03.09.2023 Views

TuttoBallo20 - SETTEMBRE/OTTOBRE 2023. EnjoyArt

L'estate sta finendo ed un anno se va… Su questo siamo tutti d’accordo. Tornare alla normalità, riprendere le nostre attività quotidiane e affrontare nuove sfide è un po' più complicato. In questo numero di Tuttoballo20 vogliamo accompagnarvi nel rientro alla routine, offrendovi una varietà di contenuti che spaziano dalla danza all'arte, dal cinema agli spettacoli. La nostra rivista si dedica a questi ambiti culturali, offrendo un'ampia panoramica su tutto ciò che li riguarda. Tra i protagonisti del mese, vogliamo dare spazio a Luigi Ferrone, talentuoso ballerino che ha conquistato il pubblico con la sua eleganza e tecnica impeccabile, oggi insegnante di punta nella danza italiana insieme a Paone Corona ètoile e premio alla carriera Stefano Francia Award . Inoltre, non possiamo non menzionare Massimo Boldi, icona del cinema comico italiano, che ci regala sempre nuove risate con le sue interpretazioni divertenti e irriverenti. Un'altra figura di spicco è Alessandra Ferri, ballerina di fama internazionale che continua a emozionarci con le sue performance straordinarie. Il suo talento e la sua passione sono un esempio per tutti coloro che amano la danza. Passando al mondo della musica, non possiamo non citare Glen Hansard, cantautore e attore dal talento poliedrico, che ci regala melodie coinvolgenti e testi profondi. La coreografa Sonia Nappi, l'attrice Daniela Antolini che porta in scena a Roma l'icona della musica romana Gabriella Ferri e molti altri ancora. Non dimentichiamo poi gli articoli dedicati alla scuola, un argomento di grande attualità in questo periodo di ritorno in aula, e al benessere, con suggerimenti per prendersi cura di sé stessi e del proprio corpo. Siamo pronti a ripartire con entusiasmo e voglia di scoprire sempre nuove storie e talenti nel mondo della danza, dell'arte, del cinema e degli spettacoli. Tuttoballo20 è qui per accompagnarvi in questo viaggio, offrendovi contenuti di qualità e stimoli per la vostra curiosità. Buon rientro a tutti!

L'estate sta finendo ed un anno se va… Su questo siamo tutti d’accordo. Tornare alla normalità, riprendere le nostre attività quotidiane e affrontare nuove sfide è un po' più complicato. In questo numero di Tuttoballo20 vogliamo accompagnarvi nel rientro alla routine, offrendovi una varietà di contenuti che spaziano dalla danza all'arte, dal cinema agli spettacoli. La nostra rivista si dedica a questi ambiti culturali, offrendo un'ampia panoramica su tutto ciò che li riguarda. Tra i protagonisti del mese, vogliamo dare spazio a Luigi Ferrone, talentuoso ballerino che ha conquistato il pubblico con la sua eleganza e tecnica impeccabile, oggi insegnante di punta nella danza italiana insieme a Paone Corona ètoile e premio alla carriera Stefano Francia Award . Inoltre, non possiamo non menzionare Massimo Boldi, icona del cinema comico italiano, che ci regala sempre nuove risate con le sue interpretazioni divertenti e irriverenti. Un'altra figura di spicco è Alessandra Ferri, ballerina di fama internazionale che continua a emozionarci con le sue performance straordinarie. Il suo talento e la sua passione sono un esempio per tutti coloro che amano la danza. Passando al mondo della musica, non possiamo non citare Glen Hansard, cantautore e attore dal talento poliedrico, che ci regala melodie coinvolgenti e testi profondi. La coreografa Sonia Nappi, l'attrice Daniela Antolini che porta in scena a Roma l'icona della musica romana Gabriella Ferri e molti altri ancora.
Non dimentichiamo poi gli articoli dedicati alla scuola, un argomento di grande attualità in questo periodo di ritorno in aula, e al benessere, con suggerimenti per prendersi cura di sé stessi e del proprio corpo. Siamo pronti a ripartire con entusiasmo e voglia di scoprire sempre nuove storie e talenti nel mondo della danza, dell'arte, del cinema e degli spettacoli. Tuttoballo20 è qui per accompagnarvi in questo viaggio, offrendovi contenuti di qualità e stimoli per la vostra curiosità. Buon rientro a tutti!

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36<br />

S e t t e m b r e / o t t o b r e 2 0 2 3<br />

Andrew Lloyd Webber<br />

© F R E E P R E S S O N L I N E - v i e t a t a l a r i p r o d u z i o n e D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r T "


Con una piccola donazione puoi anche tu<br />

sostenere, promuovere e divulgare l'arte<br />

in ogni sua forma. Diventa mecenate<br />

dell'arte con l'associazione no profit<br />

"Stefano Francia <strong>EnjoyArt</strong>".<br />

ass.stefanofrancia@gmail.com<br />

+39 335 435168<br />

Puoi sostenerci anche tramite paypal<br />

ass.stefanofranciaenjoyart@gmail.com<br />

oppure :<br />

ass. STEFANO FRANCIA ENJOYART<br />

Iban: IT24I0760103600001039059199<br />

C/C: 1039059199<br />

www.stefanofrancia.com<br />

www.tuttoballo20.com


TuttoBallo - Settembre/Ottobre 2023 - n. 36<br />

Copertina: Andrew Lloyd Webber . foto ufficio Stampa Arcimboldi MI<br />

Contro Copertina: REF2023 - Bintou Dembélé Rite de passage – Solo II<br />

Editore "Stefano Francia" <strong>EnjoyArt</strong><br />

Direttore - Fabrizio Silvestri<br />

Vice direttore - Eugenia Galimi<br />

Segretaria di redazione - Pina delle Site<br />

Redazione - Marina Fabriani Querzè<br />

COLLABORATORI: Maria Luisa Bossone, Antonio Desiderio, Francesco<br />

Fileccia, David Bilancia, Giovanni Fenu, Mauri Menga, Sandro Mallamaci,<br />

Walter Garibaldi, David Iori, Giovanni Battista Gangemi Guerrera, Lara Gatto,<br />

Lucia Martinelli, Patrizia Mior, Ivan Cribiú, Danilo Pentivolpe, Alessia<br />

Pentivolpe, Carlo De Palma, Rita Martinelli, Assia Karaguiozova, Federico<br />

Vassile, Elza De Paola, Giovanna Delle Site, Jupiter, Francesca Meucci,<br />

Alberto Ventimiglia.<br />

Fotografi: Luca Di Bartolo, Monica Irma Ricci, Elena Ghini, Cosimo Mirco<br />

Magliocca Photographe Paris, Luca Valletta, Raul Duran, DsPhopto, Raul,<br />

Alessio Buccafusca, Alessandro Canestrelli, Alessandro Risuleo. Altre foto<br />

pubblicate sono state concesse da uffici stampa e/o scaricate dalle pagine<br />

social dei protagonisti.<br />

Le immagini e le fotografie qui presentate, nel rispetto del diritto d’autore,<br />

vengono riprodotte per finalità di critica e discussione ai sensi degli artt. 65<br />

comma 2 e 70 comma 1bis della Lg. 633/1941.<br />

É vietata la copia e la riproduzione dei contenuti e immagini in qualsiasi forma.<br />

É vietata la redistribuzione e la pubblicazione dei contenuti e immagini non autorizzata espressamente dal<br />

direttore. I collaboratori cedono all'editore i loro elaborati a titolo gratuito.<br />

Testata giornalistica non registrata di proprietà: ©ASS: Stefano Francia <strong>EnjoyArt</strong><br />

per contattare la redazione Tuttoballo20@gmail.com<br />

Contro Copertina<br />

Cari amici e lettori,<br />

É giunto il momento di tornare alla normalità,<br />

riprendere le nostre attività quotidiane e<br />

affrontare nuove sfide dopo la pausa estiva.<br />

In questo numero di Tuttoballo20 vogliamo<br />

accompagnarvi nel rientro alla routine,<br />

offrendovi una varietà di contenuti che spaziano<br />

dalla danza all'arte, dal cinema agli spettacoli,<br />

dai viaggi al benessere.<br />

Tra i protagonisti del mese, troverete Luigi<br />

Ferone, Massimo Boldi, Alessandra Ferri, Glen<br />

Hansard, cantautore e attore dal talento<br />

poliedrico. Il rientro dalla vancanze è anche<br />

tronare in fomra fisica. Per questo abbiamo<br />

dedicate delle pagine al detox e al benessere<br />

del corpo e della mente.<br />

Siamo pronti a ripartire con entusiasmo e voglia<br />

di scoprire sempre nuove storie e talenti nel<br />

mondo della danza, dell'arte, del cinema, pittura<br />

e spettacolo.<br />

Tuttoballo20 è la rivista gratuita per<br />

accompagnarvi in questo viaggio, offrendovi<br />

contenuti di qualità e stimoli per la vostra<br />

curiosità. Buon rientro a tutti!<br />

Contro Copertina: REF2023 -<br />

Bintou Dembélé Rite<br />

de passage – Solo II<br />

© F R E E P R E S S O N L I N E r i p r o d u z i o n e r i s e r v a t a - D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r t "


TuttoBallo


Se ti appassiona la danza,<br />

Se riesci ad immaginarti sul gradino più alto del podio;<br />

Se riesci a sentire gli applausi e riesci a riconoscere il tuo nome tra le urla della folla;<br />

Se dalla prima nota senti in ogni fibra del tuo corpo l’adrenalina scorrere verso le tue gambe;<br />

Se il tuo cuore e quello del tuo/a partner battono all’unisono sulla pista da ballo,<br />

Allora… Sei un ballerino!<br />

Ma se vuoi diventare un campione, ti serve World Dance Alliance!<br />

Fidati di noi… Siamo, Giordano Vanone & Katia Antonelli, coppia di vita e di ballo.<br />

Abbiamo iniziato a ballare nel 1985 in Italia, quando il ballo era considerato un’attività da balera con pochi<br />

sbocchi professionali.<br />

Nel corso degli anni, abbiamo studiato con i migliori maestri al mondo, con i quali abbiamo perfezionato la<br />

nostra tecnica, creato il nostro stile fondendo tecnica, emozione e personalità.<br />

Vincitori per tre anni consecutivi del campionato italiano di danze Standard.<br />

Una volta raggiunti gli alti livelli della danza sportiva sia in Italia che all’estero abbiamo sentito l’esigenza<br />

di metterci alla prova in un progetto più ambizioso, la Formazione.<br />

Formare nuove generazioni di danzatori, donando loro sia la tecnica per potersi affermare in<br />

competizione, sia gli strumenti per poter sviluppare la propria personalità.<br />

Ad oggi abbiamo formato campioni in tutto il mondo, in ogni categoria: Juveniles, Junior, Youth, Amatori e<br />

professionisti. Ad ognuno di loro è stato riservato un percorso unico, personalizzato e cucito addosso alla<br />

propria personalità proprio come un abito di alta sartoria, e con ogni singola coppia abbiamo lavorato in<br />

empatia per poter comprendere il loro mondo.<br />

Lavorare con ognuno di loro è stato un viaggio pazzesco. Un viaggio fatto di emozioni, fatica, successo.<br />

Tutti, in pista raccontiamo la nostra storia usando il linguaggio del corpo.<br />

AI nostri allievi, abbiamo insegnato ad essere sempre sé stessi, fuori e dentro la pista, incoraggiandoli a far<br />

emergere le loro personalità, rendendoli unici, determinati, ambiziosi, gentili, eleganti e forti.<br />

Oggi siamo “travolti” dall’omologazione; ognuno, per sentirsi parte di un gruppo tende a somigliare alla<br />

“massa”, perdendo, così, la propria, individualità e sacrificando a volte le proprie qualità con inevitabili<br />

impatti negativi sulla propria autostima.<br />

Ognuno di noi è speciale e unico.<br />

Ognuno di noi è inimitabile.<br />

Ognuno di noi ha sempre qualcosa da raccontare.<br />

E noi, per comunicare questa unicità, dobbiamo conoscere e usare al meglio il linguaggio del corpo.<br />

E noi insegniamo a comunicare con la danza.<br />

Questa è la nostra forza, questa è la forza di World Dance Alliance!


5 consigli per ricominciare con grinta…


Eitoriale<br />

di Fabrizio Silvetri - Direttore resposnabile<br />

che cos'è l'arte?<br />

Dopo un'estate di relax e divertimento, può essere difficile<br />

Pina Delle Site<br />

tornare alla routine scolastica. Tuttavia, ci sono alcuni<br />

consigli utili che possono aiutarti a ricominciare con il piede<br />

giusto. Ecco i cinque consigli principali:<br />

1. Organizzati: Preparati per il nuovo anno scolastico<br />

organizzando il tuo spazio di studio e creando un piano di<br />

studio. Assicurati di avere tutti i materiali necessari, come<br />

penne, quaderni e libri di testo. Inoltre, pianifica il tuo tempo<br />

in modo da avere abbastanza tempo per lo studio, ma anche<br />

per altre attività extra-scolastiche.<br />

2. Riprendi la routine: Durante l'estate, potresti esserti<br />

abituato a dormire fino a tardi e ad avere orari più flessibili.<br />

Per ricominciare la scuola, è importante riprendere una<br />

routine regolare. Vai a letto presto e svegliati alla stessa ora<br />

ogni giorno. Questo ti aiuterà ad essere più energico e<br />

concentrato durante le lezioni.<br />

3. Fai un ripasso: Prima di iniziare il nuovo anno<br />

scolastico, fai un ripasso dei concetti chiave dell'anno<br />

precedente. Questo ti aiuterà a ricordare ciò che hai<br />

imparato e a prepararti per le nuove lezioni. Puoi fare un<br />

ripasso da solo o chiedere ai tuoi genitori o insegnanti di<br />

aiutarti.<br />

4. Imposta obiettivi: Prima di iniziare l'anno scolastico,<br />

prenditi il tempo per riflettere su cosa vorresti ottenere<br />

durante l'anno. Imposta obiettivi realistici e specifici, come<br />

migliorare in una determinata materia o ottenere voti migliori.<br />

Scrivi questi obiettivi e tienili a portata di mano come<br />

costante motivazione.<br />

5. Chiedi aiuto: Se hai difficoltà in una materia o in un<br />

determinato argomento, non aver paura di chiedere aiuto. I<br />

tuoi insegnanti sono lì per supportarti e saranno felici di<br />

rispondere alle tue domande. Inoltre, puoi cercare un tutor o<br />

un compagno di studio che possa aiutarti a comprendere<br />

meglio i concetti difficili.<br />

Ricominciare la scuola dopo l'estate può sembrare un po'<br />

difficile, ma seguendo questi consigli sarai pronto ad<br />

affrontare l'anno scolastico con fiducia e determinazione.<br />

Ricorda di goderti anche il processo di apprendimento e di<br />

sfruttare al massimo tutte le opportunità che la scuola ti offre.<br />

Buon inizio di anno scolastico!


HOLI<br />

Eitoriale<br />

che cos'è l'arte?<br />

Pina Delle Site


Sabato 2 settembre il Festival dei colori più famoso d’Italia è sbarcato nel Padovano a Montegrotto, in uno dei più<br />

importanti centri termali d'Europa e d'Italia, famoso per le sue cure termali e il turismo internazionale. "Welcome to<br />

the land of colors" tour 2023 di Holi è stato un'esplosione di gioia e creatività all’interno di Young&Loud, un festival<br />

di musica, cinema e sport organizzato dalla cooperativa PREnDE e APS Berta in collaborazione con il Comune di<br />

Montegrotto Terme. L’originale format eventistico da oltre 650.000 persone che da otto anni colora e fa impazzire di<br />

gioia e divertimento tutta l’Italia con raffiche di tappe sold out in città, spiagge e parchi, l’Holi entrato nelle sale<br />

cinematografiche come protagonista nel film “Forever Young” del regista Fausto Brizzi, è ripartito alla grande con il<br />

nuovo tour 2023 ribattezzato "Welcome to the land of colors”.<br />

La formula è sempre la stessa: festa e colori. Dalle 18:00 alle 23:00 ogni ora lanci collettivi di colore al termine dei<br />

countdown effettuati dal palco, con le polveri colorate…<br />

“Da quando è partito il Summer Tour 2023, targato “Welcome to the land of colors”, l’Holi ha inanellato un successo<br />

dopo l’altro, confermando la popolarità di un format universale che è divenuto negli anni una vera tendenza<br />

nazionale per grandi e piccini”, spiegano gli organizzatori. “Siamo felici di portare il nostro bagaglio di musica e<br />

divertimento colorato in questa città e aggiungere così un’altra importante tappa al nostro Summer Tour. Vi<br />

stupiremo, anche perchè c’è molta attesa dal punto di vista social per l’evento, le foto dei baci colorati continuano<br />

ad essere un trend topic dell’estate 2023".<br />

La fama del festival è ormai nota a tutti, ma pochi sanno da dove derivi questo format che ha ispirato i due event<br />

manager, il trevigiano Fabio Lazzari e il vicentino Marco Bari. Durante la festa indiana denominata “Holi” interi<br />

popoli dei villaggi dell’India, Bangladesh, Nepal e Pakistan si lanciano sacchi di polverine colorate e gavettoni per<br />

celebrare la rinascita e l’amore e la definitiva sconfitta del male in favore del bene. La ricorrenza cade in primavera<br />

ed è portatrice di messaggi positivi universali, di amicizia, fratellanza e amore.<br />

“Il festival che abbiamo ideato è un veicolo per trasmettere i valori genuini di questa antica ricorrenza e soprattutto<br />

per manifestare l’anima solidale che sta alla base di tutto e per la quale abbiamo ideato il festival”, spiegano Lazzari<br />

e Bari. “Infatti, ciò che distingue l’Holi il Festival dei colori dagli altri format che lo imitano sull’onda della viralità del<br />

fenomeno, è lo scopo solidale. Fin dall’esordio del festival, Lazzari e Bari raccolgono fondi per la Fondazione<br />

Fratelli Dimenticati che aiuta i bambini audiolesi di un villaggio in India”.<br />

La Fondazione Fratelli Dimenticati è una onlus di Cittadella, nel Padovano, che finanzia un progetto a Nandanagar,<br />

un villaggio nel Nord-Est dell’India dove nel 2006 è stata istituita la Ferrando School, un istituto che accoglie<br />

bambini audiolesi con l’obiettivo di intervenire precocemente nella diagnosi e nella cura della sordità attraverso<br />

percorsi terapeutici.


COS’E’ L’HOLI?<br />

Holi è tra le più antiche celebrazioni indù della stagione primaverile e coinvolge migliaia di persone dall’India,<br />

Bangladesh, Nepal e Pakistan. Conosciuta come la festa dei colori, della gioia, dell’amore e del divertimento,<br />

durante i festeggiamenti che durano due giorni, interi villaggi cantano e ballano, lanciandosi polvere colorata e<br />

acqua. La festa simboleggia la vittoria del bene sul male, l’arrivo della primavera e l’addio all’inverno. Ma è<br />

anche un momento di incontro e di puro divertimento. E’ la giornata in cui si dimenticano i dolori e si perdona.<br />

In questa occasione vengono meno anche le rigide strutture sociali: ricchi e poveri, vecchi e giovani, uomini e<br />

donne festeggiano e scherzano insieme.<br />

CHE COSA SI FA<br />

Il format consiste nel lanciare in aria polverine colorate e profumate alla fine dei countdown che i vocalist o i dj<br />

ritmano dal palco, di solito sono cadenzati uno ogni ora. E si balla e ci si “colora” tutti insieme. Si consiglia di<br />

indossare capi di cotone bianchi, le polverine sono naturali e atossiche, sono composte da talco e amido di<br />

mais, non contengono nessun metallo pesante, sono 100% eco friendly e si acquistano all’interno dell’area del<br />

festival, negli stand ufficiali “Holi”, garanzia della genuinità del prodotto.<br />

PER CHI E’ ?<br />

Per tutti. Non ci sono limiti di età per partecipare all’Holi il festival dei colori, è aperto a tutti, grandi e piccini.<br />

Unica “regola”: aver voglia di divertirsi tutti insieme pacificamente come vuole lo spirito della festa indiana.<br />

LA STORIA Holi ?<br />

Il Festival dei colori nasce alcuni anni fa dalle menti di due event manager veneti, Fabio Lazzari e Marco Bari, i<br />

primi a portare in Italia il format. L’Holi on tour si ispira alla tradizionale festa indiana e lo mixa con dj set<br />

dall’elettronica al rap. Degli esordi di Padova e Vicenza se n’è parlato molto sul web, con le foto del bacio<br />

diventate virali su Facebook e su Instagram. Poi il format è diventato nazionale. Da Macerata a Bologna,<br />

passando per Firenze e Roma fino a Venezia e Trieste, ha toccato tutta Italia, dalle spiagge alle città. Il Festival è<br />

stato anche protagonista delle riprese del film “Forever Young” del regista Fausto Brizzi ed il fenomeno del<br />

selfie colorato è stato oggetto di studio sociologico. Una vera e propria moda che ha spopolato ovunque e che<br />

tappa dopo tappa ha registrato numeri da capogiro: in otto edizioni ha totalizzato oltre 650 mila partecipanti di<br />

tutte le età e culture. www.holitour.it


STEFANO FRANCIA ENJOYART<br />

presenta<br />

COMPILATION DILLO ALLA DANZA<br />

IN COLLABORAZIONE CON ALWAYS POMODORO STUDIO<br />

DISPONIBILE SU TUTTE LE PIATTAFORME<br />

Ascolta cliccando<br />

Play


Mefistofele<br />

cinematografico al Capitole de Toulouse<br />

L'Opéra national du Capitole ha presentato Mefistofele di Arrigo Boito in un allestimento di Jean-Louis Grinda. La House<br />

Orchestra diretta da Francesco Angelico accompagna Nicolas Courjal, Jean-François Borras, Chiara Isotton, Béatrice Uria-<br />

Monzon, Marie-Ange Todorovitch e Andrés Sulbarán.Mefistofele è un lavoro molto impegnativo per i Cori, che meritano di<br />

essere citati tanto quanto i solisti sia per il loro ruolo musicale che scenico. Preparata da Gabriel Bourgoin , la falange di casa<br />

può darsi a piacimento, con testi forti , maestosi e tonanti, sia che si tratti di celebrare la gloria divina o quella del Maligno<br />

nella scena del Sabbath. . Gli accordi di chiusura del Prologo e dell'Epilogo (che ripetono più o meno lo stesso materiale<br />

musicale) sono particolarmente memorabili per la loro lunghezza e notevole potenza, riempiendo l'intero Teatro. Sono<br />

particolarmente applauditi.<br />

ph © Mirco Magliocca


Nicolas Courjal incarna il ruolo del protagonista con tutte le esigenze<br />

che impone: la sua voce da basso ampia è potente senza mancare<br />

di chiarezza, non ha problemi a superare l'orchestra anche nei medi<br />

e nei bassi. Nel complesso molto comprensibile nella sua dizione<br />

italiana nonostante un leggero accento francese e un marcato<br />

vibrato (soprattutto nei passaggi declamatori), mostra una presenza<br />

scenica e un'intensità teatrale degne del personaggio: nella<br />

gestualità aperta, nelle espressioni facciali e nella risata, non<br />

esitando a lasciare a volte delle note per rafforzare l'effetto<br />

drammatico. Suonando per lo più forte all'inizio della prima, acquista<br />

sicurezza e finezza man mano che la performance avanza fino a<br />

incarnare pienamente il fascino astuto di Le Malin nelle sue varie<br />

intensità, che gli valgono ampie ovazioni da parte del pubblico.<br />

ph © Mirco Magliocca


ph © Mirco Magliocca<br />

Jean-François Borras è il dotto Faust. Tenore lirico dal timbro ricco e<br />

dall'ottima dizione, è particolarmente a suo agio in tutti i passaggi<br />

più belcantistici dell'opera. Gli alti sono liberi e risonanti,<br />

particolarmente potenti per i più drammatici. A suo agio nei passaggi<br />

più declamati, trasmettendo bene l'intensità dei momenti più tragici<br />

dell'opera, brilla in particolare nella scena carceraria e nell'epilogo,<br />

mostrando un'ampia tavolozza di colori e sfumature pianistiche di<br />

bell'effetto, soprattutto nel duetto "Lontano, lontano", con<br />

esclamazioni tragiche, sensibili e potenti. Credibile nel suo ruolo da<br />

vecchio e poi da giovane, completa efficacemente la performance<br />

del suo malvagio partner.


Chiara Isotton è Margherita, la contadina. Il suo timbro di soprano<br />

lirico è ricco e vibrante. La sua voce ampia e la grande intensità<br />

drammatica si prestano particolarmente bene alla seconda parte del<br />

ruolo, dove Margherita non è più una giovane ma una donna<br />

segnata dalla tragedia e dal senso di colpa per la perdita della<br />

madre e del figlio, probabilmente il culmine drammatico ed emotivo<br />

dell'opera. Chiara Isotton brilla con la sua sensibilità, i suoi alti<br />

potenti, i suoi medi e bassi controllati, la sua declamazione e le sue<br />

cadenze intense. Il già citato duetto con Faust è toccante per la<br />

sensibilità e il colore dei suoi piani. La sua performance è stata<br />

ampiamente acclamata dal pubblico.<br />

ph © Mirco Magliocca


Mefistofele è un lavoro molto<br />

impegnativo per i Cori, che<br />

meritano di essere citati tanto<br />

quanto i solisti, sia per il loro<br />

ruolo musicale che scenico.<br />

Preparati da Gabriel Bourgoin ,<br />

li coro è presente con testi forti,<br />

maestosi e tonanti, sia che si<br />

tratti di celebrazione della gloria<br />

divina o del Maligno nella<br />

scena del Sabbath.<br />

Gli accordi di chiusura del<br />

Prologo e dell'Epilogo (che<br />

ripetono più o meno lo<br />

stesso tema musicale) sono<br />

particolarmente memorabili<br />

per la loro lunghezza e<br />

notevole potenza,<br />

riempiendo l'intero Teatro.<br />

Particolarmente applauditi.<br />

ph © Mirco Magliocca<br />

I Maestri di Tolosa incantano<br />

anche con i canti celestiali,<br />

paradossalmente frenetici<br />

per il loro virtuosismo<br />

testuale contribuendo così<br />

all'estetica angelica del<br />

Prologo e dell'Epilogo.


A Ritmo di Musica<br />

©Luca Di Bartolo


Nel mese di Luglio ho avuto il piacere di partecipare come fotografo ad una serata di danza al Teatro Massimo di Cagliari<br />

organizzata dall’associazione Salute Donna Onlus,<br />

Salute Donna Onlus è un’associazione di volontariato che dedica le proprie energie alla promozione dell’educazione alla<br />

salute, alle attività di prevenzione delle malattie oncologiche, alla informazione sull’importanza dei principi che sono alla base<br />

dei coretti stili di vita, al sostegno dei pazienti oncologici nel percorso di cura, al supporto della ricerca scientifica e alla tutela<br />

dei diritti dei pazienti anche attraverso un’importante azione Istituzionale. Nasce per volontà della sua fondatrice Annamaria<br />

Mancuso nel 1995 ed oggi può contare sul lavoro di 330 volontari, distribuiti in 25 sedi nazionali, sulla generosità di oltre 9000<br />

donatori e sulla competenza scientifica di oltre 50 medici.<br />

Avendo letto di tale evento, a cui partecipavano per buona parte danzatori Sardi, ho pensato di contattare l’associazione e<br />

offrirmi di realizzare le fotografie della serata, un tassello del mio progetto di cui ho già scritto su TuttoBallo, un servizio<br />

all’Associazione.<br />

Ospiti principali della serata erano Maria Grazietti, Lorenzo Gallo, Tiziana Carta, Carola Puddu, Nicola Barbarossa, Leon<br />

Cino, oltre agli allievi della Dance Factory di Maurizio Montis tra cui ho il piacere di ricordare Giuseppe Sanniu, che ha portato<br />

in scena ‘Equilibrio disarmonico’ creato assieme a Maurizio Montis e di cui spero tanto realizzeremo un progetto video in un<br />

futuro vicino.<br />

©Luca Di Bartolo<br />

©Luca Di Bartolo


©Luca Di Bartolo


CORTINA D’AMPEZZO:<br />

dal’8 all’11 settembre la terza edizione di Genesis é focalizzata sui concetti di sinergia, ecosistema e comunità: il punto di<br />

arrivo di un percorso inaugurato all’inizio di quest’anno con Casa Genesis. L’evento ideato dallo Chef Riccardo Gaspari e<br />

da Ludovica Rubbini, proprietari dei ristoranti SanBrite (1 stella Michelin) ed El Brite de Larieto di Cortina d’Ampezzo,<br />

entrambi insigniti della stella verde per la sostenibilità. A coronamento del percorso di rigenerazione e consapevolezza<br />

attraverso i cinque elementi della Natura (Fuoco, Acqua, Terra, Aria a cui noi abbiamo aggiunto il quinto elemento:<br />

l’Uomo), intrapreso a partire dall’inizio dell’anno con il progetto Casa Genesis, la terza edizione dell’evento sarà<br />

incentrata sui concetti di comunità e sinergia con l’obiettivo di comprendere a pieno l’interdipendenza che lega tutte le<br />

forme di vita del Pianeta.


Un itinerario all’insegna della condivisione di valori e intenti per imparare a considerarsi sempre parte di un<br />

ecosistema che lavora per il benessere comunitario, tra esperienze gustative – mirate ad approfondire il tema della<br />

Cucina Rigenerativa - e una serie di attività all’aperto pensate per riportare al centro le persone, intese<br />

esclusivamente nei rapporti intessuti con la collettività e mai in chiave “ego-centrata”. L’idea è quella di dar vita a<br />

una piccola rivoluzione per ricostruire l’equilibrio perfetto tra Uomo e Natura: una sinergia che possa insegnare come<br />

donarsi alla comunità sia l’unica via possibile e sostenibile. Questi i cardini del manifesto alla base della terza<br />

edizione di “Genesis”.<br />

Dopo il successo delle scorse edizioni, anche quest’anno si alternano ai fornelli grandi chef di fama internazionale di<br />

differenti nazionalità iu quali insieme ad artigiani, esperti e appassionati di enogastronomia - celebrano il buon cibo e<br />

il territorio delle Dolomiti Ampezzane tra intense esperienze sensoriali e gusti autentici.


