verona<br />

Sala da Ballo al secondo piano<br />

Archivio Fotografico dei Musei Civici - Ph Stradiotto<br />

Casa di Giulietta, Verona<br />

Sala del Letto con il letto di Renzo Mongiardino (1968)<br />

Archivio Fotografico dei Musei Civici - Ph BAMSphoto<br />

Casa di Giulietta, Verona<br />

Sala del Balcone<br />

Archivio Fotografico dei Musei Civici - Ph BAMSphoto


Cosroe Dusi<br />

Giulietta e Romeo, 1838 ca<br />

Olio su tela, cm 218 x 164<br />

Casa di Giulietta, Musei Civici di Verona<br />

Archivio Fotografico dei Musei Civici<br />

Ph BAMSphoto


Unisciti a noi per celebrare la prossima Giornata Mondiale della Danza. IL 29 aprile torna il Concorso<br />

Multi-Arte "Dillo alla Danza", una straordinaria opportunità per tutti gli artisti: dai ballerini ai pittori, dagli<br />

scrittori ai scultori, dai cantanti, musicisti ai poeti, di mostrare la loro arte.<br />

É arrivando il momento di esprimere il tuo amore per la danza attraverso la tua arte.<br />

Il concorso celebra la convergenza delle arti, offrendo una piattaforma unica per esplorare la danza in<br />

connessione con altre forme artistiche. Invitiamo talenti creativi da tutto il mondo ad iscriversi al concorso<br />

gratuitamente. Le opere più convincenti saranno selezionate per esibirsi nel corso del convegno evento<br />

che si terrà a Roma il 28 aprile presso il Teatro Paganini in via Casilina 1674.<br />

Condividi la tua arte con noi dell’Associazione Stefano Francia EnjoyArt inviandoci un video di 1 minuto<br />

dove ci presenti la tua arte. Le migliori verranno selezionate per partecipare all’evento.<br />

Mostraci ora la tua arte iscrivendoti gratuitamente a Dillo Alla Danza.<br />

Fai conoscere la tua arte ora inviando una email: tuttoballo20@gmail.com.<br />

Ingresso su prenotazione all’email Tuttoballo20@gmail.com oppure whatsapp +<strong>39</strong> 335 435168.


IIl Comitato Vienna sul Lago, ente senza fine di lucro e regolarmente costituito, in collaborazione con lo Stato<br />

Maggiore della Marina Militare e con il Consorzio delle Regge Sabaude, organizza da anni un evento di formazione<br />

cultura e solidarietà, fatto di conferenze, concerti, visite a luoghi culturali. La settimana dell'evento Vienna sul Lago<br />

si conclude con una serata di beneficenza, la cui finalità è quella di raccogliere fondi per sostenere progetti<br />

nazionali ed internazionali - che coinvolgono l'operato del nostro Paese. Dopo le prime 14 edizioni che si sono<br />

svolte in una cornice paesaggistica di grande impatto emozionale come quella di Stresa all'interno della storica<br />

struttura del Regina Palace Hotel, protagonista del passaggio di illustri personaggi dell'ultimo secolo, dal 2009 la<br />

magica serata di gala ha trovato la sua ideale collocazione nella splendida Reggia Sabauda della Venaria Reale,<br />

un capolavoro del genio architettonico italiano del XVII-XVIII secolo.<br />

I giovani protagonisti dell’evento hanno sempre la possibilità di svolgere esperienze formative: negli scorsi anni<br />

infatti costoro, oltre a presenziare a conferenze tenute da illustri scienziati (ricordiamo ex ceteris il Prof. Antonino<br />

Zichichi, gli astronauti Paolo Nespoli, Maurizio Cheli e Walter Villadei), docenti universitari e personaggi della vita<br />

culturale e professionale del Paese (ricordiamo ex ceteris il Magistrato Dr. Piercamillo Davigo, il Cav. Giorgetto<br />

Giugiaro),hanno potuto visitare il Museo Egizio di Torino, il Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, il Centro<br />

di Ricerche della Unione Europea di Ispra, il Museo dell’Astronomia e delloSpazio, il I Reparto Manutenzione<br />

Velivoli Tornado e Eurofighter nonché la F.A.C.O. di Cameri ecc.<br />

Tanti sono i progetti sociali realizzati grazie ai fondi raccolti in occasione della serata di beneficenza che conclude la<br />

settimana dell'evento: sono stati donati impianti di condizionamento a case di riposo, a comunità di minori vittime di<br />

abusi familiari esedi di associazionidi volontariato; sono state donate ad enti ed associazioni di volontariato<br />

attrezzature sanitarie, attrezzature informatiche, sono stati organizzati momenti di socializzazione per ragazzi<br />

disabili, per anziani, per minori abbandonati.<br />

Fiore all’occhiello dell’evento è stata la fondazione ed il sostegno ad un'associazione di Volontari del Soccorso di<br />

circa ottanta volontari impegnati nel servizio quotidiano di trasporto sanitario ordinario e di emergenza 118,<br />

nell'assistenza agli anziani soli o, abbandonati, nella protezione civile (presente nel terremoto del Molise e<br />

dell’Abruzzo).<br />

Inoccasione della XIV edizione il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha insignito con una Medagli in<br />

Argento, l'evento in riconoscimento degli importanti progetti di solidarietà realizzati.<br />

I prestigiosi riconoscimenti si aggiungono alla Golden Ehrenzeichen für Verdienste um die Republik Osterreich<br />

concessa dal Presidente della Repubblica Austriaca in occasione della X edizione.<br />

Per la serietà dell’iniziativa e dell’organizzazione, la manifestazione ha assunto connotati che la rendono unica nel<br />

suo genere, distinguendola nettamente da altre analoghe manifestazioni che si svolgono in Italia. Vienna sul Lago<br />

si è svolta infatti negli anni con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero degli Affari Esteri,<br />

Ministero della Difesa, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, delle Ambasciate d’Austria presso il Quirinale e<br />

presso la Santa Sede, della Città di Vienna, della Regione Piemonte.<br />

Protagonisti dell’evento sono gli Aspiranti Guardiamarina dell’Accademia Navale di Livorno, giovani seri e garbati,<br />

che hanno scelto una strada difficile, fatta di studio incessante, di impegno e di sacrificio; frequentano un istituto di<br />

formazione, l’Accademia Navale appunto, ove si insegna e ove si apprende la disciplina ma, soprattutto, il senso<br />

del dovere e dello Stato.<br />

Le giovani Deb, provenienti da tutta Italia e dall’estero, che partecipano al “gran ballo di apertura” della serata di<br />

gala, sognano un futuro di affermazione professionale basato sullo studio e sull’impegno, e con una missione<br />

davvero importante: rendere la società un luogo migliore.<br />

Vienna sul Lago non è quindi solo un sogno romantico o una magica serata mondana, ma è testimonianza di una<br />

Italia seria, composta, impegnata nello studio, nel lavoro, che non ha paura di fare sacrifici per raggiungere i suoi<br />

obiettivi, di un’Italia figlia delle sue radici cristiane fondate sulla solidarietà; moderna ed antica nello stesso tempo,<br />

con lo sguardo rivolto al futuro ma con i piedi ben piantati nel proprio passato.


Importanti i personaggi insigniti del Premio “Gen. Delio Costanzo”, nato nel 2018, quale riconoscimento<br />

per Donne, Uomini e Istituzioni che hanno reso un servizio al Paese. Tra i premiati di queste edizioni: il<br />

designer Cav. Giorgetto Giugiaro, la campionessa olimpica e mondiale Jessica Rossi, la campionessa<br />

più medagliata di Italia Arianna Fontana, l'azienda Azimut Benetti. Nell’edizione 2023 il Capo di Stato<br />

Maggiore dell’Aeronautica Militare, il Gen. S.A. Luca Goretti e la campionessa olimpica Sara Simeoni.<br />

Inoltre anche quest’anno tutte le Deb, come da tradizione, avrebbero indossato le “scarpette rosse” al<br />

fine di sostenere la campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne del progetto “Zapatos<br />

Rojos” realizzato per la prima volta nel 2009 a Ciudad Juárez, la città di frontiera nel nord del Messico<br />

dove è nato il termine “ femminicidio”..<br />

Da sempre, infatti, Vienna sul Lago è a fianco delle giovani donne aiutandole a realizzare il proprio sogno<br />

di bambine, obiettivo che consente loro di affrontare con ottimismo e fiducia le più grandi sfide della loro<br />

vita. Vienna sul Lago nel corso degli anni grazie alla collaborazione con la Marina Militare è diventato un<br />

importante viaggio di formazione cultura e solidarietà per generazioni di Ufficiali di Marina e giovani<br />

italiane e straniere.<br />

Tutto ciò ha suscitato da sempre l'interesse dei media, televisioni e testate nazionali e locali, come ad<br />

esempio i programmi di Mediaset "Verissimo", "Sipario", "Le Iene",“Pomeriggio 5”, Rai "La vita in diretta" ,<br />

“Domenica In”, "A casa di Paola" "Festa Italiana" "Unomattina", "In famiglia", diretta in prima serata<br />

RAIUNO de "Il treno dei desideri", "Rai International" Casa Italia su RAI ITALIA, oltre servizi sui Tg<br />

nazionali; testate giornalistiche come La Stampa, Corriere della Sera, Il Messaggero, Il QN, Il Giornale,<br />

Cosmopolitan, Vanity Fair, Luxury, Donna Moderna, Oggi, Chi, Visto, Vero, Torino Magazine, servizi<br />

Radiofonici come Radio Italia, Radio Montecarlo, RDS, Kiss Kiss Network e Radio 24, Radio 102.5, oltre<br />

a numerosissime testate e blog on line.<br />

La presenza delle aziende può avvenire attraverso un progetto di sponsorizzazione ad hoc (la vastità<br />

della Reggia consente di costruire un progetto di comunicazione personalizzato) o attraverso l’acquisto di<br />

un tavolo (10 posti per euro 2.000 complessivi. Eventuale pubblicazione del logo aziendale può essere<br />

concordata con un ulteriore contributo) in occasione della serata di gala. Il tavolo de quo è una<br />

opportunità per offrire ai propri migliori clienti o ai propri dipendenti l’occasione di vivere una esperienza<br />

straordinaria, oltre a quella di unire il proprio brand ad un evento di altissimo prestigio istituzionale ed<br />

altissima visibilità mediatica (circa un centinaio le testate accreditate in occasione dell’ultima edizione).


Unisciti a noi per celebrare la prossima Giornata Mondiale della Danza. IL 29 aprile torna il Concorso<br />

Multi-Arte "Dillo alla Danza", una straordinaria opportunità per tutti gli artisti: dai ballerini ai pittori, dagli<br />

scrittori ai scultori, dai cantanti, musicisti ai poeti, di mostrare la loro arte.<br />

É arrivando il momento di esprimere il tuo amore per la danza attraverso la tua arte.<br />

Il concorso celebra la convergenza delle arti, offrendo una piattaforma unica per esplorare la danza in<br />

connessione con altre forme artistiche. Invitiamo talenti creativi da tutto il mondo ad iscriversi al concorso<br />

gratuitamente. Le opere più convincenti saranno selezionate per esibirsi nel corso del convegno evento<br />

che si terrà a Roma il 28 aprile presso il Teatro Paganini in via Casilina 1674.<br />

Condividi la tua arte con noi dell’Associazione Stefano Francia EnjoyArt inviandoci un video di 1 minuto<br />

dove ci presenti la tua arte. Le migliori verranno selezionate per partecipare all’evento.<br />

Mostraci ora la tua arte iscrivendoti gratuitamente a Dillo Alla Danza.<br />

Fai conoscere la tua arte ora inviando una email: tuttoballo20@gmail.com.<br />

Ingresso su prenotazione all’email Tuttoballo20@gmail.com oppure whatsapp +<strong>39</strong> 335 435168.


Giuseppe<br />

Picone<br />

"La mia vita a passi di danza".<br />

L'autobiografia dell’étoile<br />

tra Arte e Vita


Giuseppe Picone, una delle étoiles più luminose del<br />

panorama della danza italiana, ha deciso di raccontare il suo<br />

straordinario percorso artistico e umano attraverso le pagine<br />

del suo ultimo lavoro, “La mia vita a passi di danza”,<br />

pubblicato da Gremese. Nato in provincia di Napoli, Picone<br />

ha solcato i palcoscenici di tutto il mondo, passando da<br />

prestigiose compagnie come il Ballet National de Nancy,<br />

l’English National Ballet e l’American Ballet Theatre, fino a<br />

ricoprire il ruolo di direttore del corpo di ballo del San Carlo<br />

dal 2016 al 2020.<br />

Introdotta da Beppe Menegatti, questa biografia è un viaggio<br />

affascinante nei tanti luoghi e momenti che hanno segnato la<br />

carriera e la vita di Picone, dai piaceri degli incontri speciali e<br />

delle tournée internazionali ai periodi più bui, come la lunga<br />

degenza a New York che ha rischiato di interrompere il suo<br />

cammino artistico, e le sfide incontrate durante la guida del<br />

corpo di ballo del San Carlo.<br />

L'infanzia di Picone è rappresentata come una fase decisiva,<br />

grazie al sostegno incondizionato del fratello Lello, a cui il<br />

libro è dedicato. Il suo debutto precoce sul palco, a soli<br />

dodici anni, nel ruolo di Nižinskij bambino in un balletto<br />

diretto da Menegatti e interpretato da nomi leggendari come<br />

Carla Fracci e Vladimir Vasil’ev, segna l'inizio di una carriera<br />

straordinaria.<br />

“La mia vita a passi di danza” si distingue per la sua sincerità<br />

e per l'accumulo di aneddoti vibranti, che illuminano sia la<br />

scena pubblica che la vita privata di Picone. Un'attenzione<br />

particolare è rivolta ai momenti di introspezione e alle<br />

decisioni difficili, che l'ex étoile narra con la saggezza di chi<br />

ha dovuto, più volte, riallineare la sua bussola interiore<br />

dinanzi agli ostacoli del destino.<br />

Attraverso un ampio apparato fotografico, il libro non solo<br />

racconta, ma mostra visivamente il percorso di Picone,<br />

celebrando i successi e condividendo apertamente le sfide.<br />

Questo viaggio narrativo è anche un inno alla danza, vista<br />

da Picone non solo come una professione, ma come un<br />

"ancora di salvataggio", una fonte inesauribile di felicità e la<br />

più grande passione della sua vita.<br />

In conclusione, “La mia vita a passi di danza” offre ai lettori<br />

l'opportunità di immergersi nell'esistenza di un artista che ha<br />

vissuto intensamente ogni momento, sia sotto i riflettori sia<br />

lontano da essi, trovando sempre nella danza la forza di<br />

proseguire e rinnovarsi. Questa autobiografia è, dunque, un<br />

regalo prezioso per tutti gli appassionati di danza e non solo,<br />

un tesoro di esperienze che riaccende la magia dell'arte<br />

della danza classica.


“”Sento la responsabilità di rappresentare la<br />

mia cultura e di preservarne un posto nella<br />

Compagnia Nazionale d’America (ABT)”<br />

Ph. Karolina Kuras


Caro Luigi grazie di essere con noi. Come nasce la tua<br />

passione per il ballo?<br />

È un piacere essere qui con voi! Ho iniziato il mio percorso<br />

nel mondo della danza per gioco perché i miei genitori hanno<br />

notato in me l’amore per la musica e il movimento. Ad 8<br />

anni, sono entrato a far parte della ScuolaDi Ballo del Teatro<br />

San Carlo che è collocata nel teatro stesso, e lì sono stato<br />

esposto alle più grande produzioni di balletto classico come<br />

il Lago dei cigni, Giselle e lo Schiaccianoci e ai più grandi<br />

ballerini dell’epoca, come Roberto Bolle e Alessandra Ferri.<br />

Dopo qualche anno nella scuola, divenni cosciente<br />

dell’immensa passione che nutrivo per il balletto: la sala da<br />

ballo ed il teatro erano i miei luoghi preferiti,e sarei rimasto lì<br />

a tempo indeterminato.<br />

Quale percorso formativo hai affrontato?<br />

Durante il mio percorso formativo ho avuto l'opportunità di<br />

studiare con grandi professionisti. Ho mosso i primi passi di<br />

danza, alla Scuola del San Carlo, con la maestra<br />

AntoninaRandazzo la quale mi ha formato e sono stato<br />

perfezionato, durante gli ultimi corsi, dalla maestra Martha<br />

Iris Fernández, il tutto sotto la direzione della signora Anna<br />

Razzi che mi ha guidato durante il mio percorso in Italia.<br />

Arrivato a New York nell’ultimo corso della scuola Jacqueline<br />

Kennedy Onassis at American Ballet Theater sono stato<br />

seguito da Franco de Vita, allora direttore della scuola, e<br />

Raymond Lukens. Lì ho iniziato a familiarizzare con la<br />

tecnica del National Training Curriculum di ABT e ad<br />

imparare nuovi ruoli. Credo che quello sia stato l’anno più<br />

importante della mia formazione. Oltre ad essere seguito da<br />

Franco e Raymond, a mio parere due dei più grandi maestri<br />

del mondo, essere esposto a tanti ballerini talentuosi è stata<br />

una enorme ispirazione: s’impara anche guardando.<br />

Da Napoli a New York... Come è accaduto?<br />

Tutto è iniziato nel Novembre del 2014. Nonostante<br />

numerosi problemi burocratici causati dal fatto che ero<br />

minorenne riuscii, grazie alla Signora Anna Razzi, a partire<br />

per Mosca per partecipare al premio Jia Ruskajia dove vi<br />

erano per l’occasione importantissime e prestigiose scuole di<br />

ballo provenienti da tutto il mondo. E’ stato lì che Franco De<br />

Vita, direttore della JKO ad ABT mi offrì una borsa di studio<br />

per partecipare ai corsi estivi che si svolgevano a New York.<br />

Partii così nel Giugno del 2015 per iniziare una nuova<br />

avventura a New York e da allora faccio famiglia di ABT.<br />

Ph. Massimo Avenali<br />

Ph. Massimo Avenali<br />

Sei un membro dell'American Ballet Theatre oggi. Sei<br />

uno dei pochissimi italiani che hanno avuto il privilegio<br />

di farne parte. Quali responsabilità senti?<br />

L’Italia è un paese d’ arte. Dal balletto alla pittura, alla<br />

scultura etc… Da Italiano sento la responsabilità di<br />

rappresentare la mia cultura e di preservarne un posto nella<br />

Compagnia Nazionale d’America (ABT) che è una delle<br />

istituzioni di balletto più grandi al mondo.<br />

Come ti prepari ad un ruolo?<br />

Tante tante prove! Non si smette mai di imparare e anche<br />

dopo il debutto, cerco sempre di perfezionare e di crescere<br />

nel ruolo per il prossimo spettacolo.<br />

E quale ruolo ami?<br />

Ci sono tanti ruoli che amo come Sigfrido, il Principe del<br />

Lago dei cigni o il principe Schiaccianoci o Solor ma la cosa<br />

cheamo di più è vivere la storia che racconto ballando.<br />

Come ti trovi a vivere nella Grande Mela?<br />

Penso che New York sia una città magica e unica! E’ un<br />

concentrato di vita, di arte e di luoghi incredibili, aperta a<br />

tutte le culture e mentalità. Come dice il maestro Raymond<br />

Lukens: New York non è una città nel mondo, è ilmondo in<br />

una città!<br />

Il tuo modello di danza...<br />

Domanda difficile! L’arte del balletto è in continua evoluzione<br />

proprio come tutti i diverti tipi di arte. L’ispirazione dei<br />

ballerini e coreografi della storia ci ha portato alla danza di<br />

oggi, ma staagli artisti di quest’epoca portare la danza nel<br />

futuro. Nel mio modello danza, il focus principale è<br />

nell’interpretazione, nelle emozioni e nella forma.<br />

La digitalizzazione del balletto è un fenomeno interessante<br />

ed ha tantissimi benefici, come portare uno spettacolo in tutti<br />

gli angoli del mondo, educare, ispirare etc… ma credo ci sia<br />

qualcosa di veramente speciale nel significato di un<br />

movimento e nel suo l’impatto emotivo con il pubblico; il mio<br />

modello danza si evolve intorno a questo ideale.<br />

Cosa rappresenta perte la Danza in una sola parola...<br />

Respiro


Non si smette mai di imparare e<br />

anche dopo il debutto,<br />

cerco sempre di perfezionare<br />

e di crescere nel ruolo<br />

per il prossimo spettacolo.<br />

Ph. Karolina Kuras


Con una piccola donazione puoi anche tu<br />

sostenere, promuovere e divulgare l'arte<br />

in ogni sua forma. Diventa mecenate<br />

dell'arte con l'associazione no profit<br />

"Stefano Francia EnjoyArt".<br />

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C/C: 10<strong>39</strong>059199<br />

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+<strong>39</strong> 335 435168<br />

www.stefanofrancia.com<br />

www.tuttoballo20.com


Dalla Calabria a NY, l’Ambasciatore della Danza nel mondo cerca talenti<br />

Danzatore, coreografo, produttore. Partito dalla Calabria giovanissimo, Antonio Fini è<br />

un artista completo che è stato in grado di conquistare gli Stati Uniti grazie a<br />

caparbietà, sacrificio e talento. E’ stato insignito del titolo di Ambasciatore dell’A.C.D.<br />

di Vienna (Agency for Cultural Diplomacy), un riconoscimento dedicato ad artisti<br />

impegnati nel dialogo e nell’inclusione in tutto il mondo.


