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Trasmissione transgenerazionale, evocazioni ... - Armando Editore

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ma prova in cui lo scultore deve prendersi la responsabilità della sua<br />

“opera”, riconoscendola isomorfa al progetto che aveva in mente, ed<br />

infi ne dirsi soddisfatto o correggere cosa o chi non corrisponde alla<br />

rap presentazione.<br />

Secondo Caillé, questa separazione del terapeuta nella fase fi nale<br />

dell’elaborazione è essenziale affi nché ogni membro della famiglia<br />

si assuma pienamente la responsabilità del proprio messaggio analogico,<br />

e affi nché tutti i membri della famiglia possano vivere pienamente<br />

l’esperienza sul piano cinestesico-emozionale.<br />

Nel modello di Caillé il processo di cambiamento diffi cilmente è<br />

controsistemico, perché la scultura si costituisce come trait d’union<br />

di un effetto coesivo nella famiglia: i membri sono portati a pensare<br />

(e percepire) se stessi in termini di unità sistemica, in quanto<br />

ognuno si sente attore partecipe e determinante all’interno della propria<br />

famiglia, le cui regole dipendono dalle decisioni di ciascuno nei<br />

confronti degli altri. Inoltre viene potenziato l’effetto di individuazione<br />

di ciascun membro nei confronti dell’altro. Questa è un’esperienza<br />

spesso effi cace nelle famiglie invischiate, laddove la fusione<br />

dei confi ni, la mancanza di identità e di spazio personale assumono<br />

spesso carattere di disfunzionalità. La scultura diviene signifi cativa<br />

proprio in quanto rappresentazione multidimensionale di una situazione<br />

emotiva agita e non verbalizzata: come tale supera i limiti<br />

espressivi delle parole e permette la liberazione di stati emotivi e di<br />

modalità comunicative spesso sopite o inespresse. Partendo da tali<br />

premesse molti ricercatori hanno ampliato gli studi sul “movimento”<br />

all’interno della scultura, considerato come un linguaggio che sfugge<br />

alle regole razionali e non censura emozioni e vissuti.<br />

Luigi Onnis<br />

“La scultura familiare è un linguaggio terapeutico, essenzialmente<br />

basato sulle modalità analogiche e non verbali, che propone<br />

una rappresentazione metaforica della famiglia nella forma; ossia

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