Ad accomunarli è l’utilizzo di ingredienti stagionali e locali, che spesso provengono da piccoli fornitori del territorio;<br />

la volontà di creare un percorso il più possibile sostenibile dalla terra alla tavola e di associare le tecniche dell’alta<br />

cucina con metodi antichi, come quello della fermentazione e della cucina ancestrale.<br />

Le esperienze enogastronomiche e sensoriali dei quattro giorni di Genesis - dalle cene a quattro mani, ai workshop di<br />

gruppo, fino all’attività olistica all’aria aperta - invitano gli ospiti a prendere coscienza di sé e a interagire l’uno con<br />

l’altro, riscoprendo il significato di cooperare per raggiungere un obiettivo comune.


I principali esponenti dell'alternative country arrivano in Italia, unica tappa al Barezzi<br />

Festival ( per festeggiare il ventesimo anniversario del iconico album Feast of Wire.<br />

Martedì 24 ottobre ore 20.30 Teatro Municipale Valli – Reggio Emilia. Calexicossono nati<br />

a Tucson (AZ) dall’incontro tra il chitarrista/cantante Joey Burns e il batterista John<br />

Convertino. Feast of Wire ha segnato la svolta critica e commerciale del duo: il disco<br />

presenta un ritratto insolitamente intimo degli in-betweeners, persone colte in flagrante<br />

mentre cercano di migliorare la propria sorte. Questo aspetto si riflette nella purezza dei<br />

suoi testi, attenuata rispetto alla spettacolarità delle esibizioni dei Calexico. Molte delle<br />

canzoni contenute nell’album cercano di costruire un senso di comunità e dignità, con le<br />

loro storie cupe sollevate da melodie pesanti, esplosioni di ottoni, archi svettanti e<br />

l’incomparabile batteria di Convertino.


BLONDE REDHEAD<br />

Barezzi Festival fa della ricerca e della contaminazione musicale i suoi punti cardinali,<br />

capace di guardare sempre oltre, alla ricerca di nuovi suoni e nuovi territori da esplorare:<br />

Barezzi Festival, organizzato e prodotto dalla Associazione culturale Luce in<br />

collaborazione con la Fondazione Teatro Regio di Parma, è pronto a ripartire, e lo fa<br />

annunciando due concerti speciali di due grandi band internazionali, che tornano al<br />

festival per le uniche date italiane dei loro tour. Martedì 21 novembre il Teatro Regio di<br />

Parma ospiterà una band di culto, i BLONDE REDHEAD, nel loro unico appuntamento dal<br />

vivo in Italia, occasione preziosa per ascoltare il nuovo album Sit Down For Dinner, in<br />

uscita a settembre <strong>2023.</strong>Blonde Redhead, iconico trio rock fondato da Kazu Makino e i<br />

gemelli italiani Simone e Amedeo Pace, presentano al Teatro Regio di Parma il loro<br />

nuovo lavoro discografico Sit Down for Dinner.


SEI PRONTO A FARTI<br />

CONOSCERE?<br />

Questa domanda è rivolta tutti gli artisti, artigiani, musicisti,<br />

cantanti e attori che sognano di realizzare i propri desideri<br />

di successo e fama. È l'ora di alzarsi in piedi e mettersi in<br />

mostra, perché il mondo vuole vedere ciò che hai da offrire.<br />

Il percorso verso il successo artistico può sembrare una<br />

strada tortuosa, ma ogni passo ti avvicina al tuo obiettivi.<br />

Ogni pittura, ogni scultura, ogni melodia e ogni gesto sul<br />

palcoscenico è un passo verso la realizzazione dei propri<br />

sogni. La chiave è avere fiducia in se stessi e nel proprio<br />

talento unico.<br />

Per gli artisti, l'opera d'arte è la forma più pura di<br />

espressione. Le tue opere parlano di emozioni, pensieri e<br />

idee che possono toccare il cuore e l'anima delle persone.<br />

Ma cosa succede se nessuno vede o ascolta quei<br />

capolavori nascosti? Ecco perché è importante farsi<br />

conoscere.<br />

Ci sono molte strade che gli artisti possono prendere per<br />

farsi notare. I social media sono un'opzione sempre più<br />

popolare per promuovere e condividere il tuo lavoro.<br />

Instagram, Facebook, YouTube e TikTok offrono<br />

piattaforme per mostrare al mondo le tue creazioni in modo<br />

diretto. La possibilità di ottenere un vasto pubblico<br />

attraverso queste piattaforme è inestimabile e può fare la<br />

differenza tra il minor successo e il grande successo.<br />

Tuttavia, farsi conoscere va oltre la semplice promozione online. Gli artisti devono cercare e partecipare a eventi e<br />

mostre, sfruttando ogni opportunità per mostrare le proprie opere al pubblico. Gli artigiani possono esporre i loro prodotti<br />

in fiere e mercati, facendo vedere agli altri la loro abilità e creatività. I musicisti, i cantanti e gli attori possono provare in<br />

audizioni, mettendosi alla prova in ogni occasione.<br />

Ma! Attenzione, perché farsi conoscere non è solo questione di esposizione pubblica. È fondamentale anche lavorare<br />

sulla propria identità artistica, sviluppando uno stile unico che si distingue dalla massa. Quello che rende un artista<br />

memorabile è la capacità di creare un'esperienza unica per gli spettatori. Si tratti di dipinti catturanti, di melodie che<br />

risuonano nell'anima o di performance indimenticabili, è importante dare sempre il massimo.<br />

Il cammino verso il successo non sarà privo di ostacoli. Gli artisti devono affrontare il rifiuto, l'indifferenza e gli alti e bassi<br />

della vita creativa. Ma coloro che perseverano e continuano a credere in sé stessi possono raggiungere traguardi che<br />

sembrano inizialmente irraggiungibili. È necessario avere fiducia nella propria arte e nel proprio talento e non lasciarsi<br />

scoraggiare dalle sfide.<br />

Quindi, sei pronto a farti conoscere? Non lasciare che il tuo talento prodotto resti nell'ombra. Sii audace, sii ambizioso e<br />

inizia a metterti in mostra. Il mondo è pronto ad accogliere le tue creazioni. Raggiungi il successo, conquista la fama e<br />

realizza i tuoi sogni.<br />

Eleganza e ambizione vanno di pari passo, e la strada verso il successo artistico inizia adesso, qui con noi.<br />

Siamo un team di professionisti pronti a mettere a disposizione tutta la propria esperienza al tuo servizio.<br />

Realizziamo foto personalizzate, articoli mirati, programmiamo e sviluppiamo la tua carriera.<br />

Con noi non sarai mai solo... Contattaci ora...<br />

Vuoi scrivere la storia o ti accontenti solo di leggerla? Se vuoi davvero diventare un protagonista<br />

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Karma B -Carmelo e Mauro<br />

Opinionisti Tv “Ciao Maschio”


Carmelo e Mauro noti al grande pubblico televisivo come Karma B<br />

nel programma Ciao Maschio di Nunzia Di Girolamo sono un duo<br />

di drag queen gemelle dai look ricercatissimi cuciti a mano da loro.<br />

Le Karma B oggi sono diventate portavoce della comunità<br />

LGBTQIA+ italiana nel mondo e fino al 17 settembre sono direttori<br />

artistici insieme a Margò Paciotti, della prima edizione del Queer<br />

Summer Festival. Il progetto, promosso da Roma Capitale -<br />

Assessorato alla Cultura, è vincitore dell'Avviso Pubblico biennale<br />

"Estate Romana 2023-2024" curato dal Dipartimento Attività<br />

Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.<br />

“Humanities” è il sottotitolo scelto dalla direzione artistica di Karma<br />

B e Margò Paciotti, alla guida del festival biennale di performing art<br />

e arti queer. Nei teatri, in spazi culturali cittadini (OpenAir, Largo<br />

Venue, Centrale Preneste Teatro, Monk Roma, Bar.Lina) e online,<br />

prenderà vita il nuovo festival a cura di Ondadurto Teatro, dal<br />

respiro internazionale e con un forte radicamento sul territorio.<br />

Una manifestazione che avrà luogo in diversi Municipi di Roma<br />

Capitale, con il proposito e l’ambizione di essere un polo di<br />

condivisione per un pubblico vasto e più curioso possibile,<br />

attraverso diversi linguaggi, tra cui performing arts, musica, talk,<br />

installazioni e arte contemporanea. Una varietà di linguaggi artistici<br />

che amplificheranno le fasce di utenti, ma senza implicare<br />

un’azione spesso ripetuta, come quella di “ammiccare ad un<br />

pubblico compiaciuto”.<br />

Il Queer Summer Festival è destinato a modificare il paesaggio<br />

culturale con i suoi luminosi colori, le sue luci e anche le sue<br />

ombre. Lo spettacolo apre al crepuscolo e vive di notte, proprio nel<br />

momento dei sogni. L’evento è uno spazio di auto-narrazione per<br />

le culture QUEER e la non discriminazione di genere. Un luogo in<br />

cui artistə provenienti da mondi diversi trovano uno spazio<br />

privilegiato. Uno spazio non donato bensì conquistato.<br />

Il Queer Summer Festival ha come missione quella di sostenere<br />

artistə e creatività di ogni età, genere e provenienza, permettendo<br />

loro di trovarsi in un luogo dove formare insieme una nuova visione<br />

del mondo, che passa attraverso una responsabilità artistica e<br />

etica sul futuro. Per questo esiste chi ancora lotta per creare spazi<br />

di visibilità e autorappresentazione. “Non abbiamo bisogno di<br />

qualcuno che racconti per noi le nostre sensazioni e le nostre<br />

emozioni” – spiega la direzione artistica – “Abbiamo bisogno di<br />

creare noi, donne, uomini, persone transgender e non binarie i<br />

nostri spazi d’arte. Noi abbiamo il compito di connetterci con un<br />

pubblico nuovo, bombardato di informazioni non corrette. Noi<br />

vogliamo creare uno spazio estivo di incontro artistico tra le nuove<br />

derive del Contemporaneo e le famiglie, in un momento, quello<br />

estivo, in cui ogni individuo possa in forma spensierata assaporare<br />

nuove emozioni”.<br />

Margò Paciotti portavoce comunità LGBTQIA+


L'associazione Stefano Francia <strong>EnjoyArt</strong>, <strong>TuttoBallo20</strong> e L'uomo con la radio sostengono il<br />

canale instagram "GLI INDECISI" diretto da FRANCESCO LEONE. Il canale da poco ha<br />

festeggiato 2 anni di attività. In questi 24 mesi il Canale Instagram ha aiutato le persone ad<br />

uscire dal proprio isolamento.<br />

Con Francesco e ad altri amici ci impegniamo a sostenere tanti essere umani speciali che non<br />

riescono ad accettare la propria condizione LGBTQIA+. Tutti noi dobbiamo imparare a<br />

guardare oltre la biologia. Ascoltare la nostra anima, la nostra intelligenza emotiva e lasciarci<br />

trasportare dal battito del nostro cuore. Unico suono che la nostra anima ascolta<br />

incondizionatamente. La nostra mission è cancellare ogni tipo di discriminazione di genere.<br />

A settembre "L'uomo con la radio" lancerà un nuovo canale podcast dedicato proprio alle<br />

storie LGBTQIA+. Fabrizio Silvestri e Francesco Leoni, con ironia, allegria leggerezza,<br />

serietà, ascolteranno le storie di vita vissuta e non vissuta di chiunque voglia raccontarsi. VUOI<br />

RACCONTARE LA TUA STORIA SCRIVICI A:luomoconlaradiogliindecisi@gmail.com<br />

Ora iscriviti al canale senza essere indeciso. Ricorda il genere va oltre la biologia, di una<br />

contenitore vuote nessuno sa che farci... Prima o poi lo butta perchè occupa spazio.<br />

Impariamo ad ascoltare il cuore delle persone.<br />

Per entrare in contatto con Gli Indecisi Inquadra QR CODE INSTAGRAM.<br />

VUOI RACCONTARE LA TUA STORIA SCRIVICI A:<br />

luomoconlaradiogliindecisi@gmail.com


La forza delle arti e la loro capacità di oltrepassare confini<br />

geografici e temporali plasma un territorio aperto al confronto e al<br />

dialogo tra linguaggi ed estetiche, visioni del nostro presente e del<br />

futuro. Sono queste le geografie su cui si muove la trentottesima<br />

edizione del Romaeuropa Festival che, presieduto da Guido Fabiani<br />

con la Direzione Generale e Artistica di Fabrizio Grifasi, torna dal 6<br />

settembre al 19 novembre con una delle edizioni più ricche di<br />

sempre: 90 spettacoli, 300 aperture di palcoscenico, oltre 500<br />

artisti provenienti da 34 paesi, 62.000 posti in vendita per oltre due<br />

mesi di programmazione in 13 spazi della capitale tra musica, danza,<br />

teatro, nuovo circo, creazione per l’infanzia e arti digitali. «Una<br />

ripartenza guidata dall’identità e dalla storia del Festival da sempre<br />

volta a rendere l’Italia e la sua capitale centro del dialogo e del<br />

confronto della cultura nazionale dello spettacolo con la creatività<br />

internazionale, nel segno dell’attenzione alle nuove generazioni e<br />

dell’incontro» afferma Guido Fabiani.


Lorena Stadelman_Baby Volcano CREDITS PHILIPPE WEISSBRODT<br />

Giunto alla sua XVIII edizione, torna dal 3 al 17 settembre Short Theatre, il festival<br />

internazionale dedicato alla creazione contemporanea e alle performing arts con la<br />

direzione artistica di Piersandra Di Matteo, che attraversa il territorio della città di Roma,<br />

proseguendo la disseminazione urbana intrapresa a partire dalla scorsa edizione, dal<br />

centro alla periferia e ad alcune zone residenziali, decentralizzando i linguaggi dell’arte<br />

contemporanea e connettendo le diverse forme della vita urbana.


A partire dalle sedi principali del festival come la Pelanda del Mattatoio di Roma, il Teatro Argentina e il<br />

Teatro India, sono infatti ben 15 le location, con due importanti novità: l’inaugurazione di una nuova preziosa<br />

venue per il festival, il Teatro Nazionale, gioiello nel cuore di Roma che riapre al pubblico grazie alla<br />

collaborazione con il Teatro dell’Opera di Roma, primo gesto di una più ampia sinergia che vede due<br />

istituzioni culturali eterogenee convergere, mirando a creare un nuovo spazio di dialogo tra la tradizione<br />

operistica e le arti performative contemporanee; e l’avvio della relazione con il TeatroBasilica, nuovo<br />

presidio artistico della città per la drammaturgia contemporanea. Short Theatre prosegue poi la<br />

collaborazione con Teatro del Lido di Ostia, Teatro Biblioteca Quarticciolo, Real Academia de España en<br />

Roma, Cinema Troisi, Carrozzerie | n.o.t., Angelo Mai cui si aggiungono alcuni spazi urbani normalmente<br />

non deputati allo spettacolo: il Monte dei Cocci a Testaccio, un parcheggio sotterraneo in una periferia<br />

residenziale di Roma e altre location speciali. Un articolato sistema di luoghi che, in 11 giorni di<br />

programmazione, accoglierà 50 progetti, con 35 compagnie provenienti dall’Italia, Francia, Belgio, Brasile,<br />

Svizzera, Algeria, Guatemala, Stati Uniti, Germania, Costa d’Avorio, Sud Africa e da molti altri paesi.<br />

Programmazione vastissima e articolata che da forma e a Radical Sympathy, il titolo di un’edizione che si<br />

pone in ascolto del movimento di dipendenze e interdipendenze che sintonizzano le materie del mondo,<br />

mettendo in moto una corrente inarrestabile che trasporta, illuminando lo spazio percepibile tra i corpi –<br />

umani e non umani, visibili e invisibili – in cui avviene la frizione, l’attrazione, la commozione.<br />

Accessibilità, attraversabilità, decolonialità, teoria e pensiero critico contemporaneo sono gli assi di lavoro<br />

che Short Theatre 2023 rinnova, eleggendo come proprio campo di azione l’arte performativa, nel tentativo<br />

di offrire alla città un contesto vivo e sensibile in cui sperimentare, collettivamente. La trasversalità delle<br />

collaborazioni, la diffusione sul territorio, la prossimità tra teoria e linguaggi artistici sono poi le traiettorie che<br />

completano l’architettura del festival.<br />

Short Theatre 2023 prosegue inoltre la ricerca intorno all’intersezione tra arti performative e dimensione<br />

acustica, al centro del progetto europeo di cui è capofila, Radio That Matters, che vede il festival a lavoro<br />

insieme a Errant Sound (DE), Paralèlle (FR), Baltic Circle Festival (FI), PAV s.n.c. (IT) e Radio Papesse (IT)<br />

e ASP S. Alessio – Margherita di Savoia (IT) come Associated Partner. In questa edizione inaugura quindi<br />

Radio That Matters, format omonimo concepito come una “stanza acustica” all’interno della Pelanda: quattro<br />

giorni di palinsesto multivocale e polifonico che vede coinvolte artiste, attivisti, collettivi e archivi sonori,<br />

costruito in alleanza con altri progetti radiofonici.<br />

Nell’idea di attivare forme molteplici in cui “fare comunità”, Short Theatre continua a guardare alla<br />

dimensione della festa e della musica insieme ad alcune realtà attive a livello locale e internazionale. Tra<br />

queste, il party di chiusura di domenica 17 settembre all’Angelo Mai, MERENDEXSHORT, curato dal<br />

collettivo artistico Industria Indipendente che presenta per la prima volta in Italia Cakes da Killa, rapper e<br />

icona queer della musica dance, pronto a portare a Roma l’inimitabile atmosfera della vita notturna di New<br />

York.


IL Fantsama dell'Opera - Il musical è stato messo in scena per la prima volta nel 1986. Composto da<br />

Andrew Lloyd Webber sul testo di Charles Hart, mentre Richard Stilgoe figura come co-autore del<br />

libretto e delle parole delle canzoni.<br />

Andrew Lloyd Webber<br />

I La trama ambientata a fine Ottocento, è liberamente ispirata all’omonimo romanzo di Gaston Leroux e<br />

racconta di una bellissima soprano, Christine Daaé, che diventa l’ossessione di un misterioso uomo<br />

mascherato che vive nei labirinti sotterranei di Palazzo Garnier, l’iconica Opera di Parigi. Dal suo<br />

debutto a Londra nel 1986, il musical è stato visto da oltre 145 milioni di persone, in 183 città e 17<br />

lingue, oltre ad aver ricevuto più di 70 importanti premi teatrali, tra cui sette premi Tony e quattro premi<br />

Olivier. È inoltre uno dei prodotti d’intrattenimento più proficui della storia includendo il cinema e<br />

qualsiasi altro genere di spettacolo. Infatti, nel luglio 2008, “The Phantom of the Opera” contava oltre<br />

65mila repliche in tutto il mondo e un incasso totale di oltre 5 miliardi di dollari (superando quindi<br />

anche gli introiti di film quali “Titanic” e l’intera trilogia de “Il signore degli anelli”). Questi dati<br />

impressionanti lo rendono pertanto l’opera di maggior successo in assoluto nella storia dello<br />

spettacolo mondiale.


The Phantom of the Opera, prodotto da<br />

Broadway Italia e presentato a Milano da<br />

Show Bees, sarà in lingua inglese con<br />

orchestra dal vivo e diretto da Federico<br />

Bellone.<br />

Lo spettacolo arriva a Milano dopo le due<br />

settimane di repliche al Teatro Stabile del<br />

Friuli Venezia Giulia a Trieste dal 4 al 16<br />

luglio <strong>2023.</strong><br />

Ramin Karimloo, tra i più stimati interpreti di<br />

musical al mondo e nominato agli Olivier<br />

Award e ai Tony Award (i premi più importanti<br />

del teatro internazionale), sarà di nuovo il<br />

Fantasma, ruolo che ha già ricoperto a<br />

Londra, in Corea e in occasione del<br />

venticinquesimo anniversario dello spettacolo<br />

alla Royal Albert Hall di Londra. "Non potrei<br />

essere più felice di far parte di questa nuova<br />

produzione di The Phantom of The Opera.<br />

Sono entusiasta di lavorare con il regista,<br />

Federico Bellone. Entrambi siamo fan di lunga<br />

data della produzione originale e concordiamo<br />

sul fatto che sia un capolavoro. Per questo<br />

vogliamo celebrarlo e lasciare che ci ispiri a<br />

creare una nuova produzione di quella<br />

gloriosa partitura, storia e scena".<br />

Ramin Karimloo ( nel ruolo del Fantasma)


Accanto a Ramin Karimloo nel ruolo del Fantasma, ci sarà il soprano italo americano Amelia Milo che interpreterà il ruolo<br />

della protagonista femminile Christine Daaé.<br />

A riconoscere per primo l’eccezionale talento della giovane è stato Andrea Bocelli, il più famoso tenore italiano vivente a<br />

livello internazionale, che l’ha voluta al suo fianco in numerosi concerti.<br />

“Ho sempre sognato di interpretare Christine in "The Phantom of the Opera" da quando ero una bambina. Le magnifiche<br />

musiche di Andrew Lloyd Webber abbinate a questa storia appassionata hanno da sempre toccato la mia anima e<br />

catturato il mio cuore. Per questo canto spesso "Think of Me" durante i concerti con il grande Maestro, Andrea Bocelli.<br />

Sono entusiasta di prepararmi per la parte di Christine per questa nuova produzione e di portare questo spettacolo epico<br />

sulla scena italiana per la prima volta con un team così talentuoso. Ringrazio Andrea per avermi supportato da sempre e<br />

per sostenermi anche in questo debutto. È un sogno che diventa realtà!”.<br />

La giovane interprete, selezionata dal regista Federico Bellone e dal supervisore musicale Giovanni Maria Lori, sarà per la<br />

prima volta in scena in un musical. La scelta di un volto inedito rappresenta un ulteriore elemento di novità di questa<br />

versione dello spettacolo che, pur restando fedele alla trama originale, lo rinnova grazie a sbalorditivi elementi<br />

scenografici ed effetti speciali sorprendenti, tra cui un lampadario in fiamme con sopra il Fantasma.<br />

Lo spettacolo, da cui nel 2004 è stata tratta una versione cinematografica diretta dal regista di Hollywood Joel<br />

Schumacher, è stato visto, dal suo debutto a Londra nel 1986, da oltre 145 milioni di persone, in 183 città e 17 lingue,<br />

oltre ad aver ricevuto più di 70 importanti premi teatrali, tra cui sette premi Tony e quattro premi Olivier. È inoltre uno dei<br />

prodotti di intrattenimento più proficui della storia includendo il cinema e qualsiasi altro genere di spettacolo. Il musical,<br />

che vanta Andrew Lloyd Webber come compositore, Charles Hart come paroliere e Richard Stilgoe come co-autore del<br />

libretto e delle parole delle canzoni, è presentato grazie ad un accordo con The Really Useful Group.<br />

La trama, ambientata a fine Ottocento, è liberamente ispirata all’omonimo romanzo di Gaston Leroux e racconta di una<br />

bellissima soprano, Christine Daaé, che diventa l'ossessione di un misterioso uomo mascherato che vive nei labirinti<br />

sotterranei di Palazzo Garnier, l’iconica Opera di Parigi.<br />

Federico Bellone, regista: “Finalmente, grazie alla definitiva ripresa del settore del musical in Italia abbiamo la possibilità<br />

di portare in scena uno spettacolo che è una pietra miliare della storia del musical e che, per la prima volta, calca un<br />

palcoscenico italiano, fregiandosi della presenza di un attore considerato un’eccellenza a livello mondiale, con la<br />

speranza di dare seguito a tutte le altre produzioni che abbiamo in programma”.<br />

Andrew Lloyd Webber ha composto le musiche di alcuni dei musical più famosi al mondo tra cui Jesus Christ Superstar,<br />

Cats e Joseph and the Amazing Technicolor Dreamcoat. I suoi spettacoli sono stati continuativamente in scena nel West<br />

End per 50 anni e a Broadway per 43. Appartiene alla cerchia ristretta di artisti con status EGOT, avendo ricevuto un<br />

Emmy, quattro Grammy, un Oscar, e otto Tony Award, insieme a sette premi Olivier. The Really Useful Group è<br />

interamente di proprietà di Andrew Lloyd Webber ed ha lo scopo di produrre, autorizzare e promuovere i suoi spettacoli e<br />

le sue musiche in tutto il mondo, tra cui alcuni dei musical più longevi e di maggior successo come The Phantom of the<br />

Opera, Cats, Jesus Christ Superstar, Evita, Sunset Boulevard e School of Rock - Il Musical. The Really Useful Group<br />

opera in ambito teatrale, cinematografico e televisivo, sviluppando nuovi progetti e partnership in tutto il mondo, oltre ad<br />

adoperarsi attivamente nel campo dell'istruzione, delle licenze amatoriali e dell'editoria musicale. Ogni anno i suoi<br />

contenuti raggiungono e sono condivisi da milioni di persone.<br />

Fantasma Carlotta Christine<br />

Bozzetti Costumi di scena<br />

Il Fantasma dell’Opera<br />

Teatro Arcimboldi Milano


Accanto a Ramin Karimloo nel ruolo del<br />

Fantasma, ci sarà il soprano italo americano<br />

Amelia Milo che interpreterà il ruolo della<br />

protagonista femminile Christine Daaé.<br />

A riconoscere per primo l’eccezionale talento<br />

della giovane è stato Andrea Bocelli, il più<br />

famoso tenore italiano vivente a livello<br />

internazionale, che l’ha voluta al suo fianco in<br />

numerosi concerti.<br />

“Ho sempre sognato di interpretare Christine<br />

in "The Phantom of the Opera" da quando<br />

ero una bambina. Le magnifiche musiche di<br />

Andrew Lloyd Webber abbinate a questa<br />

storia appassionata hanno da sempre<br />

toccato la mia anima e catturato il mio cuore.<br />

Per questo canto spesso "Think of Me"<br />

durante i concerti con il grande Maestro,<br />

Andrea Bocelli. Sono entusiasta di<br />

prepararmi per la parte di Christine per<br />

questa nuova produzione e di portare questo<br />

spettacolo epico sulla scena italiana per la<br />

prima volta con un team così talentuoso.<br />

Ringrazio Andrea per avermi supportato da<br />

sempre e per sostenermi anche in questo<br />

debutto. È un sogno che diventa realtà!”.<br />

La giovane interprete, selezionata dal regista<br />

Federico Bellone e dal supervisore musicale<br />

Giovanni Maria Lori, sarà per la prima volta<br />

in scena in un musical. La scelta di un volto<br />

inedito rappresenta un ulteriore elemento di<br />

novità di questa versione dello spettacolo<br />

che, pur restando fedele alla trama originale,<br />

lo rinnova grazie a sbalorditivi elementi<br />

scenografici ed effetti speciali sorprendenti,<br />

tra cui un lampadario in fiamme con sopra il<br />

Fantasma.to, è liberamente ispirata<br />

all’omonimo romanzo di Gaston Leroux e<br />

racconta di una bellissima soprano, Christine<br />

Daaé, che diventa l'ossessione di un<br />

misterioso uomo mascherato che vive nei<br />

labirinti sotterranei di Palazzo Garnier,<br />

l’iconica Opera di Parigi.


Federico Bellone, regista: “Finalmente, grazie alla definitiva ripresa del settore del<br />

musical in Italia abbiamo la possibilità di portare in scena uno spettacolo che è una<br />

pietra miliare della storia del musical e che, per la prima volta, calca un palcoscenico<br />

italiano, fregiandosi della presenza di un attore considerato un’eccellenza a livello<br />

mondiale, con la speranza di dare seguito a tutte le altre produzioni che abbiamo in<br />

programma”.<br />

Andrew Lloyd Webber ha composto le musiche di alcuni dei musical più famosi al<br />

mondo tra cui Jesus Christ Superstar, Cats e Joseph and the Amazing Technicolor<br />

Dreamcoat. I suoi spettacoli sono stati continuativamente in scena nel West End per<br />

50 anni e a Broadway per 43. Appartiene alla cerchia ristretta di artisti con status<br />

EGOT, avendo ricevuto un Emmy, quattro Grammy, un Oscar, e otto Tony Award,<br />

insieme a sette premi Olivier. The Really Useful Group è interamente di proprietà di<br />

Andrew Lloyd Webber ed ha lo scopo di produrre, autorizzare e promuovere i suoi<br />

spettacoli e le sue musiche in tutto il mondo, tra cui alcuni dei musical più longevi e<br />

di maggior successo come The Phantom of the Opera, Cats, Jesus Christ Superstar,<br />

Evita, Sunset Boulevard e School of Rock - Il Musical. The Really Useful Group<br />

opera in ambito teatrale, cinematografico e televisivo, sviluppando nuovi progetti e<br />

partnership in tutto il mondo, oltre ad adoperarsi attivamente nel campo<br />

dell'istruzione, delle licenze amatoriali e dell'editoria musicale.<br />

Ogni anno i suoi contenuti raggiungono e sono condivisi<br />

da milioni di persone.


A Napoli il richiamo magico de<br />

"La Notte della Tammorra"<br />

Carlo Faiello e La Nuova Compagnia<br />

di canto Popolare<br />

Tammurriate, pastellesse, canti antichi e un'irrefrenabile voglia di danzare hanno<br />

caratterizzato la 21esima edizione de "La Notte della Tammorra", il festival della<br />

musica e della cultura popolare, organizzato dall'associazione "Il Canto di Virgilio" con<br />

la direzione artistica del compositore e musicologo Carlo Faiello, che si è svolto con<br />

successo a Napoli l’1 e il 2 settembre. L'evento, promosso dal Comune di Napoli -<br />

Napoli Città della Musica e finanziato dalla Città Metropolitana nell'ambito della<br />

rassegna "NapoliFonika", si è svolto in uno dei luoghi simbolo della città, ovvero<br />

Piazza Mercato.