Lo abbiamo incontrato a Danza in Fiera <strong>2024</strong> dove ha<br />

proposto masterclass e showcase tutti sold out ed ha<br />

selezionato i migliori danzatori da portare al Fini Dance<br />

SummerIntensive in Italia ed a New York. Un’opportunità per<br />

ricevere borse di studio in corsi della Martha Graham Dance<br />

school NYC, Limon Dance company NYC, Paul Taylor<br />

school, French American Ballet Theatre e per il progetto<br />

Table of silent Buglisi Dance theater.<br />

Come è nato l’amore per la danza?<br />

“Avevo sedici anni. Provenivo da un percorso sportivo di arti<br />

marziali; la mia passione per la musica e l’arte della danza<br />

mi hanno portato, inaspettatamente, sulla strada che volevo<br />

percorrere da sempre, grazie alla mia famiglia. La svolta è<br />

arrivata a 19 anni con la borsa di studio per il centro studi<br />

coreografici di Milano.<br />

Cosa intende per svolta?<br />

Grazie alla borsa di studio ho conosciuto la tecnica di<br />

Graham e, nel 2004, sono arrivato a New York dove ho<br />

ottenuto il mio primo contratto in USA nella compagnia dei<br />

giovani del gruppo di Martha Graham assieme alla borsa di<br />

studio per la scuola. In poco tempo sono riuscito a trasferirmi<br />

definitivamente nella Grande Mela. Non avevo a<br />

disposizione un fondo sufficiente per stare a lungo, al<br />

massimo sei mesi. Quest’anno sono diciassette anni di<br />

attività in America”.<br />

Anche per la danza possiamo parlare di sogno<br />

americano?<br />

La mia esperienza conferma che le strade americane<br />

consentono di cogliere occasioni che possono cambiare la<br />

vita. In America c’è meritocrazia; non importa da dove vieni,<br />

ma quanto vali.<br />

Un successo che vuole restituire alla sua terra.<br />

Fini Dance New York è un evento che crea un ponte tra<br />

l’Italia e gli Stati Uniti. Il festival inizia Villapiana Lido in<br />

Calabria dal 2 al 27 luglio con maestri provenienti dagli Stati<br />

Uniti e non solo nelle tecniche di Classico, Modern,<br />

Contemporaneo, Repertorio, ma anche Hip Hop e Danza<br />

Aerea. Otto ore di danza ogni giorno e lezioni anche sulla<br />

spiaggia. Per i coreografi ed aspiranti vi è l’opportunità di<br />

partecipare al workshop coreografico. Il miglior candidato<br />

verrà invitato a New York per l’Emerging Choreographer<br />

Series diretto da Nicola Iervasi e Kevin Albert. Dal 23 agosto<br />

al 3 Settembre saremo a Manhattan con lezioni ed audizioni<br />

tenute da direttori di scuole e compagnie, visite della città, un<br />

suggestivo shooting sotto il ponte di Brooklyn, incontri con<br />

professionisti e serata di Gala all’Alvin Ailey Citigroup<br />

Theater. I partecipanti avranno anche la possibilità di<br />

danzare al video artistico del coreografo di Netflix Gianni<br />

Santucci.<br />

Un progetto che è piaciuto anche a Milly Carlucci.<br />

Entrare a far parte del cast di Ballando on the Road (ndr. Fini<br />

è giudice speciale nel format in onda su Rai Uno ideato e<br />

condotto da Milly Carlucci che racconta e premia l’Italia che<br />

balla), si è rivelata una bellissima occasione per lavorare con<br />

una professionista dal valore ineguagliabile e confermare<br />

che il mondo ha davvero voglia e bisogno di ballare. Nel<br />

programma scelgo il talento da portare al festival di NY.<br />

Lei ha detto che esistono quattro pilastri essenziali per<br />

un danzatore.<br />

Dedizione, Formazione di Qualità, Umiltà e Resilienza. Sono<br />

elementi fondamentali. Essere un danzatore professionista<br />

richiede molto più di una semplice passione per la danza.


Incontro con i fratelli Ewce, artisti danzatori e<br />

coreografi del Togo.<br />

di Eusebio De Cristofaro<br />

Les Ewce è il vostro nome d’arte, due fratelli che si preparano a rivoluzionare la<br />

scena artistica del Togo e non solo, ora presentatevi ai nostri lettori.<br />

Siamo Elie Elom Ewowon e Elysée Edem Ewowon e formiamo il gruppo di danza<br />

chiamato “Les Ewce” Elie alias Sunset e Elysée alias Sunrise! Alba e Tramonto in un<br />

eterno rincorrersi del tempo!


Les Ewce è il vostro nome d’arte, due fratelli che si<br />

preparano a rivoluzionare la scena artistica del Togo e<br />

non solo, ora presentatevi ai nostri lettori.<br />

Siamo Elie Elom Ewowon e Elysée Edem Ewowon e<br />

formiamo il gruppo di danza chiamato “Les Ewce” Elie alias<br />

Sunset e Elysée alias Sunrise! Alba e Tramonto in un eterno<br />

rincorrersi del tempo!<br />

Quando avete iniziato il vostro viaggio nella danza?<br />

Abbiamo iniziato a danzare all’età di 4 anni e solo dopo aver<br />

conseguito il nostro diploma abbiamo deciso di iniziare un<br />

percorso professionale.<br />

Nelle vostre coreografie un elemento importante è<br />

l’esaltazione della fisicità, il corpo si fa strumento e un<br />

racconto! Cosa è per voi la fisicità? E poi questa dualità<br />

che vi contraddistingue è un legame profondo, un<br />

legame di sangue, tutto questo come si manifesta in voi<br />

e nelle vostre creazioni?<br />

La bellezza del corpo, la sua perfezione e la sua meccanica,<br />

la sua potenza espressiva è per noi il simbolo della<br />

spiritualità che attraverso di esso si manifesta! Ogni<br />

rappresentazione fisica è la manifestazione dello spirito. La<br />

nostra dimensione spirituale è definita dai nostri pensieri, dai<br />

nostri vissuti e dalle nostre percezioni.<br />

Quali sono gli elementi che ispirano le vostre creazioni?<br />

E quale messaggio volete trasmettere a chi partecipa<br />

alle vostre performances?<br />

Per il momento le nostre creazioni artistiche ruotano attorno<br />

a noi due poiché ci siamo chiesti perché non danzare come<br />

se fossimo nel ventre materno? E questo ha fatto sì che il<br />

nostro linguaggio si traducesse in un rapporto a due, uno<br />

specchio che non può non riflettere l’immagine dell’altro, ci<br />

evolviamo sempre in due, mai l’uno senza l’altro. Attraverso<br />

le nostre creazioni artistiche noi trasmettiamo l’amore, la<br />

fraternità, la rabbia e la pace. Noi lavoriamo sulle tematiche<br />

come l’ambiente e l’ecosistema, i conflitti tra le generazioni,<br />

la corruzione, la biodiversità, e la salvaguardia della terra!<br />

Condurre lo spettatore a partecipare a ciò che noi facciamo<br />

è lo scopo delle nostre performances. Lo spettatore<br />

dimentica di essere un osservatore ma deve danzare con noi<br />

e provare e vivere le emozioni che noi proviamo e viviamo.<br />

Il Togo è un paese è il vostro luogo di nascita, un paese<br />

culturalmente ricco e con una natura meravigliosa tutto<br />

ciò si riflette nella vostra arte…<br />

Il Togo è un paese di una bellezza incredibile, una natura<br />

meravigliosa e ricco culturalmente. Tutto questo ci permette<br />

di aggiungere queste ricchezze alla nostra vita e arte. Ogni<br />

nostro viaggio all’interno del Togo è una rivelazione, ci<br />

innamoriamo dei suoi angoli nascosti, delle sue bellezze<br />

naturali, della sua arte, dell’enorme patrimonio storico e tutto<br />

ciò è per noi fonte di ispirazione. Per testimoniare questa<br />

bellezza e per non lasciare che sparisca noi catturiamo delle<br />

immagini e ci lavoriamo su. Non dimentichiamo che il Togo è<br />

un paese ricco di colori e di danze tradizionali che<br />

rappresentano la nostra identità e sono questi elementi ad<br />

avere un enorme impatto su di noi.


Questa rivista è rivolta soprattutto ad un pubblico<br />

italiano al quale va un vostro saluto particolare e un<br />

vostro messaggio…<br />

L’Italia è un paese che ci attrae tantissimo, ricco di natura e<br />

di arte! Noi non abbiamo ancora avuto l’occasione di visitarlo<br />

ed esibirci, e questo è un nostro grande desiderio. Vogliamo<br />

mostrare al pubblico italiano la nostra arte e farci coinvolgere<br />

dalla vostra cultura e poi a fine serata gustare una buona<br />

pizza in ottima compagnia! (ridono)<br />

Avete collaborato con diversi artisti di fama<br />

internazionale e importanti organizzazioni quali progetti<br />

per il futuro?<br />

Il nostro progetto attuale è di definire il nostro spettacolo. In<br />

questo momento lavoriamo anche su un nostro<br />

cortometraggio e abbiamo firmato dei contratti nel campo<br />

della moda come modelli per un’azienda produttrice di<br />

vestiti. Il nostro grande sogno e progetto è viaggiare,<br />

scoprire, imparare e trasmettere emozioni in tutto il mondo.<br />

Per i nostri lettori che vogliono seguirvi e mettersi in<br />

contatto con voi come possono fare?<br />

Ci possono trovare, seguirci e contattare attraverso i nostri<br />

canali social:<br />

Facebook: les Frères Ewce<br />

Instagram: les_ewce<br />

Tiktok: Lesewce


Elie Elom Ewowon e Elysée Edem Ewowon ‘ formano il duo “Les Ewce”<br />

Elie alias Sunset e Elysée alias Sunrise. Si definisono “Alba e Tramonto<br />

in un eterno rincorrersi del tempo!” photo © EdC


Davide Bilancia<br />

Provare a raccontare una fotografia è operazione assai complessa.<br />

Per distinguere l'opera dal mero reale, bisogna posare ogni arma, prima di tutto l'intelletto, poi bisogna mettere da parte la<br />

buona educazione ed il buon senso e lasciarsi assorbire dall'indecenza e dall' indicibile che la fotografia porta alla vista.<br />

La fotografia è cruda, disarmante nel suo essere amabile e amica dei giorni nostri.<br />

Tutto si potrebbe dire di essa ma la verità è che trascende lo spazio ed il tempo, entra dentro, penetra con grazia e<br />

disarmo fino a far perdere la dignità con cui una persona si difende da essa.<br />

La guardi e ti senti morire e la ami, e la odi, e vorresti ucciderla e poi coccolarla.<br />

L'incontro con lei è qualcosa di aulico poiché stringe a sé l'essenza, il punctum, come lo definiva Roland Barthes ed è su<br />

questo che io vivo e indago.<br />

È irrimediabile, ci sei solo tu e ciò che hai di fronte: brutto, tetro, malinconico e selvaggio e lo odi così tanto da finire per<br />

amarlo poiché è l'unica certezza che hai.<br />

Allora è amore per la fotografia ma anche paura e disprezzo.<br />

Chiedersi: “Come ci sono finito io qui?” e poi, ancora: “tocca a me!” Quando sei sul punto di morire per una fotografia e dai<br />

tutto, tutto ciò che hai senza fare affidamento su nient'altro che essa.<br />

Viva, viva la fotografia, nuda, cruda, come un intervento a cuore aperto in cui non sai altro che c'è qualcosa di più forte<br />

che ti tiene in vita. Non sono le mani dei medici; è la passione.


Unisciti a noi per celebrare la prossima Giornata Mondiale della Danza. IL 29 aprile torna il Concorso<br />

Multi-Arte "Dillo alla Danza", una straordinaria opportunità per tutti gli artisti: dai ballerini ai pittori, dagli<br />

scrittori ai scultori, dai cantanti, musicisti ai poeti, di mostrare la loro arte.<br />

É arrivando il momento di esprimere il tuo amore per la danza attraverso la tua arte.<br />

Il concorso celebra la convergenza delle arti, offrendo una piattaforma unica per esplorare la danza in<br />

connessione con altre forme artistiche. Invitiamo talenti creativi da tutto il mondo ad iscriversi al concorso<br />

gratuitamente. Le opere più convincenti saranno selezionate per esibirsi nel corso del convegno evento<br />

che si terrà a Roma il 28 aprile presso il Teatro Paganini in via Casilina 1674.<br />

Condividi la tua arte con noi dell’Associazione Stefano Francia EnjoyArt inviandoci un video di 1 minuto<br />

dove ci presenti la tua arte. Le migliori verranno selezionate per partecipare all’evento.<br />

Mostraci ora la tua arte iscrivendoti gratuitamente a Dillo Alla Danza.<br />

Fai conoscere la tua arte ora inviando una email: tuttoballo20@gmail.com.<br />

Ingresso su prenotazione all’email Tuttoballo20@gmail.com oppure whatsapp +<strong>39</strong> 335 435168.


Gianni "snodo " Zanin & Piera Sacchi<br />

Esibizione Be-Boop Rapallo 1954<br />

Collezione privata - Associazione Culturale Happy Days - Milano<br />

esposta alla mostra “Scatti di Danza - Fotografie di ieri e di oggi””2013<br />

Dal dopoguerra agli anni 2000, raccontata dai protagonisti.<br />

Michele Longo con la collaborazione di Maria Teresa Pani e<br />

Mariarosa Busacca raccontano un affascinante viaggio nel<br />

tempo e nello spazio, guidando il lettore attraverso le intricate<br />

strade della Milano che ha vissuto e amato i balli Jazz-Swing<br />

dall'immediato dopoguerra fino ai primi anni del terzo<br />

millennio.


TuttoBallo<br />

Sono felice e onorato che il maestro Michele Longo mi abbia chiesto<br />

di scrivere la prefazione di questo straordinario volume, "Milano che<br />

balla Boogie e Rock", scritto con passione e dedizione dallo stesso<br />

Longo, con la preziosa collaborazione di Maria Teresa Pani e<br />

Mariarosa Busacca. Questa opera rappresenta un affascinante<br />

viaggio nel tempo e nello spazio, guidando il lettore attraverso le<br />

intricate strade della Milano che ha vissuto e amato i balli Jazz-Swing<br />

dall'immediato dopoguerra fino ai primi anni del terzo millennio.<br />

Gli autori ci conducono attraverso le atmosfere vibranti e coinvolgenti<br />

degli anni del boom economico, quando la società italiana, ancora<br />

ferita dalle cicatrici della guerra, cercava nella musica e nel ballo un<br />

modo di esprimere gioia, libertà e rinascita. La Milano che emerge da<br />

questo libro non è solo una città di cemento e industrie, ma un luogo<br />

dove la passione per la musica e la danza ha creato comunità uniche e<br />

indimenticabili. Michele Longo, con la sua competenza e il suo amore<br />

per la storia del ballo e della musica, ci presenta un ritratto vivido di<br />

questa Milano che balla Boogie e Rock. Attraverso interviste,<br />

testimonianze dirette e ricerche approfondite, l'autore dà voce ai<br />

protagonisti di un'epoca che ha segnato profondamente la cultura e la<br />

vita sociale della città. È un viaggio nel passato, ma anche un viaggio<br />

attraverso le diverse sfumature della Milano contemporanea, che<br />

continua a vibrare al ritmo del Boogie e del Rock nel nuovo millennio.<br />

"Milano che balla Boogie e Rock" rappresenta il naturale seguito di<br />

un'altra opera significativa di Longo, "Milano Rock and Love Story",<br />

edito da OTMA nel 2017.<br />

Questo volume intriso anche di storici documenti fotografici apre le<br />

porte ad una narrazione romanzata-biografica, raccontando la storia<br />

personale di due giovani ballerini milanesi straordinari, Bruno<br />

Dossena e Marisa Oriani. Nel solco di questa tradizione, Michele<br />

Longo, Maria Teresa Pani e Mariarosa Busacca continuano quel<br />

racconto iniziato con "Milano Rock and Love Story". Questo nuovo<br />

libro approfondisce ulteriormente le radici della cultura dei balli Jazz-<br />

Swing sotto la Madonnina, offrendo uno sguardo approfondito sugli<br />

eventi, i personaggi e le atmosfere che hanno plasmato questa forma<br />

d'arte nel corso delle decadi. Leggendo il volume ampliamo la nostra<br />

conoscenza della scena danzante e musicale di Milano, scoprendo<br />

finanche quali erano i locali da dove sono partiti Adriano Celentano e<br />

Enzo Jannacci, sottolineando così l'essenza di una città in costante<br />

evoluzione, dove la passione per il Boogie e il Rock si è trasformata e<br />

si è tramandata nel corso del tempo.<br />

Leggendo "Milano che balla Boogie e Rock", mi sono immerso nelle<br />

gesta dei protagonisti del passato e nelle storie affascinanti di coloro<br />

che oggi portano avanti questo patrimonio nel terzo millennio.<br />

Questo libro è molto più di una continuazione; è un capitolo successivo<br />

di una storia più ampia che continua a svilupparsi. La penna raffinata di<br />

Michele Longo unita a quelle di Maria Teresa Pani e Mariarosa<br />

Busacca, offrono ad ognuno di noi l’opportunità di viaggiare nel tempo<br />

e di apprezzare la continuità e l'evoluzione di una tradizione unica.<br />

Buona lettura e buon viaggio nel cuore pulsante di Milano, la città che<br />

ancora oggi balla Boogie e Rock.<br />

Michele Longo<br />

Mariarosa Busacca<br />

Maria Tersa Pani<br />

Fabrizio Silvestri - direttore responsabile.


Vetrina della giovane danza<br />

d'autore eXtra <strong>2024</strong>:<br />

C’è tempo fino al 29 marzo per iscriversi alla call della Vetrina della giovane danza d’autore<br />

eXtra, l’azione del Network Anticorpi XL volta a mappare le nuove generazioni di autori e<br />

autrici della danza contemporanea e di ricerca e a supportarne l’emersione nel panorama<br />

nazionale, creando la connessione con operatrici e operatori del settore e dando vita ad un<br />

dialogo tra produzione e distribuzione.


