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TuttoBallo20 - Nov. Dic. 2022 EnjoyArt

Cari amici lettori, eccoci con il nuovo ed ultimo numero dell’anno; un numero ricco di tante notizie interessanti che, come sempre vi proponiamo. Notizie che riguardano il benessere, l’attualità, i viaggi, gli eventi culturali ed artistici che si terranno soprattutto nel periodo Natalizio che stiamo attendendo, i cambiamenti sociali e culturali a cui stiamo andando incontro e tanto, tanto altro, tutto racchiuso nella cornice dell’Arte, che è la matrice, il motore che tutto muove. Non ci resta, dunque che augurarvi una buona lettura, rinnovando a voi tutti l’invito ad interagire con noi, affinché si rafforzi quel filo diretto, già fortunatamente creato con altri interlocutori ed amici che ci seguono, e che accomuna noi tutti nel nome dell’Arte. Buona lettura a tutti, e buone feste natalizie, ricordando sempre il nostro motto: TuttoBallo, la rivista che ti informa e ti tiene in forma

Cari amici lettori, eccoci con il nuovo ed ultimo numero
dell’anno; un numero ricco di tante notizie interessanti
che, come sempre vi proponiamo.
Notizie che riguardano il benessere, l’attualità, i viaggi,
gli eventi culturali ed artistici che si terranno soprattutto
nel periodo Natalizio che stiamo attendendo, i
cambiamenti sociali e culturali a cui stiamo andando
incontro e tanto, tanto altro, tutto racchiuso nella cornice
dell’Arte, che è la matrice, il motore che tutto muove.
Non ci resta, dunque che augurarvi una buona lettura,
rinnovando a voi tutti l’invito ad interagire con noi,
affinché si rafforzi quel filo diretto, già fortunatamente
creato con altri interlocutori ed amici che ci seguono, e
che accomuna noi tutti nel nome dell’Arte.
Buona lettura a tutti, e buone feste natalizie, ricordando
sempre il nostro motto: TuttoBallo, la rivista che ti
informa e ti tiene in forma

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N o v e m b r e - D i c e m b r e 2 0 2 2 31<br />

<br />

Angelo Madonia<br />

Il mio ritorno a "Ballando con le stelle"<br />

© F R E E P R E S S O N L I N E - v i e t a t a l a r i p r o d u z i o n e D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r y "


TuttoBallo - <strong>Nov</strong>embre - <strong>Dic</strong>embre <strong>2022</strong> - n. 31<br />

Copertina: ANGELO MADONIA © ph Monica Irma Ricci<br />

contro copertina ...<br />

Editore "Stefano Francia" <strong>EnjoyArt</strong><br />

Direttore - Fabrizio Silvestri<br />

Vice direttore - Eugenia Galimi<br />

Segretaria di redazione - Pina delle Site<br />

Redazione - Marina Fabriani Querzè<br />

COLLABORATORI: Maria Luisa Bossone, Antonio Desiderio, Francesco<br />

Fileccia, David Bilancia, Giovanni Fenu, Mauri Menga, Sandro Mallamaci,<br />

Walter Garibaldi, David Iori, Giovanni Battista Gangemi Guerrera, Lara Gatto,<br />

Lucia Martinelli, Patrizia Mior, Ivan Cribiú, Danilo Pentivolpe, Alessia<br />

Pentivolpe, Carlo De Palma, Rita Martinelli, Assia Karaguiozova, Federico<br />

Vassile, Elza De Paola, Giovanna Delle Site, Jupiter, Francesca Meucci,<br />

Alberto Ventimiglia.<br />

Fotografi: Luca Di Bartolo, Monica Irma Ricci, Elena Ghini, Cosimo Mirco<br />

Magliocca Photographe Paris, Luca Valletta, Raul Duran, DsPhopto, Raul,<br />

Alessio Buccafusca, Alessandro Canestrelli, Alessandro Risuleo. Altre foto<br />

pubblicate sono state concesse da uffici stampa e/o scaricate dalle pagine<br />

social dei protagonisti.<br />

Le immagini e le fotografie qui presentate, nel rispetto del diritto d’autore,<br />

vengono riprodotte per finalità di critica e discussione ai sensi degli artt. 65<br />

comma 2 e 70 comma 1bis della Lg. 633/1941.<br />

É vietata la copia e la riproduzione dei contenuti e immagini in qualsiasi forma.<br />

É vietata la redistribuzione e la pubblicazione dei contenuti e immagini non autorizzata espressamente dal<br />

direttore. I collaboratori cedono all'editore i loro elaborati a titolo gratuito.<br />

Testata giornalistica non registrata di proprietà: ©ASS: Stefano Francia <strong>EnjoyArt</strong><br />

per contattare la redazione Tuttoballo20@gmail.com<br />

Contro Copertina<br />

Cari amici lettori, eccoci con il nuovo ed ultimo numero<br />

dell’anno; un numero ricco di tante notizie interessanti<br />

che, come sempre vi proponiamo.<br />

Notizie che riguardano il benessere, l’attualità, i viaggi,<br />

gli eventi culturali ed artistici che si terranno soprattutto<br />

nel periodo Natalizio che stiamo attendendo, i<br />

cambiamenti sociali e culturali a cui stiamo andando<br />

incontro e tanto, tanto altro, tutto racchiuso nella cornice<br />

dell’Arte, che è la matrice, il motore che tutto muove.<br />

Non ci resta, dunque che augurarvi una buona lettura,<br />

rinnovando a voi tutti l’invito ad interagire con noi,<br />

affinché si rafforzi quel filo diretto, già fortunatamente<br />

creato con altri interlocutori ed amici che ci seguono, e<br />

che accomuna noi tutti nel nome dell’Arte.<br />

Buona lettura a tutti, e buone feste natalizie, ricordando<br />

sempre il nostro motto: TuttoBallo, la rivista che ti<br />

informa e ti tiene in forma!<br />

© F R E E P R E S S O N L I N E r i p r o d u z i o n e r i s e r v a t a - D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r t "


STEFANO FRANCIA ENJOYART - POMODORO STUDIO ALWAYS<br />

presentano<br />

la collana musicale<br />

<strong>EnjoyArt</strong><br />

DISPONIBILE SU TUTTI I DIGITAL DOWNLOAD<br />

HTTPS://SHARE.AMUSE.IO/VJCNW-F5RMZ4


Editoriale di fine anno<br />

<strong>Nov</strong>embre e dicembre, sono mesi di bilancio per ognuno di noi.<br />

Quest'anno è stato caratterizzato dalla guerra Russia-Ukraina. All'alba del 24 febbraio<br />

<strong>2022</strong> il presidente russo Vladimir Putin ha dato l'ordine di invadere la vicina Ucraina.<br />

Ancora dentro la crisi pandemica, quel giovedì mattina tutti ci siamo svegliati con questa<br />

altra brutta notizia. Un conflitto scoppiato perchè la Russia di Putin è contraria al<br />

desiderio dell'Ucraina di entrare a far parte della NATO e, in generale, di avvicinarsi<br />

all'influenza statunitense e occidentale, si è dimostrato catastrofico per tutti, con<br />

conseguenze devastanti sugli Ukraini e sui paesi occidentali che aiutano il popolo<br />

ucraino a respingere l'offensiva russa. L'aumento delle bollette è la punta dell'iceberg di<br />

una guerra che ci sembrava all'inizio lontana...<br />

Tante proteste contro l'attacco russo, tanti artisti hanno fatto appelli alla pace. L'ultima, la<br />

fotografa Tiziana Luxardo, la quale ha firmato il calendario sociale di Codacons, 12 scatti<br />

con protagoniste modelle russe e ucraine per dire NO a questa guerra e a tutti i conflitti<br />

nel mondo. Donatella Gimigliano all'interno di questo numero ci mostra alcune foto del<br />

calendario.<br />

Il <strong>2022</strong> sarà ricordato anche per la Primavera Iraniana, protesta delle donne per la morte<br />

di Mahsa Amini, una studentessa 22enne deceduta in seguito all’arresto della polizia<br />

morale perché non indossava correttamente il velo. Dall'inizio delle proteste Teheran<br />

spegne internet e i social per sgonfiare la protesta. Ma a nulla serve. Il mondo viene a<br />

sapere cosa succede alle donne iraniane.<br />

L'arte è un mezzo con il quale alimentare l'amore, la pace, l'integrazione. Nei sette numeri<br />

pubblicati, nel nostro piccolo abbiamo raccontato l’arte in ogni sua forma, spaziando dalla<br />

danza alla Pittura, passando per il cinema, il teatro, la cucina e la bellezza. Abbiamo<br />

organizzato la terza edizione del multi concorso DilloAllaDanza, per la prima volta a<br />

Terni, città natale del maestro Stefano Francia.<br />

In questo <strong>2022</strong> insieme abbiamo gioito e pianto per le vicende del mondo. E nel 2023<br />

continueremo ad aprire le finestre sul mondo per raccontarvi cosa l’arte crea di bello per<br />

annientare le storture che alcuni uomini generano senza pensare al dolore che provocano<br />

in milioni di persone.<br />

Da queste pagine lanciamo la parola del 2023: AMORE<br />

Parola scelta dal sottoscritto come acronimo per spiegare sul mio blog personale cosa in<br />

essa è racchiuso. Se siete curiosi potete consultare: www.fabriziosilvetri.com<br />

E lo facciamo iniziando da Tiziana Luxardo, la più grande fotografa italiana che ha<br />

realizzato per il Codacons il Calendario “Addio alle Armi", per proseguire poi con le altre<br />

mille facce sorridenti dell’arte: Cucina, Danza, Viaggi, Moda, Libri, Pittura, Spettacoli,<br />

Cinema, Musica e tante altre.<br />

La redazione di TuttoBallo augura ad ognuno di voi e ad ogni componente della vostra<br />

famiglia Buon Natale e buon inizio del 2023. Per farvi gli auguri abbiamo scelto una frase<br />

quella di papa Francesco:<br />

Fabrizio Silvestri<br />

direttore responsabile


Siete tipi adatti a viaggiare in camper?<br />

di Eugenia Galimi<br />

vice direttrice<br />

L’idea di visitare un paese a bordo di un camper è senza dubbio romantica. Solamente voi e i vostri amici<br />

lungo una strada fiancheggiata dai campi, alla ricerca di un punto panoramico dove brindare al tramonto e<br />

sistemarsi per la notte. Ma i viaggi in van sono davvero così belli come li descrivono?<br />

Andrew Ditton ha viaggiato alla guida di camper e motorhome per tutta la sua vita e sette anni fa ha<br />

rinunciato ad una casa fissa per vivere on the road a bordo del suo Airstream Trailer, in compagnia del suo<br />

fedele amico a quattro zampe Dougal. Con alle spalle un’esperienza ventennale a bordo di una grande<br />

varietà di van, Andrew conosce un paio di cosette sul viaggiare in camper e sa quanto ci sia di vero nella<br />

#vanlife che appare su Instagram.<br />

In questo articolo svela alcuni lati nascosti del viaggiare a bordo di un camper, e risponde alle domande più<br />

frequenti per fornire una guida per camperisti alle prime armi, dai costi alle preoccupazioni per i servizi<br />

igienici. Proseguite con la lettura per scoprire se il camper può essere il mezzo di trasporto adatto per il<br />

prossimo viaggio.<br />

Primo viaggio in camper, dove andare?<br />

C’è un’ampia scelta di paesi esplorabili in camper. La maggior parte delle persone sceglie di guidare un<br />

camper verso destinazioni e panorami che si ammirano dal finestrino, ma altri fattori da prendere in<br />

considerazione sono: la disponibilità di noleggio, i costi (in alcuni paesi gli alberghi sono molto cari,<br />

noleggiare un van può essere quindi un’alternativa più conveniente) e, cosa fondamentale, se siete un po’<br />

preoccupati per la guida, la qualità delle strade.<br />

Viaggiare in camper, consigli sulle aree in cui sostare<br />

Dormire circondati dalla natura è uno degli aspetti più affascinanti del soggiornare in un camper. Ma in realtà,<br />

non è così facile individuare un luogo in cui sia legale sostare per la notte.<br />

Nella maggior parte dei paesi europei è consentito parcheggiare nelle apposite aree di sosta per camper,<br />

ammesso che non si campeggi al di fuori dell’abitacolo. Alcune aree di sosta sono gratuite mentre in altre<br />

può essere richiesto un piccolo contributo. Non sempre vengono forniti acqua potabile e servizi igienici.<br />

Per coloro dotati di spirito di adattamento esiste la soluzione del campeggio libero: piazzole e parcheggi<br />

rurali.<br />

Per quanto possa essere più costoso, scegliete di fermarvi in un campeggio, così avrete accesso anche a<br />

bagni, docce e WiFi. Molti camping sono davvero belli, vale la pena perdere un po’ di tempo per fare una<br />

ricerca approfondita.<br />

Quali sono i costi dei viaggi in camper?<br />

Specialmente in alta stagione, il noleggio di un camper può raggiungere prezzi abbastanza alti. Anche<br />

risparmiando i soldi per l’hotel o il bed&breakfast, dovete comunque considerare i costi di benzina e<br />

campeggio (se sceglierete di sostare in un camping). Detto questo, un periodo dell’anno favorevole e un po’<br />

di ricerca consentono una fuga meravigliosa a un prezzo ragionevole.<br />

Basta scegliere un camper facendo attenzione agli extra opzionali: assicuratevi che l’essenziale sia incluso<br />

nel prezzo, oltre ad assicurazione e stoviglie. Ricordatevi di controllare il costo di riscaldamento e aria<br />

condizionata e di chiedere se è inclusa una seconda bombola del gas.<br />

Come per ogni tipologia di viaggio, il costo dipende dalle vostre scelte personali e dalla vostra accortezza.<br />

Non c’è niente di più bello di potersi fermare non appena trovato un bel panorama e sistemarsi in un attimo<br />

per la notte. Avere una cucina, una toilette e un letto mobili consente un livello completamente nuovo di<br />

libertà e spontaneità. Ma siate sinceri con voi stessi: diventate nervosi durante i lunghi tragitti in<br />

macchina? Amate concedervi un po’ di lusso quando siete in vacanza? Per quanto vogliate bene a<br />

familiari e amici, l’idea di passare una settimana a stretto contatto in uno spazio limitato vi mette ansia? Se la<br />

risposta a queste domande è sì, forse non siete esattamente il tipo di persona adatta al camper.<br />

Ad ogni modo, io sono dell’opinione che il noleggio sia la soluzione migliore. Se guardando i post vi siete<br />

sempre sentiti un po’ curiosi, che avete da perdere? Se va bene, ottimo, benvenuti nel club. Se va male e vi<br />

precipitate a prenotare il primo hotel di lusso nelle vicinanze, pensate che avete evitato l’acquisto più<br />

sbagliato della vostra vita.<br />

Un viaggio in camper è un’avventura autentica. Indipendentemente da ciò che succede lungo la strada, dalle<br />

condizioni meteo e dai possibili imprevisti, sarà un’esperienza impossibile da dimenticare.


Aiutaci a<br />

sostenere l'arte<br />

Con una piccola donazione puoi anche tu<br />

sostenere, promuovere e divulgare l'arte<br />

in ogni sua forma.<br />

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C/C: 1039059199


Sandro Mallamaci<br />

Le sagre d'Italia<br />

Creare occasioni per promuovere e fare conoscere il territorio è la<br />

principale attività dei tanti enti, associazioni e proloco sparsi ovunque<br />

in Italia. L'atunno offre i migliori spunti per organizzare eventi un po'<br />

dappertutto.<br />

Il più famoso è per esempio l'Oktoberfest di Monaco di Baviera in<br />

Germania. Qui in Italia non siamo da meno. Da noi le chiamiamo<br />

sagre. Un po' in tutte le regioni se ne organizzano anche come<br />

occasione per promuovere i prodotti locali tipici.<br />

In ottobre la maggior parte delle sagre è ispirata ai funghi. Tra<br />

l'enorme varietà di specie ogni località ne vanta alcune di tipiche che<br />

si possono trovare solo in determinati territori, in quanto i colori e i<br />

sapori cambiano a seconda del tipo di terreno, di condizioni<br />

climatiche, di vegetazione.<br />

In questi luoghi attorno ai funghi ruotano importanti interessi<br />

enogastronomici ed economici. Si organizzano eventi culturali,<br />

mercatini, spettacoli che diventano un motivo di attrazione turistica.<br />

Se ne giovano le strutture ricettive che in questo mese normalmente<br />

sarebbero chiuse e che invece lavorano a pieno regime.<br />

Una sagra molto conosciuta, non solo in Calabria, è quella di Serra<br />

San Bruno che quest'anno si è tenuta dal 7 al 9 ottobre. Interessanti<br />

escursioni micologiche guidate e convegni, con la presenza di<br />

esperti qualificati, sono stati organizzati per coinvolgere quanti si<br />

sono ritrovati lo scorso fine settimana in questa cittadina, conosciuta<br />

soprattutto per la Certosa, posta 790 metri sul mare proprio al centro<br />

del parco regionale delle Serre, meta ideale per godere di una natura<br />

incontaminata lontano dalla cosiddetta civiltà, dove trascorrere<br />

giornate respirando aria pulitissima a pieni polmoni, facendo<br />

passeggiate percorrendo i tanti sentieri curati dall'ente parco.<br />

Alberghi e ristoranti hanno fatto segnare il tutto esaurito, come capita<br />

ormai da molti anni. Quest'anno, dopo una parentesi di fermo<br />

forzato, causa covid, sono state fatte le cose con molta cura dalla<br />

proloco, che nonostante le poche risorse a disposizione, è riuscita ad<br />

organizzare al meglio l'evento. Allora, già da adesso, segniamo sulla<br />

nostra agenda queste date per non prendere altri impegni il prossimo<br />

anno, e diamoci appuntamento a Serra San Bruno in tanti, e non<br />

solo chi è appassionato di funghi.<br />

Sagre in Italia<br />

Valtellina - Weekend della Cacciagione, e<br />

dei sapori autunali 12-13 / 19-20 / 26-27<br />

novembre<br />

Cremona - Festa del Torrone. In questa<br />

occasione dal 12 al 20 novembre <strong>2022</strong><br />

Asti- Bagna Cauda Day, dal 25 al 27<br />

novembre e dal 2 al 4 dicembre.<br />

<br />

Cantine Aperte per Natale . dal 1 al 31<br />

dicembre in Sicilia


La 57° Fiera Nazionale del Tartufo Bianco di Acqualagna è<br />

una delle principali fiere di settore in Italia dedicate a sua<br />

Maestà il Tartufo Bianco. Fino al 13 novembre <strong>2022</strong><br />

l’appuntamento con la Kermesse dal sapore unico, quello del<br />

celebre Tuber Magnatum Pico e dai grandi numeri per un<br />

territorio che ha saputo distinguersi al mondo come distretto<br />

economico del prezioso fungo. Giornate intense durante le<br />

quali Acqualagna invita i visitatori a immergersi in una<br />

tradizione secolare attraverso la grande mostra al Mercato del<br />

Gusto, il salotto da gustare per i cooking show con chef<br />

stellati, assaggi prelibati al Ristotartufo, laboratori per adulti e<br />

bambini, ricerca con esperti tartufai, spettacoli e cultura,<br />

percorsi e mostre, esperienze sensoriali, visive e olfattive<br />

insieme a momenti di grande passione nell'assaggio di un<br />

sapore unico, il più prezioso di questa terra.<br />

Tra gli chef ospiti del Salotto da Gustare ci sono Max Mariola<br />

star di Youtube, Giorgione – Orto e Cucina il programma di<br />

cucina di TV Grambero Rosso, Errico Recanati, Federico<br />

Delmonte, Mattia Poggi, Richard Abou Zaki & Pierpaolo<br />

Ferracuti, Nikita Sergeev... Il Grand Ordine della Ruscella di<br />

Acqualagna assegna il prestigioso riconoscimento a Gennaro<br />

Esposito apprezzato chef del ristorante La Torre del Saracino<br />

di Seiano. Protagonista in assoluto però resta il tartufo, che si<br />

potrà gustare nei migliori ristoranti e nel nuovo spazio<br />

RistoTartufo per rendere unico il momento dedicato<br />

all'assaggio, accolti dagli chef locali, impegnati nella<br />

preparazione di ricette inedite e quelle della tradizione, per un<br />

totale di 300 posti a disposizione dei visitatori, i quali potranno<br />

anche acquistare il simbolo della cucina di alta qualità da uno<br />

dei tanti produttori.<br />

Il mondo segreto del tartufo avvolge grandi e piccoli con la<br />

magia di secoli di storia e si rivela attraverso la passione di<br />

esperti guide tartufai e il fiuto eccezionale dei loro cani, pronti a<br />

guidare i visitatori in un’esperienza meravigliosa a stretto<br />

contatto con la natura. La cerca del tartufo, patrimonio<br />

immateriale Unesco, diventa un’avventura adatta alle famiglie<br />

con cui cimentarsi nella ricerca del prezioso tubero scoprendo i<br />

metodi di addestramento e le tecniche di raccolta. Chi visita<br />

Acqualagna per gustare la dolcezza e il sapore del tartufo ha la<br />

fortuna di trovarsi in un territorio ricco di importanti<br />

testimonianze storiche, memorie di un passato remoto ma<br />

ancora affascinante. Tappe fondamentali nella visita dei dintorni<br />

della Capitale del Tartufo sono l’abbazia di San Vincenzo,<br />

edificata nel IX secolo dai monaci benedettini, i resti<br />

monumentali dell’antica via Flaminia del III secolo a.C., la<br />

galleria nella roccia del 76 d.C. voluta dall’imperatore<br />

Vespasiano e la fortezza sul Candigliano, un lungo viadotto di<br />

età augustea, vicino la Riserva Naturale Gola del Furlo, un<br />

patrimonio di biodiversità unico. In centro: il Museo del Tartufo,<br />

la casa natale di Enrico Mattei, il Museo Antiquarium Pitinum<br />

Mergens. Il Comune di Acqualagna, in occasione del 60°<br />

anniversario della morte di Enrico Mattei, ricorda la sua<br />

straordinaria figura con l’iniziativa Mattei 60, che si snoda in una<br />

serie di appuntamenti da non perdere. Il Camping Club Pesaro<br />

gestirà l’accoglienza dei turisti in camper nel punto adiacente la<br />

Fiera. L’area prevede la sosta custodita con utilizzo gratuito<br />

dell’annesso camper free, ingresso in Fiera, ingresso ridotto<br />

Museo del Tartufo, ingresso Museo Antiquarium Pitinum<br />

Mergens; ingresso Casa Natale di Enrico Mattei; visita Riserva<br />

Naturale Statale Gola del Furlo con bus navetta gratuito; sconto<br />

sull’acquisto di prodotti al tartufo; sconto del 10% presso il<br />

RistoTartufo. Menù al tartufo nero nello spazio della Pro Loco<br />

Acqualagna (18 euro).


di Elza De Paola<br />

Con l’arrivo dell’autunno nel Tirolo Austriaco cominciano a<br />

svolgersi le feste tradizionali, feste tramandate da<br />

generazioni in generazioni con orgoglio e grande impegno da<br />

parte della gente del posto. Come una che sono stata<br />

presente più volte a questo tipo di feste in diverse occasioni<br />

svolte nelle località del Tirolo Austriaco, tra l’ altro tutte<br />

quante belle ed interessanti, ciascuna a modo suo, posso<br />

affermare che una delle più belle feste tradizionale che<br />

proprio ti rimane nel cuore è quella di Kramsach. Kramsach è<br />

un piccolo borgo austriaco situato a pocchi chilometri dalla<br />

località di Breitenbach. Diventata una delle più grandi<br />

manifestazionih tradizionali della regione Tirol, questa festa è<br />

meta di migliaia di visitatori da tutto il mondo, ma<br />

specialmente da quelli austriachi, vestiti in modo accurato<br />

con degli abiti tradizionali tirolesi. In uno splendido scenario<br />

naturale sorge il famoso Museo tirolese all’ aperto di<br />

Kramsach, circondato dalle catene montuose maestuose, tra<br />

prati verdi e fioriti, tra piccole collinete insieme ad’ un bosco<br />

incantato dove mormora dei ruscelli tra le roccia levigate e<br />

tra le erbe ancora color smeraldo. Il museo è costituito da<br />

numerose case vecchie, in legno massello, testimoni di un<br />

passato ormai remoto, dai tempi in cui la gente viveva in<br />

modi più semplici possibili, accontentandossi dell’essenziale,<br />

cose completamente diverse rispetto ai nostri tempi. Infatti, si<br />

percepisce l’aria di quel passato che fa molto riflettere. I<br />

visitatori hanno l’occasione di accedere in queste case,<br />

scoprire gli vecchi arredamenti, degli arnesi, utensili,<br />

macchinarie per la lavorazione della terra e altre diverse<br />

cose, tipiche per la vita del contadino austrico. Si possono<br />

anche osservare gli artigiani al lavoro sia all’ aperto, sia<br />

all’interno delle stanze delle vecchie case. La festa comincia<br />

fin dalle prime ore del mattino con una sfilata della<br />

compagnia dei Kramsach Schutzen composta da diverse<br />

bande musicale e ospiti d’onore, tutti quanti vestiti in modo<br />

accurato negli abiti tradizionali tirolesi.<br />

Le bande che participano all’evento, inseguito saranno<br />

sparse un po ovunque nell’ ampio e splendido perimetro<br />

destinato a loro. Mentre le bande svolgono il proprio<br />

programma artistico in più angoli del luogo la gente sceglie<br />

volentieri di servire gli immancabili wurstel, le salssiccie, le<br />

patatine, tutto bollente, accompagnate dalla birra a fiumi o<br />

anche del vino. Un allegria speciale si difonde ovunque, i<br />

volti sono ormai distesi e sorridenti, la natura fa la sua parte<br />

regalandosi in tutto il suo splendore, dai prati ancora verdi,<br />

ben curati, dagli abeti e alberi tipici di montagna, fino alle<br />

montagne circostanti che sembrano di toccare il cielo azzuro.<br />

E’ l’occasione per assaggiare anche altri diversi cibi come,<br />

kiachl, krapfen e la torta prùgeltorte che vengono preparati<br />

nelle cucine antiche del luogo. Lontani dalla solita comfort<br />

zone, la festa di Kramsach è un bellissimo modo<br />

coinvolgente di trascorrere una giornata intera in simbiosi<br />

con la natura e con gli altri, condividere e respirare la stessa<br />

aria di allegria e buona disposizione.