TOSCA - ph ©Fabio Lovino<br />

L'appuntamento unico nel suo genere, a ingresso gratuito, ha attratto pubblico da ogni parte del Sud Italia. Durante la prima<br />

serata, numerosi ospiti si sono esibiti sul palco per omaggiare il cantatore Marcello Colasurdo, che ha trasformato il 'Melos'<br />

vesuviano in un'affascinante mescolanza di differenti linguaggi sonori. Tra gli ospiti intervenuti: Paranza di Marcello Colasurdo<br />

ed amici con la partecipazione di alcuni fondatori del Gruppo Operaio già Zezi, la Nuova Compagnia di Canto Popolare,<br />

Gennaro T e Paolo Polcari - from Almamegretta, Tonino ‘o Stocco, Brunello Leone, Paranza della Madonna Avvocata di Maiori<br />

e Frasca Gruppo Scettisci per la tradizione.<br />

Durante la seconda serata, realizzata in collaborazione con il Laboratorio interdipartimentale di Antropologia dell’Università di<br />

Salerno, diretto dal Prof. Vincenzo Esposito - Dipartimento di Scienze del Patrimonio culturale, è stato ricordato l'apporto di<br />

Annabella Rossi, l'antropologa e documentarista romana che aveva condotto ricerche sulle tradizioni popolari campane.<br />

Attraverso vari interventi musicali si è rivissuta la sua produzione scientifica riguardante le 'Feste dei poveri' come il culto della<br />

Madonna dell'Arco, il Carnevale e il Tarantismo Cilentano. Sul palco: Le Assurd, Pastellesse Sound Group - i Bottari di<br />

Macerata Campania con la partecipazione di Extra Polo (from La Famiglia), Monica Assante di Tatisso, Antonella Maisto,<br />

Biagio Di Prisco, Belli Tamburi di Antonio Bruno con la partecipazione della cantante cilentana Paola Salurso, Collettivo<br />

Artistico Vesuviano di Michele Buonocore e SoulPalco. Il gran finale della Notte della Tammorra 2023 è stato affidato alla voce<br />

della cantante Tosca, che ha omaggiato il maestro Roberto De Simone in occasione del suo 90esimo compleanno.<br />

Durante l'evento si sono tenuti anche laboratori per la costruzione della Tammorra e dimostrazioni su come suonare le<br />

castagnette, a cura di Salvatore Iasevoli. Inoltre, è stato svolto un corso veloce per imparare i primi passi della Tammurriata e<br />

della Tarantella, tenuto da Maria Grazia Altieri.


Marcello Colasurdo<br />

“Siamo arrivati alla 21esima edizione de “La Notte della Tammorra”, e onestamente non avrei mai pensato di fare tanto<br />

cammino – ha affermato Carlo Faiello -. Abbiamo iniziato semplicemente per omaggiare la cultura popolare, che a Napoli era<br />

sparita da tantissimi anni. Adesso questo evento è diventato una festa importante in cui molti napoletani, campani, meridionali<br />

si riconoscono. Poi da diversi anni stanno arrivando anche partecipanti dal Nord Italia e stranieri, questo vuol dire che le<br />

persone hanno bisogno di riallacciarsi alla fune dei sensi, che abbiamo perso, quei sensi che fanno parte di un mondo arcaico<br />

che è invisibile alla nostra percezione, ma che è sempre presente nel nostro inconscio. Parlo della stessa fune che ci fa<br />

superare le crisi individuali e collettive e che ci fa ritrovare l’equilibrio che a volte smarriamo. Tutto questo per me è La Notte<br />

della Tammorra, con le sue danze, i suoi ritmi, e quell’atmosfera dall’intensa carica emotiva, piena di fascino primordiale, che<br />

si crea ogni volta che mettiamo su questa iniziativa”.<br />

"“La Notte della Tammorra” ha animato con musica, danza e canto per due serate la storica location di Piazza Mercato. Forte<br />

è il valore identitario del Festival, che è stato restituito al cuore della città, a piazza Mercato, un luogo simbolo della storia e<br />

delle tradizioni napoletane che rappresentano un’importante risorsa per il nostro territorio. Non si può, infatti, costruire il futuro<br />

se non sulle tracce del passato”, queste le parole del Coordinatore delle politiche culturali del Comune di Napoli, Sergio<br />

Locoratolo.<br />

“La Notte della Tammorra è un evento di grande condivisione e socializzazione, ma anche di salvaguardia e valorizzazione<br />

delle tradizioni che vengono tramandate non solo con serate di danza e musica, ma anche attraverso stage e laboratori<br />

dedicati alle arti e agli antichi mestieri. Ciò in perfetta coerenza con il più ampio progetto di lungo periodo di Napoli Città della<br />

Musica, che vede nella musica uno strumento fondamentale per la crescita culturale, civile, sociale ed economica della<br />

comunità”, così Ferdinando Tozzi, consigliere delegato del Sindaco per l’industria musicale e l’audiovisivo.


Les Farfadais<br />

Odissea Celeste e Crepusculum<br />

al Parco MagicLand<br />

Les Farfadais, una delle compagnie di spettacolo più apprezzate al<br />

mondo, è stata la protagonista degli eventi che si sono tenuti<br />

quest'estate ogni giorno presso il parco divertimenti MagicLand di<br />

Valmontone.<br />

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Maria Consiglia Izzo


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Maria Consiglia Izzo


“Odissea Celeste”, che si svolgeva presso il Gran Teatro Albero Sordi, è un viaggio avventuroso e fantastico<br />

nello spazio infinito. L’esplorazione di nuovi mondi è da sempre uno degli obiettivi più ambiziosi dell’uomo e<br />

immaginare come potrebbero essere le creature che popolano pianeti lontani milioni di anni luce dalla Terra<br />

ha sempre stimolato scienziati, artisti e non solo. Lo spettacolo si è tenuto tutti i pomeriggi presso il Gran<br />

Teatro Alberto Sordi (con più di 800 posti disponibili). Un vero e proprio viaggio interstellare fatto di acrobazie<br />

mozzafiato e videoproiezioni innovative che immergono gli spettatori in mondi inesplorati, tra giganti creature<br />

bizzarre e musiche evocative.<br />

Crepusculum, lo spettacolo che si è svolto ogni sera presso La Baia (un palco galleggiante che ospita fino a<br />

400 persone), va alla scoperta del mondo degli abissi. Al calar della notte gli spettatori venovano immersi in<br />

un mondo incantato, popolato da creature fantastiche, atmosfere oniriche e personaggi indimenticabili… Un<br />

universo modellato su acrobazie aeree, video mapping, giochi di luci e marionette giganti.<br />

La storia de Les Farfadais inizia nel 1998 per la strada, a Parigi davanti al centro Beaubourg. All’origine<br />

dell’avventura due fratelli, Alexandre e Stéphane, dalla doppia cultura francese e italiana. Due artisti dai<br />

molteplici talenti e dal carattere complementare che hanno fatto della loro differenza una ricchezza creativa.<br />

Questo duo è oggi una compagnia che si compone di oltre 100 artisti provenienti da tutto il mondo, e non<br />

solo: utilizza più di mille costumi fatti a mano realizzati nel laboratorio di cucito del “circo”.<br />

La storia de Les Farfadais vanta più di 5mila spettacoli realizzati, animati da artisti provenienti da 10 paesi<br />

diversi, tre sedi in Francia, Spagna e Usa. Essi amano definirsi “i creatori dell’irreale” perché cercano di dare<br />

vita, attraverso incredibili competenze ingegneristiche ed artigiane, alla loro immaginazione, ricca di<br />

riferimenti al mondo naturale, alla mitologia classica e al grande cinema fantastico e d’avventura.<br />

Nel corso degli anni Les Farfadais hanno collaborato con celebri musicisti dividendo con loro il palco in<br />

occasione di concerti e tournee, tra questi: Kilye Minogue, Alicia Keys, Wycleff Jean, Johnny Hallyday. Oggi<br />

sono indubbiamente una delle compagnie più apprezzate al mondo grazie allo stile unico e riconoscibile e al<br />

livello assoluto degli artisti che ne fanno parte. Uno dei punti di forza di Les Farfadais è la capacità di creare<br />

eventi site specific. Le loro performance si integrano perfettamente con lo spazio circostante, per questo<br />

motivo la compagnia viene spesso convocata per mettere in scena spettacoli in location insolite, come<br />

appunto quelle del Parco MagicLand.<br />

Aperto nel 2011, il MagicLand è il più grande parco divertimenti del Centro-Sud Italia. “La Capitale del<br />

Divertimento” si estende su una superficie di 600.000 m2 ed ospita oltre 17.000 piante. Offre al pubblico<br />

attrazioni per tutti, per i più coraggiosi e per i bambini, oltre a eventi e spettacoli per tutta la famiglia. Tre<br />

ristoranti tematizzati, oltre undici chioschi, quattro bar, nove negozi e numerosi servizi completano<br />

l’esperienza di intrattenimento, MagicLand, infine, è l’unico parco divertimenti in Italia a disporre di una Quiet<br />

Room per persone nello spettro dell’autismo.<br />

Teatro Alberto Sordi.<br />

Parco MagicLand<br />

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Julia Borretti, Agnese Chiara D'Apuzzo, Zahira Silvestri


Lo spettacolo “Cenerentola. Una scarpetta per tre” ha<br />

partecipato al Puntini Fest, il festival teatrale interamente<br />

dedicato ai bambini e ai ragazzi, ideato e organizzato da<br />

Matutateatro, in provincia di Latina, realizzato con il<br />

sostegno del Ministero della Cultura.<br />

In totale 24 spettacoli teatrali selezionati tra le migliori<br />

compagnie nazionali di teatro ragazzi che si sono<br />

alterneranati in piazze, parchi, cortili di quattro comuni<br />

dell'area collinare interna della provincia di Latina, nel<br />

territorio dei Monti Lepini: Bassiano, Norma, Priverno e<br />

Sezze.<br />

Lo spettacolo ispirato alla fiaba di Cenerentola è un gioco<br />

comico a tre. Una fiaba in forma di farsa. Un'occasione per<br />

le tre attrici di misurarsi con una storia universalmente nota<br />

che diviene materiale d'improvvisazione e canovaccio.<br />

Le attrici impegnate tutte in un doppio ruolo tessono una<br />

drammaturgia d'attore che svela in filigrana il suo debito con<br />

la Commedia dell'Arte. Una pochade che sa di mediterraneo,<br />

dal perlage fine e resistente.


Un trascorrere del tempo morbido, incorniciato da una<br />

struttura complessa, in una contaminazione di costumi<br />

al gusto marshmallow. Il tocco surreale e pop delle<br />

attrici srotola il lato oscuro dell'ironia tra verità e<br />

finzione: la realtà non è data una volta per tutte, tutto<br />

può cambiare, tutto può accadere, basta lasciarsi<br />

contaminare dall'incanto. Una commedia adatta ad un<br />

pubblico di famiglie che si diverte seguendo i diversi<br />

livelli del noto racconto, che prende strade originali<br />

senza rinunciare alla morale classica. Nella casa di<br />

Cenerentola imperversano la matrigna e le sorellastre<br />

che vessano di continuo la povera ragazza fino<br />

all'arrivo in scena di una fata smemorata...<br />

Crediti:<br />

Julia Borretti, Agnese Chiara D'Apuzzo, Zahira Silvestri<br />

regia di Titta Ceccano<br />

una produzione Matutateatro e Opera Prima Teatro<br />

Ph © Monica Irma Ricci


Ph © Monica Irma Ricci<br />

“”Cenerentola. Una Scarpetta per tre”.<br />

Regia di Titta Ceccano<br />

Produzione Matutateatro e Opera Prima Teatro<br />

con Julia Borretti, Agnese Chiara D'Apuzzo,<br />

Zahira Silvestri


Sul Palco: Alessandra Amoroso, Annalisa Samuele Bersani, Brunori Sas, Elodie, Emma, Fiorella Mannoia, Francesca<br />

Michielin, Tananai<br />

È passato un anno da quell’11 giugno 2022 quando, alla RCF Arena di Reggio Emilia (Campovolo), si teneva “UNA.<br />

NESSUNA. CENTOMILA. IL CONCERTO.”, il più grande evento musicale di sempre contro la violenza sulle donne.<br />

E ora, come promesso, l’impegno e la forza della musica a sostegno di questa causa continuano a gran voce… sulla scia<br />

di quel live, arriva “UNA NESSUNA CENTOMILA – IN ARENA”, per continuare a dare un aiuto concreto ai centri e alle<br />

organizzazioni che supportano le vittime di violenza.<br />

L’appuntamento è fissato per martedì 26 settembre all’Arena di Verona e vedrà come protagonisti grandi nomi della<br />

musica italiana: ALESSANDRA AMOROSO, ANNALISA, SAMUELE BERSANI, BRUNORI SAS, ELODIE, EMMA,<br />

FIORELLA MANNOIA, FRANCESCA MICHIELIN, TANANAI insieme sullo stesso palco, uniti con l’obiettivo di raccogliere<br />

fondi destinati ai centri antiviolenza.<br />

Sullo speciale palco dell’anfiteatro veronese, dove già in passato le voci della musica si sono unite contro il femminicidio,<br />

sarà quindi un nuovo momento di festa e condivisione per dare un aiuto concreto ai centri e alle organizzazioni che<br />

sostengono e supportano le donne vittime di violenza.<br />

I proventi del concerto verranno erogati a strutture individuate sulla base di criteri di trasparenza e tracciabilità, grazie al<br />

lavoro di selezione effettuato dalla Fondazione Una Nessuna Centomila, nata dall’evento live del 2022, da cui prende il<br />

nome, per il contrasto alla violenza sulle donne, grazie alla volontà delle quattro fondatrici: Fiorella Mannoia (Presidente<br />

Onoraria), Giulia Minoli (Presidente), Celeste Costantino e Lella Palladino (Vicepresidenti). I proventi andranno a<br />

strutture in grado di garantire il proprio empowerment, assicurando la sostenibilità nel tempo delle attività da loro<br />

realizzate e fornendo un supporto solido e duraturo alle vittime.<br />

Gli utilizzi di tutte le risorse economiche raccolte nell’ambito di “UNA NESSUNA CENTOMILA – IN ARENA” verranno<br />

rendicontati e comunicati nella totale trasparenza.<br />

Per l’evento del 2022, “UNA. NESSUNA. CENTOMILA. IL CONCERTO.”, il ricavato ottenuto dai biglietti venduti in<br />

quell’occasione, al netto dei costi di produzione e organizzativi, ha permesso di destinare i fondi a sette centri<br />

antiviolenza italiani (nelle città di Reggio Calabria, Latina, Potenza, Casal di Principe, Conversano, Palermo e Olbia).


Margherita Hack diceva: “Tutti noi abbiamo un’origine comune, siamo tutti figli dell’evoluzione dell’universo,<br />

dell’evoluzione delle stelle, e quindi siamo davvero tutti fratelli. Nella nostra galassia ci sono quattrocento miliardi di<br />

stelle, e nell’universo ci sono più di cento miliardi di galassie. Pensare di essere unici è molto improbabile”.<br />

Dopo anni e anni di studi e osservazioni dello spazio, il professor Radar si sveglia in quel sogno tanto desiderato:<br />

assieme alle professoresse Bussola e Calamita, mettono finalmente in azione l’invenzione del secolo: la Carrozzina<br />

Spaziale. Una straordinaria invenzione per mettersi alla ricerca di un luogo simile alla terra.<br />

Attraverso questo viaggio fra pianeti e corpi celesti potremo vivere la danza delle Costellazioni: punti luminosi nel<br />

cielo, apparentemente vicini fra loro ma realmente distanti milioni e milioni di anni luce. Punti di vista differenti uniti<br />

nello sguardo di chi li osserva: la prospettiva, la relatività, le dimensioni del tempo e dello spazio, le qualità della<br />

materia, i movimenti dei corpi, la luce, tutto è presente attraverso il gioco, la danza e l’immaginazione di chi è capace<br />

di vedere oltre i limiti dello sguardo.<br />

E così professor Radar, Bussola e Calamita continueranno il loro viaggio nello spazio interstellare e chissà quante<br />

altre avventure vivranno, quali mondi nuovi e stelle e galassie scopriranno! E mentre li vediamo sparire, diventando<br />

piccolissimi punti luminosi, noi siamo qua, sapendo che la Terra e tutti noi facciamo parte del grande Spettacolo<br />

dell’Universo. E per continuare a danzare insieme al nostro piccolo Mondo, è importante averne cura.<br />

Ma ora è tutto pronto per intraprendere questo speciale viaggio. Basta solo cominciare:<br />

Pronti, Partenza…Spazio!<br />

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IMA<br />

“MOMENTO PRESENTE”. Uno spettacolo dedicato<br />

alla rinascita e al rinnovamento su coreografie di<br />

Sofia Nappi.


L’universo è movimento fine a sé stesso, piacere di creare, vitalità che continuamente si rinnova: tutto è danza.È implicito, in<br />

questa prospettiva, un messaggio: tu non sei solo; per quanto precario, isolato, o disperato ti possa sentire, tu partecipi a<br />

un’unica, immensa danza; […]. Se vuoi diventare cosciente di questa unione e percepire la realtà nella sua essenza più<br />

profonda, danza.<br />

Esperienze delle Vette di Piero Ferrucci<br />

Il nome Ima è un termine giapponese che indica “il momento presente”; in aramaico ed ebraico Ima ha anche il significato di<br />

“madre”, nella sua accezione di rinascita e rinnovamento.<br />

Il quintetto IMA è stato immaginato durante il periodo di distanziamento sociale: ci siamo ritrovati soli nella nostra vera casa –<br />

il corpo – dove la principale dimensione temporale tangibile è il presente, dove il nostro esistere diventa più sensibile alle<br />

piccole cose. In questo spazio, il bisogno di rapportarsi con l’altro da noi, in assenza di contatto fisico, porta a raggiungere un<br />

profondo senso di connessione sensibile e nostalgia di co-creazione. Essere soli con il proprio corpo permette di percepire<br />

chiaramente che tutto, dentro e intorno, non si è fermato, ma è in continuo divenire in una danza che è interconnessione<br />

universale<br />

Una prima breve versione dell’opera IMA (20 minuti) è stata presentata al 14° Festival di Danza contemporanea della<br />

Biennale di Venezia il giorno 22 ottobre 2020, sotto commissione della direttrice Marie Chouinard. Regia e Coreografia<br />

firmate da Sonia Nappi (servizio a pagina 83)


DATE DELLA TOURNÉE<br />

7 Ottobre 2023 - 21:00 / Fabbrica Europa, Teatro Cantiere Florida, Firenze<br />

8 Ottobre 2023 - 18:00 / Fabbrica Europa, Teatro Cantiere Florida, Firenze<br />

7 Novembre 2023 - 19:30 / Phönix Theater, Steckborn (Svizzera)<br />

12 Novembre 2023 - 20:45 / Stagione 23/24, Teatro delle Muse, Ancona<br />

21 Novembre 2023 - 19:30 /22 Novembre 2023 - 22:00 Spielzeit 23/24, Bahnhof Fischbach, Friedrichshafen (Germania)<br />

12 Marzo 2024 - 20:00 /16 Marzo 2024 - 21:30 Danse Danse, Cinquième salle – Place des Arts, Montréal (Canada)<br />

www.sostapalmizi.it/


La Topa Bianca<br />

Gabriella Ferri raccontase stessa<br />

Daniela Antolini


Nel 2024 ricorrerà il ventennale dalla morte di GabriellaFerri.<br />

Cantante, autrice,attrice, poetessa e pittrice, simbolodella Roma dei quartieri, Gabriella Ferri è stata<br />

protagonista di una vita fatta di luci ed ombre che questo spettacolo tenta di ripercorrere passo dopo passo.<br />

Una struttura semplice per rappresentare la semplicità che ha reso grande la cantante romana, figlia della<br />

strada e delle osterie, più che delle paillettes e delle luci della ribalta.<br />

Lo spettacolo, scritto e diretto da Emanuele Bilotta e interpretato da Daniela Antolini, nei panni di Gabriella<br />

Ferri, da Flavio Accorinti, nei panni di un giovane musicista di strada e da Antonio Antolini che, in un cameo,<br />

veste i panni del padre di Gabriella Ferri, debutterà in teatro ad ottobre, da giovedi 12 a domenica 15 presso il<br />

teatro Pegaso– sala Massimo Troisi di Ostia.<br />

La piece ha però già visto luce in due anteprimepresentate in spazi non convenzionali: lo stabilimento Moai, a<br />

Passoscuro e il Bilancione Occupato a Fiumicino. Le canzoni e le parole di Gabriella Ferri, hanno quindi preso<br />

forma sulla spiaggia, colorate dalla luce naturale dei tramonti d’estate, riscuotendo molto successo di pubblico.<br />

La storia racconta dell’incontro casuale di Gabriella Ferri con un musicista di strada al quale si approccia con la<br />

sfrontatezza tipica dei romani e, pur avendolo appena conosciuto, gli racconta fatti e misfatti della sua vita,<br />

rendendolo anche menestrello per le sue canzoni. Una confessione intima e totale, pretesto per raccontare la<br />

Roma di qualche decennio fa. La Roma di via Sannio con le scarpe vendute alla rinfusa a mille lire “che pe’ fa er<br />

paio ce facevi notte”, la Roma di Pier Paolo Pasolini edei duelli a colpi di stornello con Claudio Villa.Ma pretesto<br />

ancheper raccontare la depressione e la difficoltà, per le anime pure, di affrontare una vita sotto i riflettori,<br />

capitata quasi per caso, temuta e desiderata, amata e odiata, come è successo a lei e alla sua amica, Mia<br />

Martini.<br />

Il titolo “La Topa Bianca” fa riferimento al soprannome che le era stato dato da bambina, per quei colori chiari<br />

che la contraddistinguevano e largo spazio viene dato alla sua infanzia. Dal rapporto tumultuoso con il padre,<br />

commerciante ambulante “du’ pinze e na tenaja” che le ha trasmesso la passione per le canzoni romane, al<br />

primo fugace incontro amoroso con “Zelletta” presso il Monte de’ Cocci, alle sue giornate passate a giocare a<br />

campana mentre la puzza di cadaveri proveniente dal Mattatoio di Testaccio le riempivano il naso e la testa e le<br />

facevano sperare di andare via.<br />

Nei panni di Gabriella Ferri, la cantante e attrice Daniela Antolini, in quelli del musicista di strada il chitarrista<br />

Flavio Accorinti.<br />

Nel corso dello spettacolo Gabriella, che fa la sua comparsa acqua e sapone, vestita da popolana della Roma di<br />

inizio novecento, diviene man mano il clown che il pubblico si è abituato a vedere.<br />

Roma, ma non solo Roma. Gabriella è stata molto altro, quindi c’è modo di parlare della sua esperienza<br />

milanese, delle sue interpretazioni di classici napoletani, favoriti dalla storia d’amore con Renzo Arbore che le<br />

ha fatto scoprire tutta la realtà artistica partenopea e della conquista del sudamerica dai toni latini edal calore<br />

che portava dentrol’anima.<br />

Un omaggio ad un’artista del popolo, simbolo di un modo di approcciarsi alla musica e alla vita che oggi è stato<br />

un po’ dimenticato. Un approccio carnale, Di un’artista che, sangue e sudore, ha saputo conquistare tutti e<br />

rimanerenella mente delle persone, pur rimanendo sempre distante dalle dinamiche dello show business.<br />

Daniela Antolini nel ruolo di Gabriella Ferri


C’est<br />

La Vie<br />

Grande successo di pubblico per lo spettacolo “C’est la<br />

vie!” inserito nella Rassegna Milano è Viva al Castello,<br />

andato in scena lo scorso 11 agosto al Castello Sforzesco.<br />

Akos Barat, danzatore<br />

ungherese, ha danzato<br />

al Teatro Alla Scala, al<br />

Balletto di Zurigo,<br />

all’Opera di Budapest<br />

partecipando a<br />

numerose tournée con il<br />

Covent Garden di<br />

Londra, il Bunka Kaikan<br />

di Tokyo, il Pfalzbon<br />

Theatre Ludvigshafen e<br />

altri teatri all’estero e in<br />

Italia. Nella foto con<br />

danzatrice del<br />

MotusVitae Ballet<br />

Company<br />

© ph Monica Irma Ricci


Elena Gigliucci, coreografa e regista, ha saputo regalare emozioni al pubblico presente.<br />

L’intramontabile musica di Vivaldi, eseguita dal vivo da un virtuoso quintetto d’archi, insieme a danza, musica e<br />

poesia hanno dato vita ad uno spettacolo dove le Arti si sono unite trasmettendo indimenticabili sensazioni<br />

accompagnate dalla voce vellutata di Dania Cericola, dal vivace corpo di ballo di MotusVitae accanto a Akos<br />

Barat, elegante danzatore che si è esibito su prestigiosi palcoscenici internazionali (Teatro Alla Scala, Balletto<br />

di Zurigo,’Opera di Budapest …), e dal quintetto d’archi diretto da Miloš Rakić, violista Teatro alla Scala, OFI<br />

(Orchestra Filarmonica Italiana) LaVerdi Orchestra sinfonica di Milano, Orchestra sinfonica di Sanremo (prima<br />

viola).<br />

Un viaggio onirico e metaforico sui cambiamenti della nostra vita, attraverso i mutamenti delle stagioni.<br />

Coreografia e regia: Elena Gigliucci, direttore artistico<br />

MotusVitae Academy di Milano<br />

Quintetto d’archi diretto da Miloš Rakić, violista Teatro<br />

alla Scala, OFI (Orchestra Filarmonica Italiana) LaVerdi<br />

Orchestra sinfonica di Milano, Orchestra sinfonica di<br />

Sanremo (prima viola)<br />

Violini: Mattia Mugnai, Carlotta Rossi, Gianluca Stupia<br />

Viola: Miloš Rakić<br />

Violoncello: Maria Calvo<br />

Dania Cericola, attrice - direttrice di doppiaggio<br />

MotusVitae Ballet Company: Sofia Agnoletto, Matilde<br />

Birnbaum, Camille Bouniol, Sofia De Vita, Arianna<br />

Pantalone, Giorgia Pempinello, Ai Yamamoto<br />

Musiche: Le quattro stagioni di Antonio Vivaldi<br />

Fotografie: Monica Irma Ricci<br />

© ph Monica Irma Ricci


oltre la linea<br />

Summer 2023<br />

Torna l'appuntamento estivo con la danza contemporanea, con il Festival Oltre la linea summer, edizione<br />

<strong>2023.</strong> La rassegna, giunta alla sua XIII edizione, ha avuto sin dai suoi esordi un carattere itinerante e<br />

inclusivo, creando un dialogo tra la danza e le altre forme d'espressione creativa, sviluppando un<br />

discorso sperimentazione e una molteplicità di variazioni di genere. Anche quest'anno fa tappa<br />

all'Anfiteatro del Museo di Pietrarsa, il 5, 6 e 7 settembre, ore 21.00, con 11 spettacoli che saranno portati<br />

in scena da 8 compagnie.


Ideata dall’associazione Itinerarte, la kermesse mette<br />

insieme più realtà operanti nell’ambito della danza<br />

contemporanea, con l’obiettivo comune di avvicinare il<br />

danzatore al pubblico, creando un rapporto di affinità<br />

emozionale. Oltre la linea propone uno spettacolo<br />

multiforme, composto da un susseguirsi di piccole<br />

performance, al fine di consentire al pubblico la fruizione di<br />

una visione variegata della danza, che privilegia la capacità<br />

di creare un racconto emotivo piuttosto che il virtuosismo in<br />

sé. .<br />

La rassegna ha inizio martedì 5 settembre, ore 21.00 con Akerusia Danza in Canone Variato; la Compagnia<br />

giovane del Centro Studi Danza con lo spettacolo The Lightness of love; la Compagnia Artgarage (gruppo<br />

artistico HumanBodies) in Bloom; Terra Galleggiante in Pelle studio sul pube nudo. Il 6 settembre il festival<br />

prosegue con Akerusia danza in Forse Sì Forse No; Mart Dance Company in Dark Evolution; Arabesque in<br />

Amorosa-Mente. Infine, mercoledì 7 settembre sarà la volta di Campania Danza in Tracce di danza; Mart<br />

Groove Crew in WARning; Artgarage in The last stop; Skaramacai in Uscita di Emergenza. L'evento, promosso<br />

e organizzato dal Teatro Pubblico Campano, gode del sostegno della Regione Campania ed è organizzato in<br />

collaborazione con il Museo di Pietrarsa<br />

Maria Consiglia Izzo<br />

consiglia.izzo@gmail.com<br />

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FB: Maria Consiglia Izzo<br />

TWITTER: @ConsigliaIzzo<br />

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LUIGI<br />

FERRONE<br />

"La vera libertà arriva solo danzando. "


Caro Luigi grazie di essere con noi. I tuoi esordi con la danza come sono avvenuti?<br />

Molto semplice mia mamma non sopportava che passavo troppo tempo in strada con un gruppo di ragazzi poco<br />

raccomandabili e mi fece vedere da un maestro che a suo tempo lavorava al teatro di San Carlo Carlos Palacios<br />

Tu sei uno dei ballerini che si sono formati interamente al Teatro San Carlo di Napoli. La prima volta che sei<br />

entrato a ballare al Teatro San Carlo come professionista. Quali ricordi hai?<br />

Appena 18 anni fui scelto per un piccolo passo a due con Ekaterina Maximova insieme a Vassiliev un momento<br />

indimenticabile che mi ha formato tantissimo<br />

Il tuo primo ruolo importante quale fu e aneddoti annessi<br />

ho danzato tantissimi ruoli importanti Cenerentola di Nureyev la Bella Addormentata Nanette Glushak Onegin , Romeo e<br />

Giulietta e tantissimi altri ma un balletto che mi ha letteralmente cambiato è stato il Requiem di Mozart di Mirko<br />

Sparemblak un balletto mozzafiato mi ricordo che alla fine finivo con un assolo nella buca d’orchestra<br />

E quale ruolo maggiormente ti ha da sempre emozionato e perché?<br />

Il ruolo di Don Jose nella Carmen di Roland Petit la musica il passo a due una variazione bellissima ma alla fine ogni ruolo<br />

diventava tuo anche mediterranea , Cantata di Mauro Bigonzetti come Notte Trasfigurata di Spoerli il balletto la Strada di<br />

Fellini ruoli fantastici che andrebbero citati tutti<br />

Anche bella vita privata la danza continua. Seì sposato con l'etoile Corona Paone. Come conciliate insieme la<br />

passione della danza .<br />

É molto semplice visto la nostra vita dedicata alla danza guardiamo con attenzione i giovani e investiamo molto su di loro<br />

Da anni ti dedichi alla formazione dei giovani. La tua accademia Crown Ballet sforna da tempo ottimi ballerini.<br />

Quali caratteristiche guardi in un giovane talento?<br />

Prima di tutto la testa, senza di quella non è possibile che si diventa un danzatore o danzatrice<br />

Oltre tutto ciò, sei il Direttore Artistico del Premio Capri Danza International, una delle kermesse italiane ed<br />

internazionali più importanti del panorama coreutico<br />

Sto lavorando tantissimo per portare nel nostro territorio danzatori di tutto il mondo<br />

I tuoi prossimi progetti....<br />

Continuare a Formare danzatori e creare un mio gruppo per un piccolo repertorio classico e contemporaneo<br />

La Danza per te riassunta in una sola parola?<br />

LIBERTA


Dal 2021 Luigi Ferrone e sua moglie Corona Paone (già ètoile del<br />

San Carlo di Napoli e premio alla Carriera Stefano Francia Award)<br />

sono direttori artistici della Crown Ballet School di Napoli<br />

Corona Paone e Luigi Ferrone.