La call si rivolge ad autori, autrici, formazioni, collettivi artistici e/o compagnie che operano nell’ambito della danza<br />

contemporanea e di ricerca e della performing art italiana senza limiti di età (purché maggiorenni) e che creano spettacoli<br />

da meno di 5 anni, ovvero che hanno realizzato la loro prima produzione a partire dall’anno 2019.<br />

La commissione artistica, composta da tutti i partner del Network, selezionerà le creazioni presentate a Ravenna nell’ambito<br />

del Festival Ammutinamenti dal 12 al 14 settembre <strong>2024</strong> tenendo conto della coerenza e chiarezza della struttura<br />

coreografica e drammaturgica, delle caratteristiche di innovazione e originalità e dell’interpretazione e sensibilità scenica del<br />

cast coinvolto. Oltre a questo importante momento di incontro e confronto, l’azione offre un percorso di accompagnamento<br />

estivo che mira ad offrire ai giovani autori e autrici gli strumenti per riuscire ad affrontare al meglio la partecipazione alla<br />

Vetrina. Tra giugno e settembre infatti è previsto un ciclo di incontri online attraverso i quali professionisti e professioniste<br />

del settore condivideranno nozioni utili ad orientarsi tra gli aspetti amministrativi, organizzativo-gestionali e tecnici della<br />

produzione e della circuitazione.<br />

Attraverso la candidatura alla Vetrina della giovane danza d’autoreeXtra, giovani coreografi e coreografe avranno inoltre la<br />

possibilità di essere selezionati per Nuove Traiettorie, progetto formativo che si concretizza nell’offerta di borse di studio per<br />

prendere parte da giugno <strong>2024</strong> ad aprile 2025 a incontri teorici e pratici e a momenti di confronto e scambio con docenti,<br />

tutor e figure dello spettacolo dal vivo, per approfondire tematiche legate al sistema danza e stimolare riflessioni e analisi<br />

sull’atto creativo, al fine di supportare la crescita personale e artistica dei selezionati. Il percorso prevede una parte di<br />

formazione teorica online, da giugno a settembre, e quattro periodi di lavoro in presenza, il primo a Ravenna durante le<br />

giornate della Vetrina e i successivi presso i partner L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, Fondazione Armunia<br />

(Castiglioncello-Livorno) e l’Ass. Vera Stasi (Tuscania-Viterbo).<br />

Per candidarsi alla selezione è necessario registrare il proprio profilo sul portale www.ilsonar.it e compilare il form online in<br />

tutte le sue parti (selezionando la pagina relativa alla call Vetrina della giovane danza d’autoreeXtra) entro e non oltre le ore<br />

12.00 del 29 marzo <strong>2024</strong>. È possibile candidare una creazione finita oun episodio del processo creativo che ha già trovato<br />

una sua forma definitiva e presentare la propria candidatura per le sezioni IN e OUT. La call completa è scaricabile al sito<br />

www.networkdanzaxl.org (sezione News e bandi ).<br />

Per maggiori info:<br />

Christel Grillo – coordinamento@networkdanzaxl.org


Gypsy(300dpi)-TecnicaMistaSuTela


Roberto Sironi è un artista milanese, pittore, musicista, scrittore e<br />

autore di opere teatrali.<br />

E’ Direttore artistico del Premio Fabrizio de André sezione pittura e<br />

collabora con il Magazine americano I’M ITALIAN, Patrizia Mior lo<br />

ha incontrato per noi,<br />

Qual è stata la sua fonte principale di ispirazione per le sue<br />

opere d'arte?<br />

Il movimento! Sono sempre stato affascinato da “quell’attimo<br />

fuggente” un attimo prima di scomparire chissà come e chissà<br />

dove!? In quel movimento che in un certo senso definirei<br />

“cinematografico” c’è l’essenza delle mie opere, non a caso amo<br />

definire le mie opere dei “movimenti immobili!” e credo anche che<br />

abbiano nella loro - si fa per dire - “presenza scenica” uno stato<br />

d’animo perché raccontano il grande mondo della “gente!”<br />

Come descriverebbe il suo stile artistico unico e distintivo?<br />

Credo sia il principale protagonista nell’infinita “commedia<br />

dell’Arte” nella quale un artista vive giorno dopo giorno, per una<br />

vita intera! E’ il suo pedigree, il cuore del suo genealogico talento!<br />

Lo stile è la totalità del suo essere artista, la sua identità, quella<br />

attraverso la quale poi si viene riconosciuti! Lo stile determina il<br />

significato di tutte le opere!<br />

Qual è il significato o il messaggio che vuole comunicare<br />

attraverso le sue opere?<br />

Domanda complicata! Parlare della mia Arte è sempre stata per<br />

me un’impresa molto difficile! L’Arte è soprattutto istinto, e l’istinto<br />

arriva da troppo lontano e quasi sempre all’improvviso per poterlo<br />

decifrare, codificare! Preferisco siano gli altri, eventualmente, a<br />

intravedere un significato o un messaggio nelle mie opere…Mi<br />

verrebbe da dire che l’Arte deve sempre essere significativa ma<br />

mai portatrice di annunci da parte dell’artista che non è un<br />

messaggero di idee, ma solo un provocatore delle stesse…Per<br />

quanto mi riguarda l’Arte è la forma più selvaggia di un pensiero!<br />

Quali sono state le sfide principali che ha affrontato nel corso<br />

della sua carriera artistica?<br />

Induttivamente e realmente, vivo in una continua sfida, anche e<br />

soprattutto quella con me stesso, la più difficile, la più tormentata e<br />

anche la più enigmatica! Quando si ha a che fare con la bellezza le<br />

ovvietà non esistono, quindi ogni opera è una sfida, un duello con<br />

l’imperscrutabile, con il mistero…La ricerca continua della bellezza<br />

è di per sé inesplicabile!<br />

Qual è il suo processo creativo quando inizia a lavorare su<br />

una nuova opera d'arte?<br />

Direi selvaggio! Affronto un’opera d’istinto lasciandomi trasportare<br />

dal mio intuito e anche dalla mia indole che è sempre stata<br />

“artisticamente incosciente!”…Mi intriga il rapporto con la materia,<br />

la sua impenetrabilità mi affascina! I colori sono materia ed io in<br />

loro e con loro affronto di volta in volta una straordinaria avventura!<br />

Foto 1: (in alto a DX). Roberto Sironi<br />

Foto 2: Visione Metropolitana<br />

Foto 3: Risaia<br />

Foto 4: Il Senso della Vita<br />

Foto 5 (a sx) Fuga d’Artista


In che modo la sua arte è influenzata dal contesto culturale e<br />

sociale in cui si trovi?<br />

In nessun modo…Preferisco la giungla, la sua selvaggia, nuda e<br />

semplice complessità! L’attualità l’ho sempre trovata uno scorrere<br />

di avvenimenti raramente interessanti! Nel mistero sono più a mio<br />

agio!<br />

C'è un particolare momento o evento che ha avuto un impatto<br />

significativo sulla sua carriera artistica?<br />

La vita di un artista è un unico, solo e straordinario evento! Non<br />

saprei come vivere in altro modo! L’impatto significativo nella mia<br />

carriera artistica è, banalmente, la mia vita<br />

Come vede l'evoluzione della sua arte nel corso degli anni?<br />

Non saprei proprio come rispondere! In quella giungla dove ci vivo<br />

tutti i giorni, tutti i giorni non sono mai uguali e la mia Arte, con<br />

loro, è una continua ed incessante variazione sul tema principale:<br />

la creazione!<br />

Ha dei progetti futuri o delle nuove direzioni che vorrebbe<br />

esplorare nella sua pratica artistica?<br />

Ora con mia moglie, che è una violinista, abbiamo creato un<br />

progetto intitolato “Arti& Archi”, una performance live durante la<br />

quale l’improvvisazione è regina: io dipingo e lei suona e lo<br />

facciamo davanti alla gente senza nessuna rete di protezione,<br />

liveri di creare e di immaginare! Pittura e musica si fondono in uno<br />

spettacolo per occhi e orecchie!<br />

Foto 1: (in alto a sx). Rosso Flamenco<br />

Foto 2: Verso il Futuro<br />

Foto 3: Volée D’Arte<br />

Qual è il consiglio più prezioso che le è stato dato come<br />

artista?<br />

Creare sempre e comunque sino all’ultimo respiro! Sinceramente<br />

non sono molto interessato all’aldilà, preferisco “aldiquà!”…Nella<br />

mia giungla vivo benissimo!... Ma questa è un’altra storia!


TuttoBallo<br />

Giovannino<br />

Montanari<br />

“ D O P O N E W Y O R K I M I E I Q U A D R I<br />

T O R N A N O I N M O S T R A A R O M A ”<br />

Giovannino Montanari, il “Pittore delle Cupole d’Oro”, dopo aver avuto in mostra a New York alcune delle sue opere<br />

ed aver portato alta la bandiera dell’arte italiana, torna nella prestigiosa via Margutta con “Tramonto industriale“<br />

visitabile dal 16 febbraio al 2 marzo presso la galleria monogramma per la mostra “Arte e Amore”. Un’opera che si<br />

discosta dal noto motivo distintivo delle cupole d’oro, ma dalla tematica ambientalista: vuol essere evocativa di come<br />

la forza della bellezza della natura, rappresentata dal rosso del tramonto, riesca a sovrastare il rigore delle linee di un<br />

paesaggio industriale, a porsi prepotentemente verso il visitatore un cerchio d’oro, la nostra Terra da amare e<br />

proteggere.<br />

“Sono onorato di tornare a Via Margutta a distanza di un anno, soprattutto dopo aver esposto alcune mie opere a<br />

New York. Mi piace pensare che la mia arte sia un punto d’incontro, di riflessione e di dibattito”, afferma Giovaniino<br />

Montanari artista noto per le sue “Cupole d’Ore” (foto in basso a Destra).<br />

L’artista ternano, non smette mai di incuriosirci mixando nel “Tramondo Inudustriale (foto in basso a sinistra), la sky<br />

line industriale con il suo stile bizantino orientaleggiante, una pittura materica con colori molto luminosi, vivaci e<br />

sempre molto attraenti. Montanari è stato definito dalla critica il “Pittore delle Cupole d’Oro”, cupole onnipresenti nei<br />

suoi quadri.


TuttoBallo<br />

In occasione dei 150<br />

anni di Impressionismo<br />

il Palazzo Reale di<br />

Milano offre un ricco<br />

confronto tra gli operati<br />

creativi di Cézanne e di<br />

Renoir (Capolavori dal<br />

Musée de L’Orangerie<br />

e dal Musée D’Orsay).<br />

Catalogo Skira Arte<br />

150 anni di Impressionismo<br />

di Assia Karaguiozova<br />

Al Palazzo Reale Milano<br />

dal 19 marzo<br />

al 30 giugno <strong>2024</strong><br />

A cura di Cécile Girardeau<br />

e di Stefano Zuffi


TuttoBallo<br />

Hidetoshi Nagasawa alla Building Gallery<br />

di Assia Karaguiozova<br />

Milano presenta le forme<br />

essenziali,<br />

mai banali<br />

di Hidetoshi Nagasawa.<br />

Le immagini:<br />

Hidetoshi Nagasawa<br />

Oro di Ofir, 1971<br />

oro / gold 24K<br />

3,5 x 3,5 x 8 cm (con mano / with hand)<br />

Via Montedi Pietà, 23<br />

Dal 4 Aprile al 20 Luglio<br />

A cura di Giorgio Verzotti


di Pina Delle Site<br />

Valerio Gerosi è un bellissimo e talentuoso ballerino professionista di<br />

danze latino americane che vive a Zagarolo, alle porte di Roma e, oltre<br />

ad essere molto talentuoso ha anche altre spiccate qualità che ci<br />

hanno colpito: è, infatti, un ragazzo molto umile, semplice, simpatico …<br />

conosciamolo meglio!


Le osservavo entrambe ma alla fine tornavo sempre a guardare i<br />

latinisti. Nella danza classica il danzatore si ritrova ad interpretare un<br />

ruolo e ad essere quindi qualcun altro. Nel nostro tipo di danza sei tu<br />

che porti in pista te stesso: non solo a livello puramente meccanico,<br />

di movimento e skills bensì proprio a livello personale. Vieni fuori tu<br />

in quanto essere umano, con la tua identità stilistica e personalità,<br />

che ti relazioni ad un'altra persona. È reale!<br />

Raccontaci un po' della tua carriera di ballerino negli anni.<br />

Ho iniziato a ballare all'età di sei anni e mezzo cambiando varie<br />

scuole di danza. Nel 2011 ho iniziato a studiare nella Mr. Mabo, del<br />

cui team faccio parte tutt'ora. Lì ho intrapreso un percorso di<br />

competizioni internazionali e mondiali che si svolgono principalmente<br />

in Inghilterra. Nel 2022 sono entrato in finale nella categoria Rising<br />

Star al Blackpool Dance Festival, una delle competizioni più<br />

prestigiose al mondo, e nei quarti di finale nella categoria Open,<br />

riconfermando il risultato anche l'anno successivo.<br />

Ciao Valerio, ben trovato…raccontaci un po' di te:<br />

cosa balli e come nasce il tuo amore per la danza?<br />

Devo dire che l'amore per la danza è nato un po' per<br />

caso, cercando di imitare movenze che vedevo in<br />

televisione o, semplicemente, girando in qualsiasi<br />

momento e circostanza non appena sentivo una<br />

musica che mi piacesse. Non c'è nessun ballerino in<br />

famiglia a parte me, dunque non sono stato spinto da<br />

nessuno a fare questo nello specifico. Eppure so,<br />

senza dubbio, che l'amore per l'arte in generale sia<br />

qualcosa che viene da mia madre. Essendo sarta e<br />

insegnante è dotata di una manualità e cura del<br />

dettaglio incredibili e, da che ho memoria, è sempre<br />

stata impegnata a creare qualcosa che fosse bellezza.<br />

Quindi sì! Posso dire sicuramente che lei e questi<br />

"oggetti", ai miei occhi bellissimi, mi hanno ispirato<br />

molto.<br />

Perché ti sei interessato proprio a quel tipo di<br />

ballo?<br />

Lo stile di ballo in cui mi sono specializzato è il latino<br />

americano in coppia. Trovo, oltre che bellissimo da<br />

vedere, profondamente vero il livello di comunicazione<br />

e di connessione che si viene a creare tra due corpi<br />

che ballano insieme, in particolare tra uomo e donna.<br />

Ricordo quando i miei genitori mi hanno portato per la<br />

prima volta in una scuola di danza. Sapevo che avrei<br />

voluto ballare ma non ero certo su che stile di danza<br />

scegliere. In una sala si svolgeva la lezione di danza<br />

classica e in un'altra quella di latino americano. Le<br />

osservavo entrambe ma alla fine tornavo sempre a<br />

guardare i latinisti. Nella danza classica il danzatore si<br />

ritrova ad interpretare un ruolo e ad essere quindi<br />

qualcun altro.<br />

Hai mai pensato di praticare anche altri generi di ballo?<br />

Certamente amo studiare anche altri stili di ballo... Sono un grande<br />

fan della danza contemporanea e della danza classica di cui ho<br />

preso diverse lezioni. Trovo che faccia una grande differenza<br />

quando un ballerino riesce a contaminare atteggiamenti o gusti<br />

diversi. La conoscenza è ricchezza e ti fornisce più mezzi per<br />

esprimere te stesso sia durante l'allenamento che nel momento della<br />

performance.<br />

Contemporaneamente a questa tua passione, lavori in altro<br />

settore…come fai a conciliare danza e lavoro?<br />

Oltre alla carriera da ballerino lavoro nel telemarketing e come<br />

fotomodello per un brand di abbigliamento a Roma. Principalmente,<br />

però, sono insegnante di danze latino americane. Non è sempre<br />

facile conciliare tutto: ci vorrebbe una giornata con più di ventiquattro<br />

ore per stare sereno; ma la determinazione e la passione che mi<br />

spingono sono talmente forti da farmi trovare la motivazione per<br />

andare avanti.<br />

Qual è il tuo sogno più grande?<br />

Sogno di poter continuare a fare quello che sto facendo. Di<br />

continuare a vivere di arte e danza e di raggiungere una condizione<br />

di consapevolezza tale di me stesso da essere presente in ogni<br />

momento. Quella sensazione di pienezza e appagamento nelle cose<br />

che faccio. Sia nel ballo che nella vita di tutti i giorni.<br />

Progetti futuri o comunque imminenti a cui ti stai dedicando?<br />

Prossima gara importante per cui ci stiamo preparando è proprio il<br />

Blackpool Dance Festival a maggio. Ad ogni modo siamo sempre<br />

ricchi di impegni ed eventi: parteciperemo prima di questa<br />

competizione anche ad altre gare minori e al campionato europeo.<br />

L'obiettivo di ogni gara è cercare di fare sempre meglio della<br />

precedente. Mattoncino dopo mattoncino si può costruire tanto.


Domanda di rito: per te l’arte della danza è…<br />

Credo che sia un mezzo di espressione personale potentissimo. È quel momento in cui, se sei in ascolto e attento al<br />

sentire (cosa per niente scontata e/o automatica), sei totalmente presente nello spazio e nel tempo. Nel qui e ora. Ti<br />

consente di utilizzare il momento presente per creare bellezza. Immagino questo accada per ogni processo artistico e<br />

creativo, sotto ogni forma. Quella del movimento insieme alla musica è semplicemente quella che mi è più affine o<br />

naturale. Quando poni te stesso in una condizione di reale verità in ciò che stai facendo, riesci a darle una forma<br />

esteticamente bella e magari hai un pubblico davanti, quello che ti torna indietro è una botta di vita pazzesca. Crea<br />

quasi dipendenza.


Unisciti a noi per celebrare la prossima Giornata Mondiale della Danza. IL 29 aprile torna il Concorso<br />

Multi-Arte "Dillo alla Danza", una straordinaria opportunità per tutti gli artisti: dai ballerini ai pittori, dagli<br />

scrittori ai scultori, dai cantanti, musicisti ai poeti, di mostrare la loro arte.<br />

É arrivando il momento di esprimere il tuo amore per la danza attraverso la tua arte.<br />

Il concorso celebra la convergenza delle arti, offrendo una piattaforma unica per esplorare la danza in<br />

connessione con altre forme artistiche. Invitiamo talenti creativi da tutto il mondo ad iscriversi al concorso<br />

gratuitamente. Le opere più convincenti saranno selezionate per esibirsi nel corso del convegno evento<br />

che si terrà a Roma il 28 aprile presso il Teatro Paganini in via Casilina 1674.<br />

Condividi la tua arte con noi dell’Associazione Stefano Francia EnjoyArt inviandoci un video di 1 minuto<br />

dove ci presenti la tua arte. Le migliori verranno selezionate per partecipare all’evento.<br />

Mostraci ora la tua arte iscrivendoti gratuitamente a Dillo Alla Danza.<br />

Fai conoscere la tua arte ora inviando una email: tuttoballo20@gmail.com.<br />

Ingresso su prenotazione all’email Tuttoballo20@gmail.com oppure whatsapp +<strong>39</strong> 335 435168.


Francesco<br />

Spizzirri<br />

La danza come forma di espressione che sfocia in<br />

un vero stile di vita: Francesco Spizzirri ballerino<br />

per professione si racconta a Davide Ferraro.