La Val Gardena si trova al centro delle Dolomiti, tra le montagne più belle del mondo e offre<br />

un’incomparabile opportunità per trascorre le vacanze, durante tutto l’anno. Immersa<br />

nell’incontaminato Parco naturale Puez-Odle, Patrimonio mondiale dell’umanità<br />

dall’UNESCO, promette soggiorni indimenticabili anche per chi cerca attività quotidiane<br />

alternative allo sci. Ciò che rende unica una vacanza nella soleggiata in questa valle è lo<br />

straordinario panorama sulle bellissime vette delle Dolomiti altoatesine e la vista sul suo<br />

stesso simbolo, il maestoso Gruppo del Sassolungo, oltre che sul Sella.<br />

Queste cime un tempo furono atolli, quando tutto era sommerso dagli oceani. Ciò che rende<br />

unica la Val Gardena è proprio questa sua antica storia geologica, dove una volta c’erano gli<br />

abissi, adesso ci sono le montagne più belle delle Dolomiti. Oggi, la Val Gardena offre<br />

un’ampia area per gli sport invernali con 500 km di piste uniche, moderni impianti di risalita,<br />

30 km di sentieri per escursioni e 115 km di piste per lo sci di fondo e può essere scoperta a<br />

piedi, con gli sci, con lo slittino oppure anche solo con la fantasia, ammirando le montagne<br />

direttamente dalla piscina. A disposizione ci sono oltre 7.000 m² di natura per ogni posto<br />

letto. Una vacanza invernale in Val Gardena riserva a ognuno di noi esperienze uniche: dalle<br />

sciate itineranti sul leggendario Sellaronda alle velocissime discese sulla famosa pista<br />

Saslong di Coppa del Mondo, dalle piacevoli escursioni gourmand sul Seceda fino alle<br />

passeggiate all’insegna del relax nel Parco naturale Puez-Odle. Con oltre 300 giorni di sole<br />

all’anno, gli ospiti possono godersi uno spettacolare panorama mozzafiato a 360° sulle<br />

Dolomiti sempre immersi nell’atmosfera alpina. Considerata una delle regioni montane più<br />

ricche di tradizioni al mondo, la valle conquista anche per la modernità della sua popolazione<br />

ladina, amante dello sport e della natura e che parla quattro lingue. L’unicità della Val<br />

Gardena nasce quindi dalla fusione tra leggende tuttora esistenti, infinite possibilità per<br />

vacanze attive, di relax e ricche di spunti innovativi.


In Val Gardena la tradizione dell’intaglio nel legno affonda le sue radici in un passato lontano: intorno al 1600, durante i<br />

mesi invernali le famiglie iniziarono a fabbricare utensili, statuette di carattere religioso e giocattoli per bambini che<br />

avrebbero successivamente venduto ai mercati di primavera. Nel tardo XVIII secolo, da questo lavoro svolto nelle case si<br />

sviluppò un’attività molto significativa per l’economia locale. Alla base di un’industria moderna che stava nascendo si<br />

ponevano le nuove scuole d’arte e di formazione professionale.<br />

Gli intagliatori della Val Gardena scoprirono nuovi procedimenti di lavoro e diedero vita a un artigianato artistico versatile<br />

e innovativo, esprimendo una maestria difficilmente superabile. In Val Gardena ci sono oggi oltre 200 artisti e scultori in<br />

attività; molti espongono i propri lavori in importanti Gallerie e Musei d’arte, in tutto il mondo. Il Museum Gherdëina è<br />

ancora una volta, insieme a UNIKA (l’associazione degli artisti gardenesi) testimone della creatività e della sapienza<br />

artistica della valle. Il Museo ospita opere uniche di scultura e pittura, oltre alla raccolta completa del giocattolo<br />

gardenese, che nel 19° secolo era esportato in tutto il mondo.


In Alto Adige mangiare bene è facile: la cucina locale vanta una ricca tradizione con ingredienti tipici dal gusto intenso come il<br />

saporito speck, le salsicce affumicate, i golosi formaggi e il croccante pane duro di segale. Si può provare la buona cucina in<br />

un gran numero di ristoranti tradizionali, pizzerie e locali gourmet che hanno conquistato stelle Michelin e cappelli da cuoco di<br />

Gault Millau. I menu sono caratterizzati dall’incontro tra tipicità alpina e leggerezza mediterranea. Unico impegno per il turista<br />

delle Dolomiti patrimonio mondiale UNESCO è Rispettare le Dolomiti, perchè queste incantevoli montagne non sono solo un<br />

regalo ma soprattutto una responsabilità. Su questo concetto si basa RESPECT THE DOLOMITES, un’organizzazione in Val<br />

Gardena, che sensibilizza le persone (cittadini e ospiti) ad adottare un consono codice comportamentale quando si è al<br />

cospetto delle Dolomiti gardenesi. Dal 2023 vogliamo applicare lo standard del Global Sustainable Tourism Council<br />

(GSTC) e ottenere il certificato come garanzia di turismo sostenibile. Le tante sfaccettature di una vacanza invernale attiva in<br />

Val Gardena sono 500 chilomentri di piste, il collegamento al carosello sciistico più grande del mondo e una nuova pista nera.<br />

La stagione sciistica delle Dolomiti e d’Italia va dal 3 dicembre al 11 aprile 2023.


JOSÈ M CARCIONE<br />

Ci sono centinaia di guide turistiche che riguardano la cultura di<br />

Roma, ma poche con itinerari ciclistici. Arriva in libreria, dal 26<br />

settembre, un volume “modulare” che offre una serie di percorsi<br />

tra natura e cultura a portata del ciclista, un libro diretto agli amanti<br />

delle due ruote che puntano a un'uscita tranquilla, non agonistica,<br />

e che siano curiosi di esplorare le bellezze della Capitale. “Roma<br />

in Bici, Un museo all'Aperto -- percorsi turistici classici e insoliti per<br />

le due ruote” di José M. Carcione, è una guida con 74 mappe e 92<br />

percorsi, per un totale di circa 320 km, che si possono combinare<br />

tra loro per creare itinerari più estesi, con indicazione di soste,<br />

punti ristoro e monumenti turistici, includendo anche una serie di<br />

norme da seguire e consigli sull’indispensabile da portare<br />

appresso in caso di imprevisti in bici. Sono undici, inoltre, gli<br />

itinerari illustrati che seguono prevalentemente piste ciclabili,<br />

sentieri sterrati agevoli, strade ampie e poco trafficate, e quando<br />

non ci sono piste, marciapiedi (con la bici a mano). Dopo il grande<br />

successo editoriale di Roma. Guida insolita per esploratori urbani<br />

di Carlo Coronati, che ha visto stampare in poco più di un anno 2<br />

edizioni registrando oltre 3500 copie vendute, Edizioni il Lupo<br />

torna così a perlustrare gli angoli della città eterna offrendo ora ai<br />

cicloamatori – dalle famiglie ai più esperti in tecnologie digitali - un<br />

ventaglio di scelte e possibilità, con itinerari che possono poi<br />

essere utilizzati anche su app (una lista ne è indicata dallo stesso<br />

autore). Il libro gode del patrocinio di RomaNatura. “Sport, salute e<br />

cultura costituiscono il proposito di questo libro – afferma Carcione<br />

- che è una novità anche perché a Roma, da un paio d’anni,<br />

fioriscono piste ciclabili che ampliano finalmente gli spazi destinati<br />

alle biciclette e contribuiscono a collegare zone differenti di una<br />

città sconfinata ed anche molto verde, tra le più verdi d'Europa.<br />

Mi auguro che la lettura di quest’opera rappresenti uno<br />

stimolo di esplorazione della città a più livelli, tra vicoli,<br />

borghetti, parchi cittadini e monumenti, e che non solo chi<br />

ama le lunghe pedalate potrà apprezzare questa<br />

immersione in una città con tante storie da raccontare. Il<br />

cicloturismo non è solo un'opportunità di benessere<br />

psicofisico ma anche culturale, un impegno per far<br />

emergere una città “invisibile” e per sognare ed avvicinarsi<br />

a una città “vivibile”.<br />

La prefazione del libro è scritta da Eugenio Patanè,<br />

Assessore alla Mobilità di Roma Capitale: “Ho accettato<br />

con molto piacere questo invito a scrivere – afferma –<br />

perché è un testo, unicum nel suo genere, capace di unire<br />

mirabilmente, attraverso un filo rosso incantevole e<br />

suggestivo, gli interessi degli amanti delle passeggiate in<br />

bicicletta alle emozioni straordinarie che solo una città<br />

dalle bellezze ambientali, artistiche, storiche e culturali<br />

come Roma riesce a trasmettere ai suoi visitatori. Spero<br />

che la bicicletta come mezzo di trasporto entri nella cultura<br />

dei romani poiché la mobilità attiva rappresenta una<br />

risorsa preziosa per combattere il cambiamento climatico e<br />

rendere i nostri luoghi migliori e più sicuri. Mi auguro,<br />

infine, che questo prezioso libro possa essere ampliato,<br />

nella sua prossima edizione, con la mappatura del GRAB,<br />

Grande Raccordo Anulare delle Bici, progetto partecipato<br />

di anello ciclopedonale accessibile a tutti che sarà ultimato<br />

a Roma entro il 2026.” La presentazione ufficiale di “Roma<br />

in Bici” avrà luogo venerdì 30 settembre, alle ore 18,45<br />

presso lo spazio Brikke Eat & Drink, a 20 metri da<br />

“Centocicli a Centocelle” (via Filippo Arena 2b, Roma -<br />

Metro C Fermata Gardenie). Saranno presenti l’editore,<br />

l’autore e l’assessore Patanè. Aperitivo di benvenuto.


di Rita Martinelli<br />

"Ecco, io me la ricordo così".<br />

Sono le parole dell'antiquario,<br />

uno splendido signore, con una<br />

grana di voce oggi praticamente<br />

scomparsa, un po' come la tinta<br />

ocra elegante di certi palazzi<br />

antichi, quella tonalità di voce<br />

profonda, con un accento<br />

romano squisito, cólto,<br />

affabulatorio.<br />

La cercavo da tanto tempo e,<br />

finalmente, ero riuscita a trovarla,<br />

la stampa di piazza Montanara<br />

(di Giuseppe Vasi, metà<br />

settecento), in quella bottega<br />

affascinante come il suo titolare,<br />

in un vicolo vicino al Pantheon.<br />

Tutta l'area intorno al Teatro<br />

Marcello è rimasta pressoché<br />

invariata, fino alle demolizioni e<br />

sventramenti avvenuti durante il<br />

ventennio fascista, a partire dal<br />

1928. E l'antiquario ricordava,<br />

vagamente, perché molto<br />

piccolo, anche mio padre (nato a<br />

piazza Montanara, dove abitava<br />

con la famiglia) che, ragazzino,<br />

con tutti gli altri della banda,<br />

sguazzava felice, a poca<br />

distanza, nel "Tempio Rotondo"<br />

(il Tempio di Ercole Vincitore o<br />

Ercole Oleario) pieno d'acqua<br />

del Tevere, quando straripava.<br />

Era una zona che pullulava di<br />

vita e di commerci, colma di<br />

botteghe, carbonai, macellai, e<br />

altre professioni, le più<br />

disparate.<br />

" E, data la sua centralità, era<br />

anche luogo di raccolta di<br />

persone provenienti dalle<br />

campagne e colline che, fin dalle<br />

primissime ore del mattino, vi si<br />

radunavano per offrire la loro<br />

manodopera per lavori di<br />

bracciantato.<br />

Le arcate di Teatro Marcello<br />

ospitavano botteghe e laboratori<br />

artigiani d'ogni tipo: sellai e<br />

finimenti - i discendenti di una di<br />

queste, sono, oggi, la Mancini<br />

Pelletteria dal 1918, in via della<br />

Palombella 28, dietro al<br />

Panrtheon, in un angolo di<br />

Roma formidabile: l'entrata è<br />

proprio davanti agli eleganti<br />

delfini che ornano, in alto, la<br />

Basilica di Nettuno. È una<br />

pelletteria artigiana raffinata e di<br />

pregio: il bisnonno sellaio di<br />

Teatro Marcello ne sarebbe<br />

orgoglioso.<br />

Piazza Montanara è stata<br />

anche la prima casa della<br />

Fontana dell'Acqua Vergine, del<br />

1589, oggi in Piazza San<br />

Simeone, lungo via dei<br />

Coronari. Le demolizioni<br />

eliminano, nel 1934,<br />

completamente, la piazza, per<br />

far posto a quella che doveva<br />

chiamarsi "Via del Mare" e che,<br />

oggi, si chiama Via del Teatro di<br />

Marcello. La ricorda un piccolo<br />

tratto stradale, "Via Montanara",<br />

vicino Piazza Campitelli.<br />

Il vasto centro storico di Roma è<br />

un sistema delicato e<br />

complesso, costituito da molti<br />

pianeti orbitanti, diversissimi fra<br />

loro. Da anni e, ultimamente, a<br />

caduta libera, è funestato da un<br />

fenomeno preoccupante: la<br />

chiusura di tante realtà artigiane<br />

storiche, librerie, caffè, ristoranti,<br />

trattorie. E al loro posto restano<br />

ambienti vuoti e in degrado.<br />

Viene il magone, a passarci<br />

davanti. In via Veneto - nota ai<br />

più quale fulcro della vita<br />

mondana, soprattutto nel<br />

periodo compreso fra la fine<br />

degli anni cinquanta e l'inizio dei<br />

sessanta, per la presenza degli<br />

hotel più lussuosi, dei locali<br />

aperti fino all'alba, punto di<br />

raccolta di tutti i nottambuli,<br />

cuore della "dolce vita" - il Café<br />

de Paris è chiuso da qualche<br />

anno.<br />

Fa una grande tristezza,<br />

anche se, per quanto mi<br />

riguarda, via Veneto e i suoi<br />

locali e alberghi extra lusso -<br />

l'Hotel Excelsior con la sua<br />

tronfia architettura - non sono<br />

mai stati nelle mie corde e m'è<br />

sempre parso semplicistico<br />

l'accostamento di via Veneto a<br />

La Dolce Vita film - lancinante<br />

storia di un mondo caotico,<br />

cinico e volgare, privo di valori<br />

e minato dalla noia di vivere,<br />

ma con sprazzi magici come<br />

solo Fellini sapeva creare.<br />

C'è un luogo - memento mori -<br />

in via Veneto, la cripta dei frati<br />

cappuccini (all'interno della<br />

Chiesa di S.Maria della<br />

Concezione dei Cappuccini),<br />

all'ingresso c'è una targa che<br />

reca la scritta: "Quello che voi<br />

siete noi eravamo; quello che<br />

noi siamo voi sarete". E tutta la<br />

cripta è decorata con le ossa,<br />

a esorcizzare la morte e a<br />

sottolineare il fatto che ciò che<br />

resta di un corpo, lo scheletro<br />

appunto, si può riutilizzare in<br />

altro modo.<br />

Mi lascio alle spalle via Veneto<br />

e i suoi fantasmi,<br />

concentrandomi su un<br />

elemento davvero vitale:<br />

l'acqua e su una deliziosa<br />

conchiglia aperta, con tre api<br />

sopra - la Fontana delle Api di<br />

Gian Lorenzo Bernini.<br />

Continuo a pensare agli spazi<br />

vuoti in degrado, dove prima<br />

c'era attività, storia e storie,<br />

continuità di saperi che si<br />

rinnovano, un po' come le<br />

stagioni - sempre uguali e<br />

sempre diverse.<br />

E mi dico che c'è una via di<br />

scampo, certo che c'è - erta e<br />

irta di asperità, ma il bello è<br />

proprio lì.<br />

E, seguendo il sentiero della<br />

vita, passo a salutare i miei<br />

bellissimi amici artigiani, al<br />

lavoro nelle loro<br />

botteghe/studi: La grotta<br />

dipinta (mosaico) in via dei<br />

Chiavari 73, Métissage Atelier<br />

di Laity Mbaye, sarto e<br />

modellista, in largo del Pallaro<br />

18, i ceramisti della<br />

cooperativa La Stelletta, in via<br />

della Stelletta 20, la libreria<br />

Fahrenheit 451 a Campo de'<br />

Fiori 44, Marconi & CO<br />

Orologeria Meccanica in via di<br />

Torre Argentina 1, il<br />

Biscottificio Artigiano Innocenti<br />

in via della Luce 21, Geosta<br />

Trekking & Libreria in via<br />

Ascanio Rivaldi 12, Relaxa<br />

Centro Benessere in via dei<br />

Gracchi 116/A, Working<br />

Pilates in via Maria Lorenza<br />

Longo 36/38, Cacao Puro - Il<br />

Mondo del Crudismo in via<br />

Giuseppe Troiani 19,<br />

l'Erboristeria Madre Natura in<br />

largo dei Claudiani 20. Lunga<br />

vita e prosperità a tutti gli<br />

artiginai del pianeta<br />

La risposta di Marco Polo a<br />

Kublai Khan (Le città invisibili,<br />

Italo Calvino), luminosa, indica<br />

la strada:<br />

"L'inferno dei viventi non è<br />

qualcosa che sarà, se ce n'è<br />

uno, è quello che è già qui,<br />

l'inferno che abitiamo tutti i<br />

giorni, che formiamo stando<br />

insieme. Due modi ci sono per<br />

non soffrirne. Il primo riesce<br />

facile a molti: accettare<br />

l'inferno e diventarne parte,<br />

fino al punto di non vederlo<br />

più. Il secondo è rischioso<br />

attenzione e apprendimento<br />

conntuinui; cercare e saper<br />

riconoscere chi e cosa in<br />

mezzo all'inferno non è<br />

inferno. E farlo durare e dargli<br />

spazio".


VIA VENETO<br />

ROMA<br />

DEMINICH-IRINA-NICK-E-GHEPARDO-VIA-VENETO-4-©PHOTO-CREDITS-RINO-BARILLARI<br />

DOV'E' FINITA<br />

LA DOLCE VITA?<br />

PINA DELLE SITE


Nei giorni scorsi ha attirato molta attenzione un post<br />

pubblicato da Carlo Verdone, circa la chiusura del<br />

Café de Paris , in cui rievocava gli anni durante i quali<br />

Via Veneto era viva, pullulava di personaggi “non<br />

comuni” che ispirarono il grande Federico Fellini ne<br />

“La dolce vita”… e tutto ciò che Via Veneto<br />

rappresentava, non solo per Roma, ma per il mondo<br />

intero, è storia…<br />

Molti i commenti in cui si evidenziava la<br />

decadenza, il cambiamento, la trasformazione, non<br />

in meglio della famosa via.<br />

Qualche sabato sera fa, ho percorso anch’io quella<br />

via; di giorno l’ho percorsa molto tranquillamente,<br />

sotto il sole ed una luce abbagliante che hanno<br />

sempre il potere di rendere tutto più bello (almeno<br />

per me!) … tutto normale, anche perché di giorno<br />

la vita scorre semplicemente, a volte in modo<br />

ripetitivo ed ordinario anche in Via Veneto: traffico,<br />

camerieri che preparavano i tavoli davanti ai<br />

ristoranti, gente che faceva shopping nei negozi,<br />

insomma, nulla di eccezionale.<br />

Lo scenario cambia, invece, la sera, la notte, forse<br />

perché è quella parte della giornata in cui tutto è<br />

permesso, anche il proibito perché non c’è la luce<br />

del sole che mette tutto al vaglio di tutti.<br />

E la dolce vita si consumava, effettivamente e<br />

prevalentemente di notte.<br />

Percorro, dunque, Via Veneto in tarda serata e<br />

cerco qualcosa che mi riporti alla dolce vita, che mi<br />

faccia rivivere con l’immaginazione, anche se in<br />

modo sbiadito, quelle scene, quei personaggi, le<br />

famose attrici che con guanti di seta e lunghe e<br />

sottili sigarette sorridono a uomini eleganti, attori,<br />

giornalisti, politici e si fanno immortalare dai<br />

numerosi paparazzi che sono lì, fissi, ogni sera…<br />

ci riprovo, ma nulla… la mia immaginazione è<br />

debole rispetto allo scenario che mi si presenta e<br />

che è la realtà; una luce fioca che a malapena<br />

illumina la maestosa via, tavolini davanti ai<br />

ristoranti, occupati da stranieri che leggono il solito<br />

menù turistico, pochi, perché molti non sono<br />

nemmeno apparecchiati; qualche giovane sdraiato<br />

sotto un albero con una bottiglia di birra in mano e,<br />

ancora stranieri alle fermate degli autobus diretti<br />

da tutt’altra parte, gruppi di adolescenti che<br />

cantano ad alta voce le canzoni del momento….<br />

Provo un senso di vuoto, di tristezza, di angoscia,<br />

e mi chiedo: dov’è la dolce vita?<br />

Nessun segnale, foto o un qualsiasi simbolo che<br />

attesti la presenza di quei “fantasmi”, di quelle<br />

figure passate, di ciò che è stato e che dovrebbe<br />

rimanere indelebile, perché un pezzo di storia da<br />

non cancellare.<br />

Ma poi, ecco la spiegazione razionale: il tempo<br />

passa, le mode passano, le persone passano, non<br />

si può pretendere che tutto rimanga intatto per<br />

sempre… è necessario custodire i ricordi in uno<br />

scrigno, qualche volta tirarli fuori e sorridere con<br />

nostalgia, ma non imporli al nuovo tempo, per tanti<br />

motivi… ma l’amarezza resta.


Mentre, però, faccio i conti, a malincuore, con la<br />

realtà, incontro l’amico Alberto Leonardi… e un po'<br />

rimango stupita … sarà forse un segno? Chi è<br />

Alberto? Una persona stupenda, cordiale, sempre<br />

con il sorriso e tanta voglia di fare: Alberto è il<br />

consigliere fondatore dell’Associazione Via Veneto,<br />

nonché titolare della storica pellicceria “Alberto<br />

Leonardi” sita in Via Lazio (angolo di Via Veneto),<br />

e penso: Alberto sarà sicuramente d’accordo con<br />

me, proverà ciò che sto provando io e tante altre<br />

persone, starà vivendo con mortificazione i<br />

cambiamenti a cui sta andando incontro Via<br />

Veneto...<br />

Mi saluta con il sorriso e la gioia di sempre e, tra<br />

un saluto e l’altro, gli racconto le mie perplessità<br />

ma, con grande sorpresa e come un fiume in<br />

piena, Alberto inizia a raccontarmi novità, una<br />

dietro l’altra e senza fermarsi, che mi riaccendono<br />

il sorriso: “Via Veneto sta ripartendo alla grande…<br />

apre il nuovo ristorante giapponese Nobu dov’è<br />

l’Hotel Veneto ad opera di D, e Niro, Briatore ha<br />

aperto il suo locale Crazy pizza… apre la<br />

profumeria Campo Marzio… rinnova Palombi<br />

assorbita da una catena americana e, soprattutto,<br />

riapre il” Jackie O’” che riporta alla memoria le<br />

feste, i balli, i paparazzi e, soprattutto, la figura di<br />

Jacqueline Kennedy Onassis!!! Bisogna, però,<br />

trovare il modo di riattivare il Café de Paris e, se<br />

“qualcuno” ha la sensibilità di capire che è quasi<br />

“un dovere” farlo, noi ce la metteremo tutta per<br />

riportarlo in auge; c’è stata una interessante<br />

mostra dell’artista Philip Colbert con le sue<br />

“Aragoste”... e poi ci sono tanti, ma tanti eventi in<br />

corso… ma preferisco parlartene davani un<br />

aperitivo, che ne pensi?”, mi chiede con la sua<br />

simpatia.<br />

Ed io accetto, andrò a quell’aperitivo e mi farò dire<br />

tutto ciò che è “in fieri”… ma ve lo racconterò nei<br />

prossimi numeri: “Via Veneto risorgerà dalle ceneri<br />

come una Fenice”, mi dice Alberto, quindi, cari<br />

amici lettori, credo che Alberto ci racconterà tante,<br />

tante cose interessanti … e chissà che inizi una<br />

“dolce vita” dei tempi moderni?


