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Thomas Cole - Quaderno 26 - aprile 2023

Celebrato come uno dei più importanti paesaggisti degli Stati Uniti, autore della famosa serie “The Course of Empire”, una metafora della transitorietà degli Imperi ispirata dalle antiche rovine che visitò durante il suo viaggio in Italia, Thomas Cole è considerato il fondatore della Hudson River School, un movimento artistico sviluppato da un gruppo di paesaggisti romantici suoi sostenitori. Tra questi l’amico e teorico della scuola Asher Brown Durand, l’allievo Frederick Edwin Church, e i paesaggisti della seconda generazione, come John Frederick Kensett, Jasper Francis Cropsey e Albert Bierstadt, tutti che seguirono le orme del maestro, perfino nella visita alle antiche rovine della città di Paestum, raggiunta in anni diversi durante il loro viaggio in Italia, lasciandoci dei tre templi dorici numerosi disegni e accattivanti dipinti.

Celebrato come uno dei più importanti paesaggisti degli Stati Uniti, autore della famosa serie “The Course of Empire”, una metafora della transitorietà degli Imperi ispirata dalle antiche rovine che visitò durante il suo viaggio in Italia, Thomas Cole è considerato il fondatore della Hudson River School, un movimento artistico sviluppato da un gruppo di paesaggisti romantici suoi sostenitori. Tra questi l’amico e teorico della scuola Asher Brown Durand, l’allievo Frederick Edwin Church, e i paesaggisti della seconda generazione, come John Frederick Kensett, Jasper Francis Cropsey e Albert Bierstadt, tutti che seguirono le orme del maestro, perfino nella visita alle antiche rovine della città di Paestum, raggiunta in anni diversi durante il loro viaggio in Italia, lasciandoci dei tre templi dorici numerosi disegni e accattivanti dipinti.

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Lettura di un paesaggio<br />

L'inedito dipinto, che personalizza l'interno del<br />

coperchio della scatola per gli schizzi, fu realizzato<br />

da <strong>Cole</strong> a maggio del 1841 durante la visita all'area<br />

archeologica di Agrigento in uno straordinario paesaggio<br />

siciliano, dove la città gli apparve “… seduta<br />

su un rilievo e circondata da boschetti e gruppi di<br />

alberi …”.<br />

La veduta è ripresa dal lato settentrionale del basamento<br />

del leggendario tempio di Zeus Olimpio<br />

(Olympeion), testimonianza di uno dei più grandi templi<br />

dorici dell'antichità classica eretto ad Akragas,<br />

l'antica città greca denominata Agrigentum dai romani.<br />

A destra, in primo piano, una delle colossali figure dei<br />

Giganti (i Telamoni) distesa a terra, che alte circa otto<br />

metri sorreggevano con la forza delle possenti braccia,<br />

ripiegate dietro la testa, la trabeazione delle<br />

colonne.<br />

Più in alto, seminascosta da un cespuglio, una colonna<br />

del tempio di Ercole (Eracle per i Greci), il più antico<br />

dei templi dorici di Agrigento, edificato intorno<br />

alla fine del VI secolo a.C. Oggi il tempio si presenta<br />

con otto colonne sul lato meridionale, rialzate per anastilosi<br />

durante i numerosi restauri eseguiti nell'area<br />

archeologica tra il 1922 e il 1924 su iniziativa del<br />

mecenate Sir Alexander Hardcastle, un ex ufficiale<br />

della marina inglese appassionato di archeologia.<br />

Stabilitosi in Sicilia acquistò agli inizi degli anni<br />

Venti una vecchia casa di campagna lungo le mura<br />

dell'antica città, vicino Porta Aurea, facendone la sua<br />

dimora, la cosiddetta Villa Aurea, riconoscibile nel<br />

dipinto dalla piccola costruzione con il tetto a due<br />

falde immersa nella vegetazione; recentemente restaurata,<br />

è stata adibita come edificio di rappresentanza<br />

del Parco archeologico della Valle dei Templi .<br />

Sul fianco della Villa si intravede una stradina sterrata<br />

che inizia a salire in leggera pendenza, la via Sacra<br />

che conduce al cosiddetto tempio della Concordia,<br />

riconoscibile con il fronte occidentale in secondo<br />

piano al centro del dipinto, uno dei templi dorici in<br />

miglior stato di conservazione dell'antichità greca,<br />

databile alla seconda metà del V secolo a.C.<br />

In fondo, a sinistra, si intravedono i resti del tempio di<br />

Giunone, posto sullo sperone roccioso più elevato<br />

della collina dei Templi, presso l'estremità orientale,<br />

databile intorno alla metà del V secolo a.C.<br />

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