Francesco Spizzirri nasce il 23 luglio del 1983 a Cosenza.<br />

Si avvicina al mondo della danza all’età di 11 anni e a 21 firma il suo primo contratto con una compagnia teatrale, per poi<br />

debuttare in televisione subito dopo, visto che nel gennaio 2008 Francesco firma il suo primo contratto con RaiUno per lo<br />

show I migliori anni. Al programma di Carlo Conti ne seguiranno altri, tra cui Carràmba, che Sorpresa! Dimmi la verità,<br />

Domenica Cinque, Amici di Maria De Filippi, Italia's Got Talent, Incredibile, Attenti a quei due, e molti altri ….<br />

Quando eri piccolo cosa rispondevi alla domanda “cosa farai da grande “?<br />

Quando ero piccolo rispondevo sempre di volere far parte del mondo dello spettacolo, anche se non mi era chiaro in che<br />

veste.. se in quella di attore, di regista, di cantante, di ballerino, ma ero certo di una cosa: volevo far parte di quel<br />

meraviglioso mondo pieno di lustrini e paillettes.<br />

Cosa significa per te ballare?<br />

Per me ballare vuol dire passione, energia, vita e amore. Non saprei immaginare la mia vita senza.<br />

Tu provieni dal sud, ci sono stati pregiudizi quando eri piccolo?<br />

Purtroppo, devo dire di sì. Anche se, avendo iniziato con il latino-americano e generi standard, vi erano meno pregiudizi<br />

perché ballavo in coppia.. ma devo ammettere che negli anni non sono mai mancate battute infelici a riguardo. Grazie al<br />

mio forte carattere e alla mia determinazione non ho mai dato peso a questi pregiudizi.<br />

Il tuo primo contratto da ballerino a I Migliori Anni su Rai Uno: come è stato lavorare nel mondo della TV?<br />

Ricordo come se fosse ieri quando firmai il mio primo contratto per Rai Uno negli studi De Paolis di via Tiburtina. Lavorare<br />

in Tv era un sogno che si realizzava e sono stato molto fortunato a farlo con un grande show come I Migliori Anni, condotto<br />

egregiamente da Carlo Conti, dove ho preso parte per cinque edizioni consecutive. Piccolo aneddoto: proprio il giorno in cui<br />

firmai mio primo contratto incontrai Mara Venier, con la quale ho avuto la fortuna di lavorare successivamente a<br />

DOMENICA IN<br />

Volando fino ad arrivare al GF che forse ti ha dato molta più visibilità …ecco, quanto è importante per un ballerino<br />

la visibilità?<br />

La visibilità per un ballerino è importantissima perché fa conoscere il tuo talento a tante persone. Senza la visibilità è molto<br />

difficile costruirsi una carriera. Adesso anche i social ti danno tanta visibilità, ma non sempre grazie al talento posseduto…<br />

cit. “A buon intenditor poche parole”<br />

Oggi sei molto impegnato con il teatro, per la danza quali differenze ci sono fra tv e teatro?<br />

Hanno dinamiche completamente diverse. In Tv viene creato tutto inevitabilmente per il pubblico da casa; quindi, si ha occhi<br />

solo per la famosa “lucina rossa”. In teatro, invece, lo spettacolo è completamente per gli spettatori che sono in platea con i<br />

quali avviene uno scambio di energie. È proprio questo scambio di energie a lasciarti una sensazione vera della<br />

performance. Non che in tv non lo sia, ma in teatro è più evidente questa differenza.<br />

Oggi sei anche coreografo, una ulteriore responsabilità…<br />

Esatto… Aver un ruolo come quello del coreografo è una crescita, un UPGRADE. La tua creatività continua a far ballare e<br />

intrattenere. La sensazione di vedere quello che hai in testa tradotto in coreografie e vederlo VIVERE è un’emozione<br />

fortissima.<br />

Hai un desiderio o un sogno che ancora non sei riuscito a realizzare?<br />

Beh, sì. Sono tanti i sogni ancora da realizzare perché in questo lavoro non si può smettere di sognare. E per scaramanzia<br />

non li elenco adesso… (risata)<br />

Con quale coreografo ti piacerebbe lavorare? E con quale danzatrice ti piacerebbe danzare?<br />

Mi sarebbe piaciuto tantissimo lavorare con Bob Fosse, ma purtroppo non è più possibile. Invece, mi sarebbe piaciuto<br />

danzare con Sofia Boutella, che è una ballerina straordinaria, per tanti anni è stata una ballerina di Madonna.<br />

Secondo te, quali sono le qualità che un giovane danzatore dovrebbe possedere per diventare degno di questo nome?<br />

La determinazione, la costanza e l’umiltà. queste sono le qualità che un danzatore dovrebbe possedere.


Secondo te, quali sono le qualità che un giovane danzatore<br />

dovrebbe possedere per diventare degno di questo nome?<br />

La determinazione, la costanza e l’umiltà. queste sono le qualità<br />

che un danzatore dovrebbe possedere.<br />

Cosa pensi della danza in Italia?<br />

La danza in Italia è cambiata molto da quando ho iniziato io a<br />

danzare. Le nuove generazioni si fossilizzano semplicemente<br />

nello stile che più gli appartiene, ma è sbagliato. Un vero<br />

danzatore deve essere versatile. Per quanto riguarda la Tv spero<br />

che in futuro venga dato più spazio alla vera danza e che da<br />

padrone sia lo spettacolo. Molto spesso questa arte viene<br />

strumentalizzata per dar vita a teatrini poco costruttivi.<br />

Mi sembra che tu abbia anche lanciato una canzone “OUT<br />

ON MY MIND” che esperienza è stata …quale fra le due arti<br />

preferisci?<br />

Quella di OUT OF MY MIND è nata come un gioco quando arrivai<br />

a New York e la scrissi proprio lì a Times Square. Mi sono<br />

divertito tantissimo a cantarla e a promuoverla in giro per Roma.<br />

Cantare è sempre stato un gioco per me e rimarrà tale. Mentre la<br />

danza è la mia professione e se dovessi scegliere tra le due<br />

sceglierei sempre la danza.<br />

La tua vita è incentrata sulla musica e sul corpo. Quanto<br />

importante è il tuo corpo e come ne tieni cura?<br />

Per un ballerino è fondamentale aver cura del proprio corpo<br />

perché è il nostro mezzo per esprimerci. Quindi, niente alcol,<br />

niente sigarette, seguire una dieta appropriata e stare in costante<br />

allenamento. Solo così il corpo e la mente possono dare il 100%.<br />

Hai lavorato molto anche all’estero, che esperienza ti sei<br />

portato nel cuore?<br />

Sì, ho avuto tante esperienze all’estero, ma quella che porto di<br />

più nel cuore è quella quando fui scelto da Rob Marshall per il film<br />

hollywoodiano “Nine”. Essere diretto da lui e poter lavorare con<br />

star come Nicole Kidman, Penelope Cruz, Kate Hudson e Judi<br />

Dench è stato impagabile, oltre che un onore. Quello che mi colpì<br />

di più era la loro umiltà in sala prove, nonostante fossero star di<br />

fama mondiale e con alle spalle importanti premi vinti, come<br />

Oscar e Golden Globes. Un vero e proprio sogno!<br />

Sai che la nostra pagina parla di libri …ti piace leggere?<br />

Alleni anche la mente? E cosa stai leggendo ?<br />

Sì, adoro leggere. Sì, ho appena finito di leggere “The woman in<br />

me” di Britney Spears (pop star per me fonte di ispirazione) e ora<br />

sto leggendo “Narciso e Boccadoro” di Hermann Hesse<br />

Saluta tu il tuo pubblico<br />

Saluto tutti quanti i ballerini con una frase che il mio maestro di<br />

classico mi ripeteva sempre:<br />

“Non è la danza al nostro servizio, ma siamo noi al servizio della<br />

danza”.<br />

@whynot_book


MARCO AMORE<br />

“L'autenticità individuale rappresenta il vero fulcro della creatività”<br />

di Lisa Bernardini<br />

Marco Amore, classe 1991, è uno scrittore attivo nel mondo dell’arte<br />

contemporanea, sia in Italia che all'estero. Dal 2013 svolge il ruolo di<br />

curatore indipendente per istituzioni pubbliche e private, spaziando dalle<br />

arti visive al design, dall’architettura alla graphic novel. Seguono<br />

pubblicazioni di testi critici in cataloghi di mostre e monografie d’artista,<br />

in cui il suo contributo affianca quello di personalità come il director of<br />

Exhibitions dei Fine Art Museums di San Francisco, Krista Brugnara.<br />

Nel 2019 esce Farràgine (Samuele Editore, Collana Scilla, prefazione di<br />

Giovanna Frene), finalista alla XXXI edizione del Premio Camaiore<br />

Proposta – opera Prima. Il libro è stato tradotto in spagnolo ed è in corso<br />

di traduzione per una prossima pubblicazione in lingua inglese. Più di<br />

recente è tornato in libreria con L’Ora del Mondo (Samuele Editore,<br />

Collana Scilla).


Come si legge nella prefazione dell’economista e<br />

storico del pensiero economico Luigino Bruni,<br />

“quando diciamo poesia, economia non è la prima<br />

parola che ci viene in mente…”. Qual è il momento in<br />

cui i poeti hanno lasciato l’economia? È forse<br />

successo nel primo giorno della rivoluzione<br />

industriale? O quando fu inventato il primo edge<br />

fund? O tanto tempo fa, quando un uomo fu venduto<br />

per un paio di sandali (Amos)?<br />

Credo che i poeti non abbiano mai tralasciato la disciplina<br />

economica, anche se sono le persone più propense ad<br />

andare al di là delle valutazioni prettamente monetarie. A<br />

titolo esemplificativo, cosa stava facendo Rimbaud quando<br />

decise di intraprendere un viaggio per mezza Europa,<br />

dedicandosi a una vita di povertà e sregolatezze, se non<br />

ricusare le convenzioni della middle class? Le sue poesie<br />

nascevano in contrapposizione all’ideologia dominante<br />

fondata sui concetti di evoluzione e liberismo, gli stessi<br />

principi sottesi al laissez-faire e all’idea di capitalismo<br />

come sistema progressivo. Oggi, i circoli letterari che si<br />

sono formati intorno al fuoco della poesia sembrano<br />

trascurare, forse più dei poeti stessi, l'importanza<br />

dell'azione letteraria. E il mio ultimo libro, L’Ora del Mondo<br />

(Samuele Editore, Collana Scilla, prefazione di Luigino<br />

Bruni), rappresenta proprio questo: un'azione o, in altre<br />

parole, una provocazione, che alcuni colleghi ritengono di<br />

non dover cogliere, perché – dicono – la poesia deve<br />

parlare di ciò che è immortale e non soffermarsi sugli<br />

aspetti effimeri del quotidiano. Anche se non è possibile<br />

comprendere l'evoluzione sociale senza considerare il<br />

ruolo dei mercati nella storia.<br />

L’ora del mondo: parliamone più dettagliatamente.<br />

L’Ora del Mondo è un’iniziativa globale del WWF volta a<br />

sensibilizzare l'opinione pubblica sull'urgenza di agire<br />

contro i cambiamenti climatici attraverso un gesto<br />

simbolico e potente: spegnere le luci artificiali per un'ora in<br />

una data prestabilita – la quale, comunque, ricade nel<br />

mese di marzo.<br />

Tale gesto non solo porta ad una conseguente riduzione<br />

delle emissioni di anidride carbonica, ma mira a<br />

promuovere la valorizzazione del cielo notturno, in linea<br />

con l'inizio della National Dark Sky Week negli Stati Uniti.<br />

Anche nel mio libro incoraggio i lettori a "spegnere le luci"<br />

delle convinzioni errate che influenzano le loro scelte (ad<br />

esempio, una fonte di "falsa luce" potrebbe essere la TV).<br />

Potremmo interpretarlo come un omaggio alla filosofia<br />

kantiana, per cui la morale deve essere posta a<br />

fondamento di ogni azione.<br />

Potremmo sostenere che in pochi versi esprimi tutta<br />

l’alienazione, il divario tra l’uomo robotizzato e la sua<br />

interiorità? In altre parole, si è quindi disumanizzata<br />

solo l’economia o l’umanità stessa?<br />

Per certi aspetti, oggi l'economia è meno disumanizzata<br />

rispetto al passato. Si sente sempre più parlare di dibattiti<br />

sull'impresa etica e lo sviluppo solidale o sostenibile,<br />

segnali di una sensibilità crescente verso tematiche sociali<br />

e ambientali.<br />

Non possiamo dire altrettanto sull'umanità, forse a causa<br />

di un cattivo utilizzo della tecnologia o degli indici di<br />

produttività sul lavoro, dell'accentuarsi della competizione<br />

sociale (anche per colpa dei social network) e della<br />

diffusione incontrollata del culto del consumo, tutte cose<br />

che tendono a ridurre le persone a strumenti di produzione<br />

o fruitori passivi.<br />

Innegabile è che negli ultimi anni si sta ridefinendo il<br />

concetto stesso di umano, basta guardare all'avvento della<br />

realtà virtuale e la messa in discussione delle concezioni<br />

tradizionali riguardo la sessualità differenziata.<br />

Veniamo al tuo ruolo di curatore indipendente per<br />

istituzioni pubbliche e private. Cosa è l’arte oggi, quali<br />

nuove tendenze si stanno affermando e come è<br />

cambiata la figura dell’artista?<br />

Oggi le arti visive si configurano come una forma<br />

espressiva influenzata dalle dinamiche del mercato del<br />

lusso anche più di altre discipline artistiche. In un contesto<br />

in cui tutto può essere considerato arte e il riconoscimento<br />

di pubblico è influenzato dalle tendenze del momento,<br />

ritengo che preservare l'autenticità individuale rappresenti il<br />

vero fulcro della creatività.<br />

Di conseguenza, ciò che osserviamo appeso alla parete<br />

non è l'opera d'arte in sé, quanto la traccia tangibile di un<br />

processo creativo; l'oggetto-feticcio destinato alla vendita,<br />

non tanto utile a decodificare il linguaggio del suo autore,<br />

quanto ad alimentare la fame dei collezionisti.<br />

Di conseguenza, mi affascina la capacità dell'arte di<br />

apportare innovazione in ogni ambito, che sia quello<br />

imprenditoriale (come nel caso dell'art thinking) o<br />

educativo, poiché, oltre a favorire lo sviluppo del pensiero<br />

divergente, incoraggia la prospettiva critica.<br />

In chiusura, a gennaio scorso si è conclusa a<br />

Benevento la seconda edizione di "SOTTOVOCE" tra<br />

Poesia, Arte Contemporanea e Design. Diciotto gli<br />

artisti internazionali presenti e un grande successo di<br />

pubblico. Sono già iniziati i lavori per il prossimo<br />

evento?<br />

Nella mia testa, i progetti sembrano accumularsi<br />

costantemente. Ci sono diverse iniziative in programma, tra<br />

cui una mostra che presenta artisti internazionali che non<br />

hanno mai esposto in una galleria d'arte prima d'ora, un<br />

ciclo di eventi presso Castel Sant’Elmo (Museo del 900 di<br />

Napoli) e la stesura di un nuovo libro. A volte penso di<br />

dovermi prendere una pausa, ma poi finisco per ricadere<br />

nella solita routine, spinto dall’entusiasmo che provo nel<br />

portare avanti le mie idee.<br />

C'è qualcosa di intrinsecamente stimolante nel perseguire<br />

le proprie passioni: è come un'immersione in un fiume in<br />

piena, dove ci si lascia trasportare dalla forza del flusso<br />

creativo, alimentato dall'entusiasmo e dalla determinazione.<br />

Tuttavia, bisogna stare attenti a non farsi trascinare troppo<br />

dalla corrente, cosa che mi capita sempre più spesso. Il<br />

rischio è perdere di vista il bilancio tra l’impegno profuso e il<br />

benessere personale e familiare.


Con una piccola donazione puoi anche tu<br />

sostenere, promuovere e divulgare l'arte<br />

in ogni sua forma. Diventa mecenate<br />

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IL NUOVO FILM DI LUCA BARBARESCHI<br />

di Francesco Leone


New York si trasforma in un palcoscenico di conflitti etici, mediatici e<br />

giudiziari in "The Penitent", il primo film americano diretto da Luca<br />

Barbareschi. Con una sceneggiatura intensa e provocatoria firmata<br />

da David Mamet, la pellicola esplora le dinamiche di un dramma che<br />

fonde la caccia alla verità con il pregiudizio e il sensazionalismo.<br />

Un rispettabile psichiatra newyorkese affronta il collasso della sua<br />

intera esistenza dopo aver deciso di mantenere il silenzio piuttosto<br />

che testimoniare a favore di un ex paziente giovane e instabile,<br />

appartenente alla comunità LGBT, responsabile di un tragico evento<br />

che ha spezzato numerose vite. Il conflitto viene alimentato dalla<br />

stampa, sempre alla ricerca di scandali, e da un errore di stampa da<br />

parte di un editor che aggiunge benzina al fuoco, innescando così<br />

una reazione a catena che vede il protagonista contro le corde. La<br />

comunità ebreo-americana del dottore, la sensibile questione LGBT<br />

legata al suo ex paziente, e l'implacabile macchina mediatica<br />

convergono in un vortice che mette in discussione i principi della<br />

moralità e della legge.<br />

La scelta del dottore di attenersi al suo giuramento di Ippocrate si<br />

scontra con le interferenze etiche, la risonanza mediatica e<br />

l'inesorabile giudizio della legge. "The Penitent" non punta il dito<br />

solo verso l'accusato o l'accusatore, ma sollecita lo spettatore a<br />

interrogarsi sulla verità e sulla giustizia, in una società pronta a<br />

giudicare senza appello. Barbareschi ritorna dietro la macchina da<br />

presa per portare sullo schermo tematiche attuali come la<br />

manipolazione legale e l'impatto distorto dei media sulla realtà. La<br />

tensione si mescola con il tema della spiritualità e dei legami<br />

familiari, creando un thriller che si interroga sui diritti dell'individuo e<br />

sui doveri dei professionisti della salute mentale.<br />

La pellicola si basa sul vero caso Tarasoff - un oscuro esempio di<br />

come il sistema a volte fallisce nel distinguere tra etica e legge.<br />

Questo caso di cronaca getta un'ombra lunga sulla comunità<br />

psichiatrica, portando alla luce la problematica delle responsabilità<br />

professionali rispetto all'obbligo<br />

civile, sfidando il pubblico a considerare fino a che punto un medico<br />

possa e debba essere tenuto responsabile per le azioni dei propri<br />

pazienti.<br />

Il cast internazionale include Catherine McCormack, Luca<br />

Barbareschi, Adam James e Adrian Lester, e promette una<br />

performance di alto livello, capace di immergere lo spettatore in uno<br />

scenario dove le differenze culturali e personali si scontrano con il<br />

clamore pubblico ed i dettami della professione, ponendo in<br />

discussione il ruolo stesso della giustizia. Un film prodotto da Èliseo<br />

Entertainment in collaborazione con Rai Cinema, "The Penitent" è<br />

una critica intensa alla società moderna e ad un sistema giudiziario<br />

che a volte sembra aver perso il proprio cammino verso la verità.<br />

Quindi la domanda "Chi è il mostro?" rimane sospesa, eco di un<br />

dilemma senza tempo che sfida ogni spettatore a cercare risposte<br />

dentro e fuori lo schermo, invitando a un'introspezione profonda sul<br />

significato di giustizia e moralità. Con "Il Penitente", la linea tra<br />

realtà e percezione diventa sempre più sfumata, lasciando una<br />

traccia di interrogativi morali che persistono ben oltre la conclusione<br />

del film.<br />

Francesco Leone (@gliindecisi18)


Un documentario che testimonia come<br />

la Danza sia una speranza per curare il<br />

Parkinson.<br />

di Fabrizio Silvestri


Nel cuore profondo dell'Italia rurale, un terreno fertile non solo per la<br />

coltivazione dei campi ma anche per il fiorire delle passioni umane, emerge la<br />

storia di Claudio e Ivana, due anime vibranti condensate in un documentario<br />

toccante e ispiratore intitolato "Il Tango della Vita". Questo film non è<br />

semplicemente un tributo alla danza, ma una finestra aperta sull'umana<br />

resilienza e sulla terapia della passione contro le avversità della vita.<br />

Claudio, un contadino dalla forza interiore silenziosa ma indomabile, e Ivana,<br />

una sarta dalle mani suadenti e precise, condividono non solo il letto e il pane,<br />

ma un sogno dalle tonalità emotive forti come il nero e il rosso dei loro abiti da<br />

tango: ballare a Buenos Aires, nel cuore pulsante dell'arte che li ha uniti. Ma in<br />

questa melodia di vita, una nota stonata si è fatta spazio: il Parkinson, una<br />

malattia neuro-degenerativa capace di imbrigliare il corpo<br />

Vent'anni fa, la prognosi per Claudio era cupa e senza speranza. I dottori<br />

prevedevano una rapida sconfitta davanti a questo implacabile nemico, una<br />

resa ineluttabile che avrebbe confinato Claudio su una sedia a rotelle. Ma la<br />

storia di Claudio e Ivana non conosce spartiti pre-scritti o finali già composti.<br />

Contrariamente ad ogni aspettativa, Claudio non soltanto cammina e lavora la<br />

terra, dimostrando la potenza insita nel legame tra uomo e natura, ma balla e,<br />

con Ivana, diventa un faro di speranza per tutti quelli che affrontano lo stesso<br />

nemico invisibile. Il tango, con i suoi passi misurati e la sua intensa corporeità,<br />

si trasforma in terapia, in una medicina senza effetti collaterali se non quelli<br />

dell'allegria e della condivisione<br />

La loro avventura diventa fonte di ispirazione talmente profonda che riesce ad<br />

oltrepassare i confini del loro piccolo mondo, arrivando a toccare il cuore del<br />

celebre compositore lettone Arturs Maskats e della stella internazionale della<br />

fisarmonica, Ksenija Sidorova. Insieme, creano una sintesi artistica che<br />

trascende l'uditorio classico, un tango che è preghiera, griglia e innalzamento.<br />

Tuttavia, quando il sogno di Buenos Aires sembra finalmente a portata di<br />

mano, la realtà riafferma il suo potere con un improvviso ricovero di Claudio. Il<br />

documentario, però, non si arrende al pathos di un incidente del destino; al<br />

contrario, diventa una celebrazione dell'indomita volontà umana che rifiuta di<br />

danzare al ritmo imposto dal Parkinson.<br />

"Il Tango della Vita" è quindi una testimonianza dell'importanza della danza<br />

terapia, un rimedio che non si limita a lenire il corpo, ma che piuttosto invita a<br />

una gioia condivisa, capace di alleviare anche il peso delle giornate più grigie.<br />

È un inno alla vita, alla lotta e all'amore che si estende ben oltre la sala da<br />

ballo, invitandoci tutti a danzare attraverso le tempeste della vita con la forza e<br />

la grazia di chi sa che ogni passo può essere un segno di trionfo sulle<br />

avversità. "Il Tango della Vita" non è soltanto il racconto di Claudio e Ivana, ma<br />

è il simbolo di un viaggio collettivo, una coreografia universale in cui ogni<br />

movimento racchiude la tenacia dell'animo umano.<br />

Il tango, infatti, non è semplice danza: è un dialogo, è l'espressione di una<br />

storia senza parole che racconta di sfide, di cadute e di rinascite. Così come<br />

Claudio, con ogni movimento sinuoso, sfida la rigidità impostagli dalla malattia,<br />

il documentario ribadisce che la danza può essere una forma potente di<br />

comunicazione e di terapia, una lingua universale che tutti possono parlare e<br />

capire, indipendentemente dai limiti fisici o dalle barriere architettoniche.