CALENDARIO DI TUTTE LE APERTURE SERALI AL<br />

MUSEO E REAL BOSCO DI CAPODIMONTE<br />

VENERDÌ 4, 11, 18 E 25 NOVEMBRE <strong>2022</strong><br />

VENERDÌ 2 E SABATO 3 DICEMBRE <strong>2022</strong><br />

VENERDÌ 9 E SABATO 10 DICEMBRE <strong>2022</strong><br />

VENERDÌ 16 E SABATO 17 DICEMBRE <strong>2022</strong><br />

<br />

Ritornano le aperture serali al Museo e Real Bosco di Capodimonte. Fino al 17 dicembre <strong>2022</strong>,infatti, sarà possibile visitare le<br />

collezioni e le mostre in corso al prezzo ridotto di 2 euro (escluse le gratuità previste per legge), dalle ore 19.30 fino alle 22.30<br />

(ultimo ingresso alle ore 21.30). Un’occasione imperdibile per ammirare le collezioni e le mostre in corso:<br />

Il patriarca bronzeo dei Caravaggeschi: Battistello Caracciolo (1578-1635)<br />

Salvatore Emblema<br />

Oltre Caravaggio. Un nuovo racconto della pittura a Napoli<br />

La visita guidata “A lume di notte”, al secondo piano del Museo per conoscere gli artisti che hanno fatto proprio della luce il<br />

fulcro delle loro opere, dai Fiamminghi a Ribera a Stomer, è un percorso unico.<br />

Costo visita 7 euro, oltre al costo d’ingresso al sito di 2 euro Durata 1 ora<br />

Info: arte@lenubole.com sito: https://www.coopculture.it/it/prodotti/a-lume-di-notte/


L’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici è lieta di<br />

presentare fino al 5 gennaio 2013 la mostra COLLECTION che<br />

celebra la collezione di fotografie di Florence e Damien<br />

Bachelot. La mostra si dispiega in un'eccezionale serie di circa<br />

150 fotografie che coprono un secolo di storia dell'immagine,<br />

nell'intimità della condizione umana. Da Brassaï a Sabine Weiss<br />

e da Diane Arbus a Mitch Epstein, il percorso permette una<br />

lettura in profondità della storia della fotografia incentrata<br />

sull'Umanità e la sua relazione con il proprio ambiente, dove<br />

l'effervescenza della città va di pari passo con la poesia solitaria<br />

del ritratto. La mostra offre un duplice sguardo: quello dei<br />

collezionisti Florence e Damien Bachelot attraverso 20 anni di<br />

un approccio coerente di acquisizione che compone un racconto<br />

personale, e quello del curatore Sam Stourdzé attraverso una<br />

selezione d stampe dove l'occhio del fotografo agisce come un<br />

sismografo degli eventi della Storia e dei racconti intimi.<br />

La mostra si destreggia tra le due grandi tradizioni<br />

transatlantiche: dalla fotografia francese dell'inizio del XX secolo<br />

detta umanista alla fotografia di strada americana. Henri Cartier-<br />

Bresson, Robert Doisneau e Willy Ronis incontrano quindi Dave<br />

Heath, Helen Levitt e Robert Frank.<br />

Una straordinaria serie di circa 40 stampe d'epoca di Saul Leiter<br />

testimonia, con il passaggio al colore, una svolta verso la<br />

seconda metà del secolo e un rovesciamento delle influenze<br />

fotografiche. La contro-cultura americana e le battute d'arresto<br />

dell'utopia modernista occupano il centro dell'immagine.<br />

Infine, la mostra esplora gli inizi del reportage moderno con<br />

Gilles Caron, fino ai ritratti documentari dei fotografi<br />

contemporanei come Luc Delahaye, Mohamed Bourouissa,<br />

Véronique Ellena e Laura Henno. L’antica cisterna di Villa<br />

Medici ospiterà un focus sul lavoro di Laura Henno, tra<br />

fotografie e filmati.<br />

Tra contrasti e corrispondenze, la mostra della collezione<br />

Bachelot a Villa Medici mette in evidenza una storia delle<br />

influenze fotografiche ed esamina il modo in cui il ritratto e il<br />

corpo inquadrano la città, tagliano il territorio urbano e gli spazi<br />

di tutti i giorni nei quali la figura umana funge sempre da scala.<br />

È anche il ritratto di una coppia di collezionisti che si profila e di<br />

uno sguardo che permette di affiancare vintage e moderno.<br />

I testi che accompagnano la mostra in una prospettiva storica ed<br />

estetica sono a cura di Michel Poivert, storico della fotografia.<br />

MARIO_GIACOMELLI "IO NON HO LE MANI CHE MI ACCAREZZINO IL VISO" 1961/1963<br />

DAVE_HEATH - MARGARITA PEREZ 1963<br />

<br />

Artiste e artisti presenti nella mostra:<br />

Diane Arbus, Édouard Boubat, Mohamed Bourouissa, Marcel Bovis, Brassaï, Gilles Caron, Henri Cartier-Bresson,<br />

Philippe Chancel, Stéphane Couturier, Bruce Davidson, Luc Delahaye, Robert Doisneau, Gilles Ehrmann, Véronique<br />

Ellena, Mitch Epstein, Louis Faurer, Andreas Feiniger, Robert Frank, Paul Fusco, Luigi Ghirri, Mario Giacomelli, Nan<br />

Goldin, Paul Graham, Harry Gruyaert, Dave Heath, Laura Henno, René Jacques, Ray K. Metzker, Nadav Kander, Chris<br />

Killip, François Kollar, Josef Koudelka, Dorothea Lange, Saul Leiter, Christian Lemaire, Leon Levinstein, Helen Levitt,<br />

Vivian Maier, Susan Meiselas, Joel Meyerowitz, Janine Niepce, Willy Ronis, Joy Judith Ross, Arthur S. Siegel, Eugene<br />

Smith, Mike Smith, Paul Strand, Sabine Weiss.<br />

<br />

SABINE_WEISS - PARIS, ENFANT 1955 .


Fino al 13 novembre, lo storico Palazzo Ruspoli di Nemi apre<br />

le porte ad una nuova esposizione: La Dolce Vita di Federico<br />

Fellini e Leo Catozzo: tra sogno, magia e realtà il sodalizio di<br />

due grandi protagonisti del cinema italiano del dopoguerra.<br />

La mostra artistica e documentale prende avvio dalla<br />

celebrazione del centenario della nascita di Federico Fellini<br />

per ripercorrere la storia inedita, per molti versi, di un rapporto<br />

professionale e personale tra l’indimenticabile regista riminese<br />

e Leo Catozzo, tecnico del montaggio dei sui film più<br />

importanti, ma soprattutto suo confidente e amico.<br />

Organizzatrice di questa estemporanea è l’Associazione<br />

culturale Chelu e Mare, già da anni specializzata<br />

nell’ideazione e organizzazione di eventi culturali di spessore<br />

di mostre tematiche sul geniale cineasta, con la direzione<br />

artistica di Fabio Alescio. L’amicizia ventennale tra Federico<br />

Fellini, regista da sempre riconosciuto per la sua genialità in<br />

tutto il mondo e Leo Catozzo, che con lui condivise la<br />

lavorazione e il montaggio di quattro capolavori indimenticabili,<br />

La strada, Le notti di Cabiria, la Dolce vita e 8 e ½ e un<br />

episodio di Boccaccio ’70, fu un fulgido esempio di un rapporto<br />

sia umano che professionale nel periodo più florido<br />

dell’industria cinematografica italiana e della stessa rinascita<br />

del Paese.<br />

Se Fellini nel dopoguerra riuscì a dirigere la ripartenza del<br />

cinema e a realizzare il sogno degli italiani attraverso le sue<br />

sceneggiature innovative, Catozzo fu uno dei maggiori<br />

protagonisti del montaggio cinematografico ed è anche grazie<br />

al suo talento che tante pellicole girate da altrettanti registi di<br />

calibro – tra i quali Soldati, Lattuada, Camerini, De Filippo,<br />

Rossellini, Germi e Visconti - hanno raggiunto la celebrità. In<br />

un percorso ideale, allestito presso il grazioso borgo che si<br />

affaccia sul lago omonimo, si potranno visionare tanti materiali<br />

inediti, tra i quali la corrispondenza privata tra i due geni del<br />

cinema, i bozzetti originali e i disegni di Fellini che i due amici<br />

si scambiarono per anni. L’itinerario espositivo comprende<br />

anche le locandine dei film più celebri del cineasta riminese, i<br />

suoi ciak originali, le sceneggiature con le sue correzioni a<br />

latere e tanti interessanti spunti tratti dalla sua carriera<br />

cinematografica.<br />

Tra le curiosità in mostra la moviola originale Steenbeck,<br />

“regina del montaggio”, che fu testimone di tanti dialoghi e<br />

forse discussioni tra i due, e la famosa “Pressa Catozzo o<br />

Cabiria” utilizzata per la prima volta ne Le notti di Cabiria, la<br />

cui invenzione rivoluzionò per sempre la tecnica di montaggio,<br />

grazie alla quale il geniale Leo Catozzo fu insignito di un<br />

Oscar speciale nel 1990, il Technical Achievement Award.<br />

La mostra, infine, propone un’esperienza immersiva nelle<br />

atmosfere che hanno caratterizzato le pellicole dirette dal<br />

regista grazie al sottofondo musicale delle colonne sonore più<br />

famose dei suoi film: un viaggio in quegli anni indimenticabili<br />

che hanno caratterizzato la storia culturale italiana condito<br />

anche da aspetti meno noti della vita dell’imperituro regista in<br />

relazione alla sua stretta amicizia con Catozzo.


SELF-I-E<br />

Breve storia di un cortometraggio<br />

Luca Di Bartolo


SELF-I-E nasce un mese dopo “Swans Never Die” (vedasi numero di TB Luglio Agosto <strong>2022</strong>).<br />

Se “Swans” ha avuto una genesi ‘facile’ e ‘lineare’, SELF-I-E è stato al contrario un figlio dal parto ben difficile, ma ora ha la<br />

sua personalità e riguardandolo lo sento vivo. Ha preso forma durante il montaggio e tutt’ora è in fase evolutiva.<br />

Theo Piu, interprete e primo genitore di tale creatura, aveva già in mente un progetto coreografico fermo a causa del Covid<br />

proprio con questo titolo e tema.<br />

“Farsi fotografare, fotografarsi, Dentro. Quanto coraggio.<br />

Fermarsi, pensare, comprendere ed elaborare.<br />

Sono momenti preziosi, necessari, che ti travolgono e ti cambiano.<br />

I cambiamenti arrivano, e quando arrivano sono come una deflagrazione.<br />

Attorno è quiete, ma dentro è una enorme vibrazione, che stride, urla e schiaccia.”<br />

Noi non avevamo chiaro in testa cosa avremmo fatto assieme, ma Theo aveva in testa qualcosa di personale ed intimo ed ora<br />

posso dire che si trattava, da parte mia, di farlo emergere col montaggio e le riprese, prescindendo dal fatto di non avere una<br />

storia già scritta; ma se le riprese quelle sono e quelle restano, il montaggio è una variabile in movimento, può essere<br />

qualcosa che nasce spontaneo oppure no, quando non si ha una storia appunto già scritta. Abbiamo girato parti coreografiche<br />

ma senza idea di come utilizzarle e in quale ordine. Siamo poi ritornati una seconda volta per girare alcune scene che<br />

dovevano servire da collegamento e telaio della storia che nel frattempo avevamo pensato di costruire.<br />

SELF-I-E è fatto di una serie di momenti reali e intimi che si sovrappongono in sostanza, c’è una ricerca di un nuovo equilibrio<br />

che alla fine viene ritrovato. https://vimeo.com/709691093


Theo Piu<br />

Ph Luca di Bartolo


Se ti appassiona la danza,<br />

Se riesci ad immaginarti sul gradino più alto del podio;<br />

Se riesci a sentire gli applausi e riesci a riconoscere il tuo nome tra le urla della folla;<br />

Se dalla prima nota senti in ogni fibra del tuo copro l’adrenalina scorrere verso le tue gambe;<br />

Se il tuo cuore e quello del tuo/a partner battono all’unisono sulla pista da ballo,<br />

Allora… Sei un ballerino!<br />

Ma se vuoi diventare un campione, ti serve Top Dance Alliance!<br />

Fidati di noi… Siamo, Giordano Vanone & Katia Antonelli, coppia di vita e di ballo.<br />

Abbiamo iniziato a ballare nel 1985 in Italia, quando il ballo era considerato un’attività da balera<br />

con pochi sbocchi professionali.<br />

Nel corso degli anni, abbiamo studiato con i migliori maestri al mondo, con i quali abbiamo<br />

perfezionato la nostra tecnica, creato il nostro stile fondendo tecnica, emozione e personalità.<br />

Vincitori per tre anni consecutivi del campionato italiano di danze Standard.<br />

Una raggiunti gli alti livelli della danza sportiva sia in Italia che all’estero abbiamo sentito<br />

l’esigenza di metterci alla prova in un progetto più ambizioso, la Formazione.<br />

Formare nuove generazioni di danzatori, donando loro sia la tecnica per potersi affermare in<br />

competizione, sia gli strumenti per poter sviluppare la propria personalità.<br />

Ad oggi abbiamo formato campioni in tutto il mondo, in ogni categoria: Juveniles, Junior, Youth,<br />

Amatori e professionisti. Ad ognuno di loro è stato riservato un percorso unico, personalizzato e cucito<br />

addosso alla propria personalità proprio come un abito di alta sartoria, e con ogni singola coppia<br />

abbiamo lavorato in empatia per poter comprendere il loro mondo.<br />

Lavorare con ognuno di loro è stato un viaggio pazzesco. Un viaggio fatto di emozioni, fatica, successo.<br />

Tutti, in pista raccontiamo la nostra storia usando il linguaggio del corpo.<br />

AI nostri allievi, abbiamo insegnato ad essere sempre sé stessi, fuori e dentro la pista, incoraggiandoli<br />

a far emergere le loro personalità, rendendoli unici, determinati, ambiziosi, gentili, eleganti e forti.<br />

Oggi siamo “travolti” dall’omologazione; ognuno, per sentirsi parte di un gruppo tende a somigliare<br />

alla “massa”, perdendo, così, la propria, individualità e, sacrificando a volte le proprie qualità con<br />

inevitabili impatti negativi sulla propria autostima.<br />

Ognuno di noi è speciale e unico.<br />

Ognuno di noi è inimitabile.<br />

Ognuno di noi ha sempre qualcosa da raccontare.<br />

E noi, per comunicare questa unicità, dobbiamo conoscere e usare al meglio il linguaggio del corpo.<br />

E noi insegniamo a comunicare con la danza.<br />

Questa è la nostra forza, questa è la forza di Top Dance Alliance!


ADDIO ALLE ARMI<br />

Donatella Gimigliano<br />

il calendario sociale Codacons firmato Tiziana Luxardo con protagoniste modelle russe e<br />

ucraine per dire NO a questa guerra e a tutti i conflitti nel mondo. Lanciata anche la<br />

campagna #influencerperlapace


S’intitola “Addio alle armi”, con richiamo al famoso romanzo dello scrittore statunitense<br />

Ernest Hemingway, il nuovo calendario sociale di Codacons firmato da Tiziana Luxardo<br />

presentato nella Sala da Feltre a Roma. 12 scatti con protagoniste modelle russe e<br />

ucraine per dire NO a questa guerra e a tutti i conflitti nel mondo. Si consolida anche<br />

quest’anno il gemellaggio tra la fotografa ed il Codacons che da anni promuovono<br />

campagne/calendario che esprimono attraverso l'arte visiva una sofferenza sociale<br />

come la violenza sulle donne, lo sfruttamento nei campi di lavoro, il bullismo e la<br />

ludopatia. “Addio alle armi” è un progetto che vuole evocare la Pace come idea<br />

universale che non ha religione, necessaria per poter credere in un domani migliore,<br />

dove ci sia speranza, amore, solidarietà e fratellanza e che vede nelle donne le<br />

autentiche messaggere di pace, come sottolinea anche l’Onu nel suo sito ufficiale che<br />

le definisce “peacekeepers”, una “chiave per la pace”. Perché donna è pace.<br />

Sono intervenuti all’incontro, presentato da Marco Ramadori, membro del collegio di<br />

presidenza Codacons, Tiziana Luxardo, Carlo Rienzi, fondatore e Presidente<br />

Codacons, Zeudi di Palma, Miss Italia 2021. Due modelle, la russa Рита e l’ucraina<br />

Tetiana, hanno dato la loro testimonianza sul perché hanno aderito al progetto. Ospite<br />

musicale il violinista internazionale Andrea Casta. Tra gli ospiti presenti il presidente<br />

Associazione Tota Pulchra Prefetto Mons. Jean Marie Gervais, la Patron di Miss Italia,<br />

Patrizia Mirigliani, il regista e sceneggiatore Enzo Castellari e l’hair stylist<br />

internazionale Sergio Valente.<br />

“Quando è iniziato questo conflitto ho avuto lo stesso sentimento di rabbia e di<br />

impotenza che avevo negli anni 70 quando da giovanissima manifestavo contro la<br />

guerra. Allora si parlava del Vietnam, ero una figlia dei fiori, una pacifista per<br />

definizione come lo sono oggi... Peace&Love forever” – ha spiegato Tiziana Luxardo -<br />

“il mio concetto di fondo è che bisogna creare ponti e buttare giù muri e ho scelto le<br />

donne per questo calendario perché sono convinta che possano essere le vere<br />

operatrici e portatrici di Pace. “Non nascondo che è stato molto difficile cercare di<br />

creare delle immagini volutamente surreali estrapolate da contesti reali” – ha<br />

sottolineato - “era come se fossi su una nuvola e osservassi tutto dall'alto, senza<br />

confini, ma solo orizzonti”. Filo conduttore delle 12 immagini sono i lacci con i colori<br />

delle bandiere che fanno distinguere le ragazze ucraine da quelle russe e che<br />

rappresentano i legami che esistono fra queste due popolazioni.<br />

“Per dimostrare quanto sono forti le loro somiglianze – ha aggiunto la Luxardo - in una<br />

foto ho voluto raffigurare un volto che è l'unione di due facce separate, una Ucraina<br />

una Russa, e l’incredibile effetto che si ottiene è che il viso sembra di un'unica<br />

persona”. Carlo Rienzi, fondatore e Presidente Codacons ha evidenziato: “Tiziana<br />

Luxardo è secondo noi la più grande fotografa vivente che riesce sempre ad<br />

interpretare gli angoli, gli spigoli, e anche le rette però, dei più importanti problemi della<br />

nostra società. E’ chiaro che oggi non si poteva non partire da questa terribile guerra”.<br />

“Pensando a tutto quello che finora è successo tra i nostri paesi sento una grande<br />

delusione ed una forte tristezza” – ha raccontato la modella russa Рита D. – “studiamo<br />

la storia per non fare gli stessi gli errori. Non è per questo che i nostri padri, nonni e<br />

nonne hanno combattuto. Hanno dato le loro vite affinché noi potessimo vivere. Il mio<br />

cuore piange per la vergogna che sento”.<br />

Le ha fatto eco la modella ucraina Tetiana G.: “il motivo per il quale ho deciso di<br />

partecipare a questo progetto è che sono pacifista, contro le guerre, e contro tutto ciò<br />

che può togliere le vite umane! Nessuno può essere così folle da preferire la guerra<br />

alla pace”. “Ogni iniziativa a sostegno della pace è importante, ancora di più se l'autrice<br />

è Tiziana Luxardo che sa affrontare tematiche difficili con grande sensibilità. Tutti<br />

dobbiamo sottoscrivere l’appello a deporre le armi attraverso questa nobile opera<br />

artistica” – ha dichiarato Miss Italia, Zeudi di Palma.<br />

A chiusura dell’evento è stata presentata la campagna #influencerperlapace, Codacons<br />

e Associazione Influencer Responsabili hanno lanciato la mobilitazione del web per la<br />

pace chiedendo a tutti gli influencer di porre all’attenzione dei follower quanto sta<br />

accadendo tra Russia e Ucraina spronandoli a dire con forza BASTA ALLA GUERRA.


MILANO:<br />

MUSEUM OF DREAMERS<br />

ASSIA KARAGUIOZOVA<br />

Dalle piste di Formula 1, alle installazioni di arte contemporanea, Mario Isola (Pirelli Motorsport) consiglia:<br />

Museum of Dreamers<br />

Nel cuore di Milano, nasce una piattaforma per sognatori: 15 installazioni immersive di forte impatto<br />

emozionale e visivo. Il progetto di Postology sarà vivibile fino al 18 <strong>Dic</strong>embre <strong>2022</strong>, in Piazza Cesare Beccaria.


PALAZZO<br />

ZUCKERMANN<br />

ASSIA KARAGUIOZOVA<br />

A Padova, Musei Civici difronte alla Cappella della<br />

Scrovegni, un museo immenso e ricchissimo da<br />

visitare con attenzione nel percorso vario tra<br />

porcellane, capitelli, gioielli, mobili, attrezzi,<br />

posate, vetri e abbigliamento. Attualmente, anche<br />

una mostra di fotografia, in bianco e nero, sulla<br />

storia della città.


A S S I A K A R A G U I O Z O V A<br />

L'OCCHIO IN<br />

GIOCO<br />

<br />

Padova: Mostra significativa, prevalentemente centrata sul colore e<br />

sull’optical, a cura di Luca Massimo Barbero, costruita in un percorso<br />

storico-artistico divertente, oltre che interessante ed esaustivo. Da<br />

Calder a Kapoor, da Itten ad Albers, da Kandinskij a Vasarely, ma<br />

anche Munari, Tinguely, Duchamp, Klee, Boccioni, Balla - prestiti<br />

importanti di opere che hanno segnato la storia dell’arte<br />

contemporanea.<br />

Al Palazzo del Monte di Pietà, fino al 26 Febbraio 2023


Andy Warhol a Padova<br />

Assia Karaguiozova<br />

Soldi e Potere.<br />

Faccia a faccia con la realtà, ad occhi aperti: Andy Warhol<br />

appare attuale ora, come allora. Al Centro Culturale Altinate<br />

San Gaetano, fino al 29 Gennaio 2023. altinatesangaetano.it


Assia Karaguiozova<br />

TUTANKHAMON A VENEZIA<br />

100 ANNI DI MISTERI:<br />

1922 - <strong>2022</strong><br />

Presso il trecentesco Palazzo Zaguri, in<br />

Campo San Maurizio, a pochi passi<br />

dall’Accademia: Una Mostra, che in alcune<br />

sale mi ha fatto venire i brividi, racconta<br />

attraverso il percorso abbondante ed<br />

esaustivo, totalmente inglobante, la storia<br />

del Passaggio all’Aldilà, con i riti ed i<br />

simboli relativi all’Antico Egitto. A cura di<br />

Maurizio Damiano


Assia Karaguiozova<br />

L’ARTE A PORTATA DI SEGNO.<br />

PALAZZO STROZZI RACCONTA LA MOSTRA OLAFUR ELIASSON<br />

IN LIS- LINGUA DEI SEGNI ITALIANA<br />

Arturo Galansino, Direttore Generale Fondazione Palazzo<br />

Strozzi e curatore della mostra Olafur Eliasson:nel tuo<br />

tempo e Roberto Petrone, Presidente Sezione Provinciale<br />

dell'Ente Nazionale Sordi di Firenze<br />

In occasione della mostra Olafur Eliasson: Nel tuo tempo, la<br />

Fondazione Palazzo Strozzi è lieta di ufficializzare la<br />

collaborazione con ENS - Ente Nazionale Sordi di Firenze.<br />

La Fondazione Palazzo Strozzi si impegna da sempre a<br />

creare eventi, esposizioni e attività culturali inclusive e<br />

accessibili a tutti i suoi visitatori, proponendosi come un<br />

luogo sociale e d’incontro per consentire al maggior numero<br />

di persone di vivere le mostre partecipando attivamente.<br />

Ogni attività mira a trasformare l’incontro con l’arte in<br />

un’occasione in cui le potenzialità espressive di ogni<br />

partecipante sono valorizzate e dove ognuno può sentirsi<br />

coinvolto nell’esperienza e nella vita culturale della città.<br />

Oltre ai progetti di accessibilità, che la Fondazione porta<br />

avanti da tanti anni, come A più voci, Sfumature,<br />

Connessioni, Corpo Libero, grazie alla collaborazione con<br />

ENS di Firenze, Palazzo Strozzi propone una nuova<br />

modalità di visita dedicata alle persone sorde rendendo così<br />

l'esperienza piacevole e completa.<br />

Venerdì 4 novembre e sabato 3 dicembre, in programma le<br />

prime due visite alla mostra Olafur Eliasson: Nel tuo tempo,<br />

in Lingua dei Segni Italiana. I partecipanti vengono<br />

accompagnati da un educatore museale di Palazzo Strozzi<br />

affiancato da un interprete LIS, in un percorso guidato ricco<br />

di spunti e di suggestioni, nelle sale del Piano Nobile, per<br />

scoprire l’arte di questo visionario artista. La visita ha una<br />

durata di un’ora e trenta. Entrambe le attività sono<br />

prenotabili dal sito di Palazzo Strozzi e sono<br />

completamente gratuite.<br />

Dal 2021 la Lingua dei Segni Italiana ha finalmente ricevuto<br />

il riconoscimento ufficiale e anche l'Italia ha riconosciuto la<br />

propria lingua dei segni. Già da questo momento tra la<br />

Fondazione Palazzo Strozzi e ENS Firenze si era avviato un<br />

dialogo e la mostra Olafur Eliasson: Nel tuo tempo, è<br />

l’occasione giusta per ufficializzare questa collaborazione<br />

perchè l'arte può essere un modo per rompere l’isolamento,<br />

aprire nuove possibilità di comunicazione e nuove occasioni<br />

di relazione.<br />

ASSIA KARAGUIOZOVA


ASSIA KARAGUIOZOVA


EMILIO VEDOVA AL<br />

MAGAZZINO DEL SALE<br />

Assia Karaguiozova<br />

La Fondazione Emilio e Annabianca Vedova,<br />

alle Zattere, Venezia, racconta il rapporto di<br />

Vedova con la materia e con la terza<br />

dimensione. I segni rappresentano le idee.<br />

Il Magazzino del Sale è stato ristrutturato da<br />

Renzo Piano, amico caro dell’artista.


