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Il GRIDO di Guerra - GENNAIO 2023

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a<br />

ANTONIETTA<br />

Franza<br />

Ringrazio Dio perché oggi i miei figli e i miei nipoti sono<br />

credenti. Ai giovani desidero consigliarli <strong>di</strong> accettare il Signore<br />

e <strong>di</strong>ventare figliuoli <strong>di</strong> Dio, Colui che li guida e li protegge.<br />

Mi chiamo Antonietta Franza e sono<br />

nata a Faeto il 25 marzo 1932. Sono<br />

stata sempre agricoltrice. Mia<br />

madre era <strong>di</strong> fede cattolica, mio<br />

padre non era religioso. I miei nonni paterni<br />

erano gli unici evangelici nella famiglia.<br />

Mia madre morì in giovane età e per questo<br />

motivo rimasi a vivere con i nonni paterni.<br />

Mio nonno fu uno dei primi convertiti <strong>di</strong><br />

Faeto insieme alle famiglie Mastri, Tangi,<br />

Figliola e Montanaro.<br />

Da bambina, alcune cugine <strong>di</strong> mia madre<br />

mi <strong>di</strong>cevano che non dovevo ascoltare la<br />

nonna perché: “I vangelisti tenevano la<br />

scomunica”. Arrivata a 19 anni non sapevo<br />

se ero evangelica o se ero cattolica. Ma in<br />

chiesa cattolica non ci andavo!<br />

“Se <strong>di</strong>venti evangelista non ti sposi più”<br />

oppure “se ti sposi in chiesa evangelica non<br />

verremo al tuo matrimonio” queste erano<br />

le cose che mi venivano dette dalle parenti<br />

<strong>di</strong> mia madre e io, che quell’epoca non<br />

capivo nulla, accettai <strong>di</strong> sposarmi in chiesa<br />

cattolica, ma quei parenti non vennero lo<br />

stesso.<br />

Avevo delle zie suore che un giorno presero<br />

me e mia sorella e, <strong>di</strong> nascosto dalla nonna,<br />

ci portarono a fare la prima comunione. Ci<br />

spaventavano e quando stavamo con loro,<br />

durante l’ora della scuola domenicale, ci<br />

tenevano chiuse in casa per penitenza.<br />

Tante volte penso: “Signore, ma non potevo<br />

capire allora quello che ho capito dopo?”<br />

Se così fosse stato avrei chiaramente detto<br />

ai quei parenti: “Di voi non me ne importa<br />

nulla. Mi sposo nella chiesa dei miei nonni<br />

che mi hanno cresciuta e solo a loro <strong>di</strong>co<br />

grazie!”<br />

Del Corpo <strong>di</strong> Faeto ricordo che, quando<br />

durante la guerra chiusero la chiesa, furono<br />

portate via tutte le Bibbie e andarono<br />

a bruciarle al cimitero. Avevo otto anni.<br />

Quando i Carabinieri e il vigile giravano per<br />

le case per sequestrare le Bibbie, mia nonna<br />

andava a casa <strong>di</strong> altre sorelle e pregavano.<br />

<strong>Il</strong> vigile sapeva che il vicinato era evangelico<br />

e spesso veniva a casa e chiedeva: “Figliò,<br />

tua nonna dove sta?” “E che ne so io<br />

dove sta mia nonna?” “E tiene i cantici?”<br />

(l’innario.) “E che ne so io? Io non so niente”.<br />

“Allora salgo e vengo a vedere”. “Tu non sali<br />

perché qui non c’è nessuno, noi siamo sole,<br />

siamo tutti bambini e tu ci fai paura”. Allora<br />

lui ci minacciava per spaventarci e <strong>di</strong>ceva:<br />

“Voi andate all’inferno, poi i carabinieri vi<br />

vengono a prendere…” In paese avevano<br />

persino composto una canzoncina per<br />

insultarci.<br />

All’inizio degli anni ‘40 una mia zia stava<br />

molto male. Alcuni paesani mandarono<br />

il prete <strong>di</strong>cendogli che voleva confessarsi<br />

prima <strong>di</strong> morire; ma non era vero e quando<br />

il prete arrivò a casa, mia zia gli <strong>di</strong>sse: “Mi<br />

sono confessata al Signore, ho messo la<br />

mano all’aratro e lo tirerò fino alla fine.<br />

Anche nelle prove, io rimango fedele,<br />

quin<strong>di</strong> non perdere tempo”.<br />

Quando morì, aspettavamo che venisse<br />

l’Ufficiale da Roma perché la nostra chiesa<br />

era chiusa. Venne il briga<strong>di</strong>ere Baldassare<br />

Vinti, ma il vicinato non gli fece fare il culto.<br />

Vinti si impose e <strong>di</strong>sse che non sarebbe<br />

ripartito finché non gli facevano leggere<br />

almeno un versetto. Così gli fecero leggere<br />

solo un versetto e poi lo scortarono fino a<br />

Savignano.<br />

Una delle giornate memorabili fu<br />

quando una delle piazze del mio Paese<br />

fu intitolata al Fondatore dell’Esercito<br />

della Salvezza, William Booth e una strada<br />

a un’ufficialessa, Marie Petitpierre. In<br />

quell’occasione, tutto il paese partecipò, ma<br />

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