TuttoBallo<br />

Attraverso risate contagiose e personaggi indimenticabili, Massimo Boldi – che per la seconda volta ha<br />

ricevuto il Premio alla carriera GiocaItalia (evento arrivato alla 44esima edizione che porta sul palcoscenico<br />

personaggi di spicco del mondo dell'arte, della cultura, della scienza e dell'intrattenimento, affinchè possano<br />

fungere da esempio per le future generazioni) - ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo<br />

dell'intrattenimento italiano. In questa intervista esclusiva, l’attore riporta in vita momenti preziosi e apre<br />

finestre sul futuro dell'intrattenimento. Un viaggio attraverso l'ilarità, la passione e il profondo impegno di<br />

un'icona che continua a farci ridere e riflettere, ispirando il presente e il futuro del panorama culturale italiano.<br />

Congratulazioni per il premio alla carriera di GiocaItalia! Tornando indietro nel tempo, al 1991, Lei ha<br />

ricevuto lo stesso premio per "Sabato al Circo". Come si sente a ricevere questo riconoscimento<br />

nuovamente dopo un po’ di anni?<br />

Ritirare un premio è sempre una cosa straordinaria, significa che hai lasciato qualcosa… Ricevere lo stesso<br />

premio è straordinario! Chi fa la mia professione, ovvero l’attore comico, non riceve molti premi purtroppo,<br />

quindi questi di Giocaitalia e tutti i Telegatti che ho avuto sono per me una cosa speciale. Ma la cosa che più<br />

mi gratifica – al di là dei riconoscimenti – è quella di essere riconosciuto dai ragazzi nonostante dopo la<br />

pandemia si sia registrata una grande crisi del cinema e dello spettacolo. Non ci sono alternative: oggi o sei<br />

unico (e indelebile) o sei una persona che cerca di somigliare a qualcun altro (ed evanescente).<br />

Riflettendo sulla sua lunga carriera, quali sono stati i momenti più memorabili e gratificanti che ha<br />

vissuto? C'è qualche aneddoto in particolare che vorrebbe condividere in questo momento con il<br />

pubblico?<br />

Da quando ho cominciato a fare il cinema popolare ho cercato sempre di fare qualcosa che piacesse sia a me<br />

che al pubblico. Ho cominciato negli anni 1974/75 , interpretavo delle parti nei film di Villaggio e Pozzetto. Poi<br />

con Vanzina, con cui ho lavorato a lungo, ho iniziato a fare cose più importanti. Poi nell’81/82, prima che<br />

entrassi a far parte del mondo di Canale 5, è nato Cipollino, un personaggio a cui sono molto legato. Facevo<br />

con Teo Teocoli un programma dal titolo “Non lo sapessi ma lo so”, autori del programma Zuzzurro e Gaspare<br />

con Gino e Michele. Un varietà che andava in onda su Antenna 3 Lombardia. I miei intermezzi comici ebbero<br />

un successo insperato. Mi fu chiesto di entrare in scena per raccontare una barzelletta che non faceva ridere<br />

indossando la testa di un gallo e Teo Teocoli mi annunciò come “Ci, ci, ci, ci, ci, ci, ci, ci, ci, ci…” e i bambini<br />

presenti del pubblico esclamarono “Cipollino!”.<br />

Nel programma "Sabato al Circo" ha interpretato il memorabile Leo Pantegana. Cosa pensa che abbia<br />

reso così speciale e memorabile questo personaggio?<br />

Perché la sua era una comicità “giullesca”. Leo Pantegana e i personaggi che sono seguiti erano programmati<br />

per far ridere anche se non dicevano niente. I grandi comici hanno sempre interpretato dei personaggi che<br />

piacevano innanzitutto ai bambini. Per farlo, ti devi sentire bambino… E io mi sento ancora tale!<br />

Lei è stato protagonista di molteplici programmi di varietà. Con l'avvento dei social media e dei nuovi<br />

modi di fruire dell'intrattenimento, come pensa che si debba adattare il mondo dei varietà in televisione<br />

per rimanere rilevante e coinvolgere le nuove generazioni?<br />

Io mi auguro semplicemente che la televisione continui a far divertire. Sono molto affascinato dal fenomeno dei<br />

social e degli influencer e dal modo in cui svolgono la loro attività. Usare bene le nuove tecnologie non è<br />

semplice. Ma tutto quello che è successo negli ultimi decenni, la velocità con cui è avvenuto tutto questo mi<br />

lascia anche un po’ perplesso. Quando ho girato “Natale sul Nilo” ho avuto modo di visitare le piramidi e bah<br />

ho avuto come l’impressione che gli Antichi Egizi avessero già predetto tutto.


TuttoBallo<br />

Berlusconi… Mi dirà: “cosa c’entra<br />

in questa intervista”, e invece una<br />

connessione c’è…<br />

Certo che c’è! E’ stato uno dei più<br />

grandi talent scout della televisione.<br />

Ho cominciato con lui. Sono uno dei<br />

tanti (o pochi, dipende dai punti di<br />

vista) in cui lui ha creduto. E c’è stato<br />

sempre un rapporto di fiducia<br />

reciproco. A tutti coloro che lo<br />

criticano per la sua vita privata posso<br />

solo dire che tutti noi non siamo<br />

perfetti.<br />

Infine, pensando al tema della<br />

valorizzazione dei giovani talenti,<br />

qual è il messaggio che vorrebbe<br />

trasmettere alle nuove generazioni<br />

di artisti, affinché possano<br />

perseguire i propri sogni e<br />

contribuire al panorama culturale e<br />

sociale del nostro Paese?<br />

Dico di fare: fate quello che volete,<br />

ma fate. Se non potete farlo, trovate il<br />

modo per farlo. Tutti possiamo essere<br />

artisti, ma dobbiamo dimostrare di<br />

volerlo diventare. Io, ad esempio, non<br />

sopporto i talent che hanno una<br />

giuria: chi sono queste persone per<br />

giudicare? Non esistono delle<br />

persone che hanno un'autorità<br />

oggettiva per decidere quali siano i<br />

veri "talenti" e quali no. I criteri di<br />

valutazione personale non<br />

necessariamente corrispondono a<br />

quelli dell'intera popolazione. Si<br />

rischia che persone dotate di reali<br />

abilità non vengano riconosciute a<br />

causa del parere di una giuria che<br />

potrebbe non comprendere appieno la<br />

portata delle loro capacità.<br />

Maria Consiglia Izzo<br />

consiglia.izzo@gmail.com<br />

www.vanityher.com<br />

www.gnamgnamstyle.it<br />

FB: Maria Consiglia Izzo<br />

TWITTER: @ConsigliaIzzo<br />

INSTAGRAM: Vanity Her


TuttoBallo<br />

L ’ i c o n a d e l l a d a n z a i t a l i a n a n e l m o n d o<br />

è t o r n a t a a b a l l a r e p e r J o h n N e u m e i e r<br />

©Kiran West


TuttoBallo<br />

Alessandra Ferri è ornata a ballare per John Neumeier in occasione del cinquantesimo anniversario del<br />

coreografo americano alla direzione artistica dell’Hamburg Ballet. Ha interpretato Romola Nijinsky nel capolavoro<br />

Nijinsky che rende omaggio al ballerino e coreografo Vaslav Nijinsky, figura enigmatica e leggendaria del balletto<br />

del XX secolo. Il debutto martedì 27 giugno all’Opera di Amburgo, con repliche il 28 giugno e il 6 luglio.<br />

La figura di Nijinsky ha fatto parte della vita di Neumeier sin dall’inizio della sua carriera e la storia che si<br />

racconta nel balletto è molto toccante. Come ha scritto il coreografo è “una biografia dell’anima, dei sentimenti e<br />

delle sensazioni” di un uomo e artista che ha rivoluzionato la danza e l’immagine del danzatore.


“Sono felicissima di aver debuttato nel<br />

ruolo di Romola Nijinsky creato da John<br />

Neumeier - spiega Alessandra Ferri -<br />

soprattutto in questa stagione di<br />

festeggiamenti per il suo meraviglioso e<br />

intenso lavoro alla guida del grande<br />

Hamburg Ballet. Quello di Romola, moglie<br />

di Nijinsky, è un ruolo complesso,<br />

drammatico. È una donna fortissima, che<br />

ha dovuto affrontare difficoltà enormi.<br />

Nel suo personaggio convivono sentimenti<br />

profondi di passione e devozione, anche<br />

quando la malattia corrode l’amato e ne<br />

sfigura l’essere”.<br />

TuttoBallo


TuttoBallo<br />

L’icona italiana della danza nel mondo è<br />

stata tra gli ospiti invitati per le celebrazioni<br />

che hanno visto la prestigiosa compagnia<br />

impegnata in una serie di appuntamenti per<br />

festeggiare questa ricorrenza unica: era il<br />

14 febbraio 1971 quando John Neumeier<br />

presentò in prima mondiale il suo primo<br />

balletto con l’Hamburg Ballet e queste<br />

giornate di balletti ad Amburgo sono state il<br />

coronamento di una eccezionale parabola<br />

artistica e culturale legata all’arte della<br />

danza. FOTO ©Kiran West


TuttoBallo<br />

ALEX<br />

AUFDERKLAMM<br />

Il campione di pole sport si è esibito per cinque minuti<br />

appeso alla funivia di Tires, in Alto Adige, da un’altezza<br />

record di 139,26 metri portando così la danza aerea nel libro<br />

del Guinness dei primati .


Sul Suo sito si legge :<br />

Mi chiamo Alex Aufderklamm e sono un artista e<br />

artista circense italo-tedesco specializzato in Flying<br />

Pole.<br />

Alex ha iniziato a ballare da bambino, affrontando<br />

diversi stili come la danza classica, la danza<br />

moderna e contemporanea. Da adolescente si è<br />

avventurato negli sport di pole partecipando a<br />

diverse stagioni agonistiche ottenendo premi<br />

internazionali nel Pole Sport e nel Pole Artistico.<br />

Nel 2020, dopo un paio d'anni di esperienza in eventi<br />

e programmi TV, ha iniziato a studiare presso<br />

l'Accademia Cirko Vertigo in Italia, dove sì è<br />

diplomato e specializzato in Pole cinese.<br />

Dall’anno scorso studia alla National Circus School<br />

di Montréal, dove si vuole specializzanre nel Flying<br />

Pole, sviluppando uno stile unico e innovativo che<br />

riscrive la tecnica e l'espressione dell'Aerial Pole in<br />

modo dinamico ed estremo, il tutto combinato con<br />

teatro e recitazione.<br />

I risultati inizano ad arrivare entrando nel libro dei<br />

record mondiali.<br />

Lo scorso 6 agosto, il due volte campione del mondo<br />

di pole sport, Alex Aufderklamm si è esibito per<br />

cinque minuti in una performance aerea appeso alla<br />

funivia cabrio Tires-Rosengarten da un’altezza<br />

record di 139,26 metri. Scenario naturale di rara<br />

bellezza, la Val d’Ega è stata scelta dal team di Alex<br />

Aufderklamm come cornice d’eccezione di un<br />

progetto letteralmente sospeso tra cielo, terra e<br />

musica record ufficializzato dal Guinness World<br />

Record nei giorni scorsi.<br />

TuttoBallo


TuttoBallo<br />

Ad accompagnare e rendere ancora più suggestivo<br />

ed emozionante lo spettacolo, l’esecuzione dal vivo<br />

del poliedrico violinista guatemalteco Esaù Josuè<br />

Iovane.<br />

La sicurezza dell’intero progetto è stata affidata a<br />

Davide Bertorello e al suo team di show e stunt<br />

rigger di Torino, specializzato nella sicurezza di<br />

eventi e show aerei a grandi altezze, che hanno<br />

lavorato in modo perfettamente sincronizzato.<br />

L’esibizione fa parte del progetto Homeland, ideato<br />

dall’artista come omaggio alla meraviglia dei luoghi<br />

di cui è originario e a cui è profondamente legato.<br />

Un’esibizione – possibile grazie al supporto di<br />

Carezza Dolomites – che unisce arte, musica, circo,<br />

sport e natura sullo sfondo di un panorama unico,<br />

Patrimonio dell’Umanità Unesco.<br />

Fonte: https://corrieredeltrentino.corriere.it


STEFANO FRANCIA ENJOYART<br />

presenta<br />

COMPILATION DILLO ALLA DANZA<br />

IN COLLABORAZIONE CON ALWAYS POMODORO STUDIO<br />

DISPONIBILE SU TUTTE LE PIATTAFORME<br />

Ascolta cliccando<br />

Play


Glen Hansard<br />

Cantautore, chitarrista, attore, voce e chitarra dei The Frames, fondatore<br />

insieme a Marketa Irglova, dei THE SWELL SEASON, vincitore del premio<br />

Oscar nel 2008 con ‘Falling Slowly’, miglior canzone originale tratta dal<br />

film ‘Once’, Glen Hansard torna in Italia per l’unica data italiana<br />

organizzata il 12 novembre 2023 al Teatro dal Verme di Milano.


Glen Hansard è entusiasta di annunciare il suo primo tour europeo dopo oltre quattro anni.<br />

Hansard sarà affiancato dalla sua band e presenterà in anteprima il nuovo album di prossima uscita insieme ai brani più<br />

celebri del suo repertorio.<br />

Conosciuto per i suoi memorabili concerti-spettacoli, Hansard come tanti ha affrontato la pandemia facendo show pop-up su<br />

Instagram che si sono rivelati un modo gratificante e utile per rimanere in contatto con la sua fan base. Di recente ha<br />

pubblicato "Take Heart" con la sua sodale Markéta Irglová, un singolo ispirato dalle parole pronunciate da Patti Smith<br />

durante un'esibizione a Brooklyn e scritto dopo aver trascorso del tempo con alcuni rifugiati ucraini in Irlanda.<br />

In precedenza si è unito alla band di Eddie Vedder The Earthlings , mentre con lui e Cat Power ha collaborato alla colonna<br />

sonora del film di Sean Penn “Flag Day”.<br />

Prima di sbarcare in Europa questo autunno, Glen Hansard si esibirà in Irlanda con i The Frames per continuare a celebrare<br />

gli oltre 30 anni di musica della band. Poi si incontrerà di nuovo con Markéta Irglová, per un tour del Nord America che<br />

celebra i 15 anni di “Once”.<br />

Glen Hansard. Nato a Dublino nel 1970, si è imposto all’attenzione internazionale grazie alla partecipazione al film di Alan<br />

Parker “The Commitments”, in cui interpreta la parte del chitarrista Outspan Foster. Ha successivamente fondato la band di<br />

culto Frames nel 1990 divenendo uno dei musicisti irlandesi più apprezzati e acclamati a livello internazionale. In quegli anni<br />

le sue ambizioni al rock e folk si sono alternate a momenti di intimità e quiete, durante i quali ha coltivato la sua carriera<br />

solista. Il primo progetto realizzato con Marketa Irglova, The Swell Season, risale al 2006 ed è subito un successo: il disco<br />

si trasforma in un film, ‘Once’, che diventa un piccolo caso in America, fino ad ottenere ben due nomination ai Grammy per<br />

la colonna sonora. Due anni dopo il brano ‘Falling Slowly’, con la collaborazione della Irglova, si aggiudica l’Oscar come<br />

miglior canzone originale per ‘Once’. Nel 2009 publica l’ultimo album con The Swell Season.<br />

Successivamente si dedica al suo progetto solista, alternando momenti con la storica band The Frames. “Rythm and<br />

Repose“ è il primo lavoro di studio da solista (2012), seguito tre anni dopo da due dischi pubblicati a poca distanza l’uno<br />

dall’altro. Con ‘Between Two Shores’ (2018), Glen Hansard porta a compimento il personale processo di evoluzione<br />

musicale, tra nuove influenze ed eventi personali che plasmano la sua abilità di scrittura. L’ultimo lavoro in studio, “This Wild<br />

Willing”, ha riscosso il plauso della critica italiana e internazionale unendo originalità e semplicità ed esprimendo la direzione<br />

artistica inedita intrapresa da Hansard, tra innovazione, invenzione e sperimentazione.


SONIA<br />

NAPPI<br />

Compagnia Sosta Palmizi


Coreografa e danzatrice internazionale italiana, si diploma<br />

all’Alvin Ailey American Dance Theatre di New York per poi<br />

approfondire i suoi studi a livello internazionale. Nella sua<br />

formazione giocano un ruolo fondamentale lo stretto<br />

contatto con la Hofesh Shecter Dance Company e lo studio<br />

di Gaga, linguaggio del celebre coreografo Ohad Naharin.<br />

Sofia è direttrice artistica e co-fondatrice del suo progetto<br />

KOMOCO grazie al generoso supporto della storica Ass.<br />

Sosta Palmizi e alla speciale vicinanza dei suoi primi<br />

collaboratori e muse Adriano Popolo Rubbio e Paolo<br />

Piancastelli.<br />

Già dalla prime creazioni Sofia e la compagnia KOMOCO<br />

ricevono importanti riconoscimenti, tra questi il premio<br />

Partner Introdans Award al Rotterdam International Duet<br />

Choreography Competition 2021, il 1° Premio, il Premio<br />

della Critica e il Production Award dalla Tanja Liedtke<br />

Foundation e dal Direttore Artistico Marco Goecke dello<br />

Staatstheater Hannover al prestigioso 35th International<br />

Choreography Competition Hannover 2021. KOMOCO<br />

presenta i suoi lavori in Italia e con tournée internazionali in<br />

Europa ma anche in Messico, Canada, Serbia, ospite di<br />

prestigiose istituzioni e festival internazionali tra i quali: La<br />

Biennale Di Venezia, The Albania Meeting Dance Festival,<br />

RomaEuropa Festival, MASDANZA, The Colors<br />

International Dance Festival, Teatros del Canal e Madrid en<br />

Danza, per citarne alcuni.<br />

PUPO -di Sofia Nappi. 29 settembre |<br />

Ulm (Germania) ROXY Ulm, TanzLabor<br />

www.roxy.ulm.de


Sofia continua inoltre il suo percorso nel ruolo di coreografa indipendente realizzando nuovi lavori per compagnie di<br />

danza di fama internazionale, come il re-stage di Holelah, realizzato alla Biennale di Venezia 2019 e riproposto dal<br />

National Theatre Mannheim nel dicembre 2021; Tagadà alla Staatsoper di Hannover (2023); Moving Cloud per lo<br />

Scottish Dance Theatre in anteprima come parte di Celtic Connections 2023 e il nuovo progetto inclusivo Kemet<br />

commissionato dalla compagnia nazionale olandese Introdans all’interno del progetto HubClub’23. Per il 2024, le<br />

rinomate Nederlands Dans Theater 2 e Göteborg Opera le hanno già commissionato un nuovo lavoro.<br />

Parallelamente, il lavoro di Sofia Nappi si snoda anche nel campo della ricerca e della formazione a livello internazionale<br />

(come ad esempio presso Tisch – New York University, nell’ambito di Micadanses presso Le Carreau du Temple a<br />

Parigi, Henny Jurriëns Studio ad Amsterdam, Elephant and the Black Box e Danza180 a Madrid, Tanzpunkt Hannover,<br />

al Daf di Roma, Balletto di Toscana, Opus Ballet, ecc.) in stretta collaborazione con i danzatori della compagnia<br />

KOMOCO<br />

Ima: spettacolo di Sofia Nappi. Servizio a pagina: 58


GitErrando<br />

Pippo Matino<br />

e il suo Jazz…<br />

Cosa hanno in comune Alex Britti, Antonella Ruggero, Bireli Lagrene, Drupi, Francesco Baccini, Irene Grandi, Giorgia,<br />

Giovanni Imparato, Gloria Gaynor, Loredana Berté, i Manatthan Tranfer, Mietta e Mike Stern?<br />

Hanno tutti suonato o collaborato con il più grande bassista italiano: Pippo Matino.<br />

Vi racconto la rassegna Overjazz, al Ristopub Tsopela, una serata magica sotto tantissimi aspetti, una serata che ha<br />

visto protagonisti indiscussi tre grandi musicisti, capitanati, ovviamente, da Pippo Matino. Erano cinque anni che Pippo<br />

non veniva a trovarci a Monterotondo, e la voglia di sentire “live” il suo tocco magico sul basso elettrico era tanta, e così,<br />

quando abbiamo saputo che il 23 marzo sarebbe venuto a suonare per la rassegna Overjazz, ne siamo stati<br />

profondamente felici. Tra l’altro il 23 Marzo c’è stato un allineamento magico di pianeti, ed era pure il compleanno del<br />

nostro musicista GitErrante preferito, Francesco Mascio, quindi un momento propizio per festeggiare con un gran<br />

concerto. La serata è iniziata con una bella cena tra amici, con il sottofondo del sound check del Pippo Matino trio,<br />

composto da Francesco Mascio alla chitarra, Pietro Iodice alla batteria e Pippo Matino al basso elettrico. Appena i<br />

musicisti si sono accomodati al tavolo, non ho potuto trattenermi dal sedere con<br />

loro, e visto che erano anni che non intervistavo Pippo, ho colto la palla al balzo e gli ho posto qualche domanda. Devo<br />

dire che la nostra intervista è stata molto scherzosa, e ci siamo divertiti insieme.


«Pippo, il tuo primo disco è uscito nel 1993, ora siamo nel 2023, trent’anni di discografia.»<br />

«Solo trent’anni? Pensavo di più!» Commenta Pippo quasi stupito.<br />

«Come è cambiato Pippo Matino e cosa è rimasto di Pippo Matino in questi trent’anni» gli chiedo.<br />

«E come sò cambiato, si vede come sono cambiato. Sono migliorato diciamo, anche se sono invecchiato ovviamente.<br />

Sò passati trent’anni, mi hai fatto venì proprio na…vabbè, però ho un ottimo ricordo di quel disco (Bassa Tensione), che<br />

è stato giudicato dai miei fans il miglior disco che ho fatto. Dicono che è il migliore perchè i pezzi sono belli,<br />

effettivamente quando li sento adesso mi dico: - ma come caspita ho fatto a fare quei pezzi! - Ultimamente ho pubblicato<br />

proprio “An Idea” che suonava il mio amico maestro Pietro Iodice. ( lo indica)<br />

Pietro Ride: «Ciao» Pippo continua:«sentivo questo pezzo e dicevo, - che cazzo di tema- e poi si chiama “An Idea”<br />

perché è registrata al volo, io, lui ( Pietro Iodice) Claudio Colasazza e Javier Girotto. «Ma lo avete pubblicato nel 2022?»<br />

Chiedo incuriosita. «No ma quale 2022, nel 1993!»<br />

Interviene Pietro: «Anzi, lo abbiamo registrato nel 1992 e poi pubblicato nel 1993. Però posso dirti una cosa?»<br />

« Ma certo!» rispondo.<br />

«Non è cambiato niente, le nostre teste sono sempre le stesse ( ridiamo).»<br />

«Siete giovani dentro» gli dico.<br />

« Io lo chiamo Pietro Iodosan Iodice.» Aggiunge Pippo.<br />

«E io lo chiamo Titto Mappino» Risponde Pietro.<br />

Ridiamo di questi nomignoli affettuosi, poi riprendo l’intervista.<br />

«Pippo, averti allo Tsopela è un piacere che non avevamo da cinque anni. Dicci le tue emozioni per essere nuovamente<br />

qui, dopo tutto questo tempo.»<br />

« E mo non mi fai piangere questa volta! (Ridiamo) no perché dovete sapere cari spettatori, che l’ultima intervista che ho<br />

fatto con la signorina Sonia, anzi la signora Sonia, ogni domanda che mi faceva io piangevo nella risposta. Joe Zawinul?<br />

E piangevo. Papà? E piangevo, non lo so che mi aveva preso. Infatti ci siamo interrotti un sacco di volte, mo mi fai<br />

piangere un’altra volta, anzi no, oggi no. Non mi sento. Siamo in allegria il posto è bello.»<br />

Pippo sorride, anche se per un attimo ho scorto una grande emozione nei suoni occhi, così incalzo e gli chiedo: «e<br />

quindi le emozioni?»<br />

« Le emozioni sono sempre tante.» risponde Pippo cercando di evitare una risposta più approfondita, ma io non<br />

demordo:«dimmi quella più preponderante.»<br />

«E non te la posso dire. No vabbè ultimamente ho perso mamma, quindi questa è l’emozione mia forte, poi vivo tutto con<br />

le emozioni, qualunque cosa, anche questa intervista, il tuo telefonino, il panino con l’hamburger, tutto mi emoziona.»<br />

Capisco che parlando di emozioni si sta emozionando un pochino troppo, così decido di non insistere e proseguo<br />

cambiando argomento.<br />

«Pippo, una domanda che non ti hanno mai fatto nella tua vita, alla quale tu avresti voluto rispondere.»<br />

Ci pensa un pò su:«Ma tu fai delle domande difficili però.»<br />

Rispondo:«E si, ma io le studio.» ridiamo assieme.<br />

Pippo continua:« be… Come hai fatto a conquistare questa donna così bella? Questa domanda mi farebbe piacere,<br />

perché in realtà non l’ho conquistata.»<br />

«Il che è strano» dico io, «Donne! Pippo Matino è libero…»<br />

Pippo mi risponde:«Non piaccio io alle donne, cioè, piaccio ma non piaccio. Non ho capito se piaccio o no. Una volta<br />

piacevo tantissimo. Vero Pietro?»<br />

«Porca miseria» risponde Pietro, «Pippo era conteso!»<br />

«Ero conteso come Francesco!» e indica Francesco Mascio<br />

«Cosa?» dico io a Francesco, «Sei conteso?»<br />

«Questo l’ha detto Pippo.» risponde Francesco Mascio «però… bho.»<br />

Pietro arriva in difesa di Francesco:«potrebbe anche essere, però poi non si concede perché è sposato. Però è possibile<br />

che uno sia conteso, come potresti esserlo tu!»<br />

«Certo.» rispondo io<br />

Pippo continua:«ti spiego in breve: una volta le donne venivano vicino a me e mi dicevano - come sei bravo a suonare -<br />

perché avevano il doppio scopo di uscire con me, adesso mi vengono proprio a dire -come sei bravo- e basta.» Ridiamo<br />

tutti.<br />

Pippo continua:«ti spiego in breve: una volta le donne venivano vicino a me e mi dicevano - come sei bravo a suonare -<br />

perché avevano il doppio scopo di uscire con me, adesso mi vengono proprio a dire -come sei bravo- e basta.» Ridiamo<br />

tutti.<br />

«E basta? Finita lì?» chiedo io.<br />

«Gli piace solo come suono e basta. Io chiedo - è finita così?- mi rispondono - si. Bravo, bravissimo, complimenti. E se<br />

ne vanno.Prima invece era: - Bravo, bravissimo, complimenti, andiamo a bere qualcosa insieme?- dai vabbè sto a<br />

scherzà» conclude Pippo, aspettando la prossima domanda che arriva subito dopo.