DEUTSCHE BANK ARTISTS<br />

OF THE YEAR AL MUDEC<br />

Assia Karaguiozova<br />

Il MUDEC-Museo delle Culture di Milano, in<br />

collaborazione con il 24 ORE Cultura, ha ospitato in<br />

mostra l’edizione del 2021 del Deutsche Bank, che<br />

ha premiato sul piano internazionale tre artisti molto<br />

diversi di tradizione e nella modalità di espressione.<br />

I vincitori Maxwell Alexandre (Brasile) Conny Maier<br />

(Germania)e Zhang Xu Zhan (Taiwan), selezionati<br />

dal Global Art Advisory Council della banca,<br />

raccontano i loro pensieri attraverso tecniche e<br />

forme di rappresentazione che apparentemente<br />

potrebbero sembrare incompatibili. L’esposizione<br />

collettiva, in sé, dimostra che nasce dal loro<br />

abbinamento un racconto nuovo, inedito, della<br />

visione sulla realtà.<br />

mudec.it<br />

Ph. Credits: ©Zhang Xu Zhan<br />

Courtesy of the artist and Project Fulfill Art Space, photo Mathias<br />

Schormann<br />

Installation Views dal MUDEC


AI WEIWEI<br />

ARTE SENZA LIMITI<br />

Assia Karaguiozova<br />

I Geniale Weiwei, insegna che l’Arte è Potere, senza limiti, né limitazioni: di tempo, di<br />

spazio, di mezzi creativi.<br />

Rivoluzionario che nel suo percorso si è scontrato con blocchi di ogni genere, dimostra<br />

che la libertà d’espressione può e trionfare.<br />

L’Abbazia di San Giorgio Maggiore (all’Isola di San Giorgio Maggiore) a Venezia vive<br />

anche i suoi ‘dipinti’ di costruzioni.<br />

abbaziasangiorgio.it


Danza<br />

CorpiViolati #DJOperaNoir<br />

& Omaggio a Traviata 2011-<strong>2022</strong><br />

La coreografa Monica Casadei ha<br />

proposto, al Teatro Comunale di<br />

Ferrara, all’interno del Festival di<br />

Danza Contemporanea, in prima<br />

assoluta CorpiViolati #DJOperaNoir<br />

e Omaggio a Traviata (2011-<strong>2022</strong>)<br />

dedicato alla creazione cult che ha<br />

portato la Compagnia Artemis Danza<br />

in tutto il mondo.<br />

CorpiViolati si presenta come un<br />

flusso continuo di corpi che hanno<br />

subìto violenze, una comunità di<br />

corpi stretta nella memoria di un<br />

corpo ferito, cicatrizzato, il cui<br />

vissuto viene danzato in una<br />

coreografia senza respiro, su<br />

musiche live electronic. La<br />

coreografia prende spunto da<br />

storie di eroine del Melodramma<br />

per denunciare ogni tipo di<br />

violenza.<br />

Nella seconda parte dello spettacolo<br />

Casadei insccena il dramma di<br />

Violetta, moltiplicata in tante figure<br />

femminili vittime di una società<br />

prevaricante.<br />

Omaggio a Traviata è anche una<br />

installazione fotografica con foto di<br />

scena scattate negli anni da Marco<br />

Caselli Nirmal, Beatrice Pavasini,<br />

Vincenzo Cerati e Giuseppe<br />

Distefano seguito dalla presentazione<br />

del progetto editoriale Traviata di<br />

Beatrice Pavasini.


Mettere il corpo dove questo è stato sottratto. Tornare ai<br />

luoghi, tessere relazioni tra persone, prendersi cura<br />

dell'ecosistema, conoscere realtà e persone che in quei<br />

luoghi resistono e insistono ogni giorno. Tutto questo grazie<br />

alle arti performative: la danza, la musica, il teatro. La terza<br />

edizione di Prima Onda Fest vuole spostare l'attenzione dal<br />

centro alla periferia, sulla Costa Sud di Palermo, dove dal 26<br />

ottobre al 6 novembre una fittissima trama di attività culturali<br />

sarà intessuta tra i luoghi delle associazioni presenti, dei<br />

presidi culturali e sociali, dentro le sedi istituzionali, tra le<br />

realtà imprenditoriali vive e propositive, ma anche dentro<br />

l'acqua di quel mare negato di Palermo; tra l'Ecomuseo del<br />

Mare, la Fondazione “Casa Lavoro e Preghiera” di Padre<br />

Messina, il Cubo di Sant’Erasmo, lo Stand Florio, il Centro<br />

Padre Nostro di Don Pino Puglisi, Palazzo Mirto, la foce del<br />

fiume Oreto e sul lungomare di Romagnolo.<br />

Con più di 30 spettacoli e un programma di incontri e<br />

conferenze, per 12 giorni densi di arte e sperimentazione, tra<br />

spettacoli, concerti e performance, molte delle quali nate<br />

specificatamente per entrare in connessione con questa<br />

periferia, oltre ai progetti partecipativi e formativi che si<br />

sviluppano e vivono durante il corso dell’anno, il festival<br />

Prima Onda è un organismo vivente che coltiva un pensiero<br />

politico interpellando la società civile e spingendosi oltre<br />

un'espansione urbana ed extraurbana. Per creare e<br />

raccogliere una propria comunità intorno a questa periferia,<br />

uguale a tante altre periferie ma allo stesso tempo unica.<br />

Ideato da Genìa, il collettivo multidisciplinare di realtà<br />

produttive nel campo del teatro, della danza e della musica,<br />

Prima Onda <strong>2022</strong> presenta una miscela originale tra le<br />

diverse generazioni di artisti, scelti da una triplice direzione<br />

artistica. Giovanna Velardi, direttrice artistica della<br />

Compagnia Giovanna Velardi e dell'associazione PinDoc<br />

(sostenuta dal MIC), coreografa siciliana tra le più note<br />

anche a livello internazionale, curatrice della sezione danza<br />

del festival; Manuela Lo Sicco, attrice, regista, coreografa,<br />

Premio Ubu 2021 come miglior attrice, per la sezione teatro;<br />

e Valeria Fazzi, da anni nell’organizzazione scientifica della<br />

storica associazione musicale Curva Minore, per la sezione<br />

musica. Collabora con la direzione artistica un comitato<br />

scientifico costituito da professori universitari ed artisti<br />

internazionali: Salvatore Tedesco (Università degli Studi di<br />

Palermo) insieme ai colleghi del Dams di Palermo, Federico<br />

Vercellone (Università di Torino), Maddalena Mazzocut-Mis<br />

(Università degli Studi di Milano), Marzia Traverso (Institute<br />

of Sustainability in Civil Engineering at RWTH Aachen<br />

University); e esperti del settore a livello internazionale,<br />

come Genevieve Sorin, Fausto Paravidino, Davide Enia,<br />

Stefano Tè, Alessandro Librio, Giovanni Damiani, Roberta<br />

Nicolai, Angela Fumarola, Alessandra Sini, Andrea<br />

Porcheddu, Renato Bandoli. Quest'anno in sinergia con<br />

Prima Onda Fest si sviluppa il progetto INONDAZIONI, cocurato<br />

da Genìa e Mare Memoria Viva, un programma<br />

sperimentale di formazioni e culture meridiane<br />

intergenerazionali, composto da laboratori, residenze e<br />

azioni artistiche partecipative realizzate da e con<br />

professionisti delle arti performative e con le abitanti e gli<br />

abitanti della costa sud-est di Palermo.


C O M P A G N I A A B B O N D A N Z A / B E R T O N I<br />

ROMANZO<br />

D’INFANZIA<br />

Crediamo che la diversità sia un diritto che va ribadito in ogni epoca e in ogni paese.<br />

Insomma è sempre tempo di trovarsi dalla parte di chi perde, di chi è più debole.<br />

Uno spettacolo che commuove i più grandi e fa ridere i più piccoli. Un racconto crudele, ma abitato dalla grazia e<br />

dallo humour. Un lavoro che affronta in modo diretto ma con estrema poesia il rapporto difficile, affascinante e<br />

spesso violento tra adulti e bambini.<br />

Pluripremiato, tradotto in quattro lingue e rappresentato in tutto il mondo con più di seicento repliche, torna in<br />

scena lo spettacolo cult di una delle più originali compagnie di danza contemporanea: Romanzo d’infanzia della<br />

Compagnia Abbondanza Bertoni con la regia e la drammaturgia firmate da Letizia Quintavalla e Bruno Stori.<br />

Capolavoro di una delle realtà artistiche più prolifiche del panorama italiano per le loro creazioni, per l'attività<br />

formativa e pedagogica e per la diffusione del teatro danza contemporaneo. Romanzo d’infanzia è uno spettacolo<br />

dedicato a tutti coloro che non possono fare a meno dell’amore, che danza e parla della relazione tra genitori e<br />

figli. Un lavoro che parla del disagio infantile all’interno dei rapporti primari-affettivi, della violenza fisica e<br />

psicologica che l’infanzia subisce a casa o nelle istituzioni, del delitto di non ascoltare i propri figli, di colpe senza<br />

colpevoli. Il linguaggio del teatro-danza si propone qui in una formula più narrativa ed immediata in modo da<br />

renderlo fruibile anche dai bambini.<br />

“L’infanzia è il diamante della nostra vita, è grezza e abbagliante. Si può scheggiarlo e offuscare la potenza della<br />

sua luce. E questo è male? Non so, ma fa male, molto male. Se è vero che d’amore si può impazzire è ancor più<br />

vero che senza amore si diventa matti e infelici. E che disastro i bambini senza amore o con troppo amore. Tra gli<br />

eterni deboli ci sono i bambini.”<br />

Attorno a questa riflessione, nasce nel 1997 Romanzo d’infanzia, che al suo debutto e negli anni immediatamente<br />

successivi fu accolto così dalla critica: “una rara intensa fisicità in scena, astratta e vera a un tempo, essenziale e<br />

pure carica di energia comunicativa sincera” scriveva Sipario.<br />

“L'obbiettivo degli autori è raggiunto: la freschezza del duo Abbondanza-Bertoni riesce, senza trucchi né inganni, a<br />

sedurre gli adulti ipnotizzando i bambini” si leggeva sul Corriere della Sera mentre Repubblica lo definiva “un<br />

capolavoro di teatro-danza, una girandola strepitosa di invenzioni, di movimento, di comunicazioni tra palcoscenico<br />

e platea alla scoperta del mondo bambino e di quello adulto, nei suoi confronti, tra tenerezza e crudeltà, con<br />

violenza icastica, tra gioia, tristezza e umorismo graffiante”.


Mosca, 20 novembre 1925: Majja Michajlovna Plisetskaya nasce in una famiglia ebrea di artisti e produttori cinematografici<br />

durante l’apice del dominio di Stalin. In un contesto socio-politico alquanto complesso viene al mondo colei che avrebbe dato<br />

il via a una nuova epoca del balletto classico: Maya, donna meravigliosa dai capelli rosso scuro e dagli occhi ammalianti,<br />

ballerina straordinaria per capacità tecnica e drammatica. Verrebbe da pensare che, in un panorama connotato da un forte<br />

antisemitismo e da sconvolgimenti politici frequenti, la danza classica possa esserle valsa come rifugio: molti parenti da parte<br />

di madre erano attori o ballerini, uno zio insegnava proprio al Teatro Bolshoi dove Majja a nove anni iniziò i suoi studi<br />

accademici. Altro fatto peculiare di quel periodo l’Unione Sovietica che, in una dimensione di continuo confronto con<br />

l’America, “utilizzava” il talento dei propri cittadini come vanto e come prova di una società più avanzata nell’arte, nella<br />

scienza e nel progresso tecnologico: Majja si scoprì molto presto una di questi talenti fuori dai canoni, a soli undici anni infatti<br />

risale la sua prima esibizione al Teatro Bolshoi , istituzione alla quale è stata legata fino al 1990, prima come studentessa, poi<br />

come prima ballerina assoluta della compagnia.Il suo background le ha conferito un animo ribelle, nonostante ciò scelse per<br />

sedici lunghi anni di non disertare e di non ribellarsi a uno Stato che le impediva di andare in scena fuori dai confini, a<br />

differenza di altri grandiosi ballerini suoi contemporanei come Rudolf Nureyev e Mikhail Baryshnikov che invece lasciarono da<br />

subito la patria: Majja rimase “confinata” a inizio carriera, la sua straordinaria interpretazione dei ruoli principali del balletto<br />

poteva essere ammirata solo nei teatri sovietici dove i leader internazionali venivano invitati a godere della sua magnificenza.<br />

Nel 1962, a Parigi, le è assegnato il Prix Anna Pavlova e nel 1964, in Unione Sovietica, il Lenin Prize. Sin dalle prime<br />

apparizioni di Majja alla ribalta internazionale, il mondo occidentale della danza è travolto dalla potenza del suo virtuosismo<br />

tecnico e dall'incontenibile esuberanza espressiva, pertanto lo standard delle danzatrici è obbligato ad alzarsi<br />

vertiginosamente. Il 6 dicembre la Fenice di Venzia presenta una conferenza per ricordare la più grande ballerina<br />

contemporanea morta il 2 maggio nel 2015 a Monaco di Baviera. La conferenza è arricchita da proiezioni video di archivi<br />

dove poter ammirare i virtuosismi della ballerina russa. Il brano che forse più si lega al nome di Maya è La morte del Cigno;<br />

“The Dying Swan” una coreografia di quattro minuti creata da Mikhail Fokine sulle note di Camille Saint-Saëns: qui Maya<br />

usciva dalla dimensione umana, sul palco la ballerina lasciava il posto a una creatura magica, ad ogni replica provocava nel<br />

pubblico un effetto simile all’isteria con applausi che non finivano fino a che non ripeteva almeno una volta la performance.


ANDREAS HANNES_WARPING SOUL.PH.SALIH_KILIC


Venezia In Danza<br />

EKO DANCE<br />

PROJECT<br />

in scena il 27 novembre al Teatro La Fenice<br />

Sotto la guida di Pompea Santoro, la compagnia Torinese, presenta una serata in cui il tema dell’amore e della<br />

bellezza sono al centro delle coreografie. La prima (Estratti da “La Bella Addormentata” – Coreografia Mats Ek),<br />

porta in scena un amore profano nel senso più umano del termine, un amore nato dalla sofferenza di una giovane<br />

adolescente e diventato dipendente e distruttivo che nulla condivide con l’archetipico amore sacrale ma<br />

tragicamente rispecchia un’umanità decadente e non empatica.<br />

Eko Dance Project, la compagnia, è il naturale proseguimento dell'alta formazione, è parte integrante, che<br />

rappresenta l'apice del percorso di studio che punta al raggiungimento della maturità tecnico-artistica necessaria a<br />

prendere parte alle diverse produzioni che vengono portate in scena durante l'anno ed essere pronti per audizioni.<br />

La compagnia solitamente è composta da dodici danzatori, essa si rinnova frequentemente, grazie al turn-over,<br />

dovuto al trasferimento dei danzatori in compagnie stabili, nazionali e internazionali. Dal 2012 ad oggi l’80% dei<br />

danzatori che si sono formati con EkoDance, sono stati ingaggiati in compagnie di fama internazionale sia negli<br />

Stai Uniti che in Europa.<br />

Venezia in Danza 27 novembre <strong>2022</strong><br />

Direzione Artistica Michela Barasciutti


MARIA GRAZIA<br />

GAROFOLI<br />

LA DANZA PER ME É "RESPIRO"


Cara Maria Grazia, grazie per essere qui con noi. Vorremmo partire dai tuoi esordi....Come ti sei<br />

avvicinata alla danza?<br />

È stato molto naturale, sentivo la musica e mi muovevo nello spazio come se il piacere di ascoltare la<br />

musica muovesse automaticamente il mio corpo, come un istinto primordiale.<br />

Ho cominciato a studiare danza a 5 anni e da lì è iniziato il grande viaggio della mia vita.<br />

Il tuo primo ruolo importante?<br />

Il mio primo ruolo importante è stato anche un incontro importante.<br />

Ero molto giovane ed inesperta, mi trovavo a Venezia nel Teatro La Fenice dove avevo appena vinto<br />

l’audizione come solista. In una sala gremita di grandissimi ballerini facevo la lezione di danza<br />

mattutina un pò intimidita da tutti quei grandi nomi della danza, quando entrò Serge Lifar, si sedette<br />

per guardare la lezione e, da quel momento, il suo sguardo non mi abbandonò per tutto il resto della<br />

classe.<br />

Mi sentivo osservata ed ammirata e non ne capivo la ragione, ma lui si, e me lo spiegò anni dopo.<br />

Sono entrata in quella sala ballo in una mattina di ottobre come un’anonima solista, ne sono uscita<br />

come interprete del famoso Pas de Quatre musica di Pugni accanto alle più grandi stelle della danza<br />

nel ruolo di Fanny Cerrito.<br />

Con Serge Lifar ho continuato ad interpretare le sue più belle coreografie e successivamente ho<br />

riproposto il Pas de Quatre nella splendida cornice del Festival di Nervi nel ruolo di Marie Taglioni.<br />

Sei stata Etoile alla Fenice di Venezia dal Teatro Comunale di Bologna, entrambi oramai senza<br />

un corpo di ballo da tempo. Cosa ricordi di quegli anni?<br />

Il teatro La Fenice di Venezia è stato il mio primo teatro ed è naturale che abbia un posto speciale nel<br />

mio cuore anche per le grandi amicizie che ho maturato con i miei colleghi; a Bologna l’esperienza è<br />

stata diversa, c’era la consapevolezza degli obiettivi raggiunti e la maturità del ruolo, in più avevo<br />

come sostegno direttori come Sportiello e Fascilla, dei miti.<br />

Per allargare la mia esperienza ho insegnato per 5 anni come docente ospite presso il D.A.M.S. dove<br />

abbiamo prodotto degli spettacoli in collaborazione con il rettore dell’Università di Bologna, Fabio<br />

Alberto Roversi Monaco, e l’Universitá la Sorbonne di Parigi. Questa nuova esperienza unita al mio<br />

percorso accademico è stata molto formativa.<br />

La tua esperienza con il grande Rudolph Nureyev.....<br />

Sempre a Venezia, nel Teatro La Fenice ho avuto l’onore di danzare accanto al più grande divo della<br />

danza, Nureyev, che aveva appena finito di girare il film Valentino.<br />

Ma, ancora una volta, l’ atmosfera magica di Venezia mi ha aiutato ad instaurare con lui un rapporto<br />

non solo di danza, che è stato severo ma splendido, come dire… di vita, mi spiego: i cicchetti e i<br />

prosecchini dopo le prove nei bachareti di Venezia ci hanno reso complici, non solo sul palcoscenico<br />

ma anche nella vita. Non si dice in vino veritas? Bene, posso dire che ha funzionato!!!<br />

Sei stata Direttore del Corpo di Ballo della Fondazione Arena di Verona per molti anni.<br />

Quest'anno il tuo rientro con le coreografie in "Turandot" nello sfarzoso allestimenti del M°<br />

Franco Zeffirelli. Come ti sei sentita?<br />

Mi sono sentita “tornata a casa”, verso la fine dello spettacolo, prima di ringraziare il pubblico, un<br />

macchinista mi ha sussurrato: ben tornata a casa! In quel momento ho capito che aveva centrato il<br />

motivo di quella strana gioia dell’anima a cui non ero ancora riuscita a dare un nome.<br />

Cosa cerchi in un danzatore/danzatrice?<br />

In un danzatore/danzatrice cerco la verità, il lavoro, la bellezza, il talento e quel qualcosa che nasce<br />

dal profondo di noi stessi a cui non si può dare un nome preciso ma che si percepisce istintivamente.<br />

Troppe cose… non è detto<br />

Progetti futuri?<br />

Insegnare ai giovani che la danza esiste ancora e che dobbiamo lottare. Nulla si raggiunge con facilità<br />

La danza per te in un'unica parola...<br />

Respiro!


MARIA GRAZIA GAROFALI<br />

E' stata direttrice del Ballo della rinomata Fondazione Arena di Verona.<br />

Diplomatasi presso l’Accademia Nazionale di Danza, inizia giovanissima la sua attività di danzatrice<br />

classica interpretando balletti del repertorio ottocentesco come Giselle, La Silfide, Coppelia, Paquita e<br />

La bella addormentata, e capolavori del <strong>Nov</strong>ecento tra cui Cenerentola, Chopiniana, Pas de quatre,<br />

Romeo e Giulietta, Carmen, Fedra, Francesca da Rimini, Apollon Musagete, Il mandarino<br />

meraviglioso, Concerto barocco e Morte a Venezia. Come ospite danza in Italia e nei più prestigiosi<br />

teatri d’Europa, degli Stati Uniti, del Canada e dell’America Latina con partner di fama internazionale<br />

tra cui Cyril Atanasoff, Rudolph Nureyev, Dan Moisev e Rudy Brians.


Ph: Monica Irma Ricci - www.monicairmaricci.com


Classe 1984, originario di Palermo, Angelo Madonia<br />

dopo 16 anni torna nello show di Milly Carlucci, in<br />

coppia con Ema Stokholma, famosa speaker<br />

radiofonica con cui il ballerino ha molta intesa. Una<br />

delle ultime notizie è che tra loro vi sia anche una storia<br />

d’amore.<br />

Angelo Madonia, dopo 16 anni cosa ti ha riportato a<br />

Ballando con le stelle?<br />

Ballando con le stelle è rimasto sempre nel mio cuore.<br />

Per sedici anni sono rimasto legato a questa<br />

produzione, nella quale tornavo a fare l’insegnante<br />

come Ballerino per una notte. L’affetto che mi lega a<br />

Milly come persona e a tutta la squadra non è mutato.<br />

Dalla mia prima edizione ad oggi il format ha subìto<br />

una evoluzione. Oggi ci sono molte più figure<br />

professionali che seguono la coppia e tu, maestro, puoi<br />

concentrarti solo sulla sala prova ed esibizione… L’<br />

esperienza televisiva mi ha sempre attratto, anche se<br />

gran parte della mia carriera l'ho costruita fuori. Quindi<br />

mi faceva piacere cogliere questa possibilità con<br />

maggiore consapevolezze ed esperienza. Ed oggi sono<br />

contento di essere tornato e di ballare con Ema<br />

Stokholma…<br />

Dalla tua prima edizione ad oggi cosa è cambiato di<br />

questo programma?<br />

Il programma è cambiato molto… Nell'organizzazione,<br />

nella gestione e nella ricerca dei maestri. Oggi dietro<br />

ogni coppia c’è un team di lavoro che cura di più il<br />

dettaglio. Noi maestri, possiamo dedicarci totalmente<br />

alla Star per cercare di farla emergere come ballerina<br />

al di là del personaggio. Per questo siamo pagati….<br />

(Ride… ndr riferimento alla battuta di Ema Stokholma).<br />

A parte gli scherzi, di anno in anno il livello è sempre<br />

più alto. Poi c’è tutto il settore social che genera flusso<br />

anche nei nostri account social. Un Ballando 4.0<br />

Nel 2006 ballavi con Pamela Camassa, in questa<br />

edizione con Ema Stokholma…<br />

In entrambi le edizioni, quella del 2006 e quella di oggi,<br />

Pamela Camassa che Ema Stokholma, le star sono<br />

coetanee e questo è un vantaggio. Ema è un vulcano,<br />

è una donna imprevedibile. Non ha regole<br />

convenzionali e quelle che ha sono quelle che lei si è<br />

costruita addosso per il suo vissuto ammirevole. La<br />

danza invece si muove su regole convenzionali… e per<br />

questo non è semplice lavorare con Ema... Ma è bello<br />

ugualmente; in sala prove trascorriamo ore molto<br />

divertenti e allo stesso tempo produttive per entrambi.<br />

Un pregio e un difetto di Ema?<br />

Ballando con le stelle, per noi concorrenti, non è solo<br />

un programma è anche una palestra per crescere<br />

come persone. Ti dico questo perché, ogni difetto e<br />

ogni pregio di fronte alle telecamere diventano i tuoi<br />

punti di forza. Perché dai punti di forza, difetti o pregi<br />

che siano, tu fai uscire la tua personalità, quella che il<br />

pubblico a casa ama….<br />

Ph: Monica Irma Ricci<br />

www.monicairmaricci.com<br />

…. Ema ha molti pregi. Quello che io amo è la costanza…<br />

Ema prova e riprova fino a quando la coreografia è perfetta.<br />

Anche se si lamenta in sala prove (difetto – RIDE) in lei però<br />

prevale la Resilienza. Difetto? Oltre a lamentarsi, a volte<br />

vive con la paura questa esperienza. Però devo dirti che<br />

anche questo è stato trasformato in un pregio…<br />

Da come ne parli sembra ci sia del tenero tra di voi?<br />

Tra di noi c'è del tenero? Sorride… Io penso che tra due<br />

persone che si vogliono bene, che lavorano in coppia,<br />

l’affetto, l’amore siano fondamentali, sono pilastri sui cui<br />

costruire fiducia e stima. Solo così puoi fidarti del partner...<br />

(Pausa) Ti confido che tra di noi c’è del sentimento. Poi se la<br />

domanda è, siete una coppia fuori dalla pista? Ti rispondo<br />

No… Trascorriamo tantissimo tempo insieme, tempo<br />

piacevolissimo… diciamo che ci stiamo dando una possibilità<br />

per capire se ci piacciamo o no. Ecco. Sono stato molto<br />

sincero…<br />

Ci racconti come hai iniziato a ballare?<br />

Ho iniziato che andavo in una piccola scuola di danza a fare<br />

arti marziali e lì ho iniziato anche a fare danza classica, mi<br />

convinse la maestra di danza perché notava che avevo una<br />

buona elasticità e postura di gambe. Così ho iniziato<br />

imparando le 7 posizioni di danza classica. Da lì è iniziato<br />

tutto…<br />

Tu oggi hai due figlie… cosa ti dicono quanto ti vedono<br />

in tv?<br />

Loro sono contente quando mi vedono in TV, spesso mi<br />

vedono su RaiPlay perché quando io ed Ema balliamo per<br />

loro è tardi, dormono già; delle due la più grande mi chiede<br />

di salutarla… Non potendo salutarle durante la gara abbiamo<br />

creato un codice segreto che conosciamo solo noi… Per<br />

esempio a fine ballo faccio un occhiolino oppure mando un<br />

bacio guardando la telecamera… Loro sanno che quello è il<br />

momento dedicato a loro…


PH- ASSUNTA SERVELLO<br />

Angelo Madonia e Ema Stokholma<br />

"Ballando con le Stelle"