Matteo Garrone porta un'Epopea<br />

Migratoria all'Assalto degli Oscar


Con la prestigiosa cerimonia degli Academy Award ormai alle porte, prevista per il 10 marzo, l'attenzione si<br />

concentra su "Io Capitano", il film di Matteo Garrone che ha segnato il ritorno dell'Italia nella corsa all'Oscar. In un<br />

panorama cinematografico alla ricerca di rinnovamento post-lockdown, la pellicola si candida come fenomeno<br />

dell'anno, puntando a conquistare la statuetta per il miglior film internazionale. Anche il New York Times ha reso<br />

omaggio a questo capolavoro con un articolo pubblicato a fine Febbraio nel quale ne esalta le qualità, sottolineando<br />

la capacità di Garrone di trasportare lo spettatore all'interno di una narrazione tanto coinvolgente quanto<br />

imprescindibile. Nel pezzo dal titolo "Io Capitano review: a migration odyssey", si elogia la visione del regista,<br />

capace di unire una spietata descrizione della realtà a una profonda umanità, attraverso un racconto visivo che non<br />

lascia ambiguità interpretative.<br />

Garrone, conosciuto per la sua crudezza narrativa, è definito dal quotidiano come un maestro nella rappresentazione<br />

della "bassezza umana", utilizzando una cinematografia che alterna con maestria primi piani e campi lunghi. Questo<br />

approccio visivo permette di esplorare la complessità emotiva di Seydou e Moussa, i giovani protagonisti che si<br />

avventurano in un periglioso viaggio in cerca di speranza e salvezza. Attraversando il deserto e affrontando orrori<br />

inimmaginabili in Libia, le loro storie personificano il dramma universale della migrazione.<br />

Le scene ambientate in Libia, dove i migranti sono esposti a tortura e schiavitù, rappresentano alcuni dei momenti<br />

più toccanti e difficili da digerire del film. Tuttavia, l'intensità di queste sequenze non scade mai in puro sadismo. Al<br />

contrario, Garrone centra il focus sulla resilienza e sulla ricchezza interiore dei suoi personaggi, rendendoli icone di<br />

una tragedia umana che supera i confini del cinema.<br />

"Io Capitano" è quindi più di un film; è un monito, un'appassionata chiamata all'empatia e alla comprensione in un<br />

mondo che troppo spesso chiude gli occhi di fronte alle sofferenze altrui. Con la nomination all'Oscar, Matteo<br />

Garrone non solo ha rialzato l'asticella del cinema italiano su un palcoscenico globale, ma ha anche acceso un<br />

riflettore su questioni di stringente attualità, invitando pubblico e critica a riflettere profondamente sulle tematiche<br />

delicate da lui trattate.<br />

Mentre "Io Capitano"( ndr l’articolo è stato redatto a fine Febbraio) si prepara a confrontarsi con avversari del calibro<br />

internazionale come "La zona d’interesse" di Jonathan Glazer e "Perfect days" di Wim Wenders, l'auspicio è che<br />

nonostante il risultato della notte degli Oscar, il film possa continuare a incantare ed emozionare il pubblico.<br />

Ricevere la “Stautetta” sarebbe un significativo riconoscimento per tutte le storie di lotta, speranza e coraggio che<br />

"Io Capitano" ha portato sullo schermo con ineguagliabile maestria.


di Fabrizio Silvestri<br />

Al Bano e Domenico Modugno


Il Festival della Canzone Italiana di Sanremo, un evento che da<br />

oltre settant'anni incanta e coinvolge tutto il Paese, è molto più<br />

di un semplice spettacolo musicale. Questa istituzione è<br />

diventata un vero e proprio emblema dell'Italia, catturando le<br />

passioni, le polemiche ed i sentimenti di intere generazioni. Il<br />

documentario, che porta lo stesso nome, si propone di indagare<br />

e celebrare l'essenza di questo fenomeno unico, consentendo<br />

al pubblico di riscoprire e capire appieno il radicato impatto del<br />

festival sul tessuto stesso della società italiana.<br />

In un'epoca in cui la musica è diventata una forma d'arte<br />

sempre più globale e trasversale, "Perché Sanremo è<br />

Sanremo?" rappresenta un omaggio alla peculiarità di questo<br />

evento che, con i suoi pregi e difetti, ha saputo incarnare e<br />

rispecchiare l'identità nazionale. Il documentario non si limita ad<br />

esaminare la storia e le gesta di grandi artisti e ospiti, ma svela<br />

anche retroscena e dietro le quinte che hanno segnato gli<br />

spettacoli e le competizioni. Il Festival emerge come un vero<br />

crocevia non solo della musica, ma come specchio di scenari<br />

sociali, politici e culturali che hanno temprato la nazione nel<br />

corso dei decenni.<br />

Attraverso questo viaggio nella leggenda di Sanremo, il<br />

documentario rende un tributo vibrante alla straordinaria varietà<br />

di canzoni, eventi, personaggi e controversie che hanno<br />

contribuito a plasmare la storia del Festival. Guardando indietro<br />

nel tempo, si intrecciano storie e momenti indelebili che hanno<br />

segnato non solo la musica, ma anche l'essenza stessa del<br />

patrimonio culturale e sociale dell'Italia.<br />

Con una narrazione appassionata e coinvolgente, "Perché<br />

Sanremo è Sanremo?" fa emergere la ricchezza emotiva e<br />

culturale del contesto aristoniano, offrendo una prospettiva<br />

unica prima intuita su ciò che rende il Festival della Canzone<br />

Italiana così speciale e significativo per l'intera Nazione. Inoltre,<br />

non manca di porre in evidenza i momenti più iconici, le canzoni<br />

intramontabili ed i<br />

personaggi che hanno lasciato un'impronta indelebile nella<br />

storia della manifestazione.<br />

Il documentario, realizzato da Rai Documentari, costituisce una<br />

straordinaria occasione per esplorare e vivere appieno la<br />

straordinaria magia del Festival della Canzone Italiana "Perché<br />

Sanremo è Sanremo?", permettendo al pubblico di riscoprire e<br />

celebrare le storie, le emozioni e la pura magia che fanno del<br />

palco dell'Ariston un crocevia unico e intramontabile della storia<br />

e dell'eccellenza musicale italiana.<br />

Luigi Tenco foto 1 in alto a destra<br />

a seguire Anna Oxa e Rino Gaetano,<br />

Caterina Caselli , Al Bano e Pippo Baudo<br />

foto a sinistra Rino Gaetano<br />

gentile concessione ufficio Stampa Teatro Eliseo e Teche Rai


La nuova incarnazione della Divina Commedia<br />

in chiave moderna conquista ancora i Teatri Italiani<br />

Il mondo del teatro è impazzito per la rinomata<br />

“La Divina Commedia Opera Musical”; prodotta<br />

da MIC International Company, è tornata ad<br />

incantare il pubblico anche in questo inizio <strong>2024</strong>.<br />

Questo spettacolo, che ha già ottenuto un<br />

grande successo nei principali teatri italiani,<br />

promette ancora una rinascita di potenza e<br />

bellezza eccezionale.<br />

La regia del musical è affidata al talento di<br />

Andrea Ortis, coadiuvato da Gianmario Pagano<br />

nella cura dei testi, mentre la colonna sonora<br />

porta la firma di Marco Frisina. L'edizione del<br />

<strong>2024</strong> si arricchisce sensibilmente: i testi<br />

innovativi sono stati ulteriormente affinati e gli<br />

scenari arricchiti da un team creativo<br />

d'eccellenza che puntano a fare di questo evento<br />

un moderno kolossal delle arti sceniche. La<br />

novità più eclatante è l'utilizzo di nuove<br />

tecnologie, con effetti di luci e proiezioni ancora<br />

più evolute, che mirano a stupire il pubblico con<br />

scenari in 3D che cambiano continuamente,<br />

coinvolgendo attivamente gli spettatori<br />

nell'azione.<br />

Dante<br />

Antonello Angiolillo


Beatrice<br />

Myriam Somma<br />

Un elemento di rilievo è l'introduzione di un<br />

nuovo cast e l'immancabile voce narrante del<br />

celebre Giancarlo Giannini, che guideranno il<br />

pubblico attraverso un viaggio sensoriale<br />

senza precedenti. La voce immortale di<br />

Giancarlo Giannini, non solo guida lo<br />

spettatore nei profondi sentieri dell'esistenza<br />

umana rappresentati da Dante ma lo fa<br />

immergere totalmente in una dimensione in cui<br />

ogni parola e suono prende vita davanti ai suoi<br />

occhi. In questo modo, l'esperienza si<br />

trasforma in un viaggio che non si limita al solo<br />

ascolto ma che avvicina il pubblico alla poesia<br />

dantesca in maniera totale, rendendola<br />

accessibile e profondamente coinvolgente per<br />

persone di ogni età e background culturale. La<br />

narrativa divina del sommo poeta viene così<br />

svelata attraverso un dialogo costante tra<br />

classico e contemporaneo, tra il linguaggio<br />

universale della musica e le innovative<br />

espressioni della tecnologia…


La Divina Commedia Opera Musical si posiziona come<br />

un'interpretazione magistrale del viaggio dell'animo<br />

umano, descrivendo con forti contrasti la sua grandezza e<br />

miseria, esplorando vizi, peccati e virtù in uno spettacolo<br />

che trascende il tempo. Questo sforzo ha portato il<br />

musical a ricevere riconoscimenti illustri: l'amata Medaglia<br />

d'oro da parte della Società Dante Alighieri, il titolo di<br />

Miglior Musical al Premio Persefone nelle edizioni 2019 e<br />

2020, e il riconoscimento del Senato della Repubblica e il<br />

patrocinio del Ministero della Cultura nel 2021, senza<br />

dimenticare il costante sostegno morale della Società<br />

Dante Alighieri. Questi successi testimoniano il potere<br />

immutato dell'opera nel toccare il cuore e la mente del<br />

pubblico contemporaneo.<br />

Le tre cantiche che compongono il viaggio – Inferno,<br />

Purgatorio e Paradiso – prendono vita su palco attraverso<br />

proiezioni immersive in 3D, che offrono una nuova<br />

dimensione di fruizione dello spettacolo. La tecnologia<br />

assume un ruolo di primo piano nella narrazione,<br />

facilitando un'esperienza profondamente coinvolgente e<br />

accessibile anche ad un pubblico giovane, aiutandolo a<br />

scoprire o riscoprire la maestosità della visione dantesca.<br />

Con questa imponente operazione culturale, l'eterna<br />

opera di Dante trova una nuova, vibrante espressione, e il<br />

musical si posiziona non come semplice spettacolo, ma<br />

come un vero e proprio ponte culturale tra il passato e il<br />

presente, dimostrando come anche i classici possono<br />

continuare a vivere e ad emozionare in forme sempre<br />

nuove e sorprendenti. La Divina Commedia Opera<br />

Musical è un evento imperdibile, che promette di lasciare<br />

un segno indelebile nel panorama culturale italiano e<br />

stagista internazionale, portando sulle scene<br />

un'interpretazione rivisitata in chiave moderna di uno dei<br />

capolavori più impareggiabili della letteratura mondiale.<br />

Attraverso questa esibizione ricca e dinamica, lo<br />

spettacolo aspira a catturare l'essenza della ricerca<br />

dantesca di giustizia e moralità, sottolineando la sua<br />

rilevanza eterna in una società che continua ad affrontare<br />

la dualità del bene e del male, del peccato e della virtù,<br />

invitando il pubblico a riflettere sul proprio percorso di vita<br />

e sulle scelte che plasmano l'umanità di ciascuno.<br />

La Divina Commedia Opera Musical non è solo uno<br />

spettacolo, ma un vero viaggio attraverso le questioni più<br />

profonde dell'esistenza, apposte secoli fa, rendendole ora<br />

palpabili e vibranti nell'aria che si riempie della musica e<br />

delle voci degli interpreti. Questa rappresentazione<br />

diventa così un ponte tra il passato e il futuro, un dialogo<br />

tra il genio letterario di Dante e l'innovazione<br />

contemporanea delle arti performative, che insieme<br />

creano un tessuto connettivo culturale atemporale. La<br />

Divina Commedia Opera Musical invita a un'esplorazione<br />

senza tempo, dove ogni aspetto dell'umanità è messo in<br />

luce e celebrato attraverso il potente amalgama di parola,<br />

musica e immagine.<br />

Virgilio<br />

Andrea Ortis


Unisciti a noi per celebrare la prossima Giornata Mondiale della Danza. IL 29 aprile torna il Concorso<br />

Multi-Arte "Dillo alla Danza", una straordinaria opportunità per tutti gli artisti: dai ballerini ai pittori, dagli<br />

scrittori ai scultori, dai cantanti, musicisti ai poeti, di mostrare la loro arte.<br />

É arrivando il momento di esprimere il tuo amore per la danza attraverso la tua arte.<br />

Il concorso celebra la convergenza delle arti, offrendo una piattaforma unica per esplorare la danza in<br />

connessione con altre forme artistiche. Invitiamo talenti creativi da tutto il mondo ad iscriversi al concorso<br />

gratuitamente. Le opere più convincenti saranno selezionate per esibirsi nel corso del convegno evento<br />

che si terrà a Roma il 28 aprile presso il Teatro Paganini in via Casilina 1674.<br />

Condividi la tua arte con noi dell’Associazione Stefano Francia EnjoyArt inviandoci un video di 1 minuto<br />

dove ci presenti la tua arte. Le migliori verranno selezionate per partecipare all’evento.<br />

Mostraci ora la tua arte iscrivendoti gratuitamente a Dillo Alla Danza.<br />

Fai conoscere la tua arte ora inviando una email: tuttoballo20@gmail.com.<br />

Ingresso su prenotazione all’email Tuttoballo20@gmail.com oppure whatsapp +<strong>39</strong> 335 435168.


LES ÉTOILES, LA DANZA<br />

MONDIALE A ROMA<br />

Simkin photo Vincenzo Cositore<br />

Il prestigioso gala internazionale di danza "Les Étoiles", sotto la guida del maestro Daniele Cipriani, promette di incantare<br />

l'Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma dal 15 al 17 marzo. Questo evento, che si svolgerà per quattro<br />

rappresentazioni dopo un'espansione dovuta all'elevata richiesta del pubblico, vedrà la partecipazione di artisti di alto calibro<br />

da tutto il mondo per celebrare la diversità e la vitalità della danza classica e contemporanea. Bakhtiyar Adamzhan, Sergio<br />

Bernal, Maia Makhateli, Daniil Simkin, Tiler Peck e Roman Mejia, quest'ultimi interpreti dello stile distintivo di George<br />

Balanchine, saranno solo alcuni dei nomi illustri presenti. Confermati anche il ritorno di Alessandro Frola dell'Hamburg<br />

Ballett e la novità Claudia García Carriera e Dani Hernández, eredi della leggenda della danza Alicia Alonso. Giada Rossi,<br />

danzatrice italiana, completa il cast di eccezione, promettendo interpretazioni classiche di Petipa e Grigorovich insieme ad<br />

Adamzhan e Frola. L'evento si distingue per la sua enfasi sull'inclusione e l'accessibilità, con Lutz Förster che proporrà una<br />

coreografia basata sulla lingua dei segni integrata nei lavori di Pina Bausch.<br />

"Les Étoiles" non è soltanto un gala, ma una vera e propria celebrazione della danza come arte universale. Esplorando una<br />

vasta gamma di espressioni, dal potere dei classici di Tchaikovsky a moderne coreografie accompagnate dai costumi di<br />

Valentino, l'evento promette di essere una straordinaria celebrazione di tecnica, emozione e narrazione. Un momento<br />

culminante sarà rappresentato da una performance in lingua dei segni, sottolineando l'impegno verso l'inclusione e<br />

dimostrando l'impatto universale della danza. Gli spettatori vivranno un'esperienza che trascende barriere e lingue, riunendo<br />

tutti in un viaggio emotivo e condiviso. "Les Étoiles" sottolinea l'importanza dell'arte nella società, invitando a celebrare la<br />

bellezza dell'espressione umana attraverso la performance, e riaffermando il ruolo della danza come linguaggio globale che<br />

trascende le differenze culturali e sociali.<br />

Maia Makhateli, Bakhtiyar Adamzhan - Les Etoiles, Bologna 2023_


Bernal_foto Jack Devant_les etoiles<br />

Tra i danzatori che si esibiranno gli spettatori saranno felici di ritrovare ‘beniamini’ del gala come il<br />

kazako Bakhtiyar Adamzhan (Opera di Astana), lo spagnolo Sergio Bernal (Sergio Bernal Dance Company,<br />

danzerà nei giorni 15 e 16), la georgiana Maia Makhateli (Het Nationale Ballet di Amsterdam), il russotedesco<br />

Daniil Simkin e l'americana Tiler Peck che arriva, insieme al texano Roman Mejia, dal New York<br />

City Ballet, entrambi sprizzanti lo spirito e lo stile velocissimo del leggendario nume tutelare della grande<br />

compagnia statunitense, George Balanchine. Tra le "new entry" di quest'edizione di Les Étoiles ci sono i<br />

cubani Claudia García Carriera e Dani Hernández che giungeranno carichi del prezioso retaggio di un'altra<br />

leggenda della danza mondiale, la "prima ballerina assoluta" Alicia Alonso, fondatrice del Ballet Nacional<br />

de Cuba (la compagnia da cui proviene la coppia), colei che, aggiungendo alle linee stilizzate del balletto<br />

classico le 'spezie' della gioiosa esuberanza latino-americana, rese l'isola caraibica una delle grandi patrie<br />

della danza. La stessa esuberanza che trapela dal temperamento del messicano Isaac Hernández (già<br />

English National Ballet) il quale, parallelamente ad essere uno dei danzatori più apprezzati<br />

internazionalmente, ha a suo attivo anche una carriera di attore (visto, tra l'altro, nel ruolo di Lázaro nella<br />

serie Netflix Qualcuno deve morire).


