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PiùMe Magazine Giugno 2023

E' uscito il magazine PiùMe di Giugno, in copertina, questo mese Tiziano Ferro!

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IO VIAGGIO<br />

DA SOLA<br />

di ORTENSIA DEI LUCCHESI<br />

VOLTERRA<br />

Un gioiellino racchiuso tra due antiche cinte murarie - una etrusca e l’altra medioevale - incastonato<br />

tra le dolci colline toscane che pettinano la Val di Cecina. Stiamo parlando di Volterra,<br />

maestoso borgo e preziosa testimonianza di un lontano e glorioso passato.<br />

e propri simboli di un’intera civiltà. Così, tra le oltre 600 urne<br />

funerarie, degna di menzione particolare è “l’Urna degli sposi”,<br />

a tutti gli effetti un piccolo monumento funerario in terracotta,<br />

che ritrae le figure di due anziani coniugi distesi, intenti in quella<br />

che sembra una piacevole chiacchierata confidenziale. Tra le altre<br />

“chicche” in esposizione “L’ombra della sera”, una statua in bronzo<br />

che raffigura il riflesso di un fanciullo al tramonto, straordinario<br />

esempio del tentativo di dare forma e sostanza anche a ciò che per<br />

definizione non ne ha, come un’ombra.<br />

Dall’epoca etrusca a quella romana, che mostra tutti i suoi fasti<br />

nei resti del vicino Teatro, tornato alla luce grazie agli scavi<br />

commissionati nel 1950 da Enrico Fiumi, che per portare a<br />

termine l’opera incaricò non manodopera specializzata bensì<br />

i pazienti dell’ospedale psichiatrico cittadino. L’antico teatro,<br />

risalente al I secolo a.C., era in grado di contenere 3500 spettatori,<br />

disposti su gradinate discendenti, secondo quello che era lo stile<br />

architettonico greco. Ancora oggi è possibile osservarne una<br />

parte rimasta in piedi come pure il bel colonnato su due piani.<br />

Dell’epoca medievale invece restano numerose testimonianze nel<br />

centro storico: il cuore è rappresentato dalla Piazza dei Priori con<br />

l’omonimo Palazzo, sulla cui facciata sono incastonati stemmi<br />

intarsiati e terrecotte dipinte sfornate dalla celebre bottega dei<br />

Della Robbia. Il Palazzo rappresentava il simbolo del potere<br />

temporale della città e non è un caso che sorga al fianco della<br />

cattedrale cittadina, a lungo sede del potere vescovile. Il Duomo,<br />

dedicato a Santa Maria Assunta, rappresenta uno straordinario<br />

esempio di stile tardo-rinascimentale con soffitti a cassettoni,<br />

colonne e capitelli decorati.<br />

Ripercorrere la storia, si sa, può mettere appetito. Spuntinerie ed<br />

enoteche sono il posto giusto dove fermarsi per una sosta veloce,<br />

magari un tagliere di salumi e formaggi accompagnato da un buon<br />

calice di rosso. Per un pranzo o una cena più sostanziosi consiglio<br />

invece il Ristorante Enoteca del Duca, un’ode alla cucina toscana.<br />

Per iniziare, se piace, lo squisito fois gras su morbido pan brioche<br />

e frutti di bosco; per proseguire il piatto forte: il raviolo “Enoteca<br />

del Duca” - un connubio perfetto tra ricotta dolce, passata di<br />

datterini e pancetta croccante che è valso al locale il “piatto del<br />

Buon Ricordo”, all’interno dell’omonima Unione Ristoranti -; tra i<br />

secondi invece il morbidissimo guanciale di manzo al Chianti. La<br />

dolce chiusura di una giornata a Volterra non può essere altro<br />

che un piattino di tradizionalissimi cantuccini con Vin Santo, un<br />

classico che non stanca mai.<br />

Addentrarsi tra le vie lastricate della città, guardarsi attorno nelle<br />

piazze strette tra le facciate dei vecchi palazzi nobiliari, facendosi<br />

strada tra i reperti archeologici delle civiltà del passato: ecco<br />

come ripercorrere le orme della storia.<br />

Conosciuta in antichità con il nome di Veláthri, Volterra era una<br />

delle dodecapoli - la rete delle dodici città-stato - dell’Etruria: la<br />

grandezza di questa terra è stata riportata alla luce grazie a una<br />

serie di scavi che hanno restituito sulla sommità della collina<br />

appena al di fuori del centro storico un’area sacra risalente al VII<br />

secolo a.C.. Si tratta dell’antica Acropoli di Piano di Castello, un<br />

complesso di templi, santuari ed edifici di supporto alla pratica<br />

che gli etruschi utilizzavano per le loro divinazioni e per i culti<br />

comunitari.<br />

Altri importanti reperti di questa “età d’oro” della città sono<br />

oggi custoditi all’interno del Museo Etrusco Guarnacci. Nato nel<br />

1761, il Guarnacci è uno dei più antichi musei d’Europa; la sua<br />

collezione, arricchitasi nel corso del tempo, annovera migliaia<br />

di pezzi tra statue, vasellame, monete, strumenti, gioielli... Oltre<br />

ad alcuni dei più rappresentativi oggetti del mondo etrusco, veri<br />

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M A G A Z I N E<br />

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