Ballerino coreografo, imprenditore… in quale ruolo ti ritrovi meglio?<br />

Beh, devo dirti che non si finisce mai di imparare. Sono tre i ruoli complementari, nel senso che l’uno è agganciato<br />

all’altro, e per questo mi piace farli tutti e tre. Ovviamente ballare è la mia prima attitudine, ciò che mi è sempre<br />

venuto meglio, quella con la quale sono cresciuto e ho delineato il mio corpo. .. Credo che oggi insegnare sia la<br />

professione più adatta a me, posso restituire tutto ciò che ho imparato dalla carriera di ballerino. E per questo ti dico<br />

che oggi insegnare è la mia professione. Come dire, sto vivendo la mia seconda vita. E domani ci sarà la terza quella<br />

dell’imprenditore, anche se questa terza fase è stata già avviata. Infatti ho fatto impresa nell'ambito della danza, che<br />

non è molto semplice. Ed è una cosa che mi piace perché mi dà la possibilità di aiutare altri ballerini che in quel<br />

momento sono clienti che mi chiedono un servizio. Insegno loro con la mia esperienza cosa vuol dire gestire una<br />

scuola, oppure insegnare…<br />

Sei considerato il Sergei Palunin della danza<br />

sportiva. Come dire sei un ballerino fuori dal<br />

corpo di ballo… Cosa cambieresti del sistema<br />

danza?<br />

Grazie ne sono onorato…Somiglio a Sergei per<br />

la mia fisionomia, i tatuaggi e per il mio modo<br />

libero di interpretare e vivere la danza.<br />

Contemporaneamente alla mia vita. Non ho<br />

paura di dire cosa penso, e cosa detesto.<br />

Tu mi chiedi cosa non mi piace del sistema<br />

danza, e quindi cosa cambierei. Cambierei,<br />

dopo tutte le vicende che hanno coinvolto la<br />

danza sportiva, io il metodo di “preparare” i<br />

ballerini. Soprattutto i ballerini top Level, perché<br />

loro sono quelli maggiormente esposti e di<br />

conseguenza presi come esempi dalle nuove<br />

generazioni. Quando ero un Top Level mi<br />

domandavo dove e con chi studiare… pensavo di<br />

fare self marketing come ballerino non come<br />

insegnante. Per me è importante capire<br />

realmente cos'è meglio per un ballerino, e con lui<br />

studiare la giusta strategia. Oggi, mi piacerebbe<br />

contribuire in questo modo…<br />

Ph: Monica Irma Ricci<br />

www.monicairmaricci.com<br />

Ti piacerebbe vincere ballando?<br />

Beh, quanto mi piacerebbe vincere Ballando con<br />

le stelle… Mi hai fatto una domanda Marzulliana…<br />

(ride) Certo che mi piacerebbe… Noi ci<br />

conosciamo da anni, e sai quanto è stata lunga<br />

questa attesa di tornare a Ballando… Prima mi<br />

sono dedicato alla mia carriera di ballerino top<br />

Level, non potevo permettermi di fare danza e<br />

televisione, le avrei fatte male tutte e due. Oggi ti<br />

dico che ho accettato perché ero pronto per<br />

lavorare in televisione. Io credo che le cose<br />

accadono quando noi siamo pronti per gestirle.<br />

Tornando alla vittoria di Ballando, a me e ad EMA<br />

piacerebbe molto… E se non dovesse succedere<br />

abbiamo vinto ugualmente. Sai perché? Perché ci<br />

siamo incontrati…


Ph: Monica Irma Ricci<br />

www.monicairmaricci.com


PH.: MONICA IRMA RICCI - WWW.MONICAIRMARICCI.COM - HTTPS://WWW.INSTAGRAM.COM/I.R.M.A19<br />

DANCER: GIULIA CARBONI<br />

MAKEUP: MAURI MENGA - HTTPS://WWW.INSTAGRAM.COM/MAURIMENGA<br />

DRESS: STORE DANCE


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DANCER: GIULIA CARBONI<br />

MAKEUP: MAURI MENGA - HTTPS://WWW.INSTAGRAM.COM/MAURIMENGA<br />

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DANCER: GIULIA CARBONI<br />

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Ph.: Monica Irma Ricci - www.monicairmaricci.com - https://www.instagram.com/i.r.m.a19<br />

Dancer: Noemi Zappalà - https://www.instagram.com/z.noemy<br />

Makeup: Mauri Menga - https://www.instagram.com/maurimenga<br />

Dress: Store Dance


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Dancer: Noemi Zappalà - https://www.instagram.com/z.noemy<br />

Makeup: Mauri Menga - https://www.instagram.com/maurimenga<br />

Dress: Store Dance


Ph.: Monica Irma Ricci - www.monicairmaricci.com - https://www.instagram.com/i.r.m.a19<br />

Dancer: Noemi Zappalà - https://www.instagram.com/z.noemy<br />

Makeup: Mauri Menga - https://www.instagram.com/maurimenga<br />

Dress: Store Dance


M A I M O U N A B A<br />

A soli 10 anni ginnasta medagliata e modella<br />

Ginnasta: Maimouna Ba<br />

ph. Monica Irma Ricci – www.monicairmaricci.com<br />

ph. Piergiorgio Lauria


YURIKO NISHIHARA<br />

Maimouna Ba è nata a Roma il 15 marzo 2012 ed è<br />

una giovane promessa della ginnastica ritmica italiana.<br />

Anche se giovanissima, ha già raggiunto notevoli risultati,<br />

infatti quest’anno è arrivata prima alle regionali a squadre e<br />

seconda alle nazionali mentre nel 2021 è arrivata prima alle<br />

nazionali.<br />

Anche se giovanissima si allena seriamente e<br />

duramente tutti i giorni e perfeziona la sua tecnica con<br />

lezioni di danza classica. Sogna di rappresentare<br />

l’Italia nelle grandi competizioni internazionali.<br />

Maimouna è anche una promettente modella. E’ stata<br />

notata mentre passeggiava con la mamma ed ha<br />

iniziato a sfilare quando aveva appena 3 anni. Ha<br />

vinto vari concorsi (Baby Cinema, Baby Incanto, Miss<br />

Africa); ha realizzato cataloghi per Eddy Ferretti,<br />

GiosBru, Mimilu, Castellese, ed ha sfilato per<br />

importanti stilisti come Korn Taylor, al Pitti bimbo per<br />

Monnalisa e Kids Fizz, per Monica Bartolucci, Patrizia<br />

Paioletti e Barbara Basciano. Nel campo della moda il<br />

suo grande sogno è incontrare Naomi Champel.<br />

Maimouna Ba ha vinto ilConcorso World top model di<br />

Fiore Tondi in Puglia e rappresenterà l’Italia a<br />

dicembre quando volerà a Budapest per la finale del<br />

concorso Mondiale.<br />

Noi le auguriamo un grande In bocca al lupo con<br />

l’augurio di poter realizzare tutti i sui sogni.<br />

Ginnasta: Maimouna Ba<br />

ph. Monica Irma Ricci – www.monicairmaricci.com<br />

ph. Piergiorgio Lauria


Il palcoscenico del Teatro Tor Bella Monaca accoglie<br />

dal 4 al 6 novembre LA PRIMA INDAGINE DI<br />

MONTALBANO, spettacolo di Andrea Camilleri,<br />

interpretato da Massimo Venturiello con<br />

l’accompagnamento alle tastiere di Alessandro<br />

Greggia.<br />

L’idea di portare per la prima volta in teatro il<br />

commissario più famoso della narrativa<br />

contemporanea italiana - spiega Massimo Venturiello<br />

- è nata in seguito allo straordinario successo che<br />

hanno ottenuto gli audiolibri, recentemente pubblicati<br />

in Rete dalla Storytel, che io stesso ho avuto il<br />

privilegio di interpretare. La lingua inventata dal<br />

Maestro, carica di musicalità, arriva nella sua<br />

interezza a chiunque, la parola diventa immagine<br />

ammaliante, la trama inchioda e non consente<br />

distrazione alcuna. Ho pertanto sentito la naturale<br />

esigenza di proseguire il percorso iniziato allestendo<br />

un reading teatrale su “La prima indagine di<br />

Montalbano”. Qui prendono vita i personaggi dei<br />

successivi numerosi romanzi che hanno conquistato<br />

l’interesse di milioni di lettori. Nasce soprattutto il<br />

commissario Montalbano, certamente ancora ignaro<br />

del luminoso destino che il genio del grande Camilleri<br />

gli stava riservando.<br />

Dall’11 al 27 novembre, con spettacoli dal venerdì<br />

alla domenica, Massimo Venturiello dirige ed<br />

interpreta al Teatro Arcobaleno un nuovo<br />

allestimento della tragedia AGAMENNONE, nella<br />

versione di Ghiannis Ritsos, considerato uno dei più<br />

grandi poeti greci del ventesimo secolo, in uno<br />

spettacolo di grande impatto emotivo.<br />

Dopo i dieci anni della guerra di Troia, Agamennone<br />

torna a Micene dove trova sua moglie Clitennestra<br />

che intanto ha tessuto una relazione con Egisto e<br />

maturato un odio profondo nei suoi confronti per aver<br />

sacrificato sua figlia Ifigenia, tanto da predisporne<br />

l’assassinio.<br />

Partendo da questi fatti mitologici narrati da Eschilo,<br />

Ritsos, torturato e perseguitato per le sue idee<br />

progressiste e rivoluzionarie, compie un lavoro di<br />

modernizzazione e umanizzazione mettendo in<br />

evidenza nuove prospettive nelle azioni dei<br />

protagonisti, portando alla luce elementi sconosciuti<br />

dei loro caratteri e disvelando la loro natura<br />

universale che non può prescindere da un discorso di<br />

protesta politica. Agamennone, nostro<br />

contemporaneo, la cui nota arroganza ha ora ceduto<br />

il passo a una dolente umanità, riflette sulle<br />

conseguenze della guerra, sull’ineluttabilità del<br />

destino, sul senso della Storia.<br />

Lo spettacolo è realizzato in collaborazione con il<br />

Laboratorio di Alta Formazione “Officina Pasolini”<br />

della Regione Lazio, nato nel 2015, con l’obiettivo di<br />

consentire un primo concreto accesso “in arte” ai<br />

giovani allievi che lo frequentano. Non è un caso<br />

quindi che in questo spettacolo, come in altri<br />

precedenti, Massimo Venturiello sia affiancato<br />

proprio da alcuni giovani attori diplomati all’interno<br />

della scuola da lui diretta.<br />

Massimo<br />

Venturiello<br />

L’idea di portare per la prima volta in teatro il commissario<br />

più famoso della narrativa contemporanea italiana - spiega<br />

Massimo Venturiello - è nata in seguito allo straordinario<br />

successo che hanno ottenuto gli audiolibri, recentemente<br />

pubblicati in Rete dalla Storytel, che io stesso ho avuto il<br />

privilegio di interpretare


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6 D I C E M B R E 2 0 2 2<br />

C H I L L Y G O N Z A L E S<br />

È D I N U O V O I N V I A G G I O C O N U N O<br />

S T R A B I L I A N T E S P E T T A C O L O .<br />

<br />

Quest'anno il palco sarà un laboratorio, una volta che l'intrattenitore e il suo pubblico si saranno comodamente<br />

sistemati, il programma inizierà e sarà pieno di sorprese.<br />

Dalle composizioni della sua trilogia Solo Piano a nuovi arrangiamenti di vecchi classici e Masterclass, Gonzo<br />

avverte, non possiamo guardarci indietro, dobbiamo correre a tutta velocità nel futuro, la musica è tornata! Chilly<br />

Gonzales è conosciuto tanto per l'intimo tocco pianistico della sua più venduta trilogia di album di Solo Piano,<br />

quanto per la sua sudata spettacolarità e la composizione per celebrità pluripremiate. Riempie le grandi sale<br />

filarmoniche del mondo vestito con le sue pantofole e un accappatoio - in qualsiasi notte lo si può trovare a<br />

performare un sublime recital solista, a dissezionare la musicologia di una hit di Billie Eilish e a mostrare la sua<br />

destrezza lirica come rapper. Si esibisce e scrive canzoni con Jarvis Cocker, Feist e Drake e ha vinto il Grammy<br />

“Best Album of the Year” per la sua collaborazione con i Daft Punk.<br />

Culmine delle esplorazioni nell’insegnamento degli ultimi anni, Chilly Gonzales ha inaugurato nel 2018 la sua<br />

propria scuola di musica: The Gonzervatory. Il suo libro sui "piaceri colpevoli", chiamato Enya, ha ricevuto il<br />

plauso della critica alla sua pubblicazione in diverse lingue nel 2020.<br />

Più recentemente, Gonzo ha pubblicato l'album natalizio diventato immediatamente un nuovo classico A Very<br />

Chilly Christmas e il suo compagno old-school A Very Chilly Christmas TV Special disponibile come VOD. Radio<br />

Monte Carlo è la radio ufficiale dello spettacolo di Chilly Gonzales, Rolling Stone è media partner del concerto.<br />

Lo spettacolo di Chilly Gonzales è In collaborazione con Piano City Milano<br />

Biglietti disponibili solo su: https://www.ticketone.it/artist/chilly-gonzales/


GIORGIA “NORMALE”<br />

A sei anni di distanza dall’ultimo album di inediti<br />

<br />

Sono passati sei anni dall’uscita del suo ultimo album di inediti, “ORO NERO”, ma adesso GIORGIA sta per tornare. Dal 4<br />

novembre suona “NORMALE” (Columbia Records / Sony Music), brano prodotto da Big Fish che anticipa il nuovo<br />

attesissimo album di inediti di prossima uscita!<br />

L’annuncio arriva direttamente dai social ufficiali dell’artista, grazie a una serie di clip, girate da Rocco Papaleo, in cui<br />

Giorgia, camminando per le strade di Roma, chiede alla gente comune una loro personale definizione di cos’è “normale”.<br />

Un ritratto vivo e sincero delle diversità e delle somiglianze che caratterizzano ogni individuo.<br />

Le clip sono una piccola anticipazione di un cortometraggio, sempre girato da Rocco Papaleo, in cui al centro ci sarà il<br />

concetto di “normale” e tutte le sue diverse sfumature.<br />

Quasi trent’anni di carriera artistica con 7 milioni di dischi venduti, Giorgia è unanimemente considerata tra le più grandi<br />

artiste italiane di sempre, con una voce capace di virtuosismi tipici delle grandi star d’Oltreoceano e un’enorme carica<br />

interpretativa.


A N C H E S E I L T E M P O P A S S A<br />

Lucio Dalla<br />

mostra all'Ara Pacis di Roma<br />

foto concesse da<br />

Presidente: Rita Medini<br />

Direttrice Coro: Laura Marcora


Promossa e prodotta da Roma<br />

Culture - Sovrintendenza Capitolina<br />

ai Beni Culturali, è organizzata e<br />

realizzata da C.O.R. Creare<br />

Organizzare Realizzare S.r.l con il<br />

sostegno di Regione Lazio.<br />

L’esposizione, a cura di Alessandro<br />

Nicosia con la Fondazione Lucio<br />

Dalla, è patrocinata da RAI con la<br />

partecipazione di Archivio Luce<br />

Cinecittà.<br />

Special partner Lavoropiù.<br />

Supporto organizzativo di Zètema<br />

Progetto Cultura. Con la<br />

collaborazione tecnica di Universal<br />

Music Publishing Group, SIAE<br />

Società Italiana degli Autori e degli<br />

Editori, BIG|Broker Insurance<br />

Group. Catalogo Skira editore.<br />

Sponsor tecnico Città del Sole.<br />

Il resto lo dice Lucio - con la sua<br />

vita immensa, con i suoi oggetti,<br />

intrisi di creatività.<br />

ASSIA KARAGUIOZOVA


Roma<br />

29/30 Aprile<br />

2023


KILYE MINOGUE<br />

"IMPOSSIBLE PRINCESS"<br />

La principessa in miniatura della pop music, festeggia i 25 anni<br />

dell’iconico album “Impossile Princess” facendolo uscire per la prima<br />

volta in edizione limitata e su vinile in vari formati.


“Impossile Princess” è il sesto album pubblicato dalla tutto pepe<br />

della sitcom Neighbours, dove recita al fianco di un altro astro<br />

nascente del piccolo schermo australiano, Jason Donovan. Nessuno<br />

poteva sospettare che quella frizzante diciottenne, un giorno<br />

sarebbe diventata Kylie Minogue la pop star, capace di vendere 90<br />

milioni di dischi.<br />

Il futuro per lei sembra tracciato, la giovanissima australiana<br />

pubblica un disco dietro l’altro, il primo album Kylie sfiorerà 14 milioni<br />

di copie. Nel 1990, pubblica Rhythm of love, abbandonati i panni<br />

della ragazzina sul palco sfodera una smaliziata e inedita<br />

consapevolezza. Nella sua carriera mette a segno collaborazioni<br />

importanti da Nick Cave ai Pet Shop Boys, a Robbie Williams. Nel<br />

2001 arriva un altro primato per lei, il singolo I just can’t get you out<br />

of my head, si piazza al primo posto in 40 nazioni e vende 10 milioni<br />

di copie. Nonostante il suo aspetto minuto, Kylie Minogue dimostra<br />

un forte carattere, nel 2005 durante un tour, scopre di avere un<br />

tumore al seno, la sua forza e l’affetto dei suoi fan la fanno tornare<br />

sulle scene più forte di prima sfornando due nuovi LP, X e<br />

l’undicesimo album, Aphrodite, che canta l’amore dopo la malattia. Il<br />

primo posto nella classifica inglese riconosce Kylie come l’unica<br />

artista ad aver avuto un disco al primo posto delle vendite in ben<br />

quattro decenni. Il suo carisma e la sua creatività riescono a colpire<br />

anche nel 2012 quando con il suo Anti Tour, lancia la formula dei<br />

concerti intimi, realizzati in piccoli locali destinati a pochi privilegiati.<br />

Oggi con i suoi 54 anni, Kylie Minogue regge saldamente tra le sue<br />

mani la corona di Principessa della musica pop, pubblicando un<br />

album uscito per la prima volta nel 1997: “Impossible Princess”.<br />

Purtroppo questo risulta essere un album sfortunato, in quanto la<br />

sua uscita coincide con la tragica morte di Lady Diana e, per non<br />

creare fraintendimenti con il titolo dell'album (Impossible Princess),<br />

Kylie decide di ritirarlo dal commercio dopo appena due settimane<br />

Franco Michieli.<br />

per essere ristampato solo in seguito. La ristampa non contiene<br />

nessun titolo, e sulla copertina è scritto solo Kylie Minogue.<br />

Dall'album sono stati estratti quattro singoli, “Breathe", "Cowboy<br />

Style", "Some Kind Of Bliss" e "Did It Again”. Kilye Minogue in<br />

questo album esprime finalmente sé stessa. I brani contenuti in<br />

“Impossible Princess” riflettono i diversi stili musicali con cui l’artista<br />

stava sperimentando alla fine degli anni '90, come la Trip -Hop, il<br />

Brit-Pop, il rock, l’elettronica e la dance. Con la straordinaria<br />

fotografia di Stéphane Sednaoui, “Impossible Princess” è uno degli<br />

album più importanti della carriera di Kylie. L’album è disponibile nei<br />

seguenti formati: vinile arancione, vinile viola con stampa artistica in<br />

rilievo, vinile picture disc e vinile viola trasparente (questi ultimi due<br />

disponibili in esclusiva sullo store online di Kylie). Tutti i vinili sono<br />

contenuti all’interno di una custodia apribile con la grafica originale<br />

del disco.


IN ANTEPRIMA ESCLUSIVA NEI CINEMA DI TUTTO IL MONDO<br />

NEI CINEMA ITALIANI SOLO IL 17 E 18 NOVEMBRE<br />

26 ANNI DOPO GLI STORICI CONCERTI DEGLI OASIS DEL 1996, LIAM GALLAGHER È TORNATO A KNEBWORTH E<br />

HA RACCOLTO 170.000 SPETTATORI. ORA LA STORIA DI QUEI DUE GIORNI STRAORDINARI DIVENTA UN FILM,<br />

DA VEDERE AL CINEMA PER SOLI DUE GIORNI, IL 17 E 18 NOVEMBRE.


Trafalgar Releasing, Warner Music Entertainment e MTV<br />

Entertainment Studios sono lieti di annunciare l’arrivo nelle sale<br />

cinematografiche di tutto il mondo del docu-film Liam Gallagher –<br />

Knebworth 22, che debutterà nei cinema italiani solo il 17 e il 18<br />

novembre (prevendite aperte da oggi, 21 ottobre. Elenco sale su<br />

nexodigital.it). Le proiezioni in sala saranno arricchite da due<br />

canzoni aggiuntive tratte dall’esibizione di Knebworth che<br />

verranno suonate in chiusura del docu-film: un contenuto<br />

esclusivo per le sale cinematografiche che non apparirà in<br />

nessun’altra uscita del film e che i fan potranno godersi sul<br />

grande schermo solo in questa occasione.<br />

All’inizio di quest’anno Liam Gallagher ha superato ogni<br />

aspettativa ed è tornato a Knebworth, circa 26 anni dopo gli<br />

storici concerti degli Oasis del 1996. L’evento di quest’anno ha<br />

coinciso con la pubblicazione del terzo album da solista, C’mon<br />

You Know, che è valso la conquista del suo terzo numero uno<br />

nella classifica degli album in UK.<br />

Liam Gallagher – Knebworth 22, diretto da Toby L (Foals – Rip<br />

Up The Road / Olivia Rodrigo – Sour Prom / Tonight With Arlo<br />

Parks / Bastille – ReOrchestrated / Rihanna – 777), è un<br />

documentario che riporta Liam Gallagher nel luogo delle<br />

esibizioni più importanti della sua ex band, con interviste inedite,<br />

dietro le quinte e filmati dei concerti ripresi da 20 camere. Ma il<br />

docu-film si spinge anche oltre, alla ricerca di storie e punti di<br />

vista di collaboratori e fan di diverse generazioni provenienti da<br />

tutto il mondo, confrontando il contesto emotivo e sociale degli<br />

spettacoli degli anni ’90 rispetto al tumulto della nostra epoca<br />

attuale.<br />

Racconta Liam Gallagher: “Sono ancora sotto shock per il fatto di<br />

aver potuto suonare a Knebworth due sere, 26 anni dopo averci<br />

suonato con gli Oasis. Sto ancora cercando di capacitarmene.<br />

Aver suonato per più generazioni nello stesso luogo a così tanti<br />

anni di distanza è stato biblico, anzi qualcosa di più. Sono felice<br />

di averlo documentato. Per me Knebworth è stato e sarà sempre<br />

una celebrazione dei fan e della musica. Godetevi il film e<br />

rifacciamolo tra altri 26 anni“.<br />

Il regista Toby aggiunge: “Volevamo aggiungere un altro livello<br />

alla storia di Liam Gallagher, celebrando il suo ritorno in un luogo<br />

così sacro come artista solista, ma anche condividendone la luce<br />

con coloro che rendono Knebworth un luogo così importante: le<br />

persone. Pochi spettacoli raggiungeranno mai una tale portata e<br />

pochi momenti preziosi come quello vissuto all’inizio dell’estate<br />

possono significare tantissimo per tante persone. In un momento<br />

in cui è facile sentirsi impotenti di fronte al peso del mondo che ci<br />

circonda, speriamo che questo film possa essere un piccolo<br />

promemoria di ciò che siamo in grado di superare. È una lettera<br />

d’amore alla musica dal vivo e all’essere di nuovo insieme“.<br />

Kate Shepherd, Managing Director di Warner Music<br />

Entertainment UK, ha dichiarato: “Liam è all’apice delle sue<br />

capacità e per noi era davvero importante catturare non solo la<br />

sua incredibile performance, ma anche i fan multigenerazionali<br />

che hanno reso questo momento così fondamentale. Questo film<br />

dimostra che Liam è una delle più grandi rockstar britanniche di<br />

sempre e che la portata del suo lavoro è più forte che mai“.<br />

In Italia il docu-film è distribuito in esclusiva da Nexo Digital in<br />

collaborazione con i media partner Radio DEEJAY, MYmovies.it e<br />

Live Nation.