«Svelaci un’ anteprima, nel 2023 uscirà qualche disco di Pippo Matino?»<br />

«Io ho due dischi a bagno Maria, cioè stanno li, sono registrati, da mixare, e fare tutto il lavoro di post produzione. Non so<br />

quando ce la faccio. Fortunatamente non sono da solo, però è un lavoro duro.»<br />

«Ma quindi festeggeremo questo trent’ennio discografico?»<br />

«In realtà dovrei farlo, però spero che qualcuno mi dia una mano. Non lo so, vediamo, su tanti amici magari qualcuno mi<br />

aiuta.»<br />

«Manda un messaggio ai tuoi fans.»<br />

«Allora, ragazzi, seguitemi sempre sennò io che faccio? Dipendo da voi. Venitemi a sentire ogni tanto, e mettete soprattutto i<br />

like ai miei post! Porca Miseria» scherza Pippo il quale pensa che l’intervista sia finita, e infatti lo è per lui, ma voglio fare una<br />

domanda ciascuno anche ai musicisti che suonano con Pippo da anni, così chiedo a Pietro Iodice :«cosa si prova a suonare<br />

per trent’anni con Pippo Matino?»<br />

Pietro scoppia a ridere prima di rispondermi :« è sempre una grande emozione, perché è vero quello che dice Pippo, le<br />

emozioni non finiscono mai, è una questione di approccio. E siccome noi approcciamo alla vita sempre in funzione delle<br />

emozioni, se manca quello è finita. Noi siamo legati alla parte emotiva, non si può prescindere da questo.»<br />

«Bellissimo concetto» commento, e poi mi giro verso Francesco Mascio.<br />

«Francesco, una domanda anche a te. Avevi da poco iniziato la tua carriera musicale che ti sei trovato a suonare con Pippo<br />

Matino, e ora sono diciannove anni. Cosa provi ogni volta?»<br />

«Bè è sempre bello, perché è un bassista rappresentativo per quanto riguarda il basso elettrico in Italia. Proprio parlando con<br />

sincerità.»<br />

A questo punto interviene Pippo, sollecitando Francesco a raccontarci il giorno in cui si sono conosciuti. Francesco sorride<br />

al ricordo :«La prima volta che abbiamo incrociato gli strumenti era a una prova, e Pippo era un pò adirato perché aveva<br />

litigato con Andrea Braido( chitarrista di Vasco Rossi). Io ero un pò timoroso, ero giovane e mi dicevo:-se ha litigato con<br />

Braido, figuriamoci con me. Se sbaglio qualche nota a me non lo so che mi fa!- Io poi glielo raccontai e Pippo ci ride<br />

ancora.»<br />

«E invece dopo diciannove anni ancora ci suoni.» incalzo io.<br />

«E siamo ancora qua» risponde Francesco con emozione.<br />

Nel frattempo arriva da mangiare e li lascio tranquilli.<br />

Lo spettacolo inizia e in pochi minuti veniamo catturati dall’energia e dal groove che Pippo impone al gruppo e che Pietro<br />

raccoglie, portandolo al massimo, per poi essere valorizzato dal tocco armonico della chitarra di Francesco Mascio.<br />

È chiaro a tutti che i musicisti si sentono a loro agio e si divertono, giocando continuamente tra loro e facendo divertire il<br />

pubblico. L’interplay tra il basso di Pippo e la chitarra di Francesco è al massimo, mentre il ritmo di Pietro entra nelle ossa e<br />

fa ribollire il sangue. É difficile rimanere seduti ad ascoltare in maniera passiva, e infatti qualcuno batte le mani a tempo<br />

mentre altri, in fondo alla sala, ballano. Pippo gioca con il suo basso, lo accarezza, lo sbatte, lo pizzica, lo costringe a fare<br />

tutto ciò che lui vuole, Francesco e Pietro lo seguono, lo assecondano e si esprimono in accordo con il tutto.<br />

Essential Blues, Tandoori e Pianoless 57, scorrono via interpretate in maniera magistrale, con assoli di basso, batteria e<br />

chitarra, che fanno sentire privilegiati tutti coloro che stanno assistendo al concerto. Pippo omaggia Francesco introducendo<br />

le note di “buon compleanno” e il pubblico applaude e ride, divertendosi esattamente quanto si stanno divertendo i musicisti:<br />

fa bene all’anima vederli suonare insieme.<br />

Serate di questo genere curano l’anima, e quindi, cari GitErranti, andate ai concerti, ascoltate buona musica e per chi è nelle<br />

vicinanze, venite alle serate di Overjazz, al Ristopub Tsopela di Monterotondo (Rm), non ve ne pentirete!


Con una piccola donazione puoi anche tu<br />

sostenere, promuovere e divulgare l'arte<br />

in ogni sua forma. Diventa mecenate<br />

dell'arte con l'associazione no profit<br />

"Stefano Francia <strong>EnjoyArt</strong>".<br />

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www.stefanofrancia.com<br />

www.tuttoballo20.com


TuttoBallo<br />

Si sono chiuse le selezioni delle opere candidate alla prossima<br />

edizione di Mototematica, il festival cinematografico dedicato al<br />

mondo della motocicletta in programma il 7 e 8 ottobre p.v. alla<br />

Casa del Cinema di Roma.<br />

Quindici i lavori prescelti, tra cortometraggi e lungometraggi –<br />

sia documentari che opere di finzione – che provengono da<br />

diverse parti del mondo. In concorso verranno proiettati The<br />

ICECAKE di Manoj Mauryaa (India), The Antique Motorcycle di<br />

Stephen Marino (Stati Uniti), Day 9th of 13 days ride in<br />

Rajasthan and Gujarat, India in 2023 di Aigars Liepins<br />

(Lettonia), The Ultimate Mongolian Expedition di Antoine<br />

Janssens (Svizzera), Bad Dog di Erin Malfi (Stati Uniti),<br />

Scintille di Alessio Zoni, Elena Monti, Giulia Trabucchi (Italia),<br />

Boogeyman and Bucephalus in Iraqi Kurdistan di Francesco<br />

Loreti (Italia), Aymen - Don't think, just do it! di Aarif Laljee,<br />

Michael Morris (Gran Bretagna), Lone Wolf di Giovanni<br />

Montagnana (Italia), Only Fire di Neel Kumar (Emirati Arabi),<br />

Motorcycle Stories “Sardegna storie di un'isola” di Fabrizio<br />

Nacciareti, Alessandro Toscano (Italia), !PRONTO! (ITA) di<br />

Veen Viscal, Onward di Gabriel Davini (Brasile), On Any Other<br />

Sunday di Shaun Fenton (Gran Bretagna), Cafe Racer di<br />

Harrison Houde (Canada).<br />

“Come sempre – afferma la direttrice artistica Benedetta<br />

Zaccherini - tantissimo materiale è arrivato da ogni parte del<br />

mondo e come sempre la selezione è stata difficile, soprattutto<br />

per l’alta qualità dei progetti presentati. Siamo orgogliosi di<br />

poter essere arrivati alla 5° edizione del nostro festival<br />

registrando anche un crescente numero di nazioni coinvolte,<br />

segno che la tematica delle due ruote e il cinema sono un<br />

connubio molto apprezzato. Per questo vogliamo farci<br />

conoscere a un pubblico sempre più ampio offrendo opere in<br />

anteprima gratuitamente a tutti e utilizzando la magia del<br />

grande schermo che solo una sala cinematografica può<br />

regalare”.


TuttoBallo<br />

BOB MARLEY: ONE LOVE celebra la vita e la musica di un'icona che ancora oggi ispira intere<br />

generazioni attraverso il suo messaggio di amore e unità.<br />

Per la prima volta sul grande schermo, scoprirete la straordinaria e potente storia di Bob Marley, un<br />

artista che ha superato avversità incredibili per creare una musica rivoluzionaria.<br />

Prodotto in collaborazione con la famiglia Marley e interpretato da Kingsley Ben-Adir nel ruolo del<br />

leggendario musicista e da Lashana Lynch nel ruolo della moglie Rita.<br />

"Bob Marley: One Love" è un'opera cinematografica che racconta la vita e la carriera del<br />

leggendario musicista reggae Bob Marley. Diretto da Reinaldo Marcus Green, il documentario offre<br />

un'intima e approfondita visione del percorso artistico e personale di Marley, nonché del suo<br />

impatto sulla musica e sulla cultura.


TuttoBallo<br />

Uno degli aspetti più significativi del film è la<br />

narrazione della storia politica e sociale della<br />

Giamaica durante gli anni '60 e '70, e il ruolo che<br />

Marley ha avuto nel dare voce alle persone<br />

emarginate e nella diffusione del messaggio di<br />

pace e unità attraverso la sua musica.<br />

"Bob Marley: One Love" esplora anche il rapporto<br />

con la sua famiglia, in particolare con la madre<br />

Cedella e la moglie Rita, nonché con i suoi<br />

numerosi figli. Il film mostra come Marley sia<br />

stato un padre amorevole e impegnato,<br />

nonostante i suoi impegni musicali e le sfide<br />

personali che ha affrontato lungo la strada.<br />

La colonna sonora del film è, naturalmente,<br />

composta da alcuni dei più grandi successi di<br />

Marley, tra cui "One Love", "No Woman, No Cry"<br />

e "Redemption Song". La musica di Marley è<br />

stata sempre un mezzo per diffondere messaggi<br />

di amore, pace e giustizia sociale, e il film cattura<br />

perfettamente l'energia e l'importanza di queste<br />

canzoni nella vita di Marley e nel mondo.<br />

"Bob Marley: One Love" è un omaggio<br />

appassionato a uno dei più grandi artisti del XX<br />

secolo. Il film offre una visione intima e<br />

coinvolgente della vita di Marley, dalla sua umile<br />

infanzia fino al suo status di icona globale della<br />

musica reggae. È un must-see per i fan di Marley<br />

e per coloro che vogliono conoscere meglio la<br />

sua musica e il suo impatto duraturo sulla<br />

società.<br />

Nel marzo 2021, è stato annunciato che un film<br />

drammatico biografico basato sulla vita del<br />

cantante e cantautore Bob Marley era in fase di<br />

sviluppo da parte della Paramount Pictures .<br />

Reinaldo Marcus Green era stato assunto per<br />

dirigere, e con Zach Baylin , Frank E. Flowers e<br />

Terence Winter per scrivere la sceneggiatura.<br />

Nel febbraio 2022, Kingsley Ben-Adir è stato<br />

scelto come personaggio titolare, dopo un'ampia<br />

ricerca durata un anno e in tutto il mondo da<br />

parte dello studio. Ad agosto, Lashana Lynch si<br />

era unita al cast interpretando la moglie di Bob,<br />

Rita Marley . Nel febbraio 2023, Michael<br />

Gandolfini , Nadine Marshall , James Norton e<br />

Anthony Welsh si erano uniti al cast in ruoli<br />

sconosciuti.<br />

Il titolo del film, Bob Marley: One Love , è stato<br />

annunciato dal produttore Ziggy Marley al<br />

CinemaCon nell'aprile <strong>2023.</strong><br />

Nel ruolo di Bob Marley è stato scelto l’attore Kingsley Ben-Adir,<br />

Inseime a lui nel cast ci sono:Lashana Lynch, James Norton, Tosin<br />

Cole, Anthony Welsh, Michael Gandolfini, Umi Myers, Nadine<br />

Marshall. Regia Reinaldo Marcus Green .


ANTONIA<br />

SANTIAGO<br />

AMADOR<br />

STORIA DI UNA BALLERINA<br />

Antonia Santiago Amador stella del flamenco degli ‘60 ‘70<br />

che ha affascinato tutto il mondo. Conosciuta con il nome<br />

La Chana si racconta in uno straordinario documentario.


“Sono nata per ballare. Restavo sveglia tutta la notte, ripetendo i ritmi nella mia testa finché non sono diventati<br />

parte di me”. Sono parole di La Chana, stella del mondo del flamenco che con le sue esibizioni ha affascinato il<br />

pubblico di tutto il mondo fra gli anni Sessanta e Settanta.<br />

Al secolo Antonia Santiago Amador, l’apprezzata ballerina autodidatta divenuta una celebrità grazie al suo<br />

innovativo stile viene raccontata da La Chana – La mia vita è un ballo…<br />

Un film documentario che mette in evidenza la bellezza del flamenco e cosa vuol dire aver il duende. La Chana,<br />

una nonna formosa come le gran parte delle donne che hanno più di 70 anni e che denunciano dolori alle<br />

ginocchia, il diabete e vari acciacchi. Nel racconto di “La Chana” trovate una ballerina di flamenco straordinaria.<br />

Per la prima volta, forse, vedrete una ballerina di flameco seduta. I suoi piedi battono al ritmo della musica<br />

mettendo in evidenza il tormento, l’amore, il dolore del dolore del ballo andaluso. Sarete travolti da una forte<br />

emozione vicino alle lacrime. Nel docu-bio si combinano profondità e umorismo, ripercorrendo l’ascesa di<br />

quest’artista, facendo luce anche sui motivi della sua improvvisa scomparsa dalle scene all’apice della carriera.<br />

Emerge un ritratto intimo di La Chana, la cui parabola umana e professionale è stata segnata dagli abusi subiti<br />

dal primo marito.<br />

Antonia Santiago Amador, al secolo La Chana, è nata a Barcellona nel 1946, vera gitana è cresciuta per strada,<br />

senza frequentare la scuola e svolgendo diversi lavoretti. Da piccola aveva già diverse melodie nella sua testa,<br />

al ritmo dei tamburelli. É già posseduta dal ritmo. Sin dalla giovane età, l’autodidatta Antonia danza di nascosto.<br />

Istintivamente, la giovane ragazza che un giorno diventerà La Chana pratica complicati ritmi di flamenco durante<br />

le feste o ascoltando un po’ di musica alla radio. Ascolta in maniera attenta, non si perde un pezzo. Si esercita<br />

senza fermarsi, in pantofole. E’ suo zio Chano, un chitarrista professionista da cui prenderà il soprannome, che<br />

si accorge immediatamente del talento della ragazzina e che l’aiuterà a scapito della sua famiglia.<br />

Una brava ragazza non danza.<br />

La Chana è indiscutibilmente affascinante e impressionante, ma ci sono due lati nella sua persona e questa<br />

duplicità è al centro di La Chana, il documentario della giovane croata Lucija Stojevic. Dopo una campagna di<br />

crowfunding di 12, 000 euro, la regista ha seguito la diva. Il documentario oscilla tra prima e ora, tra inquadrature<br />

moderne e foto d’archivio, tra i primi passi di una giovane Antonia e di una Antonia vittima del tempo e degli<br />

zapateados scatenati. Il film mostra La Chana bella, prosperosa, sensuale, con le rose tra i capelli, le labbra<br />

tinte, gli orecchini d’oro, e l’altra Antonia, la sposa sottomessa, minacciata dal marito, tra le melodie frenetiche e<br />

il silenzio.<br />

In sua presenza, si resta senza parole, immobili nell’attesa che emetta un respiro. Quando si fermerà? Quando?<br />

TaTaTaTa. La Chana danza e il tempo si ferma. E’ posseduta dal demone della danza, le gambe magiche<br />

battono il pavimento. Una danza che proviene dal profondo dell’animo, il flamenco libera questa donna oppressa<br />

che avrà due momenti di gloria, tra il 1966 e il 1979 e tra il 1985 e il 1991. Tra questi due periodi c’è una pausa,<br />

un affare di cuore.<br />

Lucija Stojevic è riuscita non solo a ritrarre La Chana ma anche Antonia, madre, nonna e moglie. Una star,<br />

attenta ai minimi dettagli scenici, e una donna di una certa età che guarda la televisione e va a letto con il suo<br />

fedele compagno sulle ginocchia. Il film ricorda la vita e la carriera di quest’artista in particolare, ma non solo.<br />

Riprendendo quest’artista, la regista si interroga sul riconoscimento e sul messaggio dell’arte. Il film si conclude<br />

con La Chana che, sul palco per una sua ultima performance, seduta su una sedia e circondata dai musicisti, fa<br />

suonare in maniera ritmata punte e talloni, punte e talloni. Il film, prodotto dalla società di Stojevic, Noon Films<br />

(Spagna), Bless Bless Films (Stati Uniti) e con il patrocinio dell’Icelandic Film Centre, è stato presentato durante<br />

il Festival internazionale del documentario di Amsterdam ed è stato già proiettato in diversi festival europei.<br />

Nel corso della sua carriera La Chana ha lavorato come attrice nei film: Il magnifico Bobo del 1967, Il Moviment<br />

Perpetu interpretando se stessa nel 2013, la serie tv Esta Noche…fiesta come personaggio nella prima puntata.


Break-dancing-London-England-1983


Felicità è il film che segna l’esordio alla regia di Micaela Ramazzotti, attrice italiana di grande talento<br />

che ha deciso di cimentarsi anche nella regia, dirigendo colleghe di grande spessore come Max<br />

Tortora, Anna Galiena, Matteo Olivetti, Sergio Rubini. La pellicola era in Concorso nella sezione<br />

Orizzonti Extra alla 80ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. La regista e<br />

protagonista Micaela Ramazzotti ha dichiarato:<br />

Sono onorata e orgogliosa che proprio la Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia sia<br />

la prima a voler bene a "Felicità". Cosa di cui tutti noi abbiamo bisogno.<br />

Il film è prodotto da Lotus Production con Rai Cinema e sarà distribuito da 01 Distribution. Il film<br />

racconta la storia di una famiglia storta, di genitori egoisti e manipolatori, un mostro a due teste che<br />

divora ogni speranza di libertà dei propri figli. Desirè è la sola che può salvare suo fratello Claudio e<br />

continuerà a lottare contro tutto e tutti in nome dell’unico amore che conosce, per inseguire un po’ di<br />

felicità.<br />

La regia di Micaela Ramazzotti si fa notare per la sua sensibilità e per la sua capacità di raccontare le<br />

emozioni dei personaggi in modo autentico e coinvolgente. La sua esperienza come attrice si riflette<br />

nella cura dei dettagli e nella scelta degli interpreti, che sono tutti bravissimi nel rendere credibili e<br />

toccanti le loro performance.<br />

Felicità è un film che merita sicuramente di essere visto. La regia di Micaela Ramazzotti è sorprendente<br />

e il cast è eccezionale. Un film che riesce a toccare il cuore dello spettatore e a farlo riflettere sulle<br />

proprie scelte e sulle proprie priorità nella vita.


L'associazione Stefano Francia <strong>EnjoyArt</strong>, <strong>TuttoBallo20</strong> e L'uomo con la radio sostengono il<br />

canale instagram "GLI INDECISI" diretto da FRANCESCO LEONE.<br />

Canale Instagram che aiuta le persone ad uscire dal proprio isolamento.<br />

Con Francesco e ad altri amici ci impegniamo a sostenere tanti essere umani speciali che non<br />

riescono ad accettare la propria condizione LGBTQIA+. Tutti noi dobbiamo imparare a<br />

guardare oltre la biologia. Ascoltare la nostra anima, la nostra intelligenza emotiva e lasciarci<br />

trasportare dal battito del nostro cuore. Unico suono che la nostra anima ascolta<br />

incondizionatamente. La nostra mission è cancellare ogni tipo di discriminazione di genere.<br />

A settembre "L'uomo con la radio" lancerà un nuovo canale podcast dedicato proprio alle<br />

storie LGBTQIA+. Fabrizio Silvestri e Francesco Leoni, con ironia, allegria leggerezza,<br />

serietà, ascolteranno le storie di vita vissuta e non vissuta di chiunque voglia raccontarsi. VUOI<br />

RACCONTARE LA TUA STORIA SCRIVICI A:luomoconlaradiogliindecisi@gmail.com<br />

Ora iscriviti al canale senza essere indeciso. Ricorda il genere va oltre la biologia, di una<br />

contenitore vuote nessuno sa ce farci... Prima o poi lo butta perchè occupa spazio. Impariamo<br />

ad ascoltare il cuore delle persone.<br />

Per entrare in contatto con Gli Indecisi Inquadra QR CODE INSTAGRAM.<br />

VUOI RACCONTARE LA TUA STORIA SCRIVICI A:<br />

luomoconlaradiogliindecisi@gmail.com


KILLERS OF THE<br />

FLOWER MOON


Killers of the Flower Moon, il nuovo attesissimo film del premio Oscar® Martin Scorsese basato sul libro di<br />

David Grann, racconta una storia vera che si svolge negli anni '20 in Oklahoma.<br />

La trama del film ruota attorno a una serie di omicidi che colpiscono la tribù indiana Osage, una delle più ricche<br />

del mondo grazie alle risorse petrolifere presenti nelle loro terre. Gli omicidi attirano l'attenzione dell'FBI, che<br />

invia l'agente Tom White ad indagare sul caso. Un cast stellare con i premi Oscar® Robert De Niro e Leonardo<br />

DiCaprio per un crime epico basato su una storia vera: una sequenza di omicidi brutali, e misteriosi, nota con il<br />

nome di “regno del terrore”, che insanguinarono la nazione Osage negli anni ’20. Fra i protagonisti anche il<br />

candidato all'Oscar® Jesse Plemons, Lily Gladstone e Brendan Fraser, vincitore agli Academy Award 2023 per<br />

The Whale.<br />

All’inizio del XX secolo la scoperta del petrolio trasformò l’esistenza degli Osage che diventarono da un giorno<br />

all’altro immensamente ricchi. L’improvviso benessere di questi nativi americani attirò l’interesse dei bianchi<br />

che iniziarono a manipolare, estorcere e sottrarre con l’inganno i beni degli Osage fino a ricorrere all’omicidio.<br />

Killers of the Flower Moon è una storia d’amore e tradimento in un intrigo avvincente per la scoperta della<br />

verità. Il film segna la sesta collaborazione tra Scorsese e DiCaprio, che hanno lavorato insieme in film di<br />

successo come "Gangs of New York" e "The Wolf of Wall Street". Questa volta, però, il regista si avventura in<br />

un genere diverso, abbandonando il suo solito stile di gangster movie per esplorare un periodo storico poco<br />

conosciuto.<br />

Il film è stato oggetto di grande attesa da parte dei fan di Scorsese e Di Caprio, che sono ansiosi di vedere<br />

come il regista darà vita a questa storia drammatica e coinvolgente. Scorsese è noto per la sua abilità nel<br />

creare atmosfere intense e personaggi complessi, e molti si aspettano che "Killer of the Flower Moon" non<br />

faccia eccezione.<br />

"Killer of the Flower Moon" è uno dei film più attesi degli ultimi anni e si prevede che possa essere un altro<br />

successo per Scorsese e il suo cast stellare. Non vediamo l'ora di poterlo vedere sul grande schermo il 19<br />

ottobre con 01 Distribution, in contemporanea con l’uscita mondiale per immergerci in questa storia avvincente<br />

e piena di suspense.


Charles Monroe Schulz (Minneapolis, 1922 ‒ Santa Rosa, 2000)


Dal sito Cooming soon, Carola Proto, lancia una domanda che fa saltare sulle poltrone gli appassionati di<br />

Schulz.<br />

Charles Monroe Schulz è stato autore di fumetti statunitense (Minneapolis 1922 - Santa Rosa, California, 2000),<br />

di padre tedesco. Dopo aver studiato disegno per corrispondenza, partecipò alla seconda guerra mondiale in<br />

Francia e in Germania. Nel 1950 una sua striscia comica, Li'l Folks, fu acquistata dall'United Feature Syndicate<br />

e pubblicata col titolo di Peanuts, raggiungendo presto una straordinaria notorietà (in Italia grazie soprattutto<br />

alla rivista Linus). Da allora Schulz produsse ininterrottamente una delle più deliziose saghe umoristiche della<br />

storia del fumetto, centrata sulle vicende di un gruppo di bambini (Linus, Charlie Brown, Lucy, ecc.) e del cane<br />

bracchetto umanizzato Snoopy, dei quali l'autore evidenziò, con estrema finezza e con una grafica essenziale<br />

ma efficacissima, le sfaccettature psicologiche pur all'interno di caratteri tipici che ne fecero delle vere e proprie<br />

maschere. Ai cinque film con protagonisti Snoopy, Charlie Brown e i loro amici potrebbe aggiungersene un<br />

sesto. Lo dice il figlio di Charles M. Scultz, creatore del celeberrimo fumetto.<br />

Sono passati quasi 10 anni dal primo film sui Peanuts dopo la morte del loro creatore Charles M. Schulz, che si<br />

intitolava Snoopy & Friends - Il Film dei Peanuts. Craig Schulz, figlio di Charles, oggi, intravede la possibilità di<br />

una nuova avventura cinematografica di Charlie Brown, Sally, Piperita Patty e dell'uccellino Woodstock.<br />

E’ stato lui stesso a dichiararlo nel corso di un'intervista a Screenrant e possiamo quindi cominciare ad<br />

aspettare felici, anche perché pochi personaggi ci fanno ridere come Snoopy.<br />

Alla domanda: I Peanuts saranno protagonisti di un nuovo film?Craig Schulz ha risposto così: a proposito di un<br />

eventuale futuro film sui fumetti dei Peanuts: Potrei rispondere alla sua domanda, ma poi dovrei ucciderla. Non<br />

mi sento di escludere niente, esploriamo costantemente le più svariate idee e tematiche nella nostra serie Le<br />

avventure di Snoopy, che ha parlato dell'ambiente, dell'amore per gli insegnanti, della Festa della Mamma e del<br />

modo in cui tutte queste cose condizionano la vita delle persone. Sono temi appassionanti da affrontare e,<br />

come sapete, l'universo dei Peanuts è sconfinato.


Sylvester Stallone


Jason Statham


JOIKA


L'estate sta finendo e un anno se ne va… diceva<br />

una famosa canzone dei Righeira, con settembre si<br />

ritorna alla vita quotidiana ma i ricordi delle passate<br />

vacanze non lasciano i nostri pensieri. Allora che<br />

fare? Immergiamo il nostro pensiero in un viaggio<br />

mentale dove le ferie non finiscono mai.<br />

Durante un viaggio on the road alla scoperta del<br />

Portogallo e della sua cultura millenaria, non può<br />

mancare una sosta a Coimbra, prima capitale<br />

portoghese depositaria di tradizioni, storia e<br />

leggende. In posizione dominante sul Rio Mondego,<br />

Coimbra è una città animata e ricca di storia. Nel<br />

Medioevo capitale del Portogallo per più di un<br />

secolo e sede della migliore e più antica università<br />

del paese, ha un centro storico compatto e molto<br />

suggestivo, risalente al dominio dei mori, con<br />

viottoli acciottolati e un’imponente cattedrale.<br />

Durante le serate autunnali, è bello fare una<br />

passeggiata per le strade della città vecchia,<br />

quando tra i muri in pietra echeggiano le note<br />

metalliche della guitarra portoghese e le voci<br />

profonde dei cantanti di fado. La presenza della<br />

comunità studentesca aggiunge un tocco di vivacità<br />

politica alla città. Molti i punti di interesse artisticoculturale,<br />

sicuramente il primo è l’università fondata<br />

nel XIII secolo, che l’UNESCO ha inserito nella lista<br />

del Patrimonio mondiale insieme a Rua da Sofia e<br />

alla parte alta della città<br />

Da visitare: il Museo di Storia Naturale e quello delle<br />

Scienze. Il Convento Santa Clara a Nova Coimbra. La<br />

Cattedrale Vecchia con uno stile gotico-romanico tra i più<br />

belli del Paese è uno dei gioielli più preziosi della cittàIl<br />

Giardino Botanico, situato nel cuore del centro storico,<br />

presenta un’ampia varietà di piante rare, fiori e alberi<br />

provenienti da diverse parti del mondo, dove è possibile<br />

passeggiare tra vialetti, fontane e il profumo dei fiori e<br />

visitare le aree più interessanti come la Sierra Grande,<br />

con piante tropicali, l’Angolo tropicale con le palme, la<br />

Stufa Fredda, con piante adatte ai climi umidi, e il<br />

Boschetto di Bambù.<br />

Dedicare una serata all’insegna della musica fado è una<br />

cosa quasi obbligatoria se si decide di fare un viaggio in<br />

Portogallo e, in particolare, se si decide di visitare<br />

Coimbra. Riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio<br />

intangibile dell’umanità, la musica popolare fado è<br />

generalmente seguita da un trio composto dalla voce<br />

(che dialoga con la guitarra portuguesa) accompagnata<br />

dalla viola do fado e dal cavaquinho. Si tratta di un ritmo<br />

melodico, tonale e ripetitivo capace di incantare per ore.<br />

Non si può lasciare l’affascinante città portoghese senza<br />

prima aver assaporato i suoi piatti tradizionali. Vi<br />

consiglio di provare a casa due dei più famosi piatti<br />

portoghesi seguendo le mie ricette:


TuttoBallo<br />

ARROZ DE PATO<br />

INGREDIENTI PER 6 P.<br />

1 ANATRA DI CIRCA 2,5 KG<br />

250 GR DI “CHOURI” O ALTRA SALSICCIA PICCANTE<br />

250 GR DI RISO CAROLINO<br />

100 GR DI LARDO<br />

150 GR DI PROSCIUTTO CRUDO<br />

1 CIPOLLA BIANCA<br />

1 CAROTA<br />

50 GR DI BURRO<br />

1 LT DI ACQUA<br />

ALCUNI GRANELLI DI PEPE<br />

PROCEDIMENTO<br />

Mettere l’acqua a bollire e salare. Unire il pepe in grani, le interiora dell’anatra, la cipolla, la carota, il lardo ed il<br />

prosciutto. Portare ad ebollizione sgrassando continuamente e fare cuocere per un’ora circa. A questo punto<br />

aggiungere l’anatra e cuocere per un’altra ora e ½ controllando la cottura.<br />

Scolare l’anatra dal brodo e fare intiepidire. Disossare in piccolissimi pezzi e riporre in un recipiente di terracotta.<br />

Sgrassare il brodo ed eliminare le carni e le verdure.<br />

In una casseruola fare scaldare il burro, unire il riso e lasciarlo leggermente tostare, unire il brodo ricoprendo il<br />

riso senza mai mescolare, lasciando che il riso assorba il brodo. Quando il riso risulterà cotto, versarlo nel<br />

recipiente di terracotta con i pezzi di anatra e mescolare il tutto. Sulla superficie disporre il prosciutto, il lardo e la<br />

salsiccia (questi ultimi due saltati in padella con poco burro) tagliati in piccoli pezzi e cospargere con qualche<br />

fiocco di burro. Passare in forno per 10/15 minuti a forno caldo 180° C. servire il riso ben caldo.