MAMMA MIA!<br />

Il grande fenomeno internazionale della commedia musicale "MAMMA MIA!" a 25 anni dal<br />

debutto londinese è pronto a conquistare il pubblico italiano con un tour che farà tappa a<br />

Trieste dal 23 al 27 aprile 2025 e a Milano dal 30 aprile all'11 maggio 2025.<br />

Il musical ha entusiasmato oltre 65 milioni di spettatori con 50 produzioni in 16 lingue<br />

diverse. È stato presentato in più di 450 grandi città in tutto il mondo diventando un<br />

fenomeno globale più velocemente di qualsiasi altro musical nella storia.<br />

MAMMA MIA! the Movie, prodotto da Judy Craymer nel 2008, è diventato il film musicale<br />

live action con i maggiori incassi di tutti i tempi alla sua uscita e il secondo film, MAMMA<br />

MIA! HERE WE GO AGAIN, (2018), è il sequel di maggior successo di un film musicale.


Il grande fenomeno internazionale della commedia musicale "MAMMA MIA!" è pronto a conquistare il<br />

pubblico italiano con un tour che farà tappa a Trieste dal 23 al 27 aprile 2025 e a Milano dal 30 aprile all'11<br />

maggio 2025. I teatri Rossetti e Arcimboldi si trasformeranno magicamente in una suggestiva isola greca<br />

per ospitare uno spettacolo indimenticabile che racconta una storia intrisa di amore, famiglia e amicizia,<br />

ispirata dai successi senza tempo degli ABBA.<br />

"MAMMA MIA!" è una delle storie più celebri al mondo, che segue le vicende di Sophie Sheridan alla vigilia<br />

del suo matrimonio e la sua ricerca per svelare l'identità del vero padre, coinvolgendo tre uomini significativi<br />

del passato di sua madre, Donna. Ambientato su un'incantevole isola greca, il musical è una commedia<br />

avvincente e divertente che si dipana tra la magia delle indimenticabili canzoni degli ABBA.<br />

Festeggiando il 25° anniversario dal debutto nel West End londinese nel 1999, "MAMMA MIA!" ha incantato<br />

oltre 65 milioni di spettatori in tutto il mondo con 50 produzioni in 16 lingue diverse. Il musical ha toccato<br />

cuori e anime in più di 450 città globali, diventando uno dei fenomeni teatrali più rilevanti e rapidamente<br />

diffusi nella storia della musica.<br />

La trasposizione cinematografica di "MAMMA MIA!" nel 2008, prodotta da Judy Craymer, si è affermata<br />

come il film musicale live action di maggior successo al momento dell'uscita, mentre il sequel "MAMMA<br />

MIA! HERE WE GO AGAIN" del 2018 è diventato il sequel di maggior successo di un film musicale. Con la<br />

straordinaria musica e i testi di Benny Andersson e Björn Ulvaeus, il musical è stato scritto da Catherine<br />

Johnson, diretto da Phyllida Lloyd e coreografato da Anthony Van Laast.<br />

Con scenografie e costumi di Mark Thompson, design luci di Howard Harrison, sound design di Andrew<br />

Bruce e Bobby Aitken, direzione musicale e arrangiamenti di Martin Koch, "MAMMA MIA!" trova vita grazie<br />

alla visione e alla cura di Judy Craymer, Richard East e Björn Ulvaeus, per Littlestar in collaborazione con<br />

Universal e NGM. Un'esperienza teatrale straordinaria e indimenticabile, che celebra la musica, la storia e il<br />

fascino intramontabile della commedia musicale "MAMMA MIA!".<br />

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La commovente e avvincente serie televisiva "Mare Fuori", che ha catturato il cuore del pubblico italiano e<br />

internazionale, sbarca per la prima volta sul palcoscenico teatrale con un musical diretto dal talentuoso Alessandro<br />

Siani. Dopo il successo travolgente ottenuto al Teatro Augusteo di Napoli lo scorso dicembre, lo spettacolo<br />

approda anche al TAM Teatro Arcimboldi di Milano dal 13 al 18 febbraio 204, portando con sé l'atmosfera unica e<br />

coinvolgente della serie originale.<br />

La trasposizione teatrale di "Mare Fuori" non solo rende omaggio alla serie televisiva, ma anche arricchisce<br />

l'esperienza con brani musicali originali, creando una nuova dimensione di emozioni e coinvolgimento per il<br />

pubblico. Tra i protagonisti di questo straordinario musical troviamo volti noti della serie, tra cui Maria Esposito,<br />

meglio conosciuta come Rosa Ricci, personaggio rivelazione amato ed enigmatico della serie.<br />

Accanto a Maria Esposito, lo spettacolo vede la partecipazione di altri affezionati personaggi della serie, interpretati<br />

da attori talentuosi come Enrico Tijani, Antonio Orefice, Giuseppe Pirozzi, Antonio D’Aquino e Carmen Pommella.<br />

Ma una delle grandi sorprese del cast principale è il cantautore Andrea Sannino, già noto per il suo ruolo da<br />

protagonista nel musical "Scugnizzi" di Claudio Mattone, che si appresta a offrire una straordinaria performance<br />

sul palcoscenico con un nuovo spettacolo musicale.<br />

Lo spettacolo musicale si svolge nel carcere minorile di Nisida, un ambiente carico di emozioni e tensioni, dove si<br />

racconta in modo profondo e crudo la vita di un gruppo di ragazzi. Dietro le sbarre, alla vista del "Mare fuori", si<br />

schiude un orizzonte di libertà e speranza, un contrasto struggente tra realtà e desiderio, tra il senso di prigionia e<br />

il richiamo dell'infinito orizzonte marino.<br />

Alessandro Siani, mente creativa dietro questa trasposizione teatrale, condivide il desiderio di portare in scena una<br />

realtà cruda, ma anche toccante, dando voce a una gioventù sofferente e vibrante che si confronta con un destino<br />

difficile. Il cast di "Mare Fuori" abbraccia questa sfida con entusiasmo, portando in scena non solo un racconto<br />

sulla dura realtà di Napoli, ma anche una riflessione profonda sull'animo umano, spaziando dalle lacrime amare alle<br />

risate sincere, pronto ad emozionare e coinvolgere il pubblico con la forza delle proprie storie e dei propri sogni.<br />

Mare Fuori - Il Musical dopo il Brancaccio di Roma cotinua a girare i teatri d’Italia, da Avellino a Ragusa.


Una serata straordinaria e ricca di emozioni attende il pubblico del Teatro Arcimboldi con il ritorno della Milonga<br />

per una seconda edizione affascinante. Gli appassionati di tango sono invitati a partecipare a questa straordinaria<br />

serata di ballo il lunedì 4 marzo <strong>2024</strong>, dalle ore 21:00, nel foyer del TAM, in un'esperienza che promette di essere<br />

indimenticabile.<br />

A guidare la musica e a far battere il cuore di tutti i presenti sarà il DJ Punto y Branca, che saprà creare l'atmosfera<br />

ideale per ballare al ritmo coinvolgente dell'orchestra Tango Spleen. La serata raggiungerà il suo culmine alle 23:30<br />

con le meravigliose esibizioni dei ballerini Edwin Olarte e Vittoria Franchina, accompagnati dagli ospiti speciali<br />

Antonella Albano, Maurizio Licitra e Mick Zeni, tre talentuosi ballerini con un background prestigioso.<br />

Edwin Olarte e Vittoria Franchina sono ballerini di tango di fama internazionale, riconosciuti per le loro<br />

straordinarie performance sia in contesti di tango salon che di escenario. Semifinalisti e finalisti del mondiale di<br />

tango a Buenos Aires, i due artisti sono attualmente impegnati in Europa in importanti festival ed eventi di tango,<br />

portando la passione e l'arte del tango in giro per il mondo.<br />

La coppia, che quest'anno si esibirà in tour in Italia, Francia, Irlanda, Grecia, Slovenia, Colombia e Argentina, porta<br />

con sé non solo talento e grinta, ma anche una profonda conoscenza e rispetto per la tradizione del tango. Come<br />

organizzatori di importanti eventi come la Vacanza Tango Colombia e il Sanremo Tango Festival, Edwin e Vittoria<br />

sono impegnati nell'insegnamento e nella diffusione della cultura del tango, offrendo corsi regolari a Milano e<br />

Reggio Emilia tramite la loro associazione Esquina del Arte.<br />

L'incontro tra la passione per il tango e il talento di artisti del calibro di Edwin Olarte, Vittoria Franchina e degli<br />

ospiti speciali promette di trasformare la serata della Milonga al Teatro Arcimboldi in un'esperienza mozzafiato,<br />

dove la musica e la danza si fondono in un abbraccio appassionato e coinvolgente. Una serata da non perdere per<br />

gli amanti del tango e per coloro che desiderano immergersi nella magia di questa affascinante danza argentina.


Unisciti a noi per celebrare la prossima Giornata Mondiale della Danza. IL 29 aprile torna il Concorso<br />

Multi-Arte "Dillo alla Danza", una straordinaria opportunità per tutti gli artisti: dai ballerini ai pittori, dagli<br />

scrittori ai scultori, dai cantanti, musicisti ai poeti, di mostrare la loro arte.<br />

É arrivando il momento di esprimere il tuo amore per la danza attraverso la tua arte.<br />

Il concorso celebra la convergenza delle arti, offrendo una piattaforma unica per esplorare la danza in<br />

connessione con altre forme artistiche. Invitiamo talenti creativi da tutto il mondo ad iscriversi al concorso<br />

gratuitamente. Le opere più convincenti saranno selezionate per esibirsi nel corso del convegno evento<br />

che si terrà a Roma il 28 aprile presso il Teatro Paganini in via Casilina 1674.<br />

Condividi la tua arte con noi dell’Associazione Stefano Francia EnjoyArt inviandoci un video di 1 minuto<br />

dove ci presenti la tua arte. Le migliori verranno selezionate per partecipare all’evento.<br />

Mostraci ora la tua arte iscrivendoti gratuitamente a Dillo Alla Danza.<br />

Fai conoscere la tua arte ora inviando una email: tuttoballo20@gmail.com.<br />

Ingresso su prenotazione all’email Tuttoballo20@gmail.com oppure whatsapp +<strong>39</strong> 335 435168.


Un inno gioioso alla vita e a tutto ciò che essa porta inevitabilmente con sé, gioia, amore, rabbia, dolore. Open è uno show<br />

che torna a grande richiesta sui palcoscenici italiani e che per questa nuova edizione si presenta con una grande novità: il<br />

cast, totalmente rinnovato, annovera giovani e talentuosi ballerini provenienti da quella incredibile factory di talenti che è<br />

Amici di Maria De Filippi. Artisti che il pubblico italiano ha già amato e applaudito come Klaudia Pepa, Samuelino Antinelli,<br />

Claudia Bentrovato, Oliviero Bifulco, Miguel Chavez, Mimmina Ciccarelli, Rosa Di Grazia e Christian Stefanelli.<br />

OPEN nasce a Los Angeles nel 2012 e debutta per la prima volta a Civitanova Marche nel novembre dello stesso anno per<br />

poi proseguire la tournée nei principali teatri italiani fino al 2014. Nel 2016 debutta negli Stati Uniti. Torna in scena, sempre<br />

applauditissimo, più volte fino alla scorsa edizione del 2021 quando nuovamente viene accolto con grande entusiasmo sui<br />

palcoscenici italiani fra i quali quello del Teatro Arcimboldi di Milano. Questo nuovo tour <strong>2024</strong>, con i ragazzi di Amici che<br />

daranno nuova energia e linfa vitale alle geniali coreografie di Ezralow, porterà ancora lo show nelle più importanti città<br />

italiane.


Scritto da Daniel Ezralow a quattro mani con la moglie Arabella Holzbog, OPEN è un<br />

patchwork di piccole storie che strizzano l'occhio allo spettatore con numeri a effetto,<br />

multimedialità, ironia e umorismo, all'insegna del più puro entertainment. La musica<br />

classica si mescola alla danza contemporanea per dare vita a momenti di alta intensità<br />

emotiva e grande bravura tecnica.<br />

“E’ un antidoto alla complicazione della vita", come dichiara lo stesso Ezralow. Uno<br />

spettacolare inno alla libertà creativa, al ciclo della vita e alla rivisitazione dei successi da lui<br />

creati, volto a trasportare il pubblico in una nuova dimensione dove umorismo e intensità<br />

danno vita a una miscela esplosiva di straordinaria fantasia creativa ed emozione scenica.<br />

“Io e mia moglie Arabella abbiamo pensato di intitolare lo spettacolo Open perché è una<br />

parola che, con le sue quattro lettere molto bilanciate ha in sé tanta energia. Open vuol dire<br />

aperto al mondo, al lavoro, al business, agli altri. Bisogna guardare al presente senza<br />

remore, appunto con mente aperta La vita è spesso pesante, ma abbiamo tanta energia<br />

positiva che aiuta a risolvere i problemi. Il titolo fa riferimento a un’apertura culturale ma<br />

anche stilistica. A me piace mescolare.”<br />

Sul palcoscenico, oltre ad una scenografia molto semplice composta di quattro pannelli su<br />

cui vengono proiettati una successione di quadri visivi e vignette in movimento, vi sono i<br />

danzatori che, nelle numerose sequenze di gruppo così come negli assoli, coniugano con<br />

scioltezza il linguaggio neoclassico e la modern dance, incantando il pubblico in un mix tra<br />

sorpresa, divertimento, leggerezza e agilità. Si susseguono emozioni e sensazioni<br />

differenti, come l’ironia, il dolore, o la speranza, fino ad arrivare a toccare il tema<br />

dell’ecologia.<br />

L’arte, dice Ezralow, “è l’unica arma che l’uomo possiede per superare momenti di crisi,<br />

perché dà gioia, voglia di vivere e senso alla vita. Ed è proprio nei momenti di crisi che, chi<br />

ce l’ha, tira fuori tutta la propria creatività. L’arte è una delle rare cose che non può andare<br />

indietro, ma solo avanti”.<br />

Open riesce a catturare il pubblico dal primo minuto, senza battute d’arresto, con la sua<br />

energia coinvolgente. Open è un consiglio, un invito che Ezralow rivolge al pubblico:<br />

apritevi al mondo, alla vita, all’amore, progettate di lasciarvi sorprendere.<br />

TOUR ITALIANO <strong>2024</strong><br />

Fino al 3 marzo: Roma, Teatro Olimpico<br />

4 marzo: Assisi (PG), Teatro Lyrick<br />

7 marzo: Mantova, Teatro Sociale<br />

11 marzo: Bari, Teatro Team<br />

12 marzo: Pescara, Teatro Massimo<br />

14 marzo: Piacenza, Teatro Politeama<br />

15 marzo: Genova, Politeama Genovese<br />

16 marzo: Voghera (PV), Teatro Valentino Garavani 17 marzo: Varese, Teatro di Varese<br />

19 marzo: Bologna, Teatro Celebrazioni


VINCENZO CAPUA<br />

Il sogno continua con “Faccio il cantautore”<br />

di Lisa Bernardini


Vincenzo Capua non si ferma : come<br />

ogni cantautore di successo che si<br />

rispetti, continua imperterrito il suo<br />

percorso professionale, in radio e tv.<br />

Ed è proprio con il suo “Faccio il<br />

Cantautore”, atteso album, che il<br />

viaggio dell’ artista romano si<br />

consolida con successo, tra<br />

apprezzamenti di critica e di pubblico.<br />

Il suo ultimo lavoro, disponibile sia in<br />

versione digitale che in cd fisico,<br />

rende orgoglioso il noto interprete,<br />

famoso al grande pubblico anche<br />

come speaker radiofonico di Radio<br />

Italia Anni '60. Il disco contiene 12<br />

brani tra cui il primo singolo estratto<br />

“Ci credi ancora” in duetto con<br />

Pierdavide Carone. Volto televisivo<br />

da Edicolafiore a L'anno che verrà<br />

del Capodanno di Rai 1 a Viva Rai 2,<br />

nonché opinionista di Uno Mattina<br />

sempre su Rai 1, Vincenzo Capua<br />

racconta sul brano: “’Ci credi ancora’<br />

parla di quanto sia cambiato il mondo<br />

ai giorni d'oggi. Non sappiamo più se<br />

possiamo credere nelle favole, nella<br />

gente, nella società o nella<br />

televisione. L'unica ancora di<br />

salvezza che ci è rimasta è l'amore.<br />

Per rendere ancora più forte questo messaggio ho<br />

chiamato un amico, a mio parere uno dei più grandi<br />

cantautori che abbiamo in Italia, Pierdavide Carone. Nel<br />

testo poi c'era anche un riferimento a Lucio Dalla e sono<br />

onorato che a cantare quella frase sia stato proprio<br />

Pierdavide, che con Lucio ha partecipato al Festival di<br />

Sanremo."<br />

Nelle 12 tracce dell'album ci sono anche gli ultimi singoli<br />

di Vincenzo, come “Bella”, “Nella mia pelle”, “Venerdì<br />

13”, “Polvere” e “Weekend”. Sono brani che hanno<br />

ricevuto numerosi apprezzamenti da parte del pubblico.<br />

Il cd contiene inoltre “Quando sarò bambino”, canzone<br />

che ha fatto da colonna sonora all'omonimo film con<br />

Sergio Rubini, distribuito nei cinema di tutta Italia.<br />

Vincenzo Capua lavorava al progetto dell’album da tanto<br />

tempo. Pubblicato dall'etichetta della Nazionale Italiana<br />

Cantanti in coedizione con Tycaua, ha la produzione<br />

artistica di Davide Gobello in 9 canzoni e Massimo Idà<br />

nelle altre 3. La copertina è di Giulia Nappi dello Studio<br />

Grafico Boccadoro. Il videoclip di “Ci credi ancora” è a<br />

cura di Gianluca Di Bella.<br />

Capua sul web:<br />

IG: https://www.instagram.com/vincenzocapua/<br />

FB: https://www.facebook.com/vincenzocapuaofficial<br />

Spotify: https://open.spotify.com/artist/09vWGNp18qnRQRQGh4Ucq9


ADOLFO<br />

DURANTE<br />

“LA VITA CHE VA”<br />

David Grossman scriveva che ‘La cosa più preziosa che puoi<br />

ricevere da chi ami è il suo tempo’ e Adolfo canta il trascorrere<br />

della vita in chiave intima e personale nel suo passaggio<br />

eternamente votato a una felicità utopistica, in cui l’unico antidoto<br />

agli affanni e alle sofferenze è rappresentato dalla<br />

consapevolezza dei propri sentimenti vissuti nella loro interezza e<br />

in piena libertà.<br />

‘La vita che va’, come un inno alla vita in cui il nostro tempo<br />

diventa un bene inestimabile da proteggere e preservare, viene<br />

raccontata con cifra stilistica unica e riconoscibile, dalla voce di<br />

Adolfo Durante, artista che ha abituato il suo pubblico a brani<br />

inediti raffinati e d’autore, che attraversano generi e stili<br />

musicali anche molto diversi tra loro. Nel video del brano,<br />

girato da Alessio Caglioni (Ivica S.r.l.) all’interno del Teatro<br />

Comunale Mauro Pagano a Canneto sull’Oglio (Mantova), la<br />

guest star Giacomo Liuzzi, in arte Peperita, drag queen e<br />

performer di successo, nota per i suoi spettacoli in tutta Italia e<br />

finalista al cooking talent “Bake Off Italia”, impersona lo scorrere<br />

del tempo in chiave poetica e felliniana: il trucco di scena<br />

dell’artista diventa metafora della vita e delle sue contraddizioni.<br />

Oltre al producer e arrangiatore Enrico Andreini, hanno suonato<br />

nel brano numerosi musicisti di fama che hanno contribuito alla<br />

realizzazione del brano: Lorenzo Forti (basso elettrico), Gabriele<br />

Savarese (chitarre classiche e violino), Lucia Sargenti (cori e<br />

textures vocali), Giovanni Versari (master).<br />

Adolfo Durante<br />

Adolfo, distinto da un timbro vocale unico, si è affermato<br />

negli anni 2000, spaziando tra jazz e rock e vincendo<br />

concorsi per emergenti. Nel 2015 lancia "Libertà", un<br />

album con testi di Sandra von Borries e musica di Enrico<br />

Andreini, ottenendo un riconoscimento da "Voci per la<br />

libertà - Una canzone per Amnesty". Collabora poi con il<br />

produttore Alberto Lombardi, pubblicando singoli e l'album<br />

"Questione di corde" nel 2020, con il pianista Enrico<br />

Zanisi. Nel 2022, l'EP "Giorni sospesi" segna una svolta<br />

più rock, e il brano “L’alieno” viene selezionato per un<br />

riconoscimento di Amnesty. Lo stesso anno, rilascia il<br />

singolo “Quanto amore c’è”, promosso da un video di<br />

Alessio Caglioni.