Bono Vox<br />

‘ S U R R E N D E R : 4 0 S O N G S , O N E S T O R Y ’ ,<br />

Un’autobiografia per il frontman degli U2, in<br />

uscita il primo novembre e con book tour<br />

annesso<br />

Nel Libro “Surreneder: 40 Song, One<br />

Story”, Bono Vox frontman degli U2,<br />

consegna al mondo la sua storia, in due<br />

versioni, cartacea e audiolibro letto da lui<br />

stesso. La storia inizia nel 1976, giorno del<br />

suo 18esimo compleanno, quando Bono<br />

nota un volantino appeso alla bacheca del<br />

suo liceo: " batterista cerca musicisti per la<br />

band". "Divertente come arrivi casualmente<br />

al tuo destino", scrive Bono. «Siamo tutti<br />

stipati nella cucina di Larry. Come<br />

possiamo inserire tutta la batteria, gli<br />

amplificatori e le apprendiste rockstar in<br />

una stanza così piccola?"<br />

Il sottotitolo ‘40 Songs, One Story’ prende<br />

spunto dai 40 capitoli in cui è diviso il libro,<br />

ognuno intitolato come una canzone degli<br />

U2. Inoltre Bono ha anche realizzato 40<br />

disegni originali che appaiono in diverse<br />

parti dell’autobiografia. "Quando ho<br />

cominciato questo libro – ha spiegato<br />

l’artista – speravo di descrivere nel<br />

dettaglio ciò che avevo precedentemente<br />

schematizzato nelle canzoni. Le persone, i<br />

luoghi, le opportunità della mia vita.<br />

"Arrendersi" (Surrender, ndr) è una parola<br />

carica di significati per me. Essendo<br />

cresciuto nell’Irlanda negli anni 70 con i<br />

pugni alzati (musicalmente parlando) non<br />

era un concetto naturale. Una parola a cui<br />

ho girato intorno solo quando ho<br />

cominciato a raccogliere i pensieri per il<br />

libro... Surrender è la storia della<br />

mancanza di progresso di un pellegrino<br />

accompagnata da una giusta dose di<br />

divertimento".<br />

Uno dei capitoli più intensi è “Iris (Hold Me<br />

Close)”, dal nome della canzone degli U2<br />

ispirata a sua madre, Bono ricorda, in<br />

queste pagine, il giorno in cui sua madre<br />

morì inaspettatamente per un aneurisma<br />

cerebrale – la stessa causa di morte<br />

condivisa da due delle sue cinque sorelle –<br />

e lui aveva appena 14 anni. Iris era crollata<br />

al funerale di suo padre, il nonno di Bono,<br />

e in seguito era morta in ospedale.<br />

“Norman [Il fratello di Bono] ed io veniamo<br />

portati in ospedale per salutarla. È ancora<br />

viva, il pastore locale Sydney Laing, il<br />

padre della ragazza con la quale sto<br />

uscendo, è qui… «Ruth è fuori dalla stanza<br />

d'ospedale, a piangere, con mio padre, i<br />

cui occhi hanno meno vita di quelli di mia<br />

madre. Entro nella stanza, sono in guerra<br />

con l'universo, ma Iris sembra pacifica. È<br />

difficile immaginare che gran parte di lei se<br />

ne sia già andata. Le teniamo la mano…".<br />

L’unica volta che Bono Vox ha cantato in<br />

pubblico per sua madre era il 1974 poco<br />

tempo prima che lei morisse. In questo<br />

capitolo lui stesso racconta come la morte<br />

dell’adorata madre alla fine lo abbia spinto<br />

a diventare una rockstar.


Dall'Auditorium Europa di Bologna è partito il tuor “PFM 1972-<strong>2022</strong>”, per festeggiare i 50 anni della Premiata<br />

Forneria Marconi. Nel gennaio del 1972 la PFM pubblicava “Storia di Un Minuto” primo album in studio del<br />

gruppo musicale italiano. Con questo album la PFM fu il primo gruppo musicale a raggiungere la vetta delle<br />

classifiche nazionali ed essere inserito, secondo la rivista Rolling Stone Italia, nella classifica dei 100 dischi<br />

italiani più belli di sempre occupando la posizione numero 44.<br />

A 50 anni da quell’ esordio , la PFM – Premiata Forneria Marconi ha pensato bene di festeggiare con un tour<br />

che sta portando la band a suonare dal vivo nei principali teatri italiani con il tour “PFM 1972-<strong>2022</strong>”. La band<br />

suonerà tutti i propri successi, partendo proprio da “Storia di un minute,” passando per “Ho sognato pecore<br />

elettriche”fino ad abbracciare la poesia di Fabrizio De André”.<br />

I concerti della PFM sono un grande viaggio attraverso il tempo, con nuove sonorità che fanno sentire lo<br />

spettatore nel presente, ma allo stesso tempo lo proiettano verso il futuro. Video proiezioni e scenografie<br />

virtuali arricchiscono questo viaggio cinquantennale, che abbraccia anche la poesia di Fabrizio De André. Le<br />

serate sono aperte dai Barock Project, band scelta direttamente da PFM tra i gruppi del panorama del nuovo<br />

prog internazionale. “PFM 1972-<strong>2022</strong>”, prodotto da D&D Concerti e distribuito da D&D Concerti in<br />

collaborazione con Ventidieci<br />

5 novembre ALESSANDRIA<br />

10 novembre BERGAMO<br />

19 novembre VARESE<br />

16 novembre TORINO<br />

22 novembre MILANO<br />

23 novembre MILANO<br />

25 novembre FIRENZE


Venerdì 28 ottobre inizierà la prima fase di casting per<br />

la seconda edizione di “Una Voce Per San Marino”<br />

presso la Sala Polivalente Little Tony a San Marino.<br />

"Una voce per San Marino" è il festival nato dalla<br />

collaborazione tra Media Evolution srl, la Segreteria di<br />

Stato per il Turismo, Poste, Cooperazione ed Expo<br />

della Repubblica di San Marino, e San Marino RTV, la<br />

Radiotelevisione della Repubblica di San Marino. La<br />

selezione sarà in un'unica grande categoria per il<br />

Paese più piccolo in gara all'Eurovision Song Contest.<br />

Coniugare la territorialità, la partecipazione di nuove<br />

proposte e la presenza di artisti già affermati: il tutto<br />

all’insegna della qualità musicale e della capacità di<br />

Una Voce per San Marino di rappresentare un<br />

trampolino di lancio nel panorama musicale<br />

internazionale.<br />

Le candidature possono essere presentate da coloro<br />

che entro il 30 novembre <strong>2022</strong> che abbiano compiuto i<br />

16 anni d'età sul sito www.unavocepersanmarino.com<br />

senza limitazioni di cittadinanza e di scelta della<br />

lingua nell’interpretazione del brano presentato per il<br />

concorso. Successivamente seguirà una fase<br />

formativa e di casting che si svolgerà nell'arco di due<br />

giorni. Nel corso del mese di febbraio 2023 saranno<br />

previste 5 semifinali, 4 derivanti dalle selezioni e 1 di<br />

ripescaggio, che termineranno con la finalissima del<br />

25 febbraio 2023 dove sarà individuato un soggetto<br />

vincitore che parteciperà alla prossima edizione<br />

dell'Eurovision Song Contest come rappresentante<br />

della Repubblica di San Marino.<br />

Regolamento ufficiale del Festival.


“IO E LA MIA FAMIGLIA DI BARBARI”<br />

i l n u o v o l i b r o d i P a c i f o<br />

PACIFICO (al secolo Luigi “Gino” De Crescenzo) ha presentato il suo ultimo romanzo “Io e la mia famiglia di<br />

barbari” presso l’Istituto Italiano di Cultura di PARIGI (Francia) con uno speciale ed emozionante concerto in<br />

cui, accompagnato da Antonio Leofreddi (viola), proporrà in versione acustica un best of dei brani del suo<br />

repertorio. Modererà l’incontro Diego Marani, direttore l’Istituto Italiano di Cultura di Parigi.<br />

In “Io e la mia famiglia di barbari”, edito da La nave di Teseo (176 pagine – 18 euro), Pacifico racconta la storia<br />

dei suoi genitori, Pia e Guido, e della sua famiglia – una sorta di armata Brancaleone – che dalla Campania<br />

degli anni ’60 si trasferisce a Milano per cercare fortuna e lavoro, fino ad arrivare al suo trasferimento a Parigi.<br />

Costruisce a piccoli passi, soffermandosi su particolari momenti, situazioni o gesti, la saga dell’emigrazione,<br />

tra umorismo, commozione e amore per la sua stramba famiglia.<br />

Sin dalla copertina, scatto realizzato intorno agli anni ‘50 dal grande interprete della fotografia contemporanea<br />

Nino Migliori (classe 1926), ci si immerge immediatamente nell’atmosfera intima e delicata del romanzo, che<br />

cattura momenti di una quotidianità fragile e solida, allo stesso tempo.<br />

Pacifico è un musicista, scrittore, autore e cantautore tra i più stimati del panorama italiano, ha all’attivo sei<br />

dischi e un EP a suo nome (“Pacifico”, “Musica Leggera”, “Dal giardino tropicale”, “Dentro ogni casa”, “Una<br />

voce non basta” e “Bastasse il cielo”). Negli anni ha partecipato due volte al Festival di Sanremo e si è<br />

aggiudicato prestigiosi riconoscimenti, tra cui il Premio Tenco per la Migliore Opera Prima, la Targa Tenco<br />

2015 come Migliore canzone dell’anno con il brano “Le storie che non conosci”, scritto e interpretato con<br />

Samuele Bersani, e il Premio della Miglior Musica al Festival di Sanremo. Il suo primo romanzo, Ti ho dato un<br />

bacio mentre dormivi, è stato ripubblicato da La nave di Teseo nel 2020, per Baldini+Castoldi ha pubblicato nel<br />

2019 una breve raccolta di pensieri intitolata Le mosche. Ha lavorato per il cinema e il suo brano “Gli anni<br />

davanti” è stato candidato come miglior canzone ai Nastri d’Argento 2021. Per il teatro ha scritto e interpretato<br />

un monologo, “Boxe a Milano”. Come autore musicale, oltre al decennale sodalizio con Gianna Nannini, nel<br />

corso della sua carriera ha scritto per Andrea Bocelli, Gianni Morandi, Adriano Celentano, Malika Ayane, Eros<br />

Ramazzotti, Zucchero, Giorgia, Antonello Venditti, Extraliscio, Claudio Capeo e molti altri. Ha, inoltre, duettato<br />

con alcuni dei più grandi artisti italiani e internazionali, tra cui anche Ivano Fossati, Marisa Monte, Ana Moura.


ALESSANDRO DANIELE<br />

"VI RACCONTO CHI ERA MIO PADRE"<br />

Pino Daniele - “Tutto quello che mi ha dato emozione<br />

viene alla luce” è il libro sul mitico “Mascalzone Latino”,<br />

scritto dal figlio Alessandro ed edito da Rai Libri,<br />

disponibile in libreria e negli store digitali. La vita e le<br />

circostanze che stanno dietro l’arte e le canzoni di Pino<br />

Daniele: dall’infanzia all’esplosione del suo straordinario<br />

e incredibile talento creativo, dagli anni della<br />

consacrazione musicale al successo internazionale.<br />

Napoli e i suoi mille colori, i sentimenti che vivono e<br />

fioriscono tra gli accordi: dall’amore per la chitarra<br />

scoperto da ragazzo tra le strade di un basso napoletano<br />

alla certezza di non poter stare senza fare musica. Un<br />

viaggio che ha come punto di partenza e di arrivo<br />

assoluti la musica. Il libro è l’omaggio di un figlio a un<br />

padre, ma anche un documento che ripercorre i primi<br />

anni della carriera dell’artista, album dopo album. E in<br />

mezzo la vita. Alessandro Daniele racconta il musicista<br />

fiero della propria notorietà e al tempo stesso timido di<br />

fronte all’immensa popolarità. L’uomo che attraverso le<br />

proprie note e la propria voce ha sedotto (e mai<br />

abbandonato) milioni di fans.<br />

“Questo è per me un documento che mette insieme<br />

l’uomo e l’artista – dichiara Alessandro Daniele –<br />

perché non credo esista una separazione tra i due. Il<br />

libro traccia un percorso cronologico della sua vita,<br />

racconta il momento in cui papà incontra se stesso,<br />

deve farci i conti e trovare l’equilibrio, anzi l’armonia,<br />

e risulterà essere il rapporto più complicato che<br />

dovrà gestire nella sua vita.<br />

Il libro finanzia “i suoni delle emozioni” per il contrasto<br />

alla povertà educativa ed il disagio scolastico, un<br />

progetto che Alessandro Daniele cura da qualche anno<br />

con la Fondazione Pino Daniele e che si basa sul<br />

sistema di valori di suo padre, atto ad utilizzare la musica<br />

come linguaggio per comunicare gli stati d’animo ed i<br />

sentimenti (info: www.fondazionepinodaniele.org).<br />

Alessandro Daniele (Napoli, 1979) è project manager e<br />

produttore artistico in ambito musicale. Secondogenito di<br />

Pino Daniele, ha lavorato per quindici anni con il padre,<br />

diventandone in breve tempo il personal manager. È<br />

docente di varie discipline dell’organizzazione e della<br />

gestione dello spettacolo al conservatorio di Musica<br />

Giuseppe Verdi di Milano. Dirige la Fondazione Pino<br />

Daniele ETS per il perseguimento delle attività sociali e<br />

benefiche intraprese dal padre, preservandone la<br />

memoria attraverso iniziative culturali e musicali in suo<br />

nome, laboratori di ricerca musicale e la formazione<br />

artistica di giovani talenti.<br />

PINO DANIELE E ALESSADNRO DANIELE


WAR<br />

LA GUERRA INDESIDERATA<br />

DAL 10 NOVEMBRE AL CINEMA<br />

Nel cast, in un piccolo ruolo, il nostro direttore Fabrizio Silvestri.<br />

Presentato alla Festa del Cinema di Roma <strong>2022</strong>, il nuovo film di Gianni Zanasi con Edoardo Leo e Miriam<br />

Leone è un’attuale war-comedy ambientata nel nostro Paese.<br />

Scritto nella primavera del 2019 e mentre nella primavera del <strong>2022</strong>, era in fase di montaggio, (così riporta il<br />

press book) la Russia invade l’Ucraina. Il regista racconta che quando Putin invade l'Ukraina un amico gli<br />

scrive: “Tu sei un veggente”, e lui risponde “No, io non prevedo il futuro, è il futuro che sta andando all’indietro.<br />

Inconsapevolmente Zanasi La penso davvero così. E mi auguro, nell’orrore di quello che sta succedendo, che il<br />

cinema possa ancora una volta rimettere il futuro dove è giusto che stia. Dopo il presente”.<br />

Nel film oltre agli attori protagonisti, Edoardo Leo, Miriam Leone Giuseppe Battiston, Carlotta Natoli, Stefano<br />

Fresi e altri, compare dopo quasi 30 dal suo debutto incortometraggio diretto dal regista Luigi Cecinelli anche il<br />

nostro direttore Fabrizio Silvestri. La scena è stata girata a Sabaudia con il protagonista Edoardo Leo prima<br />

che scoppiasse a guerra.<br />

Il film racconta la storia di Tom, laureato in lingue romanze, allevatore di vongole. Lea, la figlia maggiore del<br />

sottosegretario alla Difesa, fa la terapeuta all’Asl. Al primo incontro è subito scontro. Ma non è nulla in<br />

confronto a ciò che succede intorno a loro: un tragico incidente diplomatico tra Spagna e Italia sta scatenando<br />

l’impensabile, una guerra nel cuore dell’Europa. E, per quanto incredibile, soltanto Tom e Lea sembrano poterla<br />

fermare. Dal regista di "Troppa grazia" e "Non pensarci", una war-comedy che il destino, reso folle dalla storia,<br />

ha voluto disperatamente attuale.<br />

Una produzione Pupkin Production, Vision Distribution, Éloïse Film, in collaborazione con Sky e Amazon Prime


Martina, 15 anni, è un’atleta della Vis Invicta, la<br />

squadra che rappresenta l’Italia al prestigioso<br />

torneo Winter Fox. Dopo essere stata ferma a<br />

causa di un misterioso infortunio, Martina torna<br />

a gareggiare per dimostrare, soprattutto a sé<br />

stessa, il suo valore. Insieme nella squadra, le<br />

inseparabili Carla e Nadia, le più forti, e Anna e<br />

Benedetta, soprannominate “le inutili”. Con<br />

questo torneo le loro vite potrebbero cambiare.<br />

Per un’intera settimana, infatti, giorno dopo<br />

giorno, chiuse in un albergo di montagna<br />

rimasto fermo nel tempo, si sfideranno insieme<br />

alle atlete di altre quattro squadre cercando di<br />

centrare l’obiettivo più alto: un posto alle<br />

prossime Olimpiadi. Ad accompagnarle in<br />

questa sfida, la coach Rachele e il medico<br />

sportivo Alex, gli adulti che le ragazze, da anni,<br />

vedono più dei loro genitori. La morte di una<br />

ragazza, il cui corpo viene ritrovato nei boschi,<br />

però, cambia tutto. E l’indagine sull’omicidio<br />

diventa l’occasione per immergerci nel mondo<br />

delle protagoniste, scoprire i loro segreti,<br />

smascherare le loro bugie, e quelle, ben più<br />

pericolose, degli adulti.<br />

SAVI_IURLARO_CUOMO_PIROZZI_BOB_©INDIGOFILM,NETWORKMOVIE<br />

SAVI_CUOMO_PIROZZI_IURLARO_NIGRO_TRUPPO_DEFALCO_©INDIGOFILM,NETWORKMOVIE<br />

DEFALCO_©INDIGOFILM,NETWORKMOVIE<br />

SAVI_©INDIGOFILM,NETWORKMOVIE<br />

Basato sull'omonimo romanzo di Ilaria Bernardini, Corpo<br />

Libero è un thriller ambientato nel mondo della ginnastica<br />

artistica femminile, in un’Italia montana e remota, durante<br />

una settimana di un rigido inverno che cambierà per<br />

sempre i destini delle nostre giovani protagoniste.<br />

È una storia di formazione, un viaggio attraverso<br />

l’adolescenza che ha al suo centro sia la voglia che la<br />

paura di crescere. È il racconto di uno sport fatto di<br />

leggerezza, salti e voli, ma anche di addestramento<br />

militare, regole severe e di terribili e continui sacrifici. Un<br />

racconto di genere ma allo stesso tempo ritmato, pop e<br />

vitale come solo l’adolescenza può essere.<br />

Corpo Libero è una serie in sei puntate, disponibile su<br />

Paramount+ dal 26 ottobre <strong>2022</strong> e dal 2023 su Rai2.<br />

Scritta da Ilaria Bernardini, Ludovica Rampoldi, Chiara<br />

Barzini e Giordana Mari e diretta da Cosima Spender e<br />

Valerio Bonelli, la serie è una coproduzione Indigo Film e<br />

Network Movie in coproduzione con ZDFneo, in<br />

collaborazione con Rai Fiction e Paramount+ e in<br />

associazione con All3Media International


ALESSANDRO SPERDUTI<br />

Dante giovane<br />

Un musical in puro stile hollywoodiano, ma completamente made in Italy, (qualcuno ha già pensato di<br />

affibbiargli l’etichetta di “La-la-la italiano”), The Land of Dreams di Nicola Abbatangelo in uscita nei cinema a<br />

a novembre, è stato presentato ad Alice nella Città, rassegna parallela della Festa del Cinema di Roma.<br />

Il film racconta le vicende di una ragazza piena di sogni e ambizioni nella New York degli anni ’20. Caterina<br />

Shulha interpetra la protagonista Eva, George Blagden, già noto per i suoi ruoli in Vikings e Versailles è il<br />

misterioso e affascinante pianista Armie, Edoardo Pesce interpreta il boss mafioso che pretende le attenzioni<br />

di Eva, Clemente Proietti, Paolo Calabresi è il suo scagnozzo Vincent e Stefano Fresi è il padrone del locale<br />

dove la ragazza lavora in attesa di realizzare i suoi sogni. Nel cast anche le attirci Carla Signoris eMarina<br />

Rocco. Le coreografie sono state realizzate dall londinese Oke Wambu. (Absolute Beginners -Mirian si<br />

sveglia a mezzanotte - Chess). In una intervita Nicola Abbagnato, al suo debutto in un lungumetraggio sul<br />

musical, ci ha raccontato come nasce.<br />

Nicola Abbatangelo, perché proprio un musical?<br />

Perché proprio un musical? Forse perché ha sempre esercitato su di me un forte fascino. Nella sua<br />

“completezza espressiva” erano condensate tutte le mie passioni e questo poteva offrirmi il linguaggio<br />

perfetto per esprimere al meglio la carica emotiva dei personaggi che volevo raccontare. The Land of Dreams<br />

quindi ha rappresentato per me la gioia di esordire con un lungometraggio, dando corpo alla mia più grande<br />

passione. Ma soprattutto ha rappresentato una triplice sfida: raccontare la storia che avevo a cuore<br />

sperimentando un nuovo genere, attualizzandolo e realizzandolo in Italia. The Land of Dreams, come dice il<br />

nome stesso, è un film sui sogni, su quelli che sono una dolce evasione dalla vita di tutti i giorni ma che,<br />

proprio per questo, spesso si tramutano in subdole prigioni. Sin da subito volevo che il pubblico percepisse<br />

queste contraddizioni con le immagini, i colori, la scenografia e da ogni singolo elemento della scena.


Come ha scelto gli attori?<br />

Trovare attori perfetti per il ruolo, che avessero anche doti canore e nel ballo, non è stato per nulla semplice. I<br />

casting svolti tra Italia, Inghilterra e Bulgaria hanno permesso di formare un gruppo di attori eccezionale. E la<br />

sua eterogeneità ha saputo donarmi sfumature davvero inaspettate. Porto nel cuore i momenti del casting di ogni<br />

singolo attore. Riesco ancora a sentire le emozioni della sala prove, mentre io già immaginavo tutti loro cantare<br />

insieme e creare quel gruppo che poi ci ha permesso di realizzare il nostro sogno. Provo molta nostalgia per la<br />

passione che quel gruppo ha donato al progetto con ore di canto, ballo, trucco, prove costume, anche solo per<br />

pochi minuti di girato.<br />

E’ soddisfatto del risultato?<br />

Il mio obiettivo era quello di creare un musical credibile e onesto e per avvicinarmi a questo risultato le sfide da<br />

affrontare sono state diverse. Avevo stampato nella mente musical come Les miserables o Moulin Rouge dove la<br />

parte “cantata” emerge in modo talmente naturale da sembrare quasi ovvia durante la visione del film. Non una<br />

serie di stacchetti musicali, ma una progressione spontanea delle emozioni. Per ottenere questo risultato è stato<br />

fondamentale che gli snodi narrativi più rilevanti fossero affidati al canto e che il flusso di lavoro si modellasse<br />

sugli attori e sulla loro libertà di espressione. Come passare dal recitato al cantato? Come una canzone può<br />

esprimere il momento più basso di un personaggio? E quello più alto? Una pausa leggermente prolungata, un<br />

sospiro inaspettato, un silenzio improvvisato: sono questi gli elementi che differenziano per me un musical da un<br />

videoclip ed ero certo che sarebbe stato impensabile ottenerlo solo con un playback registrato mesi prima in uno<br />

studio di registrazione. Per questo non abbiamo sviluppato brani rigidi e completamente definiti, ma<br />

semplicemente basi su cui stendere le emozioni degli interpreti che indicavano la strada alla musica e non<br />

viceversa. Dopo il montaggio - e dopo tanti mesi di attesa - abbiamo chiuso tutta l’orchestrazione e finalmente il<br />

musical vero e proprio ha iniziato a prendere forma.<br />

Mi sembra di capire che per realizzare questo film ha dovuto superare tante sfide ce n’è una in particolare<br />

di cui va fiero?<br />

Una sfida importante era quella di fornire agli attori il giusto feeling della scena, nonostante il massiccio uso del<br />

Green screen. Il film infatti si svolge tre le ambientazioni di una New York degli anni ’20 e quelle di un mondo<br />

onirico e fantastico come la fiaccola della Statua della Libertà, il pontile che dà su Manhattan o addirittura<br />

l’interno di una trincea. Abbiamo quindi optato per ricostruire il 90% delle location all’interno di diversi teatri di<br />

posa, per avere la possibilità di controllare ogni singolo elemento. Indimenticabile per me una scena, di per sé<br />

molto semplice, in cui Eva deve entrare nel mondo straordinario - ovvero nella cantina del protagonista. Volevo a<br />

tutti i costi sottolineare il gusto magico del momento senza però ricorrere alle immagini la tecnica CGI, per gli<br />

addetti ai lavori. Dopo intere giornate passate tra frustrazione e idee scartate, un pomeriggio il direttore della<br />

fotografia, lo scenografo e io ci siamo guardati negli occhi e all'unisono abbiamo detto: “allaghiamo la cantina!”.<br />

Si trattava di soli dieci centimetri di acqua, ma, grazie a tutti i riflessi, quella scena di appena un minuto ha<br />

acquisito il tono che avevo in mente. Non perdere questa artigianalità, che sempre ci distingue, è stato lo spirito<br />

con il quale abbiamo costruito l’intero set, ottimizzando ogni singolo centimetro con lo scopo di realizzare un film<br />

dall'impatto visivo entusiasmante.<br />

The Land of Dreams non è il suo primo musical, lei aveva già girato un cortometraggio dal titolo Beauty,<br />

in questo lungometraggio sembra che le coreografie abbiano maggior spazio…<br />

Esatto… Al contrario del mio primo progetto musical, il cortometraggio Beauty, The Land of Dreams è stato<br />

arricchito da numerose coreografie. All’inizio della preparazione ero molto emozionato e intimorito allo stesso<br />

tempo. La nostra prima sfida è stata il brano di apertura, spauracchio di chiunque si cimenti in un musical.<br />

Sapevo che da questo momento si sarebbe settato il mood del film e volevo che tutto fosse creato per un solo<br />

scopo: presentare Eva, la protagonista. Volevo aprire “in grande" ma la mia scommessa era che il pubblico alla<br />

fine della coreografia si ricordasse di lei. Tutto si sarebbe dovuto dissolvere una volta arrivati sul suo volto. Per<br />

questo è stato pensato come un continuo zoom emozionale, un unico piano sequenza che abbiamo provato per<br />

diversi giorni e che ha coinvolto non solo il corpo di ballo ma anche musicisti, comparse, scenografia, costumi,<br />

make up e ovviamente gli attori. Il vero scopo della coreografia quindi possiamo dire è sempre stato quello di<br />

condurre la macchina da presa attraverso la storia, portando il pubblico sottobraccio dal mondo reale a quello dei<br />

sogni.<br />

Quale insegnamento le lascia “The Land of Dreams”?<br />

Ho iniziato definendo The Land Of Dreams un film sui sogni e la realizzazione del mio più grande sogno. Ma<br />

l'insegnamento migliore che mi ha lasciato è che i sogni sono impossibili da realizzare da soli. E infatti io ho<br />

avuto la fortuna di lavorare con una squadra di persone magnifiche. Una squadra che è andata al di là di<br />

qualsiasi mia immaginazione, di qualsiasi mio... Sogno.