TuttoBallo<br />

AREIJOAS A’ BULHAO PATO<br />

INGREDIENTI PER 4 P.<br />

2 KG DI VONGOLE<br />

80 ML DI VINO BIANCO<br />

3 SPICCHI DI AGLIO<br />

1 PEPERONCINO<br />

CORIANDOLO<br />

SALE, PEPE BIANCO<br />

OLIO EVO<br />

PROCEDIMENTO<br />

Preparare la sfoglia impastando insieme tutti gli ingredienti. Fare riposare in frigorifero per 40 minuti. Preparare<br />

nel mentre la farcia, lavorando la ricotta con lo zucchero, le uova, lo zafferano, la scorza degli agrumi grattugiata e<br />

la vaniglia (se l’impasto dovesse risultare troppo umido aggiungere 2 cucchiai di farina).<br />

Stendere sottile la sfoglia a 1 mm di spessore e con un coppapasta tondo ricavare dei dischetti di 4 cm di<br />

diametro. Riempire al centro con la farcia alla ricotta, bagnare il bordo con acqua e sovrapporre un altro disco di<br />

pasta, pizzicare con le dita per evitare che si aprano in cottura.<br />

Posizionare gli spardos su una teglia foderata di carta forno e infornare a forno già caldo a 150° C per 10/15<br />

minuti fino a quando saranno ben dorati.<br />

Ritirare dal forno e fare raffreddare. Spolverare di zucchero a velo o condirli con il miele.


Meravigliosa scoperta: è quanto evoca la nuova immagine della 60^ Mostra Nazionale del Tartufo Bianco di<br />

Sant’Angelo in Vado, pronta a diffondere l’inconfondibile profumo di oro bianco pregiato nell’autunno dai colori<br />

intensi dell’Alta Valle del Metauro, nell’anno che compie un traguardo storico, il sessantesimo anniversario. La<br />

scoperta diventa il tema centrale di questa edizione, intesa come conoscenza legata al mondo del tartufo e alla<br />

gratificazione di vivere una esperienza esaltante, nella quale il patrimonio culturale e l’ambiente integro diventano<br />

alcune delle tematiche che stimoleranno il dibattito e coinvolgeranno le giovani generazioni. Cultura, arte e ambiente<br />

sono strettamente connessi alla storia di Sant’Angelo in Vado, sede della Domus del Mito del I secolo d.C., uno dei<br />

più importanti siti archeologici di epoca romana nelle Marche e del Centro Sperimentale di Tartuficoltura, il centro di<br />

ricerca all’avanguardia più importante d’Italia per lo studio e l’applicazione di tecniche di tartuficoltura, che produce<br />

ogni anno migliaia di piantine tartufigene. Dal 7 al 22 ottobre e domenica 29 con la fiera merceologica, saranno sette<br />

giornate dense di iniziative per celebrare il Tartufo Bianco, simbolo di questa terra, grazie a un percorso che<br />

attraversa il centro storico della cittadina.<br />

La 60^ Mostra Nazionale del Tartufo Bianco di Sant’Angelo in Vado ha una sua formula di successo che integra alle<br />

eccellenze enogastronomiche del territorio, le visite esperienziali, la cultura, lo spettacolo e gli approfondimenti. Il<br />

fulcro dell’evento è piazza Umberto I, la piazza dedicata al commercio del prezioso Tartufo Bianco e palcoscenico di<br />

talk, premiazioni e spettacoli. Da qui si snoda il percorso del gusto verso Corso Garibaldi che accoglie lo spazio<br />

espositivo con il meglio della produzione tipica locale e la gastronomia, grazie alla proposta di numerosi ristoranti,<br />

stuzzicherie e le cantine storiche. Nelle splendide sale affrescate di Palazzo Mercuri, in pieno centro, l’arte si<br />

coniuga all’alta cucina attraverso performance a cura di celebri cuochi, che invitano a eventi unici con allestimenti<br />

dedicati, degustazioni e musica per un’esperienza totalmente sensoriale ed immersiva. Non solo gastronomia, ma<br />

anche spettacoli, concerti, mostre d’arte e di artigianato artistico in mostra con alcuni manufatti esemplari, risultato<br />

di un lavoro scrupoloso e pieno di passione. Tra i Premi assegnati, torna anche in questa edizione il Tartufo d’Oro,<br />

che negli anni è stato consegnato a personaggi conosciuti e tanto amati dal grande pubblico. Tra questi Pippo<br />

Baudo, Mogol, Red Canzian, Gianfranco Vissani, Marco Melandri, per esempio. Appuntamento imperdibile per gli<br />

appassionati delle due ruote, lo storico Motoraduno, in collaborazione con Moto Club ‘Tonino Benelli’, che richiama<br />

migliaia di motociclisti da tutta Italia e dall’estero. La Mostra è rivolta anche a famiglie e bambini con laboratori<br />

ludici, scuola di cucina, spazio lettura e spettacoli con artisti di strada.


L’autunno nelle Marche inaugura nel segno del tartufo bianco con la 58° Fiera Nazionale del Tartufo Bianco di<br />

Acqualagna, una delle principali fiere di settore in Italia dedicate a sua Maestà il Tartufo Bianco. Nei giorni 28. 29<br />

ottobre e 1, 4, 5, 11, 12 novembre 2023 torna l’appuntamento con la Kermesse dal sapore unico, quello del celebre<br />

Tuber Magnatum Pico e dai grandi numeri per un territorio che ha saputo distinguersi al mondo come distretto<br />

economico del prezioso fungo.<br />

Sette giornate intense durante le quali Acqualagna invita i visitatori a immergersi in una tradizione secolare e a<br />

vivere un’esperienza immersiva nel mondo del prelibato fungo ipogeo con un programma ricco di eccellenze. Star<br />

chef tv, celebri cuochi della cucina italiana, grandi nomi della cultura e dello spettacolo sono chiamati ad esaltare la<br />

bontà del Tartufo Bianco.<br />

Più di cinquanta eventi tra cooking show, presentazioni, incontri, talk show, premi, spettacoli, concerti, laboratori per<br />

famiglie e bambini, ricerca del tartufo e visite guidate.<br />

Una mappa del gusto che ha inizio da piazza Enrico Mattei, cuore pulsante della Fiera e centro del mercato del<br />

tartufo fresco e si snoda in un itinerario gustosissimo: il Ristotartufo dove gustare in cucina alcuni dei grandi classici<br />

della tradizione locale e ricette gourmet a base di tartufo bianco, il Salotto da Gustare con i riflettori accesi sulla<br />

cucina dei grandi chef che si esibiranno ai fornelli con ricette originali e buonissime, il Mercato del Gusto aperto alle<br />

tipicità locali e nazionali di eccellenze agroalimentari e di artigianato.<br />

Novità assoluta è Tartufo Awards, la Gara Nazionale delle Città del Tartufo, che si disputerà il 4 e il 5 ottobre tra le<br />

città italiane del tartufo in collaborazione con l’Associazione Nazionale Città del Tartufo, nata per promuovere la<br />

produzione, la commercializzazione e la promozione turistica del tartufo, eccellenza italiana. Due giorni di<br />

competizione per eleggere il vincitore nella sfida in cucina tra le principali città testimonial del tartufo in Italia e nel<br />

mondo.<br />

Inoltre, nasce Tartufo diVino, un grande spazio dedicato alle Doc e Docg del territorio, che non è solo degustazione,<br />

ma anche luogo di incontro tra produttori e pubblico di esperti, appassionati, giornalisti, influencer. Per gustare e<br />

scoprire i migliori abbinamenti con il tartufo bianco, ma anche conoscere le novità e le tendenze di mercato grazie a<br />

masterclass, laboratori e winecooking.<br />

La Fiera torna ad accogliere i bambini in uno spazio in cui sperimentare e appassionarsi al buon cibo. Con il<br />

laboratorio ludico Le Mani in Pasta – Scuola di cucina per bambini, curato da Antonio Bedini dell’Associazione<br />

Professionale Cuochi Italiani, i più piccoli si trasformano in grandi chef.<br />

Il mondo segreto del tartufo avvolge grandi e piccoli con la magia di secoli di storia e si<br />

rivela attraverso la passione di esperti guide tartufai e il fiuto eccezionale dei loro cani, pronti a guidare i visitatori in<br />

un’esperienza meravigliosa a stretto contatto con la natura. La<br />

cerca del tartufo, patrimonio immateriale Unesco, diventa un’avventura adatta alle famiglie con cui cimentarsi nella<br />

ricerca del prezioso tubero scoprendo i metodi di addestramento e le tecniche di raccolta. Al Parco della Repubblica,<br />

in pieno centro, in tutte le giornate di Fiera.<br />

In piazza Enrico Mattei, il Museo del Tartufo racconta in maniera unica l’universo del tartufo: un approccio<br />

plurisensoriale e fortemente interattivo trasforma le curiosità in vere e proprie esperienze grazie alle tecnologie<br />

digitali e alla realtà virtuale. È uno dei pochi musei ad occuparsi di tartufo a 360° e la connotazione di “Experience<br />

Museum” lo ha reso uno dei primi musei ad essersi proiettato nel futuro della cultura, trasformando in realtà<br />

concreta, comprensibile e a portata di mano un universo di tradizioni preziose – dalla storia alle leggende,<br />

dall’alchimia alla cucina.<br />

Chi visita Acqualagna per gustare la dolcezza e il sapore del tartufo ha la fortuna di trovarsi in un<br />

territorio ricco di importanti testimonianze storiche, memorie di un passato remoto ma ancora affascinante. Tappe<br />

fondamentali nella visita dei dintorni della Capitale del Tartufo sono l’abbazia di San Vincenzo, edificata nel IX<br />

secolo dai monaci benedettini, i resti monumentali dell’antica via Flaminia del III secolo a.C., la galleria nella roccia<br />

del 76 d.C. voluta dall’imperatore Vespasiano e la fortezza sul Candigliano, un lungo viadotto di età augustea, vicino<br />

la Riserva Naturale Gola del Furlo, un patrimonio di biodiversità unico. In centro: il Museo del Tartufo, la casa natale<br />

di Enrico Mattei, il Museo Antiquarium Pitinum Mergens.<br />

Il Camping Club Pesaro gestirà l’accoglienza dei turisti in camper nel punto adiacente la Fiera. L’area prevede la<br />

sosta custodita con utilizzo gratuito dell’annesso camper free, ingresso in Fiera, ingresso ridotto Museo del Tartufo,<br />

ingresso Museo Antiquarium Pitinum Mergens; ingresso Casa Natale di Enrico Mattei; visita Riserva Naturale Statale<br />

Gola del Furlo con bus navetta gratuito; sconto sull’acquisto di prodotti al tartufo; sconto del 10% presso il<br />

RistoTartufo. Menù al tartufo nero nello spazio della Pro Loco Acqualagna.


Con una piccola donazione puoi anche tu<br />

sostenere, promuovere e divulgare l'arte<br />

in ogni sua forma. Diventa mecenate<br />

dell'arte con l'associazione no profit<br />

"Stefano Francia <strong>EnjoyArt</strong>".<br />

ass.stefanofrancia@gmail.com<br />

+39 335 435168<br />

Puoi sostenerci anche tramite paypal<br />

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C/C: 1039059199<br />

www.stefanofrancia.com<br />

www.tuttoballo20.com


Anna Rota Milani è una mia cara amica e posso quindi sperare che mi perdoni un esordio piuttosto desueto,<br />

fondato sulla psicologia. Può sembrare strano, ma nella pittura di questa artista convivono nel profondo il modo di<br />

essere del piemontese (come definirlo? Pedemontanitas, alla latina?) come fattore ideologico e il modo di dipingere<br />

di Pieter Bruegel il Vecchio con la sua straordinaria capacità di arricchire le tele di infiniti particolari senza perdere<br />

mai il senso dell’insieme mostrando in tal modo straordinarie doti di sintesi. Nei paesaggi di Anna ci sono spiritualità<br />

e forza rappresentativa a dimostrazione del fatto che anche nell’arte figurativa si può penetrare in aree della<br />

memoria e del pensiero poste al di là dell’immediatamente visibile, elementi tutti resi coerenti e perfettamente<br />

bilanciati dalla padronanza di uno stile raffinato posto al servizio della rappresentazione. La pittrice restituisce quello<br />

che vede ma arricchito da una grandiosa fantasia capace di trasformare la pura figurazione in una visione del mondo<br />

che indugia tanto su mura e torri lambite dalla storia come sul fenomeno dello splendore della natura naturans, come<br />

avrebbe detto Gioacchino da Fiore. Per queste ragioni, anche quando Anna delinea i tratti del possente castello di<br />

Gabiano, un falso storico che lei restituisce alla storia, sembra che rappresenti un luogo esistente nel suo spirito e<br />

non nella realtà effettuale. Anna ignora tanto l’invenzione della fotografia che il semplicismo proprio<br />

all’impressionismo: va oltre, e ″costruisce″ i suoi paesaggi, che cita trasfigurandoli, che anima di vita interiore sì<br />

ch’essi paiono sorgere da una landa mitica nella quale gli stessi fiocchi di neve non sono realmente tali. E l’assoluta<br />

precisione del tocco sapientemente controllato non si oppone alla fluidità della resa, che ricorre alla scelta del<br />

colore, al tono del dettato, allo sfumato e alle ombre per immergere chi guarda nel senso del tempo.<br />

Qual è il paese cui Anna Rota Milani dedica tanto amore e tale sapienza artistica? Si tratta di Gabiano Monferrato,<br />

un paesino, un borgo, di circa mille abitanti in provincia di Alessandria. Mai protagonista, ma a lungo accarezzato<br />

dalla storia, Gabiano offre oggi varie ragioni d’interesse, in particolare con il suo imponente castello sulle cui mura<br />

più antiche sono sorte le albe e si sono spenti i tramonti di secoli pacifici e guerrieri.<br />

Anna Rota Milani, dedicati alla Gabiano moderna otto splendidi quadri, In primo luogo il ″Castello″, che con il suo<br />

rosso mattone emerge in prospettiva lunga al centro della scena, un ambiente nordico, spolverato di neve, una neve<br />

così soave che sembra di poterne distinguere fiocco da fiocco. In primo piano il lieve declivio che mena alla grande<br />

costruzione, inframmezzato dalle umili casupole che da sempre circondano la massa muraria dominante. Più oltre lo<br />

sguardo va a posarsi su brevi colli sei quali è facile immaginare i preziosi vitigni che hanno garantito la secolare<br />

prosperità del sito ad onta degli avversi giorni di guerra. L’immagine è suadente e reca con sé il fascino dell’aspro<br />

Settentrione, illustrato dal già ricordato Bruegel e dal romantico afflato di Caspar David Friedrich.<br />

In ″Colline bianche″ la pittrice rinnova<br />

l’incanto del mantello di neve che stende<br />

sulla brulla campagna una uniforme nota di<br />

colore. Anche dipingere la propria terra è<br />

un atto d’amore che si traduce da un lato<br />

in complessità della visione che sembra<br />

voler tutto comprendere, tutto possedere; e<br />

dall’altro in affettuosa delicatezza nel<br />

dedicarsi a tornire, ad accarezzare il<br />

particolare: il bianco distribuito più o meno<br />

densamente, il filo d’erba, gli sterpi, i sassi<br />

accumulati ai margini dei campi, un piccolo<br />

stagno, le case rustiche e le costruzioni<br />

rurali disperse nella campagna. In alto, un<br />

cielo corrusco limita la vastità del<br />

panorama e sembra promettere procella,<br />

un fattore che turba l’idillio agreste<br />

rievocato con mano ispirata da Anna.


″Il castello di Gabiano e i suoi vigneti″<br />

la pittrice offre una festevole visione estiva<br />

di Gabiano allontanando dalla vista e dal<br />

cuore le malinconie invernali, quando<br />

sembra che il tempo neghi il futuro. Il<br />

campo visivo è più ristretto rispetto alle<br />

precedenti, ma risulta più dinamico, quasi<br />

si trattasse di un fervore esistenziale e<br />

fremesse sotto le fitte fronde che<br />

accompagnano lo sguardo sino agli edifici<br />

dominanti, alti sulla breve ascesa, lieta per<br />

arboreo vigore di agreste vita. Non vi sono<br />

tracce di presenza umana, ma è facile<br />

immaginare uomini e donne alle diuturne<br />

fatiche intenti, come avrebbe cantato<br />

Giacomo Leopardi; e oltre a questi e a<br />

quelle bimbi allegramente festanti nelle<br />

aie, ancòra ignari del futuro.<br />

″Il respiro della natura″ è opera degna<br />

del più grande Bruegel e del più ispirato<br />

Camille Corot e potrebbe degnamente<br />

illustrare opere come il ″De rerum natura″<br />

di Tito Lucrezio Caro, le ″Bucoliche″ e le<br />

″Georgiche″ di Virgilio o le opere dei<br />

filosofi neoplatonici del Rinascimento con<br />

la loro certezza che nell’intimo della natura<br />

si celasse la stessa divinità.Dopo la<br />

visione terragna del quadro precedente,<br />

qui siano di fronte ad uno scorcio acqueo<br />

di rara e suasiva eleganza.<br />

″Lungo il Po″ richiama la tela precedente<br />

per lo stesso vigore rappresentativo e per<br />

la capacità di conferire un senso<br />

esistenziale, dinamico, ai particolari<br />

rappresentati. Nel primo lavoro si era di<br />

fronte ad una natura energicamente<br />

trionfante mentre in questo caso la pittrice<br />

presenta uno scorcio fluviale sul quale si è<br />

abbattuta la violenza di una piena. Ma il<br />

gruppo di fiori rossi fioriti al centro della<br />

scena indica che la forza della vita ha<br />

accampato i suoi diritti riportando il luogo<br />

al precedente splendore.


Con gli ultimi tre quadri la pittrice rende<br />

omaggio al Monferrato nel suo splendore<br />

estivo e nella quiete invernale. ″Monferrato<br />

2020″ coglie in piena luce la dolcezza dei colli<br />

che caratterizzano il territorio e par rievocare<br />

«i silenzi dell’effuso azzurro» di carducciana<br />

memoria. Un festone di fiori rosseggianti<br />

inquadra una vasta distesa che in lunga<br />

prospettiva abbraccia il fecondo territorio<br />

pedemontano ed esalta immoto una solitaria<br />

landa deserta di umane presenze ma<br />

rimodellato dal secolare lavoro di infinite<br />

generazioni. Si tratta di un lavoro di semplice e<br />

pura bellezza, che trasmette la gioia della<br />

contemplazione che può addirittura richiamare<br />

aspetti religiosi: basti pensare alla terra, alla<br />

luce, ai fiori come li intesero i padri della<br />

Chiesa.<br />

″Monferrato in bianco″ riporta ad una delle<br />

eccellenze della pittura di Anna, la neve che si<br />

distende da un fondo lievemente collinoso ad<br />

una dolce convalle nella quale si intuiscono<br />

piccoli abitati, modeste casette che con i loro<br />

rossi tetti conferiscono colore e quasi calore a<br />

questa romantica visione che si proietta sino<br />

ad incontrare il cupo arancio di un sole calante<br />

che illumina la scena con gli ultimi barbagli del<br />

giorno.″Bello″ è un aggettivo che i severi<br />

storici dell’arte ammoniscono di non usare mai<br />

in sede di critica d’arte perché non ha un<br />

oggettivo significato, ma spero tutti mi<br />

capiscano se lo uso in questa occasione.<br />

Senza equivoci, questo è intatti un bel quadro.<br />

″Once Upon a Time 2023″. Con ″C’era una<br />

volta″ siamo di fronte ad un’ordinata<br />

distribuzione del materiale pittorico che su<br />

quattro campiture successive, delineate dal<br />

basso in alti, richiama tutti gli elementi mostrati<br />

nei quadri predecenti con una inedita severità<br />

geometrica. In primo piano si trovano ordinati<br />

filari, in secondo una sequenza di due<br />

casupole e di tre alberi fioriti, in terza<br />

posizione una prorompente esplosione di<br />

verzura e infine, al vertice dell’ascesa, una<br />

prospettiva del castello. Un cielo blu foncé<br />

corona questa rivisitazione monferrina, così<br />

com’era un tempo.<br />

Gentile concessione dell’artista su testo di<br />

©Aldo Maria Pero,


cinema<br />

Assia Karaguiozova<br />

Sempre di altissimo livello le iniziative culturali promosse del Consolato Svizzero a Venezia.<br />

Dopo l’edizione primaverile, ritornano le finestre sul Cinema Svizzero in estate e in autunno.<br />

Da visitare, inoltre, ai Giardini della Biennale, il Padiglione della Svizzera che propone un confronto<br />

d’Arte e di Architettura di interessante riflessione.


SOSTENIBILITÀ NELLA NAVIGAZIONE<br />

Sulla via della ricerca in direzione SOSTENIBILITÀ gli studenti dell’Eco Sailing Laboratory<br />

dell’Università di Trieste, Facoltà di Ingegneria e di Architettura.<br />

Fibra di lino al posto della fibra di carbonio, la resina resta un componente sui cui lavorare - nel<br />

design dell’arredamento, come nella navigazione.<br />

Tuttavia, molto interessanti i risultati finora ottenuti, sia per quanto riguarda i materiali, sia per la<br />

performance delle imbarcazioni in acqua.


DON’T MISS THE LIGHT!<br />

Il Vetro Boemo all’Isola di San Giorgio Maggiore,<br />

Fondazione Giorgio Cini, alle STANZE DEL VETRO<br />

A cura di Caterina Tognon e di Sylva Petrová<br />

Catalogo SKIRA …<br />

Andate e respirate la LUCE!!!


LINO TAGLIAPIETRA<br />

NESSUNO COME LUI!<br />

Il Museo Ca’ Rezzonico, riaperto da poco a Venezia,<br />

offre la possibilità all’ampio pubblico di immergersi in<br />

una piccola oasi di colore e di tridimensionalità del<br />

Maestro, per eccellenza, Lino Tagliapietra.<br />

Chi di tecniche della lavorazione del VETRO se ne<br />

intende, può stare ore davanti alle Opere e riflettere<br />

sulla complessità di tali esecuzioni. Chi della materia<br />

ne sa apprezzare solo la bellezza, potrà godere del<br />

connubio perfetto tra forme e colori, riflessi, intrecci.<br />

L’EQUILIBRIO che regge, come in sospensione,<br />

strutture e fiato.


Aperte le nuove Sale degli Autoritratti alle<br />

Gallerie degli Uffizi. Spicca il pensiero<br />

all’avanguardia, con classe e percettibile<br />

senso della misura, del Direttore Eike Schmidt.<br />

La selezione di opere, ponderata, ma affatto scontata,<br />

trascina lo spettatore in un terreno non semplice da<br />

mantenere attiva l’attenzione. Tuttavia, la modalità<br />

strategica e dal giusto respiro dell’esposizione,<br />

permette di percorrere con interesse il concentrato di<br />

quadri e di sculture di talenti che nei secoli si sono<br />

raccontati attraverso la percezione di sé.


Firenze: dopo il talento YAN PEI-MING, dal 7<br />

Ottobre - ANISH KAPOOR. Palazzo Strozzi<br />

si è, più e meno recentemente, prestato ad<br />

ospitare e a far vivere nella propria sede<br />

nomi importanti e opere imponenti.<br />

Da Koons a Cattelan, da Donatello<br />

all’installazione luminosa di Elíasson, per il<br />

visitatore, oltre all’esposizione in corso in sé,<br />

si apre, con coinvolgimento, lo scenario di un<br />

dialogo dinamico tra spazio protagonista e<br />

creazioni che ne prendono il dominio.


'Il Tempo delle Radici'<br />

di Ester Palma svela<br />

come i legami familiari<br />

possono risolvere<br />

vecchi e nuovi drammi<br />

Una figlia perduta e ritrovata, l’odio implacabile di una donna tradita e<br />

umiliata, la forza invincibile dell’amore: nel nuovo, appassionante<br />

episodio della saga di “Wunderbar”, Robert e Susanna devono<br />

affrontare nuove prove e difficoltà e misurarsi, ora più che mai,con<br />

l’oscuro passato di lui per tentare di scioglierne, una volta e per tutte, i<br />

nodi che ancora pesano sulle loro vite<br />

Nel contesto avvincente del romanzo "Il Tempo delle Radici" di Ester<br />

Palma, le vite di Robert e Susanna si intrecciano in un dramma<br />

familiare che mette alla prova il loro legame. La narrazione si sviluppa<br />

attorno a un intricato intreccio di segreti sepolti nel passato, svelando<br />

verità sconvolgenti e relazioni complesse.<br />

La storia si apre con la tragica notizia della morte dell'ingegner<br />

Giovanni Vander, il padre di Robert, in circostanze misteriose a<br />

Berlino. Da qui, il lettore è guidato attraverso un percorso<br />

emozionante in cui il protagonista deve affrontare il suo passato<br />

tormentato e il peso dei segreti che ha custodito. La figura di Robert si<br />

evolve, poiché scopre di essere il padre della piccola Angelika, la cui<br />

presenza genera un conflitto interiore tra il desiderio di preservare la<br />

propria libertà e l'obbligo di assumersi la responsabilità paterna.<br />

L'autrice getta luce sulle dinamiche umane e familiari, esplorando il<br />

concetto di perdono e di riscatto personale. Il rapporto tra Robert e<br />

Susanna viene messo a dura prova, soprattutto quando il passato<br />

oscuro di Robert rischia di separarli. L'odio implacabile della<br />

principessa Christine von Hesberg, che ha segnato in passato la vita<br />

di Robert, si ripresenta come un ostacolo determinante che minaccia<br />

di distruggere tutto ciò che hanno costruito insieme.<br />

"Il Tempo delle Radici" è un tassello avvincente nella saga di<br />

"Wunderbar" (per Le Trame di Circe), in cui i personaggi si trovano a<br />

dover affrontare nuove sfide, esplorare profonde emozioni e cercare la<br />

via per la redenzione. Un labirinto di emozioni e segreti che offre ai<br />

lettori un'esperienza coinvolgente che pone l'accento sulla forza<br />

dell'amore e dei legami familiari nel superare le avversità.<br />

Ester Palma è una giornalista del “Corriere della Sera”, autrice di testi<br />

teatrali e sceneggiature televisive. E’ stata, per alcuni anni,<br />

commentatrice di cronaca in varie trasmissioni di Rai1. Per Le Trame<br />

di Circe Edizioni, è autrice della tetralogia di romanzi “Wunderbar”.<br />

Dalla quarta di copertina<br />

Una figlia perduta e ritrovata, l’odio implacabile di una donna tradita e<br />

umiliata, il desiderio di sciogliere i legami col passato. E la forza<br />

invincibile di un amore, quello di Robin e Susanna, già conosciuto ne<br />

Il Disertore e La Notte alta, primi due volumi della saga Wunderbar di<br />

Ester Palma.<br />

Il nuovo, appassionante atto della storia pone fra i temi centrali<br />

l’indissolubilità dei legami familiari, il “faccia a faccia” con i ricordi e le<br />

radici, fra luce e oscurità, di Robin, “il disertore” tedesco nel Secondo<br />

conflitto mondiale, col suo passato di ombre e atrocità: e con la sua<br />

malia dolce e oggi più adulta.<br />

Tra i personaggi già noti ai lettori e altri che entrano in scena con la<br />

sapiente narrazione di Ester Palma, Il tempo delle radici contiene<br />

anche un approfondito prologo dei titoli precedenti. E lascia ancora col<br />

fiato sospeso, in bilico fra rancori antichi, possibilità di riscatto sempre<br />

luminose e un intreccio che continua a avvincere.<br />

Maria Consiglia Izzo<br />

consiglia.izzo@gmail.com<br />

www.vanityher.com<br />

www.gnamgnamstyle.it<br />

FB: Maria Consiglia Izzo<br />

TWITTER: @ConsigliaIzzo


BOULE DE NEIGE - ETTORE FERRINI<br />

“Dentro di me c’è un ventenne che si chiede cosa cazzo sia<br />

successo”. Cosa si può scrivere di un libro che, nel retro copertina, ha<br />

questa frase?<br />

Che il Ferrini ha perfettamente ragione! Confessiamolo, abbiamo tutti<br />

un ventenne dentro di noi che non capisce come il tempo possa<br />

essere passato così in fretta, il nostro corpo, la nostra vita, le nostre<br />

aspettative sono cambiate, ma la nostra anima è rimasta ferma ai<br />

vent’anni, a quel periodo magico in cui sognare era d’obbligo e tutto<br />

era possibile. Sarebbe bello tornare a vivere quella magica atmosfera,<br />

e credetemi, oggi lo possiamo fare buttandoci a capofitto nella lettura<br />

di questo poetico, ironico e nostalgico libro.<br />

E io mi sono immersa in questa lettura un pomeriggio piovoso di<br />

Luglio, sicura di vivere una bella storia, ma mai e poi mai mi sarei<br />

aspettata di ritrovarmi con gli occhi umidi e la voglia di assaporare<br />

nuovamente un Boero.<br />

La trama è semplice ma coinvolgente, Diego e Monica sono i<br />

protagonisti raccontati dalla voce“super partes” dell’autore.<br />

Diego non ha nessuna voglia di mettere su famiglia, convive con un<br />

mal di testa cronico, è sempre in bolletta, ma quel poco che ha se lo<br />

fa bastare, vive la vita alla giornata e ha un sogno, quello di aprire un<br />

bowling. La sua vita scorre così, fino a quando, dopo la morte di suo<br />

padre, viene aperto il testamento.<br />

Suo padre ha lasciato tutti i suoi averi a un ipotetico nipote che ancora non esiste. Questo evento sarà l’inizio di una<br />

concatenazione di situazioni che, in maniera inaspettata,stravolgerà la vita del nostro protagonista e dei suoi cari.<br />

Diego è un uomo semplice e complesso nello stesso momento, nessuno, nemmeno lui stesso, riesce a scrutare in<br />

tutte le pieghe della sua anima.<br />

Ben descritto e caratterizzato è un personaggio con il quale il lettore riesce ad empatizzare, grazie anche a una<br />

narrazione ironica e descrittiva. Tanti altri personaggi gravitano intorno alla storia, tutti funzionali al racconto, ben<br />

caratterizzati e inseriti nel contesto così da dare spessore alla trama. La lettura è scorrevole, lo stile è diretto ma<br />

costellato di ironica malinconia, a dire il vero la malinconia forse, ce l’aggiunge il lettore, che vorrebbe rivivere<br />

quegl’anni.<br />

Descrizioni e dialoghi si alternano in maniera precisa e impeccabile, dando ritmo alla storia e profondità ai<br />

personaggi.<br />

Ambientazione perfetta, sembra di rivivere serate in macchina ad ascoltare cassette duplicate. Si riesce a sentire<br />

sulla lingua il sapore del Boero, del Rider e della Guinnes con la pallina dentro.<br />