In un mondo musicale che va sempre più verso la ricerca della perfezione, Geepsity ci presenta un punto di vista<br />

radicalmente diverso con il suo ultimo singolo "Non sono perfetto". Questa nuova uscita del giovane artista forlivese,<br />

prodotta da 2.RO sotto l'etichetta Kimura Label, si dipana su una melodia pop dalle tinte malinconiche, narrando<br />

l'universalità del dolore nell'amaro epilogo di una relazione d’amore.<br />

Attraverso il filtro delle sue personalissime lenti poetiche, Geepsity, ci conduce in un viaggio emozionale che promette di<br />

trovare un'eco profonda nell'animo di chi ascolta. Il brano, a suo dire, è "molto personale", una confessione sincera che<br />

ambisce a condividere, e possibilmente alleviare, il peso dell’imperfezione e della fine amorosa.<br />

Il video di accompagnamento, creato dall'estro degli animatori di Roby Manini Studio, presenta l'alter ego animato<br />

dell'artista su una panchina, assorto nella contemplazione di un orizzonte indefinito. Al suo fianco, una figura femminile<br />

appare e svanisce come un ologramma, riflesso visivo della malinconia e della transitorietà che permeano il brano.<br />

Dietro a Geepsity si cela Gianmarco Fregnani, un giovane nato nel 2000, che fin da bambino ha nutrito una profonda<br />

passione per la musica, iniziando con lo studio del sassofono e lasciandosi poi sedurre dall'arte della scrittura sotto<br />

l'influsso del Rap, dell'Hip-Hop, del Pop, dell'Anti-pop e dell'Hyper-pop. A soli 21 anni, quest'artista promettente ha iniziato<br />

a lanciare singoli indipendenti, esplorando la propria identità musicale, e attualmente è al lavoro su un primo EP con<br />

Kimura, segnando uno dei primi, cruciale passi in un'avventura che promette di essere straordinaria. "Non sono perfetto"<br />

non è solo un singolo, ma un manifesto di vulnerabilità e umanità che ricorda a tutti noi che nella musica, come nella vita,<br />

è possibile trovare bellezza e connessione anche nella più profonda imperfezione.


FUSAIFUSA<br />

LAMANA<br />

L'ensemble musicale FusaiFusa ha recentemente rilasciato<br />

il suo primo singolo intitolato "Lamana", che offre<br />

un'esperienza musicale unica e coinvolgente. Composto<br />

da musicisti provenienti da culture antiche e affascinanti<br />

del Mediterraneo, i FusaiFusa si distinguono per la loro<br />

capacità di fondere sonorità tradizionali con elementi<br />

moderni e elettronici, creando così un suono innovativo e<br />

avvincente.<br />

Il nome stesso della band, che deriva da un termine arabo<br />

legato al concetto di mosaico, riflette la loro missione di<br />

creare un'armonia musicale che unisca diversi stili e<br />

culture. Con influenze che vanno dalle sonorità<br />

mediorientali e afro-beat ai ritmi maghrebini e<br />

all'elettronica, i FusaiFusa trasmettono un messaggio di<br />

connessione e unità attraverso la loro musica.<br />

Il singolo "Lamana" segna l'inizio di un viaggio musicale<br />

che culminerà in un album di debutto previsto per marzo<br />

<strong>2024</strong>. Attraverso versi carichi di simbolismo e significato, il<br />

brano invita gli artisti a prendere coscienza del loro ruolo<br />

come voce collettiva e a riconoscere la responsabilità che<br />

hanno nell'incidere sul mondo che li circonda.<br />

Con una combinazione di elementi mistici e politici,<br />

"Lamana" si presenta come un'opera musicale che va oltre<br />

il semplice intrattenimento, incoraggiando l'ascoltatore a<br />

riflettere sulla propria storia e a cercare la consapevolezza<br />

come base per qualsiasi forma di emancipazione. Il ritmo<br />

travolgente e le suadenti melodie del singolo creano<br />

un'esperienza di ascolto coinvolgente, che promette di<br />

lasciare un'impronta duratura nel panorama musicale<br />

contemporaneo.<br />

Ashti Abdo è un talentuoso cantante, polistrumentista e<br />

compositore curdo con una profonda passione per la<br />

musica. Nato ad Aleppo e cresciuto ad Afrin, il suo legame<br />

con la musica ha origini nelle tradizioni del suo villaggio e<br />

nell'interazione con le melodie degli anziani e i suoni<br />

naturali circostanti. Fin da giovane, ha iniziato a cantare<br />

ninne nanne tradizionali e a suonare il tembûr, un tipico<br />

strumento curdo, con la sua famiglia.<br />

Dopo il suo trasferimento in Italia da adolescente, Ashti ha<br />

continuato a coltivare la sua passione musicale in modo<br />

indipendente, esibendosi da solo come artista e<br />

collaborando con varie formazioni musicali. Ha partecipato<br />

a progetti come Domo Emigrantes e Piccola Banda<br />

Rebelde canta De André, e ha creato il progetto Beja,<br />

focalizzato sull'improvvisazione e l'interpretazione della<br />

guerra.<br />

Il suo talento e impegno nel campo musicale gli hanno<br />

fruttato premi come il DoReMiFaSud, che promuove<br />

l'integrazione culturale attraverso la musica. Ashti ha avuto<br />

anche l'opportunità di esibirsi come solista in eventi<br />

prestigiosi come il Concerto di Capodanno del 2020 al<br />

Teatro Massimo di Palermo. Attualmente, Ashti Abdo è<br />

coinvolto in vari progetti musicali, inclusi collaborazioni con<br />

Manuel Buda e Fabio Marconi nel trio, producendo album<br />

acclamati come "Karsilama" e "Oltremura". Insieme al<br />

gruppo FusaiFusa, Ashti continua a distinguersi come una<br />

figura di spicco nel panorama musicale contemporaneo,<br />

dimostrando una versatilità e un'impegno che lo<br />

contraddistinguono.


YOSH WHALE<br />

NON LO-FI<br />

Il gruppo campano Yosh Whale ha fatto un ritorno trionfale sulla scena musicale il 26<br />

gennaio con il lancio del loro ultimo singolo intitolato "Non lo-fi". Quest'ultimo brano,<br />

pubblicato per peermusic ITALY, vede la band esplorare nuove sonorità e un<br />

approccio pop alternativo che spazia tra l'indie e l'elettronica. Con influenze hyper<br />

pop e chitarre elettriche distorte, "Non lo-fi" è un mix di suoni e parole che si<br />

mescolano in un ritornello pop dal ritmo avvincente, con accelerazioni e decelerazioni<br />

che conducono l'ascoltatore in un viaggio musicale avvincente.<br />

Il brano evoca una vasta gamma di ambienti, dalle campagne alla città, passando per il mare, riflettendo le diverse esperienze e<br />

influenze della band. Yosh Whale ha descritto il brano come un omaggio al loro territorio, con immagini di viaggi in auto<br />

attraverso Salerno in una mattina invernale, seguendo un percorso che dalla periferia urbana conduce fino al mare. "Non lo-fi" è<br />

il terzo singolo estratto dal prossimo progetto discografico della band, in vista del lancio del loro secondo album previsto per la<br />

primavera sempre con peermusic ITALY. Yosh Whale, originariamente formati nel 2017 e composti da Vincenzo Liguori, Andrea<br />

Secondulfo, Ludovico Marino e Sam De Rosa, hanno conquistato il pubblico con la loro variegata gamma di sonorità che<br />

spaziano dall'elettronica al rock, dall'R'n'B al soul. La loro dedizione e talento li hanno resi una figura di riferimento nel<br />

panorama musicale contemporaneo, dimostrando una capacità unica di esplorare e combinare generi musicali diversi in modo<br />

creativo ed emozionante.


U N S O L O<br />

D E N T E<br />

M I R E S T A<br />

Quest'estate, a grande richiesta, Elio e le Storie Tese tornano<br />

sui palcoscenici italiani con il loro spettacolo "Mi resta un solo<br />

dente e cerco di riavvitarlo", dopo il successo del tour nei<br />

teatri che ha registrato oltre 40 date esaurite. Tuttavia, un<br />

annuncio importante precede la rivelazione delle date: il<br />

batterista Christian Meyer non farà parte della formazione nella<br />

ripresa estiva dello spettacolo.<br />

La defezione di Meyer è dovuta al suo consumo eccessivo di<br />

pinoli non italiani, che ha provocato effetti imprevedibili e<br />

indesiderati. In seguito a questa situazione, Meyer si è<br />

impegnato a seguire una dieta bilanciata per risolvere i problemi<br />

causati dall'eccessivo consumo di pinoli. Nonostante questa<br />

assenza, Elio e le Storie Tese rispetteranno un periodo di<br />

"silenzio radio" prima di comunicare chi prenderà il posto di<br />

Christian Meyer durante lo spettacolo estivo.<br />

"Mi resta un solo dente e cerco di riavvitarlo" è uno<br />

spettacolo che si spinge tra il sacro e il profano, iniziando come<br />

una sorta di messa laica in cui personaggi di attualità sono<br />

chiamati a pregare per i fan del gruppo. Lo show si conclude con<br />

la certificazione che tutto è stato suonato dal vivo, senza basi,<br />

campionamenti o autotune, mostrando la genuinità e l'originalità<br />

della band<br />

E C E R C O D I R I A V V I T A R L O T O U R 2 0 2 4<br />

Elio e le Storie Tese, vestiti di bianco e supportati da una<br />

scenografia dettagliatamente studiata e dalla regia di<br />

Giorgio Gallione, riescono a raccontare il nostro tempo<br />

con ironia e fascino. Il loro repertorio, che spazia da brani<br />

come "La terra dei cachi" a "Valzer transgenico", si<br />

dimostra sempre attuale, offrendo uno sguardo sarcastico<br />

sulle contraddizioni e le peculiarità della società italiana.<br />

Lo spettacolo di Elio e le Storie Tese non si limita alla<br />

musica, ma include racconti e immagini originali che<br />

mostrano una creatività infinita, permettendo al<br />

pubblico di viaggiare attraverso le sfumature della<br />

cultura italiana guidati con maestria e umorismo<br />

impeccabile dalla band.


Tour “Residui di Rock’n Roll”<br />

Gianluca Grignani, icona della musica italiana, è pronto a tornare sul palco con il suo nuovo tour "Residui di Rock'n'Roll", in<br />

programmazione nei principali club italiani a partire dal 29 marzo. Questo tour speciale sarà un'occasione per il pubblico di<br />

riunirsi e immergersi nell'energia di Grignani, un cantautore eclettico ed elettrico che ha segnato la scena musicale italiana con la<br />

sua trentennale carriera.<br />

Durante i dieci appuntamenti previsti, i fan avranno l'opportunità di vivere un'esperienza unica, celebrando le hit di Grignani e<br />

partecipando attivamente alla sua musica. Il palco diventerà un trampolino di lancio per il pubblico, pronto a ballare e saltare<br />

sulle note rock caratteristiche dello stile di Grignani, un artista che ha modellato il rock a sua immagine sin dai suoi esordi.<br />

La scaletta del tour sarà un mix coinvolgente di grandi<br />

successi che hanno segnato la storia della musica<br />

SAVE THE DATE<br />

italiana, da "Destinazione Paradiso" a "La mia storia tra le<br />

29 marzo – TANETO (Reggio Emilia) – FUORI ORARIO<br />

dita", da "La fabbrica di plastica" a "Quando ti manca il<br />

30 marzo – SENIGALLIA (Ancona) – MAMAMIA<br />

fiato", brano che ha catturato l'attenzione del pubblico<br />

3 aprile – MILANO – ALCATRAZ<br />

durante il Festival di Sanremo 2023.<br />

4 aprile – TORINO – MILK<br />

"Residui di Rock'n'Roll" promette di essere non solo un<br />

11 aprile – MODUGNO (Bari) – DEMODÈ CLUB<br />

concerto, ma un'esperienza intensa e coinvolgente in cui<br />

18 aprile – CIAMPINO (Roma) – ORION LIVE CLUB<br />

la musica diventa il collante perfetto tra artista e pubblico.<br />

20 aprile – PORDENONE – CAPITOL<br />

Con la potenza e l'emozione che solo Gianluca Grignani<br />

23 aprile – POZZUOLI (Napoli) – DUEL LIVE<br />

sa trasmettere, questo tour si preannuncia come un<br />

26 aprile – PADOVA – HALL<br />

evento imperdibile per tutti gli amanti della musica italiana<br />

28 aprile – FIRENZE – VIPER<br />

e del rock di qualità


FABIO<br />

CINTI<br />

Reinventano Branduardi<br />

1Come è nato l'idea di realizzare<br />

l'album "GUARDATE COM'È<br />

ROSSA LA SUA BOCCA" in<br />

occasione dei 50 anni di carriera di<br />

Angelo Branduardi?<br />

Con Alessandro Russo suoniamo e<br />

cantiamo quelle canzoni da che ci<br />

conosciamo; così, ascoltando le<br />

nostre versioni più attentamente e<br />

dedicandovi più tempo e studio,<br />

abbiamo pensato che potessero<br />

essere buone per farne una<br />

raccolta…<br />

Qual è il significato del singolo<br />

"Fou de love" e cosa l'ha reso<br />

speciale per voi?<br />

“Fou de love” è una struggente<br />

canzone d’amore il cui testo è stato<br />

scritto da Pasquale Panella in più<br />

lingue e dialetti. Questo certamente<br />

ci ha incuriositi (già ai tempi della sua<br />

uscita, negli anni ‘90) e ci sembrava,<br />

visto che ha un ritmo abbastanza<br />

coinvolgente, che potesse<br />

interessare anche l’ascoltatore.<br />

Nel videoclip del singolo avete<br />

ricreato l'atmosfera dei vostri<br />

concerti suonando le canzoni di<br />

Branduardi. Come è stata questa<br />

esperienza e cosa avete voluto<br />

trasmettere con il video?<br />

Ci interessava far vedere<br />

semplicemente quello che stavamo<br />

facendo, il modo in cui ci siamo<br />

divertiti sia a interpretare le canzoni<br />

che a realizzare il disco in studio. A<br />

volte alcune fasi di realizzazione<br />

sono noiose, ma noi non ci siamo<br />

mai annoiati.<br />

Angelo Branduardi ha creato un genere musicale unico che combina<br />

atmosfere fiabesche ed epiche. Come avete interpretato e reso omaggio a<br />

questo stile nel vostro album?<br />

Abbiamo cercato di trovare nelle canzoni quel quid che rimanda a quelle<br />

atmosfere. Non sono infatti soltanto gli arrangiamenti e la gran quantità di<br />

strumenti a creare quei mondi fiabeschi, ma anche qualcosa di più profondo che<br />

risiede nella scrittura dei brani. Ed è stato necessario trovarlo.<br />

Fabio Cinti, hai vinto la Targa Tenco 2018 come "Interprete di canzoni".<br />

Come ti senti riguardo a questo riconoscimento e come ha influenzato la<br />

tua carriera musicale?<br />

È stato un riconoscimento inaspettato… e certamente mi ha reso molto felice.<br />

Da un punto di vista professionale ha aperto qualche strada, e soprattutto la<br />

possibilità che io possa utilizzare la mia voce non soltanto come cantautore, ma<br />

anche, appunto, come interprete, anche per gli altri. E questo di fatto ora<br />

accade!


ALESSADNRO<br />

Alessandro Russo, hai studiato il cinema di Franco Battiato per la tua tesi di laurea. In<br />

che modo questa conoscenza ha influenzato il tuo approccio musicale e la tua<br />

collaborazione con Fabio Cinti?<br />

Studiare il cinema di Battiato - nel caso della tesi soprattutto il film "Niente è come sembra" è<br />

stato molto stimolante perché era un aspetto<br />

RUSSO<br />

di Franco per me poco approfondito. Ho avuto<br />

anche l'onore di inserire, in appendice, una breve "intervista" al diretto interessato, incentrata<br />

soprattutto sull'estetica e sulla tecnica di regia di Niente è come sembra, accostata da me - e<br />

confermata da Franco - al Dogma 95 di Lars Von Trier. Ecco, l'influenza sta nell'accostare<br />

mondi apparentemente lontani. Con Fabio è sempre stato, ed è ancora, uno scambio<br />

continuo, un'influenza e a volte pure una febbre!<br />

in un classico modernizzato<br />

Fabio Cinti, hai avuto esperienze come produttore e hai scritto musiche per il teatro e<br />

per il cinema. Come queste esperienze hanno contribuito alla tua evoluzione artistica?<br />

Sono sempre esperienze formative e artistiche molto importanti sia per le collaborazioni sociali<br />

e umane, sia perché in qualche modo si fanno dei piccoli o grandi passi verso una maturità<br />

artistica e di stile. Nel mio caso specifico sono andato verso una sorta di sottrazione, cercando<br />

un’essenzialità rispetto agli esordi.<br />

Alessandro Russo, hai pubblicato il tuo terzo album "Songs from the Ponds" durante il<br />

lockdown. Qual è stata l'ispirazione dietro a questo album e come hai affrontato la<br />

creazione musicale durante quel periodo difficile?<br />

Durante il lockdown non ho quasi mai avuto momenti di noia o alienazione. Sembra strano,<br />

ma vivo molto bene la dimensione claustrofobica se posso attingere a musica, cinema e libri<br />

(e acqua e farina). Ma nei momenti più "critici", dove lo sconforto ogni tanto emergeva, ho<br />

composto tutti i brani di "Songs from the ponds", e ho deciso di pubblicarlo così com'era,<br />

senza post produzione, senza artifici e senza neanche intervenire artisticamente su ciò che<br />

avevo suonato. Infatti non suona benissimo (ndr.ride)<br />

Ma era quello ciò che desideravo: fare entrare l'ascoltatore in camera mia. È stato un<br />

esperimento molto interessante!<br />

Alessandro Russo, hai studiato il cinema di Franco Battiato per la tua tesi di laurea. In che modo questa<br />

conoscenza ha influenzato il tuo approccio musicale e la tua collaborazione con Fabio Cinti?<br />

Studiare il cinema di Battiato - nel caso della tesi soprattutto il film "Niente è come sembra" è stato molto stimolante<br />

perché era un aspetto di Franco per me poco approfondito. Ho avuto anche l'onore di inserire, in appendice, una<br />

breve "intervista" al diretto interessato, incentrata soprattutto sull'estetica e sulla tecnica di regia di Niente è come<br />

sembra, accostata da me - e confermata da Franco - al Dogma 95 di Lars Von Trier. Ecco, l'influenza sta<br />

nell'accostare mondi apparentemente lontani. Con Fabio è sempre stato, ed è ancora, uno scambio continuo,<br />

un'influenza e a volte pure una febbre!<br />

Fabio Cinti, hai avuto esperienze come produttore e hai scritto musiche per il teatro e per il cinema. Come<br />

queste esperienze hanno contribuito alla tua evoluzione artistica?<br />

Sono sempre esperienze formative e artistiche molto importanti sia per le collaborazioni sociali e umane, sia perché<br />

in qualche modo si fanno dei piccoli o grandi passi verso una maturità artistica e di stile. Nel mio caso specifico<br />

sono andato verso una sorta di sottrazione, cercando un’essenzialità rispetto agli esordi.<br />

Alessandro Russo, hai pubblicato il tuo terzo album "Songs from the Ponds" durante il lockdown. Qual è<br />

stata l'ispirazione dietro a questo album e come hai affrontato la creazione musicale durante quel periodo<br />

difficile?<br />

Durante il lockdown non ho quasi mai avuto momenti di noia o alienazione. Sembra strano, ma vivo molto bene la<br />

dimensione claustrofobica se posso attingere a musica, cinema e libri (e acqua e farina). Ma nei momenti più<br />

"critici", dove lo sconforto ogni tanto emergeva, ho composto tutti i brani di "Songs from the ponds", e ho deciso di<br />

pubblicarlo così com'era, senza post produzione, senza artifici e senza neanche intervenire artisticamente su ciò<br />

che avevo suonato. Infatti non suona benissimo (NDR ride)! Ma era quello ciò che desideravo: fare entrare<br />

l'ascoltatore in camera mia. È stato un esperimento molto interessante!