Foto di scena<br />

Edoardo Pesce<br />

Foto di scena<br />

Caterina Shulha<br />

Foto di scena<br />

Marina Rocco<br />

Foto di scena<br />

Carla Signoris<br />

Nicola Abbaganto<br />

regista


LA VOCE DEL<br />

PADRONE<br />

FRANCO BIATTATO<br />

Le più emozionanti interpretazioni di Battiato si<br />

intrecciano con testimonianze d’eccezione, in un<br />

viaggio nella musica e nella vita di un cantautore<br />

unico. Un omaggio al musicista e al suo storico<br />

album ‘La Voce del Padrone’, il primo in Italia a<br />

superare il record di oltre 1 milione di copie<br />

vendute nel 1982. Dal 28 novembre al 4 dicembre<br />

solo al cinema, con Altre Storie e RS productions.<br />

Per celebrare Franco Battiato, genio indiscusso<br />

della musica italiana, arriva sul grande schermo,<br />

dopo la presentazione al Taormina Film Fest <strong>2022</strong>,<br />

il film evento Franco Battiato – La Voce del Padrone<br />

diretto da Marco Spagnoli, dal 28 novembre al 4<br />

dicembre solo al cinema, grazie alla distribuzione<br />

theatrical di qualità firmata Altre Storie e RS<br />

productions. Prodotto da RS Productions e ITsART,<br />

la piattaforma streaming dedicata all'arte e alla<br />

cultura italiana, il film evento Franco Battiato – La<br />

Voce del Padrone è un viaggio nella musica e nella<br />

vita di Battiato, attraverso le sue esibizioni più<br />

significative, immagini di repertorio e i racconti di<br />

testimoni d’eccezione che ci restituiscono la sua<br />

storia e la sua personalità. Ad accompagnare lo<br />

spettatore in questo viaggio è Stefano Senardi, tra i<br />

più grandi produttori discografici italiani, autore<br />

del film insieme al regista, e caro amico di Franco<br />

Battiato. Partendo da Milano e arrivando fino a<br />

Milo, nella casa di Franco Battiato, Senardi incontra<br />

personalità molto diverse: Nanni Moretti, Willem<br />

Dafoe, Oliviero Toscani, Caterina Caselli, Mara<br />

Maionchi, Morgan, Alice, Carmen Consoli, Vincenzo<br />

Mollica, Andrea Scanzi, Francesco Messina,<br />

Roberto Masotti, Francesco Cattini, Alberto Radius,<br />

Carlo Guaitoli e tanti altri che lo conoscevano bene<br />

e che possono restituire al pubblico uno spaccato<br />

della sua musica e della sua filosofia di vita.


Natale anticipato per un pubblico di giovanissimi con LO SCHIACCIANOCI E IL FLAUTO MAGICO, film<br />

animato diretto da Vikor Glukhusin con la storia di Marie, che non accetta che sua madre si risposi con un<br />

viscido usuraio. L'uomo regala a Marie la bambola di uno Schiaccianoci e da allora i suoi giocattoli prendono<br />

vita e lei si ritrova nel magico mondo delle bambole, dove scopre che lo Schiaccianoci altri non è che il<br />

principe George, divenuto a sua volta una bambola per un incantesimo. Marie vivrà mille avventure e<br />

viaggerà fino alla Terra dei Fiori per sconfiggere la terribile minaccia dei Topi che hanno occupato il regno del<br />

principe George. A dar la voce alla protagonista Marie è la star del web Charlotte M., giovanissima content<br />

creator e con un bacino digitale che supera il milione di follower. Il film, coproduzione Russia/Ungheria in sala<br />

dal 3 novembre distribuito da Notorious Pictures, è ispirato al grande classico di Alexandre Dumas con le<br />

celebri musiche di Pëtr Il'ič Čajkovskij (ANSA).


STEFANO FRANCIA ENJOYART - POMODORO STUDIO ALWAYS<br />

presentano<br />

la collana musicale<br />

<strong>EnjoyArt</strong><br />

DISPONIBILE SU TUTTI I DIGITAL STORE


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In un momento in cui la crisi energetica e la situazione internazionale rendono il nostro quotidiano fragile e incerto, arriva,<br />

forte, un messaggio di speranza dal mondo dell’arte, capace sempre di leggere il contemporaneo interconnesso tra cultura,<br />

società, economia e ambiente.<br />

Su questo sfondo ha aperto il 28 ottobre <strong>2022</strong> all’Istituto di Sant’Antonio dei Portoghesi a Roma, la nuova mostra personale<br />

della pittrice neoespressionista Karen Thomas, accompagnata - in una formula espositiva inedita - dallo sguardo di Cesare<br />

Iani che, con la sua esperienza e capacità di leggere l’animo umano attraverso le discipline delle neuroscienze, ci<br />

accompagna in una sala dedicata, con la sua fotografia, in contesti dove l’uomo è al centro di un ritrovato bioritmo urbano,<br />

proprio di un suo linguaggio e di un suo metabolismo. La sua pelle sono le facciate degli edifici, a volte specchiati, a volte<br />

vere e proprie opere a cielo aperto; le sue arterie sono strade percorse da volti gentili - e sorprende la capacità di cogliere la<br />

serenità di chi le percorre fino ad arrivare al cuore, il centro storico, che può essere un borgo, una campagna, e tu visitatore<br />

ne riesci a percepire la forza vitale, dai colori, dalla prospettiva, dall’ anima che esce fuori dallo scatto.<br />

Due sguardi quello femminile e quello maschile che si incontrano, raccontando reciprocamente l’ indoor e l’outdoor di un<br />

modo di vivere l’arte, con lo sguardo di chi ha percorso tanta vita e sa che l’essenza è anche, o soprattutto, nelle piccole<br />

cose.<br />

La città e la natura diventano i poli dell’energia, vitale, travolgente, umana. La mostra nel suo insieme ci rimette al centro di<br />

un paradigma che vacilla, soprattutto dopo l’esperienza del lockdown, e ci permette di trovare nuove forme e nuovi spazi, di<br />

ripartire davvero attraverso l’arte, la scienza e tutto ciò che di bello l’uomo riesce a fare nel rispetto del nostro Pianeta.<br />

Nella luce è una vera primavera di colori. Una primavera che esplode nelle storiche sale di via dei Portoghesi 6, dove passi<br />

su passi, secoli su secoli, si è praticata l’ospitalità, culturale, mediterranea, cifra del nostro essere europei. Cifra dell’arte di<br />

Karen Thomas che su grandi tele ci racconta di un ritrovato bisogno di spazio, di dialogo, dove raccontare una Storia tra le<br />

storie, un luogo dove i visitatori possono tornare ad intrecciare i loro sguard<br />

La mostra, a cura di Ilaria Sergi e Emilia Orlando, si collega all’ impegno dei due Artisti a fianco della ricerca scientifica a<br />

supporto delle malattie rare dell’Istituto Superiore di Sanità. Una delle opere di Karen Thomas “Cosmo Illuminato” è stata<br />

scelta dall’Istituto di ricerca come immagine del Research Topic “Advances in Neurohabilitation Strategies for Children with<br />

Rare Neurological Disorder”.


Vincenzo Galluzzo è nato in Sicilia e vive a Roma da 34 anni. A quasi sessantatré<br />

anni, pur dipingendo dalla tenera età, possiamo definirlo un artista emergente,<br />

avendo interrotto il suo percorso creativo per venti anni. La sua ultima personale<br />

difatti è stata nel 2001 alla New York University.<br />

Lo scorso anno, ha ripreso i pennelli in mano, complice il lockdown e, con sua<br />

sorpresa, si è riscoperto un pittore astrattista. La pittura astratta di Galluzzo ha colpito<br />

il critico d’arte Daniele Radini Tedeschi, curatore della Biennale di Venezia, che lo sta<br />

seguendo e promuovendo. Una sua estimatrice è anche Clara Tosi Panphili. E non<br />

solo, Gianni Dunil, Stefania Pieralice, Giordano Boetti. Di lui hanno scritto in passato<br />

Maria Antonietta Scarpati, Gabriele Simongini.<br />

Lo scorso giugno si è riaffacciato con una personale intitolata THE CAGE alla galleria<br />

d’arte il LEONE di Roma, dove ha ottenuto successo di Critica e di pubblico.<br />

Adesso si prepara per una personale a Carrara, per una collettiva al palazzo della<br />

Cancelleria a Roma e ad altri impegni in via di definizione. È presente nell’Atlante<br />

della Storia dell’ARTE Contemporanea DE AGOSTINI e sarà presente nel nuovo<br />

Catalogo della GIUNTI editore. Sottoponiamo a voi, le opere del maestro Vincenzo<br />

Galluzzo perché le riteniamo degne di visione. La collezione che presentiamo si<br />

intitola, come già detto, THE CAGE, attraverso la quale Galluzzo, con un intricato e<br />

labirintico intreccio di linee, vuole rappresentare il tempo che stiamo vivendo.


N I C L A M E N C H I


Chi è Nicla Menchi: il 28 febbraio<br />

scorso Nicla Menchi ha compiuto 95<br />

anni. Nella sua prima vita - fino a poco<br />

tempo fa - è stata locandiera di lusso,<br />

la regina indiscussa della “Casetta<br />

delle selve”, un petit hotel arrampicato<br />

sui monti di San Giuliano Terme (PI) e<br />

citato nelle migliori guide<br />

internazionali. Poi si è dedicata a tutti i<br />

suoi passatempi e passioni,<br />

comunque coltivati anche in<br />

precedenza: la pittura una delle cose<br />

che sorprendono subito entrando nelle<br />

belle stanze di Nicla sono i quadri. Le<br />

pareti ne sono piene e trionfano colori<br />

energici, positivi, che mettono subito<br />

dentro l'osservatore una sensazione di<br />

benessere e vigore. I quadri sono tutti<br />

suoi, li ha dipinti lei, (Nicla la bella<br />

signora crea le etichette delle<br />

marmellate preparate coi frutti dei suoi<br />

alberi, raccolti arrampicandosi sui<br />

rami), il cucito (realizza tappeti di<br />

cashmere) e la scrittura. Il suo primo<br />

libro “Soprattutto buonumore”, 2010,<br />

Nerbini editore, è nato quasi come<br />

omaggio obbligatorio da parte<br />

dell'autrice alla splendida dimora in cui<br />

vive e alle centinaia di ospiti che<br />

l'hanno scelta per brevi periodi di<br />

vacanza o lunghe pause di<br />

meditazione; è stato adottato come<br />

testo didattico in una scuola media di<br />

San Giuliano. Sono seguiti altri tre<br />

titoli, tutti pubblicati con le Edizioni<br />

Ets: “Il triangolo... e altre geometrie”,<br />

2014; “La casa chiacchierina e i<br />

racconti di *LEI*”, 2015; “Il<br />

quadernone di Nicla”, 2015. Le pagine<br />

di Menchi, mai volgari e scritte con un<br />

italiano ricercato ma scorrevole,<br />

descrivono lo straordinario che si<br />

nasconde dietro ogni dettaglio<br />

quotidiano. E spesso sono brevi<br />

momenti di poesia. Chiunque sia<br />

stato, anche per una sola sera, in<br />

compagnia di Nicla e ospite della<br />

Casetta delle selve (la porta tuttora è<br />

sempre aperta ad amici e non), è<br />

rimasto affascinato dall'energia che<br />

sprigiona la padrona di casa e dalla<br />

magia del luogo e del panorama: le<br />

camere non sono numerate, ma<br />

indicate con un colore, lo stesso che<br />

ne caratterizza gli elementi<br />

dell'arredamento (per esempio, nella<br />

camera Azzurra, tutto è abbinato a<br />

quella tinta) e la vista, nei giorni di bel<br />

tempo, sconfina sino alla Corsica.<br />

Menchi, protagonista silenziosa in<br />

un'epoca di effimero valorizzato solo<br />

dal bombardamento dei media, ha un<br />

piccolo sogno: tramandare i suoi<br />

segreti a tutti quelli che sono ancora<br />

innamorati della vita.


Natale <strong>2022</strong>: quando aprono e quando chiudono le scuole<br />

In Puglia, Trentino, Molise, Campania, Liguria, Sicilia,<br />

Piemonte, Lazio e Sardegna scuole chiuse già di venerdì 23<br />

dicembre. In Provincia di Bolzano, Friuli Venezia Giulia,<br />

Veneto, Marche, Toscana, Valle d'Aosta, Basilicata, Emilia<br />

Romagna e Abruzzo si partirà invece con sabato 24<br />

dicembre.Le vacanze di Natale-Capodanno <strong>2022</strong>-2023<br />

termineranno invece il 6 gennaio in Trentino, Toscana,<br />

Campania e Emilia Romagna, Lazio e Sardegna, finiranno<br />

invece il 7 gennaio (come ultimo giorno), in Friuli Venezia<br />

Giulia, Molise, Valle d'Aosta, Basilicata, Calabria, Sicilia e<br />

Piemonte. Si tornerà a scuola solo lunedì 9 gennaio, infine,<br />

in Veneto, Marche, Puglia, Liguria e Abruzzo.<br />

E allora dove passare le vacanze di Natale?<br />

Per i tradizionalisti ci sono sempre i parenti con pranzi e i<br />

dolci locali. Per gli esploratori della vista e del gusto<br />

suggeriamo di leggere una lista stilata dal New York Times,<br />

dove sono riportati 52 luoghi del pianeta da visitare o quanto<br />

meno mettere nella lista dei sogni.<br />

Si tratta di turismo sostenibile, quello che piace tanto a noi<br />

perché anche i visitatori fanno la differenza…<br />

“Il mondo è cambiato. Di conseguenza sono cambiati anche i<br />

52 Places”: inizia con queste parole il lungo elenco del New<br />

York Times dei 52 luoghi del pianeta da visitare che. I<br />

redattori della rivista americana sono stati subissati da<br />

migliaia di segnalazioni di mete da utenti di tutto il mondo, e il<br />

New York Times ne ha scelte 52. Nella lista ci sono anche<br />

tre località italiane: Chioggia, Courmayeur e Napoli, che<br />

suggeriamo anche a voi di visitare...<br />

Chioggia, una "Venezia in miniatura", in realtà più antica<br />

della Serenissima, viene proposta come "deliziosa alternativa<br />

per un viaggiatore alla ricerca di destinazioni meno note",<br />

scrive il quotidiano. Il New York Times osserva che, mentre<br />

Venezia si preoccupa di venire nuovamente sopraffatta dal<br />

turismo di massa dopo la fine della pandemia, la visita ad<br />

altri luoghi della Laguna ricchi di cultura come Chioggia "può<br />

contribuire ad allentare la pressione". Una "valvola di scarico<br />

dunque per gli eccessi del turismo".<br />

Passando a Courmayeur, il New York Times elogia gli sforzi<br />

fatti dagli amministratori locali per conservare il fragile<br />

ecosistema dei ghiacciai creando un equilibrio tra turismo e<br />

conservazione dell'ambiente.<br />

Quanto a Napoli, è una scelta che potrebbe sembrare<br />

scontata in quanto per antonomasia il capoluogo campano è<br />

sulla lista dei luoghi da vedere prima di morire (la famosa<br />

'bucket list').<br />

Ma per Napoli il futuro è "precario", osserva il quotidiano,<br />

citando uno studio recente: senza interventi, la città rischia di<br />

trovarsi davanti a 55 giorni di caldo estremo entro il 2049 che<br />

potrebbero quasi raddoppiare entro il 2081. "La buona<br />

notizia è che alcuni napoletani stanno rimboccandosi le<br />

maniche" e che le autorità incoraggiano i turisti a visitare la<br />

città a piedi". Da non mancare la Pedamentina, un itinerario<br />

panoramico che affonda le radici nel XIV secolo, scendendo<br />

dal Vomero a Corso Vittorio Emanuele attraverso una serie<br />

di rampe e tornanti.


TuttoBallo


TuttoBallo<br />

Dopo due anni di sospensione, a causa della pandemia, torna quest’anno<br />

il meraviglioso mercatino di Natale di Tirolo. L’atmosfera unica e<br />

particolarmente magica di questo mercatino è dovuta al fatto che si tiene<br />

all’interno di Castel Tirolo, l’antico e imponente maniero del paese che,<br />

per l’occasione, il 3-4 e il 7-8 dicembre verrà allestito e ravvivato dalla<br />

presenza di bancarelle di artigianato e di gastronomia. Il cortile interno,<br />

infatti, farà da cornice suggestiva con gli stand gastronomici, che<br />

offriranno piatti della tradizione altoatesina, prodotti da forno e bevande,<br />

mentre le sale del castello diventeranno gli spazi espositivi per gli<br />

artigiani locali, che presenteranno alcuni antichi mestieri, quali la<br />

creazione di oggetti in ceramica e gioielli, la lavorazione del feltro e<br />

l’utilizzo del tornio, la filatura e la tintura della lana.<br />

Tanti anche i momenti pensati per i bambini, con laboratori di bricolage,<br />

spettacoli, animazione e una mostra di presepi nella cappella del<br />

castello.<br />

Non mancheranno naturalmente i momenti dedicati alla musica, con<br />

concerti e soprattutto con i cori che renderanno ancora più magica<br />

l’atmosfera natalizia.<br />

In Alto Adige il Natale non è tale senza i Krampus, figure demoniache<br />

mostruose dagli abiti laceri, sporchi e consunti e con maschere<br />

spaventose, che sfilano per i paesi. A Tirolo, il 4 dicembre alle 14, questi<br />

uomini-caproni<br />

devoti a San Nicola, armati di fruste e catene, faranno baldoria con urla e<br />

strepiti cercando tra gli spettatori chi non si è comportato bene.<br />

Se il tempo lo permetterà, sarà possibile fare un romantico giro sulla<br />

carrozza trainata dai cavalli dalla piazza della chiesa di Tirolo fino alle<br />

vicinanze dell’ingresso del castello. La carrozza parte ogni mezz’ora<br />

circa dalle 10.30 alle 16.<br />

Dopo il successo dell’anno precedente, Tirolo riconferma la pista del<br />

ghiaccio, che sarà installata all’ingresso del paese, in Via Ruprecht al 22.<br />

Oltre all’ebrezza di scivolare sul ghiaccio con i pattini a lama, la pista<br />

sarà un piacevole luogo di incontro e di divertimento per tutti, grandi e<br />

piccini, famiglie, amici e coppie. Per i più piccoli e gli incerti, saranno<br />

collocati nella pista dei supporti per dare maggiore stabilità; inoltre, si<br />

potranno noleggiare i pattini disponibili in tutti i numeri.La pista del<br />

ghiaccio resterà a Tirolo dal 1° dicembre <strong>2022</strong> al 31 gennaio 2023 e sarà<br />

aperta dalle 10 alle 19. Giorno di riposo lunedì.<br />

Per visitare il mercatino natalizio di Tirolo, un servizio di navetta (ogni<br />

ora, dalle 10 alle 16) gratuito porterà gli ospiti dalla stazione bus delle<br />

Terme Merano in Via Piave fino al centro del paese di Tirolo, davanti<br />

all’Associazione Turistica.


TuttoBallo<br />

L’inverno sta per arrivare!!! Tra problemi di varia natura cerchiamo di darci un tocco positivo e attraversiamo<br />

con la mente e con lo spirito l’arco spirituale che ci porta in un viaggio etereo verso lidi che ci riportano a<br />

tempi di svolta. Che ne dite di venire con me ne “La Città Ideale”? Così chiamata dalle genti dell’epoca<br />

rinascimentale.<br />

Si, sto parlando di Urbino. Adagiata lungo le verdi colline marchigiane tra la valle del Metauro e la valle del<br />

L’inverno Foglia. sta Dovrete per arrivare!!! camminare Tra problemi lungo strade di varia mozzafiato, natura cerchiamo attraversare di darci valli, un tocco colline positivo e distese e attraversiamo di grano per con la<br />

mente raggiungere e con lo spirito quella l’arco che un spirituale tempo era che la ci capitale porta in del un Montefeltro. viaggio etereo Città verso dalla lidi storia che millenaria ci riportano dove a si tempi respira di svolta. il<br />

Che ne Rinascimento. dite di venire Casa con me di artisti, ne “La Città scienziati, Ideale”? matematici Così chiamata e letterati. dalle genti Ha dato dell’epoca i natali rinascimentale.<br />

a Raffaello Sanzio, Piero<br />

Si, sto della parlando Francesca di Urbino. e Federico Adagiata Montefeltro. lungo le verdi Camminare colline marchigiane su queste strade la vuol valle dire del immergersi Metauro e la in valle un passato del Foglia.<br />

Dovrete ricco camminare di storia, arte lungo e cultura. strade mozzafiato, attraversare valli, colline e distese di grano per raggiungere quella che<br />

un tempo Urbino era va la visitata capitale con del il Montefeltro. naso all’insù. Città Adornata dalla storia da edifici millenaria in pietra dove arenaria si respira e circondata il Rinascimento. da una lunga Casa cinta di artisti,<br />

scienziati,<br />

muraria<br />

matematici<br />

in cotto, Urbino<br />

e letterati.<br />

è una<br />

Ha<br />

città<br />

dato<br />

d'immensa<br />

i natali a Raffaello<br />

ricchezza<br />

Sanzio,<br />

storica<br />

Piero<br />

ed artistica.<br />

della Francesca<br />

Da semplice<br />

e Federico<br />

borgo<br />

da<br />

divenne<br />

Montefeltro.<br />

la<br />

Camminare<br />

“culla del<br />

su queste<br />

Rinascimento”<br />

strade vuol<br />

e,<br />

dire<br />

ancora<br />

immergersi<br />

oggi, passeggiando<br />

in un passato ricco<br />

per il<br />

di<br />

suo<br />

storia,<br />

centro<br />

arte e<br />

storico<br />

cultura.<br />

se ne respira l'aria<br />

Urbino<br />

quattrocentesca.<br />

va visitata con<br />

Nel<br />

il naso<br />

1998<br />

all’insù.<br />

Urbino<br />

Adornata<br />

si è guadagnata<br />

da edifici<br />

l’onore<br />

in pietra<br />

di essere<br />

arenaria<br />

patrimonio<br />

e circondata<br />

mondiale<br />

da una<br />

dell’UNESCO.<br />

lunga cinta muraria in<br />

Bene, allora armiamoci di comode scarpe da passeggio ed inoltriamoci tra i sui viottoli stretti per ammirare il<br />

cotto, Urbino è una città d'immensa ricchezza storica ed artistica. Da semplice borgo divenne la “culla del<br />

centro storico che ha un’estensione di poco più di un chilometro quadrato, e che può essere percorso a piedi<br />

Rinascimento” e, ancora oggi, passeggiando per il suo centro storico se ne respira l'aria quattrocentesca. Nel 1998<br />

alla ricerca di cose da vedere ed ammirare, tra monumenti e opere d'arte. Tappa fondamentale è il Palazzo<br />

Urbino si è guadagnata l’onore di essere patrimonio mondiale dell’UNESCO.<br />

Ducale,che ospita la Galleria Nazionale delle Marche, simbolo della città e testimonianza del fiorente periodo<br />