E che dire delle mille citazioni di film e gruppi musicali dell’epoca?<br />

Colpo di scena nel finale che lascia il lettore con un sorriso agrodolce.<br />

Insomma, un libro giusto per tutti coloro che vogliono fare un salto nel passato, a quei mitici anni 80/90 che ci hanno<br />

fatto sognare, ma che ci hanno reso anche quelli che siamo oggi.<br />

Da leggere bevendo birra e masticando cioccolato per stimolare la serotonina, altrimenti gli occhi vi lacrimeranno<br />

sicuramente.<br />

Consigliatissimo a tutti, ma proprio a tutti: c’è sempre bisogno di un libro così!<br />

SONIA LIPPI<br />

GITARRANDO BLOG


“Ti ameranno”, nuovo libro di<br />

Meg Howrey<br />

““Ti ameranno”, nuovo libro di Meg Howrey, racconta una storia di tradimento, arte e ambizione, ambientata nel<br />

mondo del balletto, a New York durante la crisi dell’AIDS degli anni ’80 e nella Los Angeles di oggi – Su ilLibraio.it<br />

un estratto, che comincia così: “Nessuno vuole che diventi una ballerina…”<br />

Il sogno dell’adolescente Carlisle Martin è quello di diventare una ballerina professionista, proprio come sua<br />

madre. Confinata in Ohio, vede suo padre Robert poche settimane l’anno, solo quando visita New York e il<br />

Greenwich Village, dove l’uomo vive col suo nuovo compagno, James. È proprio James, uomo brillante ma<br />

problematico, a trasmettere a Carlisle tutto ciò che ha di più caro nella vita: la letteratura, la musica e, sopra ogni<br />

cosa, la danza.<br />

Quello che Carlisle vorrebbe più di tutto però è essere invitata a rimanere con loro, però non solo questo non<br />

accade, ma qualcosa crea fra padre e figlia una frattura profonda e insanabile.<br />

Quasi venti anni dopo, quando Carlisle è una donna adulta che ha rinunciato al suo sogno per diventare invece<br />

una coreografa, riceve una telefonata che la costringe a rivivere quell’estate in cui il suo rapporto con il padre fino<br />

allora così adorato si è spezzato e le permette di vedere con occhi nuovi come la propria giovinezza abbia<br />

influenzato la persona che è diventata.<br />

Divisa tra il risentimento e l’amore, Carlisle dovrà dunque prendere una difficile decisione e scegliere se<br />

perdonare Robert per averla esclusa dalla vita sua e di James o rimanere nella bolla di lontananza e risentimento<br />

verso il padre e tutto ciò che poteva essere e non è stato.<br />

Quale è il prezzo del perdono, dell’ambizione e dell’amore? È la domanda al centro di Ti ameranno (Atlantide,<br />

traduzione di Clara Nubile), l’ultimo romanzo di Meg Howrey. L’autrice, ex ballerina classica, ha firmato romanzi<br />

come The Wanderers, The Cranes Dance e Blind Sighte, ed è co-autrice dei bestseller City of Dark Magic e City<br />

of Lost Dreams, pubblicati con lo pseudonimo di Magnus Flyte.<br />

FONTE : ILLIBRAIO.IT


I contenuti della 41 giornata Internazionale dedicata alla Danza<br />

ora sono disponibile su tutte le piattaforme digitali con una serie podcast e una<br />

compilation prodotta dalla Pomodoro Alwyas Studio.<br />

L'Associazione Stefano Francia <strong>EnjoyArt</strong> ha organizzato l'evento "Dillo Alla Danza 2023" in occasione della<br />

giornata internazionale della danza. Per chi non ha potuto partecipare all'evento, l'associazione offre la<br />

possibilità di ascoltare il podcast "Dillo Alla Danza 2023" su tutte le piattaforme digitali.<br />

Il podcast è composto da 12 episodi e permette di ascoltare gli interventi dei relatori che hanno partecipato<br />

al convegno "Resilienza Arte Terapia". Tra i relatori ci sono Silvia Ragni, psicoterapeuta e musico-terapeuta,<br />

Antonio Desiderio, artist manager di danzatori e cantanti lirici, Mimmo Muolo, giornalista e vaticanista,<br />

Andrea Piscitelli, life and sport mental coach, Federico Ruiz, direttore artistico "Vuoti d' Aria", Monica Nigro,<br />

insegnante di danza, Tamara Candiracci, insegnante certificata di Medicina del Movimento, Lea Lagonigro,<br />

responsabile culturale e curatrice artistica, Alessandra Torregiani, ballerina e scrittrice, e Rino Jupiter,<br />

astrologo RAI.<br />

La chiusura del convegno è avvenuta con Stefano Bontempi e Fabrizio Silvestri che hanno presentato il<br />

"Museum Dance Experience", per continuare a festeggiare la danza.


Inoltre, l'associazione ha pubblicato per il terzo anno consecutivo la compilation "Dillo Alla Danza 2023" dal<br />

titolo "Verano De Danza". Si tratta di 8 brani strumentali latino-americani per ballare sulla spiaggia con gli<br />

amici. La compilation è disponibile su tutti i digital store. Curata da Fabrizio Silvestri con la collaborazione<br />

della casa discografica Always Pomodoro Studio<br />

“VERANO DE DANZA” permette all’ascoltatore di scoprire la danza e la creatività per portare ​benessere nella<br />

propria vita!<br />

Dillo alla danza -Verano de danza 2023<br />

Track:<br />

1.Caliente (Bachata)<br />

2.Dijiste que me amabas (Cumbia)<br />

3.Luna Blu (Rumba)<br />

4.Pasión latina (Kizomba)<br />

5.Por Siempre (Kizomba)<br />

6.Regocijo (Kizomba)<br />

7.Tik Tok Reggaeton (Reggaeton)<br />

8.Verano Loco (Cha Cha Cha)<br />

Link per scaricare la compilation:<br />

Spotify:<br />

https://open.spotify.com/album/1XrCHCxOJU5fedUdyAGXrT?<br />

referral=labelaffiliate&utm_source=1011lwUHWbmz&utm_medium=Indie_Amuse&utm_campaign=labelaffiliate<br />

Deezer:<br />

https://www.deezer.com/it/album/453798975<br />

Apple Music<br />

https://music.apple.com/us/album/verano-de-danza-2023-instrumental-versions/1692760891<br />

Youtube Music:<br />

https://music.youtube.com/playlist?list=OLAK5uy_kuSGnPdyGHv5jJ18IVQDttIInxQV9Olns<br />

Amazon Music<br />

https://www.amazon.it/dp/B0C86BRQJH/ref=sr_1_1?<br />

__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&crid=2O8XTKHZUWLVZ&keywords=Verano+De<br />

+Danza+fabrizio+silvestri&qid=1688456215&s=dmusic&sprefix=verano+de+danza+fabrizio+silvestri%2Cdigita<br />

l-music%2C96&sr=1-1


FELICITAZIONI!<br />

CCCP - FEDELI ALLA LINEA 1984 – 2024<br />

Mostra e Box De Lux numerato in edizione limitata<br />

con doppio vinile, CD, libretto di 20 pagine,<br />

spillette da collezione, cartoline con immagini<br />

di<br />

inedite e i nuovi ritratti scattati da Guido Harari<br />

Luca Fochetti<br />

per festeggiare i 40 anni della band più<br />

interessante della storia del punk.


Sono passati quarant’anni dagli esordi di quella che è poi diventata<br />

storia. Da allora si continua a scrivere di CCCP - Fedeli alla Linea, le<br />

loro canzoni sono state reinterpretate e dilatate nei modi più<br />

disparati e negli scenari più impensati, sono usciti documentari e<br />

film, libri, tesi universitarie, installazioni e mostre. Un paio di<br />

generazioni si sono succedute e ancora, come allora “Non studio<br />

non lavoro non guardo la TV non vado al cinema non faccio sport” e<br />

“Produci, Consuma, Crepa” continuano ad essere slogan per chi si<br />

affaccia stentatamente al mondo.<br />

CCCP - Fedeli alla Linea, reggiani di nascita anagrafica, concepiti a<br />

Berlino, rinati al mondo nell’Emilia Paranoica degli anni ‘80, caduti<br />

assieme al Muro alla fine di quel decennio, i CCCP - Fedeli alla<br />

Linea si sono imposti come un fenomeno che ben lontano<br />

dall’esaurirsi in quegli anni dimenticati è restato capace di ritrovare<br />

continuamente la propria attualità grazie a intuizioni che ancora oggi<br />

sono di riferimento per una moltitudine di appassionati.<br />

I CCCP - Fedeli alla Linea (Giovanni Lindo Ferretti, Massimo<br />

Zamboni, Annarella Giudici, Danilo Fatur) a 40 anni dall’uscita del<br />

loro primo EP “Ortodossia”, riaprono i cassetti di un archivio collettivo<br />

fatto di immagini, suoni, testi, abiti, scenografie ed esperienze per far<br />

rivivere al visitatore quei momenti che hanno segnato la loro<br />

esistenza e che continuano a creare nessi culturali tra epoche e<br />

luoghi opposti.<br />

La mostra, che sottolineerà la forza dirompente dei testi e l’aura<br />

quasi mitologica che circonda il gruppo, ne ripercorrerà l’intera storia.<br />

Una storia che ha intercettato alcuni tra i nomi più caratterizzanti<br />

degli anni ’80, da Pier Vittorio Tondelli a Luigi Ghirri a Amanda Lear.<br />

Un percorso che attraverso il rigore caotico dei CCCP - Fedeli alla<br />

Linea porterà il visitatore a scoprire i dischi pubblicati dal gruppo, la<br />

gestazione di ognuno di essi, il racconto del mondo che li circondava<br />

e a cui si sono ispirati e poi gli universi generati attraverso i suoni, i<br />

testi, gli abiti e le performance create. Il racconto cronologico lascerà<br />

anche spazio a ambientazioni immersive atte a ricostruire, attraverso<br />

installazioni sonore, video, parole e immagini, l’attualità dell’essere<br />

CCCP, le esperienze quotidiane delle varie fasi creative, le<br />

sperimentazioni e i concerti.<br />

Partendo da Reggio Emilia, la mostra proietterà il visitatore in uno<br />

spazio umano illimitato, collegando di volta in volta Berlino est e<br />

ovest, l’Europa delle frontiere, Beirut, il mondo arabo, URSS e paesi<br />

satelliti, la Cina, Hong Kong, la Mongolia, Kabul, Palestina, Israele,<br />

Mosca, Leningrado e trasformando vorticosamente quei luoghi in<br />

periferie e centri di un unico impero mentale. Il progetto allestitivo è<br />

curato da Stefania Vasques e si arricchisce dei contributi artistici di<br />

Arthur Duff, Roberto Pugliese, Stefano Roveda e Luca Prandini; il<br />

light design sarà firmato da Pasquale Mari. La mostra è realizzata<br />

grazie ai Fondi europei della Regione Emilia-Romagna.<br />

Un viaggio che potrà essere percorso anche attraverso i 18 brani<br />

contenuti nel box deluxe “FELICITAZIONI! CCCP - Fedeli alla linea.<br />

1984 - 2024”.<br />

Questa sarà la prima di una serie di pubblicazioni discografiche a<br />

cura di Universal Music, insieme ai CCCP - Fedeli alla linea, che<br />

celebreranno i 40 anni di storia della band.<br />

Il libro-catalogo “Felicitazioni! CCCP - Fedeli alla linea. 1984 - 2024”<br />

a cura di Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Annarella<br />

Giudici, Danilo Fatur, per Interno4 edizioni sarà disponibile dal 12<br />

ottobre al bookshop dei Chiostri di San Pietro e in tutte le librerie<br />

d’Italia. Ben 460 pagine a colori in cui si potrà ripercorre l’esperienza<br />

della mostra attraverso la riproduzione delle grafiche, le fotografie, i<br />

testi e le immagini originali che hanno accompagnato la storia del<br />

gruppo.<br />

Inoltre, sabato 21 ottobre i CCCP - Fedeli alla Linea saranno al<br />

Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia per il “Gran Gala<br />

Punkettone di parole e immagini” (evento sold out). Si racconteranno<br />

al pubblico con Daria Bignardi e Andrea Scanzi. Regia di Fabio<br />

Cherstich.


Titolo di una canzone oppure un suggerimento che Cristina Scuccia lancia per l’arrivo dell’autunno?<br />

Di certo sappiamo che è un canto di libertà che incoraggia a seguire il proprio cuore senza aver paura<br />

di percorrere strade diverse perché queste a volte possono portare a scoprire una nuova felicità.<br />

Su questo argomento l’ex naufraga dell’isola dei famosi numero 17 e prossima concorrente del<br />

GF2023/24, ne sa una più del diavolo. Molte volte ha dato prova di essere una donna caparbia e decisa<br />

a cercare la propria felicità, a costo di stravolgere la sua vita come ha fatto…<br />

Suora cantante, attrice di musical e personaggio tv.<br />

Cristina Scuccia con questo brano “LA FELICITÀ È UNA DIREZIONE” da il titolo al nuovo EP, una<br />

canzone che l’artista Siciliana, anno 1988, interpreta anche in spagnolo e inglese.<br />

Un disco che consacra l’ex suora nel mainstream discografico internazionale.<br />

La canzone è accompagnata da un video, visibile su youtube, che diventa manifesto della nuova<br />

canzone di Cristina Scuccia: un forte senso di voglia di vivere che qui viene in particolar modo messo<br />

in risalto dalle coreografie ideate da Francesco Spizzirri ed eseguite, oltre che da Cristina, dallo<br />

stesso Francesco insieme a Luca Chimenti.


“Biglietto d'ingresso nella mia mente”<br />

Migliore Amico - GEEPSITY<br />

“Migliore amico” è un brano Pop Rap con un testo molto<br />

intimo ed una melodia più spensierata, con toni malinconici<br />

ma anche di rivalsa e speranza.<br />

Spiega l’artista a proposito del brano: “Questo brano è molto<br />

importante per me, ha un testo molto personale e parla di<br />

temi come l’ansia o la perdita di una persona cara, cose che<br />

tutti provano o hanno provato durante la loro vita, ma parla<br />

anche di temi più personali che possono aiutare ad entrare<br />

un po’ nel mio mondo, una sorta di biglietto d'ingresso nella<br />

mia mente, infatti l'ho scelto come singolo, proprio per questi<br />

motivi”.<br />

Il visual video di “Migliore amico” è un loop in stile cartoon<br />

un po' malinconico, che raffigura l’alter-ego animato di<br />

Geepsity mentre cammina pensieroso per una strada che<br />

sembra non finire mai. I colori, co-protagonisti del video,<br />

hanno un significato simbolico che riflette il mood del brano<br />

e, così accesi e irrealistici per un contesto urbano,<br />

rappresentano l’interiorità dell’artista, immerso nel proprio<br />

mondo e nei propri pensieri.<br />

CHI È GEEPSITY?<br />

Sulla carta d’identità dell’artista si legge:<br />

Gianmarco Fregnani nato nel 2000 a Forlì.<br />

Fin da piccolo sviluppa una grande passione<br />

per la musica e inizia a studiare sassofono.<br />

Capisce in fretta che la sua vera passione è<br />

la scrittura, influenzato anche dal Rap e dalla<br />

cultura Hip-Hop a cui è molto interessato, ma<br />

anche dal Pop e generi meno datati come<br />

l'Antipop e l'Hyperpop. A 21 anni decide di<br />

provare a pubblicare qualche singolo<br />

indipendente alla ricerca di uno stile<br />

personale, ed attualmente sta lavorando ad<br />

un primo EP ufficiale con Kimura.<br />

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Seguendo la scia di Un cinema, ultimo singolo che ha tracciato le nuove coordinate del suo percorso musicale,<br />

Masamasa torna con un nuovo pezzo dal groove irresistibile, frutto di un lavoro congiunto con lo stesso vincente<br />

team ormai collaudato e formato da Davide Quarracino alla scrittura e da Marco Maiole alla produzione.<br />

Una seconda pelle naviga sonorità mediterranee, sostenute da sintetizzatori tipicamente Disco e dal sapore<br />

nostalgico. Il brano, un racconto estivo caldo e sensuale, è avvolto da un’atmosfera malinconica: momenti<br />

marcatamente funky si mescolano a parti parlate à la Pino D’Angiò, che rivelano l’intenzione più ironica e<br />

sfacciata del cantautore casertano. Una seconda pelle è un brano carnale e scanzonato: non la tipica canzone<br />

d’amore, né la classica hit estiva, ma un gioco serale sensuale, leggero e spensierato, tra un viaggio in moto, un<br />

vestito rosso e una cena al lungomare. “Una seconda pelle è una canzone per un’amante estiva”, racconta<br />

Masamasa. “Il brano è molto rap perché quando parlo di argomenti sensuali o carnali lo sento molto più centrato<br />

del canto più classico. Ho scritto il ritornello con Davide Quarracino dopo una delle serate più epiche della<br />

scorsa estate.” Il sound trascinante, che viaggia su una linea di basso funk a cura di Marco Maiole, e le melodie<br />

Italo Pop di Masamasa, restituiscono un brano fresco che racconta una versione alternativa dell’estate<br />

all’italiana: non solo sole, sabbia e ghiaccioli al limone sulla spiaggia, ma anche “il traffico bloccato di Agosto”, le<br />

cene sul lungomare affollato e gli amori di una notte, che “potrei dire ti amo / ma poi perde gusto”. Grazie alla<br />

scrittura schietta e incisiva di Masamasa, Una seconda pelle ci trasporta in un luogo senza tempo, in un vortice<br />

vintage che strizza l’occhio ad un sound funk partenopeo.<br />

La cover a cura di Vittorio Cioffi cattura perfettamente le vibes nostalgiche del brano, con una decappottabile<br />

d’epoca di un vibrante azzurro, posizionata al centro dell’asfalto incandescente, su cui Masamasa è steso come<br />

a prendere il sole. L’artwork si ricollega e prosegue il racconto visivo del singolo precedente, Un cinema,<br />

sottolineando la continuità del percorso intrapreso da Masamasa, che culminerà nell’album di prossima uscita.


BRIGHT MAGUS<br />

Un quintetto strumentale che nasce sotto l’ascendente<br />

del metafisico periodo elettrico di Miles Davis<br />

Giovanni Calella e Leziero Rescigno condividono da sempre una passione viscerale e magica per Miles.<br />

Spesso hanno immaginato di concepire musica ispirata al suo periodo più eclettico e psichedelico, quello delle<br />

registrazioni per la Columbia dal 1969 al 1972.<br />

Album come “In a Silent Way”, “Bitches Brew”, “A tribute to Jack Johnson”, “On the corner”, “Big Fun” li hanno<br />

fatti immergere in uno degli esperimenti più affascinanti che Davis abbia generato nella sua lunga e prolifica<br />

carriera. Parliamo di musica difficilmente inquadrabile in un genere, in questi capolavori si respira la<br />

contemporaneità di quel periodo storico, si ridefiniscono i confini tra le contaminazioni, si allarga lo spettro<br />

visibile in un sound multicolore. Jazz elettrico, Funk, Psichedelia, Rock, Afrobeat, Ambient, trascinano in<br />

qualcosa di assolutamente inedito, misterioso e a volte furioso. Appena un anno fa Giovanni e Leziero si sono<br />

fatti coraggio e hanno dato il via al reclutamento dei musicisti che dovevano avere la giusta attitude e<br />

conoscenza. Il chitarrista Alberto Turra è stato il primo ad essere interessato al progetto, poi sono arrivati<br />

Mauro Tre Pianista/Tastierista e Gianni Sansone alla Tromba. Tutti sedotti da Miles e innamorati di quel<br />

periodo magico. Dopo alcune session di improvvisazione radicale, i cinque musicisti si sono resi conto che<br />

certe suggestioni sonore sono arrivate senza particolari difficoltà, tutti conoscevano la materia prima e si sono<br />

divertiti a rimescolarla liberamente, mantenendo intatte le loro personali caratteristiche espressive e creative.<br />

Prima di realizzare il primo album "Jungle Corner", la band ha fatto qualche live per amalgamare l'insieme<br />

delle idee venute fuori durante le impro registrate da Tullio Treffiletti nell'home studio del trombettista (poi<br />

battezzato Selim Studio).<br />

BRIGHT MAGUS “Long legs”<br />

Primo singolo dei Bright Magus è una sorta di<br />

marcia parossistica, e l’ispirazione davisiana è<br />

riferita ad un Miles più recente, quello di “You’re<br />

under arrest”, riportata però alle ritmiche ossessive<br />

di Dark Magus che si stemperano in un half-tempo<br />

più dove il parossismo si fa più drammatico e<br />

affidato alle successioni cromatiche degli accordi.<br />

“Jungle Corner”, in uscita in autunno, è un album in<br />

cui jazz, funk, rock, avant e psichedelia si fondono<br />

in un sound fluido guidato e spinto dalle cinque<br />

eccezionali personalità che interagiscono tra<br />

improvvisazione e scritture originali dentro e fuori<br />

l’estetica di tale nume tutelare.<br />

Bright Magus LINE UP:<br />

Mauro Tre: Piano Rhodes, Organo<br />

Alberto Turra: Chitarra Elettrica<br />

Gianni Sansone: Tromba, Percussioni<br />

Giovanni Calella: Basso Elettrico, MS20<br />

Leziero Rescigno: Batteria, Percussioni


di Sandro Mallamaci<br />

Per chi non vedeva l'ora di andare in vacanza e staccare dalla routine<br />

quotidiana, sognando giornate assolate in spiaggia e bagni al mare o in<br />

piscina, quest'anno ha trovato ad attenderlo una stagione particolarmente<br />

infuocata.<br />

E l'aggettivo non è usato a caso!<br />

Un po' dappertutto le temperature sono salite oltre i limiti massimi normali<br />

causando disagi e problemi più o meno seri.<br />

Qui dalle nostre parti (ricordo a chi legge che il sottoscritto vive nella punta<br />

estrema dello stivale) i mesi estivi appena trascorsi sono stati<br />

eccezionalmente roventi.<br />

Per la nostra posizione geografica noi siamo da sempre abituati ad affrontare<br />

i disagi del caldo e per questo siamo perfettamente attrezzati: noi abbiamo<br />

uno stupendo mare ed una magnifica montagna.<br />

Si può scegliere di raggiungere le diverse mete in tempi brevissimi da<br />

qualunque punto ci si trovi.<br />

Ogni anno, però, dobbiamo fare i conti con il rischio (potremmo dire certezza)<br />

degli incendi.<br />

Non è inusuale assistere al continuo ammaraggio dei Canadair che dall'alba<br />

al tramonto solcano i cieli facendo la spola tra il mare e la montagna per<br />

spegnere i rovi che spontaneamente o dolosamente si propagano, alimentati<br />

anche dal vento molto frequente in queste zone.<br />

Anche questo è uno "spettacolo" che questa terra offre al temerario turista<br />

che decide di scendere dal profondo Nord.<br />

Tutto molto pittoresco e interessante se non fosse per i gravi danni<br />

all'ambiente, all'economia e alle persone che tutto questo provoca con<br />

cadenza regolare ogni santa estate.<br />

Quest'anno ci ha rimesso la pelle anche più di qualche persona.<br />

Per non parlare dei frutti della natura di questa parte di territorio offre: uva,<br />

fichi, ulivi agrumi, in alcune zone particolarmente colpite, sono andati<br />

letteralmente in fumo e fiamme.<br />

Siamo abitanti di una terra da sempre abituati a dover combattere la vita.<br />

Niente qui è semplice, ma per questo tutto ha un sapore particolare.<br />

Sarò di parte ma, secondo me, questa terra, con i suoi pregi e i suoi difetti, è<br />

da vivere almeno una volta nella vita. Ottima da scoprire anche in autunno.<br />

Benvenuti in Calabria!


Silva Magica_strada alpina Nockalm©Stabentheiner_KW


Silva Magika©Stabentheiner_KW<br />

La Carinzia, ha scelto saggiamente e strategicamente di investire in favore dell’accessibilità e della qualità di<br />

vita per tutti i carinziani e per i turisti in visita nel sud dell’Austria. Nell’ambito del progetto “Esperienza nella<br />

natura per TUTTI”, in Carinzia sono state create esperienze naturalistiche prive di barriere, che offrono la<br />

possibilità a persone con e senza disabilità di visitare luoghi meravigliosi nella natura pieni di pace e<br />

serenità. Laghi verde smeraldo, boschi profumati, prati morbidi, panorami di grande respiro che danno<br />

energia: il paesaggio meridionale della Carinzia garantisce relax e avventura e senza dubbio<br />

un'indimenticabile evasione dalla vita quotidiana. Per rendere accessibili a tutti questi luoghi meravigliosi,<br />

sono state create 10 strutture che permettono a chiunque di raggiungere posti speciali in aree protette<br />

selezionate e di vivere la natura con tutti i sensi.<br />

Queste strutture spaziano dai percorsi avventura sul Lago Weissensee e nel Parco della Biosfera dei<br />

Nockberge, a un sentiero geo-didattico sulla Strada alpina di Villach, a punti di accesso al lago privi di<br />

barriere e al il “monte delle scimmie” (Affenberg), che è stata la prima meta turistica certificata in Carinzia.<br />

Tutti offrono escursioni facili e rilassanti o visite a siti naturali speciali. 9 di queste strutture hanno già<br />

ricevuto il sigillo dell'Associazione federale austriaca per persone con disabilità (ÖZIV) e l’ultima si<br />

aggiungerà nel corso del <strong>2023.</strong> Inoltre, in queste località vengono proposti programmi di avventura che<br />

offrono una panoramica delle aree protette e che evitano le lunghe distanze, concentrandosi sulle<br />

caratteristiche del luogo e sui particolari lungo il percorso.<br />

Come base per un'esperienza di vacanza unica per tutti, nelle vicinanze dei percorsi accessibili si trovano gli<br />

hotel e i ristoranti privi di barriere architettoniche, certificati secondo i criteri ÖZIV (l’Associazione federale<br />

austriaca per persone con disabilità). Tutte le strutture naturalistiche prive di barriere, i programmi offerti, gli<br />

hotel e i ristoranti certificati sono indicati sul sito https://www.carinzia.at/servizio/carinzia-senza-barriere/.<br />

©Stabentheiner_KW


P A D O V A<br />

Val bene un fine settimana Onirico<br />

Nella navata dell’ex chiesa di Sant’Agnese di Padova la Fondazione<br />

Alberto Peruzzo presenta un’installazione audiovisiva che rielabora in<br />

suono e immagini le testimonianze oniriche delle Banche dei Sogni delle<br />

Università di Bologna e Santa Cruz California<br />

Onirica


TuttoBallo<br />

Padova è conosciuta come "la città dei tre senza",<br />

da il Caffè senza porte (Caffè Pedrocchi, aperto 24<br />

ore al giorno in passato), il Prato senz'erba (Prato<br />

della Valle), il Santo senza nome (Basilica di<br />

Sant'Antonio, conosciuta dai padovani come "il<br />

Santo").<br />

La storia di questa città veneta risale all'epoca<br />

romana, Padova è una città ricca di fascino e ha<br />

molto da offrire ai visitatori. La sua storia inizia nel II<br />

secolo a.C., quando fu fondata dai Romani come<br />

una colonia. Durante il periodo romano, la città<br />

prosperò come centro commerciale e culturale.<br />

Padova divenne anche un importante centro di studi,<br />

con la presenza di una delle prime università<br />

d'Europa, fondata nel 1222. Durante il Medioevo, fu<br />

una città ricca e potente, con una forte tradizione<br />

artistica e culturale. Numerosi edifici e monumenti<br />

risalgono a questo periodo, come la Cappella degli<br />

Scrovegni, una delle più importanti opere d'arte del<br />

XIV secolo, con affreschi di Giotto. Un'altra<br />

attrazione storica di Padova è la Basilica di<br />

Sant'Antonio, uno dei principali luoghi di<br />

pellegrinaggio cattolico in Italia. La basilica è famosa<br />

per la sua architettura gotica e per le reliquie di<br />

Sant'Antonio, che attirano visitatori da tutto il mondo.<br />

Padova è anche conosciuta per i suoi giardini e<br />

parchi, come il Parco Regionale dei Colli Euganei,<br />

una zona collinare ricca di natura e sentieri<br />

panoramici. La città è attraversata da canali e fiumi,<br />

che la rendono un luogo pittoresco e affascinante da<br />

esplorare. La città è famosa anche per la sua<br />

cucina, con specialità locali come i bigoli (una pasta<br />

fresca) e il baccalà alla padovana (un piatto a base<br />

di merluzzo). Padova offre anche una vivace scena<br />

culturale, con numerosi teatri, musei e gallerie d'arte.<br />

Una di queste è la Fondazione Alberto Peruzzo che<br />

a settembre la sede espositiva dell’ex Chiesa di<br />

Sant’Agnese con una mostra che vede protagonista<br />

fuse*, studio artistico multidisciplinare che fonda la<br />

sua ricerca estetica sull’uso espressivo di tecnologie<br />

digitali, con l'obiettivo di interpretare la complessità<br />

dei fenomeni umani, sociali e naturali. Fulcro della<br />

mostra, l’opera audiovisiva Onirica2023 che esplora<br />

la dimensione dei sogni, interpretando la capacità<br />

creativa della mente umana durante il sonno.<br />

L’installazione abiterà l’intera navata dell’ex chiesa<br />

attraverso un sistema di proiezioni e audio diffusi:<br />

un’esperienza immersiva e polifonica che, grazie<br />

all’utilizzo di algoritmi di apprendimento automatico<br />

capaci di tradurre in immagini contenuti testuali,<br />

riunisce le visioni notturne in un flusso continuo di<br />

immagini in movimento, mettendo in luce riflessioni<br />

inedite sul rapporto tra essere umano e macchina,<br />

tra strumento e creatore.<br />

Grazie alla collaborazione con le Banche dei Sogni<br />

dell’Università di Bologna e dell’Università della<br />

California Santa Cruz, è nata la possibilità di<br />

trasformare i dati in elementi narrativi, i racconti in<br />

visioni, elaborando un progetto che mette in<br />

relazione metodo scientifico e fluidità creativa<br />

dell’attività onirica.<br />

Il progetto inoltre fornisce, elementi molto attuali di<br />

riflessione sulle modalità di collaborazione tra uomo<br />

creativo e intelligenza artificiale, in un’ottica<br />

sinergica e non sostitutiva, in un ambito molto<br />

“umano” e difficilmente incasellabile come quello<br />

della narrazione dei sogni.<br />

Basilica-Sant’Antonio da Padova


TuttoBallo<br />

dove le mattine e le notti sono speciali<br />

Special Nights e Special Morning sono due contenitori di iniziative per vivere al<br />

meglio un week end in questa valle delle Dolomiti, Patrimonio UNESCO.<br />

SPECIAL NIGHTS in Dolomites Val Gardena<br />

Flying Aperitivo<br />

Aperitivo in quota sulla seggiovia Mont Sëura, con partenza da Monte Pana, scivolando lentamente verso le imponenti<br />

rocce del Sassolungo. Un “Hugo” o un “Veneziano”, per esempio, accompagnati da deliziosi antipasti e specialità<br />

altoatesine per coronare la giornata e vivere un momento davvero speciale. – www.montepana.it<br />

Il rosseggiare delle vette - Escursione al tramonto al Sëurasas<br />

Partendo nel tardo pomeriggio dal parcheggio Cristauta, si cammina attraverso magici boschi fino ad arrivare al<br />

Sëurasas, dove la luce del sole al tramonto avvolge il paesaggio in un’atmosfera particolare. Su questo terrazzo<br />

panoramico viene servito un gustoso aperitivo per poi ammirare sullo spuntone roccioso gli ultimi raggi del sole.<br />

Yoga al chiaro di luna al Dantercëpies<br />

Le Dolomiti offrono un ambiente stimolante per entrare in un profondo legame tra corpo, mente e natura. Dantercëpies<br />

è un luogo di bellezza mistica che, con il suo spettacolare scenario montano, i prati, i boschi e i massi rocciosi, forma<br />

la cornice ideale per raggiungere la propria tranquillità interiore. Praticando yoga alla sera in questo luogo energetico,<br />

si possono vivere momenti magici insieme all’esperta insegnante di yoga Linda. Sotto la luna piena, avvolti da un cielo<br />

stellato scintillante, si sentono i diversi elementi della natura.