A PASQUA UNA VACANZE A REGGIO CALABRIA<br />

Sandro Mallamaci<br />

Sembra proprio che non si voglia mai smettere di stare<br />

in allegria. Chi può e ne ha voglia si organizza, decide,<br />

prenota in anticipo. La vita non è infinita e quindi non<br />

bisogna perdere tempo, non bisogna rimandare.<br />

Chi sta in montagna parte verso il mare, chi sta al mare<br />

prenota la montagna, chi sta al nord sogna i mari del<br />

sud, chi sta al caldo del sud è affascinato dai paesaggi<br />

freddi del nord.<br />

Ogni occasione è buona: un anniversario, un<br />

compleanno, un momento da ricordare; da soli o in<br />

compagnia, si parte; vicina o lontana che sia la meta; un<br />

giorno, un weekend, una settimana, tutto per fissare<br />

nella nostra timeline nuove esperienze. Una meta non<br />

proprio ai primi posti nei desideri dei turisti è questa<br />

nostra terra di Calabria, e ancor meno la provincia di<br />

Reggio. Problemi ormai atavici hanno da sempre reso<br />

difficile il decollo turistico di questa provincia. È<br />

assodato che non basta possedere quello che la natura<br />

ci ha regalato, serve necessariamente essere organizzati<br />

per poter ospitare in maniera confortevole gli ospiti.<br />

Se poi aggiungiamo la distanza che ci separa dalle città<br />

importanti dell'Europa continentale si spiega uno dei<br />

motivi per cui questa destinazione non è nemmeno tra le<br />

più economiche. L'unico mezzo agevole per<br />

raggiungerci in tempi congrui ad una breve vacanza è<br />

l'aereo, e questa città, paradossalmente, ne possiede<br />

uno tra i più antichi d'Italia: il Tito Minniti che ha le sue<br />

piste proprio a ridosso del mare dello stretto.<br />

Pochi chilometri di fronte vi è una delle mete turistiche<br />

più desiderate della Sicilia: Taormina.<br />

Ma l'aeroporto dello stretto è un'infrastruttura strategica<br />

per tutta l'area metropolitana delle due sponde.<br />

Scelte politiche e difficoltà tecniche hanno spesso<br />

sconsigliato compagnie aeree a inserirlo tra le proprie<br />

rotte.<br />

Ma novità recentissima è e invece la decisione dI una<br />

compagnia low cost per eccellenza che ha finalmente<br />

investito e scommesso sul Minniti. È già allestito tutto il<br />

check-in con il famoso logo e a giorni partiranno i primi<br />

voli. Tutti gli operatori economici della città sono in<br />

attesa di analizzare i numeri che questa compagnia<br />

riuscirà a fare.<br />

E allora prenotate già da subito la vostra vacanza, anche<br />

di Pasqua, qui nella punta estrema dello stivale dove la<br />

temperatura media è quella più alta in Italia, dove non<br />

esiste praticamente l'inverno, dove la stagione balneare<br />

dura oltre 5 mesi, dove si mangia e si beve benissimo e<br />

dove c'è tanta bella gente che è ben contenta di ospitare<br />

nuovi amici venuti da lontano. Questa città può offrire<br />

un'esperienza ricca di cultura, storia e bellezze naturali.<br />

Quando arriverai a Reggio Calabria inizia il tuo viaggio<br />

dal Museo Nazionale della Magna Grecia per scoprire le<br />

ricche radici storiche della città ammirando da vicino i<br />

celebri Bronzi di Riace.<br />

All’uscita concediti una passeggiata lungo il Lungomare<br />

Falcomatà, famoso per essere uno dei più belli d'Italia,<br />

questo lungomare offre viste mozzafiato dello Stretto di<br />

Messina e della Sicilia. Poi è consigliato visitare la<br />

Cattedrale di Reggio Calabria un esempio di architettura<br />

religiosa che mescola stili differenti a causa delle<br />

numerose ricostruzioni. Durante la Pasqua, potresti<br />

avere l'opportunità di assistere a messe e processioni<br />

solenni. In uno dei tanti pomeriggi reggini, assolati, puoi<br />

esplorare l’Arco di Riace e Castello Aragonese, un'area<br />

archeologica con resti greci, romani e storia<br />

medioevale. Inevitabile in vacanza lo shopping e a<br />

Reggio c’è Corso Garibaldi. Corso incantevole dove<br />

poter anche assaggiare la gastronomia locale ,<br />

acquistare prodotti tipici e assaporare piatti tradizionali<br />

calabresi. Se sei appassionato di arte e architettura,<br />

d’obbligo è una visitia a Villa Zerbi, una struttura<br />

neoclassica che ospita eventi culturali e mostre<br />

temporanee. Se hai a disposizione una giornata in più,<br />

fai un'escursione fino all'antica città di Locri Epizefiri.<br />

Qui puoi ammirare i resti di una delle più importanti città<br />

della Magna Grecia. A meno di un'ora di auto da Reggio<br />

Calabria, scopri il pittoresco borgo di pescatori di<br />

Chianalea e la famosa Scilla, con il suo castello che<br />

sovrasta il mare e offre uno dei panorami più<br />

spettacolari della regione. Reggio Calabria è famosa<br />

anche per il suo gelato artigianale. Approfitta delle tue<br />

passeggiate per fermarti in una delle tante gelaterie e<br />

gustare i sapori autentici della tradizione locale. Se<br />

viaggi durante il periodo di Pasqua, immergiti nelle<br />

tradizioni locali partecipando alle celebrazioni religiose,<br />

caratterizzate da processioni e momenti di grande<br />

spiritualità. Reggio Calabria offre molto da vedere e fare,<br />

rendendo la tua vacanza di Pasqua indimenticabile tra<br />

cultura, storia, natura e buona cucina.


L’ETERNA ILLUSIONE DELLA FATA MORGANA<br />

Eugenia Galimi<br />

Vice direttore<br />

Un fenomeno ottico unico ed emozionante<br />

C’è stato un tempo, in riva allo Stretto, in cui Reggio e Messina erano il volto di un unico grande territorio,<br />

uno spazio non più separato dal mare ma tenuto insieme da confini indefiniti e inarrivabili. Un tempo<br />

lontano, tramandato dalla letteratura e dai racconti popolari e che rivive ancora oggi agli occhi di chi riesce<br />

a cogliere l’anima più nascosta e misteriosa di questo luogo.<br />

Due sponde finalmente unite<br />

Gli stessi occhi del re barbaro che, giunto a Reggio Calabria al comando dei suoi uomini, si trovò di fronte<br />

al dilemma millenario che attanaglia ogni visitatore che raggiunge l’estremità sud della penisola:<br />

attraversare nel modo più agevole lo specchio d’acqua che separa la costa calabrese da quella siciliana e<br />

proseguire il viaggio.<br />

E come accade per qualsiasi posto reso immortale e apparentemente invalicabile dalla straordinaria<br />

bellezza che madre natura gli ha donato, laddove l’ingegno umano non riesce a trovare risposte adeguate,<br />

ecco nascere la forza evocativa del mito. Una suggestione eterna che individua nella leggenda della Fata<br />

Morgana il compimento di un’unione che da secoli i popoli delle due sponde dello Stretto riescono solo a<br />

immaginare.<br />

L’incubo del passato, la meraviglia del presente<br />

Così rompe gli indugi la fata di origine celtica, traendo dapprima in inganno condottieri e marinai di ogni<br />

epoca e lasciando semplicemente senza parole quanti oggi hanno la fortuna di rivivere questo<br />

straordinario e raro spettacolo della natura. Un fenomeno ottico che trova nello Stretto uno dei pochi<br />

luoghi al mondo in cui esso può verificarsi. Un immenso miraggio che solo dalla sponda reggina e a<br />

particolari condizioni climatiche e di luce (soprattutto nelle mattine d'estate, in giornate calde e umide, in<br />

assenza di vento e con mare calmo), rende perfettamente visibile Messina in ogni suo dettaglio,<br />

annullando le distanze e cancellando in modo solo immaginario la grande distesa blu. E il beffardo<br />

sortilegio di Morgana, che ha ammaliato e tradito quanti hanno ceduto al suo irresistibile richiamo,<br />

continua inesorabilmente a compiersi quale destino ineluttabile e ricco di significati che accompagna<br />

questo magico luogo.


CITTA’ APERTA (?)”<br />

MOSTRA DI UOVA DI PASQUA<br />

“ROMA


"Roma Città Aperta(?)": la mostra dedicata alla Pasqua <strong>2024</strong>, curata da<br />

Walter Musco e il suo laboratorio di Pasticceria, si presenta come un'ode<br />

provocatoria alla Città Eterna. Il titolo stesso, un chiaro omaggio al celebre<br />

film di Rossellini e alla filosofia della "città aperta", simboleggia<br />

un'accettazione disarmata delle sfide e dei conflitti che definiscono la città.<br />

Roma è tradizionalmente conosciuta come luogo di contrasti e dualità:<br />

caos e ordine, azione e inerzia, bellezza e bruttezza, sacro e profano si<br />

intrecciano nella storia millenaria della città. Tuttavia, Musco va oltre<br />

questa dicotomia, celebrando Roma per la sua capacità di non giudicare e<br />

accogliere, per la sua autenticità e universalità che la rendono unica.<br />

La mostra "Roma Città Aperta(?)" mette in scena un'esplosione artistica e<br />

gastronomica, presentando uova di cioccolato che rappresentano i segni<br />

lasciati nella città da illustri personaggi o luoghi simbolo che ne hanno<br />

segnato la storia. Da Bernini a Pasolini, da San Pietro ai nasoni, ogni uovo<br />

è un'ode alla variegata storia e cultura di Roma.<br />

Oltre alla mostra, l'evento sarà arricchito da iniziative collaterali e flash mob<br />

il 15 marzo, mentre continuerà a offrire una serie di eventi legati alla Città<br />

Eterna anche dopo le festività pasquali. Un'attenzione particolare sarà<br />

rivolta all'aspetto benefico, con una parte del ricavato dalla vendita delle<br />

uova della collezione <strong>2024</strong> devoluto a Save the Children per sostenere<br />

coloro che necessitano di aiuto in questo momento storico delicato.<br />

"Roma Città Aperta(?)" promette di essere un viaggio emozionante e<br />

multisensoriale attraverso le strade e le piazze della capitale, unendo arte,<br />

storia, gastronomia e solidarietà in un'unica esperienza che celebra<br />

l'autenticità e il fascino intramontabile di Roma, città eterna e senza<br />

confini."<br />

Pasticceria Walter Musco – Roma<br />

Vernissage 15 Marzo <strong>2024</strong> – h. 18:00<br />

Mostra visitabile dal 15 marzo al 30 marzo <strong>2024</strong>


a cura della redazione


Successo per l’intesa tra il Comitato Nazionale Italiano Fair Play e la<br />

Fondazione Italian Digital Hub. A Roma, presso la Sala Giunta del Coni<br />

al Foro Italico, ha avuto luogo da non molto la Conferenza stampa di<br />

presentazione della Convenzione tra il Comitato Nazionale Italiano Fair<br />

Play (CNIFP), la Fondazione Italian Digital Hub (IDH) e l’Associazione<br />

Prestatori Servizi di Pagamento (APSP). Il titolo dell’evento, “Digital<br />

Fair Play”, faceva riferimento alla necessità di supportare in maniera<br />

etica anche lo sviluppo degli ecosistemi digitali. Anticipate<br />

nell’occasione una serie di iniziative <strong>2024</strong> per festeggiare il trentennale<br />

del CNIFP, avendo sempre in mente, come da mission di statuto, il<br />

principio shakesperiano del rispetto delle regole e il promuovere il diritto<br />

alla gioia. Tra le molte sorprese per festeggiare questa importante<br />

ricorrenza, accennato anche al “WILLIAM Fair Play Shot” creato dal<br />

giovane bartender Davide Bersaglini, che verrà adeguatamente<br />

lanciato in uno dei prossimi eventi nel calendario del Comitato. Davide<br />

Bersaglini, professionista nel settore della Mixology ( e soprannominato<br />

#kingofshots ) ha ideato uno special drink dedicato al mondo Fair Play.<br />

Il nome assegnato al nuovo prodotto, creazione originale e da lui<br />

medesimo inventata, prende spunto da colui che per primo fu ispiratore<br />

del principio del “Fair Play”: William Shakespeare.<br />

www.kingofshots.com<br />

IG Davide Bersaglini


MASSIMILIANO SALVIONI<br />

Vi racconto come ho<br />

scoperto il benessere...<br />

Intervista di Lisa Bernardini


“Ho iniziato ad occuparmi di benessere dopo aver lavorato<br />

per più di 20 anni in ambiente di spettacoli come fotografo di<br />

cronaca rosa e manifestazioni come il Festival di Sanremo”-<br />

si presenta così Massimiliano Salvioni, oggi affermato<br />

imprenditore del Varesotto (la sua attività si trova a Gaggiolo<br />

di Cantello). “Sono un soggetto allergico ed ho scoperto<br />

l’Haloterapia, oggi la mia attività principale, su consiglio del<br />

mio medico curante. E me ne sono innamorato. Tempo dopo,<br />

con mia moglie Antonella, abbiamo deciso di aprire un centro<br />

benessere proprio con grotta del sale, anche perché’ questo<br />

trattamento non aiuta solo chi è allergico, ma è un ottimo<br />

trattamento per chi soffre di sinusiti, raffreddori, tosse,<br />

dermatiti e psoriasi”. Nel corso dei millenni, numerosi filosofi,<br />

scienziati, scrittori, medici e nutrizionisti ci hanno dato il loro<br />

punto di vista sulla salute. Il padre dell’aforisma, Ippocrate,<br />

scriveva addirittura aforismi “medici” indagando sulle cause<br />

naturali della malattia e fornendo precetti e norme per il<br />

vivere sano.<br />

Massimiliano, oggi si parla tanto di Benessere. in che<br />

cosa consiste esattamente l’Haloterapia?<br />

L’ Haloterapia, che significa più semplicemente “terapia del<br />

sale”, è un trattamento che prevede l’esposizione e<br />

l’assorbimento di particelle di cloruro di sodio per ottenere<br />

benefici nel trattamento delle affezioni delle vie respiratorie.<br />

Vogliamo descrivere di cosa è fatta una Grotta del Sale?<br />

La grotta è totalmente ricoperta di salgemma; pareti, soffitto e<br />

pavimento ricoperto di sale fino con uno spessore di 10 e<br />

anche più cm. In questo modo si ricrea l’effetto sabbia, molto<br />

piacevole per i bambini, dando modo al genitore di rilassarsi<br />

e al bambino di divertirsi.<br />

Quale è la clientela tipo di una attività del genere?<br />

Nel caso mio e di mia moglie, come clientela abbiamo diversi<br />

sportivi. A detta loro, con i trattamenti in grotta hanno<br />

migliorato le prestazioni agonistiche. Non mancano anziani -<br />

fumatori e non - e bambini adolescenti : tosse diminuita e<br />

respirazione migliorata, con conseguente aumento<br />

dell’ossigenazione nel sangue. Essendo trattamenti naturali,<br />

non necessitano nemmeno di una prescrizione medica.<br />

Chi frequenta la tua Grotta del Sale?<br />

Molti bambini già dai 3 mesi vengono a fare il trattamento<br />

con i rispettivi genitori. Ogni trattamento da noi dura 40 min e<br />

all’interno ci sono giochini vari per questi bambini: un po’<br />

come essere al mare, per tenere impegnati i piccoli durante<br />

la terapia. Un monitor con documentari e video relax<br />

(cromoterapia!) sono in funzione anche per intrattenere gli<br />

adulti durante i cicli.<br />

Come funzionano i trattamenti?<br />

L’ingresso in grotta si effettua togliendo le scarpe. Noi<br />

gestori forniamo dei copriscarpe e cuffietta per i capelli.<br />

Ovviamente, tutto usa e getta.<br />

E le persone dove si siedono durante i trattamenti?<br />

In comode poltrone, ed il relax diviene così totale. Un format<br />

che siamo soliti praticare nel mio negozio : che alla<br />

prenotazione della grotta, nessun’altra persona entri, a meno<br />

che non sia un congiunto o amico. In pratica, offriamo una<br />

grotta tutta per il cliente, e senza nessun sovrapprezzo.<br />

Siamo meno commerciali rispetto ai competitors, ma molto<br />

più attenti alla salute e al relax dei nostri clienti. Ed è con<br />

orgoglio che possiamo affermare che su google siamo al<br />

massimo del punteggio previsto : 5.0<br />

Una vostra specificità’ di cui andate fieri?<br />

Nel nostro centro benessere abbiamo la stanza massaggi. Io<br />

e mia moglie negli anni ci siamo specializzati attraverso corsi<br />

qualificati, e siamo in grado di fornire al cliente trattamenti<br />

olistici di livello superiore. E poi una novità assoluta: usiamo<br />

nei nostri massaggi un lettino di sale rosa, riscaldato a <strong>39</strong>°. Il<br />

cliente ha piacere fisico derivante dal calore che si sprigiona,<br />

ed il sale caldo costituisce un decontratturante naturale. Le<br />

manovre di massaggio sono pertanto precise e non doloranti,<br />

e permettono ai frequentatori del nostro locale di rilassarsi<br />

piacevolmente e di uscire rigenerati. A completare l’ offerta,<br />

una vasta scelta di lampade Himalaya dal classico colore<br />

rosa a quelle più rare, grigie e bianche.<br />

Concludiamo questo breve, ma interessante, viaggio nel<br />

mondo della Grotta del Sale di Massimiliano Salvioni con una<br />

frase di Ippocrate, citato all’inizio: Il corpo umano è un tempio<br />

e come tale va curato e rispettato, sempre.<br />

Massimiliano continua ancora oggi, ma solo a tempo perso, a<br />

fare il Fotografo dei Vip: non cambierebbe mai più l’attività<br />

prinicipale svolta da lui e sua moglie nel Centro Benessere.<br />

E’ proprio il caso di dirlo: dal mondo dello Spettacolo al<br />

mondo del Sale. www.lagrottadelsale.bio


Pensiero del mese<br />

DI FRANCESCA MEUCCI - DIRETTRICE DI SOLOMENTE<br />

https://www.solomente.it<br />

Nasci, vivi, cresci. Fai un sacco di cose.<br />

Belle, meno belle, capolavori e<br />

fallimenti. In una giostra di esperienze<br />

che le montagne russe sembrano<br />

piccole piccole. Un giochino minuscolo<br />

per neonati.<br />

E in tutto il tuo percorso non capisci<br />

cosa vuoi fare veramente. Per te. Cosa<br />

vuoi essere. Qual è la vera essenza.<br />

Cosa ti appartiene e cosa ti appassiona.<br />

Poi, all'improvviso, ma un improvviso un<br />

pochino lento, piano piano lo scopri. In<br />

realtà l'hai sempre saputo. Però non<br />

riuscivi a focalizzare. E quando lo<br />

scopri, poi lo realizzi. Niente è<br />

impossibile finché non lo fai. E quando<br />

lo fai, lo fai bene, perché te lo dicono,<br />

perché fai emozionare, perché non<br />

ottieni magari remunerazioni tangibili,<br />

ma ottieni qualcosa che non ha prezzo:<br />

la tua realizzazione e l'abbraccio<br />

emozionante di coloro a cui l'hai<br />

dedicata.<br />

https://www.solomente.it


STEFANO FRANCIA <strong>ENJOYART</strong><br />

presenta<br />

COMPILATION DILLO ALLA DANZA<br />

IN COLLABORAZIONE CON ALWAYS POMODORO STUDIO<br />

DISPONIBILE SU TUTTE LE PIATTAFORME<br />

Ascolta cliccando<br />

Play


<strong>39</strong><br />

Incontro con i fratelli Ewce, artisti danzatori e<br />

coreografi del Togo.<br />

© F R E E P R E S S O N L I N E - v i e t a t a l a r i p r o d u z i o n e D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r T "

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