Bene, allora armiamoci di comode scarpe da passeggio ed inoltriamoci tra i sui viottoli stretti per ammirare il centro<br />

rinascimentale di cui la città è stata culla. Fate un tour nei sotterranei che vi faranno scoprire un angolo<br />

storico che ha un’estensione di poco più di un chilometro quadrato, e che può essere percorso a piedi alla ricerca di<br />

insolito della città fatto di volte, cunicoli e passaggi segreti. Dopo una visita al Duomo e all’Oratorio di San<br />

cose<br />

Giovanni,<br />

da vedere<br />

raggiungete<br />

ed ammirare,<br />

la Fortezza<br />

tra monumenti<br />

di Albornoz<br />

e opere<br />

che<br />

d'arte.<br />

ospita<br />

Tappa<br />

il Museo<br />

fondamentale<br />

delle Armi,<br />

è<br />

da<br />

il Palazzo<br />

qui la vista<br />

Ducale,che<br />

sulla città<br />

ospita<br />

è<br />

la<br />

Galleria<br />

impareggiabile.<br />

Nazionale delle<br />

Il periodo<br />

Marche,<br />

migliore<br />

simbolo<br />

per<br />

della<br />

viaggiare<br />

città e testimonianza<br />

è quello di Natale,<br />

del fiorente<br />

quando<br />

periodo<br />

l’atmosfera<br />

rinascimentale<br />

è fiabesca<br />

di<br />

e<br />

cui<br />

potrete<br />

la città è<br />

stata<br />

visitare<br />

culla. Fate<br />

le Vie<br />

un<br />

dei<br />

tour<br />

Presepi,<br />

nei sotterranei<br />

l’evento<br />

che<br />

natalizio<br />

vi faranno<br />

che vedrà<br />

scoprire<br />

esposti<br />

un angolo<br />

in chiese,<br />

insolito<br />

strade<br />

della<br />

e<br />

città<br />

cortili<br />

fatto<br />

i più<br />

di volte,<br />

bei presepi<br />

cunicoli e<br />

passaggi realizzati segreti. in città. Dopo Tanti una sono visita i al luoghi Duomo da visitare e all’Oratorio tra cui di non San va Giovanni, dimenticata raggiungete la casa natale la Fortezza di Raffaello di Albornoz dove il che<br />

ospita grande il Museo maestro delle è Armi, nato da e dove qui la ha vista iniziato sulla la città sua formazione è impareggiabile. artistica Il periodo presso la migliore bottega per del viaggiare padre Giovanni è quello di<br />

Natale, Santi. quando l’atmosfera è fiabesca e potrete visitare le Vie dei Presepi, l’evento natalizio che vedrà esposti in<br />

chiese, A Urbino strade il e Natale cortili è i più incredibilmente bei presepi realizzati bello, non in sarà città. difficile Tanti sono che la i luoghi neve vi da sorprenda visitare tra mentre cui non passeggiate va dimenticata per la<br />

casa le natale stradine Raffaello e lungo dove le vie il grande dei presepi maestro ad ammirare è nato e dove delle ha vere iniziato e proprie la sua opere formazione d’arte. artistica Fulcro del presso Natale la bottega di<br />

del padre Urbino Giovanni è la festa Santi. del Duca d’inverno con la realizzazione di un presepe vivente e dei mercatini di Natale in<br />

A Urbino Piazza il della Natale Repubblica. è incredibilmente Tutta la bello, provincia non di sarà Pesaro difficile – Urbino che la celebra neve le vi festività sorprenda natalizie mentre con passeggiate mercatini ed per le<br />

stradine eventi e lungo ad hoc; le vie tra dei i più presepi interessanti ad ammirare segnalo delle i Mercatini vere e proprie di Natale opere nel d’arte. Castello Fulcro di Frontone, del Natale Cioccovisciola di Urbino è la difesta<br />

del Duca Natale d’inverno a Pergola, con le la Candele realizzazione di Candelara, di un presepe il Fossombrone vivente e dei Magic mercatini Christmas di Natale e la in Festa Piazza della della Befana Repubblica. di<br />

Tutta Urbania. la provincia di Pesaro – Urbino celebra le festività natalizie con mercatini ed eventi ad hoc; tra i più interessanti<br />

segnalo La tradizione i Mercatini culinaria di Natale di nel Urbino Castello è basata di Frontone, soprattutto Cioccovisciola sui prodotti della di Natale terra a e Pergola, non si può le iniziare Candele un di pasto Candelara, ad il<br />

Fossombrone Urbino senza Magic ordinare Christmas un tagliere e la Festa di formaggi della Befana e salumi di Urbania. come la Casciotta DOP di Urbino, il Prosciutto DOP di<br />

La tradizione Carpegna culinaria e il Salame di Urbino di Montefeltro è basata soprattutto . Questi sui sono prodotti anche della iprotagonisti terra e non assoluti si può della iniziare crescia un pasto sfogliata, ad Urbino<br />

senza lontana ordinare parente un tagliere della piadina formaggi romagnola e salumi con come una storia la Casciotta che risale DOP al di periodo Urbino, della il Prosciutto corte dei duchi. DOP di Carpegna e il<br />

Salame Come di Montefeltro altre zone delle . Questi Marche, sono anche la pasta i protagonisti non manca mai assoluti sulle della tavole crescia degli sfogliata, urbinati. I lontana passatelli, parente pasta della fresca piadina<br />

romagnola impastata con anche una storia con che parmigiano risale al e periodo pangrattato, della corte vengono dei duchi. spesso serviti in brodo, ma vi suggerisco di provare<br />

Come la altre versione zone asciutta delle Marche, condita la con pasta scaglie non manca di tartufo. mai sulle tavole degli urbinati. I passatelli, pasta fresca impastata<br />

anche I più con golosi parmigiano devono e assaggiare pangrattato, il vengono Bostrengo, spesso un dolce serviti legato in brodo, al periodo ma vi natalizio suggerisco dall'aspetto di provare simile la versione al<br />

asciutta panforte condita toscano. con scaglie Riso, di pane tartufo. bagnato nel latte, farina bianca e farina di mais vengono amalgamate con<br />

I più mele, golosi pere, devono noci, assaggiare uvetta e cacao il Bostrengo, in una esplosione un dolce di sapori legato che al periodo vi stupirà! natalizio dall'aspetto simile al panforte<br />

toscano. Che Riso, aggiungere pane bagnato d’altro? nel Nulla, latte, andiamo!!! farina bianca e farina di mais vengono amalgamate con mele, pere, noci, uvetta<br />

e cacao in una esplosione di sapori che vi stupirà!<br />

Che aggiungere d’altro? Nulla, andiamo!!!


TuttoBallo<br />

CRESCIA SFOGLIATA<br />

INGREDIENTI PER 4 PERSONE<br />

500 GR DI FARINA 0<br />

2 UOVA<br />

100 GR DI STRUTTO<br />

200 ML DI ACQUA<br />

1 PIZZICO DI SALE<br />

1 PIZZICO DI PEPE<br />

PROCEDIMENTO<br />

Fare un impasto con la farina, il sale, il pepe, le uova e l’acqua. Lavorare l’impasto fino a quando<br />

diventa morbido, liscio, omogeneo ed elastico. Lasciare riposare per 30 minuti.<br />

Stendere l’impasto con il mattarello e ricoprire con uno strato sottile di strutto. Arrotolare la<br />

sfoglia su sé stessa fino ad ottenere un rotolo compatto. Tagliare il rotolo in tanti cilindri di 7- 8<br />

cm e metterli in frigorifero per circa 1 ora. Passato il tempo rimuoverli dal frigorifero e stenderli<br />

con un mattarello fino ad ottenere dei dischi di circa 3 mm di spessore.<br />

Scaldare una piastra su fiamma vivace, posare la crescia sulla piastra roventee ruotarla di<br />

continuo con la mano facendo attenzione a non farla bruciare da entrambe le parti.


TuttoBallo<br />

CONIGLIO IN PORCHETTA<br />

INGREDIENTI<br />

1 CONIGLIO INTERO DISOSSATO<br />

300 GR DI SALSICCIA<br />

10 FETTE DI PANCETTA TESA<br />

2 RAMETTI DI FINOCCHIETTO<br />

SELVATICO<br />

ROSMARINO, SALVIA<br />

2 SPICCHI DI AGLIO<br />

100 ML DI VINO BIANCO SECCO<br />

OLIO EVO<br />

SALE E PEPE NERO<br />

PROCEDIMENTO<br />

Stendere il coniglio disossato a libro, coprirlo con un foglio di carta forno e batterlo leggermente<br />

con il batticarne per renderlo più sottile e tenero.<br />

Preparare un trito con l’aglio, il finocchietto, la salvia e il rosmarino. Massaggiare il coniglio<br />

dentro e fuori con poco olio, sale e pepe. Aggiungere a questo punto il trito di erbe e continuare a<br />

massaggiare. Farcire con le fette di pancetta.<br />

Saltare la salsiccia sbriciolata in padella e poi adagiarla nella parte centrale del coniglio sopra la<br />

pancetta.<br />

Arrotolare il coniglio su sé stesso facendo attenzione a formare un rotolo stretto e regolare.<br />

Legare il rotolo con lo spago da cucina. Metterlo in una teglia leggermente unta e cuocere a forno<br />

caldo per 40 minuti a 200° C rigirandolo spesso e aggiungendo di tanto in tanto una spruzzata di<br />

vino.<br />

A cottura ultimata, fare riposare la carne per farla assestare. Togliere lo spago e affettare.


Le collane musicali per la cura del copro, dell’anima e della mente. Prodotte<br />

dall’associazione Stefano Francia <strong>EnjoyArt</strong>, Pomodoro Studio Edizioni<br />

Musicale - Always Record e composte dalla compositrice americana Judie<br />

Collins e dal maestro Ciro Vinci. Ultima produzione "Dillo Alla Danza 2002"<br />

In arrivo "Dillo Alla Danza vol 3" pubblicazione dei musicisti che hanno partecipato alla<br />

Giornata Mondiale della Danza del 30 Aprile a Terni. Con la copertina realizzata con<br />

l'opera del vincitore della sezione visiva del concorso "Dillo Alla Danza", Pierangeli<br />

Antonio, con il quadro "il mio paese", la compilation contiene 11 tracce che comprendono<br />

8 inediti e 3 bonus track, musica d'ascolto e relaxing che spazia dal pop alle ballate rock,<br />

alla new age.<br />

01. Giulia Muti – Opera d’Arte<br />

02. Neroelettrico – La Stanza Favola<br />

03. Roberto Funaro – Come Se<br />

04. Massimo Zanetti - The Old New York<br />

05. Movie Brass Quintet - Clash on Mars<br />

06. Lorenzo Sebastianelli - Carnevale Romano<br />

07. Piera Mussardo - Swing Blues on a Winter Afternoon<br />

08. INK- Bisogna Solo credersi<br />

09. Julie Collins – Happy Feet – Bonus Track<br />

10. Julie Collins – Sweethearts – Bonus Track<br />

11. Ciro Vinci – Iris – Bonus Track<br />

L'associazione Stefano Francia <strong>EnjoyArt</strong>, con la produzione discografica vuole offrire una<br />

vetrina agli artisti emergenti e non, promuovendo la loro arte, pubblicando stili e generi<br />

diversi. Il listino delle produzioni ALWAYS Pomodoro Studio Edizioni Musicali e Stefano<br />

Francia <strong>EnjoyArt</strong> è disponibile su tutti i digital store (Spotify, Deezer, Amazon Music,<br />

Apple Music… ) è comprende vari volumi, ognuno dei quali presentano i generi che<br />

spaziano dal pop al rock, dalla Dance to Rhythm al Relaxing.<br />

"Rhythm" è un progetto discografico creato dalla ALWAYS Pomodoro Studio e al quale<br />

l'associazione Stefano Francia <strong>EnjoyArt</strong> ha aderito subito. Bernando Lafonte ideatore dei<br />

progetti insieme all'artista americana Julie Collis, hanno studiato i ritmi di tutti i balli<br />

proponendo tracce dedicate al Cha Cha Cha, Rumba, Bachata, ritmi che permettono ai<br />

danzatori di esercitarsi e studiare attraverso i battiti della musica.<br />

La musica e la danza aiutano a conoscersi meglio, sondando con cautela e tranquillità le<br />

fragili pieghe del nostro corpo psichico. Secondo la Federazione Italiana Musicoterapia<br />

(FEDIM) “le motivazioni che muovono le persone ad ascoltare o a produrre musica<br />

nascono per lo più dalla necessità pressante di entrare in una dimensione mentale che<br />

permetta il contatto con la propria sfera emotiva, dove è possibile la strutturazione di uno<br />

spazio immateriale gestibile secondo le regole della propria fantasia”. Una serie di<br />

concetti importanti che vanno ad avvalorare il nostro valore della musica: ascoltare<br />

(oppure fare) della musica è una vera a propria attività artistica. Per questo abbiamo<br />

deciso di divulgare anche la collana musicale "Relaxing", brani composti da esperti<br />

esperti in musicoterapia: Julie Collins e Ciro Vinci. I due compositori con le loro<br />

musiche accompagnano chiunque, ballerini e non, nell’attività di rilassamento quotidiano<br />

e meditazione. I brani inclusi nei volumi sono composti a 432 Hz. L’accordo a 432 Hertz<br />

(Hz) risuona con le frequenze fondamentali del vivente: battito cardiaco, replicazione del<br />

DNA, sincronizzazione cerebrale, e con la Risonanza di Schumann e la geometria della<br />

creazione. Le pubblicazioni discografiche prodotte dalla Always - pomodoro studio<br />

edizioni musicali e Stefano Francia <strong>EnjoyArt</strong> sono state realizzate per divulgare suoni in<br />

grado di influenzare tutte le cose con le quali vengono in contatto. L'esperienza musicale<br />

può influenzare, infatti, molteplici ambiti, come le funzioni cognitive, le capacità motorie,<br />

lo sviluppo emozionale, le abilità sociali e la qualità della vita.<br />

Le varie produzioni psono scaricabili direttamente dai digital store.


TuttoBallo<br />

il Natale di eataly<br />

e World Food Program<br />

Per il quarto anno consecutivo ritorna, invece, la collaborazione a sostegno del programma di<br />

Alimentazione Scolastica del World Food Program che si impegna per un futuro a #famezero entro<br />

il 2030: per ogni confezione natalizia venduta, Eataly dona l’equivalente di un pasto nutriente ai<br />

bambini e alle bambine delle scuole più povere del mondo. Le confezioni partono dai 19,90 € per<br />

arrivare a 299,90 € e rappresentano soluzioni ideali per regali adatti a tutti i gusti e i palati.<br />

L’assortimento delle confezioni del catalogo Natale <strong>2022</strong> si trova qui:<br />

https://www.eataly.net/it_it/per-le-aziende<br />

Il momento atteso da un anno per godere appieno, in compagnia dei propri cari, del meglio che il<br />

Natale può offrire: dalle cene in famiglia allo scambio dei doni, dalle irrinunciabili tradizioni<br />

culinarie, alle consuetudini di convivialità e accoglienza tipiche delle feste.<br />

I giorni dedicati al Natale sono quelli in cui ciascuno di noi ha voglia di stare insieme alle persone<br />

a cui vuole bene immergendosi nei riti familiari e ritrovando le proprie abitudini per vivere con<br />

massima gratificazione un momento speciale.


Idee regalo per un<br />

dolce natale<br />

TuttoBallo<br />

La magia del Natale è alle porte e anche quest’anno<br />

Leone è pronta a incantare tutti con una collezione<br />

che promette di far sognare grandi e piccini. Per la<br />

prima volta la storica azienda dolciaria Made in Italy<br />

dà vita a una collezione ispirata allo Schiaccianoci,<br />

una favola senza tempo che da due secoli trasporta il<br />

pubblico nell’attesissima atmosfera delle festività.<br />

Punta di diamante della collezione Schiaccianoci e<br />

grandissima novità in casa Leone è il Panettone (750<br />

g) con gelatine di frutta – ricetta esclusiva Leone -<br />

nato dall’incontro con la rinomata pasticceria torinese<br />

Racca, specializzata nella produzione di panettoni<br />

artigianali a lenta lievitazione. Una ricetta innovativa<br />

arricchita dalla dolcezza e dal gusto delle gelatine di<br />

frutta che, sostituendo i canditi ed uvetta, trasformano<br />

la grande icona della tradizione natalizia in un<br />

prodotto inedito e unico nel suo genere. Per gli amanti<br />

della tradizione, il Panettone di Leone è disponibile<br />

anche in versione classica e con gocce di cioccolato.<br />

Altra grande novità parte della collezione natalizia di<br />

Leone è la calza della Befana (210 g), amatissima dai<br />

bambini e contenente gelatine e lingottini misti e una<br />

scatoletta di pastiglie miste dissetanti (€ 19,00).<br />

A completare la proposta legata al Natale, le Palline in<br />

latta (30 g) in tre soggetti da appendere all’albero, con<br />

all’interno una scatoletta di pastiglie al dolce gusto di<br />

biscotti appena sfornati (€ 8,00), la Latta Cappelliera<br />

(450 g), con gelatine e lingottini misti, e lo Scrigno CRI<br />

CRI (130 g), contenente le amatissime praline di<br />

cioccolato con cuore di nocciola rivestite di piccoli<br />

granelli di zucchero - (€ 14,00).


TuttoBallo<br />

White<br />

Christmas


La 19ª edizione della Birra di Natale FORST, disponibile<br />

nella classica versione in vetro da 2 litri, lancia quest’anno<br />

un messaggio di pace a tutto il Mondo. Torna la Birra di<br />

Natale FORST, nella sua tanto attesa versione da<br />

collezione da 2 litri, con un dipinto fatto a mano dall’artista<br />

Franz. J. Platter, realizzato nel suo atelier all’interno dello<br />

stesso birrificio altoatesino, con la consueta cura per ogni<br />

singolo dettaglio.<br />

Per l’edizione <strong>2022</strong> l'attenzione si è concentrata<br />

sull’imponente Campana della Pace, che ogni anno viene<br />

posizionata all'ingresso della Foresta Natalizia e che<br />

rappresenta un simbolo di pace sulla Terra, nel nome<br />

della Santissima Trinità. Nell’opera si nota il fascio<br />

luminoso di luce che proviene dal Cielo fino alla Grotta<br />

della Natività e sullo sfondo si staglia il territorio di Birra<br />

FORST, il paese di Lagundo e le circostanti montagne del<br />

Gruppo di Tessa. L’opera d’arte è riprodotta nello stile<br />

romantico-religioso dei Nazareni, che ebbe origine nel 19o<br />

secolo, all’incirca nel periodo in cui fu fondata Birra Forst<br />

(1857).<br />

Birra FORST è stata la prima azienda a introdurre in Italia<br />

la tradizione della Birra di Natale, proponendola come<br />

ideale accompagnamento alle gustose pietanze tipiche di<br />

questo momento dell’anno. La Birra di Natale FORST,<br />

conosciuta anche come “Christmas Brew FORST” si<br />

contraddistingue per il suo colore marcatamente ambrato,<br />

il suo sapore gradevolmente luppolato e l’inimitabile<br />

aroma di malto con una bella schiuma a pori fini. Il suo<br />

corpo armonioso richiama piacevoli sensazioni di dolce<br />

che si incontrano con delicate sensazioni luppolate e il suo<br />

retrogusto è leggero e morbido. Per una sua degustazione<br />

Birra FORST propone il boccale natalizio dai caldi colori<br />

festivi quali il rosso, il verde e l’oro.<br />

La Birra di Natale FORST, nella bottiglia da 2 litri, sarà<br />

disponibile da inizio novembre in tutti i Ristoranti-Birrerie<br />

FORST, online sul sito www.forst.it, nel FORST Shop<br />

presso lo stabilimento, nei locali Spiller, presso i grossisti<br />

FORST e nei diversi Mercatini di Natale in Alto Adige.


Eleganza, Bellezza Leggiadria .<br />

Federica Bisceglia, ballerina della<br />

Compagnia Astra Roma Ballet.<br />

Scatti natalizi realizzati della nostra<br />

fotografa Monica Irma Ricci.<br />

https://www.monicairmaricci.com/<br />

Make-Up realizzato dal nostro Make-Up<br />

Artist Mauri Menga.


Make-Up Mauri Menga.<br />

ph Monica Irma Ricci.<br />

https://www.monicairmaricci.com


TuttoBallo<br />

Il trucco suggerito<br />

da Mauri Menga Make-up Artisti


TuttoBallo<br />

Sono stati creati trucchi semplici ma di grande effetto sui volti delle modelle, pensati per far spiccare non solo i lineamenti ma<br />

anche la propria personalità. Quindi, preparatevi ad accantonare i classici make-up glow e nude. Quello che i truccatori delle<br />

sfilate ci vogliono dire è che il trucco autunno porterà con sé un po' di colore come nuovo nude di stagione. A piacimento potete<br />

scegliere se mettere in risalto gli occhi o le labbra, se farlo con nuance accese o con brillantini e strass luccicanti. Le più audaci<br />

potranno ricoprirsi di bagliori all-over, in stile Euphoria, le più pop potranno dare libero sfogo alla tavolozza di colori, mentre le<br />

più classiche potranno attingere ispirazione dalle rockstar di un tempo. Unica regola: lasciate che il viso esprima al meglio le<br />

caratteristiche che lo rendono unico, attraverso ombretti, blush o rossetti. Polverosi o acquerellosi, effetto bagnato o satinato. Gli<br />

ombretti restano un must anche per la stagione autunnale, e si stendono pieni sulla palpebra mobile per essere poi sfumati a<br />

virgola verso l'esterno oppure trasformati in arcobaleni e nuvole. Rispolverate anche il colore rosa Barbie: rosa non è per forza<br />

un simbolo civettuolo di femminilità. Il fucsia acceso è uno statement, che dà buonumore e che rende persino rock un trucco.<br />

Basta pensare a una vita dalla texture mat. Le labbra - ma anche gli occhi - dovranno riportare alla mente un disco di vinile,<br />

dall'effetto bagnato e tridimensionale. Si abbinano a una pelle naturalmente radiosa, per dare al look etereo una nuova allure,<br />

che gioca con punti luce brillanti come il riflesso dello specchio. L'effetto jelly è facile da ottenere, grazie a ombretti e rossetti già<br />

dalla texture vinilica, oppure giocando con un pennello appena imbevuto di acqua e i prodotti del cuore.<br />

Il luccichio non ci ha mai abbandonato, nemmeno in pandemia, e il merito va alla serie tv Euphoria. Come ogni tendenza che<br />

stagionalmente viene riproposta, anche il trend degli strass e dei cristalli si muta di volta in volta. Per questa stagione, per<br />

esempio, gli occhi si impreziosiscono di una manciata di lustrini solo nella rima interna dell'occhio, mentre i cristalli<br />

impreziosiscono un make-up già carico di glitter, su occhi e persino labbra, per stemperare il tipico Barbie look alla Paris Hilton<br />

anni Duemila. La pelle da abbinare è il colpo di genio finale. Deve ricordare la tridimensionalità di una ragazza del Metaverso,<br />

grazie a una texture leggera e impalpabile ma dalla finitura shimmer, che crea lievi punti luce quando il volto si muove.


TuttoBallo<br />

Uno dei fil rouge del make up occhi autunno inverno <strong>2022</strong> 2023 è l’intensità. E quale colore, se non il nero, per<br />

incorniciare gli occhi e renderli carichi di mistero e profondità? Il trucco si fa bold, con sfumature di ombretto nero che non<br />

seguono più forzatamente la palpebra ma si estendono fino alle tempie e verso le sopracciglia, per un perfetto effetto<br />

sfumato e fumoso. Tanta intensità all’attaccatura delle ciglia e poi via via a diminuire, creando però una forma molto<br />

allungata verso l’esterno e molto alta. Anche l’underline, cioè la parte inferiore, non va dimenticata ma bordata di nero e<br />

sfumata, aggiungendo una matita nera per regalare ancora più profondità allo sguardo, come mostrato da Versace e<br />

Cavalli. Un makeup di ispirazione grunge, che trae le sue radici negli anni ’80 prima, con Madonna<br />

Per quanto riguarda le sopracciglia, anche il prossimo Autunno - Inverno saranno molto naturali ma disciplinate, pettinate<br />

e fissate verso l'alto accentuando più o meno l'effetto laminazione. In alternativa, sarà molto cool decolorarle, un effetto<br />

che si può ottenere anche in maniera momentanea, semplicemente coprendole con del correttore: lo sguardo e la<br />

fisionomia del viso vengono completamente modificate, rendendolo una tela perfetta per look particolari. Infine, menzione<br />

speciale per l'eyeliner, che fa di nuovo capolino ma non inversione foxy, bensì più grafico, con una coda più o meno<br />

allungata a seconda dello stile che si vuole replicare, ma quanto basta per sottolineare lo sguardo senza<br />

necessariamente liftarlo.<br />

Ben ritrovati rossi, bordeaux, vinaccia e colori dei frutti di bosco, dalla mora al mirtillo. Le labbra questa stagione vogliono<br />

tornare a farsi ammirare, stanche di essere celate sotto alla mascherina. Ma lo fanno con un plus, uscendo dalla comfort<br />

zone della tipica texture no-transfer effetto opaca. I make-up artist si sono infatti divertiti a creare labbra multi-sfaccettate,<br />

regalando all'interno della bocca un finishing metallizzato che rende le labbra ancora più sexy e vogliose di attenzioni.


Pensiero del mese<br />

DI FRANCESCA MEUCCI - DIRETTRICE DI SOLOMENTE<br />

La vita è ora, oggi, adesso. Viviamola.<br />

P.s. Il pensiero è tutto lì. Basta con<br />

piagnistei, autocommiserazioni, vittimismi e<br />

sensi di colpa. Usciamo dal guscio negativo<br />

(anche solo con la mente) e facciamo<br />

qualcosa che cifa fa stare bene. Ovviamente<br />

senza far male a nessuno.<br />

E buon Natale e Felice 2023 a tutti.<br />

DANCER : FEDERICA BISCEGLIA<br />

MAKE UP: MAURI MENGA<br />

PH @MONICA IRMA RICCI<br />

WWW.SOLOMENTE.IT


31<br />

PH© MONICA IRMA RICCI<br />

Make Up: Mauri menga<br />

© F R E E P R E S S O N L I N E - v i e t a t a l a r i p r o d u z i o n e D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r y "

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