TuttoBallo<br />

SPECIAL MORNINGS in Dolomites Val Gardena<br />

Escursione all’alba al Resciesa con colazione in baita<br />

Quando in mezzo alle montagne i primi raggi di sole baciano le vette delle Dolomiti, tutto il paesaggio nel Parco<br />

Naturale Puez-Odle s’illumina e la natura si risveglia. È così che nasce un nuovo giorno. L’escursione si conclude con<br />

una ricca colazione in baita.<br />

Escursione all‘alba sulla Gran Cir nel Parco Naturale – svegliarsi con un sorriso (ogni sabato)<br />

Si parte la mattina presto in taxi dall’ufficio “Active & Events” di Selva di Val Gardena, per raggiungere poco dopo il<br />

Passo Gardena. Accompagnati dalle guide alpine “Gardena Guides” si parte per la Gran Cir per assistere a un’alba<br />

d’alta montagna in tutta la sua bellezza.<br />

Escursione all’alba allo Steviola nel Parco Naturale – svegliarsi con un sorriso (ogni mercoledì)<br />

Quando in mezzo alle montagne i primi raggi di sole baciano le vette delle Dolomiti si gode fino in fondo della vista<br />

panoramica sull’infinita vastità di questo fantastico mondo alpino.<br />

Alla ricerca di tracce faunistiche – osservare la fauna con Roman (ogni giovedì)<br />

In Val Gardena esistono ancora aree in cui si possono osservare gli animali di montagna da vicino. Una guida esperta,<br />

nel Parco Naturale Puez-Odle, accompagna gli ospiti e offre tante informazioni sulla flora e sulla fauna dolomitica.<br />

Early Birds Flight<br />

I piloti del Team Paragliding Tandem Gardenafly volano dal 1986, cioè dalla nascita del parapendio in Italia e sono<br />

quindi i veri pionieri di questo tipo di disciplina. L’attività proposta è un volo la mattina presto per godere del silenzio e<br />

del fresco dell’alba, sorvolando le magnifiche vette delle Dolomiti, per un’esperienza unica che rimarrà impressa nella<br />

memoria. www.paragliding-flights-dolomites.com<br />

Silent Mountain Flight<br />

Adrenalina pura con il parapendio a oltre 2000 metri, per provare una magnifica sensazione di vera libertà e godersi il<br />

panorama dall’alto. Le Dolomiti, infatti, non si esplorano solo a piedi o in bici ma si possono ammirare soprattutto<br />

dall’alto, alla scoperta delle cime frastagliate e dei pascoli alpini dalla prospettiva privilegiata di un uccello. Gli 8 piloti<br />

gardenesi del team Fly2 fanno provare la sensazione unica di toccare il cielo con un dito, in tutta sicurezza su di un<br />

parapendio biposto. www.fly2.info


TuttoBallo<br />

Dieta e attività fisica<br />

Dopo le vacanze estive spesso si ritorna a casa con<br />

qualche chilo in più. Cosa è accaduto? Certamente il<br />

cambio alimentare, anche per chi normalmente è attento<br />

a ciò che mangia, porta ad accumulare un po’ di grasso<br />

in eccesso, ma spesso questa non è la sola causa<br />

dell’aumento di peso. In realtà i chili in più sono spesso<br />

dovuti a gonfiore addominale, ritenzione idrica ed<br />

accumulo di tossine, derivanti proprio da comportamenti<br />

alimentari scorretti, tipici di quando ci si concede<br />

qualche “peccato di gola”. Ecco allora che, oltre a<br />

praticare attività fisica e dormire a sufficienza, emerge<br />

l’importanza di depurarsi, attraverso un’alimentazione<br />

che ci faccia tornare rapidamente in forma e pieni di<br />

energia, recuperando equilibrio e leggerezza<br />

fondamentali per affrontare il cambio di stagione e la<br />

ripresa dell’attività lavorativa.<br />

Come attuare dunque una dieta detox dopo le vacanze<br />

estive? Una dieta per essere depurativa e<br />

detossificante, deve permettere una rapida eliminazione<br />

delle tossine e ridurre al minimo l’introduzione di nuove.<br />

I consigli che qui riportiamo sono adatti a persone sane<br />

ossia, che non hanno nessun tipo di patologia. Per<br />

soggetti affetti da patologie varie (diabete, ipertensione,<br />

problemi cardiologici ect…), suggeriamo vivamente di<br />

consultare un medico specialista in modo che possa<br />

formulare una dieta specifica in base alla patologia.<br />

NO AL DIGIUNO<br />

Prima di tutto, è bene precisare che “per disintossicarsi<br />

non è necessario alcun digiuno, anzi. Stare a digiuno<br />

può solo affaticare un organismo che è già stato messo<br />

a dura prova dagli eccessi delle vacanze”. Ciò di cui il<br />

nostro corpo ha bisogno è, quindi, una dieta equilibrata<br />

e bilanciata, che apporti tutti i nutrienti di cui ha bisogno.<br />

Vediamo quindi cosa dobbiamo fare.<br />

RIDURRE L’INTROITO PROTEICO<br />

Al fine di sostenere la funzionalità renale, è necessario<br />

ridurre l’introito proteico: le scorie azotate che derivano<br />

dal metabolismo epatico vengono, infatti, eliminate dai<br />

reni. Fra le fonti proteiche, l’intervistata consiglia di<br />

“prediligere quelle vegetali, derivanti principalmente dai<br />

legumi, ma anche da alcuni cereali, in primis l’avena<br />

Certamente è consigliato per un certo periodo di<br />

tempo eliminare la carne, e questo non solo per<br />

l’apporto proteico che ne deriva, ma anche e<br />

soprattutto perché “si tratta dell’alimento a maggiore<br />

contenuto di tossine”. In tal senso, una dieta detox<br />

priva di carne, come abbiamo visto anche parlando di<br />

dieta per steatosi epatica, aiuta enormemente anche il<br />

fegato, che è l’organo principale deputato appunto allo<br />

smaltimento delle tossine stesse. “Via libera invece al<br />

pesce, prediligendo sempre quello azzurro, ricco di<br />

omega 3, di piccola taglia e di stagione, ed anche alle<br />

uova, pur non eccedendo naturalmente nelle quantità”.<br />

LIMITARE LATTICINI E GRASSI SATURI<br />

“Nella dieta detox post vacanze, latte e derivati<br />

andrebbero limitati, magari sostituendoli con prodotti<br />

alternativi, come il latte vegetale, molto più leggero da<br />

metabolizzare”. Inoltre, se vogliamo far lavorare bene il<br />

fegato, senza appesantirlo, eliminare alcool, caffè e<br />

bevande gassate per un certo periodo di tempo, risulta<br />

molto utile.<br />

Sempre per sostenere la funzionalità epatica, vanno<br />

assolutamente evitati tutti i cibi pronti e confezionati e,<br />

in generale, tutto ciò che contiene grassi saturi e trans.<br />

E per l’intestino?<br />

ACQUA E FIBRE<br />

Un buon apporto di fibre aiuta certamente la<br />

funzionalità dell’intestino, per cui il mio consiglio è di<br />

basare la dieta detox su verdura e cereali, questi ultimi<br />

rigorosamente integrali, in quanto più leggeri e più<br />

nutritivi dei corrispondenti raffinati. Altro consiglio è<br />

senz’altro quello di bere molta acqua (anche fino a tre<br />

litri al giorno), al fine di eliminare liquidi in eccesso e,<br />

con questi, anche le tossine accumulate. Bene anche<br />

le tisane depurative e disintossicanti, così come il tè<br />

verde, da bere rigorosamente senza zucchero.<br />

IL RUOLO FONDAMENTALE DI FRUTTA E<br />

VERDURA DI STAGIONE<br />

I migliori alleati nella dieta detox al rientro dalle<br />

vacanze restano sempre frutta e verdura. Si tratta<br />

infatti di alimenti che racchiudono in sé un elevato<br />

potere depurativo e detossificante, in quanto ricchi di


TuttoBallo<br />

numerose sostanze benefiche per il nostro organismo,<br />

come antiossidanti, vitamine e minerali. Ma quali frutti<br />

ed ortaggi è meglio consumare a fine estate? La<br />

nutrizionista chiarisce che “tutta la frutta e la verdura<br />

apportano enormi benefici all’organismo, ma il consiglio<br />

resta sempre quello di consumare alimenti freschi,<br />

quindi prediligere frutta e verdura di stagione”.<br />

Trattandosi di fine estate, settembre offre ancora<br />

qualche prodotto tipicamente estivo, proponendo però<br />

già un anticipo di autunno, con alcuni frutti ed ortaggi<br />

tipici di questa stagione: “in generale, diciamo che la<br />

frutta è più utile a favorire la diuresi e sostenere quindi<br />

la funzionalità renale, mentre le verdure sono più<br />

finalizzate al sostegno epatico; entrambe, naturalmente,<br />

aiutano l’intestino nel suo processo detossificante”.<br />

L’UVA PER FAVORIRE LA DIURESI<br />

Partiamo dalla frutta. Settembre è certamente il mese<br />

dell’uva, un frutto dai molti effetti benefici che sembra<br />

proprio venirci d’aiuto dopo gli eccessi alimentari delle<br />

vacanze estive. Grazie al suo buon quantitativo di acqua<br />

e al bassissimo contenuto di sodio, infatti, favorisce la<br />

diuresi, svolgendo pertanto una vera e propria azione<br />

depurativa per l’organismo. “Gli antiossidanti e le<br />

vitamine A e C contenuti nell’uva hanno inoltre la<br />

capacità di rendere più solubili le tossine che si<br />

accumulano nel fegato, aiutando pertanto quest’organo<br />

a liberarsene più facilmente tramite le feci”. Ma non è<br />

tutto: l’uva sembra essere un vero e proprio alleato per<br />

la disintossicazione del corpo in quanto stimola l’attività<br />

di tutti e tre gli organi deputati all’eliminazione delle<br />

tossine, quindi fegato, reni ed intestino, agendo quindi<br />

contemporaneamente su più fronti. In tal senso, anche<br />

la secrezione biliare viene favorita. “Per tali motivi –<br />

specifica la dottoressa – unicamente a scopo depurativo<br />

e detossificante, viene spesso consigliato il consumo<br />

quotidiano di uva per circa una settimana, in modo tale<br />

da favorire l’eliminazione di scorie e tossine. Tuttavia,<br />

occorre fare attenzione al consumo eccessivo di questo<br />

frutto, poiché è uno dei più zuccherini”.<br />

I BROCCOLI SPAZZINI DELLE CELLULE<br />

E le verdure? “Per quanto riguarda le verdure, è bene<br />

prediligere il consumo di ortaggi a foglia verde, quali<br />

insalate di ogni tipo e tutti quelli appartenenti alla famiglia<br />

delle crucifere (o brassicacee), vale a dire cavoli, cavoletti<br />

e broccoli”. In tal senso seguire la stagionalità è molto<br />

importante in quanto nel mese di settembre la natura ci<br />

offre, oltre alle insalate già presenti durante il periodo<br />

estivo, i primi broccoli e vari tipi di cavoli, quali il cavolo<br />

verza ed il cavolo cappuccio. In particolare, la<br />

nutrizionista sottolinea come i broccoli esercitino “una<br />

vera e propria azione disintossicante sul fegato, in quanto<br />

i composti dello zolfo che contengono, responsabili del<br />

sapore leggermente amaro, agiscono da veri e propri<br />

spazzini delle cellule epatiche”.<br />

LE CAROTE ANTIOSSIDANTI<br />

Delle proprietà delle carote, depurative e antiossidanti, vi<br />

avevamo parlato qualche tempo fa. Nella dieta detox<br />

l’intervistata consiglia in particolare il consumo di quelle di<br />

campo, molto nutrienti, che si raccolgono alla fine della<br />

stagione estiva. Questi ortaggi contengono beta<br />

carotene, ad elevato potere antiossidante: è bene però<br />

consumarle crude in quanto la biodisponibilità del<br />

betacarotene, ovvero la sua capacità di passare<br />

dall’alimento al nostro organismo, è facilitata dalla<br />

presenza di grassi. Il consiglio è, quindi, quello di<br />

“mangiarle crude condite con olio evo, utile anche per<br />

beneficiare dell’apporto di vitamina C che, altrimenti,<br />

andrebbe persa con la cottura”. In tal senso è ottimo<br />

anche il succo o centrifugato di carote, che mantiene tutte<br />

le proprietà nutritive e aumenta la biodisponibilità del<br />

betacarotene.<br />

Scoperto come attuare una dieta detox con la frutta e<br />

verdura di stagione a settembre, non ci rimane che<br />

chiedere alla dottoressa di consigliarci un menù<br />

giornaliero.<br />

LA PERA CONTRO I LIQUIDI IN ECCESSO<br />

Anche la pera, frutto disponibile tutto l’anno, ma tipico<br />

del mese di settembre, offre mille benefici e risulta<br />

particolarmente indicata per depurare e detossificare<br />

l’organismo in questo periodo dell’anno. “La pera infatti<br />

è un frutto molto ricco di potassio che, essendo<br />

responsabile della diuresi, favorisce l’eliminazione dei<br />

liquidi in eccesso e, con essi, le tossine accumulate”. Da<br />

non dimenticare poi che la pera contiene moltissima<br />

acqua (quasi il 90%) che la rende ulteriormente diuretica<br />

e comunque anche poco calorica. Infine, il contenuto di<br />

fibre aiuta a mantenersi sazi, portando a mangiare di<br />

meno, e favorisce la regolarità intestinale, eliminando le<br />

scorie e risolvendo i problemi di gonfiore addominale.<br />

LE MORE PER ELIMINARE LE TOSSINE<br />

Infine le more, frutto tipico del periodo estivo avanzato e<br />

che abbiamo ancora a disposizione per tutto il mese di<br />

settembre. Oltre al contenuto di antiossidanti, come tutti<br />

i frutti rossi, la mora favorisce ancora una volta la diuresi<br />

con conseguente depurazione dell’organismo dalle<br />

sostanze di scarto e dalle tossine, grazie al contenuto di<br />

potassio.


Dopo una pausa estiva, può essere difficile riprendere<br />

l'attività fisica regolare. Durante le vacanze, molte<br />

persone tendono a rilassarsi e a godersi un po' di tempo<br />

libero, magari mangiando cibi più calorici del solito e<br />

trascurando l'esercizio fisico. Questo può portare ad un<br />

calo della forma fisica e ad un aumento di peso. Tuttavia,<br />

è possibile riprendere l'attività fisica in modo graduale e<br />

sicuro, senza sforzarsi troppo. Prima di iniziare qualsiasi<br />

tipo di attività fisica, è importante consultare un medico<br />

per assicurarsi di essere in buona salute e senza<br />

problemi particolari che potrebbero richiedere attenzione.<br />

Una volta ottenuto il via libera dal medico, è possibile<br />

iniziare a pianificare il proprio ritorno all'attività fisica. Un<br />

buon punto di partenza potrebbe essere fissare degli<br />

obiettivi realistici. Ad esempio, potresti impostare un<br />

obiettivo di fare almeno 30 minuti di attività fisica<br />

moderata almeno 5 giorni a settimana. Questo potrebbe<br />

includere una camminata veloce, una corsa leggera, una<br />

sessione di allenamento in palestra o una lezione di yoga.<br />

Ricorda, però, di iniziare gradualmente e aumentare<br />

l'intensità e la durata delle sessioni man mano che ti senti<br />

più a tuo agio. Un altro aspetto da considerare è<br />

l'importanza del riscaldamento e dello stretching prima e<br />

dopo l'attività fisica. Questo aiuta a prevenire lesioni e<br />

dolori muscolari. Assicurati di dedicare almeno 5-10<br />

minuti a riscaldarti facendo qualche esercizio aerobico<br />

leggero, come saltare la corda o fare delle flessioni.<br />

Successivamente, esegui alcuni esercizi di stretching per<br />

allungare i muscoli principali del tuo corpo. È anche<br />

importante ricordare che l'alimentazione gioca un ruolo<br />

fondamentale nel raggiungimento dei tuoi obiettivi di<br />

fitness. Dopo una pausa estiva, potresti aver accumulato<br />

qualche chilo di troppo. Per perdere peso in modo sano, è<br />

consigliabile seguire una dieta equilibrata che includa una<br />

varietà di alimenti nutrienti come frutta, verdura, proteine<br />

magre e cereali integrali. Evita cibi ad alto contenuto di<br />

zuccheri e grassi saturi, che possono ostacolare i tuoi<br />

progressi. Inoltre, è importante ascoltare il tuo corpo e<br />

non spingerti oltre i tuoi limiti. Se senti dolore o<br />

stanchezza eccessiva, fermati e riprendi l'attività fisica<br />

gradualmente. Non c'è bisogno di farsi male o di sentirsi<br />

esausti per ottenere risultati. L'importante è essere<br />

costanti e fare progressi costanti nel tempo. Un modo per<br />

rendere l'attività fisica più divertente e motivante è<br />

coinvolgere altre persone. Trova un amico o un familiare<br />

con cui allenarti o iscriviti a una classe di gruppo.<br />

L'allenamento con altre persone può essere più<br />

stimolante e ti aiuterà a rimanere motivato. Infine, non<br />

dimenticare di prenderti il tempo necessario per<br />

recuperare e riposare tra le sessioni di allenamento. Il<br />

riposo è fondamentale per permettere al tuo corpo di<br />

recuperare e adattarsi all'attività fisica. Assicurati di<br />

dormire almeno 7-8 ore a notte e di dedicare del tempo al<br />

relax e al recupero. Riprendere l'attività fisica dopo una<br />

pausa estiva può sembrare un compito difficile, ma<br />

seguendo alcune semplici linee guida è possibile tornare<br />

in forma in modo graduale e sicuro. Ricordati di<br />

consultare un medico prima di iniziare, fissare obiettivi<br />

realistici, riscaldarti e fare stretching prima e dopo<br />

l'attività fisica, seguire una dieta equilibrata, ascoltare il<br />

tuo corpo, coinvolgere altre persone e concederti il tempo<br />

necessario per recuperare. Buon allenamento!


Tecarterapia nello sport:<br />

quando viene usata e quali sono i benefici?<br />

di<br />

Eugenia Galimi<br />

Vice direttore<br />

Quando e perché viene usata la Tecarterapia nello sport? Grazie a strumenti sempre all’avanguardia e ad<br />

importanti passi in avanti in ambito di fisioterapia dello sport, la Tecarterapia è divenuta il trattamento più<br />

utilizzato con l’obiettivo di ridurre i tempi di recupero degli sportivi dopo un infortunio o una patologia.<br />

Oltre a riuscire a far diminuire il dolore avvertito da un pallavolista o da un nuotatore, da una ballerina o da<br />

un giocatore di basket, questa particolare terapia basata sull’utilizzo del calore per stimolare la guarigione,<br />

è utile anche a prevenire l’incidenza di traumi e altre problematiche presentate dalla maggior parte degli<br />

sportivi.<br />

Tutte esigenze molto sentite nell’ambito della medicina dello sport dove si cerca di far fronte in tutti i modi<br />

alle necessità degli atleti che sono sottoposti costantemente a sovraccarichi biomeccanici e articolari.


Tutte esigenze molto sentite nell’ambito della medicina dello sport<br />

dove si cerca di far fronte in tutti i modi alle necessità degli atleti<br />

che sono sottoposti costantemente a sovraccarichi biomeccanici<br />

e articolari. Come funziona la Tecarterapia?<br />

La Tecarterapia capacitivo resistivo, è una delle tecniche non invasive<br />

utilizzate dalla fisioterapia in generale e, soprattutto, da quella<br />

sportiva. Essa si basa sulla stimolazione di energia biocompatibile ai<br />

tessuti danneggiati. Solo così il particolare macchinario può attivare le<br />

cariche ioniche presenti nei tessuti del corpo umano e andare ad<br />

innalzare il potenziale energetico interno alle cellule.<br />

Si parla di calore endogeno perché tra tutti i trattamenti<br />

elettromedicali, la Tecarterapia stimola direttamente la produzione di<br />

calore all’interno del tessuto e non la trasferisce dall’esterno<br />

all’interno.<br />

Lo strumento per la Tecarterapia è formato da 4 elementi: due<br />

armature, il generatore elettrico e il materiale isolante. Le due<br />

armature coincidono con la piastra mobile con cui il fisioterapista<br />

massaggia l’area interessata e con la piastra fissa che lo specialista<br />

applica sulla parte di cute opposta a quella da trattare. Il materiale<br />

isolante non è altro che il corpo dello sportivo o meglio la zona da<br />

trattare nello specifico. Il generatore è infine la macchina stessa per la<br />

tecar.<br />

Ogni seduta di Tecarterapia in ambito sportivo ha una durata media di<br />

30 minuti circa. Un ciclo completo di cura può comprendere dalle 6 alle<br />

10 sedute. Il trattamento preventivo varia invece da atleta ad atleta e<br />

deve essere stabilito dallo specialista.<br />

Quali patologie e quali traumi si trattano con la Tecarterapia nello<br />

sport?<br />

L’utilizzo della Tecarterapia nello sport ha l’obiettivo di prevenire e<br />

curare determinate patologie e traumi dovuti ad un eccessivo carico<br />

durante l’allenamento o ad infortuni durante lo svolgimento del gesto<br />

atletico.<br />

Gli sportivi sono soliti accusare problemi muscolari, tendinei, ossei. A<br />

soffrire maggiormente sono, oltre ai muscoli, la colonna vertebrale, gli<br />

arti inferiori o superiori, la schiena, le ginocchia e le caviglie.<br />

La Tecarterapia nello sport diventa pertanto utile per:<br />

contratture;<br />

stiramenti;<br />

strappi;<br />

contusioni;<br />

edemi;<br />

ematomi;<br />

lombalgie;<br />

dorsalgie;<br />

ernie;<br />

tendiniti;<br />

lussazioni;<br />

fratture;<br />

patologie del gomito, della mano, del ginocchio e del piede;<br />

tunnel carpale;<br />

artrosi;<br />

patologie dell’anca;<br />

fasciti<br />

alluce valgo.


In tutti questi casi, grazie alla Tecarterapia, i miglioramenti sono garantiti nel minor tempo possibile. Ogni<br />

trattamento ha un effetto analgesico, attraverso l’azione svolta sulle terminazioni nervose, e drenante. Essa<br />

aiuta a incrementare il metabolismo endocellulare, stimolare il turnover biologico e aumentare<br />

l’ossigenazione oltre che velocizzare l’espulsione delle tossine.<br />

Tecarterapia nello sport: l’importanza della prevenzione<br />

Curare e prevenire, ormai è chiaro, sono i due obiettivi principali della Tecarterapia nello sport. Con gli atleti<br />

la prevenzione è tanto importante quanto il trattamento dei traumi. Ecco perché si possono delineare quattro<br />

scopi principali per l’uso quotidiano del macchinario.<br />

Tra di essi vi sono:<br />

1.preparazione;<br />

2.potenziamento;<br />

3.decontrazione;<br />

4.defaticamento.<br />

Sia nella fase di preparazione che in quella di potenziamento del corpo dell’atleta il focus del fisioterapista<br />

sportivo riguarda la corretta stimolazione di tutti i tessuti. Nel compiere il gesto atletico specifico della sua<br />

disciplina, infatti, un atleta rischia di utilizzare il proprio corpo in maniera errata andando a creare degli<br />

sbilanciamenti.<br />

Chi, ad esempio, è abituato a schiacciare la palla sul campo avversario, durante una partita di pallavolo, usa<br />

maggiormente il braccio più forte. Durante il gesto atletico della schiacciata vengono utilizzati determinati<br />

muscoli, nervi e ossa vengono sollecitati maggiormente rispetto ad altri.<br />

L’equilibrio che vi era all’interno del corpo subisce così mutamenti importanti. Ciò può creare problemi anche<br />

importanti. È importante, pertanto, che il fisioterapista si occupi dei muscoli e dei nervi situati attorno a quelli<br />

maggiormente utilizzati nel gesto atletico e vada a cercare di rinforzarli per diminuire il dislivello che si è<br />

venuto a creare.<br />

Potenziare i vari tessuti può servire, oltretutto, dopo un trauma per tornare in perfetta forma fisica. Oltre a<br />

questo la Tecarterapia per gli sportivi può servire a migliorare le proprie prestazioni atletiche spingendo<br />

l’organismo a lavorare a pieno ritmo in maniera costante.<br />

Nella fase di decontrazione e defaticamento post allenamento, invece, la Tecarterapia viene usata dal<br />

fisioterapista sportivo per un recupero più rapido del corpo dell’atleta. Dopo un allenamento pesante, infatti,<br />

muscoli e tessuti hanno bisogno di riposare per rigenerarsi. Grazie a questa tecnica non invasiva si possono<br />

ridurre i tempi e tornare quanto prima in pista.<br />

Dopo ogni gara, inoltre, occorre coadiuvare il recupero del fisico di ciascun atleta oltre che con le terapie<br />

manuali anche con l’utilizzo della Tecarterapia. Solo così si può ottimizzare il corpo alla prestazione fatta<br />

facendolo tornare il più in fretta possibile all’equilibrio pre-gara.<br />

Va sottolineato come gli atleti professionisti utilizzino soprattutto dopo ogni match o dopo ogni gara la<br />

Tecarterapia: questa specifica terapia nel mondo dello sport è tanto importante e apporta numerosi benefici<br />

da essere inserita all’interno della loro preparazione atletica quotidiana.<br />

Tecarterapia nello sport: tutti i vantaggi degli utilizzi sugli atleti.Tutti gli atleti delle diverse discipline<br />

sportive non possono far più a meno dei numerosi vantaggi offerti dall’utilizzo della Tecarterapia. Il<br />

motivo?<br />

In primis per la sua efficacia nel trattamento di patologie semplici e complesse, in seconda battuta per la<br />

possibilità di ottenere importanti risultati nel minor tempo possibile. Oltre a questo gli effetti desiderati e<br />

ricercati dopo ogni seduta durano a lungo. Ciliegina sulla torta? Il fatto che la Tecarterapia non sia invasiva o<br />

dolorosa. Ogni trattamento avviene in totale relax e l’atleta può rilassarsi e riposarsi sul lettino del proprio<br />

fisioterapista sportivo di fiducia.


Pensiero del mese<br />

DI FRANCESCA MEUCCI - DIRETTRICE DI SOLOMENTE<br />

https://www.solomente.it<br />

L'alba. La magia di un giorno appena nato tutto da inventare.<br />

Sarà bello? Sarà brutto?<br />

Sarà pieno di soddisfazioni o del tutto insoddisfacente?<br />

Sarà l'inizio di qualcosa di nuovo o la fine di un vecchio percorso?<br />

Sarà splendente o buio anche se splende il sole?<br />

Sarà un salto di gioia o un tuffo nella tristezza?<br />

È nel non sapere cosa succederà e nell'incertezza del futuro la bellezza<br />

dell'albeggiare.<br />

È un attimo.<br />

È adesso.<br />

È essenza pura.<br />

L'alba.<br />

https://www.solomente.it


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36<br />

Bintou Dembélé<br />

Rite de passage – Solo II<br />

DAL 6 <strong>SETTEMBRE</strong> AL 19 NOVEMBRE LA TRENTOTTESIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL<br />

CAPITOLINO TORNA CON 90 SPETTACOLI, 300 REPLICHE E OLTRE 500 ARTISTI<br />

PER ESPLORARE LE “GEOGRAFIE” DEL NOSTRO TEMPO.<br />

© F R E E P R E S S O N L I N E - v i e t a t a l a r i p r o d u z i o n e D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r T "

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